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Giorno: 18 Novembre 2016

Ferigo Foscari: ‘Il Giardino riposa in Paradiso’

Da: Meis

“Il Giardino riposa in Paradiso”: è la rassicurazione che Ferigo Foscari, donatore del manoscritto autografo del “Giardino dei Finzi Contini”, ereditato dalla nonna Teresa, ha ricevuto da Enrico Spinelli, Direttore della Biblioteca Ariostea di Palazzo Paradiso, dove i quaderni saranno esposti al pubblico fino a sabato, con un’apertura straordinaria.

Lo ha ricordato stamani lo stesso Foscari, intervenendo al convegno “Il Giardino dei Finzi Contini: la donazione del manoscritto autografo”, tenutosi presso la Sala dei Comuni del Castello Estense: “Era giusto far tornare il manoscritto alla città che ha dato i natali a Bassani e che ne è stata l’ispirazione. È un documento straordinario, che consentirà di avviare studi appassionanti, di analizzare tutto il percorso che ha condotto alla stesura definitiva del romanzo”.

“Il Giardino riposa in Paradiso”: è la rassicurazione che Ferigo Foscari, donatore del manoscritto autografo del “Giardino dei Finzi Contini”, ereditato dalla nonna Teresa, ha ricevuto da Enrico Spinelli, Direttore della Biblioteca Ariostea di Palazzo Paradiso, dove i quaderni saranno esposti al pubblico fino a sabato, con un’apertura straordinaria.

Lo ha ricordato stamani lo stesso Foscari, intervenendo al convegno “Il Giardino dei Finzi Contini: la donazione del manoscritto autografo”, tenutosi presso la Sala dei Comuni del Castello Estense: “Era giusto far tornare il manoscritto alla città che ha dato i natali a Bassani e che ne è stata l’ispirazione. È un documento straordinario, che consentirà di avviare studi appassionanti, di analizzare tutto il percorso che ha condotto alla stesura definitiva del romanzo”.

Teresa Foscari aveva affidato i quaderni al nipote, con l’incarico di conservarli finché lei fosse stata in vita. E così nel 2007, alla morte della nonna, Ferigo decise di procedere alla donazione: “Nella nostra famiglia abbiamo sempre cercato di essere custodi, non proprietari, delle cose, di valorizzarle e farle conoscere, ma senza l’imprudenza di promuovere iniziative in proprio, lasciando semmai questo compito a chi è competente in materia”.

Tra gli interlocutori che Foscari ha ringraziato, il Comune di Ferrara e il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS, rappresentati rispettivamente dal Sindaco Tiziano Tagliani e dal Presidente Dario Disegni. Tagliani ha evidenziato come dalla generosa donazione di Foscari e dal centenario della nascita di Bassani “stiano nascendo iniziative e realtà culturali che hanno portato tanti studiosi, italiani e stranieri, e anche tanti ragazzi ad avvicinarsi all’opera bassaniana, a sviluppare il gusto dell’approfondimento, dell’analisi dei testi. Questo anniversario restituisce alla città un pezzo della sua vicenda e di quella di Bassani, e ha assunto la consistenza di un appuntamento tutt’altro che formale, ma anzi di un’occasione di crescita”.

Nelle parole del Presidente del MEIS Disegni, “la sessione di questa mattina segna una significativa tappa nel cammino di riscoperta del Giardino dei Finzi Contini attraverso il suo manoscritto, che ci permette di entrare, in punta dei piedi e con rispetto, nel processo creativo di Bassani. Le cancellature, i ripensamenti, le correzioni a margine e i segni che animano i quaderni rivelano un dibattito interno, continuo, carico di energia, specchio del temperamento di uno scrittore legatissimo alla sua città e comunità di origine, a cui tuttavia non risparmia critiche. Il MEIS – ha aggiunto Disegni – ha avuto il privilegio di poter siglare col Comune di Ferrara una convenzione che ci impegna a valorizzare il manoscritto e ci concede la straordinaria possibilità di esibirlo per più di 90 giorni consecutivi”.

Che il legame tra il MEIS, Ferrara e uno dei suoi figli migliori sia molto profondo è testimoniato dal fatto che lo scorso 2 novembre, a Tel Aviv, in occasione della presentazione del Museo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presenza del Ministro per i Beni culturali Dario Franceschini, del Sindaco Tagliani, della Presidente dell’UCEI Noemi Di Segni e di Ferigo Foscari, proprio il manoscritto del Giardino dei Finzi Contini sia stato esposto all’Eretz Israel Museum.

Il MEIS si accinge ad aprire le proprie porte al pubblico alla fine del prossimo anno con una grande mostra, che inaugurerà il restaurato carcere di Ferrara, dove proprio Bassani fu imprigionato negli anni bui del fascismo. Da luogo di segregazione e di esclusione, il sito diverrà un centro vivo e pulsante di cultura, ricerca, incontro e dialogo, partendo dalla narrazione della più che bimillenaria storia degli ebrei in Italia.

Chiusura Lobo Loco: Il Sindaco si complimenta con il Questore

Da: Comune di Ferrara

Il Sindaco Tagliani si complimenta con il Questore per la chiusura del locale Lobo Loco a seguito dell’indagine scaturita dalla denuncia presentata dalla madre di una 13enne che dopo una festa all’interno del locale, è finito in ospedale quasi in coma.
“Come Amministrazione continueremo a sostenere la Polizia di Stato impegnata in modo significativo a tutelare la sicurezza urbana e a contrastare il consumo di bevande alcoliche da parte dei nostri giovanissimi ragazzi e ragazze”

‘Il Grande Abrasse’, lo spericolato John de Leo conquista la torre estense del jazz

Da: Jazz Club Ferrara

Sabato 19 novembre, protagonista di un nuovo appuntamento firmato Somethin’Else, è lo spericolato organico guidato dal poliedrico musicista, cantante, compositore e autore John De Leo, che presenterà ‘Il grande Abarasse’, concept album ambientato in un ipotetico condominio dove ogni brano corrisponde ad uno dei suoi appartamenti… Ad aprire la serata il cantautore Giacomo Toni.

Una voce-strumento, ora calda e grave, ora acuta e graffiante, le cui fondamenta soul sorreggono un vasto repertorio musicale che spazia dal jazz al rock, al dub, alla contemporanea. John De Leo è tutto questo e molto di più. Lo troviamo insieme ad un anomalo ensemble di ingegnosi, quanto spericolati strumentisti, a presentarci, sabato 19 novembre (ore 21.30) in occasione di un nuovo appuntamento firmato Somethin’Else, i brani dell’ultimo lavoro discografico ‘Il grande Abarasse’, ricreandone dal vivo le sonorità, la canzone e i suoi deflussi, l’astrazione jazzy, le alchimie tra acustico ed elettronico, fino alle atmosfere classiche e contemporanee. Apre la serata il cantautore Giacomo Toni.
Ma cos’è ‘Il grande Abarasse’? È un concept album ambientato in un ipotetico condominio dove ogni brano corrisponde ad uno dei suoi appartamenti. “La cosa certa” spiega John De Leo “è un’esplosione improvvisa. A seconda del brano è rappresentata in modi diversi. L’accadimento viene tradotto da differenti soggettive culturali o personali contingenti situazioni emotive. Volevo che l’esplosione corrispondesse alla materializzazione di una deflagrazione interiore la cui miccia, in ognuno dei condomini, era in realtà già accesa”.

Nel trasporre in musica questo ‘boom’ De Leo si avvale di Fabrizio Tarroni e Franco Naddei alle chitarre, Giulia Barba e Piero Bittolo Bon ai clarinetti e sassofoni, Dimitri Sillato al violino e pianoforte, Valeria Sturba al violino e theremin, Paolo Baldani al violoncello e Silvia Valtieri alla fisarmonica e pianoforte.
Il poliedrico musicista, cantante, compositore e autore De Leo è da ascriversi a pieno titolo in quella scia di grandi pionieri della strumentazione e sperimentazione della voce che gli fa raccogliere ‘naturalmente’ l’eredità di artisti come Demetrio Stratos, Cathy Berberian e Leon Thomas. La sua figura artistica non ha paragoni in Italia ed è sinonimo di geniale sperimentazione vocale e sonora. L’originalità della sua ricerca vocale-musicale e l’alchimia con cui combina musica, arte e letteratura, lo rendono un artista la cui unicità è riconosciuta in Italia e all’estero.
Dagli anni ’90 ad oggi John De Leo è stato promotore di innumerevoli progetti artistici, anche non strettamente a carattere musicale, e ha collaborato con personaggi come Stewart Copeland, Uri Caine, Elisabetta Sgarbi, Louis Andriessen, Trilok Gurtu, Stefano Benni, Banco del Mutuo Soccorso, Carlo Lucarelli, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Danilo Rea, Roberto Gatto, Franco Battiato, Enrico Rava, Ivano Fossati, Gianluca Petrella, Alessandro Bergonzoni e tanti altri.

Per informazioni 339 7886261 (dopo le 15.30). È consigliata la prenotazione della cena al 333 5077059 (dalle 15.30).

Informazioni

www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena 333 5077059 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

Dove

Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

Costi e Orari

Intero: 20 euro tessera Endas inclusa
Ridotto: 15 euro tessera Endas inclusa (la riduzione è valida prenotando la cena al Wine Bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera AccademiKa, per i possessori di un abbonamento annuale Tper, per gli alunni e docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio ‘G. Frescobaldi’ di Ferrara)

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Concerto ore 21.30

Direzione artistica: Francesco Bettini

Smart Dock, gran finale 2016: call ai cittadini entro il 22 novembre per partecipare al regolamento ‘Darsena bene comune’

Da: Basso Profilo

Ultimo appuntamento di Smart Dock 2016
Il 26 Novembre tre iniziative, un innovativo finale: creare il manifesto ‘gestione della Darsena come bene condiviso’
Chiamata a tutti i cittadini che vogliano partecipare – iscrizioni entro il 22 novembre

Tre diversi progetti, tre differenti modi di ripensare la darsena e un’unica, finale iniziativa. Il programma 2016 del progetto Smart Dock a Ferrara si conclude sabato 26 novembre, con ‘Tutta un’altra darsena’, sviluppandosi attraverso tre diversi percorsi: Volano bene comune, la raccolta di documenti relativa al paesaggio fluviale; Fiume in classe, un percorso didattico sul Po di Volano realizzato coinvolgendo alcune scuole cittadine; e infine Darsena bene comune, al contempo un paesaggio memoriale ricostruito in maniera collettiva e un manifesto per la gestione della darsena di Ferrara come bene condiviso, al quale tutti i cittadini possono contribuire.

Da aprile ad oggi, tante sono state le iniziative volte a creare familiarità con il corso d’acqua cittadino e il quartiere Giardino. Un fiume di musica, Fluviali e Ludonauti, i Campionati italiani paracanoa e i Campionati regionali marathon, Idropolitana, Puliamo la darsena, Encanto summer camp, Electrodock. Tutto questo ha reso possibile un’altra darsena, ma non solo. Gli ultimi tasselli del progetto di rigenerazione avranno luogo proprio ora, nel mese di novembre. Tra mappe dei ricordi, documenti storici e fotografie inedite, tra percorsi didattici e una regolamentazione condivisa della darsena, ecco come si svilupperà la giornata del 26 novembre. A Palazzo Savonuzzi, sede del Consorzio Wunderkammer (via Darsena 57), alle 14.30 si svolgerà un laboratorio partecipato per la costruzione di una mappa memoriale della darsena di Ferrara e per la realizzazione del manifesto ‘Darsena bene comune’. Alle 18.30 i partecipanti al laboratorio presenteranno l’esito del lavoro svolto, mentre alle 19 verrà inaugurata la mostra ‘Volano bene comune’, con la diffusione del lavoro di ricerca svolto in questi mesi e dell’esito del percorso didattico Fiume in classe.
Cosa succede di preciso il 26 novembre? Con Darsena bene comune l’ultimo sabato di novembre si trasformerà in una giornata partecipata con i cittadini, per la redazione del primo fondo mappale della darsena di San Paolo e un successivo manifesto per la gestione della stessa come bene comune, rivolgendo particolare attenzione agli aspetti memoriali legati a questi luoghi e alla prefigurazione di possibili scenari di rigenerazione urbana dell’area. Per costruire il manifesto ‘Darsena bene comune’ i partecipanti saranno suddivisi in cinque tavoli di lavoro tematici: sport, ambiente e mobilità, lavoro, abitare, turismo e cultura, ciascuno dei quali fornito di una mappa muta della darsena cittadina, che verrà arricchita con elementi personali e affettivi. Storie, ricordi e racconti dei cittadini diventeranno la base su cui strutturare le aspettative future sulla darsena di San Paolo in forma programmatica, rivolgendo particolare attenzione agli ambiti più degradati, meno utilizzati e oggi più difficilmente accessibili. Le idee verranno discusse, elaborate e infine espresse in un testo. Esso andrà a costituire il manifesto ‘Darsena bene comune’ che, grazie al patto di collaborazione siglato con il Comune di Ferrara e la collaborazione dell’Urban Center, diventerà parte integrante del nuovo regolamento dei beni comuni della città.
Il laboratorio ‘Darsena bene comune’ è aperto a tutti, ma, per garantire la buona riuscita dell’iniziativa i posti sono riservati ad un numero limitato di persone. Per partecipare è dunque necessario iscriversi, entro il 22 novembre, inviando una mail a: darsenabenecomune@gmail.com, riportando i propri dati anagrafici e due preferenze tra i seguenti ambiti tematici: sport, mobilità e ambiente, lavoro, cultura e turismo, abitare.

Cna sui nuovi collegamenti Alta Velocità di Italo

Da: Cna Ferrara

Benatti (Cna) sui nuovi collegamenti Alta Velocità di Italo
Estendere i benefici all’intero territorio provinciale
coinvolgendo le imprese private locali di trasporto persone

Intervenuto alla conferenza, promossa dalla Camera di Commercio di Ferrara, per la presentazione dei nuovi collegamenti Alta Velocità Italo Ntv, che interesseranno Ferrara a partire dall’11 dicembre prossimo, il direttore provinciale della Cna, Diego Benatti, ha rilasciato la seguente dichiarazione.
“Alla Camera di Commercio, che ha organizzato la conferenza odierna, va il nostro plauso per averci offerto l’opportunità di valutare le possibili ripercussioni sul tessuto produttivo ed economico della nostra provincia legate all’investimento della Italo Ntv, a cui va il nostro sentito ringraziamento. In particolare, oltre agli effetti positivi connessi al miglioramento della mobilità con le più importanti città italiane, come Cna valutiamo con grande interesse l’opportunità di ulteriori collegamenti con aree strategiche del nostro territorio, in grado di amplificare i benefici creati dall’arrivo dell’Alta velocità a Ferrara.
Da un lato, con la parte economicamente più industriale e manifatturiera dell’Alto Ferrarese e, in particolare Cento, dall’altro il Delta, con le sue potenzialità di sviluppo turistico. Per questo, abbiamo messo a disposizione di Italo il patrimonio delle nostre imprese private del settore trasporto persone, assolutamente in grado di garantire in modo efficiente i collegamenti necessari, per dotazione di mezzi e qualità dei servizi attualmente assicurati. Imprese, che debbono certamente essere coinvolte, con le modalità che, a partire dai prossimi giorni, concorderemo con Italo, il quale ha già espresso la propria volontà di collaborazione con Cna.”

La newsletter del 18 novembre 2016

Da: Comune di Ferrara

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Il 19 novembre alle 10,30 iniziativa conclusiva della campagna ‘Aiutaci a crescere, regalaci un libro’
Oltre mille libri in dono alle scuole ferraresi

Sarà la sala Agnelli della biblioteca Ariostea a ospitare, sabato 19 novembre dalle 10,30, l’iniziativa conclusiva della campagna di sensibilizzazione alla lettura ‘Aiutaci a crescere, regalaci un libro’, lanciata dalle librerie ‘Giunti al Punto’ per arricchire le biblioteche scolastiche di nuovi volumi.
La campagna, che si è conclusa a fine agosto, ha visto le 190 librerie ‘Giunti al Punto’ impegnate, attraverso la collaborazione con le biblioteche civiche, a raccogliere libri da donare alle biblioteche scolastiche. Grazie alla determinazione dei librai e alla generosità dei clienti, è stato raggiunto l’incredibile risultato di 216.168 volumi raccolti in tutta Italia.
A Ferrara, dove l’iniziativa ha avuto avvio, si sono iscritte più di cinquanta scuole e i libri donati dai clienti della libreria e dalle aziende commerciali sono stati più di mille, per un valore di circa novemila euro. Durante la mattinata, arricchita da alcuni momenti di lettura curati da Angela Poli, responsabile della Sezione Ragazzi della Biblioteca Ariostea, alle rappresentanti di ciascuna scuola iscritta verrà consegnato il buono per il ritiro dei volumi alla libreria Giunti al Punto del centro commerciale Le Mura di Ferrara.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Incontro lunedì 21 novembre alle 17
‘Pink Floyd, Ariosto, Seneca, la pazzia’

Offrirà uno sguardo dietro le quinte della registrazione, attualmente in corso, dell’album ‘Occulta lunae pars’, con i brani della raccolta dei Pink Floyd tradotti in lingua latina, l’incontro a cura di Arteecarta Edizioni in programma lunedì 21 novembre alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea, con introduzione di Nicola Di Cristofaro.
Si presenterà poi il nuovo libro sulla storica band in uscita questo stesso mese, a cura dei The Lunatics, associazione fan che raggruppa alcuni tra i più famosi collezionisti italiani dei brani dei Pink Floyd, e autori del bestseller ‘Pink Floyd. Storie e segreti’ edito da Giunti nel 2012, e di ‘Tutte le canzoni dei Pink Floyd. Il fiume infinito’ (Giunti, 2014).
A seguire si darà spazio alla tesi della ferrarese Silvia Zaniboni, chitarrista di Bobby Solo, che accanto alla versione latina di ‘The Dark Side of the moon’ – con riferimenti a Seneca – ha inserito un brano dedicato ad ‘Astolfo sulla luna’. Un omaggio dunque ad un altro mito, Ludovico Ariosto, in occasione del quinto centenario dell’editio princeps dell’Orlando furioso,con letture di brani scelti e con la partecipazione della Contrada di San Paolo.
Durante l’incontro sarà presentata la nuova Agenda Res, l’agenda in latino che completa il ciclo sulla ‘Corruzione nell’Antica Roma’.

PUBBLICA ISTRUZIONE – Incontro con tutte le prime nell’ambito del progetto ‘Piccoli cittadini consapevoli’
L’assessora Felletti in visita all’istituto comprensivo Alda Costa

Anche quest’anno, giovedì 17 novembre, l’assessora alla Pubblica Istruzione e formazione del Comune di Ferrara, Annalisa Felletti, accompagnata dalla dirigente scolastica Stefania Musacci, ha visitato le classi prime di ogni ordine e grado dell’Istituto comprensivo scolastico Alda Costa Ferrara, nell’ambito del progetto ‘Piccoli cittadini consapevoli’.

L’assessora, accolta calorosamente dai docenti e dagli alunni, ha presentato la funzione della Giunta comunale e di quella del sindaco nella gestione amministrativa della città.

Il dialogo spontaneo con gli studenti ha favorito una riflessione sulle tematiche della cittadinanza attiva sottolineata dall’invito rivolto dall’assessora a tutte le classi di partecipare a una visita alla Sala consigliare nel mese di maggio 2017. Annalisa Felletti ha risposto a tutte le domande che i ragazzi le hanno rivolto, apprezzando l’entusiasmo e l’interesse dimostrati dai giovani cittadini.

Per l’occasione le classi della scuola primaria hanno preparato canti e doni per ringraziarla della visita. L’assessora ha inoltre consegnato ai bambini della scuola primaria Alda Costa le chiavi della bacheca situata davanti alla scuola sulla via Previati invitandoli a prendersene cura e ad utilizzarla per dare visibilità alle iniziative dell’intero istituto.

BIBLIOTECA TEBALDI – Martedì 22 novembre alle 17 nella sala di via Ferrariola a San Giorgio
‘Il tesoro degli abissi’, lettura per bambini dai 3 ai 10 anni

Martedì 22 novembre alle 17 alla biblioteca comunale Dino Tebaldi di San Giorgio (via Ferrariola 12) è in programma il nuovo appuntamento con le letture per bimbi dai 3 ai 10 anni ‘Io leggo a te e tu leggi a me’.

Novembre ha per tema ‘Arrivano i pirati’ e l’incontro di questa settimana sarà dedicato alla lettura del racconto ‘Il tesoro degli abissi’ di Marco Pasqualotto. Dopo la narrazione da parte di un adulto verrà data la possibilità ai bambini presenti di esprimesi a loro volta in veste di narratori in erba portando le proprie proposte.

Per info: Biblioteca comunale Tebaldi del quartiere di San Giorgio, via Ferrariola 12 a Ferrara, email bibl.sangiorgio@comune.fe.it, tel. 0532 64215.

BIBLIOTECA LUPPI – Martedì 22 novembre alle 17.20 nella sala di via Arginone
Strane storie tutte da ascoltare per bambini dai 2 agli 8 anni

E’ dedicato a narrazioni e animazioni l’appuntamento con il nuovo ciclo di letture ‘Belle storie a Porotto’, in programma martedì 22 novembre alle 17.20 per bambini dai 2 agli 8 anni, alla biblioteca Aldo Luppi di via Arginone 320.

I volontari del gruppo ‘Briciole di fole’, che curano l’attività di promozione della lettura, proseguono la nuova stagione dedicata alle storie per i più piccoli con i due amici Gambe e De Lellis che si dedicheranno alla lettura di strane storie: ‘L’elefante un po’ ingombrante’ e ‘Guerra e pace nel paese delle rane’.
L’iniziativa proseguirà con l’appuntamento di martedì 29 novembre.

Per info: biblioteca Aldo Luppi, via Arginone 320, Ferrara, tel. 0532 731957, email bibl.porotto@comune.fe.it

CENTRO IDEA – Martedì 22 novembre dalle 9.30 alle 16 davanti ai Bagni Ducali (viale Alfonso I d’Este 17)
Giornata dell’albero: in distribuzione le piante per ridurre l’anidride carbonica

Martedì 22 novembre 2016 davanti alla palazzina dei Bagni Ducali (viale Alfonso I d’Este 17) dalle 9.30 alle 16 è in programma l’iniziativa ‘Un albero per ridurre la CO2’: una distribuzione gratuita di alberi e arbusti alla cittadinanza.

