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Giorno: 23 Aprile 2018

Il 29º Simposio di Primavera dedicato alle lingue dialettali del Trentino e d’Italia

Da Maria Cristina Nascosi

A Vattaro, a pochi chilometri da Trento, si terrà, domenica prossima 22 aprile, la 29ª edizione del Simposio di Primavera del Cenacolo Trentino di cultura dialettale, Giornata di studio organizzata, ab ovo, dallo stesso Cenacolo con il patrocinio della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige. Numerose le adesioni di gruppi da tutto il Nord, compresa l’Emilia-Romagna con Ferrara rappresentata dalla ricercatrice e storica linguistico – dialettale Maria Cristina Nascosi Sandri, past president dell’ associazione di cultura dialettale ferrarese Al Tréb dal Tridèl e socia-collaboratrice dell’A.N.Po.S.Di. (Ass. Naz. Poeti e Scrittori Dialettali d’Italia).
Elemento trainante per eccellenza il prof. Elio Fox, splendido ultraottantenne, studioso, commediografo, saggista e Presidente da sempre del sodalizio vernacolare, che così racconta le origini del prezioso ed imprescindibile appuntamento per la cultura e la civiltà dialettali italiane:
E sono 29.
Da 29 anni il Cenacolo trentino di Cultura dialettale organizza quello che è sempre stato chiamato il «Simposio di Primavera», perché, fin dalle origini, si è sempre tenuto in aprile. (…)
Fin dalle sue origini il Cenacolo ha cercato e ottenuto amicizia e fraternità con gli altri gruppi storici di molte parti d’Italia: Il Gruppo poesia 83, il Cenacolo poesia Valsugana, El Ròcol del Primiero, Iudicaria, Voci d’Anaunia, il gruppo Barbarani di Verona, i Poeti del Luni di Negrar, Gruppo poeti di Belluno Veronese, La Panòcia di Schio, El Graspo di Thiene, gli Amissi de’a Poesia di Bassano, l’Academia Aque Slosse di Bassano, Poetesse e Poeti afferenti, ab ovo, ad AR.PA.DIA. l’Archivio dei Dialetti del Comune di Ferrara, ideato e coordinato da M. Cristina Nascosi Sandri di Ferrara, Poeti di Bologna, Al Fogolèr di Mantova, El Zach di Cremona, l’Acarya di Como, poeti di Bergamo (…).
Ed il risultato è, ogni anno, sempre più lusinghiero e di successo, per partecipazione, amicizia ed umanità, quelle più autentiche (…).
Anche quest’anno le ‘presenze’ saran circa 120… una ‘sinfonia dei linguaggi’, un vero ‘palmares’ più che unico ed imprescindibile, ormai.
Anche questo è un modo di fare cultura a tutto tondo: dialettale, naturalmente.

Sanità. Taglio del nastro per il nuovo Pronto Soccorso dell’Ospedale SS. Annunziata di Cento (Fe). Bonaccini: “Una struttura moderna, bella, tecnologicamente avanzata, che sarà in grado di elevare ulteriormente l’asticella della qualità del servizio”

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

Operativo dall’11 aprile, è stato realizzato grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, che ha investito 2 milioni e 200 mila euro, e al contributo di 365 mila euro dell’Azienda sanitaria di Ferrara. Fondamentale il lavoro di squadra con l’Amministrazione comunale

Bologna – Una struttura di oltre 1.000 metri quadrati, con un’area esterna altrettanto grande, dotata di nuovi spazi e nuove tecnologie che permetteranno di potenziare la qualità dei servizi e di accrescere il comfort per i pazienti: circa 20mila all’anno, in aumento nel 2017 (oltre 22mila).

Taglio del nastro questa mattina a Cento (Fe), per il Pronto Soccorso dell’ospedale “SS. Annunziata”, costruito ex novo dove prima sorgeva la palazzina adibita ad ambulatori del Servizio Materno-Infantile, in via Cremonino. Una struttura realizzata grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, che ha investito 2 milioni e 200 mila euro, e alle risorse dell’Azienda sanitaria di Ferrara, che ha contribuito con oltre 365 mila euro.

Operativo dall’11 aprile, è stato inaugurato oggi con una presentazione, nel vicino ‘Piccolo teatro Borselli’, che ha permesso ai cittadini di conoscere l’intero percorso dei lavori eseguiti, dall’apertura dei cantieri alla consegna delle chiavi e degli arredi.

“Una prova di quali risultati possa produrre la collaborazione tra pubblico e privato, a vantaggio del territorio e della comunità locale- ha commentato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. La partnership tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, che su questo progetto ha investito risorse straordinarie, l’Azienda Usl e l’Amministrazione comunale ha portato a quello che oggi vediamo: una struttura moderna, bella, tecnologicamente avanzata, che sarà in grado di elevare ulteriormente l’asticella della qualità e dell’efficienza del servizio offerto. E questo- ha aggiunto il presidente- è l’obiettivo su cui, come Regione, continueremo a lavorare e ad investire come abbiamo fatto da inizio legislatura, mettendo in campo oltre 670 milioni per ammodernare o costruire nuovi ospedali, e un piano di rafforzamento del personale che ci ha permesso di assumere, solo negli ultimi due anni, oltre 5.000 persone”.

Con il presidente della Regione, al taglio del nastro erano presenti il sindaco di Cento, Fabrizio Toselli, il direttore generale dell’Azienda Usl di Ferrara, Claudio Vagnini, e la presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Cento, Cristiana Fantozzi.

La nuova struttura
L’esigenza di una nuova sede per il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cento è sorta a causa dei limiti strutturali della precedente collocazione, in cui non si potevano realizzare gli ampliamenti e risultavano difficoltosi i necessari adeguamenti funzionali ed impiantistici.
Per realizzare il nuovo fabbricato nel complesso storico dell’ospedale è stato necessario demolire la palazzina precedentemente adibita ad ambulatori del Servizio Materno Infantile, situata su via Cremonino. É stato così possibile mantenere attivo il Pronto soccorso nella sede esistente per tutta la durata dei lavori, riducendo sensibilmente le interferenze con l’attività sanitaria dell’intero ospedale.
Ora il nuovo Pronto soccorso è immediatamente individuabile e riconoscibile, e ha il vantaggio della prossimità fisica con la Radiologia, direttamente raggiungibile senza interferenze con altri percorsi sanitari.
L’ingresso è al piano terra e consente l’accesso immediato al Triage e all’area di attesa dedicata ad utenti e accompagnatori, con una continuità spaziale e visiva particolarmente favorevole al controllo da parte del personale sanitario. La postazione Triage è inoltre collegata funzionalmente alle aree di attesa utenti già visitati e barellati. La camera calda può ospitare due ambulanze contemporaneamente, e all’esterno sono previsti spazi di sosta attrezzati per la ricarica degli automezzi di soccorso. L’area scoperta all’interno del parco ospedaliero è stata riorganizzata, realizzando la viabilità a servizio della camera calda.
È stato previsto anche un piccolo parcheggio, per la sosta temporanea di auto private che accompagnano utenti in condizioni di emergenza o con limitazioni alla mobilità.

