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Giorno: 10 Ottobre 2016

REALITY ON THE ROAD/PRIMA PARTE
Australia, il racconto della nostra giornalista in viaggio tra music contest, tappe segrete e… canguri

All’aeroporto… chi si ferma è perduto!
Inizia l’avventura della nostra giornalista Silvia Malacarne sul suolo australiano, e ogni giorno… una sorpresa!

“Come ti senti?” mi hanno chiesto all’aeroporto dopo avermi messo addosso un microfono e puntato una telecamera contro. Bella domanda. Sono in Australia per la prima volta, con altri undici vincitori e una numerosa troupe della Nuova Zelanda. È una sensazione stranissima, provo tante di quelle emozioni e sensazioni in contemporanea che non sono in grado di capire qual’è quella predominante.
Appena arrivati all’aereoporto ci hanno intervistati e subito dopo siamo andati a China Town, qui a Sydney, per incontrare il resto del gruppo che viaggerá con noi fino al 16 ottobre.
“Feeling The Street” è il nome del contest che io e il mio caro amico Thomas Cheval abbiamo vinto, un concorso per musicisti che include nei vincitori anche sei votanti, i cosidetti “roadies”, il cui compito è quello di accompagnare la band in questo tour in giro per l’Australia.
Non sappiamo cosa faremo, ma dopo la prima notte in albergo siamo giá in partenza. Ogni giorno faremo attivitá diverse, ma non ci dicono nulla perchè vogliono che ogni volta sia per noi una sorpresa. Perció seguitemi in questo salto nel buio, vi porteró con me in un’avventura che si preannuncia pazzesca!

[continua]

ECOLOGICAMENTE
Acqua e agricoltura

Bello il supplemento sull’agricoltura della regione Emilia Romagna. Lo ha pubblicato Arpa Emilia Romagna dedicandolo al tema dell’irrigazione con il titolo “Le nuove frontiere dell’irrigazione”. Nella rivista si propongono temi inerenti alla ricerca e all’innovazione del settore del risparmio idrico nell’irrigazione, nonché alla gestione ottimale dell’acqua finalizzata al risparmio idrico. Si tratta di un tema di grande interesse anche per persone sensibili al rispetto dell’ambiente e non solo per addetti ai lavori.
Da molti anni (dal dopoguerra) la gestione irrigua in agricoltura è un tema delicato e critico in quanto si sono succeduti vari effetti negativi a partire da una crescente temperatura estiva e da fenomeni temporaleschi brevi e intensi che non hanno favorito l’irrigazione, anzi hanno portato siccità. Da tempo dunque si studiano strumenti innovativi che consentano di incrementare la capacità di adattamento (resilienza) del sistema e facilitare l’adeguamento alle nuove condizioni climatiche.
Ci ricorda Arpa che quest’estate e l’estate scorsa sono state le più calde da trenta anni e che le rare e pesanti piogge non hanno aiutato il terreno. Anche la primavera di quest’anno ha portato la metà delle piogge attese. Anzi, i temporali con grandine del maggio scorso hanno rovinato i raccolti. Per valutare tutto questo si sono ampliati i monitoraggi dai satelliti e le informazioni irrigue sul territorio. Sulla base di queste valutazioni è stato avviato un nuovo progetto denominato Moses. Cito una frase del prof. Viaggi di Unibo che mi pare renda bene il tema: “La disponibilità e i costi dell’acqua sono molto differenziati sul territorio a causa della diversa accessibilità delle risorse idriche. L’evoluzione del contesto produttivo negli ultimi decenni ha aumentato l’attenzione agli aspetti economici dell’irrigazione e ne ha cambiato la configurazione”.
Per questo, come coordinatore scientifico, l’ho invitato a tenere un seminario ad H2O il 19 ottobre prossimo. Il convegno intende discutere le prospettive di innovazione nell’uso dell’acqua da parte del settore agricolo, sia in un’ottica di competitività del settore e delle industrie ad esso collegate, sia in un’ottica di sostenibilità. Tra i temi che verranno trattati: approvvigionamento idrico e riuso delle acque reflue depurate in agricoltura; agricoltura di precisione; valutazioni economiche e decisioni sull’uso delle acque; gestione e uso delle informazioni agrometeorologiche; tecniche agronomiche per la gestione della risorsa idrica; ruolo dell’ecofisiologia, della genetica e della nutrizione delle piante; legame tra uso dell’acqua e difesa delle colture; gestione dell’acqua negli edifici agricoli e agroindustriali; qualità delle acque e gestione degli inquinanti.
Sempre il prof. Viaggi ha scritto:”Molti dei temi affrontati mettono in evidenza che la gestione economica dell’irrigazione non è un problema risolvibile solo a livello aziendale, ma richiede un approccio coerente sul territorio e una visione aggregata delle scelte delle diverse aziende. Di per sé questa esigenza non è nuova. Il tessuto costituito dai Consorzi di bonifica e irrigazione costituisce un esempio storicamente consolidato di tale necessità”. Ecco perché in occasione della Fiera internazionale dell’acqua ho invitato anche Anbi, l’associazione che riunisce i Consorzi di Bonifica, che offrirà il suo importante contributo il giorno dopo, giovedì 20. L’evento è interessante fin dal titolo “Il cibo in Emilia Romagna è irriguo” perché larga parte del cibo in Emilia Romagna viene prodotto da terreni irrigui. 500.000 ettari irrigabili, per i due terzi gestiti dagli 8 Consorzi di Bonifica e dal Canale Emiliano Romagnolo, producono l’80% della produzione agricola della Regione.
Insomma un tema importante in una Fiera importante
Per il futuro sarà infine utile seguire il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 che raccogliera’ le iniziative volte a sostenere interventi per un uso più efficiente dell’acqua in agricoltura all’interno del macro tema ambiente e clima, dedicando a queste operazioni la specifica focus area “P5A”.
Speriamo che sui temi dell’uso dell’acqua in agricoltura sappiamo crescere nella cultura della sostenibilità e soprattutto che cresca l’attenzione da parte del territorio ferrarese storicamente di alta vocazione agricola.

Il supplemento sulla agricoltura della regione Emilia Romagna lo si può scaricare su: http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/archivio-agricoltura/2016/giugno-2016/SpecAgric_irrigazione_2016ok.pdf/at_download/file/SpecAgric_irrigazione_2016ok.pdf
Mentre per approfondire su H2O si può andare sul sito www.accadueo.com

EVENTI
La notte si fa ‘Rossa’. E risorgeranno le Case del Popolo

 

img_0045“Vogliamo il pane e anche le rose”, è il celebre slogan della leader femminista e socialista Rose Schneiderman, ripreso dai lavoratori durante lo storico sciopero svoltosi a Lawrence nel 1912. Lo stesso famoso slogan è stato citato oggi, durante la conferenza stampa di presentazione della terza edizione ferrarese della ‘Notte Rossa 2016’, dal vice sindaco Massimo Maisto : “Il popolo vuole il pane ma anche i diritti, vuole essere non solo popolo ma anche cittadini”. Il riferimento, in questo caso, è alle ‘Case del Popolo’: a ciò che esse hanno rappresentato in passato e a ciò che si vuole continuino a rappresentare in futuro. La Notte Rossa è una manifestazione popolare che valorizza l’importanza storica delle ‘Case del Popolo’ e, attraverso una nutrita serie di eventi culturali e sociali, vuole farle tornare ad essere centri di aggregazione anche per le nuove generazioni. In occasione di questa manifestazione, infatti, sedici ‘Case del Popolo’ della provincia di Ferrara hanno messo a punto un programma che, per tutto il fine settimana dal 14 al 16 ottobre, coinvolgerà i cittadini ferraresi in concerti, cene sociali, serate per bambini con la speranza di avvicinarli nuovamente a questi importanti centri di aggregazione e cultura. Presenti alla odierna conferenza stampa, oltre il vice sindaco Maisto, Michele Dolcetti di Sabir Network, Francesca Tamascelli per Lega Coop Estense, Enrico Balestra di Uisp, Marco Ascanelli dell’Anpi e Giuliano Campana di Emergency ed Eris Gianella della Cooperativa Camelot.
Numerose e variegate le proposte culturali che animeranno la manifestazione: si va dalla presentazione di Achille Occhetto del libro “Utopia del possibile” , sabato 15 ottobre presso la libreria Feltrinelli alle 17, alla proiezione, sempre sabato 15 ottobre presso il circolo Arci Bolognesi alle 18.30, del documentario ‘To Kyma’ sulla ONG catalana Proactiva Open Arms, impegnata nel salvataggio di profughi nel mar Mediterraneo. Inoltre si terrà la prima edizione della maratona serale ‘Stay Human keep running’ organizzata in collaborazione con i comitati Uisp, prevista per venerdì 14 ottobre alle 21.30 con ritrovo in via Poledrelli presso la Factory Grisù.
Per una completa visione del programma della Notte Rossa consultare il sito www.notterossa.it. Come rimarcato dal vice sindaco Maisto: “Per il benessere della comunità di cittadini ci vogliono spazi. Sembra una banalità ma c’è una continua richiesta di spazi perché c’è un grande ritorno alla condivisione. Le ‘Case del Popolo’ erano i centri culturali del passato e sono state realtà molto forti ed importanti in tutto il Nord Italia”. La volontà degli organizzatori e dei tanti partner aderenti alla manifestazione è quella che esse non rimangano dei cimeli storici ma tornino ad essere spazi condivisi dai cittadini.

Cento, sindaco Toselli accoglie delegazione Confartigianato

Da: Organizzatori

Sindaco Toselli accoglie delegazione Confartigianato

Cispadana, apertura dello sportello comunale per i bandi europei, realizzazione di un incubatore per start up, recupero di capannoni dismessi, bilancio 2017. Sono alcuni dei temi affrontati ieri (lunedì), in Comune a Cento, dal sindaco Fabrizio Toselli e da una delegazione Confartigianato composta dai segretari provinciali e locali, Giuseppe Vancini e Donato Toselli, e dai rispettivi Presidenti, Guido Montanari e Graziano Gallerani. Al centro del confronto la Cispadana, rispetto alla cui conclusione tecnica il sindaco si è detto ottimista, «perché per la prima volta, dopo tanti anni, grazie anche al placet del Governo, vedo la fine». Altro discorso è quello dei finanziamenti e dell’inizio dei lavori, che «porterebbero – la sintesi di Toselli – occupazione». Sullo sportello per i bandi europei, la cui entrata a regime è prevista per la primavera, Toselli ha accolto la proposta di Confartigianato di valutare un coinvolgimento delle associazioni di categoria. Modi e tempi saranno definiti nelle prossime settimane. Stesso discorso per il bilancio, «in via di predisposizione», la cui parola chiave, ha anticipato Toselli, sarà «programmazione», perché l’obiettivo è dare avvio a benefici di lunga durata. Tra i punti anche il turismo, «il cui volano – ha chiuso il sindaco di Cento – è stato fin qui sottovalutato».

Evento Palazzo Bonacossi

Da: Officina Dinamica

Suggestioni visive a Ferrara nel cortile di Palazzo Bonacossi. + CO2 di Daniele Zappi , promosso da Officina Dinamica, comunica l’ambiente

Sede e orari
Palazzo Bonacossi Ferrara via Cisterna del Follo 5
dal 1 ottobre al 3 novembre dal martedì al sabato dalle 9.00 alle 18.00 e il lunedì solo la mattina dalle 9.00 alle 13.00. Domenica chiuso.

L’esposizione delle fotografie di Daniele Zappi, sospese fra le colonne del cortile del palazzo Bonacossi e quasi incastrate nelle tele di ragno che MariaElena Mantellini ha saputo creare, sanno trasmettere messaggi che parlano alla nostra sfera emozionale. Più che di mostra si può parlare di installazione: sì perché l’allestimento di MariaElena, si fonda con lo spirito degli scatti di Daniele, anzi li completa, reinterpretando, in modo semplice ma raffinato e sostenibile, la trappola in cui l’individuo si è messo da solo non avendo cura del suo ambiente.
Ancora una volta, Daniele sa amplificare e perpetuare con le sue foto non solo i concetti espressi durante un dibattito incentrato sulla divulgazione e la comprensione di temi attuali e criticità ambientali, ma le sue denunzie personali e le sue emozioni donandole, in modo delicato ma ugualmente immediato, a chi vede e guarda. (Ricordiamo che la mostra è stata inaugurata durante l’evento Energia ieri oggi e domani curato da Officina Dinamica e conclusosi sabato 1 ottobre). E ancora una volta, MariaElena dimostra quanto sia importante la cornice per esaltare l’impatto visivo, quanto fondamentale sia la prospettiva per completare e quindi trasferire allo spettatore una visione d’insieme. Ed ecco che anche la scelta di esporre all’esterno del Palazzo, nel cortile interno, non è stata solo dettata da esigenze specifiche di carattere logistico o di sicurezza.
L’aria irrespirabile che costringe la protagonista delle foto di Zappi a indossare una maschera per respirare (e quindi per sopravvivere) ha condotto Mantellini quasi a portarla fuori scegliendo di eseguire il suo allestimento in uno spazio all’aria aperta. Quindi chi si allunga a visitare +CO2 ( e magari coglie l’occasione di farsi un giro fra le sale splendide del palazzo e le collezioni che ospita) non vede solo 5 pannelli ma entra in un progetto che trasmette valori etici di elevato profilo come l’integrazione di esperienze e linguaggi di due amici che qui si completano a vicenda per comunicare meglio: Daniele appassionato di fotografia e professionista dell’ambiente, MariaElena architetto che ha sempre coltivato la passione per la danza e la coreografia che la portano, inevitabilmente, alla raffinata ricerca di soluzioni mai pesanti ma sempre leggere.

In Sala Estense: ‘Io sono Zawadi’

Da: organizzatori

il 12 ottobre, ore 10 – 12 Sala Estense

Sarà presente l’autore, Zawadi Misgala, un ragazzo di 18 anni proveniente da un villaggio nel cuore della Tanzania. Affetto da tetraparesi spastica riesce ad avere un buon controllo solamente di un piede. Grazie all’aiuto degli strumenti portati nel centro diurno della Nyumba Ali ad Iringa da Francesco Ganzaroli (educatore del Comune di Ferrara) Zawadi ha iniziato sei anni fa a comunicare ed a scrivere arrivando a superare in maniera brillante gli esami della scuola pubblica.
Ora ha scritto un libro sulla sua storia, una testimonianza straordinaria di come vive e vede il mondo un ragazzo disabile in un paese dove, di norma, alle persone come lui non è consentito avere un ruolo attivo nella società.
Zawadi sarà presente per interagire con gli studenti, aiutato dalla mamma Rose e dal mediatore culturale Adam.
Le letture di brani del libro da parte di Marcello Brondi, intervallate con la presentazione di oggetti, video e musiche legate alla cultura della Tanzania, renderanno l’incontro particolarmente vivace ed interessante.
Zawadi è a Ferrara ospite della “Città del Ragazzo” e nei prossimi giorni incontrerà anche gli studenti del Liceo Scientifico “Roiti” e, il 15 ottobre alle 17 in Via Montebello 8, i cittadini interessati a conoscerlo. Il libro con la firma speciale fatta “col piede” da Zawadi stesso è già un “must” per tante persone.
Gli appuntamenti di Ferrara seguono quelli di Bologna, Modena, Trento (all’interno del MUSE), Mantova, e precedono quello di Roma presso la Comunità di Sant’Egidio a cui seguirà la partecipazione ad un’udienza di Papa Francesco.

Mr. Gaga al Cinema Boldini

Da: Arci Ferrara

L’incredibile storia di un ragazzo cresciuto nei kibbutz, le associazioni di lavoratori nello stato di Israele, che ha rivoluzionato il mondo della danza moderna: è Mr. Gaga, alias Ohad Naharin, uno dei coreografi più innovativi al mondo. Mr Gaga ha inventato un linguaggio di movimenti e passi di danza, l’omonimo “Gaga”, appunto, che armonizza forti emozioni e precisione tecnica. L’ultimo film di Tomer Heymann, noto documentarista israeliano, racconta la sua vita tramite una sapiente commistione di momenti privati e filmati di repertorio, attraversando l’esistenza dell’artista dagli esordi ad oggi: i primi passi sulla scena internazionale con Martha Graham e Maurice Béjart, la trasformazione da ballerino a coreografo, l’apice della carriera con la nomina a direttore artistico della Batsheva, compagnia israeliana di danza di fama mondiale. Il ritratto di Ohad Naharin si compone sullo schermo grazie all’alternanza di video inediti, riprese di backstage, estratti degli spettacoli, arrivando a definire una figura di grande spessore, oltre che ricca di talento, un personaggio animato dalle sue idee uniche e visionarie. Il progetto Mr. Gaga è stato presentato nella prima edizione di Doc At Work, nel 2013.

La proiezione al cinema Boldini, organizzata in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale, si terrà mercoledì 12 ottobre, alle 21 in versione originale con sottotitoli in italiano. L’ingresso costa 5 € (riduzione a 4 € per i possessori dei biglietti della stagione di danza del Teatro Comunale di Ferrara).

Il Piano strategico del turismo 2017-2022

Da: Camera di Commercio di Ferrara

Sala Conferenze esaurita in ogni ordine di posti: già attivato dall’Ente di Largo
Castello il collegamento con le altre sale del primo e del secondo piano


FARE IMPRESA NEL TURISMO A FERRARA: COSA MANCA?
COSA C’È? COSA SERVE? MERCOLEDÌ – 12 OTTOBRE –

L’ATTESO EVENTO DELLA CAMERA DI COMMERCIO
CONSIGLIO DEI MINISTRI: “PRONTO IL PIANO STRATEGICO DEL TURISMO 2017-2022”. PRESENZIERÀ AI LAVORI
FRANCESCO PALUMBO, DIRETTORE GENERALE TURISMO DEL MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI

Fare impresa nel turismo a Ferrara: cosa manca? Cosa c’è? Cosa serve? Sarà questa una delle considerazioni del convegno ‘Piano strategico del turismo 2017-2022: le imprese tra nuove sfide e considerevoli opportunità’, promosso dalla Camera di commercio nell’ambito delle politiche a supporto all’economia ed in programma, mercoledì 12 ottobre, a cominciare dalle ore 14.30, presso la sala Conferenze (esaurita in ordine di posto) dell’Ente di Largo Castello. Rilanciare la leadership dell’Italia sul mercato turistico mondiale e rendere sempre più il turismo (il cui contributo all’economia italiana, nel solo 2015, è stato di 171 miliardi di euro, pari all’11,8% del Pil e al 12,8% dell’occupazione) uno strumento di benessere economico e sociale per il paese. Questo, in sintesi, è l’obiettivo del nuovo Piano Strategico del Turismo 2017-2022 approvato in via preliminare dal Governo, nato da un ampio confronto tra Ministeri, Regioni, Anci, Camere di commercio, sindacati, associazioni di categoria e pronto, dopo le ultime modifiche e integrazioni, a ricevere il via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri. 4 gli obiettivi generali, articolati in 14 obiettivi specifici e in 53 linee di intervento strategico. Rivoluzione digitale, adeguamento della rete infrastrutturale, marketing innovativo, riduzione degli oneri burocratici e fiscali, miglioramento della quantità e qualità dell’occupazione, semplificazione del sistema normativo: sono alcuni dei punti fermi del Piano, ch mette al centro la necessità di dare all’Italia del turismo una cornice unitaria nell’ambito della qual tutti gli operatori si possano muovere in modo coerente, migliorando le politiche sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta. ‘L’evento della Camera di commercio – ha sottolineato il presidente dell’Ente di Largo Castello, Paolo Govoni, nel corso della conferenza stampa di ieri – intende aprire una nuova stagione nel turismo della nostra provincia, destinata a portare innovazione attraverso un percorso partecipato che individui le necessità del territorio e che spinga con forza la vocazione turistica ferrarese sempre più verso i temi della sostenibilità, non solo ambientale ma anche inerenti la mobilità, l’accessibilità, la fruibilità, il metodo della creazione del prodotto turistico, l’autenticità e la capacità di reperire risorse economiche. Si tratta – ha proseguito Govoni – del giusto contesto per dare avvio all’elaborazione di un piano strategico che individui le reali necessità del territorio ferrarese a fronte di un nuovo panorama nel quale il turismo globale è in forte crescita. Mercati un tempo chiusi stanno alimentando flussi di milioni di turisti desiderosi di visitare l’Italia. È necessario un lavoro di insieme per attirare tali flussi, non limitandosi a confidare sul nostro straordinario patrimonio culturale e paesaggistico’. I lavori, introdotti dal presidente Govoni e dal presidente della Provincia, Tiziano Tagliani, vedranno la presenza di Francesco Palumbo, direttore generale turismo del Ministero guidato da Dario Franceschini, Marco Fabbri, sindaco del Comune di Comacchio, Massimo Maisto, vice sindaco e assessore alla cultura e al turismo del Comune di Ferrara, Fabrizio Toselli, sindaco del Comune di Cento, e dei vertici delle associazioni territoriali di categoria. Per tutti i relatori e per gli operatori presenti in sala, l’occasione di un ampio dibattito volto a far emergere eventuali proposte e spunti di interesse sia per il successivo iter del Piano che per l’attuazione del medesimo.

Teatro Universitario

Da: Centro Teatro Universitario Ferrara

Ai nastri di partenza al Centro Teatro Universitario di via Savonarola 19 la rassegna di spettacoli curata da Daniele Seragnoli e Michalis Traitsis, inserita nel progetto ‘Uno sguardo al cielo’ coordinato dalla Prof.ssa Paola Bastianoni. Tradizionalmente legata a percorsi di avvicinamento all’elaborazione del lutto, l’edizione 2016 di ‘Uno sguardo al cielo’ accanto alla presentazione di libri d’autore e altre attività propone – in collaborazione con CTU e Balamòs Teatro – l’importante novità di momenti teatrali e musicali non strettamente dedicati al tema della fine della vita, ma a riflessioni e pensieri di più ampia portata sul senso dell’esistenza e della realtà. Primo evento in calendario, giovedì 13 ottobre alle 21, ‘Totò e Vicé’ di e con Enzo Vetrano e Stefano Randisi (Diablogues/Compagnia Vetrano-Randisi). I due attori e registi di origine siciliana, tra i più acclamati e premiati del teatro pirandelliano negli ultimi anni, con questo lavoro ricavato da un testo di Franco Scaldati, poeta, attore e drammaturgo palermitano, danno vita ai due teneri e surreali clochard del titolo: ‘Totò e Vicé sono legati da un’amicizia reciproca assoluta e vivono di frammenti di sogni che li fanno stare in bilico tra il mondo terreno e il cielo, in un tempo imprendibile tra passato e futuro, con la necessità di essere in due, per essere’. ‘Lo spettacolo è un vero capolavoro – ha scritto il critico Massimo Marino sul Corriere della Sera – m quei due clown marginali, precipitati dal buio in uno spazio popolato solo da una panchina e da tanti lumini, parlano di vita, di smarrimenti, di fantasmi con l’ingenuità dei bambini o dei poeti… Sono morti? Sono vivi? Ci ricordano come quei confini siano labili, continuamente transitori. Con ritmi teatrali impeccabili ci fanno ridere un po’ acre. Ci fanno pensare. Sognare.’ ‘Totò e Vicé’ e i successivi eventi in calendario sono a ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili, con prenotazione obbligatoria tramite invio di una mail a conversazionilutto@unife.it o telefonando al numero 349/3593164.

Il programma completo della rassegna:

13.10.2016 – ‘Totò e Vicé’ da Franco Scaldati, di e con Enzo Vetrano e Stefano Randisi (Diablogues/Compagnia Vetrano-Randisi)
20.10.2016 – ‘Rumore di acque’, regia di Marco Martinelli, con Alessandro Renda (Teatro delle Albe)
03.11.2016 – ‘Uomo invisibile’ di e con Paolo Musìo
17.11.2016 – ‘Ta-pum’ concerto musicale di Paola Sabbatani
24.11.2016 – ‘Appunti Antigone’, regia di Michalis Traitsis, con gli allievi del Centro Teatro Universitario di Ferrara

Inizio ore 21 per tutti gli spettacoli
Il progetto ‘Uno sguardo al cielo’ è realizzato in collaborazione fra Università di Ferrara, Master ‘Tutela, diritti e protezione dei minori’, Comune di Ferrara, Onoranze funebri AMSEF, Pazzi Onoranze funebri.

Nuova legge sul caporalato: garantismo o giustizialismo?

Da: Confagricoltura

Il parere di Paolo Cavalcoli, Direttore di Confagricoltura Ferrara

Il fenomeno del caporalato, inteso nella accezione originaria del termine, ovvero di sistema illegale di organizzazione del lavoro, generalmente collegato ad organizzazioni malavitose, mirante allo sfruttamento di persone in stato di bisogno e/o di profondo disagio sociale, non può che provocare un sentimento di disgusto e di repulsione. Fatta questa doverosa premessa, lo scorso 1° agosto il Senato ha approvato il disegno di legge recante disposizioni di contrasto allo sfruttamento del lavoro in agricoltura, ed ora Governo e Sindacati premono perché il testo venga approvato al più presto e senza modifiche anche alla Camera. E’ utile ricordare che non si tratta di una nuova legge sul caporalato, perché quella esiste già ed è contenuta nell’art. 603-bis del Codice Penale; si tratta quindi, semmai, di una implementazione di una norma vigente, attraverso l’individuazione di una nuova fattispecie di reato. L’art. 603-bis prevede la reclusione da 5 ad 8 anni ed una multa da 1.000 a 2.000 euro per chi recluta un lavoratore mediante violenza, minaccia od intimidazione, per poi avviarlo al lavoro presso terzi. Questa fattispecie di reato viene confermata dal nuovo DDL, che però prevede una nuova pena se l’attività di reclutamento si svolge anche senza minaccia od intimidazione, ovvero la reclusione da 1 a 6 anni ed una multa da 500 a 1.000 euro per ogni lavoratore irregolarmente reclutato. Tutto chiaro e sostanzialmente condivisibile quindi, sennonché il DDL definisce anche una responsabilità per le imprese che impiegano manodopera in condizioni d sfruttamento, con o senza l’intervento di un caporale, nei confronti delle quali è prevista la stessa sanzione poc’anzi citata, oltre alla possibilità per il GIP di disporre il sequestro o il controllo giudiziario dell’azienda presso la quale è stato commesso il reato. Ma quali sono le condizioni che fanno scattare questo provvedimento? Per meglio dire, cosa s’intende per sfruttamento? Ebbene il nuovo art. 603-bis, se non interverranno auspicabili modifiche alla Camera, considera ‘sfruttamento’ la reiterata corresponsione di retribuzioni in maniera difforme dai contratti collettivi di lavoro, le reiterate violazioni della normativa in materia di orario di lavoro, ferie, permessi, periodi di riposo, aspettativa obbligatoria, sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro, ed ancora il sottoporre il lavoratore a metodi di sorveglianza, condizioni di lavoro, condizioni alloggiative, considerate degradanti. In sostanza, dal tenore letterale del testo e dalla sua interpretazione logica si evince come sia sufficiente che sussista la mera ancorché reiterata inottemperanza ad obblighi di carattere contrattuale per fare scattare un provvedimento penale. Premesso che le norme contemplate dal DDL non incidono in alcun modo su quelle sacche di inefficienza della pubblica amministrazione, come l’assenza di servizi di intermediazione, di controllo in materia di immigrazione clandestina, solo per citarne alcuni, io credo che taluni aspetti debbano essere necessariamente ripensati, a partire da quelli sanzionatori, la cui applicazione deve rispettare il principio di gradualità e proporzionalità in relazione alla gravità del fatto commesso. Con questa legge, se verrà definitivamente approvata, nei confronti dell’agricoltore che viola una norma contrattuale (per quanto grave ed in maniera reiterata) è previsto l’arresto e la confisca coattiva dei propri beni. E’ trattato quindi alla stregua di un criminale o di un mafioso! In conclusione, pur permanendo la sostanziale condivisione da parte di Confagricoltura Ferrara sul provvedimento contro il caporalato, non si può non stigmatizzare come gli strumenti messi in campo non siano indirizzati solamente verso chi effettua intermediazione illecita e sfruttamento di lavoratori, ma rischino di colpire soprattutto e paradossalmente le aziende che pur operando nel rispetto delle norme che governano il mercato del lavoro, dovessero incorrere accidentalmente in una trasgressione di tipo formale e questo non è accettabile. E’ pertanto indispensabile che le due Camere del Parlamento concordino tempestivamente le opportune modifiche per giungere all’approvazione del testo nel più breve tempo possibile. Se invece si vorrà portare fino in fondo questo disegno di legge, trattando allo stesso modo chi, con violenza, intimidazioni e minacce, sfrutta i lavoratori e chi, invece, assume e assicura regolarmente i propri dipendenti e incorre in violazioni che riguardano aspetti di tutt’altra natura, allora ci si prepari ad un inevitabile riduzione delle coltivazioni che richiedono un maggior impiego di manodopera, con conseguente aumento della disoccupazione.

Mostra di Armando Soavi

Da: Organizzatori

Sala espositiva Dosso Dossi
Mostra di pittura “Teatro”
Espone Armando Soavi

Mostra di pittura da sabato 15 a domenica 30 ottobre 2016 con inaugurazione venerdì 14 ottobre 2016 alle ore 18.00, presso la sala espositiva DOSSO DOSSI, via Bersaglieri del Po 25b Ferrara, del pittore ferrarese Armando Soavi dal titolo TEATRO.
L’esposizione vuole rappresentare situazioni teatrali partendo da una serie di scenografie di paesaggi veneziani, ferraresi e comacchiesi dalle linea molto sintetizzate dove il colore da oggetto diventa soggetto dell’opera ed a complemento della composizione si presentano in primo piano colombi, o piccioni in ferrarese, gli attori teatrali. Fatte le scenografie, inseriti gli attori mancano i costumi, ecco quindi un’ampia rappresentazione, con la tecnica del monotipo, delle piume i costumi naturali degli attori.
Armando Soavi opera da tanti anni nell’espressione artistico pittorica italiana allestendo personali e partecipando ad importanti collettive a livello nazionale, sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia ed all’estero.
La mostra è presentata dall’editore giornalista Francesco Pasini direttore Arstudio di Portomaggiore.
La galleria sarà aperta tutti i giorni ad ingresso libero:
mattino 10.30-12.30 pomeriggio 16.30-19.30.

Giornata Mondiale della Vista

Da: Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

Si celebra il 13 ottobre 2016 ed è dedicata alla Retinopatia Diabetica, la prima causa di cecità in età lavorativa. Iniziative in circa cento piazze italiane.

La prevenzione e la diagnosi precoce vanno sempre tenute bene in vista. La Giornata mondiale dedicata al primo dei cinque sensi quest’anno ricorre giovedì 13 ottobre: nel nostro Paese è dedicata alla retinopatia diabetica, una delle principali complicanze del diabete e la principale causa di cecità in età lavorativa (20-65 anni). Secondo l’OMS il diabete è una malattia cronica che colpisce già 422 milioni di persone, molte delle quali rischiano danni retinici anche gravi. Sono infatti 147 milioni le persone già affette da retinopatia diabetica. Grazie all’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus il 13 ottobre si tengono iniziative in circa cento piazze italiane: a Ferrara saremo in Piazza Trento e Trieste
– marciapiedi antistante Mc Donald’s dalle ore 9,30 alle ore 14, con distribuzione di opuscoli informativi. Le iniziative sul territorio si svolgeranno col supporto fondamentale dei Comitati Provinciali e Regionali della IAPB nonché delle Sezioni provinciali dell’UICI.

Presentazione libro e CD musicale a Nuovecarte con Sara Fantini e Irene De Bartolo

Da: Organizzatori

Mercoledì 12 Ottobre 2016 alle ore 17, presso il Palazzo Bonacossi di Ferrara (Via Cisterna del Follo, 5) sarà presentato il libro con CD Arpe fantastiche, di Sara Fantini e Irene De Bartolo, illustrato da Nicoletta Altieri (ed. Nuovecarte). A parlarne con le Autrici sarà Gina Nalini Montanari, introdotta dall’editrice, Silvia Casotti. L’incontro sarà arricchito dalla lettura di brani e dall’esecuzione di intramezzi musicali, eseguiti all’arpa dalla stessa De Bartolo. Il progetto letterario-musicale che si concretizza nel libro Arpe fantastiche nasce dall’esperienza delle Autrici nel campo dell’educazione giovanile. Le fiabe di Sara Fantini, delicatamente illustrate da Nicoletta Altieri, incontrano le esecuzioni musicali all’arpa di Irene De Bartolo, che attingono dal repertorio tradizionale e classico inglese ed irlandese. Le due fiabe – L’arpa fatata e La Vigilante scomparsa – hanno come protagoniste principali due arpe, entrambe in qualche modo magiche, che faranno comprendere ai personaggi coinvolti nelle storie l’importanza e la bellezza della Vera Musica. La lettura del libro può essere accompagnata dall’ascolto dei brani (adeguatamente segnalati nel testo) proposti nel CD accluso. Alcuni spartiti sono inoltre scaricabili dal sito irenedebartolo.it, perché ogni giovane arpista possa mettersi alla prova personalmente nell’esecuzione musicale.

Sara Fantini
nasce nel 1993 a Castel San Pietro Terme. Dopo il diploma presso il liceo socio-psico- pedagogico ‘Alessandro da Imola’, si laurea in Lettere moderne presso l’Ateneo di Bologna, con una tesi sulla fiaba e il favoloso in Calvino e attualmente sta lavorando alla tesi di specialità, dedicata a Mario Luzi. Ha esordito nel mondo letterario nel 2010, ottenendo da subito numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, sia per la prosa che per la poesia, fra i quali il prestigioso “Premio Letterario Internazionale Europa”, dedicato a poeti e scrittori provenienti da ogni parte del mondo, organizzato dall’Universum Academy Swizerland. Per Nuovecarte ha pubblicato il romanzo Le tre fiere, dedicato particolarmente al pubblico giovanile (nuovecarte.net/letrefiere).

Irene De Bartolo
nasce a Ferrara nel 1968. Si diploma in Arpa al Conservatorio ‘F. Venezze’ di Rovigo nel 1993 (Prof.ssa M.L. Cardin Fontana). Studia Musica da Camera con il Maestro A. Faja e si laurea in Discipline musicali al Conservatorio ‘G. Frescobaldi’ di Ferrara nel 2007. In seguito si perfeziona in Arpa barocca e rinascimentale, poi approfondisce il repertorio celtico-irlandese con artisti di alto livello internazionale, come l’irlandese Gràinne Hambly e il bretone Myrdhin. Grazie all’incontro con Marcella Carboni scopre l’arpa jazz, che studierà, fra gli altri, con il colombiano Edmar Castaneda. Intensa è l’attività concertistica, sia come solista che in formazioni e orchestre, e numerosi i riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali. Da anni svolge anche attività didattica; attualmente è docente di Arpa classica e celtica presso la Scuola di Musica ‘Vassura-Baroncini’ di Imola e il ‘Laboratorio Musicale’ di Renazzo (Cento). È direttrice artistica del ‘Bologna Harp Festival’. Esegue musiche di scena per spettacoli teatrali e progetta percorsi musicali per la scuola primaria e laboratori musicali sull’arpa per i più piccoli. (Sito web: irenedebartolo.it)

Azzariti

Da: Organizzatori

Caro Direttore,
Leo Longanesi diceva che, sul tricolore degli Italiani, campeggiava la scritta “TENGO FAMIGLIA”.
Anche Gaetano Azzariti senior, evidentemente, “teneva” una famiglia, che ha mantenuto assai bene, rivelandosi un campione del salto triplo. Prima fascistissimo presidente del “Tribunale della Razza”, poi collaboratore di Palmiro Togliatti al Ministero della Giustizia, infine presidente – con la benedizione democristiana . della Corte Costituzionale.
Circa la presenza a Ferrara del nipote omonimo (la cui carriera universitaria non dev’essere stata danneggiata dal risultare imparentato con un presidente della Consulta di cui fino a poco tempo fa non si conoscevano i trascorsi razzisti), mi associo alla richiesta di Paola Ferrari, anche perchè Gaetano Azzariti (il defunto) risulta anche fra gli aderenti al “Manifesto della Razza” (1) e mi auguro che l’ANPI revochi l’incauto invito rivolto al nipote di Azzariti senior. Non perchè nipote, ma in quanto difensore -nella sostanza pur con i “distingo” tipici di certi professori di Diritto – delle scelte del nonno. Non poteva semplicemente dissociarsi e condannare l’operato dell’avo? O almeno tacere? Come si può difendere uno che, per fini carrieristici, aderì al “Manifesto della Razza”? E se non lo fece per la carriera (proprio lui, che ra discepolo del grande giurista ebreo Ludovico Mortara), ci credeva davvero? Tertium non datur, come dicevano i Romani.
E dunque non soffriremo se il Prof. Gaetano Azzariti andrà altrove a tenere i suoi comizi per il NO.
Ma, se proprio dovesse venire, vorrei che l’ANPI lo portasse davanti alla lapide di via Mazzini che ricorda gli ebrei ferraresi sterminati durante l’Olocausto, chiedendogli se intende ancora giustificare, fra un cavillo e l’altro, le scelte scellerate del nonno!

Giorgio Fabbri

Il teatro e il benessere: caregiver day a Ferrara

Da: Organizzatori

Lunedì 10 ottobre: ‘Il teatro e il benessere’
Giornata organizzata all’interno del Caregiver Days Ferrara 2016

La Regione Emilia Romagna attraverso una apposita legge promuove iniziative di sostegno a favore di chi si prende cura di persone non autosufficienti (i cosiddetti ‘caregiver’). Ogni anno viene proposto alla cittadinanza il Caregiver Day: un  momento di confronto tra famigliari, medici, operatori socio-assistenziali e sanitari, figure istituzionali, rappresentanti del Terzo Settore, aperto a tutta la cittadinanza. A Ferrara quest’anno la giornata sarà strutturata in due appuntamenti specifici, il 10 e 19 ottobre, con una varietà di interventi, il primo di argomento teatrale, il secondo a documentazione di un lavoro svolto in alcune scuole primarie del territorio. Lunedì 10 Ottobre 2016, dalle ore 15.00 alle 17,00, presso il Centro Teatro Universitario di Ferrara (via Savonarola 19), si terrà l’incontro intitolato ‘Il teatro e il benessere’, dedicato all’innovativa esperienza di laboratorio teatrale condotto da Michalis Traitsis di Balamòs Teatro che nei mesi scorsi ha coinvolto famigliari, anziani ed operatori in un percorso attraverso il quale esprimere sensazioni, emozioni e pensieri legati al lavoro di cura, sia dal punto di vista del curante che dell’assistito.

Il programma: Saluti istituzionali da parte di Angela Alvisi Presidente ASP di Ferrara, Giorgio Zauli Magnifico Rettore dell’Università di Ferrara e dei rappresentanti dei sindacati CGIL, CISL, UIL (che hanno contribuito alla realizzazione del laboratorio); Introduzione di Giuliano Scabia, poeta, drammaturgo e romanziere: ‘Gli Angeli Assistenti e l’azione perfetta’ (anche in relazione a L’azione perfetta, Einaudi 2016). Proiezione del video documentario ‘Funamboli’ di Marco Valentini, dall’omonimo spettacolo teatrale che ha concluso il laboratorio e che testimonia le attività realizzate dal gruppo coinvolto durante il percorso laboratoriale, introdotto da Michalis Traitsis regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro. Nella sala del Centro Teatro Universitario di Ferrara, sarà inoltre una mostra fotografica di Andrea Casari relativa al laboratorio teatrale e allo spettacolo ‘Funamboli’.

ingresso gratuito su prenotazione: info@balamosteatro.org – tel. 328 8120452

Giuliano Scabia, una personalità di spicco nel panorama culturale italiano, è stato ed è uno dei principali protagonisti dellle esperienze teatrali più avanzate degli ultimi decenni. Già docente al Dams di Bologna ha realizzato numerose ‘azioni teatrali’ destinate a condividere con persone e gruppi interessi culturali, artistici, poetici, politici, umani. Portavoce di un teatro di partecipazione rivolto a quartieri e periferie, scuole, marginalità, centri di salute mentale e numerosi altri luoghi ‘decentrati’, di particolare significato fu la partecipazione al gruppo di artisti chiamati da Franco Basaglia ad agire nel manicomio di Trieste nei primi anni ’70 del secolo scorso nell’opera di destabilizzazione dell’istituzione manicomiale tradizionale, culminata nella costruzione del gigantesco cavallo azzurro ‘Marco Cavallo’ e nell’abbattimento del cancello di ingresso dell’O.P. triestino: una metafora ancora attuale oggi di fronte a chiusure mentali di ogni genere.

Yuri Fogli è il ‘miglior paradello di Comacchio 2016’ e ‘pre- consuntivo confortante’

Da: Organizzatori

E’ Yuri Fogli il ‘miglior paradello di Comacchio 2016: dopo il successo nell’edizione dello scorso anno, il giovane pescatore comacchiese ha concesso il bis, aggiudicandosi anche l’edizione di quest’anno della gara dei vulicepi che ha chiuso la XVIII Sagra dell’Anguilla. Nonostante il maltempo anche nel week end conclusivo, non sono mancati fra piazze e strade di Comacchio un buon numero di appassionati gourmet, che oltre a griglie e padelle con le più appetitose ricette dedicate alla ‘regina delle valli’ hanno dimostrato di gradire dimostrazioni e cooking show dedicati al salame di Felino Igp – degustato in abbinamento a quello all’aglio proveniente da Volania – così come il corso di ‘sfoglina’ per la preparazione del cappellaccio di zucca, il riso del Delta del Po Igp con le pere Abate Fetel e, in serata presso lo stand gastronomico, il laboratorio dedicato alla preparazione del pampepato. E a proposito di attività della grande tendostruttura di Argine Fattibello, è stato versato sul conto corrente collegato a numero solidale 45500 del Dipartimento Protezione Civile – i 1.690 euro incassati in occasione di AmatriciAMO, l’apertura straordinaria nel corso della quale – per raccogliere fondi da destinare alle popolazioni terremotate di Lazio e Marche – dalle cucine della grande tendostruttura di Argine Fattibello, grazie alla collaborazione di Bondi Artigiani Pastai, Tenuta Garusola-Cooperativa Giulio Bellini, Salumificio Magnoni, Cash&Carry Francesco Menegatti Lido Estensi e Mondialchimicart sono stati sfornati generosi piatti di spaghetti al torchio all’Amatriciana accompagnati a un bicchiere di vino del Bosco Eliceo.

Preconsuntivo confortante nonostante il maltempo, ma per crescere nell’infrasettimana c’è molto da fare

Versati sul conto corrente legato al numero solidale 45500 i 1.690 euro di ‘Amatriciamo’

Quasi undicimila commensali nelle nove giornate di apertura ‘ordinaria’ dello Stand Gastronomico, ai quali si aggiungono gli oltre 250 partecipanti alla maxispaghettata per le popolazioni terremotate di Lazio e Marche; oltre una ventina fra associazioni, consorzi, istituzioni e realtà imprenditoriali – non soltanto locali – coinvolte nell’organizzazione di quasi un centinaio fra appuntamenti ed attività calendarizzati nelle diciotto giornate della kermesse; più di un’ottantina i volontari impegnati nella gestione di aree di sosta, cucina e sala della grande tendostruttura di Argine Fattibello dove, ogni sabato sera e domenica a pranzo, hanno operato anche i bravissimi ragazzi dell’istituto ‘Remo Brindisi’ di Lido degli Estensi. E’ sostanzialmente confortante, nonostante il maltempo nel week end di chiusura, il preconsuntivo della XVIII Sagra dell’Anguilla conclusasi ieri sera a Comacchio. “Per i numeri definitivi si dovrà attendere ancora un po’ – sottolinea Vaide Pozzati, il presidente dell’Unione Sportiva Volania, partner organizzativo dell’Amministrazione Comunale nell’organizzazione della grande kermesse dedicata alla ‘regina delle valli’ – intanto però possiamo dire che allo Stand abbiamo servito, nel complesso, all’incirca lo stesso numero di ospiti del 2015 e che, nonostante la pioggia, pressochè tutti gli appuntamenti in calendario si sono potuti svolgere mentre hanno un po’ sofferto, e non poteva essere altrimenti, le bancarelle del percorso espositivo. Molto bene, soprattutto nell’ultimo week end e quelli con lo chef giapponese Hiroshi Ogata ed i pescatori di Orbetello – continua Pozzati – presentazioni, laboratori e cooking show del “Teatro dei Sapori”, così come le passeggiate letterarie, le pedalate gourmet, il concerto del 24 settembre con Paolo Fresu, Javier Girotto e la Jazzlife Orchestra diretta da Roberto Spadoni e quello di Armando Sparagna del 2 ottobre”. E le attività infrasettimanali? “Proseguendo il percorso che abbiamo avviato e stiamo sviluppando in questi ultimi anni, grazie anche ai partner che ci sostengono in questa sfida – conclude il presidente dell’Unione Sportiva Volania – continuiamo e continueremo a programmare ed investire per far crescere la Sagra anche nell’infrasettimana. Anche se, non lo nascondo – conclude Pozzati – c’è ancora molto da fare”. E a proposito di attività infrasettimanali, sono stati versati sul conto corrente collegato al numero solidale 45500 del Dipartimento Protezione Civile i 1.690 euro incassati in occasione di AmatriciAMO, l’apertura straordinaria del 27 settembre nel corso della quale – per raccogliere fondi da destinare alle popolazioni terremotate di Lazio e Marche – dalle cucine della grande tendostruttura di Argine Fattibello, grazie alla collaborazione di Bondi Artigiani Pastai, Tenuta Garusola-Cooperativa Giulio Bellini, Salumificio Magnoni, Cash&Carry Francesco Menegatti Lido Estensi e Mondialchimicart sono stati cucinati generosi piatti di spaghetti al torchio all’Amatriciana accompagnati ad un bicchiere di vino del Bosco Eliceo.

Resoconto del sonority festival 2016: sezione Band

Da: Organizzatori

Il duo romano Folk-Rock Pocaroba con il pezzo: ‘Blasfemia’ trionfa alla prima edizione del concorso nazionale ‘Sonority Festival 2016 – band’, organizzata dall’associazione ferrarese Merkaba Eventi e patrocinata del Comune di Ferrara. L’ospite d’onore e giurato Ricky Portera, chitarrista di primo livello, dal gruppo degli Stadio a Lucio Dalla, ha consegnato la targa ai giovani vincitori; Simone D’Andrea e Luca Stazi. Il secondo trofeo al gruppo proveniente da Civitanova Marche dei Colorblade, già vincitore del Music Gallery Contest 2015, formato da: Alessio Santoni, Raffaele Cimica, Michele Lelli e Matteo Tordini, con l’inedito: ‘Woman is extasy’; premio consegnato dal bassista dei conosciutissimi New Trolls, Roberto Tiranti. Terzi classificati i Freedom e Sara, due giovanissimi interpreti provenienti da Pesaro, premiati dalla presidente della giuria tecnica Susanna Rossi, cantante e vocal-coach bolognese. Menzione speciale per il miglior testo originale in lingua italiana al brano: ‘Il sottile equilibrio dell’amore’, eseguito dal gruppo giunto da Città di Castello dei Lift (finalista all’Urban Ecofestival di Prato 2015 e al Premio Friuladria 2015), consegnato dalla giornalista Arianna Fornasari (presidente della giuria tecnica). Nel corso della serata, condotta brillantemente da Vito Guidera in arte Vigù e Barbara Cecchini, si sono esibiti con grande successo: le ballerine Flavia Zironi, Ginevra e Beatrice Mezzetti della scuola Free Dance Academy di Baricella e l’associazione Los Rumberos di Ferrara con il gruppo di Pole Dance capitanato da Marco Bassi. Un impareggiabile circostanza sottolineata da scroscianti applausi e ovazioni, si è vissuta nel momento cui sono saliti assieme sul palco Ricki Portera e Roberto Tiranti, che si sono esibiti una entusiasmante performance improvvisata. Grande soddisfazione degli organizzatori e degli sponsor che hanno reso possibile l’evento, sia per l’ottima riuscita della manifestazione sia per le numerose persone venute da ogni parte d’Italia anche per visitare ed apprezzare la nostra città. Una citazione particolare va alla casa discografica San Luca Sound di Bologna (partner del concorso) che ha donato al gruppo vincitore un pacchetto mediatico- promozionale composto dalla realizzazione di un album singolo, un video clip e il passaggio del brano su oltre un centinaio di radio, tv e siti musicali a livello nazionale.

Concerto di beneficenza, ‘Aiutare chi ne ha bisogno arricchisce la vita’

Da: Associazione AMA

sabato 15 ottobre 2016 ore 17 Ridotto del Teatro

CONCERTO PER AMA

Associazione Malattia Alzheimer/Ferrara
PAOLA TAGLIANI – DARIO FAVRETTI
pianoforte a quattro mani

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Sonata in re maggiore K. 381 per pianoforte a quattro mani
Allegro – Andante – Allegro molto

Ottorino Respighi (1879-1936)
Sei piccoli pezzi per pianoforte a quattro mani Romanza – Canto di caccia siciliano – Canzone armena Natale, Natale! – Cantilena scozzese – Piccoli Highlanders

Franz Schubert (1797-1828)
Fantasia in fa minore op. 103 per pianoforte a quattro mani
Allegro molto moderato/Largo/Allegro vivace/Tempo I

Maurice Ravel (1875-1937)
Ma mère l’Oye, 5 Pièces enfantines pour Piano à 4 mains:
Pavane de la Belle au bois dormant – Petit Poucet – Laideronette, Impératrice des Pagodes – Les entretiens de la Belle et de la Bête – Le jardin Féerique

