Skip to main content

Mese: Aprile 2017

La Boiardo incontra la storica Cinzia Venturoli venerdì 28 aprile

Da organizzatori

Nell’ambito del progetto regionale ConCittadini 2017, la Scuola Secondaria Boiardo incontrerà venerdì 28 aprile alle ore 9 nella sede di Via Benvenuto Tisi la storica Cinzia Venturoli. “Educare alla legalità: la legalità negata” sarà il tema del suo intervento, coordinato dalla docente Boiardo Clara Andreasi. Pedagogista e storica, la bolognese Cinzia Venturoli ha svolto ricerche sulla seconda guerra mondiale e sul dopoguerra, sulla storia delle donne, della scuola, delle amministrazioni e degli anni Settanta pubblicando saggi e monografie. Si occupa di insegnamento della storia e di progetti di educazione alla cittadinanza attiva.

CIA Ferrara: prezzi in picchiata per l’asparago

Da Agricoltori Italiani Ferrara

Il prodotto spagnolo sta saturando il mercato italiano e quello dei maggiori paesi di destinazione del prodotto italiano. Per Cia servirebbe una diversa politica di commercializzazione

FERRARA – Mercato saturo e prezzi insoddisfacenti pagati agli agricoltori. Non è buono l’esordio per la campagna di raccolta dell’asparago verde, una delle eccellenze ferraresi, prodotto in prevalenza nella Valle del Mezzano. L’asparago in mazzi da 500gr è pagato in media 1,60 euro e l’asparagina appena 0,80 euro. Quotazioni che, secondo Cia – Agricoltori Italiani Ferrara, non coprono i costi di produzione e rischiano di mettere in crisi i redditi dei produttori ferraresi.

«La campagna dell’asparago – spiega il produttore Generino Rolfini – è iniziata in anticipo a causa delle alte temperature di aprile, immettendo sul mercato un’elevata quantità di prodotto. Un mercato che non era pronto ad accoglierla, perché già saturato dall’asparago spagnolo. Normalmente in Spagna, uno dei maggiori paesi che esportano verso l’Italia, la campagna inizia prima di quella italiana e c’è una staffetta: il prodotto spagnolo si esaurisce e arriva quello italiano. Quest’anno il clima rigido spagnolo ha posticipato l’inizio della raccolta e le due produzioni si sono sovrapposte sul mercato. La Spagna inoltre – continua Rolfini – propone l’asparago a un prezzo inferiore, perché i loro costi di produzione sono circa la metà dei nostri, e il risultato è un appiattimento delle quotazioni verso il basso, che speriamo possa migliorare nel corso della campagna. Paradossalmente il clima rigido dei giorni scorsi ha fatto bene all’asparago che si è fermato, consentendoci di posticipare la raccolta di qualche giorno, ma non è comunque una soluzione strutturale al problema della commercializzazione. Dovremmo smetterla di andare in ordine sparso e fare per l’asparago ciò che si sta facendo per la pera: un’aggregazione di produttori e un asparago a marchio, capace di ottenere prezzi migliori e dare un reddito adeguato ai produttori.»

l’informatica UTEF incontra la scuola

Da Organizzatori

Portomaggiore: Con l’informatica UTEF incontra la scuola
Il giorno 11 aprile presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico di Portomaggiore sono stati consegnati ai corsisti che hanno partecipato al progetto “Informatica per la Cittadinanza ” i diplomi quale testimonianza del lavoro svolto nei 6 incontri realizzati in collaborazione con UTEF. Hanno curato la consegna il Presidente dell’Utef, prof Vinicio Bighi e il prof Mauro Bertoni della dirigenza scolastica. Non é mancata occasione per parlare dell’educazione permanente e dell’importanza di accrescere e condividere la conoscenza delle nuove tecnologie fra generazioni differenti. É seguito un applauso per ogni attestato consegnato ai partecipanti e un grazie per gli alunni che hanno svolto la funzione di tutor aiutando i docenti Bitelli e Fantinati durante le esercitazioni. La cerimonia è terminata con un piccolo rinfresco, la foto di gruppo e un arrivederci al prossimo anno scolastico.

La newsletter del 26 aprile 2017

Da ufficio stampa

CRONACACOMUNE

BIBLIOTECA ARIOSTEA – ‘I colori della conoscenza’: conferenza giovedì 27 aprile alle 17

Indagine sul rapporto tra Bassani e il mondo politico

26-04-2017

Sarà dedicata al rapporto tra Bassani e il mondo politico la conferenza di Gianni Venturi in programma giovedì 27 aprile alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. L’incontro rientra nel ciclo ‘I colori della conoscenza’, a cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, e sarà introdotto da Sandra Carli Ballola.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
La partecipazione di Bassani alla vita politica è stata poco studiata. Dopo il suo incarceramento nel ’43 a Ferrara Bassani si trasferisce a Firenze, dove sviluppa la sua azione resistenziale assieme all’amico Carlo Ludovico Ragghianti. Nel dopoguerra fa parte del Partito d’azione e più tardi della sfera socialista dove ricopre anche incarichi pubblici. Ovviamente le sue scelte politiche s’intrecciano con quelle dell’ebraismo e con le sue scelte editoriali. Un nodo difficile da sciogliere ma che comunque va tenuto presente proprio in funzione delle tecniche narrative da lui messe in atto.

CASA ARIOSTO – Venerdì 28 aprile alle 17.30 l’incontro con l’autrice Laura Maria Gabrielleschi nella sala di via Ariosto

Presentazione del libro di poesie “Di padre in padre”

26-04-2017

Venerdì 28 aprile alle 17.30 nella sala conferenze di Casa Ariosto (via Ludovico Ariosto 67, Ferrara), Laura Maria Gabrielleschi presenterà il suo ultimo libro di poesie “Di padre in padre” (edizioni La Vita Felice, Milano 2016). Dialogherà con l’autrice Angelo Andreotti. L’ingresso è libero.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Firmandone la prefazione, di questa raccolta Roberto Pazzi scrive: «E’ un canto che ci convince nel breve giro di pochi versi, con una scrittura essenziale ma ricca di colore, dove deficit amorosi e fantasmi trascolorano da ombre assenti in sagome di tiro, in obiettivi da colpire, sempre mancati e sempre inseguiti, secondo una dinamica che fa della preda inseguita, mai di quella raggiunta, il motore dell’esistenza».

Laura Maria Gabrielleschi è nata a Lucca. In poesia ha pubblicato i seguenti libri: “Le case degli anni” con prefazione di Dario Bellezza (Del Giano, 1994); “Amore allo specchio” (LietoColle, 1997); “Dialogo con la madre” con prefazione di Franco Loi (Bastogi, 1998); “Inizio senza nome” (Nicolodi, 2001); “Compagno d’occasione” (Polistampa, 2007). Nel 1997 ha vinto il premio Montale per gli inediti pubblicati in “7 Poeti” del premio Montale (Scheiwiller).

PALAZZO BONACOSSI – Giovedì 27 aprile alle 18 la conferenza del ciclo ‘I colori dell’anima’

I libri corali del Duomo di Ferrara: un lavoro di cinquant’anni raccontato da Fabrizio Lollini

26-04-2017

E’ in programma per giovedì 27 aprile alle 18, a Palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo 5, Ferrara), il secondo appuntamento del ciclo di incontri (a partecipazione gratuita) I colori dell’anima: i Libri Corali della Cattedrale e la musica sacra a Ferrara alla fine del Quattrocento, edizione 2017 di “Anatomia di un capolavoro. Storia, stile e iconografia nelle opere del Museo della Cattedrale”, organizzato dal Museo della Cattedrale di Ferrara (Comune di Ferrara e Capitolo della Cattedrale) in collaborazione con la Fondazione Ferrara Arte e la Fondazione Enrico Zanotti.

Dopo il successo del primo incontro con Anna Melograni, spetta ora a Fabrizio Lollini intrattenere il sempre curioso e attento pubblico ferrarese in un incontro dal titolo Alla fine dell’Officina ferrarese: il cantiere dei Corali del Duomo. Storico dell’arte tra i più stimati in Italia e straordinario divulgatore, Lollini analizzerà lo stile delle decorazioni che ornano i 22 Libri Corali custoditi nel museo di via San Romano, svelando i segreti della monumentale impresa compiuta in circa cinquant’anni da un’équipe di miniatori guidata da Jacopo Filippo Medici detto l’Argenta, affiancato da altri grandi maestri come Martino da Modena e Giovanni Vendramin.

Il ciclo di conferenze si concluderà giovedì 18 maggio alle 21 presso il Coro della Cattedrale di ferrara con mons. Pablo Colino che interverrà sul tema Musica e liturgia nei Corali della Cattedrale: L’Innario (per assistere a questa conferenza sarà necessario munirsi del biglietto d’ingresso gratuito ritirabile al Museo della Cattedrale a partire dal 16 maggio).

Come di consueto, al fine di incentivare il contatto diretto con l’opera, al termine di ogni incontro chi assisterà alle conferenze riceverà un tagliando che consentirà l’ingresso gratuito al Museo della Cattedrale.

Per ulteriori dettagli sul ciclo di incontri v. CronacaComune del 14 aprile 2017

LA SCHEDA
Nato a Bologna, dove ha svolto la sua formazione con Alessandro Conti, Fabrizio Lollini (v. foto in allegato a fondo pagina) si occupa prevalentemente di decorazione libraria, di pittura dal XIII al XV secolo e dei legami tra cultura artistica occidentale e orientale nel Medioevo e nel Rinascimento, con incursioni frequenti in altri ambiti di studio (tra cui i rapporti tra arte medievale e contemporaneità e quelli tra arte e cibo). Ha tenuto corsi presso le sedi universitarie di Ravenna e Venezia (Ca’ Foscari), dal 2002 insegna Storia dell’arte medievale e Storia della miniatura all’Università di Bologna; è stato visiting professor presso molte università e istituzioni straniere, come il Musée du Louvre di Parigi, l’Université François Rabelais di Tours (FR) e il Dickinson College di Carlisle (USA). Membro del comitato scientifico di numerose mostre, ha collaborato all’organizzazione e curato esposizioni e convegni, soprattutto di storia della miniatura, presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena, a Imola, A Bagnacavallo e Bologna. Ha organizzato assieme a Sylvie Davidson il convegno “Le arti e il cibo” (Bologna, 2012), a carattere internazionale, di cui ha poi curato i relativi atti, usciti nel 2014; ha poi promosso una seconda edizione del simposio, nel 2016. È autore di più di 130 pubblicazioni, tra cui i cataloghi generali dei fondi miniati della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia (2002) e della Biblioteca Comunale di Imola (2006).

Anatomia di un capolavoro è un’iniziativa del Museo della Cattedrale, quest’anno organizzata in collaborazione con la Fondazione Ferrara Arte e la Fondazione Enrico Zanotti. Informazioni: www.comune.fe.it/museocattedrale | tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it

 

MUSEI D’ARTE ANTICA – Sabato 29 aprile alle 17 il primo concerto sarà dedicato alla musica rinascimentale in via Ariosto 67

Via a “I pomeriggi musicali a Casa di Ludovico Ariosto”

26-04-2017

“I pomeriggi musicali a Casa di Ludovico Ariosto” è il titolo di un ciclo di quattro appuntamenti con la musica storica, organizzato dalla direttrice artistica Laura Trapani con la collaborazione dei Musei civici d’Arte Antica.
Quattro i concerti che si terranno a Casa Ariosto alle 17 (via Ludovico Ariosto 67, Ferrara) a partire da sabato 29 aprile fino a sabato 27 maggio 2017. Tutti gli appuntamenti sono a entrata libera.
Sabato 29 aprile ci saranno Gianni Lazzari, Angela Albanese, Luca Piccini e Luca Scarpa, musicisti e ricercatori, che daranno vita a un programma di musiche rinascimentali e barocche (“Il bel Humore”) per quattro viole da gamba, strumenti impiegati per la musica da camera, di grande fascino per le loro particolari sonorità.
Venerdì 5 maggio, il cantante Raffaele Giordani allieterà il pubblico con “I cantori del volto”, un piccolo coro accompagnato da altrettanti bravi musicisti (Franco Sartori, Martina Sartori, Simone Baroni, Matteo Sartori). In programma musiche di Monteverdi.
Sabato 13 maggio, sarà la volta di due giovani ragazzi molto promettenti: al violino Matteo Sartori, giovane solista, e alla chitarra Maura Nagliati, che eseguiranno difficilissime musiche del grande maestro Paganini (“Paganini e i centone di sonate”).
Sabato 27 maggio sarà la volta del Febo ensemble, un trio di flauti antichi e moderni (Laura Trapani, Eloisa Ferrari e Giulia Pareschi); eseguiranno dei trii di Boismortier, Mozart e altri celebri autori.

(Comunicato a cura del Servizio Musei civici d’Arte Antica)

aggiornamento – CELEBRAZIONI LIBERAZIONE – Salta l’incontro di giovedì 27 aprile alle 16 al Museo del Risorgimento e della Resistenza (corso Ercole I° d’Este)

Annullata conferenza dello storico Davide Guarnieri su “Ludovico Ticchioni, una scelta di libertà”

26-04-2017

E’ stata annullata per indisposizione del relatore la conferenza prevista per giovedì 27 aprile alle 16 al Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara (corso Ercole I° d’Este 19) a cura dello storico ferrarese Davide Guarnieri, specialista della Resistenza e della Deportazione, che aveva come tema “Dai Dragoni alle formazioni partigiane: Ludovico Ticchioni, una scelta di libertà“. L’appuntamento faceva parte delle iniziative promosse dal Comitato Celebrazioni 25 aprile In occasione del 72° anniversario della Liberazione.

 

(Comunicazione a cura del Museo del Risorgimento e della Resistenza)

4.a COMMISSIONE CONSILIARE – Giovedì 27 aprile alle 15.30 nella sala Zanotti della Residenza Municipale

Informativa sui rifiuti tossici e pericolosi stoccati nella discarica Cà Leona

26-04-2017

La 4.a Commissione consiliare – presieduta dal consigliere Bova – si riunirà giovedì 27 aprile alle 15.30 nella sala Zanotti della residenza municipale per un’Informativa a cura dell’assessora Caterina Ferriin merito alle dichiarazioni del pentito Perella sui rifiuti tossici e pericolosi stoccati a Ferrara con particolare riferimento alla discarica Cà Leona“.

Saranno presenti il direttore della Sezione ARPAE – Ferrara Pier Luigi Trentini, la responsabile di Struttura Autorizzazioni e Concessioni ARPAE – Ferrara Paola Magri, il dirigente del Servizio Ambiente del Comune di Ferrara Alessio Stabellini e Lorella Dall’Olio responsabile U.O. Bonifiche del Servizio Ambiente del Comune di Ferrara.

INVASIONI DIGITALI – Sabato 29 aprile dalle 10 in corso Ercole I d’Este 19. Partecipazione gratuita, ma su prenotazione

Gli Igersferrara al Museo del Risorgimento e della Resistenza

26-04-2017

(Comunicato a cura di Igersferrara)

Sabato 29 aprile 2017, dalle 10, gli Igersferrara “invaderanno” il Museo del Risorgimento e della Resistenza (https://museorisorgimentoresistenzaferrara.wordpress.com/), composto da 4 sale espositive: due dedicate al Risorgimento, una alla Prima Guerra Mondiale e una all’antifascismo e alla Resistenza.

La parte relativa al Risorgimento contiene cimeli garibaldini, raccoglie rare e preziose testimonianze dell’occupazione francese e della partecipazione dei patrioti ferraresi all’epopea risorgimentale. Molti reperti si riferiscono ad un’epoca che va tra l’Unità d’Italia e la Prima Guerra Mondiale, ad esempio fucili, sciabole, moschetti, vessilli e divise, ma anche stampe politiche, satiriche e fotografie.

Il Museo fu inaugurato nel 1903, ma dopo i danni subiti nei bombardamenti, fu spostato nel 1958 nei locali attuali, adiacenti al più noto Palazzo Diamanti. A quel punto venne aggiunta la sezione relativa al periodo della Resistenza (1919-1945) con cimeli di vario genere e di provenienza sia pubblica sia privata. L’archivio storico-didattico è tra i più importanti e raccoglie numerosi documenti che ricostruiscono i principali avvenimenti ferraresi dal ventennio fascista alla liberazione.

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti previa prenotazione su eventbrite (https://invasionemuseorisorgimentoeresistenza.eventbrite.it). Smartphone e reflex carichi, powerbank di scorta, ma soprattutto hashtag della giornata:#invasionidigitali, #MuseoRisorgimentoeResistenza, #igersferrara, #invasionidigitaliFE, da inserire sotto le immagini che ci auspichiamo verranno pubblicate su Instagram.

Ricordiamo che questa visita è programmata durante i weekend delle Invasioni Digitali (www.invasionidigitali.it), le quali sono a tutti gli effetti un movimento nazionale che propone la liberalizzazione della cultura, specialmente nel campo più tradizionale e istituzionale dei cosiddetti “beni culturali”. Sono nate nel 2013, ma in questi pochissimi anni hanno già riscosso notevole successo proprio grazie alla loro formula di partecipazione pubblica alla divulgazione culturale. Il loro è un nuovo approccio alla fruizione di luoghi di interesse storico-culturale, grazie al coinvolgimento bottom-up del pubblico che frequentando questi eventi e condividendo sui social network foto, impressioni, racconti ed emozioni, diventa un attore di questa liberalizzazione.

Le attività degli Igersferrara possono essere seguite su:

Instagram: @igersferrara (http://instagram.com/igersferrara)

Facebook: IgersFerrara (https://www.facebook.com/igersferrara)

Twitter: @igers_ferrara (https://www.twitter.com/igers_ferrara)

CONFERENZA STAMPA – Venerdì 28 aprile alle 10.30 nella sala degli Arazzi della residenza municipale

Presentazione delle passeggiate culturali nelle frazioni “Alla scoperta del nostro territorio”

26-04-2017

Venerdì 28 aprile alle 10.30, nella sala degli Arazzi della residenza municipale, si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa culturale “Alla scoperta del nostro territorio” passeggiate culturali nelle frazioni che si terranno nelle mattinate di domenica 7 maggio (a Francolino) e domenica 21 maggio (a Quartesana).
L’iniziativa, inserita nel ‘Maggio Estense’, è promossa da Comune di Ferrara – assessorati ai Lavori Pubblici/Beni Monumentali e Decentramento/Sport, parrocchie di Francolino e Quartesana, Comitato Fiera di Quartesana, Pro Loco di Francolino e associazioni culturali De Humanitate Sanctae Annae e Ferrariae Decus.

All’incontro interverranno gli assessori Aldo Modonesi e Simone Merli e il responsabile dell’Ufficio comunale Ricerche Storiche Francesco Scafuri insieme a Gianluca Lodi (storico della sanità ferrarese), don Giorgio Caon, don Vittorio Serafini, Riccardo Modestino (presidente dell’associazione De Humanitate Sanctae Annae), Michele Pastore (presidente dell’associazione Ferrariae Decus).

MUSEO DI STORIA NATURALE – Venerdì 28 aprile alle 15.45 nella sede di via De Pisis 24

Alla scoperta della scienza con le visite guidate gratuite

26-04-2017

Venerdì 28 aprile alle 15.45 al Museo di storia naturale è in programma la visita guidata gratuita, compresa nel prezzo del biglietto di ingresso.
Con l’accompagnamento di un volontario di servizio civile laureato in Biologia, sarà possibile visitare e approfondire i contenuti delle diverse sezioni espositive, come quella dedicata ai Cetacei.

Per info: segreteria Museo di storia naturale, via De Pisis 24, tel. 0532 203381 o scrivere a n.baraldi@edu.comune.fe.it.

(Comunicazione a cura del Museo civico di storia naturale)

 

 

 

CONFERENZA STAMPA – Venerdì 28 aprile alle 11 nella Torre San Paolo del Castello Estense

Presentazione del 44° “Trofeo Internazionale del Lavoro di Pattinaggio corsa su strada”

26-04-2017

Venerdì 28 aprile 2017 alle 11 nella Torre San Paolo del Castello Estense di Ferrara si terrà la conferenza stampa di presentazione della manifestazione “1 Maggio Ferrara Inline 2017 – 44° Trofeo Internazionale del Lavoro di Pattinaggio corsa su strada”, che si terrà in piazza Ariostea lunedì 1 maggio.

Un’altra iniziativa è in programma per domenica 30 aprile, quando si svolgerà la manifestazione promozionale “Ferrara Inline Roller Games”, rivolta ai bambini delle scuole di pattinaggio, a chi si vuole avvicinare a questo sport e al mondo della disabilità. Proprio questa apertura e nuova progettualità ha portato al conferimento del patrocinio del C.I.P. Emilia Romagna.
La manifestazione ha ottenuto il patrocino della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco “in considerazione del valore culturale dell’iniziativa intesa alla promozione dei valori dello sport nel nostro Paese”.
La manifestazione sarà realizzata grazie al supporto dei ragazzi de “Lo Specchio onlus”, associazione che si occupa dell’inserimento lavorativo dei ragazzi con disabilità cognitive. A loro sarà affidato il punto di ristoro e l’area hospitality.

Per info: Ferrara Inline, via Otello Putinati 21, Ferrara, responsabile organizzativo Mirko Rimessi, cell. 389 4480719, email ferrarainline@live.it e pagina Facebook di Primomaggioferrara con il video promozionale per il 1 Maggio Ferrara Inline e le immagini relative alla manifestazione per per la promozione e la diffusione sui media.

(Comunicazione a cura di Ferrara Inline)

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI – Presentate dai gruppi GOL, M5S, SI e PD in Consiglio comunale

Richieste in merito a situazione strade, raccolta rifiuti, lavori al supermercato e Moneta positiva

26-04-2017

Ecco le interrogazioni e le interpellanze pervenute:

– il consigliere Rendine (gruppo Giustizia Onore Libertà in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore ai Lavori pubblici Aldo Modonesi in merito alla situazione di alcune strade in centro storico;

– il consigliere Fochi (gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale) ha interrogato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore all’Economia solidale Luca Vaccari in merito all’iniziativa Moneta positiva;

– il consigliere Fiorentini (gruppo Sinistra Italiana in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora all’Urbanistica e all’Edilizia Roberta Fusari in merito ai lavori del supermercato Coop-Nuovo Doro;

– il consigliere Turri (gruppo PD in Consiglio comunale), ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani in merito alla situazione di pericolo sulla strada provinciale di Via Copparo;

– la consigliera Morghen (gruppo M5S in Consiglio comunale) ha interrogato il sindaco Tiziano Tagliani e  l’assessora all’Ambiente Caterina Ferri in merito ai servizi di raccolta rifiuti urbani.

>> Pagina riservata alle interpellanze/interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali e relative risposte (a cura del Settori Affari Generali/Assistenza agli organi del Comune di Ferrara)

MOSTRA MERCATO – Domenica 30 aprile con repliche la quarta domenica di ogni mese fino alla fine dell’anno

Appuntamento ai giardini del Grattacielo per i buoni affari del mercatino del riuso e riciclo “Il FE’ nel baule”

26-04-2017

A partire da domenica 30 aprile, con repliche la quarta domenica di ogni mese fino alla fine dell’anno, è in programma una nuova iniziativa che coinvolge il quartiere Giardino Arianuova Doro. Per la prima volta nei giardini del Grattacielo (viale Cavour – via Felisatti) avrà luogo la mostra mercato “Il FE’ nel baule – il Mercatino del riuso e riciclo/ ambiente, solidarietà e buoni affari” con il coinvolgimento iniziale di circa sessanta operatori che avranno tempo per aderire fino alla mattina di venerdì.
La manifestazione, organizzata dalla rivista “il FE” in collaborazione con la società editoriale Edit Italia e l’agenzia Publimedia Italia srl con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Ferrara, ha l’obiettivo di dare nuova vita agli oggetti che non si usano più, ma che possono essere utili ad altri, e aiutare i cittadini a ‘liberare’ virtuosamente cantine, soffitte e armadi. Il tutto anche con lo scopo di non disperdere antiche consuetudini, ricreando una piazza non ‘virtuale’ ma reale, dove le persone si incontrano e si scambiano esperienze e storie che ruotano attorno agli oggetti di una vita. La partecipazione sarà consentita dagli organizzatori ai soggetti più svariati: operatori professionali e non, associazioni, privati per la vendita delle proprie opere d’arte o ingegno, hobbisti e riutilizzatori che potranno esporre e vendere oggetti di ogni genere, usati o d’occasione, per finalità di recupero, riciclo e riuso.
L’appuntamento è stato illustrato in mattinata (mercoledì 26 aprile) nella residenza municipale da Giambaldo Perugini direttore de il FE’ e Gian Piero Zinzani di Publimedia Italia e dagli assessori comunali al Commercio/Fiere e Mercati Roberto Serra e alla Sicurezza Urbana Aldo Modonesi.
“Apriamo per la prima volta l’area del Grattacielo ad un’iniziativa commerciale, ma non sarà certamente l’unica. – Ha affermato l’assessore Roberto Serra – Un inizio e insieme un ampliamento dell’area commerciale di quella parte del territorio cittadino, avviata con l’utilizzo di piazza XXIV Maggio, e il tutto perfettamente in linea con i programmi del Sindaco. In prospettiva siamo disponibili anche ad attivare chioschi, per consentire a cittadini e residenti nuovi modi di utilizzare l’ambiente circostante, anche per il tempo libero.”
Questa manifestazione farà bene al quartiere e alla città. Per questo ringrazio tutti coloro che hanno scommesso con noi e scelto di farla in una delle zone più delicate del nostro comune. – ha aggiunto l’assessore Aldo Modonesi – Abbiamo sempre ritenuto che il presidio di quella parte del territorio fosse utile soprattutto se messo in pratica attraverso progetti che stimolassero un uso diverso degli spazi. Invito quindi tutti a visitare questa mostra mercato che, tra l’altro, si avvale anche della collaborazione volontaria dell’Associazione nazionale Carabinieri in congedo“.

Il costo delle singole piazzole è di 25 euro. Le iscrizioni saranno aperte fino a venerdì mattina. Visitatori ingresso gratuito. In caso di maltempo la mostra mercato sarà rinviata all’edizione successiva.

Per info ilfenelbaule.it– tel 3349100903

 

GIUNTA COMUNALE – Le principali delibere approvate nella seduta del 26 aprile 2017

Restauri all’ex Monastero di San Paolo e al Palazzo del Podestà, manutenzione di scuole e segnaletica, intitolazioni, monitoraggio dei campi elettromagnetici

26-04-2017

Queste le principali delibere approvate nella riunione della Giunta comunale di mercoledì 26 aprile:

Assessorato ai Lavori Pubblici e Mobilità, Sicurezza Urbana, Protezione civile, assessore Aldo Modonesi:
Interventi di ripristino post sisma all’ex Monastero di San Paolo e al Palazzo del Podestà e opere di manutenzione per scuole e segnaletica
Sono stati illustrati stamani dall’assessore Aldo Modonesi con una informativa alla Giunta i  progetti relativi ad una serie di opere pubbliche in programma nel territorio comunale. Gli interventi sono in via di approvazione e assegnazione da parte dell’Amministrazione comunale, con determine dirigenziali.

