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Mese: Gennaio 2017

La passeggiata della tigre

“Ho trovato l’uscita e me ne sono andato, voi che avreste fatto?
Non si può rinchiudere tutta la vita qualcuno in tre metri per tre e pretendere che questo ti dica pure grazie!
La cosa che mi ha dato più fastidio era il rumore di tutte quelle sirene. Mi trapanavano il cervello, – Se non la smettono, finisce che sbrano il primo che mi capita a tiro! – mi dicevo.
Il posto non era neanche granché: pochi alberi, poca erba, tanto cemento e tante scatole di ferro e vetro, puzzolenti e chiassose che rotolavano e mi inseguivano, e dentro queste scatole le solite scimmie nude coperte di stracci che mi stuzzicavano coi loro versi strani.
– Siete fortunati che ho appena mangiato – mi son detto – Sennò vi farei fare la fine delle vostre bistecche… e senza passare dal macellaio! –”

Libero pensiero (tradotto) di una tigre bianca a passeggio a Monreale, nei pressi di Palermo, la mattina di sabato 28 gennaio.

Io sarò sempre con la tigre bianca, con la mangiatrice di uomini, spietata e implacabile assassina… Paroloni… che paroloni! Semplicemente una tigre: splendida creatura che non chiede nulla, non teme e non supplica nessuno.
Da sempre pronta a lottare, a uccidere o a essere uccisa. Fiera e sincera fino alla morte. È la sua natura, da sempre!
E finché ci sarà una tigre al mondo, quell’ultima tigre avrà lo sguardo freddo e spietato di un nobile re furente, pronto a vendere cara la pelle nell’imminenza della fine, affilando le sue lame per l’ultima battaglia.
Ci sono cose che noi ometti non potremo mai capire e mai controllare, esattamente come i terremoti, le inondazioni, gli uragani, le eruzioni, il gelo, il vento, la pioggia, la siccità… Come le sette piaghe d’Egitto, come ogni cosa che piove dal cielo (aerei esclusi), lo spirito della tigre non si può domare.
Si può rinchiudere in una gabbia un animale di trecento chili, una perfetta macchina da guerra vivente fatta di muscoli, zanne e artigli progettati per ghermire, dilaniare, squartare e divorare?
Certamente! La si può umiliare, una tigre, rendendola un’attrazione da baraccone; si può pure ucciderla trasformandola in un trofeo da salotto.
Ma il suo spirito no, rimarrà sempre irraggiungibile e incontrollabile.
Fin dall’inizio, per noi sapiens, è sempre risultato a dir poco irritante non avere il completo controllo di qualcosa. E quando succede preferiamo risolvere il problema agendo alla radice, come? Semplice: se una cosa non riesci a controllarla la elimini! È di questi giorni la notizia dell’autorizzazione all’abbattimento di una quota “ragionevole” (ragionevole per chi?) dei lupi nostrani… abbattimento selettivo lo chiamano. Qualcuno del Ministero dell’Ambiente ha cercato di giustificare questa scelta dicendo che così si tutela il lupo dalle azioni illegali e cruente del bracconaggio, che ultimamente si stanno intensificando a macchia d’olio in tutto il territorio, dall’Appennino alle Alpi. Come dire che, siccome non si riescono ad arginare gli omicidi, lo Stato si fa carico di eliminare una quota ragionevole di cittadini per impedire ai killer di continuare a esercitare le loro pratiche illegali e cruente!
Il fatto è che i lupi vivono da sempre nelle nostre montagne, ancor prima che arrivassero i pastori e le loro pecore, e pure tutti gli altri compari al seguito. Ma si sa, il progresso esige i suoi sacrifici (progresso e pastorizia?).
In bocca al lupo allora!
E la tigre? La tigre è tornata sana e salva nella sua gabbietta. Per una volta non c’è stato bisogno né di mitragliarla né di addormentarla con siringoni di narcotico. Una breve passeggiata e poi a casa, tra i confortevoli carrozzoni della premurosa famiglia circense che distrattamente l’aveva persa per strada. Non prima di aver allertato vigili del fuoco, guardie forestali, carabinieri, polizia municipale…
Caro homo faber, padrone del mondo, spogliato dei tuoi gingilli rimani soltanto tu e il tuo dannato, meschino e incontrollabile senso d’inferiorità.

L’immaginario di Ariosto esalta Ferrara capitale del Rinascimento

di Maria Lucrezia Costantino

Ferrara: culla rinascimentale, ricca d’arte e di strade ciottolate dove ci si può passeggiare in compagnia o anche da soli. Incantevole a maggio e gotica a novembre. Con i suoi colori caldi ti accoglie con amore e calore. Attraversandola ti fa conoscere la sua storia, te la racconta in silenzio. Con il suo castello che sorge nel centro della città circondato da acque, ha qualcosa da raccontarti, qualcosa su chi ci abitava, su chi l’ha Vissuta, o semplicemente vuole solo farti tornare indietro nel tempo. Ferrara può regalarti anche un diamante, due, tre, quattro e così via, persino un palazzo, il Palazzo dei Diamanti, il quale ogni anno accoglie mostre importanti. Da De Chirico ad Ariosto. Quest’anno ha accolto un ospite famoso a Ferrara, un certo Ludovico Ariosto con il suo poema cavalleresco l’Orlando Furioso. Ariosto, ispirato da scrittori del passato, scrisse questo poema cavalleresco nel ‘500. Ma cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi? Questo è il quesito principale della mostra. Tutti conoscono l’opera ariostea, ma non tutti sanno cosa vedeva il poeta quando componeva il poema. Ciò è possibile constatarlo con opere di Raffaello, Leonardo Da Vinci, Paolo Uccello, e Tiziano. Questi sono solo alcuni dei grandi artisti presenti. L’immaginario del poeta, però, non è visibile solo grazie ai vari dipinti, ma anche da manoscritti autentici, strumenti, armi e oggetti preziosi dell’epoca. Attraversando i corridoi soffusi, oltre a ciò che vedeva il poeta, si sentono quasi i profumi dell’epoca. Con un po’ di immaginazione ci si può tele trasportare in quell’epoca cavalleresca così buia ma allo stesso tempo così affascinante e romantica. La mostra è curata nei minimi dettagli, con un’audioguida che racconta la storia di Orlando, ma allo stesso tempo spiega e racconta la storia di quel quadro, o di quella spada che è lì, davanti a te. Inoltre queste storie sono raccontate anche sulle mura del palazzo, all’interno della mostra. Frasi scritte dal poeta ferrarese, frasi stampate lì, per raccontare la storia dell’Orlando in quell’epoca cavalleresca dominata da guerre e amori, il Suo di amore, quello per Angelica. Quella del Palazzo dei Diamanti è la classica mostra per chi è curioso di scoprire, conoscere e assaporare nei minimi dettagli quella che era Ferrara, o semplicemente la vita, in quell’epoca in cui rinasceva la vita di corte.

Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi
Mostra dedicata all’Orlando Furioso, opera di Ludovico Ariosto, presso il “Palazzo dei Diamanti” a Ferrara

Tempi moderni: la vita agra di quelli che portano la pizza…

Fa freddo in corso Giovecca, l’aria è di quelle tipiche dell’inverno ferrarese. Lungo la strada che collega il viale al Listone c’è solo una signora, in evidente difficoltà con il suo cane dall’aspetto senile e sicuramente poco incline alla passeggiata serale. Ma il tempo per osservarsi intorno è poco. Scatta il verde. Il semaforo è un luogo particolare, di giorno si vedono orde di persone indaffarate, avvocati che si precipitano verso il tribunale di via Borgo dei Leoni, flotte di studenti che attendono ansiosamente lo scattare del verde per correre dall’altra parte, e auto incolonnate guidate da autisti spesso persi tra una telefonata e uno sguardo alle vetrine. Ma la sera tutto cambia. La sera il semaforo è il luogo d’incontro di una delle figure più sfuggenti e al tempo stesso presenti della notte: il porta-pizze. Strano mondo il loro, padroni della strada, ma solo in fascia oraria. Li noti sbucare dappertutto, ogni stradina, vicoletto. Verrebbe in mente una similitudine col ratto, ma con meno nonchalance nei movimenti, spesso goffi a causa del cassone posteriore. E il semaforo diventa una griglia di partenza. Non c’è bisogno di aspettare il “verde”, al “giallo” del omonimo posto all’incrocio opposto, già si fanno scaldare i motori e via, dopo una rapida occhiata, si parte. Non esistono regole, se non quella di “arrivare subito”. Moderni “soccorritori” dell’appetito di chi, questa sera, ha ben pensato di non uscire. Il loro cosmo è molto particolare: una giungla eterogenea di facce, puoi incontrarci chiunque, ecco che in un angolo incroci Jafar, pachistano, in Italia da 3 anni, si vanta di conoscere le vie di Ferrara meglio dei tassisti. Sorride quando ci si avvicina alla sua pizzeria, mostra una cordialità quasi referenziale, ma quando si parte ecco che il suo volto diventa serioso, quasi preoccupato: per lui arrivare subito è una questione di dignità. Andando avanti per le stradine del centro incontro Mirko, lucano, qui da 4 anni, studente fuori corso di architettura, sta iniziando il turno e guarda preoccupato il cielo. “Spero che non piova, non ho il vetro al casco” mi dice sorridendo. Per lui questo lavoro è un salva-vita. Mi spiega come questo sia il “mestiere per cominciare”, poi c’è chi, come lui, ci rimane. Mi incuriosisce, gli chiedo di descrivermelo. Mi risponde quasi malinconico: “è un lavoro brutto, sotto pagato, pericoloso e invisibile, si accorgono che esistiamo solo quando facciamo ritardo”. Ride. Io sono perplesso, gli faccio qualche altra domanda, ma mi fa capire con un cenno dello sguardo che le consegne sono parecchie, “stasera c’è brutto, la gente non esce, quindi tocca a noi”. Se ne va lasciandomi con una pacca sulla spalla, mentre entra noto il suo abbigliamento, nulla di eccezionale, nulla che lo possa proteggere da eventuali cadute se non un casco “senza vetro”.

Continuo a camminare nel reticolo di stradine che da Giovecca mi fa addentrare nel cuore di Ferrara. Lì conosco Alì, anche lui pakistano. Gli chiedo se posso porgli qualche domanda sul suo lavoro, mi guarda sorridendo e mi fa capire di non comprendere benissimo l’italiano. Sposto la conversazione su un idioma a lui più congeniale (non a me), l’inglese. Operazione riuscita. Inizia ad aprirsi ma ad un patto: che possa continuare l’operazione di assemblaggio dei cartoni per portare le pizze. Mi dice che un portapizze fa questo quando sta “ai box”. Sistema i frigo, e fa i cartoni, centinaia di cartoni. Fa un caldo soffocante, ma lui non abbandona il suo giubbotto: “se mi dovessero chiamare, devo andare subito” mi dice sorridendo. Mi mostra delle foto del Pakistan, arriva ad invitarmi. Siamo oramai in confidenza. Gli chiedo quale sia la sua retribuzione, argomento scottante. Scopro così che il sottobosco di questo strano universo è il regno del famigerato voucher, ma a lui ne danno uno al giorno, il restante, naturalmente, in nero. Facendo un rapido calcolo, arrivo a dedurre che il mio nuovo amico percepisce 5 euro all’ora. Ne lavora 3. “La mattina vado a dare volantini, lì danno di più”. Si, perchè il porta pizze è un secondo lavoro, non può essere il principale penso. Saluto dopo aver assaggiato un pezzo di pizza offertami dai gestori, di origine pugliese. Proseguo la passeggiata. Incrocio un’altra pizzeria, i proprietari sono italiani, il porta-pizze invece è Ivan, moldavo, di giorno muratore per una ditta, della quale si lamenta per lo scarso lavoro. Lo sguardo è austero, anche lui impegnato a fare i cartoni. I suoi datori lo sbeffeggiano approfittando della sua scarsa conoscenza dell’italiano mentre mi parla. La situazione mi infastidisce. Usciamo a fumare. Lì si apre un po’ di più. Mi racconta di sua figlia e di come, almeno lui, sia fortunato: ha un impermeabile giallo da poter indossare in queste serate. Mi racconta di come conosca qualsiasi strada di Ferrara, addirittura ricorda i volti dei clienti, dei trucchetti per ricevere una mancia, delle zone più “ricche” e quelle meno, di chi la lasci più spesso è di chi troppo tirchio per poterlo fare. Lo saluto mentre scappa via, è stato richiamato al servizio in modo abbastanza brusco, lui sta in silenzio ma lo sguardo dice tutto. Parte.

Questo squarcio di vita notturna mi affascina e rattrista allo stesso tempo. Odio il romanticismo, ma queste figure mi sembrano molto inclini ad esserlo. Cammino ancora ma oramai il cielo non nasconde più le sue intenzioni e giù un rovescio d’acqua. Non un’anima per la strada, poi un suono alle spalle, passa alla mia sinistra uno “zip”, in piena zona Ztl e contromano, è Mirko, mi saluta e rallentando sorride e dice “visto che m**da di mestiere?!” e va via sfrecciando. Sono abbastanza zuppo per poter continuare. Torno a casa. Ho una strana sensazione, scrivere un articolo su questo mondo mi sembra quasi eccessivo, nessuno ne parla, perché dovrei io? Svelare una fetta di questo universo parallelo, silenzioso, nascosto, che ci circonda ma non ci tocca. Penso sia tardi, alla fine scrivo e non so se ho detto tutto, ma poco importa. Gli spazi della stampa sono stretti. Allora mi dico che basti così, magari ne scriverò un altro. Nel frattempo mi affaccio alla finestra per un’ultima sigaretta. Fuori piove a dirotto. Sono esattamente le 24 e 37 e sotto casa mia, al semaforo, è fermo uno di questi strani soggetti, vestito con una tuta arancione con bande fluorescenti, lo osservo partire, dal modo nel quale lo fa comprendo che conosce perfettamente la tempistica di tutti i semafori di via Bologna, ma forse per la pioggia, o vuoi per il freddo, l’ultimo semaforo già è diventato rosso, ed eccolo costretto a fermarsi, ma solo per guardare che non passi nessuno, e di nuovo via. La pizza non può aspettare. Prima di rientrare mi viene in mente Mirko, lui si che ha ragione: “visto che m**da di mestiere?!”… Sì Mirko, questa sera l’ho visto.

Ultimo week-end per la pista di pattinaggio su ghiaccio di Piazza Verdi

Da: Organizzatori

Domenica 29 chiude la pista in Piazza Verdi

Ultimo week end per pattinare sul ghiaccio in Piazza Verdi, che per il secondo anno consecutivo ha ospitato la grande pista di pattinaggio di 14×28mt, voluta dall’ATI composta da Delphi International, Made Eventi e Sapori d’Amare, in collaborazione con Engi Events. Un’iniziativa felicemente accolta dal pubblico che ha affollato la pista ma anche dall’associazione Mayr-Verdi, che costantemente si spende per ravvivare una zona centrale ma spesso ai margini della fruizione turistica.
Con questo ultimo week-end della pista di piazza Verdi si chiude definitivamente la programmazione di Natale e Capodanno. Sono stati più di 30 gli eventi organizzati direttamente ed in collaborazione con altre realtà locali, che per 51 giorni hanno animato il Centro Storico. Un programma ricco e di qualità premiato da Trivago e Touring Club che, non solo hanno confermato Ferrara tra le prime 10 città più richieste a Natale e Capodanno, ma addirittura l’hanno inserita sul podio. I numeri delle presenze e dei turisti, in ulteriore aumento rispetto alla già positiva precedente edizione, testimoniano quanto investire sul periodo di Natale e Capodanno a Ferrara sia importante per la città.

Per info: www.capodannoferrara.com

Salvate la guardia medica nefrologica!

Da: Ferrara Concreta

Ferrara Concreta chiede lumi sulla riorganizzazione della Guardia Medica Nefrologica

Il consigliere comunale di Ferrara Concreta, Alberto Bova, ha depositato una question time relativamente alla riorganizzazione della Guardia Medica Nefrologica, attualmente attiva ventiquattro ore al giorno e sette giorni su sette. “Sembra che nel Nuovo Regolamento dell’Emergenza Intraospedaliera, si voglia cancellare questo servizio, che sin dall’apertura del reparto di Nefrologia avvenuta nel 1970 per i cittadini di Ferrara e Provincia si è dimostrato estremamente efficace ed efficiente – afferma Bova – Non si spiega la motivazione considerando che la sua abolizione non comporterebbe neppure un risparmio di risorse di personale ed economiche”
La Guardia Medica Nefrologica ha garantito e garantisce la qualità della prestazione in area emergenza-urgenza nefrologico dialitica e al trapianto renale, che si è dimostrata fondamentale sia durante la fase del “trasloco dell’ospedale” come pure durante “l’emergenza Dialitica Regionale causata dal Terremoto 2012”. Questo servizio opera su tutto il territorio provinciale trattandosi di un Servizio Interaziendale e avendo assorbito risorse e carichi di lavoro già di competenza ASL (centri dialisi ad assistenza limitata di Copparo, Lagosanto ed ex Bondeno). “Bisogna ricordare – continua il consigliere Bova – che tale servizio è allineato ai carichi di lavoro delle altre Nefrologie degli Ospedali Universitari (come il nostro) dell’Emilia Romagna, come ad esempio la Nefrologia dell’Ospedale Malpighi di Bologna, anch’essa non sede di trapianto renale. Attualmente si interfacciata efficacemente con i presidi Ospedalieri dell’emergenza territoriale provinciale, Ospedali di Cento e Lagosanto, garantendo anche l’assistenza rapida 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, alle emergenze di Rianimazione Ospedaliera, Terapia Intensiva Universitaria e Coronarica, direttamente attivando rapidamente il Medico di Guardia Nefrologo presente in Ospedale e non aspettando l’arrivo del medico reperibile presso la propria abitazione, come avverrebbe in caso di sua abolizione”.
Nella question time Ferrara Concreta, chiede al Sindaco se è a conoscenza di questa incomprensibile volontà riorganizzativa e in caso affermativo cosa ritiene opportuno fare per evitare lo sfacelo di servizi fondamentali ed efficienti per la tutela e la salute dei cittadini ferraresi.

Guida all’ascolto: Sabato 28 Gennaio ore 15,30 ingresso libero: Storie di Standard (prima parte)

Da: Associazione Musicisti di Ferrara

A cura di Giorgio Rimondi e Massimo Mantovani

Per il quattordicesimo anno consecutivo, allo scopo di promuovere la cultura e l’educazione musicale in tutte le sue forme moderne, l’Associazione Musicisti di Ferrara-Scuola di Musica Moderna, in collaborazione con il Comune di Ferrara-Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali, Assessorato Politiche per i Giovani, organizza per l’ anno 2016-2017 una serie di 10 appuntamenti nell’aula magna Stefano Tassinari della Scuola di Musica Moderna di Ferrara in via Darsena 57; gli incontri sono ad ingresso libero e hanno come temi la guida all’ascolto dei generi musicali moderni più importanti. “L’esigenza di questi appuntamenti è incominciata quando, durante le lezioni di strumento, facendo alcuni riferimenti a stili e/o ad artisti importanti per la musica studiata, ci siamo accorti che molte cose non si potevano dare per scontate; in poche parole, anche se siamo in un epoca in cui gli ipod straripano di brani, spesso non si sa che cosa si ascolta e da dove proviene tutta questa musica; con queste lezioni, cerchiamo di stimolare l’interesse e l’approfondimento della musica ascoltata e suonata, oltre a creare un ritrovo di persone con lo stesso interesse, siano queste interne alla scuola o esterne”.

Noi siamo Ariosto

Da: Museo Ferrara

Sul finire della mostra Stefano Scansani racconta la città del poeta

Sull’onda del successo della mostra “Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi”, Stefano Scansani darà al pubblico una chiave di lettura originale per godere le ultime ore delle opere esposte a Palazzo dei Diamanti. “Noi siamo Ariosto” è il titolo intrigante dell’incontro – aperto a tutti – che si terrà sabato 28 gennaio, alle 11, nell’Aula Magna “A. Campana” di Palazzo Turchi di Bagno, in corso Ercole I d’Este, 32. Ad accompagnare il giornalista e scrittore nell’esposizione sarà Stefania De Vincentis, curatrice per il portale MuseoFerrara del cantiere “La città di Ludovico Ariosto”, mentre le conclusioni spetteranno al vicesindaco Massimo Maisto.

«Già tornare a Ferrara è un fatto ariostesco – esordisce il giornalista – ma non tanto da un punto di vista etico, quanto domestico. Cercherò di intessere non solo le lodi dell’Ariosto, ma anche le ansie, qualche difettuccio, qualche amore di casa, siccome la dilatazione della geografia era il suo tesoro creativo e, al contempo, il suo turbamento costante. In sostanza era il suo cruccio, che corrisponde a quello dei ferraresi contemporanei, ossia stare se non dentro appena fuori dalle mura. Ferrara è il cuzco della valle padana, è il suo centro di gravità. Il poeta ci voleva rimanere, sebbene prima della televisione avesse esplorato ogni angolo attraverso l’inventiva». Che cosa c’è e che cosa rimane dell’immaginario ariostesco nella Ferrara di oggi? Come sono visti la città e i suoi abitanti al di là delle mura, oltre il Castello, tra fantasia, abitudini e cronaca? A queste domande risponderà Scansani con un itinerario inconsueto e trasportando ai giorni nostri lo splendore del “come eravamo”. Il giornalista farà atterrare l’ippogrifo, e quindi «le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, / le cortesie, l’audaci imprese…» e i ferraresi stessi nel 2017, cioè nel “come siamo” diventati. Qualcosa raccontato dalle opere in mostra ancora aleggia, è sospeso, ispira turisti e cittadini alla ricerca dell’atmosfera Estense. Scansani giocherà sul ribaltamento del titolo della mostra, focalizzandosi su cosa vedono i ferraresi quando aprono gli occhi, sul patrimonio culturale che li circonda quotidianamente.

«Non si tratta solo di bellezza, perché a Ferrara c’è tutto. Senza nulla togliere alla sua singolarità, non vorrei che la mostra finisse per rappresentare un rimpianto nei confronti di un’epoca impossibile. Per questo la provocazione: oggi si vede un mondo che non è più quello della Rinascenza, quello di Alfonso I d’Este. Ferrara è un’anomalia rispetto ad altre città della regione, rispetto a una Reggio dov’è nato e cresciuto, e dalla quale ha attinto la sua irruenza, la sua esuberanza, tipiche dello scorrimento sulla via Emilia – conclude Scansani – sino a finire nel ritmo ferrarese».

L’iniziativa è organizzata dal Comune di Ferrara e da Ferrara Arte, grazie al supporto dell’Università degli Studi Ferrara e del Sistema Museale di Ateneo. A ogni partecipante sarà consegnato un braccialetto che gli permetterà l’ingresso ridotto alla mostra nei giorni 28 e 29. Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Turismo del Comune, telefonando allo 0532/744652, oppure scrivendo a museoferrara@comune.fe.it

Ricordare ci aiuta a crescere: viaggio nella memoria della società ferrarese attraverso la lettura di uno scrittore ebreo Giorgio Bassani

Da: Elena Muzzani

Il giorno 26 gennaio presso la sede dell’istituto comprensivo numero 7 “Alberto Manzi”, il prof. Claudio Cazzola ha tenuto una lezione alle classi terze di San Bartolomeo su una delle storie del Romanzo di Ferrara di Giorgio Bassani: La lapide di via Mazzini.
L’incontro con gli studenti e i loro insegnanti, ha avuto una duplice funzione, la prima è stata quella di affrontare in modo didattico il valore e il senso del ricordo, della memoria appunto scavando nella sofferenza e nel coinvolgimento della comunità ferrarese rispetto alla tragedia dell’olocausto. Poi da un punto di vista letterario attraverso la lettura del racconto dello scrittore Giorgio Bassani, narrando sia lo smarrimento di tutta la comunità ebraica rispetto a ciò che era accaduto, sia il particolare atteggiamento della “borghesia” ferrarese rispetto alle vittime dell’olocausto.
Quasi di rimproverando a Joiz di essere tornato e di obbligarli a guardare indietro.
In prima persona Bassani rimprovera la comunità di non voler affrontare attraverso il ricordo la rielaborazione di questo dolore se non nella dimensione del singolo, ma che secondo lo scrittore necessariamente deve coinvolgere la società tutta.
I ragazzi hanno letto con i loro insegnanti il racconto precedentemente nelle rispettive classi dando il via a discussioni e interrogativi che, con il professore hanno potuto ricevere risposte da chi è un fine conoscitore delle opere di Giorgio Bassani.
Curiosando tra le diverse edizioni de La lapide di Via Mazzini, il professore ha messo in risalto l’accuratezza della scrittura di Bassani, le scelte stilistiche e non solo quelle.
Quando infatti, furono ripubblicati i suoi racconti, da scrittore mai appagato del suo lavoro ha ricordato l’ex docente del Liceo, andò a modificare anche piccoli dettagli come per esempio l’uso nella edizione degli anni ’50 del termine “quinta”, sostituito nell’ultima edizione al più attuale “scenario”.

Istituto Comprensivo Alberto Manzi San Bartolomeo in Bosco, Ferrara
Prof.ssa Elena Muzzani

Gran Galà dell’Operetta

Da: Teatro Nuovo Ferrara

Domenica 29 gennaio ore 16,00
Soprano ELENA D’ANGELO Tenore ALESSANDRO DIMASI Pianoforte ANDREA ALBERTINI

Lo spettacolo costituisce un atto d’amore verso questa forma di teatro musicale, sempre molto amata ed oggetto di una notevole riscoperta.
Un viaggio indietro nel tempo, in un mondo di fiaba animato da granduchesse e fiumi di champagne, ussari a cavallo e giapponesine innamorate, misteriose leggende di carillon e campanelli, uomini in frac e violini tzigan. Vengono eseguite le arie più belle, i duetti e le scenette tratte dalle operette più famose ed amate dal pubblico. 
Arie e duetti tratti da CIN CI LA’, VEDOVA ALLEGRA, IL PAESE DEI CAMPANELLI, LA PRINCIPESSA DELLA CZARDA, AL CAVALLINO BIANCO, SCUGNIZZA, LA DANZA DELLE LIBELLULE, MADAMA DI TEBE, IL PAESE DEL SORRISO, BALLO AL SAVOY.

COSTO BIGLIETTI
20,00 INTERO – 16,00 RIDOTTO IN TUTTI I SETTORI
biglietteria aperta dal martedi al sabato dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19,00

ELENA D’ANGELO
Soprano leggero, Elena ha studiato canto lirico. Nel 1996 debutta nel ruolo di Susanna ne: ”Le nozze di Figaro”di W.A.Mozart e come primo soprano solista nel “Gloria” di A. Vivaldi.
Dal 1997 entra a far parte come soprano-soubrette del gruppo TRIANON CAFFE’ CONCERTO, il cui repertorio abbraccia il café chantant, le canzoni anni 20 e 30 e l’operetta. Nello stesso anno è scritturata dalla Compagnia “ La Nuova Operetta“ di Nadia Furlon, dove interpreta diversi ruoli nelle operette: Il Paese dei Campanelli, Cin Ci Là, Scugnizza, Sangue Viennese. Collabora stabilmente con la compagnia “OPERA STAGE” debuttando i principali titoli del repertorio lirico. Dal 2000 canta per diverse associazioni musicali: Teatro Rosetum di Milano, Amici della musica di Milano, Accademia Lirica del Rotary Club (Mi), Amici Della Musica di Sarzana, Associazione Panizza di Genova. Nello stesso anno è scritturata dalla Compagnia di Corrado Abbati per le operette “ La Vedova Allegra “ e “ Madama di Tebe, esibendosi nei principali teatri italiani: ALIGHIERI di Ravenna, COCCIA di Novara, VALLI di Reggio Emilia, DONIZETTI di Bergamo, METROPOLITAN di Catania. Partecipa alla realizzazione de “La Vedova Allegra” organizzata dalla fondazione Toscanini e diretta dal Maestro Massimo De Bernart. Nel 2001 debutta in “ Bohème “ nel ruolo di Musetta e nel “GIANNI SCHICCHI” nel ruolo di Lauretta nonché invitata presso l’Ente Arena di Verona per i ruoli di spalla nelle opere:Nabucco, Traviata e Rigoletto. Nel 2002 ha aggiunto al suo carnet gli importanti impegni con l’Accademia Teatrosempre di Milano diretta da Piero Mazzarella e Rino Silveri. Nello stesso anno è protagonista e regista insieme a Luigi Monti del GRAN GALA’ dell’ operetta tenutosi al teatro Dal Verme per i grandi eventi di Milano. Nel 2003 è Hanna Glavari a Torino “Teatro Carignano” e risulta vincitrice al Concorso Lirico Internazionale “Luigia Stramesi” città di Alessandria. Nel 2004 è in tournèe in Argentina e in Uruguay con recitals operistici e arie da salotto ospite dell’Istituto Italiano di Cultura. Sempre nel 2004 è co-protagonista con Michele Placido nello spettacolo “E una sera a teatro…” con la regia di Gerardo Amato. Dal novembre 2004 è la soubrette della storica “Compagnia Italiana di operette” con la quale si esibisce nei più importanti teatri italiani. Collabora stabilmente con il “Gruppo Caronte” svolgendo intensa attività concertistica in Italia e all’estero, presenziando come ospite annualmente ai concerti per il Consolato di Norimberga. Nel 2006 è stata invitata al teatro dell’Opera di Roma sempre per la realizzazione di “Vedova Allegra”.

ALESSANDRO DI MASI
Si avvicina al mondo della lirica fin da giovane studiando canto a Genova con la soprano Rosetta Noli. Finalista al 50° concorso internazionale AS.LI.CO, risulta vincitore della borsa di studio che gli permette di partecipare al masterclass con il tenore Rockwell Blake.
Dal 1997 al 2009 lavora per alcune tra le più importanti compagnie di operetta in Italia, quali “ Compagnia d’operette di Nadia Furlon”, “Compagnia d’operette di P. Massimini”, “Compagnia Italiana d’operette”, calcando numerosi e prestigiosi palcoscenici italiani ed esteri e interpretando i ruoli principali in Vedova Allegra, Sangue Viennese, Cincillà, Paese dei Campanelli, Al Cavallino Bianco ecc. Negli stessi anni incomincia a lavorare nel campo operistico con orchestre di grande prestigio e accanto a nomi famosi (come Alfredo Kraus e Andrea Bocelli) interpretando “L’elisir d’amore”, “La Traviata”, “Rigoletto”, “Cenerentola”, “Lucia di Lammermoor”, “Don Pasquale”, “Boheme”, “Madama Butterfly” , “Tosca”, “Boris Godunov”. Si dedica inoltre ad una intensa attività concertistica. Ha cantato in numerosi teatri italiani (Teatro Regio di Torino, Carlo Felice di Genova, Ponchielli di Cremona, Grande di Brescia, Donizetti di Bergamo, Coccia di Novara etc) e all’estero (Turchia, Ucraina, Romania). Ha inciso diversi CD per la Universal Music MGB Publications, in collaborazione con Ricordi (Rarity, Evergreens, Canzoni da Salotto, Arie di Donizetti per tenore, Arie di Puccini per tenore. Dal 2011 collabora con Bor Productions e MSC Crociere.

ANDREA ALBERTINI
Pianista e direttore d’orchestra
Nato nel 1966, il Maestro Albertini si è diplomato in pianoforte presso il conservatorio “N. Paganini” di Genova con il maestro Danilo Macchioni. Ha ultimato i corsi di Organo e direzione corale presso La Scuola Diocesana di musica sacra di Tortona con il maestro G. Scappini, il corso speciale per collaboratori al pianoforte con il maestro R. Cognazzo ed il corso di direzione d’orchestra presso l’Accademia Musicale Pescarese con il maestro Antonio Cericola e con il maestro Paolo Ferrara presso il Conservatorio di Alessandria e nell’ambito del festival Barbaresco Musica. E’ pianista accompagnatore del coro “G. Verdi” di Pavia. Come direttore del coro “Bandello” di Castelnuovo Scrivia ha approfondito gli scritti sacri del tortonese Lorenzo Perosi. Ha collaborato con la scuola di perfezionamento vocale e scenico del Mezzosoprano Franca Mattiucci, con la quale ha già partecipato alla realizzazione di diverse opere liriche e concerti anche con importanti solisti (P. Cappuccilli, R. Lantieri, F. Mattiucci, K. Johanson, M. Alvarez, K. Ricciarelli, G. Zancanaro, P. Ballo…) e per prestigiose sedi in Italia e all’estero (Teatro dell’Arte di Milano, Società del quartetto di Milano, Duomo di Milano, Sala Grande del Conservatorio di Lussemburgo, Festival verdiano di Vigevano, Premio Violetta di Parma, Teatri civici di San Marino, Ferrara, Pavia, Tortona, Soresina, Boario Terme, Circolo Donizetti di Bergamo). Ultimamente collabora come direttore con l’“Orchestra Classica di Alessandria”, con la quale ha registrato in prima assoluta la “Messa n. 7” di C. Gounod e l’inedito “Magnificat” per tenore, coro e orchestra di L. Perosi. Da ricordare la direzione della “Passione di Cristo” in cattedrale ad Imperia nel decimo festival internazionale di musica sacra ripreso da Rai 3 e il “Requiem op. 48” di G. Faurè nella tredicesima edizione di “Perosiana” trasmessa da Radio Vaticana ed utilizzato da Rete 4 per le celebrazioni pasquali 2008. Per l’edizione 2008 di Perosiana, ha riscoperto, pubblicato e registrato la “Messa da Requiem” di L. Perosi nella versione orchestrale inedita, mai eseguita dopo la morte del compositore. L’evento è stato eseguito in Basilica dei Frari a Venezia, organizzato dall’istituto musicale superiore “Fondazione Ugo e Olga Levi” con il sostegno della Procuratoria di San Marco ed inserito nel calendario 2008 del Teatro La Fenice (concerto fuori sede).

Apertura anno sociale e conferenza Desantis, Farnetti, Venturi

Da: Amici Musei Ferrara

Si comunica che Sabato 28 gennaio 2017 alle ore 16,00 presso il Museo Archeologico Nazionale di Spina (via XX Settembre 122) si terrà l’APERTURA DELL’ANNO SOCIALE dell’associazione Amici dei musei e monumenti ferraresi.
Il ricco pomeriggio si aprirà con la conferenza Di donne e cavalier gli antiqui amori, relazione della direttrice del Museo di Spina dottoressa Paola Desantis che attraverso power point parlerà degli amori degli antichi tratti dalla pittura vascolare.
A seguire Monica Farnetti, professore di Letteratura italiana all’Università di Sassari, studiosa della scrittura femminile e del ‘gender’, dialogherà con il presidente Gianni Venturi sul tema delle Donne e cavalieri, dell’Orlando Furioso 1516.
Nel pomeriggio si avrà anche l’occasione di conoscere l’attività dell’associazione passata e futura e per finire una passeggiata tra le meraviglie del Museo accompagnati dalla Direttrice Desantis.

L’ingresso è gratuito.

Le donne sempre più al centro delle politiche per lo sviluppo della Camera di Commercio

Da: Camera di Commercio

Il Comitato: Gisella Ferri (presidente), Chiara Bertelli (cooperazione), Paola Bertelli (commercio), Bianca Maria Giovannini (agricoltura), Maria Giberti (industria), Milena Grassi (organizzazioni sindacali), Barbara Lambertini (sistema bancario locale), Caterina Paparella (artigianato), Maria Chiara Trombetta (turismo).

Le donne sempre più al centro delle politiche per lo sviluppo della Camera di Commercio: rafforzate le funzioni del comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile

Ferrara prima in regione: 7.458 le imprese femminili al 30 settembre 2016, pari al 22,9% del totale Boom delle società di capitali. Turismo e servizi alla persona i settori che crescono di più

La tenacia nelle avversità è una caratteristica delle donne e le imprenditrici ferraresi, alle prese con una crisi che non sembra attenuarsi, ne sono una ulteriore riprova. Nelle difficoltà congiunturali che la provincia di Ferrara sta attraversando, infatti, un dato positivo arriva proprio dal mondo dell’imprenditoria femminile, che si conferma una delle componenti più dinamiche del sistema economico locale: superata Piacenza, Ferrara è prima in regione con 7.458 imprese attive al 30 settembre 2016, pari al 22,9% del totale. Lo sa bene la Giunta della Camera di commercio che, il 17 gennaio scorso, ha confermato, rafforzandone le funzioni, l’attuale Comitato per l’imprenditoria femminile guidato da Gisella Ferri, imprenditrice affermata nel settore della progettazione e della costruzione di decespugliatrici idrauliche, da sempre orientata alla innovazione e all’export.

14 nuove imprese avviate, 480 aspiranti imprenditrici formate, 21 aziende digitalizzate, 23 richieste di accesso al credito andate a buon fine: questi alcuni dei numeri registrati, negli ultimi 3 anni, dal Comitato, che resterà in carica fino al compimento delle procedure di accorpamento in corso introdotte dal decreto di riordino delle Camere di commercio. Tra i progetti in programma, l’affiancamento alle start up in collaborazione con le associazioni di categoria, la promozione di indagini conoscitive per conoscere e contrastare i problemi che ostacolano l’accesso delle donne al mondo del lavoro, la facilitazione dell’accesso al credito, l’informazione e l’orientamento sulle opportunità di investimento e gli incentivi disponibili. Senza dimenticare, poi, il bando per le imprese femminili innovative, ideato per scoprire nuovi talenti, premiare le imprese e valorizzare le attività degli soggetti che operano per favorire le pari opportunità, il rispetto dell’ambiente e del territorio, la qualità del lavoro e l’innovazione.

“Nella nostra provincia – ha commentato Gisella Ferri – una impresa su 5 è gestita da donne, con risultati spesso migliori di quelli dei colleghi uomini. Il mettersi in proprio di tante donne non rappresenta solo una chiave per l’affermazione personale e professionale, ma soprattutto è un fattore fondamentale di crescita e sviluppo di un intero territorio. Il Comitato – ha concluso Ferri – continuerà a mettere a valore questo asset con interventi concreti, diffusi e, dunque, sempre più vicini alle esigenze delle donne che fanno impresa.”

Bene l’adesione di Ferrara a Destinazione Romagna

Da: Cna Ferrara

Il presidente di Cna Turismo, Riccardo Cavicchi, soddisfatto per la decisione del Comune. Fare leva sul Consorzio Visit Ferrara – Visit Comacchio

Bene l’adesione di Ferrara a Destinazione Romagna. Ora bisognerà rafforzare il ruolo di Ferrara con progetti immediatamente operativi

Soddisfazione per la decisione del Comune di Ferrara di optare per Destinazione Turistica Romagna in ambito regionale, ma anche la richiesta di rafforzare il ruolo della nostra provincia nella definizione di progetti promo-commerciali strategici per lo sviluppo turistico del territorio. Questo il senso della dichiarazione del presidente provinciale di Cna Turismo, Riccardo Cavicchi, in seguito all’annuncio dell’Amministrazione comunale di aderire a Destinazione Romagna: “La Legge regionale che definisce la suddivisione delle aree in base a destinazioni turistiche – precisa Cavicchi – imponeva una scelta e, indubbiamente, quella compiuta dal Comune ci sembra la più opportuna e giusta per il nostro territorio. D’altra parte, la nostra Associazione ha sempre caldeggiato, a partire dalle stesse politiche del turismo, l’alleanza con la Romagna, a maggior ragione in coerenza con la linea seguita per la Camera di Commercio di fusione con Ravenna.”
“E’ indispensabile, a questo punto, divenire da subito operativi – puntualizza il presidente di Cna Turismo – così da presentare al più presto progetti concreti sui quali ottenere il finanziamento della Regione. A questo proposito, bisogna puntare al rafforzamento del Consorzio Visit Ferrara – Visit Comacchio, uno strumento strategico, che ci pone tra l’altro in vantaggio rispetto alle altre province aderenti alla Destinazione turistica Romagna, che ne sono prive. A questo obiettivo dovranno contribuire le Associazioni di categoria cui spetterà, inoltre, un ruolo di primo piano nella stessa fase di progettazione”.
Cna intende dare su questo il proprio apporto fino in fondo, e, per questo, ha già chiesto formalmente al presidente della Regione Emilia Romagna il proprio ingresso nella cabina di regia, cui competerà la «governance» delle politiche regionali di sviluppo turistico e dei finanziamenti. “Il passaggio dal concetto di Club di prodotto a quello di Destinazione turistica – insiste Cavicchi – pone l’accento necessariamente sulla complessiva filiera del turismo, che costituisce uno dei punti di forza di Cna.”
“Importante – afferma infine il presidente di Cna Turismo – il ruolo che Ferrara dovrà ritagliarsi nei confronti di Apt Servizi, il braccio operativo che gestirà i progetti promo – commerciali, e quindi i finanziamenti, su temi trasversali, tra i quali le Città d’arte» e l’area dei Congressi – convegni eventi”.

Coldiretti: il ‘paesaggio rurale’ al centro del percorso di educazione Campagna Amica nelle scuole

Da: Coldiretti

Coldiretti Ferrara ha proposto anche per l’anno scolastico 2016/2017 l’attività educativa e di incontro con le scuole ferraresi, che vedrà nelle prossime settimane gli incontri in tutto il territorio tra aziende agricole e studenti all’insegna del tema scelto, ovvero paesaggio e prodotti tipici. Ed entro il 28 febbraio è possibile partecipare al concorso “Campagna Amica degli Artisti”.

È il paesaggio, plasmato dall’attività umana, e reso particolare anche dalle attività agricole, il protagonista del progetto pedagogico di Coldiretti attraverso “Educazione alla Campagna Amica”.
Per l’anno scolastico 2016/2017 il percorso didattico, ed il relativo concorso, sono incentrati sul tema “Paesaggio rurale e produzioni tipiche. Le relazioni tra l’uomo, l’ambiente e l’agricoltura”.
L’iniziativa è promossa in collaborazione con Donne Impresa, con il patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale, e si pone l’obiettivo – comunica Monia Dalla Libera – Responsabile di Donne Impresa Ferrara – di far riscoprire agli alunni il ruolo dell’agricoltura nella gestione del paesaggio e dell’ambiente, le produzioni agricole locali, e di promuovere nelle nuove generazioni comportamenti responsabili nelle scelte alimentari e rispettosi dell’ambiente. Il Percorso, di carattere multidisciplinare, è rivolto, quest’anno – evidenzia Coldiretti Ferrara – non solo alle scuole dell’infanzia, elementari e medie di Ferrara e provincia, ma anche agli istituti superiori, per veicolare, attraverso strumenti didattici, quali attività e visite guidate, il concetto di “Genius loci”, in modo che i ragazzi possano comprendere e distinguere lo Spirito del luogo nel quale vivono, per amarlo e rispettarlo. Alle scuole che hanno aderito al progetto verrà distribuita una dispensa che darà utili spunti agli insegnanti e agli alunni nella scoperta della relazione tra il paesaggio rurale e i prodotti agricoli tipici territoriali, per comprendere l’importanza della biodiversità, della coltivazione dei campi per la tutela del territorio, del consumo responsabile dei prodotti locali e di stagione.
Più di 1000 tra bambini e ragazzi, appartenenti alle scuole dell’infanzia, ma anche alle elementari, medie e istituti superiori lavoreranno quindi insieme a Coldiretti ad un progetto che vede le aziende agricole di Coldiretti affrontare i diversi temi con i ragazzi, con la volontà di investire nel futuro, nelle nuove generazioni, per poter formare gli adulti di domani e contribuire a renderli consumatori più consapevoli e attenti.Al termine dell’anno scolastico – conclude Coldiretti Ferrara – verranno premiati, in una grande festa finale, i migliori elaborati prodotti dalle scuole sul tema assegnato.

E sempre sul tema del paesaggio rurale e delle produzioni tipiche, in contrapposizione alla globalizzazione ed al cibo “senza identità d’origine”, è anche la nuova edizione di Campagna Amica degli artisti, l’iniziativa di Coldiretti Ferrara, Donne Impresa e Terranostra Ferrara, giunta alla quarta edizione, ed aperta a tutti gli artisti ferraresi, professionisti, emergenti autodidatti, che desiderino rappresentare con diverse tecniche espressive e con la loro sensibilità il tema conduttore: pittura, scultura e poesia sono le tre sezioni del concorso, al quale è possibile iscriversi sino al 28 febbraio, e che prevede l’esposizione delle opere e la premiazione dei vincitori a maggio-giugno prossimi.

IL JAZZ
Giovanni Amato 5ET e l’immancabile jam session

Da: Jazz Club Ferrara

Lunedì 30 gennaio, per un nuovo appuntamento firmato Monday Night Raw, largo al nuovo quintetto stabile, di marca capitolina, del trombettista Giovanni Amato. Con lui Pietro Lussu al pianoforte, Gianluca Figliola alla chitarra, Luca Fattorini al contrabbasso e Francesco Ciniglio alla batteria. Segue il concerto l’imprevedibile jam session.

Lunedì 30 gennaio (ore 21.30) largo al nuovo quintetto stabile, di marca capitolina, del trombettista Giovanni Amato. Con lui Pietro Lussu al pianoforte, Gianluca Figliola alla chitarra, Luca Fattorini al contrabbasso e Francesco Ciniglio alla batteria. Segue il concerto l’imprevedibile jam session.
Amato è compositore e un autentico virtuoso dello strumento, dotato di uno swing eccezionale, unito ad uno scorrevolissimo fraseggio bebop, in cui rivive il sound della tradizione del modern jazz inaugurata da Clifford Brown e proseguita con Freddie Hubbard. Considerato da tempo uno dei protagonisti assoluti del jazz italiano, Amato inizia a suonare la tromba all’età di otto anni sotto la guida del padre, anch’egli musicista, ed è grazie all’ascolto dei numerosi vinili sparsi per casa che si appassiona al jazz. A sedici anni entra a far parte dell’Elbas Jazz Group di Antonio Golino e a fine anni ’80 si diploma al Conservatorio di Salerno con il massimo dei voti, iniziando a frequentare i circuiti del jazz che conta.
Da allora, l’elenco delle collaborazioni si è ampliato a dismisura, includendo non solo protagonisti del jazz nazionale e d’oltreoceano (Tom Harrell, Lee Konitz, Danilo Perez, Steve Grossman, Gary Peacock, Billy Hart, George Garzone, Jerry Bergonzi, Diane Schuur, Kirk Lightsey, Vincent Herring, Avishai Cohen, Richard Galliano…), ma anche beniamini del pop italiano come Gino Paoli, Gianni Morandi, Laura Pausini e Mario Biondi.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 30 gennaio sarà il ricco aperitivo a buffet (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla funkeggiante selezione musicale di Willygroove Dj. Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Ultima settimana per ammirare “Note in bianco e nero”, personale del giovane fotografo Michele Bordoni realizzata in collaborazione con Endas Emilia-Romagna. La mostra è fruibile nelle serate di programmazione.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15
Non si accettano pagamenti POS
Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a partire dalle ore 20.00
Concerto 21.30
Jam Session 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

La newsletter del 27 gennaio 2017

Da: Comune di Ferrara

GIORNO MEMORIA 2017 – Il 28 gennaio alle 16 presentazione al Museo del Risorgimento e Resistenza
Nel libro di Andrea Tugnoli una ‘storia d’amore e di amicizia’ sullo sfondo della Seconda guerra mondiale

Racconta la “storia di un amore che riesce a superare anche le tragedie della Seconda guerra mondiale” il libro di Andrea Tugnoli dal titolo ‘Vita di Mario. Storia d’amore e di amicizia’ (Ferrara, Tresogni, 2016) che sarà presentato sabato 28 gennaio alle 16 al Museo civico del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara (corso Ercole I D’Este, 19). Assieme all’autore interverrà all’incontro anche Bracciano Lodi, con introduzione a cura della responsabile del Museo Antonella Guarnieri.
L’iniziativa, aperta liberamente alla partecipazione di tutti gli interessati, rientra nel programma delle manifestazioni cittadine organizzate dal ‘Comitato provinciale 27 gennaio’ in occasione del ‘Giorno della Memoria’ 2017, a ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici nei campi nazisti (v. programma completo su CronacaComune del 20 gennaio 2017)..

‘Vita di Mario. Storia d’amore e di amicizia’
Storia di un amore che riesce a superare anche le tragedie della Seconda guerra mondiale. Dalla campagna ferrarese al lager di Auschwitz la storia di Mario affronta i temi più importanti e vitali dell’uomo: amore, odio, guerra, amicizia, solidarietà. Il tutto con una narrazione dolce ed emotiva. Andrea Tugnoli fonde con abilità fatti storici reali, aneddoti e racconti di paese e un pizzico di fantasia producendo un racconto con solide basi storiche e per questo meritevole di suscitare dubbi riflessioni e interrogativi, ma con un forte spessore di umanità che accompagna il lettore suscitando forti emozioni.

ASP FERRARA – L’avviso scadrà il 03.03.2017 alle 12. Documentazione consultabile sul sito www.aspfe.it
Procedura aperta per l’affidamento di ‘Servizi di accoglienza di richiedenti protezione internazionale’

Scadrà il 03.03.2017 alle 12 all’ASP Centro Servizi alla Persona la nuova Procedura aperta per l’affidamento, mediante accordo quadro, di Servizi di accoglienza di richiedenti protezione internazionale, compresi quelli già ospitati presso i centri della provincia di Ferrara, dal 01/04/2017 al 31/12/2017 secondo le seguenti tipologie di struttura:

Lotto A) civili abitazioni e strutture comunitarie dedicate all’accoglienza per adulti,
Lotto B) alberghi, agriturismi, residenze vacanze,
Il fabbisogno posto a base d’asta è di € 14.403.812,50 (IVA esclusa) pari all’importo contrattuale per la durata di 9 mesi rinnovabile e/o prorogabile per un periodo di ulteriori 3 mesi.

Per tutte le modalità di partecipazione consultare le pagine internet all’indirizzo “www.aspfe.it” sezione “Gare e concorsi”, oppure rivolgersi all’Asp Ferrara in Via Ripagrande 5 – Ferrara.

BIBLIOTECA TEBALDI – Martedì 31 gennaio alle 17 nella sala di via Ferrariola a San Giorgio
‘Hit parade dei miti’, lettura per bambini dai 3 ai 10 anni

Martedì 31 gennaio alle 17 alla biblioteca comunale Dino Tebaldi di San Giorgio (via Ferrariola 12) prosegue il nuovo ciclo di appuntamenti con le letture per bimbi dai 3 ai 10 anni “Io leggo a te e tu leggi a me” sul tema del mese intitolato “Sei proprio un mito!”.

I temi mitologici caratterizzano infatti gli incontri di gennaio. L’appuntamento di questa settimana sarà dedicato alla lettura di ‘Hit parade dei miti greci’ di Terry Deary. Dopo la narrazione da parte della persona adulta, come ormai consuetudine verrà data la possibilità ai bambini presenti di esprimesi a loro volta in veste di narratori in erba portando le proprie proposte.

Per info: Biblioteca comunale Tebaldi del quartiere di San Giorgio, via Ferrariola 12 a Ferrara, email bibl.sangiorgio@comune.fe.it, tel. 0532 64215.

BIBLIOTECA LUPPI – Martedì 31 gennaio alle 17.20 nella sala di via Arginone a Porotto
Storie di bosco per bambini dai 2 agli 8 anni

E’ dedicato a narrazioni e animazioni l’appuntamento con il nuovo ciclo di letture ‘Belle storie a Porotto’, in programma martedì 31 gennaio alle 17.20 per bambini dai 2 agli 8 anni e oltre, alla biblioteca Aldo Luppi di via Arginone 320 a Porotto.

I volontari del gruppo ‘Briciole di fole’, che curano l’attività di promozione della lettura, proseguono la nuova stagione dedicata ai più piccoli con la lettura di storie di bosco: “Il matrimonio dei merli” e “La grande alluvione”. Al termine di ogni iniziativa si svolgerà un piccolo laboratorio.

Per info: biblioteca Aldo Luppi, via Arginone 320, Ferrara, tel. 0532 731957, email bibl.porotto@comune.fe.it

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI – Presentate dai gruppi SI, M5S, PD, FI e GOL in Consiglio comunale
Richieste in merito a canile comunale, Cooperativa Vivere qui, ex stabile Enel, Direttiva Bolkestein, manutenzione stradale, progetto “Oltre gli stereotipi di genere”

Queste le interpellanze e le interrogazioni pervenute:

– il consigliere Fiorentini (gruppo SI in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora alla Sanità Chiara Sapigni in merito alla gestione del canile comunale (PG 8135/17).

– il consigliere Simeone (gruppo M5S in Consiglio comunale) ha interrogato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora alla Sanità Chiara Sapigni in merito alle prestazioni della Cooperativa Vivere qui (PG 10543/2017)

– il consigliere Fochi (gruppo M5S in Consiglio comunale) ha interrogato il sindaco Tiziano Tagliani e gli assessori all’Urbanistica Roberta Fusari e ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi in merito al degrado dell’ex stabile Enel in via Putinati (PG 8995/2017)

– il consigliere Bertolasi (gruppo PD in Consiglio comunale) ha interrogato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore al Commercio Roberto Serra in merito all’applicazione della Direttiva Bolkestein per il commercio ambulante. (PG 10023/2017)

– la consigliera Peruffo (gruppo FI in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessori ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi in merito alla manutenzione stradale di via Quartieri (PG 10459/2017)

– il consigliere Rendine (gruppo GOL in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessori ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi in merito alla viabilità di via Golena. (PG 8379/2017)

– la consigliera Peruffo (gruppo FI in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora alla Sanità Chiara Sapigni (per competenza) in merito al progetto “Oltre gli stereotipi di genere – Verso nuove relazioni di diagnosi e cura”.

>> Pagina riservata alle interpellanze/interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali e relative risposte (a cura del Settori Affari Generali/Assistenza agli organi del Comune di Ferrara)

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Incontro con l’autore Alberto Gargioni lunedì 30 gennaio alle 17
‘Matrice X’: in viaggio verso il pianeta Zureg

E’ un’avventura fantascientifica, che ha come protagonisti tre ufficiali terrestri in missione nello spazio, quella raccontata nel libro d’esordio del giovane scrittore ferrarese Alberto Gargioni ‘Matrice X’ che sarà presentato lunedì 30 gennaio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Nel corso dell’incontro dialogherà con l’autore la scrittrice Sara Magnoli.

Il giovane scrittore ferrarese esordisce con un interessante libro di fantascienza. Tre ragazzi neo-promossi presso l’Accademia della Federazione Terrestre partono in qualità di ufficiali per un viaggio di routine alla volta del Pianeta Zureg, da cui è stato captato un messaggio criptato di aiuto. Un’imponente nave da difesa, l’Excelsius, decolla nello spazio per la prima volta sotto il comando del capitano Henry Scoods, amico di vecchia data del capo ingegnere Jimmilian Kalious e compagno di corso di Leyn Sparks, medico primario di bordo, ma prima ancora di giungere a destinazione – ormai nei pressi dell’orbita di Zureg – qualcosa colpisce lo scafo e la nave precipita a capofitto verso la superficie, trasformando in pochi secondi la missione di aiuto in una lotta per la sopravvivenza in un mondo ostile e sconosciuto…

LAVORI PUBBLICI – Lunedì 30 gennaio in via Fortezza 20 (ore 11) e in via Ladino
Inaugurazione delle palestre delle scuole Govoni e De Pisis di Porotto a conclusione degli interventi di ristrutturazione

A conclusione degli interventi di ristrutturazione eseguiti nei mesi scorsi, lunedì 30 gennaio saranno inaugurate le palestre della scuola primaria C. Govoni (via Fortezza 20, Ferrara) alle 11 e della scuola secondaria di I grado F. de Pisis di Porotto (via Ladino 19) alle 12. I lavori sono stati realizzati dal Comune di Ferrara, a cura del Servizio Edilizia, con mutui a tasso agevolato dell’Istituto per il Credito Sportivo.
Interverranno agli appuntamenti inaugurali il sindaco Tiziano Tagliani, l’assessore comunale ai Lavori pubblici Aldo Modonesi, l’assessora alla Pubblica Istruzione Annalisa Felletti, l’assessore allo Sport Simone Merli, i dirigenti e i tecnici dell’Amministrazione comunale coinvolti nella realizzazione degli interventi e il Responsabile del Servizio Incentivi dell’Istituto per il Credito Sportivo Eduardo Gugliotta.
Le direzioni scolastiche di entrambi gli istituti hanno organizzato per l’occasione brevi cerimonie con la partecipazione di alunni, insegnanti e rappresentanti dei genitori per dare il benvenuto alle autorità e festeggiare la conclusione delle ristrutturazioni degli spazi a loro disposizione per le attività motorie e sportive. In particolare, nell’incontro delle 11 nella sede della Govoni in via Fortezza 20 verranno illustrate ai giornalisti e ai presenti gli interventi di ristrutturazione effettuati.

Giornalisti, fotografi e video operatori sono invitati

LAVORI PUBBLICI E VIABILITA’ – I principali interventi previsti dal 30 gennaio al 5 febbraio 2017
Proseguono in città le attività dei cantieri per la ristrutturazione di edifici storici e la manutenzione di strade, illuminazione e verde

Questo l’elenco dei principali interventi e cantieri operativi o in fase di attivazione nel territorio comunale nel periodo dal 30 gennaio al 5 febbraio 2017, condotti sotto la supervisione dei tecnici e degli operatori del Settore Opere pubbliche e Mobilità del Comune. Maggiori informazioni sugli interventi più significativi sono disponibili sul sito http://mappaopere.comune.fe.it

VIABILITA’
Via Giuoco del Pallone chiusa al transito per lavori mercoledì 1 febbraio
Nella giornata di mercoledì 1 febbraio dalle 9 alle 17 (salvo avverse condizioni meteo) in via Giuoco del Pallone, saranno in vigore il divieto di transito e il divieto di sosta con rimozione coatta in tutto il tratto compreso tra via Carlo Mayr e via delle Scienze, per consentire l’esecuzione di lavori di ripristino di un allacciamento idrico da parte di Hera (in corrispondenza dei civici 41-39).
Residenti e autorizzati potranno accedere al tratto inibito alla circolazione da via delle Scienze (per raggiungere il tratto di via Giuoco del Pallone fino a piazzetta Corelli) e da via Carlo Mayr (per raggiungere il tratto fino a via delle Volte).
Inoltre, sempre mercoledì 1 febbraio dalle 9 alle 17, in via Romiti sarà in vigore il divieto di transito all’altezza del civico 13 in direzione di via Giuoco del Pallone per motivi di sicurezza; e in via delle Scienze, per garantire un percorso alternativo, sarà revocata la Ztl B nel tratto compreso tra via Carlo Mayr e via Giuoco del Pallone.
Sul posto sarà presente cartellonistica di avviso.

>> AGGIORNAMENTI DAI CANTIERI

ILLUMINAZIONE PUBBLICA – AGGIORNAMENTO del 27 gennaio 2017
(Tutti gli interventi sono realizzati da Hera Luce, nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria previsti nel contratto di servizi con il Comune di Ferrara):
– Lavori di rifacimento degli impianti di pubblica illuminazione in corso Isonzo, via Monte Nero, via Poledrelli e via Manini
Il progetto in corso di realizzazione prevede il completo rifacimento di complessivi 124 punti luce, con il passaggio da alimentazione di tipo “in serie” ad alimentazione di tipo ” in derivazione”.
Al momento il nuovo impianto di pubblica illuminazione di corso Isonzo è terminato. I lavori proseguiranno la prossima settimana nelle vie Monte Nero, Poledrelli e Manini e in vicolo Bomba.

– Lavori di rifacimento della pubblica illuminazione in via Montebello, via Palestro, vicolo del Voltino, via De Pisis, via Mentessi, via Boldini
Il progetto in corso di realizzazione prevede il completo rifacimento di complessivi 108 punti luce, con il passaggio da alimentazione di tipo “in serie” ad alimentazione di tipo in “derivazione”.
Al momento risultano completati da Hera Luce con l’installazione di lampade a ioduri ad alta efficienza gli impianti di via Montebello, via Palestro, vicolo del Voltino e via San Guglielmo. Dopo un periodo di sospensione, i lavori riprenderanno la prossima settimana in via De Pisis.

EDIFICI STORICI E MONUMENTALI

– ‘Art bonus’: in corso la seconda fase del restauro del colonnato di piazza Municipio

Concluso il restauro della prima parte del colonnato di piazza del Municipio, il cantiere si è spostato sul secondo segmento, sopra e a destra del portale di acceso a via Garibaldi.
Fino alla fine di gennaio i lavori, curati dalla restauratrice Federica Bartalini, interesseranno l’ultima porzione del colonnato, per portare a conclusione il progetto che è frutto di una collaborazione tra pubblico e privato nata su sollecitazione della Fondazione Geometri di Ferrara. Quest’ultima, nei mesi scorsi, aveva infatti proposto al Comune di Ferrara di ricorrere, per il restauro delle 9 colonne e degli 8 archi in cotto, allo strumento dell”Art bonus’, opportunità offerta agli enti locali dal Ministero dei beni e delle attività culturali, per recuperare beni monumentali con il contributo di imprese e cittadini, che possono in tal modo compiere un’opera utile per i loro territori usufruendo di detrazioni fiscali. L’operazione ‘Adotta una colonna’ ha così consentito all’Amministrazione Comunale di raccogliere dalle donazioni di aziende e privati la quasi totalità della somma di 9.200 euro necessaria all’intervento che permetterà di riportare l’intero colonnato della piazza al suo aspetto originario.
Per tutti i dettagli del progetto v. CronacaComune del 27 ottobre 2016)

– Restauro post sisma della Certosa monumentale di Ferrara
Sono iniziati il 26 settembre scorso i lavori programmati dall’Amministrazione comunale per il restauro e il miglioramento strutturale post sisma della Certosa monumentale di Ferrara.
Il progetto è stato impostato dopo una attenta analisi del quadro fessurativo e dopo avere individuato i principali meccanismi che lo hanno determinato. Gli interventi saranno realizzati per cantieri distinti e successivi, tutti all’interno dell’area cimiteriale.
Saranno eseguiti interventi sulle strutture in elevazione, sugli archi, sulle volte in muratura, e sulle coperture lignee e in laterizio.
Durata prevista dei lavori 510 giorni (conclusione al 17/02/2018)
Per tutti i dettagli del progetto v. CronacaComune del 26 settembre 2016

– A Palazzo Massari in corso i lavori di consolidamento post sisma
Sono in corso i lavori di consolidamento di Palazzo Massari, sede del Museo Boldini, in corso Porta Mare, pesantemente lesionato in occasione del sisma del maggio 2012. Conclusa questa fase di lavorazione verrà attivata l’operazione di restauro di interni ed esterni. L’importo dei lavori appaltati è di € 1.610.663,26. Il finanziamento è a carico del Commissario Delegato per il recupero delle Opere Pubbliche e dei Beni Culturali danneggiati dal Sisma 2012 (per un importo di 790.917 euro) e delle Assicurazioni stipulate dal Comune (per un importo di € 819.745 euro). Il costo totale dell’intervento è di € 2.504.557.
A eseguire gli interventi è l’impresa Emiliana Restauri soc. coop di Ozzano Emilia (Bo).
Gli interventi riguarderanno sia Palazzo Massari che l’adiacente Palazzina dei Cavalieri di Malta. Entrambi i fabbricati hanno subito lesioni importanti ma non gravi, che hanno comunque peggiorato un quadro fessurativo preesistente e da anni trascurato. Le operazioni di consolidamento comunque sono varie e articolate e coinvolgono tutti gli elementi strutturali del complesso in oggetto, implicando inevitabilmente anche aspetti tipicamente architettonici. Per entrambi i Palazzi sarà eseguito il restauro di tutti gli elementi decorativi, in cotto, pietra e stucchi.
Per tutti i dettagli del progetto v. CronacaComune del 6 ottobre 2016)

– Alla Palazzina ex Mof interventi di riqualificazione nel segno della conservazione
Sono in corso gli interventi di riqualificazione della Palazzina ex Mof destinata a ospitare la sede dell’Urban Center comunale e dell’Ordine degli Architetti di Ferrara. La conclusione dell’opera è prevista per il luglio 2017. Per tutti i dettagli del progetto v. CronacaComune del 7 luglio 2016

– Casa Niccolini in ristrutturazione per ospitare la sezione ragazzi della biblioteca Ariostea e la sede della Società Dante Alighieri
Sono in corso a Casa Niccolini i lavori per la ristrutturazione dell’edificio destinato a ospitare la sezione della biblioteca Ariostea dedicata ai ragazzi con spazi appositi per la lettura e per la didattica. Al proprio interno, Casa Niccolini ospiterà anche la sede della Società Dante Alighieri. La conclusione dell’opera è prevista per il luglio 2017. Per tutti i dettagli del progetto v. CronacaComune dell’1 luglio 2016

INTERVENTI STRADALI

– Un nuovo tratto ciclabile in via Bologna, tra le vie Caselli e Malagù
Avrà una lunghezza di circa 500 metri il nuovo percorso ciclo-pedonale a margine di via Bologna in via di realizzazione dal 21 novembre scorso. Il percorso, destinato a cicli e pedoni, si svilupperà nel tratto di via Bologna compreso tra via G. Caselli e via G.U. Malagù, sul lato destro della strada con direzione centro città, andando a costituire un ulteriore tassello del percorso realizzato, in più fasi, in questi ultimi anni, dall’Amministrazione comunale, nel segmento da via Malagù sino a piazza Travaglio. Il nuovo percorso avrà una larghezza di 2,5 metri, con pavimentazione in conglomerato bituminoso, e a separazione dalla sede stradale sarà realizzato un bauletto di 50 cm di larghezza. E’ previsto anche il rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione.
L’intervento sarà eseguito dalla ditta Asfalti Zaniboni di Finale Emilia per conto della Società Sara Costruzioni srl, sulla base di una convenzione sottoscritta con il Comune di Ferrara nell’ambito dell’attuazione del comparto Poc ‘5ANS-03’. La durata stimata dei lavori è di circa 90 giorni.
Nel periodo di esecuzione dell’intervento la viabilità potrebbe subire variazioni (restringimenti di carreggiata, modifiche agli attraversamenti pedonali esistenti, eventuale modifica di una fermata bus,…), che saranno indicate sul posto da segnaletica provvisoria, per consentire all’impresa di lavorare in sicurezza. Il costo totale dell’opera è di 274.044 euro (a carico della Società Sara Costruzioni srl).

LAVORI A CURA DI HERA (ripristino manti stradali, illuminazione pubblica, manutenzione reti gas, idrica e fognaria e teleriscaldamento)
AGGIORNAMENTO del 27 gennaio 2017:
Proseguono i lavori, a cura di Hera, per la posa di una nuova condotta fognaria in via Penavara a San Martino (le richieste e/o informazioni da parte degli utenti di via Penavara per gli allacciamenti alla nuova condotta fognaria devono essere indirizzate al Servizio Ambiente del Comune di Ferrara in via Marconi 39 Ferrara, tel. 0532 418855).
Nelle vie interessate dagli interventi sono possibili modifiche al traffico indicate con segnalazioni sul posto.

VERDE PUBBLICO
In corso interventi di abbattimento di piante con problemi di stabilità o colpiti da epidemia
Riguardano una serie di piante ‘ammalorate’, principalmente platani, le operazioni di abbattimento in corso nel territorio comunale. Gli interventi sono stati concordati dall’Ufficio Verde del Comune di Ferrara con il Servizio Fitosanitario Regionale, nell’ambito del piano di contenimento dell’epidemia di ‘Cancro colorato del Platano’, previsto dal Decreto di Lotta Obbligatoria (D.M. 29 febbraio 2012). I lavori, che si concluderanno entro il periodo invernale, saranno eseguiti a cura dall’ente gestore del servizio di manutenzione del verde in città, Ferrara Tua srl.
Questo l’elenco degli alberi interessati dagli interventi di abbattimento:
– via del Lavoro: abbattimento di 2 platani
– viale IV Novembre sopramura: abbattimento di platani, 9 piante tra infette e adiacenti, oltre ad altri 2 platani ammalorati in vicinanza del monumento
– viale Alfonso I d’Este: abbattimento di 2 platani di fronte al civ. 2 di via Formignana
– via Foro Boario: abbattimento di 5 platani dal civ. 87 al 97
– via Malagù, area verde: abbattimento di un pioppo bianco con fusto bicormico con carie all’inserzione delle branche
– via Pagliarini: abbattimento di un pioppo secco di fronte al civ. 10
– via degli Amanti 18: abbattimento di un pioppo
– via Bentivoglio/F.lli Rosselli: abbattimento di un platano nei pressi della fermata bus di via F.lli Rosselli
– via Calzolai 577: abbattimento di 2 platani
– via Pioppelle: abbattimento di un platano
– via Comacchio 310: abbattimento di un platano
– via Copparo 175/177: abbattimento di 2 platani
– via Zanatta/Colagrande: potatura di rimonda del secco, rialzo e contenimento di piante all’interno dell’area verde.

In corso, con conclusione entro il 25 marzo, è anche un altro programma di abbattimenti nel territorio comunale di piante, principalmente platani, che presentano evidenti problemi di stabilità, emersi nel corso di indagini, o affetti dalla patologia del ‘Cancro colorato del Platano’. Questo l’elenco degli alberi interessati dagli interventi di abbattimento:
– via Calzolai da via Conchetta a Francolino: abbattimento di 43 platani a seguito di indagini di stabilità
– Sottomura di via Bacchelli: abbattimento di un pioppo
– via Milano: abbattimento di un Acero negundo e un esemplare di Celtis australis per rami che interferiscono con cavi Enel
– via Finati: abbattimento di un Prunus cerasifera spontaneo che invade la sede stradale
– via Oppietto 10: abbattimento di un Ulmus
– via Marco Polo (Centro Maccacaro): abbattimento 2 Aceri negundo, un melo, un Ippocastano
– via Valle Boniola – Valle Mantello: abbattimento 3 piante secche (olmo, quercia e abete)

Sono riprese anche le attività di manutenzione del verde pubblico comunale, con potature in programma nei parchi pubblici e nei giardini scolastici.

GIORNO MEMORIA 2017 – Conferenza martedì 31 gennaio alle 9 alla biblioteca Ariostea
Ricordando l’impegno della Guardia di Finanza in aiuto ai profughi ebrei e ai perseguitati

In occasione del Giorno della Memoria 2017 il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ferrara, in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, ha organizzato per martedì 31 gennaio alle 9 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea una iniziativa volta a mettere in luce l’impegno dei militari del Corpo della Guardia di Finanza che, contro l’Olocausto e le leggi razziali, a rischio della propria vita, si sono prodigati nel proteggere i perseguitati ebrei e i deportati militari e politici, dal regime nazista. La conferenza, aperta a tutti, è rivolta in particolar modo agli studenti degli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore della Provincia di Ferrara.
Interverranno la presidente dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara Anna Quarzi, il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Ferrara Sergio Giovanni Lancerin; il comandante del Centro Studi storici e beni museali della Guardia di Finanza Gerardo Severino.
Nel corso dell’evento sarà inoltre presentato il libro dal titolo “21 giugno 1944: Destinazione Mauthausen….”, che narra la storia di Paolo Boetti, Maresciallo della Guardia di Finanza (Medaglia d’oro al Merito Civile “alla Memoria”) originario di Finale Emilia.
L’iniziativa rientra nel programma delle manifestazioni cittadine organizzate dal ‘Comitato provinciale 27 gennaio’ in occasione del ‘Giorno della Memoria’ 2017, a ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici nei campi nazisti (v. programma completo su CronacaComune del 20 gennaio 2017).

SANITA’ E SERVIZI – Da martedì 31 gennaio termina l’attività. Ospedale di Cona e Ospedale di Cento nuove strutture di riferimento
Chiude il punto nascita dell’Ospedale del Delta

L’Azienda USL di Ferrara informa che dal 31 gennaio 2017 il punto nascita dell’Ospedale del Delta termina le attività e viene, pertanto, riorganizzata la rete ostetrico ginecologica ferrarese.

Nella fase iniziale di presa in carico e primo accesso al percorso nascita cambia: la donna in gravidanza accede all’ambulatorio per la gestione delle gravidanza tramite posti dedicati a CUP con impegnativa del medico di medicina generale o mediante accesso diretto, modalità prevista per la branca ostetrico ginecologica.
Per quanto riguarda le gravidanze ad alto rischio e patologiche è bene sapere che – in qualunque epoca gestazionale – le gravidanze considerate ad alto rischio per problemi della gravidanza stessa o per patologie materne o fetali vengono inviate all’ambulatorio della gravidanza a rischio (GAR) dell’Hub di Cona, unico riferimento provinciale.
L’assistenza specialistica ambulatoriale per le patologie ginecologiche e i percorsi di screening del tumore del collo dell’utero nulla cambia rispetto alla precedente organizzazione.
Le attività sono disponibili a CUP sia negli ambulatori specialistici ospedalieri che negli ambulatori territoriali.
Inoltre, le risorse liberate dalla chiusura del Punto Nascita permetteranno di potenziare nel Distretto Sud Est sia l’attività colposcopica legata allo screening del tumore del collo dell’utero sia l’attività ecografica tradizionale ed endovaginale.
Per le emergenze ostetriche e ginecologiche come sempre il riferimento è il 118: i professionisti sono addestrati ad intervenire in caso di necessità e le ambulanze sono attrezzate al riguardo. Se si decide di recarsi autonomamente al Pronto Soccorso le strutture di riferimento sono l’Ospedale di Cona e l’Ospedale di Cento.

Al Delta l’attività chirurgica ginecologica è programmata dal lunedì al venerdì (Week Surgery). Il pediatra è presente presso l’Ospedale di Lagosanto secondo l’orario attuale al fine di garantire
le consulenze richieste e la continuità assistenziale pediatrica diurna nei giorni festivi e prefestivi.

Per info: Ufficio Stampa e Comunicazione Azienda USL di Ferrara, via Cassoli 30, Ferrara, tel. 0532 235 872, fax 0532 235 330, https://www.facebook.com/AUSLFe
www.ausl.fe.it

Approvato disegno Legge Delega Stabilimenti, il commento di Sib Confcommercio Portogaribaldi

Da: Ascom Ferrara

“A livello generale c’ è stato un primo accoglimento di un periodo transitorio ed il riconoscimento del valore commerciale dello stabilimento balneare, ritengo anche rispetto all’avviamento oltre che delle strutture in muratura – commenta Giuseppe Carli responsabile del Sindacato Italiano Balneari di Confcommercio di Portogaribaldi – E’ un primo positivo segnale di apertura; almeno ora si ragiona su qualcosa di concreto anche se ci sono ancora dei punti interrogativi sui numeri precisi riguardo alla durata del periodo transitorio e sugli indennizzi. Tutto questo in vista di quanto sembra ineluttabile e cioè dei bandi pubblici per le concessioni balneari come impone l’Europa con la Direttiva Bolkenstein. Anche se la nostra prima richiesta è sempre quella di uscire dal meccanismo dell’asta, che non tutelerebbe le piccole imprese balneari a conduzione familiare. Con un interrogativo – prosegue Carli -: la continuità politica del Governo centrale che potrebbe influire su questo percorso che dovrebbe essere convertito in legge al massimo entro i prossimi 12 mesi”.

Pozzo di metano riattivato ad Ambrogio, situazione sotto controllo

Da: Comune di Copparo

Si è riattivato un pozzo spontaneo di gas metano a Ambrogio, facente parte del complesso ex metano della zona.
Si è accorto del fatto il proprietario del terreno che ha trovato evidenti tracce di bagnato con fuoriuscita di acqua e gas.
L’ufficio tecnico di Patrimonio ha tempestivamente informato i Vigili del Fuoco di Ferrara che hanno già attuato la procedura per la chiusura del pozzo con copertura sigillante.
La zona si trova in aperta campagna e non si presentano particolari pericoli.

I Calabresi: una famiglia ebraica ferrarese nella tempesta della Shoah

di Linda Ceola

Una donna tiene una boccetta di veleno per topi nella borsetta. E’ angosciata. L’’inutile strage’ della Prima Guerra Mondiale le ha sottratto il suo unico grande amore durante un combattimento, quindi dedica tutta sé stessa allo studio, ma il regime fascista non riconosce i suoi sforzi, poiché nelle sue vene scorre ‘sangue ebreo’. Si chiama Enrica Calabresi e il suo antidoto al fascismo continua ad affascinare non solo i diretti discendenti, ma anche coloro che vengono a conoscenza della sua storia personale.

Il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara accompagna i visitatori nel merito delle vicende storiche della famiglia Calabresi attraverso fotografie, lettere e documenti con la mostra inaugurata mercoledì nell’ambito delle celebrazioni del Comitato Provinciale 27 gennaio per la Giornata della Memoria.
La nascita di questo viaggio nel passato si deve all’incontro tra Antonella Guarnieri, direttrice del Museo, e Massimo Calabresi, pronipote di Enrica. “Ho voluto offrire inizialmente uno sguardo complessivo su quello che è stato l’apporto degli ebrei e il legame antichissimo degli stessi con la nostra città” afferma Guarnieri, grata della collaborazione di Elena Ferraresi e Martina Rubbi, curatrici della mostra. “Il popolo ebreo, che a causa delle persecuzioni si è ritrovato a vagare per il mondo, ha certamente sofferto moltissimo, ma in questa maniera ha sviluppato una grande apertura mentale che va ad esso riconosciuta” prosegue la direttrice. Inoltre l’obbligo religioso per i agazzi ebrei di saper leggere la Torah, rende lo studio un cardine del popolo del libro, tanto da annullare qualsiasi traccia di analfabetismo maschile, più diffuso nel genere femminile.
Enrica Calabresi è un esempio degno di nota in questo senso. Ultima di quattro fratelli nasce a Ferrara, in via Borgo dei Leoni 110, il 10 novembre 1891. Dopo aver frequentato il liceo Ariosto ed essersi iscritta alla Facoltà di Matematica presso l’ateneo ferrarese comprende che il suo percorso la sta portando altrove così si trasferisce a Firenze per studiare Scienze Naturali e prima ancora di ottenere il diploma di laurea viene assunta come assistente presso il Gabinetto di Zoologia e Anatomia Comparata dei Vertebrati.
L’eleganza e la bellezza di Enrica, testimoniate dalle fotografie e il suo amore sconfinato per lo studio, la portano a conoscere Giovan Battista De Gasperi, docente di Geologia e Geografia Fisica, cui Enrica si lega sentimentalmente. La brutalità della prima guerra mondiale non risparmia vite e spezza anche quella del giovane De Gasperi. Il dolore immenso di Enrica Calabresi inizia a sovrastarla, perciò si reca al fronte in veste di crocerossina e nella sofferenza di corpi mutilati e agonizzanti trova il modo di elaborare la propria.
Rientra a Firenze e riprende a lavorare come assistente fino al 1933, quando un collega in vista presso il regime fascista viene preferito a lei. Il cuore di Enrica sanguina ancora.
Con grande sorpresa nel 1937 le viene assegnata la cattedra di Entomologia Agraria presso l’ateneo di Pisa, incarico che le consente di gestire anche l’insegnamento presso il Liceo Ginnasio “G. Galilei” tra i cui allievi spicca Margherita Hack, che la ricorda nella prefazione di “Un Nome” di Paolo Ciampi (Giuntina), dedicato in toto a Enrica Calabresi: “[…] Una donna estremamente timida, che chi, come me, ha conosciuto solo come la professoressa di scienze: una figura di cui ci si sarebbe dimenticati facilmente, se non fosse per il fatto di essere stata colpita da quella ingiustizia disumana che furono le leggi fasciste sulla difesa della razza ariana. Infatti Enrica Calabresi si era macchiata della grave colpa di essere ebrea […]”.

Il 1938 è l’anno della promulgazione delle leggi razziali fasciste e nel silenzio del popolo la violenza diventa un’istituzione. Enrica decade dall’abilitazione alla libera docenza e viene cacciata dall’Università di Pisa. Il suo percorso burrascoso non conosce tregua ma senza darsi per vinta continua ad insegnare presso la scuola ebraica di Firenze e nel timore di chiedere aiuto a qualcuno mettendolo in pericolo sceglie di vivere sempre sola.
Francesco Calabresi, nipote diretto di Enrica ha una grande ammirazione per la zia, sorella del padre. Con voce sommessa racconta d’averla incontrata qualche giorno prima di essere arrestato e portato nel lager di Caserme Rosse a Bologna in quanto renitente alla leva: “era completamente terrorizzata – dice – non sapeva cosa fare e non voleva nemmeno nascondersi a casa di qualcuno poiché se l’avessero scoperto l’avrebbero fucilato istantaneamente”
Gennaio 1944. Enrica Calabresi sa molto bene qual è il suo destino. Un gruppo di fascisti fa irruzione nella sua abitazione, viene arrestata e trasferita nell’ex convento fiorentino di Santa Verdiana adibito a carcere. Arriva così il momento di aprire la borsetta. Estrae la boccetta di fosfuro di zinco, ne ingerisce il contenuto e in una lenta agonia si abbandona alla morte preferendola alla deportazione.

“Io credo che la storia della mia famiglia come quella di tante altre sia in grado di darci un’idea di ciò che è stato il regime fascista composto e sostenuto prima di tutto da italiani, non forestieri” sottolinea Massimo Calabresi pronipote di Enrica. “Si pensi ad esempio alla profanazione delle due sinagoghe presenti qui a Ferrara – continua Massimo – nonché all’Eccidio del Castello del ’43”.
Tra i vari documenti esposti in mostra figura anche il testamento del nonno di Massimo Calabresi in cui vengono citate le motivazioni della sua conversione. “Questa scelta, in un certo senso, non lo salvò – spiega il pronipote di Enrica – tanto che nella notte del 14 novembre 1943 vennero a cercarlo in via Vittoria, dove abitavamo, ma sbagliando numero civico non lo trovarono, consentendogli di rifugiarsi in casa di amici fino alla fine della guerra, mentre noi ci trasferimmo a Sabbioncello San Vittore”.
“Nessuno di noi scappa dalle proprie origini – conclude Massimo Calabresi – e io sono assolutamente orgoglioso delle mie radici ebraiche”.

La mostra “Una famiglia ferrarese ebrea. La storia d’Italia raccontata dai ‘Calabresi’ (1867-1945)”, a ingresso gratuito, rimarrà aperta al pubblico fino al 26 febbraio 2017, dal martedì alla domenica dalle 9:30 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Mala ed Edek: Giulietta e Romeo nell’inferno di Auschwitz

Possibile innamorarsi nel mezzo della tragedia della Shoah? Possibile provare uno dei più forti sentimenti che rende umani e ci lega a un altro essere proprio quando si vive – o meglio si tenta di sopravvivere – in un universo concentrazionario che fa di tutto per togliere ogni brandello di umanità e dignità e nel quale si muore “per un sì o per un no”?
Ed è possibile raccontare la storia di un amore in un campo di concentramento senza prestarsi alle strumentalizzazioni dei negazionisti sempre in agguato pronti a sminuire, quando non a rifiutare che “questo è stato”?

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Francesca Paci, già corrispondente per La Stampa da Gerusalemme e da Londra, lo ha fatto nel suo “Un amore ad Auschwitz” (Utet, 2016), presentato mercoledì pomeriggio al Meis in via Piangipane. Quella di Mala ed Edek, i ‘Giulietta e Romeo di Auschwitz’ come li chiamavano gli altri internati, è una storia vera, come recita il sottotitolo, di cui paci Paci ha saputo due anni fa in occasione di una visita al campo di sterminio polacco. E non ha potuto fare a meno di scriverla. Ad appassionarla è stata “l’idea di una storia d’amore ad Auschwitz, mai raccontata fino a quel momento, fra una ragazza ebrea e un prigioniero politico polacco, che riescono attraverso piccoli gesti quotidiani a salvare vite”, ma soprattutto il fatto che in questa vicenda non ci fossero ombre, “nessuno dei deportati prova invidia per loro: Mala ed Edek hanno trovato una strada per sopravvivere nel campo, ma la usano per essere utili agli altri”.
Quello di Francesca Paci è stato un lavoro di ricerca negli archivi di Auschwitz per trovare tutte le testimonianze dei deportati che li avevano conosciuti e in giro per il mondo, “per cercare quelle cinque o sei persone rimaste che potevano ancora parlare di loro”.

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Mala, Malka Zimetbaum, è di origine polacca, ma la famiglia è emigrata in Belgio dopo i primi pogrom ha un carattere fiero e conosce molte lingue, “sei o sette a seconda delle testimonianze”, per questo viene scelta dalle SS come interprete e traduttrice e lei sfrutta questa posizione per aiutare in ogni modo le compagne di prigionia. Edek, Edward Galiński, si è arruolato nella Resistenza polacca quando aveva 17 anni, il suo è uno fra i primi convogli ad arrivare ad Auschwitz, meno di due mesi dopo l’apertura del lager: ha visto nascere e crescere la macchina del genocidio.
Nel giugno del 1944 riescono a fuggire grazie a un travestimento: comprando l’aiuto di un ufficiale nazista, Edek recupera un’uniforme da SS e con Mala vestita da prigioniera esce dal campo esibendo un permesso falso. “In un villaggio vicino li aspetta un artigiano del posto che li porta in un granaio dove passano la notte”, ha raccontato Paci. Purtroppo però il loro sogno di amore e libertà non si realizzerà: “li hanno ricatturati a 50-60 chilometri da Auschwitz, non è ancora ben chiaro come: una delle versioni, forse quella che preferisco, è che abbiano preso lei mentre cercava da mangiare e lui poi si sia consegnato per non lasciarla sola”. “Li hanno imprigionati e torturati prima di ucciderli, per far confessare loro chi li aveva aiutati: non lo hanno fatto”. Lei aveva 24 anni, lui 20.

Nel campo, ha rivelato la giornalista, sono conservate “due ciocche dei loro capelli e uno schizzo a gessetto che Mala si è fatta fare da una prigioniera per regalarlo a Edek”, mentre nella cella del blocco 11 dove Edek era rinchiuso – accanto a quella dove fu imprigionato padre Massimiliano Kolbe – “lui ha inciso il nome di Mala e la data del loro incontro”. Quando Paci ha chiesto perché le tracce di questa storia non fossero esposte, i responsabili dell’archivio di Auschwitz le hanno risposto: “qui in archivio ci sono una quantità di storie non scritte, forse la stragrande maggioranza, e forse ognuno degli oggetti che conserviamo ha una storia unica”.
Tante sono state le forme di resistenza alla violenza e alla barbarie nazi-fascista, anche l’amore di Mala ed Edek lo è stata: il rifiuto di due giovani di farsi depredare della capacità di provare un sentimento sincero per un altro essere umano, di farsi strappare la speranza di un futuro insieme lontano dalla guerra e dal genocidio.

Fortapàsc dei Biscuits

Fortapàsc è il nome con cui negli anni ’80 viene chiamata Torre Annunziata per via della sanguinosa guerra di camorra che segna la vita della cittadina napoletana.

Fortapàsc è il titolo del film di Marco Risi (2009) che racconta gli ultimi mesi di vita di Giancarlo Siani, giornalista del Mattino di Napoli ucciso dalla Camorra nel 1985, a 26 anni appena compiuti, per aver scoperto e scritto gli intrecci che legano gli interessi politici con quelli malavitosi dei clan di Torre Annunziata.

Fortapàsc diventa titolo di brano e videoclip che il gruppo rap dei Biscuits nel 2009 dedica alla storia raccontata dal film. Musica, parole e immagini ripercorrono a bordo di un motorino le strade da Torre Annunziata al Vomero, sulle tracce degli intrecci malavitosi che costarono la vita a Giancarlo Siani. Clicca per ascoltarlo:

Fortapàsc dei Biscuits

I DIALOGHI DELLA VAGINA
Dopo le montagne russe si torna sempre a casa

Assaggiare, gustare… e imparare a nutrirsi

Cara Riccarda,
nella vita, a meno che non si sia così fortunati da essersi imbattuti subito nella persona che ci accompagna e ci accompagnerà per tutto il percorso, si fanno diverse esperienze.
Certamente si possono distinguere due macrocategorie, quella delle montagne russe e quella delle passeggiate tranquille.
Premesso però che in entrambi i casi c’è una piccola parte dell’altra caratteristica – e non sempre quando emerge è indolore – posso dire che è tappa obbligata per tutti fare almeno un giro sulle montagne russe.
Poi, scegliamo. Dopo l’esperienza, la scelta.
Non voglio dire che il caso non ci metta lo zampino, ma una volta assaggiate le montagne russe e anche la passeggiata tranquilla, raggiunta una certa maturità “anagrafica”, sappiamo cosa ci piace e cosa no.
E un po’ come si fa con i cibi, ricerchiamo quello che ci soddisfa di più, schifiamo ciò che proprio ci disgusta e ogni tanto ci invogliamo di qualcosa che sicuramente ci farà venire mal di stomaco, ma che ci attrae a tal punto che siamo disposti a soffrire.
La cosa preoccupante è che la scelta non è una e per sempre. Troppe variabili ci influenzano, troppi impulsi ci stimolano.
Noi e anche il nostro partner.
Poi… magari siamo state convinte di aver scelto una passeggiata tranquilla e invece riscopriamo che accanto a X la nostra passeggiatina è uno strapiombo.
Oppure pensiamo di essere noi la passeggiatina, mentre Y ci tira fuori il lato pericoloso (ma davvero ce l’ho anch’io? Ma chi è quella pantera che allo specchio ricambia il mio sguardo?)
Quindi, fondamentalmente, cerchiamo ciò che in quel dato momento della nostra esistenza abbiamo bisogno di trovare, e siamo noi stessi ciò che in quel momento abbiamo bisogno di essere.
D.

Cara pantera allo specchio,
la metafora gastronomica che utilizzi mi pare azzeccata: crescendo, cambiamo gusti, diventiamo più raffinati, o forse solo più selettivi. Aggiungerei che impariamo ad amarci di più e abbandoniamo quel ‘cupio dissolvi’ che spedisce dritti da chi non ci fa stare bene.
Concordo con te, da lì ci si deve passare, da quell’esperienza che ti mette sotto sopra, ma che poi ti fa dire ok scendo e vado a fare due passi. Una mia amica mi ha ricordato che non si resta vittime per sempre e ha ragione, dopo un po’ ci si stanca e si sceglie. Essere stati a testa in giù, però, un fattore positivo lo ha: vedi il mondo capovolto e poi te lo ricordi.
Riccarda

Le montagne russe, fuori e dentro di noi

Cara Riccarda,
credo di aver preso le montagne russe o forse le montagne russe sono io.
Poi nel tempo abbiamo preferito la tranquillità, la passione che sa aspettare, i piccoli gesti, la quotidianità.
Adesso che mi guardo attorno mi accorgo che le montagne russe sono la vita che mi circonda: gli imprevisti, la malattia, le gioie, la ricerca del tempo libero, il lavoro, gli amici veri e i lunatici.
Forse siamo cambiati per questo: per stare insieme sempre, nelle montagne russe.
V.

Cara V.,
è la prima lettera che arriva in cui il paesaggio davanti è da gustare in due e anche i verbi sono coniugati al plurale. Le montagne russe sono fuori di voi, mentre per la maggior parte delle persone io credo siano dentro e spesso ingovernabili perchè ad attivarle è un altro che ci gioca come con un trenino elettrico.
Riccarda

Il prezzo e il premio dell’esperienza

Cara Riccarda,
che belle domande… domande che in un attimo ti fanno passare la vita davanti… e in un attimo cerchi d’istinto di dare una risposta che possa soddisfare il tuo bagaglio, la tua strada, il tuo percorso. Risposta però non banale, merita una riflessione di testa e di cuore, una risposta che chi ascolta il cuore, sa. Non esiste un giusto o sbagliato, un meglio o un peggio, ogni esperienza ha la sua radice e il suo frutto.
Ho sempre sentito dire che il primo amore non si scorda mai, è vero, io ho ancora ben presente l’entusiasmo di quella giostra, le giravolte, l’adrenalina, ma ricordo molto bene anche la delusione del suo inaspettato e rapido finale.
Un finale che ha segnato ogni altro passo della mia vita, un finale che ha aiutato a crescere e a maturare la mia identità, il mio frutto, il mio perché, la mia risposta: io volevo essere la montagna russa per il mio uomo, io volevo essere il suo sospiro sospeso, la sua adrenalina, la sua aria.
Ho concentrato tutto su di me, su quello che volevo essere e su quello che volevo e posso dire che ho trovato un uomo che mi fa sentire la sua montagna russa ed è la mia certezza più grande.
P.

Cara P.,
leggendo le vostre lettere scopro che le montagne russe non sono la stessa giostra per tutte. Per alcune sono uno sballo, per altre un’esperienza da archiviare tra gli azzardi da non fare più. C’è poi chi, come te, riesce pure a pilotarle ed è meraviglioso se non ti scappa di mano il volante. Perchè questo è il rischio, una vertigine che all’altro, a lungo andare, potrebbe anche non piacere.
Riccarda

Vivere sospesi? No grazie!

Cara Riccarda,
il passato è stato da montagne russe e a forza di stare sospesi è venuta a mancare la stabilità. Oggi vorrei avere un ‘narcisista solido’, uno che ogni tanto mi accompagna sulle montagne russe…ma siccome non si può avere tutto, sulle montagne russe ci vado con le amiche.
Debora

Cara Debora,
ma sei proprio sicura di volere un narcisista solido? Ti consiglio le amiche, il narcisista, per definizione solido nelle sue certezze di comando, decide lui quando e quanto in alto lasciarti sospesa. Spero tu abbia un paracadute che ti accompagni a terra.
Riccarda

Uomini o omìni? A ognuna il suo

Cara Riccarda,
ci sono uomini pieni di paure, insicuri, che non vogliono giocare rischiando un po’ del loro.
Mezzi uomini insomma, omìni.
Per mia esperienza, se ne incontrano a stormi in fase adolescienziale, come è giusto che sia secondo natura; poi crescendo rimangono comunque la prevalenza, ma diminiscono lievemente di numero per la normale maturazione di alcuni.
Il sesso opposto, sempre alla ricerca dell’anima gemella per eccellenza, rimane affascinato dai colori sgargianti delle mezze calzette, abili camuffatori, mai poi con la tenacia che contraddistingue la categoria, riesce solitamente, nella stragrande maggioranza dei casi, a catturare l’uomo giusto per sè, quello che le farà star bene per la vita o per buona parte di essa si spera.
Poi ci sono donne a cui piacciono gli omìni, ma quella è un’altra storia ancora.
Carla

Cara Carla,
siccome tra omìni, camuffatori e mezze calzette, il panorama è da brividi, che ne dici di puntare all’indice di maturazione che avviene tra alcuni esemplari nello stormo?
Riccarda

Potete inviare le vostre lettere a: parliamone.rddv@gmail.com

Tutte le foreste di Auschwitz

di Carla Sautto Malfatto

Alberi scorticati
sotto la scure degli uomini
dell’anima fuori, dell’anima dentro

Dio che guarda,
Dio che non c’è,
Dio che è morto
troppe volte.

(ancora suoni inutili, credo,
che non riescono a mutare direzione ai tempi,
impedirne il ripetersi.
Gli occhi superstiti hanno disegnato con dovizia
ciò che neppure si riesce ad immaginare,
e non basta.
Quasi in ripulsa, talvolta, o a noia,
a quel risentire o rivedere,
quasi appartenesse ad un’era marziana
o avessimo compreso.
Allora mi chiedo: se neppure tanto è servito,
se siamo tutti vaccinati,
a che servono le mie parole,
e perché ancora succede
per altra etnia ed altra ragione,
perché ancora non cambia il dolore
e si rischia di chiedere a noi
dov’eravamo in questi giorni
e perché non l’abbiamo impedito).

(Carla Sautto Malfatto-tutti i diritti riservati)

La Mehari in mostra

La Mehari è una macchina aperta, senza protezioni, una carrozzeria leggera e sportelli con l’aria che passa in mezzo. Il modello (Citroën) è quello che aveva e guidava Giancarlo Siani, il giovane giornalista de “Il Mattino” ucciso dalla camorra mentre rientrava a casa sua, ucciso a causa degli articoli che scriveva. E proprio la Mehari di Siani è quella che arriva a Ferrara oggi,  venerdì 27 gennaio, con una giornata dedicata al giornalista assassinato a 26 anni perché raccontava cosa stava succedendo tra i boss della sua città. Si chiama “Il viaggio legale” e fa tappa a Ferrara con la macchina vera di Giancarlo recuperata, riverniciata e usata per fare il film sulla sua storia. Di un colore verde fosforescente come quello che serve a evidenziare le cose che si vogliono tenere a mente, la Mehari è in mostra in piazza del Municipio dalle 10 alle 17.30.

“Il viaggio legale” porta con sé anche un incontro di formazione su “Cittadinanza attiva e informazione” rivolto ai volontari del servizio civile (ore 9, Sala del Consiglio comunale, piazze del Municipio 2, Ferrara) e il pubblico dibattito sul “Testo unico sulla legalità e la sua rilevanza nel contrasto alle economie criminali” (ore 15.30, Sala dei Comuni, Castello estense, largo Castello 1, Ferrara).

Le arance per la salute e altre iniziative Airc, da oggi a sabato 28 gennaio

Da: Paola Peruffo

AIRC, l’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro ha promosso una serie di iniziative nella nostra città, rivolte sia ai ragazzi delle scuole che a tutti i cittadini.

“Cancro io ti boccio” è il progetto che AIRC ha studiato per le scuole e che si affianca all’iniziativa Le Arance della Salute®, da oltre 25 anni organizzata in oltre 2.700 piazze con la collaborazione di 20.000 volontari. In questa giornata vengono distribuite reticelle di arance rosse italiane confezionate senza conservanti, a fronte di un contributo associativo di 9 Euro. Il ricavato viene utilizzato per finanziare i progetti di ricerca più innovativi svolti nelle principali istituzioni italiane e per assegnare borse di studio a giovani laureati che si vogliono specializzare in oncologia.
Attraverso il lavoro degli insegnanti di ogni ordine e grado, “Cancro io ti boccio” è un’occasione per diffondere in classe le conoscenze sugli stili di vita salutari e il significato della ricerca scientifica. Un bagaglio culturale da acquisire fin da piccoli e da arricchire nell’adolescenza quando si coltivano interessi e vocazioni. E proprio bambini e ragazzi diventano, a loro volta, ambasciatori presso le famiglie.

Oggi, giovedì 26 gennaio e domani, venerdì 27, l’iniziativa “Cancro io ti boccio” si terrà presso l’Istituto di Istruzione Superiore ‘N.Copernico – A.Carpeggiani’ di Ferrara dove sarà possibile acquistare le arance in entrambe le date tra le ore 12 e 14.

Sul sito di AIRC è possibile prendere visione dei progetti avviati in collaborazione con l’Università di Ferrara. Al momento AIRC finanzia due borse di studio e sei gruppi di ricerca con un finanziamento totale di 667.000 euro per l’anno 2017. I dati sono pubblici e reperibili al seguente link ​​​http://www.airc.it/finanziamenti/ricerca

Infine sabato 28 gennaio, in via Mazzini, davanti al negozio Zara, negli orari 8-20, ci sarà il banchetto AIRC per la distribuzione delle Arance della Salute, rivolta a tutti i cittadini che vogliono aderire, al costo di 9 euro.

Paola Peruffo
Delegata Airc
Ferrara

A Giovanni Fiorentini la cittadinanza onoraria del Comune di Legnaro

Da: Università di Ferrara

Il Prof. Giovanni Fiorentini, ordinario di Fisica Nucleare e Subnucleare presso il Dipartimento di Fisica e scienze della Terra di Unife, già Direttore dei Laboratori Nazionali di Legnaro (LNL) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) dal 2010 al 2016, è stato insignito della cittadinanza onoraria del Comune di Legnaro. “Questo riconoscimento mi rende particolarmente felice – commenta Fiorentini – perché testimonia l’ottimo rapporto che nel corso degli anni si è creato tra l’INFN, la cittadinanza locale e il territorio di cui i nostri Laboratori fanno parte”. Fiorentini, come Direttore dei LNL, ha attuato varie iniziative volte ad illustrare alla società civile le attività scientifiche dei Laboratori ed ha creato il Welcome@LNL, un punto di incontro fra la comunità scientifica dei Laboratori e la popolazione dei comuni limitrofi per conferenze, dibattiti e visite della struttura scientifica. “Interpretando i sentimenti di un’intera collettività, la cittadinanza ad honorem vuole essere un riconoscimento, – ha commentato il sindaco Giovanni Bettini – per il contributo scientifico e culturale del Prof. Giovanni Fiorentini e per la sua dedizione a favore della comunità di Legnaro”.
A Legnaro e’ situato uno dei quattro laboratori nazionali dell’INFN, dedicato alla fisica nucleare e alle tecnologie relative. I Laboratori Nazionali di Legnaro contano 130 dipendenti e una sessantina fra borsisti e dottorandi, tutti impegnati in attività di ricerca di livello internazionale.
Giovanni Fiorentini, ha svolto ricerche riguardo alle applicazioni della fisica nucleare a discipline diverse, come l’astrofisica, le scienze della terra e la medicina nucleare. È autore di circa 200 pubblicazioni scientifiche. A Ferrara è stato Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Direttore dell’Istituto di Studi Avanzati IUSS-Ferrara 1391, struttura che coordina le attività di tutti i corsi di dottorato dell’Ateneo. In ambito extra-accademico è stato Presidente del Consorzio Futuro in Ricerca, organismo di ricerca di diritto privato. Nell’ambito degli Enti Pubblici di Ricerca è stato componente del Comitato Fisica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Direttore della Sezione INFN di Ferrara. A Legnaro ha sviluppato un programma di ricerca che coniuga in maniera sinergica la ricerca di base e le applicazioni tecnologiche, dallo studio di nuclei interessanti per l’astrofisica nucleare alla produzione di radioisotopi di interesse medico.

IL CONCERTO
Ad esplorare l’universo degli standards è il David King Trio feat. Bill Carrothers & Billy Peterson

Da: Jazz Club Ferrara

Sabato 28 gennaio David King – noto ai più come spericolato batterista dei Bad Plus – torna al Jazz Club Ferrara in veste di leader di un trio straordinario che esplora, da un punto di vista totalmente originale, l’universo degli standards. Avvalendosi delle soluzioni armoniche di Bill Carrothers al pianoforte e della perizia di un accompagnatore mai scontato come Billy Peterson al contrabbasso, King presenterà, tra gli altri, alcuni brani che confluiranno a breve in un nuovo cd prodotto da ECM.

Sabato 28 gennaio (ore 21.30) il batterista statunitense David King (Minneapolis, 1970) torna al Jazz Club Ferrara in veste di leader di un trio che vive della sua sconfinata fantasia, delle straordinarie soluzioni armoniche di Bill Carrothers al pianoforte e della perizia di un accompagnatore mai scontato come Billy Peterson al contrabbasso.
Tolte le vesti di spericolato batterista dei Bad Plus, King esplora, con toccante originalità, l’universo degli standards: astrazione melodica e un libero approccio alla ritmica che scioglie il groove per lasciare spazio a squarci di romantico intimismo, sono le carte messe in gioco da King e compagni nel reinterpretare grandi classici come “People Say We’re in Love”, o “Lonely Woman” di Ornette Coleman.
Una valida risposta per chi avesse dubitato delle reali capacità di King, artista poliedrico che, oltre ad aver formato i Bad Plus insieme a Ethan Iverson e Reid Anderson, ha dato il proprio prezioso contributo al mondo della danza, della moda e del cinema sia come musicista sia in veste di compositore. Da citare in tal senso i brani realizzati ed eseguiti dal vivo per le campagne dello stilista Isaac Mizrahi, o per il celebre regista Tom Schroeder.
Anche in ambito prettamente musicale, emerge l’attitudine trasversale di King che spazia da contesti free jazz all’elettronica e che lo ha portato a collaborare con artisti del calibro di Bill Frisell, Tim Berne, Joshua Redman, Joe Lovano e Chris Speed tra gli altri.
Dopo I’ve Been Ringing You (Sunnyside Records, 2012), disco d’esordio del trio registrato con autentico trasporto in sole quattro ore all’interno di una chiesa di Minneapolis affittata per l’occasione, i tre approderanno al Torrione per presentare le nuove composizioni che confluiranno a breve in un cd prodotto dalla prestigiosa etichetta ECM.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena 333 5077059 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al Wine Bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera AccademiKa, per i possessori di un abbonamento annuale Tper, per gli alunni e docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. Pari al 10% per i possessori di Jazzit Card)
Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro
NB Non si accettano pagamenti POS
Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

Bene l’adesione del Comune di Ferrara a “Destinazione Turistica Romagna”

Da: Ascom Ferrara

“L’adesione da parte del Comune di Ferrara all’istituenda “Destinazione Turistica Romagna” che è stata vagliata positivamente oggi pomeriggio (26/01) dalla Seconda commissione consiliare rappresenta un necessario rafforzamento dell’asse strategico di questo territorio – commenta Davide Urban, direttore generale di Ascom Confcommercio Ferrara – e si integra nella direzione scelta della fusione camerale tra Ferrara e Ravenna. L’ingresso di Ferrara permetterà all’intero sistema turistico provinciale di poter avere il peso politico che merita nelle scelte e nel reperimento dei fondi necessari per promuovere e valorizzare adeguatamente Ferrara come Città d’Arte, Comacchio la sua costa ed il Parco del Delta oltre che Cento patria del pittore barocco Guercino e sede di uno storico e secolare Carnevale”.
Lunedì prossimo (30/01) dunque la proposta passerà in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva che a questo punto pare solo una formalità.

Sicurezza stradale sulle strade dell’Unione Terre e Fiumi

Da: Comune di Copparo

La Polizia Locale dell’Unione Terre e Fiumi, nel corso di un’operazione che mira ad aumentare la sicurezza sulle strade del territorio dell’Unione, ha fermato un’automobilista perché sorpresa a parlare al cellulare durante la guida. La signora, residente a Ferrara, sottoposta all’alcol test, ha evidenziando un tasso alcolico di quasi 3 volte superiore al consentito. Denunciata dagli agenti di pattuglia, la signora rischia di vedersi inflitta dal giudice un’ammenda fino a 800 euro, arresto fino a 6 mesi, decurtazione di10 punti e sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.