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Giorno: 5 Novembre 2016

L’EVENTO
Carlo Cottarelli a Ferrara:
Alzare i biglietti dei treni per aiutare l’economia?
Si può fare

Una uscita di sicurezza dall’euro potrebbe salvare la nostra economia?  “Purtroppo no – è stata la risposta di Carlo Cottarelli ieri in città -. Sfilarci dalla moneta unica avrebbe costi troppo elevati”.

Si è aperto così l’incontro riservato alla cittadinanza ferrarese ieri, venerdì 4 Novembre, alla Camera di Commercio e presieduto dall’ex Commissario straordinario alla revisione della spesa del  governo Letta.

L’ex “Mister Forbici”, ora direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, durante la conferenza ha cercato di delineare un excursus verso i giorni nostri dell’economia mondiale ed italiana.

Tra le riflessioni emerse, quelle che rappresentano il tema della crescita economica hanno riscosso l’interesse di tutta la sala.

Il problema del contesto italiano sarebbe rappresentato da un duplice fenomeno, per quanto riguarda la crisi della domanda si possono annoverare la presenza di tassi d’interesse troppo bassi, restrizioni bancarie pressanti, clima di incertezza e populismo e redistribuzione del reddito della classe media; se si parla di crisi dell’offerta, ipotesi più concreta alla luce di paesi in decrescita ma privi di fenomeni di disoccupazione, le ragioni si avvicendano nella scarsa produttività, nella limitata presenza di progresso tecnologico e nella lentezza nell’intraprendere il percorso delle riforme strutturali.

A detta di Cottarelli, tra le classiche ragioni associate alla crisi in generale ed in particolare al rallentamento della crescita economica italiana si rimarcherebbe anche la presenza di un pesante fardello come il debito pubblico, in questo periodo elevatissimo.

Le slide mostrate infatti delineavano solo altri tre picchi nella storia moderna nei quali il debito pubblico risultasse così elevato che coincidono rispettivamente con la prima guerra mondiale, la grande recessione e la seconda guerra mondiale.

Nell’impossibilità di manovrare il tasso di cambio al fine di risanare la competitività della nazione svalutando la moneta, data la costrizione ad una politica monetaria europea, una strategia vincente da affiancare alle riforme strutturali sarebbe la scelta di una politica di finanza pubblica più chiara e ad ampio respiro, anche al fine di ridurre l’esposizione generata da esso ai fenomeni di speculazioni.

Si tratterebbe probabilmente di una manovra impopolare costruita secondo la ricetta di razionalizzazione dei comuni, delle partecipate e di ridurre la spesa pubblica per alcuni settori strategici come quello dei trasporti: Cottarelli sostiene che il sistema dell’alta velocità italiano rappresenta un’eccellenza europea e mondiale e che i prezzi, adesso troppo bassi per il servizio di trasporto offerto, dovrebbero essere allineati almeno alla media europea, creando così un’ottima fonte di approvvigionamento economico per il paese.

Non solo, anche i 500 euro di bonus concessi ai diciottenni dal ministero dei beni e delle attività culturali se fossero soppressi rappresenterebbero un discreto risparmio per la finanza pubblica italiana.

Dalle analisi prodotte dal gruppo di lavoro di Cottarelli dal 2013 al 2014, quando ha ricoperto il ruolo di commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, dunque sarebbero emerse molte delle lacune della pubblica amministrazione, a partire dalla lunghezza burocratica che troverebbe soluzione nella drastica diminuzione dei comuni e nel loro accorpamento, ed a seguire i molteplici tagli da eseguire nei settori che fanno riferimento al welfare.

Le uniche esclusioni ai tagli sarebbero rappresentate dalle aree della cultura e della pubblica istruzione che, presentano già una spesa pubblica molto bassa e perciò non occorrerebbe livellare; anche se pensando al dato emblematico della spesa annua in ricerca tra i più bassi a livello mondiale qualche domanda potrebbe sorgere.

In corso a Ferrara le giornate provinciali del ringraziamento 2016, fino a domani sera sul listone

Da: Coldiretti

Con il beneagurante taglio del nastro da parte del sindaco di Ferrara e del presidente della Cciaa, sono partite ufficialmente le ‘GiornateProvinciali del Ringraziamento’ in piazza Trento Trieste a Ferrara. Incontro sul valore del paesaggio che deriva anche dall’attività agricola in Camera di Commercio, e grande mercato di Campagna Amica.
Domenica 6 novembre la solenne Messa in Cattedrale e continuazionesino a sera del mercato con raccolta fondi a favore dei terremotati del centro Italia.

L’agricoltura in primo piano a Ferrara, in quello che è diventato un appuntamento atteso e condiviso durante le celebrazioni delle Giornate del Ringraziamento, giunte alla edizione numero 66.
Oltre a registrare la consueta partecipazione dei cittadini che hanno affollato lo stand realizzato sul Listone, nella piazza principale di Ferrara, Coldiretti evidenzia anche il pieno della Sala Conferenze della Camera di Commercio per il convegno su Paesaggio e prodotti tipici, attorno al quale sono intervenuti Andrea Migliari in rappresentanza dell’Ente camerale, Caterina Ferrara per il Comune di Ferrara, il vice presidente di UNPLI-Pro Loco, Carlino Fabbri, il responsabile dell’ufficio legale di Coldiretti Emilia-Romagna, Alessandro Ghetti, il presidente ed il direttore di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli e Claudio Bressanutti.
Ne è uscita una visione condivisa di un’agricoltura patrimonio comune e da considerare quale attore fondamentale nella gestione territoriale sotto tutti i punti di vista, ivi compresa la necessaria redditività dell’attività agricola nella sue varie declinazioni, elemento fondante di un tessuto, di una rete, che contempera il Pubblico ed il privato nella gestione più generale del bene ambientale e delle potenzialità anche economiche ad esso legate (dal turismo, alle produzioni enogastronomiche di qualità, alla salute, al lavoro).
Interessanti gli spunti relativamente alle possibili collaborazioni per qualificare sempre più il nostro ambito territoriale e con ciò contribuire alla redditività delle imprese agricole e dell’economia ferrarese in generale, con attività che dovranno vedere soggetti diversi collaborare per raggiungere gli obiettivi.
Altra nota positiva per l’organizzazione agricola estense è stata poter constatare la straordinaria risposta dei ferraresi alle attività di raccolta fondi per le zone terremotate del centro Italia. Sia attraverso la vendita delle caciotte solidali, sia dei biglietti della lotteria per raccogliere un contributo per la ricostruzione di quei luoghi o di assistenza a quelle popolazioni.
“Come nel 2012 – chiosa il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli – tutta Italia si mosse per acquistare il Parmigiano Reggiano dei caseifici terremotati, ora è lo stesso per il formaggio realizzato con il latte degli allevamenti di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio che in questo modo avranno un sostegno diretto. In poche ore sono state acquistate oltre 200 caciotte e stiamo raccogliendo ordini per prossime forniture che faremo arrivare ai cittadini ferraresi. A loro un grande grazie.”
Le attività in piazza continuano anche domenica 6 novembre, ancora il mercato delle aziende di Campagna Amica, dove trovare tante sfiziosità ‘a filiera corta’ da diverse regioni italiane, dalle 10 alle 19, ed in Duomo, alle 10.30, con la celebrazione della solenne Messa del Ringraziamento, a conclusione dell’annata agraria, con il rito dell’offerta dei prodotti della terra e del mare, e la benedizione simbolica dei mezzi agricoli.

