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Giorno: 29 Maggio 2016

Corte costituzionale: «Il busto del presidente antisemita resta qui»

da: Giorgio Fabbri

Caro Presidente Mattarella,
quando Lei era giudice costituzionale non Le dava fastidio passare ogni giorno davanti al busto di Gaetano Azzariti, già presidente del Tribunale della Razza?
E oggi come fa a celebrare il 60° anniversario della Corte senza dire una parola sulla presenza di quel busto che offende gli Italiani?
Non può suggerire al presidente della Corte Costituzionale – tanto bravo a darci lezioni di democrazia – di rimuoverlo?
Possibile che nessuno si vergogni?

Contro ogni Discriminazione

da: Giorgio Fabbri

Ho letto l’intervento dell’assessore (pardon : assessora) Annalisa Felletti sull’omofobia. che scrive “Abitare il mondo sapendo che esistono persone, culture e idee diverse con la possibilità di esporle senza essere esclusi o emarginati significa porre le basi per un futuro senza discriminazioni” . Sacrosante parole che sottoscrivo in pieno! Certo che l’assessora sarà coerente con se stessa, mi attendo che combatta contro tutte le forme di discriminazione a partire dalla cristianofobia imperante, che – fra l’altro – sta costando la vita a molti credenti in numerosi paesi islamici. Mi auguro altresì che esprima solidarietà ai difensori dell’obiezione di coscienza (vedi “caso” Fergnani) che taluno vorrebbe ridotti al silenzio, a coloro che osano ancora sostenere (Costituzione alla mano) che la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio, a quelli che hanno l’audacia di affermare che la vita umana inizia dal concepimento, a coloro che osano esporre i libri di Pansa, a coloro che vorrebbero nei consultori anche i rappresentanti delle associazioni pro-vita, a quelli che osano esternare dubbi sull” innocuità della “pillola del giorno dopo”, ai genitori che vogliono il presepe nelle scuole e pensano che sia “normale” avere una mamma e un papà e infine a coloro che – tacciati di militarismo – ricordano (sempre Costituzione alla mano ) che la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
Certo che la Sig.ra Felletti opererà contro ogni forma di discriminazione (tutte odiose, non solo quelle che più detestiamo perchè vicine alla nostra ideologia o ai nostri sentimenti) le auguro di tutto cuore BUON LAVORO!

Approvata la fusione del Consorzio Agrario dell’Emilia e del Consorzio Agrario di Ferrara

da: organizzatori

Il Consorzio Agrario dell’Emilia opera nelle provincie di Bologna, Modena e Reggio Emilia; il Consorzio Agrario di Ferrara è attivo nella provincia estense.
Entrambi sono da un secolo affermate istituzioni cooperative al servizio degli agricoltori locali.

Le prospettive di entrambi i consorzi sono ambiziose , ma per la loro realizzazione è necessario concentrare e ottimizzare le risorse delle due aziende.

E’ per questo che entrambi i Consorzi hanno deciso di intraprendere la strada virtuosa della fusione dei due sodalizi in un solo consorzio emiliano, attivo in tutte le merceologie utili all’agricoltura locale. Esso potrà rappresentare a breve il più forte consorzio agrario italiano.

Questa operazione di fusione è frutto di riflessioni e decisioni proprie delle due società, al di fuori di logiche sindacali o politiche, nel solo interesse degli imprenditori agricoli, che hanno ancora bisogno di forti e moderne strutture di riferimento.

La fusione che è stata approvata dai due sodalizi rispetterà i valori sociali della cooperazione agricola , la storia virtuosa dei consorzi agrari italiani , i livelli occupazionali, le reti agenziali presenti sui territori, la sicurezza dei crediti dei fornitori, tutti gli impegni e le obbligazioni già assunte da entrambe le imprese, verso i lavoratori, gli agricoltori e i fornitori.

Nel nuovo consorzio saranno presenti a tutti i livelli gli agricoltori ferraresi e nella provincia di Ferrara si concretizzerà un più forte e moderno centro di propulsione organizzativa e manageriale per sempre migliori servizi agli imprenditori agricoli.

Entreranno a far parte del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Agrario dell’Emilia 6 rappresentanti della provincia di Ferrara tra i quali 3 indicati dal Consorzio Agrario di Ferrara nelle persone di: Bruni Paolo, Brina Mario e Volpin Riccardo.

Le biciclette marchio turistico di Ferrara

da: Gigliola Peretti

Ho letto con stupore l’articolo del Sig. Fochi sulla ricerca di un marchio turistico per Ferrara.
Lo dico con una certa dose di invidia ma il brand turistico lo avete già da molto tempo ed è la bicicletta, che tiene insieme tutto quanto menzionato dall’articolo: dalle mura alla vivibilità di Ferrara, dalla città rinascimentale al territorio circostante. Tutto tranne forse il palio di Ferrara (a proposito, perché avete un Assessore al Palio e non uno alle Biciclette?).
Ho fatto un piccolo sondaggio tra amiche bolognesi e questo è quello che è emerso:
– Il Castello nell’acqua. Perché? E’ piovuto molto?
– Le Delizie Estensi. Sono dei dolci? Alla pasta di mandorle?
– L’Addizione Erculea. No grazie, la matematica non è il mio forte?
Tanto per ridere un po’, però qui a Bologna si sta facendo molto per farla diventare un po’ Ferrara, città delle biciclette (da Dynamo agli incentivi per le cargo bike) e voi che avete saputo mantenere questa unicità in Italia non riuscite a sfruttare questo brand.
Per finire: ad Oslo conoscono Ferrara per le bici e non Bologna per la mortadella, ho dovuto spiegare loro che Bologna si trova vicino a Ferrara ma la mortadella che vendono lì non è come quella bolognese.

No Salva Banche

da: organizzatori

Questi raccontano della Carife, banca del territorio, banca in cui 32.000 famiglie ferraresi avevano investito la propria fiducia e il proprio denaro che sfruttando la legislazione accomodante del Governo, da un giorno all’altro, espropria i nostri risparmi, frutto di una vita di lavoro e sacrifici.

La continuazione della storia è ancora più tragica rispetto al prologo: uno dei tanti soggetti colpiti, Giosué Arnone, un signore di 83 anni, in grave situazione finanziaria, non potendo più contare su quelle risorse espropriate da un giorno all’altro, si è visto rifiutare un prestito, esiguo rispetto al furto subito, per far fronte a quelle spese impellenti e necessarie che ogni mese si fanno avanti.

Il signore non è un “soggetto finanziabile” per bocca di Nuova Carife, perché non riuscirebbe a fornire le garanzie adeguate. Oltre al danno la beffa dunque, ad opera della stessa mano.

La Nuova Carife è tale solo nel nome: le pratiche restano uguali a quelle della sua antecedente, ovvero colpire il soggetto più debole per favorire quello più forte. Come si spiegherebbe, altrimenti, il rifiuto di un prestito di poche migliaia di euro mentre, allo stesso momento, quelli garantiti a grandi gruppi finanziari superano i milioni di euro?

Una cosa però non avevano considerato: noi non ci stiamo nella parte del soggetto debole, non accettiamo passivamente le loro ripetute angherie.

Senza le nostre iniziative, senza la nostra presa di parola pubblica, senza le pressioni dal basso dei “No Salva-Banche” non saremmo riusciti infatti ad ottenere il prestito che Giosuè Arnone richiedeva da tempo, all’agenzia 1 di Nuova Carife, a Ferrara.

Questo deve essere chiaro a tutti: non è con le chiacchierate con i ministri e i sottosegretari che si ottengono i risultati. Solo la lotta e la determinazione ci consentono di raggiungerli.

