Esce il 20 febbraio 2018, il primo singolo “Mors Tua” della band Emiliana dDrop, estratto dall’album omonimo in uscita ad aprile, pubblicato e promosso da (R)esisto.
Il brano Mors Tua rappresenta a pieno il mood dell’album in uscita a Aprile: ritmiche insistenti e sonorità crude fanno da sfondo a liriche taglienti ed aggressive; è come il vicino che si mette a martellare la domenica mattina, che vi sveglia…e che vi fa salire la rabbia. La strofa è un metronomo di puro sound anni ’90 che sfocia nel chiaro messaggio che purtroppo ci da la cultura odierna: se vuoi sopravvivere in questo mondo cinico ed egocentrico muovi il culo e mangia in testa a chi è debole.
Il progetto dDrop nasce a Ferrara nel 2010 dall’idea degli amici di Pietro Contenti, Francesco Sambri e Nicola Guerra, che decisero dopo lo scioglimento delle relative band di intraprendere un nuovo progetto che voleva fondere l’Hip-Hop al Rock. La line up si completa, dopo un periodo di ricerca del sound, con i frontman Alen “Misfitz” Accorsi e Andrea “Graal” Grillo, due rapper della scena undeground ferrarese.
Nel 2013 il gruppo registra un demo di 4 tracce presso il Freedom Recording Studio e l’ Animal House Studio a Ferrara. Nel corso degli anni si sono susseguiti cambi di formazioni, fino ad una formazione definitiva composta da: Alen Accorsi “Misfitz” (voce), Francesco Sambri (chitarra), Pietro Contenti (basso) e Gabriele Bertolini (batteria)
Nel 2017 viene registrato (anche grazie alle collaborazioni di Mattia “Mad Muzik” Rossi per la produzione strumentale e Alberto “DJ LB”, noto nell’ambito dello scratching italiano) il loro album d’esordio, anticipato dal singolo “Mors Tua” pubblicato il 20 febbraio dall’etichetta ferrarese (R)esisto.
Si avvicina il giorno del confronto elettorale in sede Ascom Confcommercio a Ferrara- giovedì 22 febbraio – a partire dalle ore 14:30 nella sala conferenze al primo piano in via Baruffaldi al civico 14/18.
Un momento di confronto e dialogo importante per capire il prossimo 4 marzo quali saranno le opportunità e le alternative in campo con particolare ed ovvio riferimento ai temi cardine dell’Associazione da sempre motore dello sviluppo economico nelle piccole e medie imprese: commercio, servizi, turismo, libere professioni e trasporti.
Sono questi gli ambiti su cui si dovranno confrontare i candidati che hanno già dato la loro adesione all’appuntamento promosso da Ascom Cconfcommercio Ferrara: in particolare saranno due le domande – tempo massimo di risposta per ciascun quesito tre minuti – su cui verterà il confronto condotto e moderato da Cristiano Bendin (direttore Resto del Carlino, ed. Ferrara) e Luca Traini (direttore de La Nuova Ferrara).
Dunque “Quali misure per snellire la Burocrazia, abbassare la pressione Fiscale e garantire la Sicurezza per le Imprese e per le Persone?” e la seconda domanda: ” Quali sono i primi tre provvedimenti normativi con forte impatto per il nostro territorio, che presentereste in Parlamento?”.
Un’appuntamento – in occasione dell’assemblea dei delegati Ascom – destinato a durare all’incirca un paio d’ore e che avrà la la diretta sui Social in particolare su Facebook di Ascom Ferrara e sul canale YouTube sempre legato all’Associazione di via Baruffaldi.
Ferrara, 19 Febbraio 2018 – Charlie Sheen, Whoopi Goldberg, Wesley Snipes, Vincent D’Onofrio, Tom Wilkinson, Robert Duvall, Primo Reggiani, James Franco, Jacqueline Bisset, Giulio Scarpati, Gina Gershon, Ed Harris, Brian Cranston, Cecilia Dazzi sono tra i protagonisti delle 27 pellicole selezionate al Ferrara Film Festival 2018. L’evento cinematografico di punta della città estense ha svelato il suo intero programma in un unico annuncio, che include 4 Prime europee, 1 Prima mondiale e 5 Prime italiane. I film, 27 in totale, tra lungometraggi e cortometraggi, sono tutte anteprime assolute non ancora distribuite in Italia e provengono da 7 paesi da tutto il mondo: 11 dagli USA, 11 dall’Italia, a seguire 1 dal Canada, Francia, Svizzera, Ungheria e India.
Quest’anno gli organizzatori, rispetto all’anno scorso, hanno deciso di allungare ulteriormente la durata della kermesse, che si svolgerà tra il 16 e il 25 Marzo. Tutto questo per dare maggior risalto e importanza ad ogni singolo evento e anteprima cinematografica. “La scorsa edizione abbiamo concentrato, nell’arco di soli 6 giorni, tantissimi eventi e iniziative – dichiara il Direttore Maximilian Law, di origini ferraresi e da anni in pianta stabile a Los Angeles – e quest’anno abbiamo deciso di non sovraccaricare il programma giornaliero dando la possibilità al pubblico di gustarsi con calma ogni cosa che abbiamo preparato con grande cura. In questa terza edizione, grazie alla fantastica squadra creata ad hoc, vedrete un netto salto di qualità rispetto alle prime due. Ci saranno tante sorprese e il pubblico si divertirà moltissimo.”
C’è molto da assaporare nel ricchissimo programma dei film, che copre una vastissima gamma di generi e stili, coinvolgendo una serie di temi forti e contemporanei come l’emancipazione e la rivalsa delle donne, la violenza giovanile e lo sfruttamento minorile. Quest’ultimo è portato alla luce soprattutto grazie alla collaborazione tra Ferrara Film Festival e UNICEF Italia, instaurando una categoria speciale denominata “Young UNICEF”.
Il Cinema è anche Hollywood, e come ogni anno ovviamente non mancheranno film spettacolari made in USA come il thriller “In Dubbia Battaglia” con un cast da superstar che comprende James Franco, Robert Duvall, Ed Harris, Vincent D’Onofrio e Brian Cranston, o il film di fantascienza “The Recall” con Wesley Snipes, senza poi dimenticare “9/11”, con Charlie Sheen e Whoopi Goldberg, che narra i tragici eventi dell’11 Settembre da un punto di vista inedito. Per chi ama anche il cinema d’autore a stelle e strisce in primo piano anche “This Beautiful Fantastic” con Tom Wilkinson. Il grande cinema italiano non mancherà di emozionare grazie a film come “Lovers” con Primo Reggiani e un cast all star italiano, “Il padre di mia figlia” con Giulio Scarpati e “Stella 1” con Cecilia Dazzi tra i tanti.
Uno dei motivi dell’esistenza del Ferrara Film Festival, oltre a stimolare il turismo locale e internazionale nella città estense, è anche quello di supportare le produzioni cinematografiche locali grazie alla categoria “Emilia-Romagna Filmmakers”. Vi saranno infatti anteprime di bellissimi cortometraggi tra cui “Rise” di Alessandro Bordoni, “Luigino” di Paolo De Lucia, “Leitmotiv” di Alessandro Rocca e Martina Miele e “Axioma” di Elisa Possenti.
Ogni spettacolo al cinema, come di consuetudine, sarà composto da un cortometraggio seguito da un lungometraggio e biglietti saranno già acquistabili in prevendita a partire da questo fine settimana su www.ferrarafilmfestival.com e nei punti vendita a Ferrara e in tutta Italia del circuito Ticketland 2000. Per aggiornamenti in tempo reale seguite il Ferrara Film Festival su Facebook, Twitter o Instagram.
Il programma dei film, per quanto già molto ricco, non è altro che la punta dell’iceberg di un programma che include eventi a tema e di beneficenza, incontri con i professionisti del cinema da tutto il mondo e feste serali, tra cui una celebrazione di apertura al Palazzo Roverella, prevista per Venerdì 16 Marzo, che lascerà il segno.
L’appuntamento è quindi rinnovato nella Città di Ferrara, patrimonio mondiale dell’UNESCO, partendo con la proiezione di Venerdì 16 Marzo, alle ore 20, con la Prima Europea di “9/11” preceduto dal corto vincitore del Premio Oscar 2017 “Sing”, per poi concludere il tour de force con la cerimonia di premiazione dei “Golden Dragon” che si terrà alla Sala Estense, in Piazza Municipale, Domenica 25 Marzo alle ore 18.
Il programma completo dei film e anteprima dello spettacolare trailer di FFF2018 su: www.ferrarafilmfestival.com
Si intitola “Michelangelo Antonioni: Strada a Ferrara” la conferenza di Claudio Cazzola in programma martedì 20 febbraio alle 21 nella sede del Museo del Risorgimento e della Resistenza – corso Ercole I d’Este, 19. L’incontro, aperto liberamente al pubblico, è inserito nel ciclo dedicato a “Ferrara fra le due guerre: storie e racconti” organizzato dal Museo civico in collaborazione con l’Istituto Gramsci e l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.
(LA SCHEDA – a cura degli organizzatori) – La conversazione si articolerà in una lettura, accompagnata da relativo commento, di un elzeviro pubblicato da Michelangelo Antonioni nelle pagine del “Corriere Padano” sul finire degli anni ’30 del secolo scorso. Si tratta di un testo esemplare, in quanto testimone di una comunanza di scrittura, e di letture, per giovani ferraresi fra i venti e i trent’anni di età.
INTERPELLANZA – Presentata dal gruppo GOL in Consiglio comunale
Il consigliere Rendine (gruppo GOL in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore al Patrimonio Roberto Serra in merito alla concessione del terreno in via delle Erbe.
Si è svolta lunedì 19 febbraio 2018 nella sala degli Arazzi della residenza municipale, la conferenza stampa di presentazione del progetto relativo al nuovo Parcheggio Metropark nell’area della stazione ferroviaria.
Per illustrare l’opera di prossima realizzazione, all’incontro con i giornalisti sono intervenuti gli assessori comunali Roberta Fusari (Urbanistica) e Aldo Modonesi (Lavori Pubblici), insieme a Marino Ciaffi (progettista) e Simona Guidarelli (team di progetto) della società Metropark (Gruppo FS Italiane). Alla conferenza stampa hanno anche partecipato Daniela Carrubba (responsabile Unità Territoriale E.R. RFI) e Luca Pasquini (responsabile Raggruppamento Centro Nord Centostazioni – Gruppo FS Italiane)
LA SCHEDA – (a cura di Metropark – Gruppo FS Italiane) – METROPARK, STAZIONE DI FERRARA HUB INTERMODALE: UN NUOVO PARCHEGGIO PER LE AUTO, AMICO DELL’AMBIENTEAccesso da via San Giacomo, 119 posti auto di cui 5 per ricarica elettrica, tariffe agevolate per gli abbonati al servizio ferroviario, apertura in autunno. Stazione ferroviaria di Ferrara ancora più accessibile e polo cittadino di integrazione modale.
E’ stato presentato questa mattina (19feb2018), nella Sala degli Arazzi del Comune, il progetto di Metropark (Gruppo FS Italiane) per la realizzazione di un nuovo parcheggio a servizio del terminal ferroviario della città, in un’area centrale e urbanizzata già oggi servita da trasporto pubblico su gomma, taxi e ciclostazione.
119 posti auto in area ferroviaria – di cui 3 dedicati alle persone a ridotta mobilità – con ingresso da via San Giacomo, controllo automatizzato e videosorvegliato degli accessi, assistenza ai clienti in tempo reale e collegamento pedonale diretto con la stazione.
Il parcheggio disporrà di 5 posti riservati alla ricarica dei veicoli elettrici e – grazie alla collaborazione fra il Gruppo FS Italiane e Enel Distribuzione – sarà uno dei progetti pilota per lo sviluppo delle Smart Grids, la nuova tecnologia Vehicle to Grid per il bilanciamento delle rete elettrica proveniente da fonti rinnovabili attraverso le batterie delle automobili elettriche collegate.
Inoltre, tutti gli impianti all’interno del parcheggio utilizzeranno esclusivamente energia proveniente da fonti rinnovabili.
Terminato l’iter autorizzativo dell’amministrazione Comunale – attualmente in corso – Metropark procederà con l’affidamento dei lavori. La durata del cantiere sarà di circa 4 mesi con obiettivo di aprire il parcheggio nell’autunno 2018. Investimento economico circa 500 mila euro.
Il nuovo parcheggio sarà aperto tutti i giorni 24 ore su 24, con sosta a pagamento dalle 6.00 all’1.00 alla tariffa di 1 euro all’ora e 10 euro per l’intera giornata. Per chi sceglierà l’abbonamento il costo sarà di 40 euro al mese, ridotto a 35 euro per i possessori di abbonamento ferroviario.
I primi 15 minuti di sosta saranno invece gratuiti per chi accoglie o accompagna i viaggiatori (kiss & ride).
Attraverso l’APP Metropark, si potrà verificare in tempo reale la disponibilità del posto auto, mentre sono allo studio ulteriori soluzioni per la prenotazione e l’acquisto di biglietti integrati (treno + posto auto), nonché accordi con servizi di noleggio auto e car- sharing.
La realizzazione del nuovo parcheggio della stazione di Ferrara si inserisce nella strategia del Piano industriale 2017-2026 del Gruppo FS Italiane, che ha fra gli obiettivi il miglioramento dell’accessibilità delle stazioni ferroviarie anche attraverso infrastrutture e servizi per il potenziamento dello scambio modale.
In questo modo infatti, in coerenza con le attuali politiche urbane di sostenibilità, sarà possibile contribuire al trasferimento di quote di traffico dall’auto privata al trasporto collettivo e allo sviluppo di nuove forme di mobilità, tra cui quella condivisa ed elettrica.
Metropark è la società del Gruppo FS Italiane specializzata nello sviluppo e nella gestione dei servizi di sosta e mobilità nelle aree ferroviarie, orientata allo sviluppo e al miglioramento dell’accessibilità ai servizi di stazione.
Hanno come sfondo il primo periodo del terrorismo in Italia le indagini poliziesche narrate nel romanzo di Alda Pellegrinelli ‘Senza traccia’ che mercoledì 21 febbraio 2018 alle 17 sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara).
Nel corso dell’incontro dialogherà con l’autrice Nicoletta Zucchini del Gruppo Scrittori Ferraresi.
LA SCHEDA a cura degli organizzatori
La storia narrata in Senza traccia, ci riporta in chiave romanzata ai primi anni cruenti del terrorismo in Italia. Questo è lo scenario in cui si muovono i protagonisti della storia: da una parte gli appartenenti ad un gruppo di lotta armata costituitosi a Roma; dall’altra un ispettore di polizia, Giovanni Farneti, e i suoi uomini che, con grande difficoltà, tentano di risalire ai membri del gruppo stesso, autore di una serie di azioni criminose. L’indagine li porterà a collegare in particolare alcuni elementi di spicco del gruppo con l’assassinio di un ingegnere responsabile, negli stabilimenti di Porto Marghera, del reparto di lavorazione del CVM. Quando, però, finalmente l’ispettore e i suoi collaboratori si troveranno vicini alla soluzione del caso, per un curioso gioco del destino, si vedranno di nuovo sfuggire di mano la situazione.
Alda Pellegrinelli vive a Ravenna; fa parte dell’Associazione Italiana di Cultura Classica (Delegazione di Ravenna) e del Gruppo Scrittori Ferraresi (Ferrara); dopo essere stata insegnante di Storia dell’arte nel Liceo Canova di Treviso, si è dedicata all’attività letteraria ed ha pubblicato opere di narrativa e raccolte di poesie. Suoi sono Il pavone sotto l’uva (2006), Pensieri poetici: amori, follie, illusioni,ferite (2008), Paesaggio orientale (2013) e Di parole e d’amore (2015).
Ha pubblicato anche alcuni saggi critici, come La narrazione figurata di Bayeux e la tradizione classica (2007) e Sulpatrimonio artistico italiano tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento. Antonio Canova Ispettore Generale delle Antichità e Belle Arti dello Stato della Chiesa (2016). Senza traccia è il suo secondo romanzo.
Incontro con il patrocinio del Gruppo Scrittori Ferraresi
Il calendario completo degli eventi e delle attività culturali, aperti liberamente a tutti gli interessati, in programma nelle biblioteche e archivi del Comune di Ferrara su: http://archibiblio.comune.fe.it
MUSEO DI STORIA NATURALE – Mercoledì 21 febbraio alle 21 (via De Pisis 24) conferenza con Telmo Pievani e Guido Barbujani. Ingresso gratuito
Si intitola “Homo sapiens: Il passato, l’evoluzione dell’uomo; Il presente, la diversità umana” e sarà a cura di Telmo Pievani (Università di Padova) e Guido Barbujani (Università di Ferrara) la conferenza in programma mercoledì 21 febbraio (alle 21) al Museo civico di Storia Naturale di Ferrara (via De Pisis 24).
L’appuntamento è il secondo del ciclo ‘Darwin Day Ferrara 2018′, quest’anno all’undicesima edizione, organizzato da Museo di Storia Naturale del Comune di Ferrara e Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE). In tutto sei conferenze dedicate alla storia dell’uomo, dalle origini al presente dell’umanità, dal 15 febbraio al 22 marzo. Tutti gli incontri sono ad ingresso gratuito.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – La domanda è poco originale: da dove veniamo e dove stiamo al momento (dire dove stiamo andando è molto più difficile). La paleontologia, l’antropologia e, adesso anche la genetica, stanno mostrandoci, poco alla volta, come una specie a lungo sull’orlo dell’estinzione, la nostra, sia riuscita a diffondersi su tutto il pianeta. A partire dalla prima migrazione, che ci ha portato a scendere dai rami degli alberi, si è messa in moto una serie straordinaria di trasformazioni anatomiche, fisiologiche e, alla fine, psicologiche. L’uomo è una creatura migrante, senza dubbio. A cosa abbia portato l’umanissima tendenza a spostarsi lo si può capire studiando le nostre differenze. Ma conviene soffermarsi anche a riflettere su come ci abbiano portato in un vicolo cieco scientifico i tentativi di descrivere l’umanità come costituita da razze diverse. E ricordarsi anche che se il concetto di razza biologica è stato abbandonato dalla scienza, non per questo sono cessate le discriminazioni basate su sesso, razza, lingua, religione e opinioni politiche, contro cui ci mette in guardia l’articolo 3 della nostra Costituzione.
Si è svolta in mattinata (lunedì 12 febbraio) al Museo civico di Storia Naturale di Ferrara, la conferenza stampa di presentazione di “Humus Homo Humanitas”, ciclo di conferenze organizzato per l’undicesima edizione del Darwin Day Ferrara. In tutto sei conferenze dedicate alla storia dell’uomo, dalle origini al presente dell’umanità, da giovedì 15 febbraio al 22 marzo. Tutti gli incontri sono ad ingresso gratuito.
Alla presentazione erano presenti il vice-sindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto , il direttore del Museo civico di Storia Naturale Stefano Mazzotti, Emiliano Trucchi del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie, Ursula Thun-Hohenstein Dipartimento di Studi Umanistici – Sezione di Scienze preistoriche e antropologiche e referenti dell’Associazione Didò che si occupa di didattica ricerca e comunicazione.
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“Humus, Homo, Humanitas” Darwin Day Ferrara 2018
(Testo a cura di Stefano Mazzotti – direttore del Museo di Storia Naturale di Ferrara)
Il Museo di Storia Naturale di Ferrara e il Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE), presentano l’undicesima edizione del Darwin Day Ferrara.
Il tema conduttore di quest’anno è la nostra storia dalle origini al presente dell’umanità sintetizzato dal titolo: Humus, Homo, Humanitas. Perché questo titolo? Se focalizziamo l’attenzione sull’origine etimologica della parola “uomo” scopriamo che deriva dal latino “homo” la quale a sua volta è legata al vocabolo “humus” ovvero “terra”, con la quale condivide la stessa radice linguistica. L’humus è quella sostanza chimica che rende fertile il suolo ed è il frutto della degradazione e rielaborazione della sostanza organica presente nel terreno. Per definizione, quindi, l’uomo è riconoscibile anche come “terrestre”. Il profondo legame del nostro essere con la terra è del resto qualcosa che appartiene al sapere ancestrale dell’umanità: i cacciatori-raccoglitori e i primi agricoltori della storia vivevano questa dipendenza ogni giorno sulla propria pelle. E da allora questa relazione non si è allentata: il terreno continua a svolgere funzioni indispensabili alla sopravvivenza dell’uomo e della natura, che nessuna tecnologia potrà mai sostituire. Infine, il termine “humanitas”, da cui deriva l’attuale termine “umanità”, che racchiude i concetti di genere umano, di natura umana e dell’essere uomo; ed ancora, della condizione umana, soprattutto con riferimento ai caratteri, alle qualità, ai vantaggi e ai limiti.
Il ciclo di conferenze del Darwin Day Ferrara 2018, in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo (SMA) dell’Università di Ferrara, ci darà la possibilità di approfondire molti aspetti di questi affascinanti temi della nostra breve ma complessa e ancora misteriosa storia.
Si inizia con la proiezione del documentario “Olduvai. La culla dell’umanità”. Sono pochi i luoghi del Pianeta capaci di offrirci uno spaccato, ben leggibile e completo, della nostra storia evolutiva. Molti di essi si trovano in Africa Orientale, e la Gola di Olduvai in Tanzania, che ha restituito utensili di pietra e resti fossili (Paranthropus boisei e Homo habilis) fondamentali per la paleoantropologia, è certamente uno di questi. Il documentario, prodotto dalla Scuola di Paleoantropologia dell’Università di Perugia, è un omaggio a questo luogo meraviglioso.
Nel secondo incontro Telmo Pievani e Guido Barbujani evidenzieranno come la paleontologia, l’antropologia e la genetica ci hanno mostrato come la nostra specie, a lungo sull’orlo dell’estinzione, sia riuscita a diffondersi su tutto il pianeta. A partire dalla prima migrazione, che ci ha portato a scendere dai rami degli alberi, si è messa in moto una serie straordinaria di trasformazioni anatomiche, fisiologiche e psicologiche.
Con Stefano Bocchi si inizierà il viaggio figurato dell’evoluzione umana partendo dalla fase cruciale del passaggio da cacciatore-raccoglitore ad agricoltore. Saranno poi descritte le rivoluzioni dell’agricoltura che hanno segnato le epoche dei grandi cambiamenti di carattere agro-alimentare dell’Uomo e che hanno mutato la nostra vita individuale e sociale. Dalla domesticazione delle piante alla coltivazione intensiva; dalla moderna rivoluzione verde all’attuale sfida agro-ecologica per una sopravvivenza, sempre più problematica, dell’intera umanità.
Con Giorgio Vallortigara rifletteremo su come osservando gli altri animali diamo per scontato che abbiano esperienze, percezioni, emozioni, pensieri come i nostri. Spesso però le nostre intuizioni non corrispondono a quello che scoprono gli etologi e i neuroscienziati che studiano il comportamento animale. I frequenti piccoli equivoci in cui cadiamo sono indizi utili per scoprire i meccanismi che la nostra mente usa per dare un senso a ciò che ci circonda. Studiando gli animali, possiamo conoscere meglio loro e anche noi stessi e la nostra storia evolutiva.
Marco Peresani ci racconterà della scomparsa dell’Uomo di Neanderthal, uno tra i temi più discussi in Paleoantropologia e in Archeologia. Dopo avere tracciato un breve profilo di questo nostro “cugino”, la conferenza offrirà al pubblico un sunto delle scoperte più recenti proponendo percorsi interpretativi e nuove prospettive.
Il Darwin Day Ferrara 2018 chiuderà con una serata di animazioni, musiche e istallazioni a tema curata dalla Associazione Didattica DIDO’ in collaborazione con l’Associazione culturale Gruppo del Tasso. L’artista Giorgia Severi presenterà il progetto COUNTRY, una collaborazione con artisti Aborigeni in diverse parti dell’Australia ed esposto nel 2015 alla 56° Biennale di Venezia. Saranno esposti anche manufatti e opere contemporanee aborigene. Il musicista Francesco Gibaldi racconterà, attraverso suoni e parole, tradizioni musicali di paesi vicini e lontani, storie di popoli e culture passati e contemporanei tra Sicilia, Australia, Siberia e Mongolia, India e Venezia.
L’attore Alessandro Tagliati narrerà di esploratori e dei loro incontri con i popoli nativi e delle loro culture.
Questo il calendario
>> Giovedi 15 febbraio, ore 21 – Museo di Storia Naturale
“Buon compleanno Charles !” Presentazione del programma del Darwin Day Ferrara 2018 “Humus, Homo, Humanitas” Proiezione ” OLDUVAI. La culla dell’umanità” Documentario realizzato dalla Scuola di Paleoantropologia dell’Università di Perugia e LeFucine Art&Media. Presentazione di Marco Cherin (Università di Perugia) e Mirko Lombardi (Brescia) È un omaggio alla Gola di Olduvai (Tanzania) che ha restituito utensili di pietra e resti fossili (Paranthropus boisei e Homo habilis) fondamentali per la paleoantropologia. Si racconta la storia del sito, dalla scoperta nei primi del ‘900 al lavoro di Louis e Mary Leakey e la vicenda geopolitica: due guerre mondiali, il passaggio da colonia tedesca a inglese, fino alla nascita della Tanzania con Nyerere. Vi sono interviste esclusive a ricercatori che lì hanno lavorato: Donald Johanson, scopritore di Lucy, Jonathan Kingdon zoologo, Fidelis Masao della University of Dar es Salaam, Jane Goodall che vi lavorò prima delle ricerche sugli scimpanzé, e contributi degli italiani Giorgio Manzi, Jacopo Moggi Cecchi, Olga Rickards, Telmo Pievani e Giacomo Corti. Il documentario è stato presentato anche al Museo di Arusha e alla Ngorongoro Conservation Area con il plauso delle autorità scientifiche e politiche tanzaniane e delle comunità maasai.
Conferenze:
>> Mercoledì 21 febbraio, ore 21- Museo di Storia Naturale “Homo sapiens: Il passato, l’evoluzione dell’uomo; Il presente, la diversità umana”
Con Telmo Pievani (Università di Padova) e Guido Barbujani (Università di Ferrara)
La domanda è poco originale: da dove veniamo e dove stiamo al momento (dire dove stiamo andando è molto più difficile). La paleontologia, l’antropologia e, adesso anche la genetica, stanno mostrandoci, poco alla volta, come una specie a lungo sull’orlo dell’estinzione, la nostra, sia riuscita a diffondersi su tutto il pianeta. A partire dalla prima migrazione, che ci ha portato a scendere dai rami degli alberi, si è messa in moto una serie straordinaria di trasformazioni anatomiche, fisiologiche e, alla fine, psicologiche. L’uomo è una creatura migrante, senza dubbio. A cosa abbia portato l’umanissima tendenza a spostarsi lo si può capire studiando le nostre differenze. Ma conviene soffermarsi anche a riflettere su come ci abbiano portato in un vicolo cieco scientifico i tentativi di descrivere l’umanità come costituita da razze diverse. E ricordarsi anche che se il concetto di razza biologica è stato abbandonato dalla scienza, non per questo sono cessate le discriminazioni basate su sesso, razza, lingua, religione e opinioni politiche, contro cui ci mette in guardia l’articolo 3 della nostra Costituzione.
>> Giovedì 1 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale
“Dall’epoca della raccolta a quella della produzione di cibo. Uno sguardo sui grandi cambiamenti agro-alimentari dell’Uomo” Con Stefano Bocchi (Università di Milano) Nel corso dell’intervento si inizierà il viaggio figurato dell’evoluzione umana partendo dalla fase cruciale del passaggio da cacciatore-raccoglitore ad agricoltore. Saranno poi descritte le rivoluzioni dell’agricoltura che hanno segnato le epoche dei grandi cambiamenti di carattere agro-alimentare dell’Uomo e che hanno mutato la nostra vita individuale e sociale. Dalla domesticazione delle piante alla coltivazione intensiva; dalla moderna rivoluzione verde all’attuale sfida agro-ecologica per una sopravvivenza, sempre più problematica, dell’intera umanità.
>> Giovedì 8 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale
“Piccoli equivoci tra noi animali” Con Giorgio Vallortigara (Università di Trento) Osservando gli altri animali diamo per scontato che abbiano esperienze, percezioni, emozioni, pensieri come i nostri. A volte l’intuito e l’eco di un’evoluzione condivisa ci portano nella giusta direzione. Spesso però non ci azzecchiamo e le nostre intuizioni non corrispondono a quello che scoprono gli etologi e i neuroscienziati che studiano il comportamento animale. I frequenti piccoli equivoci in cui cadiamo sono indizi utili per scoprire i meccanismi che la nostra mente usa per dare un senso a ciò che ci circonda. Studiando gli animali, possiamo conoscere meglio loro e anche noi stessi e la nostra storia evolutiva.
>> Giovedì 15 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale
“Neanderthal e noi: un percorso attraverso le più recenti scoperte e le loro implicazioni per l’evoluzione umana” Con Marco Peresani (Università di Ferrara) La scomparsa dell’Uomo di Neanderthal è uno tra i temi più discussi in Paleoantropologia e in Archeologia. Attorno a questo passaggio-chiave della nostra storia evolutiva si attivano studi e ricerche di portata internazionale che aprono prospettive inimmaginabili fino a pochi anni fa. Dopo avere tracciato un breve profilo di questo nostro “cugino”, la conferenza offrirà al pubblico un sunto delle scoperte più recenti proponendo percorsi interpretativi e nuove prospettive. L’ambito geografico è principalmente quello europeo, culla del Neanderthal, e si focalizzerà sulle regioni del Nord Italia.
>> Giovedì 22 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale
“Etno arti. Storie di popoli e di culture” Serata con animazioni, musiche e istallazioni a tema curata dalla Associazione Didattica DIDO’ in collaborazione con l’Ass. culturale Gruppo del Tasso. L’artista Giorgia Severi presenta il progetto COUNTRY, una collaborazione con artisti Aborigeni in diverse parti dell’Australia ed esposto nel 2015 alla 56° Biennale di Venezia. Saranno esposti anche manufatti e opere contemporanee aborigene. Il musicista Francesco Gibaldi racconta, attraverso suoni e parole, tradizioni musicali di paesi vicini e lontani, storie di popoli e culture passati e contemporanei tra Sicilia, Australia, Siberia e Mongolia, India e Venezia. L’attore Alessandro Tagliati narra di esploratori e dei loro incontri con i popoli nativi e delle loro culture. Noblelene Mackenzie-Stuart, Warratyie Vippi (uovo di emu inciso) Università di Ferrara Associazione culturale GRUPPO DEL TASSO Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito
CONSORZIO WUNDERKAMMER – Aperte le iscrizioni ai laboratori con inizio il 18 marzo
Sono aperte le iscrizioni per ‘Ri-orto’, i tre workshop di ‘Fermenti’ che negli spazi di Wunderkammer (via Darsena 57, Ferrara) insegneranno tutti i trucchi per coltivare frutta e verdure di stagione. Semina e raccolto, giardinaggio fai da te, le erbe aromatiche dal campo al piatto: dopo il ciclo di laboratori teorico-pratici, ‘Fermenti’ si propone di scambiare saperi, sapori, idee e abilità lavorative legate al giardinaggio e all’agricivismo.
Scarti in cucina? Giammai! Il 18 marzo, data del primo workshop in programma, si lavorerà sui modi per riutilizzare in cucina ogni parte della frutta e degli ortaggi a disposizione, dalle 9 alle 17 a Wunderkammer. La seconda si concentrerà su come usare i germogli in cucina, il 14 aprile dalle 9 alle 17, mentre a chiudere la serie di workshop saranno le erbe aromatiche, dal campo al piatto con sperimentazioni il 12 maggio dalle 9 alle 17.
È possibile iscriversi al ciclo completo di Ri-orto fino al 3 marzo. Se ci si iscrive prima di tale data, il prezzo è ridotto. Per informazioni e iscrizioni contattare la curatrice, Annalisa Malerba, scrivendo ad annalisa.malerba@gmail.com o telefonando al numero 340 7275918.
Il progetto Fermenti, sviluppato con il contributo della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del bando 2017 LR14/08, e il patrocinio del Comune di Ferrara, è un progetto di Basso Profilo a cura di Annalisa Malerba, contadina, forager, scrittrice e traduttrice oltre che consulente e docente nel settore cucina e ristorazione. Teatro degli incontri sarà Palazzo Savonuzzi, da cinque anni sede del Consorzio Wunderkammer, attivatore e presidio di un processo di rigenerazione urbana delle darsena cittadina e del quartiere Giardino.
FERRARA ARTE – Giovedì 1 marzo alle 17, nel salone d’Onore della Pinacoteca Nazionale
Giovedì 1 marzo alle 17, nel salone d’Onore della Pinacoteca Nazionale (corso Ercole I d’Este 21, Ferrara), si terrà la conferenza di presentazione della mostra “Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni”.
L’allestimento, in programma a palazzo dei Diamanti dal 3 marzo al 3 giugno, è organizzato da Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara a cura di Chiara Vorrasi, Fernando Mazzocca e Maria Grazia Messina.
(Comunicazione a cura degli organizzatori)
3.a COMMISSIONE CONSILIARE – Martedì 20 febbraio alle 15 nella sala Zanotti della residenza municipale
La 3.a Commissione consiliare – presieduta dal consigliere Facchini – si riunirà martedì 20 febbraio alle 15 nella sala Zanotti della residenza municipale per un’informativa in merito alla creazione di spazi verdi attrezzati e per l’esame di delibere a cura dell’assessora all’Urbanistica Roberta Fusari.
Questo il dettaglio: – Informativa in merito alla creazione di spazi verdi attrezzati e giochi per bambini nelle adiacenze del complesso edilizio di via Scalambra e via Maffino Maffi; – “Adozione di variante al 2° Piano Operativo Comunale, ai sensi dell’art. 4 della L.R. 24/2017”; – “Autorizzazione al rilascio di permesso di costruire in deroga PG 141232 del 20/11/2017 presentato in data 21/11/2017 dalla Soc. METROPARK Spa per la realizzazione di un nuovo parcheggio a servizio della Stazione Ferroviaria di Ferrara in via San Giacomo ai sensi dell’art. 31 del RUE Vigente e dell’art. 20 L.R. 15/2013”; – “Autorizzazione al rilascio di permesso di costruire in deroga alle norme del RUE vigente richiesto in data 16/11/2017 – PG 139969 – PG 3420 dal sig. Mattioli Walter, legale rappresentante della Soc. Spal 2013 srl per la copertura di un campo di calcetto con struttura metallica e nuova costruzione di un edificio in prefabbricato metallico per servizi e spogliatoi presso il Centro Sportivo SPAL sino in Ferrara, via Copparo n. 142”; – “Assenso preliminare alla proposta di Accordo di Programma tra la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Ferrara ed il Comune di Ferrara ai sensi dell’art. 34. D.Lgs. n. 267/2000 e degli artt 4 e 60 della LR n. 24/2017 per la costruzione della nuova sede del centro unificato per l’emergenza della Protezione Civile Regionale a Ferrara”.
BIBLIOTECA BASSANI – Mercoledì 21 febbraio alle 17 nella sala di via Grosoli 42 (a Barco)
Mercoledì 21 febbraio 2018 alle 17 alla Biblioteca Giorgio Bassani (via G. Grosoli 42 a Ferrara, quartiere Barco) si terrà l’appuntamento con letture ad alta voce per bambini dai 4 ai 10 anni per il ciclo “L’Ora del racconto” che questo mese sarà incentrato sul tema “Belli, brutti e buffi”.
Sarà Roberto Gamberoni ad animare il pomeriggio racconti caratterizzati dall’inventiva e dallo stimolo alla creatività: “La storia dello zio Tonto” di Andrea Zanzotto e Marco Nereo Rotelli (Corraini, 1997) e “I dovinelli” di Giulia Orecchia, Roberto Piumini (Feltrinelli kids, 2000).
Per info: Biblioteca Giorgio Bassani, via Grosoli 42, Ferrara, info.bassani@comune.fe.it, tel. 0532 797414.
Arriva finalmente al cinema, e in anteprima per la città al cinema Boldini di Ferrara, Martedì 20 febbraio alle 21.00 il film documentario Fonderia39 di Nico Guidetti che guida lo spettatore all’interno del cuore pulsante di Aterballetto, la più importante compagnia italiana di danza contemporanea, dove si respira anche dietro le quinte una grande passione e dedizione per questa arte.
Il regista del film Nico Guidetti dichiara di essere sempre stato affascinato dal processo creativo che sta alla base della creazione di una coreografia. Processo simile a qualsiasi forma d’arte, compreso il cinema: “c’è la costante ricerca di un ritmo, di uno sguardo, di un sapore, che l’autore – come il coreografo – trasmette allo spettatore.” Da qui la scelta, per Fonderia39, di collocare il punto di ripresa dietro le quinte per mostrare non solo l’arte del balletto, ma anche gli aspetti tecnici, organizzativi e burocratici; il risultato di un lavoro fatto di fatica, entusiasmo, compromessi, intuizione, rigore e gioco di squadra.
Il desiderio di realizzare un film su Aterballetto nasce inoltre dalla una frequentazione consolidata con la compagnia, per la quale il produttore Mediavision documenta da decenni le nuove creazioni.
Il film già riconosciuto da diversi festival nazionali e internazionali – Selezione ufficiale al Biografilm Festival di Bologna, menzione speciale al Madrid Art Film Festival è prodotto da Mediavision in collaborazione con POPCult che ne cura la distribuzione, ed è stato realizzato grazie al sostegno di Regione Emilia-Romagna – Film Commission e alla stretta collaborazione con la Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto.
A Ferrara l’appuntamento con la compagnia di danza è doppio. Martedì 20 febbraio alle 21.00 in anteprima al cinema Boldini il film Fonderia39, e sabato 24 febbraio 2018 alle 21.00 la compagnia Aterballetto sarà sul palco del Teatro Comunale di Ferrara con lo spettacolo “Bliss / Wolf” di J.Inger e H.Shechter.
Biglietto di ingresso 5 euro – 4 euro per i possessori dei biglietti della Stagione di Danza del Teatro Comunale di Ferrara.
pagina Facebook del film: https://www.facebook.com/Fonderia39Film/
Il fascino di migliaia di anni, racchiusi in un solo strumento musicale, il più antico a corde a noi conosciuto. L’arpa è antichissima, e la sua origine si perde nei secoli, tramandata fino a noi da racconti leggendari. E la sua delicatezza pizzicata allieta anche il terzo appuntamento de ‘I Concerti di Palazzo Bonacossi’, martedì 20 febbraio alle 18 in via Cisterna del Follo 5 (Ferrara), dove si terrà il concerto solista dell’arpista Antonella Ciccozzi. La prima parte del concerto è dedicata alle musiche di Johann Sebastian Bach, con alcuni interludi improvvisati, con letture da parte dell’allieva Elena Menegatti di un testo della scrittrice Maria Grazia Lopardi ispirato al simbolismo della Divina Commedia. La seconda parte prevede un repertorio originale per arpa con musiche di Marcel Tournier e Carlos Salzedo.
Antonella Ciccozzi è docente di arpa al Conservatorio Frescobaldi. Inizia fin da giovanissima lo studio della musica a L’Aquila, sua città natale, seguita da Ofelia Guglielmi fino al diploma in arpa che consegue presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Alla sua formazione musicale contribuiscono importanti figure quali Pierre Jamet, Riccardo Brengola e Piero Bellugi. Suona da solista in importanti realtà musicali quali la Società dei concerti di Milano, l’Autunno Musicale del Teatro di San Carlo a Napoli, Teatro Comunale di Ferrara, l’Associazione A. Scarlatti (Settimane Internazionali di Musica da camera di Napoli), Amici della Musica di Vicenza, Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, Accademia Filarmonica Romana, Nuova Consonanza (Parco della Musica a Roma) e Teatro Olimpico a Roma. Ha collaborato, sia come prima arpa che come solista, con numerose orchestre, come l’Orchestra della RAI e l’Orchestra Sinfonica Abruzzese. Ha debuttato come solista su BBC Radio 3 London, partecipa regolarmente a trasmissioni radiofoniche e televisive su Radio France, Radio Vaticana, RAI.
I Concerti di Palazzo Bonacossi nascono con l’intento di far riscoprire la musica da camera, nei suoi vari stili e diversi autori. Il ciclo di dodici pomeriggi musicali, a cadenza settimanale, è promosso dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara in collaborazione con i Musei Civici d’Arte Antica di Ferrara e il Comune di Ferrara. Da Mozart a Ravel, da Monteverdi a Debussy, la rassegna porterà a Palazzo Bonacossi un ricco repertorio con esibizioni dei docenti e di alcuni dei migliori allievi del conservatorio ferrarese. Tutti i concerti di Palazzo Bonacossi iniziano alle 18 e sono a ingresso libero.
Mercoledì 21 febbraio dalle 19,00 alle 20,30 presso l’Hotel Astra (V.le Cavour, 55), Fidapa BPW Italy Sezione di Ferrara, propone un incontro/conversazione, ad ingresso libero, con la Socia Paola Antonioli, Direttore SSD Igiene Ospedaliera e Qualità dei Servizi Ambientali dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara su: “Obiettivo Sicurezza in Ospedale: la Gestione del Rischio Infettivo”, dedicata ad informare e promuovere la conoscenza sulla grande sfida mondiale che coinvolge tutte le organizzazioni sanitarie in tema di sicurezza del paziente, sicurezza della cure, in particolare per quanto riguarda il tema emergente del rischio infettivo, della antibiotico resistenza, dell’igiene e delle infezioni correlate all’assistenza.
L’evento si inserisce nel panorama progettuale del Tema Nazionale di Fidapa BPW Italy che per il biennio 2017-2019 porta il titolo: “La creatività femminile e la cultura dell’innovazione, motori di diverso sviluppo socio economico. Obiettivi e progetti”
Al via il bando di gara per l’affidamento della concessione, della durata di 1 anno, con riserva di ulteriore rinnovo, dei cosiddetti “mercatini” estivi ai lidi. Il termine di presentazione delle offerte è fissato alle ore 12 del 9 marzo prossimo. Le modalità di presentazione delle offerte sono consultabili, congiuntamente al disciplinare di gara, nella sezione Amministrazione Trasparente del sito comunale, all’indirizzo:
http://www.comune.comacchio.fe.it/index.php/I-Servizi/Gare-appalti-e-contratti/Gare-e-appalti-aperti-CUG/Servizi
Per informazioni di carattere tecnico, si suggerisce di contattare l’architetto Claudio Fedozzi (tel. 0533/318613
claudio.fedozzi@comune.comacchio.fe.it). Per informazioni di carattere amministrativo si suggerisce, invece, di contattare l’Ufficio procedure di gara (tel. 0533/310126-110, cecilia.bottoni@comune.comacchio.fe.it).
La Regione prende le distanze dal progetto Senior Care
Calvano: “L’Emilia Romagna sulla sanità è all’avanguardia. Da giugno partirà la Telemedicina”
Da giugno partiranno i servizi di Telemedicina della Regione Emilia Romagna. Lo conferma l’assessore regionale alla salute Sergio Venturi, rispondendo all’interrogazione del consigliere Paolo Calvano.
«Nei mesi scorsi Senior Italia FederAnziani aveva annunciato il progetto ‘Senior Care’, che prevedeva da ottobre 2017 la distribuzione di 15.000 ‘valigette della salute’ a 50 sedi di centri sociali. Non nascondo di aver avuto diverse perplessità in merito, per questo ho chiesto chiarimenti – spiega Calvano –. La Regione Emilia Romagna non è stata coinvolta, nemmeno le aziende sanitarie stanno prendendo parte al progetto e non risulta nessuna interazione con il sistema Sole, ovvero la rete che in Emilia-Romagna collega i medici di famiglia con le strutture sanitarie e ospedaliere».
La Regione dopo aver preso le distanze da ‘Senior Care’, ribadisce il costante impegno nel settore socio sanitario. «Ci sono diversi progetti in campo sanitario che apportano contributi innovativi ai cittadini – sottolinea il consigliere –. L’Emilia Romagna è impegnata da anni nello sviluppo della Telemedicina. Proprio il 22 gennaio sono state presentate in conferenza regionale, le iniziative a sostegno della popolazione anziana».
Il consigliere Calvano infatti conferma come si stiano implementando i servizi a supporto delle attività diagnostiche, come la telerefertazione da parte degli specialisti.
«Un fiore all’occhiello in Regione è rappresentato dalle Case della Salute – prosegue Calvano –. In particolare negli ambulatori per la gestione delle patologie croniche, i servizi di telemedicina saranno gestiti in modo coordinato. I pazienti potranno effettuare specifici monitoraggi e trasmettere i dati dalla propria abitazione alle Case della Salute. Entro marzo 2018 terminerà l’iter per l’acquisto dei dispositivi tecnologici, tra aprile e maggio il personale delle aziende sanitarie sarà formato sulle nuove tecnologie, che verranno poi condivise con i pazienti in modo da utilizzarle già dal mese di giugno. Tra i principali benefici della Telemedicina vi è il sostanziale miglioramento della qualità di vita dei pazienti».
Storia di bar, piccioni, cimiteri e giovani scrittori”
La Nave di Teseo
Dialoga con l’autrice
Michele Ronchi Stefanati
Il rinfresco è offerto da NaturaSì Ferrara
Un giorno di giugno, Giovane Scrittore chiama la scrittrice di cui ha letto tutti i romanzi e le sottopone il suo manoscritto per avere un parere e magari qualche consiglio. Lei ha vent’anni di più, ma a lui sembra non importare, la cerca, le scrive, la segue, le fa una corte serrata. Lei lo respinge sistematicamente. Si instaura così un legame spassoso, litigioso, pieno di dialoghi caustici sul mondo – in particolare quello letterario – e sull’amore: il disincanto dell’una incontra la leggerezza dell’altro, mentre l’estate sfuma velocemente nell’autunno. Bloccata in auto nella zona industriale di Bologna, per colpa di un piccione dispettoso che le sbarra la strada, lei snocciola il suo quotidiano tra bar, vicini di casa centenari, librerie, amici, ex fidanzati, parenti, cimiteri, in una osservazione spicciola e spesso tragicomica della realtà, a cui fa da contraltare la fiducia verso il futuro di Giovane Scrittore: a lui, infatti, il compito di smussare gli angoli di un vivere dove si ride di tutto per non piangere, l’amore non dura e i romanzi rischiano sempre l’estinzione.
Grazia Verasani.jpg
Grazia Verasani (Bologna, 1964), scrittrice, drammaturga, musicista, ha pubblicato a oggi quattordici libri, tra cui Quo vadis baby? (2004), che nel 2005 è diventato un film di Gabriele Salvatores e in seguito una serie tv prodotta da Sky. La sua opera teatrale From Medea – Maternity Blues, rappresentata in Italia e all’estero, nel 2012 è diventata un film vincitore di due Globi d’oro. Il suo ultimo romanzo è Lettera a Dina (2016). Ha studiato pianoforte classico e collaborato con diversi artisti. Lavora anche come sceneggiatrice e ha scritto articoli per quotidiani e riviste. I suoi libri sono tradotti in vari paesi tra cui Francia, Germania, Portogallo, Stati Uniti, Russia. Il suo sito è www.graziaverasani.it
Dialogano con l’autore Girolamo De Michele, Michele Travagli e Raffaele Rinaldi
Presenta Leonardo Fiorentini
Dieci anni fa usciva La casta, un libro che ridefiniva il discorso politico italiano: la fine dei partiti tradizionali, l’odio per le élite in generale, l’indignazione di chi si sentiva escluso e defraudato. Oggi quel risentimento si è rovesciato in orgoglio: la fine della politica come la conoscevamo non ha generato un vuoto, ma una galassia esplosa di esperienze tra il grottesco, il tragico e l’apocalittico. Dai forconi alle sentinelle in piedi, dai «cittadini» che s’improvvisano giustizieri alle proteste antimigranti, La Gente è il ritratto cubista dell’Italia la-gente-2026.jpgcontemporanea: un paese popolato da milioni di persone che hanno abbandonato il principio di realtà per inseguire incubi privati, mentre movimenti politici vecchi e nuovi cavalcano quegli incubi spacciandoli per ideologie. Leonardo Bianchi ha scritto il miglior reportage possibile su un paese che non si può raccontare se non a partire dalle sue derive, e l’ha fatto seguendo ogni storia con la passione di un giornalista d’altri tempi, il rigore dello studioso che dispone di una prospettiva e di un respiro internazionali, e un talento autenticamente narrativo, capace di attingere a una ferocia e a una forza profetica degne di un romanzo di James Ballard.
Leonardo Bianchi, giornalista e blogger, è news editor di VICE Italia. Ha collaborato, tra gli altri, con Valigia Blu e Internazionale. Dal 2008 scrive di politica, attualità e cultura anche sul suo blog satirico La Privata Repubblica.
L’ultimo incontro della rassegna sarà:
Martedì 27 febbraio
Marco Perduca e Leonardo Fiorentini, La cannabis fa bene alla politica, Reality Book
Una delegazione del Partito radicale si recherà in visita al Carcere di Ferrara il 20 febbraio alle ore 10.
Al termine della visita, intorno alle ore 13.00, seguirà una conferenza stampa nel piazzale antistante l’entrata al carcere.
A ridosso della fine della legislatura, nel quadro della mobilitazione per l’attuazione della riforma della giustizia, ancora ferma al Consiglio dei Ministri che ha ancora pochi giorni per decidere, una delegazione del Partito Radicale farà visita ad alcuni istituti della Regione Emilia-Romagna, tra cui quello di Ferrara.
Per fare il punto della situazione ferrarese, appuntamento a martedì 20 febbraio.
Come riportato dai media Maurizio Acerbo (PRC-Potere al popolo) ha ricordato che Grasso, come presidente del Senato, è stato complice di tutte le leggi volute da Renzi e dai suoi amici.
Complice e silente, ha precisato Acerbo.
E non si è neppure dimesso, per decenza politica, quando ha deciso di capeggiare una sua lista, comportandosi allo stesso modo di Gianfranco Fini, quando rifiutò di dimettersi da presidente della Camera.
Stesso stile, stessa eleganza.
Credo che Acerbo abbia ragione e che “Liberi & Uguali” sia una lista raccogliticcia di finta sinistra, che ancora una volta vuole imbrogliare gli italiani.
Comodo fare il presidente del Senato fino alla fine e riscoprirsi, quando si è certi che non si verrà rieletti alla presidenza della “camera alta” , ex “ragazzo di sinistra”, ora in giacca e cravatta e con tutti i privilegi di chi occupa lo scranno più alto di Palazzo Madama.
Che cosa ha in comune Grasso con i disoccupati, gli operai, i precari e gli emarginati?
E la Boldrini, sempre elegantemente vestita e profumata?
Chi è radicalmente di sinistra deve compiere scelte radicali, non all’acqua di rose.
Come si fa a sostenere che è giusto allearsi con il PD nel Lazio (e non solo) e combattere il PD su scala nazionale? E in quanti altri casi “Liberi & Uguali” non avrà remore ad allearsi (in regioni e comuni) con il PD, contrattando qualche poltrona in nome degli ideali?
Quanta ipocrisia e quanta incoerenza da chi si è abituato a viaggiare sulle auto blu con la scorta e gode di benefit incredibili, legati alla carica, che andrebbero aboliti.
La vera sinistra non è rappresentata dal PD ma neppure dal raggruppamento di Grasso/Boldrini/Bersani.
E chi è di sinistra non si faccia fregare ancora una volta!
Martedì 20 febbraio – ore 20.30 – Ferrara Musica prosegue la stagione 2017/2018 con il concerto di una delle coppie più acclamate in ambito cameristico, quella formata dal violinista Uto Ughi e dal pianista Bruno Canino. Ughi è senza dubbio il più popolare violinista italiano contemporaneo: straordinario talento musicale e personaggio pubblico, protagonista delle vicende musicali, culturali e politiche del nostro Paese, è amato anche per la sua innata comunicativa, grazie alla quale riesce ogni volta a instaurare un feeling diretto con gli ascoltatori. Erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche, ha suonato in tutto il mondo, nei principali Festival con le più rinomate orchestre sinfoniche; e non limita i suoi interessi alla sola musica, ma è in prima linea nella vita sociale del Paese, impegnato per la salvaguardia del patrimonio artistico nazionale. Bruno Canino è protagonista di una multiforme attività musicale, nei panni di insuperabile partner pianistico di grandi solisti (Gazzelloni, Berberian, Perlman, Mullova, Accardo, Ughi), come componente del leggendario duo Canino-Ballista, e come camerista e solista: ruolo quest’ultimo che negli ultimi venti anni ha molto intensificato. Si è dedicato anche alla musica contemporanea e ha all’attivo numerose registrazioni discografiche.
Di grande fascino il programma proposto in occasione del concerto ferrarese, centrato su alcune tra le pagine più suggestive ed emozionanti del virtuosismo violinistico, composte tra l’inizio del Settecento e i primi decenni del Novecento. In apertura, un celebre brano del repertorio violinistico, la Ciaccona di Tomaso Antonio Vitali, violinista bolognese vissuto a cavallo tra Seicento e Settecento. A seguire la Sonata op. 47 “a Kreutzer” di Beethoven, tra le composizioni più amate dal pubblico e prediletta dai violinisti più abili. Si sviluppa in tre movimenti: due vibranti e infuocati tempi estremi ai quali si contrappone un estatico Andante con variazioni. Come è noto, questa Sonata fu inizialmente intitolata da Beethoven “Bridgetower Sonata”, in omaggio al violinista che lo aveva accompagnato nella prima esecuzione (Vienna, maggio 1803). Dopo un furioso litigio tra i due venne dedicata dallo stesso compositore al celebre violinista parigino Kreutzer, che comunque non la eseguì mai ritenendola troppo difficile.
Nella seconda parte del concerto, Ughi e Canino eseguiranno la Sonata in la maggiore op. 13 di Gabriel Fauré, composizione che fu salutata fin dalla prima esecuzione da un enorme successo. Secondo Camille Saint-Saëns questo brano possiede «tutto ciò che può sedurre, la novità delle forme, la ricerca di modulazioni e di sonorità curiose, l’impiego dei ritmi più imprevedibili; soprattutto, vi aleggia un fascino che avvolge l’intera opera e fa accettare alla folla degli ascoltatori ordinari, come cose del tutto naturali, le arditezze più impreviste». Scritta nell’estate del 1875 al culmine del primo grande amore di Faurè con Marianne Viardot – figlia del famoso mezzosoprano francese Pauline Viardot – la Sonata diede il via alla Renaissance della musica da camera francese. In conclusione, l’Introduzione e Rondò capriccioso op. 28 per violino e orchestra, scritto nel 1870 da Camille Saint-Saëns che lo dedicò al violinista e compositore spagnolo Pablo de Sarasate. Chiari sono i riferimenti al folclore spagnolo con il pizzicato del violino ad imitare la chitarra nell’Introduzione, mentre il Rondò ha carattere virtuosistico.
Sabato 24 febbraio alle 9.30 Cicloaperitivo insieme all’Associazione Evangelica CERBI di Ferrara.
Faremo una visita guidata nei luoghi della Riforma a Ferrara, sarà una pedalata nel centro cittadino, teatro di importanti eventi della storia di Ferrara, un itinerario reale e virtuale per rivisitare i personaggi, riscoprire le vicende, respirare gli aneliti e le idee che fecero di loro dei protagonisti di una tappa fondamentale della storia europea, quella della Riforma protestante, da cui l’Italia fu appena sfiorata e che venne presto soffocata dal potere dell’Inquisizione.
La visita è a cura dell’Associazione Evangelica CERBI di Ferrara.
RITROVO
Sabato 24 febbraio ore 9.30 piazza Savonarola
Martedì 20 febbraio p.v. alle ore 20,45 presso il Teatro Nuovo, p.zza Trento e Trieste 52 nel centro di Ferrara, il professor Massimo Gandolfini presiederà l’incontro su un argomento mai come ora diventato ineludibile per ogni coscienza: “I princìpi non negoziabili oggi. La retorica della libertà nasconde la verità” .
Nel rispetto della vocazione culturale e sociale, pre-politica, che è l’anima profonda del Comitato Nazionale Difendiamo i Nostri Figli e nell’assoluto rispetto della libertà di pensiero di ciascuno, egli approfondirà quelli che sono i princìpi e i valori antropologici che fondano l’Umano stesso: la vita, dal concepimento al tramonto naturale, come bene indisponibile e fondante ogni altro bene e diritto, la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio e aperta alla vita, il primato della responsabilità educativa dei genitori. Nel continuo impegno del professor M. Gandolfini per convegni, conferenze, incontri, si deve oggi affrontare con concretezza e lucidità il prossimo futuro che ci sta davanti. Convinti, in coerenza con il patto morale stretto con il popolo dei Family Day, che la salvezza per i nostri figli, le nostre famiglie e il nostro Paese, non verrà dai partiti politici ma da un servizio, leale, onesto, quotidiano e assiduo a princìpi e valori non negoziabili perché fondati sulla Verità e sul Bene, è oggi necessario dialogare e contaminare con i nostri valori e i nostri princìpi gli strumenti istituzionali che costituiscono i parlamenti, luogo in cui si modellano le leggi. Questi strumenti si chiamano partiti. Il professor M. Gandolfini ci informerà del progredire in questa direzione della azione del C.N.D.N.F.
Un “manifesto” in 10 punti, fondamentali per il popolo dei Family Day, è stato proposto a tutte le forze politiche e c’è chi ha risposto alla chiamata di un popolo. Si prospetta un incontro davvero stimolante con un leader capace di modi equilibrati e dialogante, accogliente ma irremovibile nelle convinzioni che, per un cristiano, trovano fondamento nel Vangelo.
Da ufficio stampa Museo del Risorgimento e della Resistenza
Per il ciclo Ferrara tra le due guerre: storie e racconti, presso il Museo del Risorgimento e della Resistenza, martedì 20 febbraio 2018 ore 21 si terrà la conferenza di CLAUDIO CAZZOLA, Michelangelo Antonioni: “Strada a Ferrara”. In collaborazione con Istituto Gramsci e Istituto di storia contemporanea.
” La conversazione si articolerà in una lettura, accompagnata da relativo commento, di un elzeviro pubblicato da Michelangelo Antonioni nelle pagine del “Corriere Padano” sul finire degli anni ’30 del secolo scorso. Si tratta di un testo esemplare, in quanto testimone di una comunanza di scrittura, e di letture, per giovani ferraresi fra i venti e i trent’anni di età”.
Il 19, 20 e 21 febbraio 2018 al Cinema Apollo viene celebrata la grande arte con “Caravaggio – L’Anima e il Sangue”, il nuovo film dedicato ad uno degli artisti più controversi e amati al mondo: Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio.
Un viaggio emozionante attraverso la vita, le opere e i tormenti di Caravaggio, artista geniale contraddittorio, che più di ogni altro ha raccolto in sé luci e ombre, genio e sregolatezza, generando opere sublimi. “Caravaggio – L’Anima e il Sangue” è un excursus narrativo e visivo attraverso i luoghi in cui l’artista ha vissuto e quelli che ancora oggi custodiscono alcune tra le sue opere più note: Milano, Firenze, Roma, Napoli e Malta. Il film ha ottenuto il Riconoscimento del MIBACT – Direzione Generale Cinema, il Patrocinio delComune di Milano ed è stato realizzato in collaborazione con Palazzo Realee con Vatican Media (già Centro Televisivo Vaticano) e con il supporto diMalta. I media partner sono radio RTL 102.5, Mymovies e ARTE.it.
La consulenza scientifica è stata affidata al prof. Claudio Strinati, storico dell’arte esperto del Caravaggio, che nel film racconta la figura dell’artista in stretta correlazione con le sue opere. Il film è ulteriormente arricchito dagli interventi della prof.ssa Mina Gregori, Presidente della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, che fornisce alcune letture personali delle opere dell’artista e della dott.ssa Rossella Vodret, anche curatrice della mostra “Dentro Caravaggio,” a Palazzo Reale a Milano fino al 28 gennaio 2018, che illustra i risultati dei più recenti studi sulla tecnica pittorica dell’artista. Il film è girato in formato Cinemascope 2:40, che determina una visione più “allungata” delle immagini, simile ad una tela, ed è una delle prime produzioni in Italia realizzate in 8K, formato che permette di percepire la singola pennellata e carpire dettagli delle opere non visibili ad occhio nudo.
Responsabile e direttore artistico del progetto per Sky è Cosetta Lagani. Produttore esecutivo per Magnitudo Film è Francesco Invernizzi. La sceneggiatura è di Laura Allievi e la regia è affidata a Jesus GarcesLambert, che ha firmato documentari per Sky e per importanti network televisivi internazionali, tra i quali National Geographic, BBC, ZDF, CBS, Arte.
Ultima settimana per poter ammirare la mostra DIVERSITÀ È RICCHEZZA, che riunisce a Wunderkammer (via Darsena 57, Ferrara) oltre quarant’anni di scatti di Paolo Zappaterra. L’esposizione fotografica, a cura di Basso Profilo in collaborazione con Ferrara Arte e con il patrocinio del Comune di Ferrara, nasce per raccontare mondi diversi, popolazioni e paesaggi distanti nello spazio e nel tempo. È un’occasione per guardare l’Altro e scoprire la bellezza della sua differenza.
Paolo Zappaterra ha lavorato come fotoreporter per importanti agenzie internazionali quali Grazia Neri e Contrasto, ha realizzato documentari di viaggio per la Rai. La varietà e la qualità del suo archivio fotografico sono testimonianza dell’evoluzione tecnologica e politica di pezzi di mondo diversi per geografia e usi. Nelle sue numerose pubblicazioni, in gran parte reportage, centrale è il rapporto tra uomo e realtà circostante: emblematici in tal senso sono gli scatti raccolti in ‘La Grecia dei Colonnelli’ (1969) e ‘Luoghi ebraici in Emilia-Romagna’. Le sue fotografie sono state esposte in molte sedi italiane ed estere, tra cui l’Istituto italiano di cultura di Lisbona e la New York University.
La mostra a Wunderkammer sarà visitabile ancora fino a domenica 25 febbraio con aperture il lunedì, mercoledì, venerdì dalle 9.30 alle 12.30, il martedì e mercoledì dalle 15.30 alle 18.30. In tutti gli altri giorni e orari, previa verifica disponibilità, sarà possibile prenotare una visita alla mostra, scrivendo a mostre@consorziowunderkammer.org.
In un mondo nel quale sta prendendo piede una struttura burocratica che, anziché fornire un servizio pubblico efficace, si affida al mercato assicurativo privato, la democrazia è in pericolo. Freud aveva previsto il rischio: “le persone sono disposte a cedere gradi di libertà in cambio di una falsa sicurezza”, diceva.
Successivamente il mercato ‘assicurativo’ ha indotto la tendenza alla ricerca di un colpevole che è funzionale alla logica del profitto. Quando si parla di sicurezza bisogna tenere conto che chi la richiede è una persona che o è suddito e non ha nessuna responsabilità, o è cittadino, libero e perciò responsabile. Di conseguenza, bisogna sempre modulare tra la persona che si realizza nella società attraverso una cittadinanza attiva e responsabile e la sicurezza di cui ha bisogno per sé e per chi gli sta attorno. Tuttavia, la sicurezza non deve mai prevalere sulla persona come valore.
Come è arrivata qui la mentalità della sicurezza?
Portando esempi parziali, giocando sull’ignoranza delle persone, confrontando dati non confrontabili e questo è stato fatto dall’informazione sostenuta in parte dai governi, in parte dalle aziende. Con una società sempre più complessa, per il cittadino è difficile raggiungere l’informazione utile e su questo hanno giocato coloro che traggono vantaggio dalla mentalità ‘assicurativa’.
Certo, c’è sempre il rischio che chi ha la possibilità, o per ruolo o per situazioni economiche o sociali, possa giocare sulla buonafede e sull’incompletezza della legge. Ma questo è inevitabile: la libertà comporta rischio. Bisogna accettare il fatto che si può sbagliare. Non prevedendo il futuro, quella di sbagliare è una possibilità concreta.
La convergenza di alcuni fattori culturali, tecnologici e socio-politici, rende urgente la necessità di chiarire il significato di alcune parole fondamentali per la nostra società democratica. Si tratta di termini o concetti che, all’apparenza, sembrano distanti e scollegati, ma che invece interagiscono in un reciproco potenziamento di effetti sulla realtà poco controllabile a causa della complessità e velocità di trasformazione sia nei suoi effetti positivi che, purtroppo, in quelli negativi.
Parliamo di concetti e parole fondamentali e caratterizzanti la nostra realtà, quali:
Sicurezza
Democrazia
Politica
Burocrazia
Uguaglianza
Giustizia
Questi concetti, nel loro interagire, stanno ricomponendosi in modo preoccupante in un pensiero che via via legittima sempre più la sopraffazione di un gruppo di persone sulle altre e che, di conseguenza, finisce per riproporre il modello autoritario del nazi-fascismo come soluzione.
Si deforma il linguaggio perché si usano queste parole sostituendo al significato originale un nuovo significato, oppure scambiando la parte con il tutto o il mezzo con il fine.
Sicurezza. Quando si parla di sicurezza, bisogna tenere conto che quando la si richiede sui luoghi di lavoro, sulle strade o nei trasporti è più che legittima e comprensibile, ma il concetto non deve essere esteso all’ambito del sociale. In questo senso si banalizza il nostro desiderio di vivere in una società accogliente e rassicurante perché pacifica chiamandolo sicurezza.
L’unico modo per rendere la società accogliente ed equa – secondo il modello della polis – è ridurre le ingiustizie sociali e sviluppare le buone relazioni. Per questo si è inventata la democrazia al posto del potere assoluto, per creare un ambiente che permetta questo processo. E’ un processo in positivo e non un processo difensivo.
Chi promette la sicurezza barattandola con spazi di libertà sa di promettere il falso perché non esiste sicurezza assoluta dal momento che il futuro non si conosce. Si può tentare di ridurre il rischio ma non promettere la sua totale e permanente eliminazione.
E’ solo dando a ciascuno pari opportunità – e quindi la possibilità di accedere ai servizi per sviluppare le proprie aspirazioni – che si arriva a una convivenza non solo pacifica, ma gratificante. Una persona soddisfatta della propria esistenza non accumula rabbia e non cerca capri espiatori.
Ma restiamo consapevoli che neanche così si elimina il rischio che qualcuno scelga di sopraffare un altro. L’uomo è tale proprio in quanto libero di scegliere.
Democrazia. Per il secondo termine, la democrazia, si scambia il mezzo con il fine, definendo come democrazia il metodo del voto a maggioranza. La democrazia è, invece, la costruzione di uno spazio di libertà comune per l’esercizio delle libertà personali per cui, nella molteplicità delle proposte possibili per raggiungere questo obiettivo, si usa il metodo di scegliere quello che la maggioranza dei cittadini riconosce come la via da percorrere.
Politica. In questa logica di ambiguità del linguaggio la politica, che è l’arte dell’uso della parola e del confronto – inventata per sostituire la guerra come metodo per conquistare e controllare un territorio – viene invece usata come esercizio del potere attraverso la corruzione e la distribuzione di privilegi.
Burocrazia. Viene usata come sinonimo di insieme dei servizi amministrativi, necessari per la gestione di uno Stato democratico, quando invece è una struttura che nasce perché un potere centralizzato abbia possibilità di controllo sull’intero Stato.
La burocrazia si rende apparentemente funzionale alla democrazia attraverso il concetto di uguaglianza dei cittadini che però riduce il cittadino ad una unità quantitativa. Riducendo il cittadino a un numero si permette la standardizzazione della procedura che è quella che certifica il funzionamento del servizio.
Essendo la procedura la garante del funzionamento del servizio, chi lavora nella burocrazia è solo responsabile di rispettare la procedura, quindi, in questa organizzazione perversa sparisce l’esercizio della responsabilità personale, negando in questo modo la democrazia nella sua essenza.
Uguaglianza. Questa parola ha due effetti perversi: uno il ridurre il soggetto a numero, l’altro il mettere in evidenza le differenze come qualcosa di negativo. Insomma, la diversità marca una distanza e una contrapposizione, anziché sottolineare il valore dell’unicità del soggetto.
La diversità, vista come valore negativo, spinge a fare tribù, a riconoscersi tra simili, perché la solitudine fa paura, e quindi porta a fare gruppo attorno a ciò che si sceglie come valore del simile, che sia il colore della pelle, la divisa o la lingua.
Alla democrazia, invece, sarebbe omogeneo il concetto di parità perché riconoscerebbe il cittadino come un soggetto unico e portatore di valori e di diritti al pari di tutti gli altri cittadini. L’unicità non permetterebbe la standardizzazione ma pretenderebbe sempre l’armonizzazione della norma alla singolarità di ogni cittadino.
Giustizia. Con la parola giustizia si definisce il desiderio umano dell’essere riconosciuti nella propria singolarità e di vedere le cose collocate al loro giusto posto; invece oggi si utilizza per indicare l’insieme delle leggi che definiscono il limite a comportamenti oltre i quali si retrocede dal livello di civiltà raggiunto. Se si sovrappone al desiderio di giustizia il valore sanzionatorio della legge si arriva al giustizialismo o allo sterminio del diverso.
Avvicinandosi il giorno delle elezioni sfruttando gli avvenimenti violenti di Macerata, o strumentalizzando e alimentando la paura dei flussi migratori, il tema della sicurezza diventa sempre più dominante. Si promette sicurezza proponendo leggi di esclusione di categorie e di gruppi sociali, di controllo di polizia e di territorio, modelli che ripropongono schemi nazionalisti e una società classista piramidale che non hanno niente a che fare con la democrazia.
Siamo sicuri che sia realistico pensare che un governo autoritario porti sicurezza?
E’ sicuro un mondo dove ogni comportamento è codificato e quindi nessuno è responsabile?
E’ certo che sia più sicuro un mondo nel quale si permette a chiunque di farsi giustizia da sé?
E’ auspicabile un mondo nel quale si toglie ai bambini e ai giovani il loro spazio di esperienza perché non c’è nessuna assicurazione che voglia coprire il rischio che comporta la loro vitalità?
E’ un mondo che risolve o che crea i problemi?
Tra la burocrazia e la sicurezza siamo arrivati a una società impersonale, senza responsabili, ma composta solo da colpevoli contro i quali soltanto la legge potrà fare ‘giustizia’.
La realtà umana e la società sono complessità che non possono essere semplificate. Bisogna rispettarle e conoscerle. Ci vogliono partecipazione e impegno da parte di ciascuno per risolverne le incompiutezze e migliorare il mondo.
*Grazia Baroni, è nata a Torino nel 1951. Dopo il diploma di liceo artistico e l’abilitazione all’insegnamento si è laureata in architettura e ha insegnato disegno e storia dell’arte nella scuola superiore durante la sua trentennale carriera. Ha partecipato alla fondazione della cooperativa Centro Ricerche di Sviluppo del Territorio (CRST) e collaborato ad alcuni lavori del Centro Lavoro Integrato sul Territorio (CELIT). E’ socia e collaboratrice del Centro Culturale e Associazione Familiare Nova Cana.
Dal 2016, anno della sua fondazione, fa parte del gruppo Molecole, un momento di ricerca e di lavoro sul bene, per creare e conoscere, scoprendo e dialogando con altre molecole positive e provare a porsi come elementi catalizzatori del cambiamento.
Nove chilometri di fortificazione proteggono e cingono ancora il centro cittadino. Le mura ferraresi costituiscono uno dei simboli della città rinascimentale.
Un tempo barriera difensiva, edificata per lo più secondo il progetto dell’architetto fedele alla casata Biagio Rossetti, sono oggi elemento architettonico, estetico e storico.
Le mura e lo spazio verdeggiante del sotto mura sono la location perfetta per fare jogging, un giro in bicicletta, portare a spasso il cane o semplicemente per fare una passeggiata.
È un luogo di svago e di ritrovo che riporta al passato, costituendo uno degli emblemi dell’arte militare italiana: baluardi, torrioni, cancelli e porte ci fanno ancora oggi immaginare come operasse la difesa estense all’epoca.
Come faccio ormai da un bel po’, ultimamente cerco di astenermi dal “leggere di musica”.
La scorsa settimana però, complice la mia recente fissa per “Paperback Writer/Rain” dei Beatles, ci sono ricascato.
Pensavo di muovermi in un campo sicuro, privo di mine e completamente ricoperto di fiorellini e altre cose belle.
Ma: mi sbagliavo.
Mi sarei dovuto lmitare a sparare tutto il giorno quei due pezzi a palla, avrei dovuto continuare a studiare le parti di basso del buon Macca ma niente, non ho ancora capito se sono troppo curioso o troppo stupido.
Ero partito bene, mi ero messo a cercare solo un po’ di dati tecnici su quel singolo rivoluzionario e poi sbam!
Ho pestato il rastrello che era nascosto su quel bel campo pieno di fiorellini e il manico mi ha beccato dritto in fronte.
Copio/incollo direttamente dalla fonte:
“L’esecuzione combina elementi di grande qualità, in particolare la sezione ritmica, ad altri che tradiscono la consueta fretta della prima parte della carriera dei Beatles. In particolare le esitazioni delle parti vocali, a tratti insolitamente a cappella, macchiano in modo significativo una performance che avrebbe potuto essere migliore. È difficile dire come mai i Beatles commisero un simile grossolano errore: l’evidente ilarità con cui John e George cantano Frère Jacques (la versione francese di Fra’ Martino) nel secondo gruppo di strofe rivela anche una noncuranza del tutto estranea alla consueta cura che il gruppo riservava ai propri 45 giri.”
Non lo so, sarò io che ho troppo senso del sacro o sono agro di questi giudizi lanciati lì dopo aver subito la tortura del trinciapollo ma: con tutta la musica orribile che ci sciroppiamo ogni giorno, dobbiamo davvero fare le pulci a un capolavoro come “Paperback Writer”?
Come ci si può riferire a quell’accenno a “Fra’ Martino” in questo modo?
Non è che forse, John & George, quel giorno, erano solo un po’ più cazzari del solito?
Che problema c’è?
I Beatles l’hanno sempre fatto ed è una delle cose che li rende grandiosi.
Evidentemente per molti non è possibile accettare questa cosa: molto spesso il genio usa un po’ di sana idiozia come appoggio.
Per me non è possibile accettare che molte persone non riescano ad accettare questa cosa che a me manda fuori di testa.
Quindi niente, torno nel mio buco dopo aver inflitto a chi legge, come pezzo della settimana, proprio questa “performance che avrebbe potuto essere migliore”.
Cordiali saluti.
Il 14 febbraio la concentrazione di rose rosse è talmente alta che si respira nell’aria.
Si narra che una rosa rossa fu il simbolo della riconciliazione tra due innamorati e che fu proprio San Valentino l’artefice di tale lieto fine, nonché il primo religioso ad aver celebrato un matrimonio tra un legionario pagano e una giovane cristiana.
La rosa rossa è uno dei simboli indiscussi dell’amore: il fiore, delicato, fragile e profumato e le spine del gambo, emblema delle difficoltà da fronteggiare.
“La rosa ha le sue spine, e per questo è la rosa il fiore dell’amore”
Arturo Graf
Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…