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Giorno: 29 Febbraio 2016

Il nuovo singolo dei Cranchi, formazione che nasce lungo le rive del Po, tra le province di Mantova, Ferrara, Modena e Rovigo

da: New Model Label di Govind Khurana

Cranchi – Il Cantico: il nuovo video dall’album “Non Canto Per Cantare” – New Model Label – In The Bottle Records.
Link al Video: https://youtu.be/GTiPnTgF0fE

Prossimi concerti:

11 Marzo ore 21:00 – Secret Concert – Padova (in acustico)

12 Marzo ore 22:00 – Pub Dal Mister – via Cimarosa, Scortichino (FE)

20 Marzo ore 20:30 – Ex IP SIA – via Giovanni Zambelli, Sermide (MN) (in acustico)

17 Aprile ore19:00 – Coco Bihac – via Napoleonica, Bondeno (FE)

Prima traccia di “Non Canto Per Cantare”, terzo disco dei Cranchi, folk band italiana disponibile in CD, Vinile e Digitale da New Model Label / In The Bottle, distribuzione Audioglobe. “Il Cantico” è una preghiera laica ed il manifesto del disco e come racconta la stessa band “È la canzone di apertura, un attimo di riflessione sul nostro micro cosmo generazionale prima di condurvi attraverso storie sensazionali nello svolgersi del disco. Avere trent’anni senza essersene accorti senza più la forza e il tempo di cambiare neppure se stessi figurarsi il mondo, la speranza è rimasta però, non nelle ideologie forse ma nelle idee di buon senso. Idee ricche di amore e di pace, la consapevolezza di riconoscerci impotenti di fronte a ciò che in realtà ci determina nelle libertà e nei diritti. Noi potremmo, abbiamo i mezzi, la cultura, la storia, ma non lo facciamo perché alla fine va bene uguale. È un’ammissione di colpa senza chiedere perdono. Che la clemenza dell’universo ci risparmi anche questa volta.”

Video pensato e realizzato da Giovanni Tutti
Quadro di David Merighi

Testi e musiche Marco Degli Esposti

Voce: Massimiliano Cranchi, Marco Degli Esposti / Chitarre: Marco Degli Esposti/ Basso: Simone Castaldelli/ Batteria: Federico Maio/ Tastiere: David Merighi

Link: www.newmodellabel.com
https://it-it.facebook.com/cranchiband
http://inthebottlerecords.com/

Mercoledì 2 marzo il film “Il paese dove gli alberi volano” al Cinema Boldini

da: Arci Ferrara

Il paese dove gli alberi volano
di Davide Barletti e Jacopo Quadri
in programmazione al Cinema Boldini mercoledì 2 marzo ore 21.00 – ingresso 5 euro
Presentando al cinema i biglietti degli spettacoli della stagione 2015/2016 del Teatro Comunale si avrà diritto ad un ingresso ridotto.

Mercoledì 2 marzo e mercoledì 9 marzo il Cinema Boldini dedicherà due serate la mondo del teatro.
Il primo appuntamento vedrà protagonista l’Odin Teatret, mercoledì 2 marzo alle ore 21.00 in programmazione il film documentario
Il paese dove gli alberi volano, di Davide Barletti e Jacopo Quadri.
Nella silenziosa provincia danese si preparano i festeggiamenti per i cinquant’anni dell’Odin Teatret, la compagnia teatrale di ricerca che, sotto la guida di Eugenio Barba, ha cambiato le coordinate dello spettacolo del secondo Novecento alimentando il proprio alfabeto gattraverso le culture sceniche del mondo. Ed è dalle più diverse latitudini del pianeta che arrivano nella città di Holstebro squadre di bambini, ragazzi e artisti chiamati a dare energia con acrobazie, musiche e voci a un evento corale, sotto lo sguardo impetuoso del regista dai piedi scalzi e dai capelli bianchi.

L’Odin Teatret non è solo una compagnia, è una comunità allargata e atemporale, è flusso visionario e quotidianità irriducibile, è un intrico di umanità selvatiche di cui questo film scruta con tenerezza la costanza, le intuizioni, i paradossi e gli orizzonti. La preparazione di questa festa – che innesta ritmi tribali e classicità occidentali nella divertente ricerca di una lingua comune – invoca la possibilità del teatro di miscelare cielo e terra, tra falò rigenerativi e alberi che volano.
Il film è stato presentato fuori concorso alle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia 2015.
Il secondo appuntamento con la rassegna sarà mercoledì 9 marzo con la proiezione del film Viva la sposa di Ascanio Celestini, protagonista e regista di Laika, spettacolo inserito nella stagione di Prosa del Teatro Comunale di Ferrara Claudio Abbado dall’11 al 13 marzo.

Per informazioni:
Sala Boldini, via Previati 18 – Ferrara.
www.cinemaboldini.itwww.arciferrara.org
Tel. Cinema (sera) – 0532.247050

In fiamme il deposito di Tiberio Bentivoglio, negoziante antiracket di Reggio Calabria

da: Settore Informazione Coordinamento di Ferrara di Libera

Nella notte fra domenica 28 e lunedì 29 febbraio è scattato l’allarme per un incendio di vaste proporzioni che ha completamente distrutto il deposito della Sanitaria Sant’Elia, il negozio che Tiberio Bentivoglio e la moglie Enza gestiscono da anni a Reggio Calabria, nonostante le minacce dei clan.
Le cause del rogo sono non sono ancora certe, ma secondo quanto riportano le prime notizie, gli uomini della Scientifica intervenuti sul posto avrebbero trovato fra le macerie un tappo e i resti di una tanica. Le indagini sono in corso.
Tiberio Bentivoglio ha deciso di non pagare il pizzo alla ‘ndrangheta per la sua attività, inaugurata il 25 aprile 1992: la Sant’Elia, un negozio di articoli sanitari e puericoltura.
A Reggio Calabria è stato il primo a dire pubblicamente no al pizzo. E i clan non glielo hanno perdonato. Da allora si sono susseguite “le punizioni”, come le chiama lui, perché “si arrabbiano quando c’è qualcuno che non si comporta come gli altri e va dai Carabinieri”. In questi anni atti intimidatori, incendi, telefonate minatorie: in tutto sono più di 40 le denunce che ha sporto e sette gli attentati che ha subito, uno persino alla sua vita, nel febbraio 2011, da allora vive sotto scorta.
Nel 2010, anche grazie a Libera e al suo referente regionale Mimmo Nasone, è nata “Reggio Libera Reggio”, un’associazione per il consumo critico che raggruppa realtà commerciali e vuole “sensibilizzare le persone a fare i propri acquisti nei negozi che ci hanno messo la faccia contro il pizzo”.
Il Coordinamento Provinciale di Libera di Ferrara ha conosciuto Tiberio e ha ascoltato la sua testimonianza durante un incontro organizzato a settembre 2015 in collaborazione con la cooperativa sociale Meeting Point.
Tutti i volontari sono rimasti colpiti dalla figura di Tiberio, che ha condiviso con noi la storia della sua scelta di vita, stare dalla parte della legalità, portata avanti a testa alta, con la dignità di chi sa in fondo al suo cuore e alla sua coscienza di aver fatto la cosa giusta.
“È in momenti come questo che bisogna fare fronte comune davanti alla prepotenza criminale, circondando Tiberio ed Enza Bentivoglio con la nostra solidarietà, che può e deve tramutarsi in impegno, generando aiuti concreti per ripartire, ancora una volta, ancora con maggior coraggio”, afferma Donato La Muscatella, referente per il Coordinamento di Ferrara di Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.
In questo difficile momento il Coordinamento Provinciale di Ferrara di Libera, il Presidio Studentesco Giuseppe Francese e il Presidio Barbara, Giuseppe e Salvatore Asta del Centopievese, vogliono quindi esprimere con forza la propria vicinanza a Tiberio Bentivoglio e a sua moglie Enza, perché non perdano proprio ora la speranza e il coraggio che li hanno animati in tutti questi anni: la battaglia per un’economia e una cultura di legalità è lunga e difficile, ma vale la pena combatterla, non siete soli, noi siamo al vostro fianco.

Nota della consigliera comunale Ilaria Morghen (M5S) sul caso di Anacleta Cortesi e il proprio figlio

da: Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Ferrara

Spett.Li

Provincia di Ferrara

TPER – Servizio Trasporti Pubblici

e p.c al Presidente del Consiglio di Ferrara

La sottoscritta Consigliera Comunale Ilaria Morghen INTERROGA l’Amministrazione Provinciale di Ferrara e TPER Ferrara in merito al grave disagio incorso ad un utente disabile durante l’utilizzo di un mezzo di pubblico trasporto: autobus in tratta di Vostra competenza e di cui riportiamo il resoconto a seguire:

“Io sottoscritta Cortesi Anacleta nata a Lugo di Romagna il 10/10/36 (tra pochi mesi compirò 80 anni), domenica 21 febbraio 2016 mi trovavo alla stazione di Cento di Ferrara con mio figlio disabile, affetto da sindrome di Down (mio marito è morto per malattia diversi anni fa). Noi abitiamo a Porto Corsini (frazione di Ravenna) e quel giorno, nel pomeriggio, mentre eravamo a Cento mio figlio si è sentito male ed è dovuto essere soccorso dal personale medico di un’ambulanza della Croce Rossa di Ferrara. Dopo che a mio figlio sono stati fatti i necessari accertamenti medici e dopo che ha ricevuto le cure necessarie per riprendersi, siamo fortunatamente riusciti, io e lui, a raggiungere in tempo la stazione degli autobus per salire sul bus di linea per Ferrara; da lì avremmo poi preso il treno per Ravenna ed infine un altro autobus per tornare a Porto Corsini.
Poichè siamo arrivati sull’autobus all’ultimo minuto, non abbiamo avuto il tempo di acquistare preventivamente i biglietti ad una rivendita. Ho allora chiesto all’autista i biglietti, perchè so che, da regolamento, possono anche essere acquistati sul mezzo, anche se a prezzo maggiorato. Ho presentato al conducente 50 euro per pagare; lui mi ha risposto che non aveva il resto di darmi, non mi ha quindi dato i biglietti e noi ci siamo seduti. Alle ore 18 circa è salito sull’autobus un Controllore e subito l’autista gli ha riferito che io gli avevo presentato 50 euro per pagare i biglietti, ma che lui non aveva il resto da darmi. Il Controllore mi ha chiesto spiegazioni e io gli ho spiegato quello che ci era accaduto, che mio figlio era stato soccorso dall’ambulanza, che eravamo arrivati di corsa e gli ho chiesto se poteva lui cambiare i soldi perchè noi potessimo pagare i biglietti. Nonostante ciò, il Controllore mi ha fatto una contravvenzione di 65 euro, affermando che avremmo dovuto salire sull’autobus con i soldi spicci per i nostri biglietti e non con una banconota da 50 euro. Ho pagato subito la contravvenzione con il bancomat, perchè lui mi ha detto che altrimenti la multa sarebbe aumentata (65 euro non sono pochi per noi che viviamo di una piccola pensione e dell’accompagnamento di mio figlio).
Non trovo giusto aver ricevuto un trattamento così duro, tanto più che mio figlio, oltre ad avere un handicap grave, non stava nemmeno bene. Chiedo rispetto e scuse, perchè noi nella nostra esistenza abbiamo già sofferto anche troppo, e quello che ci è successo ora è eccessivo. Chiedo scusa per lo sfogo, ma mi è sembrato giusto che chi di dovere sappia cosa è accaduto, nella speranza che queste cose non capitino più a chi non può difendersi.”