LE SCHEDE a cura dei tecnici del Settore Opere Pubbliche e Mobilità:
– Restauro e ripristino funzionale dell”
Ex Monastero di San Paolo – ex Carceri di San Paolo’
Consentirà di rendere il complesso dell’ex Monastero di San Paolo (in foto) maggiormente accessibile e utilizzabile rispetto ad oggi l’intervento di restauro, riparazione e miglioramento post sisma programmato dal Comune di Ferrara per una spesa complessiva di 2.341.098 euro (Iva compresa). Attraverso l’opera di restauro e riabilitazione funzionale dell’intero complesso architettonico si punta infatti a garantire l’accessibilità e la possibilità di utilizzo, con standard prestazionali superiori all’esistente, gli ambienti ai diversi piani. (in allegato, scaricabile a fondo pagina, i dettagli del progetto)

– Rafforzamento strutturale post sisma del Palazzo del Podestà
Puntano ad ottenere una migliore risposta sismica del Palazzo del Podestà gli interventi progettati dal Comune di Ferrara per il rafforzamento locale delle strutture e la riparazione del danno già subito dall’immobile. Le opere architettoniche comprenderanno lavorazioni edili proprie delle assistenze murarie e di finitura strettamente legate alle opere strutturali nonché impiantistiche, oltre agli interventi di ripristino e consolidamento degli affreschi pittorici, oggetto di specifico studio da parte di specialista restauratore. Il progetto prevede anche la sistemazione degli impianti meccanici per la termo-climatizzazione dell’intero edificio. La spesa complessivamente prevista ammonta a 332.928 euro (Iva compresa).

– Stanziamenti per la manutenzione di scuole ed edifici comunali
Ammonta a 450mila euro (iva compresa) la somma messa a disposizione dall’Amministrazione comunale per l’esecuzione di lavori di manutenzione e pronto intervento da eseguire nelle scuole e nei fabbricati di sua proprietà. Lo stanziamento riguarda gli interventi che si renderanno necessari nel corso del 2017, sulla base di esigenze specifiche e urgenti, e non rientranti nella programmazione ordinaria. Tra questi sono già previsti il rifacimento del coperto del Nido Neruda e il rimaneggiamento del coperto della scuola primaria B. Rossetti e della sede della Contrada S. Benedetto.

– Manutenzione della segnaletica per una cinquantina di strade comunali
Riguarderanno 53 strade del territorio comunale gli interventi di manutenzione ordinaria della segnaletica orizzontale previsti dal Comune di Ferrara per l’anno in corso per una spesa di complessiva di 258mila euro  (Iva compresa). In programma operazioni di verniciatura delle piattaforme stradali, sia di primo impianto che di ripasso, con strisce (12 -15 cm) continue o discontinue, simboli, iscrizioni, fasce d’arresto, passaggi pedonali, zebrature, passaggi a livello, ecc, con vernice rifrangente spartitraffico.

 

Assessorato alla Cultura, Turismo, Giovani e Personale, vicesindaco Massimo Maisto:
Commissione Toponomastica: decise nuove intitolazioni e l’apposizione di una targa per i caduti di Pontelagoscuro

Sarà intitolata al ‘partigiano e benefattore’ Mario Magri (1903-1982) l’area verde di Porotto tra via Todeschi e la ciclabile che si diparte da via Ladino. La disposizione rientra tra quelle assunte nel corso dell’ultima riunione della Commissione Toponomastica e Pubbliche Onoranze e ratificate oggi dalla Giunta. In previsione anche l’intitolazione della piazzetta antistante il Tempio di S. Chiara di corso Giovecca 179 a “Suor Maria Veronica del SS. Sacramento – Clarissa Cappuccina 1896 – 1964”; e l’apposizione di una targa commemorativa sulla facciata del Centro Civico di piazza Buozzi alla memoria dei cittadini di Pontelagoscuro caduti durante la Prima Guerra Mondiale 1915 -1918 e contenente i nomi dei caduti riportati sulla targa originaria posata sul portale sud della via Coperta di Pontelagoscuro il 12 Giugno 1921 e distrutta durante le incursioni aeree delle Forze Alleate nell’estate del 1944.

Sostegno a manifestazioni nell’area della Darsena di San Paolo
Sono in programma nell’area della Darsena di San Paolo, prospiciente Palazzo Savonuzzi, da maggio a settembre 2017, le manifestazioni organizzate dal Consorzio Wunderkammer per le quali l’Amministrazione comunale garantirà la propria collaborazione sul piano organizzativo e logistico.
Gli eventi sono inseriti nel progetto “Smart Dock: tattiche di riuso intelligente della darsena di Ferrara” mirato alla valorizzazione di questa zona della città da tempo sottoutilizzata.
Il programma degli eventi prevede:
– “Un fiume di musica – aperitivi musicali in darsena” che si svolgerà dal 4 maggio al 27 luglio 2017: programma di serate con concerti e aperitivi sul fiume, con il coinvolgimento della Nena (battello fluviale);
– “Gipsy guitar” che si svolgerà il 23 e 24 giugno 2017: primo festival in città su questo particolare modello di chitarra, resa famosa dal chitarrista Django Reinhardt;
– i saggi annuali degli alunni della Scuola di Musica Moderna (che ha sede nello stabile degli ex Magazzini Savonuzzi) il 12, 13 e 14 giugno 2017;
– “Electrodock”: festival di musica elettronica con live e dj set che si svolgerà il 9 settembre 2017.

 

Assessorato all’Ambiente, Lavoro, Attività Produttive, Sviluppo Territoriale, assessore Caterina Ferri:
Al via un progetto di
monitoraggio dei campi elettromagnetici in città
Sarà sviluppato su più annualità il progetto approvato stamani dalla Giunta per la mappatura delle curve di isolivello e il monitoraggio dei campi elettromagnetici in prossimità delle stazioni radio base nel territorio comunale di Ferrara, con l’individuazione di eventuali aree di criticità.
Per l’attuazione del progetto il Comune si avvarrà della collaborazione di ARPA – Sezione Provinciale di Ferrara, che effettuerà le indagini strumentali con elaborazione dei dati e presentazione delle relazioni specifiche. Le attività già previste per l’anno 2017, per le quali Arpa riceverà un contributo di 5mila euro, consistono nella mappatura delle curve di isolivello nell’area del centro storico, circoscritta dalle mura, dove sono presenti circa 60 impianti di telefonia cellulare. In questa fase verranno restituite le curve di isolivello ad altezze costanti (6m, 15m, 24m) georeferenziate secondo il sistema di riferimento adottato dalla Regione Emilia-Romagna. Saranno inoltre effettuate misure strumentali su tre siti cittadini.

 

Assessorato alla Sanità, Servizi alla Persona, Politiche Familiari, assessore Chiara Sapigni:
Rinnovato l’accordo di gestione del gattile municipale

Sarà rinnovata fino al 31 maggio 2018 la convenzione con cui il Comune di Ferrara affida all’associazione ‘A coda alta onlus’ la gestione del gattile municipale di Ferrara di via Gramicia. L’accordo coinvolge l’associazione anche nell’aggiornamento del censimento e nell’attuazione della campagna di sterilizzazione dei gatti appartenenti alle colonie feline, che vivono in stato di libertà sul territorio comunale. Per lo svolgimento delle prestazioni previste, l’associazione riceverà dal Comune il rimborso delle spese sostenute, per una quota massima di 36.324 euro.

 

Le delibere approvate nel corso delle sedute della Giunta comunale vengono pubblicate nei giorni successivi, con le modalità e nei termini di legge, sulle pagine internet dell’Albo Pretorio on line del Comune di Ferrara all’indirizzo http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=1818 

 

 

CONCITTADINA CENTENARIA – Consegnate targa e lettera del sindaco

Gli omaggi dell’Amministrazione comunale a Blandina Toselli

26-04-2017

In occasione del suo centesimo compleanno, lo scorso 24 aprile, la concittadina Blandina Toselli ha ricevuto, in forma privata, la tradizionale targa di benemerenza dell’Amministrazione comunale di Ferrara, accompagnata da una lettera di auguri del Sindaco.

 

Internazionalizzazione: dalla Regione pronti 6 milioni di euro per le imprese

Da uffico stampa

Il bando, in anteprima, questa mattina in Camera di commercio dalle ore 9.00

Tra le spese ammissibili, piano export, studi di settore, ricerca partner esteri, sviluppo sito aziendale e partecipazione alle fiere internazionali

6 milioni di euro per progetti di penetrazione sui mercati internazionali e la partecipazione alle più importanti manifestazioni fieristiche del mondo. E’ quanto stanzia la Regione Emilia-Romagna a favore delle imprese per progetti di internazionalizzazione con le risorse del Por Fesr 2014-2020 dedicate alla competitività del tessuto produttivo.

Del bando e delle numerose opportunità per gli imprenditori ad esso correlate se ne parlerà, in anteprima, nella sala Conferenze della Camera di commercio a partire dalle ore 9.00 questa mattina (giovedì 27 aprile). Dopo i saluti del Segretario generale dell’Ente di Largo Castello, Mauro Giannattasio, toccherà a Gianluca Baldoni, sportello internazionalizzazione della Regione Emilia Romagna, illustrare i requisiti di ammissione, le spese ammissibili e le modalità di presentazione delle domande di contributo.

Il bando finanzia le singole imprese, non esportatrici o esportatrici non abituali, ed anche le reti formali di imprese piccola e media dimensione con due tipologie di interventi:
A) Progetti finalizzati a realizzare un percorso strutturato, nell’arco di massimo due annualità, costruito a partire da un piano export, su un massimo di due paesi esteri scelti dall’impresa con un contributo massimo fino a 100.000 euro per singola impresa e 400.000 euro per i progetti di rete.
B) Partecipazione ad un programma costituito da almeno 3 fiere svolte in paesi esteri, con un contributo a fondo perduto fino a 30.000 euro per singola impresa a fino a 120.000 euro per i progetti di Rete.

Le domande, da inoltrare esclusivamente per via telematica, possono essere presentate a due scadenza diverse: dal 15 maggio al 15 giugno 2017 oppure dall’11 settembre all’11 ottobre 2017 ma ogni impresa può presentare domanda solo per una delle due tipologie di progetto.

Il bando della Regione finanzierà le seguenti spese in relazione alla tipologia di intervento:
A) Servizi di consulenza export (piano export, studi di settore, organizzazione ufficio export, ricerca partner esteri, sviluppo sito aziendale) e Servizi di Temporary Export Manager.
B) Partecipazioni fieristiche all’estero, Realizzazione eventi promozionali all’estero, Consulenze per certificazioni export e per la registrazione del marchio all’estero, oppure a evento promozionale all’estero (b2b, visite aziendali, forum, degustazioni, sfilate, show room).

Per maggiori informazioni: ufficio Marketing internazionale della Camera di commercio (tel. 0532/783812-817; e-mail: estero@fe.camcom.it).

Marijuana rulez, le vittorie referendarie negli USA. Giovedì 27 a IBS+Libraccio di Ferrara.

Da La Società della Ragione ONLUS

Giovedì 27 aprile a IBS+Libraccio di Ferrara la presentazione del libro di Luca Marola

Si terrà oggi pomeriggio, alle ore 17,30, presso la libreria IBS+Libraccio di Ferrara (Palazzo San Crispino, Piazza Treno e Trieste) la presentazione del libro “Marijuana rulez, le vittorie referendarie negli USA” di Luca Marola.

Gli Stati Uniti d’America sono diventati da feroce baluardo della War on Drugs a terreno di sperimentazione delle più avanzate politiche di legalizzazione e regolamentazione della cannabis. A colpi di consultazioni referendarie, nel 2012 in Colorado e Washington, nel 2014 in Oregon, Alaska e Washington D.C. e nel 2016, in California, Maine, Nevada e Massachusetts, i cittadini americani stanno spingendo la marijuana fuori dal mercato nero, fuori dal monopolio della criminalità con indubbi vantaggi collettivi sotto il profilo economico, occupazionale, sanitario, fiscale, di giustizia e di welfare. Marijuana rulez, le vittorie referendarie negli USA ci accompagna in un viaggio al centro del dibattito pubblico sulla cannabis, al centro delle campagne referendarie appena conclusesi, al centro della “Rivoluzione Verde” che sta impetuosamente affermandosi negli Stati Uniti. Con l’auspicio che le buone pratiche raccontate siano una guida per gli attivisti ed i legislatori italiani.

Marola, già autore di Marijuana in salotto, guida alla coltivazione fai da te e Legalizzare con successo, l’esperienza americana sulla cannabis, è ideatore e gestore di uno dei più antichi grow shop italiani, il Canapaio Ducale di Parma, fondato nel 2002. Da sempre impegnato nelle campagne antiproibizioniste per la normalizzazione e la legalizzazione della cannabis, è autore e conduttore della trasmissione radiofonica Non Solo Skunk.

Con l’autore saranno presenti Franco Corleone, già sottosegretario alla Giustizia e presentatore di una delle prime proposte di legge per la regolamentazione legale della cannabis, e Leonardo Fiorentini, consigliere comunale e Direttore del sito Fuoriluogo.it. E’ previsto il saluto di Massimo Maisto ViceSindaco di Ferrara.

Giovedì 27 aprile 2017 ore 17,30
IBS+Libraccio
Palazzo San Crispino | Piazza Trento e Trieste | Ferrara

Marijuana rulez, le vittorie referendarie negli USA

Luca Marola autore del libro
dialoga con
Franco Corleone già sottosegretario alla Giustizia

Introduce
Leonardo Fiorentini consigliere comunale e direttore di Fuoriluogo

è previsto il saluto di Massimo Maisto ViceSindaco di Ferrara

Memoria della Resistenza e della Liberazione

Da Organizzatori

Per celebrare l’anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, presso la sede del Liceo classico L. Ariosto di Ferrara, venerdì 28 aprile, alle ore 11.15, avrà luogo la cerimonia d’inaugurazione dello spazio dedicato alla memoria dei partigiani ferraresi caduti per la libertà. Seguirà, in Atrio Bassani, la conferenza Irma Bandiera, un’anima bella della Resistenza italiana, con interventi di Roberto Dall’Olio, docente di Storia e Filosofia presso lo stesso liceo, nella veste di autore del libro di poesia Irma ( l’Arcolaio, 2017) e di Daniele Civolani, presidente dell’ANPI provinciale di Ferrara. La cittadinanza è invitata.

I DOCENTI DEL PROGETTO Esercizi di Memorie

IL COLLABORATORE VICARIO – Prof. Fabrizio Fiocchi –

Il Gramsci futuribile di Roby Guerra evidenziato in Sardegna per l’anno gramsciano 2017

Da Azione Futurista Ferrara

In tempi di crisi per i progressisti si segnala il Gramsci 2017 (Armando Editore, Roma) del futurista ferrarese Roberto Guerra, definito dalla stampa sarda… “ritratto inedito del pensatore sardo in un ebook spiazzante”. Il tutto in una ampia recensione (con riferimento a numerose iniziative attuali in Sardegna per l’anno gramsciano 2917 promosso dalla Regione isolana) dal titolo “Tutti gli Ismi di Gramsci” su City and City di Sassari. O ancora “Ciò che di bello, nuovo e provocatorio anima questo libro è il fatto, non secondario, che è scritto da un poeta: contiene dunque un prezioso sguardo “altro” sull’eredità politica gramsciana, riletta attraverso la lente della letteratura e dell’arte……Futurismo, Marinetti, Majakowski…. Marx, Berlinguer, Pasolini, Cacciari, sino alle ultime propaggini della sinistra o di quel ch’é rimasto di essa: Renzi e il renzismo, passando inesorabilmente attraverso Grillo”. Singolare la storia di questo saggio di Guerra, già ampiamente segnalato a livello nazionale, edito anche in anteprima cartaceo in limitid editions dalla ferrarese La Carmelina, quasi ignorato in città, quasi a conferma di quanto l’autore stesso ha ben denunciato nel suo libro eretico e controculturale… come sempre evidenzia la testata sarda: ” necessariamente anche contro anche certa casta “rossa” o intellighenzia culturale radical chic cattomunista o nichilista, dove ancora prevale il pensiero unico ideologico»

Francesca Seri e Michele Costantini presentano “ Omaggio all’Opera ”

Da organizzatori

Nel nome di Guido, monaco e musico, entrato fanciullo nel monastero pomposiano e diventato celebre in tutto il mondo per l’invenzione della notazione musicale, dopo il grande successo del primo concerto programmato il 23 aprile, prosegue la rassegna concertistica della “Primavera Pomposiana”2017.
Lunedì 01 Maggio 2017, giornata da sempre dedicataalla musica, alle ore 18:00, presso la Sala delle Stilateall’interno del percorso museale dell’Abbazia di Pomposa, si esibiranno Francesca Seri (flauto solista) e Michele Costantini (chitarraclassica), nel concerto “Omaggio all’Opera”, spettacolo ideato e inciso dai due musicisti nel 2013 in occasionedell’anno verdiano.
I concertisti, molto famosi nel mondo della musica da camera, entrambi membri di spicco dell’Accademia musicale Giuseppe Verdi di Venezia,sono stati definiti “…di eccezionale estro musicale…”. In quest’occasioneci proporranno un medley tratto dallemusichedelle più note opere italianee non, trascritteda Joseph Kuffner.Verranno interpretatifamosi brani operisti coevi fra cui
Gaetano Donizzetti, Vincencenzo Bellini, Giacomo Meyerbeer, Frontale Halevy eovviamente Giuseppe Verdidi solito destinati al canto che in questa occasione verranno eseguiti dalla formazione strumentale, flauto e chitarra.Il concerto rientra nel calendario della 5° edizionedella Primavera Pomposiana, promossa dal rettorato della Abbazia di Pomposa e realizzata dai volontari di APE, ”
Associazione Pomposa Eventi” in collaborazione con Polo Museale Emilia Romagna con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna,AICCRE
Emilia-Romagnae del Comune di Codigoro.
L’ingresso è libero

I migliori sbandieratori e musici a Faenza al Torneo del Pellegrino di domenica 30 aprile organizzato dal Rione Rosso

Da organizzatori

Può essere considerata una delle maggiori competizioni italiane per sbandieratori e musici se si escludono i campionati nazionali: è il Torneo del Pellegrino, giunto all’undicesima edizione in programma domenica prossima 30 aprile da mattina a sera in piazza Rampi, la grande corte dell’ex caserma Pasi nel centro storico di Faenza, cuore del Rione Rosso che organizza l’evento sotto l’egida della Fisb (Federazione Italiana Sbandieratori).

A valorizzare il Torneo sono la partecipazione di ben venti gruppi di alfieri bandieranti e la loro qualità certificata dai successi raccolti in tutta Italia.

E’ significativa la presenza di quattro gruppi di Ferrara e altrettanti di Faenza, che non hanno voluto rinunciare a un’occasione per misurarsi in una gara ad alto livello con concorrenti in arrivo da Emilia-Romagna, Toscana e Veneto.

Ci saranno ben 10 gruppi della massima Serie A1, con il Campione Italiano 2016 di Singolo Ciampelli Fabio di Volterra, I titolati campioni e super medagliati di Ferrara di San Giacono con Andrea Baraldi e Giacomo Malagoli e sempre da Ferrara l’astro nascente Tortorici Alessandro della Contrada Santa Maria in Vado, mentre da Faenza da assistere la supersfida interna tra i 4 rioni faentini.

Le specialità in campo saranno il Singolo, la Coppia e la Piccola squadra.

Domenica prossima dalle 9.30 si susseguiranno gli arrivi di sbandieratori e musici alla corte del Rione Rosso per le operazioni di accredito dei partecipanti.

Alle 11 prenderà il via la gara della Coppia, che sarà seguita intorno alle 12.30 dalla pausa per il pranzo che potrà essere consumato a pochi metri da piazza Rampi al Rione Rosso, attrezzato con buona cucina romagnola già apprezzata nei precedenti tornei del Pellegrino.

Alle 15 si riprenderà con la gara del Singolo che sarà seguita da quella della Piccola squadra; alle 20.30 sono in programma le premiazioni.

Ma la serata avrà un piacevole prolungamento. Infatti nella corte del Rione Rosso si svolgerà il “Cajun Beer Festival” dalle ore 19.30 fino alle 23.30 con musica dal vivo e assaggi di birra; non mancherà lo stand gastronomico con hot-dog, hamburger, patatine fritte e ancora… birra, per arrivare alle 22 quando ci sarà l’happy hour.

In caso di maltempo l’intera manifestazione si svolgerà ugualmente: le gare degli sbandieratori verranno spostate nella palestra del Liceo “Torricelli” in via Morini 11.

Per avere ulteriori informazioni è possibile telefonare allo 0546-680808 del Rione Rosso oppure scrivere alla casella di posta elettronica rionerosso@rionerosso.it.

PARTECIPANTI

Da Faenza: Borgo Durbecco, Rione Giallo, Rione Rosso, Rione Verde;

Da Lugo (Ra): Rione de’ Brozzi, Contrada del Ghetto, Rione Madonna delle Stuoie;

Da Ferrara: Contrada Borgo San Luca, Contrada San Giacomo, Contrada Santa Maria in Vado, Rione San Paolo;

Da Quattro Castella (Re): Sbandieratori e Musici Maestà della Battaglia;

Da Firenze: Sbandieratori e Musici della Signoria;

Da Castelfranco di Sotto (Pi): Contrada San Michele in Caprugnana;

Da Volterra (Pi): Gruppo Storico Sbandieratori;

Da Querceta (Lu): Contrada del Ranocchio, Contrada del Leon d’Oro;

Da San Quirico d’Orcia (Si): Gruppo Sbandieratori;

Da Urbana (Pd): Gruppo “Associazione Musici e Sbandieratori”;

Da Megliadino San Vitale (Pd): Gruppo Storico.

Per foto e descrizione dei gruppi:

http://www.italiasbandieratori.com/Pellegrino.2017.html

Ora a Ferrara il buio fa paura

Ferrara non è solo bella perché ricca di patrimoni artistici, ma anche perché è un’isola felice, o almeno tale si considerava fino a qualche tempo fa, invidiata da tante altre città vicine, fra cui la stessa Bologna. Ora non è più così.
I bambini devono essere accompagnati a scuola per evitare spiacevoli incontri, dovuti a una situazione che diventa ogni giorno sempre più insostenibile. Una città bella ma dove ormai anche gli adulti hanno paura ad uscire di casa, soprattutto quando fa buio. Si, si ha paura ad uscire.
Bastavano i nostri delinquenti italiani, non vi era bisogno di importarne altri. Questo disastro è la conseguenza della politica dell’accoglienza indiscriminata e senza senso, senza progetto, senza lavoro, senza prospettive, senza soldi, che genera furti e rapine, droga e prostituzione, malattie, odio religioso e violenze sessuali.

Bisognerebbe fare un distinguo fra condizioni di status rifugiato e quei migranti in cerca di sistemazione lavorativa ed altro. Non tutti quelli che sbarcano sono brave persone che scappano dalla guerra. Il punto non è volere o non volere migranti, ma avere l’idea di come gestire centinaia di migliaia di persone che giungono bisognose di cure, casa e lavoro. In Italia non riesce ad avere assistenza chi perde il lavoro, chi ha un malato o un handicappato in casa, anzi stanno diminuendo le risorse destinate a queste persone. Di solito, i migranti vengono sfruttati nei lavori nei campi, lasciati vivere in condizioni disumane per pochi euro, o nei centri di accoglienza dove rappresentano ‘moneta corrente’ per chi guadagna sulla loro pelle. Nel 2016, sono giunte in Italia 11.000 donne nigeriane, e l’ 80% di queste finisce in strada a prostituirsi per arricchire schiavisti e mafiosi (secondo un’inchiesta del “Guardian”). E’ una situazione drammatica, in tutti i sensi.

Il buonismo esasperato, unito alla smania di chi deve accaparrarsi i voti di individui di ogni genere (nostrani o stranieri), ci sta conducendo alla deriva. La frase “i migranti sono una risorsa” è ormai un mantra a cui non crede più nessuno, nemmeno chi lo dice.
L’Italia è diventato il paese dei balocchi dove chiunque può entrare senza permesso e rimanerci, dove chiunque può delinquere senza ricevere eque condanne. Occorrono pene più severe, per tutti, attuare misure drastiche per arginare il problema della criminalità ai danni di onesti cittadini. I delinquenti andrebbero espulsi immediatamente, mentre gli assassini andrebbero trattati come tali, senza attenuanti o sconti di pena.
I cittadini dovrebbero sentirsi tutelati da parte delle istituzioni: più sensibilità in modo che gli stessi possano sentirsi più tranquilli, sia nelle strade della propria città, sia all’interno delle proprie mura domestiche, considerando che i furti all’interno delle abitazioni si stanno verificando sempre più di frequente anche quando queste sono occupate dagli stessi proprietari. Non si intende sostenere che gli autori dei misfatti siano solamente persone straniere, però la stragrande maggioranza lo sono.

Spero che ancora si possa criticare, come è legittimo, senza necessariamente essere tacciati di razzismo.

Al cinema Apollo Piigs: un viaggio nella crisi economica

‘Piigs’, in programmazione dal 27 e fino al 29 aprile al Cinema Apollo di Ferrara, è un film che lascia lo spettatore esterrefatto e sconcertato, un documentario di 75 minuti che non stancano, ma sconvolgono e a tanti lasciano l’amaro in bocca, la voglia di saperne di più o di cominciare a chiedersi: “cosa posso fare io, adesso, per cambiare le cose in questo Paese?”. Con Noam Chomsky, Stephanie Kelton, Yanis Varoufakis, Warren Mosler, Erri De Luca, “un viaggio affascinante e rivoluzionario nella crisi economica”.


75 minuti densi di informazioni sulla crisi che imperversa oramai da quasi 10 anni. Cosa succede nei paesi europei che hanno adottato l’euro, chi decide la quantità di moneta in circolazione e chi la controlla, il ruolo dei banchieri e degli economisti, i trattati europei che hanno soppiantato in maniera silente e strisciante le nostre Costituzioni.
Tanti stimoli che portano a chiedersi come sia stato possibile che nessun cittadino si sia opposto, nemmeno di fronte al crescente disastro economico, politico, amministrativo e legale.
Le difficoltà aumentano insieme alla tassazione, alla disoccupazione e alle bugie, le aziende chiudono, i servizi peggiorano e ‘Piigs’ comincia finalmente a dirci il perché, senza andare troppo lontano o affidarsi alla filosofia economica. Lo fa guardandosi intorno e mettendo insieme i pezzi, raccontando semplicemente, ed era ora, quello che tutti possiamo vedere, volendolo fare.

Ma perché ‘Piigs’ (acronimo per Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna, ndr), perché apostrofarci in questo modo, un nome che ricorda tanto la parola ‘maiali’ utilizzato per indicare cinque nazioni con una dignità e soprattutto una storia superiore a tutti i Paesi del Nord Europa? Bisognava umiliarle, ingigantire le loro colpe e rendere lecite le pene a cui sarebbero state sottoposte dai paesi ‘virtuosi’. Erri de Luca, scrittore, uno degli intervistati nel film insieme a Chomsky, filosofo, lo sottolineano specificando che si sarebbero potuti anche usare acronimi diversi e che quindi è stata una scelta con un fine.
Vladimiro Giacchè, filosofo ed economista, sottolinea che il concetto secondo il quale non ci riteniamo in grado di governarci e per questo lo lasciamo fare ai burocrati europei, è una forma autorazzista, autofobica che trova ovviamente conferma nei paesi ‘virtuosi’, come la Germania, dove c’è la ferma convinzione che noi non siamo capaci di autodeterminarci, al pari dei greci, portoghesi, spagnoli e irlandesi.

La prima operazione quindi per far accettare angherie e privazioni dai cittadini europei del sud è quella di convincerli di essere colpevoli e per questo accettare un processo di redenzione per togliersi di dosso la meritata infamia.
“È davvero possibile che ci sia un legame così stretto tra i piani alti del potere economico e le piccole stanze dei problemi quotidiani?” Si chiede la voce narrante di Claudio Santamaria “è vero che noi siamo 100 cani in una stanza con soli 95 ossi a disposizione?”
E il film spiega la crisi guardandola dal punto di vista giusto, quello della macroeconomia.

Attraverso le vicende di una cooperativa di Roma si mostra che se in un recinto ci sono cento cani e butti 95 ossi, cinque di essi moriranno di fame. Sembra banale ma solo perché, in questo momento, lo osserviamo dal punto di vista macro, se lo facessimo, come normalmente viene fatto, dal punto di vista micro non ce ne accorgeremmo.
L’economista Warren Mosler ci racconta che quello che normalmente si fa e di prendere quei 5 cani, cercare di addestrarli a competere meglio, insegnargli a darsi da fare per accaparrarsi il cibo dimenticando però che in questo modo loro troveranno da mangiare ma togliendolo ad altri e altri cinque resteranno a digiuno.
Questo succede alle nostre aziende, cooperative e famiglie. “Non ci sono soldi” per tutti, quindi sopravvive solo l’azienda che riesce a fare innovazione, la cooperativa che accede ai pochi fondi a disposizione, la famiglia che riesce a conservare il posto di lavoro a qualsiasi condizione. Gli altri rimangono fuori e se c’è l’11,5% di disoccupazione è per colpa loro, non abbastanza competitivi, preparati, disposti ad accettare di spostarsi o quant’altro.
E la parte di popolazione svantaggiata, con handicap, malattie croniche, anziani, bambini? Per questi nel magico mondo della “mano invisibile” di Adam Smith e del neoliberismo di Milton Friedman non c’è evidentemente posto.
Bush figlio celebra Milton Friedman come un eroe dei nostri tempi per aver introdotto nel mondo il neoliberismo ed il mondo lo ha ringraziato con un premio Nobel nel 1976. Il punto è: quale mondo? Per chi ha lavorato Milton Friedman? Certo non per il mercato reale, quello degli esseri umani, quelli che si sono visti chiusi nell’esperimento dell’eurozona a combattere in 100 per 95 ossi.

Un esperimento neoliberista in quanto si è eliminato del tutto lo Stato di diritto e le Costituzioni che dovevano rappresentarli e difenderli proprio dalla competizione e dalla concorrenza sleale, anzi di queste si è fatto un motivo di orgoglio. Lo Stato è l’unico che potrebbe riequilibrare le forze in gioco e proprio per questo ai più forti nella società dà fastidio da sempre. Friedman è stato il loro campione e il petroliere Bush lo presentò come campione di tutti con i risultati che questo film ci mostra davvero in maniera esemplare.
La competizione indotta da una moneta a cambio fisso e dai trattati europei introdotti con l’inganno e in contrasto con le costituzioni nazionali delineano un quadro sconfortante di cui fanno le spese i cittadini, i piccoli imprenditori e in primis le persone in difficoltà e chi si occupa di loro che si vedono negare il credito o i fondi necessari causa ristrettezze di bilancio.
“Non ci sono i soldi” è questa la frase dietro la quale si cela l’austerity, presentata come la cura di tutti i mali ma che invece contribuisce a pieno titolo all’aumento della disoccupazione e dei conflitti sociali. Perché in questo modo ci saranno sempre 5 cani alla ricerca di cibo e si scaglieranno contro gli altri per averlo in una continua competizione che vedrà cadere prima di tutto proprio i più deboli, quelli che la nostra Costituzione, violata dai trattati, si era impegnata a tutelare.

Un docu-film che impegna lo spettatore, non rilassa, fa pensare e fa arrabbiare. Quando scorrono le immagini della Grecia insieme a quelle della cooperativa “il pungiglione” di Roma, in difficoltà finanziaria e sull’orlo del fallimento, immaginiamo il nostro futuro, quello dei nostri figli. Ospedali senza medicine e persone svantaggiate senza aiuto dello Stato perché la “mano invisibile” di Adam Smith non prevede l’aggiustamento dei conflitti sociali né l’abbattimento delle disuguaglianze. Riguarda solo i mercati e chi li controlla: finanzieri e banchieri.
Tra gli intervistati ad intervenire nel docufilm c’è il giornalista d’inchiesta Paolo Barnard che venerdì sera (28 aprile) sarà presente in sala insieme ad uno dei tre registi del film Federico Greco.

VIDEOCONFERENZA
L’impresa cooperativa fra valori sociali e compatibilità di mercato

“Ma la coop sei veramente tu? Cooperazione e impresa ai tempi della collera”… Al provocatorio interrogativo posto da Ferraraitalia nel suo recente dibattito mensile “Chiavi di lettura”, ciclo in cui si mettono a confronto differenti opinioni nella cornice della biblioteca Ariostea, hanno risposto e sviluppato il ragionamento Andrea Benini presidente di Legacoop Estense, Vincenzo Tassinari docente all’Università di Bologna e autore del volume “Noi, le Coop rosse. Tra supermercati e riforme mancate”, Lucio Poma docente dell’Università di Ferrara e Luigi Cattani, ex sindacalista e consulente di impresa. Sergio Gessi, direttore di Ferraraitalia, ha coordinato il confronto.

Guarda la videoconferenza

Scuola e famiglie alleate nella sfida di ‘Educare Insieme’: il 28 aprile un nuovo incontro all’Istituto Perlasca

“Per poter educare, bisogna amare”, diceva Karol Wojtyla. E “Riconoscere l’amore” è il tema, profondo e ricchissimo, del nuovo ciclo di incontri del progetto “Educare insieme” dell’Istituto Comprensivo Perlasca di Ferrara. La scuola apre la sera per accogliere il dialogo fra genitori, insegnanti ed esperti: appuntamento il prossimo 28 aprile dalle 20.45 alle 22.45, nella sede dell’auditorium della Scuola Secondaria “T. Bonati”, in via Poletti 65. “Gestire i conflitti: un’opportunità di crescita” sarà il tema della conversazione proposta da Francesca Solmi, pedagogista e operatrice CSC, e da Alberto Urro, coordinatore Ausl e Promeco.

Per il sesto anno consecutivo il preside Stefano Gargioni ha accolto con entusiasmo il progetto dell’insegnante Ilaria Pasti, pensato per rispondere a bisogni delle famiglie e degli educatori riguardo a temi importanti o critici legati alla crescita di bambini e preadolescenti. Gli incontri, a ingresso libero, rappresentano uno spazio ideale di intersezione tra punti di vista diversi, una zona franca nella quale è possibile porre domande e condividere riflessioni.

“Educare insieme è uno spazio di confronto per tutti coloro che in una relazione educativa desiderano E-DUCERE, dal latino ‘condurre fuori‘ ciò che di bello, buono e giusto c’è in ognuno: bambini, bambine, preadolescenti, adulti stessi – spiega Ilaria Pasti – . Il simbolo è fin dall’inizio un pesce con le ali: un pesce che vola è un’immagine che sorprende, che l’occhio non si aspetta. Nella relazione educativa quasi sempre succede che le creature che accompagniamo sviluppino caratteristiche apparentemente in contraddizione o impreviste, ma evidentemente presenti nel loro potenziale. Se le abilità inaspettate permetteranno al nostro ‘pesciolino’ di volare e di adattarsi in situazioni differenti dall’habitat naturale, allora vorrà dire che l’Educare avrà adempiuto al proprio compito: ‘condurre fuori’ ciò che di bello, buono, giusto c’è in ognuno e fornire ‘ali’ adatte ad uscire dal proprio acquario per conoscere il mondo.”

DAL NOSTRO ARCHIVIO
25 aprile, la festa e lo spirito della Liberazione

La Resistenza, la guerra di liberazione, l’antifascismo… Ferrara anche quest’anno celebra il 25 aprile con un fitto e apprezzabile calendario di iniziative che vivificano questa ricorrenza tenendola al riparo dalla retorica.

Ai nostri lettori segnaliamo gli articoli pubblicati da Ferraraitalia nella sezione “partigiani oggi”, una raccolta di riflessioni sul significato e l’attualità della Resistenza
[leggi l‘inchiesta]
 oppure [vai all’archivio generale]

liberazione-ferrara-25-aprile-2015-teatro-comunitario-pontelagoscuro-luca-pasqualini
LiberAzione: l’azione teatrale in scena a Ferrara per il 25 aprile 2015 (foto Luca Pasqualini)

Io sto con te, partigiano

Di Cristiano Mazzoni

Io sto con te partigiano,
in montagna od in pianura,
il tuo coraggio ed il tuo sangue,
contro la dittatura,
la libertà come amante,
una coperta di stelle,
come giaciglio.

Troppe voci, gracchiano oggi,
per sporcare il tuo valore,
il pensiero povero,
di chi rimpiange,
il quando c’era lui.

Io sto con te partigiano,
non li ascoltare,
non si meritano il tuo sacrificio,
fermi sui carri immobili,
mentre nelle piazze, nei vicoli e nelle corti,
tu morivi per loro.

Parlano del sangue dei vinti,
dimenticando le fosse,
dove sparivano le camice rosse,
giovani ribelli, vi chiamarono banditi,
ma per sempre sarete,
il mio sogno di bambino.

Io sto con te partigiano,
lasciali parlare,
leggono la storia a spizzichi e bocconi,
dimenticando il tuo sogno,
di un mondo migliore,
senza schiavi e né padroni.

Io sto con te partigiano,
e maledico loro,
che lordano il tuo sangue,
con l’olio nero,
della revisione.

VIDEOINTERVISTA
L’allarme di Fiengo, storica firma del Corriere: “Ci sono i giornalisti ma manca il giornalismo”

Raffaele Fiengo, storica firma del Corriere della Sera, denuncia i rischi di un sistema dell’informazione che non sa più essere interprete della realtà: “Ci sono i giornalisti, ma manca il giornalismo”, afferma l’autore del recente volume “Il cuore del potere”, in cui racconta quarant’anni di storia italiana visti dall’interno del quotidiano di via Solferino, cruciale punto di snodo del rapporto fra potere e informazione.

Guarda la videointervista

Terminale multimediale mononeuronale

E che poi non mi si venga a dire che sono il solito cinquantenne nostalgico che propone solo la roba dei tempi suoi…
La verità è che di musica buona oggi ce n’è veramente poca ahimé. Però ogni tanto capita di trovare una leggiadra margherita in questo deserto di sabbia e roccia spazzata dal vento. Un fiore in grado di resistere all’arsura, un po’ di colore che ravvivi il grigiore imperante. Un grido d’allarme, tra il serio e il faceto, più sussurrato che urlato. Ma preciso, inequivocabile, dirompente e probabilmente… inutile!
Sì inutile… perché, diciamocelo, non sarà certo una canzonetta a farci cambiare le nostre care abitudini, a farci abbandonare le nostre coperte di Linus, comode, rassicuranti, tecnologiche… indispensabili!

Multimediale: parola magica che provoca orgasmi della zona limbica. W il controllo digitale delle emozioni!
Macché smorfie e conseguenti rughe d’espressione; ma quali gestacci, spintoni e scomode posture… Nulla di tutto ciò: basta una qwerty e un buon numero di faccine, poi un dito, uno soltanto, e il gioco è fatto… La nostra linea diretta col mondo è pronta!
Certo, la connessione è importante, ma ormai è solo un dettaglio. L’importante è essere interattivi e multimediali, ovvero poter scambiare suoni e voci, immagini fisse e in movimento, informazioni di tutti i tipi. Tutto rigorosamente a distanza, ovvio!
Non sia mai che a qualcuno saltasse in mente di incontrarsi da qualche parte, scambiarsi suoni e voci, immagini fisse e in movimento, informazioni di tutti i tipi… arrivando persino a fare quattro chiacchiere faccia a faccia, e magari rischiare pure di toccarsi! Chissà come potrebbe reagire il nostro apparato corticale, assuefatto alla flat ma impreparato a una roba strana, arcaica e sconveniente come l’odore…

Non me ne frega niente (Levante, 2017)

Amici veri e amici social

di Francesca Ambrosecchia

Ognuno di noi è circondato da tanti volti, ma quali di questi possono considerarsi amici? Oggi, che valore viene dato a questo legame?
Senza dubbio è difficile mantenere rapporti saldi e duraturi nel corso del tempo ma ognuno di noi si affida a un certo numero di persone: quelle persone che si cercano per condividere qualcosa, dal momento di gioia a quello di sconforto. Con loro ci si apre e si diventa più se stessi, senza maschere o barriere.
Oggi però, viviamo in una società che “corre veloce” e con la sempre maggiore influenza dei social network si tende a cercare attenzioni proprio in questi. È quindi vero che si privilegiano i legami attraverso uno schermo piuttosto che quelli effettivi, reali? Un “mi piace” o un commento valgono più di un confronto diretto?

“Un Facebook-dipendente mi ha detto: ho fatto 500 amicizie e in un giorno. Io non le ho fatte in 86 anni. Ma quanti amici può davvero avere un essere umano? Risposta: 150. Non di più. È questo il numero di Dunbar: ovvero, la quantità massima di persone che possono far parte del nostro paesaggio emotivo. Andare oltre sarebbe un esubero, uno spreco di tempo”
Zygmunt Bauman

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

I sassi in città

di Francesca Ambrosecchia

I noti “sassi di Matera” costituiscono un tipico esempio di “città dentro la città”. Un agglomerato di casette bianche scavate nel tufo che si possono ammirare dai belvedere situati nel centro città. Inutile dire che la suggestione è immediata: sembra di stare davanti ad un presepe vivente, in particolar modo quando la luce del giorno cala e i lampioni, le finestre e la cattedrale che le sovrasta si illuminano.
Scendendo pochi gradini si approda in una realtà unica. Si respira “storia”, un passato che al tempo stesso è pieno di vita del presente: case che un tempo erano quasi spoglie, che ospitavano famiglie numerose e animali allevati per il loro sostentamento; tutto in una sola stanza. Oggi invece, quelle stanze scavate nella roccia ospitano alberghi, ristoranti, case ampie e confortevoli. La nostra realtà è contenuta in qualcosa che riporta al passato, fino a giungere ad insediamenti preistorici, i primi che sono stati ritrovati nel materano.
L’altopiano calcareo che ospita i sassi di Matera è la Murgia: la città si è sviluppata intorno a quello che è un vasto burrone che prende il nome di Gravina, un canyon di diversi chilometri percorso da un lungo torrente.
Natura e città si confondo e danno vita a paesaggi mozzafiato, non per niente Patrimonio Mondiale Unesco.

Spostiamo in Castello il Museo del Risorgimento

da: Giorgio Fabbri

A proposito del trasferimento del Museo del Risorgimento presso la Casa della Patria, mi ha fatto molto piacere l’intervento qualificatissimo dell’Arch. Carlo Bassi, che ha consigliato di utilizzare il Castello Estense come nuova sede del Museo anziché la scomodissima “Casa della Patria”. Spero che il nostro Signor Sindaco ne tenga debito conto e mediti sulla possibilità di fare “marcia indietro”, rinunciando a scelte decisionistiche che non portano bene (Renzi docet).
Già in passato il nostro amato Sindaco ha voluto realizzare a tutti i costi la sua volontà, imponendo – ad esempio – l’intitolazione del Teatro Comunale a Claudio Abbado, nonostante il parere contrario di Roberto Pazzi, Vittorio Sgarbi, Giuseppe Sateriale e tanti altri cittadini. Fra i quali anche il sottoscritto, che non ama vedere intitolato il teatro della nostra città ad un uomo che, fra le violazioni gravissime dei diritti umani a Cuba operate dal regime castrista e le denunce di Amnesty International ha sempre preferito sbandierare l’appoggio alla dittatura di Fidel.
Per tacere dei dubbi sulla sua esemplarità come contribuente,secondo quanto si può leggere su Internet.
Il nostro sindaco ascolti dunque il suggerimento dell’Arch. Bassi e la smetta di credersi “un uomo solo al comando”!

L’INTERVISTA
A tu per tu con Marco Paolini: “La tecnologia è la magia del nostro tempo”

“È un racconto di formazione per un’altra generazione. Gli Album ammiccavano a una complicità di memoria con gli spettatori, quasi coetanei, o comunque c’era un coinvolgimento anche per chi non aveva la mia età. Quel gioco adesso non lo posso e non lo voglio più fare: è passato troppo tempo, non mi piace una memoria che taglia fuori le nuove generazioni. Quindi ho rinunciato a quella complicità e mi sono rimesso in gioco con l’immaginazione, insieme a chi ci vuole stare. Non c’è più un messaggio autobiografico, ma autobiografia e immaginazione insieme”.
Mentre parla, nel camerino del Teatro Comunale di Copparo giovedì sera a fine spettacolo, Marco Paolini prepara la sua pipa: dopo due ore di spettacolo è stanco, lui è uno che sul palco non si risparmia mai, ma ci concede ugualmente un po’ del suo tempo.
Forse sta proprio lì la ragione del suo successo: tanto mestiere, tanta esperienza, tanta intelligenza e la dose giusta di curiosità e coraggio per rimettersi sempre in gioco, portando in scena ogni volta qualcosa che il pubblico non si aspetta.

Marco Paolini

Al De Micheli di Copparo non erano rimasti neppure posti in piedi per ‘Numero primo. Studio per un nuovo Album’, il suo nuovo monologo, o meglio il suo nuovo esperimento, sì perché a Paolini piace immaginare lo spazio teatrale “come molto più simile a un laboratorio che non a un luogo di celebrazione di riti: come officiante non mi ci vedo”, scherza. Ecco allora che gli spettatori diventano ‘cavie’ di un tentativo di prefigurare una realtà futuribile, un futuro abbastanza distante da poter fare delle ipotesi, ma così vicino da poter diventare un orizzonte sul quale interrogarsi.
In questo nuovo lavoro ci sono “due livelli di lettura: il rapporto padre-figlio e il rapporto con le tecnologie di cui noi in fondo siamo padri. Inconsapevolmente o no, nel momento in cui usiamo tecnologie ce ne assumiamo una paternità perché stiamo contribuendo a definire una direzione. Questa direzione qualcuno la chiama ‘destino’, a me piace immaginare che non sia così, ma che possa essere ancora modificabile da degli attori: se non ragioniamo con consapevolezza sulle possibilità della tecnologia finiamo con l’essere semplici fruitori di qualcosa che è scelto da altri, simili a quelli del Paese dei balocchi di Collodi, solo che invece di due orecchie abbiamo due antenne”. Ecco perché “ci sono tanti riferimenti alla letteratura scientifica, molti di più rispetto a quelli fantascientifici: quella è la mia fonte primaria. Oggi ciò che mi sorprende di più è la pubblicistica di divulgazione, ma anche il fiorire di informazioni che, sfrondate dalle fake news, definiscono questo tempo come un ‘tempo crisalide’, come l’ho chiamato nello spettacolo, nel quale alcune cose stanno maturando e permettono di cambiare la nostra conoscenza e la nostra percezione del corpo e della mente. C’è chi è apocalittico a questo proposito, io sono curioso”.
Ma c’è anche la natura: topi, gabbiani, capre di 22 kg – anche se ordinate su Amazon e stampate in 3d – vespe e formiche. “In fondo quello che mi piace raccontare sono infiniti punti di vista sul legame strettissimo tra bio e tecno, che non trovo siano contrapposti, come secondo me non lo sono virtuale e reale, analogico e digitale. Le dicotomie non mi interessano, non ha senso fermarsi ai rapporti dialettici a due quando le cose sono più complesse. È una lezione che ho imparato quando studiavo Galileo (per il suo spettacolo ‘Itis Galileo’, ndr): mi sono reso conto che il dialogo era a tre, non dottrina e scienza, religione e scienza, c’era anche la magia. E in questo nostro tempo tra la scienza e la natura c’è in mezzo la tecnologia, che rischia di essere un po’ la magia del nostro tempo, perché è semplice nelle sue soluzioni e oscura nella sua articolazione: nessuno di noi si chiede quali sono i meccanismi che regolano gli apparecchi che usiamo ogni giorno, quindi c’è qualcosa di magico e di occultato, come il sapere era occultato al tempo di Galileo.
E poi ci sono riferimenti al suo Veneto – come la “via Piave” che “mormorava”, ma in tutte le lingue del mondo, e Marghera diventata fabbrica di neve artificiale – e a Pinocchio – Numero Primo va incontro al suo nuovo padre per mano a “una fata turchina velata” sotto “una pioggia da Blade Runner”.

Sì perché ‘Numero primo’ è anche il racconto di una paternità sui generis: Ettore diventa papà di un bimbo di sei anni che non ha mai visto, a cui piace farsi chiamare Numero Primo, per scelta di una madre che rimane sempre solo una voce. Solo un atto notarile, “nessun atto sessuale: se non altro sono il secondo nella storia dell’umanità a diventare papà così”.
Chi è veramente Numero Primo: è un bimbo? È un genio della matematica e della fisica? È un cyborg-bambino? In fondo a Ettore non sembra importare molto, la loro convivenza va avanti fra, pidocchi e amici giostrai, “bimbi dal viso di adulti”. Numero Primo potrebbe essere un nostro nipote, siamo pronti ad accoglierlo come fa Ettore? Siamo davvero così preparati per vivere nel futuro? Qualcosa è iniziato in questo nostro presente, sappiamo dove stiamo andando?
Marco Paolini questa volta non dà risposte, sollevare il problema, invitarci a riflettere stuzzicati da domande, da risate e da suggestioni generate da un racconto, a volte surreale, a volte ironico, è il compito che si assume con questo spettacolo. E questa volta a supportare la sua grande abilità di narratore, oltre all’attento e preciso studio di preparazione che ogni volta conduce, non ci sono i fidati Mercanti di Liquore, ma le poetiche e suggestive immagini di Roberto Abbiati, unico complemento scenico alla presenza dell’attore e attore e indubbio valore aggiunto dello spettacolo.
‘Numero primo’ dello studio, del work in progress, possiede la caratteristica fondamentale: l’essere ancora una matassa aggrovigliata di temi, storie, personaggi, suggestioni, tensioni irrisolte. Questo è il suo fascino, meno immediato e più discreto, probabilmente, rispetto ad altri lavori dell’artista di Mira, ma non meno potente.

Non può mancare la domanda sul ruolo del teatro in questo tempo dominato dai social: “il teatro non è un luogo sociale, ma può essere un luogo plurale, cioè che mette insieme intelligenze. Il social rischia di essere un mito del nostro tempo, come le masse quando io ero ragazzo, una nuova ideologia, ma nei social ci si può ritrovare da soli. Il compito del teatro è di far sentire le persone meno sole e da questo punto di vista avere così un ruolo simile a quello della politica che però oggi sembra sfuggirle di mano, laddove i cittadini perdono cittadinanza e la fiducia nelle proprie istituzioni. In un luogo pubblico come il teatro è inutile che ci si chieda ‘l’amicizia’, c’è bisogno di altro: anche se vedo luci accendersi ogni tanto perché il pubblico chatta durante lo spettacolo, devo provare a instaurare con loro un diverso tipo di empatia”.
Infine gli chiedo se in Italia è meglio fare teatro, cinema o televisione: “Il cinema è una specie in via d’estinzione, il teatro è una pratica sana e artigianale, la televisione è un mondo al quale sono appartenuto solo sporadicamente”. E per l’Italia è meglio la commedia o la tragedia? “Indubbiamente tragedia”.

Per maggiori info
Album di Numero Primo
Jolefilm

L’immagine di copertina è di Roberto Abbiati, dalla pagina fb dello spettacolo.

Violante: il rosso e il nero, le contrapposte strategie dei terrorismi In Italia

Luciano Violante con Paolo Veronesi

“Se un terrorista ti voleva ammazzare ci riusciva sempre. Non aveva senso avere molti agenti di scorta: significava solo esporre più gente al pericolo di morire. Il terrorista sapeva quando ti avrebbe colpito. Tu no”. Parla a braccio Luciano Violante, ex Presidente della Camera dei Deputati, della sua esperienza di magistrato negli anni di piombo durante il convegno ‘Terrorismo e antiterrorismo. L’Italia e la circolazione dei saperi negli anni Settanta e Ottanta’ che si è tenuto ieri a palazzo Bonacossi. Presenti, oltre a Violante, il sindaco Tiziano Tagliani, il giurista Paolo Veronesi dell’Università di Ferrara, Donato Castronuovo, ordinario di diritto penale presso l’Università di Ferrara, Lisa Bland dell’IMT di Lucca, Laura di Fabio del Centre Mauric Halbwachs di Parigi e Nino Blando dell’Università di Palermo.

L’Italia ha conosciuti i ‘terrorismi’ e non il terrorismo – continua Violante – C’era il terrorismo nero di destra, che non rivendicava niente e aveva infiltrazioni nel tessuto pubblico della società e quello rosso di sinistra, noto per i suoi proclami fiume. Pur nelle costituzionali differenze, entrambi erano caratterizzati dall’essere reati a lunga preparazione ma a breve esecuzione, realizzati all’interno di un progetto unitario e dotati di una forte capacità intimidatrice. Il terroristi rossi, almeno quelli della prima ora, poi si caratterizzavano per un buon livello culturale, infatti dovette cambiare anche le modalità di interrogatorio: erano persone che non discutevano del delitto commesso ma volevano disquisire della legittimità della loro azione I primi atti terroristici furono dimostrativi. In pochi anni però si arrivò all’omicidio di coloro che erano definiti come nemici ideologici. In una terza fase l’obiettivo fu spostato a colpire i cosiddetti ‘anelli di congiunzione’, cioè tutti coloro che, per il loro ruolo e il loro agire, rendevano credibile lo Stato”

E se non mancano, nel racconto dell’ex presidente della Camera, momenti di ilarità, come quelli nei quali descrive i rudimentali strumenti di protezione messi a disposizione dei giudici (i fucili Mab “che si azionavano quasi da soli” tenuti scarichi dalla scorta per sicurezza, l’impermeabile anti proiettili che rendeva i magistrati un vero e proprio bersaglio mobile), il tono torna serio quando si ricorda la difficoltà, negli anni di piombo, di adeguarsi e capire un fenomeno nuovo come quello del terrorismo armato “ Il diritto penale è un sistema di risposta ad un fenomeno. Davanti al fenomeno del terrorismo ci si dovette attrezzare con nuove norme e un diverso procedimento di indagine. Ciò che si perseguiva non era più il singolo fatto di reato ma il progetto eversivo all’interno del quale veniva compiuto. Le leggi anti terrorismo definivano un ambito al cui interno ci si muoveva con una certa libertà e non tutti credevano alla bontà delle norme emergenziali emanate in quel periodo”.
La vera nota negativa per Violante è che il terrorismo ha trasformato la figura e il ruolo del giudice: da persona preposta alla tutela della norma a giudice ‘di scopo’. Dalla fine degli anni ’60 e fino ai primi anni ’80 la finalità è stata quella di sradicare il fenomeno del terrorismo dal nostro Paese. Il dover però perseguire una finalità generale, e non condannare il singolo fatto di reato, ha portato ad una strumentalizzazione della funzione giudiziaria che ancora non è finita: “ Il dover colpire un ‘fenomeno sociale’ era giustificato all’epoca, dalla contingenza del momento, ma poi doveva finire lì. Colpire un ‘fenomeno’ generale è compito della politica. Attualmente, vuoi per la debolezza della politica attuale, tale ruolo continua ad essere affidato ai giudici, ma così facendo si strumentalizza il loro ruolo”.

Donato Castronuovo e Paolo Veronesi

Nell’intervento di Donato Castronuovo invece si fa il punto delle origini storiche della normativa penale d’emergenza, emanata negli anni di piombo per combattere il terrorismo, ma poi estesa ad altri fenomeni ‘straordinari’ come il traffico di stupefacenti, la piaga dei sequestri di persona e, non ultimo, la lotta all’evasione fiscale.
“ L’emanazione di norme straordinarie nel nostro sistema giuridico ha origini antiche. Risale all’emanazione, nel 1863, della legge Pica contro il fenomeno del brigantaggio, diffuso nel Regno delle due Sicilie, che stabiliva che ‘i componenti di comitive armate saranno giudicati dai Tribunali militari’. Da allora il nostro ordinamento si è conformato all’uso di norme emergenziali che, come quelle contro il terrorismo, di fatto costituiscono una deroga al codice penale e allo statuto dei diritto dell’Uomo. Negli anni ’70 e ’80 ci si allontana dal diritto penale ‘del fatto’ per diventare un diritto penale ‘dell’autore’. Si persegue non il reato ma la tipologia di autore che lo pone in essere”.

Le norme emergenziali, spiega il docente, hanno delle caratteristiche peculiari che le rendono volte a colpire anche gli atti preparatori di un determinato reato (l’apologia, l’addestramento e l’indottrinamento) ma, in una visione tutta italica del fenomeno, dalla legge Reale in poi hanno previsto al loro interno un sistema premiale per coloro che prendevano le distanze dai gruppi eversivi.
“ Molti- spiega Castronuovo- rivengono questa volontà di andare incontro al proprio nemico nella morale cattolica. Di fatto si tratta di un sistema negoziale in una logica di scambio: mentre la lotta al terrorismo istiga ad una reazione muscolare, il sistema premiale pone l’accento su tutti i comportamenti attivi di ravvedimento e dissociazione dalla lotta armata”.
‘La soave inquisizione’, come venne argutamente definita dall’avvocato e professore di diritto penale Tullio Padovani, criticata da molti giuristi, portò però nel nostro Paese alla mancanza di fenomeni estremi presenti invece in altri Stati europei, quali Germani, Francia, Spagna e Inghilterra, impegnati a loro volta nella lotta a fenomeni terroristici di matrice politica ed etnica.

“Il carcere era la vera pietra di scambio su cui si giocava tutta la partita- dice Violante- e se è vero che esistevano carceri inumane, come l’Asinara o quella di Lecce, tanti magistrati si adoperarono per un miglioramento delle condizioni di vita all’interno delle strutture carcerarie. Basti pensare all’istituzione delle Aree Omogenee, cioè la possibilità per i terroristi che ne facevano richiesta, di stare insieme nello stesso carcere. Era un esperimento guardato all’epoca con sospetto ma che portò, nel giro di alcuni anni, ad una accettazione da parte dei terroristi incarcerati della propria sconfitta politica”.

firenze-turisti

DIARIO IN PUBBLICO
Vacanze fiorentine

Se penso a Firenze nello scorso week-end pasquale e in previsione di questo nuovo ponte festivo sono afferrato da un brivido di paura. Come è possibile ridurre una città in quello stato e in quelle condizioni? Il percorso di via Calzaioli, dal Duomo a Piazza Signoria, avviene strascicando i piedi e volgarmente urtando chi non cede il passo. Nel loro andare simili alla schiera dei superbi nel Purgatorio. Così Dante: “Maestro, quel ch’io veggio/muovere a noi, non mi sembian persone/e non so che, sì nel veder vaneggio”/ Ed elli a me:” La grave condizione / di lor tormento a terra li rannicchia…” .

Tutti i componenti la processione avanzano tenendo lo sguardo fisso al terzo occhio che non è quello della sapienza ma un più banale telefonino, così quello che ‘loro’ percepiscono della città è un’immagine riflessa. In piazza tra i cavalli bendati delle carrozzelle s’irrigidisce una coppia orientale di sposi: lei avanza con il passo solenne delle sacerdotesse poi, arrivata sotto il Perseo di Cellini, spicca una liberatoria corsa immediatamente ripresa dal fotografo al seguito, rivelando sotto il lungo e bianco vestito le scarpe da tennis. Nel frattempo il cavallo incappucciato molla una sloffa prontamente nascosta dal vetturino. Nella mia via innumerevoli turisti si apprestano a cercar di fotografare dal vivo i cabasisi del ‘Devid’ di Michelangelo. Sventolano bandierine colorate dietro le quali si trascinano folle sudaticce prontamente incanalate nei negozi strapieni di borse e di pellame tenute d’occhio dal ras del quartiere che mi guarda con occhio sprezzante perché oso entrare nel mio portone e interrompere così il torbido andare delle truppe cammellate. Una vecchia penosamente trascina il trasportino cercando di evitare la distesa degli orrendi quadretti esposti sul marciapiede sotto l’occhio algido dei vigili che disprezzando i venditori li fanno fuggire dieci metri più in là, mentre con severa decisione multano un ciclista che osa entrare in sella nella zona pedonalizzata. Non è rumore, ma un continuo strascinìo che sembra di fogliame secco, mentre in un attimo i bidoni della spazzatura, che orgogliosamente ergono il giglio fiorentino, strabordano di rifiuti ma anche di televisioni (giuro!) abbandonate fuor dei gradini del portone accanto al mio. Truppe di americanine miagolanti, parlando col naso s’abbattono sul muretto dell’Orto dei Semplici per potere meglio consultare i loro phones ignare che alle loro spalle inutilmente fioriscono le meravigliose azalee. Nella miglior trattoria, un tempo riservata ai fiorentini, s’allunga la folla di coloro che tentano di entrare; invano se non si ha prenotazione e orario fisso. Puoi mangiare alle 22.45. Se sfori di 5 minuti sei escluso dal paradiso delle bistecche.
E nella notte silenziosa s’alza un russare infinito a cui il Cupolone risponde con l’ombra che non copre più Toscana tutta, ma la perpetua volgarità del magna tu che magno io.
Un rifugio temporaneo è offerto dalla biblioteca-caffè che il teatro Niccolini apre tra velluti e libri: deserta. La raffinatezza spaventa gli hidalghi del tutto compreso.

Si decide di fuggire in campagna.
S’aprono sotto l’azzurro perfetto i consueti scenari di una bellezza senza tempo. Vigneti, boschi, uliveti sembrano offrirsi allo sguardo senza più veli e mente e cuore s’accordano nell’accarezzare le meraviglie donate allo sguardo. Arriviamo a Vinci, il paese che dette i natali a un artista che, secondo un’inchiesta televisiva nella quale si poneva incautamente a giovinetti dalla barba incolta e dal ciuffo brillantinato la domanda “Dove è nato Leonardo da Vinci?” rispondevano cautamente “Milano”. Da lì ci si sposta a Cerreto Guidi, antico feudo dei conti Guidi di dantesca memoria, il cui castello ospita una strepitosa collezione di quadri e il museo della caccia. La villa medicea dichiarata patrimonio dell’Umanità ci si offre nel più completo silenzio: nessuno. Cordiali custodi ci accolgono mentre Lilla gioca con le bambine del luogo venute a coglier margherite nel prato antistante. Il tempo si ferma e io, almeno per una volta, non resisto a fotografare il più bel berceau di glicini che abbia mai visto. Finalmente la cultura prende il sopravvento. Ci sono in collezione due Guercino strepitosi, ma niente ‘Devid’ di nessun autore. Proseguiamo per Montegufoni, antica villa della famiglia Acciaioli comprata nell’Ottocento dal celebre storico Sitwell, che commissionò a Gino Severini la decorazione di una stanza che s’affaccia sulla valle. L’attuale proprietario è dispiaciuto di non potermi far vedere gli affreschi poiché tutto il castello è occupato; ma mi assicura che in maggio mi metterà a disposizione la stanza. Ma vuoi mettere passeggiare incontrando un Ninfeo cinquecentesco e spalliere di rose canine? E il ricordo che qui furono nascosti e ospitati in tempi di guerra celebri quadri dei Musei fiorentini per salvarli dal depredamento dei nazisti?

Ritorniamo nella bolgia dantesca della Città del Fiore ripromettendoci una Pasquetta all’insegna del Chianti. E mal ce ne incolse.
Tra rombanti centauri superiamo a passo d’uomo Greve invasa dai mercatini poi ci spostiamo a Brolio e lì nel castello del barone Bettino Ricasoli che sposò la ferrarese duchessa Massari ho la prima crisi di nervi. Il percorso in salita è quasi di un chilometro. Non è castello per vecchi. Ci trasciniamo Lilla, moglie ed io per le dure e bianche stradine imprecando le mancanze di cartelli avvisatori di tal arduo percorso: “montasi su in Bismantova e ‘n Cacume con esso i piè; ma qui convien ch’om voli…” saggiamente scrive il Poeta. Accesso di furore ariostesco sfogato sull’incolpevole bigliettaia.
Nulla mi dice la fortezza neo-rinascimentale, rifiuto il belvedere e le distese di vigneti e giardini all’italiana; ma i soccorrevoli cognati sprezzando il cammino tornano alla macchina e ci offrono sollievo e conforto. Lilla frattanto gioca a far la vezzosa con possenti maschi pelosi che la osservano vogliosi; ma invano!
Ricordo antiche suggestioni giardinesche e propongo il parco di villa Chigi a Castelnuovo della Berardesca. Arriviamo in un altro dei miei paradeisos. Sotto la Torre dell’Orologio alcune bambine mi fermano chiedendo di potermi fare un ritratto e esibendo schizzi in cui illustrano le loro capacità. Rifiuto gentilmente offrendo loro un gelato che viene rifiutato: l’arte non si paga!
E nel tramonto che dolcemente sfuma i contorni ci si avvia verso la città del fiore. Ecco Siena poi tra l’ululo dei motori dei centauri ci si mette in coda. Tre ore e un quarto più tardi di lontano appare il Cupolone.
L’uovo di Pasqua delle vacanze di massa.

Il 22 e 23 aprile l’Italia si mobilita contro gli abusi sui minori: Telefono Azzurro presente in oltre 2.000 piazze italiane

da ufficio stampa Telefono Azzurro

TELEFONO AZZURRO PRESENTE IN OLTRE 2.000 PIAZZE ITALIANE:
“Abbiamo bisogno di tutti per garantire ascolto ai più piccoli al telefono, in chat, nelle carceri, nelle scuole e nelle zone colpite dal sisma” 11 casi gestiti ogni giorno dall’Associazione che a giugno compie 30 anni di attività e di ascolto, al fianco di bambini e adolescenti. La vittima tipo è femmina, vive al nord e subisce abusi in casa.
Ma a quanto ammonta il sommerso?
Il 22 e 23 aprile l’Italia si mobilita contro gli abusi sui bambini. Lo farà insieme a Telefono Azzurro, attesa a giugno al prestigioso traguardo del trentesimo anno di attività al fianco di bambini e adolescenti. L’Associazione sarà presente questo week end in oltre 2000 mila piazze italiane con la campagna di sensibilizzazione “Fiori D’Azzurro – per coltivare il seme del rispetto”.
A questo link le piazze e le località interessate all’iniziativa http://www.nonstiamozitti.azzurro.it/fiori-dazzurro/
I fatti di cronaca all’ordine del giorno ci riportano alla mole di violenza raccontata dai quotidiani, che fa il paio con le segnalazioni che pervengono alle linee di ascolto 1.96.96, e alle linee di emergenza 114 e gestite da Telefono Azzurro, sulla chat di azzurro.it, l’app e i social network. Un orecchio costantemente teso attraverso tutti i mezzi di comunicazione con cui operatori specializzati offrono un primo soccorso a chi trova il coraggio di gridare aiuto, denunciando l’autore di atti di violenza fisica e psicologica, dal vivo o sul web. Ricevendo telefonate cosi:
“L’ultima volta che mi ha picchiata tanto è stato a febbraio … è venuto da me in camera e ha incominciato a picchiarmi con la cinghia perché diceva che non dovevo prendere i brutti voti e da lì ha continuato a picchiarmi forte … a scuola non potevo fare motoria, sennò si vedevano i lividi … la vergogna quando ti succedono queste cose è tanta … vorresti chiuderti in te stessa e scomparire dal mondo…”
“Il compagno della mamma sbatteva la testa di mia madre contro il lavandino e le faceva uscire il sangue e nel frattempo mio fratello (la mia sorellina non era ancora nata) si aggrappava a me … per questo anche oggi quando ha paura di qualcosa vuole stare con me … Qualche volta mi capita di picchiare mia madre di aggredirla con forza…. È più forte di me”.
Alle linee di ascolto 19696 e linee di emergenza 114 il Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro nel corso del 2016 ha fornito informazioni circa a 4.000 casi (2315 all’19696 e 1665 al numero 114), circa 11 bambini aiutati ogni giorno. A fronte di un numero di chiamate pervenute molto consistente, 160.000 chiamate di cui gran parte non erano contestualizzate.

Chi chiama le linee di ascolto
Leggera prevalenza per le femmine rispetto ai maschi (58% vs. 42%), prevalentemente dal nord (40,3%); seguono le regioni del centro Italia (31,1%) e, infine, le Isole e le regioni del sud Italia (28,2%).
Osservando il dato più nel dettaglio, a livello regionale, è possibile osservare che le regioni da cui proviene un maggior numero richieste di aiuto sono la Lombardia (17,3%), il Lazio (13,4%) e il Veneto (10,7%).

I Motivi delle linee di ascolto:
Più 1 caso su 4 gestito da Telefono Azzurro nel periodo di tempo considerato riguarda situazioni di abuso e violenza (21,3%). Quasi 1 caso su 5 (19,4%) dei casi gestiti riguarda situazioni familiari di rischio – ad esempio per assunzione di sostanze alcoliche o stupefacenti da parte dei genitori – o di problemi relazionali– ad esempio conseguenti ad adozione/affido o alla separazione dei genitori. Il 19,1% dei casi è dato dalle richieste di aiuto dovute a difficoltà relazionali con i pari o figure adulte di riferimento. Il 17,4% dei casi riguarda situazioni di difficoltà per situazioni che coinvolgono il benessere dei ragazzi (salute mentale), tra cui ad esempio episodi di cutting o tentativi di suicidio.
La maggior parte (50,5%) delle situazioni segnalate sono di natura intra famigliare: avvengono cioè all’interno delle mura domestiche. Seppur in misura inferiore, avvengono anche a scuola (19,4%). Tra i responsabili del disagio troviamo la Madre (29%), un Amico (28,9%), il Padre (24,5%).
Fatti che quotidianamente si mescolano con il violento urto del danno psicologico dovuto alle forme di violenza dalla durata potenzialmente perenne.
“Abbiamo bisogno di tutti per garantire ascolto ai più piccoli al telefono, in chat, sui social- ha dichiarato il Professor Ernesto Caffo, Neuropsichiatra infantile e Presidente di SOS Il Telefono Azzurro Onlus – Occorre investire nella cultura, supportando realtà perennemente al fianco di chi per natura parte indifeso -. Un piccolo gesto da parte degli italiani ci farebbe sentire meno soli in questa battaglia contro un avversario così grande. Occorre continuare a intervenire nelle scuole per sollecitare i ragazzi a testimoniare, vincere la vergogna e non stare zitti. E’ indispensabile avere le risorse per consentire ai nostri operatori di rispondere al telefono, in chat e sui social prima che sia troppo tardi. Per aiutare sempre più bambini occorre il sostegno di tutti”.
Il Telefono Azzurro è una onlus nata nel 1987 con lo scopo di difendere i diritti dell’infanzia. L’associazione è stata fondata a Bologna dal Prof. Ernesto Caffo, docente di neuropsichiatria infantile all’Università di Modena e Reggio Emilia.
Telefono Azzurro promuove un rispetto totale dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Con le sue attività ogni giorno promuove le loro potenzialità di crescita e li tutela da abusi e violenze che possono pregiudicarne il benessere e il percorso di crescita. Ascolta ogni giorno bambini e adolescenti e offre risposte concrete alle loro richieste di aiuto, anche attraverso la collaborazione con istituzioni, associazioni e altre realtà territoriali.

Il 22 aprile “Earth Day”, Ecolight lancia la campagna: butta il vecchio cellulare nell’EcoIsola Raee

da Ufficio Stampa Ecolight

Dal consorzio nazionale per la gestione dei rifiuti elettronici l’invito ad utilizzare una delle 50 stazioni ecologiche che si trovano in prossimità dei grandi negozi in Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Lazio. Un piccolo sforzo che fa bene all’ambiente

Voler bene alla terra è voler bene al nostro futuro. In occasione della 47esima edizione dell’Earth Day che viene celebrata sabato 22 aprile, il consorzio Ecolight rilancia il proprio impegno in favore dell’ambiente e invita a utilizzare una delle 50 EcoIsole RAEE che si trovano in prossimità di grandi negozi o centri commerciali in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio per smaltire correttamente almeno un rifiuto elettronico di piccole dimensioni. Cellulari, tablet, telecomandi, frullatori, ma anche rasoi, joystick e lampadine a risparmio energetico non più funzionanti possono essere conferite gratuitamente in una di queste stazioni ecologiche dedicate ai RAEE. «Quanti di questi oggetti non più funzionanti rimangono nel cassetto o in cantina in attesa di essere buttati? Per l’Earth Day possiamo fare un piccolo sforzo: liberiamo uno spazio nel cassetto e conferiamo in modo corretto il nostro smartphone che nonostante non funzioni più continuiamo a conservare», dice il direttore generale di Ecolight Giancarlo Dezio. «È un piccolo sforzo che fa bene all’ambiente: infatti questi tipi di rifiuti sono riciclabili per oltre il 90% del loro peso e possono contribuire in modo significativo al recupero di plastica, metalli e vetro da riutilizzare in altri processi produttivi».
Identificati tecnicamente con i Raggruppamenti R4 (i piccoli elettrodomestici e l’elettronica di consumo) ed R5 (le sorgenti luminose), questi rifiuti sono anche quelli più difficili da intercettare: meno di uno su cinque infatti segue un corretto percorso di smaltimento e recupero. Contribuire alla loro raccolta è dare una mano a quanto prevede l’Earth Day. La Giornata della Terra infatti è stata istituita per porre l’attenzione sulla difesa ambientale attraverso la tutela delle risorse naturali nel tentativo di trovare una soluzione concreta alle minacce dei cambiamenti climatici. L’edizione 2017 viene proposta con l’obiettivo di diffondere, da qui ai prossimi tre anni, un’“alfabetizzazione” sui temi chiave: se è vero che tutti hanno diritto a un ambiente sano e sostenibile, è infatti altrettanto vero che ognuno di noi ha una responsabilità attiva nella sua tutela. E il piccolo gesto di differenziare il vecchio cellulare è un inizio.
L’EcoIsola RAEE è un cassonetto automatizzato di dimensioni contenute (1,5×1,2×1,5 metri) destinato alla raccolta dei RAEE appartenenti ai Raggruppamenti R4 ed R5. Per conferirvi i rifiuti, al consumatore è richiesto di indicare il tipo di prodotto da smaltire (se un piccolo elettrodomestico o una lampadina) e identificarsi con la carta regionale dei servizi, quindi inserire il rifiuto nello sportello indicato. A conferma dell’avvenuto conferimento, al termine viene rilasciato uno scontrino. Quando i contenitori interni sono pieni, la macchina avvisa i tecnici per lo svuotamento via sms. I rifiuti conferiti vengono tracciati dal momento del conferimento fino al trattamento e recupero, nell’intento di prevenire il traffico illegale dei RAEE. Inoltre, i cittadini avranno sempre la certezza che i materiali conferiti seguiranno la filiera corretta, con grande beneficio per l’ambiente.

Dove si trovano le EcoIsole RAEE:
Lombardia

Brescia, Leroy Merlin, via Genova 93
Pantigliate (MI), Leroy Merlin, strada consortile vecchia Paullese
Carugate (MI), IKEA, via Artigianato
Caponago (MI), Leroy Merlin, via Galileo Galilei
Lissone (MB), Leroy Merlin, via Nuova Valassina
Nova Milanese (MB), Leroy Merlin, Strada Statale 35 Km 135
Seriate (BG), Leroy Merlin, via Cassinone
Solbiate Arno (VA), Leroy Merlin, via Del Lavoro
Barzanò (LC), Sacchi Unieuro, via Privata G. Sacchi 2
Merate (LC), Sacchi Unieuro, via Turati 4
Veneto
Marcon (VE), Leroy Merlin, via Mattei
Mestre (VE), Leroy Merlin, via Colombara
Mestre (VE), Interspar, via Torino
Mestre (VE), Interspar, via Paccagnella
San Giovanni Lupatoto (VR), Leroy Merlin, via Monte Amiata
Torri di Quartesolo (VI), Leroy Merlin, via Brescia
Piemonte
Torino, Leroy Merlin, corso Giulio Cesare
Collegno (TO), Leroy Merlin, via Nazioni Unite
Moncalieri (TO), Leroy Merlin, via Fortunato Postiglione
Toscana
Sesto Fiorentino (FI), IKEA, via Redi
Campi Bisenzio (FI), centro commerciale I Gigli via San Quirico
Lazio
Roma, Leroy Merlin, via Bruno Pontecorvo
Ciampino (RM), Leroy Merlin, parco commerciale via Kennedy
Emilia Romagna
Bologna, Mediaworld viale Tito Carnacini 43 (parco commerciale Meraville)
Bologna, Centro commerciale Navile, via Cristoforo Colombo 7
Bologna, Centro commerciale Andrea Costa, via Andrea Costa 156
Bologna, Centroborgo, via Marco Emilio Lepido 186
Bologna, Centro commerciale San Ruffillo, via Ponchielli
Bologna, Leroy Merlin, viale Tito Carnacini 43 (parco commerciale Meraville)
Bologna, Bricoman, via del Terrapieno 46
Bologna, Leclerc presso il centro commerciale ViaLarga, via Larga 10
Casalecchio di Reno (BO), LeroyMerlin, via Antonio de Curtis
Casalecchio di Reno (BO), IKEA, via John Lennon 6
Villanova di Castenaso (BO), Centronova, via Villanova 29
Imola (BO), centro Il Leonardo, viale Amendola 129
Ferrara, Centro commerciale Le Mura, via Copparo
Ravenna, Mediaworld via Faentina 165/E
Ravenna, Centro commerciale ESP via Marco Bussato, 74
Faenza (RA), Centro commerciale Le Maioliche, via Bisaura 3
Savignano sul Rubicone (FC), Leroy Merlin, piazza Vespucci 7
Forlì, Centro commerciale Puntadiferro, piazzale della Cooperazione
Modena, Centro commerciale La Rotonda, via Morane 500
Modena, Centro commerciale GrandEmilia, via Emilia Ovest 1480
Modena, Centro commerciale I Portali, viale dello Sport 50
Campogalliano (MO), Conforama, via del Passatore 30
Rimini, IKEA, via Tolemaide 140
Rimini, Le Befane shopping center, via Caduti di Nassiriya, 20
Rimini, Centro commerciale I Malatesta, via Emilia, 150
Rimini, Centro commerciale Perlaverde, via Enrico Berlinguer
Cesena, Centro commerciale Lungo Savio, via Arturo Carlo Jemolo, 110

Domenica 23 Aprile, nel cortile del Castello Estense, “l’Omaggio al Duca” firmato dal Borgo di San Giacomo

da Ufficio Stampa Ente Palio di Ferrara

E’ firmato dal Borgo San Giacomo, l’”Omaggio al Duca” che si svolgerà Domenica 23 Aprile, con inizio alle 11.30 nel cortile del Castello Estense.
Borgo San Giacomo è una delle otto Contrade che, assieme alla Corte Ducale, compongono il Palio di Ferrara.
Per rendere Omaggio al Duca, ai suoi cortigiani ed a tutto il popolo presente, i Contradaioli del borgo che veste i colori giallo e blu ed innalza l’impresa dell’Aquila Bianca, stemma originario della Casa d’Este, presentano alcuni spaccati di quanto offriva la Corte Estense, durante gran parte del Medioevo e del Rinascimento.
Si tratta di un lavoro, frutto di attente ricerche storiche e ricostruzioni filologiche che sottolinea il grande interesse nei confronti di tutte le arti in genere, dalla pittura alla danza, alla musica, alla poesia, senza dimenticare gli esperti in armi.
Riproporre oggi questi eventi così lontani nel tempo, significa entrare con grande passione e rispetto, in un mondo che comunque ci appartiene, in quanto siamo lontani parenti di quelle genti che hanno reso grande la nostra Ferrara, sentimenti che nessuno vuole dimenticare.
Compito del Borgo San Giacomo quindi, sarà quello di accompagnare tutti i presenti, in un viaggio affascinante e suggestivo, attraverso quella meravigliosa e straordinaria epoca.
San Giacomo Viva!