Skip to main content

Giorno: 23 Aprile 2016

Spal, la festa è qui!

È fatta! Il sogno si è davvero avverato. Dopo una stagione fantastica e un’attesa durata 23 anni, la Spal è finalmente ritornata in Serie B! Una cavalcata inarrestabile quella dei ragazzi di mister Semplici, un campionato dominato e oggi vinto davanti a 9000 persone con tre giornate d’anticipo. La grande festa può davvero avere inizio!

Segui tutti gli aggiornamenti su lospallino.com

Leggi il commento di Enrico Testa.

Di seguito le foto della grande avventura biancazzurra (foto di Geppy Toglia su gentile concessione de Lo Spallino)

Foto di Geppy Toglia per gentilo concessione di Lo Spallino

L’AVVENIMENTO
Spal, il sogno compiuto

Ventitré anni. Quasi un quarto di secolo. Una generazione. Un’agonia. Una sofferenza. Averlo saputo allora che toccava aspettare quest’eternità molti si sarebbero messi il cuore (biancazzurro) in pace e avrebbero digerito meglio umiliazioni, fallimenti, campetti di provincia, figuracce varie. Meglio guardare avanti. Oggi. Il giorno del Sogno. Siamo tornati nel calcio. Il resto, quello di prima, era una finta. Erano Pieve di Soligo o Santarcangelo di Romagna. Cose buone e giuste per un prosecco o una piadina. Niente a che vedere con il blasone, la storia, i ricordi.

Adesso ci (ri)siamo. E nonostante l’atavico pessimismo manco a fasi alterne non ci sono mai stati dubbi. La questione degli scontri diretti persi? Tutta esperienza per l’anno che verrà. Consigli per gli acquisti, di fatto, alla proprietà. Due parole fondamentali. Anno e proprietà. L’anno della rinascita. La seconda serie. Quella che ti permette di leggere di Spal sulle pagine dei quotidiani nazionali, che ti fa vedere i gol ma anche le immagini e pure le interviste nelle trasmissioni vere, che ti fa spulciare sotto l’ombrellone il mitico cartellone del calciomercato.

Seconda parola: la proprietà. Ecco, tutto nasce qui. Quando la famiglia Colombarini riuscì con l’aiuto delle istituzioni a cacciare i mercanti dal tempio. All’ultimo secondo stava per saltare tutto, guai dimenticarlo, e ora toccherebbe andare ad Argenta o a Casumaro, probabilmente. Ma per fortuna non è successo. Così le facoltà della Famiglia, la passione del Presidente Mattioli (quest’anno molto più lucida e non di pancia, cosa fondamentale per l’esito finale), le capacità del Direttore Vagnati e ovviamente i giocatori tutti e il tecnico hanno fatto il resto.

Vanno spese un po’ di righe per un ragazzo, il diesse, che fino a pochi mesi fa – ma non succede soltanto all’ombra del Castello Estense – era da molti, pregiudizialmente, considerato incapace e arrogante. Nella riuscita del sogno, invece, la bandierina messa sulla cima più in alto l’ha portata lui. Tappandosi le orecchie, restando in silenzio, portando a casa i giocatori giusti senza buttare soldi. Già perché i Colombarini provano a fare quello che faceva il numero uno, Paolo Mazza. Comprare a poco, valorizzare e poi eventualmente rivendere. Manca soltanto il Settore Giovanile (unico difetto fin qui, ma sbagliano novanta società su cento e in tutte le categorie, sul tema), per il resto la strada è quella giusta. Se riporti allo stadio il popolo spallino, e se lo riporti anche in trasferta con numeri da Serie b anticipata, hai già vinto.

Poi c’è Mattioli. Il pres. Tifoso e innamorato della Spal come pochissimi, ma pochissimi sul serio, ha imparato la lezione degli ultimi anni. Niente commenti a caldo – ogni tanto ci ricasca ma vabbé – fiducia nei collaboratori, lavoro tanto ed esternazioni poche ed eccoci qui in serie B. Fa pure rima.

Rieccoci, anzi, una vita dopo. Di quest’anno volato via in scioltezza per bravura e anche fortuna (senza non ci riesce nessuno), vedi il girone B, è già stato detto e scritto tutto o quasi. Facile immaginare che non ci sia uno spallino in giro per il pianeta che non abbia la bava alla bocca pensando a domani. A domani che puoi sognare per il calciomercato, a domani che ti fai la lista delle trasferte che farai e delle squadre che affronterai, a domani che finalmente dimentichi tutto il recente (mica tanto, quasi un quarto di secolo, vale la pena ribadirlo) e pensi solamente alla lettera numero due. La “B”. Il calcio.
Per il resto, questioni di lavoro, ho vissuto da lontano la cavalcata ma da vicinissimo l’affetto nei confronti della Spal. Episodi a caso, da chiudere nella sfera delle amicizie, un po’ autoreferenziali se si vuole, ma è esclusivamente per dare l’idea. Storie di quest’anno. Cosmi che dice alla Gazzetta dello Sport che tifa Spal e poi mi gira un whatsapp per farmelo sapere, Capello che per altri impegni dice no a una collaborazione con la Rai e nella discussione cita la Spal, Reja che furibondo per un ritardo nel dargli la linea a Novantesimo Minuto si addolcisce quando gli dico in bassa frequenza con la faccia come le chiappe: “Mister da spallino a spallino, siamo quasi in B, non mi rovini la giornata e lui ride e risponde che va bene, per la Spal questo e altro”, Gianni De Biasi opinionista fisso sempre di Novantesimo Minuto col quale ogni domenica si tifa a distanza costretti dalla serie A ad aspettare con ansia il suono dell’applicazione dell’iphone “futbal24”, e tanti altri ex o allenatori biancazzurri che su Facebook tifano come se quei nostri colori li avessero ancora addosso.

Ma anche tutto questo fa parte del passato. Ora tocca al presente e al futuro. Adesso cominceranno mesi di trattative fantascientifiche, di altri sogni di mercato, di consigli per gli acquisti al club. Ecco, mi tiro fuori completamente da questi giochini, lo dico anche al mio amico direttore di questa Testata che ha già cominciato con gli esercizi di cui sopra, e dichiaro ufficialmente che mi fido. Aspetto e spero e soprattutto tifo. Gli esempi da non ripetere ci sono, quell’unico anno di B di ventitré anni fa deve per forza aver insegnato tanto a tutti a proposito di nomi grossi e inutili, peggio: dannosi. La B è un torneo tosto e lungo. Ci vuole pazienza, esperienza ma anche corsa, stimoli, gioventù. Ricette a priori non esistono. Altri esempi, invece, sì. E tutti recenti. Carpi, Frosinone, Crotone. Andate a rileggere pareri e pronostici e acquisti di un’estate fa sulla squadra di Juric. Basta questo. Tutto il resto è noia, tifo e il Sogno.

Che si è realizzato e questo, al popolo spallino, deve bastare e avanzare. Ventitré anni dopo ci (ri)siamo. Abbiamo perso una generazione, inghiottito cinghiali più che rospi, smadonnato per decenni. Ma è passato. Il futuro biancazzurro è già adesso. Peccato solamente che Gibì non abbia potuto vederlo e piangerlo di lacrime di gioia. E io con lui. Ma il Sogno è con noi. Godetene e tifatene tutti.


Immagini d’archivio di Geppy Toglia per gentile concessione di “Lo Spallino.com”

Foto di Geppy Toglia per gentilo concessione di Lo Spallino

Lunedì 25 aprile “Lucia di Lammermoor” in diretta da Londra all’Uci Cinemas e Multisala Apollo

da: ufficio stampa QMi

Lunedì 25 aprile in diretta dalla Royal Opera House arriva Lucia di Lammermoor.
Il capolavoro di Gaetano Doninzetti andrà in scena nella nuova attesa e discussa versione della regista inglese Katie Mitchell,
con la celebre soprano Diana Damrau e il tenore Charles Castronovo nei ruoli dei protagonisti.

Lucia di Lammermoor, l’opera capolavoro di Gaetano Doninzetti, sarà proiettata in diretta all’Uci Cinemas Ferrara e alla Multisala Apollo lunedì 25 aprile alle 20.15, distribuita da QMI/Stardust. La drammatica e oscura vicenda dell’eroina tragica, resa folle e sanguinaria da un amore infelice, sarà proiettata in diretta dalla prestigiosa Royal Opera House di Londra nella nuova versione della regista inglese Katie Mitchell, con la celebre soprano Diana Damrau, che ha cantato con successo in questo ruolo a Monaco e Berlino, e il tenore americano Charles Catronovo.

Opera amatissima dal pubblico fin dal suo primo trionfale debutto al Teatro San Carlo di Napoli nel 1835, Lucia di Lammermoor racconta la storia di una donna costretta con l’inganno a sposare un uomo che non ama, Arturo, e separarsi da Edgardo, a cui ha giurato fedeltà eterna. Per il dolore andrà fuori di senno, trucidando lo sposo durante la prima notte di nozze e dando così vita all’immortale “scena della pazzia”, considerata una vera e propria prova di forza per le soprano. Artiste del calibro di Joan Sutherland e Maria Callas sono state rinomate per le loro interpretazioni di questo passaggio, che unisce nel canto caos ed estremo virtuosismo.

A curare la nuova messa in scena, sarà una regista le cui produzioni sono state recentemente descritte come “caratterizzate dall’intensità delle emozioni, dal realismo della recitazione degli attori e dalla creazione di un mondo estremamente peculiare”. La Mitchell ricorre spesso alla psichiatria per analizzare e sviluppare i personaggi, ed è rinomata per le sue reinterpretazioni dei testi classici. La sua Lucia di Lammermoor, ad esempio, non sarà una diciannovenne come nel testo originale, ma una donna di quarant’anni che scopre tardivamente la potenza dell’amore, più in accordo con l’età della sua interprete.

Il palco sarà diviso in due per mostrare al pubblico quei momenti della storia che nella versione originale vengono omessi: uno su tutti, la terribile scena dell’omicidio. “Dobbiamo poter capire il motivo per cui Lucia impazzisce. Nella messa in scena classica manca un passaggio, prima la vediamo sana e un attimo dopo folle e coperta di sangue. Cercherò di colmare questo vuoto. Uccidere un uomo grande e forte con un oggetto affilato durante la prima notte di nozze destabilizzerebbe chiunque, e ancor più se non andasse tutto liscio nei film, in cui la morte è rapida ed efficace. In questo caso si tratta di un vero e proprio bagno di sangue, e il pubblico lo vedrà”.

La ROH Live Cinema Season permette al pubblico di tutto il mondo di assistere nella sala cinematografica più vicina a casa ai prestigiosi spettacoli in scena al Covent Garden. In Italia, la distribuzione della stagione live al cinema è a cura di QMI. Le proiezioni nei cinema sono arricchite da interviste e filmati dietro le quinte dei protagonisti della Royal Opera House e l’interazione con gli spettatori continua grazie al live twitting sul grande schermo.

Costo biglietto: 15-10 euro

Per l’elenco completo dei titoli e delle sale coinvolte: www.rohalcinema.it
Pagina facebook: https://www.facebook.com/royaloperahousealcinema

Lunedì 25 aprile a Comacchio si inaugura la Torre Rossa

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Sarà una giornata ricca di eventi quella del 25 aprile a Comacchio. Le celebrazioni della Festa di Liberazione prenderanno il via alle ore 9 di lunedì con la deposizione della prima corona di alloro a S. Giuseppe, per poi proseguire a Porto Garibaldi alle ore 9.15 e subito dopo a Comacchio, alle ore 9.30 con l’alzabandiera in Piazza Folegatti. Don Ruggero celebrerà la Santa Messa al Sacrario dei caduti alle ore 9.45, al termine della quale si formerà il corteo, scortato dalla Banda “Giuseppe Verdi” di Cona, che raggiungerà Piazza Roma ed il Parco della Resistenza, per rendere omaggio ai caduti . Il momento conclusivo delle celebrazioni si svolgerà alle ore 11.30 in Piazza Folegatti con i discorsi celebrativi dell’Assessore al Turismo Sergio Provasi, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale e del Presidente dell’ANPI Vincenzino Folegatti. La 29^ edizione della Ciclodelta della Libertà, pedalata non competitiva, organizzata dall’ANPI, per andare alla scoperta dei luoghi che hanno segnato la storia della Resistenza sul territorio, quest’ anno si compone di due itinerari, il primo denominato “Un Po… per tutti”, riservato ai partecipanti con disabilità che raggiungerà il parco dedicato alle Vittime civili di guerra, in zona Darsena San Carlo. Il secondo percorso, invece, consentirà, attraverso Via Mazzini, via Spina ed il percorso ciclabile che dal Bettolino di Foce attraversa le Valli, di raggiungere la Salina di Comacchio. Qui, alle ore 10.30 in presenza del Sindaco Marco Fabbri, del Vice Sindaco Denis Fantinuoli, del Presidente del Parco del Delta del Po Massimo Medri, del Presidente del Cadf Cristiano Bertelli e dell’architetto Sergio Fortini, avrà luogo la tanto attesa inaugurazione della storica Torre Rossa, edificio simbolo della Salina, recentemente restaurato e reso fruibile per visite guidate e per attività di birdwatching. A seguire, il gruppo di ciclisti percorrerà la strada all’interno della Salina per immergersi nello spettacolare panorama fatto di acqua, terra, suoni e colori dell’avifauna del Delta. Si raggiungerà in questo scenario unico al mondo la nuova aula didattica, anche questa di recentissima ristrutturazione, pronta per il taglio del nastro. I ciclisti ripercorreranno, infine, i loro passi per rientrare al Parco della Resistenza a Comacchio, dove i volontari dell’Avis serviranno nel loro stand salsiccia, pane e piadina. Le premiazioni dei partecipanti chiuderanno la giornata di festa. Per iscrizioni alla Ciclodelta della Libertà: ANPI: 0533-81843, 340-5279740 e Luca Buzzi per l’itinerario riservato ai disabili: 331-4199466.

Sant’Agostino: Valore e Rispetto dice la sua sulla Fusione

da: gruppo consiliare Valore e Rispetto – Comune di Sant’Agostino (Fe)

Valore e Rispetto, come Opposizione, è stato sin dall’inizio per il si alla fusione, come da programma elettorale. Con l’occhio del civico, e del cittadino. Guardando con concretezza ai numeri, ai fatti, alle necessità per il territorio. E partecipando con responsabilità a tutti gli incontri in entrambi i comuni.
Il nostro gruppo consiliare è già in realtà da giugno scorso un comitato del SI per la fusione, sostenuto dal voto dei propri elettori e dalla convinzione che si tratta di un passo fondamentale per il futuro del nostro territorio e di quello di Mirabello. E così sarà sino al 5 maggio, se verranno confermate le dimissioni di Fabrizio Toselli.
Il 5 maggio tutti i consiglieri comunali e amministratori del Comune di Sant’Agostino decadranno. E quindi chi vorrà organizzare dei comitati per il si – è corretto sottolinearlo – lo farà come semplice cittadino, non come amministratore.
Ma in realtà nulla si fermerà per Sant’Agostino, perché il processo partecipativo e informativo promosso e coordinato dalla Regione Emilia Romagna – promotrice di questa rivoluzione amministrativa in cui noi per primi ora, politicamente, crediamo fondamentale per lo sviluppo futuro della nostra comunità e territorio – continuerà. Anche e soprattutto con il Commissario Prefettizio. E i momenti informativi istituzionali per i cittadini di entrambi i Comuni ci saranno, non rimarrà alcun vuoto su Sant’Agostino.
Ogni cittadino di entrambi i comuni, se è favorevole alla fusione, è già sin da ora egli stesso comitato per il SI, e per dimostrarlo dovrà solo votare al referendum di ottobre di nuovo SI.
Io e Olindo Sandri continueremo ad esserci, dal 5 maggio non più come consiglieri comunali di Sant’Agostino, ma come cittadini. Cittadini che in questi due anni oltre a sedere in Consiglio Comunale, ci siamo presi l’impegno e la responsabilità di studiare, con senso civico, a nome dei cittadini che ci hanno dato fiducia, come funzionano i meccanismi amministrativi per il funzionamento comunale. Ed è proprio per questo motivo che voteremo SI alla Fusione.

Stefania Agarossi
Olindo Sandri
Gruppo Consiliare Valore e Rispetto

Mobilità, dalla Regione quasi 1 mln di euro per la pista ciclo-pedonale “Fabio Casartelli” inaugurata oggi nel forlivese

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Da piazza Saffi a Forlì, a piazza Garibaldi a Forlimpopoli. A piedi o in bici. Un tracciato complessivo di circa 7 chilometri tra le due città.

Bologna – Da Forlì a Forlimpopoli attraverso un collegamento alternativo all’automobile, lungo la via Emilia. E’ stata inaugurata stamani la pista ciclo-pedonale “Fabio Casartelli”, dedicata alla memoria del campione di ciclismo morto a soli 25 anni in seguito a una caduta durante il Tour de France 1995. All’apertura dell’infrastruttura ha partecipato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

La pista ciclo-pedonale è stata realizzata con un finanziamento di 1 milione e 450 mila euro, di cui circa 935 mila euro della Regione nell’ambito del Piano di azione ambientale, 116 mila euro di contributi ministeriali del Prusst (Programma di riqualificazione urbana per lo sviluppo sostenibile del territorio) e la parte rimanente dagli enti locali.

La distanza complessiva tra piazza Saffi a Forlì e piazza Garibaldi a Forlimpopoli è di circa 7 chilometri: per coprirli servono circa 30-40 minuti in bicicletta e un’ora e mezza a piedi. Si tratta, quindi, di un tracciato riservato a ciclisti e pedoni che, a partire dalla pista urbana di Forlì, già esistente, prosegue fino a Forlimpopoli. Dopo la realizzazione, alcuni anni fa, del tratto fra il Ronco e via Luciano Lama, è stata completata l’ultima porzione fra via Lama e Forlimpopoli. Quest’ultima è lunga più di due chilometri, è provvista di illuminazione pubblica a led e di un sottopasso per l’attraversamento della circonvallazione di Forlimpopoli.

Ambiente: Emilia Romagna, con delibera Regione riparte lotta alle nutrie

da: ufficio stampa Coldiretti Emilia Romagna

E’ una vera invasione con rapporto di una nutria ogni cinque persone nella Regione.

Finalmente riparte in Emilia Romagna la lotta alle nutrie, animali che la stessa Unione Europea definisce tra le specie aliene più pericolose a livello mondiale, auspicandone l’eradicazione totale in Europa dove non ha antagonisti naturali. Lo afferma Coldiretti Emilia Romagna, esprimendo apprezzamento per la delibera dell’amministrazione regionale che in soli tre giorni dal ricevimento del parere dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ha approvato il 18 aprile la delibera 551 che rende operativo il piano quinquennale di abbattimento delle nutrie.
Quella delle nutrie – rileva Coldiretti – è una vera e proprio emergenza in quanto si tratta di animali ormai diffusi per più di due terzi (71%) del territorio regionale, fino a raggiungere in tutta l’Emilia Romagna, secondo le stime Coldiretti, il rapporto di una nutria ogni cinque abitanti, con danni all’agricoltura che nel 2014 (ultimo anno rilevato) ha raggiunto i 173 mila euro.
Dopo che la nutria è stata inserita tra le specie nocive, al pari dei topi e dei ratti – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – c’è stato un periodo di stasi nelle attività di contenimento che erano passati in capo ai Comuni, privi di risorse adeguate. Il ritorno alla Regione degli interventi per combattere questo dannosissimo animale – afferma Coldiretti – consente di puntare all’obiettivo finale che è, come prevede la delibera, la totale eliminazione di un animale che mette a rischio la biodiversità regionale perché distrugge piante di palude, come le ninfee, altera l’ecosistema, mettendo in forse la sopravvivenza di animali come il falco di palude e il tarabuso, distrugge nidi e mangia uova di volatili come la Gallinella d’acqua, il Germano reale e soprattutto il Mignattino Piombato la cui popolazione italiana è concentrata in Emilia Romagna. Oltre al danno ambientale – ricorda Coldiretti – la delibera regionale sottolinea i danni che le nutrie fanno alle produzioni agricole e agli argini di fiumi e canali, con il rischio di esondazioni che possono trasformarsi in rischio anche mortale per le persone.
I provvedimenti previsti dalla delibera consentono finalmente agli agricoltori di difendere il territorio e le produzioni agricole che in Emilia Romagna sono al top della qualità con il più alto numero di prodotti a denominazione d’origine. A parte nelle aree dei parchi, dove è prevista solo la cattura da personale specializzato, in tutte le altre zone, comprese le aree contigue ai parchi stessi, le nutrie possono essere catturate tramite gabbie/trappole o anche abbattute con armi da caccia da guardie forestali, guardie comunali, cacciatori, personale abilitato e anche produttori agricoli (con regolare licenza di caccia in caso di uso del fucile). La delibera ha anche semplificato il sistema di smaltimento delle carcasse.

Province, vertice a Roma su ricollocazione personale: bene l’Emilia-Romagna, enti territoriali potranno riprendere assunzioni

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Riunito l’Osservatorio nazionale per l’attuazione del riordino delle Province: “Regione Emilia-Romagna, né esuberi ancora da ricollocare né problemi di copertura finanziaria”. Sblocco anche per il personale della Croce Rossa Italiana.

Bologna – Vertice a Roma sul personale delle Province. Al ministero degli Affari regionali si è tenuta una riunione dell’Osservatorio nazionale per l’attuazione del riordino delle Province nella quale si è discusso dello stato d’avanzamento del processo di ricollocazione del personale nelle diverse realtà regionali e si sono definiti percorsi per la soluzione di alcuni problemi emersi nel percorso attuativo della legge 56/2014 (“Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”) sempre in materia di personale.

Per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna, sottolinea l’assessore all’Organizzazione, Emma Petitti, “non si sono registrate problematiche di personale in esubero ancora da ricollocare, né particolari problemi di copertura finanziaria. E’ quindi emerso un sistema- sottolinea Petitti- in cui la gestione del processo di attuazione della riforma è stata operata con rigore, efficienza e nel rispetto dei termini fissati dalla legge”.

Nel corso della riunione si è poi chiarito che entro il mese di giugno sarà certificato dal ministero per la Pubblica amministrazione lo sblocco delle capacità di fare assunzioni a favore delle amministrazioni e degli enti locali di quei territori regionali in cui non sono presenti residui di personale ex provinciale in soprannumero da ricollocare. Fra queste vi è anche l’Emilia-Romagna, i cui enti territoriali potranno quindi riprendere, nei limiti previsti dalle norme di finanza pubblica, a reclutare personale per garantire i servizi a favore di cittadini e imprese. Nell’ambito delle procedure di reclutamento sarà garantita, per i profili da assumere, anche la ricollocazione del personale della Croce Rossa Italiana.

Si è poi stabilito di insediare un tavolo tecnico che affronti e proponga soluzioni per la gestione dei fondi contrattuali del personale provinciale trasferito alle Regioni. “Questo- chiude l’assessore- consentirà di trattare la materia con l’obiettivo di superare complicazioni operative e disordine nei sistemi di relazioni sindacali, dando chiarezza ai trattamenti del personale e agli impegni economici a carico delle amministrazioni regionali”.

Motor Valley, Corsini e Mezzetti: “L’Emilia-Romagna è la terra dei motori per eccellenza”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

“Nessuna richiesta alla Film Commission per il prossimo film di Avati ispirato a Rossi. Noi siamo al lavoro per promuovere la Motor Valley”. Nelle prossime settimane il programma delle attività tra produzioni tv, eventi e pacchetti turistici. Confermato 1 milione di euro di risorse regionali.

Bologna – Alla Regione non risulta “nessuna richiesta da parte di società riconducibili a Pupi Avati e al suo progetto di fare un film che racconti la storia di due piloti di moto e che sarebbe ispirato alla vicenda di Valentino Rossi. Figuriamoci se non l’avremmo presa in considerazione, visto che l’Emilia-Romagna è la terra dei motori per eccellenza”. Così gli assessori regionali a Turismo e commercio e alla Cultura, Andrea Corsini e Massimo Mezzetti, in riferimento all’articolo pubblicato oggi su un quotidiano relativo al nuovo tv-movie che il regista Avati starebbe per girare a Pesaro.

“Alla Film Commission così come all’assessorato alla Cultura non è arrivata alcuna domanda di partecipazione a bandi, né richieste di incontri”, sottolineano Mezzetti e Corsini. “Se Pupi Avati volesse venire a girare da noi troverebbe tutta la nostra disponibilità, come altri registi e produttori nazionali e internazionali stanno ricevendo”.

“La Regione è impegnata nel suo progetto di valorizzazione e promozione del brand ‘Motor Valley’- aggiungono gli assessori-, proprio per questo si sta costituendo l’associazione ‘Motor Valley’ che, sotto la regia e la direzione di Apt, la promuoverà anche attraverso alcune produzioni televisive nazionali e internazionali. Dopo la presentazione a Milano del nuovo sito, del logo e dei soggetti che compongono la ‘Motor Valley’, il prossimo passaggio sarà la presentazione entro qualche settimana del programma dettagliato delle attività 2016-2017 con eventi e pacchetti turistici commercializzati dal Club di prodotto aderenti. Infine- ricordano gli assessori- abbiamo confermato 1 milione di euro di risorse regionali all’interno del più ampio progetto ‘Via Emilia’”.

Sabato 30 aprile Javier Girotto e gli Aires Tango in concerto per il Festival Crossroads

da: ufficio stampa Crossroads

Il festival Crossroads, organizzato da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, celebrerà la Giornata Internazionale UNESCO del Jazz, sabato 30 aprile, con un concerto al Teatro Comunale di Russi (inizio alle ore 21). Protagonisti gli Aires Tango del sassofonista argentino Javier Girotto: un gruppo che esprime con la propria musica sia uno spiccato senso di libertà (con le formule ballabili del tango che si aprono alle inaspettate traiettorie dell’improvvisazione jazzistica), sia i valori forti di un amichevole incontro tra nazionalità e culture diverse. Del gruppo, oltre a Girotto, fanno parte Alessandro Gwis (pianoforte, tastiere), Marco Siniscalco (basso elettrico) e Michele Rabbia (batteria, percussioni).
Il concerto è realizzato in collaborazione con il Comune di Russi – Teatro Comunale e con il patrocinio dell’UNESCO e del Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. Biglietti: intero euro 15, ridotto 12.