Anacleta Cortesi

Si chiede ai Dirigenti responsabili di intraprendere un’indagine sulla gestione dell’episodio e di provvedere anche tramite codesto Gruppo Consiliare, a contattare l’utente indicato, per chiarimenti ed eventuali rimborsi. Distinti Saluti.

La Presidente del Gruppo Consiliare M5S
Dr.ssa Ilaria Morghen

Da domani in pagamento le pensioni negli uffici postali del ferrarese

da: ufficio stampa Servizio di Comunicazione Territoriale Centro Nord (Emilia Romagna e Marche)

Da Poste Italiane pratici consigli per evitare le attese agli sportelli.

Ferrara, 29 febbraio 2016 – Da domani in tutti i 99 uffici postali della provincia di Ferrara saranno in pagamento le pensioni di marzo. Poste Italiane suggerisce di recarsi presso gli uffici postali in tarda mattinata, oppure durante la fascia oraria pomeridiana nel caso degli uffici aperti con doppio turno fino alle 19.05, evitando le prime ore del mattino. Dalle rilevazioni effettuate emerge infatti come un’elevata percentuale di pensionati si reca negli uffici postali nella fascia oraria compresa tra l’apertura degli sportelli e la prima mattinata.
Poste Italiane ricorda ai pensionati accreditati che possono utilizzare le carte elettroniche collegate al libretto di risparmio oppure al conto corrente BancoPosta per il prelievo automatico del contante. L’operazione può essere effettuata agevolmente presso tutti gli sportelli automatici del circuito Postamat fino a 600 euro al giorno, oppure direttamente all’interno di tutti gli uffici postali senza limiti di importo e senza la necessità di compilare alcun modulo, dimezzando i tempi dell’operazione. Si stima infatti che il tempo necessario per un’operazione di prelievo con la carta sia di 3 minuti, contro i 6 minuti necessari per un prelievo tramite libretto di risparmio oppure libretto di pensione. In provincia di Ferrara i pensionati che riscuotono mensilmente il rateo presso gli uffici postali sono circa 51.000.
L’azienda comunica inoltre che i clienti “over 70” possono pagare i bollettini di conto corrente a loro intestati con una commissione di € 0,70 anziché € 1,30. Per poter accedere al beneficio è sufficiente presentarsi con un valido documento d’identità presso un qualsiasi sportello postale e richiedere lo sconto, applicabile a tutte le tipologie di bollettini postali, indipendentemente dal tipo di mezzo di pagamento utilizzato.

Presentazione del volume “Vite schedate. Comunisti a Ferrara durante il fascismo – Vol.3°”

da: Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara

Presso la Biblioteca “Giorgio Bassani” via Grosoli 42 Barco (Fe)
Presentazione del volume “Vite schedate. Comunisti a Ferrara durante il fascismo. Vol.3°: Gli anni dell’impero”
A cura di Delfina Tromboni
Contributi di Dante Giordano e Davide Guarnieri
(Ferrara, Editore Tresogni, 2016)

La presentazione sarà preceduta dalla proiezione dell’ipertesto Documenti sequestrati nel Ferraresei tra il 1921 ed il 1945.

Ne parlano con la curatrice e gli autori Daniele Civolani, Presidente ANPI provinciale di Ferrara e Antonella Guarnieri, Responsabile Museo Risorgimento e Resistenza di Ferrara.
Coordina l’incontro Luisa Martini responsabile della Biblioteca.

Il 3° volume di Vite schedate raccoglie oltre centoquaranta biografie (da Carlo Cappelli a Giuseppina Maria Farolfi) di antifascisti comunisti ferraresi e/o operanti a Ferrara in clandestinità durante la dittatura fascista. Le biografie sono state ricostruite attraverso i fascicoli del casellario politico della locale Questura e del Casellario Politico Centrale presso il Ministero dell’Interno, integrate dalle notizie ricavabili dai processi del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato istituito dal regime, dai fascicoli dei Confinati politici, dai fascicoli delle Brigate Garibaldi operanti nel Ferrarese durante la Resistenza. L’introduzione di Delfina Tromboni Il soldato e l’operaia. Focolai di resistenza negli anni dell’Impero approfondisce la storia degli anni che vanno dal 1933 al 1936 e si occupa in particolare del processo che nel 1934 subirono i comunisti che avevano ri-fondato la Federazione provinciale clandestina del PCd’I, processo che trae origine dall’individuazione di un nutrito gruppo di comunisti operanti sul territorio di Pontelagoscuro e nelle fabbriche della zona industriale, di cui fin qui si sapeva pochissimo.
A loro è dedicata anche una parte dell’ipertesto che verrà proiettato in apertura.

Riordino, via libera alla fusione di cinque Comuni in provincia di Reggio Emilia e Piacenza

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

La Giunta ha approvato altri due nuovi progetti di legge di fusione: Campegine, Gattatico e Sant’Ilario d’Enza in provincia di Reggio Emilia e Ponte dell’Olio e Vigolzone in provincia di Piacenza. L’assessore Petitti: “In altri 50 Comuni dell’Emilia-Romagna sono stati avviati dibattiti per nuovi processi di fusioni che la Regione continuerà a sostenere. E’ questa la strada giusta per garantire Enti meglio funzionanti e risorse e servizi per cittadini e imprese”.

Bologna – La Giunta regionale ha approvato oggi altri due nuovi progetti di legge per la nascita di altrettanti Comuni unici al posto dei cinque attuali in provincia di Reggio Emilia e di Piacenza. Si tratta della fusione di Campegine, Gattatico e Sant’Ilario d’Enza nel reggiano e di Ponte dell’Olio e Vigolzone nel piacentino.
“Con queste due decisioni della Giunta completiamo l’approvazione, come promesso, entro la fine di febbraio, di tutti i 7 progetti di legge per l’istituzione dei nuovi Comuni presentati alla Regione dai sindaci e dai consigli comunali”, sottolinea l’assessore regionale a Bilancio e Riordino istituzionale Emma Petitti. “Il percorso però non è affatto concluso perché già in altri 50 Comuni dell’Emilia-Romagna sono stati avviati dibattiti per dare corso a nuovi processi di fusioni. Sono progetti che la Regione continuerà a sostenere, anche attraverso l’attività dell’Osservatorio regionale sulle fusioni, perché siamo convinti che questa sia la strada giusta per garantire Enti meglio funzionanti, in grado di risparmiare e di offrire più risorse e servizi per i cittadini e le imprese”.

Entrambi i testi di legge regionale saranno ora presentati all’Assemblea legislativa per l’indizione del referendum consultivo tra i residenti interessati, che potranno scegliere anche il nome del nuovo Comune unico. Le fusioni potranno avere decorrenza dal 1° gennaio 2017.

I due nuovi Comuni unici, una volta istituiti, potranno contare su contributi regionali e statali.

Quello di Campegine, Gattatico e Sant’Ilario d’Enza (che unirà 22.322 abitanti e 85 chilometri di territorio) riceverà complessivamente oltre 19,37 milioni nei 15 anni successivi alla sua istituzione.

Il nuovo Comune che nascerà da Ponte dell’Olio e Vigolzone (con 9.136 abitanti e una superficie di 85,96 chilometri di superficie) avrà a disposizione oltre 9,68 milioni tra contributi regionali e statali in 15 anni.

Le fusioni in Emilia-Romagna

Dall’entrata in vigore della legge regionale di riordino territoriale (21/2012), sono stati 8 i processi di fusione che hanno determinato in Emilia-Romagna la nascita di altrettanti Comuni unici al posto dei 22 preesistenti. Sono ad oggi 7 i percorsi legislativi avviati nel 2016 per l’istituzione di nuovi Comuni da fusione.

Dal 1° gennaio 2016 il numero dei Comuni in Emilia-Romagna è sceso a 334 (-14 dal gennaio 2013).

Incontri con Francesco Martinelli & Paolo Fresu su Ella Fitzgerald

da: ufficio stampa Pazzi di Jazz

“Lady Ella, la Regina dello Swing”, Ella Fitzgerald, la leggenda della canzone jazz
7 marzo, ore 10-13, Palazzo dei Congressi (Università)
22 marzo, ore 10-13, Teatro Alighieri (con studenti delle scuole medie ed elementari)
11 aprile, ore 10-13, Liceo Scientifico & Classico
18 aprile, ore 10-13, Liceo Artistico & Istituto d’Arte per il Mosaico

Iniziata lo scorso gennaio, la terza edizione di Pazzi di Jazz, iniziativa didattica organizzata da Jazz Network con il sostegno del Comune di Ravenna e il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna/MIUR, ha già portato a Ravenna molti dei suoi protagonisti: artisti di fama internazionale impegnati a trasmettere il verbo della musica jazz ai giovanissimi studenti di numerose scuole ravennati. L’arrangiatore e direttore d’orchestra Tommaso Vittorini, l’organettista Ambrogio Sparagna e il beatboxer Alien Dee hanno già iniziato le prove con le orchestre e i cori che parteciperanno poi al grande concerto finale del 2 maggio in Piazza del Popolo (all’interno del cartellone del festival Ravenna Jazz). Lo storico del jazz Francesco Martinelli ha invece tenuto una prima serie di lezioni-concerto su Django Reinhardt accompagnato dal quartetto di Nico Gori e Jacopo Martini.
A tutte queste attività, che continueranno nei prossimi mesi, si aggiunge ora un nuovo prestigioso tassello. Francesco Martinelli salirà nuovamente in ‘cattedra’ questa volta per introdurre gli studenti ravennati alla vita e la musica della più grande jazz singer di ogni tempo: Ella Fitzgerald. In questa occasione al suo fianco ci sarà il celeberrimo trombettista Paolo Fresu: le più affascinanti vicende musicali della storia del jazz saranno raccontate alternando dialoghi, proiezioni e controcanti musicali dal vivo.
Saranno quattro le lezioni-concerto “Lady Ella, la Regina dello Swing”, tutte alle ore 10: si inizia il 7 marzo al Palazzo dei Congressi (per gli studenti dell’Università). Poi il 22 marzo il Teatro Alighieri si riempirà con centinaia di alunni delle scuole medie ed elementari, in quello che sarà indubbiamente uno dei momenti salienti dell’intero percorso di Pazzi di Jazz. Poi arriveranno gli incontri con i licei Scientifico e Classico (11 aprile) e con il Liceo Artistico e l’Istituto d’Arte per il Mosaico (18 aprile).