L’ospedale di Cento
L’Ospedale di Cento è uno dei 3 stabilimenti ospedalieri che costituiscono il Presidio Ospedaliero Unico dell’Azienda Usl di Ferrara ed è funzionalmente correlato nella rete provinciale dell’assistenza ospedaliera del modello Hub & Spoke con l’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Ferrara collocata a Cona.
È l’ospedale di riferimento per il distretto Ovest di Ferrara, con un potenziale bacino d’utenza di circa 70.000 abitanti (5 comuni: Cento, Bondeno, Terre del Reno, Poggio Renatico, Vigarano Mainarda). È dotato di 155 posti letto (145 ordinari e 10 Day Hospital) suddivisi in varie branche specialistiche: cardiologia, chirurgia generale, medicina generale, ortopedia, ostetricia e ginecologia, urologia, terapia intensiva, unità coronarica, recupero e riabilitazione, lungodegenza post-acuti; inoltre è presente il reparto di oncologia, senza posti letto dedicati.

Fiera dell’Asparago Mesola – apertura 25 aprile

Da organizzatori

Dal 25 aprile al 1° maggio la 28a Fiera dell’Asparago di Mesola
Tante idee per il ponte, tra buon cibo e iniziative alla scoperta del territorio

MESOLA (FE). Al via a Mesola, la 28a Fiera dell’Asparago (25 aprile – 1° maggio). Organizzata da Pro Loco Mesola e Comune Di Mesola in collaborazione con C.A.S.A Mesola ed inserita all’interno del programma della manifestazione Primavera Slow (www.primaveraslow.it), la Fiera dell’Asparago coinvolgerà tutte le strade del borgo. La Fiera si sviluppa attorno al Castello Estense che domina Mesola rendendo la cittadina una tappa imperdibile per tutti gli amanti della buona cucina ma anche per quelle persone che vogliono immergersi nella natura e nella storia del territorio.
“Una manifestazione matura, in quanto arrivata alla sua 28° edizione – spiega Stefano Casellato, presidente della Pro Loco locale – ma che cerchiamo di rinnovare con idee sempre nuove e un coinvolgimento sempre più ampio del territorio e delle realtà locali dal punto di vista turistico”
La prima giornata, 25 aprile, si aprirà con il 24° Motoraduno dell’Asparago, organizzato dal Motoclub Adriatico. Seguirà alle ore 10 l’apertura degli stand gastronomici, che proporranno gustose pietanze a base di asparagi. Gli stand saranno gestiti rispettivamente da Mesola F.C. G.A.M.M. insieme a Pro Loco Mesola e da Associazione Culturale Valeria di Goro. Alle ore 16 la grande inaugurazione ufficiale della Fiera con l’esibizione della Banda G. Verdi di Mesola e del Palio di Ariano Ferrarese, un momento di spettacolo seguito da un rinfresco per dare il via alla manifestazione che porterà con sé, oltre al buon cibo, molte iniziative dedicate a tutta la famiglia. In Piazza Vittoria spazio al Luna Park per la gioia di bambini ed adolescenti, mentre nelle vie del centro ci saranno esposizioni di prodotti enogastronomici, commerciali, fiori, giardinaggio e degustazioni gratuite dell’asparago e di altri prodotti locali. All’interno del Castello Estense una mostra di pittura. Tantissime anche le escursioni come quella imperdibile alla Riserva Naturale del Gran Bosco della Mesola, uno degli ultimi e meglio conservati residui di bosco di pianura, in cui vive protetto il Cervo delle Dune.
La Fiera proseguirà dal 28 Aprile al 1° Maggio con stand gastronomici ma anche con mercatini, spettacoli e tante altre iniziative e escursioni. Programma completo, informazioni, prenotazioni telefonando a Ufficio I.A.T. 0533-993358 su www.prolocomesolaeventi.it

Festa della mamma:fondazione TELETHON e UILDM nelle piazze di tutta Italia con i Cuori di Biscotto

Da organizzatori

Il 5 e 6 maggio, in più di 1.600 piazze in tutta Italia, saranno distribuiti i Cuori di biscotto dai volontari di Fondazione Telethon e Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM), e di AVIS, Anffas e UNPLI.

In Emilia-Romagna saranno allestiti banchetti in molti comuni nelle province di Bologna, Forlì-Cesena, Ferrara, Modena, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini.

Dolci biscotti distribuiti come ringraziamento con una donazione minima di 12 euro per sostenere la campagna “Io per lei” a favore della ricerca scientifica
sulle malattie genetiche rare.

Milano, 23 aprile 2018 – Al centro le “mamme rare” e il loro impegno verso le sfide quotidiane che la vita impone: il 5 e il 6 maggio al via “Io per lei”, la campagna di primavera di Fondazione Telethon e Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM) per supportare la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare e l’assistenza alle persone che vivono con una malattia neuromuscolare.
Le protagoniste della campagna sono quattro mamme: una volontaria, una donatrice, una ricercatrice e una donna con una patologia neuromuscolare, che, insieme, si fanno portavoce dell’impegno di tutte le mamme che affrontano ogni giorno le difficoltà delle malattie genetiche rare dei loro bambini.

Per le “mamme rare”, Fondazione Telethon e UILDM hanno deciso di mettere in campo una rete di solidarietà: i prossimi 5 e 6 maggio, in oltre 1.600 piazze in tutta Italia, con una donazione minima di 12 euro, saranno distribuiti i Cuori di biscotto attraverso cui sarà possibile partecipare alla raccolta fondi per la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare. In Emilia-Romagna saranno allestiti banchetti in molti comuni nelle province di Bologna, Forlì-Cesena, Ferrara, Modena, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini.

