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Giorno: 21 Febbraio 2018

Letture dantesche a Ferrara

Da organizzatori

Le Letture Dantesche, iniziate nel novembre dell’anno scorso nel cuore storico di Ferrara, giungono al loro quarto appuntamento. Con la voce e l’interpretazione di Ruben Garbellini sarà spiegato e recitato Terzo Canto dell’Inferno.

“E’ uno dei più noti e maestosi dell’intero Poema -chiarisce l’interpete – ove compare uno dei più celebri ritratti danteschi, quello di Caronte, infernale traghettatore d’anime da una riva all’altra. Un canto potente, ricco di scene “teatrali” -come l’arrivo di Caronte o la turba degli ignavi- e che, benché tra i più recitati di tutti i tempi, rinasce ogni volta a nuova vita con la lettura a voce alta”.

Il taglio proposto per le letture, in luoghi diversi da teatri “convenzionali”, si è rivelato vincente: il pubblico ha risposto bene alla prime tre serate del 2017, e così come annunciato, gli incontri proseguiranno nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno, due volte al mese.

“La Commedia di Dante, che pur non è testo teatrale, è a suo modo uno straordinaria sfida alla lettura “interpretata”. Riprendere l’antico metodo della “Lectura Dantis”, iniziata dal Boccaccio a Firenze nella Chiesa di Orsanmichele nel 1373, è mantenere in vita la voce dell’Alighieri. Non dimentichiamo che la lingua che noi parliamo, l’italiano odierno, deve ancor tutto a Dante” termina Garbellini.

Nel corso della serata, la lettura sarà accompagnata dalla violinista Lucilla-Rose Mariotti.
Presso “Giro Bio”, via Terranuova 13, Ferrara, venerdì 23 febbraio 2018, ore 21
Per informazioni 0532 240345 o 348 89 16 975 o per mail: girobioferrara@gmail.com
Con preghiera di pubblicazione

Presentazione del libro “Non abbiamo tenuto conto degli zombie”

Da organizzatori

Sabato 24 febbraio 2018 alle ore 18 si terrà presso la libreria COOP del Centro Commerciale LE MURA in Via Copparo 132 a Ferrara, a cura del libraio/scrittore Matteo Bianchi, la presentazione del libro “NON ABBIAMO TENUTO CONTO DEGLI ZOMBIE” di Leonardo Veronesi e Giorgia Pizzirani (casa editrice La Carmelina). Introduce l’editore Federico Felloni, ne parleranno con gli autori Elisa Giorio conduttrice radiofonica di Radio Sound e presentatrice e Gianluca Antonelli, esperto di comunicazione, organizzazione eventi (INNOVA MEDIA) e noto gestore di locali. Lettori: Silvia Dambrosio e Matteo Tosi.

Una presentazione originale in cui si cercheranno di contrastare a modo loro gli “Zombie” descritti da Leonardo Veronesi e Giorgia Pizzirani….e presenti anche fisicamente grazie alla animazione di ZombiE2.0. Parole in libertà e leggerezza anche per affrontare tematiche importanti in una libreria che guida il lettore verso i testi più adatti attraverso consigli e belle presentazioni.

Il volume nasce dall’incontro tra il musicista Leonardo Veronesi e la scrittrice Giorgia Pizzirani. Partendo dal recente album di Leonardo Veronesi “Non hai tenuto conto degli zombie”, il raccontarsi di Leonardo, vita e carriera artistica, si intreccia con i racconti surreali, ispirati ai testi delle canzoni, che Giorgia crea esplorando se e gli altri con occhi attenti e indagatori.

Il libro, impreziosito dalla prefazione dello scrittore pop underground Gianluca Morozzi si completa con i testi integrali dei brani citati nella narrazione e le testimonianze di musicisti e scrittori amici e estimatori dei due autori (Manuel Maverna – Music Map; Marco Dondarini e Davide Dalfiume – Comici di Zelig; Paolo De Grandis – Conduttore radiofonico e scrittore; Stefano Bottoni – Ideatore di Buskers Festival; Patrizia Benetti – Scrittrice noir; Silvia Bottoni – Performer e coreografa).

“NON ABBIAMO TENUTO CONTO DEGLI ZOMBIE “è un dialogo a due voci. Leonardo Veronesi ha scritto frammenti di vita e aneddoti che hanno portato alla creazione dei brani da lui composti che Giorgia Pizzirani ha scelto per trasformarli in racconti. Idealmente si è partiti dall’album di Veronesi per sviluppare il progetto in ogni direzione possibile e anche il libro come l’album vede al centro il concetto di “Zombie” percepito fuori e dentro di noi. Tutti noi rischiamo di diventare Zombie ogni volta che usiamo male la nostra capacità di comprendere il mondo. Però esiste un antidoto o delle “parole magiche” come la capacità di dire “ho sbagliato”, “non avevo approfondito adeguatamente l’argomento”: l’autocritica e la comprensione degli eventi senza utilizzare preconcetti. Zombie inteso come mostro oppure come condizione mentale. Il rischio contagio è davvero notevole: ognuno di noi se non apre la sua mente agli altri potrebbe trasformarsi in Zombie perché non occorre avere le sembianze tipiche iconoclastiche della cinematografia classica horror per essere uno Zombie, basta sentirsi tale!

Veronesi, alla sua prima prova letteraria si definisce “una specie di Forrest Gump che seduto sulla panchina della fermata del tram dei desideri racconta se stesso condividendo riflessioni che hanno portato appunto alla scrittura di alcune delle canzoni pubblicate dal 2008 ad oggi”. In Veronesi autore prevale l’ironia applicata al quotidiano con i suoi continui imprevisti, e si affianca a pensieri più profondi sulla fede, i valori, l’amicizia, la musica, le donne, la famiglia, gli affetti, il lavoro, la vita e la morte.

In parallelo la Pizzirani propone racconti che parlano di normali e diversi, ma ciascuno dei lettori può scegliere chi è; chi tra i personaggi fa parte di uno schieramento e chi dell’altro non è dato saperlo dall’alto. Lo Zombie, nessuno ci dirà chi è realmente: se è quello diverso e originale, o se è quello che fa quello che fanno tutti gli altri, proprio perché forte del fatto che lo fanno tutti gli-altri.

Un libro interattivo che coinvolgerà anche il lettore fin dalle prime pagine sia attraverso la richiesta di esperienze simili che saranno raccolte e pubblicate in un “sequel” sia per la possibilità di scaricare gratuitamente per chi acquista il libro la musica di Veronesi dal suo sito con una password che sarà indicata nel libro. Musica creata appositamente per chi leggerà il libro che aiuta a costruire un mondo in cui lasciar entrare le parole e musica tratta dal suo repertorio live. Il libro e’ un incrocio di pensieri che partono da una sensibilità comune: Giorgia si e’ lasciata trasportare dalle canzoni per dare spazio alla fantasia mentre Leonardo ha usato una scrittura diversa da quella che utilizza per comporre e si è messo a nudo con autenticità attraversando passato presente e futuro .

Un libro molto particolare, ricco di spunti che passano dal reale al fantastico senza confini netti, un libro che instaura un dialogo immediato con il lettore e alla fine si conclude con un appello: “Adesso è il tuo momento, caro lettore che sei arrivato alla fine di questo libro. Ti lasciamo un foglio bianco a disposizione e, se le nostre parole ti hanno stimolato e risvegliato ricordi, potrai scrivere qualcosa di tuo e tenere solo per te i tuoi pensieri, riappropriarti di quella privacy ormai cancellata dalla schiavitù ai social dove si comunica tutto ciò che succede ancora prima che accada mescolando spesso realtà e finzione. Ritroverai il gusto di scrivere con la penna senza tastiera e senza il filtro asettico di uno schermo. Se però vorrai, potrai partecipare ad un progetto: scrivi parole, riflessioni, considerazioni, o magari un racconto sul tuo rapporto con gli Zombie, con le tue paure, con l’Imprevisto, sugli accadimenti che sovvertono i nostri equilibri e invia al nostro indirizzo di posta elettronica con i tuoi dati di riferimento. Le storie più significative che riceveremo saranno raccolte in una nuova pubblicazione, che diventerà il seguito di questo libro.” Un appuntamento da non perdere quindi!

BIO:

Giorgia (1984, come l’omonimo libro di Orwell), laurea specialistica in Editoria e giornalismo a Urbino, lavora come scouter e traduttrice. Con le Edizioni La Carmelina ha pubblicato Per miglia e miglia (2015) ed Enikesen – L’uomo oltre la vittoria (2016).

Leonardo Veronesi, cantautore originale che in modo ironico canta un quotidiano che per quanto rientri in uno schema di normalità ha sempre un margine di imprevedibilità. Ha pubblicato un EP e 4 album tra cui l’ultimo “Non hai tenuto conto degli Zombie” che ha ispirato questo libro (Edizioni La Carmelina) in cui in modo schietto e sincero si racconta e ci racconta la vita, con sottofondo di note intervallate a pensieri.

Cgil Cisl Uil: assemblee pubbliche a Comacchio – Mesola – Voghiera

Da organizzatori

Prosegue il ciclo di assemblee pubbliche organizzate da Cgil Cisl Uil di Ferrara, che toccherà tutti i comuni della provincia per lavorare sulle opportunità che il territorio provinciale già oggi ha. L’ obiettivo è quello di rendere attrattivo il territorio per i giovani e le imprese. Per Cgil Cisl Uil ci sono le condizioni per semplificare i tanti regolamenti comunali, sburocratizzare e uniformare quelle numerose pratiche amministrative così da contribuire a facilitare gli insediamenti produttivi e la creazione di buon lavoro.
Per i giovani già oggi si può arrivare alla gratuità delle scuole, trasporto scolastico e libri di testo fino a conclusione del ciclo formativo obbligatorio. Ciò destinerebbe direttamente molte risorse alle giovani famiglie e indirettamente ai tanti nonni che oggi sono uno degli “ammortizzatori sociali” più agiti. Misure che a lungo termine potrebbero rappresentare un aiuto all’inversione dell’allarmante trend demografico.

Gli appuntamenti della settimana:
COMACCHIO: giovedì 22 febbraio ore 16.00 presso la sede Avis in Via Gramsci, 1
MESOLA: venerdì 23 febbraio ore 14.30 presso la Casa della Cultura ex scuola elementari in Via Mazzini, 16
VOGHIERA: venerdì 23 febbraio ore 14.30 presso il Centro Civico in Via B. Buozzi, 15.

La newsletter del 21 febbraio 2018

Da ufficio stampa Cronaca Comune

 

CENTRO DOCUMENTAZIONE MONDO AGRICOLO FERRARESE – Domenica 25 febbraio alle 15 in via Imperiale 263. Iniziativa a ingresso libero

Al MAF appuntamento domenicale dedicato al Carnevale nel ferrarese

21-02-2018

Domenica 25 febbraio, a partire dalle 15, al MAF – Centro di Documentazione  del Mondo Agricolo Ferrarese (via Imperiale, 263 a San Bartolomeo in Bosco (Fe) si terrà un intero appuntamento domenicale dedicato al Carnevale nel Ferrarese: un’occasione unica per apprenderne i segreti, fra storia e tradizione popolare. La giornata si tradurrà anche in un vero e proprio incontro culturale incentrato tra la corte estense e le tante tradizioni fra città e campagna. Il compito di introdurre storicamente il Carnevale sarà riservato alla studiosa Gina Nalini Montanari, che svelerà un mondo affascinante, quello estense, attraverso la presentazione del volume “Carnevali Rinascimentali a Ferrara: i divertimenti della corte estense” (Nuovecarte, Ferrara, 2017). Il libro catapulterà letteralmente i partecipanti in un mondo non sempre noto e farà comprendere come la casa d’Este fosse attenta ai divertimenti e ai riti legati al calendario dell’anno. Gian Paolo Borghi ne parlerà con l’Autrice. Seguirà, quindi, uno “Speciale Carnevale di Cento“, con la presentazione di un libro e di vari DVD. Alla presentazione del libro “Storia & Storie del Carnevale di Cento”, a cura di Gian Paolo Borghi e Daniele Cortesi (Comune di Cento, 2017), un vero e proprio percorso storico-culturale dal XVI secolo agli anni a noi vicini, sarà abbinata la proiezione del DVD “Corpo d’òna galena zòpa. Storie del Carnevale di Cento”, per la regia di Nicola Altieri (Comune di Cento, Fondazione Teatro comunale, 2017). Il pomeriggio culturale sarà concluso da alcune proiezioni di filmati sui Carnevali centesi del secondo dopoguerra, a cura di Daniele Cortesi, nonché dalla presentazione dei carri mascherati che hanno partecipato all’edizione 2018 di questa rassegna nota a livello internazionale. Il Carnevale si potrà anche “assaggiare”: il buffet finale, sarà infatti rigorosamente carnevalesco.

L’incontro è promosso dal Comune di Ferrara, dal MAF e dall’Associazione omonima, con la collaborazione del Comune di Cento. Si avvarrà del patrocinio della Regione Emilia-Romagna.

 

(Comunicazione a cura degli organizzatori)

 

MAF – Centro di Documentazione  del Mondo Agricolo Ferrarese Via Imperiale, 263 
44124 – San Bartolomeo in Bosco (Fe) Tel. 0532 725294 – Fax 0532 729154
e-mail: info@mondoagricoloferrarese.it

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Venerdì 23 febbraio dalle 10 alle 17 giornata di studi in via Scienze

A convegno per una rete delle associazioni dedite alla promozione della lettura

21-02-2018

E’ in programma per venerdì 23 febbraio dalle 10 alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara) la giornata di studio organizzata dall’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea per costituire una rete delle associazioni “Amici delle biblioteche e del libro”.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
L’associazione Amici della Biblioteca Ariostea, da sempre impegnata nel sostegno all’istituzione bibliotecaria cittadina, organizza una giornata di studio e di incontro per costituire un coordinamento nazionale fra le associazioni dedite alla promozione della lettura, per migliorare i modi di supporto al lavoro svolto dalle biblioteche, per attirare l’attenzione del pubblico e delle amministrazioni locali, regionali e nazionali, sulla fondamentale funzione educativa, sociale e politica delle biblioteche. Un’occasione speciale per ascoltare più voci del ricco e attivo panorama bibliotecario italiano ed anche straniero.

Programma del 23 febbraio 2018:

ore 10,15-12,30
Apertura dei lavori. Presiede Paola Zanardi, Presidente Ass. Amici Biblioteca Ariostea.
I Parte.
Le biblioteche oggi: problemi di gestione e prospettive future
Interventi di:
– Lina Bolzoni (Scuola Normale Superiore di Pisa), La magia della biblioteca;
– Paolo Tinti (Università di Bologna), Promuovere e difendere il patrimonio delle biblioteche storiche: le associazioni degli amici delle biblioteche in Italia;
– Klaus Kempf (Bayerische Staatsbibliothek , Monaco di Baviera), Biblioteche ed impegno civico. La situazione in Germania;
– Enrico Spinelli (Biblioteca Comunale Ariostea, Ferrara) Alla guida di archivi e biblioteche ferraresi, in compagnia di buoni…Amici. Un’indimenticabile esperienza professionale e umana (1997-2017).

ore 14,15-17,00
II Parte.
Le associazioni raccontano le loro esperienze:
Associazione Amici della Biblioteca di Monza (Giustino Pasciuti); Associazioni Amici Biblioteca Universitaria di Torino (Franco Cravarezza); Associazione Amici della Malatestiana di Cesena (Giordano Conti); Associazione Amici della Classense di Ravenna (Claudia Agrioli); Associazione Amici della Oliveriana di Pesaro (Salvatore Siena); Associazione B. Misinta, Brescia, (Filippo Giunta); Associazione Amici della biblioteca “San Giorgio” di Pistoia (Rossella Chietti); Associazione Amici della Biblioteca Civica “Angelo Mai” di Bergamo (Maria Grazia Recanati); Associazione Amici della Biblioteca Ariostea di Ferrara (Paola Zanardi).

Conclusioni

 

MUSEO STORIA NATURALE – Il 24 e 25 febbraio alle 15,30 attività didattiche per bambini e ragazzi

Apprendisti scienziati alla prese con l’osservazione dei pesci e delle loro scaglie

21-02-2018

Due pomeriggi per studiare i pesci e osservare da vicino i vari tipi di scaglie. L’appuntamento è per sabato 24 febbraio, alle 15.30, per i bambini dai 5 ai 7 anni e domenica 25, sempre alle 15.30, per i ragazzi dagli 8 ai 12 anni, che potranno partecipare alle attività didattiche, dal titolo ‘Ad ognuno la sua scaglia’ in programma nelle sale del Museo civico di Storia Naturale di Ferrara (via de Pisis 24). I partecipanti potranno scoprire a cosa servono le scaglie e, attraverso l’uso di lenti e stereomicroscopi, potranno confrontare le scaglie dei pesci più comuni e analizzare analogie e differenze tra i vari campioni.
I laboratori rientrano nel calendario di attività didattiche ‘Apprendisti scienziati inverno 2018’, organizzate dal Museo civico di Storia Naturale in collaborazione con l’Associazione Didò, che conduce le attività. Per partecipare è necessaria la prenotazione, da effettuare contattando la sezione didattica del Museo al numero 0532 203381 (lunedì, mercoledì, venerdì – dalle 9 alle 12.30) o all’indirizzo dido.storianaturale@gmail.com. Potranno partecipare 20 persone per pomeriggio al costo previsto di 6 euro per bambino e 2 euro per adulto. E’ necessaria la presenza di un adulto accompagnatore pagante.
Ulteriori informazioni alla pagina: http://storianaturale.comune.fe.it

 

INTERPELLANZA – Presentata dal gruppo GOL in Consiglio comunale

Richiesta in merito alla gestione dei rifiuti abbandonati

21-02-2018

Questa l’interpellanza pervenuta agli uffici comunali:

– il consigliere Rendine (gruppo Giustizia Onore Libertà in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora all’Ambiente Caterina Ferri in merito alla gestione dei rifiuti abbandonati.

>> Pagina riservata alle interpellanze/interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali e relative risposte (a cura del Settori Affari Generali/Assistenza agli organi del Comune di Ferrara)

MUSEI CIVICI – Domenica 25 febbraio alle 16 attività per bambini e ragazzi alla Palazzina Marfisa

Piccoli ‘scriba’ alla scoperta delle più antiche forme di scrittura

21-02-2018

E’ dedicato a bambini e ragazzi dai 7 ai 12 anni l’appuntamento di domenica 25 febbraio alle 16 alla Palazzina di Marfisa d’Este (corso Giovecca 170 a Ferrara) alla scoperta delle più antiche forme di scrittura. Nel corso del pomeriggio, organizzato dai Musei civici d’Arte antica di Ferrara in collaborazione con l’associazione culturale Artena, nell’ambito della rassegna ‘Giocando si impara’, i partecipanti potranno trasformarsi in piccoli scriba e sperimentare strumenti e supporti di scrittura simili a quelli utilizzati da Sumeri ed Egizi.
Le attività per bambini e ragazzi accompagnati da un adulto avranno una durata di un’ora e trenta minuti, con un costo di 6 euro per i bambini e 2 euro per gli adulti. E’ richiesta la prenotazione all’associazione culturale Arte.Na da effettuare telefonando al n. 328 4909350 oppure scrivendo a: ferrara@associazioneartena.it (www.associazioneartena.it – FB: Arte-Na Associazione culturale).

In allegato il calendario completo degli appuntamenti di ‘Giocando s’impara’ previsti per l’inverno 2018

Un milione di Euro in arrivo per la sicurezza delle scuole di Ferrara

di Cristina Corazzari* e Aldo Modonesi**

21-02-2018

 

A Ferrara 4 scuole beneficeranno delle risorse destinate all’adeguamento alla normativa antisismica delle scuole, stanziate dalla Legge di bilancio per il 2017: la scuola Primaria Govoni, la scuola Primaria Bruno Ciari, la scuola Primaria e la palestra Leopardi e la scuola Secondaria di I grado di San Bartolomeo.

Ognuno di questi plessi scolastici beneficerà di un contributo pari a 250.000 €, per un totale di 1 milione di €; tali contributi, unitamente al cofinanziamento garantito dall’amministrazione comunale, consentiranno di realizzare nella prossima estate, gli interventi di seguito specificati:

Scuola primaria Leopardi: interventi di miglioramento sismico di ogni corpo di fabbrica costituente il plesso (aule, palestra e mensa), oltre ad interventi funzionali all’adeguamento alla normativa di prevenzione incendi, e miglioramento delle condizioni acustiche all’interno dei locali mensa: importo complessivo pari a € 350.000,00
Scuola primaria Bruno Ciari: intervento di miglioramento sismico e rifacimento completo della copertura, con miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio; importo complessivo pari a 330.000, 00 €.
Scuola Primaria Govoni: interventi per il miglioramento sismico dell’intero plesso scolastico, oltre ad opere funzionali al completamento della ristrutturazione della palestra (adeguamento alla normativa di prevenzione incendi ed al superamento delle barriere architettoniche, sostituzione della pavimentazione sportiva); importo complessivo pari a 500.000,00 €;
Scuola Secondaria di San Bartolomeo in Bosco: intervento di miglioramento sismico e rifacimento completo della copertura, con miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio; importo complessivo pari a 410.000, 00
Si tratta, a livello nazionale, di 1,058 miliardi di euro nel triennio 2017 – 2019 che consentono di partire da subito con 1.739 interventi. Le risorse provengono dal maxi-fondo della Presidenza del Consiglio e assegnate con DPCM del 21/07/2017 al Miur e sono state ripartire tra le Regioni valutando il rischio sismico oltre al numero di scuole sul territorio: in testa si è collocata la Campania, seguita da Emilia Romagna e Calabria, ultima la Valle d’Aosta. Il decreto che individua i Comuni e le scuole destinatarie è stato firmato dalla Ministra Fedeli a dicembre e, completato l’iter, è disponibile sul sito del Ministero insieme all’elenco dei Comuni beneficiari.
Gli interventi in programmazione vanno ad aggiungersi a quelli già conclusi dall’inizio dell’anno scolastico ad oggi:

– Scuola Materna Benzi di San Martino: sostituzione di tutti gli infissi del plesso scolastico, e installazione di dispositivi di oscuramento

– Scuola primaria e materna Villaggio INA, di Barco: sostituzione di tutti gli infissi;

– Scuola primaria Mosti: realizzazione di piattaforma elevatrice, a completare l’adeguamento dell’edificio alle normative per il superamento delle barriere architettoniche; i lavori proseguiranno la prossima estate con interventi manutentivi all’area esterna ed agli infissi

– Scuola secondaria di Porotto: completo rifacimento della copertura dell’edificio (impermeabilizzazione e coibentazione); sono in fase i ultimazione i lavori di sostituzione di tutti gli infissi dell’edificio

Abbiamo fatto una scelta importante per la nostra città: dare ai nostri figli scuole sicure.

Investimenti che si aggiungo agli interventi fatti la scorsa estate: oltre 2 milioni di euro di lavori, per la precisione 2.250.000 euro, in miglioramento dell’edilizia scolastica, con interventi di manutenzione straordinaria in 14 scuole e altri interventi in ulteriori 30 plessi.
È un impegno in linea con i percorsi di miglioramento e di messa in sicurezza delle scuole della città, una programmazione che in questa e nella precedente legislatura ha visto agire l’Amministrazione Comunale di Ferrara, nella convinzione che la qualità di come si fa formazione passi anche dalla qualità delle scuole e degli spazi scolastici.

 

*Assessora Pubblica Istruzione   **Assessore Lavori Pubblici

 

(comunicazione diffusa dalla Portavoce del Sindaco)

Una mostra di Alessandro La Motta al Museo Archeologico Nazionale. Sabato 24 febbraio l’inaugurazione

21-02-2018

(Comunicazione a cura di Eleonora Poltronieri – Gruppo Archeologico Ferrarese)

Il colori del passato si intrecciano a quelli del presente. Storie di devozione si sfiorano, anche se lontanissime. Al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara sabato 24 febbraio alle ore 15.30 verrà inaugurata la mostra “Dei senza età. Dalla culla del mito alla terra degli Etruschi” (allestita fino al 24 marzo), un percorso in cui le opere di Alessandro La Motta echeggeranno il mito di Demetra, Persefone e Ade, divinità raffigurate anche in alcuni oggetti votivi della antica città di Spina e legate al ciclo di morte-rinascita. L’evento, che vede la partecipazione con conferenza introduttiva dell’archeologa Serena Raffiotta, è stato reso possibile grazie al contributo organizzativo del Gruppo Archeologico Ferrarese che è sempre alla ricerca di nuovi strumenti per dar voce ai capolavori antichi.

La Motta, professore e artista riminese, qualche anno fa ha deciso di percorrere “la via delle dee”, dopo l’incontro con Serena Raffiotta, l’archeologa protagonista di una vicenda di rilievo internazionale: il ritorno in patria (e in particolare nella sua Morgantina) nel 2017 della testa di Ade, trafugata dalla Sicilia negli anni Settanta e illecitamente acquistata dal Getty Museum di Los Angeles. Un connubio che ha dato buoni frutti: La Motta ha elaborato poi un progetto espositivo incentrato sulle divinità ctonie (cioè legate alla terra e all’Oltretomba) che ha fatto il tour di diverse città siciliane. Ed ora, seguendo le orme delle dee, venerate anche nella città etrusca di Spina, i capolavori “siciliani” di La Motta compariranno al fianco di alcuni dei reperti più significativi del Museo. Ma ci sarà una novità: fra le opere compariranno anche nuovissimi lavori del maestro, ispirati ad alcune iconografie presenti a Spina.
Ad aprire il pomeriggio artistico ed archeologico saranno i saluti della direttrice del Museo Paola Desantis e di Letizia Bassi, direttrice del Gruppo Archeologico Ferrarese. Dopo la conferenza di Serena Raffiotta dal titolo “Morgantina e i suoi tesori. Il ritorno di Ade” il pubblico verrà guidato attraverso il percorso di dialogo fra antico e moderno, fra gli dei e gli eroi rappresentati 2500 anni fa e gli stessi che emergono dalle forme e dai colori di La Motta. Durante il periodo di esposizione della Mostra sono previste visite guidate al percorso a cura del Museo e del GAF.
Arte e ricostruzione di una identità: ecco come dare nuovo impulso alle immagini antiche che ancora non hanno smesso di incantarci e parlarci. “Oggi, ricontestualizzata e affiancata ai simulacri di Demetra e Persefone a Morgantina – sottolinea la Raffiotta, anticipando l’argomento della conferenza – la preziosa immagine di Ade, dallo sguardo tenebroso rievoca un mondo lontano che, pur a distanza di secoli, riemerge con forza e potenza, trovando anche nuova espressione nell’arte di La Motta”.

Per info: segreteria.gaf@libero.it Tel.3802941945

PROTEZIONE CIVILE REGIONALE: ALLERTA N. 23 /2018

ALLERTA GIALLA PER NEVE e CRITICITA’ IDRAULICA

21-02-2018

L’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Emilia Romagna ha emesso l’allerta n. 23/2018

 

Livello di criticità  GIALLO per NEVE e CRITICITA’ IDRAULICA

dalle ore 0.00 del giorno 22/02/2018 alle ore 0.00 del giorno 23/02/2018 nel territorio ferrarese.

Una perturbazione in area tirrenica porterà un peggioramento con precipitazioni diffuse sul territorio regionale, localmente anche a carattere di rovescio, accompagnate da locali rinforzi di vento da nord est più probabile sui rilievi occidentali. Le precipitazioni risulteranno intense già nelle prime ore di giovedì, in temporanea attenuazione nel pomeriggio ed in nuova intensificazione nella sera notte. I quantitativi medi areali sono stimati attorno a 20-40 mm in 24h sul settore centro orientale, inferiori sul settore occidentale. Le precipitazioni potranno risultare a carattere nevoso fino a quote di bassa collina ( 300-400 m ) su tuta la regione con fenomeni di pioggia mista a neve a quote inferiori. Dalla sera notte alla intensificazione delle precipitazioni, si accompagnerà una nuova flessione della quota neve fino alla pianura sul settore Emiliano. I quantitativi di neve cumulata in 24 h potranno risultare attorno a 5-15 cm sulla pianura tra Forlivese e Reggiano con i valori maggiori a ridosso delle zone pedecollinari.

Gli avvisi e le allerta dell’Agenzia di Protezione Civile dell’Emilia Romagna

 

Si invita la popolazione ad adottare le misure di autoprotezione consigliate visionabili nei links sotto riportati.

La scrittrice Michela Marzano incontra gli studenti dei licei

21-02-2018

Il liceo Ariosto, nell’ambito del progetto Galeotto fu il libro con la collaborazione dei licei Carducci, Dosso Dossi e Roiti, accoglierà la filosofa e scrittrice Michela Marzano in un incontro che si svolgerà sabato 24 febbraio, a partire dalle 11 al teatro Boldini.
L’incontro riguarderà alcune delle sue opere a partire dal romanzo, L’amore che mi resta (Einaudi, 2017), a cui faranno seguito i due saggi Sii bella e stai zitta (Mondadori, 2010) e  Volevo essere una farfalla (Mondadori, 2013).
Laureatasi in filosofia e conseguito il dottorato alla Scuola Normale Superiore di Pisa e all’Università degli Studi di Roma, Michela Marzano ottiene la cattedra universitaria alla Sorbona di Parigi dove oggi vive, coltivando la passione per la scrittura e la saggistica. Contemporaneamente partecipa alla vita politica italiana nella costante difesa dei diritti e delle libertà individuali.

 

 

 

 

CASTELLO ESTENSE – Situata al primo piano, nel rivellino nord (ingresso dallo scalone), è ad entrata libera. Gestione rinnovata

Venerdì 23 febbraio alle 18 inaugurazione ufficiale della Caffetteria del Castello Estense

21-02-2018

Venerdì 23 febbraio 2018 alle 18 si inaugura ufficialmente la Caffetteria del Castello Estense
La Caffetteria, già aperta da qualche giorno, riapre dopo un lungo periodo di inattività con una gestione rinnovata a carico del raggruppamento di imprese che si è aggiudicata la concessione dei Servizi Museali Aggiuntivi per il prossimo triennio.
La Caffetteria si trova al primo piano del Castello, nel rivellino nord (entrata dallo scalone), da cui è possibile ammirare il panorama della città da una angolazione straordinaria.

Va ricordato che la Caffetteria, il cui accesso è consentito anche dal percorso museale, è ad entrata libera, è aperta tutti i giorni negli orari di apertura del museo; mentre Il venerdì e il sabato l’apertura si prolunga fino alle 21.
Oltre ai turisti e ai visitatori, è sempre possibile quindi anche per i ferraresi prendere un caffè, pranzare o concedersi un aperitivo nella cornice storica più bella della città.

ll menù offre i piatti ricchi e gustosi della tradizione ferrarese con pasta fatta in casa, ma anche spuntini e insalatone fresche, adatte per un pranzo veloce. Il tutto accompagnato da una selezione di vini e completato da caffetteria e pasticceria artigianale.
La Caffetteria è disponibile anche come location prestigiosa per incontri conviviali o di lavoro.

Al taglio del nastro sarà presente il vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto.

Venerdì 23/2 il pianismo di ANTONIO FARAÒ incontra l’armonica cromatica di GRÉGOIRE MARET nello Special Edition Trio

Da Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Venerdì 23 febbraio, ore 21.30
Antonio Faraò Special Edition Trio featuring Grégoire Maret
Grégoire Maret, armonica cromatica
Antonio Faraò, pianoforte e tastiere
Heiri Kaenzig, contrabbasso
Alfredo Golino , batteria e tastiere

Venerdì 23 febbraio torna al Jazz Club Ferrara uno dei più interessanti pianisti dell’ultima generazione, Antonio Faraò, affiancato da un virtuoso dell’armonica cromatica come Grégoire Maret. Brani di Toots Thielemans si intrecciano a composizioni originali nel dar vita ad una performance caratterizzata da una straordinaria propulsione ritmica a cui contribuiscono Heiri Kaenzig al contrabbasso e Alfredo Golino alla batteria.

Venerdì 23 febbraio (inizio ore 21.30), torna al Jazz Club Ferrara il pianista Antonio Faraò con una special edition del suo trio a cui si affianca un virtuoso dell’armonica cromatica come Grégoire Maret.
Per questo progetto Faraò prosegue sulla strada intrapresa a fianco di Maret, che ha prodotto il riuscito tributo al genio di Toots Thielemans estendendosi, per l’occasione, a composizioni originali. La formazione messa in campo, completata da Heiri Kaenzig al contrabbasso e Alfredo Golino alla batteria, pur non rinunciando al proprio spiccato lirismo, produce un tale voltaggio che l’accento non può che cadere sulla straordinaria propulsione ritmica.
Da annoverare tra i più interessanti pianisti jazz dell’ultima generazione, Antonio Faraò nasce in una famiglia dalle radici musicali ben salde. All’età di sei anni inizia a suonare dapprima un vibrafono giocattolo, in seguito la batteria e poi il pianoforte col quale intraprende lo studio classico al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Il concorso internazionale di piano jazz Martial Solal (1998) costituisce per Faraò il trampolino di lancio verso i circuiti internazionali, portandolo ad incidere diversi album per Enja Records accompagnato da artisti quali Jack DeJohnette, Chris Potter e Drew Gress. L’impressionante tecnica pianistica e il travolgente senso ritmico che lo contraddistiguono hanno fatto si che, nel tempo, la lista delle prestigiose collaborazioni si estendesse sempre più: Daniel Humair, Gary Bartz, Lee Konitz, Steve Grossman, Tony Scott, Chico Freeman, Miroslav Vitous, John Abercrombie, Richard Galliano, Toots Thielemans, Dave Liebman, Benny Golson, Johnny Griffin…
Nominato recentemente “Miglior musicista dell’anno” dalla Jazz Journalists Association, Grégoire Maret (Ginevra, 1975) è uno degli armonicisti più richiesti al mondo. Le sue collaborazioni spaziano dall’ambito jazz con artisti del calibro di Herbie Hancock, Pat Metheny, Toots Thielemans e Marcus Miller, al pop al fianco di Elton John e Sting. Grégoire Maret (eOne Music, 2012) è anche il titolo del suo album d’esordio, in cui sfodera un red carpet di ospiti illustri: da Cassandra Wilson a Jeff “Tain” Watts.
La cena alla carta anticipa il concerto. È consigliata la prenotazione allo 0532 1716739 dalle ore 12:30 alle ore 19:30. Info su www.jazzclubferrara.com

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Per informazioni e prenotazione cena 0532 1716739 dalle ore 12:30 alle ore 19:30.

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al Wine Bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera AccademiKa, per i possessori di un abbonamento annuale Tper, per i possessori di biglietti Italo Treno da/per Ferrara, per i possessori di Jazzit Card e Bologna Jazz Card, per gli alunni e docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, per gli iscritti ad Unife).

Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com ; press@jazzclubferrara.com
cell. + 39 339 6116217

SE@UNIFE a Rovigo

Da Ripartizione Marketing e Comunicazione Unife

Venerdì prossimo a Rovigo a Palazzo Cezza, alle ore 11, si terrà il taglio del nastro della nuova sede del Se@, il Centro di Tecnologie per la comunicazione, l’innovazione e la didattica a distanza dell’Università di Ferrara, messa a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Al via anche le attività formative e al servizio del territorio proposte dal Se@, primo tra tutti il corso di formazione ‘Slow tourism in Polesine. Percorsi turistico-culturali tra storia, arte e ambiente’ attivato da maggio prossimo. Un progetto nato grazie all’impegno, a fianco di Unife, delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Banca del Monte di Rovigo e per lo sviluppo del Polesine in campo letterario, artistico e musicale.

All’inaugurazione saranno presenti Giuseppe Toffoli, Vice Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Giorgio Zauli, Rettore dell’Università di Ferrara, Livio Zerbini, Direttore Se@, Luigi Costato, professore emerito del Dipartimento di Giurisprudenza e Roberto Giacobbo, Vicedirettore di Rai 2 che terrà una lectio magistralis sul tema “La divulgazione dei beni culturali”. Allo stesso Giacobbo, in riconoscimento della sua attività e della sua costante attenzione e vicinanza nei confronti dell’Ateneo estense (è stato per anni docente a contratto), verrà consegnato dalle mani del Rettore un attestato di benemerenza.

La finta “campagna informativa” dei comitati NO VAX. Un danno serio per le nostre comunità

Da ufficio stampa PD

I consiglieri Paolo Calvano, Francesca Marchetti e Nadia Rossi commentano in maniera estremamente negativa l’ennesima uscita pubblica dei comitati no vax e rivolgono un appello preoccupato affinchè venga adeguatamente contrastata la propalazione di dati totalmente falsi e infondati.
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Una presa di posizione nettissima quella dei Consiglieri regionali PD Paolo Calvano, Francesca Marchetti e Nadia Rossi i quali giudicano questa ennesima uscita dei comitati no vax come potenzialmente portatrice di seri danni per le nostre comunità. Grottesca è poi la frase usata come slogan di questa “pseudo-campagna informativa”: non speculate sui bambini.
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Un’azione strumentale quella dei comitati no-vax che si abbina per tempistica alla richiesta fatta dai 5 stelle di moratoria per i bambini non vaccinati allo scopo di fargli finire l’anno scolastico.
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Convegno “Report Diritto d’Asilo”

Da ufficio stampa Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio

Nella mattinata di oggi, mercoledì 21 febbraio, si è svolta la presentazione del volume “Il diritto d’asilo- Report 2018 Accogliere, Proteggere, Promuovere, Integrare” realizzato, per il secondo anno consecutivo, da Fondazione Migrantes. L’incontro si è svolto nella Sala Estense in piazza Municipale a Ferrara.

La mattinata ha preso avvio con i saluti istituzionali.

S.E. Mons. Giancarlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, ha spiegato come “questo Report nasce per andare oltre il mero dato statistico, approfondendo aspetti, problemi e prospettive. L’attenzione si fonda principalmente sulla necessità di un’accoglienza diversa, in un contesto particolare come quello famigliare, per un accompagnamento e non un abbandono sul territorio”. L’accento è posto quindi sulla “qualità dell’accoglienza” attraverso i quattro verbi indicati da Papa Francesco nel Messaggio per la 104ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018, e che danno il titolo al Report.

Michele Campanaro, Prefetto di Ferrara ha innanzitutto accennato a come “riguardo al tema del diritto di asilo vi è senz’altro stata un’evoluzione normativa”. I dati parlano a livello nazionale di 130.119 richiedenti asilo (al 31 dicembre 2017), dei quali 789 nella provincia di Ferrara, con un esito favorevole alle domande del 21%. Campanaro ha poi sottolineato “l’importanza di passare da un’accoglienza straordinaria nei CAS”, che spesso diventa però ‘ordinaria’, “a un’accoglienza di secondo livello, diffusa, anche famigliare, dando vita a un approccio glocal, che intersechi cioè globale e locale, flussi migratori internazionali con un’accoglienza locale, oltre a coniugare diritto di asilo dei migranti e diritto alla sicurezza”.

Ha, invece, posto l’accento su come “dal 2007 a Ferrara vengono svolti incontri di educazione alla legalità, promossi da Comune, ASP e forze dell’ordine”, Giancarlo Pallini, Questore di Ferrara. Lo scorso settembre ha preso avvio l’ultimo ciclo di questi appuntamenti, “ai quali hanno partecipato circa 400 persone, e che si sono svolti nella sala polivalente del Grattacielo. Tutto questo perché crediamo nell’importanza di coniugare attività di polizia con attività educative, per un progresso concreto della nostra società sul piano dell’integrazione”. Ha poi preso la parola Tiziano Tagliani, Sindaco di Ferrara: “siamo sicuramente all’interno di un percorso complesso, non privo di rischi – ha spiegato -, che chiama il nostro Paese a scelte delicate in un contesto normativo europeo e internazionale sicuramente da rivedere”.

E’ seguita la Tavola rotonda sul tema “Le sfide in Italia e in Europa, l’accoglienza in famiglia e le prove di comunità interculturali” moderata da Mariacristina Molfetta e Chiara Marchetti, curatrici del volume.

Mariacristina Molfetta ha spiegato come “purtroppo forte è il gap” tra le parole del Papa riprese nel titolo del Report e le politiche europee e nazionali, “come altrettanto grandi sono le distanze tra i proclami a livello europeo e le azioni concrete, oltre alla distanza rispetto alle sensibilità e alle progettualità di parte della società civile”. Per Molfetta, “l’accoglienza in famiglia è importante perché crea possibilità di incontro e di comunità davvero interculturali, per vivere la sfida del nostro tempo”.

Maurizio Veglio, autore di un saggio del volume, ha, invece, centrato il proprio intervento sul Decreto Minniti-Orlando (poi, Legge 46/2017). “Dal 2014 le domande di protezione internazionale sono aumentate notevolmente nel nostro Paese – ha spiegato – e questo perché l’Italia è considerata per necessità una terra di asilo, vista la chiusura delle frontiere”, mentre prima più della metà dei migranti considerava la nostra penisola solo come terra di passaggio verso altre mete. Il Decreto Minniti-Orlando ha “l’obiettivo di accelerare le procedure per la domanda di asilo”, ma di fatto, insieme a “un accordo controverso attuato col ‘governo’ libico”, l’accelerazione avviene “al prezzo di silenziare il richiedente asilo” attraverso “procedure non garantiste” nei suoi confronti e “abrogando il grado di appello”. Inoltre, la sostituzione dei CIE con i CPR (Centri Permanenti di Rimpatrio) non cambia la realtà di luoghi di “sofferenza giuridica e umana delle persone che li abitano”. Per questo, ha proseguito Veglio, diviene fondamentale, “la voce di questi migranti”, attraverso le loro storie accennate nei verbali della Questura. Storie dalle quali sempre più emergono anche gli orrori vissuti nei campi di raccolta in Libia, dove i migranti “subiscono violenze e torture di ogni tipo, estorsioni, e dove sono all’ordine del giorno le violenze sessuali sulle donne e gli omicidi”.

Gianfranco Schiavone, anch’egli autore di un saggio nel volume in questione, ha denunciato come il fatto che “mentre nel mondo aumenta il numero di rifugiati, in Italia invece diminuisce: ciò dipende semplicemente dalla strategia di contenimento attuata dal nostro governo, senza una tutela delle persone migranti”. Un’azione, questa, contraria ai principi fondamentali della nostra Repubblica, a partire, nel caso dei migranti, dall’art. 10 della Carta Costituzionale. Quattro le proposte avanzate da Schiavone: “un nuovo Regolamento di Dublino, fondato sulla solidarietà e su un’equa ripartizione delle responsabilità fra gli Stati; il rifiuto dei concetti di ‘Paese terzo sicuro’ e di ‘Paese di primo asilo’; un regolamento UE che disciplini il reinsediamento dei rifugiati da Paesi terzi; l’estensione della protezione sussidiaria”.

Chiara Marchetti nel suo intervento ha introdotto le cosiddette buone pratiche dell’accoglienza in famiglia. “Sono 7 – ha spiegato – le esperienze di accoglienza in famiglia, locali o nazionali, studiate nel Rapporto, delle quali 4 finanziate dai fondi SPRAR, 1 da fondi CAS, 1 da fondi della CEI (“Rifugiato a casa mia”) e 1 da fundraising e donazioni private”. Sono, queste, tutte fondamentali “testimonianze di valore e di contaminazione, con una forte portata culturale, esperienze di prossimità, di calore, di relazione, famigliare o comunque di legame, di affezione”, ha commentato. Un percorso “di integrazione e di cittadinanza, una rete sociale e di sostegno allargata” fondamentale. “E’ in ogni caso importante – ha puntualizzato – che quest’accoglienza dal basso non sostituisca quella istituzionale” e che si arrivi il più possibile a un’autentica “comunità interculturale, a maggior ragione importante in un contesto come quello di oggi dove si diffondono razzismo, discriminazioni e violenze”.

Sono poi seguite anche alcune testimonianze di rappresentanti di enti e associazioni del territorio ferrarese impegnati in progetti di accoglienza e integrazione di rifugiati e richiedenti asilo.

Anna Viola Toller, referente Camelot per il Progetto Vesta nel territorio di Bologna, ha spiegato come questa proposta di accoglienza in famiglia – che a breve verrà concretizzata anche a Ferrara – sia importante per migranti neomaggiorenni “sprovvisti di una rete parentale nel territorio e di una comunità che li accolga”.

Giordano Barioni (Città del Ragazzo-Istituto Calabria) ha presentato, invece, il progetto di accoglienza di giovani e adolescenti per l’insegnamento della lingua italiana e per una formazione professionale che li possa rendere autonomi, oltre ad attività culturali e sportive utili per l’integrazione con coetanei e con adulti.

Michele Luciani (Caritas diocesana) ha preso la parola per parlare dell’impegno dell’organismo che rappresenta, in particolare nell’aiuto di donne migranti, con o senza minori, e dell’idea di accoglienza in comunità, non limitata cioè ai soli “addetti ai lavori” ma all’intera comunità locale. Infine, sono intervenuti Manuel Alleati (Meeting Point), Gianluca Gardi (Consorzio Ferrara Prossima) e Roberto Marchetti di Nadiya.

Il Direttore Generale della Fondazione Migrantes, Don Gianni De Robertis ha concluso l’incontro spiegando come “l’accoglienza in famiglia nonostante l’ancora modesta diffusione numerica sia altamente significativa per la sua capacità di cambiamento delle persone coinvolte e dell’intera società”. Decisivo per questa trasformazione è “l’incontro con queste persone, grazie al quale assumono un volto, una voce, una storia, dissolvendo così la paura”. Questi di incontro e di accoglienza, ha concluso don De Robertis citando l’Arcivescovo Mons. Delpini, “non sono gesti eroici ma normali, che nel nostro clima sembrano straordinari, diventano perciò ancor più fondamentali”.

Attività produttive. Professionisti, la Regione finanzia 186 progetti per investire in tecnologia e innovazione

Da ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

A disposizione altri 2 milioni (nel biennio 4 milioni e 350 mila euro) di contributi del Por Fesr per il 2018. On line la graduatoria della seconda tranche del bando regionale

Bologna – Quasi 7 progetti su 10 sono di singoli liberi professionisti, oltre il 40% giovani e donne. Sono i profili dei 186 beneficiari di contributi che, attraverso un apposito bando, hanno presentato progetti finanziati nel 2018 dalla Regione con 2 milioni di euro. Si tratta di risorse Por Fesr 2014-2020 (Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale della Regione Emilia-Romagna) destinate ai liberi professionisti per investimenti in tecnologia e innovazione.

A fronte di 200 domande presentate ne è stato accolto oltre il 90%. Questi progetti si aggiungono a 174 già finanziati nel 2017 per un ammontare di 2 milioni e 350 mila euro, che portano l’investimento complessivo della Regione, nel biennio, a 4 milioni e 350 mila euro.

Nella seconda finestra del bando, che prevede che gli investimenti siano realizzati entro il 15 settembre 2018, sono state accolte 59 richieste provenienti dalla provincia di Bologna, per un totale di 893.995 euro di finanziamenti. Seguono Modena con 25 progetti finanziati per 417.602 euro, Reggio Emilia (24 progetti) con 330.110 euro, Piacenza (23) con 283.873 euro, Ravenna (16) con 213.560 euro, Forlì-Cesena (14) con 168.900, Parma (12) con 136.105 euro, Ferrara (9) con 118.584 euro e Rimini (4) con 61.230 euro.

Sei domande su dieci tra quelle pervenute nella seconda tranche del bando riguardano l’acquisto di brevetti, licenze software e servizi applicativi, seguiti da interventi accessori. Il bando, infatti, è strutturato per favorire lo sviluppo delle attività libero professionali e il loro riposizionamento a seguito dei mutamenti del mercato, oltre a facilitare l’affiancamento dell’attività professionale ai processi di efficientamento della Pubblica amministrazione Per ciascun progetto è finanziato il 40% dell’investimento totale, fino al 45% se previsto incremento occupazionale o forte componente femminile e giovanile.
Le graduatorie sono on line sul sito fesr.regione.emilia-romagna.it .

Incontro LeU Lagosanto

Da ufficio stampa Liberi e Uguali Ferrara

L’iniziativa si terrà a Lagosanto giovedì’ 22 dalle ore 17.00 presso la Sala civica in via Borgo dei Fiocinini.

Il tema “Sanità” rappresenta un argomento di grande interesse collettivo, che va oltre questo appuntamento elettorale e meriterebbe molti altri momenti di dibattito pubblico.

In particolare i momenti di confronto pubblico diventeranno particolarmente importante nella nostra realtà provinciale, dove alcuni Sindaci del Delta, tra cui il Sindaco di Lagosanto, nelle ultime Conferenze Sociali e Sanitarie provinciali, hanno espresso pareri negativi su alcune delle scelte e decisioni delle Aziende Sanitarie provinciali in tema di riorganizzazione della sanità ferrarese. Tensioni politiche che hanno portato alle dimissioni del Presidente della Conferenza e ad un suo avvicendamento.

Le preoccupazioni delle popolazioni di quei territori Sono alimentate dal timore di un graduale ma sistematico ridimensionamento della Sanità del Delta a vantaggio di altre strutture.

L’emergere di queste tensioni sociali rende particolarmente necessario attivare per tempo momenti di dibattito e di confronto, aperti alla cittadinanza nei quali esplicitare, oltre alle criticità esistenti, obiettivi programmi nazionali delle forze politiche per la salute dei cittadini, per arrivare alle sue declinazioni locali.

Questa pertanto è solo la prima di una serie di iniziative che come LEU intendiamo mettere in campo sui temi della sanità, che andranno oltre alla imminente competizione elettorale.

Carlo & Giorgio venerdì 23 Febbraio al Teatro Comunale de Micheli di Copparo (FE) con “I migliori anni della nostra vita”

Da organizzatori

Dopo il grande successo ottenuto a Bologna, il duo comico veneto Carlo & Giorgio venerdì 23 febbraio (ore 21.00) porta lo spettacolo campione di incassi “I migliori danni della nostra vita” al Teatro Comunale De Micheli di Copparo (FE). Un viaggio nell'”invasione tecnologica” dei nostri giorni, per una vera esplosione di comicità.

Acclamato, amato, sempre più richiesto: il duo comico Carlo & Giorgio è oggi una vera rivelazione nel panorama della comicità contemporanea. Dopo anni di sold-out in Veneto con 100 date a stagione per tre-quattro repliche ognuna – e sempre in teatri esauriti, tra cui Teatro Goldoni, Teatro Verdi, Teatro Camploy -, Carlo & Giorgio si sono consacrati nel 2017 nei teatri italiani.

Autori e interpreti dei loro spettacoli, Carlo & Giorgio rappresentano un fenomeno unico di comicità intelligente, mai volgare, capace di portare a teatro un pubblico trasversale che nei loro personaggi riconosce se stesso, i vizi e le virtù del mondo in cui viviamo.

Dal cabaret degli esordi, passando per la radio e la televisione fino ad arrivare al teatro, Carlo & Giorgio hanno costruito un tipo originale di comicità di successo fondata su un nuovo linguaggio, che raggiunge l’apice con “I migliori danni della nostra vita” e nel nuovissimo spettacolo “Temporary Show”, fresco di debutto al Teatro Goldoni di Venezia e in tour nei maggiori teatri veneti.

Carlo & Giorgio, il duo della comicità intelligente, pensante e innovativa

“I migliori danni della nostra vita” è un concentrato della personalissima scrittura artistica e della sintesi del duo comico veneto.

Cosa sarebbe la nostra vita oggi senza la tecnologia? Riusciremo mai ad abituarci? E come riuscivamo a sopravvivere prima? Carlo & Giorgio proveranno a trovare con il pubblico una risposta ai dilemmi che legano il mondo di oggi alla tecnologia, tra risate e divertimento a non finire.

CARLO & GIORGIO

I migliori danni della nostra vita

scritto da Carlo D’Alpaos e Giorgio Pustetto

Regia D’Alpaos-Pustetto

Scene e Luci Paolo Lunetta

Produzione La Banda degli Onesti

Cosa sarebbe la nostra vita senza tutti quegli strumenti tecnologici che compaiono, nuovi, ogni giorno e che diventano immediatamente “indispensabili“?

Come potevamo sopravvivere prima, senza tutti i vantaggi di comandare la vita con un click?

Non è entusiasmante imparare ad usare oggetti, dispositivi, linguaggi che si rinnovano continuamente?

E non è forse un segreto per mantenersi giovani doversi rinnovare sempre, prima di essere sorpassati dalle ultimissime prossime novità?

A queste domande rispondono noi, Carlo & Giorgio, uomini del Ventesimo secolo prestati al Ventunesimo.

Se in questa epoca ci stiamo abituando alla velocità, la velocità con cui cambiare telefonino, computer, televisore, modi di parlare, di pensare e perché no, visto che ci siamo, cambiare anche marito o moglie…. poteva essere diverso sul palcoscenico?

Anche noi camminiamo, anzi corriamo con i tempi cercando di rimanere aggiornati, provando a digitare, scaricare, connetterci, twittare, postare… e bene o male non risparmiarci nessuno di tutti questi che sono “i migliori danni della nostra vita”.

CHI SONO

Carlo & Giorgio

L’esordio di Carlo (D’Alpaos) & Giorgio (Pustetto) nel 1995 è folgorante e li vede emergere in breve tempo con enorme popolarità da Venezia a tutto il Veneto grazie alla freschezza del loro stile, improntato a una attenta analisi dei costumi tradotta in una galleria di esilaranti personaggi nati dalla loro vivacità di autori.

Negli anni sono passati attraverso il cabaret, la radio, la TV, fino a delineare ad uno stile sempre più teatrale. Questo ha permesso al duo di consolidare e rendere sempre più originale la propria cifra comica, la presenza scenica, la capacità di improvvisazione e la complicità con il pubblico, attraverso un lavoro che parte dalla scrittura per costruire trama e azione, senza trascurare scenografia, costumi, regia.

Ciò che ha caratterizzato la storia di Carlo & Giorgio è stata la capacità di affermarsi da subito come un fenomeno di grandi proporzioni. Ricca la loro produzione come autori e interpreti, che conta 6 trasmissioni televisive e radiofoniche, 1 cd musicale, 5 dvd e, ormai, 20 spettacoli teatrali tra cui Esserci o non esserci, Carlo, Goldoni &Giorgio, Favolosi, fino ai più recenti Visti da vicino, I migliori danni della nostra vita e al nuovissimo Temporary Show.

“Il nostro impegno è lavorare seriamente, senza però prenderci mai troppo sul serio. Sul palcoscenico, come nella vita, si può ridere di tutto e bisogna saper ridere soprattutto di sè stessi” (Carlo & Giorgio).

Biglietti

Platea / Barcacce: Intero € 17,00 – Ridotto € 12,00
Galleria 1 e 2: Intero € 12,00 – Ridotto € 10,00

Prevendite in teatro

Teatro Comunale De Micheli, Piazza del Popolo 11/A, Copparo (Ferrara)
Telefono 0532 864 580-1 – fax 0532 871659
biglietteria@teatrodemicheli.it – www.teatrodemicheli.it

Informazioni

Teatro De Micheli: tel. 0532.864580

Video promo spettacolo “I migliori danni della nostra vita”

https://ovation.box.com/s/bp0sa8au74ms76n82vtef6qwdwiiqour

www.carloegiorgio.it

Un milione di Euro in arrivo per la sicurezza delle scuole di Ferrara

Da organizzatori

A Ferrara 4 scuole beneficeranno delle risorse destinate all’adeguamento alla normativa antisismica delle scuole, stanziate dalla Legge di bilancio per il 2017: la scuola Primaria Govoni, la scuola Primaria Bruno Ciari, la scuola Primaria e la palestra Leopardi e la scuola Secondaria di I grado di San Bartolomeo.

Ognuno di questi plessi scolastici beneficerà di un contributo pari a 250.000 €, per un totale di 1 milione di €; tali contributi, unitamente al cofinanziamento garantito dall’amministrazione comunale, consentiranno di realizzare nella prossima estate, gli interventi di seguito specificati:
•Scuola primaria Leopardi: interventi di miglioramento sismico di ogni corpo di fabbrica costituente il plesso (aule, palestra e mensa), oltre ad interventi funzionali all’adeguamento alla normativa di prevenzione incendi, e miglioramento delle condizioni acustiche all’interno dei locali mensa: importo complessivo pari a € 350.000,00
•Scuola primaria Bruno Ciari: intervento di miglioramento sismico e rifacimento completo della copertura, con miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio; importo complessivo pari a 330.000, 00 €.
•Scuola Primaria Govoni: interventi per il miglioramento sismico dell’intero plesso scolastico, oltre ad opere funzionali al completamento della ristrutturazione della palestra (adeguamento alla normativa di prevenzione incendi ed al superamento delle barriere architettoniche, sostituzione della pavimentazione sportiva); importo complessivo pari a 500.000,00 €;
• Scuola Secondaria di San Bartolomeo in Bosco: intervento di miglioramento sismico e rifacimento completo della copertura, con miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio; importo complessivo pari a 410.000, 00
Si tratta, a livello nazionale, di 1,058 miliardi di euro nel triennio 2017 – 2019 che consentono di partire da subito con 1.739 interventi. Le risorse provengono dal maxi-fondo della Presidenza del Consiglio e assegnate con DPCM del 21/07/2017 al Miur e sono state ripartire tra le Regioni valutando il rischio sismico oltre al numero di scuole sul territorio: in testa si è collocata la Campania, seguita da Emilia Romagna e Calabria, ultima la Valle d’Aosta. Il decreto che individua i Comuni e le scuole destinatarie è stato firmato dalla Ministra Fedeli a dicembre e, completato l’iter, è disponibile sul sito del Ministero insieme all’elenco dei Comuni beneficiari.

Gli interventi in programmazione vanno ad aggiungersi a quelli già conclusi dall’inizio dell’anno scolastico ad oggi:

– Scuola Materna Benzi di San Martino: sostituzione di tutti gli infissi del plesso scolastico, e installazione di dispositivi di oscuramento

– Scuola primaria e materna Villaggio INA, di Barco: sostituzione di tutti gli infissi;

– Scuola primaria Mosti: realizzazione di piattaforma elevatrice, a completare l’adeguamento dell’edificio alle normative per il superamento delle barriere architettoniche; i lavori proseguiranno la prossima estate con interventi manutentivi all’area esterna ed agli infissi

– Scuola secondaria di Porotto: completo rifacimento della copertura dell’edificio (impermeabilizzazione e coibentazione); sono in fase i ultimazione i lavori di sostituzione di tutti gli infissi dell’edificio

Abbiamo fatto una scelta importante per la nostra città: dare ai nostri figli scuole sicure.

Investimenti che si aggiungo agli interventi fatti la scorsa estate: oltre 2 milioni di euro di lavori, per la precisione 2.250.000 euro, in miglioramento dell’edilizia scolastica, con interventi di manutenzione straordinaria in 14 scuole e altri interventi in ulteriori 30 plessi.
È un impegno in linea con i percorsi di miglioramento e di messa in sicurezza delle scuole della città, una programmazione che in questa e nella precedente legislatura ha visto agire l’Amministrazione Comunale di Ferrara, nella convinzione che la qualità di come si fa formazione passi anche dalla qualità delle scuole e degli spazi scolastici.

M’illumino di meno

Da ufficio stampa Comune di Copparo

Venerdì 23 febbraio 2018 ritorna “M’Illumino di Meno”, iniziativa di Caterpillar – RAI Radio2, giunta alla quattordicesima edizione. Il Comune di Copparo aderisce con diverse iniziative. Tra i suggerimenti dei promotori, lo spegnimento della pubblica illuminazione nelle piazze e monumenti cittadini: verrà pertanto rabbuiata piazza della Libertà, dalle ore 18:00 alle ore 20:00, come gesto simbolico di risparmio energetico, con l’invito ai cittadini e agli esercizi pubblici a spegnere le luci per cinque minuti dalle ore 18:00.

I Nidi e Scuole dell’Infanzia comunali si sono attivati e risponderanno all’invito con idee simpatiche e brillanti, coinvolgendo anche le famiglie. Giovedì 22 alle 16:30, Anteprima di M’illumino di meno al Nido/Scuola dell’Infanzia Cadore: una Mini Maratona con arrivo degli educatori, bambini, genitori e chiunque voglia partecipare, davanti alla sede del Municipio, dove consegneranno un lenzuolone con le impronte dei bambini “dalla Terra alla Luna”, appeso poi al balcone del Municipio. Venerdì 23, al Nido d’Infanzia Gramsci, si realizza un cartellone con disegnata la terra e tutt’intorno le impronte dei piedini dei bimbi della sezione Lattanti.

Agli studenti dell’Istituto Comprensivo di Copparo il responsabile dell’Ufficio Energia e Ambiente presenterà l’evento, informando i ragazzi delle prime classi anche dell’adesione al Patto dei Sindaci.

Infine, nei locali del Centro Servizi per il Cittadino, dalle ore 18:00 la Biblioteca Comunale propone la Mini Maratona… di lettura, durante la quale chiunque potrà partecipare leggendo brani su argomenti relativi al risparmio energetico e agli stili di vita sostenibili. Per l’occasione è stato realizzato un segnalibro dedicato, che verrà distribuito anche agli studenti delle prime classi delle scuole medie.

La giornata del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili si svolge sotto l’Alto patrocinio del Parlamento Europeo, si avvale della Medaglia del Presidente della Repubblica, Patrocinio del Senato, della Camera dei Deputati, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché dell’adesione di centinaia di associazioni, organizzazioni, scuole, enti, istituzioni e singole persone, che sostengono, anche solo con un piccolo contributo, la salvaguardia del pianeta.

Arriva nelle sale dell’Emilia Romagna “IL RACCONTO D’INVERNO” in diretta dalla Royal Opera House

Da organizzatori

Nexo Digital è lieta di presentare “IL RACCONTO D’INVERNO”

Dal palcoscenico della Royal Opera House in diretta via satellite nei cinema italiani

Mercoledì 28 febbraio alle 20.15

Il racconto di Shakespeare diventa un balletto di Christopher Wheeldon, con la musica di Joby Talbot

In Emilia Romagna aderiscono i seguenti cinema:

EMILIA ROMAGNA

Carpi
Space City

Ferrara
Apollo

Forli’
Astoria

Ravenna
Cinemacity

Riccione
Cinepalace

Rimini
Tiberio

Continua su oltre 1500 schermi cinematografici di tutto il mondo la stagione 2017-2018 del cartellone della Royal Opera House di Londra al cinema, che include gli incantevoli capolavori prodotti da The Royal Ballet.

Il settimo appuntamento, previsto per mercoledì 28 febbraio in diretta via satellite alle ore 20.15 sugli schermi di tutto il mondo (elenco delle sale italiane su www.nexodigital.it), è con Il Racconto d’Inverno, interpretato dal Royal Ballet in un superlativo adattamento del regista Christopher Wheeldon. La direzione musicale è a cura di Joby Talbot.

Dopo il successo delle Avventure di Alice nel paese delle meraviglie, con Il Racconto d’Inverno Wheeldon ha messo d’accordo critici e spettatori, che hanno accolto con entusiasmo questa storia originale e intensa, raccontata con raffinati passi di danza in quello che è ormai largamente considerato un classico del balletto moderno, una grande storia d’amore di William Shakespeare.

La trama narra la distruzione di un matrimonio a causa di una divorante gelosia, l’abbandono di una figlia e un amore apparentemente senza speranza. Eppure, con il rimorso e il rimpianto, dopo un ritorno alla vita che sembra miracoloso, alla fine il perdono e la riconciliazione potranno forse trionfare…

La produzione di Christopher Wheeldon, che include scene e costumi di grande impatto creati da Bob Crowley e la suggestiva musica di Joby Talbot, fa de Il Racconto d’Inverno un magistrale balletto narrativo moderno.

ECCO IL CALENDARIO DEI PROSSIMI APPUNTAMENTI DELLA STAGIONE 2017/2018

DELLA ROYAL OPERA HOUSE IN DIRETTA VIA SATELLITE AL CINEMA

THE WINTER’S TALE

BALLETTO IN UN PROLOGO E TRE ATTI

In diretta via satellite mercoledì, 28 febbraio 2018 ore 20.15

La storia d’amore e perdita di Shakespeare diventa un’avvincente e drammatica danza in questo adattamento per balletto di Christopher Wheeldon, con musiche di Joby Talbot

COREOGRAFIA CHRISTOPHER WHEELDON

MUSICHE JOBY TALBOT

Durata approssimativa: 3 ore compresi due intervalli

CARMEN
OPERA IN QUATTRO ATTI

In diretta via satellite martedì, 6 marzo 2018 ore 19.45

La classica opera di Bizet vede come protagonista Anna Goryachova in questa intensa produzione di Barrie Kosky

BERNSTEIN CENTENARY

WAYNE MCGREGOR (NUOVO) | THE AGE OF ANXIETY | CHRISTOPHER WHEELDON (NUOVO)

TRE BALLETTI

DUE NUOVE PRODUZIONI

In diretta via satellite martedì 27 marzo ore 20.15

La Royal Ballet celebra il centenario della nascita di Leonard Bernstein con un programma a lui dedicato, con le coreografie di Wayne McGregor, Liam Scarlett e Christopher Wheeldon

COREOGRAFIE WAYNE MCGREGOR, LIAM SCARLETT, CHRISTOPHER WHEELDON

MUSICHE LEONARD BERNSTEIN

Durata approssimativa: 3 ore compresi due intervalli

MACBETH

OPERA IN QUATTRO ATTI

In diretta via satellite mercoledì, 4 aprile 2018 alle ore 20.15

L’opera di Verdi basata sulla tragedia di Shakespeare è diretta da Antonio Pappano. Il cast stellare vede Anna Netrebko, Željko Lučić e Ildebrano D’Arcangelo

MUSICHE GIUSEPPE VERDI

REGISTA PHYLLIDA LLOYD

DIRETTORE D’ORCHESTRA ANTONIO PAPPANO

MACBETH ŽELJKO LUČIĆ

LADY MACBETH ANNA NETREBKO

BANQUO ILDEBRANDO D’ARCANGELO

Durata approssimativa: 3 ore 20 compreso un intervallo

MANON

BALLETTO IN TRE ATTI

In diretta via satellite giovedì, 3 maggio 2018 ore 20.15

Il potente racconto di Kennet MacMillan sul tragico amore tra Manon e Des Grieux è un capolavoro del balletto moderno, con musiche di Massenet

COREOGRAFIE KENNETH MACMILLAN

MUSICHE JULES MASSENET

Durata approssimativa: 2 ore 35 minuti compresi due intervalli

IL LAGO DEI CIGNI

BALLETTO IN QUATTRO ATTI

NUOVA PRODUZIONE

In diretta via satellite martedì, 12 giugno 2016 ore 20.15

La Royal Ballet presenta una nuova produzione del magnifico classico di Čajkovskij, con coreografie aggiuntive di Liam Scarlett e scenografie di John MacFarlane

COREOGRAFIE MARIUS PETIPA E LEV IVANOV

COREOGRAFIE AGGIUNTIVE LIAM SCARLETT E FREDERICK ASHTON

MUSICHE PYOTR IL’YICH ČAJKOVSKIJ

Durata approssimativa: 3 ore compresi due intervalli

Il Diritto d’asilo. Accogliere, proteggere, promuovere, integrare

Da organizzatori

Presentazione del report 2018 della Fondazione Migrantes

Ferrara – Sala Estense – p.tta Municipale, 14
mercoledì 21 febbraio 2018 – ore 9,30-12,30

Accogliere, proteggere, promuovere, integrare: sono esigenze sentite dai diversi governi d’Europa e da quello italiano in particolare, non solo a parole, ma nella pratica delle politiche che essi mettono in atto? E quanto lo sono, allo stesso tempo, per la società civile italiana ed europea?
Questi gli interrogativi che fanno da sfondo alle analisi, ai dati e alle proposte del rapporto Il Diritto d’asilo. Accogliere, proteggere, promuovere, integrare, lo studio che la Fondazione Migrantes dedica al mondo dei richiedenti asilo e rifugiati per il secondo anno consecutivo e che è stato presentato questa mattina a Ferrara.
Anche quest’anno la pubblicazione si fa guidare e interrogare da papa Francesco, in particolare dai quattro verbi-azione del suo Messaggio per la 104ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

Qui Europa, qui Italia

Tre le prospettive “geografiche” del nuovo rapporto, per altrettante sezioni:

• l’Europa: da una parte, le politiche e le pratiche dell’Unione europea nel campo della protezione internazionale in questi ultimi due anni, un tempo in cui si sono aperte gravi divaricazioni, sia tra le dichiarazioni e i fatti delle politiche attuate, sia tra le politiche stesse e le sensibilità e progettualità di una parte di società civile; dall’altra parte, il lungo, deludente processo di riforma del Regolamento “di Dublino”;

• le questioni “a cavallo” fra Europa e Italia: gli accordi di collaborazione internazionale e di “riammissione” con i Paesi provenienza di migranti e rifugiati; e la reale tutela dei minori (siamo davvero un «modello» a livello europeo per la protezione dei minori stranieri non accompagnati?…).

• l’Italia: in che modo il nostro Paese ascolta la voce dei richiedenti asilo dopo l’approvazione del decreto “Minniti-Orlando” e la cancellazione del grado di appello? Ma anche: qual è lo “stato dell’arte”, quali sono le prassi e le progettualità italiane rispetto ai quattro verbi indicati da papa Francesco?

L’approfondimento del report 2018 della Migrantes è dedicato, invece, all’accoglienza in famiglia di richiedenti asilo e rifugiati: una pratica e un laboratorio di progettualità che nel nostro Paese ha una storia ormai quasi decennale, iniziata dal basso, dalla volontà, dall’intuizione e dalla dedizione di pochi, come spesso accade in questo campo. Ma che ha le potenzialità per diventare molto più diffusa e per far crescere nuovi “spazi” di incontro e di relazione solidale (invece che di chiusura e contrapposizione), di cui hanno tanto bisogno sia il nostro Paese che l’Europa.

I dati chiave

Pericolo Mare nostrum

· Sulle “rotte” precarie e, nel complesso, sempre più chiuse del Mediterraneo orientale, centrale e occidentale, nel 2017 hanno raggiunto via mare l’Europa 171.694 migranti e rifugiati. Erano stati 363.504 nel 2016 e ben 1.011.712 nel 2015. Gli arrivi sono aumentati solo nel Mediterraneo occidentale.

· Sempre nelle acque del Mediterraneo, la ”frontiera” più letale del mondo, il triennio ha registrato un triste record di vittime nel 2016, 5.143, contro le 3.771 del 2015. Nel 2017 il dato è sceso a 3.119; ma rispetto al 2016 è aumentata, sia pure di poco, l’incidenza dei morti sul totale di coloro che si sono imbarcati: oggi perdono la vita nelle acque del Mare Nostrum (ma si tratta sempre di stime per difetto) quasi 2 persone ogni 100 partite, mentre nel 2016 il dato si era attestato su poco più di una su 100.

In Italia

· Nel 2017 il contatore degli arrivi nel nostro Paese si è fermato a 119.369 persone, il 34% in meno rispetto alle 181.436 del 2016 (erano state 153.842 nel 2015). Il primo Paese di provenienza si conferma la Nigeria, seguita da Guinea, Costa d’Avorio, Bangladesh, Mali ed Eritrea.

· Secondo dati del ministero dell’Interno, nel 2017 hanno chiesto protezione in Italia circa 130 mila persone (per la prima volta il numero supera gli arrivi via mare durante l’anno). Nel 2016 i richiedenti asilo erano stati 123.600, e 83.970 nel 2015.

· Sempre secondo dati del Viminale, nel 2017 sono stati esaminati circa 80 mila richiedenti asilo. È stata accordata protezione a oltre 30 mila di essi. Ma una larga maggioranza, poco sotto il 60%, si sono visti respingere la loro domanda. Questa percentuale è rimasta analoga a quella registrata nel 2016, dopo due anni di forte crescita.

· Alla fine del 2017 erano in accoglienza nel nostro Paese 183.681 richiedenti asilo e rifugiati: appena il 3 per mille dei residenti.

· Sono 7 le esperienze di accoglienza in famiglia locali o nazionali studiate nell’approfondimento ad hoc del rapporto: negli ultimi tre anni oltre 400 nuclei familiari vi hanno accolto almeno 500 persone (soprattutto rifugiati ma anche richiedenti asilo); 4 di esse sono finanziate con fondi SPRAR, una con fondi CAS, una (“Rifugiato a casa mia” di Caritas nazionale e Caritas diocesane) con fondi CEI dell’8 per mille e una tramite fund raising e donazioni private.

Le proposte

Il rapporto si conclude, prima di un’appendice che riporta i 20 Punti di azione proposti dal Dicastero vaticano per la promozione dello sviluppo umano integrale in vista dei Global Compact ONU di questo 2018, con quattro proposte inedite per superare l’attuale crisi (un vero e proprio «vicolo cieco») del diritto d’asilo in Europa: se accolte, queste proposte avrebbero positive ricadute sull’intera società del vecchio continente, oltre che, naturalmente, sui percorsi di integrazione degli stessi rifugiati: 1) un nuovo regolamento “di Dublino” finalmente aderente al principio di solidarietà e di equa ripartizione delle responsabilità tra gli Stati; 2) il rifiuto dei concetti di “Paese terzo sicuro” e di “Paese di primo asilo”, ad oggi solo proposti dall’UE ma in insanabile contrasto con la tradizione giuridica europea in materia di asilo; 3) l’introduzione di un regolamento UE che disciplini il “reinsediamento” dei rifugiati da Paesi terzi prevedendo per gli Stati membri obblighi chiari; 4) un’estensione della protezione sussidiaria, ancorandola alla tutela dei diritti e delle libertà fondamentali garantiti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

Per un sapere che allontani la paura

Nell’Introduzione al rapporto don Giovanni De Robertis, Direttore Generale della Fondazione Migrantes, e Mariacristina Molfetta, co-curatrice del Rapporto, così si rivolgono ai lettori: «L’augurio è che questo testo possa contribuire a costruire un sapere fondato rispetto a chi è in fuga, a chi arriva nel nostro continente e nel nostro Paese, e che possa esserci d’aiuto a “restare umani”, ad aprire la mente e il cuore allontanando diffidenza e paura».

“I segreti delle madri”

Da ufficio stampa EVENTI FERRARA

Venerdì 23 febbraio alle 18:00
Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Melita Cavallo presenta il libro “I segreti delle madri”

Laterza

Dialoga con l’autrice Paola Bastianoni

Dodici storie familiari, vere e appassionate, che hanno al cuore una verità non detta e custodita nel silenzio di una madre.

Le persone mentono con grande disinvoltura e spesso in maniera molto convincente. Lo fanno perché ritengono che coprire la verità produca un vantaggio. Questo probabilmente è vero, nel breve periodo. Ma custodire a lungo la menzogna – in particolar modo se ha trovato spazio nella dimensione più intima, che è quella dei rapporti familiari – è faticoso, e a volte impossibile.
Quando, per i motivi più disparati, il velo di menzogne si squarcia, le conseguenze rischiano di essere irreparabili.
Custode della verità nella famiglia è spesso la madre. A volte per paura, a volte per I segreti delle madri.jpgdebolezza, spesso con le migliori intenzioni e in buona fede, è la donna che più di frequente si illude di poter salvaguardare l’integrità della propria famiglia continuando a mantenere un segreto. Ma quasi sempre questo si rivela un errore.

Melita Cavallo è stata fino a dicembre 2015 presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, dove ha portato avanti iniziative di rilevanza nazionale. Ha lavorato nel settore della famiglia come giudice minorile a Milano, Napoli e Roma. È stata presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali, dell’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e la Famiglia e dell’Associazione Gemme (Groupement Européen des Magistrats pour la Médiation) Italia e capo del Dipartimento per la Giustizia minorile. Per l’impegno in campo minorile ha ricevuto alti riconoscimenti, quali il Prix Femmes d’Europe 1995 dal Parlamento Europeo e la Légion d’Honneur dal Presidente della Repubblica francese nel 2012. Ha pubblicato saggi specialistici e divulgativi su tematiche familiari e minorili e partecipa come docente a corsi universitari di specializzazione.

Per informazioni Ibs+Libraccio

Ferrara, Piazza Trento e Trieste, Palazzo San Crispino

eventife@libraccio.it – Tel. 0532241604

AMF JAM ingresso libero musica d’insieme per tutti! giovedì 22 febbraio è la volta della pop song con i seguenti brani: Con il Nastro Rosa – Purple Rain

Da ufficio stampa Associazione Musicisti di Ferrara

AMF JAM ingresso libero

musica d’insieme per tutti!

giovedì 22 febbraio è la volta della pop song con i seguenti brani: Con il Nastro Rosa – Purple Rain

seguiranno la serata Enrico Trevisani, Lorenzo Pieragnoli, Viviana Corrieri, Daniele Tedeschi, Ricky Scandiani

Allo scopo di far incontrare persone con la stessa passione per la musica e quindi farle suonare insieme, l’Associazione Musicisti di Ferrara organizza per il secondo anno consecutivo una serie di appuntamenti ad ingresso libero denominati AMF JAM, jam session guidate dagli insegnanti della Scuola di Musica Moderna di Ferrara con inizio alle ore 21,00 a giovedì alterni nell’aula magna Stefano Tassinari in via Darsena 57.
Sono il frutto dei quindici anni di esperienza di musica d’insieme che in precedenza si svolgevano presso la Biblioteca G.Bassani di Ferrara di sabato pomeriggio e poi sempre nell’aula magna della scuola di musica da quando, nel 2012 è avvenuto il trasferimento in via Darsena 57; da un paio di anni la formula è cambiata e quindi il ritrovo è diventato serale.
Si formeranno quindi gruppi di musicisti provenienti dalla scuola di musica e non e di qualsiasi età e livello, finalizzati alla prova musicale pratica; queste session possono essere seguite anche da appassionati che non praticano lo strumento o si sono avvicinati da poco allo studio dello stesso, per poter apprendere come viene svolta una prova finalizzata alla costruzione di un brano.

Verranno affrontati molti generi inerenti la musica moderna e ogni session avrà una tematica diversa;

accordi, musica e testi si possono trovare sul sito:

www.scuoladimusicamoderna.it

sezione AMF JAM Associazione Musicisti di Ferrara

via Darsena 57, 44122 Ferrara

Tel. 0532 464661 Fax 0532 1861671

www.scuoladimusicamoderna.it

amfscuoladimusica@fastwebnet.it

Sabato 24 febbraio inaugurazione Liceo Ariosto dopo lavori consolidamento post-sisma 2012

Da organizzatori

Sabato 24 febbraio, alle 11, il liceo Ariosto di Ferrara inaugura i locali che dal 2016 hanno dovuto ricorrere alle cure di un cantiere per migliorare la sicurezza dell’istituto, dopo i danni subiti dal sisma del maggio 2012.
Danni patiti, dopo le violente scosse dei giorni 20 e 29, principalmente nell’edificio principale, con distacchi in corrispondenza dei giunti, lesioni alle travi e danni ai solai.
Nell’ambito del programma degli interventi post sisma della Regione Emilia – Romagna, la Provincia di Ferrara ha ottenuto un finanziamento di 358mila euro per lavori di ripristino e rafforzamento dell’edificio scolastico.
L’ufficio progettazione sismica dell’amministrazione che ha sede in Castello Estense ha coordinato la progettazione, che porta la firma degli ingegneri Marco Roversi e Dario Gatti. Interventi che sono serviti, oltre alla riparazione dei danni, a ridurre alcune vulnerabilità strutturali riscontrate.
Le opere realizzate consistono, in sintesi, nel consolidamento dei solai, in ancoraggi tra le travi perimetrali, le interne e i corpi prefabbricati di copertura, nell’eliminazione dei rischi di ribaltamento delle tramezze interne (grazie a delle piastre metalliche ancorate alla struttura principale) e nella riparazione dei tamponamenti con intonaci rinforzati e ripristino delle strutture in calcestruzzo all’esterno di tutto il fabbricato.
Gli interventi sono stati eseguiti dalla ditta Geostrutture di Copparo, vincitrice della gara d’appalto.
“Si è concluso un altro cantiere – commenta il presidente della Provincia, Tiziano Tagliani – per migliorare la sicurezza degli edifici scolastici, a tutela degli alunni e del personale che vi lavora. Ringrazio la dirigenza dell’istituto – continua il presidente –, i tecnici e gli operatori del cantiere, per la costante collaborazione che ha consentito l’esecuzione dei lavori, dal 2016, senza l’interruzione delle attività didattiche”.

movimento5stelle

Zona GAD, M5S: il sindaco smentisce Franceschini

Da ufficio stampa MoVimento 5Stelle Ferrara

Secondo quanto riportato dalla stampa locale, il Sindaco afferma che gli episodi di criminalità in GAD rappresentano un “problema che non è di natura criminale o di pubblica sicurezza, se non in maniera molto modesta”. Sarebbe interessante sapere quanti interventi sono chiamati a svolgere quotidianamente le Forze dell’Ordine su richiesta dei cittadini che assistono, impotenti, ad atti di natura criminale (spaccio, prostituzione, risse violente, furti in aree di proprietà privata…) e vedono ridotta la loro pubblica sicurezza. Infatti, è sufficiente digitare in un motore di ricerca le parole “gad violenza ferrara” e notare quanti articoli riportino episodi di criminalità. Non è affatto necessario, e si spera non avvenga mai, un delitto efferato per poter affermare che in GAD non si vive più tranquilli e i diritti dei residenti alla sicurezza sono fortemente limitati, sia per persone anziane che per le famiglie con bambini e minori, che hanno testimoniato un cambiamento radicale del quartiere (in peggio). Solo oggi il nostro Sindaco riconosce la realtà di una ghettizzazione che ha rovinato il quartiere, trasformandolo da Quartiere Giardino a zona GAD, spesso sulle cronache nazionali. Troppo tardi accorgersene adesso, dopo anni di “percezioni”.
Le barriere in GAD non sono quelle psicologiche o antropologiche erette dai cittadini residenti, come sembra suggerire il primo cittadino. Sono solo quelle metalliche e mostruose apposte attorno allo Stadio Mazza, perché i residenti hanno sempre avuto comportamenti civili e ancora credono nell’intervento delle Forze dell’Ordine mentre possono solo quotidianamente constatare che il Sindaco qui non si fa vedere e che tutta la sinistra finge di ignorare un grido assordante che il 4 marzo esploderà dalle urne.
Certo che ci vuole un bel coraggio da parte di Tiziano Tagliani nel continuare a parlare di “percezioni” relativamente alla situazione del quartiere. Allora se le criticità della zona GAD sono ancora frutto di “percezioni”, perché il suo candidato Franceschini ha deciso di inviarci l’esercito? Ha poca contezza della situazione reale e senso di comunità? È razzista anche lui allora?
Perché una consigliera del PD ha detto in Consiglio comunale che preferisce vedere gli spacciatori di colore piuttosto che le camionette dell’esercito che provocherebbero “allarme sociale”?
All’indomani dell’aggressione alla ragazza in piazza XXIV Maggio (01/12/17) il Sindaco si dichiarava “preoccupato” fino ad invocare l’azione “martellamento” chiedendone una durata “continuativa”. La camionetta dell’Esercito non fa la ronda né ad Aguscello né a Pontelangorino ma la fa in GAD… questo evidentemente confuta le affermazioni del Sindaco che vuol ridurre gli abitanti del Quartiere ad un gruppo di intolleranti compulsivi che “alzano barriere” psicologiche all’accoglienza e all’integrazione: l’arrivo dell’Esercito e l’intensificarsi delle operazioni della Polizia sono il risultato di un crescente clima di insicurezza in cui è precipitato il Quartiere, zona in cui la pubblica Amministrazione ha per troppo tempo ignorato le disperate segnalazioni dei cittadini e di cui ora non riesce più a ristabilire permanentemente la sicurezza.
Stazione, Grattacielo, zona Belvedere e IV Novembre, Acquedotto… ampie aree permangono con illuminazione insufficiente (altro che l’anello di XXIV Maggio!), tant’è che i cani antidroga recuperano nell’aiuole attorno alle scuole, nelle fessure dei muri… e lo spaccio, problema ignorato per troppo tempo, si è spinto fino al centro storico, tra lo sbigottimento dei negozianti e il fiorire di corsi di autodifesa un po’ in ogni palestra cittadina (in zona GAD in queste settimane ne sono attivi almeno quattro, informarsi per verificare).
I residenti in zona GAD (che secondo il nostro Sindaco alzano barriere verso gli immigrati) hanno visto perdere il valore delle loro abitazioni di almeno un 40%. Case acquistate faticosamente con sacrifici di famiglie in anni di risparmi. Pare addirittura che nei pressi del Grattacielo e in piazza Castellina non siano neanche più ipotecabili. La perdita di valore in quelle zone è tale che nemmeno le banche ci vogliono mettere mano.
Chissà perché? Vorremmo tanto che l’avvocato Tagliani lo spiegasse agli insensibili e poco accoglienti residenti della zona GAD. Vuoi vedere che le “percezioni” fanno abbassare il prezzo del mattone?
I residenti della zona GAD non hanno affatto apprezzato le osservazioni del Sindaco riportate dalla stampa sulla natura dell’accoglienza dei residenti e le respingono al mittente ricordandogli che il degrado del fu Quartiere Giardino e le forti perdite economiche subite dalle loro case non sono colpa loro ma di una Amministrazione che non ha saputo evitare (complice una dissennata politica migratoria a livello nazionale) la ghettizzazione dello stesso e il dilagare di spaccio, prostituzione, vendita illegale di alcolici e della mafia nigeriana.
Grazie Tagliani. Grazie PD.

A Confagricoltura Ferrara il Convegno “Elicicoltura”

Da ufficio stampa Confagricoltura

Lunedi 26 febbraio alle ore 17.00, presso la Sala Conferenze di Confagricoltura Ferrara in via Bologna 637/b, si terrà il Convegno “Elicicoltura”, branca della zootecnia rivolta all’allevamento della chiocciola ad uso alimentare, ma non solo. Attualmente infatti si fa un gran parlare delle proprietà della bava di lumaca, quasi un miracoloso elisir di giovinezza; il suo estratto trova sempre maggior impiego in cosmetica e non solo, lenisce e cicatrizza le piccole ferite e, vero toccasana per la pelle, appiana le rughe, è ricco di proteine, oltre ad essere impiegato in farmaceutica per la produzione di sciroppi contro la tosse. In occasione del Convegno ne verranno prospettate le potenzialità sotto il profilo economico nel caso di investimento zootecnico. Dopo i saluti di Pier Carlo Scaramagli, Presidente di Confagricoltura Ferrara e del Direttore di Confagricoltura Emilia Romagna Guido Zama, il convegno entrerà nel vivo con Gianni Avagnina della Confederazione italiana elicicoltura, il cui intervento verterà sulla storia, innovazione e futuro dell’elicicoltura e sull’evoluzione dei nuovi metodi di allevamento. La parola passerà a Donatella Veroni della “Donatella Veroni Gmbh” che analizzerà i passaggi successivi all’allevamento di lumache, dall’estrazione della bava al successivo utilizzo in cosmetica e farmaceutica. L’incontro è aperto al pubblico.

Perché sperare in un paese ingovernabile

Visto che non può vincere il meglio, l’importante è che non vincano i peggiori. Se poi, come probabile, le elezioni non le vincerà nessuno, l’Italia sarà senza governo. Ma non sarà la fine del mondo, anzi, forse è proprio questo il meglio che possiamo aspettarci.

Ma tu per chi voti? Me l’hanno domandato almeno dieci volte in queste ultimi giorni. Compresa mia figlia Amelia, 23 anni, appena tornata da Roma per una breve vacanza tra un esame e l’altro: “Così papà mi spieghi”. Non so bene cosa riuscirò a raccontarle. So però di essere in buona compagnia: mi pare siano in molti ad avere i miei stessi dubbi.
Non solo. Ho l’impressione che siano sempre di più gli italiani che il 4 marzo non daranno “un voto per” ma solo “un voto contro”. Non andranno cioè a votare perché intimamente convinti di un progetto politico, di un programma o di un leader, ma ci andranno per evitare – è quello che almeno mi auguro – che possano prevalere ideologie, valori, interessi e personaggi pericolosi. Non voteranno per far vincere il meglio (anche perché di migliori all’orizzonte o in tivù non se ne vedono proprio), ma per far perdere il peggio: il razzismo, il populismo, l’egoismo identitario. Sarà pure un obiettivo minimo, ma far perdere i peggiori sarebbe già una mezza vittoria.

Ma cosa dobbiamo aspettarci? Chi sarà alla fine il vincitore? A meno di due settimane dall’election day, i sondaggi elettorali (ammesso e non concesso ci abbiano azzeccato) sono ormai vietati. Tutti i partiti, nella vana rincorsa al voto della folla dei delusi e degli indecisi, continuano a promettere grandi vittorie o formidabili rimonte. Difficile crederci: il quadro generale sembra ormai stabilizzato e dalle urne uscirà probabilmente più di un perdente, ma nessun vincitore.
Questa volta, così sembra, le elezioni invece di fare chiarezza, potrebbero complicare le cose. Questo è appunto l’assillo, il grido d’allarme lanciato da tutti i sondaggisti, commentatori e analisti politici: il 4 marzo non ci sarà nessun vincitore. Da qui, sempre per gli esperti, discenderebbero una catena di conseguenze nefaste: non ci sarà una maggioranza in parlamento, l’Italia sarà condannata alla ingovernabilità, diventeremo preda della speculazione dei mercati internazionali. Uno scenario da apocalisse annunciata.
I conti sono presto fatti. La coalizione di centrodestra sembra in netto vantaggio, vicina, molto vicina all’obiettivo, ma non abbastanza vicina per ottenere la maggioranza. Manca ancora una manciata di deputati e senatori per poter governare il paese. Se questi calcoli sono giusti (sembra che molto dipenda dal voto delle regioni del Centro Sud), se il centrodestra mancherà la vittoria, avremo evitato un futuro da incubo: il ritorno al medioevo berlusconiano condito con il populismo muscolare di Salvini e una spruzzata di sovranismo dei Fratelli d’Italia.
Molti (sottovoce) tifano invece per le ‘larghe intese’, un’ipotesi negata (a gran voce) sia da Forza Italia sia dal Partito Democratico, ma che entrambi segretamente coltivano: ne sortirebbe una maggioranza dal sapore antico e scudocrociato. Ma anche in questo caso i numeri per vincere non ci sono: il Pd continua a calare e Forza Italia non cresce abbastanza.
Scartate le prime due soluzioni non resta molto altro. Un governo di centrosinistra-sinistra appartiene oggi solo al mondo dei sogni. Se qualche anno fa era un’opzione difficile, ma comunque sul tappeto, ci ha pensato Matteo Renzi a dissolverla, anzi a farla esplodere. Voleva fortissimamente conquistare la ‘Terra di mezzo’: non solo non ha sfondato al centro, ma ha spaccato il partito, litigato col sindacato e dissipato un bel pezzo del patrimonio di voti di sinistra.
Infine i Cinque Stelle, le cui stelle – bisogna pur dirlo – hanno perso per strada molta della loro novità e brillantezza. Si sono spostati a destra (vedi il siluramento dello Ius soli o il recente flirt con la Lega), hanno varato un programma elettorale confuso e irrealizzabile, hanno dimostrato una caparbia incompetenza nel governo delle città, mentre la loro organizzazione interna continua a essere opaca e poco democratica. Nonostante tutto ciò, e nonostante l’ultima tegola servitagli dall’inchiesta delle Iene televisive (deputati furbetti e candidati massoni), tanti italiani continueranno a dare il voto ai Cinque Stelle. Per mancanza di alternative più che per convinzione. Potranno sfiorare il 30% e soffiare al Pd la palma di primo partito italiano, ma dal 30 al 51 per cento necessario per formare un governo c’è un abisso incolmabile e l’invito post-voto preannunciato da Di Maio è destinato al fallimento.

Eccoci dunque tornati alla fosca previsione degli analisti: elezioni senza un vincitore e un’Italia ingovernabile e destabilizzata. Ma siamo proprio sicuri che senza un governo non si tira avanti? Che un governo senza maggioranza, a tempo, che si limita all’ordinaria amministrazione sia peggio di un governo legittimato dal voto (o favorito da inciuci e cambi di casacca) che si lancia a capofitto in inique quanto fallimentari riforme fiscali?
A volte la storia insegna qualcosa. Dal 13 giugno 2010 al 6 dicembre 2011, cioè per quasi un anno e mezzo, il Belgio si ritrovò di fatto senza esecutivo. Un vero e proprio record, proprio per l’impasse post-elezioni che oggi noi rischiamo di vivere. Si era allora nel pieno della più grande crisi del dopoguerra, eppure il Belgio se la cavò benissimo. Sanità, scuole, commercio, economia: tutto andò a meraviglia. E la grande Germania? Dalle elezioni del settembre scorso la Merkel cerca di formare un governo; ci riuscirà (forse), ma la trattativa con una Spd divisa al suo interno si preannuncia ancora lunga. Eppure la locomotiva tedesca continua a macinare successi, il Pil vola, l’export pure, la disoccupazione è ai minimi, l’integrazione di un milione di nuovi immigrati sta avendo successo.
Se facciamo un bagno di realismo, queste inutili elezioni a risultato zero potranno portarci un risultato utile. Invece di un governo ‘legittimo’, ma avventurista, invece di deportazioni di poveri immigrati, invece di una ennesima e immancabile brutta riforma della scuola, invece di flax tax, reddito di cittadinanza e mance a colpi di 80 euro, invece – questo sì sarebbe il colmo della beffa – di un’altra (contro)riforma costituzionale (modello Berlusconi o modello Renzi), meglio, mille volte meglio, un vacuum dell’esecutivo, una specie di pausa di riflessione, un governo piccolo-piccolo che si limiti a far funzionare un po’ meglio le cose.
Senza contare che, se vince l’ingovernabilità, dopo le elezioni si conteranno morti e contusi. Dentro qualche partito si avvierà finalmente il dibattito autocritico e magari nascerà qualche idea nuova.
L’unico problema è che anche l’ingovernabilità – obbiettivo minimo, ma piccola ancora di salvezza – ce la dobbiamo guadagnare. Votando contro, ma votando. Perché se, per malaugurata ipotesi, dalle urne esce un vincitore (oddio, magari quello stesso di 24 anni fa) siamo nei guai.

Tra elezioni e migrazioni. I danni del pensiero politicamente corretto

Tra lo stupore ipocrita dei perbenisti, in mezzo allo sbraitare dei politici, si sta manifestando ciò che a ogni osservatore imparziale era del tutto ovvio da tempo: le migrazioni e i migranti sarebbero (sono) diventati il vero tema focale delle prossime elezioni.
Ne ho scritto più volte e in tempi non sospetti su Ferraraitalia, in particolare qui e qui.
I recenti discorsi intorno ai fatti di Macerata rappresentano, per ora (che su queste cose il fondo non si tocca mai), il punto più basso non solo della politica ma del profilo morale di certa Italia. Nelle Marche, in verità, un fatto simile era già successo qualche anno fa (omicidio di Fermo il 5 luglio 2016) scatenando i furori ciechi e quel proliferare di insinuazioni, rancori, odii e menzogne che oggi riesplodono, amplificati, in vista delle elezioni.
Al di là dei fatti criminosi su cui farà luce la magistratura, non si può negare che la concatenazione dei fatti avvenuti sia quanto di più perfetto potesse essere immaginato per dar fuoco alle polveri e scatenare quella violenza che da tempo cova sotto la cenere. Lo confermano la sequela di accuse e contro-accuse, le manifestazioni di piazza, gli scontri, gli insulti mediatici, gli articoli, le discussioni feroci sui social. Incombe su tutto il sospetto e la paura: in un colpo solo sembra che la sequenza criminosa sia riuscita a portare alla luce, contemporaneamente, tutte le mille contraddizioni che caratterizzano la migrazione in Italia e la cosiddetta accoglienza: le narrazioni opposte innanzitutto, gli schieramenti partigiani ottusamente schierati l’uno contro l’altro e poi – spigolando tra giornali e tv – disagio giovanile, irregolari senza permesso mantenuti in hotel a 4 stelle, spacciatori africani, mafia nigeriana, innocenti colpiti a tradimento, nullafacenti, droga e abuso giovanile, violenza sessuale, oscure ritualità tribali, giustizia privata, vendetta collettiva, violenza di branco, motivazioni politiche, ideologia, rancore etnico e razziale, disagio sociale, fake news di diversa matrice, minacce di morte, razzismo, scontro politico violento, accuse di presunte responsabilità morali. Certa destra che pone l’accento sull’omicidio minimizzando la sparatoria, certa sinistra che amplificando quest’ultima fino al parossismo tace sull’omicidio.
Forse stupisce un poco l’assenza – in una città come Macerata che pochi mesi fa (novembre 2017) aveva organizzato una Giornata mondiale contro la violenza sulle donne – di quei discorsi che accompagnano sempre la violenza di genere e il (cosiddetto) femminicidio. Forse non è il momento o, forse, il timore che possibili riflessioni in tal senso vengano frettolosamente accusate di razzismo è tale da convincere chi solitamente se ne fa carico a tacere.

Proprio dalla incontenibile pluralità di queste narrazioni voglio partire per mettere a fuoco un aspetto (uno fra i tanti) che ha contribuito e contribuisce ad alimentare un clima di odio e intolleranza tra italiani ancor prima che ad aizzare l’astio di una parte di questi contro i migranti, o, meglio, contro alcuni gruppi di essi. Si tratta di quel pensiero politicamente corretto che si è impadronito del nostro linguaggio sostituendo alla franca discussione sui fatti una serie di obblighi e di divieti linguistici sempre più invadenti.
Questo tipo di approccio, attentissimo a scovare ogni remota traccia eretica rispetto al pensiero mainstream, nel caso della migrazione, per anni, ha negato l’esistenza di un problema, infamando e accusando di razzismo, xenofobia e fascismo chiunque osasse mettere in discussione l’assioma che i migranti sono sempre e comunque una risorsa, che l’accoglienza è sempre e comunque giusta e doverosa, che l’accettazione deve essere incondizionata, senza se e senza ma.
Applicazione verbale, questa, che si riallaccia a quel cambiamento genetico di tutta la sinistra occidentale che – abbandonato il concetto di lotta di classe e la relativa retorica popolare centrata sulla difesa e la valorizzazione del lavoro – si auto-qualifica oggi, prioritariamente, come entità politica che agisce in difesa dei diritti delle minoranze (a onor del vero di alcune minoranze), intese come pure astrazioni portatrici di diritti codificabili in leggi, norme e regolamenti.
Di questo sentire, hanno fatto le spese perfino soggetti francamente insospettabili come la presidente Pd del Friuli Seracchiani, ferocemente attaccata per aver osato dire che “la violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede ed ottiene accoglienza” (maggio 2017).

Questo atteggiamento culturale diffuso e tutto centrato sulla difesa aggressiva dei diritti delle minoranze si traduce in una fortissima pressione sociale e ha contribuito a impedire che la costellazione di problemi reali connessi alla complessità dei fenomeni migratori venisse celermente alla luce, fosse francamente discussa e venisse affrontata seriamente partendo dai dati reali, riconoscendo i giochi geopolitici e gli interessi – a volte inconfessabili – dei diversi attori in gioco.
Invece, in nome di principi astratti politicamente corretti, si sono sottovalutati i rischi per la pacifica convivenza di un fenomeno così vasto ed esteso, che è stato anzi rappresentato come un emergenza temporanea e non come un drammatico fatto strutturale. Per anni si è taciuto (anzi: si è imposto il silenzio), evitando con cura di esplorare il fenomeno leggendolo sullo sfondo dei giochi geopolitici, della disoccupazione e della precarizzazione del lavoro, dell’impoverimento delle classi medio-basse, della concentrazione della ricchezza verso l’alto, della sostituzione del lavoro umano con le nuove tecnologie e della crisi irreversibile dello stato sociale.
Quindi gli eventi più scabrosi delle migrazioni sono stati negati platealmente, lasciando campo aperto a narrazioni alternative che hanno finito con l’alimentare quel processo di costruzione della paura, che ora, come era logico, si sta rivelando una moneta elettorale particolarmente preziosa.

Così, in ottemperanza ai principi politically correct, si è finito con il separare il piano degli intendimenti generali da quello della realtà quotidiana; si è eliminato l’ascolto dal basso escludendo quel popolo sovrano che, da base che era della democrazia, è ormai visto dalle elites politicamente corrette come nemico, giudicato con infamia secondo le regole di un’ideologia che pretende di avere sia la verità che la superiorità morale per porsi al di sopra di tutti. Questo atteggiamento perdurante, ha sostituito, alla scoperta e all’analisi dei sentimenti e delle ragioni che stanno alla base dei rumors e delle critiche rivolte alla cosiddetta accoglienza, il giudizio senza appello, la condanna a priori e la pubblica diffamazione a prescindere.
Alla doverosa e spassionata analisi dei fatti ha sostituito non di rado le accuse di complottismo e la retorica delle fake news (che pure esistono entrambe) per ridimensionare non solo le patenti sciocchezze ma anche le riflessioni più ponderate.
Al dovere di interpretare e affrontare il profondo disagio sociale (acuito dalla crisi che ha spostato ricchezza dal basso verso l’alto mettendo in competizione le fasce più deboli della popolazione), ha preferito la semplificazione, cosicché, quando esso si è (malamente) espresso, è stato sanzionato pubblicamente con il marchio dell’infamia, bollato sic et simpliciter come razzista, xenofobo e fascista.
(S)Qualifica che non di rado è stata affibbiata pure a quanti cercavano (e cercano) semplicemente di capire e raccontare un fenomeno enormemente complesso con concetti, teorie e parole diversi da quelli dell’ortodossia cosiddetta “buonista”. E a nulla sono valsi i richiami di quella parte di intellettuali progressisti capaci ancora di pensare con la loro testa al di fuori della gabbia di ferro della retorica politicamente corretta (cito in questo articolo su Ferraraitalia un intervento di Luca Ricolfi).

Paradossalmente (ma non troppo), tutto questo politicamente corretto sta fortemente contribuendo a costruire un nuovo muro tra italiani che ora sembra davvero difficile da superare: un esito tanto più stupefacente considerato che lo slogan “costruire ponti ed abbattere muri”, caro a papa Francesco, sembrava (e sembra) essere un principio condiviso, se non sostenuto con forza, proprio dagli elementi più influenti del pensiero politicamente corretto italico.

A fronte di questo, ora più che mai, servirebbero invece parole nuove che non siano mere etichette cognitive, idee che sappiano unire sentimenti, emozioni e ragione; dialogo capace di connettere punti di vista diversi; servirebbero coraggio per dire, con tatto, verità molto scomode, onestà intellettuale per cogliere ciò che di giusto può esserci in (quasi) ogni argomentazione, umiltà per accettare che una cosa sono i nobili principi ed altra la bruta realtà che sta sotto il naso; servirebbe fermezza per dichiarare che le regole servono e vanno rispettate da tutti; serve un minimo di orgoglio per tornare a sentirsi italiani, eredi e protagonisti di una grande cultura che avrebbe ancora qualcosa di buono da dire. Servono con urgenza azioni anche piccole, segni di discernimento e di distensione capaci di dare speranza al futuro. Bisogna uscire dai salotti dei talk show, analizzare i dati e le fonti, andare sul campo e capire la reale consistenza del problema partendo da un’attenta analisi degli interessi in gioco.

Adesso però il popolo dei “rincoglioniti” (cito il sottotitolo della trasmissione Otto e mezzo, andata in onda su la 7, venerdì 9 febbraio) deve andare a votare e lo farà, suppongo, seguendo la pancia, in barba alla verità rivelata e all’ottuso senso di superiorità morale dei profeti e dei militanti (non sempre pacifici) del pensiero politicamente corretto. Comunque vada però, questi hanno già chiare le colpe e le responsabilità e, a priori, hanno già emesso la loro inappellabile condanna: bisogna accogliere tutti senza se e senza ma, il problema migrazione non esiste, il disagio sociale è causato dai populisti mestatori d’odio razzisti e xenofobi.
Tra poche settimane vedremo con che risultati.