Nato nel 1961 a Berchidda, in Sardegna, Paolo Fresu intraprende lo studio dello strumento all’età di 11 anni nella Banda Musicale del proprio paese natale. Dopo varie esperienze di musica leggera, scopre il jazz nel 1980 e inizia l’attività professionale nel 1982.
Nel corso dei tre decenni seguenti è protagonista di una scalata verso la vetta del jazz italiano e internazionale, del quale è oggi uno dei grandi protagonisti. Ha collezionato un numero difficilmente riassumibile di premi e riconoscimenti, esibendosi in ogni continente e con i nomi più importanti della musica afroamericana degli ultimi 30 anni: Enrico Rava, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Gerry Mulligan, Dave Holland, John Zorn, Richard Galliano, Trilok Gurtu, Jim Hall, Uri Caine, Gil Evans Orchestra, Toots Thielemans, Carla Bley, Dave Douglas…
Anche la sua capacità di ideare formazioni e progetti musicali pare essere inesauribile: dal suo Quintetto al duo con Gianmaria Testa, il Trio P.A.F., il Devil Quartet, il trio con Nguyên Lê e Dhafer Youssef, il duo con Uri Caine e altri pianisti (Danilo Rea, Dado Moroni, Bojan Z, Ludovico Einaudi, Omar Sosa), le rivisitazioni filologiche di Porgy and Bess e Birth of the Cool con l’Orchestra Jazz della Sardegna, l’Italian Trumpet Summit… L’elenco potrebbe continuare con lunghezza enciclopedica.
Ha registrato oltre trecentocinquanta dischi, di cui oltre ottanta a proprio nome o in co-leadership, spesso lavorando in progetti che intrecciano il jazz ad altre musiche (etnica, world music, contemporanea, leggera, antica). Si è confrontato anche con la musica per il teatro, la danza, la poesia, il cinema e la televisione, a fianco di importanti esponenti di queste discipline.
È docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche nazionali e internazionali.

Nato a Pisa nel 1954, Francesco Martinelli è impegnato fin dagli anni Settanta nella diffusione della cultura jazzistica in Italia come organizzatore di concerti, giornalista, saggista e traduttore, insegnante e conferenziere. Ha collaborato negli anni Settanta all’organizzazione delle memorabili Rassegne Internazionali del Jazz di Pisa. In seguito ha promosso nella sua città concerti e rassegne tra cui La Nuova Onda, l’Instabile’s Festival, An Insolent Noise. Come giornalista ha collaborato a Musiche, Musica Jazz e Il Giornale della Musica; attualmente scrive di musiche tradizionali per la rivista inglese Songlines. Ha pubblicato le discografie di Anthony Braxton, Evan Parker, Joelle Léandre e Mario Schiano. Ha tradotto una decina di libri dall’inglese all’italiano, collaborando con Arcana, Il Saggiatore, EDT e con la pisana ETS per la collana Sonografie, la cui più recente uscita è un volume su Albert Ayler. Insegna Storia del Jazz presso l’Istituto Musicale Mascagni di Livorno e la Siena Jazz University; a Siena Jazz dirige anche il Centro Studi sul Jazz “Arrigo Polillo”, la più ampia raccolta di libri, riviste e registrazioni di jazz in Italia. La collana di testi jazzistici creata in collaborazione da EDT e Siena Jazz è da lui diretta. Ha insegnato per diversi anni a Istanbul alla Bilgi University e collabora tuttora con la Fondazione per la Cultura di Smirne per l’organizzazione del Festival del Jazz Europeo e la gestione del museo degli strumenti musicali tradizionali dell’Anatolia.
È oggi impegnato a coordinare un vasto progetto internazionale promosso da Europe Jazz Network per la redazione di una storia collettiva del Jazz in Europa.

Informazioni
Jazz Network, Via Montelungo 4, 48124 Ravenna
tel. 0544 405666, fax 0544 405656,
e-mail: ejn@ejn.it
website: www.pazzidijazz.itwww.crossroads-it.orgwww.erjn.it

Maltempo, l’aggiornamento della Protezione civile

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Nessuna criticità per il picco della piena del Secchia, ma i fiumi rimangono sotto osservazione. L’assessore Gazzolo: “I lavori di manutenzione straordinaria di taglio della vegetazione in alveo nel modenese hanno confermato oggi tutta la loro utilità ed efficacia. Manteniamo alta la vigilanza perché la piena è ancora in atto”.

Bologna – Si sta attenuando la perturbazione che ha attraversato l’Emilia-Romagna nelle scorse ore, anche se resta la previsione di possibili rovesci localizzati fino a tutto il pomeriggio di oggi. Nessuna criticità è stata rilevata per il passaggio del picco della piena del fiume Secchia, ma i corsi d’acqua della regione continuano ad essere monitorati.
“Gli interventi di manutenzione straordinaria di taglio della vegetazione in alveo nel modenese hanno confermato oggi tutta la loro utilità ed efficacia – afferma l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo -. Malgrado la piena consistente, hanno permesso infatti di mantenere il livello dell’acqua più basso e di farla defluire in modo più scorrevole. In ogni caso manteniamo alta la vigilanza e aspettiamo di vedere l’evoluzione della piena che è ancora in atto. Intanto – conclude l’assessore – voglio ringraziare i 150 volontari di Protezione civile che anche in questa occasione sono intervenuti con la consueta disponibilità e velocità”.
A Modena come misure precauzionali sono chiuse le scuole di Bastiglia, Bomporto e Sozzigalli di Soliera ed i ponti Alto, dell’Uccellino, di Navicello vecchio e di via Curtatona. Fase di allarme ancora attiva anche per i livelli idrometrici toccati dai fiumi e torrenti Tresinaro, Riglio, Stirone, Enza, Rovacchia, Chiavenna e Arda. Nel piacentino il fiume Arda è uscito a valle di Fiorenzuola D’Arda, isolando alcune abitazioni sparse nei Comuni di Corte Maggiore e San Pietro in Cerro. Anche nel parmense, a Pellegrino parmense (frazione di Rigollo) una decina di persone sono rimaste isolate per l’attivazione di una frana, che ha interessato alcune case. Segnalati allagamenti di sottopassi. Le piene dei corsi d’acqua nel reggiano hanno messo in moto alcune misure cautelative: la chiusura dei ponti sull’Enza a Sorbolo, sul Tresinaro a Rubiera e sul Crostolo a Ca’ del Bosco. Per quanto riguarda la zona costiera, interessata dalle mareggiate, sono state segnalate erosioni al litorale e alle arginature invernali (dune).
Per seguire le emergenze sono al lavoro circa 150 volontari di Protezione civile nei territori dell’Emilia occidentale: si tratta di 31 squadre distribuite tra Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna.
Sono state aperte anche le strutture operative che seguono l’emergenza a livello locale (Coc-Centro operativo comunale e Cup-Centro unificato provinciale): i Coc di Cadelbosco, Novellara e Castelnovo a Reggio Emilia; di Colorno, Sorbolo, San Secondo e Tizzano Val Parma in provincia di Parma, con l’attivazione anche del Cup del capoluogo; di Carpi, Soliera, Concordia e Novi di Modena nel modenese dove è attivo anche il Cup di Marzaglia; di San Pietro in Cerro nel piacentino.

Nota del consigliere Francesco Rendine: lettera al Ministero dei Trasporti

da: Gruppo Consiliare G.O.L. – Giustizia Onore Libertà

Spett.le MINISTERO DEI TRASPORTI
Direzione per la Sicurezza stradale

Premesso che il parere del dirigente della sezione, Dr.Ing. Francesco MAZZIOTTA, protocollo n. 5589 del 18.09.2013 (cfr. allegato) afferma “Allo stato attuale, a parere di questo Ufficio, l’unico impiego consentito è quello che prevede l’installazione al loro interno di misuratori di velocità di tipo approvato …”
si chiede:
1 – Quando i Polizia Municipale dopo alcune ore di controllo prelevano il rilevatore di velocità istantanea ed abbandonano la postazione per tornarci dopo una settimana, dieci giorni o un mese, è regolare che:
– resti sulla strada il segnale verticale fisso del tipo in figura a lato con la scritta “controllo elettronico della velocità”?
– rimanga presente il segnale adesivo sul box con il simbolo della Polizia Municipale e la scritta “controllo elettronico della velocità”.
2 – Se sia regolare che sopra al contenitore funzioni di notte o con scarsa visibilità una luce azzurra lampeggiante con sensore crepuscolare.
3 – se sia indispensabile che che questi box vengano acquistati da ditte specializzate o possono avere uguale valenza se realizzati da artigiani locali con uguali dimensioni e staffe di contenimento per i vari apparecchi di rilevazione istantanea della velocità.
4 – se sia corretto che questi box preavvisati da segnale fisso e adesivo esterno al box possono essere utilizzati come deterrente per spaventare gli automobilisti indicando qualcosa che di fatto poi non c’è.

Cordialità

Il Presidente del Gruppo Consiliare
G.O.L. – Giustizia Onore Libertà
Ing. Francesco Rendine

VIDEO
Solidali e felici, dal mutualismo alla sharing economy

Ciclo “Chiavi di lettura, opinioni a confronto sull’attualità”
Solidali e felici, un altro mondo è possibile: dal mutualismo alla sharing economy – [GUARDA IL VIDEO INTEGRALE]
Intervengono i sociologi Maura Franchi (Università di Parma) e Bruno Vigilio Turra (Sistemi umani)
Coordina Sergio Gessi direttore di Ferraraitalia

Ciclo di incontri aperto a tutti su educazione alimentare e attività motoria sin da piccoli

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Prende il via il 2 marzo prossimo, nelle scuole primarie del territorio, un importante ciclo di incontri con gli esperti, per mettere in luce l’importanza di una sana e corretta alimentazione unita all’attività motoria. L’educazione alimentare e la pratica dello sport sin da piccoli sono un autentico toccasana per tutto il cammino della vita e proprio per trasmettere questo importante messaggio se ne parlerà con gli esperti. Il progetto di educazione alimentare “Alimentazione, educazione e movimento” si compone di 3 incontri, aperti a tutti, il primo dei quali avrà luogo mercoledì 2 marzo, alle ore 15 presso la scuola primaria di via Caiazzo a Porto Garibaldi. Interverranno Erika Camorani, dietista della Camst e la psicopedagogista Slivia Senigalliesi. Il secondo incontro si svolgerà giovedì 3 marzo alle ore 15, presso la scuola primaria di San Giuseppe, durante il quale interverranno la dietista Erika Camorani e gli insegnanti ed infine il terzo incontro si terrà lunedì 14 marzo, alle 15 presso la scuola primaria Fattibello di Comacchio. Saranno presenti il dietista Giampaolo Bellini e la psicopedagogista Silvia Senigalliesi. Gli incontri sono tutti a partecipazione libera e gratuita.
Per informazioni si suggerisce di contattare la Dott.ssa Giorgia Mezzogori al numero 0533-318703 o all’indirizzo di posta elettronica pubblicaistruzione@comune.comacchio.fe.it

Al via le iscrizioni al nido comunale “Il Giglio”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Si informano i genitori dei bimbi di età compresa tra 0 e 3 anni, residenti nel territorio comunale, che dal 1° al 31 marzo compreso, resteranno aperte le le iscrizioni al nido comunale d’infanzia “Il Giglio” ( Via Fattibello, 8 a Comacchio).

Gli interessati possono scaricare l’apposito modulo da compilare, direttamente dalla sezione del Servizio di Pubblica Istruzione sul portale comunale al seguente indirizzo: http://www.comune.comacchio.fe.it/index.php/I-Servizi/Pubblica-istruzione/Nido-Comunale-d-Infanzia-Il-Giglio.

Il modulo cartaceo può inoltre essere ritirato presso l’U.R.P. (Ufficio Relazioni con il Pubblico – Piazza Folegatti, 26) nelle seguenti giornate: dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle ore 12,30, oppure presso l’Informagiovani di Porto Garibaldi (Via Buonafede, 12 il mercoledì e venerdì dalle ore 9 alle ore 12,30) o presso l’Ufficio Pubblica Istruzione (Via Agatopisto, 3 Comacchio dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12).

Per qualsiasi ulteriore informazione e comunicazione si suggerisce di contattare l’Assessorato alla Pubblica Istruzione ai seguenti numeri telefonici: 0533/318783 – 0533/318703.

Clicca qui per stampare i modulo di iscrizione.

Richiesta alla Regione Emilia Romagna di interventi urgenti per dragaggio imboccatura portocanale

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

La Giunta Comunale ha approvato stamani una deliberazione, con la quale è stata formalizzata una richiesta alla Regione Emilia Romagna di interventi, tesi a migliorare le condizioni di sicurezza del portocanale di Porto Garibaldi, in primis il dragaggio dell’imboccatura.

Poichè si è ravvisato uno stato di emergenza non procrastinabile, correlato alla sicurezza del transito dei natanti nel porto, l’Amministrazione Comunale chiede alla Regione Emilia Romagna lo stanziamento di una somma pari a 404mila euro, per effettuare una serie di interventi necessari alla risoluzione della citata problematica.

E’ bene ricordare che il porto di Porto Garibaldi è regionale e che la competenza degli interventi compete alla Regione, alla quale annualmente il Comune di Comacchio invia richiesta di fabbisogno, per l’escavo del fondale dell’imboccatura dello stesso. Con il medesimo atto di Giunta comunale, sono stati richiesti altresì finanziamenti per ulteriori lavori di escavo dello specchio acqueo interno, relativi all’asta navigabile del porto e della manutenzione straordinaria alle strutture ed impianti portuali, quali banchine, piazzali ed impianti tecnologici

“Si auspica una sollecita risoluzione della nota problematica – dichiara l’Assessore ai Lavori Pubblici Stefano Parmiani-, confidando sulla proficua collaborazione tra Enti, per fornire una risposta ad una esigenza concreta di sicurezza, da tempo lamentata dai pescatori locali.”

La programmazione del Jazz Club Ferrara di Marzo e Aprile 2016

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Nell’avvicendarsi di grandi interpreti del jazz internazionale come Johnny O’Neal, Gianluca Petrella, Romero Lubambo, Jochen Rueckert e Cristiano Calcagnile tra gli altri, segnaliamo i tre appuntamenti realizzati in collaborazione con la prestigiosa kermesse itinerante Crossroads Jazz e altro in Emilia-Romagna:

– 12 marzo Ralph Alessi “Baida” 4et featuring Mark Turner
– 09 aprile Jim Black Trio featuring Elias Stemeseder e Thomas Morgan
– 23 aprile Nicole Mitchell’s Black Earth Strings

Da appuntare in agenda anche sabato 19 marzo, quando il Jazz Club Ferrara ospiterà il Donnie McCaslin “Fast Future” 4et. Formazione costituita – tra gli altri – da Jason Lindner che, insieme al leader, ha contribuito alla realizzazione di “Black Star” a fianco di David Bowie.

Gli scatenati lunedì del Jazz Club firmati Monday Night Raw, caratterizzati da Dj set, presentazioni di nuovi progetti discografici e infuocate jam session, vedono esibirsi svariati artisti che completano la classifica stilata dal TOP JAZZ 2015 nella sezione “Miglior nuovo talento” come Francesco Diodati, Gabriele Evangelista e Caterina Palazzi.

Prosegue “Friday Jazz Dinner (Il Jazz servito sul piatto)”, la serie di venerdì gastronomico-musicali in cui le invitanti proposte culinarie elaborate dal Wine-Bar del Torrione sposano i colori del miglior jazz dal vivo in circolazione nel nostro territorio. Ecco gli ultimi tre appuntamenti in programma: il Nico Menci Trio (11/3), il duo Rossella Graziani – Massimo Mantovani (1/4) e “As Madalenas”, progetto firmato da Cristina Renzetti e Tati Valle (8/4).

Infine, oltre alle esibizioni mensili della Tower Jazz Composers Orchestra, la neonata orchestra residente del Jazz Club Ferrara (25/3 e 22/4 ), si rinnova la collaborazione con il Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara attraverso l’esibizione di alcuni dei migliori allievi del Dipartimento Jazz.

MAIN CONCERTS

Venerdì 4 marzo, ore 21.30
Johnny O’Neal Trio
Johnny O’Neal, pianoforte e voce;
Luke Sellick , contrabbasso;
Charles Goold, batteria

Sabato 5 marzo, ore 21.30
Trio Da Paz
Romero Lubambo, chitarra;
Nilson Matta, contrabbasso;
Duduka Da Fonseca, batteria

Sabato 12 marzo, ore 21.30
In collaborazione con Crossroads Jazz e altro in Emilia-Romagna
Ralph Alessi “Baida” Quartet
Ralph Alessi, tromba;
Gary Versace, pianoforte;
Drew Gress, contrabbasso;
Nasheet Waits, batteria

Sabato 19 marzo, ore 21.30
Donny McCaslin “Fast Future” Quartet
Donny McCaslin, sassofoni;
Jason Lindner, pianoforte e tastiere;
Matt Closey, contrabbasso e basso elettrico;
Nate Wood, batteria

Sabato 26 marzo, ore 21.30
Cristiano Calcagnile Ensemble Multikulti
Massimo Falascone, sassofoni;
Nino Locatelli, clarinetti;
Paolo Botti, viola, violino e banjo;
Gabriele Mitelli tromba e flicorno;
Pasquale Mirra, vibrafono;
Antonio Borghini, contrabbasso;
Cristiano Calcagnile, batteria e percussioni;
Dudu Kouatè, percussioni e voce
Sabato 2 aprile, ore 21.30
Gianluca Petrella Cosmic Renaissance
Gianluca Petrella, trombone;
Mirco Rubegni, tromba;
Francesco Ponticelli, contrabbasso;
Federico Scettri, batteria;
Simone Padovani, percussioni

Sabato 9 aprile, ore 21.30
In collaborazione con Crossroads Jazz e altro in Emilia-Romagna
Jim Black Trio
Elias Stemeseder, painoforte e tastiere;
Thomas Morgan, contrabbasso;
Jim Black, batteria

Sabato 16 aprile, ore 21.30
Jochen Rueckert Quartet featuring Mark Turner
Mark Turner, sax tenore;
Mike Moreno, chitarra;
Orlando Le Fleming, contrabbasso;
Jochen Rueckert, batteria

Sabato 23 aprile, ore 21.30
In collaborazione con Crossroads Jazz e altro in Emilia-Romagna
Nicole Mitchell “Black Earth” Strings
Nicole Mitchell, flauto;
Renee Baker, violino e viola;
Tomeka Reid, violoncello;
Josh Abrams, contrabbasso

***

MONDAY NIGHT RAW

Lunedì 7 marzo, ore 21.30
Giulio Corini Libero Motu
Francesco Bigoni, sax tenore e clarinetto;
Giulio Corini, contrabbasso;
Nelide Bandello, batteria

Lunedì 14 marzo, ore 21.30
Francesco Diodati Yellow Squeeds
Francesco Lento, tromba;
Francesco Diodati, chitarra;
Enrico Zanisi, pianoforte;
Glauco Benedetti, tuba;
Enrico Morello, batteria

Lunedì 21 marzo, ore 21.30
Francesco Cusa Trio
Simone Graziano, pianoforte;
Gabriele Evangelista, contrabbasso;
Francesco Cusa, batteria

Lunedì 28 marzo, ore 21.30
Petrina “Lost Angels”
Debora Petrina, voce, pianoforte ed elettronica

Lunedì 4 aprile, ore 21.30
Greg Burk Expanding Trio
Greg Burk, pianoforte;
Stefano Senni, contrabbasso;
Enzo Carpentieri, batteria

Lunedì 11 aprile, ore 21.30
MC3
Marco Colonna, sax tenore e clarinetti;
Fabio Sartori, organo;
Claudio Sbrolli, batteria

Lunedì 18 aprile, ore 21.30
Caterina Palazzi Sudoku Killer
Antonio Raia, sax tenore;
Giacomo Ancillotto, chitarra;
Caterina Palazzi, contrabbasso;
Maurizio Chiavaro, batteria

***

FRIDAY JAZZ DINNER
– Il Jazz servito nel piatto –

Venerdì 11 marzo, ore 21.30
Nico Menci Trio
Nico Menci, pianoforte;
Stefano Senni, contrabbasso;
Tommaso Cappellato, batteria

Venerdì 1 aprile, ore 21.30
Graziani – Mantovani Duo
Rossella Graziani, voce;
Massimo Mantovani, pianoforte

Venerdì 8 aprile, ore 21.30
As Madalenas
Cristina Renzetti, voce e chitarra;
Tati Valle, voce e chitarra

***

THE TOWER JAZZ COMPOSERS ORCHESTRA

Venerdì 25 marzo, ore 21.30
The Tower Jazz Composers Orchestra
Piero Bittolo Bon, sassofoni, clarinetti, direzione e arrangiamenti;
Alfonso Santimone, pianoforte, elettronica, direzione e arrangiamenti;
Martina Biguzzi, flauto; Gianluca Fortini, clarinetti; Glauco Benedetti, tuba;
Stefano Radaelli, Tobia Bondesan, Filippo Orefice, sassofoni;
Pasquale Paterra, Mirko Cisilino, trombe;
Lorenzo Manfredini, Federico Pierantoni, Filippo Vignato, tromboni;
Alessandro Garino, Federico Rubin, pianoforte;
Riccardo Morandini, Luca Chiari, chitarre;
Stefano Dallaporta, contrabbasso;
Simone Sferruzza, Andrea Grillini, batteria
+
Opening Act
The Unreal Ensemble
Saggio in forma di concerto degli allievi del ciclo didattico “The Unreal Book”

Venerdì 22 aprile, ore 21.30
The Tower Jazz Composers Orchestra
Piero Bittolo Bon, sassofoni, clarinetti, direzione e arrangiamenti;
Alfonso Santimone, pianoforte, elettronica, direzione e arrangiamenti;
Martina Biguzzi, flauto; Gianluca Fortini, clarinetti; Glauco Benedetti, tuba;
Stefano Radaelli, Tobia Bondesan, Filippo Orefice, sassofoni;
Pasquale Paterra, Mirko Cisilino, trombe;
Lorenzo Manfredini, Federico Pierantoni, Filippo Vignato, tromboni;
Alessandro Garino, Federico Rubin, pianoforte;
Riccardo Morandini, Luca Chiari, chitarre;
Stefano Dallaporta, contrabbasso;
Simone Sferruzza, Andrea Grillini, batteria
+
Opening Act
Bluastro Duo
Fred Brindisi, voce e armonica;
Guido Foddis, voce e chitarra

***

JAZZ GOES TO COLLEGE

Venerdì 18 marzo, ore 21.30
Quai Des Brumes
Federico Benedetti, clarinetto;
Emilio Tolga Düring, chitarra;
Roberto Bartoli, contrabbasso
+
Opening Act
Saggio degli allievi della classe di composizione
diretto dal Professor Federico Benedetti

Venerdì 15 aprile, ore 21.30
Latin Docet
Stefano Melloni, Roberto Manuzzi, sassofoni;
Teo Ciavarella, pianoforte;
Antonio Cavicchi, chitarra;
Daniele di Gregorio, vibrafono e marimba;
Guido Querci, percussioni;
Stefano Galassi, basso;
Fausto Negrelli, batteria
+
Openig Act
Saggio degli allievi delle classi di Percussioni e Musica d’Insieme
diretto dai Professori Guido Querci e Roberto Manuzzi

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 339 7886261 (dalle 15.30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15.30)

Tutti i concerti si svolgono presso il Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara.

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

Nota al Prefetto del Consigliere Francesco Rendine

da: Gruppo Consiliare G.O.L. – Giustizia Onore Libertà

Ill.mo Signor Prefetto,

con la presente si ritiene di metterla al corrente di quanto successo alla signora Cortesi Anacleta nata a Lugo di Romagna il 10/10/36:
Domenica 21 febbraio 2016 si trovava alla stazione di Cento di Ferrara con il figlio disabile, affetto da sindrome di Down (il marito è deceduto per malattia diversi anni fa).
I signori in questione abitano a Porto Corsini (frazione di Ravenna) e quel giorno, nel pomeriggio, mentre erano a Cento il figlio si è sentito male ed è dovuto essere soccorso dal personale medico di un’ambulanza della Croce Rossa di Ferrara. Dopo che al figlio sono stati effettuati i necessari accertamenti medici e dopo che ha ricevuto le cure necessarie per riprendersi, sono fortunatamente riusciti a raggiungere in tempo la stazione degli autobus per salire sul bus di linea per Ferrara; da lì avrebbero poi preso il treno per Ravenna ed infine un altro autobus per tornare a Porto Corsini.
Poiché sono saliti sulla corriera TPER n. 550, in partenza da Cento per Ferrara, alle ore 17.20, all’ultimo minuto, non hanno avuto il tempo di acquistare preventivamente i biglietti ad una rivendita. La signora ha chiesto all’autista i biglietti, visto che, da regolamento, possono anche essere acquistati sul mezzo, anche se a prezzo maggiorato. Ha presentato al conducente 50 euro per pagare; lui ha risposto che non aveva il resto di darle, quindi, loro malgrado senza biglietti, si sono seduti in corriera. Alle ore 18 circa è salito un controllore e subito l’autista gli ha riferito che aveva presentato 50 euro per pagare i biglietti, ma che lui non
aveva il resto. Il controllore ha chiesto spiegazioni e la signora ha spiegato quello che era accaduto, che il figlio era stato soccorso dall’ambulanza, che erano arrivati di corsa
chiedendo se l’autista poteva cambiare i soldi per acquistare i biglietti. Nonostante ciò, il controllore ha elevato una contravvenzione di 65 euro, affermando che avrebbero dovuto salire
sull’autobus con i soldi spicci per l’acquisto dei biglietti e non con una banconota da 50 euro. La signora Cortesi ha pagato immediatamente la contravvenzione con il bancomat, perchè le era stato riferito che altrimenti la multa sarebbe aumentata (65 euro sono molti per queste persone che vivono di una piccola pensione e dell’accompagnamento del figlio).
Si ritiene che tale trattamento sia ingiusto, tanto più che il figlio, oltre ad avere un handicap grave, non stava nemmeno bene.
La Signora chiederebbe che da parte TPER fossero presentate le scuse al figlio per un comportamento così poco umano, inoltre il sottoscritto chiede alla S.V. Ill.ma se possa intervenire presso la Direzione di TPER affinché venga restituito il denaro della sanzione alla malcapitata.
Grato per l’interessamento colgo l’occasione per porgere cordiali Saluti

Il Presidente del Gruppo Consiliare
G.O.L. – Giustizia Onore Libertà
Ing. Francesco Rendine

Mercoledì 2 marzo Anna Chiara Venturini presenta il libro “Sottovoce”

da: ufficio stampa Ibs Libraccio Eventi Ferrara

Mercoledì 2 marzo ore 17:30

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Anna Chiara Venturini
presenta il libro
“Sottovoce” (Europa edizioni)

Dialoga con l’autrice
Roberto Pazzi

Quando Donato viene convocato da un notaio, non ha la minima idea di quello che sta per scoprire. Nascosto e sigillato all’interno di una busta c’è un segreto che è rimasto celato per tanti anni, qualcosa che cambierà radicalmente la sua vita: la verità. L’uomo che lo ha cresciuto non era il suo vero padre. Insieme a questa notizia sconvolgente, sembra che il vero padre biologico, appena deceduto, abbia voluto lasciargli, oltre ad una toccante lettera, una piccola fortuna che comprende una splendida villa. È l’inizio di un viaggio di riscoperta interiore che servirà a scogliere i nodi intrecciati nelle proprie radici, per trovare una nuova serenità che comprenda il nuovo senso dell’esistere appena rivelato.

Anna Chiara Venturini è nata a Ferrara dove vive. È autrice e coautrice di pubblicazioni sul patrimonio artistico ferrarese e lavora da anni nella pubblica amministrazione. Ha frequentato corsi di scrittura creativa e coltiva una profonda passione per la scrittura.

Giulia Mazzotti, laureata Unife, si è classificata seconda al Premio Listerine 2015

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Giulia Mazzotti, laureata in Igiene dentale dell’Università di Ferrara, si è classificata seconda al concorso per il Premio Listerine 2015, grazie alla tesi di laurea “Impatto del trattamento parodontale non chirurgico in una popolazione di pazienti affetti da disordini onco-ematologici”, con relatrice Renata Vecchiatini, Ricercatrice della Sezione di Odontoiatria di Ateneo.
Il secondo premio, che consiste nella pubblicazione del lavoro sulla Rivista italiana di igiene dentale e in 5000 Euro che saranno attribuiti al Dipartimento di Scienze Mediche di Unife e nello specifico al Coordinatore del corso Prof. Maurizio Franchi per attività di didattica e di ricerca, è stato attribuito a Giulia con la seguente motivazione: “lo studio osservazionale ha affrontato una tematica rilevante, anche dal punto di vista sociale, con metodologia ed analisi statistica adeguate agli obiettivi dello studio. Dai dati presentati si potrebbero trarre utili indicazioni per lo sviluppo di linee guida”.
Il Premio, promosso e organizzato dalla Commissione Nazionale dei Corsi di Studio in Igiene Dentale e sponsorizzato da Johnson&Johnson, ha selezionato le due migliori tesi dei corsi di laurea in igiene dentale con il tema “Igiene Orale” ed è stato ritirato da Giulia Mazzotti sabato 20 febbraio a Novara all’Università del Piemonte Orientale, nell’ambito del Corso accreditato ECM per Igienisti dentali, Odontoiatri, Medici chirurghi e Farmacisti “Farmaci e Presidi in igiene dentale”.
“Questo riconoscimento – commenta Giulia Montemezzo, direttrice delle Attività didattiche del corso in Igiene dentale – rappresenta il sempre maggiore impegno del Corso di Studio nella promozione della figura dell’igienista dentale e delle proprie attività cliniche, didattiche e di ricerca”.
“Tutte le linee guida nazionali ed internazionali pongono l’attenzione sul fatto che il successo delle terapie e il benessere del paziente, in particolare del paziente oncologico, sono il frutto della collaborazione tra più professionisti – commenta Leonardo Trombelli, Presidente della Scuola di Medicina e Direttore della UO di Odontoiatria – come quella instaurata negli ultimi anni tra le Unità Operative di Odontoiatria, Ematologia e Oncologia della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara”.

Per informazioni: Carlotta Cocchi – 0532/293554 – 338/6195391

“I quadri appartengono a tutti. Nascita e felice vita della Pinacoteca Capitolina” Terzo appuntamento del ciclo “Il Museo. Dentro e intorno”

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Martedì 1° marzo alle ore 17 presso la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, (c.so Ercole I D’Este, 21), si terrà il terzo appuntamento del ciclo di conferenze “Il Museo. Dentro e intorno”, organizzato da Francesca Cappelletti, docente di Storia dell’Arte Moderna del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara e da Stefania De Vincentis, assegnista di ricerca di TekneHub, dalla Fondazione Ferrara Arte, dai Musei Civici di Arte Antica, in collaborazione con gli Amici dei Musei, per invitare a scoprire i musei ed i luoghi della cultura con le opere, le collezioni e le storie che li abitano.
“I quadri appartengono a tutti. Nascita e felice vita della Pinacoteca Capitolina”. E’ questo il tema dell’incontro che sarà tenuto da Sergio Guarino, Curatore Storico dell’Arte dei Musei Capitolini – Pinacoteca Capitolina di Roma, che ci anticipa l’argomento della conferenza… “La storia ‘illustre’ della Pinacoteca Capitolina, la più antica raccolta pubblica di quadri, non ha offuscato la sua vitalità. Fondata alla metà del Settecento dal Pontefice Benedetto XIV e inserita nel vasto complesso dei Musei Capitolini, la Pinacoteca è luogo della memoria e di studio, ma anche centro di aggregazione e di dibattito sociale, dove i ‘capolavori’ (Tiziano, Caravaggio, Rubens, Guido Reni ecc), continuano ad essere occasioni di dialogo”.

Per informazioni: Carlotta Cocchi – 0532/293554 – 338/6195391

Informanumeri del 29 febbraio 2016: anticipazione indice dei prezzi febbraio 2016, matrimoni celebrati 2015, bilancio popolazione gennaio 2016

da: ufficio stampa del Comune di Ferrara

ANTICIPAZIONE DEI PREZZI – Febbraio 2016
A Ferrara, nel mese di febbraio 2016, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) con tabacchi aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente ed aumenta dello 0,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

MATRIMONI CELEBRATI A FERRARA
Nel 2015 il numero di matrimoni celebrati a Ferrara ha visto una stabilità rispetto al 2014: 407 celebrazioni, di cui 145 con rito religioso e 262 con rito civile.

BILANCIO MENSILE DELLA POPOLAZIONE
Pubblichiamo l’ammontare dei flussi registrati nell’Anagrafe Comunale (nati, deceduti, iscrizioni confermate e cancellazioni), rilevati mensilmente con il modello Istat D7B, e il numero degli atti stato civile registrati a Ferrara nel mese, nati, deceduti e matrimoni nella popolazione presente, cioè il modello Istat D7A. Secondo i dati rilevati con il modello Istat D7B, la popolazione residente al 31 gennaio 2016 ammonta a 133.021 abitanti.

Spi-Cgil: in marzo ultima tornata di assemblee per il nuovo Statuto dei diritti dei lavoratori

da: ufficio comunicazione Spi Cgil Ferrara

Si svolgerà in marzo l’ultima tornata delle assemblee pubbliche di consultazione che lo Spi-Cgil ha organizzato in provincia di Ferrara per illustrare e discutere la proposta di legge della Cgil di iniziativa popolare per un nuovo Statuto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Ecco gli appuntamenti. Martedì 1 marzo : Pilastri (ore 14,30, via Farini 55, intervengono Manuela Fantoni, segretaria provinciale Spi e Antonella Zambonati, della segreteria provinciale); Saletta (ore 15, Bar Arci); Ferrara – Barco (ore 14,30, Centro sociale, via Indipendenza 40, con Riccardo Grazzi, della segreteria provinciale Cgil); Renazzo (ore 14,30, Centro anziani ANSPI, via Alberelli 13). Mercoledì 2 marzo: Coronella (ore 15, Casa del popolo); Cento (ore 14,30, Teatro Don Zucchini, via Guercino 19). Giovedì 3 marzo: Alberone di Ro (ore15, Sala Bar Arci); Formignana (14,30, Centro sociale “Il Viale”, via Mari, 8, con Manuela Fantoni e Antonella Zambonati); Porotto (ore 14,30). Venerdì 4 marzo: Copparo (ore 15, Centro sociale “Parco Verde”, via Garibaldi 106, con Cristiano Zagatti, della segreteria provinciale Cgil).
Mercoledì 9 marzo: Berra (ore 14,30 , Centro sociale “La Colomba”, via Garibaldi ,43); Mirabello (ore 15, Centro sociale, piazza Orlando Matteuzzi,2);Tamara (ore 15, Centro sociale Tamarese). Giovedì 10 marzo: Coccanile (ore 15, Sala parrocchiale); Jolanda (ore 15, Centro sociale “Il Cigno”, via Bonaglia,7). Martedì 15 marzo: Ambrogio (ore 15, Circolo Acli, via Gnani, 6). Giovedì 17 marzo: Comaccchio (ore 17, Circolo ricreativo “Laguna”, via Spina 34, con Raffaele Atti, segretario provinciale della Cgil).

Martedì 1 marzo anteprima del film “Suffragette” al Cinema Boldini

da: Arci Ferrara

ANTEPRIMA
SUFFRAGETTE

al Cinema Boldini

martedì 1 marzo ore 21.00

Suffragette ripercorre la storia delle militanti del primissimo movimento femminista. In lotta per il riconoscimento del diritto di voto, e facendo ricorso alla violenza come unica via verso il cambiamento, queste donne erano disposte a perdere tutto nella loro battaglia per l’eguaglianza. Maud è stata una di queste militanti, la storia della sua lotta per la dignità è al tempo stesso struggente e di grande ispirazione.
La trama è incentrata su Maud, una moglie e madre lavoratrice la cui vita cambia per sempre quando viene segretamente reclutata per unirsi al crescente movimento delle suffragette del Regno Unito. Galvanizzata dalla fuggitiva fuorilegge Emmeline Pankhurst, Maud diventa un’attivista per la causa insieme a donne provenienti da tutti i ceti sociali. Quando le sempre più aggressive forze di polizia si muovono contro Maud e le sue compagne, le suffragette entrano in clandestinità e intensificano la lotta smuovendo la nazione con la disobbedienza civile e dando il via ad un dibattito mondiale.
In Suffragette è il tre volte premio Oscar Meryl Streep ad interpretare la Pankhurst affiancata da Carey Mulligan come Maud Watts e Helena Bonham Carter nei panni di Edith Ellyn. Il film che è diretto dal premio BAFTA Sarah
Gavron da una sceneggiatura originale del Premio Emmy Abi Morgan.
Ispirato a fatti realmente accaduti, Suffragette è un dramma che racconta la passione e la sofferenza di coloro che hanno rischiato tutto quello che avevano, la loro casa, il loro lavoro, i loro figli e la loro stesssa vita per il diritto di voto alle donne.
Presentato al London Film Festival, è stato il film d’apertura del 33° Torino Film Festival.
La proiezione è promossa in collaborazione con associazioni e organizzazioni femminili UDI, Centro Donna Giustizia, Soroptimist, Fidapa, Coordinamento Donne Spi-Cgil, ArciLesbica, ANDE in occasione del Settantesimo anniversario del primo voto delle italiane.

Per informazioni:
Sala Boldini, via Previati 18 – Ferrara.
www.cinemaboldini.itwww.arciferrara.org
Tel. Cinema (sera) – 0532.247050
Arci Ferrara – 0532.241419

Gaie risate: ma quanto è bello essere gay!

Ridere insieme. E’ una delle cose che ti avvicina di più alle altre persone. Ridere è riconciliante, meglio ancora se, chi ti fa ridere, è capace di ridere di sé. A Ferrara per tre giorni c’è stato il festival di cultura Lgbt, alla sua terza edizione, che forse sarebbe più bello chiamare semplicemente Tag festival o magari festival Arcobaleno, che è un po’ più pronunciabile, evocativo e soprattutto leggibile (Lgbt è una terribile sigla e sta per lesbiche gay bisessuali e trans). Però una bella idea, una bella organizzazione con tante iniziative, incontri, spettacoli. Tra molte cose interessanti, Alessandro Fullin, comico di Zelig, che in sala Estense mette in scena il suo spettacolo “Fullin legge Fullin”. Da solo, sul palco, Fullin fa – appunto – ridere, ridere anche di sè e insieme a lui di tutto quello che succede e che gli è successo e che ruota sempre attorno al tema dell’omosessualità. Alla fine pensi che deve essere davvero una meraviglia essere gay, perché tutto diventa così gioioso, divertente e autoironico. Le sue battute lo raccontano meglio di ogni altra cosa.

Infanzia. Ricordi di bambino. “Alessandro finisci tutto quello che hai nel piatto, altrimenti arriva l’uomo nero”. Ma quanto lo ho aspeeettato! Neanche una cartolina, invece…

Studi. Ho fatto il Dams a Bologna. Tutti noi scoppiati abbiamo fatto il Dams e ci radunavamo lì, perché c’era solo a Bologna. L’ho finito così [schiocca le dita], in dodici anni. Con quel che ho dato in tasse universitarie potevo comprarmi una villa palladiana.

Animali da compagnia. Avete mai visto un gay con un cane lupo? E’ geneticamente impossibile. Tutti i gay amano i chihuahua, quelle piccole pantegane pelose. Un cane che non fa bau: fa shopping. Agli altri cani basta che gli mostri il guinzaglio e capiscono che devono uscire. Il chihuahua no. Per convincerlo devi dirgli “dai, vieni, che devi fare un’intervista per Vanity fair”. E, ai giardinetti, mica puoi buttargli un bastone. Devi lanciargli la carta di credito!

Libro di cucina gay. Sì, c’è anche la cucina gay. Io ho fatto un libro di cucina gay. Perché? Perché vanno i libri di cucina! E se non fai un libro di cucina, non vendi niente. Quindi questo libro è una truffa. Io vivo in un appartamento di 58 metri quadrati e ho una cucina che va da qui a qui, con sopra il micro-onde, dove getto dentro le carote, giro la manovella e le mummifico. Allora ho chiesto aiuto a un amico, che abita in 30 metri quadrati, in via Castiglione, e cucina magnificamente. Mi fa “sì, sì, se mi dai mille euro lo faccio”. Caaari amici. Lui non va a comprare il cubetto di lievito al supermercato. Lui fa il lievito naturale, di notte. Metti la sveglia e ogni quattro ore vai a cercare le spore in giro per casa. Ma secondo te, un eterosessuale lo fa? Mannò, solo un gay fa una follia così stupenda. E’ una cucina che ha anche termini specifici, come “frullare”, che sta per agitarsi in cucina in preda al panico mentre senti gli ospiti suonare il campanello. Qualche piatto dall’indice: la Ribollita sarai tu, Indivia da Tiffany, Curry Grant, Arancia Lear. Quando ho scritto questo libro è uscita una polemica su facebook. Perché? Forse che i gay mangiano diversamente dagli etero? Ma naturalmente no, era un paradosso, io ho lo stesso sistema digestivo della Camusso (sono i colpi di sole, che sono diversi).

Visite & mostre. C’è chi va a vedere la Sacra Sindone per tanti motivi. Io, per vedere com’è stirata.

Unioni civili. Il mio sogno è il matrimonio religioso. Perché se trovassi un uomo che mi dice sì per tutta la vita, penserei: “Dio esiste!”. Peccato, però, che non mi hanno detto subito che non potevo sposarmi in chiesa: avrei puntato tutto sulla Cresima.

Coming out. Ho sempre desiderato fare “coming out”. Ma non ci sono mai riuscito. Ogni volta che provavo a farlo, tutti a dire: massìììì, lo sappiamo…! [occhi al cielo e aria rassegnata]

Twitter. Ho scoperto il mondo di Twitter. Un giorno leggo su Repubblica che tutti scrivono su Twitter. Anche le persone un po’ in là con gli anni: anche Ornella Vanoni. Allora mi sono iscritto a Twitter per vedere cosa scriveva un mito assoluto come Ornella Vanoni. E ho scoperto che se sei un personaggio così, non è che hai bisogno di pensare delle cose stupefacenti. Il suo primo twit era “Oggi ho frullato un caco”; e ha 50mila followers! Io che tento di scrivere delle frasi che abbiano un senso, ne ho 10mila. Ecco alcuni dei miei twit.

Quando Dio distrusse Sodoma, tutti capirono che non era mai stato a Mykonos. I Testimoni di Geova avrebbero bisogno di un nuovo comandamento: non desiderare di suonare il campanello altrui. Il peccato originale è stato il peccato più bello, e ce lo siamo persi…! Si può amare ad ogni età, semplicemente a un certo punto si capisce che non si ha più fiducia nei sedili ribaltabili. Se il primo cacciatore fosse stato omosessuale, oggi avremmo ancora il piacere di avere i mammut.

Similitudini. Nei fotoromanzi (che tutti leggevamo in famiglia), la mia preferita era Michela Rocca, espressiva come Giovanni Rana. Essere felici: come Benedetta Parodi, quando separa un albume da un tuorlo.

La mosaicista Silvia Colizzi inventa il “musaico”: polvere di vita, d’arte e poesia

“La materia frammentata, polverizzata, dissolta, poi catturata e racchiusa in nuove forme in divenire: polvere di vita. Il mosaico come metafora di vita”, queste sono le parole introduttive dalla recente e fortunata personale “Polvere di Musaico” dell’artista Silvia Colizzi.

silvia colizzi
Silvia con i suoi allievi

Silvia Colizzi, insegna da oltre vent’anni a Ravenna presso l’Istituto d’Arte per il Mosaico “Gino Severini”, ora “Liceo Artistico Nervi-Severini”, dove contribuisce allo sviluppo delle individualità degli studenti, secondo una visione globale, olistica, che rimanda al mosaico come totalità formata da frammenti e che chiama Musaico, con diretto riferimento etimologico alle muse. Silvia, con la sua opera, cerca la via del ritorno alla fonte originaria del mosaico, perché lo ritiene metafora di vita, di quella vita intrisa di semplicità, spontaneità e amore, della quale mai più di oggi si avverte il bisogno.
I “Mosaici in movimento di Silvia Colizzi” sono stati protagonisti a Praga, nel 2014, del progetto “Musa-ico: from the Interior Mosaic to the Social One“ (Musa-ico: dal Mosaico Interiore a quello Sociale), in collaborazione con la mosaicista Magdalena Kracik Storkanova. Il laboratorio ha prodotto “Women Sound“, opera realizzata dalle partecipanti al progetto. Tra i tanti incontri internazionali segnaliamo quello con la mosaicista Lillian Sizemore, di San Francisco, interessata alla vita e alle opere di Gino Severini, considerato il padre del mosaico moderno.

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Silvia Colizzi

I suoi mosaici, o per meglio dire musaici, esprimono arte, corpo, anima…
I miei musaici, così amo chiamare i miei lavori, sono impasti materici dai quali s’intravvede la struttura interna del lavoro stesso, ora fili di ferro ora legno o vetro, che affiorano nudi e crudi dalla malta. La malta diviene la protagonista, la vera e propria anima del mosaico, capace di riunire in nuove forme così tanta frammentarietà. Dal legante affiorano tessere musive compatte o sgretolate, fino a diventare vera e propria polvere: eterei granelli di polvere di stelle come ancestrali frammenti di Dna, distillati e pronti a rinascere al suono di ritmi e andamenti esistenziali oggi dimenticati e schiacciati da fugaci patine superficiali. Tessere musive, per quanto vicine o distanti, coese tra loro seppur così diverse le une dalle altre, allo scopo di creare insieme un’opera unitaria.

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Un’opera di Silvia Colizzi

Il mosaico come metafora di vita?
Sì, il mosaico vera e propria metafora di vita, l’espressione tangente del riunire insieme idee, emozioni, persone, per ricercare e creare nuove armonie, sia personali sia collettive, e condividerle nel percorso di vita che ci accomuna. Percezione e ricerca artistico-psicopedagogica, coniugata dalla mia stessa esistenza di donna, madre, educatrice, insegnante. La natura e l’esperienza esistenziale sono le mie vere e proprie maestre di vita, una vita afferrata nelle sue svariate sfaccettature che vanno a ricomporre il mio, il nostro, mosaico interiore per poi farlo interagire con quello sociale.

“Polvere di Musaico” è anche performance, un’originale simbiosi tra materia e spettacolo…
L’opera più significativa, tra quelle esposte, per me è stata l’estemporanea del “Mosaico Vivente” che in quel contesto si è riunito: amici, colleghi, alunni, familiari e altri ancora, hanno preso parte alla performance “dell’inaugurazione” muovendosi fra le scenografie tratte dalla “Polvere di Musaico”. Grande convivialità, sotto lo sguardo di “Impasti di Polvere di Musaico”, con le gustose ricette associate ai miei lavori, ideate e preparate dallo chef Marco Banzola, con la musica di Luca Bombardi e la voce di Annagloria, con i passi di danza delle ginnaste di ritmica della Compagnia dell’Edera. E con le mie ‘poetiche musive’, mosaici di parole scaturiti tra cementi e sassi dai quali fanno capolino piante di verde edera, che avvinghiano la pietra ora grezza ora lavorata, e tagliata dalla martellina, come in “Anno Domini”, quadratura del cerchio della vita. La mia ricerca-azione musiva è ben rappresentata da quanto ha detto Marcello Landi all’inaugurazione: “Silvia Colizzi indaga il mosaico come se fosse un linguaggio, lo sta smembrando in tanti piccoli pezzi, come se fosse una lingua e cerca quella che è una sintassi originaria del mosaico”.

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Un’opera di Silvia Colizzi

Mosaico contemporaneo e tradizionale…
Oggi il mosaico contemporaneo si affianca a quello tradizionale, lo restaura, lo replica, lo reinterpreta, lo rende virtuale riassorbito da inafferrabili pixel presto dissolti nell’etere. Il mosaico diventa design, hobby e allo stesso tempo si contamina con la tarsia o il collage, s’impossessa, anche riciclandoli, dei più svariati materiali, perdendo sempre più la propria identità. Molti mosaicisti oggi imitano la realtà con un assiduo ricomporre con tessere foto o oggetti, pareti, pavimenti, usano la tecnica musiva integrata ad altre e allora nascono storie quasi a fumetti, altre volte sono tessere appese a fili o reti, oppure sono disseminate liberamente nello spazio senza più un legante a tenerle unite tra di loro, fino a sparire, lasciando solo la loro impronta: non è forse tutto ciò il sintomo della nostra contemporaneità? Uno spazio meraviglioso nel quale tutti si possono muovere ed esprimere, ma spesso anche uno spazio frenetico e meramente di superficie, forse solo tatuaggi sulla pelle del mosaico alla disperata ricerca della propria identità. Io, fin dai tempi dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, la cui tesi s’intitolava “L’Altra Via dell’Arte Musiva – matericità a confronto”, ho sentito la necessità di andare sotto quella pelle, ormai coriacea e impermeabilizzata, che non lascia alcuna possibilità di traspirare, che nega la benefica osmosi tra lo spirito dentro di noi e quello universale fuori di noi. Per questo ho la necessità di far emergere la struttura interna, lo scheletro, la muscolatura, la linfa vitale, l’anima del mosaico, quella forza coesiva che unisce le parti nel tutto “forte di ogni forza l’Amore”, simboleggiata dal legante.

IL RICORDO
Umberto Eco, i fumetti e la regina Loana

di Gian Luigi Zucchini

La scomparsa di Umberto Eco ha movimentato i computer di tutto il mondo. Pertanto tra rievocazioni e ricordi di tanti personaggi, anche importanti e famosi, questo mio breve scritto non vuol essere altro che una riflessione come ricordo per un docente con cui, insieme ad altri, sono stato in diverse sedute di laurea; e di cui ho anche ascoltato varie lezioni, che erano spesso una divertente passeggiata nei diversi meandri della cultura, oppure un gioco di incroci dove memoria, intelligenza, acume critico e levità di linguaggio concorrevano a tener vivo l’interesse anche degli studenti meno attenti.
Mi capitava, quando avevo un po’ di tempo, di entrare di soppiatto nell’aula dove lui faceva lezione e sedermi in fondo, ad ascoltare, soprattutto quando sapevo che avrebbe trattato certi argomenti, come per esempio il fumetto, o la letteratura rosa, o il romanzo d’appendice: tutta merce di scarto, se non addirittura di rifiuto. I cascami della cosiddetta cultura popolare, per di più banale, quindi da non prendersi neppure in considerazione. Invece Eco li ha trattati con un garbo e una finezza critica tali che, da cosucce da niente, sono divenuti ambiti di studio e di ricerca per molti, anche per me, che – debbo confessarlo – in un primo momento mi sentivo abbastanza turbato per quelle scorribande così fuori dalle consuetudini accademiche. Accadeva, infatti, a persone più o meno della nostra età, di ricordare le cautele che genitori, insegnanti, pii catechisti e candidi curati, raccomandavano circa queste pubblicazioni, spesso anche condannandole perché largamente ‘diseducative’, mentre ora se ne discute addirittura nelle aule universitarie e si fanno tesi di laurea su Topolino o Tin Tin o il duo Cino e Franco.

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Umberto Eco

Tuttavia, anche per non attardarmi su argomenti ormai dilaganti sui media, scarto subito citazioni relative al ‘Nome della Rosa’, alla vastità di pensiero del professore e alle sue acutissime introspezioni nella filosofia medioevale e nella semiologia, e mi rannicchio in qualche angolino un po’ oscuro, in compagnia di alcune letture che, non molto citate nelle celebrazioni e nei corsivi di rito, hanno offerto a me occasione di riflessioni disordinatamente leggere, eppure culturalmente vaste e forse anche profonde. Furono intanto alcuni saggi sulla cosiddetta ‘letteratura per signorine’, altrimenti detta ‘rosa’, in particolare un’analisi sulla produzione di Carolina Invernizio, Matilde Serao e Liala, in un libretto edito dalla Nuova Italia nel 1979 con ampia introduzione di Eco, che lo stesso aveva allegramente intitolata “Tra donne intorno al cor mi son venute…”. Poi soprattutto il ‘romanzo illustrato’ “La misteriosa fiamma della regina Loana”. Qui si incrociano evocazioni musicali, con le canzonette del Trio Lescano o del Quartetto Cetra, le tronfie immagini del Fascismo, con manifesti, inni, rimette esaltate e idiozie pedagogiche, in cui, per far apprendere ai piccini di prima elementare le più ostiche regole ortografiche, si usava esemplificare con ‘gagliardetti’, ‘camicie nere’, ‘mitraglia’, ‘duce’, ecc. Ma c’erano anche i fogli di soldatini che evocavano Les Images d’Epinal e i fumetti con l’elegantissimo Fantomas, le varie avventure di Topolino, tra Legione Straniera e polizia americana. Su tutto questo nel libro, in particolare sui fumetti, Eco scrive interessanti riflessioni, come per esempio: “Mi sarò forse avvicinato a Picasso sullo stimolo di Dick Tracy?”
E, interrogandomi a mia volta, mi chiedo: le stampe popolari d’Epinal, o certe caricature di Jacovitti, non mi avranno forse un tempo avvicinato meglio a Honoré Daumier o alle sapide deformazioni espressionistiche di Otto Dix?
Ecco, chi l’avrebbe mai immaginato un tempo, quando le maestre requisivano questi documenti costruiti per le fantasie infantili, e li buttavano nel fuoco? Non c’era già lì, in quell’incomprensione verso il libero respiro della cultura della storia, un’inconsapevole valorizzazione dei roghi hitleriani, un valutare l’arte secondo modelli già prefigurati, eliminando quella troppo divergente, già vergognosamente definita ‘arte degenerata?.
“Era sui fumetti che probabilmente mi costruivo faticosamente una coscienza della storia”, scrive ancora Eco. Ed è probabile che la misteriosa fiamma della Regina Loana avesse già in quei momenti cominciato a bruciare nell’ancora infantile fucina dello scrittore, per diventare addirittura un grande rogo, che ha ravvivato tra il millennio scorso e quello appena iniziato il focherello della nostra ormai agonizzante fantasia con i due potenti combustibili della cultura e della ragione.

LA SEGNALAZIONE
I Colori del Sacro si mettono a tavola

di: Maria Paola Forlani

La tavola è il tema che caratterizza l’ottava edizione de “I Colori del Sacro”,
la rassegna internazionale di illustrazione organizzata dal Museo Diocesano di Padova, in programma fino al 26 giugno 2016.
“Per l’uomo è fondamentale – sottolinea Andrea Nante, direttore del Museo e coordinatore scientifico della manifestazione – tanto il cibo quanto l’atto stesso del condividerlo”. Per questo la nuova edizione della rassegna vuole riflettere sulla tavola: per indagare quel luogo e quella situazione che apre alla relazione con gli altri, andando oltre al semplice nutrimento fisico.
Quando ci sediamo a tavola è non solo per soddisfare un bisogno, ma anche per l’opportunità di incontrare e confrontarsi con l’altro.
La famiglia si siede a tavola e il gesto diventa occasione di racconto e dialogo.
Gli amici si ritrovano allo stesso tavolo per il piacere dell’incontro e la condivisione del tempo. La degustazione di nuovi e vecchi sapori, la scoperta delle tradizioni dei commensali, la sperimentazione delle novità arricchiscono e predispongono alla conoscenza reciproca. Anche in ambito lavorativo, nella gestione degli affari, il momento conviviale è prezioso per suggellare contratti e chiarire situazioni, per festeggiare traguardi.
Attorno al tavolo si ritrova il mondo, ogni popolo con le sue tradizioni, colori e narrazioni. Ogni persona con le sue esperienze e differenze.
Sono130 le illustrazioni in mostra, opere di artisti provenienti da tutto il mondo che nei modi più originali hanno indagato ed esplorato il tema della tavola, nelle sue molteplici dimensioni.
Molte le opere cariche di fascino e suggestioni, ora gioiose, ora malinconiche, personalissime in taluni casi, testimonianze di vissuti familiari, accanto ad interpretazioni del concetto di comunanza universale. Un vasto caleidoscopio di forme, di colori e declinazioni che riflette – peculiarità della rassegna – la meravigliosa complessità e ricchezza immaginativa che scorre il mondo.
C’è anche una sezione dedicata ai classici della letteratura per bambini e ragazzi; inoltre a dieci illustratori è stato chiesto di concentrare l’attenzione sugli episodi che descrivono il tema del banchetto nelle Scritture. Luca Caimmi, Chiara Carter, Maja Celia, Beppe Giacobbe, Federico Maggini, Giovanni Manna, Viola Nicolai, David Pintor, Alessandro Sanna, Xavier Cabala interpretano con originalità le rappresentazioni che ormai fanno parte della nostra tradizione. L’alta qualità delle loro opere rivela il contributo che una lettura contemporanea può ancora offrire.
La tavola è polimaterica, poliforme e polifunzionale. Quest’asse di legno (ma anche di altri materiali), di fogge e dimensioni diverse, sorretta più o meno da piedi o da gambe di varie misure, diventa il tavolo da pranzo, il tavolo da lavoro, la tavola per spianare la pasta, la tavola da stiro, ecc.

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Lo schiaccianoci
Lo schiaccianoci
il primo pasto
Il primo pasto. Una mamma tutte le mamme di Andreina Parpajola
rabbi
Rabbi
around the table orange_Carole Hénaff
Around the table orange di Carole Hénaff
alice
Alice alla tavola del Cappellaio Matto

Generalmente sulla tavola noi apparecchiamo il cibo che sfama e le bevande che dissetano i nostri amati, predisponiamo le parole che saziano il nostro bisogno di storie, di conoscenza, di affetto. Le parole che ascoltiamo intorno a una tavola nutrono la nostra immaginazione, la nostra vita. La condivisione del cibo e delle bevande è un modo per esprimere appartenenza, identità e condivisione, è uno strumento per coltivare la socialità e la comunicazione: questi gesti raccontano di cose, che a loro volta raccontano storie. Non a caso la rappresentazione della tavola nelle illustrazioni di questa mostra è spesso accostata alla presenza del fuoco che arde nel camino, nella candela o nelle lampade, prolungamento del calore affettivo, che enfatizza la cura nell’offerta di cibo. In numerosissime fiabe classiche, l’avventura ha inizio o l’ordine si ristabilisce intorno alla tavola. In esse, come poi nella tradizione popolare, il compito dell’apparecchiatura è un passaggio narrativo significativo: le tavole apparecchiate e il cibo offerto appartengono all’accoglienza che si voleva riservare alle divinità notturne.
Significativi sono alcuni esempi.
Nella fiaba di Cappuccetto Rosso, quando la mamma impartisce alla figlia le istruzioni per raggiungere la nonna malata e debole, il dialogo fra le due e la consegna delle cibarie avviene intorno a una tavola, come appare nell’illustrazione in mostra di Roberto Innocenti.
In Hänsel e Gretel, la strega attira i bambini affamati e stremati dentro la sua casetta con la promessa che si sarebbero trovati proprio bene e, a suggello delle sue parole, fa trovare loro una tavola imbandita di buon cibo, latte, frittelle zuccherate, mele e noci.
La tavola è tessitrice di storie. Nel mondo della poesia cavalleresca medioevale, quando re Artù, il leggendario sovrano dei Bretoni, adunava a corte i Cavalieri del Graal, tutti assieme si disponevano attorno alla Tavola Rotonda, una tavola che nella sua forma circolare simboleggiava la perfetta uguaglianza dei convitati seduti intorno a essa. Il centro era predisposto per ricevere il Graal.
Numerosissime sono anche le rappresentazioni di tavole di forma rettangolare.
In queste immagini spesso il posizionamento di chi sta a capo tavola è strategico e rende bene l’idea di quali siano i ruoli e le relazioni di affetto o di potere giocate in famiglia. Nelle rappresentazioni più riuscite, non solo ci raccontano storie di convivenza in famiglia, ma muovono anche pensieri e riflessioni in merito ad accadimenti e condizionamenti storici, culturali, economici e sociali, che fanno da sfondo alle avventure dei protagonisti.
Significativa è la rappresentazione di Federico Maggioni di “Gertrude alias la Monaca di Monza e il padre”. Questa splendida illustrazione, composta di elementi essenziali evocativi della pittura del XVII secolo, presenta una scena fredda e sgombra di ogni calore umano, in cui si legge già il tragico destino della bambina: svuotata da ogni valore e da ogni affetto, Gertrude non potrà che arrendersi a una vita di perdizione, non ha trovato alcuna tavola di salvezza a cui aggrapparsi per sfuggire al terribile naufragio.
Chi, invece, riuscirà a sfuggire, alle sventure della vita, è Pinocchio. E lo farà diverse volte. Con la tavola, Pinocchio ha una relazione ‘predestinata’: vi ritorna spessissimo. La tavola è presenza irriducibile nelle avventure pinocchiesche, non solo perché burattino di legno ne condivide la stessa natura, ma anche perché intorno alla tavola egli tenta di soddisfare in ogni modo la fame atavica che lo perseguita. Nell’illustrare un Pinocchio solitario e disperato con la testa dentro il piatto vuoto, Gianluigi Toccafondo evidenzia uno dei temi strutturali del romanzo collodiano e ne restituisce anche il significato storico: la fame di Pinocchio è fame popolare originata dalla miseria, fame vera, terribile che già pone il soggetto in condizione di ansietà e di isolamento psicologico. Ma è anche fame simbolica: bisogno di, esigenza e apertura verso qualcosa.

Pioggia interattiva

Come sarebbe se si potesse attraversare una cortina di pioggia torrenziale senza bagnarsi, se una sorta di ombrello invisibile ci proteggesse sempre permettendoci di dominare la tempesta?

Il Trio Random International di Londra ci ha pensato e ha creato un’installazione interattiva, “Stanza della pioggia“, dal cui soffitto si sprigiona un temporale artificiale che risponde con precisione alla presenza dell’uomo e ai suoi movimenti, grazie a un particolare software, a sensori e videocamere 3D capaci di seguire il percorso dell’utente e aprire varchi nella pioggia al suo passaggio. L’installazione è stata inaugurata nel 2012 alla Barbican’s Curve gallery di Londra, poi è stata la volta del MoMA di New York nel 2013 e e del YUZ Museum di Shanghai dove è stata visitabile fino al dicembre 2015.

Chissà quale sarà la prossima tappa… sarebbe bellissimo potersi illudere di controllare un temporale.

Compleanno bisesto

29 febbraio 1792: nasce a Pesaro Gioacchino Rossini, il padre è suonatore nella banda cittadina e nelle orchestre locali, mentre la madre, Anna Guidarini, è un soprano di discreta bravura ed è proprio lei a trasmettere al figlio la passione del canto e della musica. Dopo la restaurazione del Governo Pontificio il padre, sostenitore della Rivoluzione Francese, per sfuggire la cattura è costretto a diversi spostamenti e prima di raggiungere Bologna, dove il giovane Rossini inizierà a studiare musica, la famiglia passa anche per Ferrara. Il suo genio e la sua popolarità sono tali che, mentre è ancora in vita, una sua biografia viene scritta niente meno che da Standhal.

Stendhal
Stendhal

È difficile scrivere la storia di un uomo ancora vivo… Lo invidio più di chiunque abbia vinto il primo premio in denaro alla lotteria della natura… A differenza di quello, egli ha vinto un nome imperituro, il genio e, soprattutto, la felicità. (Stendhal)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

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