Mostra ‘America la riscoperta: viaggio tra i popoli precolombiani 500 anni dopo’ presso Urban Center Sogni

Da: Comune di Tresigallo

Venerdi 11 novembre alle ore 16,00 presso la spazio espositivo Urban Center Sogni a Tresigallo (di fianco alla Casa della Cultura) alle ore 16,00 inaugura una mostra di pittura a cura dell’Ardeide di Adriano Ruzza. Quaranta le tavole ad olio dipinte da Ruzza, una mostra pittorica ricca di colori, un vero e proprio viaggio tra i popoli precolombiani del Sud America, per riscoprire circa cinquecento anni dopo uno dei continenti più affascinanti del pianeta.

Il Torrione ospita una tappa del tour mondiale del progetto ‘Randy in Brasil’

Da: Ferrara Jazz Club

Lunedì 7 novembre, in collaborazione con Bologna Jazz Festival, il Jazz Club Ferrara è orgoglioso di ospitare una tappa del tour mondiale di ‘Randy in Brasil’, progetto premiato con un Grammy che vede il celebre trombettista statunitense Randy Brecker affiancato da Balaio, quartetto carioca guidato dal percussionista Marco Bosco.

Lunedì 7 novembre (ore 21.30), in collaborazione con Bologna Jazz Festival, il Jazz Club Ferrara è orgoglioso di ospitare una tappa del tour mondiale di ‘Randy in Brasil’, progetto che vede il celebre trombettista statunitense Randy Brecker affiancato dal quartetto carioca Balaio, guidato dal percussionista Marco Bosco e completato da João Mascarenhas al pianoforte e tastiere, Sergio Brandão al basso e Leonardo Susi alla batteria.
La nascita di ‘Randy in Brasil’, album che si è aggiudicato un Grammy come ‘Best Contemporary Jazz Album’ nel 2009, è piuttosto articolata. Per risalire al primo incontro tra Brecker e Marco Bosco occorre infatti volare a Tokio nel 1999. Quell’occasione ha ridestato l’interesse del trombettista verso la musica brasiliana, ma solamente due anni dopo, riuniti in Brasile tutti i musicisti residenti ai quattro angoli del pianeta, la formazione è convolata in studio per dar vita all’album, pubblicato a sua volta negli Stati Uniti solo sette anni dopo la registrazione. L’approdo sulle scene di questo fortunato progetto musicale è segnato felicemente da un tour mondiale che dal Brasile, attraverso Asia ed Europa, approda finalmente in Italia, proprio al Torrione.
Il trombettista e compositore Randy Brecker, fondatore della Brecker Brother Band, da oltre quarantanni contribuisce a plasmare non solo l’idioma del jazz, ma anche del rock, R&B, funk, pop e soul. Dal lontano debutto nel 1958, Brecker ha raccolto sei nominations ai Grammy partecipando alla realizzazione di centinaia di album al fianco di artisti quali James Taylor, Bruce Springsteen, Frank Sinatra, Jaco Pastorius, Frank Zappa, James Brown, George Benson, Steve Wonder, Ringo Star, Charlie Mingus ed Eric Clapton solo per citarne alcuni.
Il quartetto Balaio è formato da solisti che manipolano splendidamente le sonorità della musica brasiliana, con verve e vigore coinvolgenti. Inutile dire che quello al Jazz Club è un appuntamento da non perdere.

Informazioni
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena 333 5077059 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.
Dove
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.
Costi e Orari
Intero: 25 euro
Ridotto: 20 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al Wine Bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera AccademiKa, per i possessori di un abbonamento annuale Tper, per gli alunni e docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio ‘G. Frescobaldi’ di Ferrara)
Intero + Tessera Endas: 30 euro
Ridotto + Tessera Endas: 25 euro
NB Non si accettano pagamenti POS
Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00
Direzione artistica: Francesco Bettini

Paolo Maietti alla Casa della Cultura

Da: Comune di Tresigallo

Grande successo di pubblico ieri sera alla Casa della Cultura nel primo incontro dell’iniziativa ‘Autunno da sfogliare’ dove Paolo Maietti di fronte a una sala gremita di pubblico ha presentato il suo libro ‘Perchè Ferrara è troppo bella: storie vere con proverbi dialettali’, Faust edizioni 2016. Ad intervistare Maietti la professoressa Cirelli Isabella a cui si sono aggiunte le letture di Gian Filippo Scabbia accompagnato dalla chitarra classica di Roberto Berveglieri.
Il Sindaco Andrea Brancaleoni ha aperto la serata portando i saluti dell’Amministrazione e ha ribadito la chiara volontà di investire sempre di più nella cultura.
Notevole la soddisfazione per gli organizzatori in particolare per la Dott.ssa Anita Arlotti, responsabile della Casa della Cultura, che ha ringraziato anche la Casa editrice Faust edizioni che ha voluto donare alla biblioteca libri del proprio catalogo.

Lettura/spettacolo con Andrej Longo

Da: Ibs + Libraccio

Martedì 8 novembre ore 17:30
Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

In occasione dell’uscita del suo ultimo libro L’altra madre (Adelphi, 2016)
Dialoga con l’autore Fabrizio Fiocchi

Genny ha sedici anni e lavora in un bar dalle parti di via Toledo; gli piace giocare a pallone e fare il buffone sul motorino. Perché, dicono gli amici, come lo porta lui, il mezzo, non lo porta nessuno. Tania di anni ne ha quindici, va ancora a scuola e dorme in una stanza che «tiene il soffitto pittato di stelle»; le piacciono le scarpe da ginnastica rosa e i bastoncini di merluzzo. La madre di Genny «ha quarant’anni, forse pure qualcuno in meno, ma il viso è segnato da certe occhiaie scure che la fanno sembrare più vecchia»; passa le giornate a fare gli orli ai jeans: venti orli ottanta euro; ogni tanto si interrompe, prende le carte e fa i tarocchi; e ogni tanto, quando non riesce a respirare, si attacca all’ossigeno. La madre di Tania fa la poliziotta, ha un corpo asciutto, muscoloso, e vicino all’ombelico «la cicatrice tonda di quando l’hanno sparata»; ed è una che se qualcosa va storto non esita a tirare fuori la pistola. Un sabato pomeriggio, in una strada del Vomero, le vite di Genny e di Tania si incrociano in modo tragico: e una madre decide di fare giustizia. A modo suo. Come già in Dieci, con quella scrittura spigolosa e incalzante che riesce, è stato scritto, «a riattivare ciò che giace inerte nel linguaggio collettivo e privato», Andrej Longo ci racconta una certa Napoli, e gli uomini e le donne che la abitano: protervi e feriti, crudeli e generosi.

Da martedì 8 novembre
Il pensiero creativo e Le navi volanti
Mostra a cura di Silvia Faini e Francesco Rossi
Quando sopraggiunge un pensiero creativo, prestagli attenzione!
Esso sorge dal tuo centro, bussa per essere realizzati e la sua realizzazione compie la tua felicità, esso contiene sempre una scoperta, contiene il nuovo, il sole, la leggerezza.
Con i pensieri creativi arriva sempre una risposta, essi ti muovono verso il tuo destino, con soavità.
Una risata può accompagnare un pensiero creativo, un momento di commozione, un senso di pienezza, tutto lo può accompagnare, tutto, tranne la paura.

‘Progetto Arte e Spettacolo’ a Tresigallo

Da: Comune di tresigallo

Prende il via un progetto importante promosso dall’Assessore alla Cultura Mirko Perelli del Comune di Tresigallo in collaborazione con i Comuni di Formignana e Jolanda di Savoia

‘Progetto Arte e Spettacolo’: sette corsi che si svolgeranno alla Casa della Cultura e nel ridotto del Teatro ‘900 nel fine settimana e che saranno incentrati su: dizione e recitazione, laboratori musicali, teatro, scrittura creativa, danza, arte e pittura.
I corsi inizieranno il 19 novembre in una sorta di ‘open day’ di prova gratuita. L’idea è che sfocino in una produzione teatrale che sarà portata in scena a giugno.
L’idea di valorizzare la cultura come volano di sviluppo territoriale è stata condivisa da enti e figure del territorio quali la responsabile della Casa della Cultura Anita Arlotti, Stefano Muroni, noto attore e scrittore tresigallese e fondatore del Cpa (Centro di Pre-formazione Attoriale), lo scrittore tresigallese Marco Canella, Gaia Dellisanti, attrice che vive nelle Marche ma che ha forti legami col nostro territorio, Paola Girella, musicista di Jolanda di Savoia, da tempo residente a Tresigallo, Federica Dolcetti, insegnante di arte e pittura di Formignana.

Sant’Agostino: Donazione del gettone di presenza in vocabolari per le scuole secondarie

Da: Organizzatori

Sant’Agostino: l’ex Gruppo consiliare civico Valore e Rispetto devolve il proprio gettone di presenza alla comunità e dona 26 vocabolari in 4 lingue alle scuole secondarie del Comune.

“Oggi manteniamo la promessa e l’impegno preso con i nostri cittadini: devolvere il gettone di presenza legato alla nostra attività di Consiglieri Comunali a un progetto per il futuro della nostra comunità. Per questo motivo abbiamo scelto il progetto e l’obiettivo per noi più importante di tutti: i nostri giovani, i nostri figli, la loro educazione, la loro istruzione. Il nostro e il loro futuro.
Ci siamo così rivolti alle Scuole Secondarie, quel luogo e spazio pubblico dove i ragazzi del nostro Comune, di tutte le frazioni, per la prima volta si ritrovano insieme, per tre anni. E dove comincia il loro vero primo percorso di condivisione come cittadini. Cittadini che un giorno, ci auguriamo, porteranno avanti loro stessi il diritto e dovere di partecipare alla vita pubblica del proprio territorio. In nome di quel senso civico che è la forza, il valore e il simbolo del rispetto di una comunità. E che significa partecipazione, ascolto, comprensione, dialogo, responsabilità, il fare del proprio meglio per tradurre in fatti concreti, con la propria opera, nel rispetto reciproco, le esigenze del proprio territorio e della propria comunità. Insieme.
Un grazie di cuore alla professoressa Anna Tassinari e a tutto il corpo professori che ci hanno suggerito e richiesto questo acquisto di 26 vocabolari di inglese, francese, arabo e cinese per la biblioteca dell’Istituto. Un invito che abbiamo accolto con piacere, un gesto di cui noi per primi, cittadini e ex consiglieri comunali, abbiamo sinceramente apprezzato il senso e valore civico.
Questo è, per noi, il modo migliore di congedarci da questa esperienza di due anni in Consiglio Comunale. Un piccolo gesto concreto per ringraziare – anche a nome degli altri componenti della lista civica – per la fiducia e il sostegno accordatoci in questi anni dai cittadini e dalla comunità che ci elesse. E soprattutto un segno, un esempio, e un messaggio positivo di orgoglio, fiducia e sostegno ai nostri ragazzi, il vero tesoro e patrimonio della nostra comunità”.

Stefania Agarossi
Olindo Sandri
Gruppo Consiliare Lista Civica Valore e Rispetto
Legislatura 2014-2016, Comune di Sant’Agostino (FE)

Lontano nella neve

Da: Organizzatori

Sabato 12 novembre
Ore 21 viale Alfonso I d’Este 13, Ferrara

In Memoria dell’Eccidio del Castello di Ferrara , il 15 Novembre 1943
con Alessandra Macrì, Giovanni Antona, Marco Intraia, Marco Luciano
regia di Marco Luciano
produzione A.R.T.I.

Chi o cosa è oggi il nemico? Contro quale contraltare politico e poetico bisogna combattere per migliorare il mondo in cui viviamo? Uno spettacolo che nasce da un percorso di indagine sul tema del conflitto inteso in senso letterale, fisico e relazionale, ma che si allarga a comprendere anche la dialettica delle idee e dell’immaginario, in termini identitari e quindi politici.
Questo primo studio viene presentato come tappa intermedia nell’ambito del progetto di residenze artistiche Cose Nuove del Teatro Nucleo di Ferrara, con il sostegno di Regione Emilia Romagna e Mibact.
A.R.T.I. Area Ricerca Teatrali Indipendenti è un gruppo di progettazione culturale che opera non solo in campo teatrale. Svolge da circa dieci anni corsi di formazione sul territorio nazionale. La poetica teatrale di A.R.T.I. fonda le sue basi sulla ricerca di nuovi linguaggi, con particolare attenzione all’innovazione e alle esperienze teatrali più ‘contemporanee’. Si propone di fondere in un unico atto performativo le esperienze, i sogni e i bisogni dei diversi componenti del gruppo focalizzando la propria attenzione sul mondo dell’arte a trecentosessanta gradi e non guardando solo al teatro.
Attualmente dirige la rassegna T.P.F. presso il Teatro Superga di Nichelino. Dal 2014 organizza e dirige in collaborazione con il Comune di Moncalieri e L’Ass. Rever-se il Festival di Teatro per i Grandi spazi ‘Open Space’.
Dal 2008 al 2013 ha gestito Studioteatro, spazio teatrale indipendente nel centro storico di Napoli, il quale è stato sede de ‘L’Indispensabile, rassegna permanente del teatro indipendente’ che dal 2011 al 2013 ha ospitato più di 100 spettacoli. Nel 2012 ha fondato l’Osservatorio Permanente per i Nuovi Linguaggi di Sant’Agata de’ Goti (Bn).

Gli spettacoli in produzione sono tra gli altri: ‘Campomentale’, ‘Cerimoniale’, ‘Di un altro amore io ora ti amerò’, ‘Candido’ (Premio Holden, Alessandro Baricco), ‘Misteri’, ‘Mit&Farabole’, ‘Erostrato'(Premio Nuovi Orizzonti Teatro delle Albe, Cosenza), ‘Creazione n.1 e n.2’, ‘Lontano nella neve…’.

Ingresso
8 € soci 2016
5 € ridotto under20
10 € non soci (inclusa tessera associativa)

Anp: pensioni ‘da fame’ costringono gli agricoltori a rimanere nei campi

Da: Cia Ferrara

Dopo la mobilitazione che l’anno scorso ha portato alla raccolta di 100.000 firme per chiedere l’aumento delle pensioni minime la situazione degli agricoltori in pensione è sempre grave, con il l’89,4% non arriva a una pensione di 600 euro al mese e il 43% degli agricoltori over 65

Agricoltori in pensione, anche ultra settantenni o ottantenni, che continuano a lavorare perché ricevono assegni pensionistici ‘da fame’. Una distorsione economica e sociale che non solo azzera il ricambio generazionale ma provoca problemi di produttività e sicurezza. A denunciare la situazione è l’Anp (Associazione Nazionale Pensionati) di Cia che in questi anni ha lottato molto per ottenere l’aumento delle pensioni minime e favorire un vero e proprio ‘passaggio di consegne’ virtuoso tra anziani e giovani, anche a livello di trasferimento di competenze.
Nel 2015 l’Anp – Cia, grazie a un’importante campagna di sensibilizzazione, ha raccolto 100.000 firme per chiedere che i trattamenti pensionistici minimi siano equiparati a quelli europei e vengano riconosciuti gli 80 euro ogni mese anche ai pensionati. Le ultime notizie parlano di un accordo con i sindacati – al momento non ancora diventato provvedimento – per l’erogazione di una quattordicesima mensilità estesa ai pensionati che percepiscono fino a 1000euro lordi e un aumento del del 30% per chi già la percepisce. Un provvedimento che soddisfa solo parzialmente i pensionati Cia perché la situazione è davvero da ‘bollino rosso’ per gli ex lavoratori in agricoltura che in Italia sono circa 460mila. Sono i numeri a dirlo: l’89,4% non arriva a una pensione di 600 euro ma la media del settore è notevolmente più bassa e si attesta sui 400 euro al mese, con punte minime di 276 euro al mese.
«Come può un agricoltore pensare di smettere di lavorare – si chiede Rolando Tuffanelli, presidente Anp di Cia Ferrara – se la prospettiva è di vivere con nemmeno 300 euro al mese? In questi anni ci siamo battuti molto per ottenere un cambio di rotta a livello di trattamento pensionistico minimo per gli ex agricoltori e speriamo davvero che le firme raccolte nel 2015 portino, come sembra, ad avere almeno una quattordicesima mensilità. Ma il problema delle cifre rimane e sono quelle che bloccano un’agricoltura italiana troppo anziana – i titolari di azienda sopra i 65 anni sono il 43% del totale – e incapace di rinnovarsi. E la ‘colpa’ se di colpa si può parlare non è certo degli agricoltori over 65 che vorrebbero lasciare il posto a chi ha più energia, idee, prospettive di innovazione, ma non può farlo perché la contropartita è una pensione da fame. Ricordo inoltre che gli agricoltori in pensione tendono a rimanere nelle zone rurali dove magari il welfare e i servizi sono inferiori e dunque avrebbero bisogno di poter disporre di una cifra adeguata per condurre una vita più dignitosa. A tal proposito seguiamo con interesse la proposta di Cia nazionale di perfezionare la proposta di legge Gnecchi-Damiano, che prevede l’istituzione di una ‘pensione base’ (448 euro), in aggiunta alla pensione liquidata interamente con il sistema contributivo. Un passo avanti significativo che potrebbe riportare un po’ di equilibrio in una società dove gli italiani che vivono sotto la soglia di povertà sono quasi 5 milioni e tra questi c’è chi ha lavorato una vita intera nei campi»

Il Centro Preformazione Attoriale si gemella col Festival Europeo Quartieri dell’Arte

Da: Organizzatori

Si è concluso ieri, con un bellissimo e intenso spettacolo serbo croato, il Festival Europeo dei Quartieri dell’Arte che si tiene, ormai da 20 anni, nella bellissima città di Viterbo. Il Centro Preformazione Attoriale di Ferrara, la prima scuola di recitazione d’Italia per adolescenti, ha stretto un’importante gemellaggio con Quartieri dell’Arte, un gemellaggio voluto fortemente dal direttore del festival, Gianmaria Cervo, che ha visto nel Cpa di Ferrara una novità rivoluzionaria a livello nazionale. Ogni anno una compagine del terzo anno del Cpa sarà ospite a Viterbo per portare in scena dei testi scritti da adolescenti viterbesi. Quest’anno, primo anno di gemellaggio, hanno partecipato all’evento 4 allievi del terzo anno: Pietro Bovi, Valentina Sisini, Fabio Baroni, Camilla Gamberoni. Diretti da Massimo Malucelli, cofondatore e responsabile artistico del Cpa, i 4 ragazzi si sono esibiti l’ultimo giorno del festival, facendo seguire dopo lo spettacolo un ‘esercizio teatrale’, per mostrare al pubblico presente (giornalisti e molti giovani) come si lavora e si studia durante le lezioni al Cpa. I giovani attori di Ferrara sono stati poi ospiti del festival, partecipando come pubblico all’ultimo spettacolo serbo croato, che chiudeva la Kermesse. Dopo Giffoni e il Centro Sperimentale di Roma, dopo i gemellaggi con scuole spagnole, inglesi e francesi, si aggiunge un altro tassello fondamentale per la scuola ferrarese e per la città di Ferrara: una collaborazione con un festival europeo di teatro.

Nella foto: in prima fila: Pietro Bovi, Valentina Sisini, Fabio Baroni. Fila dietro: Camilla Gamberoni, Gianmaria Cerco (direttore Quartieri dell’arte) e Massimo Malucelli.

Mara Paci canta per l’Accoglienza alla Vita

Da: Organizzatori

Si svolgerà alla Sala della Musica di via Boccaleone 19 a Ferrara domenica 6 novembre 2016 alle ore 17, il recital lirico del soprano Mara Paci, accompagnata dal pianista Paolo Lazzarini, realizzato per raccogliere fondi a favore del servizio Accoglienza alla Vita. Questa associazione onlus, che ha sede in Via Arginone 179, ha come scopo quello di operare per la difesa della vita umana nascente, verso i neonati e le puerpere; e anche attraverso la diffusione di una cultura rispettosa del valore della vita stessa e con un’azione di sostegno materiale, psicologico, medico e spirituale alle madri in difficoltà.
Il Circolo Frescobaldi ha collaborato fattivanebte alla preparazione del concerto di domenica 6 novembre, dove l’ingresso è a offerta libera. Mara Paci, soprano lirico della nostra città, si è detta ben felice di contribuire ad una raccolta di beneficenza con il suo canto, e allo stesso modo si è espresso anche il pianista che l’accompagna: saranno le più belle melodie di Donizetti, Bellini, Verdi e Puccini a risuonare per l’Accoglienza alla Vita. Al canto della Paci si alterneranno alcuni brani pianistici del grande repertorio classico e romantico, dove sarà protagonista non la voce ma la tastiera di Paolo Lazzarini.

L’Impegno delle Cooperative nei confronti delle Comunità

Da: Confcooperative Ferrara

Il convegno di Confcooperative Ferrara, al Palazzo della Racchetta, il prossimo 12 novembre a Ferrara. Presente il Presidente Nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini.

Si terrà sabato 12 novembre, organizzato da Confcooperative Ferrara il convegno dal titolo ‘L’impegno delle Cooperative nei confronti delle Comunità’ con inizio alle ore 16,00 al Palazzo Racchetta, in centro storico a Ferrara, con il supporto scientifico di Aiccon, patrocinio del Comune e della Camera di Commercio di Ferrara, il focus sul 7° principio cooperativo ‘Concern for community’.
Sette sono i principi regolativi che il Congresso di Manchester del 1995 ha posto a fondamento dell’impresa cooperativa. Ad eccezione del settimo, che è nuovo, gli altri principi sono gli stessi che i Probi Pionieri di Rochdale enunciarono nel 1844. Mentre i primi sei principi dicono del valore aggiunto generato internamente alla cooperativa o nel rapporto con altre cooperative, il settimo, invece, evidenzia la necessità e la capacità delle cooperative di produrre valore aggiunto esternamente, ossia impegnandosi nei confronti della comunità e dei territorio. E proprio su questo è il convegno, introdotto da Paolo Venturi direttore di Aiccon, con gli interventi di Matteo Beghelli di UnionCamere Emilia Romagna a riportare i dati sulla cooperazione nella nostra Regione e del territorio ferrarese e di Stefano Zamagni della Università di Bologna.
La cooperativa si adopera in vario modo per lo sviluppo sostenibile del territorio in cui si trova ad operare; tale azione può essere l’esito indiretto dell’attività principale della cooperativa piuttosto che un elemento centrale nella mission della stessa. La differenza tra impresa cooperativa e impresa capitalistica, che pure può essere orientata ad un’azione comune, risiede proprio in relazione all’oggetto della ‘comunanza’: se quest’ultima riguarda solamente i mezzi, allora l’impresa avrà natura capitalistica; se, invece, riguarda anche i fini, si avrà un’impresa cooperativa. Quando poi questi fini si estendono alla comunità, includendola a differenti livelli e gradi all’interno dell’impresa, il valore aggiunto prodotto dalla cooperazione sui territori di riferimento è ancora maggiore rappresenta un capitale da consolidare e sviluppare nelle politiche del sistema cooperativo.
Il convegno, che sarà aperto da Roberto Crosara Presidente di Confcooperative Ferrara e concluso dal Presidente Nazionale Gardini alla presenza (da confermare) del Presidente della nostra Regione Bonaccini è momento importante per cinque cooperative del nostro sistema che, in questa occasione si presentano – anche attraverso un video – in questo 2016 che rappresenta per loro anno di anniversario significativo. Sono tutte coop radicate, produttive, significative per storia e lavoro, con sede nel territorio ferrarese: Ageste, Cafa, Germoglio, Ottantuno, Serena.
Il convegno è sostenuto da EmilBanca Ferrara e dal Consorzio Ferrara Prossima.

L’amministrazione si complimenta con Nicola Pagano: Direttore Touring di Ferrara

Da: Comune di Ferrara

Il Sindaco Tagliani, unitamente alla Giunta di Ferrara, si complimenta con Nicola Pagano, Direttore dell’Hotel Touring di Ferrara, che riceverà il premio ‘Carciofo d’oro 2016’ all’interno della 56^ edizione della Fiera Nazionale del Carciofo di San Ferdinando di Puglia: un evento organizzato dall’amministrazione Comunale e dal Gal DaunOfantino che da sempre è considerato il punto di incontro tra le migliori aziende del comparto agricolo operanti in un territorio a forte vocazione agricola.
Il prestigioso premio che assegnano a personalità distintesi nella cultura, nelle professioni, nell’impegno locale, nei lavori del settore agricoli, alla presenza delle principali autorità locali regionali, al Ministro dell’agricoltura e della Giustizia, sarà assegnato il giorno 10 novembre p.v.
Per la città di Ferrara è un onore potersi avvalere di qualificate e riconosciute professionalità come quella conferita a Nicola Pagano il quale nel 2009 ha ricevuto anche la cittadinanza onoraria sociale d’impresa della città di Ferrara.

Spazio Marconi accoglie i FabLab della Regione

Da: Comune di Comacchio

A Spazio Marconi le attività proseguono senza sosta. Dopo aver promosso diversi corsi di formazione, avviato collaborazioni con le scuole del territorio e messo in campo numerose iniziative in collaborazione con altrettante associazioni locali, il primo FabLab di Comacchio e della provincia di Ferrara ha, infatti, ospitato per la prima volta uno dei periodici incontri tra i rappresentanti della Mak-ER, la rete della Manifattura Digitale dell’Emilia Romagna nata per favorire la creazione di progettualità condivise e amplificare l’attività creativa sviluppatasi all’interno dei singoli laboratori, di cui Spazio Marconi fa parte fin dalla sua apertura.
I rappresentanti dei numerosi FabLab sono arrivati da tutta la Regione e hanno riempito la sala riunioni di Spazio Marconi con il loro carico di idee, proposte e impegni per il futuro. L’incontro ha segnato un importante momento di confronto sulla programmazione delle attività per il 2017 e ha permesso di fare il punto sulle criticità della Rete, sul rapporto con il mondo imprenditoriale e di approfondire, grazie all’intervento della Dott.ssa Elisabetta Vianello, il tema della manifattura digitale applicata al sociale.
“Per gli iscritti alla Rete Mak-ER, incontrarsi è di fatto una necessità – spiega il Presidente dell’Associazione Spazio Marconi, Lucio Agnelli – Ci permette di programmare insieme le attività, di tenerci aggiornati sugli impegni futuri, sulle novità dall’Italia e dal mondo, sui prossimi bandi in uscita ai quali poter partecipare con idee e progetti e sulle prossime occasioni di incontro e promozione”.
Spazio Marconi, che con lo sguardo è già rivolto al 2017, ha pronte, però, alcune novità anche per quest’anno. Dal 19 Novembre, infatti, nei locali di Via Marconi si terrà il primo Corso Base di Arduino. Arduino è una piccola scheda elettronica open source che permette la realizzazione di progetti o prototipi in modo semplice, veloce e a costi contenuti. Un oggetto, insomma, che, a detta degli addetti ai lavori, non manca mai nella ‘cassetta degli attrezzi’ di un Maker. Durante la prima lezione, ai partecipanti verrà consegnato un Kit, di cui potranno usufruire anche al termine del corso, composto da un Arduino Uno e da un corredo di componenti base per il suo utilizzo. Per maggiori informazioni sulle date del corso e su Spazio Marconi è possibile consultare il sito www.spaziomarconi.it.

8 novembre: Aziza in concerto x Bologna Jazz Festival

Da: Organizzatori

Concerto di martedì 8 novembre
Bologna, Unipol Auditorium, ore 21:15
Aziza featuring Dave Holland, contrabbasso; Chris Potter, sassofoni; Lionel Loueke, chitarra; Eric Harland, batteria.

Il 2016, al Bologna Jazz Festival, è l’anno dei super gruppi. Dopo i Cookers, martedì 8 novembre (con inizio alle ore 21:15) l’Unipol Auditorium ospiterà Aziza, un’altra all stars nata da un amalgama di talenti come la si potrebbe sognare solo in una partita di… fantacalcio jazzistico. Dave Holland al contrabbasso, Chris Potter ai sassofoni, Lionel Loueke alla chitarra ed Eric Harland alla batteria: da un simile quartetto ci si può bene attendere un jazz moderno e vibrante, dal beat fisicamente ed emotivamente travolgente.
Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol e del main partner Gruppo Hera.
Tra i quattro grandi nomi che formano Aziza, spicca per la sua lunga carriera quello del bassista Dave Holland: con lui ci si muove nelle sfere ‘alte’ del jazz contemporaneo. Nato nel 1946 in Gran Bretagna e cresciuto musicalmente in compagnia di altri celebri jazzisti attivi sulla scena inglese (Kenny Wheeler, John Surman, John Taylor), Holland impresse una nuova direzione alla sua carriera trasferendosi negli Stati Uniti nel 1968. Vi fu chiamato da Miles Davis, con una telefonata repentina pochi giorni dopo che Miles aveva sentito il giovane contrabbassista esibirsi a Londra. Holland entrò immediatamente a far parte del gruppo in via d’elettrificazione di Davis, un sodalizio che durò un paio d’anni, durante i quali partecipò alle registrazioni di diversi album a partire da Filles de Kilimanjaro (inclusi gli epocali In a Silent Way e Bitches Brew).
Nel dopo-Miles, Holland creò i Circle con Chick Corea, Barry Altschul e Anthony Braxton, mentre nel 1972 pubblicò il suo primo album da leader, iniziando una lunghissima affiliazione con l’etichetta ECM. Sempre continuando l’attività a capo dei propri gruppi, Holland è stato anche al fianco di Stan Getz, Herbie Hancock e Thelonious Monk. Ma negli ultimi tre decenni, a parte collaborazioni sempre prestigiose (come quelle con Sam Rivers e Kenny Barron), Holland si è dedicato soprattutto a sviluppare la propria musica, giungendo alle sue attuali proposte ritmicamente poliedriche e visionarie: un intreccio di linee dalle coordinate sempre spiazzanti, di assolo d’assoluta maestria. Il sound e l’empatia collettiva raggiungono nei gruppi di Holland altezze da brivido.
Sul fronte del palco si pone Chris Potter, sassofonista che definisce l’odierno stato dell’arte del sax. Spesso al fianco di Holland, e leader di una band di grande influenza (gli Underground), Potter è stato la voce solistica di fiducia per grandi leader come Pat Metheny, Herbie Hancock, Paul Motian…
Lionel Loueke è il suono ‘esotico’ del gruppo. Originario del Benin, si sposta a Parigi nel 1994 e poi raggiunge gli Stati Uniti nel 1999. Nel 2001 viene ammesso al Thelonious Monk Institute of Jazz di Los Angeles, i cui corsi gli permettono di fare pratica assieme a Herbie Hancock, Terence Blanchard e Wayne Shorter. Mentre è ancora studente, Loueke entra a far parte in maniera stabile del gruppo di Blanchard e poi di quello di Hancock, ma suona e registra anche con Dianne Reeves, Cassandra Wilson, Wayne Shorter, Charlie Haden, Kenny Garrett, Roy Hargrove, Sting, Santana… Oggi è anche leader dalla spiccata personalità.
Anche Eric Harland da tempo fa parte dei collaboratori musicali sia di Holland che di Potter. Ma è anche il propulsore ritmico dei gruppi di Charles Lloyd, Aaron Goldberg e dei James Farm (con Joshua Redman), oltre che apprezzabile leader. Lo si è sentito anche con McCoy Tyner, Kurt Rosenwinkel, Terence Blanchard…

Unipol Auditorium: via Stalingrado 37, Bologna
Informazioni:
Associazione Bologna in Musica
tel.: 334 7560434
e-mail: info@bolognajazzfestival.com
www.bolognajazzfestival.com
Presidente: Federico Mutti
Direttore artistico: Francesco Bettini
Ufficio Stampa: Daniele Cecchini
cell. 348 2350217
e-mail: dancecchini@hotmail.com

Biglietti:
Aziza: posto unico: intero 35 euro, ridotto 31,50 euro
I biglietti sono soggetti a diritto di prevendita
Riduzioni:
Riduzioni valide per soci Bologna Jazz Card 2016, giovani fino a 26 anni, soci Touring Club, possessori abbonamento annuale Tper Bologna 2016 e Card Musei Metropolitani Bologna.*
Tutti i biglietti soggetti a riduzione sono acquistabili esclusivamente presso le biglietterie dei teatri presentando il titolo che dà diritto alla riduzione*.
*Le scontistiche non sono cumulabili
Studenti del Conservatorio ‘G. B. Martini’ di Bologna e del Liceo Musicale ‘L. Dalla’ di Bologna: prezzo speciale 10 euro
Informazioni: ticket@bolognajazzfestival.com
Bologna Jazz Card:
Socio Young (fino a 26 anni): 10 euro
Socio Standard: 25 euro
Socio Gold: 50 euro
acquistabile o rinnovabile online nell’area soci del sito www.bolognajazzfestival.com
Vantaggi esclusivi per i Soci possessori della Bologna Jazz Card:
– applicazione del prezzo ridotto sull’acquisto di singoli biglietti presso le biglietteria dei teatri
– accesso all’area riservata delle platee e delle gallerie
– speciali convenzioni con i jazz club affiliati al Festival
Prevendite:
– sul sito www.vivaticket.it e su tutto il circuito VivaTicket
– sul sito www.tiketone.it e su tutto il circuito TiketOne;
– nelle biglietterie dei teatri Manzoni e Duse.

Archeologia, territorio e comunità locale

Da: Organizzatori

VI workshop di formazione degli operatori ecomuseali-museali
Sabato 12 novembre 2016
Centro servizi per il volontariato, Via Circonvallazione 21, Argenta (FE)

Dalle recenti indagini archeologiche alla valorizzazione del patrimonio. I musei e gli ecomusei sono strumenti con cui si attivano processi di cooperazione tra comunità di residenti e professionisti, formazione per le scuole e i cittadini, apporti di saperi legati ai luoghi, alla memoria sociale e alla ricerca scientifica.
Il workshop formativo “Archeologia, territorio e comunità locale” diventa la sede di discussione per tanti attori del territorio e per un pubblico diversificato, utile a rendere viva e innovativa l’eredità culturale; indispensabile anche ai musei per lavorare su percorsi e visioni di insieme che favoriscano l’accessibilità e la fruizione turistica.
La giornata è promossa da Ibc Istituto per i beni artistici culturali e naturali Regione Emilia-Romagna, Ecomuseo di Argenta, Comune di Argenta, Comune di Portomaggiore, Comune di Ostellato, Polo museale dell’Emilia-Romagna e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
L’incontro è aperto alla cittadinanza; agli operatori sarà rilasciato l’attestato di partecipazione

Programma
Accreditamenti e registrazioni
9.00 – Saluti e apertura di Antonio Fiorentini, Sindaco di Argenta
I sessione
Le recenti indagini archeologiche
coordina i lavori Nerina Baldi, Direttore dell’Ecomuseo di Argenta

9.10 – Una prospettiva geoarcheologica territoriale per l’argentano
Marco Cacciari, Geologo dell’Università di Bologna, Scuola di Scienze

9.30 – La carta del potenziale archeologico e forma urbis Argentae
Chiara Guarnieri, Archeologa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara

9.50 – La chiesa di Santa Maria Boccalone: le fasi medievali
Xabier Gonzalez Muro, Archeologo libero professionista

10.10 – I ritrovamenti del Ponte della Braglia sulla Fossa Marina
Cecilia Vallini, Archeologa libera professionista

10.30 – Dibattito
10.45 – Pausa caffè

II sessione
La valorizzazione fra comunità di residenti e professionisti
coordina i lavori Fiamma Lenzi, Archeologa dell’Istituto per i beni artistici culturali e naturali – Regione Emilia-Romagna

11.15 – Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e gli altri musei del Ferrarese: costruire insieme un nuovo modello di valorizzazione
Paola Desantis, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara

11.35 – La mostra dei Fadieni e il Verginese: il dialogo con il pubblico e le scuole
Elena Grinetti, Educatore museale del Comune di Portomaggiore

11.50 – Il Museo del territorio di Ostellato: l’interpretazione dell’antico e del nuovo territorio
Elena Rossi, Assessore alla cultura del Comune di Ostellato

12.05 – Il nuovo Museo del Delta Antico a Comacchio
Laura Ruffoni, Responsabile dei servizi museali del Comune di Comacchio

12.20 – Dibattito

12.35 – Quesiti aperti sui popolamenti e le indagini archeologiche
Luisa Roncarati, Associazione ricerche storiche di Consandolo

12.50 – Parole e immagini d’archivio: il sapere di una comunità vivente
Benedetta Bolognesi, Responsabile biblioteca comunale di Argenta

13.05 Chiusura lavori – Il Museo civico di Argenta: interpretare il patrimonio, i luoghi e le generazioni
Giulia Cillani, Assessore alla cultura del Comune di Argenta

13.20 – Buffet con degustazione di prodotti tipici a cura dell’Associazione Rione San Domenico

14.00 – Passeggiata per Argenta fra storia e realtà
Ilaria Zagani, Curatore del Museo Civico di Argenta
Percorso guidato dedicato alla riscoperta di strade, monumenti e luoghi di interesse legati alla storia urbana di Argenta e con osservazioni sui cambiamenti avvenuti a seguito della ricostruzione post bellica

A seguire breve visita al Museo Civico

Segreteria organizzativa Tel. +39 0532 808058 – Mobile 347 4507634
museiargenta@comune.argenta.fe.it
www.vallidiargenta.org

Hera, nel 2015 bollette rateizzate per 119 milioni di euro

Da: Hera

L’attenzione alle difficoltà economiche e alla qualità del servizio è al centro del nuovo report di Hera ‘I mille volti del servizio’, che racconta i tanti impegni assunti dal Gruppo a favore del cliente, ma anche per sviluppare progetti innovativi per il territorio e le comunità: 78.000, in particolare, gli studenti coinvolti nei progetti di educazione ambientale.
Al centro c’è il cliente e la presenza nel territorio. Intorno, invece, un intero mondo di servizi, attenzioni, investimenti, informazione ed educazione. Questa la filosofia di Hera e questo, in particolare, il quadro che emerge dalla prima edizione de I mille volti del servizio, report tematico della multiutility, già disponibile online (www.gruppohera.it/report) e agli sportelli, per raccontare un impegno che ha tante facce e un unico obiettivo: prendersi cura dei propri clienti e della comunità collegata.
Particolare attenzione, ovviamente, viene dedicata alle utenze economicamente più in difficoltà, con tante misure per andare incontro alle loro esigenze e una guida appena aggiornata – SOStegno Hera – che fornisce indicazioni precise per accedere alle varie agevolazioni economiche previste.
I mille volti dei nostri servizi Fornendo servizi ambientali, energetici ed idrici a oltre 4 milioni di persone e 250 mila aziende, il Gruppo Hera lavora da sempre per garantire prestazioni sempre più efficienti, puntuali e sostenibili.
Tanti gli indicatori che raccontano la portata e il valore di questo impegno, fatto di radicamento territoriale, innovazione, vicinanza e cura del cliente: 170 stazioni ecologiche per la raccolta differenziata, 123 sportelli con tempi di attesa contenuti (meno di 12 minuti), call center differenziati per target, 263 mila iscritti ai servizi on- line, circa 14% dei clienti con la bolletta elettronica (primato italiano nel campo delle utility), performance superiori agli obblighi di legge per quanto riguarda la sicurezza del servizio, offerte commerciali orientate al risparmio energetico e alla tutela dell’ambiente (con lo 0,1% di reclami pervenuti a fronte dei contratti conclusi), e tutele a garanzia del cliente anche superiori rispetto a quelle previste dall’Autorità.
Senza contare i tanti progetti innovativi sviluppati per il territorio e la comunità: 78.000 studenti coinvolti lo scorso anno scolastico attraverso i progetti di educazione ambientale, iniziative per il recupero delle eccedenze alimentari (oltre 8.500 pasti recuperati in un anno), il riuso di ingombranti in buono stato (507 tonnellate nel 2015) e di farmaci non ancora scaduti (già 88 le farmacie coinvolte), quattro asili nido e 17 centri estivi convenzionati. I visitatori ai 21 impianti visitabili in Emilia-Romagna, infine, sono stati 3.400 nel 2015.
Nel 2015 8,1 milioni di euro di sostegni tariffari e bollette rateizzate per 119 milioni di euro.
Ma la parte più importante di questo impegno riguarda, appunto, le utenze in difficoltà, con sostegni tariffari che fra servizi idrici ed energetici hanno superato, complessivamente, gli 8 milioni di euro, anche attraverso l’erogazione di bonus e agevolazioni che vanno ad aggiungersi a quelle previste dall’Authority.
Solo nel 2015, Hera ha poi rateizzato bollette per un valore totale di 119 milioni di euro, aiutando così famiglie e imprese. In sette comuni, inoltre, sono stati attivati appositi protocolli con gli enti locali per prevenire la sospensione delle forniture ai clienti in difficoltà.
Bene anche il fondo fughe, uno strumento di tutela omogeneo su tutto il territorio predisposto da Hera, in accordo con Atersir, per tutelare famiglie e aziende e che prevede rimborsi fino a 10 mila euro in caso di perdite occulte di acqua a valle del contatore: nel biennio 2014-2015, infatti, sono state rimborsate 16.500 utenze, per un importo medio pari a 1.280 euro e un valore complessivo di 21 milioni di euro.
Aggiornata SOStegno Hera, la guida per le utenze in difficoltà
Tutte le informazioni per sapere come accedere alle tante agevolazioni tariffarie sono indicate su SOStegno Hera, la guida dedicata alle utenze in difficoltà che Hera ha appena aggiornato e che può essere consultata anche on-line all’indirizzo www.gruppohera.it/clienti/casa/sos_sostegno_hera.

La storia
L’artista Giorgio Cattani: gli immigrati li prendo a casa mia

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“Quando andavo al cinema dell’oratorio salesiano, da bambino, sentivo sempre dire “prima le donne e i bambini”. Che si trattasse di un film di indiani o dell’assalto dei pirati, in tutte le situazioni di pericolo, si diceva sempre questa battuta. Questa volta alle donne e ai bambini è stata sbarrata la strada e ne sono indignato”.
Parla chiaro l’artista Giorgio Cattani, durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina presso la galleria d’arte Fabula Fineart a Ferrara, e nelle sue parole c’è la volontà di fare un concreto gesto di apertura nei confronti degli immigrati.

Nato a Ferrara, insegnante all’Accademia d’Arte di Brera, Giorgio Cattani, artista quotato a livello mondiale, si accalora quando ricorda di aver avuto notizia dei fatti di Gorino durante la sua permanenza a Colonia per una fiera d’arte:”Mi ha molto rattristato il fatto che quanto successo a Gorino suscitasse nel pubblico tedesco presente alla mostra più indignazione di quanto ne potessi cogliere nelle parole dei miei concittadini. Nella Cattedrale di Colonia è stata posto un barcone a ricordo della tragedia delle persone morte in mare nella speranza di raggiungere le nostre coste. Nella chiesa di Goro invece c’è scritto “Non vi vogliamo qui”. Ci si chiede sempre “Perché gli immigrati non te li porti a casa tua?”. Ecco io li porto a casa. Mi dichiaro disponibile ad ospitare alcune di quelle persone rifiutate dagli abitanti di Gorino o, se la situazione si fosse già risolta, qualsiasi altro rifugiato che ne avesse bisogno” – e continua – “sono rientrato solo da un giorno in Italia e mi devo aggiornare sull’attuale situazione ma mi muoverò quanto prima per attivare tutta la procedura burocratica perché le mie non rimangano solo parole”.

Cattani è un uomo d’azione, come ricorda lui stesso “La mia ricerca in arte è da sempre legata al quotidiano, al tempo presente. Questo che faccio è un gesto che mi appartiene: sono stato un ragazzo degli anni ’60, attivo in politico e a livello sociale. Sono partito a Firenze durante la storica alluvione e non mi sono mai tirato indietro quando c’era da impegnarsi. Gli artisti sono testimoni del proprio tempo ma non danno soluzioni, per quello ci vogliono i politici. Nella nostra città ci sono dei personaggi negativi che soffiano sempre sulla benzina, vogliono che passino solo messaggi negativi. I problemi non possono essere risolti creando dei nemici. Le difficoltà devono muovere le mani tese. Se il politico non lo capisce è un delinquente”.

E’stato appena pubblicata una monografia del maestro Cattani che potrà essere acquistata presso la galleria d’arte Fabula Fineart, prima della messa in vendita, a breve, nelle librerie e il cui ricavato sarà interamente devoluto alle popolazioni terremotate.” Sono stato accusato di strumentalizzare il discorso degli immigrati mentre, nel nostro paese, succedeva questa catastrofe del terremoto. Questo è il mio modo di esserci anche per queste persone”.

Terra Matrigna: il caporalato nelle campagne italiane

È entrata in vigore ieri, 4 novembre, la nuova legge sul contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, meglio nota nel dibattito pubblico come ‘legge sul caporalato’, approvata dalla Camera dei Deputati a fine ottobre. Il testo affronta il fenomeno criminale del caporalato aggiornandone la definizione, inasprendo le pene per gli sfruttatori e prevedendo nuove misure, come la confisca dei beni e l’adozione di misure che preservano l’operatività dell’azienda e, di conseguenza, l’occupazione dei lavoratori, oppure ancora il reinserimento per le vittime.
La legge riconosce finalmente un fenomeno di dimensioni troppo estese per poter essere ignorato. In particolare, come spiega sulle pagine di Internazionale Enzo Ciconte – uno dei massimi esperti italiani di associazioni mafiose – modifica “in maniera sostanziale l’articolo 603 bis del codice penale (intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro)”, riformula così il reato di caporalato, in particolare allargando “le maglie della responsabilità al datore di lavoro che “sottopone i lavoratori a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno”. Come a dire che non deve esserci per forza un “caporale” o un’organizzazione criminale perché un bracciante sia sfruttato”.

Un momento della presentazione di The Harvest alla Sala Boldini
Un momento della presentazione di The Harvest alla Sala Boldini

Mercoledì sera alla Sala Boldini, nell’ambito della Festa della legalità e della responsabilità 2016, un incontro ha messo insieme proprio il tema del caporalato con un altro di scottante attualità: quello dell’immigrazione. Durante la serata, infatti, è stato presentato il progetto cinematografico “The Harvest”, il raccolto, sullo sfruttamento della comunità Sikh – originaria della regione indiana del Punjab – nelle campagne dell’Agro Pontino, in particolare nei lavori di semina e raccolta che si svolgono sotto le serre. Il regista, Andrea Paco Mariani, ha parlato di “un sistema ben strutturato e scientifico di sfruttamento”, un fenomeno tanto più inquietante perché si svolge “alla luce del sole” e insinuandosi fra legalità e illegalità.
La comunità Sikh nella provincia di Latina è numerosa, 25-30 mila persone circa, ed è presente ormai da diversi anni, tanto che ormai si parla già di seconde generazioni. Quasi tutti i componenti risiedono in Italia con regolari documenti e lavorano nei campi e nelle serre con regolari contratti: il problema è che se su questi ultimi compaiono “otto giorni mensili”, i braccianti ne lavorano “ventinove e mezzo, perché non ci sono nemmeno le domeniche”, ha spiegato Mariani. Lo sfruttamento riguarda anche il salario e le condizioni di lavoro: le paghe vanno dai due ai massimo quattro euro l’ora, ben al di sotto del minimo contrattuale, si pratica il cottimo, e le giornate lavorative sono di dodici ore, senza rispettare un ciclo stagionale, perché si lavora anche in serra. Per mantenere questi ritmi, ha detto Paco Mariani, “i lavoratori assumono anfetamine, oppiacei e antispastici”, “di nascosto”, perché la comunità stigmatizza fortemente questi comportamenti. Proprio dal consumo di droghe nel febbraio 2015 sono partiti Paco Mariani e collettivo Smk Videofactory, ma quando sono scesi a Latina fra aprile e giugno di quest’anno, si sono resi conto che “era solo la punta di un iceberg”. “Spesso i caporali stessi sono indiani ed esistono addirittura agenzie in India che convincono gli agricoltori a vendere i loro pochi averi per racimolare il denaro necessario a comprare il loro pacchetto completo: viaggio, lavoro, vitto e alloggio”, naturalmente in Italia non li attende “niente di tutto ciò” e quindi si può parlare di una vera e propria truffa se non di “una tratta”, come l’ha definita il regista.

Un momento della presentazione di The Harvest alla Sala Boldini
Un momento della presentazione di The Harvest alla Sala Boldini

Per parlare di questi temi Mariani e Smk Videofactory hanno scelto di percorrere una strada due volte originale: per il mix di linguaggi utilizzati nel film e per il metodo di finanziamento.
Per ri-narrare le testimonianze raccolte, “The Harvest” utilizza tre linguaggi diversi: il reportage; il racconto di una giornata vissuta da tre personaggi, un ragazzo Sikh in Italia da otto anni, che ha perso il lavoro diverse volte “perché ha provato ad alzare la testa”, una ragazza della seconda generazione e un giornalista, arrivato sul luogo per fare un’inchiesta sui lavoratori sikh della zona; infine il musical. Questa scelta, ha spiegato Paco Mariani, nasce non solo “dalla nostra volontà di sperimentare linguaggi nuovi, oltre quello del reportage che sentiamo più nostro”, ma anche dalla necessità di “tutelare chi si è fidato di noi e ci ha raccontato la sua storia” e recuperare parte della cultura Sikh all’interno del lavoro, in modo da far diventare queste persone non solo oggetti, ma soggetti della narrazione: “ci interessava contaminarci con la cultura del Punjab e volevamo uscire dal racconto pietistico del povero ragazzo sfruttato”.
Per quanto riguarda il finanziamento del progetto, invece, è stata avviata una campagna di crowdfunding, che è tuttora in corso. La “coproduzione popolare”, come la chiamano i ragazzi del collettivo bolognese, è una scelta sia pratica sia etica: è “la sintesi fra accessibilità e diffusione delle opere e loro nuove forme di sostenibilità”, inoltre permette al progetto di acquisire una “maggiore legittimità”, perché la comunità investe perché vuole che si parli di quel tema.

Ed è importante che se ne parli perché, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, il caporalato in agricoltura non è un fenomeno solo delle terre del Sud e del Centro Italia, ma riguarda anche le campagne del Nord. Sul “Il Venerdì di Repubblica” del 28 ottobre un articolo di Daniele Castellani Pirelli basato sull’ultimo rapporto “Agromafie e Caporalato” dell’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai-Cgil, parla di 430 mila lavoratoriitaliani e stranieri – vittime del caporalato, tra i 30 e i 50 mila in più rispetto a quelli riscontrati nel rapporto precedente (2014). Lavoratori che, come si legge ancora nell’articolo, possiamo trovare per esempio a raccogliere i meloni nella vicina Sermide, oppure qui a Ferrara nelle campagne di Gallo, come è emerso da una testimonianza di un ragazzo durante la stessa serata di mercoledì: “Quello che voi fate vedere in questo documentario, io l’ho vissuto anche a Ferrara per tre anni, insieme ad altri ragazzi pakistani e africani”.

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Fonte: Terzo Rapporto Agromafie e Caporalato, Osservatorio Placido Rizzotto
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Fonte: Terzo Rapporto Agromafie e Caporalato, Osservatorio Placido Rizzotto

Per partecipare e sostenere il progetto “The Harvest” visita il sito: www.theharvest.it.
Pagina fb: www.facebook.com/theharvestdocumentary

Guarda i trailer
Lo spiegone

L’assemblea dei braccianti

Il blitz