Skip to main content

Giorno: 30 Settembre 2017

INTERNAZIONALE
Vaccini sì, vaccini no: se ne parla a Internazionale

Il filo conduttore di questa undicesima edizione di Internazionale a Ferrara è la prospettiva, per guardare e informare dalla giusta distanza (ammesso che ne esista una o solo una).
Proprio da qui è partito il gettonatissimo incontro ‘Il doppio peso dei vaccini’: sabato pomeriggio i posti della Sala dei Comuni del Castello Estense erano già esauriti dalle persone in coda fin da un’ora prima dell’inizio.
Come giustamente ha affermato Ilaria Sotis, giornalista di Rai Radio1 e moderatrice del seminario, il tema dei vaccini divide subito almeno in due categorie, a seconda della prospettiva dalla quale lo si guarda: nei paesi in via di sviluppo c’è una sempre maggiore richiesta di accesso, in occidente al contrario cresce la diffidenza. I vaccini dividono però anche da un altro punto di vista: a seconda che in ballo ci sia la salute pubblica delle popolazioni oppure i profitti delle multinazionali dell’industria farmaceutica.

Una cosa è certa: da qualunque parte lo si guardi il peso di questo settore è importante. Il mercato dei vaccini vale 20 miliardi di euro e il nostro sistema sanitario nazionale investe in vaccini circa 300 milioni. Eppure nel mondo 19 milioni di bambini non accedono ai vaccini e un milione e mezzo di persone muore perché non è stato vaccinato.
“Nei paesi in via di sviluppo un bambino su cinque non è vaccinato”, ha spiegato Rohit Malpani di Medici senza frontiere, “il nostro obiettivo è l’immunizzazione universale”. Secondo Malpani ci sono tre problemi strutturali. I vaccini “non sono accessibili economicamente” per esempio perché non coperti dal sistema sanitario nazionale; “non sono adatti alle condizioni nelle quali operiamo”, perché in molti paesi manca l’elettricità e non li si può conservare correttamente rispettando la catena del freddo; “non esistono vaccini per le patologie che affliggono persone povere in paesi poveri perché le industrie farmaceutiche non ci vedono profitti”.

Ma i vaccini e più in generale i farmaci, che sono necessari per la salute, possono essere considerati alla stregua di qualsiasi altro bene di consumo? Secondo l’economista canadese William Lazonick non è così, perché “c’è un interesse pubblico” ed ecco perché esistono istituzioni sanitarie pubbliche, non ci si deve rassegnare all’idea che “le cure sanitarie siano un prodotto che ci si può o non ci si può permettere”: le cure sono “un diritto”. A suo parere il problema è la “finanziarizzazione delle industrie farmaceutiche”. “I profitti non dovrebbero essere il fine ultimo, ma un mezzo per reinvestire in ricerca e sviluppo e creare così nuovi farmaci migliori e a prezzo più accessibile”; il problema è che “i profitti sono degli azionisti, gli utili vengono perciò redistribuiti fra di loro e non reinvestiti”.
Nel decennio 2006-2016, continua Lazonick, “tra le cinquecento più grandi industrie quotate in borsa censite da Standard and Poor’s diciotto facevano parte del settore farmaceutico per un fatturato totale, sempre in questi dieci anni, di 525 milioni di dollari: 516 di questi sono stati redistribuiti agli azionisti”. Quanto rimane per ricerca e sviluppo? A voi lettori la risposta.
E non è finita qui: secondo un suo studio “nel 2005 trentacinque alti dirigenti di aziende del settore farmaceutico guadagnavano mediamente 35 milioni di dollari”, una retribuzione “strettamente legata alle performance delle azioni di quelle aziende”.

Secondo Luca Arnaudo, dell’Antitrust, in un settore ad alti investimenti come quello farmaceutico “la tendenza all’oligopolio è naturale”. In questo contesto la fortuna dell’Italia, a suo parere, è “la fantastica situazione di trasparenza. Siamo l’unico paese in Europa nel quale tutti i risultati delle gare d’appalto per le forniture sono disponibili e pubblici”: “abbiamo una grande disponibilità di dati”, quello che manca è l’uniformità. Venendo al tema del nuovo piano di vaccinazione, che ha scaldato il dibattito italiano in questi ultimi mesi, Arnaudo premette che l’Antitrust “non se ne deve occupare”, essendo una “questione di politica sanitaria” e non di concorrenza. Ammette però che “qualsiasi politica sanitaria ha una ricaduta sul settore farmaceutico”: “se un vaccino viene inserito in un piano vaccinale nazionale, questa per l’azienda è una garanzia di acquisto perciò non c’è incentivo ad abbassare il prezzo”.

Quasi 300 Comuni e 900 scuole già connesse alla Banda ultra larga, Emilia-Romagna regione digitale

Da Ufficio stampa

Entro il 2020 internet veloce in tutto il territorio regionale. Bonaccini: “Infrastruttura strategica e un forte vantaggio competitivo per continuare a crescere e creare occupazione. Vogliamo attrarre investimenti e talenti, ma anche ampliare le opportunità per tutti”

A Modena – nell’ambito del Festival After – la prima Conferenza nazionale. Da Rimini a Piacenza investimenti per 255 milioni, cantieri già partiti. Un kit per sapere quando la Banda ultra larga arriverà nel proprio comune. A fine anno 3mila punti di accesso libero alla Rete in piazze, luoghi e edifici pubblici

Bologna – Entro il 2020 tutti i territori dell’Emilia-Romagna saranno dotati di servizi in banda ultra larga. Una grande sfida in termini di interventi e cantieri, per un investimento complessivo da 255 milioni di euro, ma anche una vera e propria rivoluzione che migliorerà il modo di vivere, lavorare e conoscere dei cittadini, interessando tutti i settori: scuola, impresa, pubblica amministrazione. Ma non si parte certo da zero: in Emilia-Romagna sono già connessi alla Banda ultra larga 298 Comuni e 885 scuole, un dato, quello degli istituti scolastici, che mette la regione al primo posto in Italia. Inoltre, grazie a Emilia-RomagnaWiFi, entro fine anno saranno 3mila i punti di accesso libero a internet attivi in piazze e luoghi ed edifici pubblici nel territorio regionale, da Piacenza a Rimini.
Il palcoscenico modenese di After, il Festival nazionale del digitale, è anche l’occasione per fare il punto sullo stato di attuazione in Emilia-Romagna e in tutta Italia del Piano banda ultra larga, il progetto cui Governo e Regioni hanno destinato oltre 3 miliardi di euro per dotarsi di una infrastruttura fondamentale per modernizzare il Paese, eliminare le differenze territoriali, realizzare importanti trasformazioni economiche e sociali.

“Il futuro è già qui, ed entro il 2020 vogliamo essere la Regione più digitalizzata d’Italia per creare nuove opportunità di crescita per la società regionale e nuovi posti di lavoro di qualità- ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, intervenendo alla prima Conferenza sullo stato di attuazione del Piano nazionale banda ultra larga-. Gli ultimi dati sulla disoccupazione in Emilia-Romagna, che si è ridotta di un altro punto percentuale in un anno e oggi è al 6,4%, dal 9% di inizio legislatura, ci dicono che la direzione che abbiamo preso è quella giusta e vogliamo fare ancora di più. La banda ultra larga rappresenta una infrastruttura strategica che ci consentirà un ulteriore, innegabile vantaggio competitivo e ci permetterà di attrarre investimenti e talenti, ma anche di ampliare la gamma delle opportunità per tutti. Su questo fronte siamo in prima fila- ha concluso- e ci candidiamo a sperimentare da subito interventi complementari alle infrastrutture, azioni di incentivo all’uso della Rete destinate a cittadini e imprese e a creare le condizioni per avere le stesse opportunità per tutti”.

“Questa prima edizione del Festival After, promossa dal ministero per lo Sviluppo economico, insieme alla Regione Emilia-Romagna e al Comune di Modena, si inserisce in questa nostra strategia per raccontare cosa stiamo facendo, diffondere le tecnologie e coinvolgere tutta la comunità- ha aggiunto l’assessore regionalealle Reti infrastrutture materiali e immateriali e Agenda digitale, Raffaele Donini-. In particolare penso ai giovani, che con questi strumenti hanno grande dimestichezza e sono una ricchezza per il futuro di tutti. L’incontro di oggi è solo uno dei primi che vogliamo fare per spiegare che una rivoluzione è in atto e che è compito di tutti noi realizzarla”.

La Conferenza, alla quale sono intervenuti anche il sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, amministratori di diverse città e regioni italiane, oltre a esperti e operatori del settore, ha dunque permesso fare una panoramica sulla situazione in Emilia-Romagna e sulle ricadute per il territorio.

Quando arriverà la banda ultra larga nel mio comune?

Banda ultra larga istruzioni per l’uso. Grazie a un kit digitale sarà possibile trovare informazioni aggiornate e precise sullo stato di avanzamento e la disponibilità della Banda ultra larga nel proprio comune. In pratica, si tratta di uno spazio web, all’indirizzo http://digitale.regione.emilia-romagna.it/pianobul, realizzato in collaborazione con Lepida Spa, Infratel e ministero dello Sviluppo economico, a disposizione di tutti – amministratori, cittadini, imprese – che raccoglie tutte ciò che serve per prepararsi all’arrivo della banda ultra larga e per interagire con la Regione.

Piano Banda ultra larga in Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna è nel primo gruppo di Regioni che stanno attuando il Piano, anche forte di esperienze di eccellenza come quella sviluppata in centri di ricerca e società in house (Lepida Spa). Gli investimenti complessivi per i lavori di abilitazione alla banda ultra larga ammontano a 255 milioni di euro, di cui 180 milioni di fondi dello Stato per lo sviluppo e la coesione (Fsc) e 75 milioni di fondi regionali derivati dalla programmazione europea: 26 milioni di euro di fondi Fesr e 49 milioni di fondi Feasr. Sono in totale 10 i cantieri aperti finora nel territorio regionale per la realizzazione di infrastrutture in fibra ottica. In tale ambito, l’intervento pubblico riguarda le cosiddette aree bianche, quelle cioè dove non sarebbero arrivati operatori privati, in quanto considerate non redditizie. Fra queste, le zone produttive da abilitare sono state individuate grazie alle segnalazioni pervenute dai Comuni tramite la manifestazione d’interesse Por Fesr 2014-2020.

L’ Agenda digitale della Regione Emilia-Romagna

Oltre ai cantieri per la Banda ultra larga, l’Agenda digitale, il piano della Regione per favorire lo sviluppo digitale del territorio, da tempo realizza interventi di collegamento della rete a sedi strategiche: oggi sono connessi a 1 Giga 298 comuni (sui 333 totali)e 885 scuole (su 1.900). L’obiettivo è raggiungerli tutti per abilitare nuovi servizi a cittadini ed imprese.Nel 2017, poi, è nata Emilia-RomagnaWiFi. Si tratta della rete regionale unica, in partnership con i Comuni e gli enti pubblici del territorio, che permette a tutti di connettersi in modo facile, veloce e gratuito. A fine anno saranno quasi 3mila i punti attivi in piazze, ospedali, biblioteche.
Sono inoltre costanti gli interventi di alfabetizzazione e promozione della cultura digitale e la collaborazione con gli Enti locali per trasformare digitalmente servizi in modo coordinato.

XIX Sagra dell’Anguilla – E’ della Pasticceria Duomo la ‘vetrina più’ del 2016

Da ufficio stampa

CONSEGNATI I RICONOSCIMENTI DEL CONCORSO COLLEGATO ALLA SAGRA
E’ della Pasticceria Duomo la ‘vetrina più’ 2016

Sono stati consegnati, questa mattina a Comacchio a margine dell’inaugurazione della XIX Sagra dell’Anguilla, i riconoscimenti di “Vota l’Anguilla in Vetrina 2016”, l’iniziativa promossa dall’organizzazione della Sagra dell’Anguilla, in collaborazione con Ascom, Cna, Confartigianto e Confesercenti Comacchio – che viene riproposta anche quest’anno – per premiare, attraverso il giudizio dei visitatori della kermesse, gli allestimenti a tema realizzati durante la kermesse in negozi, bar e ristoranti del centro storico. A classificarsi al primo posto l’allestimento del Bar Pasticceria Duomo, di piazza XX settembre, che ha preceduto – ex aequo – Bettin Ortofrutta, Macelleria Franco Luciani, Cartolibreria Mari e Robe di Kappa. A consegnare i riconoscimenti – insieme ai presidenti di Unione Sportiva Volania, capofila nell’organizzazione della Sagra dell’Anguilla, il numero uno della Sagra del Bisat di Cintello di Teglio Veneto – anguilla ospite nel week end d’apertura, insieme ai presidenti territoriali di Ascom e Confesercenti, Franco Vitali e Roberto Bellotti ed ai referenti locali di Cna e Confartigianato, Enrico Zappaterra e Giuseppe Farinella.