Aires Tango è la più fortunata delle creazioni musicali ideate da Javier Girotto: sin dal suo apparire alla metà degli anni Novanta, questo quartetto ha riscosso un incontrastato consenso da parte del pubblico, che gli ha permesso di continuare la sua attività creativa sino a oggi senza modifiche nell’organico originario. Con gli Aires Tango, Girotto fa compiere un balzo verso la libertà improvvisativa al tango, musica che Piazzolla aveva già svincolato dai rigidi schemi della sua forma tradizionale. Nelle mani di Girotto, il melos e i ritmi della musica argentina si prestano all’improvvisazione jazzistica, diventando tasselli per le più coinvolgenti fantasie strumentali: l’emozione musicale sudamericana con in più il fascino dell’inaspettato tipico del jazz.
Javier Girotto, nato a Cordoba nel 1965, si è formato tra la natìa Argentina e gli Stati Uniti, dove ha studiato al Berklee College of Music. Giunto in Italia all’inizio degli anni Novanta, vi si è subito ambientato musicalmente, dando vita a numerosi gruppi a suo nome e collaborando con artisti come Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Luciano Biondini, Peppe Servillo. Oltre a essere l’anima ‘esotica’ di molte formazioni jazz italiane, Girotto è attivo anche sulla scena internazionale: lo si è sentito infatti con la francese Orchestre National du Jazz, oltre che assieme a Bob Mintzer, Randy Brecker, Danilo Perez, Kenny Wheeler e innumerevoli altri.

Informazioni
Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656,
e-mail: ejn@ejn.it, website: www.crossroads-it.orgwww.erjn.it

Indirizzi e Prevendite:
Teatro Comunale, Via Cavour 10: biglietteria serale dalle ore 17:30, tel. 0544 587690.
Informazioni e prenotazioni: Ufficio Cultura, tel. 0544 587641, (lun-ven ore 9-13), cultura@comune.russi.ra.it.

Lettera sulla petizione per rimuovere i libri di Pansa

da: Salvina Bassi

Non ho parole per commentare la “petizione” con cui si chiede alla Biblioteca Bassani di rimuovere i libri di Pansa. “Petizione” che denota il permanere, in chi l’ha ideata, di una concezione stalinista che è l’esatto contrario di una democrazia evoluta, nella quale sono i cittadini, dopo essersi documentati in modo pluralista, a trarre le conclusioni dettate loro dalla coscienza e dall’intelligenza.
Piero Fassino, figlio di un comandante partigiano e allora segretario DS, scrisse, in un articolo apparso su l’Unità il
28 dicembre 2003, che “non dimenticare significa anche fare i conti con le pagine tragiche dell’immediato dopoguerra. Quando la vittoria agognata acceca le ragioni dei vincitori, e i vinti sono più vinti e indifesi che mai”.
E Napolitano, nel discorso pronunciato dopo la sua prima elezione, pur esaltando doverosamente la Resistenza, ricordò anche che non mancarono pagine grige e zone oscure.
Chiedo ai sottoscrittori della “petizione” : vogliamo censurare anche Fassino e Napolitano, noti e pericolosi revisionisti?
Quanta nostalgia per la sinistra sessantottina che urlava “vietato vietare”…

Cibo per tutti i gusti al Salone Nazionale delle Sagre 2016: ecco il programma di domani

da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

Cucine a pieno regime, alla Fiera di Ferrara, dove domani, dalle 10.00 alle 23.00, il Salone Nazionale delle Sagre – Misen continuerà a deliziare il pubblico con le specialità enogastronomiche di circa cento sagre provenienti da tutta Italia.
L’evento organizzato da Ferrara Fiere Congressi e dall’Associazione Turistica Sagre e Dintorni comincerà a suon di musica, con l’orchestra “Il Mulino del Po”, che si esibirà per la rassegna “Musica Maestro” (media partner: Telesanterno-Telestense). Ricchissima la lineup, che vedrà impegnati ininterrottamente fino alle 23.00 alcuni dei maggiori artisti italiani della musica da ballo, anche di gruppo.
Mentre il ‘gotha’ italiano del biliardo boccette sarà impegnato a contendersi il podio del Campionato di Lega Master, nell’ambito dei Campionati Nazionali Biliardo 2016(promossi dal Coordinamento Nazionale Biliardo Boccette UISP-ABIS), alle 10.30 il rapporto tra frutta e salute sarà indagato in una tavola rotonda, cui interverranno, tra gli altri, Renzo Pieraccini, presidente di Macfrut, e Lauro Guidi, presidente di Agribologna.
Alle 11.00 (e in replica alle 15.00), tutti a scuola di pane con Sara Papa, notissima al grande pubblico per le sue numerose partecipazioni televisive, tanto da essere appena stata eletta “Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e della ristorazione” insieme a star del calibro di Chef Rubio. Sara sarà impegnata in una dimostrazione sul lievito madre – fondamentale, ad esempio, per fare il pane in casa –, che si concluderà con la distribuzione di assaggi ai presenti.
A partire dalle 11.30 (bis alle 21.30), degustazione guidata di Nocino a cura de “Il Matraccio – Albo Assaggiatori del Nocino Tipico di Modena” e poi, finalmente, tutti a tavola: alle 12.00 le sagre cominceranno a soddisfare il palato del pubblico, con gnocchi di patate, cappellacci di zucca, salama da sugo, castrato, pesce di mare, cotoletta, pinzini e un lunghissimo elenco di altri piatti. Attivo anche il ristorante “Al Misen”, novità 2016 pensata per chi preferisce mangiare “seduto e servito”.
In giro per i padiglioni della Fiera, i quaranta elementi della banda folkloristica “La Rustica Civitonica” di Civita Castellana, che proporranno un repertorio di canzoni folk, suonando pentole e coperchi, e ben due “MasterChef” dell’ultima edizione del programma di Sky: Dario “Roccia” Baruffa e Mattia D’Agostini, disponibili per selfie, autografi, domande.
In attesa del “Gran Galà della Salama”, che dalle 20.30 vedrà una giuria tecnica e una popolare alle prese con squisiti insaccati, tra i quali eleggere il migliore, gli stand delle sagre riprenderanno a sfornare manicaretti alle 18.30, così come il ristorante.
Non-stop la mostra-mercato di enogastronomia, hobbistica e creatività femminile, bigiotteria e fai da te.
Biglietto di ingresso intero 12,00 €; ridotto (scaricabile dal sito www.salonedellesagre.it) 10,00 €. I bambini sotto i 10 anni entrano gratis.

Orticole: prezzi in calo e semine condizionate dall’andamento dei cereali

da: ufficio stampa e comunicazione Cia Ferrara

Cia Ferrara fa il punto sul mercato delle produzioni orticole che vede una contrazione dei prezzi pagati all’origine dovuti a un eccesso di prodotto sul mercato.

FERRARA – Nel mese di marzo, secondo il rapporto Ismea, (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) i prezzi delle produzioni orticole sono diminuiti del 22%. Un calo importante e generalizzato iniziato nei mesi scorsi a causa di una certa instabilità di mercato, dall’andamento dei consumi di prodotti freschi e soprattutto da una grande e insolita disponibilità e varietà di prodotti orticoli derivata dal clima mite di autunno e inverno.

«Le nostre produzioni orticole – spiega Gianni Paganini, orticoltore e presidente di Cia Mesola – sono arrivare a ciclo continuo sul mercato a fronte di una richiesta che, al contrario, tendeva al ribasso. A soffrire di questa insolita “abbondanza” è stato sicuramente il radicchio con prezzi passati dai 0,30-35 €/kg di ottobre ai 0,15 €/kg di fine 2015. Stessa sorte per la carota che è stata quotata in autunno a 0,25 €/kg per arrivare ai 0,17-18 €/kg di marzo 2016. E’ andata meglio al fagiolino da industria che, nonostante alcuni problemi colturali causati da malattie fungine, ha fatto ottenere ai produttori una PLV/Ha media discreta, di circa 3.250 €. In decisa controtendenza la patata da consumo fresco quotata a 0,30 €/kg – negli anni scorsi la media era di 0,15-0,20 – prezzo favorito dalla diminuzione delle importazioni dai paesi produttori come Germania, Francia e Polonia.» Questa perdita generalizzata di valore dei prodotti orticoli ha portato, naturalmente, a una forte contrazione reddituale per gli agricoltori storicamente vocati e specializzati in orticole e ha reso poco remunerativi gli investimenti di chi ha deciso di investire nel 2015 in colture orticole, per garantire una migliore rotazione colturale o cercare di superare la crisi dei prezzi dei cereali. Visto che i cereali sono ormai poco o nulla remunerativi – continua Paganini – si cercano, ovviamente, forme di reddito diverse investendo in prodotti, come le orticole, che hanno ottenuto buone quotazioni negli anni scorsi. Questo però, come sappiamo, non garantisce di ottenere nuovamente prezzi remunerativi perché ormai i mercati sono volubili ed instabili e non possono essere affrontati in ordine sparso. Servono, e lo diciamo da anni, scelte aggregative più concrete, non condizionate da interessi di parte o conflitti di interesse nelle associazioni di prodotto, per affrontare coesi il mercato e non subirlo.»

Un discorso a parte va fatto per il pomodoro da industria per il quale sta per essere fissato, dopo mesi di ritardo, un prezzo che dovrebbe attestarsi tra gli 82 e 85 €/q. «Il prezzo proposto per il pomodoro – spiega il produttore Nino Rocchi – non soddisfa certamente i produttori che vedono lievitare ogni giorno i costi di produzione. Aumentano gli oneri irrigui viene considerata straordinaria un tipo di irrigazione che, invece, è ordinaria se si vuole avere una produzione soddisfacente ed anche i costi assicurativi. Il risultato è una resa prevista di 500-600 €/ha, troppo poco per un prodotto italiano di qualità, prodotto in maniera sostenibile.»

La Mlb a Milano al Mia Photo Fair con Mustafa Sabbagh e Silvia Camporesi

da: MLB home gallery

Come spesso ci accade le cose si incastrano nel modo giusto: sarà grazie alle estenuanti ore di allenamento con Tetris fatte in gioventù, ma quando arriva il pezzo giusto bisogna prenderlo al volo!

Eccoci quindi in partenza per Milano, dove dal 29 aprile al 2 maggio saremo presenti al MIA Photo Fair, la fiera italiana dedicata alla fotografia, grazie a questi presupposti: da qualche anno fra i nostri artisti ce ne sono alcuni che usano la fotografia come loro mezzo di espressione, infatti da un paio di edizioni siamo selezionati per la sezione Fotografia di Artefiera.

Fra questi artisti ce ne sono due (e voi che ci seguite li conoscete bene) che stanno ricevendo prestigiosi riconoscimenti dal mondo dell’arte contemporanea e che stanno facendo mostre di grande successo:

Silvia Camporesi è chiamata in tutta Italia a presentare la sua opera Atlas italiae, il suo libro va a ruba e non passa giorno in cui non esca un articolo, un’intervista o una recensione su di lei; l’anno scorso a Milano, al Palazzo della Ragione, si è tenuta l’importante mostra Italia inside out sui maggiori protagonisti della fotografia italiana, e una sua opera era l’immagine usata per la comunicazione della mostra, vista per mesi sui manifesti pubblicitari sparsi per la città. Ci sono anche altre grosse novità, che ancora non possono essere diffuse, ma tenetevi liberi per giugno.

Mustafa Sabbagh sta per inaugurare la sua prima antologica allo spazio ZAC di Palermo, uno spazio enorme che verrà popolato da 75 grandi fotografie, 10 video e 3 installazioni (lo stesso spazio in cui prima di lui ha esposto Herman Nitsch e che prossimamente ospiterà Manifesta 2018). L’anno scorso è entrato a far parte della collezione del MAXXI di Roma e proprio qui dal 2 giugno esporrà nella mostra Extraordinary visions. Italia. Era presente anche a Milano, alla Triennale, nella mostra Il vocabolario della moda italiana appena conclusa.

Quindi, con queste premesse, quando Fabio Castelli ci ha invitato al MIA Photo Fair, ci è sembrato il momento giusto per provare, con questi due compagni di viaggio, l’avventura milanese.

La fiera si svolge nella futuristica location di piazza Lina Bo Bardi e ci trovate nello stand B60

E siccome ci piacerebbe vedervi tutti, qui trovate un modulo che, compilato e presentato alle casse, dà diritto ad un biglietto d’ingresso ridotto al costo di euro 10 anzichè euro 15.
Ci vediamo a Milano!

Al via il V Trofeo del’Idra Memorial Edoardo Perina

da: ufficio stampa Ente Palio Ferrara

Lunedì 25 aprile, nella cornice della basilica di San Giorgio, si rinnova la magia delle bandiere, con il V Trofeo dell’Idra – Memorial Edoardo Perina, organizzato dalla Contrada di San Giorgio, nell’ambito dei festeggiamenti del santo patrono.
La manifestazione porterà, all’ombra del campanile, gruppi di musici e sbandieratori oltre che di Ferrara, anche di altre città italiane.
I gruppi partecipanti saranno complessivamente 11: Borgo San Giorgio (Ferrara), Borgo San Luca (Ferrara), Borgo San Giovanni (Ferrara), Rione Santo Spirito (Ferrara), Maestà della Battaglia (Quattro Castella – RE), Contrada Monticelli (Quattro Castella – RE), Gruppo Storico Saletto (PD), Rione De Brozzi (Lugo – RA), Associazione Borgo San Lazzaro (Asti), Rione Crusar (Copparo), Gruppo Storico Musici e Sbandieratori Merlara (PD).
Gli esercizi, in totale 65, si svolgeranno nel corso di tutta la giornata e vedranno la presenza di sbandieratori e musici di 1° fascia (da 8 a 10 anni); 2° fascia (da 11 a 13 anni); 3* fascia (da 14 a 15 anni) e Assoluti (oltre i 15 anni).
La mattina, con inizio alle ore 10.00, vedrà sul campo di gara i Singoli di 1°, 2° e 3° fascia under 15. Coppie di 1° e 2° fascia under 15 e i Singoli categoria Assoluti.
Nel pomeriggio si prosegue a partire dalle ore 14.30 con gli esercizi della Coppia di 3° fascia under 15; piccola squadra e musici di 1°,2° e 3° fascia under 15; Coppie e piccola squadra e musici categoria assoluti.
In caso di maltempo, la manifestazione si svolgerà al Palaboschetto, mantenendo gli stessi orari.

Eccellenti risultati per la “Otello Putinati”

da: ufficio stampa Associazione Ginnastica Estense “O. Putinati”

Risultati eccellenti per le giovani atlete dell’Estense Putinati al campionato FGI SINCROGYM. La prova unica di questo campionato, che ha avuto luogo sabato scorso al Pala Casalini di Parma ha portato le ginnaste estensi Giada Modonesi, Chiara Maldini, Elena Bernini, Maddalena Vitali, Carlotta Roma, Arianna Elmi, Angela Brunello e Melissa Romeo, ad aggiudicarsi la medaglia d’argento, il titolo di Vice Campionesse regionali e l’ammissione alla finale nazionale di Pesaro prevista per la fine del prossimo mese di giugno.
Il prossimo importante impegno per le ginnaste estensi è il campionato nazionale di serie C che si terrà a Desio proprio sabato 23 e domenica 24 aprile dove parteciperanno le ginnaste della categoria allieve Anais Carmen Bardaro, Alice Fontana, Enny Andreasi, Sara Capra e Claudia Cavallina.

IL FATTO
Accordo sul clima: l’ultima possibilità per l’ecosistema mondo

175 nazioni ieri al Palazzo di vetro dell’Onu hanno approvato e iniziato a firmare l’accordo sul clima Cop21, che avevano scritto a Parigi in dicembre. Lo ha comunicato Leonardo DiCaprio perché anche la terra ha bisogno di un testimonial che abbia vinto l’Oscar. L’accordo è di grande importanza perché i maggiori paesi, a partire da Stati Uniti e Cina, si impegnano a ridurre la temperatura del pianeta di 2 gradi.
Affrontare e soprattutto risolvere i cambiamenti climatici è una delle grandi scommesse della nostra epoca e uno dei principali obiettivi dell’Onu fin dal primo vertice sulla Terra che si svolse a Rio nel 1992 e poi con il protocollo di Kioto e l’emendamento di Doha (con il quale i paesi si sono impegnati a ridurre le emissioni di almeno il 18% rispetto ai livelli del 1990). Il nuovo accordo globale sui cambiamenti climatici esteso a tutti i paesi dell’Unfccc dovrebbe entrare in vigore nel 2020. Se ne parla da troppo tempo ed è ora di agire. Ci sono però ancora 70 paesi in via di sviluppo che non si sentono ancora vincolati a questi principi.
A Parigi in dicembre si è detto di mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei due gradi, proseguendo poi gli sforzi per limitarlo a 1,5 gradi; sono stati presentati vari piani di azione e si sono previsti contributi per questo; si è avviato un percorso di trasparenza che impegna i paesi a comunicare i dati tra loro in un principio di comunicazione e di solidarietà.

L’accordo è un grande successo soprattutto perché inverte la tendenza di fallimenti degli anni passati (come Berlino dieci anni fa e Copenaghen sei anni fa). Però non tutti sono convinti che ci si creda davvero. Il rischio di un aumento pericoloso delle temperature porta ampie regioni della superficie terrestre a non essere più abitabili per l’aumento della anidride carbonica a causa dell’uso dei combustibili fossili. Per non parlare dell’acidificazione degli oceani e lo scioglimento dei ghiacciai dell’Artide. Un enorme problema per le generazioni future che sperano nelle promesse dei governanti di oggi.
L’economia verde fatica ad avere successo come anche la decarbonizzazione. Dovrebbero essere i paesi più ricchi a pagare, ma ne avranno la forza? Si parla di “loss and damage” ovvero di avviare un meccanismo che compensi le perdite finanziarie con un meccanismo di rimborso assicurativo. Una chiamata in causa di alta responsabilizzazione difficile da attuare insieme a tanti altri problemi.
Europa, Sati Uniti, Cina e India (in tono minore) dicono di poterlo fare. Però siamo in ritardo e dilatare i tempi rischia di vanificare gli sforzi: non è stata fissata una data, che avrebbe spaventato le imprese petroliere, del carbone e del gas, oltre ai paesi produttori di energia da fonte fossile. Inoltre non si presidia il controllo delle emissioni del gas serra prodotti dal gigantesco settore del trasporto aereo e navale, che pesano quasi il 10% del problema.

Obama ha promesso che entro il 2030 elimineremo le emissioni del 32% (ma lui non sarà più presidente); DiCaprio ci ha detto che siamo “l’ultima migliore speranza della terra” e Ban Ki Moon afferma che il momento è storico. Proviamo a crederci. Certo è che stiamo cambiando le cose più velocemente di quanto non capiamo; a volte senza sapere come ci stiamo comportando. La caratteristica di una società civilizzata si misura dal senso di responsabilità sul futuro.
Mi ricordo le ultime parole di Robert Louis Stevenson nel suo libro “Jekill e Hyde”: “Il peso e il destino della nostra vita sono legati per sempre alle spalle dell’uomo e, quando si tenta di disfarsene, ci ricadono addosso con maggiore e peggiore oppressione.”

Il buon libraio lo sa

Libreria bella Ci sono posti magici in cui vuoi sempre ritornare, luoghi che ti invitano a entrare e a rimanere. Luoghi dai quali non usciresti mai. Sono, per esempio, quelle piccole e curate librerie, spesso indipendenti, dove trovi una specie quasi estinta: il libraio che legge, quello che consiglia, quello che capisce in cosa ti vuoi immergere, in quale storia ti vuoi perdere, in quale pagina vuoi sognare.
Un legame empatico fra lui e il lettore è fondamentale, se poi sei un frequentatore assiduo di quello spazio quasi utopico e ormai difficile da immaginare (oltre che da trovare), il tuo libraio preferito sa subito dove dirigerti. Spesso in quel piccolo negozio si riuniscono anche gruppi: un momento e uno spazio dove un libro diventa tanti libri, tante letture, tante interpretazioni, tanti scambi e opinioni. Uno stesso volume, mille visioni. Perché ognuno è diverso, unico, originale e con la sua storia, bella o brutta, facile o difficile. Un po’ uno, nessuno e centomila anche qui.
Gli anglofoni convinti e incalliti parlano di book-coaching. Comunque lo si chiami si tratta di entrare in relazione, di dialogare. Quando si va in una libreria si cerca sempre un contatto, una storia che ci faccia sognare o dimenticare, magari capire. Se il libraio è attento, capirà se quello che cerchi è per te o per qualcun altro, potrà consigliarti qualcosa che vada incontro ai tuoi gusti e alle tue riflessioni, potrà aiutarti nel trovare una risposta a un quesito che ti disturba o ti inquieta. Sarà lui, o lei, a capire se alcune pagine potranno arrivare al momento giusto, se potrà guidarti nella ricerca dell’energia di cui hai bisogno. Non è facile sentire, percepire e reperire la connessione fra la persona e ‘il libro giusto’, che si tratti di adulti o bambini. Ma l’intuito di un bravo libraio è quasi magia. Molti libri lasciano qualcosa dentro che può arrivare a qualcuno e non a qualcun altro. Capirlo è un dono. Un buon libraio ce l’ha. Si chiama empatia. Spesso ognuno in un libro ci vede soprattutto quello che sta cercando per sé. Un buon libraio lo sa. Ci si può riunire leggendo pagine che hanno colpito e condividere con un gruppo di lettori attenti e curiosi la lezione o la morale o anche solo la sensazione che alcune parole hanno provocato. Ci si può riunire per capire come stare bene qualche ora solo con parole e pagine fitte, piene di esse, come poter passare una lunga domenica soli con sé stessi e le storie di personaggi in cui ci ritroviamo. Il buon libraio ci rende unici e creativi, ci conduce per mano lungo le viuzze colorate di un mondo fatato fatto di storie. Lui sa qual è la migliore per ciascuno di noi. Io ne ho trovati, di buoni librai.
Buona ricerca, allora!

Nature parallele in fotografia

Uomini e cani, donne di fiori (e foglie), strutture ossee affiancate a strutture edilizie. Attorno a questi accostamenti la critica e gallerista ferrarese Maria Livia Brunelli organizza la nuova mostra dedicata ai talenti fotografici. Il titolo è “Nature parallele” con due spazi diversi dentro la città ad accogliere la triplice esposizione: quello di Poltrona Frau, a metà strada tra Parco Massari e piazza Ariostea, dove sono appese le fotografie di Luca Pasqualini e i saloni dell’Hotel Annunziata, davanti al Castello estense, con gli scatti di Marco Caselli Myotis e quelli di Vittorio Colamussi.

“Nature parallele” da Poltrona Frau in corso Porta Mare 8/a e all’Hotel Annunziata in piazza della Repubblica 5, sabato 23 aprile 2016 con vernissage rispettivamente alle 17 e alle 18.

A cura di Francesca Occhi con il coordinamento di Maria Livia Brunelli. Ingresso libero.

OGGI – IMMAGINARIO EVENTI

nature-parallele-caselli-pasqualini-colamussi
La locandina della mostra “Nature parallele” di Caselli, Pasqualini, Colamussi

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

Buona lettura!

23 aprile: Giornata mondiale del libro. Festeggiata a partire dal 1996, è un evento patrocinato dall’Unesco per promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la protezione della proprietà intellettuale attraverso il copyright.
A Ferrara la biblioteca Ariostea ha preparato “San Giorgio in Paradiso” un fitto programma di iniziative, che rientrano anche nelle proposte alla città in occasione dei cinquecento anni dalla pubblicazione della prima edizione dell’Orlando Furioso e nei festeggiamenti del patrono San Giorgio. Oltre alle varie attività previste, nel corso della giornata saranno a disposizione di chi lo desideri i servizi di lettura e prestito libri (solo a scaffale aperto), le sale studio e il giardino e sarà possibile visitare Palazzo Paradiso grazie anche alla collaborazione dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea.

Il programma di San Giorgio in Paradiso

Francesco_Petrarca
Francesco Petrarca

Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso e mi ricordano che i giorni corrono veloci e che la vita fugge via. (Francesco Petrarca)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Il Gigantesco Principe

Non ci potevo credere.
Mi stavo sparando di nuovo il Requiem di Mozart come faccio spesso in ‘sti giorni, entro ed esco dal cesso, conto le monetine giuste per una Finkbrau prima di uscire e PAM!

Brano: “When Doves Cry” di Prince and The Revolution
Brano: “When Doves Cry” di Prince and The Revolution

Non ci vedo più dalla fame e invece no: PRINCE È MORTO.
Ammetto di credere ancora un po’ che sia una ciozza.
O almeno, credo ancora un po’ che il nostro uomo non sia morto ma si sia solo voluto levare dalle palle.
Così, come si dice di Morrison ecc.
In fondo Prince è sempre stato, a modo suo, un ceffo davvero enigmatico.
Questa cosa potrebbe essere plausibile.
Anche alla luce delle sue grandiose crociate contro il business attaccato alla musica.
Me lo vedo già, elegante come sempre, aggirarsi per i suoi appartamenti mentre pianifica le sue uscite “postume” e pensa “ah che figata nessuno mi rompe più ma faccio sempre e comunque quello che mi pare”.
Mi piace crederlo e spero di cuore che sia andata, vada e andrà così.
E per una volta sono sopra le parti perché per rispetto verso i veri fan, ecco, diciamo che io sono “solo” un simpatizzante.
Il mio rapporto con Prince si può riassumere in tre punti, proprio come il mio rapporto con Comacchio.
1) Neri Marcoré che imita Prince in tv.
2) Il favoloso sketch di Prince alla “Ruota della Fortuna” nei Griffin.
3) Un amico true fan che mi dà del cretino perché non ho mai ascoltato niente di Prince e allora il giorno dopo eccomi puntuale con la perfetta partenza da bravo neofita con Purple Rain-l’album.
Allora oggi via con quello che è più o meno il mio pezzo preferito da quel disco.
E visto che sono ancora convinto di questa cosa lo saluterò così: arrivederci e buona fortuna coi tuoi prossimi dischi, vecchia cartola.
E grazie anche per aver sponsorizzato i True West.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

 

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano.