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Giorno: 20 Gennaio 2018

Al Teatro Nuovo di Ferrara “Historias de tango”

Da Teatro Nuovo Ferrara

27 GENNAIO ore 21.00

HISTORIAS DE TANGO
ballerini
Sabrina Concari – Mariano Allegro
Julio Luque – Geraldine Giudicelli
Michele Lobefaro – Emanuela Benagiano
Vito Raffanelli – Giorgia Rossello
con la straordinaria partecipazione di
Fabian Serna di Legion Malambo (folclore)
musica
ORCHESTRA TANGO TINTO
Barbara Varassi – pianoforte
Gerardo Agnese – bandoneon
Vincenzo Albini – violino
Virgilio Monti – contrabbasso
Teatro Nuovo Ferrara – Piazza Trento Trieste, 52 – ufficiostampa@teatronuovoferrara.com
LA COMPAGNIA
Tango Historias de Amor
una compagnia giovane formata da affermati artisti argentini con esperienze
professionali internazionali che sotto la direzione di Mariella Malpeli hanno dato vita al
progetto di portare in scena il tango argentino partendo dalla sua essenza: abbraccio e
improvvisazione.
Una compagnia di ballerini e musicisti che conosce lo sforzo ed il lavoro di squadra, fatto
con passione e in sinergia. Energia che esplode sul palcoscenico grazie all’affiatamento
tra musicisti e ballerini che ha la sua massima espressione e magia proprio
nell’improvvisazione.
La compagnia Tango Historias de Amor ha riscosso grande successo di pubblico
andando in scena in molti teatri e festival di danza italiani. Tornerà dunque ad emozionare
il pubblico la prossima stagione teatrale 2018.
Teatro Nuovo Ferrara – Piazza Trento Trieste, 52 – ufficiostampa@teatronuovoferrara.com

L’ORCHESTRA
Tango Tinto
è un ensemble di tango argentino composto da artisti argentini ed europei: Barbara Varassi
Pega, pianoforte; Gerardo Agnese, bandoneon; Vincenzo Albini, violino; Virgilio Monti,
contrabbasso. Da più di 10 anni sulla scena europea, si distingue per una solida esperienza
nello stile e un grande affiatamento che ne fanno il suo punto forte. Propone diversi
spettacoli: concerti, spettacoli di musica, danza e montaggio video, repertorio da ballare e
d’ascolto, tutti di alta qualità ed esperienza professionale. Il suo repertorio abbraccia i diversi
periodi della storia di questa musica urbana, dalla “guardia vieja” ai contemporanei,
comprendendo brani dei più noti compositori (Pugliese, Troilo, Gardel, Piazzolla, Arolas, De
Caro e tanti altri) offrendoli con uno stile proprio e caratteristico. Ha partecipato a numerosi
Congressi, Milongas e Festival di Tango in tutta Italia ed Europa tra i quali: Bologna Tango
Festival; Cosenza Tango Festival; Bari Tango Congress; Rovigo Tango Festival; Torino Anima
Tango; Sanremo Tango Festival; Verona Tango Festival, Crema Tango Festival. Vilnius Tango
Festival, Lituania; London Tango Festival; Rotterdam Tango Festival; Tampere Tango
Festival, Finlandia; Dublin Tango Festival, Irlanda. Ha collaborato con i più affermati maestri
di Tango tra i quali: Miguel Angel Zotto, Ricardo Barios e Laura Melos, Osvaldo Roldan,
Alejandro Aquino e Graciela Roston, Sebastan Romero e Silvina Aguera, Marco Palladino,
Alejandro Angelica, Alberto e Sabrina Scarico, Mariano Navone, Pablo Mojano e Roberta
Beccarini e tanti altri ancora. Motivo d’orgoglio per l’ensemble è la collaborazione allo show
“Tetralogia” del famoso coreografo Leonardo Cuello. Dalla sua formazione si è esibito
frequentemente in Argentina ed Europa ed è stato sempre ben accolto dalla critica e dal
pubblico. Ha al suo attivo due CD: “Tango Tinto” (2004) e “Éxtasis” (2007), con la
partecipazione di musicisti invitati.
Teatro Nuovo Ferrara – Piazza Trento Trieste, 52 – ufficiostampa@teatronuovoferrara.com

FABIÁN SERNA
Ballerino, Maestro Nazionale di Danza, coreografo, attore e direttore artistico della
compagnia di danze folkloristiche argentine Legión Malambo. Nel 2004 il Governo
Argentino lo ha insignito del premio “Ballerino dell’anno”. Tra il 1998 e il 2016 ha
conseguito innumerevoli premi a livello nazionale, partecipando a tournée in Giappone,
Germania, Brasile, Svizzera, Spagna, UK, USA, Colombia, Perù, Francia, Italia e Grecia.
Nel 2012 vince il reality televisivo Q’VIVA The Chosen e realizza uno spettacolo a Las
Vegas con Jennifer Lopez, Marc Antony e Jamie King. Nel 2015 fonda la compagnia
Legión Malambo. Nel 2016 entra a far parte di uno degli spettacoli itineranti più rinomati
al mondo, Fuerza Bruta. Nello stesso anno è coreografo e ballerino dello spettacolo di
tango Deseos insieme alla compagnia Estampas Porteña e porta in scena con la Legión
Malambo Atsu, primo spettacolo al mondo a fondere malambo e arti marziali. Nel 2017
la compagnia, di cui è direttore artistico e coreografo, è tra i finalisti della quarta edizione
del talent show italiano Tú Sí Que Vales.
Teatro Nuovo Ferrara – Piazza Trento Trieste, 52 – ufficiostampa@teatronuovoferrara.com

BIGLIETTI
biglietteria del TEATRO NUOVO DI FERRARA
aperta dal martedì al sabato
dalle ore 11.00 alle ore 13.00
dalle ore 16.00 alle ore 19.00

ON LINE
sul sito
www.tiketone.it
www.vivatiket.it

PREZZO BIGLIETTI
Poltronissima € 33,00 ridotto € 30,00
Platea € 30,00 ridotto € 27,00
I Galleria € 27,00 ridotto € 23,00
II Galleria € 23,00 ridotto € 21,00

Fabrizio De André. Principe Libero all’Apollo

Da Apollo Cinepark

Martedì 23 e mercoledì 25 gennaio alle ore 21.00 all’Apollo arriva l’atteso FABRIZIO DE ANDRÉ. PRINCIPE LIBERO, biopic dedicato ad uno deipià grandi cantautori del panorama italiano di tutti I tempi.
Coprodotto da Rai Fiction e Bibi Film, scritto da Francesca Serafini e Giordano Meacci e diretto da Luca Facchini, interpretato da Luca Marinelli (nel ruolo di Fabrizio De André), Valentina Bellé, Elena Radonicich, Davide Iacopini, Gianluca Gobbi e con la partecipazione straordinaria di Ennio Fantastichini, FABRIZIO DE ANDRÉ. PRINCIPE LIBERO è un appuntamento imperdibile per tutti coloro che hanno amato e amano ancora oggi le sue canzoni e un’opportunità straordinaria per godere di quella che Fernanda Pivano ha definito “la voce di Dio”.
Il biopic si concentra sull’umana avventura del suo protagonista, dall’infanzia ai capolavori della maturità, passando attraverso il racconto accurato degli anni di Genova, del rapporto con la famiglia e dell’apprendistato formativo svolto nei caruggi della città, le prime timide esibizioni dal vivo, l’incontro con Dori Ghezzi, la vita da agricoltore in Sardegna fino alle drammatiche pagine del rapimento e al successivo ritorno sulle scene. FABRIZIO DE ANDRÉ. PRINCIPE LIBERO mette in scena il racconto di una personalità unica che ha segnato la storia della canzone e della cultura italiana.

Riparte al Jazz Club di Ferrara il Monday Night Raw

Lunedì 22 gennaio, a partire dalle ore 20.00
Monday Night Raw
Opening Act
Happy Hour with Willygroove Dj

+

Vernissage
In collaborazione con Arci Bologna
Premio Farben 2017 “Disegnare il jazz”

+

Live
MAT Trio
Marcello Allulli, sax tenore
Francesco Diodati, chitarra
Ermanno Baron, batteria

+

Jam Session
In collaborazione con il Conservatorio “G. Frescobaldi”
Tip of the Day
Valeria Burzi, voce
Andrea Bonetti, pianoforte
Stefano Galassi, basso
Riccardo Guidarini, batteria

Dopo la consueta pausa, il Torrione riapre i battenti, lunedì 22 gennaio, con il format più accattivante di Ferrara in Jazz, Monday Night Raw! In programma è una serata ricchissima che fonde arte e musica in compagnia del MAT Trio di Marcello Allulli e degli artisti finalisti al Premio Farben 2017. Immancabili l’aperitivo a buffet accompagnato dalla selezione di Willygroove Dj e la jam session aperta dagli allievi e dai docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara.

Dopo la consueta pausa, il Torrione riapre i battenti, lunedì 22 gennaio, con il format più accattivante di Ferrara in Jazz, Monday Night Raw! In programma è una serata ricchissima che fonde arte e musica.
Si parte alle ore 20.00 con il goloso aperitivo a buffet del wine bar del Torrione accompagnato dalla selezione musicale di Willygroove Dj, ideale preludio al vernissage di “Disegnare il jazz”, mostra collettiva realizzata in collaborazione con Arci Bologna, che vede esporre le illustrazioni e i fumetti dei finalisti al Premio Farben 2017. La quarta edizione del premio, atta a valorizzare le connessioni che possono scaturire dall’incontro tra linguaggio musicale e disegno, ha celebrato il centenario dell’uscita del primo album jazz, registrato a New York il 26 febbraio 1917 dalla Original Dixieland Jass Band di Nick La Rocca. Le opere saranno fruibili nelle serate di programmazione fino al 28 aprile.
Segue la vernice il live del MAT Trio, guidato dal sassofonista Marcello Allulli e formato insieme a due tra i musicisti più interessanti del panorama italiano, il chitarrista Francesco Diodati ed il batterista Ermanno Baron. Il repertorio è composto da brani originali e intense reinterpretazioni di opere di grandi compositori tra cui Waits, Puccini, Villa-Lobos e De Moraes. L’ecletticità, il talento e la grande affinità musicale ed umana che contraddistingue i tre artisti, si traduce in una fusione totale e senza confini tra neo-bop, funk, musica folklorica, avanguardia e melodia mediterranea. La collaborazione con Fabrizio Bosso, consolidata durante l’incisione del primo album, Hermanos, si è andata sempre più intensificando durante il tour del 2011-2012. Dal 2013 il trio si avvale poi della collaborazione di Antonello Salis in MAT (Zone di Musica, 2014), insieme a Glauco Venier, David Boato e Greta Panettieri.
Dopo il concerto il pubblico potrà godere del primo Tip of The Day dell’anno, ovvero dell’apertura della jam session a cura degli allievi e dei docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. La formazione che scenderà in campo è formata da Valeria Burzi alla voce, Andrea Bonetti al pianoforte, Stefano Galassi al basso e Riccardo Guidarini alla batteria. Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas, infoline 0532 1716739.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 0532 1716739 (dalle 12.30 alle 19.30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a partire dalle ore 20.00
Vernissage 21.30
Concerto 22.00
Jam Session 23.15

Consumi: Coldiretti, +10% gelato, record con clima rovente del 2017

ITALIA DIVENTA PRIMO PRODUTTORE EUROPEO CON 1/5 DEI CONI E COPPETTE UE

Il caldo record ha fatto volare a quasi 3 miliardi di euro i consumi di gelato nel 2017 che ha fatto registrare temperature di 1,16 gradi superiori alla media del periodo e si è classificato al sesto posto in Italia fra quelli più roventi dal 1800 ma è stato anche il piu’ secco con il 31% di precipitazioni in meno. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione dell’apertura del salone internazionale di gelateria, pasticceria e panificazione artigianali “Sigep” a Rimini che sancisce il primato italiano nella produzione.

Nonostante l’estate sia la stagione privilegiata per coni e coppette, nell’anno appena concluso – spiega la Coldiretti – si è verificata una decisa tendenza alla destagionalizzazione con un +10% nei consumi annuali, che in Italia superano i 6 chilogrammi pro capite prodotti da quasi 40mila le gelaterie dove si stima lavorino oltre 150mila addetti.

Con i suoi 595 milioni di litri la Penisola è diventata il primo produttore dell’Unione Europea con circa 1/5 (19%) dell’intera produzione comunitaria (3,2 miliardi di litri) che proviene infatti dallo Stivale secondo le elaborazioni Coldiretti sugli ultimi dati Eurostat. Un primato ottenuto grazie al sorpasso nei confronti della Germania che lo ha detenuto per oltre 20 anni ma che – precisa la Coldiretti – adesso è ferma a 515 milioni di litri (16%) seguita dalla Francia a 454 milioni (14%). Al quarto posto si posizionala Spagna con 301 milioni di litri e al quinto sorprendentemente la Polonia con 264 milioni di litri e a chiudere la top ten è un altro Paese “freddo” come la Norvegia con 56 milioni di litri.

Ma rilevante in Italia – precisa la Coldiretti – è anche l’impatto sull’indotto, con l’utilizzo di 220mila tonnellate di latte, 64mila di zuccheri, 21mila di frutta fresca e 29mila di altre materie prime. Va per questo sottolineata – sottolinea la Coldiretti – l’importanza della frutta e del latte freschi italiani nella preparazione del vero gelato dove purtroppo rischiano di prevalere surrogati di bassa qualità.

Tra le novità dell’ultimo anno si registra un vero boom delle consegne a domicilio. Ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici anche se – sottolinea la Coldiretti – cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diverse target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano.

Da segnalare negli ultimi anni il boom delle agrigelaterie che garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra fino alla bufala. Nelle agrigelaterie – continua la Coldiretti – è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, che sono rigorosamente freschi con gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente. Una risposta alla ricerca di genuinità nel consumo di gelato che – sostiene la Coldiretti – è dimostrata dal fatto che tra le ultime tendenze si è assistito ad una crescentre attenzione ai gusti di stagione e locali ottenuti da prodotti caratteristici del territorio. Una spinta che ha favorito la creatività nella scelta di ingredienti che valorizzano i primati di varietà e qualità della produzione agroalimentare nazionale, dal gusto di basilico fino al prosecco ma ci sono anche – continua la Coldiretti – le gelaterie tradizionali che si riforniscono dai produttori agricoli, creando gusti rigorosamente a km zero e garantiti dal marchio “Campagna Amica nel gelato”.

In epoca moderna – conclude la Coldiretti – la storia del gelato risale alla prima metà del XVI secolo nella corte medicea di Firenze con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell’ambito di feste e banchetti, anche se fu il successo dell’export’ in Francia a fare da moltiplicatore globale con il debutto ufficiale in terra americana: con l’apertura della prima gelateria a New York nel 1770 grazie all’imprenditore genovese Giovanni Bosio. Da allora – conclude la Coldiretti – la corsa del gelato non si è più fermata.

E allora – conclude la Coldiretti – invece di abusare di sostanze multivitaminiche che vanno tanto di moda oggi, preferiamo gli agrumi e tutta la frutta e verdura di stagione, preparando spremute e centrifugati, che il nostro Bel Paese ci offre in questo momento, ne guadagnerà senz’altro sia il portafoglio che il palato.

LA TOP TEN DEI PRODUTTORI DI GELATO IN EUROPA

1) ITALIA 595 MILIONI DI LITRI
2) GERMANIA 515
3) FRANCIA 454
4) SPAGNA 301
5) POLONIA 264
6) GRAN BRETAGNA 258
7) BELGIO 199
8) OLANDA 102
9) UNGHERIA 71
10) NORVEGIA 56
TOTALE 3243 MILIONI DI LITRI

FONTE: Elaborazioni Coldiretti su dati Eurostat

Presso la libreria Ibs di Ferrara Gloria Spessotto e Stefania Acquesta presentano il libro “Gli animali della via Jula”

Martedì 23 gennaio alle 17.30

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Gloria Spessotto Stefania Acquesta presentano il libro “Gli animali della via Jula” (Luciana Tufani Editrice)

 

Dialoga con le autrici Giulia Ciarpaglini

Ho capito che se sei ignorante non vai da nessuna parte, mentre l’istruzione è il regalo più grande che possano farti per aiutarti a diventare un animale come si deve. Certo sono ancora Totò, un cane bastardo, ma sono anche un cane istruito e molto, molto perbene.

animali della via jula.jpg Gloria Spessotto e Stefania Acquesta raccontano dieci storie di animali per grandi e per piccini, nate da un incrocio favorevole del caso, ma soprattutto alimentate dalla vivace fantasia di un nonno e una nipotina. Animali parlanti, naturalmente, come d’obbligo, ma privi di intento moralistico. Sono animali veri, che raccontano in prima persona, o attraverso la voce di una narratrice, le loro spesso pesanti fatiche, le loro stravaganti avventure e gli imprevedibili successi. E non è detto che dalla lettura alla fine non si riesce a cavarne qualche briciola di saggezza e conoscenza in più.

Gloria Spessotto è nata a Portogruaro (VE) e vive ai piedi dei Colli Euganei. Ha fatto l’interprete, l’albergatrice, l’insegnante di inglese. Da anni collabora come operatrice culturale con il Centro contro le Dipendenze di Trento, un’esperienza raccolta nel libro-testimonianza Ciò che gli angeli non sanno (Comunità di Camparta 1998) scritto con Sandro Travaglia. Ha pubblicato i racconti Cinque ciliegie di marzapane (Medusa 1994) e i romanzi Questa è la terra non ancora il cielo (Tufani, 1998, con Gabriella Imperatori), Chi è colui che ti cammina a fianco (Mobydick 2005, con Sandro Travaglia),Una storia di disamore (Mobydick, 2009), Missing:Scomparso (Mobydick, 20012, con Sandro Travaglia), Non era l’usignolo (Mobydick 2013).

La rassegna Junior raddoppia e riparte con Cappuccetto Rosso da San Giuseppe

C’è attesa per la rassegna “Junior! Pomeriggi a teatro”, che fa ritorno domani pomeriggio, domenica 21 gennaio, partendo da San Giuseppe. Ad ingresso gratuito, il cartellone di spettacoli pomeridiani, dedicati a ragazzi e famiglie, per questa sesta edizione si presenta al via con una importante novità: analogamente alla rassegna invernale “Comacchio a teatro”, anche “Junior! Pomeriggi a teatro” entra in rete con la nuova programmazione in corso nel Comune di Ostellato, totalizzando ben sette appuntamenti. Acclamati a viva voce dal pubblico, domani pomeriggio ritroveremo nel teatrino parrocchiale della frazione comacchiese, i “Pupi di Stac”, reduci dallo straordinario successo registrato nella scorsa edizione con lo spettacolo “Il Drago dalle Sette Teste”. La compagnia teatrale tornerà in scena con un grande classico, “Cappuccetto Rosso”, da sempre suo cavallo di battaglia. Nata a Firenze nel 1946 per opera di Carlo Staccioli (1915-1971), affiancata dapprima da molti validi collaboratori, fra cui il grande Paolo Poli, la compagine ha allacciato con Laura Poli (in compagnia dal 1958), un sodalizio artistico che via via ha affinato una linea teatrale inconfondibile. Alla morte del fondatore, Stac, Laura Poli coadiuvata dal figlio Enrico, ha proseguito l’attività basando il proprio teatro sulla ricerca, raccolta ed elaborazione di antiche fiabe popolari toscane, molte delle quali tuttora in repertorio.

I pupi, di legno intagliato, sono alti circa 60 centimetri ed hanno, unici nella tradizione italiana, figura intera. Sono, ‘marionette senza fili’ animate dal basso o, se si preferisce, ‘burattini con le gambe’ come il loro fratello più famoso: Pinocchio. Le baracche, veri teatrini in miniatura con sipari, quinte e fondali, hanno due piani scenici: il palcoscenico dove i burattini possono camminare ed un livello superiore dove appaiono nel modo più tradizionale.
Il dialogo con il pubblico ed il ritmo teatrale assai serrato sono alla base della vivacità e dell’imprevedibilità della narrazione: tutti, dai bimbi più piccoli agli adulti, assistono incantati e partecipi dall’inizio della vicenda fino all’immancabile lieto fine. La grandissima notorietà della fiaba di Cappuccetto Rosso, assieme alla chiarissima e semplice morale, fanno di questo spettacolo uno dei titoli più richiesti nel repertorio della Compagnia. I Pupi di Stac interpretano la storia nella maniera più classica, rispettandone ogni suggestione.
L’appuntamento è fissato dunque per domani, domenica 21 gennaio al Teatrino Parrocchiale di San Giuseppe, con inizio alle ore 16. Tutti gli spettacoli della rassegna pomeridiana ad ingresso gratuito e adatti a tutti.

Il prossimo spettacolo andrà in scena domenica 28 gennaio a Dogato, e vedrà protagonisti i Burattini di Massimiliano Venturi, che è anche direttore artistico della rassegna. La settimana successiva, eccezionalmente di sabato, si torna nel Comune di Comachio e precisamente a Porto Garibaldi, con le Arlecchinate della compagnia bellunese Bambabambin. I programmi completi sono disponibili sui siti www.comacchioateatro.it e sipariostellato.it. Aggiornamenti in tempo reale sulle pagine Facebook ‘Comacchio a Teatro’ e ‘Sipariostellato’.Per informazioni: 349 0807587 e italia@massimilianoventuri.com.

Vaccino anti-meningococco B. Studio dell’Università di Ferrara pubblicato su Lancet Infectious Diseases conferma sicurezza e alto livello di protezione

La complessa analisi, condotta da un gruppo internazionale coordinato dal Prof. Lamberto Manzoli di Unife, include i risultati di tutti gli studi effettuati sino ad oggi.

Il vaccino è in grado di proteggere i giovani dalle meningiti di tipo B. Lo dimostra la prima analisi aggregata pubblicata sulla più importante rivista al mondo del settore, Lancet Infectious Diseases, su sicurezza del vaccino e capacità di proteggere bambini e adolescenti. Lo studio è stato condotto da un gruppo internazionale, coordinato dall’Università degli Studi di Ferrara, nel quale sono presenti ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità, delle Università di Stanford e Sapienza di Roma, e della ASL del Sud Tirolo.

L’analisi ha incluso i dati di tutti e 20 gli studi scientifici sperimentali eseguiti sinora, per un campione totale di oltre 6000 tra bambini e adolescenti. Trenta giorni dopo il ciclo primario di vaccinazioni, oltre il 90% dei partecipanti è protetto contro tutti i ceppi batterici testati, responsabili di circa la metà delle meningiti epidemiche. Per due dei ceppi batterici, tuttavia, dopo circa sei mesi dal ciclo primario la protezione si riduce, per tornare – e rimanere – a livelli molto elevati dopo una ulteriore dose (cosiddetta “booster”). Anche due sole dosi nei bambini sono state in grado di conferire un alto livello di protezione, ma per mantenere tale protezione nel tempo sono necessarie più dosi.

Il profilo di sicurezza del vaccino è apparso buono, con un’incidenza di eventi avversi “seri” inferiore allo 0,6%. Sebbene la frequenza di effetti collaterali sia stata leggermente superiore ai controlli, non si è verificato alcun evento che abbia posto a rischio la vita dei vaccinati, o creato disabilità permanenti.

Il Prof. Lamberto Manzoli, docente Unife della Sezione di Igiene e coordinatore dello studio, spiega che “per quanto permangano incertezze sulla persistenza della protezione a lungo termine (inevitabilmente, dato che il vaccino è relativamente recente), i risultati sono solidi, poiché derivati da tutte le evidenze scientifiche sperimentali disponibili, e confermano i dati relativi all’efficacia del vaccino sul campo, provenienti dai sistemi di sorveglianza sanitaria di alcuni paesi anglosassoni, dove il vaccino è già stato introdotto su larga scala”.

“Nonostante la complicata situazione attuale delle Università italiane, a Ferrara operano diversi gruppi di ricerca che coordinano studi internazionali complessi e di grande rilievo scientifico” sottolinea Manzoli.

Walter Ricciardi, Direttore dell’Istituto Superiore di Sanità, spiega che “proprio per la rilevanza di questo tema per la sanità pubblica, in un momento come questo, abbiamo coinvolto un gruppo di esperti indipendente, multidisciplinare ed estremamente qualificato, che include alcuni dei più preparati epidemiologi delle università italiane, l’Università di Stanford, ed abbiamo svolto un’analisi particolarmente dettagliata, con oltre 110 tra analisi complessive e stratificate.

Conclude Ricciardi: “I risultati ottenuti sono di grande importanza, perché confermano la sicurezza ed utilità del vaccino per il controllo delle epidemie da meningite di tipo B. Confortano noi tecnici e, spero, anche i cittadini, sul percorso intrapreso in questi ultimi anni”.

Lo studio è disponibile sul sito web di The Lancet all’indirizzo web:

http://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(18)30048-3/fulltext?elsca1=tlxpr

Hanno collaborato allo studio:

– Lamberto Manzoli, Mario Bergamini, Armando Stefanati e Rosario Cultrera (Università di Ferrara)

– Maria Elena Flacco (ASL del Sud Tirolo)

– Annalisa Rosso, Carolina Marzuillo e Paolo Villari (Università Sapienza di Roma)

– Walter Ricciardi (Istituto Superiore di Sanità)

– John Paul Ioannidis e Despina Contopoulos-Ioannidis (Università di Stanford).

Per informazioni: 333/6219764 – 338/6195415

piazza-trentotrieste

Più Europa con Emma Bonino in piazza sabato e domenica

Da Mario Zamorani

+Europa con Emma Bonino in piazza sabato e domenica, mattina e pomeriggio: la mattina dalle 10 alle 13 e nel pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30. Saremo davanti al Mc Donald’s per fare informazione e per raccogliere firme di donne e uomini che dichiarino di promuovere e sostenere la lista +Europa con Emma Bonino. Abbiamo bisogno di voi cittadini per un appello per un’Italia più europea, per il benessere e per le libertà fondamentali, per l’accoglienza e l’integrazione, per la sicurezza, per l’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica, per la valorizzazione del patrimonio storico e ambientale, per la concorrenza in un mercato aperto. Un’Europa che scommetta sulle generazioni future senza comprometterne il domani creando ulteriore debito pubblico; contro razzismi e nazionalismi crescenti in nome del federalismo; per promuovere la ricchezza delle città e delle comunità locali; con la partecipazione dei cittadini, un’Europa che si faccia epicentrro nel mondo di apertura, libero commercio, diritti umani e civili: per dare alle future generazioni un futuro chiamato Stati Uniti d’Europa proprio a partire dall’Italia. E tanto altro ancora.

Florence, quando la passione supera il talento

Una storia vera incredibile, quella di Florence Foster Jenkins (Maryl Streep), classe 1868, nel film ‘Florence’ del britannico Stephen Frears: la ricca melomane che si crede dotata per il canto e che sfida, per esso, palcoscenico, pubblico e armonia del suono. La vita stessa.

Siamo a New York, anno 1944, quando la ricca signora, pur indebolita da una malattia che si porta dietro dalla prima notte di nozze, con testardaggine, caparbietà e tenacia decide di ‘perfezionare il suo talento’ con un noto maestro di canto della città, Cosmé McMoon (Simon Helberg). Le virgolette sono d’obbligo, se si sentono i suoi strilli che quasi bucano lo schermo privi di ogni linearità e musicalità. Vocalizzi che marito (St. Clair Bayfield, interpretato da Hugh Grant) ed entourage compiacente decidono comunque di incoraggiare.
Perché Florence è generosa, non solo per il supporto alla vita musicale e culturale cittadina – mecenate delle arti musicali, l’ereditiera fonda anche il ristretto circolo The Verdi Club, alla fine degli anni Venti – ma per il suo regalare e regalarsi una terapia che le permetta di vivere serenamente, lontano da fantasmi passati e pieni di tristezza e ansia. Il diletto si trasforma, però, presto in ossessione febbrile di calcare le scene, quelle serie, quelle importanti, quelle piene di luci e luccichii, come la Carnegie Hall. Desiderio che consorte e maestro decidono di assecondare, per amore, affetto e devozione. Sperando che il tutto non volga al fiasco, tra critici letterari spietati e pubblico esilarato. Florence era ed è stonata come una campana, probabilmente la peggior cantante del mondo, come titolerà il temuto critico musicale del ‘New York Post’, un pezzo che il devoto St Clair cerca di non far leggere a Florence.

Ma in tutto questo vi è la splendida e unica tenerezza nel prendersi cura di una donna malata e tenace, una presenza continua, costante e assidua fatta di gesti gentili e amorevoli, un amore che prende varie forme, inclusa quella della protezione. È un’immensa tensione fra talento e passione. L’una non dovrebbe poter fare a meno dell’altra, ma qui sembra proprio il contrario. La passione vince. E la sincerità soprattutto, e comunque…

Florence, di Stephen Frears, con Meryl Streep, Hugh Grant, Simon Helberg, Rebecca Ferguson, Nina Arianda, John Kavanagh, David Haig, Christian McKay, Mark Arnold, Gran Bretagna, 2016, 111 mn.

MEMORABILE
Spiritismo, fatti medianici e teoria spiritica

In apertura di questo curioso ebook pubblicato da Tiemme Edizioni (www.tiemme.onweb.it), dall’esplicito titolo ‘Spiritismo. Fatti medianici e teoria spiritica’, è lo stesso autore Angelo Brofferio a spiegare al lettore: «Soltanto dieci anni sono, io sapevo appena cosa fosse lo spiritismo; lo compativo anche io con sorriso indulgente, come fosse la grande superstizione del secolo XIX, una nevrosi epidemica ma passeggera, prodotta da un lievito di antichi errori, che fermentava nell’ignoranza delle leggi scientifiche, nella paura di morire, e nella passione del meraviglioso, che toglie il senso comune, il così detto senso della realtà. Ma alcuni anni di studio della filosofia mi fecero prima perdere, non il buon senso, ma il senso comune, o meglio il concetto che si ha comunemente della realtà, e mi convinsero della verità dell’idealismo inglese e tedesco che non solo il sapore e l’odore, il suono e il colore, ma anche il tempo e lo spazio, la materia e la forza, sebbene esistano realmente, non sono però ciò che sembrano; che la nostra vita non è che un sogno, nel quale non si riflette che un’immagine parziale di una realtà».

Angelo Brofferio (Castelnuovo Calcea [Asti], 6 dicembre 1802 – Minusio [Locarno], 25 maggio 1866) è stato un poeta e politico italiano. Anticonformista e anticlericale, si oppose sempre al potere temporale della Chiesa che osteggiava l’unità d’Italia e troppo presente nella vita politica. Oltre a testi storici, scrisse varie tragedie e canzoni in piemontese.