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Giorno: 1 Novembre 2016

Giovedì 3 novembre ore 21: ‘L’uomo invisibile’, di e con Paolo Musio

Da: Università di Ferrara

Terzo evento della rassegna ‘Uno sguardo al cielo’.
Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili, con prenotazione obbligatoria tramite invio di una mail a conversazionilutto@unife.it o telefonando al numero 349/3593164.

Che cosa significa invisibilità dell’uomo come prerogativa del mondo contemporaneo? Cosa comporta oggi essere invisibili? Su questi temi si interroga  lo spettacolo teatrale creato e interpretato da Paolo Musio, attore e docente di recitazione, che approda al Ctu di Ferrara dopo numerose repliche in Italia e in Europa. Particolarmente significativa la rappresentazione nella primavera 2016 presso la Casa di Reclusione Femminile di Giudecca organizzata da Michalis Traitsis nell’ambito del progetto ‘Passi sospesi’.
Da una personale e progressiva elaborazione di materiali ispirati a H.G. Wells ed E. Cioran, l’artista, come in un teatro anatomico, esamina quel che resta dell’identità dell’uomo occidentale, e come in un’aula di tribunale rende lo spettatore partecipe di una testimonianza impossibile. Oppure come in un reparto neonatale per adulti, ancora una volta si cerca un principio di azione, un senso reinventato di partecipazione, un modo per uscire in strada con una rinnovata volontà di rinascita.
Ne esce una meditazione che è critica diretta al presente, fatto di insicurezze, paure, violenza, solitudine e egoismo, ma anche sollecitazione a produrre una pace duratura. Paolo Musio è attore e autore di testi teatrali e docente di recitazione all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma. Negli anni ha collaborato come attore con molti registi di rilievo come Mario Martone, Luca Ronconi, Theodoros Terzopoulos, Eimuntas Nekrosius, Giorgio Barberio Corsetti, Arturo Cirillo, Luigi Squarzina, Massimo Castri, Werner Waas.
Nel 1993 ha fondato la compagnia ‘Quellicherestano’, in collaborazione con il direttore regista Werner Waas, lavorando sulle opere di Brecht, Jarry, Achternbusch, Buchner, Muller, Lorca, Strindberg, Platone, Schwab, Moravia.
Nel 2012 ha aperto lo spazio culturale ‘Idiot’ a Torino, nel quartiere multietnico di Porta Palazzo, per stare a diretto contatto con la condizione sociale contemporanea della città. Nel 2015 è stato al Wilma Theater di Philadelphia per la produzione americana di Antigone, diretta da Theodoros Terzopoulos.

Coldiretti: al via le vendite di Vino Novello Italiano. Addio all’abbinamento con castagne per crollo raccolti

Da: Coldiretti

Via libera alla vendita e al consumo del vino novello Made in Italy il primo ad essere consumato della vendemmia 2016. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che l’avvio della commercializzazione con la riapertura nei negozi è stato disposto dal decreto del ministero delle Politiche agricole.

La produzione si colloca quest’anno sul minimo storico di appena 2 milioni di bottiglie con il ‘deblocage’ che in Italia – sottolinea la Coldiretti – è anticipato, di quasi tre settimane rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese che si potrà assaggiare solo a partire dal 17 novembre 2016. La produzione del vino novello in Italia – spiega la Coldiretti – è iniziata verso la metà degli anni ’70, dopo che in Francia, considerata la madre dei novelli, i vignaioli francesi della zona di produzione del Beaoujolais, per superare una stasi di mercato, misero sul mercato il Beaoujolais nouveau, per rivalorizzare il loro vino prodotto con uve Gamay meno pregiate della Borgogna meridionale
In Italia ha avuto una rapida espansione come evidenzia il fatto che – continua la Coldiretti – dieci anni si producevano ben 17 milioni di bottiglie Made in Italy. All’origine del calo della produzione nazionale – rileva la Coldiretti – c’è una serie di fattori, a partire dalla limitata conservabilità, che ne consiglia il consumo nell’arco dei prossimi 6 mesi fino alla tecnica di produzione, la macerazione carbonica, che è piu’ costosa di circa il 20 per cento rispetto a quelle tradizionali. Ma sopratutto – spiega la Coldiretti – gli stessi vitigni che negli anni passati rappresentavano la base del novello vengono oggi spesso utilizzati per produrre vini ugualmente giovani, ideali per gli aperitivi, ma che non presentano problemi di durata.
Il ‘vino da bere giovane’ deve le sue caratteristiche al metodo di vinificazione utilizzato che è stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è fondato sulla macerazione carbonica. Leggero, con bassa gradazione (11 gradi) e bouquet aromatico, il novello – continua la Coldiretti – viene consumato soprattutto in abbinamento con i prodotti autunnali come le caldarroste. Ironia della sorte – conclude la Coldiretti – a mancare quest’autunno saranno anche le castagne italiane con il crollo del raccolto che si è verificato in Campania, la prima regione produttrice, dove si prevede un taglio fino al 90% ma cali sono segnalati in tutto il meridione mentre una leggera ripresa dei raccolti si stima al nord, pero’ con alcune zone critiche a causa della siccità.

Coldiretti: accolte le nostre richieste, posticipato il divieto di spandimento effluenti di allevamento al 11 novembre 2016

Da: Coldiretti

Con determina del 28 ottobre la Regione ha adottato un provvedimento che consente il posticipo del divieto di spandimento sui terreni agricoli dei liquami da allevamenti.

In ragione dell’andamento climatico che ha visto il susseguirsi di numerosi eventi piovosi che hanno rallentato i normali lavori agricoli, tra i quali anche lo spandimento di effluenti di allevamento sulle colture, la Regione ha disposto con deliberadello scorso 28 ottobre il posticipo del divieto di spandimento di liquami e assimilati, letami ed assimilati, concimi organici azotati ed ammendanti organini, per le zone classificate vulnerabili ai nitrati, dal 11 novembre 2016 al 9 febbraio 2017, compresi.
Per le aree classificate non vulnerabili da nitrati, la decorrenza è la medesima, e riguarda il divieto di distribuzione per liquami ed assimilati e per letami ed assimilati.
Le colture interessate sono i prati di media durata, compresi i medicai dal terzo anno, e quelle di lunga durata, le colture arboree con inerbimento, le colture a ciclo autunno vernino, in atto o in presemina.
Per altre colture si confermano i periodi di divieto previsti dal regolamento regionale n. 1/2016, ovvero dal 1 novembre alla fine di febbraio

‘Milioni di parole’ dal 28 Ottobre il nuovo singolo degli Zein

Da: Organizzatori

Guarda il video ‘Milioni Di Parole’:
www.youtube.com/watch?v=qoBpWFR6rC0&feature=youtu.be

Disponibile dal 28 Ottobre il primo singolo/video ‘Milioni Di Parole’ degli Zein, estratto dall’Ep d’esordio discografico ‘Il Viaggio, Il Futuro & Joanda’, che ne anticipa l’uscita prevista per il 18 Novembre 2016 distribuito e promosso da Alka record label.
‘Milioni Di Parole’, prodotto presso il Freedom Recording Studio da Michele Guberti e Massimiliano Lambertini, rappresenta un punto di partenza per la band. Un brano pop-rock dal messaggio malinconico: un amore probabilmente ormai finito, ma contemporaneamente senza fine. Scrivere soltanto milioni di parole significa che non può essere dimenticato quello che è stato. Non ci sono punti di vista in amore.
La band nasce a fine 2014 dall’idea di Bruno Mazza (voce) e Manuel Colacino (chitarra), amici sin dall’infanzia. Insieme ad altri ragazzi, al basso e alla batteria, gli Zein lavorano su propri brani, definendo una personale identità musicale. La band comincia ad esprimersi con pezzi pop-rock in in lingua madre, mai considerata come ostacolo o blocco per la propria musica, anzi, come miglior mezzo per esprimere sé stessi. Tra alcuni concerti a Roma, in locali come lo Zoobar ed il Blackout, ed una demo per fissare i primi ‘spunti’ musicali, passano diversi mesi nella vita della band e, in conclusione del primo anno di attività, gli Zein suscitano l’interesse dell’etichetta ferrarese Alka Record Label. Comincia così un nuovo percorso per la band, che dovrà anche sostituire alcuni componenti, trovando finalmente un equilibrio grazie all’entrata di Andrea Cingottini (basso e tastiere) e Lorenzo Manzi (batteria e percussioni). Continuando a lavorare su idee nuove, la band scopre nuove sonorità e nella primavera 2016, registra al Freedom Studio recording a Jolanda di Savoia (FE) il primo Ep ufficiale sotto la produzione di Michele Guberti e Massimiliano Lambertini, dal titolo ‘Il Viaggio, Il Futuro & Jolanda’, contenente 4 brani. Il debutto discografico avviene a novembre 2016, anticipato ad ottobre dall’uscita del primo singolo ufficiale ‘Milioni Di Parole’, distribuito e promosso da Alka record label.
Gli Zein sono:
Bruno Maria Mazza – Voce, Chitarra
Manuel Colacino – Chitarra
Andrea Cingottini – Basso, Synth
Lorenzo Manzi – Batteria, Percussioni
Regia e sceneggiatura: Simone Serafini
Assistente alla regia: Giulio Di Gregorio
Cast: Giuliano Dolci, Priscilla Sorci
Registrazioni e mix presso: Freedom Recording Studio di Jolanda di Savoia (FE) a cura di Michele Guberti
Distribuzione: Alka record label

Il Centro si tinge di GialloFerrara:
intervista al direttore artistico Alberto Amorelli

Il Centro si tinge di GialloFerrara. Un week end di suspense per le vie cittadine dall’11 al 13 novembre. Attesi autori internazionali. Intervista al direttore artistico Alberto Amorelli

di Eleonora Rossi

gialloferrara-2#FollowTheYellow. Segui il Giallo. Come un richiamo ipnotico, l’hashtag di GialloFerrara rimbomba nella mente e attrae magneticamente verso la nuova edizione della rassegna culturale estense dedicata al mistero e al noir. Appuntamento dall’11 al 13 novembre per le strade del centro cittadino: grandi firme del giallo italiano e internazionale si incroceranno nella nebbia ferrarese. A Ferrara arriverà anche Jean Christophe Grangé, autore del famoso romanzo thriller “I fiumi di porpora” e sceneggiatore dell’omonimo film interpretato da Jean Reno, Vincent Cassel e Nadia Farès, il cui ultimo lavoro è uscito ad ottobre. Fate attenzione… già sabato 5 novembre alla Biblioteca Ariostea potreste imbattervi nella Polizia Scientifica, che inaugura la stagione del Giallo a Ferrara con un’anteprima ricca di suspense: sala Agnelli alle ore 10 diventa teatro di un crimine, e nasconde tracce e indizi tutti da scoprire.

Da non perdere la simulazione di un’indagine scientifica: alcuni agenti della Polizia di Stato illustreranno i segreti del mestiere. Una mattinata dedicata all’investigazione che farà crescere l’attesa per il week end successivo, quando partirà ufficialmente il Festival GialloFerrara. Si raccomanda poi circospezione per le vie del centro, potreste incappare in qualche losco individuo o nelle sue impronte sospette. Potrebbe capitarvi, ad esempio, di essere testimoni delle “cadute fatali” di Fotomorto (vi suggeriamo di curiosare sull’omonima pagina Facebook), un personaggio dall’identità sconosciuta, che “muore ovunque”.

Non solo letteratura per l’anno numero tre della kermesse GialloFerrara: si comincia con una “cena con autore” alla Trattoria “Le Nuvole” (anteprima del 10 novembre), poi è attesa una tavola rotonda sul tema “Donne e noir”(11 novembre), un workshop dedicato alla scrittura noir (12 novembre) e non mancheranno misteri da risolvere per piccoli detective sotto l’albero delle storie della biblioteca Ariostea. E sono solo alcuni indizi di una rassegna speciale tutta da scoprire su www.gialloferrara.it. A ordire le trame della rassegna GialloFerrara è l’associazione culturale Gruppo del Tasso. Ma, quando è cominciato tutto? Ne parliamo con il direttore artistico della rassegna, Alberto Amorelli: scrittore, poeta, docente di scrittura creativa e vicepresidente del Gruppo del Tasso. Occhi azzurro profondo e sorriso sempre accogliente, Alberto è un divoratore insaziabile di libri – per certo alza la media nazionale -: la sua casa è invasa da pile di volumi, che lo seguono ovunque. È tra gli ideatore e animatori della “Compagnia del Libro”: alla biblioteca Ariostea ha portato in questi anni decine di “consigli per la lettura”, conquistando un affezionato gruppo di seguaci. Perché la sua passione è contagiosa.

Come è nata l’avventura di GialloFerrara?
“Eravamo quattro amici al bar – sorride Alberto -. Più precisamente quattro amici al Main Street, il quartier generale del Gruppo del Tasso; con me c’erano Matteo Bianchi, Matteo Pazzi e Riccardo Corazza. Era una sera d’inverno del 2013 e si chiacchierava dei nostri incontri con la Compagnia del libro all’Ariostea. Avevamo notato che i pomeriggi dedicati ai gialli avevano richiamato un folto pubblico; io stesso, leggendo libri noir, mi ero riavvicinato ad un genere che avevo trascurato negli ultimi anni e che mi stava appassionando moltissimo. Masticando sempre più la materia, scoprivo autori del panorama italiano che non conoscevo e che stavano lavorando con successo. Da lì l’ispirazione, insieme agli altri amici, di una rassegna dedicata al Giallo.

Chi rende possibile la rassegna? C’è ancora qualche privato che sostiene la cultura a Ferrara?
Dobbiamo questa terza edizione di GialloFerrara al contributo del nostro main sponsor Assicoop Modena & Ferrara, oltre naturalmente al Comune di Ferrara che da sempre ci sostiene e che ringraziamo ancora per aver creduto in noi.

GialloFerrara: che cos’è e cosa rappresenta per la nostra città?
GialloFerrara è un modo di portare un po’ di “mondo” a Ferrara e al tempo stesso significa portare Ferrara oltre le Mura e la “nebbia”, con uno sguardo aperto, curioso. Per noi significa ritagliarci un posto nostro nella vita culturale cittadina, con palinsesti di alta qualità, ma al tempo stesso non si tratta di un festival accademico, preferiamo gli incontri informali, la semplicità. GialloFerrara è un’occasione per conoscere personalmente scrittori di fama nazionale e quest’anno, per la prima volta, avremo un autore dalla Germania. E, naturalmente, per la nostra città è il festival della letteratura gialla, che vanta moltissimi appassionati.

Essere appassionati di libri gialli è un requisito imprescindibile per partecipare?
No, è un festival aperto a tutti, perché in realtà nei libri gialli spesso si può trovare molto di più di un enigma o un caso da risolvere: ‘giallo’ è un filtro per veicolare altre riflessioni, legate al sociale, alla cronaca, al quotidiano. Un tempo c’erano scrittori ‘sociali’ come Pasolini, oggi se ne occupano i giallisti e i noiristi. Un autore come Massimo Carlotto, che abbiamo ospitato a GialloFerrara Off a febbraio, riesce a rappresentare nelle sue pagine casi italiani, questioni sociali, temi importanti come i problemi del nord est: l’autore si documenta accuratamente, con un approccio molto vicino al giornalismo investigativo, e dai libri affiora uno spaccato realistico del nostro paese.

Hai citato Carlotto. Chi sono i protagonisti di GialloFerrara 2016?
Marcello Simoni ci è sempre stato e ci ha sostenuto, dando notevole visibilità al festival: possiamo dire che è il nostro testimonial. Alla libreria IBS+Libraccio la sera dell’11 saranno ospiti Andrea Molesini e Gianni Simoni, con moderatore Piergiorgio Pulixi, in partnership con E/O Sabotage,. Il sabato 12 alla Feltrinelli verrà presentata l’Antologia “Meglio Non Morire d’Estate” a cura di Cristina Marra, ospiti Giada Trebeschi, Romano DeMarco, Gianluca Morozzi. Poi avremo una tavola rotonda con Luca Poldelmengo, Mirko Zilahy, Fabrizio Roncone. Poi avremo tra noi, come dicevo, un autore tedesco. Ma ancora non sveliamo il nome…

Il programma non possiamo svelarlo completamente, ma puoi anticiparci qualche altra novità di questa edizione?
La cena con autore in anteprima, il 10 novembre, sarà, ispirata a “I Medici”, l’ultimo romanzo di Matteo Strukul, presente alla cena come ospite, introdotto da Marcello Simoni. L’11 novembre alla Biblioteca Ariostea, avremo tre autrici: Sara Bilotti, Grazia Verasani e Patrizia Rinaldi. Spesso una scrittrice di noir non viene considerata quanto uno scrittore di gialli uomo, ma, complice la giornalista Camilla Ghedini, moderatrice dell’incontro, scopriremo le potenzialità di una penna femminile. La scrittrice Sara Magnoli guiderà un intrigante laboratorio con i bambini e i ragazzi in biblioteca. Nell’ultima giornata ci sarà poi un inedito appuntamento “Comics e Noir “: con Pasquale Ruju, Claudio Chiaverotti e la disegnatrice Elisabetta Barletta. Al bar di via San Romano 91, ancora, sarà allestita una mostra singolare: “Racconti appesi”, letteratura e fotografia insieme. Immagini misteriose scattate a Ferrara a partire da racconti inediti di vari autori ferraresi.

Per tutti questi motivi consiglieresti GialloFerrara a un amico?
Si, per tutti questi motivi. Inoltre voglio sottolineare ancora che si tratta di una splendida occasione d’incontro per gli appassionati del Giallo: abbiamo invitato a Ferrara grandi autori con la collaborazione delle loro case editrici. Nel panorama italiano, il meglio che potevamo portare.

Chi c’è dietro alle quinte? Chi organizza la rassegna?
Del comitato artistico e organizzativo fanno parte, insieme a me, Matteo Bianchi, Irene Lodi e Matteo Pazzi. A noi si uniscono una ventina di appassionati e amici, uno staff giovane, la maggior parte under 30: grazie alle idee e alla disponibilità di tutti stiamo condividendo idee, fatiche (!) e entusiasmo.

Che cosa rappresentano queste giornate per Alberto Amorelli?
Sono giornate intense, di impegno e a volte di difficoltà. Siamo una squadra, o si va o si affonda insieme; ci siamo dovuti attribuire delle cariche perché era necessario, ma noi crediamo nel lavoro di gruppo, nel portare la nave in porto insieme. Ci stiamo sbattendo a mille per organizzare il festival in mezzo a tanti impegni professionali e personali e ci piacerebbe trasformare il nostro impegno in un “vero lavoro”. Sappiamo che questa terza edizione è una sorta di “giro di boa”, un salto di qualità per la nostra squadra e per valorizzare Ferrara. È una sfida. Una bellissima sfida.

Una sfida nello stile del “Gruppo del Tasso”: grande passione per la letteratura, ma senza dimenticare la voglia di divertirsi, portando i libri per le strade o magari fuori a cena. “Stay tuned”, ammicca Alberto Amorelli. Non mancheranno le sorprese. Non si sa mai chi potrebbe aggirarsi, a novembre inoltrato, nella nebbia ferrarese. #Seguite il Giallo.