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Giorno: 6 Febbraio 2018

La Compagnia del Vado presenta: “Mercator”

Da Redazione Unicorno

evento organizzato dalla
Contrada di Santa Maria in Vado previsto per Sabato 10 Febbraio 2018
ore 21.00 presso la Sala Estense, Piazza Municipale Ferrara:

In occasione degli eventi del “carnevale degli Este” a Ferrara, la
Compagnia del Vado presenta: “Mercator” (Il mercante) commedia in
cinque atti di T. M. Plauto. Intermezzi di danza a cura del Gruppo
danza L’Unicorno. Prima dello spettacolo vi sarà un’ introduzione
storica a cura di Francesco Scafuri (Ufficio Ricerche Storiche Comune
di Ferrara). Vi aspettiamo Sabato 10 febbraio 2018 ore
21.00 presso la Sala Estense, Piazza Municipale Ferrara. L’ingresso
sarà ad offerta libera.

Approfondimento: Il MERCATOR è ispirato all’Emporos di Filemone, uno
dei modelli greci del grande commediografo di Sarsina. Forse databile
al 210 a.C., composto da 1026 versi e suddiviso in cinque atti in età
umanistica, non è tra le più note opere di Plauto, ma ne rappresenta
bene gli aspetti più caratterizzanti. La rappresentazione
dell’opposizione tra padri e figli, vecchi e giovani, fra il desiderio
sessuale del giovane maschio e il sistema socio-familiare, già propria
del modello greco, si configura nel teatro di Plauto in termini
fortemente conflittuali: da un lato l’eros giovanile punta raramente
alla soluzione conciliativa del matrimonio e più spesso aspira al
dispendioso amore per le etere; dall’altro la raffigurazione
dell’autorità paterna rimanda alla tradizionale durezza della
disciplina romana.
Nel Mercator il conflitto è tra l’autoritario Demifone, che ha
costretto il figlio Carino ad espatriare ed esercitare la mercatura a
Rodi, ed il figlio che non solo ha realizzato un personale successo
economico ma si è perdutamente innamorato di una cortigiana,
Pasicompsa, al punto di comprarla e portarla con sé ad Atene. Temendo
la reazione del padre finge di averla comprata come serva per la
madre, ma Demifone la vuole per sé e vuole imporre al figlio di
venderla a Lisimaco, un suo amico che dovrebbe fare da prestanome, per
poi poter avere libero accesso alla preda.
L’amore senile è in Plauto costantemente fonte di ridicolo, ma nel
Mercator è più sgradevole, perché in Demifone si sovrappone
contraddittoriamente al suo rigido moralismo ed alla sua oppressiva
durezza di capofamiglia. Si creano così le condizioni perché la
matrona Dorippa, moglie di Lisimaco , possa surrogare l’inadeguatezza
del pater familias e sanzionare le sue colpevoli intenzioni.

La newsletter del 6 febbraio 2018

Da Cronaca Comune

 

CONFERENZA STAMPA – Giovedì 8 febbraio alle 12 alla pasticceria “Leon d’Oro”

Presentazione della 5.a edizione di ‘Art & Ciocc’, tour dedicato alle prelibatezze del cioccolato

06-02-2018

L’assessore al Commercio del Comune di Ferrara Roberto Serra interverrà giovedì 8 febbraio a mezzogiorno, alla pasticceria “Leon d’Oro” (a due passi dal Listone a Ferrara), alla presentazione della 5.a edizione di Art & Ciocc – il tour dedicato alle prelibatezze del cioccolato – promossa da Ascom Confcommercio e Fiva con l’organizzazione di Mark.Co.& Co: a fare gli onori di casa rispettivamente il direttore generale Ascom Davide Urban ed il patron Roberto Donolato.
Art & Ciocc edizione 2018 è prevista in svolgimento dal 9 all’11 febbraio in piazza Trento e Trieste.

 

(Comunicazione a cura di Ascom Ferrara)

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Mercoledì 7 febbraio alle 17 appuntamento di ‘slow reading’ in via Scienze

Incontro tra poeti con Alberto Rizzi e Michele Paoletti

06-02-2018

Saranno Alberto Rizzi e Michele Paoletti i poeti protagonisti dell’appuntamento di ‘slow reading’ organizzato dall’Associazione culturale Olimpia Morata per mercoledì 7 febbraio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara). L’incontro sarà coordinato e introdotto da Francesca Mariotti.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Intervengono Alberto Rizzi, di Lendinara, poeta, pittore e attore, e Michele Paoletti, di Piombino, poeta laureato in Statistica a Pisa, che si occupa di teatro per passione.
Prosegue anche nel 2018 il Progetto SLOW READING a cura dell’Associazione culturale Olimpia Morata che in parte sarà dedicato alla poesia con piccole staffette in liriche alternate ad approfondimenti e interviste tra pubblico e Poeti intervenuti.
L’evento, che si svilupperà attraverso tre incontri in Ariostea e tre nella sede dell’Associazione Olimpia Morata, rievocherà le antiche “tenzoni poetiche”, in quanto il pubblico potrà assegnare un punteggio a ciascun poeta e stabilire una graduatoria che si aggiornerà di volta in volta. Ad ogni incontro i poeti leggeranno ed interpreteranno le loro liriche. A fine anno un incontro decreterà i tre poeti più apprezzati e se ne faranno le letture scelte dagli autori stessi.

 

BIBLIOTECA BASSANI – Mercoledì 7 febbraio alle 17 nella sala di via Grosoli 42 (a Barco)

Via al ciclo dei “Mercoledì in giallo della Biblioteca”

06-02-2018

Mercoledì 7 febbraio 2018 alle 17 all’Auditorium della Biblioteca Giorgio Bassani, in via G. Grosoli 42 a Ferrara (quartiere Barco), si terrà l’incontro con la scrittrice Sara Magnoli che apre il ciclo de “I mercoledì in giallo della Biblioteca Bassani”. Questo primo appuntamento è dedicato al nuovo romanzo dell’autrice, intitolato “Se il freddo fa rumore”.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
“Le stesse iniziali. La stessa città, la stessa angoscia. E il freddo. Accompagnare Lorenza e Luciano nella discesa nell’abisso, ascoltare il silenzio che li avvolge gelido, lasciarsi trascinare da una scrittura tagliente e raffinata. Per accorgersi dell’arrivo di una nuova, straordinaria voce nel romanzo nero italiano”. Così Maurizio De Giovanni introduce il nuovo romanzo di Sara Magnoli, con la quale si apre il ciclo dedicato al giallo che la Biblioteca Comunale Bassani proporrà il mercoledì pomeriggio durante la primavera. I primi autori a presentarsi al pubblico ferrarese saranno una serie di firme pubblicate nella collana Comma21, tutta dedicata al noir dell’editore Damster di Modena.
La Magnoli, già conosciuta dal pubblico ferrarese, soprattutto per la sua produzione e i suoi laboratori per ragazzi torna ora in città presentandosi al pubblico degli adulti.
– Sara Magnoli, “Se il freddo fa rumore”, Modena, Damster 2017

Per info: Biblioteca Giorgio Bassani, via Grosoli 42, Ferrara, info.bassani@comune.fe.it, tel. 0532 797414.

 

INTERPELLANZE – Presentate dai gruppi FDI-AN e GOL in Consiglio comunale

Richieste in merito ai controlli dell’acqua potabile e alla manutenzione del manto stradale

06-02-2018

Queste le interpellanze pervenute agli uffici comunali:

– il consigliere A. Balboni (gruppo Fratelli d’Italia-AN in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora all’Ambiente Caterina Ferri in merito ai controlli dell’acqua potabile ferrarese;

– il consigliere Rendine (gruppo Giustizia Onore Libertà in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore ai Lavori pubblici Aldo Modonesi in merito alla manutenzione del manto stradale.

>> Pagina riservata alle interpellanze/interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali e relative risposte (a cura del Settori Affari Generali/Assistenza agli organi del Comune di Ferrara)

BIBLIOTECA BASSANI – Giovedì 8 febbraio alle 16 con il Garden club nella sala di via Grosoli 42 (a Barco, Ferrara)

Il giardiniere Michele Calore racconta il suo parco a Maserà

06-02-2018

Giovedì 8 febbraio 2018 alle 16 all’Auditorium della Biblioteca Giorgio Bassani, in via G. Grosoli 42 a Ferrara (quartiere Barco), si terrà l’incontro del ciclo “I giardinieri presentano i propri giardini” a cura del Garden Club Ferrara. Il giardiniere Michele Calore presenterà : “Le paradis des papillons … tra farfalle petali e piume – Il giardino di Michele Calore a Maserà”, una località pochi chilometri sotto Padova, vicino ad Abano Terme.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Si tratta di un grande giardino, che ha una struttura complessa e offre visioni sempre diverse con il trascorrere delle stagioni. Il trucco c’è ma non si vede, Michele la sa lunga… e ha frammentato il percorso creando quinte e aperture sfasate fatte apposta per confondere il senso dell’orientamento dei visitatori.
Il giardino è descritto, insieme ad altri, nel volume: “Il giardino svelato” curato da Laura Caratti, edizioni Blu.

Per info: Biblioteca Giorgio Bassani, via Grosoli 42, Ferrara, info.bassani@comune.fe.it, tel. 0532 797414.

 

GIUNTA COMUNALE – Le principali delibere approvate nella seduta del 6 febbraio 2018

Per gli studenti ferraresi un concorso sull’Europa, al via indagini statistiche sulle condizioni socio-economiche locali, un’opera di Boldini in prestito

06-02-2018

Queste le principali delibere approvate nella riunione della Giunta comunale di martedì 6 febbraio:

Assessorato all’Ambiente, Lavoro, Attività Produttive, Sviluppo Territoriale, Personale, assessore Caterina Ferri:

Gli studenti ferraresi invitati a raccontare con video e foto ‘Perché l’Europa è bellissima’
Sarà rivolto agli allievi delle scuole secondarie di secondo grado di Ferrara il concorso video-fotografico che sarà lanciato dal Comune di Ferrara attraverso la propria Antenna Europe Direct. Ogni ragazzo o ragazza potrà partecipare con un solo video o una sola fotografia che abbia come tema “Perché l’Europa è bellissima”.
L’Antenna Europe Direct del Comune di Ferrara dipende funzionalmente dal Centro Europe Direct presso l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, dal quale riceve ogni anno un contributo a titolo di compartecipazione nell’offrire ai cittadini informazioni e consulenza sui programmi e le possibilità di finanziamento dell’Unione europea e nel promuovere, a livello locale, il dibattito sull’Unione Europea e le sue politiche.
Il prossimo 9 maggio, giornata della Festa dell’Europa, verranno decretati i vincitori del concorso per ognuna delle due categorie (video e foto).

Tirocinio formativo in Comune nell’ambito di un progetto di inclusione per persone con disabilità
Rientra in un percorso di inclusione sociale dedicato a persone con disabilità e curato dal Centro Studi Opera Don Calabria il tirocinio formativo che il Comune di Ferrara ospiterà all’interno del proprio Servizio Giovani. Il tirocinante, accolto dal Comune, svolgerà mansioni di segreteria e l’indennità prevista sarà a carico del Centro Studi Opera Don Calabria.

 

Assessorato alla Contabilità e Bilancio, Partecipazioni, assessore Luca Vaccari:

Nel 2018 due indagini statistiche sulle condizioni socio-economiche locali e la soddisfazione per i servizi comunali
Saranno realizzate nel corso del 2018 le due indagini statistiche programmate dall’Ufficio Statistica del Comune e approvate oggi dalla Giunta. La prima, che coinvolgerà un campione di circa un migliaio di famiglie, consentirà di unire la consueta indagine campionaria ‘Condizione di vita a Ferrara’, condotta dal Comune con cadenza triennale dal 1994, all’indagine ‘Occupazione e disoccupazione a Ferrara’ realizzata annualmente dal 1990. Mentre la seconda, che ha per titolo ‘Ascoltare i cittadini: monitor sulla soddisfazione dei servizi della città di Ferrara’, consentirà di conoscere l’opinione di circa 800 cittadini ferraresi maggiorenni sul funzionamento degli uffici comunali e la soddisfazione per i servizi erogati. Obiettivo dei due progetti, approvati oggi con un orientamento di Giunta, è quello di ottenere indicatori di carattere socio-economico a livello locale e di sondare l’opinione dei cittadini sul funzionamento degli uffici comunali, al fine di fornire una base dati utile per l’orientamento delle politiche locali.
Per la realizzazione delle interviste saranno incaricati alcuni degli iscritti all’albo dei rilevatori statistici del Comune in corso di validità.

 

Assessorato alla Cultura, Turismo, Giovani, Cooperazione Internazionale – Politiche per la pace, vicesindaco Massimo Maisto:

Un’opera di Boldini concessa in prestito alla Galleria ‘Empedocle Restivo’ di Palermo
Il ‘Ritratto dell’Infanta Eulalia di Spagna’ realizzato da Giovanni Boldini nel 1898 e appartenente alle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Ferrara sarà esposto a Palermo alla Galleria d’Arte Moderna “Empedocle Restivo” dal 3 marzo al 10 giugno prossimi. Nello stesso periodo, la Galleria palermitana concederà in prestito all’esposizione “Stati d’Animo. Arte e Psiche da Previati a Boccioni”, in programma a Palazzo dei Diamanti, un’opera di Franz von Stuck dal titolo ‘Il peccato’ (1909).
Per la concessione in prestito della tela di Boldini, approvata oggi dalla Giunta, è già stato richiesto anche il parere favorevole della Soprintendenza alle Belle Arti e paesaggio. L’opera sarà inserita nel percorso museale della Galleria palermitana che ospita una prestigiosa collezione di opere d’arte italiana ed europea realizzate dal XVIII secolo al XX secolo.

 

Assessorato al Commercio, Semplificazione Amministrativa, Servizi Informatici, Patrimonio, assessore Roberto Serra

Locali comunali in concessione alle Associazioni Gata – Enpa
Sarà rinnovata peraltri due anni la concessione alle Associazioni Gata – Enpa dei due locali all’interno dell’immobile comunale di viale Alfonso I d’Este a Ferrara, già utilizzati da alcuni anni come loro sede. Il canone annuo abbattuto a carico di ogni associazione è di 181 euro.

 

Le delibere approvate nel corso delle sedute della Giunta comunale vengono pubblicate nei giorni successivi, con le modalità e nei termini di legge, sulle pagine internet dell’Albo Pretorio on line del Comune di Ferrara all’indirizzo http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=1818   

 

ASPIRANTI FOTOGRAFI: CORSO DI FOTOGRAFIA PER RAGAZZI DAI 13 AI 17 ANNI

Da officina dinamica

SABATO 24 FEBBRAIO E 3 MARZO 2018
DALLE 15 ALLE 18
PRESSO SPAZIO STUDIO H 18
IN CENTRO STORICO A FERRARA

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Officina Dinamica ha riunito le proprie competenze assieme a quelle di Feedback e dell’Associazione Spazio 18 proponendo al pubblico dei più giovani un laboratorio intensivo condotto da Daniele Zappi, fotografo per passione.

La fotografia è un linguaggio, può raccontare storie, raccogliere emozioni e trasferirle ma soprattutto è uno strumento capace di coinvolgere, entusiasmare e divertire.

L’obiettivo è quello di stimolare nei più giovani l’utilizzo del linguaggio fotografico come strumento di comunicazione ed osservazione dell’ambiente in maniera educativa e creativa.

Questo laboratorio vuole essere il primo di un percorso di coinvolgimento indirizzato ai più giovani in grado di coniugare arte, cultura e fotografia all’educazione. Spazio Studio h18 a Ferrara è il luogo ideale per imparare e stare bene divertendosi.

Il programma si articola in due sabati pomeriggio e prevede esercitazioni di gruppo, linee guida per eseguire ritratti, suggerimenti per l’editing e la produzione. Daniele Zappi spiegherà come le foto scattate possono diventare espressioni personali e magari rivelare certe attitudini. Non è scontato saper far vedere e nemmeno scoprire di essere capaci di farlo!!!

Per partecipare basta portarsi la macchina fotografica digitale o lo smartphone e la cosa bella è che poi le foto verranno esposte a spazio H18 e veicolate sui social

Per INFO E PRENOTAZIONI :
OFFICINADINAMICA2.0@GMAIL.COM

Mostra su Erto Zampoli presso Alchimia R&B / Alberto Squarcia

Da Studio Archeo900

Mostra “CAOS ORDINATO”, opere di ERTO ZAMPOLI
(RO – Ferrara 1925-2003)
INAUGURAZIONE venerdì 9 febbraio 18,00 / 18,30
Presso Alchimia B&B – Via Borgo dei Leoni, 122 – 44121 Ferrara
A cura di Studio Archeo900 (www.archeo900.com)
INGRESSO LIBERO

La mostra Caos Ordinato con le opere di Erto Zampoli è stata presentata per la prima volta a Ferrara alla Porta degli Angeli nel 2011. Successivamente vi è stato l’interessamento di alcuni Istituti Italiani di Cultura e la mostra è stata esposta nei prestigiosi spazi degli IIC di Cracovia, Varsavia e Praga. Altre mostre a Milano, Forlì e Pisa e adesso il ritorno a Ferrara, ospitata nel bellissimo B&B Alchimia in Via Palestro della famiglia Caselli-Cavallini.
Il venerdì 9 febbraio alle ore 18,00 INAUGURAZIONE
alla quale siete invitati.
Rinfresco e aperitivo offerti da Alchimia R&B
– ERTO ZAMPOLI
– DAL COSTRUTTIVISMO RUSSO AL SIGNOR BONAVENTURA
Quasi avesse seguito l’antica raccomandazione della filosofia greca: “Vivi nascosto ! “ la vita di Erto Zampoli si dipana in un silenzio esistenziale dove, apparentemente, nulla concorre a interrompere un isolamento perseguito e una astensione sociale continuativa.
Diventa davvero incomprensibile, quindi, trovarsi di fronte alla sua opera grafica – questi pastelli eseguiti sul risvolto cartonato delle confezioni che gli forniva la merciaia – così incredibilmente ricchi di forza evocativa e di contaminazione artistica, dagli intrecci cromatici e sintetici del Balla più autarchico e futurista alle più cristallizzate e ferrose composizioni che ricordano il Marx Ernst più totemico, dalle antropomorfie tra Franz Marc e il più allusivo surrealismo alle spigolosità evanescenti di Lyonel Feininger.
Se il sonno della ragione generava mostri, una vita trascorsa senza diretti coinvolgimenti immagina alludendo e il gioco autistico della creazione, perdendo la potenza demiurgica del concorso creativo, elabora i propri “oggetti d’affezione” senza nessuna necessità mimetica: lo “zoo di vetro” diventa teatrino del mondo il cui regista, con metodica inquietudine, dirige trame senza storia, categorie formali ossessive dove la tensione espressionista si lascia addomesticare da un sapiente garbo compositivo.
Interni, animali fantastici e composizioni floreali: tre categorie che dominano nell’attività grafica di Erto Zampoli, perseguita ininterrottamente per tutta la vita.
Senza prospettiva, in scansioni bipiane claustrofobiche i suoi interni e le sue architetture, “costruttivate” da un geometrico caos ordinato, riflettono caleidoscopici frammenti di visioni mai unitarie, frantumi di realtà indipendenti ognuna delle quali antagonista all’omogeneità globale, continuamente ferita e recisa dai toni e dalle forme.
Degno di una visionaria e allucinata fantasticheria il suo “bestiario” si manifesta in una sequenza catalogata, in polimorfiche entità che hanno il terrificante e archetipico fascino dell’ignoto a cui da sempre dobbiamo attribiure una identità riconoscibile. Infine, i suoi “fiori cristalizzati” raccolti da un metallico giardino delle delizie, generati da una alchimia seduttiva e corruttrice, “bouquets del supplizio”.

Renzo Orsini

– Contatti Alberto Squarcia – Studio Archeo900:
www.archeo900.com
CELL: +39.335.1363928
EMAIL: info@archeo900.com
– Contatti Alchimia: TEL:+39.0532.1864656
EMAIL:info@alchimiaferrara​.it
CELL:+39.333.8329030

Studio Archeo900 – Mostre ed Eventi Culturali.

arch. Alberto Squarcia

Via Ercole De Roberti 26/a

44121 Ferrara – Italy

cell. 0039.335.1363928

info@archeo900.com

Sito: www.archeo900.com

FB:www.facebook.com/studioarcheo900/

Comunicato Regione: Politiche per la legalità. La Regione: “Stanziati oltre 3,7 milioni per le ludopatie col Piano d’azione nel 2017-18”

Da agenzia stampa regione Emilia-Romagna

L’assessorato regionale replica alla Spi-Cgil modenese sull’efficacia delle misure contro il gioco d’azzardo: “Dal 2016 operativo il divieto di apertura ed esercizio di sale da gioco e scommesse”

Bologna – “Giusto porre sotto i riflettori la piaga del gioco d’azzardo, ma non sottovalutiamo le politiche di contrasto, sanitarie e per la legalità messe in campo dalla Regione Emilia-Romagna”.