Strumento emblematico del Romanticismo, il pianoforte fu un punto di riferimento nella vita domestica ottocentesca e le composizioni per pianoforte a quattro mani costituivano spesso un modo per ‘fare musica insieme’. Sia pure di minore entità rispetto alla produzione per pianoforte solista, il repertorio per pianoforte a quattro mani è stato alimentato da molti grandi compositori, ad iniziare da Mozart del quale ci viene proposta la Sonata K. 381. E’ uno degli esempi più puri dello stile concertante mozartiano, tanto che la si può assimilare ad una sinfonia italiana ridotta per pianoforte: un sonoro e maestoso unisono iniziale, un’amabile melodia nel movimento lento e un Allegro conclusivo che conferma il carattere sinfonico-concertante di tutta la sonata. Alla Fantasia Op. 103 (D. 940) di F. Schubert va il merito di fondere la maestria formale all’ispirazione più alta, collegando quattro momenti secondo l’ordine della Sonata, ma senza adottarne con rigore la struttura tradizionale e conservare le caratteristiche della forma-sonata. Piuttosto è l’espressione di un grande fugato con un tema dal ritmo puntato nel primo movimento Allegro molto moderato, un Recitativo maestoso seguito da una incantevole melodia di sapore italiano, un Allegro vivace che riconduce allo spirito dello Scherzo, con un ampio sviluppo seguito dal Finale in cui ricompare la melodia udita all’inizio della composizione. Composta nel 1828, la Fantasia fu dedicata all’ ‘immortale amata di Schubert’, la principessa Carolina Esterhazy. Precede i Sei piccoli pezzi di Ottorino Respighi, unica composizione originale per pianoforte a quattro mani, che il compositore bolognese scrisse nel 1926. Nonostante la scrittura pianistica non del tutto immediata, Respighi volge lo sguardo al mondo infantile, come confermano i titoli (Romanza, Canto di caccia siciliano, Canzone armena, Natale, Natale!, Cantilena scozzese, Piccoli Highlanders) e le melodie di origine popolare sorrette da armonie raffinate e dal sottile gusto esotico. L’eleganza armonica e del fraseggio pongono in rilievo la singolare sensibilità timbrica del compositore. Conclude il concerto Ma mère l’oye, composta da Ravel nel 1908: opera – profondissima e di eccezionale maestria, solo apparentemente semplice e giocosa – dedicata anch’essa all’infanzia e ai grandi autori francesi di fiabe dei secoli passati, Charles Perrault soprattutto, autore di quei Contes de ma mère l’oye che, pubblicati per la prima volta nel 1697, forniscono titolo e ispirazione alla composizione. (Giordano Tunioli)

“Aiutare chi ne ha bisogno arricchisce la vita”

Con la speranza che la musica possa diventare anche veicolo di solidarietà e tradursi in un aiuto concreto per i progetti che i volontari dell'AMA stanno realizzando.
Sabato 15 ottobre 2016 alle ore 17 presso il Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara avrà luogo il Concerto di Beneficenza  tenuto dai pianisti Paola Tagliani e Dario Favretti. Si esibiranno con un divertente programma per pianoforte a quattro mani.

Ingresso a posto UNICO Euro 5

Il ricavato della serata è finalizzato a raccogliere fondi per la realizzazione del progetto Pilota di Tangoterapia metodo ‘Riabilitango’ a Ferrara. Il corso sarà tenuto da Marilena Patuzzo Coordinatrice del Reparto di Riabilitazione Specialistica – Ospedale San Giuseppe – Milano Abilitata all’insegnamento del Tango Argentino ed ideatrice del Metodo ‘Riabilitango’.
Il progetto partirà a novembre 2016 con uno Stage per operatori e medici e ad abilitare l’insegnante di tango argentino Elisa Mucchi al metodo ‘Riabilitango’.

a Ferrara via Ripagrande,5 presso la sede di ASP.

UN AIUTO DALLA TANGOTERAPIA PER CHI SOFFRE DI ALZHEIMER

Nel 2009 il Tango Argentino è stato definito dall’UNESCO come ‘un bene culturale immateriale’ ed è diventato, di fatto, patrimonio dell’umanità. Un patrimonio che, grazie ai suoi effetti terapeutici studiati in tutto il mondo, ha i requisiti giusti per essere considerato anche un patrimonio per la salute. Infatti il tango, con il suo raffinato gioco di ruoli, lascia libero sfogo alla creatività e personalità di ogni ballerino, ed è una forma di comunicazione non verbale molto efficace. Praticando questo ballo, si può esplorare cosa accade in se stessi quando si ha la responsabilità di guidare un’altra persona o quando ci si affida all’altro, e questo migliora il nostro equilibrio psicofisico e di relazione. E’ sulla base di queste considerazioni che l’Associazione Malattia Alzheimer ha scelto di farsi pioniera nel proporre il progetto ‘Riabilitango’ nel territorio ferrarese, in accordo con il proprio ‘Comitato Scientifico’ composto dai medici dei reparti di Neurologia, Geriatria, Medicina Interna Universitaria e dall’ AUSL. I risultati attesi, valutati dal Centro Esperto per i Disordini Cognitivi di Ferrara – Unità Operativa di Neurologia sono sul tono dell’umore, sulla compliance terapeutica, sulla riduzione dei disturbi psico- comportamentali, un potenziamento dell’equilibrio e della gestione del proprio corpo, traducendosi in un miglioramento delle attività di vita quotidiana e quindi del livello di autonomia. Il progetto ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Ferrara ed il sostegno di Ancescao, ASP, AVIS, Arci, SPI- CGIL e dal Circolo Amici della Musica G. Frescobaldi. Come AIUTARE AMA: iscrivendosi all’associazione (€ 15,00), con donazioni, con la devoluzione del 5xmille, partecipando agli eventi per la raccolti dei fondi.

c/c CARIFE: IBAN – IT31 T061 5513 0010 0000 0010 958
AMA ha sede a Ferrara via Ripagrande, n 7 – tel 0532/792097.
Email info@amaferrara.it – sito Internet http://www.amaferrara.it

Successo e qualità alla prima finale del sonority festival 2016

Da: Organizzatori

Quattro ore di audizioni, 40 cantanti semifinalisti provenienti da ogni parte d’Italia, dieci esperti e big dello spettacolo per le giurie tecniche e numerosi ospiti d’eccezione sono i numeri del successo nella prima giornata dedicata alle voci soliste dell’edizione numero uno del concorso nazionale ‘Sonority Festival 2016’, organizzata dall’associazione ferrarese Merkaba Eventi e patrocinata del Comune di Ferrara, che si è svolta sabato 8 ottobre presso la Sala Estense di Ferrara. Due ore di serrato spettacolo condotte brillantemente da Vito Guidera in arte Vigù e Barbara Cecchini si sono concluse con la vittoria della 15enne cantante parmense Jasmine Furlotti. L’ultima delle giurie tecniche formata dalla corista di Lucio Dalla, Iskra Menarini, dal cantante Oscar Nini solista del musical Notre Dame de Paris per la regia di Riccardo Cocciante, dal cantautore Leonardo Veronesi e dalla vocalist Isabella Dall’Olio, ha attribuito il secondo posto al 64enne tenore originario di Caracas ma abitante in provincia di Mantova, Felix Guevara con una emozionante interpretazione di ‘Nessun Dorma’. Ex eaquo al terzo posto; la diciottenne bolognese Valentina Mazza e la venticinquenne ascolana Valentina Agostinelli con due brani inediti. Mentre il premio per il miglior testo originale andato alla Agostinelli, è stato consegnato dalla scrittrice e traduttrice editoriale Giorgia Pizzirani. Si sono ben distinte in questa gara caratterizzata dall’altissima qualità dei concorrenti, le due finaliste ferraresi: Sara Bonzaldi, 19enne di Cento e Giulia Giacometti, 22enne di Santa Maria Codifiume. Applauditissime le esibizioni dei numerosi ospiti tra cui i già citati: Iskra Menarini, Oscar Nini e Leonardo Veronesi e le gradite performance di Silvia Boreale (da Amici della De Filippi) con l’anteprima del suo nuovo singolo, dei musicisti Manuel Auteri e Renato Droghetti, delle danzatrici del Jazz Studio Dance di Silvia Bottoni e dai ballerini di Hip Hop della 100 City Ballet di Cento. Oltre alla tradizionale targa ricordo alla vincitrice un contratto con la casa discografica San Luca Sound di Bologna (uno dei numerosi partner del concorso) consistente in un pacchetto mediatico-promozionale composto dalla realizzazione di un album singolo, un video clip e il passaggio del brano su oltre un centinaio di radio, tv e siti musicali a livello nazionale.

Istituto Gramsci: prossime iniziative

Da: Istituto Gramsci Ferrara

VENERDI 21 ottobre ore 17 Biblioteca Ariostea
In occasione dell’anniversario quarto centenario (1547-1616) di Miguel de Cervantes:
‘ìCervantes, il ‘Don Chisciotte’ e la modernità’
Ne parla Claudio Cazzola
Introduce Marcello Folletti
I classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti’: nessuna migliore presentazione di questa può assolvere al compito, graditissimo, di rileggere una volta ancora il “Don Chisciotte”, sulla scorta della definizione n. 9 stilata da Italo Calvino (= Perché leggere i classici, Milano, Mondadori, 1991, p. 15). I motivi possono essere molteplici, a cominciare dalla ingegnosa trovata compositiva secondo la quale Cervantes non è l’autore del testo – e nemmeno un trascrittore di esso, come accade ad Alessandro Manzoni – bensì un semplice scopritore di una raccolta di scartafacci in vendita presso l’Alcaná di Toledo, fatti da lui tradurre dall’arabo in castigliano. Il fortunato ritrovamento consente alla vicenda appena iniziata di continuare, ricca di tranelli narrativi splendidamente godibili.
Quanto alla modernità del ‘Don Chisciotte’, si ascolti la seguente testimonianza: ‘Ma alla domanda, ahimé ricorrente, se i classici sono attuali, ho già dato una volta una risposta tra provocazione e convinzione: il problema non è se i classici sono attuali, il problema è se lo siamo noi rispetto a loro. Loro lo sono sempre, basta leggerli, noi non sempre, basta sottoporci alla stessa prova’. Parole del mai abbastanza rimpianto Giuseppe Pontiggia
(I classici in prima persona, Mondadori, 2006, pp- 33-34)

VENERDI 28 ottobre ore 17 Biblioteca Ariostea
per il sessantesimo della morte di Bertold Brecht, ricorderemo il grande autore di teatro con il gruppo ‘Teatro Nucleo’ della nostra città e Horacio Czertok.
‘CaroBrecht,
sei stato male interpretato come pochi. Vedi per esempio Madre Coraggio. Scrivi questo apologo in forma di tragicommedia per raccontare come, se è vero che le guerre sono create e fatte dai potenti, ma combattute dai poveracci che ci lasciano le penne, è anche vero che molto popolo reso miope dall’avidità, si fa complice e cinghia di trasmissione. Madre Coraggio ha il coraggio di andare in guerra per fare affari, e tutto le sacrifica, persino i propri figli. Una forma molto particolare di coraggio, bisogna ammetterlo. Ma i giornalisti, e molte persone di penna, i famosi TUI che tanto odiavi, non avendoti mai letto, usano il nome dell’orribile personaggio per battezzare oneste ed eroiche madri in difficoltà, che vanno a sfidare le mafie per trovare i propri cari sequestrati, o intraprendono pericolose azioni per combattere i fornitori di droghe ai loro figli. Di quante Madri Coraggio abbiamo sentito parlare, in questo senso?
Così caro Brecht pensavi di scrivere drammi didattici per istruire le masse mentre le divertivi, perché prendessero coscienza e si liberassero dalla schiavitù del capitalismo distruggendolo e facendo la rivoluzione. Ne hai scritto pure un manuale su come dovessero essere messi in scena e recitati, e dei Modelbuch perché chiunque volesse metterli in scena, ottenuti e pagati i diritti alla tua vedova e poi a tua figlia, lo facessero senza cambiarne una sola virgola. Invece. Purtroppo.
Quei drammi e tragicommedie non hanno contribuito a fare la rivoluzione, che non ha avuto luogo.
Invece sono messi in scena per il divertimento delle classi dominanti, ma raramente arrivano alle classi dominate, le quali guardano – e sono guardate – da televisione e smartphone.’
Di questo vorremmo parlare in questo incontro, dei suoi avventurosi dribbling sfuggendo al nazismo che montava e agli americani che lo volevano controllare, e della tenerezza e dell’amore che sentiamo per questo maestro.

l’Italia non può più aspettare: il 13 ottobre in piazza per il reato

Da: Associazione Federico Aldrovandi onlus

Tortura: l’Italia non può più aspettare. Il 13 ottobre in piazza per il reato.
Anche l’Associazione Federico Aldrovandi aderisce al siti in in Piazza Montecitorio promosso da Antigone

A dicembre saranno 28 anni che l’Italia aspetta l’introduzione del reato di tortura nel proprio codice penale.

Tanti ne sono passati da quando il nostro Paese ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, impegnandosi ad inserire questo delitto nella propria legislazione.

All’inizio di questa legislatura una proposta di legge aveva iniziato il suo iter parlamentare. Approvata al Senato nel marzo 2014, successivamente fu approvata alla Camera, all’indomani della condanna dell’Italia per le torture nella scuola Diaz da parte della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, nell’aprile del 2015. Il testo, qui modificato, fu spedito nuovamente al Senato dove è stato affossato.

Eppure in Italia non sono mancati i casi di tortura per i quali, le vittime, non hanno ricevuto giustizia. Oltre alla scuola Diaz, anche gli episodi di violenza avvenuti nella caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova del 2001 e le torture avvenute nel carcere di Asti nel 2004 sono attualmente all’attenzione della CEDU che, a breve, si pronuncerà su entrambi. Lo Stato italiano aveva proposto una composizione amichevole, patteggiano le torture per 45.000 a testa per ogni ricorrente, lasciando intendere quanta consapevolezza ci sia, anche da parte del governo, rispetto al fatto che quegli atti si possano qualificare come tortura. Torture per le quali, in Italia, esiste l’impunità.

Perciò Antigone ha promosso il 13 ottobre, a partire dalle ore 10.00, un sit-in in Piazza Montecitorio, per chiedere al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, di farsi garanti dell’approvazione del reato di tortura. A questa manifestazione ha aderito anche l’Associazione Federico Aldrovandi.

L’Italia non può più aspettare.

Hanno finora aderito: A Buon Diritto, ACAT Italia, ACT, Amnesty International – Italia, Arci nazionale, BIN Italia, Camera Penale di Roma, CILD, CIR, Cittadinanzattiva, CNVG, Associazione Federico Aldrovandi, Forum Droghe, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Fuoriluogo, FP CGIL, Giuristi Democratici, associazione radicale Il detenuto ignoto, L’altro diritto, Md – Magistratura Democratica, Medici contro la Tortura, Naga, Progetto Diritti, Radicali Italiani, Ristretti Orizzonti, SIPP, Società della Ragione ONLUS, Unione delle Camere Penali Italiane.

Chiusura temporanea biblioteca comunale per lavori

Da: Comune di Comacchio

Si comunica che da lunedì 10 ottobre a venerdì 14 ottobre 2016 la biblioteca comunale ‘Aniceto Nibbio’ resterà chiusa al pubblico, per i lavori di alloggiamento dell’ascensore nel vano scala di Palazzo Bellini. Non appena la biblioteca comunale tornerà ad essere fruibile, ne sarà data comunicazione.

DIARIO IN PUBBLICO
Una tre giorni romana

Partiam partiamo! Tra le ultime ansie di chi non ha dimestichezza con il treno, i 25 paladini/e s’imbarcano per raggiungere l’Orlando romano. Grandi preparativi per rendere la gita degna della tradizione degli Amici dei Musei. I nomi in campo di fama nazionale e oltre: Francesca Cappelletti, studiosa del Seicento, ma soprattutto di Caravaggio; Lucia Menegatti, di cui si sta pubblicando il libro definitivo del ‘padrone’ dell’Ariosto, Ippolito d’Este vescovo a 16 anni, cardinale a 20; Claudio Cazzola, antichista e anch’egli frequentatore delle ottave ariostesche.
Lo scopo, non certo nascosto, era quello di mettere a confronto la mostra di Tivoli con quella ferrarese, dedicate entrambe al poeta e su cui – anche a livello scientifico – si stanno organizzando e diffondendo interventi mirati. E questo alla vigilia del convegno su Ariosto, organizzato dall’Istituto di Studi Rinascimentali, a cui parteciperà il valoroso studioso che ha prodotto l’edizione moderna dell’Orlando 1516, Marco Dorigatti.

L’impatto con la città eterna è devastante. Nel tentativo di frenare il traffico ormai ingovernabile si è deciso di lasciare qualsiasi tipo di bus privati fuori dal centro storico, cosicché gli incauti che avevano prenotato un noto albergo a ridosso di via del Tritone sono spicciatamente ‘scaricati’ al Tritone e poi s’arrangino. Sfilano le pecorelle a una a una trascinando i loro velli contenuti nelle valigie, mentre il pastore, o meglio la pastora Cristina esorta a non lasciarsi andare a crisi isteriche già evidentissime in chi scrive. Poi tutto è cancellato dalla prepotente bellezza che ci avvolge e ci sconvolge. Caravaggio spiegato come mai udimmo tra gli inviti al silenzio dei rigorosissimi preti francesi che custodiscono San Luigi, ignorati da Francesca, sempre più la miglior studiosa del pittore, che ci conduce anche a Sant’Agostino alla contemplazione della Madonna dei Pellegrini, con tutta l’aura della sua composizione e destinazione. Non contenta la Cappelletti ci sbatte sotto il naso nella stessa chiesa anche un semi-ignoto Raffaello.

Una radiosa e soleggiata mattinata romana ci accoglie il giorno dopo a Tivoli nella Villa d’Este del cardinal Ippolito. Gentilezza e sollecita cura ci vengono riservate, Lucia nella pergola sotto la Fontana dell’Orologio ci spiega fatti e misfatti di Ippolito e il suo controverso rapporto con il poeta non particolarmente amato, ma piuttosto sopportato dal suo primo padrone. Poi l’ascesa alla Villa mentre sotto i nostri occhi s’aprono le prospettive delle terrazze che si organizzano come complementi del giardino: a sinistra la Rometta con i suoi monumenti antichi riprodotti con artificio e arte secondo uno stupefacente rapporto tra simbolo e allegoria, tra esaltazione del potere e gloria estense. Infine, nel salone, l’anticipo e la conclusione della mostra ariostesca. I cavalli che, su disegni di Ceroli e di Pieluigi Pizzi, vengono riproposti nelle loro dimensioni colossali e ricostruiti con materiali di cartapesta e colori. In mezzo un albero dalle foglie cedue ormai rosse, anche questo ricostruito ad arte, s’impone in una gloria di colori e forme. Poi la visita all’ultimo piano dove tra i tesori esposti spiccano, nella dotta e ordinata esposizione legata alla figuratività dell’Ariosto o meglio alla traduzione in forme pittoriche e artistiche delle ottave e degli episodi più famosi del poema dal Cinquecento al Novecento, un Dosso strepitoso e Ingres e Dorè e gli incantevoli paesaggi della tradizione settecentesca. Si conclude con il Novecento e con la sala dedicata all’Orlando Furioso di Sanguineti-Ronconi che noi ferraresi ben conosciamo.

Allora a chi va la palma tra la mostra ferrarese zeppa di capolavori e la piccola, ma raffinata, esposizione romana?
A entrambe perché complementari.
Quella di Tivoli conclude un lungo percorso cominciato con la splendida mostra del Louvre, “L’Arioste et les arts” e il relativo convegno, ed è sorretta nella sua pur evidente compattezza – ma anche costretta nella selezione – da un progetto scientifico rigoroso che non intende far sognare lo spettatore, ma indurlo a prendere consapevolezza di un tema – il rapporto tra il poema e le arti – irrinunciabile per chi voglia e desideri percorrere un così fondamentale aspetto della poesia ariostesca.
Differente l’impostazione di quella ferrarese, ben più lussuosa e munita da pezzi da novanta, come testimoniano le favolose opere in mostra. Qui non si tratta di rendere conto di ciò che è la tradizione del rapporto tra il poema e la sua versione figurativa quanto di puntare su un’evocazione – una volta si diceva l’immaginario – del mondo cavalleresco presentato nella sua necessaria improbabilità o verità. Salta dunque il concetto di Storia nella sua accezione filologico-interpretativa, ma l’occhio si perde ammirato ed emozionato tra capolavori restituiti assieme nel sogno del concetto di cavalleria. Certo non aiuta l’infelice situazione delle sale dove il buio necessario per l’esposizione lascia il posto alla brutale cesura del passaggio per il giardino.
Alcune perplessità, ma sono considerazioni di un visitatore ammirato, mi sorgono: quale la necessità espositiva della Venere di Botticelli o la disposizione della sala clou della mostra, quella che accosta il Baccanale degli Andrii con la tapisserie della battaglia di Pavia e la copia michelangiolesca della Leda con il Cigno? A mio avviso manca un fil rouge necessario tra le tre opere. Perchè quelle?

Il pomeriggio romano si conclude con la visita al tempio della Fortuna Primigenia dove un ispirato Claudio Cazzola racconta alla comitiva seduta sui gradoni davanti al tempio il senso e il significato di quel monumento famoso. Dopo la visita del palazzo e del tempio al didattico Venturi non resta che parlare della composizione di un libro fondamentale della cultura del Novecento, quel “Doctor Faustus” che Thomas Mann scrisse proprio qui a Palestrina in vista del tempio.
Segue una salutare cena consumata in un luogo canonico della Roma mangereccia poi, l’ultima giornata ci riserva la spettacolare visita al Casino dell’Aurora, che la principessa Rospigliosi ci ha offerto grazie alla intermediazione della ‘nostra’ Francesca Cappelletti.
Riparte la compagnia dopo le auspicate visite ai luoghi mondani della capitale e quindi il ritorno a ‘Ferara, stazione di Ferara’ con una testimonianza in più della grandezza della nostra storia e della nostra tradizione artistica.

EDITORIALE
Nuovi ‘san Giorgio’ cercansi

Niente di più azzeccato della scelta del coraggio come fil rouge del decimo festival di Internazionale. In questo lo staff dell’ormai celebre kermesse che nei giorni scorsi ha riempito le strade della nostra città è senz’altro da lodare. Il coraggio viene invocato quando ci troviamo in presenza della paura. E infatti basta mettere il naso fuori di casa per saggiare i miasmi pestilenziali di questo atroce nemico che serpeggia in tutta Italia. Il drago della paura.

Una creatura ancestrale, che esiste fin dai tempi dei tempi e che oggi ha assunto volti nuovi. Nei suoi occhi si scorge quel misto di sfiducia e di futilità esistenziale che sta ammorbando il Paese, e insieme a questo, Ferrara. Si potrebbero citare le difficoltà economiche, le incertezze lavorative, gli allarmi ambientali, le liste di attesa per le prestazioni sanitarie, gli asili nido intasati, l’incapacità di figliare (non certo -o non solo- per problemi di orologio biologico, come qualche ministra vorrebbe farci credere). Inutile fare esempi: ognuno ha già impressi nella mente i suoi casi quotidiani. Quali che siano i motivi, l’aria è questa. C’è poco da dire. Ed è così più o meno in tutto il complesso (e perplesso) lembo di terra che va dalle Alpi alla Sicilia.

Il ferrarese doc però pare sicurissimo: a Ferrara la situazione è ‘più’. Siamo più fermi. Più poveri. Più vecchi. Più confusionari. Più vittime dello spaccio. Più vittime della polizia. Più vittime del malgoverno. Più vittime degli immigrati. Più vittime della svalutazione degli immobili. Più pestati dalla storia. Più…
Di fronte a questa visione dei tempi, la risposta in voga in città è una sola: “è sempre andata così”. Si tratta di un condensato concettuale che viene generalmente espresso con il suo corollario di spallucce, scotimenti di capo ed espressioni di saccente scetticismo.

Attenzione però: il mantra sopraindicato si coniuga in due forme di pensiero ben distinte e massimamente diffuse.
Versione numero uno: “è sempre andata (bene) così”. Chi segue questa particolare filosofia avvertirà, al primo barlume di novità, come una certa scomodità esistenziale, un fastidio, un pizzicore. Quindi rifletterà: “Si è sempre andati bene così!”. Dunque perché cambiare? Questo filone del pensiero pubblico è positivo quando è basato sul buon senso, quando si traduce in rispetto delle tradizioni e conservazione delle specificità territoriali. È altamente dannoso invece quando diventa immobilismo. È un pensiero da usare con cautela.

Versione numero due: “è andata sempre così e così andrà nei secoli dei secoli amen”. Certo nei fatti umani la ciclicità è elemento imprescindibile. D’accordo, ma anche qui la moderazione e la temperanza devono guidare. Se si cade nel disfattismo è finita. Come dire: dato che la malattia esiste da sempre, è inutile ora mettersi a cerca una cura. Di qualche cosa si dovrà pur morire, no?

Ad entrambe queste tendenze filosofiche si risponde con il coraggio. Il drago Ferrara se lo è trovato davanti fin dalla sua fondazione, ma ha sempre saputo sperare, attendere un nuovo san Giorgio. Così dice il mito. Ma san Giorgio siamo noi, è la nostra reazione all’impaludamento depressivo. Ognuno di noi può essere oggi il san Giorgio che serve alla città, magari partendo dal suo piccolo.

Noi di Ferraraitalia faremo la nostra parte. Reinvestiremo, ci rimetteremo in discussione. Per noi è tempo di nuove partenze, a quasi tre anni dalla nostra venuta al mondo… virtuale. È vero che per molti versi “andava già bene così”, ma non ci basta. Sto parlando di riorganizzazione dei contenuti, di una nuova redazione, di un’ampliata offerta giornalistica, sempre qualitativamente elevata. Verranno mantenute le penne che hanno fatto grande questo giornale: i professori, gli studiosi, i ricercatori, gli esperti. Non possiamo prescindere da loro: sono la nostra anima perché quello che a noi interessa maggiormente inizia quando l’attenzione degli altri giornali scema. Dopo la scorpacciata di scandali e scoop, e finito il frastuono delle bagarre politiche, noi scegliamo di metterci a guardare dall’alto per scorgere meglio le connessioni, le implicazioni, la reale dimensione degli eventi. A questo stile inconfondibile, vogliamo aggiungere, anche se sarà un’ardua sfida, un gruppo di giovani a cui offrire formazione in campo e da cui speriamo di trarre tutte le energie e le idee che ci servono.

Ferraraitalia continuerà a riservare uno spazio al quotidiano, con notizie, interviste, inchieste, storie, opinioni, ma non solo. C’è il settimanale, con i vari dossier dei nostri esperti sugli argomenti più vari: società, salute, ambiente, cultura, economia. E ancora: partirà un mensile monotematico per fare luce su una problematica o un aspetto sentiti come particolarmente rilevanti. Alcune innovazioni saranno pronte a breve, altre ci impiegheranno più tempo. E una trasformazione che avverrà in corso d’opera. Per il resto si continua con gli appuntamenti fissi delle nostre rubriche, delle stanze (che sono l’originale spazio libero e personale di alcuni autori) e tanto altro. Le visualizzazioni e gli apprezzamenti non solo dall’Italia, ma anche da altre città del mondo, ci rassicurano del lavoro fatto finora.

Ai naviganti della grande rete, ai corsari dell’informazione e a tutti i cacciatori di nuove visioni offriamo un porto sicuro.

Contro la pena di morte

di Lorenzo Bissi

10 ottobre: la Giornata Mondiale contro la pena di morte.

Jack London
Jack London

“Non ho alcun rispetto per la pena di morte. Si tratta di un’azione sporca, che non degrada solo i cani da forca pagati per compierla ma anche la comunità sociale che la tollera, la sostiene col voto e paga tasse specifiche per farla mettere in atto. La pena di morte è un atto stupido, idiota, orribilmente privo di scientificità.”
Jack London, Il vagabondo delle stelle, 1915

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

Un convegno nel segno del Furioso

di Lorenzo Bissi

A cinquecento anni dalla prima edizione dell’Orlando furioso (1516), l’Istituto di Studi Rinascimentali dedica la “XIX Settimana di Alti Studi” a Ludovico Ariosto e alla prima opera fantasy della storia della letteratura. “Nel ‘segno’ del Furioso. L’incantato cosmo di Ludovico Ariosto e la cultura dei suoi tempi” è il titolo del convegno internazionale che questa settimana vedrà riuniti a Ferrara alcuni dei più illustri studiosi del poeta e della civiltà estense.
Com’è tradizione dell’Istituto, sono stati invitati a partecipare giovani ricercatori, selezionati dal comitato scientifico del Convegno sulla base della presentazione di curricula e di ben argomentate proposte di intervento.

Nel segno del Furioso – a cura di Franco Bacchelli, Marco Bertozzi, Francesca Cappelletti e Giovanni Sassu – è organizzato dall’Istituto di Studi Rinascimentali, in collaborazione con Ferrara Arte e con il patrocinio e il contributo del “Comitato nazionale per le celebrazioni del V centenario della pubblicazione dell’Orlando Furioso”.

Appuntamento a Palazzo Bonacossi in via Cisterna del Follo dal 13 al 15 ottobre 2016

Clicca sulle immagini per ingrandirle

Miniatura di Ludovico Ariosto
Un momento della conferenza stampa di presentazione del Convegno.
L’Orlando Furioso del 1516

Leggi qui il programma dettagliato delle giornate di studi.

Hotel California: il sogno americano che diventa incubo

Inseguire il proprio sogno per una vita, fino ad accorgersi di esserne divenuti preda, rimanere intrappolati, incatenati, vittime delle proprie ambizioni. “Hotel California” è in assoluto il brano più emblematico e controverso della storica band statunitense Eagles, la sua astrattezza ha dato adito alle interpretazioni più disparate: chi ci ha visto la droga, chi l’erotismo, chi il satanismo. Ma che cos’è Hotel California? Siamo nel 1977, il decennio d’oro del movimento musicale post-Woodstock volge ormai al termine, le sonorità americaneggianti ispirate dal blues delle origini, dal folk e dal country stanno per cedere il passo alle nuove atmosfere dalle inedite timbriche (decisamente più gommose) degli anni Ottanta. Nel frattempo il commercio discografico aveva preso il sopravvento sull’arte e si era così passati dall’avere un mercato della musica all’avere una musica del mercato.
Il sogno americano vacillava, gli artisti da uomini liberi erano ora divenuti ostaggi delle potentissime case discografiche.

“Welcome to The Hotel California
Such a Lovely Place
Such a Lovely Face”

Il denaro, la lussuria, gli eccessi, ad altro non servono che a far dimenticare agli ospiti di trovarsi in una prigione di gran lusso: i loro sogni e la loro immagine sono proprietà dell’industria musicale, trasformati in prodotti in serie per i mercati di massa.
Se l’Hotel California è metafora di un sogno divenuto incubo, i versi della canzone ne rappresentano la presa di coscienza: gli stessi membri della band hanno definito il testo come “un viaggio dall’innocenza all’esperienza”, un’esperienza dalla quale evidentemente si vorrebbe fuggire, tornare indietro nel tentativo di liberarsi, di ottenere nuovamente la libertà:

“Last thing I remember
I was running for the door
I had to find the passage back
To the place I was before”

Il tentativo di fuga però è destinato al fallimento: non è concesso agli umani cancellare il proprio passato, ed i musicisti mainstream, pur se considerati dal pubblico alla stregua di divinità, altro non sono che uomini; questo è il motivo per cui mai si può uscire dall’Hotel California. Lapidaria è l’ultima frase del testo, chiave di volta della grande metafora prima del leggendario assolo di chitarra.

“You can checkout anytime you like
But you can never leave”

Buon Ascolto.