Comunicato a cura del Centro Idea del Comune di Ferrara
Il 21 novembre si celebra la Giornata nazionale degli alberi istituita come ricorrenza nazionale con una legge della Repubblica entrata in vigore dal febbraio 2013. L’obiettivo della ricorrenza è quello di valorizzare l’importanza del patrimonio arboreo, di ricordare il ruolo fondamentale ricoperto da boschi e foreste e promuove l’impegno a ridurre le emissioni e il rischio idrogeologico.

Il Centro Idea del Comune di Ferrara promuove la Giornata nazionale degli alberi con l’abituale ‘Festa dell’albero’ il 22 novembre 2016.
Vieni a ritirare anche tu un albero o un arbusto da piantare nel tuo giardino!

Questi gli alberi in distribuzione:
Acero Campestre
Alaterno
Crespino
Ginepro comune
Ligustro selvatico
Nocciolo
Prugnolo
Rosmarino
Sanguinello
Spino cervino

Per info: Centro Idea, via XX Settembre 152 (Casa Biagio Rossetti) a Ferrara, tel. 0532 742624, pagina online servizi.comune.fe.it.

LAVORI PUBBLICI E VIABILITA’ – I principali interventi previsti in città dal 21 al 27 novembre 2016
Un nuovo tratto ciclabile in via Bologna; interventi per la sicurezza del ponte Bailey di via Golena; proseguono i lavori su strade, edifici e illuminazione

Questo l’elenco dei principali interventi e cantieri operativi o in fase di attivazione nel territorio comunale nel periodo dal 21 al 27 novembre 2016, condotti sotto la supervisione dei tecnici e degli operatori del Settore Opere pubbliche e Mobilità del Comune.

Maggiori informazioni sugli interventi più significativi sono disponibili sul sito http://mappaopere.comune.fe.it

>> AVVIO NUOVI LAVORI

INTERVENTI STRADALI
– Un nuovo tratto ciclabile in via Bologna, tra le vie Caselli e Malagù
Avrà una lunghezza di circa 500 metri il nuovo percorso ciclo-pedonale a margine di via Bologna che sarà realizzato a partire da lunedì 21 novembre prossimo. Il percorso, destinato a cicli e pedoni, si svilupperà nel tratto di via Bologna compreso tra via G. Caselli e via G.U. Malagù, sul lato destro della strada con direzione centro città, andando a costituire un ulteriore tassello del percorso realizzato, in più fasi, in questi ultimi anni, dall’Amministrazione comunale, nel segmento da via Malagù sino a piazza Travaglio.
Il nuovo percorso avrà una larghezza di 2,5 metri, con pavimentazione in conglomerato bituminoso, e a separazione dalla sede stradale sarà realizzato un bauletto di 50 cm di larghezza. La realizzazione della pista ciclabile comporterà una riduzione della larghezza stradale di via Bologna, che nel tratto interessato, a lavori ultimati, sarà composta da una corsia di 3,5 metri ed una di 3 metri entrambe con senso di marcia in direzione centro città. E’ previsto anche il rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione.
L’intervento sarà eseguito dalla ditta Fantoni di Finale Emilia per conto della Società Sara Costruzioni srl, sulla base di una convenzione sottoscritta con il Comune di Ferrara nell’ambito dell’attuazione del comparto Poc ‘5ANS-03′ .
La durata stimata dei lavori è di circa 90 giorni.
Nel periodo di esecuzione dell’intervento la viabilità potrebbe subire variazioni (restringimenti di carreggiata, modifiche agli attraversamenti pedonali esistenti, eventuale modifica di una fermata bus,…), che saranno indicate sul posto da segnaletica provvisoria, per consentire all’impresa di lavorare in sicurezza.
Il costo totale dell’opera è di 274.044 euro (a carico della Società Sara Costruzioni srl).
(v. allegati)

– Lavori per la messa in sicurezza del ponte Bailey di via Golena, con chiusura al transito il 24 novembre
Nella giornata di giovedì 24 novembre saranno eseguiti lavori urgenti, a cura dell’Amministrazione comunale, per la messa in sicurezza del ponte Bailey di via Golena, con chiusura al transito dalle 8,30 alle 16,30 di via Golena in tutto il tratto tra via Comacchio e via della Ginestra (ammessi i soli veicoli dei residenti e i cicli, nei tratti non interessati dai lavori).
Nel caso in cui le lavorazioni non dovessero concludersi nella giornata di giovedì 24, la chiusura al transito potrebbe protrarsi, eccezionalmente, anche alla giornata di venerdì 25, sempre dalle 8,30 alle 16,30.
A partire dal momento della riapertura al transito veicolare, in via Golena sarà in vigore, oltre alle prescrizioni già esistenti di divieto di transito ai mezzi con massa superiore a 2,5 tonnellate e ai veicoli aventi una larghezza superiore a 2 metri, anche il divieto di transito ai veicoli aventi un’altezza maggiore di 2,1 metri. Il tutto sarà indicato con apposita segnaletica, in entrambe le direzioni di marcia veicolare, sia in via Golena sia in via della Ginestra e in via Comacchio.

VIABILITA’
– Via Cosmè Tura interrotta al transito per cinque giorni
Per consentire l’esecuzione di lavori alla rete del teleriscaldamento a cura di Hera Spa, a partire da lunedì 21 novembre nel tratto di via Cosmè Tura tra via Ariosto e via Ercole de’ Roberti saranno in vigore il divieto di transito (eccetto gli autorizzati con doppio senso di circolazione) e il divieto di sosta su entrambi i lati con rimozione coatta. La durata prevista dei lavori è di cinque giorni, salvo avverse condizioni meteo o imprevisti.

– Via Fratelli Aventi chiusa al traffico per due giorni
Nelle giornate di mercoledì 23 e giovedì 24 novembre, dalle 8,30 alle 18, via Fratelli Aventi, da via Bologna a via Foro Boario, sarà interrotta al transito per lavori.

– In via Fogazzaro senso unico alternato per lavori
Per permettere l’esecuzione di lavori con autogru, nel tratto di via Fogazzaro da via Bologna a via Capuana sarà in vigore il senso unico alternato nei giorni 21, 22, 24 e 25 novembre dalle 8,30 alle 18.

>> PROSEGUIMENTO LAVORI IN CORSO

INTERVENTI STRADALI
Riqualificazione di via Saraceno
Proseguono i lavori per la riqualificazione di via Saraceno promossa dall’Amministrazione comunale nell’ambito del Programma Speciale d’area, con il coinvolgimento di Hera spa.
AGGIORNAMENTO del 18 novembre 2016:
Sono terminati i lavori di Hera, mentre proseguono quelli per la posa della nuova pavimentazione. Lunedì 21 novembre sarà completata la ripavimentazione in conglomerato bituminoso nel tratto di via Saraceno da via Carmelino a via Cavedone. Da martedì 22 novembre i lavori proseguiranno nel tratto tra via Carmelino e Porta San Pietro; sarà riaperto il transito su via Saraceno da via Cammello con senso unico di marcia in direzione via Terranuova e a partire dal 28 novembre anche da via Carmelino sempre con obbligo di svolta a sinistra. Via Cavedone resterà a fondo chiuso fino al termine dei lavori.
La conclusione dell’intera opera è prevista per metà dicembre 2016.
(per tutti i dettagli sul progetto e le fasi di realizzazione vedi CronacaComune del 4 aprile 2016)

LAVORI ALLE RETI GAS, IDRICA E FOGNARIA E TELERISCALDAMENTO A CURA DI HERA
AGGIORNAMENTO del 18 novembre 2016:
Prenderanno il via il 21 novembre lavori di scavo urgenti, a cura di Hera, per la riparazione di condotte del teleriscaldamento in via Cosmè Tura, nel tratto da via Ariosto a via Ercole de’ Roberti, con divieto di transito e sosta (v. sopra)
Proseguono i lavori, a cura di Hera, per la sostituzione di condotte del gas in via Buonporto e via delle Volte angolo via Buonporto. Così come i lavori di manutenzione della rete fognaria in via Penavara (loc. San Martino).
Nelle vie interessate sono possibili modifiche al traffico indicate con segnalazioni sul posto.

ILLUMINAZIONE PUBBLICA (AGGIORNAMENTO del 18 novembre 2016):
– Lavori di rifacimento della pubblica illuminazione in via Pomposa (tratto tra via Caldirolo e via Pontegradella), via Pacinotti, via Algeria, via Tunisia, piazza Europa, via Messico, via Portogallo, via della Fornace e via della Siepe.
La prossima settimana i lavori proseguiranno in via Algeria. Impatto sul traffico: i lavori potranno comportare qualche rallentamento nei tratti interessati.

– Lavori di rifacimento degli impianti di pubblica illuminazione in corso Isonzo, via Monte Nero, via Poledrelli e via Manini
I lavori proseguiranno la prossima settimana nel controviale di corso Isonzo, nel tratto da via Cassoli alla rotatoria con via Piangipane.

– Lavori di rifacimento degli impianti di pubblica illuminazione nelle vie Montebello, Palestro, De Pisis, e vicolo del Voltino
La prossima settimana i lavori continueranno in via San Guglielmo.

– Lavori di rifacimento degli impianti di pubblica illuminazione di via degli Spadari, via Malborghetto, via Frizzi e via Baruffaldi
La prossima settimana proseguiranno i lavori in via Spadari e limitrofe. Impatto sul traffico: i lavori potranno comportare qualche rallentamento nei tratti interessati.

EDILIZIA SCOLASTICA
– Interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche alla scuola Tasso
Sono in corso alla scuola secondaria di I grado T.Tasso (in viale Cavour) i lavori per l’installazione della piattaforma elevatrice necessaria all’abbattimento delle barriere architettoniche, per la quale nei mesi scorsi sono state realizzate le lavorazioni edili preliminari. In corso anche i lavori per la realizzazione di una rampa all’esterno dell’edificio.
Gli interventi si concluderanno, salvo avversità, entro il 12 dicembre prossimo.

– Interventi di adeguamento e messa a norma antincendio della scuola primaria Poledrelli
Sono in corso gli interventi per l’adeguamento alle normative antincendio della Scuola primaria Poledrelli. AGGIORNAMENTO: gli interventi nell’edificio scolastico principale sono ultimati, mentre restano da completare quelli nell’ex casa del custode situata nel cortile interno (conclusione prevista per la fine di novembre, senza disagi per l’attività scolastica regolarmente in corso).

EDIFICI STORICI E MONUMENTALI
– Finanziato con l’Art bonus il restauro delle colonne di piazza Municipio
E’ in corso l’intervento di restauro delle colonne sul lato ovest di piazza del Municipio e del portale su via Garibaldi. Il progetto è frutto di una collaborazione tra pubblico e privato nata su sollecitazione della Fondazione Geometri di Ferrara, che ha proposto all’Amministrazione Comunale, per quest’opera di recupero denominata ‘Adotta una colonna’, il ricorso allo strumento dell’Art bonus. L’intervento sarà realizzato dalla restauratrice Federica Bartalini che provvederà alla pulizia e al restauro delle nove colonne marmoree e degli archi in cotto del loggiato.
L’opera avrà un costo totale di 9.200 euro, quasi interamente finanziato dalle donazioni private, e la sua conclusione è prevista entro il 22 dicembre prossimo.
(per tutti i dettagli sul progetto vedi CronacaComune del 27 ottobre 2016)

– Restauro post sisma della Certosa monumentale di Ferrara
Sono iniziati il 26 settembre scorso i lavori programmati dall’Amministrazione comunale per il restauro e il miglioramento strutturale post sisma della Certosa monumentale di Ferrara.
Il progetto è stato impostato dopo una attenta analisi del quadro fessurativo e dopo avere individuato i principali meccanismi che lo hanno determinato. Gli interventi saranno realizzati per cantieri distinti e successivi, tutti all’interno dell’area cimiteriale.
Saranno eseguiti interventi sulle strutture in elevazione, sugli archi, sulle volte in muratura, e sulle coperture lignee e in laterizio.
Durata prevista dei lavori 510 giorni (conclusione al 17/02/2018)
Per i dettagli v. CronacaComune del 26 settembre 2016

– In conclusione al Conservatorio ‘G. Frescobaldi’ gli interventi di riparazione post-sisma
L’intervento di riparazione e miglioramento strutturale post-sisma dell’Auditorium e della sede del Conservatorio ‘G. Frescobaldi’ di Ferrara, a seguito degli eventi sismici del 2012, iniziato il 16 maggio scorso, sta volgendo al termine.
Dopo agosto, sono stati completati i consolidamenti strutturali previsti all’interno dell’Auditorium quali la connessione con profili metallici dei principali elementi lignei alla sommità delle murature, l’iniezione di leganti idraulici nelle lesioni in corrispondenza ad intonaci decorati, le opere impiantistiche per l’illuminazione del sottotetto, la posa dei nuovi pluviali ed i raccordi con gli scarichi esistenti; cosi come si sono conclusi i lavori previsti alle strutture del corpo di fabbrica uffici/aule.
Sono state smontate, sia all’esterno che all’interno dell’Auditorium, le impalcature ed è stata ridotta l’area di cantiere, ora presente solo su parte di piazzetta Sant’Anna. Sono in corso il ripristino delle parti rimosse della centinatura lignea che ‘avvolge’ la sala.
Resta da eseguire il riposizionamento degli elementi ornamentali di coronamento del fronte su piazzetta Sant’Anna (due pinnacoli atterrati dal sisma), che avverrà nei prossimi giorni.
In considerazione di una perizia di variante suppletiva avanzata alla Struttura Commissariale, resasi necessaria per fare fronte ai maggiori oneri per puntellature e ponteggi, il cantiere potrà concludersi definitivamente, con la pulizia delle aree interessate dallo stesso, solo dopo la formale approvazione della stessa (presumibilmente entro novembre).
L’intervento, dell’importo complessivo di 260.000 euro, è interamente finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con i fondi per la ricostruzione post-sisma di cui al D.L. 74/201 – assegnati al Conservatorio ‘G. Frescobaldi’ in qualità di Stazione Appaltante.

– A Palazzo Massari in corso i lavori di consolidamento post sisma
Sono in corso i lavori di consolidamento di Palazzo Massari, sede del Museo Boldini, in corso Porta Mare, pesantemente lesionato in occasione del sisma del maggio 2012. Conclusa questa fase di lavorazione verrà attivata l’operazione di restauro di interni ed esterni. L’importo dei lavori appaltati è di € 1.610.663,26. Il finanziamento è a carico del Commissario Delegato per il recupero delle Opere Pubbliche e dei Beni Culturali danneggiati dal Sisma 2012 (per un importo di 790.917 euro) e delle Assicurazioni stipulate dal Comune (per un importo di € 819.745 euro). Il costo totale dell’intervento è di € 2.504.557.
A eseguire gli interventi sarà l’impresa Emiliana Restauri soc. coop di Ozzano Emilia (Bo).
Gli interventi riguarderanno sia Palazzo Massari che l’adiacente Palazzina dei Cavalieri di Malta. Entrambi i fabbricati hanno subito lesioni importanti ma non gravi, che hanno comunque peggiorato un quadro fessurativo preesistente e da anni trascurato. Le operazioni di consolidamento comunque sono varie e articolate e coinvolgono tutti gli elementi strutturali del complesso in oggetto, implicando inevitabilmente anche aspetti tipicamente architettonici. Per entrambi i Palazzi sarà eseguito il restauro di tutti gli elementi decorativi, in cotto, pietra e stucchi.
(per ulteriori dettagli sul progetto vedi CronacaComune del 6 ottobre 2016)

– Casa Niccolini in ristrutturazione per ospitare la sezione ragazzi della biblioteca Ariostea e la sede della Società Dante Alighieri
Sono in corso a Casa Niccolini i lavori per la ristrutturazione dell’edificio destinato a ospitare la sezione della biblioteca Ariostea dedicata ai ragazzi con spazi appositi per la lettura e per la didattica. Al proprio interno, Casa Niccolini ospiterà anche la sede della Società Dante Alighieri. La conclusione dell’opera è prevista per il luglio 2017. Per tutti i dettagli del progetto v. CronacaComune dell’1 luglio

– Alla Palazzina ex Mof interventi di riqualificazione nel segno della conservazione
Sono in corso gli interventi di riqualificazione della Palazzina ex Mof destinata a ospitare la sede dell’Urban Center comunale e dell’Ordine degli Architetti di Ferrara. La conclusione dell’opera è prevista per il luglio 2017. Per tutti i dettagli del progetto v. CronacaComune del 7 luglio

EDILIZIA SPORTIVA
Al campo sportivo ‘Fulgor’ lavori urgenti di messa in sicurezza degli spogliatoi
Sono in fase di ultimazione i lavori, avviati con urgenza nelle scorse settimane dal Servizio Edilizia del Comune, per la messa in sicurezza della struttura degli spogliatoi del campo sportivo ‘Fulgor’ in corso Porta Mare a Ferrara. Gli interventi si sono resi necessari per far fronte allo stato fessurativo del solaio emerso da un sopralluogo. La spesa per gli interventi, ammonta a 21.642 euro.

VERDE PUBBLICO
Operazioni di sfalcio dell’erba e manutenzione del verde
Sono in corso nelle aree di verde pubblico cittadino le operazioni di sfalcio dell’erba curate da Ferrara Tua srl, sotto la supervisione dei tecnici dell’Ufficio Verde del Comune di Ferrara.

NATALE IN CENTRO – Sabato 19 e domenica 20 novembre l’iniziativa gastronomica e l’itinerario dedicato ad Ariosto
‘Calici d’autunno’: degustazione itinerante per le strade del centro storico

E’ stato presentato questa mattina, venerdì 18 novembre nella residenza municipale di Ferrara, il programma della manifestazione ‘Calici d’autunno’, degustazione enogastronomica itinerante per le vie del centro storico, in programma sabato 19 e domenica 20 novembre, in apertura delle iniziative di ‘Natale è in centro a Ferrara’.
All’incontro con i giornalisti sono intervenuti gli assessori comunali Roberto Serra e Massimo Maisto, Alessandra Scotti di Feshion Eventi, Alessandro Osti di Confesercenti Ferrara e Riccardo Cavicchi referente di Ati (Associazione temporanea di imprese) ‘Natale e Capodanno Ferrara’.

Sabato 19 e domenica 20 Novembre torna ‘Calici D’Autunno’, la degustazione enogastronomica itinerante per le principali vie della zona pedonale del centro storico di Ferrara, che anche quest’anno inaugurerà il Villaggio di Natale della grande iniziativa ‘Natale e Capodanno Ferrara’.
Si tratta della terza edizione della manifestazione organizzata da ‘Feshion Eventi’ e ‘Confesercenti Ferrara’, in convenzione con il Comune di Ferrara nell’ambito del progetto di promozione e valorizzazione dell’area urbana del centro storico di Ferrara (L.R. 41/97 – annualità 2015 – Incentivi allo sviluppo dell’offerta commerciale legati ad eventi nell’area urbana del centro storico).
L’evento si svolgerà dalle 18 alle 23 di sabato 19 e dalle 10 alle 20 di domenica 20 novembre e coinvolgerà cinque aziende collocate nelle nuovissime casette di legno del ‘Fideuram Christmas Village’ e dodici attività (bar e ristoranti) del centro storico, attraverso un percorso gastronomico itinerante tra le principali vie della zona pedonale del centro storico.
L’evento è finalizzato a valorizzare il centro e le sue attività ristorative, che saranno protagoniste di un percorso di degustazione, durante il quale potranno proporre le loro specialità.
Per partecipare alla degustazione occorre acquistare il ticket al costo di 10€ all’info-point in piazza Trento Trieste.

Ogni cliente riceverà una mappa con la quale scegliere le attività e i prodotti da degustare e costruire così il proprio percorso presso le attività che hanno aderito all’iniziativa (elenco completo nel comunicato in allegato in fondo alla pagina).

Nell’ambito del progetto di Confesercenti Federagit, Parlando di Orlando – Segui l’Ippogrifo, le guide turistiche di Itinerando proporranno inoltre due speciali appuntamenti dedicati alla vita e alle opere di Ludovico Ariosto, sabato 19 novembre alle 15,30 e domenica 20 novembre alle 11,30. L’itinerario ‘Un poeta, una città: Ludovico Ariosto e il suo rapporto pubblico e privato con la città di Ferrara’, partirà da via Mazzini ed attraverserà il centro storico, focalizzando con tappe mirate la figura del poeta e ripercorrendone i passi per le strade ed i vicoli di Ferrara.
Il ritrovo con le guide sarà 15 minuti prima della partenza, presso l’Info Point del ‘Villaggio di Natale’, in piazza Trento Trieste. La partecipazione è gratuita.

Per informazioni e prenotazioni, sarà possibile contattare il numero 3289571132. Link evento:
https://www.facebook.com/events/183961985381250/
http://www.feshioncoupon.it/calici-dautunno-2016/
Per info contattare il 3495878324.

BANDO DI GARA – Prorogata al 22/12/2016 la scadenza dei termini. Tutta la documentazione consultabile sul sito del Comune di Ferrara
Affidamento del servizio di integrazione scolastica di bambini e alunni disabili nelle scuole del territorio

Scadranno il 22 dicembre 2016 (e non più il 12 dicembre) i termini per la presentazione delle domanda di partecipazione alla procedura aperta per l’affidamento del ‘Servizio di integrazione scolastica di bambini e alunni disabili nelle scuole del territorio comunale di Ferrara per il periodo di tre anni’, il cui bando è stato pubblicato dal Comune di Ferrara.

L’apertura dei plichi avverrà il 23/12/2016 alle ore 10.

L’avviso e la relativa documentazione sono consultabili sul sito www.comune.fe.it alla voce ‘Bandi di gara’ http://servizi.comune.fe.it/index.phtml?id=222

GIUNTA COMUNALE – Seduta di venerdì 18 novembre 2016
Commercio su area pubblica: al via le procedure di assegnazione dei posteggi

La Giunta comunale ha approvato oggi la delibera, presentata dall’assessore al Commercio Roberto Serra, che dà il via alle procedure di assegnazione dei posteggi per l’esercizio del commercio su area pubblica in scadenza, secondo quanto previsto dall’Intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata del 5/7/2012.
Nella delibera è recepito lo schema di bando pubblico per le assegnazioni delle concessioni in scadenza nei mercati, nelle fiere e nei posteggi isolati, che sarà pubblicato dall’1 al 31 dicembre 2016, per quelli in scadenza nell’anno 2017.
Viene inoltre fissata in 12 anni la durata delle concessioni di posteggio per il commercio su aree pubbliche così come previsto dal Documento Unitario delle Regioni e Province Autonome del 24/01/2013.
La delibera prevede anche di cassare i posteggi attualmente non occupati e non necessari, nonché la cassazione di fiere non più frequentate dagli operatori commerciali, al fine di liberare luoghi e piazze per eventuali altri utilizzi.
L’atto approvato oggi dalla Giunta si è reso necessario visto il recepimento della Direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006 relativa ai servizi nel mercato interno, più nota come ‘Direttiva Bolkestein’, che persegue l’obiettivo di garantire la libera concorrenza dei servizi nel mercato all’interno degli Stati membri della Comunità, in modo da realizzare un mercato interno caratterizzato da maggiore competitività ed equilibrio.

Le delibere approvate nel corso delle sedute della Giunta comunale vengono pubblicate nei giorni successivi, con le modalità e nei termini di legge, sulle pagine internet dell’Albo Pretorio on line del Comune di Ferrara all’indirizzo http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=1818
SERVIZI EDUCATIVI E SCOLASTICI – Martedì 22 novembre alle 15.30 in Municipio e alle 17 in sala della Musica (via Boccaleone 19)
‘Gioco anch’io’, risultati e consegna attestati di partecipazione al progetto didattico sulla lingua italiana per stranieri

Martedì 22 novembre 2016 alle 15,30 nella sala degli Arazzi della residenza municipale verrà presentato il progetto di didattica ludica di promozione della lingua italiana L2 (ovvero dell’italiano come seconda lingua per sostenere il lavoro delle insegnanti nelle classi multiculturali) realizzato alla scuola secondaria di primo grado Tasso di Ferrara che è stato promosso e finanziato da Anolf (Associazione nazionale oltre le frontiere) con il coordinamento del’Ufficio alunni stranieri dell’istituzione scuola del Comune di Ferrara in collaborazione con l’Ufficio sport del Comune, Uisp Ferrara, Spal 2013 e Istituto comprensivo Corrado Govoni. Agli alunni partecipanti al progetto verrà consegnato un attestato di partecipazione e il dvd della documentazione che l’Università ha predisposto.

Giornalisti, fotografi e videoperatori sono invitati.

Sempre martedì 22 novembre alle 17 nella sala della Musica di via Boccaleone 19 verranno presentati ai docenti delle scuole ferraresi il progetto didattico e il dvd che lo documenta.

Durante lo scorso anno scolastico, Anolf (Associazione nazionale oltre le frontiere) di Ferrara ha promosso e finanziato il progetto di didattica ludica dell’italiano come Elle 2 ‘Gioco anch’io’, curato dal prof. Fabio Caon della Università di Venezia Ca’ Foscari (dipartimento di comunicazione interculturale e didattica) e realizzato nella scuola secondaria di 1° grado Torquato Tasso di Ferrara, con il coordinamento del’Ufficio alunni stranieri e in collaborazione con l’Ufficio sport del Comune, Uisp Ferrara, Spal 2013 e ovviamente l’Istituto comprensivo Corrado Govoni.

Il progetto, che ha promosso metodologie didattiche innovative, ha costituito anche un significativo percorso di inclusione sociale.
A conclusione di questo percorso e per sottolinearne la rilevanza, martedì 22 novembre alle 15,30 nella sala degli Arazzi in residenza municipale ad un momento di incontro con gli alunni (di origine straniera e italiani) che hanno partecipato al progetto e con le loro famiglie.
Sarà presente il vicesindaco Massimo Maisto, a sottolineare la significatività di tali percorsi volti alla promozione dell’inclusione. Saranno inoltre presenti coloro che a diverso titolo hanno partecipato alla realizzazione del percorso oltre al prof. Fabio Caon della Università di Venezia e ai collaboratori che hanno con lui condotto il laboratorio e la formazione.
Agli alunni verrà consegnato un attestato di partecipazione al progetto e il dvd della documentazione che l’Università ha predisposto.

Confidiamo che questo sia un significativo momento di riconoscimento e coinvolgimento per gli alunni nonché un importante incontro con i rappresentanti del Comune che potrà stimolare il senso di appartenenza e di cittadinanza, indipendentemente dai paesi di provenienza dei ragazzi e/o delle famiglie.

A seguire, alle 17, nella Sala della Musica, il progetto e il dvd verranno presentati ai docenti delle scuole ferraresi con l’obiettivo di disseminare metodologie e pratiche sperimentali nel seminario rivolto ai docenti di tutto il territorio comunale e provinciale: “Insegnare l’italiano L2 attraverso lo sport. Un esempio di applicazione della glottodidattica ludica: Il progetto ‘Gioco anch’io'”.

Segnaliamo qui per maggiori dettagli sul progetto il comunicato a suo tempo pubblicato su Cronacacomune :

http://www.cronacacomune.ithttp://www.cronacacomune.it/notizie/28397/gioco-anchio-lo-sport-promuovere-il-successo-scolastico-leducazione-interculturale-e-linclusione-sociale.html

NATALE IN CENTRO – Gli appuntamenti di sabato 19 e domenica 20 novembre
Si accendono le luci di festa in centro storico, tra musica, spettacoli e gastronomia

Musica, spettacoli e animazioni accompagneranno sabato 19 novembre l’accensione delle luminarie in piazza Trento e Trieste, piazza del Municipio e corso Martiri della Libertà, per dare l’avvio ufficiale alle iniziative natalizie in centro storico.
Ad aprire il programma del pomeriggio sarà, alle 16,30 in piazza Trento Trieste, un concerto in collaborazione con il Conservatorio G. Frescobaldi, cui seguiranno momenti di spettacolo e animazione, con la partecipazione dell’attore Stefano Muroni e del sand artist Mauro Masi in occasione dell’inaugurazione del Fideuram Christmas Village. Il tutto culminerà nell’accensione delle luminarie.
Nelle giornate di sabato 19 novembre dalle 18 alle 23 e di domenica 20 dalle 10 alle 20 il centro storico ospiterà anche la manifestazione ‘Calici d’Autunno’, a cura di Feshion Eventi, che coinvolgerà cinque aziende collocate nelle casette di legno del ‘Fideuram Christmas Village’ e dodici attività (bar e ristoranti) del centro storico, attraverso un percorso di degustazione enogastronomica itinerante tra le principali vie della zona pedonale del centro storico.

Fideuram Christmas Village in piazza Trento e Trieste
Piazza Trento Trieste, il cuore della città, farà da cornice dal 19 novembre all’8 gennaio prossimi al Fideuram Christmas Village, uno spazio allestito con eleganti chioschi in legno che ospiteranno artigiani, associazioni di volontariato e attività commerciali, oltre ad animazioni per bambini ed adulti, iniziative speciali del mondo del volontariato e piccoli eventi sportivi.

Tutte le iniziative di ‘Natale è in centro a Ferrara’ sono a cura dell’Ati composta da Delphi International, Made Eventi e Sapori da Mare, in collaborazione con il Comune di Ferrara.

Programma completo sul sito: http://capodannoferrara.com

ASSESSORATO ALL’AMBIENTE – Dal 19 al 27 novembre a cura di Centro IDEA in collaborazione con Hera S.p.a.
Le iniziative aperte alla cittadinanza della ‘Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2016’

Il Comune di Ferrara aderisce all’ottava edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti in programma dal 19 al 27 novembre, condividendo le finalità dell’iniziativa con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sul tema della riduzione e trasformazione di rifiuti in risorsa; puntare su un nuovo sistema di gestione che sia sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico per consegnare alle generazioni future un territorio più pulito, sano e stabile.
Le iniziative iscritte alla SERR 2016 sono coordinate dal Centro IDEA del Comune di Ferrara e realizzate in collaborazione con Hera S.p.a.

>> 23 Novembre 2016
‘Zero… o quasi zero’ Come ridurre i rifiuti e vivere felici
Sala Estense Piazza Municipale ore 9,30 e ore 11,00
Lezione spettacolo rivolta alle scuole per migliorare la conoscenza e la consapevolezza sul tema dei rifiuti. Tratterà i temi della prevenzione e riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata, i comportamenti sostenibili, il sistema di raccolta rifiuti nel Comune di Ferrara.

>> Giovedì 24 Novembre 2016
Compostiamo, Guida al compostaggio domestico
dalle 17 alle 19 Centro IDEA Casa di Biagio Rossetti Via XX Settembre 152 FE
(Inizialmente proposto ai Bagni Ducali è stato spostato per motivazioni logistiche) Laboratorio dedicato al compostaggio domestico dove si imparerà che cos’è il compost e come si può fare in ambito domestico anche all’interno di piccoli contenitori.

Ricordiamo inoltre che il 22 novembre, per la Giornata Nazionale degli Alberi ci sarà la consueta distribuzione gratuita di alberi e arbusti alla cittadinanza con l’iniziativa “Una albero per ridurre la CO2” presso i Bagni Ducali dalle 9,30 alle 16.00. In questa occasione sarà allestito un infopoint sulle nuove modalità di raccolta dei rifiuti in corso di sperimentazione nel Comune di Ferrara.

Nell’ambito degli ActivECOlab il Centro IDEA propone, sempre sul tema della riduzione dello spreco e della riduzione dei rifiuti, il laboratorio ‘Eco Menù di Natale – Idee creative contro lo spreco alimentare per i menù delle feste natalizie’ che si terrà il 1° dicembre 2016.

COS’E’ LA SERR – La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) è un’iniziativa volta a promuovere la realizzazione di azioni di sensibilizzazione sulla riduzione dei rifiuti nel corso di una sola settimana. È un’iniziativa che coinvolge una vasta gamma di pubblico: enti pubblici, imprese, società civile e cittadini.
La SERR consiste in una elaborata campagna di comunicazione ambientale che intende promuovere, tra i cittadini, una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente. L’accento è quindi sulla prevenzione dei rifiuti e ogni azione della ‘Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti’ mostra come ogni attore della società – compresi i singoli cittadini – possa, in modo creativo, contribuire a ridurre i rifiuti in prima persona e a comunicare questo messaggio d’azione agli altri.
La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti nasce all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare le istituzioni, i consumatori e tutti gli altri stakeholder circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea, che gli Stati membri devono perseguire, anche alla luce delle recenti disposizioni normative (direttiva quadro sui rifiuti, 2008/98/CE).Comunicazione a cura dell’asssessorato all’
Tema di quest’anno è “Riduciamo l’impatto ambientale degli imballaggi!”
I rifiuti da imballaggio sono un problema rilevante nei nostri modelli di consumo attuali, specialmente quando non correttamente separati e riciclati. Tuttavia, ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti da imballaggio non sempre richiede così tanti sforzi e ognuno di noi può dare il proprio contributo!
Gli imballaggi sono qualsiasi materiale usato per contenere, proteggere, maneggiare, consegnare e presentare i prodotti. Hanno molti vantaggi, ma nell’Unione Europea attualmente utilizziamo una quantità eccessiva: ognuno di noi infatti produce in media 156,92 kg di rifiuti da imballaggio all’anno.
www.comune.fe.it/idea
http://www.menorifiuti.org/serr-2016/

INTERROGAZIONE – Presentata dal gruppo SI in Consiglio comunale
Richiesta in merito alle perdite nella rete dell’acquedotto di Ferrara

Questa l’interrogazione pervenuta:

– il consigliere Fiorentini (gruppo SI in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi in merito alle perdite nella rete dell’acquedotto di Ferrara.

>> Pagina riservata alle interpellanze/interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali e relative risposte (a cura del Settori Affari Generali/Assistenza agli organi del Comune di Ferrara)

VIABILITA’ – Sabato 19 novembre 2016 dalle 10 alle 14 – PERCORSO
Manifestazione in vie e piazze della città: i provvedimenti di viabilità

In occasione della manifestazione di cittadini sul ‘Decreto salvabanche’, in programma sabato 19 novembre 2016 che prevede il concentramento dei partecipanti con partenza in piazza Municipio e termine, dopo aver percorso alcune vie cittadine, in Piazza Cattedrale, saranno in vigore dalle 10 alle 14 e comunque fino a termine manifestazione, delle limitazioni alla viabilità. Questo il percorso della manifestazione che prevede anche ‘sit-in’ in alcuni punti della città: partenza Piazza Municipale, Corso Martiri della Libertà, Via Cairoli, Via Bersaglieri del Po, Via Voltapaletto, Via De Romei, Corso della Giovecca, Largo Castello, Viale Cavour, Via Spadari, Via Frizzi, Largo Castello, Corso Martiri della Libertà, Piazza Cattedrale – Sarà sospesa la circolazione di tutti i veicoli per il tempo strettamente necessario al transito del corteo.

Venerdì 18 novembre Maria Calabrese dialogherà con Giuseppe Fornaro

Da: Istituto Storia Contemporanea

Venerdì 18 novembre, alle ore 17.30 presso la sala conferenze dell’Istituto di Storia Contemporanea in vicolo S. Spirito,11, Maria Calabrese dialogherà con Giuseppe Fornaro sui temi del libro Rappresentanza sindacale, rappresentanza politica e tutela del bene comune
Sottotitolo: Cgil e Pci nella Fiat degli anni ’80 (Edizioni Festina Lente 2016).

Intermezzi musicali a cura Claudia Belardi (voce), Alberto Poggi, Paolo Trabucco e Gabriele Usai (chitarra) della band ‘STATALE 16’

Il libro di Fornaro che si avvale della prefazione di Gian Pietro Testa è una lucida e documentata analisi dei rapporti tra la maggiore azienda privata italiana (Fiat) e le rappresentanze sindacali e delle organizzazioni sindacali e i partiti politici attraverso la ricostruzione delle vicende che animarono quello che dai giornali dell’epoca fu definito il ‘caso Fiat’.

Giuseppe Fornaro, già giornalista professionista, ha collaborato con vari periodici nazionali tra cui Meta, rivista della Fiom-Cgil nazionale con la quale ha iniziato l’attività giornalistica, e Rocca, quindicinale nazionale della Pro Civitate Christiana di Assisi. Ha curato uffici stampa per enti e amministrazioni pubbliche. Nel 2010 ha pubblicato il romanzo All’alba di una domenica, ispirato alla drammatica morte di Federico Aldrovandi.

International Games @ your library: le biblioteche si mettono in gioco

Da: Organizzatori

Sabato 19 novembre la Cooperativa Le Pagine sarà protagonista di un’iniziativa internazionale che avrà luogo anche in Emilia-Romagna: l’International games day at your library.
La Coop ferrarese, da molti anni attiva nell’ambito dei servizi bibliotecari, educativi, ma anche d’archivio e catalogazione su tutto il territorio regionale, si è occupata, insieme al Comune di Parma, di organizzare nelle biblioteche civiche, la giornata interamente dedicata al gioco per bambini e adulti.

L’International games day, lanciato dall’American Library Association nel 2007 è nato col duplice intento di mostrare le potenzialità educative del gioco e le capacità aggregative della biblioteca nei confronti di tutte le fasce di utenza. In Italia la giornata ha visto l’adesione di AIB, Associazione Italiana Biblioteche e di alcuni sponsor tecnici.
Tante le iniziative in programma nelle biblioteche parmensi del San Paolo – Guanda e Internazionale Alpi – alla Biblioteca Pavese, alla Biblioteca di Alice e alla Biblioteca Civica: dai tornei di scacchi, ai giochi da tavolo, fino all’inaugurazione di una nuova sezione gioco nelle biblioteche del San Paolo.

Anche i premi per i giocatori più abili non mancheranno, offerti proprio dalla Cooperativa Le Pagine. Tante sfide appassionanti, interamente gratuite e rivolte a un pubblico dai 4 ai 99 anni, per ritrovare il valore di momenti condivisi di crescita e svago, a Parma e, contemporaneamente in numerose altre biblioteche italiane e a migliaia di altre biblioteche in tutto il mondo. Perché in biblioteca? Giocare favorisce il coordinamento motorio, la capacità di concentrazione e decisione e il pensiero logico e la creatività. Il gioco è occasione di condivisione e scambio. I giochi possono quindi contribuire a completare la mission della biblioteca, volta a fornire un servizio culturale e di intrattenimento.

Cento: uno speciale annullo postale per la XXIV mostra filatelica in omaggio al Guercino

Da: Poste Italiane

La Filiale di Ferrara di Poste Italiane, in occasione della XXIV Mostra Filatelica e Cartofila e del 350° anniversario del pittore centese Il Guercino, su richiesta del Circolo Culturale Filatelico Numismatico Centese ‘Mario Grandi’, ha approntato un servizio temporaneo con uno speciale annullo postale che si potrà ottenere sabato 19 novembre dalle 15.15 alle 19 presso lo spazio allestito in via Guercino n. 32/A a Cento.
Nei giorni successivi alla manifestazione, i marcofili e coloro che volessero richiedere l’annullo possono inoltrare le commissioni a Poste Italiane / U.P. Cento / Sportello Filatelico Via Fratelli Rosselli, 1 – 44042 Cento (FE) (tel. 051 6858611)

Poste Italiane attiva Servizi Filatelici Temporanei dotati di bolli speciali che riproducono con scritte e immagini il tema di manifestazioni legate ad eventi di notevole interesse culturale, economico e sociale: convegni, congressi, raduni, fiere, mostre, celebrazioni di eventi storici, manifestazioni filateliche, sportive, culturali, umanitarie, anniversari di personalità non viventi, inaugurazioni di opere pubbliche di particolare rilevanza locale o nazionale.

Il servizio è rivolto a chi intenda pubblicizzare e storicizzare il proprio evento con la realizzazione del bollo speciale (Enti Pubblici o privati, Associazioni, Società, Partiti Politici, Organizzazioni sindacali, comitati promotori o organizzatori di manifestazioni).

Il Prof. Enrico Deidda Gagliardo nuovo Pro Rettore Vicario Unife

Da: Università di Ferrara

Il Prof. Enrico Deidda Gagliardo nuovo Pro Rettore Vicario Unife

Enrico Deidda Gagliardo, Professore ordinario di economia aziendale presso il Dipartimento di Economia e Management e Delegato del Rettore al bilancio, semplificazione organizzativa e valorizzazione delle risorse umane, dal 1° novembre 2016 è Pro Rettore Vicario dell’Università di Ferrara.

“Sono onorato e felice di poter svolgere un servizio utile al nostro Ateneo e alle persone che lo vivono ogni giorno​ – afferma il Prof. Deidda Gagliardo – e cerco di farlo portando la mia esperienza sulle pubbliche amministrazioni e lo spirito solare della mia terra d’origine, la Sardegna”.

Laureato in Economia e commercio all’Università di Cagliari con 110/110 e Lode, con un Master in economia delle aziende pubbliche (Controllo di gestione delle aziende pubbliche) presso l’Università di Bologna-Forlì e un Dottorato di Ricerca presso l’Università di Brescia, il Prof. Deidda Gagliardo vanta una vasta esperienza accademica istituzionale e di ricerca.

E’ infatti l’ideatore, l’organizzatore e il Direttore Scientifico del Master Universitario “PERF.ET”, sul Miglioramento delle PERFormance degli Enti Territoriali e delle altre pubbliche amministrazioni. Ha partecipato al Tavolo tecnico presso il Dipartimento della Funzione Pubblica per la predisposizione della legislazione sulla “misurazione e valutazione delle performance pubbliche” e al Tavolo tecnico presso l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) per la predisposizione del Piano Nazionale Anticorruzione 2016, con particolare riferimento ai piccoli comuni e alle città metropolitane.

I suoi principali ambiti di ricerca riguardano le pubbliche amministrazioni. E’ infatti ideatore di un originale sistema scientifico di misurazione multidimensionale del valore pubblico creato/consumato dalle PA ed è coordinatore e componente di numerosi gruppi di ricerca nell’ambito dei sistemi di programmazione, management e governance, controllo, valutazione e comunicazione sociale delle performance individuali, organizzative e istituzionali; costruzione e analisi dei bilanci delle PA, revisione dei bilanci pubblici; prevenzione e monitoraggio della corruzione, sistemi di organizzazione e direzione di pubbliche amministrazioni, secondo l’approccio per obiettivi e per processi e costituzione e potenziamento di forme associative tra PA.

E’ inoltre autore di numerose pubblicazioni sia nazionali che internazionali sui temi della contabilità e del bilancio, dell’analisi di bilancio e dell’armonizzazione contabile dei bilanci pubblici, sui sistemi di programmazione, management e governance, controllo, valutazione delle performance individuali, organizzative e istituzionali delle Pubbliche Amministrazioni e sulla ‘creazione e misurazione del Valore Pubblico’. E’ inoltre reviewer per diverse riviste accademiche e professionali accreditate AIDEA e componente di Editorial Board.

Trasmissione interpellanza Consigliere Francesco Rendine ‘Vendita di alcool allo stadio’

Da: Gruppo G.O.L.

Al Signor Sindaco del Comune di Ferrara

OGGETTO: Interpellanza ‘Vendita di alcool’.

Il sottoscritto Consigliere Comunale Francesco Rendine INTERPELLA il Signor Sindaco e per esso l’Assessore delegato:

PREMESSO

che lo scrivente ha avuto notizia di come il Sig. Assessore Serra, poco prima della partita Brescia Spal, abbia telefonato informalmente ad alcuni esercizi pubblici posti all’esterno dell’area transennata ove gioca la Spal invitandoli ad esporre cartelli che indicavano che nell’esercizio non venivano somministrati alcolici, ciò in assenza di un documento ufficiale dell’Amministrazione;

RISAPUTO

che, come dimostra la foto sottostante, scattata durante la partita Spal Brescia, in esercizi lontani dallo stadio vengono venduti alcolici che sono trasportati e consumati all’interno dell’area transennata

E’ anche noto come ad essere pericolose non siano tanto le bevande alcoliche consumate all’interno dell’area transennata quanto le bottiglie di vetro che possono essere utilizzate come armi improprie;

DEMENZIALE

che l’Amministrazione adotti provvedimenti completamente inutili che hanno come unico risultato quello di danneggiare gli esercizi limitrofi lo stadio, già in crisi col degrado che colpisce tutta la zona, giacché in molti di essi si somministrano alimenti e un cliente che a pasto non può consumare nemmeno una birra va altrove;

INTELLIGENTE

sarebbe un’Amministrazione che consentisse, così come avviene in molti stadi italiani ed europei, il consumo di bevande alcoliche in contenitori di carta in modo da non danneggiare ulteriormente chi è già fortemente colpito dalla crisi ambientale;

TUTTO CIO’ PREMESSO

il sottoscritto INTERPELLA il Signor Sindaco e per esso l’Assessore delegato per sapere:

– se è vero che il Sig. Assessore ha chiesto ad alcuni esercenti di esporre cartelli che specificavano che nell’esercizio non venivano somministrate bevande alcoliche, dicendo poi agli stessi che avrebbero potuto comunque distribuirle;

– se, in caso di risposta affermativa, ritiene che questo modo di operare sia tipico di una Amministrazione che dice di essere trasparente;

– se ritiene di adottare un provvedimento intelligente come quello di consentire la distribuzione di bevante alcoliche in contenitori cartacei durante i pasti, oppure pensa sia opportuno persistere con quei provvedimenti bastardi e completamente inutili, che, come dimostra la foto in epigrafe, hanno come unico risultato quello di degradare ulteriormente un quartiere in stato di sofferenza.

Si prega la S.V. di fornire risposta scritta.

Con Osservanza.

Il Presidente del Gruppo Consiliare
G.O.L. – Giustizia Onore Libertà
Ing. Francesco Rendine

Ascom Confcommercio Ferrara ed Italo Treno… una collaborazione a tempo di record

Da: Ascom Ferrara

Verranno presentate ufficialmente ai primi dicembre la serie di iniziative di promozione integrata per valorizzare lo shopping in centro storico a Ferrara promosse da Ascom Confcommercio che vedranno il supporto di Italo, il treno superveloce di NTV, con il patrocinio di Comune e Camera di Commercio.
“Al momento – anticipa Giulio Felloni presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara – possiamo dire che lo slogan sarà “Lo shopping è magico in centro a Ferrara, i commercianti del centro storico vi aspettano… raggiungici con Italo” con immagini artistiche che ovviamente richiameranno la possibilità di visitare Ferrara con l’opportunità di fare acquisti. In vista delle festività Natalizie e della prima fermata di Italo (l’11 dicembre) abbiamo trovato la collaborazione importante con NTV. Il suo treno superveloce finalmente approda a Ferrara: come Associazione siamo stati tra i primi a chiedere questa fermata ed oggi siamo soddisfatti di essere attorno ad uno stesso tavolo operativo per definire un percorso dove dalle classiche locandine ai Social ed altre iniziative di informazione e comunicazione, a bordo dello stesso treno, faranno da sostegno a questo slogan in un progetto che valorizza la città nel suo complesso e non solo commerciale.”
Francesco Fiore, Direttore Strategie e Sviluppo del Prodotto di Italo, commenta: “L’offerta dei servizi di Italo è in continua crescita e l’ingresso di Ferrara nel network dimostra quanto Italo creda nel potenziale della città estense. Uno dei principali obiettivi di Italo, oltre a garantire ai suoi viaggiatori la massima qualità e una sempre maggiore capillarità dei suoi servizi, è quello di radicarsi sempre più sul territorio anche grazie a iniziative di marketing territoriale come quella presentata da Ascom Ferrara, a cui siamo felici di partecipare”.
Un opportunità “Ovviamente non solo per la città ma per tutto il territorio provinciale – sottolinea Davide Urban, direttore generale di Ascom Ferrara – per la Costa e per il parco del Delta fino a Cento con i tesori pittorici del Guercino”.
Non rimane che attendere i primi di dicembre per uno shopping dalle mille opportunità comodamente trasportati dal rosso di Italo.

Sabrina Pignedoli presenta ‘Operazione Aemilia’

Da: Organizzatori

Venerdì 18 Novembre – ore 17.30 Palazzo Roverella
Ferrara
Presentazione del libro Operazione Aemilia di Sabrina Pignedoli

​Grazie agli arresti che hanno inferto un duro colpo alle altre cosche, la ’ndrangheta di Cutro ha via via acquistato potere, arrivando a dominare l’Emilia e alcune zone del Veneto e della Lombardia.
I magistrati ritengono che da oltre trent’anni sia presente al Nord Italia dove ha messo in piedi, sostanzialmente indisturbata, i suoi interessi economici, creando aziende e facendo affari con società locali. Tutto questo grazie anche alla compiacenza di insospettabili ‘colletti bianchi’ che, pur consapevoli – secondo la procura – di stare trattando con boss della malavita organizzata, hanno messo a disposizione i loro servigi in cambio di lauti guadagni.
Ma il radicamento non si è fermato al mondo economico: ha riguardato anche la politica, con la volontà di influenzare le amministrazioni pubbliche. Inoltre, per la prima volta, si assiste a un tentativo di condizionare l’opinione pubblica attraverso i media. Senza tralasciare le attività “tradizionali” come estorsioni, usura e incendi dolosi.
Il libro di Sabrina Pignedoli si sviluppa seguendo vicende e personaggi emblematici, emersi nelle indagini di Operazione Aemilia, che mostrano come la ’ndrangheta si sia profondamente insediata al Nord.

Sabrina Pignedoli si è laureata al Dams cinema dell’Università di Bologna e in Diritto ed economia internazionale all’Università di Reggio Emilia, ha frequentato la scuola di giornalismo di Bologna e nel 2009 è diventata giornalista professionista. Attualmente è redattrice al «Resto del Carlino», redazione di Reggio Emilia, dove si occupa di cronaca nera e giudiziaria, e collaboratrice dell’Ansa. A causa della sua professione è stata minacciata da uno degli uomini coinvolti dall’Operazione Aemilia. Il suo libro “Operazione Aemilia” ha di recente vinto il Premio Estense 2016.

Innovazione: Lisa Paganelli (Coldiretti) protagonista a Officina Italia

Da: Coldiretti

Lisa Paganelli, vincitrice del premio europeo ‘Innovazione’ del Comitato Donne del Copa-Cogeca, sarà protagonista della puntata di Officina Italia in onda domani, sabato 19 novembre, alle 11,30 su Rai Tre. Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna, ricordando che la Paganelli, giovane veterinaria, titolare dell’azienda agricola biologica “Seggio” di Civitella di Romagna (Fc), è delegata di Coldiretti Donne Impresa di Forlì-Cesena. Premiata per la sua capacità di contribuire a trovare nuove soluzioni alle sfide del mondo rurale, Lisa Paganelli ha promosso l’applicazione nella sua azienda dei metodi dell’agricoltura simbiotica, con l’utilizzo di micorrize per la produzione di foraggi e cereali destinati all’alimentazione degli animali. Si tratta – informa Coldiretti Emilia Romagna – di un metodo produttivo naturale che esclude l’utilizzo di Ogm e di sostanze chimiche di sintesi durante tutte le fasi di produzione, dalla coltivazione all’allevamento, alla trasformazione e conservazione, fino al confezionamento e distribuzione.
Nella punta di Officina Italia di domani, ampiamente dedicata al mondo agricolo, interverrà anche Maria Letizia Gardoni, delegata nazionale Coldiretti Giovani impresa.

La newsletter del 17 novembre 2016

Da: Comune di Ferrara

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Incontro con l’autrice Elisa Curti venerdì 18 novembre alle 17
‘Una cavalcata con Ariosto. L’Equitatio di Celio Calcagnini’

Si propone come introduzione al testo, finora inedito, dell”Equitatio’ di Celio Calcagnini il volume di Elisa Curti, dal titolo ‘Una cavalcata con Ariosto’ (Fondazione Ferrara Arte editore), che sarà presentato venerdì 18 novembre alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Dialogheranno con l’autrice Elisabetta Menetti (Università di Modena e Reggio) e Gian Mario Anselmi (Università di Bologna). L’incontro è a cura della Fondazione Ferrara Arte, in collaborazione con la biblioteca comunale Ariostea e con il patrocinio del Comitato Nazionale V Centenario dell’Orlando furioso – Mibact.

In una cornice autunnale un gruppo di giovani intellettuali cavalca nella campagna ferrarese, diretto a una delizia per celebrare la festa della vendemmia. Durante il percorso il discorso cade sugli omina, i presagi, sul loro potere e significato. In questo contesto interviene anche Ludovico Ariosto che, abbandonando per un po’ le fatiche del suo poema, prende parte alla discussione degli amici.
Opera complessa ed enciclopedica, l’Equitatio di Celio Calcagnini rappresenta una delle primissime attestazioni documentarie della composizione dell’Orlando furioso e offre un ritratto di eccezionale interesse del suo autore e della cultura della corte estense di inizio Cinquecento. Questa edizione parziale, accompagnata da traduzione e commento, si basa sul manoscritto autografo di Calcagnini finora inedito e vuole offrirsi al lettore come un agile strumento di introduzione al testo. E’ stata pubblicata dalla Fondazione Ferrara Arte, in occasione della mostra ‘Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi’, aperta al pubblico a Palazzo dei Diamanti di Ferrara fino all’8 gennaio 2017.

Elisa Curti, formatasi presso l’Università di Bologna e la Scuola Normale Superiore, dove ha conseguito il Perfezionamento in discipline filologiche e linguistiche, è attualmente assegnista di ricerca all’Università di Bologna. I suoi interessi, di taglio filologico e critico, si concentrano sulla letteratura medievale e rinascimentale. Autrice di numerose pubblicazioni in volume e rivista, si è occupata in particolare di Boccaccio (Giovanni Boccaccio, Firenze 2013), Poliziano (Lettere volgari, edizione critica e commento, Roma 2016), Ariosto e Pietro Bembo (Tra due secoli. Per il tirocinio letterario di Pietro Bembo, Bologna 2006).

GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE – Incontro/performance venerdì 18 novembre alle 17 nella sala Arengo a cura di UDI
‘Segni violati fra immagini e parole, dal giornalismo all’arte nell’America latina’

In occasione del 25 novembre, Giornata mondiale del contrasto alla violenza sulle donne indetta dall’ONU, venerdì 18 novembre alle 17 nella sala dell’Arengo della residenza municipale di Ferrara, l’UDI organizza l’incontro/performance ‘Segni violati fra immagini e parole: dal giornalismo all’arte nell’America latina’.

Questo evento si pone come piattaforma di dialogo e approfondimento su alcuni aspetti della violenza di genere nel contesto dell’America latina.

Nella prima parte dell’incontro verrà analizzato il lavoro di artisti latinoamericani i quali propongono attraverso il loro lavoro una riflessione sul tema a partire dal proprio vissuto personale o contaminati dalla condizione politico-sociale del paese di appartenenza. Collegato a questa presentazione seguirà un reading di parti dello spettacolo “Né patria né matria (che ci protegga)” della compagnia teatro#binomio, incentrato sulle vicende della scrittrice, giornalista e attivista messicana Lydia Cacho, riconosciuta a livello internazionale. Lydia, da anni una voce di denuncia nell’ambito di diritti umani, violenze di genere, traffico di esseri umani e pedofilia, ha ricevuto numerose minacce e attentati alla propria vita, al punto da dover vivere sotto scorta.
L’iniziativa è promossa in collaborazione con l’associazione Rimachèride di Bologna e con il patrocinio del Comune di Ferrara e della Regione Emilia-Romagna.

L’appuntamento è inserito nel calendario di appuntamenti organizzato dall’assessorato Pari Opportunità del Comune di Ferrara in collaborazioe con l’associazionismo locale in occasione della Giornata (in allegato a fondo pagina)

Comunicazione a cura di UDI Ferrara – via Terranuova 12.b – www.udiferrara.it

Per info CronacaComune

MUSEO RISORGIMENTO E RESISTENZA – Inaugurazione sabato 19 novembre alle 11
Raccontate in una mostra le vicende dei giovani ferraresi condannati dal Tribunale fascista

Ripercorre le vicende di tredici giovani ferraresi che furono condannati dal Tribunale speciale fascista la mostra dal titolo ‘Ferrara 1942: il processo degli studenti’ che sarà riproposta dal Museo del Risorgimento e della Resistenza, con inaugurazione sabato 19 novembre alle 11, nell’ambito del programma cittadino di commemorazioni degli eccidi di novembre.
All’incontro inaugurale sarà presente la curatrice Delfina Tromboni, con introduzione della responsabile del museo Antonella Guarnieri.

Attraverso un percorso ricco di materiale fotografico e documentario, raccolto in numerosi archivi, tra il quali quello centralo dello Stato e quello di Stato della città estense, la mostra, curata dalla storica Delfina Tromboni, racconta ciò che accadde a 13 giovani ferraresi, per la maggior parte studenti, ma non solo, che il 20 luglio 1942, in pieno conflitto bellico, vennero condannati dal Tribunale speciale a pene detentive tra i 4 e i 5 anni.
Motivazione di tanta severità quella di avere fatto circolare notizie, secondo il regime fascista, false, inerenti alla guerra, provvedendo a far ritrovare, in vari punti della città volantini contrari all’andamento bellico e, soprattutto, sempre secondo i giudici del Tribunale, ledendo l’onore del Capo del Governo, Mussolini, più volte chiamato in causa per la propria condotta durante il conflitto. Una storia raccontata con grande precisione, mettendo in evidenza il contesto generale e quello caratteristico di Ferrara e della sua provincia.
“Una mostra che abbiamo deciso di riproporre – sottolinea la responsabile del museo Antonella Guarnieri – anche per ribadire la volontà di stringere un patto sempre più forte con le nuove generazioni che, come è accaduto nelle tre giornate internazionali di Museo Mix appena concluse, vorremmo sentissero il Museo come una cosa propria, all’interno della quale lavorare insieme per costruire una società migliore, che coltivi le radici di quanti, nel drammatico frangente della guerra di Liberazione, rischiarono o persero la vita in tutta Italia e nella nostra città per poter vivere in democrazia”.

La mostra è visitabile al Museo del Risorgimento e della Resistenza (corso Ercole I d’Este 19, Ferrara) dal martedì alla domenica dalle 9 alle 13,30 e dalle 15 alle 18.
Per informazioni: 0532-244922
biglietteriamrr@comune.fe.it

ASSESSORATO PUBBLICA ISTRUZIONE – Sabato 19 novembre alle 9 in Municipio. Iniziativa legata alla ‘Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia’ di Unicef
Al convegno ‘Che aria tira in giardino’ una riflessione sui temi che caratterizzano i Servizi Educativi comunali

Sabato 19 novembre alle 9 nella sala Consiliare del Municipio di Ferrara si terrà un convegno dal titolo ‘Che aria tira in giardino’. L’appuntamento, legato alla ‘Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia’ promossa dall’Unicef, è organizzato dalla Istituzione per i Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie e dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione, Formazione e Pari Opportunità del Comune di Ferrara.

Scopo del convegno è presentare alcuni aspetti fondamentali dell’impostazione dei Servizi educativi comunali per la prima infanzia ed in particolare di uno dei temi che la caratterizza, la”Outdoor education”, un approccio pedagogico che intreccia rispetto per l’ambiente, valorizzazione della naturale tendenza all’esplorazione del bambino e aspetti di educazione alla salute.

Strumenti di questo approccio sono la riscoperta dei materiali naturali nei contesti educativi e l’ampliamento della proposta di attività all’aperto per i bambini.
In quest’ottica, gli elementi naturali, il gioco libero e di esplorazione, la scoperta di piante e piccoli animali, l’attenzione alle stagioni e al clima, diventano, per il bambino spunti di scoperta e apprendimento. La giornata di lavoro verrà aperta da una introduzione dell’assessora Annalisa Felletti.

A seguire l’ ‘Outdoor education’ verrà presentata da diversi punti di vista: Donatella Mauro (dirigente Direzione pedagogica della Istituzione Servizi educativi, scolastici e per le Famiglie) ne illustrerà gli aspetti psicopedagogici con l’intervento “Educazione e natura si incontrano nei servizi per la prima infanzia”; il Gruppo di coordinamento pedagogico comunale narrerà il passaggio dalla teoria pedagogica alla pratica educativa in corso nei servizi 0/3 del Comune di ferrara, presentando la documentazione “Educare all’aperto: immagini dei Servizi Educativi”; Chiara Cuoghi, pediatra della Pediatria di Comunità dell’ASL di Ferrara, parlerà del valore della “Outdoor education” dal punto di vista medico-pediatrico, con la relazione “Giocare all’aria aperta fa bene”.

Infine, i vari spunti di riflessione verranno collegati e riconstestualizzati in relazione allo sviluppo psicofisico infantile da Stefan von Prondzinski, docente nelle Università di Bolzano, Milano e Bologna e da anni formatore del personale educativo del Comune di Ferrara. Il titolo del suo intervento è “Il gioco libero in contesti educativi ‘aperti’ fra bisogno e diritto”.

Data la centralità del tema nella programmazione educativa dei servizi comunali per l’infanzia, il convegno si rivolge non solo al personale educativo, ma anche ai genitori e familiari di tutti i bambini della città.
Al termine dei lavori, ai partecipanti verrà proposto di partecipare all’inaugurazione della Mostra fotografica ‘Laboratorio Pigotta: nonne e diritti dei bambini’ promossa dall’associazione UNICEF, presso il salone d’Onore della Residenza municipale.

CONSIGLIO COMUNALE – Le modalità definite dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari. Diretta audio-video su ConsiglioWeb
Il Consiglio comunale di Ferrara si riunirà lunedì 21 novembre alle 15.15

Il Consiglio comunale di Ferrara si riunirà lunedì 21 novembre alle 15.15 nella residenza municipale. La seduta – con modalità definite dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari convocata dal presidente del Consiglio comunale Girolamo Calò – sarà aperta dalla trattazione di un’interrogazione a risposta immediata (Question time PG 129064/16 del gruppo SI presentato ai sensi del nuovo articolo 100 del Regolamento del Consiglio comunale). Seguiranno la relazione per l’anno 2016 del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, l’esame di una delibera dell’assessora Annalisa Felletti e la discussione su di un ordine del giorno presentato dal consigliere Fochi-M5S e su una mozione della consigliera Morghen-M5S.

Da rilevare che l’ordine del giorno presentato dal consigliere Fochi-M5S verrà discusso secondo modalità estranee alle prescrizioni regolamentari, avendo il suo contenuto natura di comunicazione/informazione politico/referendaria.

>> Come di consueto prevista la diretta audio video dell’intera seduta di Consiglio comunale sulla pagina internet del servizio ConsiglioWeb all’indirizzo http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=472

Seduta del Consiglio comunale del 21 novembre 2016 – Ordine del giorno dei lavori

>> Interrogazioni ai risposta immediata (art. 100 – comma 2 del Regolamento del C.C.)

>> Relazione per l’anno 2016 del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale

DELIBERE

Assessora alla Pubblica Istruzione/Formazione/Pari opportunità Annalisa Felletti

>> (PG 121873/16) – Variazione al Bilancio di Previsione 2016-2018 della Istituzione dei Servizi
Educativi Scolastici e per le famiglie. Applicazione al Bilancio di Previsione 2016 di parte
dell’avanzo di amministrazione 2015 disponibile

ORDINI DEL GIORNO E MOZIONI

>> (PG 129056 – 14/11/2016) – Gruppo Movimento 5 Stelle consigliere Fochi – Ordine del giorno in difesa della Costituzione
>> (PG 93173 – 18/08/2016) – Gruppo Movimento 5 Stelle consigliera Morghen – Mozione sull’istituzione del Garante dei diritti delle vittime di reato e dei loro familiari: modifiche statutarie

CONFERENZA STAMPA – Venerdì 18 novembre alle 12 nella sala dell’Arengo in Municipio
Presentazione della manifestazione ‘Calici d’autunno’

Venerdì 18 novembre, alle 12, nella sala dell’Arengo della residenza municipale di Ferrara, sarà illustrato alla stampa il programma della manifestazione ‘Calici d’autunno’, degustazione enogastronomica itinerante per le vie del centro storico, in programma sabato 19 e domenica 20 novembre, in apertura delle iniziative di ‘Natale è in centro a Ferrara’.
Interverranno all’incontro con i giornalisti gli assessori comunali Roberto Serra e Massimo Maisto, Alessandra Scotti e Olimpia Ferro di Feshion Eventi, Alessandro Osti di Confesercenti Ferrara e Riccardo Cavicchi referente dell’ATI ‘Natale e Capodanno Ferrara’.

RELAZIONI INTERNAZIONALI – Gli ospiti provengono dal territorio tedesco gemellato con la regione Emilia Romagna
Una delegazione della regione Assia ricevuta in Municipio dall’assessora Ferri

Nel pomeriggio di mercoledì 16 novembre l’assessora comunale alle Relazioni Internazionali e Progetti europei Caterina Ferri ha ricevuto nelle sale del Municipio una delegazione della Regione Assia in Germania, gemellata con la Regione Emilia Romagna.

La delegazione – composta dal sottosegretario all’Europa della regione tedesca Mark Weinmeister accompagnato dall’assistente Christian Hass e dalla referente del Servizio affari europei internazionali dell’Assia Meike Schmidt – è nella nostra regione per una visita coordinata dall’ufficio Relazioni Internazionali del Gabinetto della Presidenza della Regione Emilia-Romagna.

Il tour nella nostra città è iniziato con l’accoglienza all’Istituto Scolastico agroalimentare Vergani Navarra ed è quindi proseguita a palazzo municipale con il saluto istituzionale dell’assessora Ferri e alcuni interventi dei protagonisti di iniziative e progetti che segnano la collaborazione della città di Ferrara, la regione Assia e in particolare la città di Giessen gemellata con la nostra municipalità dal 1998. Hanno partecipato all’incontro gli scrittori Luigi Dal Cin, Monica Pavani e Matteo Bianchi, che hanno preso parte ad un progetto di scambio con il Consiglio per la Letteratura dell’Assia, i docenti Bergamaschi e Rizzoni del Liceo Ariosto e Roiti per il progetto scritture con RER e Assia e la professoressa Cecilia Bolzani per un progetto di scambio tra l’Istituto Einaudi e la scuola ‘Theodor Litt’ di Giessen.
Al termine dei lavori, la delegazione ha poi visitato la città di Ferrara.

CENTRO DOCUMENTAZIONE MONDO AGRICOLO FERRARESE – Domenica 20 novembre alle 15 a San Bartolomeo in Bosco
Cultura popolare e lavori tradizionali tra Ferrarese e Polesano al MAF

Domenica 20 novembre, a partire dalle 15, il MAF/Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese di San Bartolomeo in Bosco (via Imperiale, 263) ospiterà un nuovo incontro culturale, incentrato su “Fotografie, poesia dialettale e cultura materiale tra Ferrarese e Polesano”. L’evento è curato dal MAF e dall’Associazione omonima, in collaborazione con il Centro Etnografico-Osservatorio Nazionale sulla Fotografia del Comune di Ferrara e si avvale del supporto del Cenacolo di Cultura Dialettale “Al Trèb dal Tridèl” di Ferrara.

Si inizierà con la presentazione del volume di Carletto Fedozzi ‘Scurs e fat (da tgnìr da cat). Poesie in dialetto ferrarese e italiano’ (2G editrice, Ferrara, 2016), coordinata da Marco Chiarini. Il libro raccoglie poesie velate da una sottile vena malinconica alternate ad altre spiccatamente ironiche. Le tematiche affrontate vanno dalla vita vissuta all’aneddotica, dalle vicende di personaggi reali alla descrizione della realtà esistenziale nel mondo contadino di un tempo.
Farà quindi seguito la presentazione della mostra fotografica, di Rosanna Lazzari, ‘Orti d’acqua. Donne al lavoro nel Delta del Po’, a cura di Emiliano Rinaldi e Roberto Roda. Si tratta della felice risultante di un progetto di ricerca etnoantropologica ed etnofotografica in progress in atto dal 2009 e condotto dall’Autrice nel Delta padano-veneto per indagare il lavoro delle raccoglitrici di vongole. L’indagine è stata quindi estesa al recupero delle memorie (anche etnomusicologiche) del lavoro femminile in risaia. L’incontro con Rosanna Lazzari sarà introdotto dal co-curatore Emiliano Rinaldi. È prevista pure l’esibizione canora del Coro delle Mondine ‘Onda gialla’ di Scardovari (Rovigo), commentata dall’etnomusicologo Gian Paolo Borghi.
Per omaggiare l’autunno, Pompeo Gandolfi fornirà, infine, alcuni esempi ‘in diretta’ di incisione artistica delle zucche.
L’ormai tradizionale buffet con i prodotti della terra ferrarese concluderà il pomeriggio culturale, liberamente aperto a tutti gli interessati.

PER INFO – MAF – Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese Via Imperiale, 263
44124 – San Bartolomeo in Bosco (Fe) Tel. 0532 725294 – Fax 0532 729154 e-mail: info@mondoagricoloferrarese.it

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI – Presentate dai gruppi M5S, GOL, PD e SI in Consiglio comunale
Richieste su danni agli speed check, somministrazione di alcolici zona Stadio e affissioni abusive di carattere politico

Queste le interrogazioni e interpellanze pervenute:

– la consigliera Morghen (gruppo M5S in Consiglio comunale) ha interrogato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore ai Lavori pubblici Aldo Modonesi in merito ai danneggiamenti degli speed check;

– il consigliere Rendine (gruppo GOL in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore al Commercio Roberto Serra in merito alla somministrazione di bevande alcoliche nei pressi dello Stadio comunale;

– i consiglieri Bertolasi (gruppo PD in Consiglio comunale) e Fiorentini (gruppo SI) hanno interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore al Commercio Roberto Serra in merito alle affissioni abusive di carattere politico.

>> Pagina riservata alle interpellanze/interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali e relative risposte (a cura del Settori Affari Generali/Assistenza agli organi del Comune di Ferrara)

Complimenti del Sindaco al Questore per l’azione di contrasto all’abuso di alcol

Il Sindaco Tagliani si complimenta con il Questore per la chiusura del locale Lobo Loco a seguito dell’indagine scaturita dalla denuncia presentata dalla madre di una 13enne che dopo una festa all’interno del locale, è finita in ospedale quasi in coma.
“Come Amministrazione continueremo a sostenere la Polizia di Stato impegnata in modo significativo a tutelare la sicurezza urbana e a contrastare il consumo di bevande alcoliche da parte dei nostri giovanissimi ragazzi e ragazze”.

Testo diffuso dalla Portavoce del Sindaco

CELEBRAZIONI CENTENARIO BASSANI – Convegno del 17 novembre nella Sala dei Comuni – Castello Estense
‘Il Giardino riposa in Paradiso’, donazione ufficiale del manoscritto alla Città di Ferrara

‘Il Giardino riposa in Paradiso’: è la rassicurazione che Ferigo Foscari, donatore del manoscritto autografo del ‘Giardino dei Finzi Contini’, ereditato dalla nonna Teresa, ha ricevuto da Enrico Spinelli, Direttore della Biblioteca Ariostea di Palazzo Paradiso, dove i quaderni saranno esposti al pubblico fino a sabato, con un’apertura straordinaria.

Lo ha ricordato stamani lo stesso Foscari, intervenendo al convegno “Il Giardino dei Finzi Contini: la donazione del manoscritto autografo”, tenutosi presso la Sala dei Comuni del Castello Estense: “Era giusto far tornare il manoscritto alla città che ha dato i natali a Bassani e che ne è stata l’ispirazione. È un documento straordinario, che consentirà di avviare studi appassionanti, di analizzare tutto il percorso che ha condotto alla stesura definitiva del romanzo”.

Teresa Foscari aveva affidato i quaderni al nipote, con l’incarico di conservarli finché lei fosse stata in vita. E così nel 2007, alla morte della nonna, Ferigo decise di procedere alla donazione: “Nella nostra famiglia abbiamo sempre cercato di essere custodi, non proprietari, delle cose, di valorizzarle e farle conoscere, ma senza l’imprudenza di promuovere iniziative in proprio, lasciando semmai questo compito a chi è competente in materia”.

Tra gli interlocutori che Foscari ha ringraziato, il Comune di Ferrara e il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS, rappresentati rispettivamente dal Sindaco Tiziano Tagliani e dal Presidente Dario Disegni. Tagliani ha evidenziato come dalla generosa donazione di Foscari e dal centenario della nascita di Bassani “stiano nascendo iniziative e realtà culturali che hanno portato tanti studiosi, italiani e stranieri, e anche tanti ragazzi ad avvicinarsi all’opera bassaniana, a sviluppare il gusto dell’approfondimento, dell’analisi dei testi. Questo anniversario restituisce alla città un pezzo della sua vicenda e di quella di Bassani, e ha assunto la consistenza di un appuntamento tutt’altro che formale, ma anzi di un’occasione di crescita”.

Nelle parole del Presidente del MEIS Disegni, “la sessione di questa mattina segna una significativa tappa nel cammino di riscoperta del Giardino dei Finzi Contini attraverso il suo manoscritto, che ci permette di entrare, in punta dei piedi e con rispetto, nel processo creativo di Bassani. Le cancellature, i ripensamenti, le correzioni a margine e i segni che animano i quaderni rivelano un dibattito interno, continuo, carico di energia, specchio del temperamento di uno scrittore legatissimo alla sua città e comunità di origine, a cui tuttavia non risparmia critiche. Il MEIS – ha aggiunto Disegni – ha avuto il privilegio di poter siglare col Comune di Ferrara una convenzione che ci impegna a valorizzare il manoscritto e ci concede la straordinaria possibilità di esibirlo per più di 90 giorni consecutivi”.

Che il legame tra il MEIS, Ferrara e uno dei suoi figli migliori sia molto profondo è testimoniato dal fatto che lo scorso 2 novembre, a Tel Aviv, in occasione della presentazione del Museo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presenza del Ministro per i Beni culturali Dario Franceschini, del Sindaco Tagliani, della Presidente dell’UCEI Noemi Di Segni e di Ferigo Foscari, proprio il manoscritto del Giardino dei Finzi Contini sia stato esposto all’Eretz Israel Museum.

Il MEIS si accinge ad aprire le proprie porte al pubblico alla fine del prossimo anno con una grande mostra, che inaugurerà il restaurato carcere di Ferrara, dove proprio Bassani fu imprigionato negli anni bui del fascismo. Da luogo di segregazione e di esclusione, il sito diverrà un centro vivo e pulsante di cultura, ricerca, incontro e dialogo, partendo dalla narrazione della più che bimillenaria storia degli ebrei in Italia.

Torna ‘Calici D’Autunno’: la degustazione eno- gastronomica itinerante

Da: Organizzatori

Sabato 19 e Domenica 20 Novembre torna ‘Calici D’Autunno’, la degustazione eno- gastronomica itinerante per le principali vie della zona pedonale del Centro Storico di Ferrara, che anche quest’anno inaugurerà il Villaggio di Natale della grande iniziativa ‘Natale e Capodanno Ferrara’.

Si tratta della terza edizione della manifestazione organizzata da ‘Feshion Eventi’ e ‘Confesercenti Ferrara’, in convenzione con il Comune di Ferrara nell’ambito del progetto di promozione e valorizzazione dell’area urbana del Centro Storico di Ferrara L.R. 41/97 – ANNUALITA’ 2015 – Incentivi allo sviluppo dell’offerta commerciale legati ad eventi nell’area urbana del Centro Storico

L’evento si svolgerà dalle 18 alle 23 di sabato 21 e dalle 10 alle 20 di Domenica 22 e coinvolgerà cinque aziende collocate in nelle nuovissime casette di legno del ‘Fideuram Christmas Village’ e dodici attività (bar e ristoranti) del centro storico, attraverso un percorso gastronomico itinerante tra le principali vie della zona pedonale del Centro Storico. L’evento è finalizzato a valorizzare il centro e le sue attività ristorative, che saranno protagoniste di un percorso di degustazione, durante il quale potranno proporre le loro specialità.

Per partecipare alla degustazione occorre acquistare il ticket al costo di 10€ presso l’info-point che comprende:

– 1 Portacalice

– Antipastino:
* trancio di piada di zucca con zia ferrarese presso Bar Royal caffetteria piadineria
* felafel di ceci presso Punto Veg
* tapas misti presso 91sanromano
* tartina con parmigiano al tartufo presso la casetta de La Bottega Del Tartufo sul listone nel ‘Christmas Village’

– Mini burger Veg presso Zazie Ferrara

– Piatto caldo:

* Zuppa di Patate, Porri, Funghi e Lenticchie presso Zazie Ferrara
* Pasticcio di Maccheroni (dolce o salato) presso Leon d’Oro Ferrara
* Vellutata di zucca presso la casetta di NaturaSì Ferrara sul listone nel ‘Christmas Village’
* Minestrone di riso e lenticchie al cumino e curcuma presso Punto Veg

– Dolce:

* Corneuros farcito con crema di castagne presso Los Cornetteros
* Pampapato ferrarese presso ‘C anniversaaffetteria Centro Storico’
* Degustazione di tre tipi di cioccolata calda (Bacio-fondente-latte) presso GROM Ferrara
* Strudel oppure Intreccio di frutti di bosco presso Bottega del Caffè – Ferrara
* Pane con Marmellata Alba Srl – confetture dal 1971

3 calici di Vino:

– Vin Brulèè – Mariotti Vini Delle Sabbie
– Bianco dell’ Emilia IGT fermo da uve Trebbiano e Montuni – Azienda Paolini – Vino

BIO

– Prosecco brut millesimato valdobbiadene docg presso Bottega del Caffè – Ferrara

– Fortana dell’ Emilia, Malvasia dell’ Emilia Frizzante, Trebbiano dell’ Emilia presso la casetta de Il Verginese sul listone nel ‘Christmas Village’

– Fortana del Bosco Eliceo D.O.C Frizzante e Merlot del Bosco Eliceo D.O.C presso la casetta di Corte Madonnina sul listone nel ‘Christmas Village’

– Birra Newcastle Brown Ale presso XI Comandamento

– Burson etichetta blu e Bianco ‘Rambela’ – Azienda Agricola Longanesi Daniele presso l’info-point sul listone nel ‘Christmas Village’

– Esordio extra dry vino spumantr secco e Raimonda barbera d’alba doc

– Fontanafredda presso Bar Centrale Ferrara

– Saca – Spumente Extra Dry ; Cuss – Rosso IGT vigneti delle dolomiti; Vanduja – Rosso IGT vigneti delle dolomiti- Azienda agricola DE BACCOpresso l’info-point sul listone nel ‘Christmas Village’

– Spumante Valdo Jubilee Edition 90 anniversario; Luisa – vino friulano presso la ‘Panetteria Luigi’ in piazza Castello

Ogni cliente riceverà una mappa con la quale scegliere le attività e i prodotti da degustare e costruire così il proprio percorso.

Si ringraziano le attività che hanno aderito all’iniziativa:
– Caffè Royal
– Los Cornetteros
– Il Centrale
– Leon D’Oro
– Punto Veg
– Centro Storico – Oasi del Gruppo
– Gelateria ‘Grom’
– 91San Romano
– XI Comandamento
– Zazie Ferrara
– Bar Centrale
– Panetteria ‘Da Luigi’
– Naturasì
– Dersut – La Bottega del Caffè
– Gelateria Grom
– Cioccolato Be Well
– La Bottega del Tartufo
– Corte Madonnina
– Il Verginese
– Alba Confetture
– De Bacco
– Mariotti – Vini delle Sabbie
– Parigi Paolini
– Generali Assicurazioni– Via Baluardi
– Ottica Dieci Decimi

Nell’ambito del progetto di Confesercenti Federagit, Parlando di Orlando – Segui l’Ippogrifo, le guide turistiche di Itinerando proporranno inoltre due speciali appuntamenti dedicati alla vita ed alle opere di Ludovico Ariosto, sabato 19 Novembre alle ore 15,30 e domenica 20 Novembre alle ore 11,30.

L’itinerario ‘Un poeta, una città: Ludovico Ariosto ed il suo rapporto pubblico e privato con la città di Ferrara’, partirà da via Mazzini ed attraverserà il centro storico, focalizzando con tappe mirate la figura del poeta e ripercorrendone i passi per le strade ed i vicoli di Ferrara.

Il ritrovo con le guide sarà 15 minuti prima della partenza, presso l’Info Point del ‘Villaggio di Natale’, in piazza Trento Trieste.

La partecipazione è gratuita.

Per informazioni e prenotazioni, sarà possibile contattare il numero 3289571132.

Link evento:

https://www.facebook.com/events/183961985381250/
http://www.feshioncoupon.it/calici-dautunno-2016/

Per info contattare il 3495878324

“Il mio sogno è scrivere”: intervista con Marcello Simoni, autore da un milione di copie

Intervista con Marcello Simoni, autore da un milione di copie, famoso in tutto il mondo. Ha presentato il 15 novembre a Ferrara il suo nuovo romanzo, “Il marchio dell’Inquisitore”.

di Eleonora Rossi

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Ci ha condotto in “biblioteche perdute”, in abbazie peccaminose, in “labirinti ai confini del mondo”. Con la sapienza di uno storico, con lo stile di un grande narratore.
E sempre rimanendo se stesso.
Lui è Marcello Simoni, nato a Comacchio, classe 1975, scrittore applaudito in tutto il mondo e tradotto in diciotto lingue. In pochi anni ha venduto un milione di copie, eppure si presenta come uno di noi, senza presunzione, autentico come il suo sorriso: il “lei” con cui lo saluto diventa immediatamente un “tu”.

Di Marcello ti colpiscono il garbo, l’entusiasmo e la passione con cui si dedica al “mestiere di scrivere”: la luce di un giovane autore che sta vivendo a pieno il suo sogno.
Nonostante l’agenda fittissima di appuntamenti che lo hanno visto impegnato in questi giorni nel lancio del suo nuovo romanzo “Il marchio dell’Inquisitore” (Einaudi Stile Libero) e come testimonial della rassegna GialloFerrara (“Non posso che essere orgoglioso di essere stato scelto a rappresentare questo festival, un evento in controtendenza che promuove l’amore per la lettura”), Marcello ci dedica un po’ del suo tempo e ci accoglie nel suo mondo.
Prima di dedicarsi completamente alla scrittura, Marcello Simoni ha lavorato nella biblioteca del seminario arcivescovile ferrarese, scoprendo, nei volumi dell’antichità, un universo. Firmava saggi storici, ma sentiva il bisogno di raccontare qualcosa di suo. Scrisse così il suo primo romanzo “Il mercante di libri maledetti” – e lo inviò alle massime case editrici italiane, ma senza ricevere risposta. A sorpresa, dopo un anno, il primo contratto arrivò da una casa editrice spagnola. Il romanzo uscì in Spagna nel 2010 e vendette seimila copie: a quel punto l’editore Newton Compton lo lanciò in Italia.
Nel 2011 “Il mercante di libri maledetti” conquistò il secondo posto nella classifica dei libri più venduti in Italia. È stato un successo straordinario, grazie al quale Simoni ha vinto il Premio Bancarella 2012 .

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Nel 2013 “L’isola dei monaci senza nome” vince il premio Lizza d’oro. Il 2 luglio 2015 Marcello Simoni pubblica “L’abbazia dei cento delitti”, romanzo primo in classifica con un milione di copie vendute.
Da ogni parte del mondo lo cercano per intervistarlo o invitarlo a conferenze e a presentazioni. Lui ha iniziato a viaggiare, anche se si sente “a casa” solo a Comacchio, nelle atmosfere in cui è cresciuto, tra la nebbia e il silenzio delle valli.
“Riesco a scrivere soltanto qui – confida – . È diventato importante viaggiare per presentare i miei libri o partecipare a convegni in tutta Europa. Ma a me piace vedere il mondo nella letteratura”.

Marcello è cresciuto respirando il profumo dei libri e della storia. I libri sono la sua passione, a casa ne ha una parete intera e pile ai piedi del divano, sulla scrivania, in bagno, ovunque (“per la gioia di mia moglie!”, sorride). La sua biblioteca cresce continuamente, a dismisura, e ogni volta che lo scrittore si cimenta con una nuova impresa letteraria deve liberare uno scaffale per rifornirlo con nuovi saggi e approfondimenti storici. Solo lui sa orientarsi nel suo “disordine metodico”. Marcello Simoni non sa quanti volumi possiede, ma si è impegnato a contarli prima della prossima intervista.

Il primo ottobre 2016 ti è stato assegnato il “Premio Stampa”. Te l’aspettavi? Come ti sei sentito quando hai ricevuto l’opera d’arte dedicata alla “Verità”?
Il “Premio Stampa” è stata una graditissima sorpresa, non me l’aspettavo e mi ha fatto doppiamente piacere: si trattava di un attestato di merito da parte di esperti della comunicazione e un riconoscimento del territorio a cui appartengo. La statua della“Verità” è un’opera d’arte che ho apprezzato moltissimo, sia dal punto di vista estetico sia per il significato che racchiude: ora è in bella mostra accanto al “Premio Bancarella”.

Anche tu indaghi la “verità” nei tuoi romanzi?
La verità va ricercata, va guardata in faccia. Nei libri noir la ricerca della verità è fondamentale. Muovendo da un caos narrativo, l’autore compie la sua indagine personale: c’è un mistero da risolvere, una verità da scoprire.
I lettori prediligono il genere giallo/noir perché li appassiona la ricerca di una soluzione: ma la verità nei romanzi spesso non è bella come la statua che mi è stata regalata. Lo scioglimento di un caso può svelare una verità spigolosa, problematica, che lascia l’amaro in bocca.
Perché il romanzo è specchio della realtà. E molte situazioni complesse della realtà purtroppo non prevedono un lieto fine.

Parlando di romanzi, c’è un libro o un autore che preferisci?
Non c’è un autore o un libro soltanto. Ci sono molti autori, io leggo di continuo e prediligo i giallisti, i noiristi, i romanzi d’azione. Mi piace conoscere stili e tecniche diverse di scrittura e leggo soprattutto per il piacere di leggere.
Amo il romanzo storico, ma spesso fatico a trovare libri che mi conquistano: sono volumi nei quali chi scrive tende ad insegnare, ad approfondire temi del passato in maniera didascalica. Io invece nella lettura cerco una sorta di ‘leggerezza’, da non confondere con la banalità, ma intesa soprattutto come piacere, divertimento. La narrativa a mio parere deve essere fiction, il narratore deve intrattenere il lettore, non stancarlo. Per questo mi considero uno “storyteller”.

Facciamo un passo indietro, per capire quando nasce la tua passione. Puoi raccontarci qualcosa della tua infanzia? Come è nato il tuo amore per la scrittura? Da quali letture?
Sono sempre stato un sognatore. Fin da bambino ero affascinato dalle storie: i cartoni animati erano il mio materiale narrativo preferito. Il primo libro è stato “Pinocchio”, un libro suggestivo che ancora mi sorprende per la sua complessità. Poi ho letto “Ventimila leghe sotto i mari” di Verne, e i libri di Dumas, Conan Doyle, Salgari: lì hanno iniziato a prendere forma i miei gusti di lettore.

Eri un bambino obbediente o ribelle?
Ero un bambino dolce, fino alla terza media era tranquillo e diligente, poi mi sono ‘scatenato’ un po’ alle superiori. Ma all’Università ho ricominciato ad impegnarmi seriamente.

Ti sei laureato in Lettere: come s’intitolava la tua tesi?
Era una tesi sulla storia dell’Archeologia del Territorio, dall’età etrusca al Medioevo. Venne pubblicata da Corbo nel 2001. Ho frequentato spesso il Museo Archeologico di Ferrara in quegli anni, ho collaborato con l’archeologa Fede Berti al Museo di Spina. È stata un’esperienza interessantissima di studio, di conoscenza e contatto con le fonti e i reperti.

Quando hai capito che scrivere era il tuo lavoro?
Scrivere mi fa stare bene. È un mio bisogno. Ma fino a qualche tempo fa non avrei potuto immaginare di “vivere” grazie alla scrittura: in Italia sono sempre meno le persone che leggono libri. Quando mi sono reso conto che riuscivo a mantenermi scrivendo libri, è stato come ricevere un regalo. Ho cominciato a credere davvero in me stesso. Mi sono sentito realizzato come persona.

Scrivere è certamente piacere, ma al tempo stesso è fatica, quotidiana. Servono metodo e abnegazione. Qual è stato il libro più sofferto e quale il più ispirato?
Bene o male, quando si scrive per mesi e mesi, la fatica si sente. La difficoltà maggiore è stata “scrivere a singhiozzo”: era il periodo in cui lavoravo alla trilogia dedicata all’Abbazia di Pomposa, mi invitavano continuamente ad eventi e presentazioni, ne ero onorato ma non riuscivo a scrivere con continuità. Terminata la trilogia, ho faticato a trovare la giusta concentrazione nel ‘salto’ dal Medioevo al Seicento, con il romanzo “Il marchio dell’Inquisitore”: si è trattato di una sorta di trasloco mentale da un’epoca ad un’altra. Ho dovuto catapultarmi in un altro mondo, immedesimarmi in modi di pensare, di vestire, di vivere totalmente diversi. Ci è voluto un po’ di tempo! Ma poi mi sono molto divertito.

Puoi darci un assaggio di questo tuo ultimo lavoro, fresco di stampa per Einaudi Stile Libero e presentato il 15 novembre da Matteo Bianchi a Ferrara?
È un esperimento narrativo: una mia reinterpretazione del romanzo storico, una piccola scommessa con me stesso, giostrandomi tra giallo e romanzo storico. Il protagonista è un frate domenicano del 1600, Girolamo Svampa, personaggio carismatico ma dalla personalità sofferta, con tratti di autismo e un’incapacità di sviluppare autentica empatia nei rapporti umani.
Sullo sfondo, la Roma Vaticana del Seicento: il periodo più agghiacciante dell’Inquisizione. Ho cercato di offrire uno spaccato della capitale e delle sue profonde oscurità, delle prigioni e delle torture. La Roma del rogo dei libri, ma soprattutto della caccia alle streghe.

Non vedo l’ora di leggerlo!

Finora hai scelto di ambientare i tuoi romanzi nel passato. Ti mimetizzi anche tu nelle storie? Se sì, quali panni indossi?
Nei miei romanzi generalmente non c’è un unico protagonista, vi sono diversi personaggi in una dimensione corale, in una pluralità di punti di vista. Io mi immedesimo in tutti i personaggi e cerco di sperimentare le singole prospettive; all’inizio era più complicato per me entrare nell’ottica dei personaggi femminili, ma ho scoperto le donne sono molto intriganti, riservano sempre sorprese. Io sono tutti e nessuno.

Nove romanzi, innumerevoli personaggi nei quali immedesimarsi e moltiplicare te stesso. E milioni di lettori in tutto il mondo. Dopo le soddisfazioni di tutti questi anni, hai ancora un sogno nel cassetto?
Il mio sogno lo sto vivendo. È iniziato con il “Mercante di libri maledetti” e ora il mio desiderio è prolungare questo sogno, dargli continuità. Per questo motivo sto cercando di lavorare al meglio, con entusiasmo, in modo serio e professionale. Ho un editore grandioso come Newton Compton e il mio inizio con Einaudi è stato molto incoraggiante.
Il mio sogno è fare lo scrittore. Ho ancora tanto da dire. Ho ancora tanto da scrivere.

Il ritorno al giardino dei ricordi: la mostra di Eric Finzi celebra il centenario di Giorgio Bassani

Ritorno al giardino di Micòl, a Ferrara, alla terra delle radici: un cerchio che si chiude, come la ruota di una bicicletta. Legami, connessioni, fra persone, comunità, fra eventi storici, fra esperienze di vita, ricordi: le maglie di una rete da tennis o il telaio di una racchetta.
La personale di Eric Finzi “Ritorno al giardino”, allestita a Casa Ariosto a Ferrara a cura del Meis-Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, dell’Istituto di Storia Contemporanea e dei Musei Civici di Arte Antica del Comune di Ferrara, sembra essere lo snodo di una trama, un intreccio che, nell’epoca della rete virtuale, si tesse qui e ora nella vita reale, partendo da lontano e soprattutto guardando lontano.
È l’amicizia che lega Anna Quarzi – presidente e direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara – a due prime donne dell’arte come Lola Bonora e Angiola Churchill a farle conoscere il lavoro di Eric Finzi, artista newyorkese che si rivolge a lei per scoprire se è vero che ha origini nella comunità ebraica ferrarese Ferrara. È il Meis-Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, il cui direttore Simonetta Della Seta con tutto lo staff sta lavorando per creare sempre più relazioni a Ferrara, in Italia e all’estero, a cogliere l’occasione offerta dalla professoressa Quarzi di allestire una mostra con le opere di Finz. Sono i Musei Civici di Arte Antica a mettere a disposizione il personale e gli spazi espositivi per ibridare passato, presente e futuro di Ferrara città d’arte.
“Ferrara ha una grande forza: riuscire davvero a fare rete, per dimensioni, per storia, ma soprattutto per le persone che lavorano nel settore culturale cittadino”, ha detto il vicesindaco e assessore alla cultura Massimo Maisto all’inaugurazione di martedì pomeriggio. Ferrara, ha continuato Maisto, “ha una storia ebraica lunga e compenetrata con quella del contesto cittadino”, per questo il Meis è uno dei quattro grandi poli museali e culturali intorno ai quali si svilupperà la politica culturale cittadina, insieme al Quadrivio Rossettiano, al Castello e alla triade Marfisa-Schifanoia-Bonaccossi. “Questa mostra è la sperimentazione di cosa potrà essere Ferrara fra non molti anni”, ha concluso l’assessore.
“Abbiamo fortemente voluto che la data dell’inaugurazione fosse oggi, 15 novembre”, ha sottolineato Simonetta Della Seta, “proprio per questo incrocio di anniversari: quello dell’Eccidio del Castello e quello del Centenario di Bassani”, le cui celebrazioni ferraresi sono entrate nel vivo proprio martedì con l’apertura di “Ritorno al giardino” (Giorgio Bassani 1916-2016). “Questa è una mostra sul e nel presente, ma ci porta a guardare avanti” perché, come ha anticipato il direttore del Meis, Eric Finzi ha già promesso di realizzare un’opera appositamente per il museo in costruzione in via Piangipane.

“Bicicletta perduta”, “Sogno ciclistico”, “L’angelo Contini”, “L’angelo Finzi”, “Tennicycle”, i lavori di Eric Finzi raffigurano un mondo perduto, quello della comunità ebraica ferrarese della prima metà del Novecento, conosciuto dall’artista perché rievocato dal libro di Giorgio Bassani e dal film di Vittorio De Sica: illustrano “la bellezza lasciata da mio padre a Ferrara”, “sono oggetti innocenti” che rimangono “oltre gli eventi”, ma non nascondono “segnali della rottura, dell’interruzione di questa bellezza”, ha spiegato l’autore.
La famiglia di Finzi è sopravvissuta al genocidio perché il nonno aveva affari a Vienna e così “hanno capito cosa stava succedendo fin dalla Notte dei Cristalli: si sono salvati fingendosi dei rifugiati in un piccolissimo paesino vicino Roma e poi sono riusciti a salire sull’unica nave a disposizione dei profughi che salpava da Napoli per andare in America”. Per raggiungere la città partenopea e imbarcarsi hanno preso una bicicletta, che si è rotta lungo la strada. Sono queste schegge di esperienze vissute attraverso i racconti dei genitori che gli hanno reso così famigliari “Il giardino dei Finzi Contini” e Ferrara, con la quale sente “un legame fortissimo”, tanto da chiamarla “la terra dei miei padri”, anche se è nato a New York ed è la prima volta che ci viene. “Questo ritorno è pieno di emozioni: particolarmente forte è stato leggere il mio cognome, Finzi, sulla lapide dedicata alle vittime della Shoah in via Mazzini”.
Artista per passione e chirurgo per professione – o viceversa, difficile a dirsi – e con una laurea anche in chimica, crea i suoi quadri lavorando a terra, in orizzontale con grandi siringhe e aghi riempiti con una resina molto densa e vischiosa. “Non ho molto tempo prima che la resina si asciughi e quindi devo pensare prima a come il quadro apparirà in verticale sulla parete, ma soprattutto devo reagire ai movimenti, al flusso della resina”, ha spiegato l’artista. “Questa fluidità è come quella del tempo che passa” e quando la resina si asciuga è come se il flusso del tempo si fermasse, un’istantanea, non realistica come una foto, ma creata come un ricordo.

Eric Finzi è uno dei componenti di quella seconda e terza generazione che ricorda la Shoah solo attraverso i racconti dei genitori e dei nonni – quando sono stati disposti a raccontare – o le immagini e le rappresentazioni culturali della comunità di appartenenza. Osservando il suo lavoro ispirato al libro di Giorgio Bassani e al film di De Sica viene in mente la “memoria protesi” di cui parla Alison Landsberg. Landsberg allude a un nuovo tipo di memoria senza una base organica, nella quale i ricordi non sono naturali, non sono cioè il prodotto di esperienze vissute dall’individuo, ma derivano dal coinvolgimento in una “rappresentazione mediata”, attraverso film, spettacoli o esposizioni. Questi ricordi tuttavia derivano comunque da “un’esperienza” e coinvolgono quindi non solo l’aspetto cognitivo, ma anche i sensi e, proprio come una protesi, spesso fanno ricordare il trauma subìto, in questo caso la Shoah. L’espressione “memoria protesi” mette infine in evidenza la “intercambiabilità” e “trasferibilità” e la “natura mercificata” di tale costruzione memoriale. Il vantaggio, secondo l’autrice, starebbe nella capacità di queste memorie di produrre empatia, responsabilità sociale e alleanze politiche che trascendano la razza, la classe e il genere. Questa mancanza di autenticità non è però solo un potenziale, ma anche un pericolo: il forte rischio di smarrire la capacità di distinguere fra memorie autentiche e memorie mediate. Tale rischio deriva anche dalla mercificazione conseguente alla diffusione di massa dei racconti memoriali. Tutto insomma si gioca su un difficile equilibrio derivante dal fatto che le memorie protesi non sono costruite all’interno di un determinato gruppo etnico e/o sociale, ma diffuse nell’intera società attraverso i mezzi di comunicazione e l’industria culturale di massa.
Alle opere di Finzi ospitate a Casa Ariosto – ai quadri di resina ipossidica, emblema di un ricordo i cui colori non potranno più svanire nel tempo; alla racchetta di vetro, che evoca quei cristalli andati in frantumi nel novembre 1938; alle installazioni con i cerchioni di biciletta, senza le camere d’aria, simboli delle vicissitudini della comunità ebraica da cui Finzi proviene – si può però applicare anche la nozione di “post-memoria” formulata da Marianne Hirsh. Con questa espressione l’autrice definisce la strategia usata per reagire al trauma della Shoah da parte delle generazioni successive a quella che l’ha vissuto. I componenti delle generazioni del Dopoguerra sono ormai consapevoli del fatto che la propria memoria è costituita da rappresentazioni degli eventi della Shoah, non dagli eventi stessi. La generazione della post-memoria però, dislocando e ricontestualizzando nelle proprie opere d’arte queste immagini note a tutti, è riuscita a evitare che la ripetizione si trasformasse in immobilità, paralisi o semplice riproposta del trauma, come è spesso accaduto, invece, per i sopravvissuti. Attraverso queste ricontestualizzazioni le tracce del passato cambiano il proprio status, diventano “oggetto culturale”. Il loro scopo diventa farci interrogare non sul nostro legame con la Shoah, ma sulle circostanze entro cui si sono costruite la nostra memoria mediata e la nostra esperienza di spettatori delle narrazioni della Shoah e in rapporto a quali altri discorsi sociali. L’espressione post-memoria enfatizza il tipo di rapporto che si instaura fra la memoria della seconda generazione e le esperienze dei propri padri. Il termine serve cioè a sottolinearne la differenza temporale e qualitativa rispetto al ricorso dei sopravvissuti, a evidenziarne il carattere secondario o di seconda generazione e a ricordare che la post-memoria è nata dallo sradicamento, che è una costruzione sostitutiva e successiva. Ciò che prende forma è “la rappresentazione, non dell’avvenimento, ma del rapporto della memoria con quell’avvenimento” e la monumentalizzazione della memoria della Shoah può essere evitata proprio perché ciò che prende forma non è l’evento, ma la riflessione sull’evento e sui modi in cui è stato ricordato. In altre parole gli artisti ci mostrano la possibilità di una narrazione memoriale che non sia una “sacralizzazione ottenebrante”, né “il passato-protesi della commemorazione”.

“Ritorno al giardino”, personale di Eric Finzi, a cura di Meis-Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e Musei Civici di Arte Antica del Comune di Ferrara, Casa di Ariosto, visitabile fino al 31 gennaio 2016, mar-dom 10-12.30 e 16-18, ingresso libero.

Il jazz si nutre anche di silenzi e relazioni
Il ‘santone pazzo’ Thelonious Monk e lo stile che fa scuola

di Andrea Pieragnoli

“Una nota può essere piccola come la capocchia di uno spillo o grande come il mondo: dipende dalla tua immaginazione. Ciò che non suoni può essere importante tanto quanto ciò che suoni.”

E’ una delle frasi che compaiono in un avviso che Thelonious Monk indirizzò nel 1966 ai componenti della sua orchestra, affinchè prendessero miglior coscienza della loro arte.
Credo che in questa affermazione siano sottintese due cose: lo studio e l’ascolto. Pare strano sentirlo affermare da chi fu definito “il santone pazzo del jazz” per i suoi estremi virtuosismi, la sua imprevedibilità e
il suo ricorso ad una sorta di istinto primitivo dell’uso delle note, ma al suo modo di fare jazz si ispirarono le generazioni successive. Fu dunque un Maestro, e i Maestri insegnano.

Non ho qui intenzione di scrivere una monografia di Monk, ma quella sua frase mi sembra invece un buon punto di partenza per introdurre la mia esperienza di alunno della AMF partecipante al corso di Musica d’Insieme con l’ AMF Band del Maestro Federico Benedetti.
In questa Band mi ci sono trovato quasi per caso, molto per sfida perchè amo fare i passi lunghi un po’ più della mia gamba, così da obbligarmi a compiere ogni volta un piccolo salto e ad essere sempre molto motivato nell’impegno, questa volta nei confronti della musica per ciò che mi da e per ciò che Lei pretende da me.

Il repertorio della Band è sostanzialmente riconducibile a quelli che sono definiti Standar Jazz, cioè temi musicali molto noti che si prestano ad una esecuzione secondo quello stile e in cui gli esecutori ripropongono, a differenza delle cosiddette Cover, la propria interpretazione armonica, melodica e ritmica, anche stravolgendo totalmente i brani o apportando ad essi graduali variazioni.

Night and Day, Autumn Leaves, Caravan, All of me e via a seguire sono alcuni dei brani scelti dal Maestro in relazione al progredire del singolo e del collettivo, perseguendo l’idea di formare un repertorio significativo (per qualità e quantità) e condiviso (per possibilità dell’Ensemble) che si possa esprimere nel tempo e che formi una solida base di partenza per tutti.

L’organico di quest’anno è particolarmente ricco e formato da una bella sezione di 5 fiati che vanno dal Sax Baritono al sax Contralto, una Voce Cantante, un’Armonica, due Chitarre, un Contrabbasso e una Batteria.
Essere “dentro” a questo gruppo devo dire che regala una bellissima impressione sonora e sviluppa un bel po’ di endorfine! Sapere poi che tutto ciò funziona perchè ciascuno rispetta in maniera molto precisa il proprio ruolo e che dal ciò dipende la buona riuscita di tanta fatica umana, credo che possa a buon motivo chiamarsi orgoglio.

Già: orgoglio. E’ questo il trait-d’union riarmonizzato tra quanto Monk scrisse e la nostra Band: studio e ascolto.

Inevitabile allora un riferimento all’esperienza personale.
Alla mia prima lezione suonammo All of me, con l’imperativo del Maestro di mandare a memoria il pezzo e suonare senza spartito. Mi dissi: sono morto !
A metà della stessa lezione sinceramente mai avrei pensato che il Maestro mi avrebbe chiesto di fare un giro intero di assolo… e io che credevo che avrei accompagnato e basta … e io che non avevo mai suonato in pubblico … e io che sono solo tre anni che imbraccio la chitarra (e che le doti di chitarrista purtroppo non si trasmettono geneticamente) …
Mi ridissi: sono veramente morto !!! In fin dei conti morire a 60 anni su un palco è sufficientemente creativo. Ma non morii.
Qualcosa venne fuori, forse non lì, davanti alla platea, anzi, di sicuro non li, ma certamente dopo: l’orgoglio e la volontà di progredire.
Inevitabile dunque lo studio e l’approfondimento. Non ho mai studiato così tanto nella mia vita! Nemmeno all’Università (ok, forse faccio la figura del somaro … “ex” però)
Certo, fare cose per passione è altro dal farle per dovere. E’ di più, perchè diventano tue, sono te stesso.
Qualche tempo dopo, durante un mio assolo, vidi che i mei compagni di gruppo si muovevano a ritmo delle mie note. Con lo studio e l’applicazione ero riuscito dunque a far muovere gli astanti, a coinvolgerli, a comunicare con loro, e i miei precedenti silenzi, le mie precedenti titubanze, si erano trasformate in ritmo, tempo, spazio, pause, musica.
Merito di Federico, il nostro Maestro, che credo sappia che ciò che (ancora) non suoniamo è importante tanto quanto e più di quello che riusciamo a suonare. In buona sostanza il suo impegno è far si che venga fuori.

Far parte di un ensemble così numeroso e che sviluppa questo genere musicale, non essendoci parti scritte se non sommariamente indicate, ha senso però solo se si è disposti ad ascoltare.
Direi ad ascoltare se stessi e gli altri.

Saper ascoltare se stessi per ciò che si vuole comunicare, per dar valore alla proprie idee, ai propri punti di vista e alle proprie possibilità senza rincorrere ad emulazioni fuori luogo e senza senso e prendere atto delle proprie capacità, puntando ad esaltarle e migliorarle con lo studio e l’applicazione (ebbene si: Eric Clapton è soprannominato slow hand , io sarò ultra-manolenta).

Saper ascoltare gli altri perchè si è in un contesto dove il fare del singolo ha un grosso peso sul collettivo: stiamo tutti suonando con gli altri e per gli altri, e quando toccherà a me fare l’assolo, tutti suoneranno per me, e verrà tanto meglio quanto meglio si integrerà in quanto espresso dal gruppo e da quanto a sua volta il gruppo mi ascolterà.

Questo approccio viene definito con una parola magica, interplay, che Rodolfo Marotta definisce così:
Esso (l’interplay) definisce la particolare relazione che si crea tra i musicisti esecutori, relazione che influisce sulle qualità ritmiche, timbriche e improvvisative della musica prodotta.
Il jazz è musica che non può prescindere da questo aspetto che, nel corso degli anni, ha comunque subito numerose modifiche legate agli aspetti peculiari della musica stessa. L’interplay è concetto fondamentale ai fini dell’improvvisazione e quindi estremamente importante nell’ambito della musica creativa. In esso entrano in gioco capacità tecnica, cultura, capacità emotiva, ragion per cui il jazz è musica che richiede un grande feeling tra i musicisti, un affiatamento collaudato nel tempo e rende alla musica jazz la sua caratteristica di musica profondamente legata all’estemporaneità (Rodolfo Marotta – Definizione di una estetica del Jazz).

L’ambiente nel quale ci muoviamo è dunque quello sopra descritto, fortemente orientato dall’impegno personale. La voglia del sapere e del condividere trovano un secondo ma non secondario bellissimo riscontro nell’amicizia e nel rispetto dei ruoli e delle persone, a prescindere dal loro livello di preparazione, grazie proprio ad una profonda comunione di emozioni espresse dalle note che, seppur a volte piccole come la capocchia di uno spillo, possono contenere un mondo intero, proprio come sosteneva Monk. Un’esperienza unica, che vale la pena vivere.

“Esilio dalla Siria” di Shady Hamadi: la mia terra martoriata dalle forze del male

di Alberto Melandri

Presentando il suo libro il 5 giugno scorso a Giavera del Montello nell’ambito del 22° Festival Interculturale “Ritmi e danze dal mondo” , Shady Hamadi, nato a Milano da madre italiana e padre siriano, a chi gli faceva notare che parlando di Siria per più di un’ora aveva nominato solo di sfuggita l’Isis, ha risposto dicendo che in Italia, ed in generale in Occidente, si parla sempre di Isis e si sottovalutano le forze che lo combattono come se fossero “il male minore” , quando non vengono considerate come “alleati e quindi difensori delle democrazie occidentali”, ma non è così .

Scrive l’autore nel suo “Esilio dalla Siria”: “Dire che in Siria c’è la guerra diventa una frase troppo semplificatoria e approssimativa, aggiungere che la situazione è confusa, al punto da non riuscire a individuare chi siano le vittime e chi i colpevoli, è tragico perché significa che mettiamo tutti sullo stesso piano, sottraendoci alla responsabilità di capire”. Il suo libro è, quindi, estremamente utile per farsi un’idea delle contraddizioni che attraversano un paese come la Siria, martoriato da una guerra, (350.000 morti al momento della pubblicazione del libro) che la maggioranza dei media tende a interpretare semplicisticamente come un conflitto fra l’Isis e i nemici dell’Isis, che comprendono uno schieramento variegato che va dalle forze del presidente (che sarebbe meglio chiamare dittatore) Assad, ai suoi alleati storici (la Russia di Putin , l’Iran e gli Hezbollah libanesi), alle forze statunitensi, ai Kurdi, alla Turchia.

Le immagini che più frequentemente abbiamo visto in tv, su internet, relative alla Siria, riguardano da una parte le distruzioni dei centri abitati, le macerie fra cui si aggirano esseri umani impauriti e privati anche di quello che serve per sopravvivere, acqua, cibo, un riparo per proteggersi, e dall’altra le file dei profughi che si accalcano ai confini europei, che spesso li respingono, costringendoli ad una situazione di sospensione nei campi di sosta. Hamadi dice: “Il nostro paese è, a suo modo, una grande prigione che costringe i siriani a essere testimoni della guerra e spesso impedisce loro di scappare. (..) Ho conosciuto siriani che sono arrivati in Europa e sono voluti tornare subito indietro, perché la guerra era dentro di loro. (..)Scappavano fisicamente, ma non potevano fuggire da loro stessi, dai ricordi” Uno dei pregi maggiori del testo è quello di aiutarci a superare i luoghi comuni e di denunciare le omissioni dei media relative al conflitto siriano. Fra i primi Hamadi ricorda la banalizzazione della alternativa, unica possibile, fra il fondamentalismo dell’Isis e il regime di Assad, come se non ne esistessero altre.

Questa generalizzazione discende anche dalla maniera con cui quasi tutti i media occidentali salutarono l’avvento al potere di Bashar al-Assad, che succedeva al padre, come quello di un ‘riformatore’ dimenticando “che la Siria viveva una quiete interna, una stabilità eccezionale, grazie alla poderosa macchina di repressione che da decenni lavorava instancabilmente per debellare qualsiasi dissenso”. Un altro esempio citato da Hamadi di quella che lui definisce la ‘cattiva pratica della generalizzazione’ consiste nel credere di poter analizzare tutti i paesi arabi adoperando un’unica categoria, come se Egitto e Libano, Tunisia ed Arabia Saudita fossero tutti uguali, e analogamente, l’idea che tutti i musulmani siano uguali e l’islam un monolite. Fra le tante omissioni ricordate l’autore cita il grande movimento popolare di protesta nato nel 2011 in Siria che chiedeva al regime di Assad delle riforme, formato da migliaia di persone che si trovavano a cantare in piazza di fronte a carri armati che non esitavano a sparare sulla folla; per distruggere questo grande pacifico movimento, Assad , nel corso del 2011 cominciò a liberare dalle carceri migliaia di fondamentalisti islamici, che avrebbero ricostituito le loro reti, attirando molti giovani delusi e inquinando così il movimento popolare che il regime avrebbe facilmente poi presentato come composto soprattutto da terroristi.

Ma di queste cose in occidente si sa poco o niente. Hamadi osserva che “L’Isis aiuta i vecchi regimi, come quello di Assad o quello iraniano, a sdoganarsi, rivendendosi come partner necessari alla lotta di un male superiore,(..) di cui l’occidente ha più paura” perché le immagini delle decapitazioni viste in TV fanno più orrore dei bombardamenti dell’aviazione siriana di Assad su città popolate da uomini, donne, bambini inermi che se sopravvivono sono poi condannati a morire di fame e di sete come gli abitanti di Aleppo in questi giorni.

Riciclarte, la community degli artisti che rispettano l’ambiente

Duecento artisti, diciotto regioni, undici materiali.
Sono questi i numeri di Riciclarte (www.riciclarte.it), un progetto di materia ed energia creativa, non a scopo di lucro, che nasce nel 1996 e si pone l’obiettivo di essere il punto d’incontro di artisti che fanno del riciclo la base della propria arte, prediligendo l’utilizzo di materiale di recupero per le proprie creazioni.
Riciclarte offre gratuitamente agli artisti uno spazio virtuale nel quale è possibile proporre le proprie opere e rendersi visibili a tutti coloro che organizzano iniziative, eventi o che semplicemente vogliono diffondere questa cultura artistica.
È di fatto una sempre più popolata comunità che condivide la stessa passione, un’esposizione di esempi in grado di suscitare curiosità e stimolare la creatività, un punto di contatto tra l’arte e la voglia di ognuno di noi di tentare a fare qualcosa in ogni azione quotidiana.
Per far parte del progetto Riciclarte basta semplicemente scaricare la scheda d’iscrizione e compilarla solo ed esclusivamente nei dati che si vogliono rendere visibili sul sito all’interno del proprio profilo. Una volta compilata la scheda d’iscrizione l’artista dovrà inviarla all’indirizzo email info@riciclarte.it, insieme ad una foto del vostro profilo ed alle opere (massimo 20) realizzate. L’iscrizione è gratuita.
Ognuno degli artisti di Riciclarte ha una storia da raccontare o da condividere con le proprie creazioni, con percorsi disparati e formazioni eclettiche.

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Sul sito www.riciclarte.it si può consultare un elenco in ordine alfabetico di tutti gli artisti presenti sul sito.
Cliccando sulle immagini nel sito si possono vedere le pagine di presentazione con le relative opere.
Così Maurizio Corrado, artefice del progetto insieme a Paolo Bettini, presenta l’idea:
“Una parola gira volentieri nella cultura ecologica: riuso. Si parla di riutilizzare scarti, trasformare gli oggetti che hanno terminato un ciclo di vita e sono stati accantonati, in altri oggetti, con funzioni diverse. E’ un tema necessario: l’occidente, dopo un centinaio di anni di “società dei consumi”, scopre di avere accumulato una quantità di scarti tale da non essere più ignorata. Di solito chi “riusa” è anche più “ecologico”, è portatore di un’estetica povera, e usa volentieri espressioni come riciclare, recuperare, riutilizzare. Tutti termini con un odore particolare, non proprio un profumo. Le cose riciclate dell’immaginario comune sono sporche, riciclo è quello del denaro, riutilizzo può essere un’espressione del” vorrei ma non posso”, un ripiego. L’oggetto ecologico di solito è bruttino, un po’ “scartolato”, quasi dimesso. E’ un’estetica molto precisa, con le sue regole formali e tutto. Forse è il caso di abbandonarla e passare oltre. Propongo un altro immaginario per questa zona del progetto: è quello dell’immortalità, della vita che rinasce ciclicamente. Un buon simbolo in questo senso è il pavone, distruttore dei serpenti e del tempo, il suo potere ne trasforma il veleno in bellezza, nel fuoco della sua ruota solare l’universo si riforma e rinasce, ciclico. Questo scritto è stato riciclato al 99% da un altro apparso su “Design Diffusion News” del settembre ’95. E’ amico della natura e non inquina”.

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Per maggiori informazioni: www.riciclarte.it

BOX – L’idea facile
Il riciclo fai-da-te è sempre sorprendente, specialmente quando trovi il modo di trasformare i tuoi rifiuti in qualcosa di nuovo e utile. Sono stati scritti molti post su come riutilizzare le cose che non servono più, ma ci sono così tanti oggetti che si possono creare con le bottiglie di plastica che vale la pena di dedicare un articolo ad hoc. Il PET, il materiale usato per la produzione della maggior parte delle bottiglie di plastica, è decisamente utile e versatile – è resistente, flessibile, trasparente e adatto al cibo. Le possibilità di riciclare queste bottiglie sono così tante che vale la pena di sfruttarle tutte. Qui trovate 1 modo per cominciare ma lasciatevi ispirare e provate anche voi a inventare e proporre nuovi oggetti belli e utili.

Gli inerti: croce e delizia dell’economia

Il settore delle costruzioni è un grosso protagonista in tema di rifiuti speciali in quanto produttore di “rifiuti da costruzione e demolizione” (C&DW). In verità è difficile quantificare quanti ce ne sono; mancano infatti dati certi sulla produzione dei rifiuti inerti, ma sappiamo che sono tanti. Sul tema è molto attiva e strategicamente rilevante la associazione di categoria ANPAR che da tempo propone di introdurre nella modulistica delle Amministrazioni locali le autorizzazioni che li riguardano imponendo la stima obbligatoria delle quantità di rifiuti che si verranno a produrre ed il loro destino (attraverso la redazione di un piano di gestione dei rifiuti in cantiere, da parte del professionista che presenta la documentazione tecnica). Questo sarebbe molto utile per la realizzazione di un piano di gestione dei rifiuti ma anche di avere in cantiere un fondamentale riscontro consuntivo per la chiusura amministrativa dei lavori. Insomma mancano ancora gli strumenti tecnici (capitolati d’appalto) e anche in molte Camere di Commercio la rendicontazione della voce “aggregati riciclati”.

Preso atto della grande quantità e importanza di questi rifiuti infatti la Commissione Europea nel luglio 2014 ha presentato un progetto molto ambizioso volto a promuovere un’economia circolare degli inerti perché possono essere riciclati, tramite opportuno trattamento, con ottimi risultati e re-immessi sul mercato come nuovi prodotti da costruzione. Queste azoni porteranno a ridurre il conferimento in discarica di una ingente quantità di rifiuti (i rifiuti da C&D costituiscono in Italia il 40% dei rifiuti speciali non pericolosi) e risparmiare risorse naturali, attraverso l’inserimento sul mercato di materiali alternativi ed integrativi (aggregati riciclati). Il riciclaggio dei rifiuti inerti presenti infatti indubbi vantaggi sia per la pubblica amministrazione e gli enti locali, che possono così salvaguardare il territorio creando meno discariche e limitare l’apertura di nuove cave di inerti naturali, ma anche per le imprese di costruzioni, che possono conferire questi rifiuti speciali presso impianti di riciclaggio a costi inferiori rispetto alle discariche e nello stesso tempo rifornirsi di materiali che a parità di prestazioni hanno prezzi più vantaggiosi rispetto ai materiali naturali.

La dottoressa Laraia di Ispra tempo fa ha ben chiarito la situazione critica attuale e per la sua chiarezza ripropongo testualmente: Assenza di regolamenti tecnici e ambientali univoci sulle caratteristiche dei materiali riciclati prodotti dal trattamento dei rifiuti Mancanza di norme in grado di incentivare realmente l’utilizzo dei materiali riciclati e di condurre ad una maggiore tutela del territorio e dell’ambiente, riducendo le attività di estrazione a monte e il conferimento in discarica a valle Necessità di migliorare la qualità dei materiali riciclati attraverso l’impiego diffuso della demolizione selettiva e l’incentivazione dell’utilizzo di aggregati riciclati rispondenti agli standard fissati dalla norme UNI Necessità di migliorare la tracciabilità dei rifiuti da C&D, colmando le lacune legislative, e promuovendo una collaborazione tra Ispra e le associazioni/enti interessati anche attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico E’ dunque purtroppo un dato consolidato che le attività di demolizione in Italia non prevedono un particolare impegno nelle attività di selezione alla fonte delle diverse tipologie di rifiuto. Anzi anche nei cantieri di maggiori dimensioni si tende a separare la frazione pericolosa dei rifiuti (in particolare materiali contenenti amianto e fibre artificiali vetrose), la frazione ferrosa e talvolta anche quella legnosa (in quanto l’attività viene remunerata dalla vendita del materiale ricavato), mentre ben poco viene fatto sul restante materiale di rifiuto. In concreto si può affermare che inesistente la demolizione selettiva, che dovrebbe prevedere una importante fase iniziale di separazione delle principali componenti edilizie, che dovrebbero essere indirizzate soprattutto al riuso (come ormai si fa all’estero da molto tempo). In verità il tema è discusso e affrontato da tantissimi anni (ricordo l’impegno pluriennale del ferrarese Tito Cuoghi).

Ci vorrebbe una normativa molto più chiara e una regolazione ben determinata sia sul divieto di conferimento in discarica sia sull’obbligo del riciclo e del riuso. Anche Anpar (il cui referente regionale è un altro ferrarese, Mario Sunseri) ha organizzato interessanti iniziative durante il recente Remtech ed è convinta che, per la particolare natura dei rifiuti provenienti dal settore delle costruzioni, sarebbe necessario ripensare totalmente come valutare l’ecocompatibilità degli aggregati riciclati in una norma precisa (e soprattutto applicata, aggiungo io, con severi controlli). Per gli addetti ai lavori i riferimenti sono per i rifiuti da costruzioni e demolizioni definiti all’art. 1 della decisione 2011/753/UE per la verifica del raggiungimento degli obiettivi fissati dalla direttiva europea 2008/98/CE. La Direttiva Europea prevede che entro il 2020 la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero di materiale, incluse operazioni di colmatazione che utilizzano i rifiuti in sostituzione di altri materiali, di rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi, escluso il materiale allo stato naturale definito alla voce 17 05 04 dell’elenco dei rifiuti, sarà aumentata almeno al 70 % in termini di peso. Ma sono tanti i comportamenti virtuosi entri 2020 che è alle porte.

I conti con l’Europa e gli interessi di pochi

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Questo grafico, di cui è indicata la fonte, arriva fino al 2014 e mostra in maniera inequivocabile il nostro rapporto finanziario con l’Unione Europea. In totale dal 2000 al 2014 abbiamo versato 72 miliardi in più di quelli ricevuti indietro. Un po’ come dire che per la ricostruzione post terremoto chiediamo il permesso all’Europa di spendere 4 miliardi di euro dopo che a loro ne abbiamo già dati circa 6! Interessante non vi pare?

Intanto finanziamo gli altri Paesi dell’Unione che magari hanno più bisogno di noi, non è bello del resto chiudersi in egoismi nazionalistici e nemmeno piangersi addosso. Spendere per l’accoglienza dei migranti, ad esempio, è un chiaro dovere di ogni buon cittadino italiano e anche addossarsi responsabilità che altri fratelli europei stentano a prendersi. Il fatto che in Italia ci sia un livello di disoccupazione pari al 11,4% e quella giovanile al 39,2% (fonte: Il Sole24ore e Istat di luglio), che il 2015 è stato l’anno record per il calo delle nascite (segnale di un peggioramento di prospettive per il futuro?) e che sei giovani su dieci sono costretti a vivere con i genitori è un dettaglio che i nostri economisti di governo non sentono la necessità di mettere in relazione. E pazienza anche se non abbiamo potuto salvare le banche ultimamente fallite per mancanza di 4 miliardi, che non abbiamo potuto ricostruire l’Aquila per mancanza della stessa cifra e poi chissà cosa succederà nel prossimo futuro per i terremotati del Centro Italia.

I dati sopra finiscono però nel 2014 e cosa sarà mai successo nel 2015? Ci sarà stata un’inversione di tendenza? Lo andiamo a vedere direttamente dal sito dell’Unione Europea (www.europa.eu) che opera con totale trasparenza, del resto chi mai andrebbe a leggere tali dati. Il cittadino segue di più gli urli e gli isterismi del momento, la ricerca dei dati la lasciamo sempre agli altri.

“Bilancio e finanziamenti
Qual è il contributo dell’Italia al bilancio dell’UE e quanti finanziamenti riceve?
I contributi finanziari degli Stati membri al bilancio dell’UE vengono ripartiti equamente, in base alle rispettive possibilità. Più grande l’economia del paese, maggiore il suo contributo, e viceversa. Il bilancio dell’UE non mira a ridistribuire la ricchezza, bensì si concentra sulle esigenze di tutti i cittadini europei in generale.
Rapporti finanziari dell’Italia con l’UE nel 2015:
• spesa totale dell’UE in Italia: 12,338 miliardi EUR
• spesa totale dell’UE in % del reddito nazionale lordo dell’Italia (RNL): 0,75 %
• contributo complessivo dell’Italia al bilancio dell’UE: 14,232 miliardi EUR
• contributo dell’Italia al bilancio dell’UE in % del suo RNL: 0,87 %”

Anche per il 2015 niente di nuovo, una perdita di poco più di 2 miliardi rispetto alle risorse tornate in patria.
Questo modo di scrivere potrebbe sembrare duro, sarcastico, anche fastidioso. Bene è l’intento di chi scrive!
Andiamo in giro a cercare spiegazioni sul perché le cose non funzionino, sul perché c’è la crisi, perdiamo tempo a decidere se votare si oppure no a uno stupido referendum che non avrebbe nemmeno la legittimità di essere proposto. Facciamo questo leggendo i titoli dei giornali e forse il finale, ma non ci fermiamo a cercare di capire e interpretare le righe in mezzo.
Su internet c’è tutto e questo è oramai un problema. Perché c’è anche il contrario di tutto e allora non c’è verso, bisogna lavorarci un po’ per arrivare alle fonti giuste e ci hanno abituati a ragionare sempre di meno perché si è saputo abilmente inserire tra l’informazione e le persone la Gruber, i talk show, gli ufo, il calcio e i politici fuorvianti.
A volte si parla del fatto che l’1% della popolazione possiede di più del restante 99% e che tutto il sistema funzioni per quell’uno. In realtà tra queste due percentuali c’è dell’altro, a differenza di quello che dice la logica, ci sono quelli che operano perché tutto sembri fatto per il benessere collettivo, che l’interesse dei pochi si confonda con l’interesse dei molti, ad esempio che distruggere tutte le piccole banche territoriali sia interesse sia dei finanzieri sia della gente comune e quindi sia giusto tendere agli accorpamenti e ai grandi gruppi.
In quel solco non segnalato dalle statistiche e dalle percentuali operano molti nostri politici, economisti di governo, universitari scarsamente preparati che confondono il prosciutto con la mortadella ma operano benissimo per togliere le scelte.
Ma i grafici, i dati, se interpretati per quello che sono, lasciando i commenti ai commentatori della domenica, i mestieranti della mistificazione, dicono la verità. Un esempio:

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È un grafico tratto dai lavori di Giovanni Zibordi, economista indipendente, (www.cobraf.com) che mostra come tra i fatti economici c’è sempre una relazione, niente succede per caso. Svalutare aiuta a controllare il costo del lavoro. Se non puoi, devi farlo usando altro. E allora anche in questo caso la domanda è: perché ci hanno tolto questa possibilità? Conveniva al 100% degli italiani?

Il crollo degli archetipi e i disturbi del pensiero nei nativi digitali/2

di Vincenzo Masini

Continua l’analisi di Vincenzo Masini sulle fenomenologie comportamentali e le problematiche relazionali legate alla rivoluzione digitale e al possibile processo di modifica antropologica e sociale che ne deriva.

La forma mentale attuata per ottenere la sensazione di successo è quella di essere “ON” che si contrappone all’essere “OUT”. Non si tratta più dell’”INgroup” del passato ma di essere “su”, “accesi”, “connessi” nell’esaltazione di aver ottenuto successo.
La vita personale è postata per accendere tali sensazioni ed i rapporti con gli altri sono valutati sulla base del ritorno di successo che danno. La fatica per raggiungere mete ed obiettivi non è apprezzata in sé ma solo in funzione dei benefici di successo che ritornano. Lo stesso vale per la vita di relazione che si riduce progressivamente a sistemi di comunicazione in entrata e in uscita privi di sostanza relazionale ma funzionali solo alla soddisfazione psicologica immediata.
Anche negli adulti la vita relazionale è sconvolta dai cambiamenti in atto, ma la qualità della vita nelle nuove generazioni di nativi digitali può volgere verso un tendenziale disastro, giacché è il senso stesso della relazione ad essere messo in discussione.
Così come negli anni ’70 la problematica dell’esposizione emozionale veicolava una grande quantità di disagi per i giovani, oggi l’esposizione ai modelli mentali della rivoluzione informatica ne propone di nuovi ed inediti.
Ricordo quando si scriveva su questa stessa rivista sulla preoccupante escalation del consumo di droghe negli anni della liberazione delle emozioni: a partire dall’uso di sostanze psicotrope e psicoattive, fino ai problemi emozionali dell’umore ed alla copertura con antidepressivi, emergeva una deriva di destrutturazione dei sentimenti, più fragili e rari delle emozioni, con la correlata caduta di valori.

L’ipocrisia è una comunicazione che finge di essere una relazione
Le malattie relazionali che investono i nostri contemporanei modi di vivere hanno nell’ipocrisia il loro epicentro. L’ipocrisia è un raffinato processo di finzione che mostra un’immagine di sé non veritiera: letteralmente significa agire su un palcoscenico.
Sul piano psicologico l’ipocrisia è prodotta da un processo di attribuzione o dal narcisismo. Nel primo caso le persone spiegano a se stessi, ed agli altri, il significato delle loro azioni come dovuto a cause estranee mentre attribuiscono il comportamento degli altri a vere e proprie scelte. Nel secondo caso il desiderio di essere desiderati induce a costruire un’immagine ed una rappresentazione di sé di gran lunga più attraente, sul piano fisico e morale, di quanto la persona non sia in realtà.
Il nucleo della patologia relazionale, innescata dall’ipocrisia, richiede una lettura molto raffinata giacché essa si può definire come una falsificazione definita come vera nella relazione.
Se, infatti, una persona si propone falsamente nella relazione e l’altro finge di non accorgersi della sua falsificazione (per convenienza, per distrazione, per accondiscendenza, per timore, …) la relazione perde autenticità e si dematerializza trasformandosi in immagine. Chi subisce l’ipocrisia e si adatta ad essa, ne resta contagiato e diventa egli stesso ipocrita, suo malgrado, giacché fingere di non riconoscere l’ipocrisia è ipocrisia. Passo dopo passo, la relazione ipocrita assume il suo particolare stile di ipocrisia. Ciascuna scena relazionale ipocrita determina un’empatizzazione relazionale che nega il vero contenuto della relazione: o si dissocia interiormente pur stando al gioco, o proietta sulla relazione interpretazioni e significati erronei, o, addirittura, la approva come stile di vita di successo.
Nella nostra vita quotidiana possiamo sostenere una certa quantità di ipocrisia (ad esempio nell’innesco delle conversazioni o nelle implicature conversazionali ) e non essere sempre ed assolutamente trasparenti, totalmente aperti e sinceri, ma quando la finzione raddoppia e “si fa finta di far finta” si sviluppa una malattia nella relazione. L’ipocrisia relazionale vige nella doppia finzione di accettare l’equivoco non chiarito e/o la malafede.
La malafede è un comportamento formalmente corretto che maschera le vere intenzioni d’inganno o di dissimulazione degli obiettivi perseguiti. Per Sartre chi agisce in malafede sta, in un certo senso, ingannando se stesso, nullificandosi perché perde l’autenticità della sua coscienza. Una sorta di auto-ipocrisia in cui le voci interiori sul senso dell’azione svolta, o da svolgere, sono messe a tacere dissolvendo la coscienza mediante auto-ipnosi consolatoria e fatalistica. Il funzionamento relazionale dell’ipocrisia agisce a livelli multipli nei mondi della vita ed occorre distinguerla con assoluta precisione dalla falsità e dalla discrezione.
La falsità si può articolare sul piano comunicativo in tre grandi categorie: le menzogne, le bugie e fanfarate. Sono menzogne le comunicazioni false tendenti a nuocere al prossimo, le calunnie, le maldicenze, le istigazioni, ad esempio. Sono bugie le comunicazione false che hanno uno scopo difensivo o fuorviante per difendersi da situazioni critiche. Sono fanfaronate (balle) le comunicazioni false tese a raccontare fatti ed episodi allo scopo di far bella figura, far ridere o tenere allegra una comitiva.

La privacy aumenta l’ipocrisia relazionale
La discrezione nasce dalla necessità di non essere trasparenti su fatti, notizie o idee che mettono in mostra aspetti personali e sensibili ma è stata contaminata dal concetto burocratico di riservatezza per come è tutelato normativamente dalla privacy.
Il funzionamento della privacy infatti appare più come un ostacolo alla trasparenza della relazione (e quindi un incitamento all’ipocrisia relazionale) che non una salvaguardia per il cittadino dall’intrusione nella sua vita privata da parte delle istituzioni. Il controllo elettronico sulla vita delle persone aggira costantemente la privacy: dalla tracciabilità delle carte di credito, delle smart card dei supermercati, dei documenti finanziari su bonifici e prelievi, all’accesso alle mail, sms e tabulati telefonici, fino alle registrazioni dei telepass, dei body scanner negli aereoporti, delle telecamere e dei satelliti.
La tutela della sicurezza in tempo di guerra è un dovere istituzionale ma non diventa crescita relazionale perché non rende partecipi i cittadini di una apertura alla trasparenza relazionale che, oltre a perfezionare socialmente il controllo, consentirebbe una crescita ed un consolidamento delle relazioni. L’eccesso di normatività rende protagonista solo l’istituzione. La legge sulla privacy ha prodotto un diffuso ripiegamento nel privato da parte delle persone, con caduta di relazioni educative, di comunità e di trasparenza negli atti sociali.
Non è un caso che la privacy abbia favorito molti comportamenti di logoramento delle istituzioni come la corruzione e la concussione rendendole socialmente invisibili. Oppure abbia reso discrezionali, mediante formalismi, le gogne mediatiche a cui le persone sono sottoposte.
L’ipocrisia della privacy rappresenta un trionfo per il pensiero burocratico e la dissoluzione degli archetipi della gerarchia.

Vincenzo Masini, 66 anni, genovese, sociologo, psicologo, psicoterapeuta e counselor. E’ stato professore presso l’Università di Palermo, Trapani, Roma “La Sapienza”, Università Pontificia Salesiana, LUMSA, SSIS del Lazio e della Toscana, Università di Siena e Università di Perugia. Studia i processi di relazioni interumane, i conflitti e le affinità interpersonali dagli anni ’80 a partire dall’analisi dei processi criminali (1984, Sociologia di Sagunto: le tipologie di comportamento mafioso, Angeli), devianti e di patologia psicosociale (1993, Droga, Disagio, Devianza, IPREF). Ha analizzato i percorsi di uscita dal disagio nei gruppi sociali (Le comunità per tossicodipendenti, Labos, Ed. T.E.R.; Comunità Terapeutiche e servizi pubblici, Il Mulino;) attraverso l’interazione empatica e linguistica (Empatia e linguaggio, Università per Stranieri, Le Monnier,) e la ricomposizione nelle personalità collettive di gruppo (Personalità collettive in Interessi, valori e società, Angeli). Dirige il progetto nazionale Prevenire è Possibile ed è membro del National Board for Certified Counselor International.

“Ho soltanto un hobby vero: mio marito”.
La verità sul potere delle first ladies statunitensi

“Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna.” Ho sempre trovata fastidiosa questa azzardata affermazione attribuita a Virginia Woolf, nelle cui intenzioni si nascondeva sicuramente il nobile proposito di togliere la figura femminile dall’ombra per farne fonte di ispirazione, una specie di spirito guida per l’uomo, consigliera assennata, affidabile e insostituibile. E’ quella preposizione impropria ’dietro’ che fa sorridere, perché segnala sempre e comunque una collocazione ben precisa di secondarietà. I saggi latini proponevano “Dotata animi mulier virum regit.” (Una donna dotata di spirito sorregge l’uomo), che appare una dichiarazione un po’ diversa, molto più dignitosa ed equa. Il pensiero e le considerazioni vanno istintivamente nella direzione di tutte le first lady che l’America ha visto sfilare nella sua Storia, a partire da Martha Washington (1731), la prima first lady degli Stati Uniti d’America.

Scorrendo le biografie eccellenti di queste figure, ci accorgiamo come sia un falso mito quello della donna che determinava, soprattutto nel passato, i destini della Nazione, gli esiti dei conflitti interni ed esterni, la vita e le condizioni dei popoli, esercitando pesantemente la sua influenza sulle scelte strategiche per mezzo della visibilità del marito. E’ la normalità che semmai contraddistingue queste figure che si sono rincorse e succedute alla Casa Bianca, una normalità che segna gran parte la vita pubblica e privata, con tutti gli stigma di qualsiasi altra donna: la preoccupazione e il senso di responsabilità nella conduzione domestica, il trasporto affettivo per la prole da educare, le relazioni più immediate e vicine, la malattia, l’accudimento, la morte. Solo pochi nomi di first lady, nel lungo elenco del passato, possono essere ricordati per un ricco e riconosciuto contributo di affiancamento al Presidente, attraverso un’intensa e duratura azione politica e rappresentatività pubblicamente valorizzata.

Una di queste è sicuramente Abigail Adams (1744) che scambiò un eccezionale epistolario col marito, durante la sua permanenza a Filadelfia, contenente consigli, esortazioni, incoraggiamenti, pareri e valutazioni sul governo e sulla politica del tempo. Le lettere rimangono un’importante testimonianza storica della Guerra di Indipendenza, tracciandone i contorni, i retroscena e i motivi ispiratori. Louisa Catherina Adams (1775) passò agli annali per la sua grande cultura europea che le permise di intessere validi rapporti diplomatici utili al governo americano, intrattenendo relazioni strette con la Prussia e molte casate di rilievo, in completa solitudine, ignorata e disconosciuta dal marito. Harriet Lane (1830) passa alla storia per la grande energia che prodigò nell’impegno sociale, votato al miglioramento delle condizioni di vita dei nativi americani nelle riserve indiane, aprendo la Casa Bianca al mondo della cultura, dando spazio a musicisti ed artisti di ogni genere, prima moderna first lady. Edith Wilson (1872) fu denominata ‘primo Presidente donna degli USA’ per essersi sostituita in molte occasioni al marito, colpito da ictus e Florence Hardyng (1860) partecipò attivamente alla campagna elettorale, distinguendosi per la celebre frase “Ho soltanto un hobby vero: mio marito”.

E ancora, Lou Hoover (1874) fu la prima a parlare frequentemente alla radio per raggiungere il più vasto elettorato possibile. Anna Eleanor Roosvelt (1884) affiancò con grande competenza il marito nelle scelte e linee politiche del New Deal, partecipando alla creazione delle Nazioni Unite e dando il suo contributo alla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Molte immagini di first lady conducono sicuramente ad uno stereotipo ben lontano da quello di prima donna d’America; un esempio, Lucy Hayes (1831), che impose restrizioni alla Casa Bianca guadagnandosi il soprannome di ‘Lemonade Lucy’ dopo aver proibito la somministrazione di alcolici in qualsiasi ricevimento, refrattaria alle danze, contraria alle corse di cavalli e agli spettacoli teatrali, impegnata entusiasticamente solo nella conduzione degli inni sacri nelle celebrazioni. Caroline Harrison (1832) non utilizzò mai gli interruttori, spaventata dall’introduzione dell’elettricità nella dimora presidenziale e Mamie Eisenhower (1896), grande estimatrice dell’eleganza e del glamour, viene ricordata anche perché artefice di uno speciale budino, il “Mamie’s Million Dollar fudge”, confezionato poi dalle massaie di tutti gli States e menzionato in numerosi ricettari. Rachel Jackson (1767) fu accusata di bigamia per essersi legata al Presidente prima ancora che il precedente matrimonio fosse sciolto, travolgendo Andrew Jackson in uno scandalo durante la campagna elettorale.

Molte first lady morirono precocemente e alcune, alla loro morte lasciarono a fianco del marito Presidente una figlia, una nipote, una nuora come figura femminile di rappresentanza. Un sorprendente numero di mogli di Presidenti americani era molto cagionevole di salute e molte di esse non poterono assolvere al loro ruolo ufficiale; alcune sofferenti fin da giovani di tubercolosi e affezioni polmonari, qualcuna di depressione, ictus, malaria, epilessia, paralisi. E poi, arriviamo a quelle first lady che hanno accompagnato gli Stati Uniti nella Storia dei nostri giorni, quella di cui conosciamo tutto. La coraggiosa, intelligente Jacqueline Kennedy e la sua turbolenta storia; la grande viaggiatrice Pat Nixon, la prima a visitare anche territori di guerra; Nancy Reagan, attrice finita nella famigerata Holliwood Blacklist, per poi approdare alla casa Bianca; Hillary Clinton, first lady prima ancora che candidata alle presidenziali 2016; la determinata Michelle Obama, le cui parole profetiche in un discorso a Medison di qualche tempo fa echeggiano ancora: “For the first time in my adult lifetime, I’m really proud of my country, and not just because Barack has done well, but because I think people are hungry for change” (Per la prima volta nella mia vita sono orgogliosa del mio Paese, e non perché Barack ha fatto cose buone, ma perché penso che la gente sia affamata di cambiamento.)

Melania Trump (1970), il futuro ancora da scrivere.

Morire di giornalismo: raccontare la guerra per lavoro

di Diego Gustavo Remaggi

Spesso immagino i reporter di una volta, Tiziano Terzani, il Vietnam, Joker, Rafterman, la scuola di capitan Gennaio, i loro quaderni sporchi di terra, diventati laceri, talvolta macchiati dall’umidità. Ma voi immaginate le storie dell’Afghanistan, dell’Iran, di Nuova Delhi, dei campi di lavoro russi, gli arcipelaghi Gulag?
A Malala Yousafzai, mentre scriveva a 12 anni nel suo blog del regime dei talebani pakistani, hanno sparato in testa non riuscendo però ad uccidere né lei, né i suoi quaderni, anzi, le hanno fatto guadagnare un premio Nobel per la pace che è servito solo a ricordarle di essere ancora in guerra contro chi le vuole male. A Sean Penn hanno dato il compito di raccontare la storia di El Chapo Guzman, che nei cartelli del narcotraffico centro americano era molto di più di un re fuggito da una prigione.

I giornalisti occidentali raccontano dalle loro precarie condizioni di sicurezza le storie di tante piccole persone che si muovono e corrono in un mondo davvero strano per loro, inseguiti da maledizioni religiose, da scomuniche pastorali o da diritti costituzionali o semplicemente da odio.A Kenji Goto, reporter giapponese, ma freelance per diverse testate occidentali, hanno tagliato la testa. Un emissario dell’Isis con accento inglese lo ha sgozzato senza pensarci due volte, o magari riflettendoci su, affilando la lama assaporando la libido, facendolo e basta. Reporter senza frontiere dice che lo scorso anno tre quarti dei giornalisti uccisi si trovavano in paesi “teoricamente” in pace, il 2% di loro erano donne. Ma al di là dei dati, non vi fa sorridere sapere che uno dei posti più pericolosi dove lavorare è stato la Francia?

Immaginatevi questo: una mattina avete appena preso carta e matita per disegnare la vostra vignetta settimanale e una raffica di proiettili stermina la vostra redazione, quella di un periodico che si chiama Charlie Hebdo, che sputa irriverenza sulla testa di tutti e lo fa così bene da essersi messo contro migliaia di esagitati integralisti. Voi sopravvivete e ora uscite solo sotto protezione e sinceramente, non vi meravigliate quando a metà novembre fanno fuoco sul Bataclan o nel centro di Parigi; all’orizzonte dei campi Elisi c’è quello stesso cielo fumoso della scena finale di Full Metal Jacket, e a vederlo, forse non siete solamente voi.

Non vi aspettate nulla di diverso nemmeno da Mosul, che da 2 anni è sotto il controllo dello Stato Islamico. Dicono che in questa città del nord dell’Iraq ci sia stato un vero buco nero dell’informazione, anche ora che i curdi e le forze alleate stanno per riconquistarla; qui i Taglia Gole sono stati responsabili, in un anno e mezzo, di una cinquantina di rapimenti e 13 esecuzioni pubbliche di reporter, gli inviati stanno tornando timidamente adesso, alle spalle dei carri armati, i pochi rimasti non avevano alcuna possibilità di comunicare con l’esterno, i contatti sono ed erano tutti accuratamente tagliati dall’Isis e con essi anche ogni singola via di comunicazione, internet o giù di lì.

Il Messico continua ad essere il paese dell’America latina con il maggior numero di cadaveri di giornalisti. Lo scorso anno ne sono stati uccisi otto, di cui cinque per ragioni ancora da chiarire. Per chi volesse passare un weekend da quelle parti e mettersi a fare qualche indagine sui cartelli del narcotraffico, l’Odg sconsiglia fortemente le zone a sud di Veracruz e Oaxaca, dove è segnalata anche una forte corruzione tra crimine, politici e polizia locale, dopo la morte di Ruben Espinosa a Città del Messico, a dir la verità, Reporter senza frontiere, dice che non esiste più un posto sicuro in Messico. Occorre farsene una ragione e non imitare assolutamente Sean Penn.

Da un certo punto di vista non vi potete dire sicuri nemmeno se evitate di fare 2 anni di praticantato e mantenete la vostra sacra nomea di blogger per la pace.
Quattro simpatici scrittori sono stati semplicemente uccisi nel giro di dodici mesi in Bangladesh: avevano la colpa enorme di essere prima di tutto laici e poi di sostenere la libertà di parola, di pensiero, di tolleranza all’interno dei propri blog. Ansar al-Islam, una poco rassicurante sezione locale di Al-Quaeda e Ansarullah Bangla Team (nome assolutamente da film) si sono presi la briga di dichiarare le proprie responsabilità nelle uccisioni, alcuni dei loro aderenti sono stati arrestati e condannati, nulla di nuovo sul fronte del subcontinente indiano.

Hindiya Mohamed è una delle ultime vittime in Somalia (ricordate Ilaria Alpi?). Lo scorso 3 dicembre Hindiya stava tranquillamente – ehm… tranquillamente – accendendo la sua auto per recarsi al lavoro come ogni giorno, quando improvvisamente, assieme al boato di un ordigno, tutto è saltato in aria in pochissimi secondi. Non è la prima volta che accade a Mogadiscio. Non sarà l’ultima. Il marito di Hindiya, Liban Ali Nur, lo hanno ucciso solo tre anni prima sempre gli islamisti ribelli di Al Shabaab.
Il problema è che nessuno in Somalia sembra voler indagare o condannare questi omicidi e questo incoraggia molti terroristi a non preoccuparsi di come e dove mettere a segno i prossimi colpi, soprattutto a discapito dei reporter, dei fotografi e degli operatori. Il governo somalo, dal canto suo, ha detto più volte che la sicurezza dei giornalisti non è una priorità.
Reporters Senza Frontiere ha più volte scritto al Segretario Generale dell’Onu, al Consiglio di Sicurezza, all’Assemblea Generale per far aumentare i meccanismi di protezione nei confronti dei giornalisti di tutto il mondo. Secondo RSF l’Onu dovrebbe farsi carico di una rappresentanza speciale per la sicurezza di centinaia di giornalisti e dovrebbe riportare i crimini compiuti nei loro confronti alla Corte penale internazionale così come è già successo per i reporter in area siriana e dell’Iraq lo scorso anno.

Il problema è che ancora non sappiamo se il Consiglio di Sicurezza riuscirà a garantire la pace e la sicurezza in quelle aree totalmente fuori controllo, è già abbastanza complicato per la Corte penale fare chiarezza per i crimini compiuti sulla pelle dei giornalisti che di fatto non stavano lavorando in aree sottoposte alla giurisdizione internazionale e quindi non perseguibili.

Ogni volta che parlo di guerra immagino Terzani a scrivere dal Vietnam. Immagino lui ma anche tutti quei giornalisti e tutti coloro che hanno scritto di fucili e bombe da posti che nemmeno esistono più. Vorrei che tutti fossero al sicuro adesso, assieme ai loro quaderni, appunti, disegni, e assieme alle loro famiglie, ai loro sogni.
Vi siete mai chiesti quanto sono importanti loro per noi?
Potete iniziare a farlo, pensando a tanti che ci hanno lasciato, leggendo magari qualcosa proprio di quell’uomo con la barba vestito di bianco nella valle di Orsigna, un giornalista che scriveva lettere contro la guerra e sosteneva che il rimedio per sconfiggere l’odio era sorridere.
Ah, il giornalismo!

Le famiglie del nuovo millennio?
Coppie di fatto e coppie omosessuali

di Cecilia Sorpilli

Ci si sposa di meno e più tardi e le convivenze aumentano vertiginosamente; lo conferma l’Istat nel report “Matrimoni, separazioni e divorzi”, in cui emerge che le convivenze in Italia sono arrivate a 641.000 nel 2013-2014. Aumentano soprattutto le convivenze giovanili vissute come “matrimonio di prova” e come sostiene Anna Laura Zanatta, docente di sociologia della famiglia presso l’Università di Roma La Sapienza, “Il matrimonio sta cambiando natura: esso si sta trasformando da rito di passaggio all’età adulta in rito di conferma della vita familiare e di coppia”. È possibile ipotizzare che la preferenza dei giovani per la convivenza sia una delle risposte all’incertezza dell’occupazione giovanile perché viene vissuta come una “strategia adattiva” alla precarietà delle condizioni di vita; la convivenza, infatti, viene percepita come meno vincolante rispetto al matrimonio per quanto riguarda l’aspetto economico.
Dalle ricerche sociologiche emerge che le persone conviventi sono più giovani, ma generano meno figli e hanno un grado elevato di istruzione e un buon inserimento nel mondo del lavoro. Singly, professore di sociologia presso l’Università Paris Descartes, considera la convivenza come un compromesso tra le generazioni. Secondo lo studioso la convivenza tende a ridurre le distanze tra la maturità biologica e sociale dei giovani in una società in cui le relazioni sessuali sono sempre più precoci, mentre la stabilizzazione nel mondo del lavoro sempre più tardiva. La convivenza permette di iniziare una vita di coppia senza abbandonare gli studi od ostacolare l’inizio della carriera professionale e per questi motivi le famiglie iniziano ad accettare questa nuova forma di vita familiare scelta spesso dai propri figli.
Barbagli, professore emerito di sociologia dell’Università di Bologna, individua alcune motivazioni che spingono le coppie alla convivenza. Ci sono persone che convivono perché risposandosi perderebbero alcuni benefici economici, come l’assegno di mantenimento per chi è divorziato o la pensione di reversibilità per chi è vedovo, altre che convivono perché rifiutano l’idea del matrimonio e altre ancora che scelgono di convivere perché contestano la divisione tradizionale dei ruoli all’interno del nucleo familiare. Infine c’è chi sceglie la convivenza come matrimonio di prova che serve a rassicurare chi teme di aver scelto il coniuge sbagliato e secondo Barbagli queste convivenze “sono figlie dell’ansia, della paura condivisa da uomini e donne che anche il proprio matrimonio finisca a pezzi come quello dei genitori o degli amici”.
All’interno di questa costellazione familiare possono inserirsi anche le famiglie omosessuali, anche se la recentissima legge del 20 maggio 2016, n. 76 “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze”, oltre a tentare di disciplinare legalmente il variegato mondo delle convivenze, ha istituto “l’unione civile tra persone dello stesso sesso quale specifica formazione sociale”, riconoscendo a queste famiglie alcuni diritti civili fin a ora negati.
Colombo, professore ordinario di sociologia dell’università di Bologna, spiega che le coppie omosessuali si innamorano e hanno esigenze affettive e di sostegno reciproco, instaurano relazioni stabili e durature, desiderano dei figli al pari delle coppie eterosessuali. Non essendoci all’interno di una coppia omosessuale differenze di genere, in queste coppie non si verifica la tradizionale divisione nella distribuzione dei ruoli tra uomini e donne e quindi si suddividono i compiti familiari in modo molto più egualitario. Molte famiglie omosessuali hanno figli; alcuni hanno figli nati o adottati durante una unione eterosessuale precedente, altri sono diventati genitori grazie alla fecondazione assistita e altri sono riusciti a intraprendere il percorso dell’adozione nei paesi in cui ciò è permesso. Le famiglie omosessuali con figli devono affrontare numerosi problemi, come disapprovazione dell’ambiente sociale, mancanza di norme sociali che regolano ruoli e comportamenti, in particolare tra figli e partner del compagno o della compagna; purtroppo in Italia la legge sulle unioni civili non ha colmato questa lacuna legislativa.
Appare opportuno chiarire, poiché vi è un acceso dibattito attorno a questo tema, che l’omosessualità dei genitori non influisce in senso disfunzionale sull’identità di genere, né sull’identità generale dei figli. Brofenbrenner, professore emerito di sviluppo umano e psicologia alla Cornell University, nonché creatore della disciplina ‘ecologia dello sviluppo umano’, riferendosi alle teorizzazioni sull’attaccamento, sostiene che il bambino ha bisogno non solo di un essere umano con cui avere una relazione affettiva, ma anche di un’altra figura che dia supporto, appoggio e risalto alla prima, aggiungendo che è utile, ma non assolutamente necessario, che queste due persone siano di sesso opposto. Daniel Stern, psichiatra e psicoanalista statunitense nonché uno dei principali esponenti dell’Infant Research in psicoanalisi, definisce la genitorialità come una funzione autonoma e processuale dell’essere umano preesistente all’atto del concepire, che ne è soltanto una, seppur fondamentale, non necessaria espressione. La genitorialità viene descritta come il prodotto simbolico/rappresentazionale delle primissime interazioni di cura, delineandosi così come una dimensione interna che fa parte dello sviluppo di ogni persona, generata e sperimentata grazie alla relazione con l’altro. Essendo quindi la genitorialità una funzione generata dalla sperimentazione della relazione di cura con l’altro e non un ruolo, appartiene e può essere esercitata da ogni individuo a prescindere dal proprio orientamento sessuale. Per tali motivi anche le coppie omosessuali hanno il diritto e le capacità di esercitare una funzione genitoriale adeguata, come dimostrano ricerche riguardo minori cresciuti in famiglie con genitori omosessuali che hanno avuto un corretto sviluppo psicofisico al pari di bambini cresciuti con coppie eterosessuali.