Lo precisa l’assessorato regionale alla Legalità, rispondendo alle critiche avanzate dalla Spi-Cgil di Modena, che ha accusato di inefficacia la Legge regionale in materia di contrasto al gioco d’azzardo.
“Bene fa il sindacato ad accendere i riflettori su questa piaga della nostra società- ha affermato l’assessore regionale alle Politiche per la legalità-. Però la delicatezza del tema richiede un approccio serio e documentato, senza superficialità, errore in cui inciampa lo Spi-Cgil di Modena nel momento in cui ferma le lancette della sua analisi al 2015, criticando così una legge regionale che per sua natura interviene solo in campo sociosanitario in tema di ludopatie, e che nel frattempo è stata integrata e rafforzata da misure di prevenzione e di contrasto legislative ed amministrative”.

“La Giunta della Regione Emilia-Romagna– ha aggiunto l’assessorato- ha approvato misure riprese e ulteriormente rafforzate dal Testo unico per la promozione della legalità, che ha visto la luce alla fine del 2016. Così è diventato operativo il divieto di apertura e di esercizio delle sale gioco e delle sale scommesse, ma anche la nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito entro una distanza di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanili e di culto”.
Un divieto che si applica sia alla nuova apertura che alle sale già in esercizio, oltre che alla nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito presso esercizi commerciali, di somministrazione di alimenti e bevande, nelle aree aperte al pubblico, nei circoli privati ed associazioni. In base a questo provvedimento i Comuni devono provvedere a individuare i luoghi sensibili sul proprio territorio, oltre alle sale giochi, sale scommesse e tutti gli esercizi autorizzati che ospitano apparecchi per il gioco d’azzardo lecito situati a meno di 500 metri. Modena è stato uno dei primi Comuni ad adempiere alle nuove norme.

“Infine- conclude la precisazione dell’assessorato- solo un mese fa c’è stata l’approvazione della Giunta regionale al Piano d’azione regionale contro la ludopatia, dopo il via libera ottenuto dall’Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo. L’Emilia-Romagna è tra le quattro regioni italiane, insieme a Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Umbria, il cui Piano regionale contro il gioco d’azzardo è stato licenziato integralmente dall’Osservatorio, ottenendo così l’autorizzazione da parte del ministero della Salute all’utilizzo della quota del Fondo per il gioco d’azzardo patologico già attribuito alla Regione, pari a 3 milioni e 712 mila euro per il periodo 2017-2018. Le risorse serviranno in gran parte (3,6 milioni) a realizzare interventi di carattere territoriale e per questo verranno trasferite alle Aziende Usl dell’Emilia-Romagna, titolari di competenze in tema di prevenzione e cura del gioco d’azzardo

Comunicato Regione: Reddito di solidarietà. Raggiunta quota 11 mila domande, 93 al giorno: efficace nel raggiungere povertà finora ai margini. I dati per provincia

Da agenzia di stampa regione Emilia-Romagna

In commissione assembleare i numeri presentati dalla Giunta. Il Res affianca e integra la misura nazionale, il Reddito di inclusione, allargando la platea dei destinatari e includendo anche i nuclei senza minori, i lavoratori precari e quelli con basso o bassissimo reddito. Fino a 400 euro al mese per un anno per i nuclei famigliari con 5 persone. 35 milioni di euro l’anno stanziati dalla Regione

Bologna – Ad oggi, in quattro mesi e mezzo di applicazione (dal 18 settembre 2017), sono 11mila le domande presentate per avere il Res, il Reddito di solidarietà introdotto dalla Regione Emilia-Romagna. Con una media di 93 per ogni giorno lavorativo, si conferma l’efficacia della misura regionale destinata alle persone che vivono in situazione di grave povertà, con un aiuto fino a 400 euro mensili per un anno per nuclei famigliari fino a 5 persone.

E’ quanto rende noto la vicepresidente e assessore al welfare, Elisabetta Gualmini, intervenuta oggi in Commissione assembleare, dove ha fornito i dati sull’andamento del Res, ribadendo come la misura regionale, che affianca e integra quella nazionale (Reddito di inclusione), di fatto ne allarga la platea dei destinatari, includendo anche i nuclei senza minori, i lavoratori precari, quelli con basso o bassissimo reddito – i cosiddetti “working poor – o con figlio con disabilità. Infatti, già in dicembre sulle 2mila famiglie ammesse al Res dopo il via libera dall’Inps, circa la metà era composta da una sola persona e oltre i due terzi(69%)non avevaminori a carico.

Le domande per ogni provincia

Riguardo al numero delle famiglie che sinora hanno inoltrato domanda ai servizi sociali della regione, secondo la stima aggiornata dall’Università di Modena e Reggio-Emilia (periodo 18 settembre scorso-18 gennaio di quest’anno), esse rappresentano lo 0,47% del totale di quelle residenti in Emilia-Romagna (1.997.372 in totale). A livello territoriale, il maggior numero di domande si registra nella provincia di Bologna (2.346 domande su 482.861 famiglie residenti), segue l’ambito provinciale di Modena (1.533 domande su 300.584 famiglie), mentre le province “meno bisognose”, o partite con l’accettazione delle domande in tempi successivi alla data formale di avvio, sono Piacenza con 484 domande (129.581 famiglie residenti) e Forlì- Cesena, da cui provengono 714 domande (170.042 famiglie residenti).

Queste le cifre nelle altre province: Ravenna con 931 domande (178.069 famiglie residenti); Reggio Emilia (875 su 226.354 famiglie residenti); Ferrara (848 su 161.528 famiglie);Rimini (838 su 144.903 famiglie residenti);Parma (784 per 203.450 famiglie residenti).

Chi richiede il Res

Riguardo al profilo di coloro che richiedono il Res, le informazioni di dettaglio restano per ora quelle relative a due mesi fa. I richiedenti si dividono pressoché alla pari fra uomini (50,6%) e donne (49,4%), persone con più di 45 anni (65,7%) e nella gran parte dei casi (69%) senza minori a carico. E’ la fotografia di chi è stato ammesso al Res, persone che vivono in situazione di grave povertà, che faticano ad arrivare a fine mese, spesso con in comune il dramma della disoccupazione.

Perché il Res

Sono due le misure di contrasto alla povertà previste: il Reddito di inclusione sociale (Rei), attiva su tutto il territorio nazionale da dicembre 2017, e il Res, voluto dalla Regione Emilia-Romagna. Poiché il Rei si rivolge ad una platea di beneficiari non esaustiva rispetto alle caratteristiche del fenomeno povertà in Emilia-Romagna, la scelta della Regione è stata quella di ampliarla in un’ottica universalista, includendo anche i nuclei senza minori o con figlio disabile. Una decisione assunta anche per ottimizzare l’utilizzo delle risorse nazionali e regionali disponibili: infatti, il Reddito di solidarietà è pensato in modo tale da collocare sui provvedimenti nazionali (Rei) tutti i beneficiari attribuibili a questa misura, così da non “sovraccaricare” le risorse del Res. E in merito alle risorse totalmente erogate dalla Regione, si tratta di 35 milioni di euro l’anno fino al 2020.

Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili: Save the Children, nel mondo più di 200 milioni di donne e bambine vittime, la maggior parte ha meno di 15 anni

Da Save the Children Italia Onlus

Nel mondo, più di 200 milioni di donne, bambine e ragazze, per la gran parte di età inferiore ai 15 anni[1], sono state vittime di mutilazioni genitali femminili e ogni giorno sono costrette a fare i conti con gli effetti devastanti che questa usanza ha sulla loro vita e sul loro stesso futuro e con i gravissimi rischi anche per la loro salute, come cisti, infezioni, emorragie, disturbi urinari e gravissime complicanze al momento del parto. Se la tendenza attuale non verrà invertita, altre 15 milioni di bambine e ragazze saranno sottoposte a questa pratica entro il 2030[2], rischiando così di subire pesanti conseguenze psicologiche e di perdere irrimediabilmente la propria infanzia, denuncia Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, in occasione della Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili.

“Sebbene negli ultimi anni alcuni paesi abbiano finalmente messo al bando le mutilazioni genitali femminili, ancora troppe donne, e in particolare bambine e ragazze giovanissime, in più di 30 Paesi al mondo, soprattutto in Africa, Asia e Medio Oriente, sono condannate a portarsi dietro per sempre le gravissime conseguenze fisiche e psicologiche di una prassi discriminatoria, che viola chiaramente i loro diritti umani fondamentali e distrugge irreversibilmente il loro futuro. Ề pertanto quanto mai urgente e fondamentale che, da un lato, la comunità internazionale moltiplichi gli sforzi per far sì che questa pratica terribile venga espressamente vietata in ogni angolo del mondo e, dall’altro, che venga rafforzato il lavoro di formazione e sensibilizzazione sul campo per contrastare il fenomeno”, ha dichiarato Daniela Fatarella, Vice Direttore di Save the Children Italia.

“Oggi so perfettamente che quello che ho fatto in passato era terribilmente sbagliato”, ha raccontato agli operatori di Save the Children in Somalia Hido, una donna che in passato effettuava mutilazioni genitali femminili e che ora collabora con l’Organizzazione per sensibilizzare le comunità locali sul fenomeno.

“Ogni notte, prego per il perdono, non so quante ragazze abbia operato, sicuramente almeno cinquanta. Credevo che le mutilazioni genitali fossero una parte importante della nostra tradizione, e lo facevo anche per guadagnarmi da vivere. Un giorno però ho incontrato gli operatori di Save the Children e del partner locale Tass e ho deciso di fermarmi. Vado porta a porta per parlare con le donne nelle comunità locali, ormai mi conoscono e ascoltano quello che ho da dire. Il nostro lavoro di sensibilizzazione già sta portando a importanti risultati”, ha raccontato Hido.

Nell’ambito dei suoi interventi di salute materno-infantile, Save the Children opera in vari paesi per contrastare il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili, attraverso le sensibilizzazioni all’interno delle comunità locali, in particolare di giovani e donne, la formazione di operatori sanitari e la collaborazione con le autorità locali.

Per ulteriori informazioni:
Tel 06-48070023/63/81/82
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it

Fibromialgia, la Regione Emilia Romagna pubblica le linee di indirizzo

Da Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

Calvano: “Un unicum a livello nazionale per sostenere la battaglia di milioni di persone”

La Regione Emilia-Romagna ha emanato le linee d’indirizzo per “Diagnosi e trattamento della fibromialgia”. Il consigliere regionale Paolo Calvano, da sempre in prima linea sul tema esprime orgoglio e soddisfazione per questo traguardo.

«Un passo importante che rende pubblico il documento, frutto di un anno e mezzo di intenso lavoro, del gruppo tecnico interdisciplinare, istituito e coordinato dall’Assessorato alla Sanità. – spiega – Finalmente si concretizzano nero su bianco le linee guida per la gestione della fibromialgia. Si tratta di un traguardo che vede la Regione Emilia Romagna al fianco di tutti i pazienti affetti da questa malattia reumatica, difficile da riconoscere e da diagnosticare. Si colma così un vuoto, in quanto per la prima volta in Italia un ente pubblico emana un documento di ampio respiro sulla patologia. Fino ad oggi non esistevano linee di indirizzo rivolte ai medici su questa devastante malattia, questo documento invece consentirà di sviluppare percorsi formativi con i medici di medicina generale e gli specialisti che si occupano di fibromialgia, definendo, modalità di diagnosi, presa in carico del paziente, trattamento e follow-up post trattamento della malattia».

La Direzione Generale Sanità della Regione ha inviato ufficialmente il documento alle direzioni sanitarie, ai responsabili delle strutture reumatologiche e dei dipartimenti di cure primarie oltre che alle aziende sanitarie della Regione.

«Questo documento rappresenta un unicum a livello nazionale per sostenere la battaglia che milioni di persone affrontano quotidianamente ed è anche oggetto di confronto con il Ministero della Salute e con il Consiglio Superiore di Sanità. – prosegue Calvano – Ora sarà da promuovere attivamente nei territori, anche con l’aiuto delle associazioni di pazienti, in modo da facilitare l’organizzazione delle risposte da parte del Servizio Sanitario Regionale».

Aperitivo in Noir: incontri con gli autori

Da ufficio comunicazione Comune di Copparo

Sabato 10 febbraio ore 17.30 con Sara Magnoli e Luca Occhi

Tornano, nel mese di febbraio e marzo 2017, gli incontri con gli autori, organizzati dalla Biblioteca di Copparo presso l’Atrio Comunale.
Questa volta gli incontri si tingeranno di noir: tre autori e un’autrice animeranno con i loro libri un’edizione dedicata al lato diabolico dell’animo umano, tra vizi e virtù della società contemporanea .
Si parte il 10 febbraio con due autori a confronto: Sara Magnoli con Se il freddo fa rumore e Luca Occhi con Il cainita, entrambi per i tipi di Damster, due romanzi ricchi di intrecci e suspense.
A seguire il 24 febbraio l’autore ferrarese Paolo Panzacchi presenta e dialoga con Patrick Fogli sul suo ultimo libro, A chi appartiene la notte (Baldini Castoldi), svolta folk thriller di uno degli autori noir più interessanti del panorama italiano.
Concluderà il ciclo di incontri l’appuntamento del 10 Marzo con Stefano Bonazzi, giovane autore ferrarese che ha di recente pubblicato L’abbandonatrice (Fernandel), un romanzo sulla competizione, sull’adolescenza e il disagio.
Come sempre, al termine dell’incontro, aperitivo per tutti. L’ingresso è libero.

La cooperazione e i giovani, dalla teoria alla pratica. Coop Matteo25 di Ferrara accoglie gli studenti dell’Istituto Einaudi e Carducci e i ragazzi del “Progetto Ponte”.

Da organizzatori

“E’ davvero un ponte, un punto di incontro tra scuola e lavoro” li descrivono così, e con soddisfazione, questi momenti di didattica laboratoriali che si svolgono alla Cooperativa Matteo25 di Ferrara, una coop di giovani (aderente al sistema Confcooperative Ferrara) che si occupa di stampa digitale, grafica, arte.

“Durante la settimana lavorativa avremo ragazzi che seguiranno con noi i processi di lavoro. Lavorazioni interne di grafica e stampa digitale, legate anche a prodotti che utilizzeranno poi a scuola, come blocchetti o quaderni” racconta con orgoglio Lorenzo Fabbri della Matteo25. E’ l’incontro tra scuola e lavoro: è in questo spazio di formazione che si inserisce l’attività della Matteo25, per i giovani delle scuole ferraresi. E’ il tempo per insegnare, per trasmettere competenze e per creare interesse per il futuro nelle giovanissime generazioni. “Sara la grafica della cooperativa – continua Lorenzo – ci fu segnalata come ottima studente dall’Einaudi, e dopo un percorso di tirocinio formativo è stata assunta a tempo indeterminato”.

La Matteo25 nasce nel 2005, ma l’attività di stampa digitale e grafica ha avuto inizio nel 2015. Una cooperativa dinamica e fertile di idee e di lavoro che risponde alle esigenze del mercato territoriale sia in ambito pubblico, sia privato. Una impresa cooperativa che offre anche spazio per le scuole – da venerdì 9 febbraio avranno una intera classe 1° dell’Einaudi. 28 studenti in visita ai processi lavorativi di stikers (adesivi) per concludere un percorso formativo iniziato in aula e che si concluderà proprio alla Matteo25. Dal progetto alla messa in opera. Dalla teoria alla pratica.

Da qualche anno la Cooperativa Matteo25 collabora anche con L’Istituzione Dei servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara per la progettazione e la gestione di attività finalizzate alla valutazione di competenze e all’orientamento lavorativo di ragazzi con disabilità. A partire dal 2007 il Comune di Ferrara è infatti impegnato, insieme a scuole e Cooperative Sociali, nella realizzazione di esperienze di integrazione scolastica a carattere di laboratorio, che utilizzano metodologie innovative di piccolo gruppo e mirano a sviluppare competenze, autonomia e benessere in tutti i ragazzi che li frequentano.

Questo progetto, seguito dall’educatore Elia Mandato e da Enrico Paolini, vede coinvolti un gruppo di 6 ragazzi per 2 mattine alla settimana. Alcuni di loro provengono da diversi Istituti Superiori di Ferrara, altri hanno finito il percorso scolastico l’anno scorso. Infatti, il progetto è conosciuto come “Progetto Ponte” proprio perché intende accompagnare questi ragazzi anche dopo la conclusione del loro percorso scolastico e fanno di questo progetto una esperienza in un ambiente lavorativo che gli educatori riempiono di significati educativi e socializzanti.

Cinema Boldini – mercoledì 7 febbraio ore 21.00 – Dancer, regia di Steven Cantor

Da organizzatori

Dancer racconta la vita di Sergei Polunin, il ballerino più dotato della sua generazione secondo il New York Times, classe 1989, origini ucraine, di quell’est Europa dove la danza classica è più popolare del calcio anche tra i ragazzi, il ballerino si colloca suo malgrado come diretto discendente del terzo millennio di quella stirpe di geniali, sensuali, mefistofelici danzatori che partendo da Nijinsky e passando per Nureyev, ha infiammato i palcoscenici dei teatri, i cuori di milioni di fan e le riviste di gossip ai livelli delle rockstar.

Ribelle, iconoclasta, una vera e propria star, Sergei Polunin è uno dei tanti figli della povertà nell’Ucraina degli anni ‘90. Nel suo paese di origine “tutti erano poveri, nessuno aveva soldi. E quando tutti sono poveri, non senti le differenze”. Polunin è cresciuto in una famiglia che ha fatto grandi sacrifici per permettere a lui, giovanissimo e formidabile ballerino, di inseguire il proprio sogno con una formazione appropriata e la speranza di un futuro migliore. Steven Cantor, talentuoso regista e produttore cinematografico americano, svela questa parte della vita di Polunin attraverso gli innumerevoli home-video girati dalla madre, risorsa rarissima nell’epoca pre-digitale. L’accesso a questi materiali permette di tracciare il percorso intimo e artistico dell’artista, dalle prime piroette già all’età di otto anni fino al suo ingresso nella Royal Ballet Academy di Londra che lo incorona primo ballerino a soli 19 anni.

Polunin emerge come un personaggio romantico e tormentato, che ha saputo rendere popolare il balletto classico grazie a un talento naturale, divenuto ancora più famoso e conosciuto grazie ad un efficacissimo video virale, diretto da David LaChapelle, che lo vede esibirsi in una coreografia mozzafiato sulle note di Take Me to Church di Hozier.

La rassegna dedicata alla danza proseguirà martedì 20 febbraio alle 21.00 con la proiezione del film documentario Fonderia 39 che porterà sullo schermo l’esperienza della Fondazione Nazionale della Danza Compagnia Aterballetto. In cartellone nella stagione di Danza del Teatro Comunale di Ferrara (24 febbraio – per maggiori informazioni sullo spettacolo – www.teatrocomunaleferrara.it)

Cinema Boldini – via Previati 18 – Ferrara – Per informazioni – www.cinemaboldini.it

0532247050 (Cinema Boldini – fascia serale) – 0532241419 (orari ufficio)

Intero 5 euro

Ridotto 4 euro per i possessori dei biglietti della Stagione di Danza del Teatro Comunale di Ferrara

Arriva il Carnevale degli Este, suona il Conservatorio di Ferrara – L’8 e il 10 febbraio concerti all’inaugurazione a Palazzo Bonacossi e a Casa Romei

Da organizzatori

Nella Ferrara del Rinascimento in maschera, non può mancare la musica. Sarà l’intervento musicale a cura dell’Ensemble di trombe rinascimentali e barocche del Conservatorio di Ferrara a inaugurare il Carnevale degli Este,giovedì 8 febbraio alle ore 17 a Palazzo Bonacossi(via Cisterna del Follo 5, Ferrara) con ‘Squilla il Carnevale!’. L’Ensemble, che da alcuni anni inaugura il Carnevale ferrarese, è nato da un laboratorio realizzato all’interno del Conservatorio (su volontà di Martina Dainelli, docente di Tromba e Trombone, con la collaborazione di Michele Santi, docente della Master class di Tromba rinascimentale e barocca). Ha già partecipato a numerosi concerti, tra cui quelli a Palazzo Bonacossi, Ferrara Organistica, La furia di Orlando e i Concerti dedicati alla Mostra di Bononi. Attraverso l’uso di strumenti originali gli allievi del Conservatorio, ma anche esterni, si possono confrontare con la musica antica, che sta vivendo negli ultimi tempi una felice e promettente riscoperta. Per il Carnevale degli Este l’ensemble sarà accompagnato da un fagotto barocco e percussioni antiche.
Il secondo appuntamento che vede coinvolto il Conservatorio sarà invece il 10 febbraio, alle ore 17.30 a Casa Romei (via Savonarola 30, Ferrara) con‘Frottole di Carnevale’, concerto a cura dell’Ensemble vocale di musica antica del Conservatorio Frescobaldi. In questa occasione saranno le sapienti voci della classe di canto rinascimentale e barocco del Conservatorio Frescobaldi ad animare il concerto che seguirà la visita guidata, prevista alle ore 16 con ‘I misteri e le storie di Casa Romei’ a cura della direzione del museo (per cui è gradita la partecipazione in costume carnevalesco). Il Palazzo quattrocentesco rivivrà i momenti antichi del divertimento colto come accadeva al tempo degli Este, proponendo un programma che, basandosi unicamente sulle voci, seguirà il filo della goliardia, dello scherzo e del gioco. Tra colto e popolare, il repertorio rinascimentale ci offre molti esempi di come si poteva divertire il pubblico attraverso melodie riconoscibili e testi ammiccanti e nulla più della musica ci consente di rivivere e respirare quell’atmosfera che, normalmente, possiamo solo immaginare. Le voci del ‘Carnevale musicale’ saranno i solisti della classe di Canto rinascimentale e barocco di Gloria Banditelli, docente del Conservatorio Frescobaldi e mezzosoprano di fama nazionale e internazionale, specializzata nel repertorio antico.

Presentazione libro: “Relazioni brutali: Genere e Violenza nella cultura mediale” presso l’Ibs

Da organizzatori

Giovedì 8 febbraio alle 17.30

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino

Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Sveva Magaraggia presenta il libro “Relazioni brutali: Genere e Violenza nella cultura mediale”. Il Mulino

Dialogano con l’autrice

Sonia Riccitiello, Nada Abroud (Occhio ai Media) Orsetta Giolo (Università di Ferrara) e Elisabetta Pavani (Centro Donna Giustizia) relazioni brutali.jpg«Perché sedurla se puoi sedarla?», oppure «perché sedurla se puoi saldarla?»: solo due esempi del livello di violenza e brutalità quotidianamente veicolate dai social in pagine che mescolano misoginia, omo/transfobia, razzismo, incitamenti alla pedofilia. Al centro di questa indagine, la violenza contro le donne, ma anche la violenza che dalle donne è agita, due fenomeni speculari benché di natura e portata assai diverse, che sono analizzati nella loro copertura mediale. Dalle serie Tv a circolazione globale alle cronache nazionali, dalla musica alla pubblicità, muovendosi tra «factual» e «fictional», ciascuna delle due forme di violenza è esplorata attraverso molteplici raffronti tra il piano della realtà e il piano della rappresentazione, illustrando modelli, attori, dinamiche, radici, così come retoriche, estetiche, politiche.

Sveva Magaraggia insegna Metodi di ricerca qualitativa nell’Università di Milano-Bicocca. Tra i suoi libri ricordiamo «Essere giovani e diventare genitori. Esperienze a confronto» (Carocci, 2014), «Genere e partecipazione politica» (con G. Vingelli; Franco Angeli, 2015) e «Uomini contro le donne? Le radici della violenza maschile» (con D. Cherubini, Utet, 2013).

Giornata mondiale contro le Mutilazioni genitali femminili: anche gli studenti dell’IISAP Montalcini riflettono su questa atrocitá

Da organizzatori

In occasione della Giornata Mondiale della tolleranza zero per le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF), indetta dalle Nazioni Unite per ‪il 6 febbraio‬ di ogni anno, la classe 5 A SSS dell’Ipsia di Argenta con le docenti Daniela Etro e Alessandra Ferlini riflette sulla cruenta ‘pratica’ dell’infibulazione, molto diffusa nell’area dell’Africa subsahariana, ma anche qui in Italia.

Diverse bambine dai 2 ai 3 anni di etá vengono private della parte più intima di loro, per lo più in condizioni igieniche assenti, con la convinzione di eliminare elementi sporchi del corpo; il passo è ritenuto necessario per diventare donne.

Approfondendo questa tematica i discenti dell’IISAP hanno studiato anche la pratica dello stiramento del seno (breast ironing), un’altra barbarie perpetrata su adolescenti per essere rese meno attraenti per l’uomo, proprio con stiramento, bastoni e pietre violentemente pressati sul seno affinché non cresca.

L’ONU denuncia queste pesanti forme di violenza nei confronti della donna, che provocano inevitabili dolorose conseguenze fisiche e psichiche alle donne che ne sopravvivono.

Non si pensi che tali pratiche non vengano più effettuate o che non siano diffuse anche nel nostro Paese. Ecco perché le Istituzioni dovrebbero con adeguate strutture e finanziamenti aiutare le donne che rifiutano tali violenze, con sostegno fattivo e propositivo.

La classe 5 A SSS ha letto il libro e visionato il film ‘Il fiore del deserto’ sulla vita vera di Waris Dirie, una ragazza somala che ha subito la pratica dell’infibulazione all’etá di tre anni. Kofi Annan l’ha nominata ambasciatrice delle Nazioni Unite per la lotta contro le mutilazioni genitali femminili e per il suo lavoro di ambasciatrice umanitaria è stata insignita della Legion d’onore nel 2007.

Questa attività didattica-formativa, oltre a far conoscere agli alunni forme di violenza tuttora esistenti, ha avuto lo scopo di far riflettere su come la libertà di scelta debba presupporre il rispetto delle persone e l’abbandono di ogni forma di violenza.

La lezione di Macerata

Dai cieli fiscali promessi dai partiti alla dura realtà di uno scontro sociale tra accoglienza e rifiuto

Mi ero proprio dimenticato di una città di nome Macerata, tanto piccola quanto decentrata. Proprio questo lembo periferico della penisola ha conquistato in questi giorni gli onori della cronaca e deviato, di un poco e non so per quanto tempo, una battaglia elettorale tutta basata sulle promesse fiscali dei vari schieramenti e in particolare dei populisti di vecchio stampo o di nuovo conio.

Alle astronomiche promesse, lo dice anche un recente sondaggio, non crede davvero più nessuno; anzi, quelle decine o centinaia di miliardi che tutti, se vincitori, ci vogliono assolutamente versare nelle tasche hanno qualcosa di surreale. Segno forse che il populismo, a forza di alzare la posta, ha perso il senso della misura e molta credibilità. Era molto più concreto ed efficace Achille Lauro: consegnava una scarpa destra e, solo dopo il voto, la scarpa gemella per il piede sinistro.
Se le promesse elettorali sono surreali, le pallottole non lo sono per nulla: sono di piombo e se ti colpiscono possono mandarti all’altro mondo. Così, il raid di Macerata del (pazzo?) ex candidato di Salvini e cultore appassionato di Hitler, Mussolini e altre frattaglie fasciste, ha spostato il fuoco della battaglia tra i partiti. Dai cieli fiscali alla dura realtà delle nostre strade e delle nostre piazze.

