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Giorno: 15 Novembre 2016

La newsletter del 15 novembre 2016

Da: Comune di Ferrara

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Convegno mercoledì 16 e giovedì 17 novembre dalle 15
‘I libri di Giorgio Bassani: traduzioni, tradizioni, negoziazioni’

Punterà i riflettori sulle traduzioni in altre lingue dei romanzi di Bassani, e sull’influenza da questi esercitata sulla letteratura straniera contemporanea, il convegno in programma nei pomeriggi di mercoledì 16 e giovedì 17 novembre, dalle 15, nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. L’iniziativa dal titolo ‘I libri di Giorgio Bassani: traduzioni, tradizioni, negoziazioni’, è organizzata dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giorgio Bassani e dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, ed è curata da Cristina Montagnani e Matteo Galli.

Il centenario della nascita di Giorgio Bassani ha offerto occasione per numerose iniziative, in Italia e in Europa; questa di Ferrara si segnala per la sua peculiarità, giacché per la prima volta al centro dell’indagine viene collocata la ricezione dello scrittore e della sua opera fuori dall’Italia. Verrà quindi affrontato il tema delle traduzioni nelle lingue più importanti del mondo occidentale, ma anche dell’influenza che i romanzi bassaniani hanno esercitato sulla letteratura straniera coeva. Accompagna il convegno una mostra, che porta lo stesso titolo, e che si propone di documentare i rapporti fra lo scrittore e l’editoria al di là dei confini nazionali.

PROGRAMMA:

MERCOLEDÌ 16 NOVEMBRE DALLE 15

Introduzione di Cristina Montagnani
Saluti: Giorgio Zauli, rettore dell’Università di Ferrara; Giulio Ferroni, presidente del Comitato Bassani; Matteo Galli, direttore del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Ferrara.
Interventi di:
Domenico Scarpa (Centro internazionale di studi Primo Levi, Torino): Paperback writer.
Andrea Bresadola (Università di Macerata): La ricezione di Bassani nella Spagna franchista: traduzioni e censura.
Silvia Datteroni: Giorgio Bassani in Spagna: ricezione e critica dal franchismo alla contemporaneità.
Bernard Urbani (Université d’Avignon et des Pays de Vaucluse): Deux réécritures de «La notte del ’43»: «Un certain Felloni» (Michèle Lesbre), «Le silence éclatant des rêves» (Rachid Faggioli).
Vincent Raynaud (Éditions Gallimard): L’opera di Giorgio Bassani in Gallimard, passato e presente.
Anna Wasilewska: Giorgio Bassani in Polonia: una presenza incostante.

GIOVEDÌ 17 NOVEMBRE DALLE 15

Interventi di:
Paola Spinozzi (Università di Ferrara): Giorgio Bassani e Tim Parks fra Italia e Inghilterra.
Valerio Cappozzo (University of Mississipi): Le lezioni americane di Giorgio Bassani.
Jamie McKendrick: Rifacendo «Il romanzo» in inglese: la terza traduzione.
Isabella von Treskow: Giorgio Bassani e la «condizione ebraica» nella critica letteraria.
Rosy Cupo (università di Ferrara): presentazione della mostra I libri di Giorgio Bassani: traduzioni, tradizioni, negoziazioni.

La mostra sarà inaugurata alle 18 a Palazzo Turchi di Bagno

POLIZIA MUNICIPALE – Operazione degli agenti in collaborazione con i cittadini
Rintracciato attraverso i ‘social’ il pirata della strada in bicicletta
15-11-2016

Il ciclista che nella serata del 28 ottobre scorso, all’incrocio di via Montebello con via Renata di Francia, aveva tagliato la strada ad un ciclomotore dandosi alla fuga, è stato rintracciato dalla pattuglia della Polizia Municipale che ha rilevato il sinistro.
Alla scena della collisione, che a causato l’infortunio del conducente del ciclomotore, erano presenti alcune persone e sulla carreggiata era rimasto il fanale della bicicletta. Attraverso le testimonianze e queste tracce, ma soprattutto attraverso i ‘social’, gli Agenti hanno individuato e raggiunto il colpevole dell’incidente.
Infatti il nome del giovane uomo, G.M. di Ferrara, conosciuto nella zona dell’incidente, è stato individuato dal personale intervenuto e rintracciato tramite le pagine “facebook”, dove lo stesso, ingenuamente aveva postato la fotografia della sua gamba ferita. Benché si tratti la persona senza fissa dimora, con accurate ricerche gli agenti lo hanno rintracciato a casa di una parente che pure confermava l’episodio del sinistro. Ora tutto il fascicolo relativo all’omissione di soccorso è all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria.

LAVORI PUBBLICI E SICUREZZA – Azione della Polizia Municipale e Uffici tecnici per la sicurezza e il decoro della città
Completato il secondo blocco di operazioni di pulizia e manutenzione della segnaletica stradale

E’ stato completato, a cura dell’Unità Operativa viabilità e segnaletica, il secondo intervento di pulizia e manutenzione della segnaletica stradale oggetto d’imbrattamento.
Il primo intervento, condotta tra l’ottobre 2015 e il marzo 2016, ha contemplato la ripulitura di 138 cartelli e la sostituzione di 40; il secondo, avviato in aprile e recentemente concluso, ha visto la ripulitura di 203 cartelli stradali e la sostituzione, in quanto non più soggetti alle caratteristiche e norme tecniche obbligatorie, di altri 13. L’operazione ha avuto il costo complessivo di euro 22.900.
L’Amministrazione ringrazia i tanti cittadini che con senso civico segnalano, agli uffici o alla Polizia Municipale, queste situazioni determinate da odiosi comportamenti condotti per lo più da ignoti che non considerano le conseguenze di queste bravate: azioni che comportano un costo a carico di tutta la comunità, una immagine di degrado, ma soprattutto un pericolo per la sicurezza stradale. Molti dei cartelli imbrattati o coperti da adesivi di ogni genere (matrimoni, lauree, attività diverse) sono a tal punto macchiati da coprire o impedire la corretta lettura dell’indicazione o divieto stradale.
Accade talvolta, anche se non con la frequenza che la Polizia Municipale auspicherebbe, che si riesce a risalire ai trasgressori e ad applicare loro le sanzioni prevista dal Codice della Strada.

ASSESSORATO ALLA CULTURA – Domenica 20 novembre alle 17.30 al Teatro Cortazar (via Ricostruzione)
Il circo contemporaneo va in scena con lo spettacolo ‘Sale’

Domenica 20 novembre 2016 alle 17.30 nella sede del Teatro Julio Cortazar – in via Ricostruzione 40 a Pontelagoscuro di Ferrara – andrà in scena lo spettacolo di circo contemporaneo “Sale” di Gianluca Gentiluomo. L’appuntamento di giocoleria ed equilibrismo su corda molle e corda verticale è il terzo della rassegna di circo contemporaneo “Totem-Gravità zero”, in calendario dal 23 ottobre al 4 dicembre e presentata su Cronacacomune del 20 settembre 2016.

‘Sale’ il terzo spettacolo della rassegna ‘Totem-Gravità Ø’ in scena il 20 novembre 2016 al Teatro Julio Cortazar di Pontelagoscuro (FE) propone agli spettatori di tutte le età l’affascinante disciplina dell’equilibrismo declinata nella lingua del teatro contemporaneo. Lo spettacolo, ideato da Gianluca Gentiluomo e diretto da Milo Scotton (Milo&Olivia), nei suoi due anni di gestazione e ricerca internazionale è stato supportato e arricchito da tanti ‘occhi esterni’ tra drammaturghi, danzatori, artisti di circo, fantasisti e musicisti.

Allo spettacolo è legato il workshop di tre giorni ‘Ricerca del movimento in aria’ dedicato alla pratica della corda verticale, che si terrà sempre negli spazi del Teatro Cortazar dal 18 al 20 novembre. Il workshop è aperto a tutti, da chi vuole cominciare a chi è già a un buon livello e desidera perfezionarsi. Chi già pratica tessuti aerei potrà sperimentare la tecnica della corda applicata ai tessuti.

‘Sale’ rientra nella rassegna di Circo contemporaneo ‘Totem-Gravità Ø’ organizzata dal Teatro Nucleo con il sostegno del Comune di Ferrara e dalla Regione Emilia Romagna.
La rassegna, alla sua prima edizione, ha preso il via lo scorso lo scorso 23 ottobre 2016 con lo spettacolo ‘Über-marionetten’ del collettivo Duodorant a cui è seguito il 6 novembre ‘Sogni in scatola’ di Nani Rossi. Il 20 novembre andrà in scena ‘Sale’ di Gianluca Gentiluomo e infine, a chiudere la rassegna, il 4 dicembre il collettivo Laden Classe con lo spettacolo ‘193 Problemi’.
Si va in scena sempre la domenica alle 17.30 all’interno del Teatro Cortazar di Pontelagoscuro e tutti gli spettacoli sono adatti ad un pubblico dagli 1 ai 99 anni.
‘Totem-Gravità Ø’ vuole proporsi come nuovo punto di riferimento per la sperimentazione artistica e la promozione della cultura circense in Regione e nel resto d’Italia, per offrire a questa affascinante disciplina artistica una visibilità che a oggi, nel nostro paese, fatica a ottenere.
Il Teatro Nucleo prosegue dunque la sua vocazione di Centro di sperimentazione e ricerca teatrale in termini inclusivi. “Totem-Gravità Ø” si inserisce infatti in un progetto più ampio, il “Totem”, di respiro annuale, multidisciplinare e interregionale, che vede il coinvolgimento di partner come il Comune di Ferrara, la Regione Emilia Romagna e il Mibact, nonché numerose realtà associative italiane.

Durata spettacolo: 40 minuti; adatto a un pubblico da 1 a 99 anni.
Biglietti: intero 8€, ridotto 5€ (bambini fino ai 12 anni), bambini fino ai 4 anni gratis. I biglietti sono acquistabili in loco mezzora prima degli spettacoli, con la possibilità di prenotare anticipatamente scrivendo a organizzazione@teatronucleo.org.
E’ inoltre attivo il servizio di biglietteria online tramite il portale TicketLand 2000. Link diretto: http://goo.gl/n57TS3 (i biglietti saranno ritirabili in teatro prima dello spettacolo esibendo il codice rilasciato dal portale)

Per info sullo spettacolo: www.gianlucagentiluomo.com – promo su https://www.youtube.com/watch?v=pcsjfiFrH18

Per info su Teatro Nucleo: Ufficio stampa del Teatro Julio Cortàzar, via Ricostruzione 40, Pontelagoscuro di Ferrara, tel. 0532 464091, sito www.teatronucleo.org

MUSEO DI STORIA NATURALE – Studio partecipato con i cittadini per il fenomeno della mortalità stradale degli animali
Già cento segnalazioni per il progetto ‘Delta Road Kill’

‘Delta Road Kill’ è il progetto lanciato un mese fa dal Museo civico di Storia Naturale di Ferrara (via De Pisis 24) in collaborazione con l’Università di Trieste per studiare il fenomeno della mortalità stradale degli animali nelle province del Delta del Po. Nel giro di queste settimane sono già state raccolte un centinaio di segnalazioni.

Il progetto fa parte delle iniziative dedicate alla Citizen Science (la scienza dei cittadini), pensata per sensibilizzare e rendere partecipi le persone ai progetti scientifici. Per saperne di più visita Cronacacomune.

Dopo alcuni mesi di rodaggio della piattaforma online e dell’applicazione per smartphone e tablet ad essa associata, il 10 ottobre 2016 il Museo ha avviato ufficialmente la sua sezione di Scienza dei Cittadini con vari progetti, tra cui la raccolta di osservazioni sul fenomeno degli investimenti stradali nelle province di Ferrara, Ravenna e Rovigo. Gli scopi del progetto, che affiancherà ai dati raccolti dai cittadini anche il monitoraggio sistematico di alcuni tratti di strade, sono quelli di individuare le specie più colpite dal fenomeno, i corridoi di spostamento della fauna e i tratti stradali più critici e di studiare soluzioni che riducano il rischio di incidente per gli animali e per l’uomo. I dati daranno informazioni anche sull’effettiva presenza di determinate specie nei territori studiati.
Per partecipare, basta iscriversi al sito iNaturalist.org e aderire al progetto Delta Road Kill: una volta ‘loggati’, tutti i contenuti del sito appariranno in italiano. E’ possibile accedere ad iNaturalist anche tramite i profili Facebook, Twitter, Flickr e di altri social network.
Per altre informazioni sul Museo e la citizen science, collegarsi alla pagina web Scienza dei Cittadini – Citizen Science.

IL PROGETTO ‘Delta Road Kill’ – Le strade sono una causa frequente di morte per gli animali: si stima che in Europa dai 10 ai 100 milioni di uccelli, mammiferi, rettili ed anfibi vengano uccisi da collisioni con veicoli. Il territorio della Pianura Padana orientale, formatosi con l’evoluzione del Delta del Po, è una zona di grande interesse naturalistico che convive con aree fortemente utilizzate e trafficate dall’uomo.
Con ‘DRK-Delta Road Kill, animali investiti sulle strade del Delta del Po’, il Museo di Storia Naturale di Ferrara invita tutti coloro che percorrono le strade delle provincie di Ferrara, Rovigo, Ravenna e comuni limitrofi a segnalare il ritrovamento di animali uccisi dall’impatto con i veicoli.
Gli scopi sono:
– stabilire quali sono le specie più colpite;
– individuare le rotte di spostamento preferite dagli animali;
– stabilire se ci sono e quali sono i punti di maggior conflitto fra percorsi degli animali e strade;
– cercare soluzioni per ridurre la mortalità degli animali ed il rischio di impatto per i veicoli;
– avere un’idea più chiara degli effetti esercitati dalle strade sull’ambiente naturale per progettare soluzioni a basso impatto.
Le segnalazioni corredate da fotografie validate dalla comunità di iNaturalist riceveranno il livello di qualità ‘Ricerca’ e confluiranno in Gbif, Global Biodiversity Information Facility, database mondiale della biodiversità.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Dal giovedì 17 novembre per tre giorni in via Scienze. Sabato 19 novembre apertura straordinaria fino alle 18.30
Bassani, il dono Foscari e l’Ariostea. La Biblioteca espone il manoscritto autografo de ‘Il Giardino dei Finzi Contini’

Da giovedì 17 novembre e per soli tre giorni, nella sala Ariosto della Biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17), in concomitanza con il convegno internazionale “Giorgio Bassani. 1916-2016”, organizzato dal Comitato Nazionale per il centenario dalla nascita di Bassani e dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, sarà pubblicamente esposto il manoscritto originale de ‘Il Giardino dei Finzi Contini’, l’opera più nota del celebre autore.

Un’importante opportunità per valorizzare e approfondire la conoscenza di un documento tanto prezioso quanto affascinante, da pochi mesi patrimonio della Biblioteca Ariostea, ma ormai parte integrante delle sue collezioni. Il manoscritto, composto da quaderni scritti di pugno da Bassani tra il 1958 e il 1961, è stato donato alla città di Ferrara dall’avvocato Ferigo Foscari, nipote della contessa Teresa Foscolo Foscari, “musa ispiratrice” del grande scrittore ferrarese, senza il cui aiuto “Il Giardino dei Finzi Contini non sarebbe mai stato scritto”, come recita la dedica.

L’esposizione, che sarà completata dalla seconda bozza dattiloscritta de ‘L’Airone’, con correzioni e
note a mano dello stesso Bassani, potrà essere visitata da giovedì 17 a sabato 19 novembre nei consueti orari di servizio della Biblioteca Ariostea con un’apertura straordinaria di Palazzo Paradiso nel pomeriggio di sabato con orario continuato fino alle 18,30. Un’occasione da non perdere per ammirare a distanza di più di mezzo secolo il metodo di lavoro, lo stile, le incertezze e i ripensamenti del genio creativo di Giorgio Bassani.

BENI MONUMENTALI E URBANISTICA – Presentato dal Comitato celebrazioni rossettiane in residenza municipale
Un calendario di appuntamenti e azioni per valorizzare il patrimonio di Biagio Rossetti

Questa mattina, martedì 15 novembre nella sala degli Arazzi della residenza municipale di Ferrara, i componenti del “Comitato tecnico-scientifico per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Biagio Rossetti” hanno illustrato ai giornalisti dettagli e obiettivi del proprio programma di attività. Nell’occasione, è stato inoltre presentato il programma del convegno internazionale ‘Biagio Rossetti e il suo tempo’, organizzato a Ferrara, dal 24 al 26 novembre 2016, dal Dipartimento di Architettura dell’Università cittadina.

Oltre ai componenti del Comitato, con il presidente Francesco Ceccarelli, hanno partecipato all’incontro e sono intervenuti anche il sindaco Tiziano Tagliani l’assessore comunale ai Beni Monumentali Aldo Modonesi, Roberto Di Giulio e Alessandro Ippoliti (Dipartimento di Architettura Università di Ferrara) e Fabio Donato (Dipartimento di Economia; Management, Territorio) .

Costituzione del Comitato tecnico-scientifico per le celebrazioni del quinto centenario della morte di Biagio Rossetti e programma delle prime attività

A cinquecento anni dalla morte di Biagio Rossetti (1447c.- 1516), Ferrara si prepara a onorare la memoria del grande architetto e urbanista rinascimentale e a celebrarne degnamente la figura, attraverso iniziative culturali e scientifiche ben mirate e di ampio respiro nazionale e internazionale.

Per coordinare e promuovere questi importanti eventi, che coinvolgeranno Ferrara e Roma in un arco di tempo biennale (2016-2018), il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con DM del 23 ottobre 2016, ha provveduto a istituire un apposito Comitato tecnico-scientifico per le celebrazioni del quinto centenario della morte di Biagio Rossetti, presieduto dal prof. Francesco Ceccarelli dell’Università di Bologna, con presidenza onoraria affidata all’Arch. Carlo Bassi e composto da 14 membri di elevato profilo tecnico scientifico, in rappresentanza di altrettante istituzioni:

(http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_2050093155.html)

Il Comitato, già riunitosi collegialmente in due occasioni, tra Roma e Ferrara, ha preso in esame alcuni progetti, deliberandone l’approvazione e facendo richiesta di finanziamento al MIBACT per dare attuazione a una parte di essi. In particolare ha posto sotto la sua egida il Convegno internazionale di studi: Biagio Rossetti e il suo tempo, già finanziato dall’Ateneo di Ferrara e programmato per le giornate del 24-26 novembre 2016, che sarà pertanto il primo evento di carattere scientifico ad essere promosso nel quadro delle celebrazioni rossettiane.

A seguire, i progetti approvati e in attesa di finanziamento sono i seguenti:

1: La realizzazione di una mostra su Biagio Rossetti e l’architettura (su proposta della sezione ferrarese di Italia Nostra con la partecipazione del Comune di Ferrara e dell’ Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio) da tenersi a Ferrara nel 2017, la quale prevede un nucleo espositivo centrale (dove verranno esposti documenti, disegni, modelli, mappe interattive, ecc.) e una parte “itinerante” con diverse “stazioni” in corrispondenza dei principali edifici rossettiani della città.