In allegato: gli esercenti premiati insieme ai referenti locali delle associazioni di categoria ed alcuni ‘scatti’ dedicati all’inaugurazione della Sagra 2017, con particolare riferimento al vernissage dell’esposizione della “Cena in Emmaus”, dipinto di Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, che rimarrà esposto al Museo Delta Antico fino al 6 gennaio 2018.

Reddito di solidarietà. Tutto ciò che c’è da sapere sul Res: funzionamento, requisiti d’accesso, come fare per ottenerlo

Da ufficio stampa

“Tutti responsabili”, al via la campagna informativa della Regione. La vicepresidente Gualmini: “Uno strumento concreto di sostegno alle famiglie in grave difficoltà economica”

Un sito internet, ma anche opuscoli, locandine e manifesti già a disposizione dei cittadini negli sportelli sociali dei Comuni. Circa 20 mila le famiglie potenzialmente interessate, 35 milioni di euro le risorse stanziate annualmente dalla Regione per realizzare la misura di contrasto alla povertà

Bologna – Come funziona, quali sono i requisiti d’accesso, come fare per ottenerlo. Parte la campagna informativa sul Reddito di solidarietà, lo strumento voluto, ideato e introdotto dalla Regione Emilia-Romagna, che lo finanzia con 35 milioni di euro l’anno.
Si chiama “Tutti responsabili” ed è rivolta principalmente alle persone in grave difficoltà economica in possesso dei requisiti necessari per accedere al sussidio – reddito Isee inferiore ai 3.000 euro e residenza in regione da almeno 24 mesi – che sarà assegnato attraverso una carta acquisti prepagata (di valore variabile da un minimo di 80 a un massimo di 400 euro mensili, a seconda del numero dei componenti delle famiglie).
Ma la campagna si rivolge anche a tutti coloro che lavorano in questo ambito e desiderano conoscere più da vicino il Res: ad esempio gli operatori dei servizi sociali pubblici o del terzo settore, i volontari e chiunque voglia accompagnare un conoscente o un parente in stato di bisogno verso questa nuova opportunità. 20 mila le famiglie potenzialmente interessate su tutto il territorio regionale.

“Il Reddito di solidarietà nella nostra regione può dirsi operativo a tutti gli effetti, e ne siamo particolarmente soddisfatti- sottolinea la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Siamo consapevoli che non si tratta di traghettare una famiglia dalla povertà al benessere, ma abbiamo dato vita ad uno strumento che consente ai cittadini in grave difficoltà economica di affrontare i problemi più impellenti ed allontanare il rischio dell’esclusione sociale. È importante- aggiunge la vicepresidente- diffondere una giusta informazione sul senso e sulle modalità di accesso al contributo che, desidero ancora ancora una volta sottolineare, non consiste in una semplice misura assistenzialistica, ma richiede anche l’accettazione e il coinvolgimento della famiglia in un progetto personalizzato e finalizzato a superare la condizione di povertà per riconquistare, passo dopo passo, la propria autonomia”.

Sul sito www.regione.emilia-romagna.it/res sono disponibili tutte le informazioni sul Res: a chi rivolgersi per inoltrare la domanda, cosa significa aderire ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e inserimento lavorativo, qual è il percorso obbligatorio da seguire per ottenere, e soprattutto mantenere, il contributo economico. Sul portale, inoltre, si possono scaricare i materiali informativi cartacei già a disposizione dei cittadini negli sportelli sociali dei Comuni dell’Emilia-Romagna: opuscoli, locandine, manifesti.

Gli elementi che caratterizzano la campagna

“Tutti responsabili”è lo slogan o, come viene definito nel gergo pubblicitario, l’head-line della campagna, che richiama il significato stesso del Reddito di solidarietà: un’assunzione di responsabilità da parte di istituzioni e cittadini nel sottoscrivere l’impegno a svolgere determinate attività. In particolare: mantenere i contatti con i servizi sociali; dedicarsi in modo assiduo alla ricerca del lavoro e accettare eventuali offerte; partecipare a corsi di formazione o riqualificazione professionale; mandare i figli a scuola, tutelare la propria salute e quella degli altri componenti della famiglia (azioni di prevenzione e cura).
Altro elemento della campagna è il logo veicolato mediante alcuni strumenti editoriali, come l’opuscolo e le locandine, pensati prevalentemente per un’informazione di base rivolta ai potenziali destinatari. Il logo contiene la freccia del simbolo “exit” a suggerire il concetto di Res come via d’uscita dalla povertà

Dopo di noi. Dalla Regione il programma di interventi per l’assistenza e l’inserimento sociale delle persone con disabilità rimaste sole