Nei commenti e nelle reciproche polemiche tra i vari leader è rispuntato fuori il tema del fascismo. Se cioè occorra o meno una nuova legge che – oltre al netto divieto stabilito dal nostro testo costituzionale – ponga un argine efficace al fenomeno di un risorgente nazismo e fascismo. E ancora: i nuovi gruppi e gruppuscoli della destra estrema, Casa Pound in testa, sono gli eredi diretti del fascio littorio oppure costituiscono una realtà affatto nuova, figlia delle periferie degradate e impoverite e degli intrecci tra mafie ed estremismi?
Il tema è interessante, se ne potrebbe discutere per ore, ma dietro al ‘tiro all’emigrato’ di Macerata e a una miriade di altri episodi di intolleranza, il fascismo – vecchio o nuovo che sia – c’entra forse solo di striscio, sembra essere solo una maschera, un modo estremo e criminale per combattere una battaglia molto più vasta. Una battaglia in atto nel nostro Paese ormai da qualche anno, che non coinvolge solo minoranze militanti (e militari), ma che riguarda il cuore stesso del nostro vivere sociale.

Accoglienza o rifiuto, solidarietà o chiusura, dialogo o difesa dell’egoismo identitario. E’ su queste parole, su questi comportamenti che in ogni città, in ogni quartiere, in ogni piazza si sta combattendo la battaglia. Il suo esito appare ancora incerto – neppure queste elezioni potranno dare una soluzione definitiva in un senso o nell’altro – e almeno per il prossimo decennio saremo costretti bene o male a prendere posizione. E non basterà scandalizzarsi per il candidato governatore Fontana che si proclama difensore della razza bianca, o irridere al “Prima gli Italiani” ossessivamente ripetuto da Giorgia Meloni. Non basterà cioè prendere le distanze dalle parole estreme e stigmatizzare questo o quell’episodio di razzismo o squadrismo.
Forse qualcuno pensa che possiamo cavarcela come semplici spettatori. Come se fossimo appena usciti da un film e ci venisse chiesto che ne pensiamo di questa o quella scena. Potere della televisione e della rete! Invece nel film – cioè dentro la battaglia che segnerà il volto della nostra società di domani mattina– ci siamo anche noi. Tra i protagonisti. O tra gli sconfitti.

LA CITTA’ DELLA CONOSCENZA
Senza trama

La narrazione non è una narrazione, non ci sono protagonisti, non c’è una trama. Ti elencano solo oggetti magici che promettono di cambiarti la vita. Quale non si sa, perché nessuno è più in grado di prospettartene una da vivere. Qualcuno propone delle sequenze, ma mai tutto il film.
È la narrazione di questa campagna elettorale senza storia e senza indice. Neppure la sovracopertina. C’è solo il prezzo che pagheremo noi e il paese.
Uno va alla ricerca del futuro e non lo trova, non trova l’uomo, la sua intelligenza, la sua voglia di vivere, di sfidare il tempo, la generosità e il coraggio delle idee. Solo rumori di fondo, rancori, astio, disprezzo e presunzione.
Non c’è nessuna cittadinanza né della politica né delle persone in questa campagna elettorale. Un paese che ha bisogno di interrogarsi, di risollevarsi, di energia, di spinta e di entusiasmo, anche su questo hanno spento la luce.
Siamo tutti cittadini al governo della democrazia diretta solo da un click del mouse, seduti nelle nostre solitudini davanti al desk di un computer. Gli infatuati del movimento che promette le stelle si rendono conto di questo? Del vuoto umano, del vuoto di pensieri, di idee illuminanti, di creatività, di invenzioni, di confronti aperti che si sta crescendo in questo paese e che si vorrebbe crescere in prospettiva?
L’Europa spaventa perché è uno scenario di apertura, uno scenario impegnativo di itinerari di idee da percorrere e riempire. L’Europa spaventa perché le idee non ci sono, non ce le abbiamo, non ce le ha il paese.
A questa campagna elettorale manca la cultura, non quella del nostro patrimonio di beni e di istituzioni, la cultura del paese, la cultura di cui ha bisogno il paese.
I nostri intellettuali, le nostre università, le nostre istituzioni culturali, non ci aiutano più a crescere, ad esercitare l’intelligenza, a produrre pensieri, non ci aiutano a conoscere cosa si muove alle frontiere della conoscenza dove si formano i saperi. Non ci aiutano ad avere la cultura per pensare al domani, per traguardare il presente.
Questa non è la società della conoscenza fondata sulle risorse umane come capitale per sé e per gli altri. Le risorse umane, giovani e meno giovani, non ci sono in questa campagna elettorale.
Nessuno dice come ognuno di noi può contribuire attivamente per il futuro del paese e cosa possono fare le conoscenze, la ricerca, la creatività, perché il futuro del paese non c’è, nessuno è in grado di pensarlo.
E questa è la maggiore mortificazione nostra, della nostra intelligenza e della cultura. Trattati come ingombranti utenti da amministrare, non come la risorsa preziosa su cui puntare per rilanciare città e sistema paese.
Non si è cittadini perché si fanno le parlamentarie o si può esprimere una preferenza su una scheda elettorale, ma perché la cultura per pensare e per decidere gira e appartiene a tutti. Perché ognuno è responsabile della propria crescita culturale, è responsabile di combattere la propria ignoranza, perché i saperi sono sempre più accessibili a tutti e perché la conoscenza è ormai divenuta da tempo l’ingrediente fondamentale di ogni cittadinanza democratica come l’aria che si respira. Perché politica vuol dire crescere comunità colte, pensanti, dove le intelligenze si nutrono, si diffondono e contribuiscono ad affrontare le sfide sempre nuove della vita e del futuro.
Pare, invece, che ci sia sulla cultura e gli intellettuali il coprifuoco, l’oscuramento, così spuntano le mediocrità, così mediocri da credersi capaci di governare questo paese, senza nutrire nessuna visione che sia un panorama di futuro da crescere nelle sfide e nelle novità, nell’invenzione del nuovo da perseguire. Flat tax, reddito di cittadinanza, respingimenti, Europa sì e no. È questa l’afasia a cui siamo condannati.
Di fronte alla povertà degli orizzonti che le forze politiche riescono a disegnare, alla fine ci si ritrae nell’astensionismo, perché non c’è una narrazione che sia in grado di appassionare.
Perché sei cittadino se sai qual è il tuo ruolo in un progetto di futuro per il quale valga la pena essere coinvolti. La politica non è la retorica dell’uno vale uno, ma assemblare quel tutto che messo insieme è di più della somma delle singole parti.
A noi, invece, si chiede un voto e poi di lasciar fare a loro. Non è più così, perché ormai è tempo che nessuno può più chiamarsi fuori. Il bene comune, oggetto d’ogni governo, è bene di tutti e la rivoluzione politica vera non è che è politico solo chi fa politica, ma che ogni singolo cittadino, in una democrazia matura e colta come la nostra, è politicamente responsabile per la sua parte nella gestione del quotidiano, nel suo lavoro, nella cura di sé e della sua formazione.
Questa è la democrazia diretta, non quella pentastellata. È che la responsabilità di cittadinanza non si delega, ognuno di noi ha la sua e di questa deve rispondere. Con il voto sulla scheda elettorale non si delegano le proprie responsabilità, si affidano solo compiti.