Se non ci credete, ascoltate attentamente le parole di Enrico Campagnoli, direttore della sopra menzionata agenzia 1, registrate dalla telecamera nascosta de “La gabbia” trasmissione di La7: i presidi, l’attenzione dei media, lo svelamento delle verità ad opera della nostra mobilitazione fa paura ai responsabili dell’esproprio che abbiamo subito.

È noto però che il lupo perde il pelo ma non il vizio. E quindi ci tocca ancora una volta smentire categoricamente quanto vanno sostenendo pubblicamente questi piccoli funzionari di sistema. Ci riferiamo nello specifico alle dichiarazioni che Giovanni Capitanio – Ad di Nuova Carife – in occasione di un incontro organizzato dall’Osservatorio permanente giovani editori, ha pubblicamente rilasciato.

Lo diciamo con estrema chiarezza: Giosuè Arnone non ha mai ricevuto alcuna lettera da parte di Nuova Carife. Lettera che – stando alle parole di Capitanio – avrebbe dovuto informarlo di essere stato inserito in un programma di credito agevolato rivolto agli espropriati dal decreto salva-banche in difficoltà economica.

Capitanio tenta, troppo tardi e maldestramente, di mettere una pezza che come spesso accade è peggio del buco, cercando di far passare Giosuè Arnone per un povero idiota, troppo anziano e distratto per prendersi cura di sé.

La realtà è invece un’altra. E infatti durante l’incontro con Enrico Campagnoli – durato circa 45 minuti e di cui “La Gabbia” ha mandato in onda solo una brevissima ma significativa registrazione – il suddetto direttore dell’agenzia 1 non ha mai menzionato l’esistenza di questo programma di credito agevolato. Al contrario ha sprecato fiato ed energie per sostenere la non finanziabilità di Giosué Arnone, rimandando la decisione sulla concessione del prestito ai piani più alti della sua banca. Delle due l’una: o Campagnoli non sa fare il suo mestiere e in tal caso andrebbe sollevato dal suo incarico, oppure Capitanio mente spudorotamente.

Ne approfittiamo per sottolineare alcuni aspetti paradossali di questa vicenda. La linea di credito agevolato di cui parla Capitanio è una vera e propria forma di strozzinaggio. A Giosuè Arnone – ma immaginiamo che non sia l’unico – è stato concesso un prestito di 2500 euro all’8,3%!!

Fino a poco tempo fa i risparmiatori come Giosué che percepivano un tasso di poco superiore al 3% lordo sui loro risparmi venivano considerati da governo e stampa degli speculatori. Ci domandiamo allora: come deve essere considerata una banca che presta 2500 euro ad un anziano in difficoltà economica, espropriato di tutti i suoi risparmi, ad un tasso dell’8,5%?
La narrazione qui cambia di segno: chi è adesso lo speculatore? Giosué che aveva investito nelle azioni della sua banca di fiducia, con rendimenti molto contenuti, oppure la banca stessa che s’arricchisce sulle nostre difficoltà?
E hanno pure la presunzione di dire che come banca sono attenti alle necessità del territorio. Siamo ben oltre i limiti della decenza!

Difronte a tutta questa tracotanza, all’arroganza di questa casta di funzionari in giacca e cravatta noi non ci arrendiamo: non accettiamo i prestiti con tali condizioni, né per Giosué né per tutti gli altri. Rilanciamo in avanti, richiedendo un netto taglio di tale interesse.

Ci mobiliteremo fino a quando tutto non ritornerà alla situazione di normalità, fino a che l’ultimo centesimo che ci è stato tolto non ritornerà nelle nostre tasche.

La prossima assemblea si terrà martedì 31 maggio alle ore 21 presso “Sala della musica” Via Boccaleone,19 Ferrara

Il meteo ‘capriccioso’ non ha rovinato la chiusura della Sagra della Canocchia e della Seppia 2016

da: organizzatori

I capricci del meteo non hanno rovinato la chiusura della Sagra della Canocchia e della Seppia 2016: nonostante la pioggia che ha iniziato a cadere su Porto Garibaldi proprio nei minuti in cui apriva lo stand gastronomico, centinaia di buongustai hanno affollato la tenda-ristorante allestita di fronte al Mercato Ittico. Per poi concedersi una passeggiata lungo il PortoCanele fra le bancarelle dei pochi coraggiosi espositori che hanno sfidato l’inclemenza del tempo – come la giovane promessa comacchiese della Superbike, Roberto Farinelli – e le visite guidate a bordo delle diverse tipologie di pescherecci che caratterizzano la marineria locale, con protagonisti gli stessi pescatori della Cooperativa Piccola e Grande Pesca i quali hanno ‘raccontato’ il proprio mestiere, spiegando le differenze fra pesca a ‘strascico’, ‘volante’ e ‘da posta’.

Il 29 maggio le gare del Palio verranno corse

da: ufficio stampa Ente Palio

Oggi le 4 gare del palio verranno corse. E’ stato così deciso dall’organizzazione che ha però annullato il corteo storico.
Quindi il programma odierno è il seguente:
15.40 RITROVO IN PIAZZA ARIOSTEA
16.00 SCOPERCHIAMENTO ANELLO DI GARA
17.00 ENTRATA GRUPPO UNICO MUSICI CHE ACCOMPAGNANO GONFALONI E MAESTRI DI CAMPO
17.30 CORSA DEI PUTTI
17.45 CORSA DELLE PUTTE
18.00 CORSA DELLE ASINE
19.00 CORSA DEI CAVALLI

La Guarini e la Manzoni prime al Concorso letterario Gianluca Maestri

da: organizzatori

La classe V della Scuola Primaria Guarini e la III A Primaria Manzoni hanno conseguito il primo premio al concorso letterario Gianluca Maestri 2016, grazie alla creazione di testi e video dedicati ai propri compagni di classe disabili ed al rapporto speciale instaurato con loro. Durante la cerimonia di premiazione organizzata nel Salone d’Onore di Palazzo Bonaccossi, le due classi Guarini e Manzoni hanno rispettivamente proposto ai presenti un’edizione speciale di telegiornale ed una rappresentazione didattica del ”Barbiere di Siviglia” di Rossini.
Il premio intitolato a Gianluca Maestri è giunto questo anno alla sua settima edizione, ha come sottotitolo “Le differenze che premiano” e si rivolge ai bambini e ai ragazzi che frequentano le scuole primarie e secondarie di Ferrara e provincia. Nato per iniziativa dell’Associazione Dalla Terra alla Luna – Onlus, ha lo scopo di invitare a riflettere sui problemi generati dalle differenze fra gli individui, tra cui quelle più evidenti determinate dalla disabilità. In ogni caso sono diversità che costituiscono un’occasione di arricchimento e la comunicazione è lo strumento che meglio può contribuire ad una cultura dell’integrazione. Ma non si può parlare di integrazione e comunicazione quando queste non includono l’accettazione delle differenze fra gli individui. Lo scopo di ciascuno, dunque, è quello di cominciare a riflettere su se stessi, imparando ad accettarsi per imparare ad accettare gli altri nella loro diversità.

Lunedì 30 e martedì 31 maggio alla Sala Estense di Ferrara sarà rappresentato lo spettacolo di danza “Lo Spazio Magico”

da: organizzatori

Lunedì 30 e Martedì 31 maggio 2016 alle ore 21 alla Sala Estense di Ferrara sarà rappresentato lo spettacolo di danza “LO SPAZIO MAGICO” interpretato dagli allievi della scuola di danza Jazz Studio Dance – Uisp Ferrara, diretta artisticamente da Silvia Bottoni. Lo spettacolo si terrà in due serate: nella prima saliranno sul palco piccoli e grandi allievi di danza classica mentre nella seconda serata si esibiranno piccoli e grandi allievi di danza moderna e contemporanea, break dance, hip hop, freestyle, twirling, balli latini. Lo spettacolo è la sintesi di un progetto didattico portato avanti sin dall’inizio dall’anno nei vari corsi della scuola. Si è partiti dallo studio di stili musicali diversi abbinandoli al linguaggio della danza e si sono sviluppate le varie coreografie interpretate da piccoli e grandi allievi che useranno il linguaggio del corpo per tradurre il loro pensiero interiore senza pretenziosità ma con energia e passione. Perché alla base della danza vi sono tre fondamenti: praticarla, condividerla, rappresentarla. Fondamentale poi è l’esperienza del palcoscenico: un sogno che si traduce in realtà, il traguardo finale che premia gli allievi dei tanti sacrifici fatti. E permette loro di misurarsi in una dimensione diversa dal luogo di studio dove finalmente si potrà danzare per il pubblico. Il tutto sarà allestito a scopo benefico, caratteristica fondamentale della scuola di danza Jazz Studio Dance presente da tanti anni nel panorama cittadino e nota per la professionalità degli insegnanti, il rigore e la varietà di discipline proposte. Lo spettacolo è infatti patrocinato dal Comune di Ferrara e il ricavato sarà devoluto in beneficenza alla Associazione “SOS DISLESSIA”. S.O.S. Dislessia nasce nel 2009 dalla volontà di alcune mamme di ragazzi con Disturbo Specifico di Apprendimento, con l’obbiettivo di sostenere i figli di queste famiglie all’interno e fuori dalla scuola.
Dal piccolo gruppo formatosi attorno al corso C.A.Sco. (Corso per l’Autonomia Scolastica), organizzato dalle fondatrici dell’Associazione, ci ritroviamo oggi con un’estensione dell’Associazione veramente impensabile che arriva a sostenere le famiglie di tutta la provincia di Ferrara.Al corso C.A.Sco. rivolto all’acquisizione dell’autonomia da parte dei ragazzi di elementari e medie, si sono aggiunti il corso SUPER…ABILE per le superiori, il SOSTEGNO A DOMICILIO e tanti corsi di formazione per insegnanti, genitori ed educatori. Una buona causa che si inserisce tra le tante iniziative a favore del volontariato cittadino promosse dal Jazz Studio Dance. LO SPAZIO MAGICO è uno spettacolo dove danza e musica si uniscono in progetti comuni: sarà infatti presente Eugenio Cabitta che si esibirà alla chitarra e saranno presentati brani e video clip di Leonardo Veronesi che accompagnati da coreografie.

Le coreografie sono di: Silvia Bottoni, Giulia Bonora, Eleonora Balleri, Irene Esther Perez Garcia, Brigida Orefice, Ludmila Ruskova, Vladislav Kniazev,Agnese Cristofori, Federica Fabbrizzi, Marco Monti.
Costumi : Gioconda Guerra e Interno Danza

Dopo la brillante partecipazione ad “Amici in Teatro” con i ragazzi del noto programma di Maria de Filippi e la intensa attività su tutti i fronti di spettacolo e stage ancora sulla scena i fantastici allievi del Jazz Studio Dance!!!

I Giardini Sonori hanno aperto la parte estiva con uno spettacolo di grande effetto

da: organizzatori

Inaugurazione spettacolare per i Giardini Sonori che hanno aperto la parte estiva con uno spettacolo di grande effetto. Lo staff guidato da Luca Antonelli ha proposto tante sorprese in una location completamente rinnovata che sembra un’oasi tropicale. Un aperitivo in musica con i raffinati Drops of Chocolate ha aperto la serata con cena che intervallata dai trascinanti interventi di Marcello Treossi ha proposto la musica live di Leonardo Veronesi che si è esibito con la sua band proponendo brani tratti dal suo ultimo album “Non hai tenuto degli zombie” conquistando il pubblico presente per la sua voce, il ritmo, l’originalità dei suoi brani e per il connubio musica e spettacolo che ormai sta contraddistinguendo le sue esibizioni: si aggiravano zombie tra i tavoli, c’erano ragazze con cartelli che riportavano frasi dei testi, ballerine, pugili, il tutto per creare un effetto scenico molto apprezzato e di grande impatto. Applausi a non finire anche per la scelta di non proporre solo cover band ma un cantautore in discoteca: una delle tante novità che fa la differenza con altri luoghi di divertimento che propongono sempre i soliti standard! Per finire una emozionante esibizione di pole dance sul tetto contornata da straordinari fuochi artificiali. Una serata esplosiva nel vero senso della parola! Pubblico delle grandi occasioni gremiva ogni spazio disponibile! Da adesso un poi il giovedì sera i Giardini Sonori daranno la possibilità a chi vorrà coglierla di divertirsi in modo intelligente e originale come se si fosse per qualche ora in un luogo di vacanza!

Mai più “Incidenti” per gli animali

da: Movimento 5 Stelle Ferrara

L’attenzione del Movimento Cinque Stelle sulla sicurezza delle
corse dei Cavalli e delle Asine del Palio di Ferrara.
Mai più “Incidenti” per gli animali.

In considerazione dei numerosi episodi
anche mortali avvenuti durante lo svolgimento delle corse con equidi del
Palio di Ferrara, il Portavoce Parlamentare del Movimento 5 Stelle alla
Camera Bernini e i consiglieri comunali Morghen, Balboni, Bazzocchi,
Fochi e Simeone del Movimento 5 stelle di Ferrara hanno inviato un
avviso al Sindaco e agli Enti competenti, affinchè siano correttamente
applicate le indicazioni e le prescrizioni previste dalla normativa
vigente e siano prevenuti danni ed incidenti agli animali.
“Il movimento cinque stelle è contrario ad ogni forma di sfruttamento degli
animali e del loro impiego in modo eticamente discutibile, come accade
nei palii, è necessario che tutti i cavalli impiegati nel prossimo palio
di Ferrara siano tutelati e non siano oggetto di macabri ferimenti che
conseguentemente ne causano la morte.” – dichiara il Portavoce
parlamentare del movimento cinque stelle On. Paolo Bernini che prosegue:
“Definire “incidenti” quelli che avvengono durante i palii è una offesa
all’intelligenza e al rispetto dovuto ai cavalli. Se esiste una
Ordinanza nella quale sono indicate le modalità da applicare per la
prevenzione dei ferimenti degli animali i casi sono due: o l’ordinanza è
insufficiente a garantire la tutela dei cavalli o non è correttamente
applicata.
Per questo abbiamo sollecitato il Sindaco affinchè con le
autorità competenti sia garante della salute e della tutela di animali
impiegati nelle manifestazioni storiche.

Il 30 maggio avrà luogo il saggio di violino alla Boiardo

da: organizzatori

Saggio finale interamente dedicato al violino lunedì 30 maggio alle 17 per l’Indirizzo Musicale Boiardo. Il Maestro Gianluigi Cavallari fa suonare tutti i suoi allievi nella sede di via Benvenuto Tisi da Garofalo: Francesca Finisguerra, Giorgio Travagli, Luca Pavanini, Matteo Cara, Thomas Montesi, Giorgia Molon, Gabriele Fortini, Olga Afonkina, Giulia Piccolo, Jake Lawrenz Custodio, Veniamin Patrasanu, Andrei Banu, Camilla Bianchi, Sara Tafani, Alice Paganini, Simona Tufa, Alessandro Montori, Federica Cammarata, Filippo Bertelli, Andrej Cecchi, Alex D’Ecclesis ed Eva Toglia. Sono in programma brani didattici individuali e d’assieme di Alberto Curci, assieme ad altri tratti dal Metodo De Haske.

Salute, vaccini obbligatori per l’iscrizione al nido, Venturi: “Non arretreremo di un millimetro”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

L’assessore alle Politiche per la salute dopo la pubblicazione da parte di “Epicentro”, l’Osservatorio epidemiologico dell’Istituto superiore di sanità (Iss), dei dati sul morbillo in Italia. L’Emilia-Romagna al terzo posto quest’anno per numero di casi

Bologna – La Regione Emilia-Romagna “non arretrerà di un millimetro sulla vaccinazione obbligatoria per l’iscrizione al nido”. Così l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, a commento del quadro sul morbillo, in Italia e nelle regioni, reso noto da “Epicentro”, l’Osservatorio epidemiologico dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Un quadro da cui emerge come dopo Lombardia (87 casi) e Campania (72), l’Emilia-Romagna sia la terza regione in Italia quest’anno per numero di casi (52), davanti al Lazio (37). “La nostra linea ferma è giustificata- ha ribadito Venturi- . E’ una scelta che vogliamo fare per proteggere i più deboli, gli operatori e la comunità”.

Camelot elegge la nuova presidente e rafforza la propria vocazione innovativa

da: Ufficio Stampa Coopcamelot La Cooperativa

Eletto il nuovo CdA di Camelot che ha nominato Patrizia Bertelli nuova Presidente della cooperativa
 Approvato il bilancio 2015 di Camelot con un fatturato di 6.750.304 e un aumento del numero di soci
e lavoratori che si attesta, alla fine dello scorso anno, a 191
 La cooperativa vede il suo sviluppo attraverso un’attività di progettazione e ricerca per rispondere,
insieme alle istituzioni del territorio, ai nuovi bisogni sociali emergenti
28 Maggio 2016 – Si è svolta questa mattina presso la Camera di Commercio di Ferrara, l’Assemblea dei Soci
della cooperativa sociale Camelot. La giornata è stata aperta dai saluti del Sindaco del Comune di Ferrara
Tiziano Tagliani ed è proseguita con la presentazione sull’andamento dell’attività del 2015 e l’elezione del
nuovo Consiglio d’Amministrazione che ha nominato Presidente e Vice Presidente, giunti a fine mandato.
Da oggi sarà Patrizia Bertelli a guidare la cooperativa, affiancata dal Vice Presidente Federico Tsucalas, e dal
nuovo CdA, composto dagli stessi Bertelli e Tsucalas, oltre che Eris Gianella, Matteo Sacchi, Manuela Bonora,
Francesco Camisotti, Borana Osmani, Osama Murshed, e Anna Baldoni.
Per Patrizia Bertelli, che è stata Vice Presidente e Responsabile delle cooperative sociali di Legacoop Ferrara
fino alla costituzione di Legacoop Estense, e Presidente della cooperativa CIDAS, “assumere questo mandato
è l’opportunità di mettere la mia pluriennale esperienza in ambito cooperativo al servizio di un gruppo
giovane e responsabile, che in questi anni si è distinto per le risposte efficaci e professionali che ha saputo
dare alle nuove sfide poste dai cambiamenti sociali. Il mio impegno sarà quello di sostenere soci e lavoratori
per continuare in questa direzione di innovazione, rafforzando il supporto a tutte le realtà del Terzo Settore
che contribuiscono, assieme a noi, al benessere delle comunità”.
Dalla sua nascita nel 1999, Camelot è cresciuta con la volontà di offrire, insieme alle Istituzioni, risposte ai
bisogni sociali emergenti. I dati approvati nel bilancio del 2015 mostrano un aumento in primo luogo del
numero di soci e lavoratori che al 31/12/2015 si attesta a 191 persone, 39 in più del 2014, ed evidenziano un
incremento del fatturato, arrivato a 6.750.304 €.
Netta è la prevalenza di donne, 121, e di giovani, gli under 35 sono infatti 102, e l’età media è 37,5 anni.
I soci a fine 2015, sono 97, che comprendono soci lavoratori, soci volontari e soci giuridici.
L’Assemblea dei Soci è stata anche l’occasione per presentare la riorganizzazione interna che la cooperativa
si è data, definendo due macro aree di competenza, una dedicata al supporto delle categorie che necessitano
di maggiore tutela (bambini, anziani, persone con diverse abilità e a rischio di marginalità) e un’altra dedicata
alla coesione sociale e all’integrazione e accoglienza di migranti.
La volontà di Camelot è quella di continuare a formare e valorizzare soci e lavoratori, per sviluppare con
passione e competenza progetti innovativi capaci di attrarre investimenti nazionali ed europei al servizio
delle attività presenti e future, dei dipendenti e delle comunità nelle quali opera.

Il Sindaco Marco Fabbri interviene sull’evento “Nazioni Expo 2016”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

“Anche questa mattina ben tre settori di burocrati del Comune stanno collaborando per analizzare la tardiva richiesta di autorizzazione presentata dal Nuovo Consorzio Lido Nazioni”. Risponde così il Sindaco Marco Fabbri in merito al presunto ritardo lamentato proprio dal Nuovo Consorzio e riguardante l’organizzazione dell’evento “Nazioni Expo 2016”. “La richiesta di autorizzazione è stata presenta in data 19 maggio, alle ore 17:23 – spiega il primo Cittadino – e la relativa documentazione, che doveva integrare la domanda, è stata poi presentata soltanto ieri, 27 maggio, alle 20:45. Una documentazione, tra l’altro, che, ad una prima analisi, risulta inadeguata a descrivere le reali proporzioni della manifestazione”.
“Tralasciando gli aspetti burocratici, l’evento dovrebbe aver luogo dal 2 al 5 giugno e prevedere la chiusura per ben quattro giorni dell’arteria principale del Lido Nazioni, il Lungomare Italia (tratto da viale Inghilterra a viale Germania) – prosegue il Sindaco –. Tutto ciò in concomitanza con un ponte festivo e con il mercato settimanale, elementi questi che potrebbero di fatto aumentare gli inevitabili problemi legati alla viabilità e alla sosta. Un evento come questo andava senza dubbio concertato e promosso con diversi mesi di anticipo, sia con l’Amministrazione Comunale, che con le associazioni di categoria e gli stabilimenti balneari del Lido, nonché con il gestore dei parcheggi a pagamento”.
“Gli Uffici del Comune stanno lavorando a pieno ritmo per assicurare per Comacchio una stagione ricca di eventi – conclude il Sindaco Marco Fabbri – in quanto al ‘Nazioni Expo 2016’ ci riserveremo di interpellare, seppur le tempistiche ristrettissime, le associazioni di categoria, i consorzi di bagnini e il gestore dei parcheggi a pagamento per poter avere anche da loro un parere in merito all’organizzazione della manifestazione e verificare se vi siano le condizioni o meno per il suo svolgimento”.

Terremoto in Emilia, L’ordine dei Geologi: “La lezione non è stata compresa del tutto”

da: Ufficio stampa OGER

Il presidente Cesari: “Senza le competenze geologiche ci sono più vittime e danni”
Nemmeno un geologo invitato a parlare al convegno promosso dalla Regione

(Bologna, 28 maggio 2016) – Non si può parlare di prevenzione dal rischio sismico senza le adeguate competenze geologiche. Non è possibile prescindere dai geologi professionisti per mettere in sicurezza il nostro territorio contro terremoti e dissesto idrogeologico. E’ quanto sostiene l’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna (OGER) che interviene in occasione dell’anniversario della seconda scossa di terremoto che il 29 maggio 2012 ha devastato la pianura emiliana nelle province di Bologna, Modena e Ferrara.
“Dopo 4 anni possiamo dire che la fase di emergenza è stata ben gestita e la Regione è fortemente impegnata affinché l’opera di ricostruzione proceda rapidamente verso il suo necessario completamento – commenta Gabriele Cesari, presidente OGER -. Tuttavia, ritengo sia arrivato il momento di approfondire le reali motivazioni a causa delle quali quel terremoto ha colto di sorpresa un territorio così economicamente sviluppato. Purtroppo se i presupposti sono quelli visti ieri al convegno tenutosi in Regione a Bologna e dal titolo ‘Sisma 2012, un laboratorio per la prevenzione sismica’, al quale non è stato invitato a parlare nemmeno un geologo professionista, ho l’impressione che la lezione del terremoto non sia stata ancora pienamente compresa”.
Secondo il presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna, “occorre avere chiaro che i danni e le vittime di un terremoto sono maggiori quando manca una conoscenza diffusa degli aspetti geologici del territorio, come ha ricordato al convegno il nuovo presidente dell’Ingv prof. Carlo Doglioni. Non vi è dubbio sul fatto che nelle zone colpite dal sisma 4 anni fa non vi fosse la piena consapevolezza dei rischi che si correvano per le caratteristiche sismiche del territorio. Per questo – aggiunge Gabriele Cesari – c’è ancora molta strada da fare, sia con le amministrazioni pubbliche che con i cittadini. E in questo senso i geologi professionisti rappresentano una risorsa imprescindibile, anche per la stima e la considerazione di cui godono tra la gente”.
Sull’argomento interviene anche il geologo bolognese Gabriele Ponzoni, componente del Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) ed eletto domenica scorsa a Lisbona come segretario della Federazione Europa dei Geologi (EFG). “Nel corso dei lavori che hanno preceduto questa mia recente nomina – dichiara Gabriele Ponzoni – sono emerse in modo chiaro le esigenze e le azioni necessarie per valorizzare la figura strategica del geologo, soprattutto in una società che deve conciliare le esigenze tecnologiche ed energetiche con quelle ambientali e di sicurezza. I Paesi più avanzati hanno capito che occorre focalizzare l’attenzione sulle risorse del sottosuolo e dei territori come l’acqua, l’energia e le materie prime. Puntare sui geologi professionisti significa favorire l’innovazione e lo sviluppo sostenibile. Per questo motivo le constatazioni riguardo all’assenza dei geologi professionisti al convegno di ieri a Bologna non sono una rivendicazione corporativistica bensì uno stimolo alla Regione Emilia-Romagna, con la quale OGER e CNG vantano un ottimo rapporto di collaborazione”.
Conclude il presidente OGER Gabriele Cesari:“La nomina del nostro iscritto Gabriele Ponzoni a segretario europeo è una bellissima notizia per i geologi emiliano-romagnoli, sempre più presenti a livello sia nazionale che internazionale. Mi complimento con Gabriele e con il Consiglio Nazionale che si è prodigato per questo risultato”.

Apre il nuovo Centro intercomunale di raccolta di Tresigallo

da: organizzatori

Tresigallo, 28 maggio 2016 – Sarà presentato al pubblico oggi alle 17, alla presenza dei dirigenti di Area e del sindaco Dario Barbieri, il nuovo Centro intercomunale di raccolta dei rifiuti di Tresigallo, un’area custodita e attrezzata dove a partire dal prossimo 31 maggio cittadini e aziende clienti di Area potranno consegnare gratuitamente diverse tipologie di rifiuti, in particolare quelli che per natura, dimensioni o quantità non possono essere gettati nei sacchi o nei bidoni della raccolta porta a porta.
Il nuovo Centro, che si trova in via Rossetta, sarà aperto tutti i martedì dalle 9 alle 12 e tutti i venerdì dalle 14 alle 17, e sarà accessibile gratuitamente esibendo l’ultima fattura del Servizio Gestione Rifiuti di Area.
Alla stazione ecologica tutte le utenze potranno consegnare imballaggi di carta e cartone, verde e ramaglie, metallo e rifiuti ferrosi, ingombranti, lavatrici e altri grandi e piccoli elettrodomestici, legno, rifiuti di stampa. Solo le utenze domestiche potranno conferire anche oli e grassi commestibili, olio minerale, filtri olio, i cosiddetti RAEE “freddo e clima” (cioè congelatori e frigoriferi) e RAEE “TV monitor” (televisori e schermi di computer), batterie per auto, tubi al neon e lampade a basso consumo, medicinali scaduti, pile, smalti, vernici e solventi.
La stazione ecologica di Tresigallo si aggiunge alle altre sette strutture già presenti nel territorio servito da Area, utilizzabili da tutti i clienti a prescindere dal Comune di residenza.

Fusignano, inaugurata la nuova sede ristrutturata di OCM Clima

da: organizzatori

Ieri sera l’inaugurazione della nuova sede ristrutturata, con i nuovi impianti Viarossa

OCM Clima ha inaugurato la propria sede ristrutturata a Fusignano. Alla festa presenti anche il sindaco di Fusignano Nicola Pasi, il sindaco di Lugo Davide Ranalli e il consigliere regionale Mirco Bagnari.

Si è svolta ieri sera la festa per l’inaugurazione della sede ristrutturata di OCM Clima, storica azienda fusignanese che si produce sistemi per la ventilazione di ambienti domestici, lavorativi ed insutriali. All’iniziativa, oltre a un centinaio di invitati, erano presenti il sindaco di Fusignano Nicola Pasi, il sindaco di Lugo Davide Ranalli e il consigliere regionale Mirco Bagnari. Dopo il taglio del nastro, si è esibita la Anna Camporeale Band.

OCM Clima è un’azienda di Fusignano che opera da oltre cinquant’anni nel trattamento dell’aria, realizzando la progettazione, la produzione e l’installazione di nuovi impianti aeraulici, destinati sia ad ambienti dedicati al soggiorno delle persone che a strutture di produzione industriale.

In linea con la filosofia dei propri prodotti – e in particolare di quelli a marchio Viarossa, impianti di moderno design destinati a spazi residenziali, uffici, edifici pubblici – l’azienda ha scelto di riqualificare completamente la propria sede operativa, con una ristrutturazione durata alcuni mesi e terminata di recente, curata dall’architetto lughese Chiara Preti: restyling che oggi ne mette in luce gli aspetti di qualità ambientale, comfort operativo, attenzione estetica.

Aspetti che non vogliono essere fini a se stessi, ma avere obiettivi diversi e integrati. Da un lato, una migliore qualità della vita quotidiana di chi vive ed opera in azienda: grazie a una nuova articolazione degli spazi, ad una ristrutturazione energetica che oggi porta alla certificazione di Classe A, all’effetto benefico di quegli stessi impianti aeraulici che OCM Clima propone sul mercato. Dall’altro, una nuova fruizione anche da parte degli ospiti esterni: siano essi i clienti, ospitati in ambienti chiari, luminosi e dal moderno design; agli studenti che partecipano ai corsi per cui l’azienda è stata recentemente selezionata, all’interno di un’aula didattica appositamente studiata; agli artisti che – a partire da Mauro Malafronte, a cui si devono le opere ospitate per l’inaugurazione – in futuro verranno chiamati ad abbellire le pareti e le superfici della sede.

In particolare, tutti gli ambienti di cui la sede è composta sono serviti dagli impianti Via Rossa, il “prodotto” principale e più caratterizzante dell’azienda fusignanese: impianti che possono essere adatti ad ogni tipo di ambiente chiuso (appartamenti, uffici, locali pubblici, scuole, ospedali…).

In particolare, gli impianti Viarossa hanno alcune caratteristiche che li rendono unici:

– in primo luogo, garantiscono la qualità dell’aria degli ambienti in cui sono inseriti, e quindi la salute di chi li vive: col sistema di filtrazione si impedisce infatti l’ingresso delle polveri e degli inquinanti, con il controllo dell’umidità si evitano le muffe alle pareti, e la filtrazione va ad aggiungersi al ricambio dell’aria costante, senza dover aprire le finestre (e quindi senza dispersioni termiche);

– hanno caratteristiche estetiche personalizzabili (per materiale, forme, colori, finiture) per cui diventano elementi d’arredo, integrabili con gusto in qualsiasi ambiente;

– permettono risparmi di spesa: per installarli non si realizzano controsoffitti e spesso non si utilizzano gli isolamenti termici, in quanto la canalizzazione è inserita a vista nell’ambiente. Inoltre si possono installare le luci nella stessa canalizzazione dell’aria;

– prevedono una distribuzione e una diffusione della quantità d’aria personalizzabile ed omogenea nell’ambiente, garantendone il comfort.

Nella foto, il taglio del nastro. Al centro i tre soci di OCM Clima – Andrea Minguzzi, Simonetta Zalambani e filippo Zalambani. A sinistra il sindaco di Fusignano, Nicola Pasi; a destra il consigliere regionale Mirco Bagnari.

Alternanza scuola-lavoro: al via i progetti promossi da Hera per 8 studenti del ferrarese

da: ufficio stampa Hera

Partono lunedì a Ferrara, per i ragazzi dell’Istituto Tecnico Bachelet i percorsi di alternanza scuola-lavoro che dureranno dalle 120 alle 200 ore circa.

Al via lunedì, per i ragazzi dell’Istituto Tecnico Bachelet di Ferrara, i percorsi di alternanza scuola-lavoro. Il protocollo d’intesa tra Hera e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna è stato siglato a settembre 2015, in osservanza delle indicazioni contenute nella riforma della scuola. Nei mesi scorsi i percorsi sono partiti anche a Rimini, Ravenna, Forlì, Modena e Bologna.

Nel Ferrarese vi saranno cinque percorsi di alternanza scuola-lavoro con una durata per ogni studente che va dalle 120 alle 200 ore circa all’anno e che saranno realizzati in ambito “Amministrazione e back office”.
A questi percorsi si aggiungeranno, in estate, tre stage da un minimo di 160 ore circa di cui due saranno in ambito ciclo idrico e gas e che verranno svolti tra giugno e agosto 2016 coinvolgendo anche gli studenti dell’istituto Copernico Carpeggiani. I percorsi seguono una metodologia basata sull’integrazione tra le competenze lavorative e quelle dei piani didattici degli istituti. Si svolgono presso le sedi aziendali del Gruppo Hera e sono basati, dunque, sia sulle conoscenze acquisite a scuola dagli studenti che sui reali processi di lavoro.

Tutte le attività verranno monitorate e sono previsti momenti di valutazione, finalizzati alla crescita dei ragazzi. Al termine, verranno rilasciati da Hera gli attestati delle competenze tecnico-professionali acquisite, in linea con gli standard europei. Questo, per permettere agli studenti di potersi affacciare al mondo del lavoro con un curriculum già ricco di esperienze pratiche, oltre a quelle teoriche. Un punto di forza che potrà aiutarli nella ricerca di un impiego in una società sempre più competitiva ed esigente, o nell’orientarsi verso scelte formative precise per il loro lavoro, per esempio il tipo di università. L’iniziativa, inoltre, integra i percorsi didattici curricolari ed extracurricolari del progetto “Hera ti insegna un mestiere…a scuola”, che l’azienda mette in campo da anni e che prevede sessioni didattiche con il supporto di personale tecnico-professionale Hera, sia in aula sia presso gli impianti del Gruppo, in vista della preparazione dei tecnici del futuro.

Per quest’anno scolastico le attività promosse da Hera coinvolgono complessivamente 60 studenti (40 per i progetti di alternanza scuola-lavoro e 20 per gli stage estivi in azienda) iscritti nelle varie province agli istituti con i seguenti indirizzi di studio: amministrazione finanza e marketing (a Bologna e Ferrara), sistemi informativi aziendali (Bologna, Ferrara, Ravenna), elettronica elettrotecnica chimica e materiali ed energia (in tutte le province), biotecnologie ambientali (Bologna e Forlì-Cesena), informatica (Bologna).

Complessivamente, nell’arco di tre anni, in tutte le province emiliano-romagnole servite dalla multiutility verranno attivati, con le classi terze e quarte degli istituti tecnici, 180 percorsi di alternanza scuola-lavoro e stage estivi. Tecnici e manager Hera faranno da tutor, definendo insieme agli insegnanti percorsi specifici che consentano agli studenti di rafforzare e integrare le competenze già apprese a scuola attraverso esperienze professionali in azienda. Da tali iniziative emerge come il Gruppo, attraverso la sua Corporate University – HerAcademy – sia in prima linea nel fronteggiare le sfide che una comunità smart deve porsi nello sviluppare processi di apprendimento collettivi finalizzati allo sviluppo del capitale umano, elemento determinante tanto per il valore di un’azienda come Hera, quanto per il suo territorio.

Gesto e Materia di Mauro Malafronte

da: organizzatori

“Le opere di Mauro Malafronte sono echi della seducente sensibilita’ espressiva di uno dei massimi esponenti della pittura informale gestuale, presenti nel panorama contemporaneo nazionale, il cui fare artistico e’ pienamente rappresentativo di una personalità forte,vigorosa ed incisiva,supportata da una sublime creatività’ e da una rara capacita’ di stupefazione.

La cromaticità vivida e perfettamente calibrata, presente nelle opere di questo talentuoso artista, oltre ad essere efficace viatico della propria lussureggiante espressività, si amalgama sinergicamente con l’esperienza tangibile derivate dalla presente struttura della materia applicata all’opera stessa.

E la perfezione appartiene alle opere di Mauro Malafronte, artista dalle poliedriche sfaccettature creative, in grado di colmare il vuoto venutosi a creare in Italia dopo la scomparsa del grande Emilio Vedova, ed il cui messaggio concettuale ritrova nell’artista Romagnolo un degno interprete ed innovativo erede”.

Mauro Malafronte nato a Finale Emilia (MO) il 20/06/66, e residente a Lavezzola (RA).

Pittore autodidatta anche se ha frequentato lo studio di diversi pittori contemporanei, vicino alla pittura da sempre si ispira alle correnti americane degli anni 50 quali Action Painting e l’ Espressionismo astratto americano.

Ha gia tenuto diverse mostre in Italia e all’Estero.

E’ presente nel catalogo Mondadori e diverse riviste specializzate, la stampa si e’ gia’ occupata del suo lavoro con commenti lusinghieri e cosi’ pure i visitatori delle mostre sue personali.
Ama definire il proprio lavoro come vitalità intrinseca del gesto e della materia.

“L’uovo in pasta”: i bambini scoprono l’amore per la tradizione agricola

da: Ufficio Stampa e Comunicazione Cia Ferrara

Una nuova iniziativa organizzata da Donne in Campo e Anp di Cia – Agricoltori Italiani con la collaborazione del plesso scolastico di Vigarano Mainarda

FERRARA – Uova fresche raccolte nelle aziende agricole del territorio, farina, mattarelli alla mano e tanta voglia di imparare. Sono stati ancora una volta i bambini dell’Istituto Comprensivo Alda Costa di Vigarano Mainarda – dopo il progetto dedicato all’orto in città – i protagonisti dell’iniziativa organizzata da Donne in Campo e Anp di Cia – Agricoltori Italiani per sensibilizzare i più piccoli nei confronti dell’agricoltura e della tradizione rurale. Così, una cinquantina di alunni di terza ha partecipato con entusiasmo a “L’uovo in pasta” che li ha portati a scoprire il percorso che va dalla produzione di grano e di uova nelle aziende agricole fino alla realizzazione della pasta fatta in casa. Dalle mani di bambini entusiasti di rompere uova, impastare con la farina e tirare con il mattarello – aiutati dai “nonni”, Emma, Lea, Edda e Giuliano di Anp – sono nate belle sfoglie e deliziose farfalle e tagliatelle. Una vera e propria educazione alla filiera della pasta e della cerealicoltura, dalla raccolta del grano fino alla produzione della farina che per l’occasione era stata offerta proprio da Massimo Piva del Gie (Gruppo di Interesse economico) cereali di Cia Ferrara.

Soddisfatta dei risultati dell’iniziativa Sofia Trentini, presidente di Donne in Campo Emilia – Romagna.

«Abbiamo scelto – dice la Trentini – di spiegare ai bambini la filiera del grano, fino alla produzione della pasta all’uovo, facendo toccare con mano gli ingredienti e coinvolgendoli nella sua preparazione. E’ stato molto bello vedere il loro entusiasmo, la voglia di collaborare per arrivare al risultato finale. In nostro obiettivo, vista l’esperienza positiva della collaborazione con la scuola di Vigarano, è portare questi “educational” in altre realtà scolastiche perché siamo convinti che se un bambino viene reso partecipe e sensibilizzato verso i prodotti della terra, le filiere e la tradizione produttiva sarà una persona più consapevole del valore dell’agricoltura e dell’ambiente.» Grande soddisfazione anche da parte di Nicoletta Soriani, la maestra che ha accompagnato i bambini in questa avventura: «I bambini in classe non devono imparare solo dai libri ma anche da un fare costruttivo e positivo come preparare, con pochi alimenti “poveri” della tradizione contadina, la pasta fatta in casa. Un’esperienza che spero ripeteremo anche l’anno prossimo, con nuove iniziative di educazione all’agricoltura.»

Cancelli aperti per lavori in corso nel laboratorio del Quadrivio

da: Arch’è Associazione Culturale

Sabato 28 e domenica 29 maggio 2016, dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Arch’è Associazione Culturale Nereo Alfieri apre alla comunità i cancelli di corso Ercole I d’Este 25a e di Corso Biagio Rossetti 4.

I curiosi che entreranno dai cancelli aperti dietro all’ angolo di palazzo da Castello- Posperi- Sacrati non avranno alcun dubbio che si stia lavorando. Stiamo ripristinando quattro delle cinque aree funzionali di archeologia sperimentale che il difficoltoso e recentissimo sfalcio della fitta vegetazione che da mesi le aveva completamente ricoperte, ha fortemente compromesso. Anche i 15 pannelli che, dislocati in tutta l’ampia area raccontano la storia del luogo e delle sue trasformazioni nel tempo, abbisognano di una radicale pulizia, coperti come sono dalla fitta polvere lasciata dai macchinari della cooperativa degli addetti al mantenimento del verde.
Potrete fotografare, fare domande e proposte per la salvaguardia del verde delle scuole.
Dobbiamo preparare lo spazio per l’apertura straordinaria del 4 giugno, quando ospiteremo nel laboratorio del liceo, Bruno Serato, lo chef e ristoratore italo americano, noto per l’impegno umanitario profuso con la sua fondazione “Caterina’s club”.

Malattia e decadenza dell’Occidente? Nietzsche l’aveva detto.

Nietzsche-Friedrich
Friedrich Nietzsche

Molto spesso, per capire la nostra società e ciò che la caratterizza è utile ricorrere alla lettura di testi classici. O meglio, come in questo caso di testi di riflessione filosofica. Per anni, il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche è stato oggetto di strumentalizzazione becere e opportunistiche interpretazioni, frutto fondamentalmente di una grande ignoranza e di una scarsa conoscenza del pensiero filosofico del grande Nietzsche. Rileggendo attentamente le opere di questo profondo e puntuale speculatore filosofico, ci si accorge di quanto certe problematiche delle quali ci si occupa ai giorni nostri,fossero già state presentate, studiate e analizzate in tempi a noi ben lontani. All’interno del più grande capolavoro del filosofo tedesco, composto tra il 1883 e il 1885, che può considerarsi quasi una sorta di testamento dell’autore, intitolato “Così parlò Zarathustra”, vengono delineate e ripercorse le problematiche che secondo Nietsche affliggevano la società del tempo, prosciugandola da qualsiasi tipo di valore morale, e rendendola superficiale, e alla mercé di uomini sempre più corrotti e miseri. Il poema filosofico è molto ampio e complesso, e al suo interno, senz’altro contiene delle allegorie e dei concetti che storicamente, decontestualizzati, sono stati utilizzati e strumentalizzati dai totalitarismi, ed in particolare dal nazismo. Ma dire che Nietzsche fosse nazista è un grande errore. Storico, e concettuale. Senza dubbio la lettura e l’interpretazione che Nietzsche fornisce in merito al “male dell’Occidente” sono estremamente attuali e dovrebbero essere un monito per chi occupa i posti di potere, in quanto già allora, il problema che secondo Nietzsche affliggeva maggiormente la società occidentale era la corruzione e il decadimento progressivo dei valori morali. Sebbene Nietzsche prenda le distanze dal nichilismo proprio di altri pensatori, come Martin Heiddeger, le prospettive che delinea per l’Occidente sono tutt’altro che rosee, e gli antichi valori morali decaduti e corrotti possono essere sostituiti solo dai nuovi valori dell’Ubermensch, il super uomo. Allo stato attuale delle cose non si può certo pensare di imporre una nuova morale e tantomeno i valori del super uomo, che risulterebbero inevitabilmente anti valori,ma sarebbe utile, per prevenire inconvenienti spiacevoli e il dilagare della corruzione rileggere e riconsiderare i grandi classici e i grandi pensatori, ai fini altresì di evitare di incorrere in analisi banali e senza fornire le soluzioni adeguate. L’occidente sta attraversando indubbiamente un periodo di grande crisi, economica, ma soprattutto di valori, ma è opportuno che si ritorni a leggere i classici, per capire e per far fronte alle problematiche attuali, perché mutatis mutandis, l’unica e inesauribile fonte di problemi da sempre è una sola:l’essere umano.

Tra Venezia e l’Oriente: le vedute di Ippolito Caffi, l’ultimo erede di Canaletto

da: organizzatori

“Sono arrivato qui dopo un mezzo naufragio sul Mar di Marmora. L’imponenza di Smirne e la sua posizione mi ha sorpreso non poco, ma quando fui giunto dirimpetto a Costantinopoli, a Pera, Galata e il Bosforo, io mi credeva trasportato in Paradiso”
(Ippolito Caffi, Lettera ad Antonio Tessari, 3 novembre 1843)
150 anni fa muore durante la battaglia di Lissa nell’affondamento della Re d’Italia – sulla quale si era imbarcato per testimoniare le vicende belliche con l’incisività dei suoi disegni – Ippolito Caffi (1809 – 1866), bellunese di nascita e veneziano d’elezione, straordinario pittore-reporter, irrequieto osservatore della società e convinto patriota. 150 anni fa (quasi un segno del destino!) il Veneto e Venezia vengono annessi all’Italia. Venezia: la città che Caffi ha maggiormente amato, lottando per la sua libertà, e di cui ha tradotto in pittura la struggente bellezza, con una capacità di sintesi che non ha eguali in tutto il secolo.

Autoritratto di Ippolito Caffi
Autoritratto di Ippolito Caffi

Ѐ in questa coincidenza di ricorrenze che l’imponente fondo di dipinti di Caffi appartenente alla Fondazione Musei Civici di Venezia – che ha avviato un’intensa attività di valorizzazione del proprio patrimonio – viene esposto integralmente, a distanza di cinquant’anni, in una grande mostra al Museo Correr aperta fino al 20 novembre 2016, promossa dalla Fondazione MUVE insieme a Civita Tre Venezie e a Villaggio Globale International a cura di Annalisa Scarpa (catalogo Marsilio).

La locandina dell'esposizione
La locandina dell’esposizione

Una mostra che è un tributo a quello che possiamo considerare il più moderno e originale vedutista del tempo, insuperabile nell’immortalare con la sua pittura di luce l’anima di luoghi e di popoli incontrati in tanti viaggi in Italia, in Europa e nel bacino del Mediterraneo. Ma soprattutto un tesoro – pressochè inesplorato e stupefacente nel suo complesso – che finalmente riemerge: un nucleo pittorico di oltre 150 opere che la vedova Caffi, Virginia Missana, ha donato alla città nel 1889 insieme ad altrettanti disegni sciolti e a ventitrè album.
Definito per la sua abilità prospettica l’ultimo erede di Canaletto, Ippolito Caffi supera in realtà ed elude la tradizione canalettiana, arricchendola con un’accentuata comprensione del dato atmosferico e un ricercato studio sugli effetti di luce, fino a traghettare il genere del vedutismo verso la contemporaneità.
Ѐ una luce “emotiva” quella che Caffi traduce in pittura e che rende i suoi quadri tanto poetici, affascinanti e amati: una capacità di analisi di ogni sfumatura ambientale così come di ogni elemento architettonico e urbanistico percepito con inusuale empatia. Una miscela geniale di bagliori artificiali e di luce naturale: effetti chiaroscurali che scandiscono il concetto di vedutismo tradizionale, applicando un’inedita ottica che raggiunge formule modernissime, in un gioco continuo tra il “sublime” e il “pittoresco”. Ecco Ippolito Caffi, artista ma anche uomo travolgente: una vita che scorre come in un romanzo tra arte e passione politica.

“…Fra pochi giorni la mia Virginia mi raggiungerà qui, e allora forse andremo a passare l’inverno a Napoli, finchè si potrà vedere rotte le catene che tiene oppressa la nostra misera Venezia, ridotta all’ultimo della sua esistenza morale e materiale […]. Se ami qualche dettaglio del nostro miserabile paese, fammelo sapere, che lo avrai, col patto di non compromettermi perché la polizia di Venezia sarebbe capacissima di vendicarsi sull’innocente mia Virginia […]”
(Ippolito Caffi a Antonio Pavan, Milano 29 settembre 1860)

Reporter di viaggi e di accadimenti straordinari, Caffi viaggiò in lungo e in largo per mezza Europa e per il Vicino Oriente. Affamato di novità e di avventura si spingerà da Atene a Costantinopoli, dal Cairo a Gerusalemme e oltre. L’esilio lo porta poi a Genova come a Ginevra, a Nizza, a Parigi e Londra, in un girovagare perennemente creativo.
Non solo, ma nel panorama degli artisti viaggiatori italiani dell’Ottocento che sentirono il fascino della Grecia e appunto dell’Oriente, Ippolito Caffi fu il primo artista ad affrontare da solo un viaggio considerato all’epoca, periglioso e d’indubbia difficoltà. Prima di lui chi aveva intrapreso questo viaggio lo aveva fatto al seguito di spedizioni organizzate, per lo più archeologiche, con il ruolo d’illustratore.
Il desiderio di Caffi di conoscere quelle terre lontane ha più di una motivazione: le fonti letterarie contemporanee da un lato – da Chateaubriant a Hugo – e gli audaci viaggi dell’esploratore padovano Giambattista Belzoni dall’altro, non bastano tuttavia a spiegare quanto egli desiderasse realizzare questo sogno. Ѐ il suo senso dell’avventura, la sua curiosità per ciò che appare meno noto, dai popoli ai monumenti, a fargli ascoltare questo canto di sirena. La sua straordinaria e pionieristica esperienza rafforza il suo vocabolario artistico, lo arricchisce di luce vivida e di colori smaltati, in un reportage dove l’esotico lascia sempre spazio al meraviglioso e all’incanto. (Maria Paola Forlani)

Cittadini attivi

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Charles De Montesquieu

La tirannia di un principe in un’oligarchia non è pericolosa per il bene pubblico quanto l’apatia del cittadino in una democrazia. (Charles De Montesquieu)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

“Pittura e danza”, uno spettacolo che vorremmo vedere anche a Ferrara

Grandi cornici dorate inquadrano le danzatrici che di volta in volta interpretano il soggetto di una tela: la ragazza de “La passeggiata” di Monet, “La signora in rosa” di Boldini, le ballerine del Moulin Rouge protagoniste dilette di Toulouse Lautrec, ecc. E dietro alle ballerine scorrono, come al rallentatore, le immagini dei quadri con zoom sui particolari e panoramica della tela, facendone apprezzare al meglio ogni singola parte ed evidenziando il trait d’union tra quadro e coreografia. Mirabile l’effetto con la “Primavera” del Botticelli, dove l’obiettivo si sposta dal gruppo delle ragazze che danzano all’amorino, da Zefiro a Flora, dagli aranci al tappeto di fiori, mentre sulla scena le danzatrici si muovono con la grazia e l’armonia degli angeli.

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‘La creazione d’Adamo” interpretato dalle allieve dei Corsi avanzati

Sono queste le meravigliose scenografie di “Pittura e danza“, lo spettacolo [vedi articolo correlato] andato in scena nei giorni scorsi al Teatro De Micheli di Copparo a cura del Gruppo Teatro Danza di Giorgio Lolli e Anna Lolli Tiglio. E’ da più di trent’anni che Anna e Giorgio propongono con passione e dedizione spettacoli di danza eccezionali nei quali, oltre alla qualità coreografica, risaltano la cura nella realizzazione delle scenografie, l’originalità e la ricchezza dei costumi.

Per “Pittura e danza” il lavoro è cominciato a settembre scorso con la selezione tra decine e decine di capolavori dell’arte, per individuare i soggetti adatti alla rappresentazione danzata. Poi si è passati alla creazione delle coreografie, dei costumi e delle scenografie.

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Coreografia ispirata a ‘La passeggiata’ di Claude Monet

In buona sostanza, un intero anno di lavoro che ha permesso di portare in scena un centinaio di allieve (dalle piccoline del Primo corso alle grandi dei Corsi avanzati) per 25 quadri danzati, tra i quali risaltano per originalità e qualità dell’esecuzione i pezzi ispirati all’ “Albero della vita” di Klimt e alle luci di Man Ray della coreografa Elisa Ardizzoni, la “Creazione di Adamo” di Michelangelo e “L’occhio” di Magritte, ad opera di Laura Fuligni.

Le allieve dei Corsi avanzati sono davvero molto brave ma le piccoline non sono da meno: quadretti bianchi, gialli, rossi e blu che si spostano sulle scena per riprodurre di volta in volta un Mondrian diverso; i riccioli e le creaturine di Kandinsky che prendono vita e si confondono con la tela.

Insomma una spettacolo bellissimo che speriamo di vedere anche a Ferrara.

Foto di Riccardo Scardovelli

Immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

 

 

 

 

In soldoni

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Brano: Money di Barret Strong

Notizia che arriva come un petardo in curva: Gigi D’Alessio ha lasciato la Siae.
Non ho molto da dire a riguardo perché non ascolto il gangsta-rap, non fa per me.
Ma questa cosa avrà di sicuro molte ricadute ed è davvero complessa.
Senza scomodare la Direttiva Barnier, Soundreef e la Siae, possiamo intuire subito la portata di questo precedente.
Gigi D’Alessio ha un repertorio depositato di circa 750 brani, noi sappiamo bene che roba è e sappiamo bene che ‘sta roba è proprio quella roba che va tanto nel gangsta-rap: delle belle mazzette di soldi.
Soldi che la Siae non vedrà più.
Quindi a questo punto ci possiamo solo sedere e attendere.
Non so se passerà il cadavere di qualche nemico, ma questa sarà una storia più divertente della roba che passano in tv.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano.