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Giorno: 2 Settembre 2017

La Giostra del Monaco: programma di domenica 3 settembre

Da Organizzatori

Programma di domenica 3 settembre
Dalle 10 tiri di prova dei balestrieri e Torneo di balestra storica “San Giacomo”, IV° Trofeo di “Bagordo italico” battagliola tra armati pesanti e pranzo al campo alla Taverna dell’Aquila Bianca.
Nel pomeriggio esibizioni equestri e Giostra del Monaco, la tradizionale contesa equestre con mazza ferrata tra le Città dell’Aquila Bianca di Ferrara, Este e Grottazzolina.
Come sempre la Maga Pasticciona propone “Bolle fiabe e fate ” laboratori ed animazioni per bimbi .
Alle 21 “Torneo Aquila Bianca” tenzone di arco storico tra le città del Consorzio Terre e Castelli Estensi ed alle 22
Spettacolo di Monaldo Istrio lo Giullare sputafoco e cantastorie
alle 22.30 Cerimoniale di chiusura della Festa con l’accensione del falò ad opera delle frecce infuocate degli arcieri della Contrada San Giacomo e danza collettiva di fine festa

movimento5stelle

Mafia nigeriana: Continua la logica delle percezioni

Da Movimento 5 stelle

Al termine della seduta del Consiglio comunale del 20 giugno 2016, il Sindaco Tiziano Tagliani, commentando su risse e accoltellamenti verificatesi in zona GAD, parlò di “problemi di carattere tribali, etnici e religiosi nella comunità nigeriana”.
Da questa affermazione scaturì una interrogazione del Movimento 5 Stelle di Ferrara (www.comune.fe.it/5193/interrogazione-conflitti-tribali-e-religiosi-all-interno-della-comunit-nigeriana-a-ferrara) che già aveva incontrato la comunità nigeriana nel contesto del dialogo reciproco e integrazione avviato attraverso una serie di incontri con le comunità straniere riunite nella “Consulta Provinciale delle Comunità Straniere”.
Nella risposta al consigliere Claudio Fochi, il Sindaco, legittimamente, delegò il Questore, che produsse un impressionante report contenente saggistica e documentazione criminale afferente all’interrogazione (https://ita.calameo.com/read/0051250176886c8c8df25), con tale profusione di dati e fenomenologia da lasciare sconcertati non solo per l’ampiezza ma anche per la precisione.
È una lettura estiva, moto più elettrizzante (ma anche preoccupante) di un giallo di Agatha Christie o un romanzo di Le Carré o di Stephen King, per una popolazione che solo qualche lustro prima considerava già grave il solo furto di bicicletta.
Il Questore allegò corposa documentazione attestante, a livello nazionale, i fatti seguenti, che estrapoliamo:
 Una vasta struttura criminale con centro decisionale in Nigeria tesa a sfruttare l’immigrazione clandestina per lo sfruttamento della prostituzione, anche di minorenni, con minacce di ritorsioni sulle famiglie e riti woodo e juju;
 La Nigeria come il più importante paese africano per il mercato degli stupefacenti (cocaina, eroina, cannabis, droghe di sintesi) con corrieri sempre dotati di permessi di soggiorno, senza precedenti penali e spesso di sesso femminile;
 400 centrali del crimine individuate in Nigeria;
 Frodi informatiche e trasferimento di denaro sporco attraverso circuiti telematici (Money transfer e non solo). Forme di criminalità chiamate Black Axe e Eiye gestite con sinergie di confraternite universitarie.
La Direzione Nazionale Antimafia (già nel 2012) precisò che si era di fronte ad un “…associazionismo mafioso che permea ogni comunità nigeriana con connotazioni di network criminale legati a gruppi di matrice etnico religiosa“ e raccomandava “approfondimenti su numerose associazioni culturali di mutuo soccorso e religiose (anche a Bologna, n.d.r.)”. Si parlò del sistema delle tre D (donne , droga e denaro).
Si mise in evidenza che l’Italia rappresenta la principale piazza di sfruttamento delle donne che hanno anche un ruolo centrale nel doloroso traffico e sfruttamento della prostituzione dei connazionali.
Nella stessa risposta, il Questore fornì dati sulle operazioni di polizia “Niger”, “Milord”, “Black Summer”, “Black Bishop”, “Notti Bianche”, “Zero Virgola”, “Smell”, “Itako”, “Money Order”, tutte già nel 2006, su traffico di droga, prostituzione, abusivismo finanziario, circolazione transfrontaliera dei capitali, nelle quali emergevano “connotazioni tipiche previste dall’art. 416 bis”. Si menzionò l’operazione del 3 aprile 2006 “Novecento New” tra Ferrara, Occhiello e Parma con 20 nigeriani arrestati.
E tutto ciò solo nel 2006. Vogliamo moltiplicare per altri 10 anni e aggiungere che recentemente è stato rilevato che a Ferrara, statisticamente, la presenza nigeriana è superiore del 60% rispetto alla media nazionale?
Tuttavia, il Prefetto Tortora, rispondendo ad una interrogazione del consigliere di Forza Italia Matteo Fornasini, fatta un anno dopo la nostra, ritiene che nella Città “Il fenomeno non è tale da potersi qualificare come espressione di criminalità organizzata”. In tutta Italia sì, ma a Ferrara no…
Bene, allora ringraziamo il Prefetto per averci comunicato che Ferrara, per quanto riguarda la criminalità nigeriana, vive in un’isola felice, come si evince facendo un bel giretto serale e notturno nelle zone che ormai non citiamo più per non incorrere in pleonasmi.
Nel continuare a puntualizzare che con questo comunicato non abbiamo alcuna intenzione di biasimare la comunità nigeriana di Ferrara (dal nostro piacevole incontro del luglio 2016, infatti, è risultato che i suoi membri hanno un buon livello di integrazione, sono desiderosi di inclusione virtuosa e sono anche preoccupati della presenza di molti loro connazionali meno virtuosi che con questi comportamenti minacciano l’inclusione dell’ampia parte sana della stessa comunità e alimentano un clima di insana diffidenza), ci teniamo invece ad evidenziare la palese discrepanza e incongruità dei dati che emergono confrontando la visione paternalistica e ottimistica del Prefetto con i dati forniti dal Sindaco tramite ricorso al Questore già più di un anno fa.
I cittadini ferraresi sono un po’ stanchi di sentir parlare di “percezioni”, che contrastano con una realtà documentata e se arrivano dal Prefetto, esse sortiscono tutti gli effetti tranne quello di tranquillizzarli, poiché non ci credono più e hanno occhi per vedere.
Claudio Fochi
Ilaria Morghen

Programma per bambini “La Biblioteca in piazza 2017” a Tresigallo

Da Organizzatori

Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con la rassegna per bambini “La biblioteca in piazza 2017”, con un calendario fitto di eventi.
Si parte mercoledì 6 settembre presso il Parco Boeri- ex ospedale (ingresso lato sinistro), dove, a partire dalle ore 17, ci sarà lo spettacolo “I-Paint” di e con Matteo Pallotto, spettacolo di circo, magie e follia in un mondo fatto di barattoli e pennelli. L’ ingresso è gratuito. In caso di maltempo si svolgerà al Teatro ‘900.
Secondo appuntamento in scaletta, quello di mercoledì 13 settembre con “Una gita sul Po,po po po po…”, un’entusiasmante escursione sul Po, da Ro alla giarina (la spiaggia sul fiume) di Pontelagoscuro, a bordo del battello fluviale “Nena”. Sulla nave attività di animazione e laboratori. Il costo è di 5 euro e l’escursione è rivolta ai ragazzi che dai 6 agli 11 anni (max 40 posti). Per prenotare rivolgersi direttamente alla biblioteca o al numero 0533607761. Gli ultimi 4 appuntamenti, invece, si svolgeranno nei mesi di ottobre e novembre per bambini dai 3 agli 8 anni.

Ferrara: Hera al lavoro per migliorare la rete idrica in via del Parco nella frazione di Aguscello

Da Hera

Dal 4 settembre al via i lavori di sostituzione di un tratto della condotta idrica in via del Parco.

Lunedì 4 settembre Hera inizierà i lavori in via del Parco, nella frazione di Aguscello a Ferrara. Si tratta di un intervento che prevede la sostituzione del tratto della condotta idrica esistente che passa sotto la ferrovia. Le opere garantiranno una migliore gestione del servizio idrico nella frazione di Aguscello.

Le opere, del costo di circa 30.000 euro, sono state progettate dai tecnici di Hera che svolgeranno anche la direzione dei lavori. La fine dei lavori è prevista per metà settembre 2017.

La nuova condotta sarà in polietilene, del diametro di 160 millimetri (2 volte più grande di quella esistente), per una lunghezza di circa 35 metri e sarà collocata in via del Parco, in prossimità del lago di Aguscello, con attraversamento della linea ferroviaria.

Per realizzare l’attraversamento ferroviario sarà utilizzata la tecnologia di Trivellazione Orizzontale Controllata (TOC) che consiste nella realizzazione di un foro sotterraneo che costituirà la sede di posa della nuova tubazione. Questa tecnica consentirà di eseguire i lavori senza interferire con il passaggio dei treni che continueranno a transitare normalmente sulla sovrastante ferrovia.

Durante il cantiere saranno introdotte modifiche alla viabilità, mentre ai residenti saranno garantiti gli accessi pedonali e carrabili.

Destinazioni turistiche: dalla Regione 7,5 milioni di euro per la promo-commercializzazione del territorio

Da Agenzia Stampa

In aumento il budget di viale Aldo Moro: da 1,4 milioni di quest’anno per consentire l’avvio delle attività dei nuovi enti ai 6,1 milioni del 2018

Bologna. Definita la nuova organizzazione regionale, viale Aldo Moro destina ora le risorse per realizzare i programmi di attività delle tre Destinazioni turistiche, così come disegnate dalla Legge regionale n. 4 del 2016. Per il 2017, la Regione ha deliberato di dotare i nuovi enti di un budget di 1.400.000 euro per sostenere le spese di avvio. Tali risorse si aggiungono alle assegnazioni già concesse alle Province, pari a 3.100.000euro, per la realizzazione di Programmi turistici di promozione locale (Ptpl) sempre per l’anno 2017.
Per il 2018, l’impegno dell’assessore Andrea Corsini, nella fase di approvazione del prossimo bilancio di previsione, è quello di arrivare ad uno stanziamento di almeno 6.100.000 euro. Si tratta di un sensibile incremento rispetto ai5.252.000 euro concessi prima dell’attuazione della nuova legge di organizzazione sul turismo regionale.

“Siamo ad un punto di arrivo di un percorso che è iniziato con la nuova legge regionale – ha detto l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini – che ha visto in campo Regione, Comuni e i soggetti privati che operano in campo turistico. Questo modello ha assunto una sua precisa fisionomia, ora le Destinazioni turistiche hanno strumenti e risorse per definire le strategie di promozione del territorio. La Regione seguirà l’evoluzione di questo processo e saremo sempre pronti ad affiancare le Destinazioni per la migliore riuscita della loro azione”.

Le Destinazioni turistiche
La Legge regionale n. 4 ha istituito le tre Destinazioni turistiche per la promo-commercializzazione del turismo dell’Emilia-Romagna. Si tratta di Città metropolitana di Bologna, Romagna (Province di Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini) ed Emilia (Province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia). La Provincia di Modena partecipa alle politiche di promo-commercializzazione turistica in convenzione con la Città metropolitana di Bologna.

Il ruolo dei privati: le cabine di regia
Il sistema dell’imprenditoria turistica partecipa alle politiche regionali e locali di promo-commercializzazione attraverso la presenza in cabina di regia regionale, presieduta dall’assessore Andrea Corsini, e nelle cabine di regia delle Destinazioni turistiche.
La cabina di regia delle Destinazioni turistiche prevede la partecipazione dei soggetti privati del settore turistico locale e svolge funzioni di concertazione sulle linee strategiche e programmatiche per lo sviluppo delle attività di promo-commercializzazione turistica dell’ambito di riferimento.

Le linee guida 2018-2020
Nel luglio scorso si è svolta la prima seduta della cabina di regia regionale per definire le Linee guida triennali 2018-2020, poi approvate dalla Regione. In particolare, le Destinazioni turistiche potranno presentare annualmente alla Regione un Programma annuale delle attività turistiche, così articolato:
•Linee strategiche
•Programma di promo-commercializzazione turistica
•Programma turistico di promozione locale

Il Ppct è elaborato dalle Destinazioni turistiche con il coinvolgimento delle rispettive cabine di regia (in cui siedono i rappresentanti del sistema delle imprese) e alla sua realizzazione possono partecipare le imprese turistiche del territorio, secondo le modalità previste dalle Destinazioni stesse.

La nuova legge e i contributi alle imprese turistiche
La Regione ha fissato anche le regole per accedere ai contributi che annualmente sono messi a disposizione per progetti di promo-commercializzazione turistica delle imprese, singole e associate.

Per questa finalità verranno definite ulteriori risorse. Le domande di contributo per l’anno 2018 dovranno pervenire alla Regione entro il 20 ottobre 2017, secondo le modalità previste dal bando pubblicato sul sito: http://imprese.regione.emilia-romagna.it/Finanziamenti/turismo/bando-commercializzazione-turistica-2018.

Alan Fabbri (Ln): “Sacca di Goro. La regione mantenga le promesse”

Da Lega Nord

“Basta promesse: per la Sacca di Goro servono interventi immediati. Dove sono le opere annunciate dalla Regione? L’ente è in ritardo con i lavori ed è urgente sapere se, e quando, le opere necessarie per garantire la tenuta degli allevamenti verranno completate”.

Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna, ha depositato una interrogazione per conoscere lo stato dell’arte delle opere promesse dalla Regione Emilia Romagna a sostegno dell’ambiente della Sacca di Goro, l’anno scorso.
Uno dei problemi più sentiti e che mettono a rischio l’economia dagli allevatori di vongole è la scarsa ossigenazione dell’acqua.

“Con un annuncio ufficiale la Regione, nell’ottobre 2016 si era impegnata ad avviare due cantieri di lavori con un costo pari a 730.000 euro”, spiega Fabbri. “Si tratta di costruire una nuova paratoia sull’argine del Po in località Traghetto a Gorino”, tra le opere più urgenti e importanti per garantire una buona circolazione dell’acqua nella Sacca, in particolare nella zona Traghetto, in forte sofferenza insieme alla zona Vallazza-Bonello, come certificato dai dati dell’Arpae. Inoltre “è urgente realizzare un secondo manufatto in pali di legno necessario per trattenere la sabbia che occlude lo scanno di Goro”.

La conclusione di entrambi gli interventi era stata prevista entro la fine del 2017, invece, ad oggi, “lo stato di avanzamento dei lavori non risulta sufficiente per ipotizzare la conclusione delle opere entro la fine dell’anno”, prosegue il capogruppo.

“Per questo come Lega Nord abbiamo interrogato la Regione per sapere quale sia attualmente lo stato dei lavori per la realizzazione delle opere e se verranno rispettati i tempi di esecuzione”.

IL LIBRO
Andare FuoriRotta

Il tempo delle vacanze concilia il pensiero. Porta a riflessioni che spesso si rimandano, a momenti di pausa che (ri)conciliano spazio e tempo, a correzioni di rotta che si esitavano a intraprendere. Se poi ci si ritrova soli a confronto con lo spazio sterminato e quasi infinito di una verde e avvolgente campagna abbracciata da alti ed eleganti cipressi, in compagnia di un libro che porta lontano, le immagini del nuovo scorrono da sole. Senza più freni. La sensazione di libertà è ancora più netta se fra le mani si hanno i fogli di ‘FuoriRotta: Diari di Viaggio’ di Andrea Segre, dieci anni di curioso e intenso pellegrinaggio da Valona a Dakar, da Pristina ad Accra, da Sarajevo a Ouagadougou, da Tataouine a Baghdad. L’avevo letto, l’ho riletto perché volevo viaggiare ancora, ripercorrere alcuni luoghi.

Segre, giovane regista veneto (nato a Dolo il 6 settembre 1976), viaggia per conoscere le storie dei migranti di cui spesso racconta nei suoi film (basti pensare al bellissimo ‘Io sono Li’ del 2011) ma anche, e soprattutto, per riflettere intensamente sul mondo di cui narra, in uno spazio spesso appena fuori dei suoi (nostri) confini, così geograficamente vicino, ma a volte così terribilmente e incredibilmente lontano. Nel libro, come nell’omonimo progetto lanciato qualche tempo fa per gli under 30 dal regista insieme al fotografo Simone Falso e al cineoperatore Matteo Calore (vedi qui e anche qui) si affronta il tema del diritto al viaggio, cruciale per comprendere come sta andando il mondo. Ce ne è bisogno ora, affannati da tante notizie e situazioni che fatichiamo a comprendere. Viviamo una realtà sempre più polarizzata tra globalizzazione di consumi e comunicazione e difficoltà di interazione tra le persone. Se per i più poveri è difficile viaggiare, per le evidenti difficoltà economiche, per chi invece possibilità ne ha difficile diventa viaggiare per conoscere le persone. I luoghi sono omologati, tutti uguali, asettici, monocolore, stereotipati stile grandi marche che ci rendono tutti simili. Gli aeroporti sono copie l’uno dell’altro, le cose che si vedono anche, si cercano luoghi sicuri che danno certezze proprio nel loro essere identici. Così diventa davvero difficile conoscere la realtà, gli altri per come sono e sentono. Immergersi nell’altro e nell’altrove.
Ecco allora l’importanza del viaggio come esperienza di conoscenza dell’Altro, come veicolo di dialogo, di comprensione, di contaminazione di punti di vista. Non un viaggio esotico alla Chatwin, ma al contrario, un passaggio per quei luoghi anche vicini, magari dietro casa, dove ci sono contraddizioni ed elementi importanti per capire quanto non si è capito, quanto non si è voluto, potuto o cercato di comprendere. Soprattutto in questo momento storico dove tanti viaggiatori ‘non autorizzati’ passano per le nostre terre accaldate e noi possiamo cercare di capire qualcosa in più̀, incontrandoli.

Chi parte Fuori Rotta deve saper fare un viaggio nel momento in cui ha capito cosa va a cercare, pur non sapendo affatto che cosa troverà̀ davvero. Bisogna avere chiare le domande di partenza, sempre, i motivi per cui si va in un luogo, quindi bisogna aver studiato, sapere dove andare a porre le domande. Andare Fuori Rotta non è perdersi, è andare fuori dalla normalità̀ della rotta quotidiana che fornisce il proprio punto di vista ordinario. Questo è il diritto al viaggio. Quello stesso che può essere anche un diritto a vivere una vita migliore. Qualcosa che andrebbe globalizzato, nel rispetto reciproco. Nulla di più attuale.

 Andrea Segre, FuoriRotta: Diari di viaggio, Marsilio, 2015, 216 p.

Immagine di copertina per gentile concessione di Andrea Segre.