“Fondazione Telethon è al fianco delle persone che vivono con una malattia genetica rara attraverso una ricerca scientifica di eccellenza, che ha però bisogno di un continuo supporto. Il nostro obiettivo è da un lato quello di trovare cure e terapie e dall’altro quello di provare a dare risposte concrete anche nel caso di alcune malattie genetiche rare che a oggi non hanno neanche un nome – dichiara Francesca Pasinelli, direttore generale di Fondazione Telethon – Negli ultimi 28 anni la nostra Fondazione ha raggiunto notevoli risultati grazie a chi, attraverso le donazioni, sostiene i nostri ricercatori contribuendo in maniera importante al progresso della ricerca scientifica, non solo nell’ambito malattie genetiche rare, ma anche alla scoperta di meccanismi biologici alla base di patologie più diffuse”.
“Uno dei principali obiettivi di UILDM è da sempre promuovere e favorire la ricerca, che ha avuto un grande impulso nel 1990, quando è stata portata in Italia la prima maratona televisiva Telethon.” – dichiara Marco Rasconi, presidente nazionale di Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM) – In quasi 30 anni di collaborazione abbiamo raggiunto importanti traguardi per aiutare le persone con malattie neuromuscolari ad affrontare le difficoltà imposte dalla malattia e per dare loro una speranza di cura grazie alla ricerca scientifica”.

Nelle piazze saranno allestiti banchetti dove i Cuori di biscotto verranno consegnati dai volontari di Fondazione Telethon e Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM), e di AVIS, Anffas e UNPLI. Per conoscere il punto di raccolta più vicino basta visitare il sito www.telethon.it. È possibile inoltre partecipare attivamente alla campagna come volontario e aiutare a distribuire i Cuori di biscotto chiamando il numero 06.44015758 oppure scrivendo all’indirizzo volontari@telethon.it.

I Cuori di biscotto sono prodotti dalla storica pasticceria genovese Grondona, un’azienda familiare che da più di cento anni propone specialità di pasticceria e biscotti della tradizione ligure. Un dolce biscotto a forma di cuore, per un tè con gli amici o per la prima colazione, in tre gustose varianti: di pasta frolla al burro, con farina integrale o di pasta frolla con gocce di cioccolato.

Un regalo perfetto per festeggiare la mamma: la campagna sarà on air infatti in prossimità di una ricorrenza importante come quella della Festa della Mamma. I dolcetti sono contenuti in scatole di latta eleganti e curate nel dettaglio, in tre differenti colori dal sapore primaverile: rosa, verde e giallo. Ogni scatola, personalizzata con la cloud «cuore» tradotta in 11 lingue, segue il codice estetico degli altri prodotti solidali di Fondazione Telethon ed è inserita in uno shop coordinato. Il claim, ormai simbolico, rimane “Io sostengo la ricerca con tutto il cuore”. All’interno del pack è inoltre contenuta la brochure informativa che racconta i risultati e i successi della Fondazione, con un comodo segnalibro da staccare e conservare. Compilando poi il form online con i propri dati, il donatore che ha scelto i Cuori di biscotto potrà ricevere per un anno il Telethon Notizie, la rivista di Fondazione Telethon, come omaggio di ringraziamento.

A questa rete di solidarietà per le “mamme rare” ha deciso di partecipare anche BNL Gruppo BNP Paribas, storico partner di Fondazione Telethon, mettendo a disposizione già da marzo tutte le agenzie sul territorio per distribuire ai propri clienti i Cuori di biscotto e sostenere la ricerca sulle malattie genetiche rare.
Grazie alla partnership con Auchan Retail Italia, dal 9 aprile al 13 maggio, i clienti dei punti vendita Auchan, Simply e Lillapois potranno sostenere la ricerca scientifica con una donazione di 1€ alle casse e ricevere una confezione di Cuoricini di biscotto da 20 gr. I Cuoricini di biscotto da 20 grammi saranno inoltre disponibili a partire da aprile per i passeggeri dei voli Neos e sui treni delle principali tratte di NTV.

Sarà infine possibile richiedere i Cuori di biscotto direttamente sul sito www.telethon.it nella sezione dello shop solidale.

Fondazione Telethon
Fondazione Telethon è una delle principali charity biomediche italiane, nata nel 1990 per iniziativa di un gruppo di pazienti affetti da distrofia muscolare.
La sua missione è di arrivare alla cura delle malattie genetiche rare grazie a una ricerca scientifica di eccellenza, selezionata secondo le migliori prassi condivise a livello internazionale.
Attraverso un metodo unico nel panorama italiano, segue l’intera “filiera della ricerca” occupandosi della raccolta fondi, della selezione e del finanziamento dei progetti e dell’attività stessa di ricerca portata avanti nei centri e nei laboratori della Fondazione. Telethon inoltre sviluppa collaborazioni con istituzioni sanitarie pubbliche e industrie farmaceutiche per tradurre i risultati della ricerca in terapie accessibili ai pazienti.
Dalla sua fondazione ha investito in ricerca quasi 500 milioni di euro, ha finanziato oltre 2.620 progetti con oltre 1.600 ricercatori coinvolti e più di 570 malattie studiate.
Ad oggi grazie a Fondazione Telethon è stata resa disponibile la prima terapia genica con cellule staminali al mondo, nata grazie alla collaborazione con GlaxoSmithKline e Ospedale San Raffaele. Strimvelis, questo il nome commerciale della terapia, è destinata al trattamento dell’ADA-SCID, una grave immunodeficienza che compromette le difese dell’organismo fin dalla nascita. La terapia genica è in fase avanzata di sperimentazione anche per la leucodistrofia metacromatica (una grave malattia neurodegenerativa), la sindrome di Wiskott-Aldrich (un’immunodeficienza) e per la beta talassemia, mentre è appena stata avviata o è prossima all’avvio per due malattie metaboliche dell’infanzia (rispettivamente, la mucopolisaccaridosi di tipo 6 e di tipo 1). Inoltre, all’interno degli istituti Telethon è in fase avanzata di studio o di sviluppo una strategia terapeutica mirata anche per altre malattie genetiche, come per esempio l’emofilia o diversi difetti ereditari della vista. Parallelamente, continua in tutti i laboratori finanziati da Telethon lo studio dei meccanismi di base e di potenziali approcci terapeutici per patologie ancora senza risposta.

Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM)
UILDM nasce nel 1961 con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità, attraverso l’abbattimento di ogni tipo di barriera, e sostenere la ricerca scientifica e l’informazione sulle distrofie e le altre malattie neuromuscolari. Ha una presenza capillare sul territorio grazie alle 66 sezioni locali, i 3.000 volontari e i 10.000 soci, che sono punto di riferimento per circa 30.000 persone. UILDM svolge un importante lavoro in ambito sociale e di assistenza medico-riabilitativa ad ampio raggio, gestendo anche centri ambulatoriali di riabilitazione, prevenzione e ricerca, in stretta collaborazione con le strutture universitarie e socio-sanitarie.
All’interno di UILDM opera anche il Gruppo Donne, nato nel 1998, che si occupa di analizzare e argomentare, con proprie riflessioni e con la produzione di specifici documenti, l’ampio panorama della disabilità al femminile.
Uno dei principali obiettivi di UILDM è da sempre promuovere e favorire la ricerca, che ha avuto un grande impulso nel 1990, quando è stata portata in Italia la Fondazione Telethon.
Nell’ambito del bando clinico Telethon – UILDM, grazie all’impegno delle sezioni e dei volontari, sono stati investiti oltre 10 milioni di euro per migliorare la qualità di vita delle persone con malattie neuromuscolari, pubblicati oltre 200 articoli scientifici e coinvolte negli studi più di 6.000 persone.

Per maggiori informazioni:
Ufficio stampa Fondazione Telethon – HAVAS PR Milan
Sara Bernabovi – sara.bernabovi@havaspr.com – tel. 02 85457032, 3427579993
Thomas Balanzoni – thomas.balanzoni@havaspr.com – tel. 02 85457047, 3463204520

Ufficio Stampa Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM) – SEC S.p.a.
Laura Arghittu – 02 6249991 – cell. 335 485106 – arghittu@secrp.com
Alessandra Irace – 02 62499991 – cell. 349 2875176 – irace@secrp.com

Le Arti nei Mestieri, i corsi 2018

Da Ufficio Comunicazione Comune di Copparo

Sono aperte le iscrizioni per i laboratori di “Le Arti nei Mestieri – I Mestieri nelle Arti”, terza edizione; corsi gratuiti riservati ai ragazzi di età compresa tra i 14 e i 29 anni, promossi dall’Unione Terre e Fiumi e realizzati con contributo regionale volto al finanziamento di attività creative e proworking. L’edizione 2018 è dedicata all’artigianato, all’utilizzo di materiale riciclato e al riuso creativo e i docenti coinvolti sono tutti giovani artigiani della provincia di Ferrara che, per passione, hanno intrapreso un’attività autonoma, assecondando con professionalità, talenti ed interessi. I laboratori prevedono attività manuali che mirano alla creazione di manufatti, pertanto i posti sono limitati ed è possibile iscriversi fino ad un numero massimo di n.10 persone per laboratorio; la priorità verrà garantita ai residenti dei comuni dell’Unione Terre e Fiumi (Copparo, Berra, Tresigallo, Formignana, Ro).
Nel mese di maggio saranno avviati i seguenti due corsi:
La Cucina Etica, a cura di Giacomo Marletta, gastronomo; quattro incontri teorici si svolgeranno presso la Biblioteca Comunale di Tresigallo e uno pratico presso il Centro di formazione professionale di Cesta; sarà uno studio sul cibo, quale viaggio compie ogni giorno prima di arrivare sulle nostre tavole, i prodotti Km 0, frodi alimentari, IGP, DOP, e l’attività pratica sarò incentrata sull’utilizzo dei prodotti “poveri” in cucina.
Delta Blues e Cigar Box Guitar, a cura di Francesco Benini, liutaio; quattro incontri pratici per costruire il proprio personale strumento musicale a corde con materiali di recupero; gli incontri si terranno presso la Biblioteca Comunale di Formignana.
Altri due laboratori si svolgeranno dopo l’estate, ma è già possibile iscriversi: “Animali con la C – laboratorio di falegnameria creativa” e “Laboratorio sartoriale creativo”.
Per informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere alla Biblioteca Comunale Copparo, 0532 864633, biblioteca@comune.copparo.fe.it

Commemorazione “25 Aprile”

Da Ufficio Comunicazione Comune di Copparo

Nel 73° anniversario della Liberazione, il Comune di Copparo, le Associazioni copparesi e la frazione di Ambrogio S. Apollinare invitano i cittadini alla cerimonia commemorativa del “25 Aprile”. Di seguito il programma.

A Copparo: alle ore 9 la Messa presso la Parrocchia SS. Pietro e Paolo, officiante Don Daniele Panzeri; seguirà la deposizione della Corona d’Alloro alSacrario del Campanile, con esecuzione del “Silenzio”, tromba Piergiorgio Vanzini. Il Corteo d’Onore proseguirà poi alla Casa della Salute per la deposizione delle Corone alla Lapide Alda Costa, alle Lapidi dell’Atrio Comunale e alla Fontana Monumento ai Caduti. Contestualmente la Corale Oreste Marchesi si esibirà nei Canti della Resistenza in piazza della Libertà, dove, alle ore 11.30 si terrà il discorso di Commemorazione a cura del Sindaco Nicola Rossi e di Jacopo Mari, delegato ANPI.

Ad Ambrogio: dalle ore 9, aprirà e sarà inaugurata presso il Centro Multiculturale G. Rodari (ex Scuole Elementari), la mostra “Quella Primavera del ‘45”, alla sua sesta edizione; inaugurazione anche della sede Associazione AdA Archeologi dell’Aria APS, con esposizione permanente di reperti aeronautici e cimeli della Seconda Guerra Mondiale, e di “Gli Orti di Guerra”, cartoline dei territori italiani durante il conflitto per una storia raccontata (Archivio Storico del Comune di Copparo), mostra aperta al pubblico fino alle ore 18. Il programma pomeridiano prevede come consuetudine la formazione e partenza del Corteo d’Onore, alle ore 15.30, dalla Cà Rossa, con sosta presso l’abitazione del bersagliere Dorato, il Saluto alle Lapidi dei Caduti e la Messa alle ex Scuole Elementari, officiante Don Piergiorgio Mancin. Seguiranno i discorsi celebrativi delle Autorità presenti e il lancio di palloncini colorati; è previsto inoltre, alle ore 17.30 circa, il sorvolo degli ultraleggeri A.S.A. Aquilae, Campo Volo Icaro Village di Vigarano Mainarda.

Al termine il ringraziamento e saluto agli Ospiti, con rinfresco offerto da Pro Loco Ambrogio.

TEATRO
Avvocati e manager in scena per una commedia esilarante

Nella vita sono impiegati, manager, avvocati. Poi salgono sul palco e sono comici, istrionici, sorprendentemente coinvolgenti. Sono gli attori della compagnia Teatro21 di Ferrara che sabato sera (21 aprile 2018) hanno portato in scena in sala Estense la loro versione della commedia francese “La cena dei cretini”.

Paolo Garbini nei panni del protagonista con la moglie (Daniela Patroncini) e il medico (Alessandro De Luigi) – foto Valerio Pazzi

La commedia è basata su un’opera teatrale portata in scena per tre anni a Parigi dal regista francese Francis Veber e poi approdata al cinema nel 1998, con il film scritto e diretto dallo stesso Veber che diventa un successo internazionale. Un’ironia basata su una serie di equivoci e di gaffe che si succedono con un ritmo incalzante portato avanti con dialoghi brillanti.

Paolo Garbini nei pani dell’editore protagonista con Alessandro De Luigi nei pani del medico (foto Valerio Pazzi)

Protagonista è l’editore di successo Pierre Brochard, interpretato dal bravo e poliedrico Paolo Garbini. Ogni mercoledì sera il professionista della borghesia parigina organizza una cena con un gruppo di amici, dove ognuno degli invitati deve presentarsi accompagnato da una persona che può essere definita “un perfetto cretino”. E qui entra in scena l’attore Francesco Cositore,  applauditissimo nel ruolo davvero esilarante di ‘cretino’, che via via trascina nel disastro tutte le situazioni e le relazioni che vengono a intrecciarsi nel salotto del fascinoso e sicuro di sè padrone di casa.

Francesco Cositore nei pani del ‘cretino’ con Daniela Patroncini (foto Valerio Pazzi)

La comicità sta proprio in questa inversione sottile dei ruoli, che va espandendosi fino alla nemesi finale, dove il burlato finisce per far piazza pulita di tutte le burle, trascinando in difficoltà ognuno dei personaggi più scaltri e sgamati con una sorta di candore catastrofico.

“Cena dei cretini”: Paolo Garbini con Francesco Cositore e Nicola Ferro (foto Valerio Pazzi)

Pierre ha infatti individuato la sua vittima in François Pignon, interpretato da Cositore, nel ruolo di contabile del ministero delle Finanze con la passione di realizzare modellini di monumenti famosi con i fiammiferi. Un inconveniente blocca in casa Pierre proprio la sera della cena e da lì inizia la sequela di incontri tra amici e familiari di passaggio nel suo salotto, che in una notte rivoluzionano tutti gli equilibri presenti, passati e futuri. Teatro stracolmo in sala Estense, con il pubblico che ha partecipato con grande coinvolgimento e applausi a tutto lo spettacolo. La messa in scena è documentata dalle belle fotografie di Valerio Pazzi. La regia è di Catia Gianisella, aiuto regia Alessandra Alberti, audio Alessandro De Luigi, scenografia di Valentino Guzzinati. (gio.m)

Alessandra Alberti a cui è affidato il commento canoro della “Cena dei cretini” ala sala Estense di Ferrara (foto Valerio Pazzi)
La scena del vino da offrire all’ispettore del fisco col padrone di casa Pierre-Paolo Garbini e l’amico Juste-Nicola Ferro (foto Valerio Pazzi)
L’ispettore del fisco (Giovanni Ricci) accolto dal contabile (Francesco Cositore), Pierre-Paolo Garbini e Juste-Nicola Ferro (foto Valerio Pazzi)
Cena dei cretini – sala Estense, Ferrara: Paolo Garbini, Francesco Cositore e Nicola Ferro (foto Valerio Pazzi)
Sabrina Bordin irrompe nella scena nel ruolo dell’amante scatenata. Alle spalle Francesco Cositore, Nicola Ferro, Paolo Garbini e Giovanni Ricci (foto Valerio Pazzi)
Il cast applauditissimo della “Cena dei cretini” messa in scena dalla compagnia del Teatro21 a Ferrara (foto Valerio Pazzi)

Martedì 24/4 BILL FRISELL e THOMAS MORGAN presentano ‘Small Town’ al Torrione. In collaborazione con Ferrara Musica

Da Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Martedì 24 aprile, ore 21.30
In collaborazione con Ferrara Musica
Bill Frisell & Thomas Morgan ‘Small Town’
Bill Frisell, chitarra
Thomas Morgan, contrabbasso

Martedì 24 aprile, con due concerti di circa 60 minuti, il Jazz Club Ferrara, grazie alla preziosa collaborazione con Ferrara Musica, ospita lo straordinario duo formato dal chitarrista Bill Frisell e dal contrabbassista Thomas Morgan che presenterà l’ultimo ‘Small Town’ edito da ECM.

Martedì 24 aprile, con due concerti di circa 60 minuti – il primo alle 21.30, il secondo alle 23.00 – il Jazz Club Ferrara, grazie alla preziosa collaborazione con Ferrara Musica, ospita lo straordinario duo formato dal chitarrista Bill Frisell e dal contrabbassista Thomas Morgan.
A certi artisti non si può far altro che arrendersi. C’è poco da raccontare, da spiegare. Li si ascolta e li si ama: punto. Senza porre condizioni o veti, senza affannarsi a cercare giustificazioni. Quello che c’è da sapere è tutto lì. E arriva dritto e preciso alla testa e al cuore. Ce lo dimostra il live al mitico Village Vanguard di New York da cui è tratto il recente cd Small Town (ECM Record), capolavoro che ci racconta l’incontro tra due dei più ispirati musicisti della nostra epoca, Bill Frisell e Thomas Morgan.
Bill Frisell (Baltimora, 1951) si è formato alla University of Northern Colorado e alla Berklee School of Music di Boston sotto l’egida del grande Jim Hall. Inizia la carriera da professionista nel 1979 quando Pat Metheny, impossibilitato a partecipare ad una session, lo raccomanda a Manfred Eicher, patron dell’etichetta ECM: il gioco è fatto, Frisell entra a pieno titolo nella scuderia della casa discografica. In Line è il suo primo lavoro in solo.
È in questo periodo che si trasferisce a New York, dove si creano collaborazioni durature, e successivamente a Seattle: il leggendario trio di Paul Motian, Joey Baron, Hank Roberts, John Zorn, Bobby Previte, Tim Berne, Elvis Costello, Suzanne Vega, Ryūichi Sakamoto, Marianne Faithfull, David Sylvian, Dave Holland, Elvin Jones…
Con Unspeakable, Frisell vince nel 2005 il Grammy Award come Best Contemporary Jazz Album. Nel 2016 pubblica When You Wish Upon A Star che contiene brani tratti da celebri colonne sonore, con omaggi a Ennio Morricone e Nino Rota.
Thomas Morgan (Hayward – California, 1981) inizia come violoncellista e all’età di quattordici anni la sua attenzione si rivolge allo studio del contrabbasso. Dopo essersi diplomato alla Manhattan School of Music, dove il suo talento musicale è stato coltivato da Harvie Shwartz e Garry Diall, Morgan ha intrapreso un percorso dal notevole passato e da un futuro ancor più splendente. Ha collaborato con artisti del calibro di David Binney, Steve Coleman, Joey Baron, Paul Motian, Craig Taborn, Mark Feldman, Kenny Werner…
La cena alla carta anticipa il concerto delle 21.30. Per questa serata la biglietteria aprirà eccezionalmente alle 19.00. Info su www.jazzclubferrara.com

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Per informazioni e prenotazione cena 0532 1716739 dalle ore 12:30 alle ore 19:30.

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 25 euro
Ridotto: 20 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al Wine Bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera AccademiKa, per i possessori di un abbonamento annuale Tper, per i possessori di biglietti Italo Treno da/per Ferrara, per i possessori di Jazzit Card e Bologna Jazz Card, per gli alunni e docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, per gli iscritti ad Unife).

Intero + Tessera Endas: 30 euro
Ridotto + Tessera Endas: 25 euro

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.00
Cena a partire dalle ore 19.30
Primo spettacolo: 21.30
Secondo secondo spettacolo: 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com ; press@jazzclubferrara.com
cell. + 39 339 6116217

Marcello Garbato – Ufficio Stampa Ferrara Musica
e-mail: ufficiostampa.teatro@comune.fe.it

Un lungo ponte di primavera ricco di eventi.

Da ufficio stampa Comune di Comacchio

L’inaugurazione della mostra fotografica “Profili di Paese”, curata dal FotoClub Comacchio, ha acceso i riflettori venerdì sera sul primo lungo ponte di primavera, che offre, per coloro che soggiornano sul territorio, un ventaglio ampio e variegato di iniziative ed eventi.

La mostra fotografica, ad ingresso gratuito, è visitabile, sino al 13 maggio prossimo, tanto nelle sale espositive al piano terra di Palazzo Bellini (Via Agatopisto 5), quanto nella suggestiva cornice della pescheria seicentesca (Piazzetta Trepponti).

Sino al 25 aprile prossimo la Manifattura dei Marinati ospiterà la Festa dei Pesci Marinati, con apertura ad orario continuato dalle ore 9.30 alle ore 21.30. Articolato in eventi gastronomici e degustazioni, visite guidate, escursioni, laboratori didattici per bambini, animazione, ricostruzioni storiche, laboratori musicali, iniziative culturali, il ricchissimo programma della festa è consultabile sul sito www.imarinatidicomacchio.it, ma anche sulla pagina Facebook dedicata e sul profilo Facebook comunale. Per tutta la durata della Festa dei Pesci Marinati, l’ingresso alla Manifattura dei Marinati è gratuito.

Il Museo Delta Antico è una tappa d’obbligo per chi trascorre anche solo una giornata nel Delta del Po. La struttura museale dedicata alla storia antica del territorio, attraverso i suoi oltre 2mila reperti esposti, guida il visitatore in un affascinante viaggio dalla preistoria al Medioevo. Il Museo resta aperto dal martedì alla domenica, dalle ore 9.30 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18.30. In occasione della Festa di Liberazione, mercoledì 25 aprile 2018, il museo resterà aperto al pubblico. Durante la Fiera Internazionale del Birdwatching, che porterà lungo l’argine Fattibello di Comacchio oltre 200 espositori da tutto il mondo, il Museo Delta Antico riserverà alcune iniziative speciali ai visitatori. Il 29 ed il 30 aprile prossimi, alle ore 21, sono previste due visite serali guidate. E’ richiesta la prenotazione obbligatoria ai numeri 0533-311316 o 0533-81302.

Al Lido di Spina, Villa Brindisi “Remo Brindisi”, museo di arte contemporanea tra i più importanti al mondo, si appresta a festeggiare, il 25 aprile prossimo, i 100 anni del Maestro con “100 candeline per Remo”, una giornata di arte e di cultura, con visite guidate incluse nel prezzo di ingresso (alle ore 11 e alle ore 16.30), ridotto per tutti a 3 euro. Un’occasione imperdibile per scoprire o riscoprire il museo ed il Maestro Brindisi atraverso la sua arte e le opere firmate dai più grandi esponenti dell’Arte del Novecento. Alle ore 17.45 nel giardino della casa-museo, progettata da Nanda Vigo ed inaugurata nel 1973, si svolgerà un aperitivo, aperto gratuitamente a tutti. La prenotazione è obbligatoria al numero: 0533-314154.

In centro storico il 25 aprile sarà attraversato dal corteo delle Autorità, accompagnato dalla Banda di Cona, per celebrare la Festa di Liberazione con alcuni momenti istituzionali, a partire dall’alzabandiera, alle ore 9.30 davanti alla Torre dell’Orologio. Saranno presenti anche coloro che daranno vita alla XXXI edizione della Ciclodelta della Libertà, pedalata non competitiva, alla scoperta dei luoghi simbolo della Resistenza comacchiese. Quest’anno l’itinerario si snoderà lungo l’argine di valle, che da Stazione Foce permette di raggiungere l’antico Casone di Donnabona. In centro storico invece, dopo la deposizione di corone ai martiri della Resistenza, il corteo si soffermerà in Piazza Folegatti (ore 11) per i discorsi celebrativi.

Il 25 aprile sarà allietato, al Lido degli Estensi, dalla manifestazione “I mitici anni ’50”, promossa dall’associazione Noi che ci crediamo ancora ed organizzata da Paola Abile. Una rassegna di 500 del “Car Club 500 Occhiobello”, del Gruppo Fiat la Ciliegia Modena, delle Vespe Club Occhiobello, faranno calare l’atmosfera di un’epoca intramontabile, evocata anche dai costumi e dalla musica. Si ballerà, in viale Carducci, a passo di Boogie, Rock ‘n’ Roll e Swing.

Il primo lungo ponte di primavera, poi cederà il passo a quello del 1° maggio, con il ritorno della Fiera Internazionale del Birdwatching e del Turismo naturalistico (dal 28 aprile al 1° maggio) e con un ospite d’eccezione, Antonello Venditti, nella sua qualità di Ambasciatore della riserva della biosfera Mab Unesco Delta del Po. Il celebre cantautore romano parteciperà al convegno dal tema “Quando la storia diventa MAB. Il fascino sostenibile della Natura”, in programma il 30 aprile, alle ore 15, in Piazzetta Trepponti.

Dal 4 al 6 maggio prossimi la seconda edizione della rassegna letteraria NERO LAGUNA, trasformerà il centro storico di Comacchio nella roccaforte della narrativa gialla e noir con i più grandi interpreti del mistero, con la fiera dell’editoria di settore, nonchè con mille iniziative collaterali.

Informazioni ed aggiornamenti sul portale turistico www.ferrarainfo.com, su quello del Comune di Comacchio, www.comune.comune.comacchio.fe.it e sul sito www.primaveraslow.it, nonchè sui profili Facebook dedicati ai singoli eventi.

DIARIO IN PUBBLICO
Il ciuco e il poeta

Una settimana strepitosa divisa, o meglio dilaniata, tra esperienze socio-politiche indegne e straordinari momenti culturali.
Tra le prime il tentativo di formare un governo attraverso inciuci che diventano ‘inciucci’ cioè banali e quasi disgustosi tentativi di inciuciarsi che sono condotti da in-ciucci. Tutti sanno nel linguaggio popolare chi sono i ciucci cioè i ciuchi. Quindi un significato da applicarsi al termine è: ‘sostantivo maschile Asino (anche come simbolo dell’ignoranza). Voce imitativa, vedi ciuco. metà sec. XVIII’.
Così i ciuchi per inciuciarsi e lappare in questo modo il latte democratico ottengono una vittoria strepitosa quando esce la sentenza del complotto mafia-stato e viene ribadita la condanna a Dell’Utri, vale a dire allo stesso B. Figurarsi il buon Salvini che fino allora difendeva la verità dei ciuchi e che ora si trova con le mani libere, ma in completa balìa del M5stelle. Così ridendo e scherzando passano sotto gli occhi le nefandezze provocate dalla ‘inciuccità’ a cui ormai tutti sono fatalmente asserviti come un basto addosso ai ciuchi.

Insegnanti dileggiati e asserviti da una violenza giovanile così profondamente radicata da avere solo una spiegazione: l’ignoranza non solo loro, ma dei genitori e anche delle deboli difese che la scuola, un altro e fondamentale basto dei ciuchi, non sa più opporre in maniera decente alla schifezza in cui razzola e s’imputridisce l’universo giovanile. Perfino il buon Michele Serra, stimato compagno di idee, si lascia sfuggire strafalcioni tra scuole per classi sociali alte e scuole da poveri in una sua ‘Amaca’ tutta da dimenticare.
E in città il bullismo colpisce la così detta scuola bene. Una bambina deve trasferirsi per le offese subite, si gettano nei cessi i giubbotti dei compagni tra il colpevolissimo stupore dei genitori.

Sui giornali si legge che a Monfalcone retto da una amministrazione leghista gli operai del cantiere che permette alla città un alto tenore di vita invadono il centro con le tute e siccome tra loro ci sono molti ‘negri’ costoro puzzano. Perché non si fanno la doccia in cantiere? Ci si domanda. Perché la doccia costa, a farla in cantiere, un euro, per cui si va a raggiungere la famiglia in centro con ancora addosso la tuta da lavoro sporca. Per contrapasso si toglie la pedonalizzazione alla via ‘elegante’, si tolgono le panchine per evitare soste indesiderate, non si fa più il parco in centro in cui – non sia mai! – potrebbero giocare i figli di un troppo indesiderato melting people.
Traggo le informazioni da ‘La repubblica’, che non sembra sia stata finora querelata dall’amministrazione della città.

Eppure in questo mondo ignorante la nostra città sforna eventi di altissima qualità che, come al solito, s’infoltiscono in un precipitare di perle culturali che tolgono il fiato e non lasciano tempo alla riflessione. Non c’è tempo per degustare le mirabilia: sotto un altro. E tra raffinatissimi ‘eventi’ degni di capitali nordiche ecco la sagra della birra acida (chissà cosa vuol dire), le vulandre, i banchetti e i palchetti e l’apertura di un altro segmento del parco dedicato ad Abbado a cui veramente mi è dispiaciuto, causa Ariosto, rinunciare ad assistere.
Una vera joie de vivre.
Arriva in città ospite del Meis e della sua solerte direttrice Simonetta della Seta nonché del presidente Dario Disegni il grande regista israeliano Amos Gitai onusto di premi. Dal suo profilo si apprende che: “Il padre di Amos Gitai era un ebreo tedesco, architetto del Bauhaus, fuggito dalla Germania nazista nel 1934; sua madre era nata nella Palestina britannica da genitori di origine russa immigrati all’inizio del secolo. Gitai partecipa come riservista alla guerra del Kippur del 1973, nel corso della quale sopravvive all’abbattimento dell’elicottero su cui viaggiava. Proprio durante i voli in elicottero perfeziona la qualità delle sue riprese con la Super 8”.

Il suo atteggiamento critico verso la politica israeliana gli procura una dura contestazione che lo induce a trasferirsi a Parigi per poi recentemente far ritorno in Israele. La complessità del suo lavoro, anzi dei suoi molteplici interessi, tra cui spiccano quello di regista e architetto, lo induce a interessarsi a un progetto che gli sottopone la grande attrice Isabelle Huppert: quello che si riferisce alla possibile realizzazione di un film su di una straordinaria personalità quale Doña Gracia Nasi, la donna d’affari rinascimentale che scelse la città estense per tornare alla propria cultura madre, l’ebraismo. Sarebbe troppo lungo ripercorrerne la vita. Basti qui ricordare come la sua qualità di banchiere del duca Ercole venne ricompensata con il dono di palazzo Magnanini ora Roverella, ultima opera di Biagio Rossetti. Poi la potenza della signora si estese all’area mediterranea fino a diventare banchiere di Solimano il magnifico a Istanbul e concludersi con il suo trasferimento finale sul Lago di Tiberiade nella terra promessa. Il caso e le pieghe della storia hanno voluto che la vita di Gracia Nasi venisse raccontata in un libro fondamentale pubblicato da Olschki, ‘La nazione ebraica spagnola e portoghese di Ferrara’ di Aron di Leone Leoni, a cui demmo rilievo e pubblicità l’amico carissimo Paolo Ravenna e chi scrive, allora presidente dell’Istituto di Studi Rinascimentali, L’incontro con il regista e la possibilità che, attraverso l’illustrazione dei luoghi deputati di Ferrara, possa concludersi in molte riprese nella città e non solo nello studio di Cinecittà si è concluso con la proiezione di un magnifico film di Gitai, ‘Tsili’, tratto da un racconto di Appenfeld, il grandissimo scrittore israeliano a cui si riferiscono i protagonisti di questa storia ebrea e ferrarese, Amos Gitai e il suo amico Alain Elkann.

Non passano 24 ore ed ecco che sono chiamato a testimoniare sulla conoscenza del nostro Leopoldo Cicognara del filosofo Kant e della sua idea di sublime. Dici niente! Approdo a Venezia in una giornata a dir poco memorabile e lì incontro all’Accademia amici e colleghi tra cui Sergio Givone il grande estetologo che tiene una conferenza sul concetto d’infinito in Leopardi e nel pittore Friederich. Appare in luce nuova la qualità di conoscitore del conte ferrarese Cicognara negli anni neoclassici primo presidente dell’Accademia di Venezia.

Grande attesa poi per la rappresentazione teatrale di uno dei capolavori della musica barocca al Tetro comunale, ‘Esther’ di Georg Friederich Haendel. Una lotta con un gigante e con uno dei testi più difficili da eseguire. Eppure la sfida è stata vinta in quanto dopo un primo tempo un po’ deboluccio nella seconda parte si è assistito a una straordinaria performance attribuibile soprattutto a Marco Bellussi – regista – e al coro dell’Accademia dello Spirito Santo di Ferrara diretto da Francesco Pinamonti. Ancora una battaglia vinta e dalla politica del Teatro comunale Abbado e dalle nostre forze culturali

Infine ieri l’apertura della mostra dei cimeli ariosteschi alla Biblioteca Ariostea alla presenza della presidente delle celebrazioni per il centenario Lina Bolzoni della Scuola Normale di Pisa, organizzata dal valentissimo direttore (purtroppo ancora per poco) Spinelli e dalla sua bravissima collaboratrice Mirna Bonazza. La sala era al completo e non a caso il titolo della mostra dava ragione all’eternità nella storia, direbbe Foscolo! Quel che mi ha impressionato era la gente, tanta, e una bambina, Anna, di 5 anni, figlia di un relatore a suo agio con l’Ariosto, che ha resistito per due ore ai discorsi dei relatori. Alla fine le ho fatto un sacco di ‘facce’ per premiarla della sua costanza. E Ariosto+bimba è stato un mix meraviglioso.
Così il titolo della mostra ‘Ariosto per sempre Ariosto’ era ed è indicatissimo soprattutto nell’asserzione mediana: per sempre.

Il grande cinema del grandissimo Bernie Gripplestone

Ci sono giorni in cui mi ritrovo a pensare: ma che magia è il cinema?
Se non fosse per il cinema ora non sarei dove sono: seduto, in un luogo segreto, mezzo morto dopo aver mangiato mezzo chilo di spaghetti al pomodoro in una sola botta, direttamente dalla pentola.
Adesso capisco a cosa si è ispirato l’Albertone Nazionale quella volta.
Ma adesso basta divagare, torniamo alla grande magia della settima arte, lì, del cinema.
In questi giorni ho finalmente capito come funziona, questa cosa, il cinema.
Non mi addentrerò troppo nei dettagli di questo mio aver visto il cinema da molto vicino, mi limiterò a dire: il cinema – come sospettavo – è una roba bella faticosa.
Come disse il protagonista di un grande pezzo di grande cinema: ci sono un sacco di input e di output.
E adesso non sarò mai più in grado di guardare un film con la leggerezza che avevo un tempo.
Ora come ora ci riuscirei – forse – solo con ‘Quarto Potere’, il film che più di tutti, per me, è – da sempre – sinonimo di leggerezza e gusto.
Ma il cinema, purtroppo, troppo spesso, non è sinonimo di leggerezza e gusto.
Dirò una cosa per alcuni forse dolorosa ma: il più delle volte il cinema somiglia ad Arrigo Sacchi.
Altre volte somiglia più a Corrado Mantoni.
Altre volte volte ancora invece, somiglia più a Carlo Ponzi.
Ma per fortuna, certe volte, somiglia solo a una persona: il grandissimo Bernie Gripplestone.
E a questo punto non posso fare a meno di chiudere questa mia riflessione con un pezzo che cade davvero a fagiolo.

The Rise And Fall Of Bernie Gripplestone (The Rats, 1967)

Tracce d’arte sui muri della città

di Francesca Ambrosecchia

Arte o scarabocchi che rovinano l’assetto urbano?
Due visioni in netta contrapposizione, entrambe riguardanti i graffiti. Dal disegno o scritta più o meno grande e complessa, alla semplice firma dell’artista, diffusa e riconoscibile come un vero e proprio marchio distintivo.
Sono i murales ovvero i “disegni su muro” che invadono le città: palazzi abbandonati e non, muretti, vagoni dei treni, interni delle metropolitane e così via. Ma gli spazi urbani occupati da queste espressioni hanno un particolare significato o è tutto lasciato al caso?
Sicuramente il graffitismo non nasce per caso. Questo movimento si sviluppa rapidamente negli anni ’70 a New York: i giovani vogliono dare una scossa a un sistema economico e sociale sempre più veloce e complesso che sembra lasciarli indietro. Vogliono farsi riconoscere, diventare parte integrante anche della conformazione fisica della città.
Ancora oggi si sente questa esigenza di emergere e di lasciare una traccia indelebile?

Il potere dell’arte

di Francesca Ambrosecchia

L’arte comprende diverse modalità di realizzazione, con le quali può operare in diversi contesti. Non troviamo arte solamente all’interno dei musei e dei teatri ma anche in luoghi che ne sono meno rappresentativi, come le strade, le stazioni e altri contesti socio-urbani.
Anche l’arte può contribuire al cambiamento di un luogo, alla sua evoluzione, alla sua rimessa in discussione. L’arte è trasmissione di messaggi: può aprire le menti, suscitare sentimenti ed emozioni più o meno intense e anche portare alla partecipazione di intere comunità a seconda dei progetti che vengono realizzati.

“L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”
Paul Klee

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…