Da Ufficio stampa

Oltre 13 milioni in tre anni. Bonaccini: “Una risposta alle famiglie che vogliono garantire ai loro cari una vita fatta il più possibile anche di opportunità”

Progetti personalizzati per consentire la permanenza in casa propria o soluzioni alternative alle strutture di ricovero. Convegno a Modena

Bologna – E dopo, quando noi non ci saremo più? Se lo chiedono ogni giorno i genitori che accudiscono figli disabili o persone alle prese con propri cari, anch’essi con disabilità. Una domanda a cui la Regione ha dato una risposta concreta approvando il primo programma regionale di attuazione della Legge nazionale per l’assistenza alle persone con disabilità prive del sostegno familiare, la norma sul cosiddetto ‘Dopo di noi’, che ha portato alla nascita di un fondo nazionale e allo stanziamento per l’Emilia-Romagna di oltre 13 milioni di euro, suddivisi in un triennio.
Il Programma regionale punta favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità e a renderle il più possibile autonome, grazie a programmi di sviluppo delle singole abilità e competenze. Va ricordato che in Emilia-Romagna ogni anno 19mila persone con disabilità possono contare su interventi domiciliari o residenziali e che nel 2017 sommando il Fondo regionale per la non autosufficienza, le quote del Fondo nazionale e quelle del Fondo per l’assistenza istituito con la legge sul Dopo di noi, le risorse disponibili arrivano complessivamente a 478,6 milioni di euro, in aumento rispetto al 2016.

“Vogliamo ascoltare davvero le tante famiglie che vogliono garantire ai loro cari cura e assistenza ma anche il diritto all’indipendenza e a una vita che sia fatta il più possibile anche di opportunità”, afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, intervenuto oggi al convegno su “Dopo di noi. Vita e autonomia dei figli nella disabilità. Prospettive della legge e protagonismo delle famiglie”, nella sede della Camera di commercio di Modena.
“Stiamo investendo risorse e competenze per innovare e potenziare il sistema di welfare regionale- prosegue- con l’obiettivo di portare i servizi direttamente ai cittadini, nei territori, e di creare le condizioni per risposte pensate per la persona e le sue esigenze. Quella sul Dopo di noi è stata una legge doverosa, che abbiamo voluto applicare immediatamente approvando in Giunta il piano regionale di interventi, programmazione condivisa con gli Enti locali e, soprattutto, con le Federazioni delle associazioni delle persone con disabilità, alle Fondazioni Dopo di noi e ai famigliari: in Emilia-Romagna nessuno deve essere lasciato indietro, e a questo lavoriamo quotidianamente”.

Il programma regionale di interventi

Parte dei fondi – 6,6 milioni di euro – è destinata ai Comuni e alle Unioni dei Comuni per attivare e potenziare programmi di intervento che prevedono, laddove le condizioni fisiche della persona disabile lo consentano, soluzioni alternative all’istituto come il supporto per la permanenza nella propria casa di origine o l’accoglienza in abitazioni, gruppi-appartamento o soluzioni di co-housing (un modo di abitare in comunità, che coniuga gli spazi privati con aree e servizi a uso comune) che riproducano le condizioni abitative e le relazioni della casa familiare. Inoltre, si potranno creare condizioni che consentano la permanenza temporanea fuori dalla famiglia in particolari situazioni di emergenza.

E’ poi in corso di realizzazione e approvazione un bando da 2,8 milioni di euro per l’avvio di nuove forme di coabitazione (appartamenti per piccoli gruppi), con almeno una soluzione alloggiativa innovativa in ogni ambito provinciale, favorendo la partecipazione di soggetti privati con comprovata esperienza nel settore dell’assistenza alle persone con disabilità, progetti che devono vedere il diretto coinvolgimento delle persone disabili e delle loro famiglie. Possibile anche l’adeguamento di alloggi, che dovranno mantenere però le caratteristiche delle abitazioni civile, quindi non strutture di accoglienza o case di riposo.

Infine, specifica ancora il programma, per usufruire del sostegno sarà necessaria una valutazione complessiva effettuata da équipe formate da operatori sociali e sanitari, dei Comuni e delle Aziende Usl. Una modalità già consolidata in Emilia-Romagna per l’accesso alle prestazioni del Fondo regionale per la non autosufficienza, che prevede la presenza in ogni distretto di una specifica Unità di valutazione incaricata di accertare gli effettivi bisogni e formulare proposte di progetti personalizzati. Gli altri 4 milioni verranno utilizzati nel 2018.

La legge sul “Dopo di noi”

La norma, approvata il 14 giugno 2016, che “è volta a favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità”, si legge nell’articolo 1 del testo, è importante perché per la prima volta nell’ordinamento giuridico vengono individuate e riconosciute specifiche tutele per le persone con disabilità quando vengono a mancare i parenti che li hanno seguiti fino a quel momento. L’obiettivo della legge è garantire la massima autonomia e indipendenza delle persone disabili, consentendogli per esempio di continuare a vivere nelle proprie case o in strutture gestite da associazioni ed evitando, quando possibile, il ricorso all’assistenza in istituto. La legge, inoltre, stabilisce la creazione di un Fondo per l’assistenza e il sostegno ai disabili privi dell’aiuto della famiglia e agevolazioni per privati, enti e associazioni che decidono di stanziare risorse a loro tutela: sgravi fiscali, esenzioni e incentivi per la stipula di polizze assicurative, trasferimenti di beni e diritti post-mortem. Il Fondo, compartecipato da Regioni, enti locali e organismi del terzo settore, che ha una dotazione triennale di 90 milioni di euro per il 2016, 38,3 milioni per il 2017 e 56,1 milioni dal 2018

Hera apre un eco sportello per la zona est e novità nella raccolta dei rifiuti in centro storico

Da Ufficio stampa

Oggi chiude lo sportello di via Boccaleone 19 e dal 4 ottobre aprirà l’eco sportello nella tensostruttura allestita nel parcheggio scoperto dell’Ipercoop Le Mura per distribuire ai cittadini della zona est tutto il materiale necessario per fare la raccolta differenziata e utilizzare i servizi. Dal 2 ottobre novità per la raccolta rifiuti in centro storico.

Aprirà i battenti il 4 ottobre, l’eco sportello allestito nella tensostruttura allestita nel parcheggio scoperto dell’Ipercoop Le Mura, per fornire ai cittadini della zona est del Comune di Ferrara la tessera dei servizi ambientali (Carta Smeraldo) e informazioni sul nuovo sistema di raccolta rifiuti che coinvolgerà entro l’anno tutto il territorio del comune di Ferrara.

Oggi, dopo un mese di attività, l’eco sportello di via Boccaleone 19, a Ferrara, a servizio dell’utenza del centro cittadino ha chiuso i battenti. Ora il testimone passa allo sportello sotto la tensostruttura allestita nel parcheggio scoperto dell’Ipercoop Le Mura che resterà attivo da mercoledì 4 ottobre a martedì 31 ottobre, con orario continuato dalle ore 8.30 alle 19.30, dal lunedì al sabato.
L’erogazione dei biglietti numerati dell’eliminacode terminerà alle ore 19.15, ovvero 15 minuti prima dell’orario di chiusura dello sportello.

L’eco sportello
Per rendere più fluida l’affluenza agli sportelli i cittadini possono recarsi al ritiro della tessera, rispettando la data indicata sulla lettera di convocazione, oppure recarsi anche in altra data, secondo le proprie necessità. È possibile svolgere le pratiche anche senza appuntamento. Si consiglia comunque il pomeriggio perché si riduce la frequenza agli sportelli.
Per il ritiro della tessera è indispensabile essere in regola con la propria posizione Tari. Nel caso sia necessario regolarizzarla, è possibile rivolgersi, negli orari e giorni di apertura, all’ufficio comunale Tari di Via Maverna 4, Ferrara o al numero verde 800654866.
Presentendosi allo sportello, si potrà ritirare il numero eliminacode, accomodarsi in un’area di accoglienza e nell’attesa provare, assistiti da un operatore, la calotta di cui saranno dotati i nuovi cassonetti stradali dell’indifferenziato.
Alle postazioni servite dagli operatori di Hera, il cliente potrà ritirare le proprie tessere per i servizi ambientali (Carte Smeraldo).

Da lunedì 2 ottobre novità nella raccolta rifiuti in centro storico
Nei prossimi giorni, in centro storico, verrà attuata una modifica nella raccolta dei rifiuti.
Per chi usufruisce del servizio di raccolta porta a porta, dal 2 ottobre, sarà sospeso il ritiro a domicilio dei sacchi neri. I rifiuti indifferenziati dovranno essere conferiti nei cassonetti stradali grigi di tipo tradizionale o con calotta via via che verranno collocati. Continueranno a essere ritirati a domicilio i sacchi gialli della plastica e i sacchi azzurri della carta ma con alcune modifiche al calendario del servizio.
Per le utenze domestiche, la giornata di raccolta della plastica, con il sacco giallo, sarà effettuata il mercoledì e non più il martedì con orario di esposizione dei sacchi dalle 7 alle 8.30. Mentre la carta, con sacchi azzurri, continuerà a essere ritirata il giovedì con orario di esposizione dei sacchi dalle 7 alle 8.30.
Per le utenze non domestiche, il servizio di raccolta della plastica, oltre a essere svolto nella giornata di mercoledì, sarà svolto anche il lunedì e il venerdì, con esposizione dei sacchi gialli dalle 7 alle 8.30. Mentre la carta continuerà a essere ritirata il giovedì con orario di esposizione dei sacchi azzurri dalle 7 alle 8.30 e il cartone continuerà a essere ritirato tutti i giorni non festivi con orario di esposizione dalle 12.30 alle 13, in prossimità della propria attività.

Chi conferisce i rifiuti utilizzando i cassonetti stradali, conferirà, come sempre, i rifiuti indifferenziati nei cassonetti stradali grigi, utilizzando quelli con calotta via via che verranno collocati. La calotta serve a limitare la quantità di rifiuto conferito e si apre solo utilizzando la Carta Smeraldo. Nei cassonetti con la calotta potranno essere inseriti ogni volta solo sacchetti dei rifiuti dal volume massimo di 30 litri.
Per aiutare i cittadini coinvolti a familiarizzare ulteriormente con i nuovi contenitori, inizialmente sarà consentito conferire liberamente ai cassonetti dell’indifferenziato, senza necessità di utilizzare la tessera per aprire la calotta, ma semplicemente premendo un pulsante. Tale periodo di “prova” avrà una durata limitata. Successivamente i cassonetti potranno essere utilizzati solo con la Carta Smeraldo e il pulsante di libera apertura verrà disattivato.
Per una migliore qualità della raccolta, anche il cassonetto marrone per la raccolta di sfalci e potature si aprirà solo utilizzando la Carta Smeraldo mentre i bidoni stradali dell’organico saranno dotati di un coperchio con foro che permetterà unicamente l’introduzione degli appositi sacchetti da 10 litri.
I contenitori dei rifiuti differenziati per carta, vetro, lattine, plastica e rifiuto organico non subiranno modifiche, saranno presenti in tutte le isole ecologiche e si apriranno normalmente, senza l’utilizzo della tessera.

L’obiettivo del progetto è arrivare al 70% di raccolta differenziata
Le recenti normative in materia di rifiuti introdotte dalla Legge Regionale n.16/2015 e il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti impongono di raggiungere l’importante obiettivo del 70% di raccolta differenziata entro il 2020.
Ferrara si sta preparando a raggiungere questo traguardo e per ottenerlo ha introdotto una nuova modalità di raccolta che è stata sperimentata nell’autunno del 2016 a Pontelagoscuro e che progressivamente verrà estesa, nel 2017, a tutto il territorio comunale, per poi arrivare all’applicazione della tariffa puntuale a partire dal 2018. Il Comune estense sarà così il primo comune capoluogo dell’Emilia-Romagna a realizzare concretamente il passaggio alla tariffa puntuale proposto nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.

Festa dei Nonni lunedì 2 ottobre alla scuola primaria Manzoni

Da Istituto Comprensivo 2

Lunedì 2 ottobre alunni, docenti e famiglie delle classi della Scuola Primaria Manzoni celebrano la Festa dei Nonni. Una ricorrenza nazionale stabilita per legge ogni 2 ottobre, giorno in cui la Chiesa cattolica celebra gli angeli custodi, per “celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale”.
La Scuola Primaria di via Don Zanardi li festeggia ogni anno scolastico a partire dal 2013 e anche in questa occasione dedicherà loro un momento celebrativo fatto di letture, canti e danze curate dall’insegnante di musica Anna Maria Laudicina e da tutti i docenti. Dalle ore 9.30, a partire dalle classi prime, gli alunni si alterneranno per accogliere i nonni nell’area cortiliva della scuola.assieme ai propri insegnanti: Maria Grazia Marchitiello, Veronica Tonello, Giorgia Boccaccini, Rita Conato, Stefania Ferroni, Daria Chiari, Cinzia Travagli, Paola Paratelli e Claudia Titi. La mattinata si concluderà con la realizzazione di due danze preparate dalle classi quinte in collaborazione con i docenti di strumento dell’ indirizzo musicale Boiardo, Valeria Astolfi (flauto) e Gianluigi Cavallari (violino), che li accompagneranno dal vivo.

ArteCento proposte

Da Ufficio stampa

Artecento Associazione Culturale invita soci e amici alla proiezione di (The) Hours Presentazione di
Chiara Cretella Università di Bologna

(The) Hours è un film del 2002 diretto da Stephen Daldry e basato sul romanzo di Michael Cunningham vincitore
del premio Pulitzer. Per il difficile ruolo di Virginia Woolf, Nicole Kidman è stata premiata con l’Oscar alla miglior
attrice. Anche le altre due protagoniste Meryl Streep e Julianne Moore hanno ottenuto validi riconoscimenti. La
Moore è stata anch’essa candidata all’Oscar mentre la Streep è stata candidata al Golden Globe per la migliore
attrice in un film drammatico e ai BAFTA. Tutte e tre le interpreti al Festival internazionale del cinema di
Berlino sono state premiate con l’Orso d’argento per la migliore attrice.
Sabato 7 Ottobre 2017 ore 17,15
Sala Artecento Via Campagnoli, 8 Cento FE
Si prega gentilmente di non accedere in sala a proiezione iniziata

ARTECENTO A.C. Via Torquato Tasso, 20 44042 Cento (Ferrara) Tel. 051 7162598 335 7788457 artecento@gmail.com propone LE VISITE GUIDATE N. 381 Domenica 15 Ottobre 2017 Rovigo Palazzo Roverella
Secessioni – Monaco Vienna Praga Roma
L’onda della modernità

L’esposizione, curata da Francesco Parisi, proporrà per la prima volta un panorama complessivo dei
quattro principali centri in cui si svilupparono le Secessioni: Monaco, Vienna, Praga e Roma e ne
evidenzierà differenze e affinità nei diversi linguaggi espressivi.
Nella rassegna verranno messi in evidenza gli esiti modernisti della secessione monacense, il trionfo
del decorativismo della secessione viennese, il visionario espressionismo del gruppo Sursum
praghese fino al crocevia romano e alla sua continua ricerca di una via altra e diversa.
In mostra opere – molte di esse per la prima volta in Italia – di Klimt, Schiele, Hevesi, Heine, von Stuck,
Strahatman, Casorati, Moser, Vachal, Nomellini, Czeschka, Horejc, Auchentaller e molti altri.
Ore 07,50 esatte – Partenza in auto dal p.le Bonzagni di Cento per la stazione F.S. di S. Pietro in Casale dove
prenderemo il treno per Rovigo. Il rientro è previsto per le ore 17,00/18,00 circa.
La quota di partecipazione (trasferimenti, ingressi e audioguide) è pari ad € 23,00 ed è pagabile nel corso del
viaggio.
Previo accordo sul luogo in cui incontrarci, anche i soci non residenti a Cento possono senz’altro venire con noi.
Informazioni ed iscrizioni presso i consueti recapiti entro giovedì 12 ottobre.
Artecento A.C.

MEMORABILE
Il fascino senza tempo de “I fiori del male”

Recente pubblicazione della casa editrice digitale Tiemme Edizioni (www.tiemme.onweb.it) è il discusso ‘I fiori del male’, del “poeta maledetto” Charles Baudelaire, già reperibile in tutte le più aggiornate librerie del web.

‘I fiori del male’ di Baudelaire è considerata una delle opere poetiche più influenti, celebri e innovative non solo dell’Ottocento francese ma di tutti i tempi. Il lirismo aulico, le atmosfere surreali – di un modernismo ancora reduce della poesia romantica – e lo sfondo spesso vagamente sinistro, guadagnarono all’autore l’appellativo di poeta maledetto: chiuso in se stesso, a venerare i piaceri della carne e a tradurre la propria visione del mondo in una comprensione di infinita sofferenza e bassezza. L’intenso misticismo del linguaggio in un rigore formale distaccato affrontano temi metafisici, teologici ed esotici.

Charles Pierre Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867) è stato un poeta, critico letterario, critico d’arte, giornalista, filosofo, aforista, saggista e traduttore francese. È considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave del simbolismo, affiliato del parnassianesimo e grande innovatore del genere lirico, nonché anticipatore del decadentismo. ‘I fiori del male’, la sua opera maggiore, è considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale.