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Giorno: 27 Ottobre 2017

Concerto corali femminili Sala della Musica

Da Organizzatori

FERRARA – Nell’ambito della XXIX Rassegna corale “Mario Roffi” il Circolo Frescobaldi ospita nel proprio cartellone, sabato 28 ottobre 2017 alle ore 17, un concerto di corali femminili alla Sala della Musica di Via Boccaleone 19 (Ferrara). L’iniziativa è realizata in collaborazione con l’Accademia Corale Vittore Veneziani.
Parteciperanno l’Ensemble femminile Vittore Veneziani di Ferrara, diretta da Maria Elena Mazzella; il Coro femminile Collegium Musicum Almae Matris dell’Università di Bologna diretto da Enrico Lombardi e il Complesso vocale femminile SolEnsemble di Padova presieduto da Bianca Simone.
La Veneziani proporrà il Vidi Speciosam e le Litanie di Raphaella Aleotti.
Il Collegium Musicum bolognese proporrà l’inno Wie lieblich sind deine Wohnungen di Joseph Gabriel Rheinberger e 4 Gesänge op.17 di Johannes Brahms e qui il canto sarà accompagnato dai corni di Federico Brandimarti e Giorgio Bettineschi e dall’arpa di Davide Burani.
Il SolEnsemble patavino proporrà cante di autori antichi ma anche autori novecenteschi come Zoltan Kòdaly, Adriano Lincetto e Angelina Figus.
L’ingresso al concerto è a prezzi popolari: 5 euro gli interi, 3 euro i ridotti.
Lo stesso giorno, nella mattinata, Maria Elena Mazzella con il Coro da camera della Vittore Veneziani terrà una lezione-concerto al Liceo Ariosto di Ferrara.

Marcature “CE” a Calottapoli

Da Paolo Giardini

L’entusiasmo in Comune è alle stelle. La mitica Calotta herana sta collocando Ferrara fra gli “High Fashion Slums”, un settore chiaramente di nicchia. Ciononostante, un invidioso consigliere d’opposizione trova il pelo nell’uovo facendo notare una coppia di carenze nel gioiello herano: l’inesistente marcatura CE e l’inesistente sicurezza igienica della leva manuale.
Peccato che la coppia sia storpia: la prima carenza è incontestabile, la seconda no. “L’è ‘na scarpa e ‘na zavata”, si usa dire. E non può sfuggire, neppure a chi ama Hera con lo stesso entusiasmo di Catone per Cartagine, che tanto scrupolo igienico stride con l’indifferenza per tutto il resto in città, dalle tastiere bancomat lerce, ai soldi pieni di batteri passati di mano in mano senza guanti, ai carrelli della spesa afferrati anche da chi ha la rogna, e così via.

La marcatura CE, invece, è questione seria. In Europa è un diritto consolidato per tutti i consumatori e un dovere per chi immette in commercio dei prodotti.
Finora le Calotte herane spacciate a Ferrara sono senza il CE (che non vuol dire China Export), forse per implicita ammissione che l’accrocco è hi-tech come una grattugie a manovella; oppure significa che Hera, considerando Ferrara di sua proprietà (come risulta anche ai ferraresi) lasci perdere le Norme, che sono l’ultima preoccupazione quando si sbrigano le faccende in casa propria. Nulla di strano, pure la giudiziosa nomenklatura sovietica si comportava così.

Comunque sia, fuori dal cortile di Hera la sua Calotta senza la marcatura CE è fuorilegge, dato che l’obbligo del marchio vige per tutti i prodotti contemplati in una direttiva comunitaria, e le Direttive riguardanti a vario titolo la Calotta non mancano. Per individuarle è facile, basta farsi qualche semplice domanda per chiarire, con le risposte, se la Calotta herana debba avere il marchio CE. Eccone alcune, le più intuitive:
1 – È un apparecchio prodotto e venduto in Europa? (Non dimenticando che l’Italia si trova ancora in Europa, per quanto a molti possa sembrare strano.)
2 – È anche uno strumento di misura, almeno in una delle varie accezioni del termine?
3 – È un prodotto con equipaggiamenti elettronici interni di comando e raccolta dati, che in caso di rottura, guasto o malfunzionamento provoca disservizi pubblici e perdita di dati sensibili?
4 – È realizzata da un costruttore diverso da quello del cassonetto in cui viene collocata? Cioè venduta (in Europa) da azienda diversa da quella che fornisce ad Hera il prodotto assemblato che vediamo?
Le risposte esatte corrispondono tutte a “SI”, ovviamente. E ad ogni SI corrisponde una Direttiva riconducibile all’obbligo della Marcatura CE. Risultato divertente, no? Chissà se i consiglieri comunali di maggioranza, i serissimi votanti a scatola chiusa per definizione, riusciranno a cogliere l’umorismo di questi SI che suonano esattamente come quelli devotamente pronunciati da loro obbedendo agli ordini ricevuti dal partito e/o da Hera. Ma non lo sapremo mai, immagino.

Paolo Giardini

Comitato d’Onore 50° Palio

Il Palio di Ferrara si prepara a vivere un anno straordinario. Nel 2018 infatti, la manifestazione divenuta, nel tempo, punto di riferimento per migliaia di giovani e delle loro famiglie, oltre che un potente veicolo promozionale per il territorio, taglia il traguardo dei cinquant’anni, per quanto riguarda la sua storia moderna. L’evento non poteva di certo, passare inosservato e così, come ha sottolineato il Presidente dell’Ente Palio, Stefano di Brindisi, nel corso di un incontro ospitato nella sala degli arazzi in Municipio, si sta studiando un ricco programma di iniziative, che andranno ad aggiungersi a quelle più tradizionali e destinate a coinvolgere tutta la città. All’incontro erano presenti: Marcella Zappaterra Consigliere Regione Emilia Romagna, Antonio Rosignoli Direttore Banca Popolare Emilia Romagna – Ferrara-, Paolo Govoni Presidente Camera di Commercio Ferrara, Matteo Ludergnani Presidente del Consorzio Visit Ferrara. Introduce l’incontro Stefano Di Brindisi, Presidente Ente Palio, che anticipa, che, nel corso del prossimo mese di dicembre verrà illustrato alla stampa e alla cittadinanza il Programma delle Manifestazioni e delle Celebrazioni del 50° del Palio di Ferrara. Il Sindaco, Tiziano Tagliani, Presidente Onorario dell’Ente Palio, ha sottolineato il carattere sociale del mondo del Palio, che non è solamente finalizzato alla pratica agonistica delle gare, ma trova ampio spazio nel tessuto sociale della nostra città, con le numerose iniziative realizzate dalle Contrade. “Per il momento non esiste ancora un programma, verrà presentato illustrato prossimamente”, ha sottolineato il sindaco Tiziano Tagliani, mentre l’Assessore con Delega al Palio, Aldo Modonesi, nel suo intervento, ha anticipato la possibilità di organizzare il 28 aprile 2018, una grande Serata di Gala, e, una grande sfilata che ripercorrerà lo stesso percorso fatto quello stesso giorno. L’Assessore inoltre si è complimentato con il Consigliere Regionale Marcella Zappaterra per la legge sulle Rievocazioni Storiche Emiliano Romagnole, auspicando l’approvazione della legge nazionale, che disciplini tutte le manifestazioni storiche che si tengono in giro per l’Italia. Verrà organizzata una grande mostra che ripercorra, tutto il cammino compiuto dal Palio di Ferrara, dalla fondazione della manifestazione, iniziata grazie alla lungimiranza e tenacia di Nino Franco Visentini, fino ai giorni nostri. Inoltre ha manifestato la possibilità di proiettare, grazie alla disponibilità della Famiglia Sturla, il film del Palio di Ferrara del 1933, e, si sta studiando la possibilità di creare un archivio on-line con tutto il materiale disponibile, infine ha svelato la possibilità di ospitare, nuovamente, i Campionati Nazionali Sbandieratori e Musici, nel prossimo mese di Settembre.

La Camera di commercio consegna i riconoscimenti Francesco Viviani agli studenti più meritevoli

Sabato 28 ottobre, alle ore 9.15, presso Ferrara Fiere si terrà la 31^ edizione della cerimonia di consegna agli studenti più meritevoli dei Riconoscimenti Francesco Viviani, insigne educatore che seppe trasmettere ai suoi allievi un patrimonio morale fatto di cultura, di dignità, di equilibrio e di tolleranza. “Sarà certamente – ha sottolineato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara – un’occasione di festa ma, soprattutto, di riflessione sul presente e sul futuro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, su quello della società di cui sono e saranno struttura portante”.

Nel corso della cerimonia saranno premiati come ormai è tradizione, alla presenza delle massime autorità cittadine, gli studenti, residenti nella provincia di Ferrara, che, nell’anno scolastico 2016-2017, si sono diplomati con il massimo dei voti. I premiati sono 126: 77 ragazze e 49 ragazzi. Ben 27 hanno raggiunto il 100 con Lode e 9 di loro hanno conseguito il diploma in scuole fuori provincia.

“Disponiamo – ha proseguito il presidente della Camera di commercio – di eccellenze straordinarie, di filiere che esprimono qualità apprezzata in tutto il mondo, accanto a settori con difficoltà e ritardi. Dare al lavoro la centralità che merita vuol dire conoscere le differenze, e selezionare le scelte strategiche. Vuol dire favorire innovazione e investimenti, aiutando le stesse imprese a far crescere le proprie dimensioni. Ovviamente si confronteranno idee e soluzioni diverse, ma l’attitudine dei giovani a diventare protagonisti della propria storia costituirà sempre l’energia vitale del Paese e delle nostre comunità. Questa spinta, la loro spinta, vale più di qualunque indice economico”.

VII edizione d’”Immagini amiche” segnalazioni aperte entro il 30 ottobre

Da Organizzatori

Ribaltare il punto di vista sull’immaginario femminile valorizzando coloro che si sono spesi proponendo linguaggi creativi positivi, consapevoli e non lesivi della dignità della donna è l’obiettivo del Premio Immagini amiche, promosso dall’UDI, Unione Donne in Italia, e ospitato dal Comune di Ferrara, con il patrocinio della Presidenza del Parlamento Europeo, del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Camera dei Deputati, e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

“Quando abbiamo dato vita a questo premio, sette anni fa – dichiara la giornalista, Presidente del Premio Immagini amiche Daniela Brancati – eravamo nel pien o di una forte indignazione delle donne verso un modo di comunicare che le umiliava, le offendeva e nel migliore dei casi le dipingeva come soprammobili graziosi e superflui. Oggi questa forte indignazione e il movimento di piazza che ne era la prova, si è attutita. Ma i problemi restano. La situazione di certo è molto migliorata e qualche merito lo abbiamo avuto anche noi, non invocando censure improponibili, né limitandoci ad additare pratiche negative. Piuttosto dimostrando con esempi di successo che una diversa comunicazione è possibile, che coniugare efficacia della comunicazione e responsabilità sociale si può . Che non serve mortificare le donne per far si ascoltare e che probabilmente consumatori e consumatrici possono riconoscersi maggiormente nella r iproposizione di modelli più aderenti alla complessità della società. Prova ne sia che grandi marchi internazionali ormai adottano storie e racconti assai corretti “.

C’è tempo fino al 30 ottobre per segnalare le pubblicità rispettose e amiche delle donne che concorreranno alla VII edizione del Premio Immagini Amiche, ispirato alla risoluzione del Parlamento Europeo, votata il 3 settembre 2008, relativa all’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità fra donne e uomini, che ha l’obiettivo di valorizzare una comunicazione che, al di là degli stereotipi, veicoli messaggi creativi positivi. Il concorso intende stimolare pubblicitari e aziende committenti a una creatività socialmente responsabile prevedendo cinque sezioni: affissioni, pubblicità televisiva, pubblicità stampata, programmi televisivi e siti web. Chiunque, fino al 30 ottobre può segnalare le pubblicità rispettose dell’immagine delle donne all’indirizzo premioimmaginiamiche@gmail.com

“ E’ importante far capire che esistono modalità virtuose per comunica re il femminile e le relazioni fra i generi , c ome Ud i siamo impegnate da sempre nella promozione delle libertà femminili che passa no anche da una riv endicazione del nostro ruolo nelle n arrazioni che ci riguardano: stampa e televisione, ma ancor più spot e pubblicità, spesso tendono a riproporre e perpetuare pregiudizi e distorsioni che è cruciale saper riconosc ere e correggere – ha detto Vittoria Tola, Responsabile nazionale Udi – resta da fare ancora molto lavoro di sensibilizzazione ed educazione che deve partire in primo luogo da adulti /e e insegnanti che nelle scuole devono saper coinvolgere ed indirizzare ragazzi e ragazze , per arrivare ai media e alla politica, perché la battaglia c ulturale contro gli stereotipi di genere si pu ò vi ncere con una sinergica alleanza fra generazioni nei diversi ambiti : l ’adesione sempre più ampia di scuole, Comuni ed istituzioni ci fa ben sperare ”.

Il coinvolgimento delle scuole rappresenta una parte fondamentale del Premio Immagini amiche che prevede anche una giuria studentesca speciale, composta da ragazzi e ragazze degli istituti ferraresi, a fianco della Giuria del Comitato d’onore composti da personalità del mondo della cultura, della comunicazione, della politica e delle istituzioni.

Su segnalazione delle associazioni femminili saranno infatti attribuiti un premio alle scuole e una menzione speciale alla città che avrà tenuto comportamenti virtuosi sulle immagini amiche. La selezione sarà effettuata secondo i criteri previsti dal Regolamento del Premio.

“Ospitiamo con orgoglio il premio Immagini amiche di cui condividiamo pienamente i valori culturali vedendo inoltre con favore l’adesione delle scuole ferraresi perché crediamo che il lor o coinvolgimento sia la migliore garanzia per un futuro di pari dignità per la cittadinanza tutta – ha dichiarato il sindaco Tiziano Tagliani – Il Comune di Ferrara si è particolarmente distinto nel corso degli anni per le azioni di sensibilizzazione sulle politiche di pari opportunità e partecipazione delle donne in ogni ambito della vita sociale e politica della nostra comunità, caldeggiando, inoltre, una comunicazione rispettosa della loro immagine e del loro ruolo in seno alla società. Le iniziative sul settantesimo del voto femminile che hanno reso omaggio alla figura di Luisa Gallotti Balboni, prima sindaca della città nonché Senatrice, e il bassorilievo dedicato ai Gruppi di difesa della donna realizzato dal liceo artistico ‘Dosso Dossi’ di Ferrara, sono solo gli ultimi atti esemplificativi e concreti che l’Amministrazione ha inteso compiere per favorire un percorso di valorizzazione e riconoscimento delle donne”

La cerimonia di premiazione avverrà al Teatro comunale “C. Abbado” di Ferrara, lunedì 20 novembre 2017 dalle ore 10.00.

http://www.premioimmaginiamiche.it

BORDO PAGINA
Dj Afghan intervistato per Soul Shakedown Party di Radio Fujiko di Bologna

E’ probabilmente il più importante musicista “totale” (per dirla con Adriano Spatola) contemporaneo ferrarese, famoso in tutta Europa e non solo dove spesso da anni è protagonista come Dj d’avanguardia postpop o meglio, vista certa costante cifra sound di Andrea Manservigi (il suo vero nome diversamente alias di Afghan), reggae euroafro, con live set nei più prestigiosi palcoscenici del genere, secondo noi persino afrofuturismo doc per l’attenzione musicale culturale etnica specifica o meglio con un neologismo technetnica.
Non ultimo come produttore musicale di fama stessa internazionale con Soulove Records. “Critica” per la cronaca unanime tra i diversamente “addetti” ai lavori, tutti postavanguardisti, come dimostra anche l’intervista special guest in Soul Shakedown Party, in questi giorni (puntata-episodio dello scorso 24 Ottobre) a cura del noto altrettanto Dj e radio art director, Pier Tosi….per la storica emittente libertaria di Bologna, Radio Città Fujiko.
Binomio che, come ben evidenziato nell’audio radio intervista, parte da lontano, dal mitico Link bolognese degli anni ’90. A Ferrara Afghan è noto per il grande esperimento per circa 15 anni di High Foundation Festival, mai avanguardia del genere musicale in città, con ospiti di fama internazionale o tra certa diversamente nicchia culturale e artistica ben nota e spesso ancor di più fuori mura, in Italia e non solo, sempre dinamica e plurigenerazionale visto che Afghan calca le scene appunto da fine secolo e fine secondo millennio.
Numerose anche le collaborazioni autoctone, Strike, Franco Ferioli, Andrea Amaducci, Eva De Adamo, Max Czertok eccetera eccetera, musica e video o semplicemente arte “elettrica” ed “elettronica” e semplicemente come produttore inventore del logo Soulove Records, noto a livello appunto internazionale! E tale altitudine, come anche in altri casi di ferraristi molto creativi (è) soprattutto fuori dai sempre malware provinciali che inquinano anche come noto le istituzioni, non necessariamente negative in ambito culturale, ma, piaccia o meno poco inclini a ottimizzare il talento local vero global se non filtrati da genuflessioni ben note o comunque tacite di Corte (e ideologia naturalmente neppure ormai dissimulata: lo stesso Afghan, non indolore in tal senso la fine pochissimi anni fa proprio di High Foundation).
Così il curatore del programma radiofonico e dell’intervista ha presentato la puntata-episodio con come incipit nel sito attinente proprio Afghan (e integrale l’intervista, dove Afghan e Soulove Record sono stati subito evidenziati di spessore internazionale per il raggae mondiale). Artista eclettico, poliedrico, quasi sempre in tour oppure in Studio, Afghan, nel settore, è quasi una specie di Brian Eno per il dinamismo e la sua innata quasi facile combinatoria dei suoni e dei puzzle sonori come un alchimista…:
Soulove Records Special: Afghan di persona in studio ci racconta gli sviluppi di questa ottima etichetta con base a Ferrara – Nuovo singolo in vinile per Alpheus sulla madrilena Liquidator Sempre su Liquidator ottimo album per Keith & Tex Grande tune con la chitarra del veterano Ernest Ranglin dal progetto Havana Meets Kingston Sly & Robbie producono il talentuoso giovane cantante Junior Militant Nuova compilation dedicata alla dancehall Studio One su Soul Jazz: Alton Ellis e Johnny Osbourne Il resto della parte vintage: Dennis Alcapone, Roman Stewart, Mighty Diamonds, Freddie McKay, Hugh Mundell, Fred Locks…” .
Ulteriormente ecco, più o meno, la trama e il divenire dell’intervista: una costante segnalazione della scena underground Raggae 2.0 (tra numerose sottomenu variabili del genere) e delle molteplici sinergie internazionali di Afghan, attuale e anche storica, a partire dalle proprie sinergie stesse e concerti e produzioni e progetti di ieri e oggi e prossime.
Ancora molto recentemente Afghan in tour francese con una deliziosa querelle laterale. In Francia le iniziative di Afghan e dei musicisti in generale prescelti, sono selezionate secondo criteri meritocratici. praticamente prodotti e curati dal sistema pubblico come scommessa sui talenti e la creatività, tra nomi già noti o emergenti, in Italia, ad esempio a Ferrara, sulla fine di High Foundation abbiamo già detto…come esempio sintomatico di certo andazzo con lo Stato latitante o sinergico con gli artisti in generale o comunque troppo spesso secondo logiche politichesi o diversamente solidali, amici degli amici e cosi via il girotondo… Logiche politichesi totalmente estranee, nell’arte e nella vita a Afghan, irriducibile, riassumendo, musicista controculturale, la musica e il raggae come Libertà.
Afghan anche deliziosamente polemico come un gatto sornione in un excursus sull’ambiente italiano stesso che spesso parla anche di certe dinamiche musicali senza particolare comprensione e basi conoscitive e vero e proprio robot intelligente lavoratore quando discorrendo di alcune sinergie di altissimo livello con certi diversamente big, sottolinea tali esperienze come sorta di speciali università ad personam, perché (ma senza alcuna retorica) fondamentale è sempre imparare, perfezionarsi.

Buon ascolto…
https://www.podomatic.com/podcasts/piertosi/episodes/2017-10-24T15_23_18-07_00

Info Afghan/Soullove Records
http://www.souloverecords.it/
https://www.youtube.com/user/Souloverec

Polizia provinciale denuncia 2 cacciatori a Berra

Prime sanzioni penali della Polizia provinciale nella corrente stagione venatoria. Due cacciatori sono stati sorpresi dagli uomini del comandante Claudio Castagnoli mentre utilizzavano mezzi vietati per la cattura della selvaggina.
L’episodio è accaduto a Berra dove, dopo un appostamento e avvicinamento a un capanno allestito davanti a un bacino artificiale di basse acque e canneti, nel quale erano appostate le due doppiette, gli agenti provinciali hanno contestato il reato di utilizzo di un richiamo acustico elettromagnetico, assolutamente vietato dalla legge.
L’intervento ha portato al sequestro dei fucili di entrambi i cacciatori, del richiamo acustico con relativa cassetta riproducente il verso di dieci diversi tipi di anatidi, l’altoparlante e la batteria a secco da 12 volt, oltre a due germani reali, un’alzavola e due gallinelle d’acqua.
Le due doppiette sono state segnalate all’autorità giudiziaria e la sanzione penale prevista per questo reato prevede un’ammenda di oltre 1.500 euro, oltre alla confisca e la distruzione del richiamo acustico.
“Non posso che indirizzare un meritato plauso agli agenti – dice il comandante della Polizia provinciale – che con grande scrupolo continuano a presidiare il nostro territorio, pur essendo ormai un organico sempre più ridotto, per affermare il rispetto delle leggi e tutelare la correttezza durante l’esercizio venatorio”.

Cia Ferrara: etichettatura del pomodoro per valorizzare l’impegno dei produttori

FERRARA – «L’inserimento dell’origine della materia prima sui derivati del pomodoro è un’ottima notizia per i consumatori, che potranno scegliere cosa acquistare con maggior trasparenza e consapevolezza. Ma si tratta di un provvedimento che deve valorizzare anche il lavoro dei produttori, che si impegnano a coltivare il pomodoro italiano di qualità». Questo il commento di Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara, al decreto interministeriale, firmato nei giorni scorsi dai ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda, che introduce per i derivati del pomodoro che ne contengono almeno il 50% – come conserve, concentrato, sughi e salse – etichette più trasparenti e maggiore tracciabilità.
«Il distretto del pomodoro ferrarese – continua Calderoni – esce da una campagna di raccolta difficile. Il clima caldo e siccitoso ha portato a maturazione tutte le varietà contemporaneamente ed è stato complicato conferire alle aziende di trasformazione, che hanno faticato a lavorare grandi quantità concentrate in un periodo breve. In questa situazione logisticamente complessa, è pesata naturalmente l’assenza di Ferrara Food che trasformava da sola il 40% del pomodoro da industria del territorio. La produzione rimane eccellente, perché gli agricoltori si sono sempre impegnati a garantire la massima qualità, caratteristiche che vengono trasferite ai prodotti trasformati. Non dimentichiamo poi un fatto che ho già ribadito più volte ma che voglio ripetere: il pomodoro ferrarese non è solo buono, ma è anche “etico” perché viene coltivato nel rispetto dei diritti dei lavoratori. Da noi la parola caporalato non esiste e credo che un consumatore consapevole, anche dal punto di vista sociale ed economico, dovrebbe tenerne conto.»
«La nuova etichetta – conclude Calderoni – deve diventare un valore aggiunto per tutta la filiera, non solo per il consumo. La provenienza Made in Italy è una garanzia di qualità che, come per altri prodotti, dovrebbe premiare il produttore. Per questo dovrebbe essere uno dei fattori determinanti durante la prossima contrattazione per la definizione del prezzo del pomodoro. Se chi utilizza una conserva o un sugo pronto deve poter sapere esattamente cosa contiene, deve avere delle certezze su quello che mangia, allo stesso modo l’agricoltore che investe risorse e nella coltivazione del pomodoro deve avere la certezza di un reddito adeguato, che gli consenta di continuare sulla strada della produzione di qualità ed etica».

I DIALOGHI DELLA VAGINA
Un fisico… sottotraccia

“…a 40 anni, uno dovrebbe sapere che fisico emotivo ha…”. Leggo l’intervista su Io Donna a Chiara Gamberale, immensa, ancora più materna di quanto già non fosse.
Vero, a 40 anni si dovrebbe conoscere il proprio fisico emotivo. Mi chiedo se poi lo abbiamo tutti o se qualcuno è risparmiato da quel mondo sotto l’esoscheletro che viaggia un po’ per conto suo.
Il mio fisico emotivo è ciò che non avevo mai conosciuto di me fino a quando non ha detto vai o fermati. E’ la sostanza attraverso cui passo, è la risposta alle cose che mi vengono incontro, sono i contorni che cerco di dare e le sfumature che poi preferisco scegliere. Può respingere, ma ama accogliere, butta dentro e difficilmente butta via. E’ una materia, la immagino come una specie di palla di pongo in cui sono mischiati tutti i colori e non si distinguono più.
Il fisico emotivo se ne frega della strategia, è puro momento, sta vicino al vuoto e si scambiano di posto. E’ azione e reazione insieme, ma anche silenzio e attesa. Quando l’esoscheletro diventa pesante e lo schiaccia, si fa impercettibile, aspetta momenti migliori e più leggeri che arrivano sempre.

E per voi cos’è il fisico emotivo? Come lo percepite?

Potete mandare le vostre lettere a parliamone.rddv@gmail.com

Alberi diventano opere d’arte nelle foto di Luca Zampini

Alberi che sembrano disegni a china o incisioni raffinate, tirate fuori da un cassetto di tanto tempo fa. Invece quelle figure frondose immerse nella ruvidezza bianca della carta ritraggono piante che vivono intorno a noi, nella campagna poco fuori Ferrara, ma anche in Basilicata, in montagna, lungo la strada tra Sabbioneta e Parma. L’autore è Luca Zampini, fotografo, che ha usato la macchina fotografica per realizzare panoramiche creando ritratti ad arte per ciascun albero. Dietro ogni opera c’è una serie di scatti fatti da tante angolazioni, girando intorno ai fusti monumentali adocchiati su una collina, in mezzo a un campo, a volte lungo il ciglio di una strada. Sono le piante immense e solitarie del territorio di Ferrara e non solo, protagoniste della mostra ‘Trees – Alberi’, che sarà inaugurata sabato 28 ottobre alle 18 alla Galleria Carbone, via del Carbone 18/a a Ferrara (la piazzetta del cinema Apollo).

Carolina Marisa Occari fotografata da Luca Zampini davanti al suo ciliegio, a Stienta

Una serie che l’autore chiama ‘Avvolti’ perché il risultato è il frutto di una sequenza di scatti avvolgente, “come una rete di attenzione, affetto, protezione” con la quale il fotografo circonda quei pioppi solitari, quei platani, un pino loricato tutto inclinato sulla roccia, il gelso strabordante di rami, la grossa farnia, un ulivo. Le immagini realizzate per ciascun soggetto sono state poi trattate e sovraimpresse una sull’altra su carta pregiata, come quella che si usa per gli acquerelli. E lì l’albero finisce per rivelarsi nella sua sfaccettatura in un modo etereo e poetico, realistico a guardarci bene, ma che al primo impatto appare pittorico, inchiostrato. Uno stile e una tematica che – subito – mi ha fatto pensare alle incisioni di Carolina Marisa Occari, l’allieva prediletta da Giorgio Morandi, che amava così tanto la natura e la sua terra padana, disegnate e dipinte fino agli ultimi giorni della sua vita. E che, questa passione, ha saputo infonderla a tutta la sua famiglia. Perché la Occari è la madre di Luca Zampini, e la dedizione per il mondo naturale l’ha trasmessa a lui così come a tutti gli altri suoi figli (Laura, Luigi, Licia) come pure ai suoi allievi, educati allo stupore davanti alla natura, cresciuti imparando a osservare le nervature del legno, a godere della luce del sole filtrata dalle fronde, a stupirsi davanti al cielo specchiato sui canali.

Gelso della serie “Alberi – Avvolti” di Luca Zampini

“È vero – dichiara di getto Luca – questo lavoro è partito pensando a lei, all’opera di mia mamma e a quell’amore per gli alberi che mi ha comunicato da piccolo e che poi è cresciuto con me, giocando sopra ai rami quando ero bambino e poi, da adulto, incantandomi davanti alle piante enormi e solitarie, durante le passeggiate e le escursioni fuori città, dove vado apposta perché qui intorno non vedo grandi alberi e finisco per girare fino a che non ne trovo uno e allora mi fermo, incantato, per poterlo ammirare in ogni suo dettaglio, abbracciarlo, fotografarlo”.

Un lavoro di ricerca che è durato quattro anni, dal 2013 al 2017, durante i quali Luca Zampini ha messo insieme una raccolta sfaccettata, partita come omaggio a sua madre. Già di sapore pittorico era in qualche modo uno degli ultimi scatti fatti da Luca a Carolina Occari, nel 2013, con lei immersa nel suo giardino-bosco di Stienta, sulla riva veneta del Po a una quindicina di chilometri da Ferrara. In quel ritratto il bianco e nero fotografico sembra evocare la tecnica dell’incisione. Carolina è seduta sotto la luce del sole con lo sguardo rivolto all’immenso ciliegio davanti a lei, “l’albero – dice Luca – che mia mamma amava di più, diceva che le assomigliava, che era molto vecchio ma continuava a dare ogni tanto dei frutti”. La ricerca da lì si è evoluta come espressione personale, fino a creare la cifra stilistica delle raccolte di immagini arboree a cui Zampini ha dedicato questa ricerca e che ora vanno per la prima volta in mostra, mentre l’autore ha fatto una scelta radicale anche a livello professionale, decidendo di dedicarsi alla fotografia a tempo pieno.

Sguardo arboreo per la serie ‘Alberi – Occhi’ di Luca Zampini

Il progetto, partito dall’osservazione della natura, confluisce così in due tipologie di immagini: la serie di alberi “Avvolti” e poi l’altra, con alberi più esplicitamente fotografici ma con colori falsati, artificiali, quasi post-apocalittici, che compongono la seconda parte della mostra con la serie intitolata ‘Occhi’. Perché, in questo secondo gruppo, gli alberi si animano e sono loro in qualche modo a puntare l’attenzione sullo spettatore. Una di queste immagini è stata esposta in anteprima proprio un anno fa, in occasione della mostra ‘Omaggio all’Orlando Furioso per la ricorrenza dei 500 anni di pubblicazione del poema di Ariosto. Un albero, quello, in cui il curatore della mostra Roberto Roda aveva visto ‘L’amante di Alcina’, il personaggio di Astolfo trasformato in mirto dalla maga. E in effetti i soggetti di questa serie possono apparire sia come portatori di una richiesta di aiuto ambientale e di rimprovero per la disattenzione umana sia – più favolisticamente – come esseri animati, creature in qualche modo letterarie, che sottilmente narrano una storia altra, che attraversa il tempo e lo spazio in una dimensione quasi onirica.

La nota critica alla mostra è di Lucia Boni, poetessa.

[fare clic sulle immagini per ingrandirle]

Locandina della mostra di Luca Zampini – Galleria Carbone, Ferrara 2017
Immagine della serie “Alberi – Occhi” di Luca Zampini
Sguardo della natura nella serie “Alberi – Occhi” di Luca Zampini
Pianta sulla strada verso Parma della serie “Alberi – Avvolti” di Zampini
Pioppi bianchi della serie “Alberi – Avvolti” di Luca Zampini

‘Trees – Alberi’, Galleria Carbone, in via del Carbone 18/a, Ferrara, da sabato 28 ottobre (ore 18) al 12 novembre 2017. Visitabile dal martedì alla domenica ore 17-20 e nei festivi anche 11-12.30 (chiuso lunedì e martedì ). Ingresso libero.