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Giorno: 4 Febbraio 2016

NOTA A MARGINE
La rivoluzione verde arriva negli appalti pubblici

di Toni Cellura

Rivoluzione negli appalti e nei servizi pubblici. Ad avvantaggiarsene saranno le imprese attente al rispetto dei valori ambientali. E’ stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il cosiddetto ‘collegato ambiente’ alla legge di stabilità 2015: si tratta della legge recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” che prevede una serie di novità sostanziali in materia di appalti verdi (“green public procurement“) e alcune modifiche al codice dei contratti pubblici. Le disposizioni più innovative sono contenute nella parte riguardante le “Disposizioni Particolari sul Green Pubblic Procurement”, i cosiddetti acquisti verdi nelle Pubbliche Amministrazioni. In particolare l’applicazione degli articoli dal 16 al 22 porterà a un vero rivolgimenti nelle Pubbliche amministrazioni.
Le modifiche intervengono sul Codice dei contratti con numerose disposizioni: dalle garanzie a corredo dell’offerta, per esempio la loro riduzione per gli operatori economici in possesso di registrazione di sistemi di ecogestione (quali Emas o Ecolabel etc), alla modifica dell’art. 83 del codice dei contratti, che inserisce tra i criteri di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa alcuni nuovi parametri e requisiti, tra i quali il possesso dei sistemi di ecogestione.
L’art.17 promuove poi l’adozione di sistemi di ecogestione da parte degli operatori attraverso il criterio della preferenza nell’accesso ai finanziamenti pubblici: l’articolo infatti prevede che, nell’assegnazione di contributi, agevolazioni e finanziamenti in materia ambientale, per quanto riguarda la formulazione delle graduatorie costituirà titolo preferenziale la registrazione Emas delle organizzazioni pubbliche e private e/o il possesso di una certificazione Ecolabel per un proprio prodotto o servizio. La disposizione è applicata prioritariamente nella programmazione dei fondi europei 2014-2020.
Nell’art. 18, attraverso l’introduzione dell’articolo 68-bis nel codice dei contratti, si disciplina l’applicazione dei “criteri ambientali minimi (Cam) negli appalti pubblici di forniture e negli affidamenti di servizi” nell’ambito delle categorie previste dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione (Pan-Gpp).
In particolare, la norma prevede l’obbligo per le pubbliche amministrazioni, incluse le centrali di committenza, di contribuire al conseguimento degli obiettivi ambientali attraverso l’inserimento, nei documenti di gara relativi ai predetti appalti e affidamenti, delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei decreti ministeriali adottati in attuazione del Pan-Gpp al 100% per alcune tipologie di beni e, per almeno il 50%, per altre categorie di prodotti e servizi. L’applicazione avverrà in automatico per le ulteriori categorie di servizi e di prodotti per i quali nel frattempo siano stati pubblicati i relativi decreti di attuazione emanati dal Ministero Ambiente.
All’art.19 si prevedono le azioni di monitoraggio da parte dell’Osservatorio e l’integrazione dei bandi tipo con le specifiche tecniche contenuti nei Criteri Minimi Ambientali; mentre all’art.21 si prevede l’introduzione dello schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale, denominato “Made Green in Italy”, che adotta la metodologia dell’impronta ambientale dei prodotti (Pef), definita da una raccomandazione della Commissione Europea nell’aprile 2013.

Le disposizioni contenute in questo documento determineranno insomma una vera e propria rivoluzione verde e gli operatori pubblici e privati dovranno avere una conoscenza approfondita non solo dei ‘Criteri ambientali minimi’ per singola categoria di prodotto e di servizio, ma anche dei principali strumenti e sistemi di gestione ambientale (Emas, Iso 14.000 etc), delle etichettature ecologiche (Ecolabel etc ), delle dichiarazioni ambientali, delle metodologie di analisi del ciclo di vita (Lca) e dell’impronta ecologica dei prodotti (Carbon Footprint, PEF ), nonché delle direttive di ecogestione della Commissione europea (Eup,Erp,Ecodesign).

L’attesissima mostra dedicata all’Orlando riporta a Ferrara capolavori dell’arte

Per i festeggiamenti dei 500 anni dalla prima pubblicazione dell’Orlando furioso, a Ferrara si sta ricreando il clima culturale, artistico e letterario di quella prima metà del Cinquecento, l’importante anniversario culminerà nella mostra intitolata “Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi“.

Dopo il grandissimo successo di “De Chirico a Ferrara. Metafisica e avanguardie”, il 2016 ferrarese sarà sicuramente connotato dall’attesissima esposizione dedicata all’Ariosto e all’Orlando furioso. È già noto che si tratterà di una grande mostra d’arte, che riporterà a Ferrara alcuni dei capolavori qui realizzati 500 anni fa. Tra essi “Il baccanale degli Andrii di Tiziano” (vedi scheda), un tempo gioiello dei Camerini Ducali diventato patrimonio del Prado. Una delle straordinarie opere che, anche grazie alla collaborazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, partner di Ferrara Arte per questa mostra d’eccezione, potranno essere ammirate a Palazzo dei Diamanti. Nel mondo dell’arte, è già grande l’attesa per questa mostra che si terrà a Palazzo dei Diamanti, dal 24 settembre 2016 all’8 gennaio 2017.

(A cura della Fondazione Ferrara Arte)

Scheda della tela di Tiziano “Il baccanale degli Andrii”
L’opera fu l’ultima ad essere fornita da Tiziano per la Sala dei Baccanali nei Camerini d’alabastro di Alfonso I d’Este, dopo la Festa degli amorini (1518-1519) e il Bacco e Arianna (1520-1523), con un intervento anche sul Festino degli dei di Giovanni Bellini, nel 1524-1525, dove ritoccò il paesaggio in modo da adattarlo allo stile degli altri dipinti.

Nel 1598 Ferrara passò sotto il dominio dello Stato Pontificio e la famiglia d’Este dovette riparare a Modena. Durante il trasferimento, il cardinale Aldobrandini, legato del Papa, si appropriò di diverse tele, fra cui il Baccanale e la Festa di Venere. Gli Aldobrandini non esibirono mai il maltolto; il fatto divenne noto solo dopo il 1629, quando i dipinti, divenuti possesso per eredità dei Ludovisi, furono venduti al duca di Monterey, dignitario di Spagna, e cognato del duca di Olivarez, in pagamento del Principato di Piombino; egli poi ne fece dono a Filippo IV di Spagna nel 1639. Le prime menzioni documentate in Spagna risalgono agli inventari del Palazzo Alcázar di Madrid nel 1666, 1686 e 1700.
Le tre tele di Tiziano furono ammirate e copiate tanto in Italia quanto in Spagna, da artisti come Rubens, Reni, Poussin e Velázquez, fornendo ispirazione per lo sviluppo del gusto barocco. È rimasta famosa la notizia del pianto sincero del Domenichino nel vedere quei capolavori lasciare l’Italia.

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4 febbraio 2004: viene lanciato in rete Facebook, il social network fondato ad Harvard da Mark Zuckerberg e dai suoi compagni di università Eduardo Saverin, Dustin Moskovitz e Chris Hughes.
È disponibile in oltre 70 lingue e al 31 dicembre 2015 contava circa 1,55 miliardi di utenti attivi mensilmente (1,39 dei quali da dispositivo mobile) e 1,04 miliardi giornalmente, classificandosi come primo servizio di rete sociale per numero di utenti attivi.

Mark Zuckerberg
Mark Zuckerberg

E che il concetto di privacy che ho io non è lo stesso che ha mio padre ed è diverso anche da quello di una ragazzo di quattordici anni. Sei anni fa nessuno voleva che le proprie informazioni personali fossero sul web, oggi il numero delle persone che rende disponibile il proprio cellulare su Facebook è impressionante. (Mark Zuckeberg)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

The show must go on

Il 4 febbraio 1991 usciva nel Regno Unito e in buona parte dell’Europa Innuendo, quello che sarebbe divenuto l’ultimo album dei Queen con a capo il grande Freddy Mercury, scomparso pochi mesi dopo. Il tredicesimo lavoro in studio della band fu un enorme successo e venne reso celebre soprattutto dal brano di chiusura, The Show Must Go On, universalmente considerato (nonostante si tratti di una struggente poesia scritta dal chitarrista Brian May) il testamento musicale dello stesso Mercury.

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…

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