Le grandi architetture religiose, quelle civili e quelle militari potranno così essere visitate seguendo itinerari ben precisi e in maniera del tutto originale, grazie anche all’allestimento, all’interno di ciascun edificio selezionato, di installazioni multimediali che aiutino a leggere criticamente le opere rinascimentali nello spazio e nel tempo.

Per giungere agli obiettivi previsti sono previste anche specifiche attività di ricerca mirate ad acquisire nuove informazioni storiche su alcuni edifici ancora oggi poco documentati. Particolare attenzione sarà infine rivolta alla spiegazione dell’originale linguaggio architettonico impiegato da Rossetti, senza perdere di vista gli interventi successivi che si sono svolti su quegli stessi edifici, fino a documentare gli effetti del terremoto del 2012 e i restauri che ne seguiranno.

2: La realizzazione di un secondo evento espositivo (proposto dalla Fondazione Bruno Zevi di Roma), da tenersi nella capitale nel corso del 2018 in concomitanza con le celebrazioni per il centenario della nascita di Bruno Zevi (architetto e critico, tra i massimi studiosi del maestro ferrarese) e incentrato su di una rilettura della mostra su Biagio Rossetti del 1956, curata dallo stesso Zevi nel ridotto del Teatro Comunale di Ferrara.

La Fondazione Zevi conserva infatti ancora nei suoi archivi la documentazione grafica e fotografica relativa a quella storica esposizione (la prima mostra di architettura che fu realizzata nell’Italia del dopoguerra), che si potrà riproporre in chiave contemporanea e critica con filmati, animazioni e nuovi renderings.

3: La promozione di un progetto formativo sperimentale per gli allievi delle Scuole di Specializzazione in Restauro e per i laureandi in Restauro, da attuarsi con esperienze di studio e tirocinio sui cantieri di restauro delle opere rossettiane colpite dal sisma del 2012.

L’apertura, nel corso del 2017, di numerosi cantieri di restauro di edifici pubblici ascritti al catalogo delle opere di Biagio Rossetti, potrebbe consentire a molti giovani specializzandi in restauro di potenziare il proprio curriculum con esperienze sul campo di grande valore formativo.

Il progetto si pone l’obiettivo di definire un protocollo di intesa tra diversi soggetti quali gli Enti proprietari degli edifici, in particolare Comune di Ferrara, MiBACT, Arcidiocesi di Ferrara- Comacchio; la Regione Emilia- Romagna-Agenzia Regionale per gli interventi post-sismici; il MIUR e in particolare le Scuole di Specializzazione in Restauro, qualificandosi come una prima sperimentazione istituzionalizzata di formazione teorico-pratica sul modello dei Policlinici dei beni culturali teorizzati da Giuliano Volpe.

4: Lo sviluppo di un progetto di valorizzazione della figura e delle opere di Biagio Rossetti in ambito internazionale, da attuarsi attraverso specifici bandi di idee, in vista dello European Year of Cultural Heritage del 2018 e dei relativi fondi europei ad esso connessi.

5: La organizzazione di cicli di conferenze e incontri divulgativi rivolti alla cittadinanza per far conoscere diffusamente la figura del maestro ferrarese del Rinascimento e le sue opere.

6: La promozione di spettacoli e iniziative di comunicazione attraverso eventuali mostre fotografiche e proiezioni filmiche. Tra questi eventi si segnala la proiezione di un video appositamente realizzato dal Prof. Carlo Magri sulla fortuna dell’Addizione erculea e dell’architettura rossettiana in alcuni film girati a Ferrara da registi italiani e stranieri. La proiezione si terrà a Ferrara, presso la Sala Boldini, sabato 17 dicembre 2016 alle ore 16.30.

Per info e comunicazioni:

Ufficio Ricerche Storiche
Francesco Scafuri (responsabile)
tel. 0532 419275 f.scafuri[at]comune.fe.it

sede Servizio Beni Monumentali – Centro Storico, piazza del Municipio, 21 Ferrara

INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE – Presentate dai gruppi M5S e GOL in Consiglio comunale
Richieste in merito ai lavori al Baluardo dell’Amore e ai progetti affidati a Camelot

Queste le interrogazioni e interpellanze pervenute:

– Il consigliere Fochi (gruppo M5S in Consiglio comunale) ha interrogato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore ai Lavori pubblici Aldo Modonesi in merito ai lavori del Baluardo dell’Amore;

– il consigliere Rendine (gruppo GOL in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora ai Servizi alla persona Chiara Sapigni in merito ai progetti affidati alla cooperativa Camelot.

>> Pagina riservata alle interpellanze/interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali e relative risposte (a cura del Settori Affari Generali/Assistenza agli organi del Comune di Ferrara)

GIUNTA COMUNALE – Le principali delibere approvate nella seduta del 15 novembre 2016
Piano per l’inserimento lavorativo di persone fragili, il Savonarola illuminato d’azzurro, le iniziative natalizie in centro, un’area per le attività di ‘soft air’

Queste le principali delibere approvate nella riunione della Giunta comunale di martedì 15 novembre:

Assessorato alla Sanità, Servizi alla Persona, Politiche Familiari, assessore Chiara Sapigni:
Piano Integrato territoriale per l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità
Ha ottenuto il via libera della Giunta l’accordo di programma (in attuazione della Legge regionale 14/15, articolo 4, comma 3) con cui la Regione Emilia Romagna, l’Azienda sanitaria di Ferrara e gli Enti Locali del distretto Centro Nord (ossia i Comuni di Ferrara, Voghiera, Masi Torello, Berra, Copparo, Formignana, Jolanda di Savoia, Ro Ferrarese, Tresigallo) approveranno il Piano Integrato territoriale dell’ambito distrettuale Centro Nord, per l’integrazione dei servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari in funzione della realizzazione di percorsi a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità.
Il piano definisce gli obiettivi, le priorità e le misure d’intervento, nonché l’organizzazione dell’equipe multiprofessionale.
“Lo scopo della programmazione – come si legge nel testo del Piano stesso – e’ promuovere l’inserimento attivo sul mercato del lavoro delle persone vulnerabili, supportandole verso un percorso di autonomia possibile, mediante una progettazione personalizzata proposta ai soggetti interessati da un’equipe professionale composta da operatori esperti dei servizi per il lavoro e, a seconda della necessità, dei servizi sociali e/o sanitari, definendo un patto con le persone prese in carico, e sostenendole nel percorso concordato, in un monitoraggio periodico dell’andamento del progetto. Per il perseguimento di tali finalità, i servizi citati investiranno nel progetto risorse economiche e professionali secondo le necessità, mettendo in valore e a sistema il quadro dei servizi esistenti ed il supporto della rete e delle competenze del terzo settore, con l’impegno ad ottimizzare e a non sovrapporre le disponibilità, anche in riferimento alla programmazione delle misure da finanziare sulla quota di FSE assegnato al distretto (€. 768.211,29), ed avvalendosi pertanto delle opportunità già offerte dai servizi d’istituto dei Centri per l’Impiego (CpI), dalle progettazioni in corso in integrazione a tali servizi, finanziate dalla Regione sul FRD e sul FSE, e valutando le intersezioni con il programma “SIA” del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, e con l’istituendo “RES” della Regione Emilia-Romagna”.

Sostegno a progetti sociali
Sarà finanziata con parte della quota del Fondo regionale per la non autosufficienza assegnata, per il 2016, al Comune di Ferrara l’erogazione di 20mila euro che sarà destinata al Centro Servizi per il volontariato – Agire sociale di Ferrara, per il progetto ‘La società a teatro’. Rassegna che promuove le locali pratiche teatrali applicate al sociale, come strumento di espressione, terapia, integrazione e formazione.
Altri 4mila euro, provenienti dallo stesso fondo, saranno destinati alla Cooperativa sociale integrazione lavoro di Ferrara, per il progetto Caa – Comunicazione aumentativa alternativa. Il progetto si rivolge a persone con disabilità che, affiancate da un tutor, hanno la possibilità di sperimentare l’utilizzo di ausili e software mirati a facilitare l’accesso alla comunicazione e l’esecuzione di diverse attività.

La statua del Savonarola illuminata d’azzurro per la Giornata del diabete
In occasione della Giornata mondiale del diabete, l’associazione Agpc (Associazione per l’aiuto ai giovani con diabete di Ferrara onlus) illuminerà d’azzurro la statua del Savonarola nella serata di sabato 19 novembre dalle 17 alle 21. L’iniziativa, che ha ricevuto oggi l’autorizzazione della Giunta, prevede anche l’organizzazione di un girotondo di bambini e genitori intorno alla statua, per ricordare che anche i giovanissimi possono ammalarsi di diabete.

Assessorato al Commercio, Semplificazione Amministrativa, Servizi Informatici, Patrimonio, assessore Roberto Serra:
Supporto all’organizzazione delle iniziative natalizie in centro storico
Saranno affidate al Consorzio Festa del Regalo la gestione dei servizi e la promozione del ‘Mercato del regalo di Natale’, che quest’anno si propone con una veste totalmente rinnovata, sempre in piazza Trento Trieste, dal 19 novembre all’8 gennaio. In base alla convenzione approvata stamani dalla Giunta, con durata di sei anni, il Consorzio dovrà, tra l’altro, garantire agli operatori la fornitura di impianti ed allacciamenti elettrici a norma; la dotazione di strutture espositive tutte uguali in base a quanto concordato con la Soprintendenza; il versamento di tasse e canoni; lo svolgimento di attività di informazione tra committente e operatori del Mercato; e l’assegnazione dei posteggi.
Come già preannunciato, sarà invece la Ati Cultura Eventi e Società (composta da Delphi International, Made eventi e Sapori da mare), vincitrice del bando di gara per le iniziative di Natale e Capodanno, a curare la realizzazione della manifestazione ‘Natale è in centro a Ferrara’, che dal 19 novembre all’8 gennaio prossimi animerà le vie del centro storico con concerti, spettacoli e altri intrattenimenti. A supporto dell’evento l’Amministrazione comunale garantirà la propria collaborazione logistica e organizzativa, con la concessione di spazi pubblici e servizi.
Agevolazioni e supporto logistico che saranno assicurati anche alla Contrada Rione San Paolo e all’Associazione CNA per l’organizzazione della decima edizione degli eventi natalizi del ‘Paese di Babbo Natale e la Befana in piazza’ in programma, in piazza Municipio, dal 26 novembre all’8 gennaio prossimi.

Rinnovato l’accordo per la manutenzione dell’Ippodromo comunale
Sarà ancora la società Nordest Ippodromi a occuparsi della manutenzione ordinaria della pista e delle aree verdi dell’Ippodromo comunale di Ferrara, fino al 31 agosto 2017. Sarà infatti rinnovata per un nuovo anno la convenzione tra la società e l’Amministrazione comunale di Ferrara. L’attività di manutenzione, senza oneri a carico del Comune, oltre che essere funzionale al regolare svolgimento delle corse ippiche in programma ad agosto, consentirà di mantenere gli spazi dell’Ippodromo sempre curati e funzionali sia all’allenamento dei cavalli, sia alla frequentazione dei cittadini.

In via Canapa un’area a disposizione per attività di ‘soft air’
E’ situata in via Canapa l’area comunale che sarà messa a disposizione degli appassionati di soft air per lo svolgimento di manifestazioni ludico sportive secondo un calendario di date approvato stamani dalla Giunta, fino a luglio 2017. L’area sarà in particolare utilizzata per le attività dell’associazione Nexus Soft Air Ferrara e del Coordinamento Soft Air Ferrara di cui fanno parte le associazioni: Doom Troopers, Ultima Legione, Ravens Of War e Black Jack Soft Air Ferrara.

Un contributo per l’iniziativa ‘Carloween’
E’ di 2mila euro il contributo comunale che sarà erogato all’associazione ‘Mayr+Verdi’ di Ferrara a parziale sostegno delle spese per l’iniziativa ‘Carloween – Halloween in via Carlo Mayr’ che si è svolta il 31 ottobre scorso.

Le delibere approvate nel corso delle sedute della Giunta comunale vengono pubblicate nei giorni successivi, con le modalità e nei termini di legge, sulle pagine internet dell’Albo Pretorio on line del Comune di Ferrara all’indirizzo http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=1818

COMMISSIONI CONSILIARI – Mercoledì 16 novembre alle 15.30 nella sala Zanotti
Variazioni al Bilancio di Previsione 2016-2018 dell’Istituzione Scuola

La 1.a Commissione Consiliare – presieduta dal consigliere Fornasini – si riunirà congiuntamente con la 2.a Commissione Consiliare – presieduta dalla consigliera Corazzari – mercoledì 16 novembre alle 15.30 nella sala Zanotti della residenza municipale alla presenza dell’assessora Annalisa Felletti.

Al centro dei lavori l’esame della delibera “Variazioni al Bilancio di Previsione 2016-2018 dell’Istituzione dei Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie. Applicazione al Bilancio di Previsione 2016 di parte dell’avanzo di amministrazione 2015 disponibile”.

Orlando Furioso diretto da Luca Ronconi al cinema Boldini

Da: Arci Ferrara

Nel 1975 Luca Ronconi, in collaborazione con Edoardo Sanguineti, realizzò per la Rai l’adattamento televisivo dell’’Orlando furioso’ di Ludovico Ariosto, ispirandosi allo spettacolo da lui stesso diretto e presentato al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1969. La versione televisiva restituisce tutta la vena fantastica del poema di Ariosto. Gli effetti scenici sono creati con macchine teatrali, carrelli invisibili, sorprese scenotecniche, come in uno spettacolo di corte del Cinquecento, grazie alla preziosa scenografia di Pierluigi Pizzi e a ingegnose invenzioni come l’allagamento dei sotterranei del palazzo, che alludono allo spazio del mare.
La fotografia è curata da Vittorio Storaro e Arturo Zavattini.
Tra i moltissimi attori eccellenti una giovanissima Ottavia Piccolo (Angelica), la straordinaria Mariangela Melato (Olimpia), Edmonda Aldini (Bradamante), Michele Placido (Agramante), e Massimo Foschi nel ruolo di Orlando.
Le riprese, tutte girate in interni, furono realizzate in saloni, scale, soffitte e cortili del Palazzo Farnese di Caprarola, nelle Terme di Caracalla, nella chiesa di Santa Maria in Cosmedin di Roma, nel Teatro Farnese e nel Palazzo della Pilotta di Parma.
La proiezione fa parte del calendario di iniziative organizzate in occasione della mostra Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi, aperta a Palazzo dei Diamanti fino all’8 gennaio (www.palazzodiamanti.it).

Cinema Boldini, via Previati 18 – Ferrara
www.cinemaboldini.it

T. 0532241419 – 0532247050

L’EVENTO
Ferrara celebra Giorgio Bassani

Da martedì 15 a sabato 19 novembre la cinque giornate ferrarese “Giorgio Bassani 1916-2016” celebrerà la figura di Giorgio Bassani, scrittore, intellettuale, cittadino impegnato nella difesa del patrimonio artistico e paesaggistico della sua città e non solo. Un fitto calendario di iniziative che comprendono una mostra, un convegno e due premi che vedranno impegnate diverse realtà istituzionali e associazioni cittadine per rendere omaggio a cento anni dalla nascita all’autore che ha reso celebre Ferrara in Italia e nel mondo.

Leggi il programma:

Referendum, gaffe storica di Renzi:
lettera agli italiani a Gerusalemme, ma sull’indirizzo c’è scritto “Palestina”

In queste ultime ore, moltissime le proteste degli italiani residenti a Gerusalemme, dopo aver ricevuto la lettera  a firma  Matteo Renzi del Comitato del ‘Si’ al referendum del 4 dicembre. Sulla busta, oltre il nome e l’indirizzo, compare la denominazione “Palestina” e non Israele. Un grosso errore che l’ Italia attribuisce all’Aire (anagrafe italiani all’estero). A questo punto, l’indirizzario in questione, considererebbe Gerusalemme ancora nella Palestina del mandato britannico e non lo Stato d’Israele del 1948!
Questa gaffe potrebbe trasformare un “Si” in un “No” come minacciano molti residenti italiani a Gerusalemme. Ecco alcuni commenti:

“Protesto, protesto e protesto, a nome di tutti gli italiani residenti in Israele a Gerusalemme. Vergogna Stato Italiano, ignorante. Studiatevi la geografia e pure la Storia”.

“Ancora non mi è arrivata,ma se mi arriverà con questa scritta sarà motivo in più per votare NOOOOO”.

“E ti meravigli? Ma pensi davvero che questo […] avrebbe scritto Israele? Non hai visto con quanta ipocrisia ha fatto finta di scusarsi sull’astensione dell’ Italia all’Unesco?”.

“Tutto questo è pazzesco…”.

“A questo punto, dall’Italia, il Comitato del “Si” darebbe la propria disponibilità ad inviare altre lettere con l’indirizzo giusto, ma ormai non solo la ‘frittata’ è fatta, ma se poi si volesse aggiungere che il governo italiano, negli ultimi tempi, è riuscito a deludere e far incavolare troppe volte gli ebrei e la stessa Israele? Difatti, nessuno ha dimenticato la vergognosa astensione del Ministro Gentiloni in sede Unesco sul Muro del Pianto a Gerusalemme e ancor di più una Federica Mogherini che ha affermato che: “Boicottare Israele è libertà d’espressione”. L’Italia dove intende andare con questi due? Sicuramente da nessuna parte.

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Bassani, quelle indicibili ferite che iniziano a guarire…

In questi giorni mi trovavo a Firenze per prendere parte al grande convegno organizzato dall’amica Anna Dolfi, tappa importante delle celebrazioni bassaniane. Il titolo era: “Gli intellettuali/scrittori ebrei e il dovere della testimonianza. Per Giorgio Bassani, “Di la dal cuore””. La tre giorni fiorentina si è svolta nei palazzi prestigiosi della città toscana: il Rettorato di Piazza San Marco, Palazzo Medici-Riccardi, Palazzo Strozzi. Ogni giornata comprendeva 16 relazioni di quaranta minuti l’una con una scansione calibratissima tra interventi di critici notissimi e di giovanissimi studiosi. Talmente fitto il programma da non lasciare spazio né al classico ‘lavarsi le mani’, né alle pause caffè, anche se non di proporzioni simili alle uscite dei lavoratori di certe istituzioni pubbliche. Eppure i ragazzi non mollavano: accampati per terra se le sedie erano finite o ammucchiati negli angoli dove attenti non si concedevano i doverosi bisbigli concessi alla loro età ma di cui invece approfittavano i maturi relatori. E proprio nella Sala Ferri di Palazzo Strozzi, la mitica sala di tanti convegni, dove ancora il ricordo indugiava sulla presentazione che feci di Andrea Camilleri che proprio in quell’occasione rivelò il suo netto distinguo da Berlusconi al potere, mi accingevo a parlare con un nodo alla gola poiché sapevo dalla televisione che da poche ore Donald Trump era stato eletto presidente degli Usa.
E allora decisi di non seguire la traccia della conferenza che tra pochi mesi sarà pubblicata negli atti, ma di portare una testimonianza, quella che comportava il ricordo di una conoscenza dell’ebraismo nata e scandita nel tempo e che mi portò alla comprensione di quel particolare strumento critico che è il dovere della testimonianza nella storia e per la storia: per quel che può valere la mia personale esperienza. Il giorno avanti un giovane studioso Dario Collini, che ringrazio per la generosa disponibilità del testo da lui studiato, citava una frase dal manoscritto di Otto ebrei , il celebre racconto di Giacomo Debenedetti, poi cancellata nell’edizione a stampa: “Quello che […] può addolorare [gli ebrei] nel profondo, è proprio questo: di rimanere un “caso” che graffia sottilmente, come una vellutata zampa di gatto, l’epitelio della ferita recente non del tutto rimarginata […]”.
La coincidenza con il titolo del saggio di Roberto Cotroneo che ha curato l’edizione dei Meridiani delle “Opere” di Bassani, La ferita indicibile salta dunque agli occhi. Ma perché, se questa è la condizione del testimone, i disguidi della storia hanno permesso che la rammentassi proprio nel giorno delle elezioni del più incomprensibile tra i probabili candidati al trono del mondo?
Quindi decisi che il mio intervento poteva e doveva diventare testimonianza da dedicare a chi per primo mi fece conoscere le fondamenta dell’ebraismo: Guido Fink. Con una serie di date:
1938 sono nato nell’anno delle leggi razziali da una famiglia assai numerosa che comprendeva tra gli zii materni, sei, due future medaglie d’oro, un potentissimo gerarca amico di Italo e di Lino Balbo e un altro, mai conosciuto, accoltellato nel 1924, lui fascista della prim’ora da un gruppo di comunisti. Alla fine della guerra ricordo il nonno che ci trascina al Cimitero per scalpellare dalla facciata della cappella di famiglia i fasci che troneggiavano sul timpano. I bombardamenti di Ferrara portano al fallimento l’attività edilizia del nonno e da una solida agiatezza piombiamo in una quasi miseria. La mamma s’impiega al consorzio canapa.
1948 Ci riuniamo nella casa di Guido Fink di fronte alla Sinagoga di via Mazzini. Guido è compagno di mio fratello e ha scritto una commedia che dovremmo recitare: una serie di cavalieri il cui status è rappresentato dalle mutande lunghe di fustagno dei nonni ed io il più piccolo e dalla voce ‘scirlenta’ ero naturalmente la principessa da conquistare con in testa una parrucca di lana blu che la mamma di Fink aveva confezionato da una matassa di lana. Dopo le prime battute siamo presi da un ‘fou rire’ e ci trasferiamo nella camera di Guido dove troneggiano meravigliosi giocattoli. Chiedo a Guido chi gli dava tali bellissimi doni. Mi risponde che era il suo papà. Alla richiesta di sapere dove si trovava un tale padre Guido risponde: “viaggia sempre”. Scendiamo le scale e mio fratello mi fa leggere dove si trovava il padre di Guido, il cui nome era scolpito nella lapide in via Mazzini accanto alla Sinagoga in cui erano ricordati tutti gli ebrei ferraresi che non sono tornati dai campi di concentramento.
E da quel momento nel mio immaginario il nome di Fink, legato a quello di Bassani che fu suo insegnante nella scuola ebraica di Via Vignatagliata quando le leggi razziali li espulsero da quelle pubbliche, si connette con quello di Claudio Varese che mi presta i libri dello scrittore ferrarese fino al 1962 quando, benché febbricitante, assisto alla presentazione del Giardino dei Finzi-Contini con la conseguente polemica sulla figura della ‘vera’ Micòl. Apprendo a distinguere tra diverse anime degli ebrei, alcuni legati a una specie di ferraresità che si fa rancore, altri invece che operano culturalmente nella città per portarla ad un ruolo culturale eccezionale. E basterebbe citare figure come Paolo Ravenna, Giuseppe Minerbi, Renzo Ida e Geri Bonfiglioli tra gli altri che operano nella piccolissima comunità ferrarese mai più ripresasi dopo la Shoah. La conoscenza diretta di Bassani avviene dopo il 1968 quando, ormai inserito nel mondo accademico fiorentino, partecipo alle lezioni che Claudio Varese organizza al Magistero di Firenze per presentare la figura dello scrittore il quale vanta una lunga e straordinaria conoscenza della città già dai tempi della guerra quando fuggito da Ferrara dopo il ’43 si reca con la famiglia a Firenze dove collabora con Carlo Ludovico Ragghianti alla nascita del Partito d’azione e svolge una importante azione resistenziale. Di lì a poco l’arrivo a Roma che diverrà la sua città fino alla morte.

I ferraresi a Firenze sono davvero decisivi per la vita culturale di quella città che ancora si presenta come il luogo determinante per la cultura del Novecento: da Lanfranco Caretti che detiene la cattedra di Letteratura italiana alla Facoltà di Lettere a quella di Claudio Varese che la occupa a Magistero. E i ferraresi che Bassani descrisse nel racconto Omaggio che apre il suo primo romanzo, Una città di pianura, apparso in “Letteratura” nel 1938 e pubblicato nel 1940 sotto lo pseudonimo Giacomo Marchi in parte si riuniscono nella casa di Varese. Sono Guido Fink e sua moglie Daniela, Lina Dessì, il poeta Rinaldi e ancora Giovannelli o Pinna i compagni di studio e di vita del giovanissimo Bassani a Ferrara. Nel frattempo la mia casa fiorentina per 25 anni diventa quella sui colli di Bellosguardo, dove incontro non solo i protagonisti della stagione dei cosiddetti anglo-beceri ma anche i personaggi legati alla vita dello scrittore ferrarese. L’architetto Berardi, tra i progettisti della stazione di Santa Maria Novella, che costruisce a Bassani la sua casa di Maratea e che gli offre nella sua casa di Fiesole un bune retiro, sposerà la figlia di Arnoldo Mondadori, Mimma, per cui tra le ragioni della pubblicazione finale del Romanzo di Ferrara presso Mondadori sta questa amicizia. A Firenze vivono anche i figli di Jenny Bassani Liscia, l’amata sorella dello scrittore, che s’imparenteranno con la mia vice-madre fiorentina. Frattanto a Ferrara nascono le occasioni di un doveroso e importante omaggio all’autore che ha reso celebre Ferrara. La laurea honoris causa in scienze naturali del 1992; il convegno “Bassani e Ferrara, le intermittenze del cuore”, curato da Alessandra Chiappini e da chi scrive queste note, tenuto l’anno successivo alla Biblioteca Ariostea, che voleva essere l’atto riparatorio che la biblioteca intendeva fare nei confronti dello scrittore allontanato nel 1938 dalla stessa biblioteca a causa delle leggi razziali.
In quegli anni Francesco Guzzinati invita il suo antico compagno di banco al Liceo Ariosto di Ferrara, Giorgio Bassani, a parlare al Rotary di Ferrara della sua vita liceale . Al Liceo Bassani ebbe come compagni di banco e Lanfranco Caretti e lo stesso Francesco Guzzinati, due persone che fino alla fine furono legati di amicizia ‘ferrarese’ con il grande scrittore.
Un’altra intermittenza del cuore è legata alla celebrazione nel 2002 presso la Sinagoga italiana di via Mazzini del quarantennale dell’edizione del Giardino dei Finzi-Contini. In quell’occasione la sorella Jenny racconta e spiega i ‘bocconi’ che si gustano alla cena della Pasqua ebraica ed Enrico Fink, figlio di Guido, ingegnere spaziale che ha scelto di dedicarsi al teatro canta la filastrocca rituale in dialetto ferrarese del Caprét ch’avea comperà il signor Padre.
Ora si stanno per aprire le grandi celebrazioni bassaniane che occuperanno un’intera settimana e si concluderanno con la proclamazione dell’importante premio Bassani voluto da Italia Nostra.

L’inizio dei lavori del Meis, la Fondazione Bassani, la donazione del manoscritto del Giardino dei Finzi-Contini, la ristrutturazione della meravigliosa casa Minerbi, luogo di riunione tra Bassani, Paolo Ravenna e il proprietario della casa Beppe Minerbi, a cui lo scrittore dedicherà la prima edizione de L’airone, che è diventata sede dell’Istituto di Studi Rinascimentali e del Centro studi bassaniani, voluto quest’ultimo dalla generosissima donazione che Portia Prebys ha fatto al Comune di Ferrara e dove si potrà studiare tutto ciò che è stato scritto di e su Giorgio Bassani. Questo è ciò che per ora la città protagonista del suo romanzo ha voluto dedicare al suo illustre figlio.
Ferrara sta per rimarginare la ferita indicibile.

LA CITTA’ DELLA CONOSCENZA
La pedagogia del difficile

C’è sempre un occhio severo, un poco calvinista, pronto a dichiarare che difficile è meglio. Che difficile è più merito, è più formativo. È la pedagogia degli aggettivi che non si sa da che parte ripongano i loro significati, se non nella mente di chi li usa.
Io preferisco la pedagogia dei sostantivi e dei predicati. Tipo il sostantivo “studio” e il predicato “studiare”, cosa si studia e come si studia.
Quando si dice che lo studio e l’apprendimento devono essere difficili, cosa si intende? Si tratta di scegliere tra i vari aggettivi che fornisce il dizionario. Lo studio e l’apprendimento devono essere malagevoli, faticosi, incomodi, pericolosi, scabrosi, calamitosi (addirittura), indocili, intrattabili, angolosi, irritabili?
Vi rendete conto, se studiare ed apprendere comportassero tutti i sinonimi dell’aggettivo difficile, bisognerebbe apprestarsi come per affrontare una guerra.
Certo che facile è tutto un altro approccio. Facile ti viene incontro, facile si presta ad essere fatto, è agevole, pieghevole, trattabile, condiscendente, probabile, verosimile, dichiara il dizionario.
Allora studiare deve essere difficile? Perché rende virili nello studio, perché difficile è democratico e chi ha più virilità d’approccio potrà emergere sugli altri?
È l’idea che la fatica premia, con questa logica i facchini dovrebbero essere in cima alla scala della riuscita sociale.
Ma fatica intanto è un sostantivo e non un aggettivo come difficile. È sostanza e non qualità. Fatica è anche un predicato dello studio, quello serio, impegnativo per raggiungere un obbiettivo di apprendimento o una competenza. «Lo studio è fatica»: soggetto e predicato. È vero, non esistono scorciatoie per lo studio, stare ore sui libri, arrovellarsi per apprendere, per comprendere, per memorizzare, per progredire è davvero fatica. Fatica è patos, è partecipazione, è attendere con assiduità a qualcosa, è sforzo, è emozione. Ma cosa c’entra con tutto ciò il difficile, non è assolutamente detto che fatica significhi malagevole, scabroso, calamitoso.
C’è un bellissimo libro, forse un poco datato, ma ancora valido di Benjamin Bloom, di cui consiglierei la lettura o rilettura ai pedagogisti del difficile, Caratteristiche umane e apprendimento scolastico, in cui l’autore tratta delle variabili dell’apprendimento: motivazione, tempo, caratteristiche del compito, il “difficile” come si noterà non è considerato. L’esito di ogni apprendimento umano dipende dalla natura di queste tre variabili.
La pedagogia del difficile scarica minacciosamente e moralmente ogni responsabilità sul singolo soggetto, senza tenere conto di storie e contesti.
Le nostre scuole e le nostre università vivono di compromessi didattici al ribasso, per cui i pedagogisti del difficile morale e gratuito spersonalizzano ogni storia personale ed ogni contesto.
Ogni individuo non è solo un’isola ma una situazione, una somma di situazioni, una narrazione. Entrando a scuola o all’università non è possibile che ogni studente lasci fuori dalla porta la sua storia, come hanno sempre preteso i sistemi scolastici tradizionali, con le classi e le aule, ogni individuo è se stesso con le proprie variabili la cui natura dipende dalle storie personali e le variabili sono proprio quelle di Bloom: la motivazione a, l’interesse per il compito, il tempo necessario. Sono queste le armi che sconfiggono il difficile che lo svuotano di significato, sono queste le armi che fanno di uno studente non qualcuno che cerca scorciatoie o il voto facile, ma qualcuno che apprende ad apprendere perché motivato, perché coinvolto dal compito, perché disposto a impegnare tutto il suo tempo e anche di più.
È più facile che sia la scuola a tradire il tempo d’apprendimento dei suo studenti che viceversa, perché ancora indifferente alla forza rivoluzionaria delle motivazioni, del coinvolgimento, del suscitare interesse e passione, perché spesso la natura dei compiti è incomprensibile ed estranea alle aspettative dei suoi alunni, perché i tempi sono contingentati, sincopati dalla dittatura dei programmi e degli orari.
Il difficile non è rivoluzionario, perché accresce la zavorra di chi è già carico di suo del peso degli svantaggi sociali. Altra cosa è accogliere ed accompagnare, altra cosa è incontrare le storie nel viaggio verso i saperi.
Ma tutto questo è un terreno troppo “difficile” per scuola e università che preferiscono, anziché affrontare le proprie responsabilità, imboccare la scorciatoia della pedagogia del difficile o il disimpegno del facile.