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Giorno: 10 Aprile 2016

APPUNTAMENTI
Calcutta sopravvive all’hype

Calcutta, il cantautore più indie del nostro tempo, alle 19.30 di oggi, domenica 10 aprile 2016, viene intervistato al Festival del giornalismo di Perugia. Gli chiederanno come sopravvivere all’hype. In diretta streaming sul sito ufficiale della manifestazione, poi resterà nell’archivio del loro canale youtube. Sarà bello.

Ecco il link.

LA LETTURA
La valigia di Sergej

“… Ma anche così, Russia mia, sei la terra a me più cara …”. (Aleksandr Blok)

Sergej Dovlatov
Sergej Dovlatov

Una sorpresa, questo Sergej Dovlatov (1941-1990), una scoperta in una grande libreria moscovita mentre cercavo, con impazienza, un libro in italiano (qui non sono tanti). Eccomi incappare, fortuitamente e fortunatamente, nella traduzione di “La valigia”, un libriccino edito da Sellerio che qui costa quasi il doppio del suo prezzo di copertina in Italia, ma che mi incuriosisce e mi tenta troppo. Mi porta alle prime pagine e poi alla cassa.
Percorrerò strade attraverso gli oggetti, tante vite e storie. Quella che ho fra le mani (e che leggerò in una domenica d’un fiato), è una raccolta di 8 racconti, con tanto di premessa, che ruotano intorno ad altrettanti oggetti. Quelli che Dovlatov, scrittore ebreo russo emigrato negli Stati Uniti, mise nella sua valigia alla partenza dal suo paese e custodì per lungo tempo prima di ri-accarezzarli e percorrere la loro storia, e con essi la propria. A ogni episodio corrispondono un oggetto e un personaggio della sua vita diventata vagabonda quando, alla partenza da Leningrado, di fronte al funzionario dell’Ufficio espatrio che gli indicava di poter prendere con sé al massimo tre valigie, si rese conto che a lui ne bastava solo una. Pensò “ma davvero è tutto qui? E risposi: sì, è tutto qui”.
Eccoci allora alle prese con i calzini finlandesi, la “roba occidentale” che si tentava di trafficare, in periodi difficili, per guadagnare qualche rublo in più, o con le scarpe del sindaco di Leningrado, rubate sotto il tavolo durante l’inaugurazione della stazione della metropolitana intitolata a Lomonosov. A far sorridere ci pensa ancora il bel vestito scuro a doppio petto, regalato allo scrittore (a suo dire vestito malissimo) dal direttore del giornale presso il quale lavorava, per partecipare a cerimonie funebri a o spettacoli al Kirov. La cintura da ufficiale proviene dalla sua esperienza come sorvegliante nei campi di lavoro, la camicia di popeline dalla moglie Elena che gliela regala prima di lasciarlo ed emigrare in Israele. Il colbacco di gatto giunge a seguito di una rissa, i guanti da automobilista da una festa di fine anno organizzata dai colleghi di redazione. Grottesco della vita mescolato con una bizzarra natura filosofica dei suoi simpatici personaggi.
Una valigia di ricordi e pensieri sparsi, pezzi di vita di un simpatico squattrinato all’epoca dell’Unione Sovietica, con le sue abitudini, qualche ubriacatura e molte critiche alle stranezze e alle miserie del regime. Il tutto filtrato da un incredibile e coinvolgente humour. “Questa valigia”, commenta Laura Salmon nella postfazione, “così personale e unica, diviene una metafora della diasporica condizione umana. … Rispetto al tempo siamo tutti emigranti. Tutti emigriamo nella nostra giovinezza, da un passato fatto di persone, di immagini, di episodi e sentimenti che il ricordo ha la forza di resuscitare e immortalare. A dispetto della falsa sicurezza che ci ispira la fisicità dei luoghi, il tempo cancella inesorabile la fisionomia delle case, dei quartieri, delle città”. Uno scrittore originale, un  “dissidente dalla vita”, dotato di un atteggiamento di vita amaro e dissipatore, che nella sua immensa bravura ricorda Carver e Cechov. Da leggere.

S1113-3ergej Dovlatov, La valigia, Sellerio editore, 2014, 191 p.

Tutto il Festival internazionale del giornalismo di Perugia in un clic

Dopo cinque giorni intensissimi, il Festival internazionale di giornalismo di Perugia edizione 2016 chiude i battenti. Tantissimi gli ospiti, interessantissimo il programma di incontri, dibattiti, interviste, presentazioni di libri, mostre e workshop, di cui già potete vedere i video cliccando qui.

Guarda anche la video-intervista di Ferraraitalia.it all’organizzatrice del Festival.

Guarda le interviste di Ferraraitalia al Festival.

international_journalism_festival_600x188Il festival internazionale del giornalismo, noto anche come International Journalism Festival (IJF), nasce nel 2006 a Perugia per iniziativa di Arianna Ciccone e Christopher Potter, con lo scopo di parlare di giornalismo, informazione, libertà di stampa e democrazia. Il modello è innovativo, nato dal basso poiché non ci sono comitati scientifici, né direttori artistici: chi ha idee, proposte, contenuti da proporre, può farlo e il festival nasce anche dall’incontro di queste idee. Si tratta, quindi, di un evento in cui protagonisti dell’informazione, provenienti da tutto il mondo, si incontrano per alcuni giorni con i cittadini, i lettori, gli studenti, i professionisti, in un flusso continuo di idee, scambi, confronti. Il festival è la prima manifestazione in Italia interamente dedicata al mondo dell’informazione.

Regole di giornalismo

10 aprile 1847: nasce in Ungheria Joseph Pulitzer (1847-1911). Emigrato negli Stati Uniti diviene giornalista ed editore. Nel 1892, Pulitzer propose alla Columbia University di istituire una scuola di giornalismo e si offrì come finanziatore del corso. Il progetto venne purtroppo realizzato solamente nel 1912 dopo la morte dell’editore, ma la scuola di giornalismo da lui voluta alla Columbia rimane ancora oggi la più prestigiosa degli Stati Uniti. Il premio Pulitzer viene assegnato per la prima volta nel 1917.

Joseph Pulitzer
Joseph Pulitzer

Esprimi il tuo pensiero in modo conciso perché sia letto, in modo chiaro perché sia capito, in modo pittoresco perché sia ricordato e, soprattutto, in modo esatto perché i lettori siano guidati dalla sua luce. (Joseph Pulitzer)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Grazie Boss

La notizia di oggi è una sola.
E la notizia è: oggi Bruce Springsteen non suonerà a Greensboro, North Carolina.
Ma non è questa la vera notizia.
Perchè come ha detto il saggio Boss in persona “ci sono cose più importanti di un concerto rock”.
La notizia è che al Boss gli è saltata la mosca al naso, come si dice.
E dalla mosca alla merda il passo è breve.
Parliamo della merda allora.

Brano: “Mary Queen Of Arkansas” di Bruce Springsteen
Brano: “Mary Queen Of Arkansas” di Bruce Springsteen

E la merda è: qualche pazzo, in North Carolina, è riuscito a far approvare una legge degna di quell’attrice di serie z chiamata Elisabetta Gardini.
Ve la ricordate?
Quella pazza che riuscì a finire in Parlamento tramite Forza Italia.
Quella che montò un gran casino perchè là, in quei bellissimi palazzi pieni di politici, Vladimir Luxuria usava il bagno delle signore.
Una cosa che all’epoca mi aveva fatto piangere anche se in realtà faceva parecchio ridere.
E adesso in North Carolina è il tuo certificato di nascita a decidere dove vai a fare pipì.
E’ una cosa che proprio non capisco.
Anche perchè io la pipì la faccio seduto.
Non ho mai capito perchè la dovrei fare in piedi visto che ho imparato a farla su un bel vasino rosso bello comodo e a forma di gattone.
Me lo ricordo come se fosse ieri anche se erano gli anni ’80.
Volevo bene a quel gattone.
Ma ci sono cose più importanti del mio vasino a forma di gattone, direbbe il Boss.
E come sempre ha ragione.
Perchè adesso il North Carolina, con questa sua legge idiota rischia di perdere un bel po’ di soldi provenienti da Washington.
Roba che sarebbe stata utile per scuole, strade ecc.
La parola allora va a Little Steven, il grande braccio destro imbandanato del Boss, che ieri alla carnevalata della Rock’n’roll Hall Of Fame ha detto: “you have to hurt them financially to make them change morally.”
E per oggi chiuderei con un pezzo davvero a tema dal primo disco del Boss.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

 

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano