Skip to main content

Mese: Maggio 2018

Comunicato Regione: Lavoro

Obiettivo: più sicurezza e lotta a infortuni, la Regione riunisce il Patto: più controlli, coordinamento e competenze dirette con la maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna

Bonaccini: “Battaglia di civiltà, pronti a fare tutto ciò che serve”. Patrizio Bianchi: “Risorse dedicate per progetti speciali”. Presenti al tavolo, oltre a tutte le parti sociali, il prefetto di Bologna, Matteo Piantedosi, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Carlo Dall’Oppio, Davide Venturi dell’Ispettorato del Lavoro, Rosa De Simone di Inps regionale, Maurizio Mazzetti di Inail Emilia-Romagna

Bologna – Aumentare la vigilanza e i controlli nei luoghi di lavoro. Rafforzare il coordinamento tra tutte le istituzioni competenti e le organizzazioni sindacali e datoriali, rendendo più frequenti gli incontri del Comitato regionale di Coordinamento della pubblica amministrazione. Ancora: maggiori risorse perla formazione specifica. E più competenze dirette alla Regione, sulla base della pre-intesa firmata con il Governo relativa alla richiesta di maggiore autonomia per l‘Emilia-Romagna, sulla base dell’articolo 116 della Costituzione.

Con l’obiettivo di ridurre drasticamente infortuni e morti sul lavoro, nel pomeriggio, a Bologna, la Regione ha convocato una riunione straordinaria del Patto per il Lavoro sulla sicurezza, con il presidente Stefano Bonaccini, gli assessori al Lavoro, Patrizio Bianchi, alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, e all’Agricoltura, Simona Caselli. All’incontro, oltre ai firmatari del Patto (sindacati e imprese, enti locali, organizzazioni economiche, università, associazioni del terzo settore) erano presenti il prefetto di Bologna, Matteo Piantedosi, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Carlo Dall’Oppio, Davide Venturi dell’Ispettorato del Lavoro, Rosa De Simone di Inps regionale, Maurizio Mazzetti di Inail Emilia-Romagna.

“La sicurezza sul lavoro è una battaglia di civiltà, dobbiamo mettere nel mirino le morti e gli infortuni sul lavoro, che non sono più accettabili- ha affermato Bonaccini-. Siamo disponibili a fare tutto ciò che serve per diminuire gli incidenti. Il processo di autonomia ci darà maggiori competenze, ma fin da subito lavoreremo in Conferenza delle Regioni per arrivare ad un protocollo comune entro l’anno”.
“Il tavolo del Patto ha la qualità del lavoro come punto di riferimento e la sicurezza è il punto fondamentale della qualità- ha sottolineato l’assessore Patrizio Bianchi-. Dobbiamo trovare gli strumenti per generare una situazione diffusa di sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso il coordinamento degli interventi, con la formazione specifica ai responsabili della sicurezza sul lavoro e usando risorse dedicate per progetti speciali”.

Nel 2017 quasi 20mila aziende controllate

In Emilia-Romagna si è fissato lo standard dei controlli effettuati dalle Aziende Usl al 9% delle aziende attive, quando a livello nazionale l’indicatore minimo stabilito è del 5%.
Nel 2017 sono state 19.879 le aziende controllate. L’indice di violazione nei diversi comparti, cioè la percentuale delle aziende risultate irregolari sul totale selle aziende ispezionate nel 2017, è del 12,5% (era al 17,9% nel 2010).
Nel comparto edile sono state 12.357 le aziende controllate: l’indice di violazione è passato dal 38,7% del 2010 al 19,6% del 2017. In agricoltura sono state 1.013 e l’indice di violazione è passato dal 21,5% del 2010 al 19,1% del 2017.

“L’agricoltura paga ancora un tributo troppo alto, non dobbiamo abbassare la guardia- ha detto l’assessore Caselli-. Dobbiamo aumentare i controlli, ma anche la formazione soprattutto per l’uso dei macchinari e in particolare delle trattrici”.
Secondo l’assessore Venturi, “un passo avanti si impone, sviluppando ulteriori pianificazioni condivise, sul modello del Piano Amianto, e rafforzando le capacità di approfondimento delle cause degli eventi più importanti, perché il lavoro e la salute sono entrambi diritti che ci vedono impegnati in prima linea”. / BM

In allegato, una scheda sulle competenze relative alla sorveglianza e una foto dellla riunione di oggi sul Patto per il lavoro. Al centro il presidente Bonaccini con il prefetto Piantedosi, a sinistra l’assessore Patrizio Bianchi e a destra l’assessore Venturi

Le competenze sulla vigilanza

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

Festa della Repubblica

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione del 2 giugno giornata celebrativa nazionale, istituita per ricordare la nascita della nostra Repubblica, intende sottolineare l’importanza della divulgazione dell’evento all’interno delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.
A tal proposito è fondamentale interessare e sensibilizzare le nuove generazioni intorno alle tematiche dell’identità nazionale partendo dalle radici storiche quali la liberazione dell’Italia dall’occupazione tedesca e l’esigenza dei cittadini di ricostruire un processo democratico che portasse alla definizione di un nuovo assetto di Stato concretizzato il 2 e il 3 giugno del 1946 con il primo referendum a suffragio universale della storia che sancì la nascita della Repubblica. Al contempo furono eletti i membri dell’Assemblea Costituente con il compito di redigere la nuova Carta costituzionale oltre che votare la fiducia al governo, approvare le leggi di bilancio e ratificare i trattati internazionali.
Per velocizzare i lavori fu istituita la commissione per la Costituzione cosiddetta commissione dei 75, rispettando la composizione dell’assemblea.
Gli uomini e le donne che ne fecero parte lavorarono non per immediati e particolari riscontri ma con un’ottica di lungo periodo per il bene della nazione. I valori e il valore delle persone che vi parteciparono sono tutt’oggi evidenti e apprezzati come anche lo sforzo d’intesa fatto per realizzare la Costituzione definito anche “compromesso costituzionale” frutto di un dibattito politico aperto e di reciproche rinunce e vittorie. Una importante vittoria fu anche la rappresentanza femminile all’interno della commissione 75, dove ben 5 membri di sesso femminile per la prima volta nella storia d’Italia poterono confrontarsi al pari con gli uomini su tematiche di fondamentale importanza per il futuro della nazione.  
Soffermandosi poi adeguatamente sul ruolo centrale che la scuola svolge nella formazione delle nuove generazioni di cittadini nell’educazione e la conoscenza, nell’integrazione e nel senso di appartenenza nazionale, nell’impegno proattivo allo sviluppo e all’avanzamento della nazione. A tal proposito si incentiva, in questi ultimi giorni di scuola, l’approccio multidisciplinare alla creazione di dibattiti, laboratori e altre forme di approfondimento sui valori e simboli repubblicani, sulla tematica voto femminile e sulla riappacificazione dei partiti per il bene della nazione, tematica quanto mai attuale visto gli episodi di cronaca politica di questi giorni.
Anche il mondo della scuola attento spettatore del dibattito pubblico invita i principali partiti a prendere a modello i fondatori della nostra repubblica al fine di giungere al più presto ad un clima di distensione nazionale, fondamentale per la convivenza civile.
Auspichiamo che in occasione di questa ricorrenza scuola e famiglie collaborino per sviluppare nei giovani cittadini dello Stato un senso di appartenenza intorno a comuni valori costituzionali di inclusione e tolleranza partendo dalla lettura dell’art. 1 della Costituzione.

Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

“La storia di Sant’Agostino: nascita e decadenza”

“La storia di Sant’Agostino: nascita e decadenza” sarà il tema del prossimo incontro-conferenza promosso a Comacchio dall’associazione culturale La città invisibile. Sulla tormentata storia del complesso architettonico si concentrerà la relazione del prof. Aniello Zamboni, autore del volume “Una chiesa, un convento, un forte. Un edificio: il complesso architettonico dei Santi Mauro e Agostino a Comacchio”.
L’incontro, secondo appuntamento della neonata associazione, si terrà venerdi 1 Giugno, alle 17.30 presso il Centro Laguna (via Spina 34, Comacchio).
Per l’occasione saranno analizzate le plurime trasformazioni avvenute, con i supporto di immagini, tavole e foto che le testimoniano.
Per info: invisibileaps@gmail.com – Facebook: Associazione La Città Invisibile

“Diritto dell’immigrazione e reati culturalmente orientati”

L’iniziativa organizzata dall’Associazione Italiana Giovani Avvocati (A.I.G.A.) Sezione di Ferrara, di concerto con il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, consiste in un ciclo di incontri gratuiti e aperti alla cittadinanza che ha come scopo quello di avvicinare tematiche giuridiche ai cittadini.

Il primo incontro: “Diritto dell’immigrazione e reati culturalmente orientati” sarà giovedì 31 maggio, dalle 17 alle 19, al Museo del Risorgimento e della Resistenza.

8° MUSIC EMERGENCY A FERRARA

Ferrara – Music Emergency torna per l’ottava edizione. Lo spettacolo musicale benefico, dedicato al sostegno delle Sezioni ferraresi dell’AIL (Associazione Italiana Leucemie Linfomi e Mieloma) e ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo), si terrà giovedì 31 maggio, dalle 18 alle 24, a Palazzo Roverella in corso Giovecca 47 a Ferrara. L’iniziativa nasce da un’idea di Andrea Bertelli, Francesco Ferrari e Alessandro Quaglio con il supporto dei migliori dj e buffet offerto dalla Bottega del Pane. Ingresso 10 euro comprensivo di un drink. L’intero ricavato sarà devoluto alle associazioni AIL e ADMO.

turismo-italia

Turismo: ripartire dall’accoglienza

Il tema dell’ospitalità nell’esperienza turistica assume oggi più che mai un’importanza strategica e la sua centralità diventa essenza stessa del fare turismo di qualità. Secondo il Rapporto Istat del 30 ottobre 2017, l’Italia rimane il terzo Paese dell’Ue per presenze negli esercizi ricettivi, dopo Spagna e Francia, con quota del 14% sul totale dei paesi dell’Unione. Italia, Spagna, Francia e Germania insieme coprono la metà (57.4%) delle presenze turistiche europee. Nel nostro paese si sono registrati 203,5 milioni di turisti residenti in Italia e 199,4 milioni di non residenti.
Cifre importanti per una nazione come la nostra, a vocazione turistica da sempre, dove la diversificazione dell’offerta spazia dalle città d’arte e cultura, al turismo di montagna, balneare e lacustre. Occorre però ammettere onestamente che in Italia, in generale, c’è ancora poca attenzione alle modalità dell’accoglienza: preferiamo pensare che i siti artistici e culturali, il patrimonio naturalistico e le apprezzatissime tradizioni gastronomiche esauriscano, fini a se stessi, le aspettative del turista, dimenticando che non è importante solo ciò che offriamo, ma anche e soprattutto come lo facciamo. Ed è proprio qui che nasce la necessità di assumere e fare proprie le buone pratiche per affrontare adeguatamente l’ospitalità.

L’accoglienza va coltivata, curata, mantenuta attraverso formazione, innovazione e sensibilizzazione. Cortesia, preparazione, empatia nel rapporto con l’ospite costituiscono ciò che fa la differenza nello sviluppo e nella caratterizzazione di una destinazione, nella scelta di una località, nella promozione di un nome nel vasto panorama delle offerte turistiche. Si assiste spesso, anche nei territori che vantano la più solida tradizione turistica, a comportamenti poco accoglienti o addirittura velatamente ostili per innumerevoli, anche se a volte apparentemente giustificabili ragioni, che sicuramente non creano un clima di distensione, positività e benessere che l’ospite si attenderebbe. E’ altrettanto vero che il processo dell’accoglienza riguarda tutti: operatori del settore, residenti e turisti ciascuno dei quali, nel proprio ruolo, dovrebbe contribuire alla valorizzazione del territorio attraverso i giusti e ragionevoli comportamenti, raggiungendo un apprezzabile grado di soddisfazione e consenso. Il passaparola e le esperienze precedenti di chi ha frequentato una meta turistica particolare, stimolano altri a percorrere la stessa esperienza per curiosità, per rassicurazione, per fiducia, a volte per emulazione e quindi la qualità dell’accoglienza stessa diventa marketing, un marketing meno costoso e non meno efficace di quelle azioni esterne che vengono privilegiate, come fiere, campagne pubblicitarie, vetrine sul web.

L’accoglienza passa attraverso il rapporto umano diretto ed ecco che capacità di osservazione, ascolto, creatività ed empatia rendono possibile l’incontro vero tra turista ed ospitante, un legame che potrà portare col tempo alla fidelizzazione col territorio e i suoi abitanti. Un turismo quindi, che si occupi di persone e non di merci, che si identifichi come opportunità per tutti di costruire relazioni e crescita comune e non come mera transazione economica, seppure aspetto importante; un turismo a misura d’uomo con tutti i suoi bisogni. E, mi piace pensare, un turismo come porta di accesso al Mondo, che contribuisca al superamento di miopie e ristrettezze di vedute e aspiri alla continua esplorazione e conoscenza.

Comunicato Regione: Territorio

La Regione a fianco dei Comuni e delle unioni di Comuni impegnati a redigere i nuovi Piani urbanistici generali. Al via un bando da 1,8 milioni di euro

L’assessore Donini: “Fare insieme conviene, in particolare se si è più piccoli: nei nuovi Piani urbanistici premiate le Unioni dei Comuni e quelli di piccole dimensioni”. Le amministrazioni avranno tempo fino al 15 ottobre 2018 per presentare domanda

Bologna – I Comuni potranno avere un contributo regionale pari al 70% della spesa per la redazione dei Piani urbanistici generali comunali (Pug), previsti dalla nuova legge regionale del governo del territorio approvata nel 2017 ed entrata in vigore il 1^ gennaio 2018.
Lo prevede il bando regionale approvato dalla Giunta, che mette a disposizione un milione 800 mila euro. I Comuni hanno tempo fino al 15 ottobre 2018 per presentare la domanda, che dovrà contenere un cronoprogramma con le tempistiche e la programmazione finanziaria delle attività per la formazione del Piano.

Il bando ha l’obiettivo di sostenere nel periodo di transizione 2017-2020 l’adeguamento della pianificazione comunale generale, come previsto dalla legge regionale 24/2017 che disciplina la tutela e l’uso del territorio.

Il sostegno ai Comuni nella fase di redazione dei Piani è una delle azioni previste dalla nuova legge regionale urbanistica. Nella graduatoria saranno favoriti i piani redatti dalle Unioni dei Comuni, quelli elaborati in forma intercomunale, dalle fusioni dei Comuni e in ultima battuta quelli dei Comuni singoli.

“Il Piano unico comunale è uno degli strumenti di semplificazione e innovazione della nuova legge che ha, tra gli obiettivi principali, il consumo zero di suolo- ha commentato l’assessore regionale alla Programmazione territoriale e infrastrutture, Raffaele Donini-. Dobbiamo pensare sempre più a uno sviluppo competitivo e sostenibile dal punto di vista ambientale, che punti alla riqualificazione del territorio, a migliorare quanto già è stato costruito. E questo bando premierà anche il ‘fare insieme’ dei Comuni, perché solo col lavoro di squadra potremo raggiungere uno sviluppo armonico delle nostre città da Piacenza a Rimini”.

Il Piano urbanistico unico generale, Pug, è il nuovo strumento individuato dalla legge 24 per la programmazione e le pianificazioni di tutto il territorio comunale, in sostituzione del piano strutturale (in sigla Psc) e del regolamento urbanistico (Rue). I Pug saranno attuati attraverso accordi operativi, che regoleranno nel dettaglio gli interventi da realizzare. Gli Enti locali, che si dovranno dotare di uffici di piano per svolgere le funzioni in materia di governo del territorio, avranno tre anni dal 1^ gennaio 2018 per avviare i procedimenti di approvazione e due anni per concluderli.

La domanda per partecipare al bando va trasmessa alla Regione con posta certificata all’indirizzo urbapae@postacert.regione.emilia-romagna.it

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

Ad ottobre 2018 torna la III edizione del Master erogato in lingua inglese che forma esperti del colore.

30 i posti disponibili, 3 le borse di studio finanziate dall’Associazione Italiana Colore e da Konika-Minolta oltre a 4 agevolazioni economiche del 25%.

Avvio: ottobre 2018
Master in lingua inglese
www.polidesign.net/colordesign

POLI.design in collaborazione con l’Associazione Italiana Colore, lancia la III edizione del Master internazionale Color Design & Technology: un unicum nel panorama formativo di settore per rispondere alla crescente richiesta di designer capaci di sfruttare le potenzialità del colore inteso come mezzo tecnico, espressivo e progettuale.

Il percorso fornisce gli strumenti per gestire le problematiche tecnologiche e progettuali legate all’uso del colore in diversi ambiti professionali. Dal design del prodotto industriale all’architettura di interni, dal progetto degli spazi urbani alla comunicazione, senza tralasciare moda e spettacolo.

La didattica, basata su un mix di preparazione teorica e applicazione pratica, è strutturata in dieci moduli tematici. I primi quattro, coordinati dall’Associazione Italiana Colore, sono dedicati all’acquisizione di skill tecniche legate a discipline quali fisica, ottica, colorimetria, chimica, psicologia, percezione.

I successivi cinque moduli, strutturati come project work, mirano a collaudare le competenze degli allievi in altrettanti contesti di progettazione: gli interni, gli esterni, i prodotti industriali, la comunicazione visiva e la moda.

Completano il percorso una fase di empowerment, pensata per preparare gli studenti al successivo inserimento lavorativo e lo stage previsto al termine della didattica. I neo Color Consultant potranno infatti potenziare le proprie abilità collaborando con studi professionali e aziende che si occupano di colore nei diversi ambiti del design.

Rilevante a tal proposito il collegamento diretto al mondo delle imprese di settore che hanno da subito riconosciuto l’unicità e l’innovazione del percorso formativo. Konica Minolta, Oikos, Create, Ceramica Vogue, Materis, Ncs Natural Colour System, Clariant, Missoni, Boero Group, Max Meyer, X-Rite Pantone, Mantero, Barco, Barbieri, Elementi Moda, Fontegrafica, Lechler, sono solo alcune delle realtà che hanno patrocinato o collaborato con il Master nelle precedenti due edizioni.

Le iscrizioni sono aperte, l’avvio delle lezioni è previsto per ottobre 2018.

Grazie al contributo del Gruppo del Colore – Associazione Italiana Colore, sono disponibili 3 borse di studio del valore di 3.500€, di cui una finanziata da Konica Minolta, oltre a 4 agevolazioni economiche del 25% che verranno assegnate, fino al loro esaurimento, in ordine temporale di iscrizione dei candidati.

Il Master, erogato interamente in lingua inglese, è riservato a candidati in possesso di Diploma universitario o Laurea V.O., Laurea o Laurea Specialistica/Magistrale N.O. in Scienze, Ingegneria, Architettura, Disegno Industriale (o titoli equivalenti a termini di legge), oppure in altre discipline, qualora la formazione prevista possa fornire una significativa integrazione alla preparazione pregressa. Per i candidati stranieri saranno considerati titoli di studio equivalenti nei rispettivi ordinamenti di studi.

Il master è a numero chiuso ed è riservato a un massimo di 30 studenti.

Politecnico di Milano QS Rankings 2018: 1° in Italia, 2° in Europa e 5° al mondo nella categoria Art & Design.

Deadline chiusura iscrizioni: 30 Agosto 2018.

Per informazioni sulla didattica, sulle modalità di iscrizione e sulle agevolazioni economiche disponibili, si prega di contattare l’Ufficio Formazione di POLI.design: +39 02 2399 5911 formazione@polidesign.net
Image

Press Contact
Ufficio Comunicazione POLI.design

Legge Emilia Romagna: domani al Tar udienza sulla mappatura dei luoghi sensibili

ROMA – È in programma domani davanti al Tar Emilia Romagna la camera di consiglio sulla mappatura dei luoghi sensibili del Comune di Imola, e sulla collocazione delle sale da gioco ad almeno 500 metri di distanza. È quanto si legge in una nota dell’associazione Astro. Il ricorso che tratterà l’avvocato Filippo Boccioletti, si legge, «attiene alla prima domanda cautelare dedicata a un provvedimento di chiusura di una sala dedicata insediata nel Comune di Imola.

Il provvedimento comunale è stato emanato dall’Amministrazione locale in seguito alla mappatura dei cd luoghi sensibili e in conseguenza dell’ubicazione dell’esercizio ad una asserita distanza inferiore ai 500 dai “presunti” luoghi sensibili». Nel ricorso vengono sollevate censure verso «l’operato della pubblica amministrazione che ha voluto espungere, in modo definitivo dal territorio comunale, il gioco lecito, senza indicare luoghi alternativi in cui trasferire l’attività, senza illustrare i criteri seguiti nell’esercizio dell’azione amministrativa ed in palese violazione delle direttive fissate nell’intesa della Conferenza Unificata». LL/Agipro

Da Agipro s.r.l.

Per Forza Italia uscire dallo stallo non significa abbandonare l’Europa

Situazione quantomeno caotica quella che si è creata in questi ultimi mesi, dal post voto, al mancato Governo-Conte, fino all’incarico a Cottarelli che difficilmente raccoglierà una maggioranza in grado di sostenerlo, prospettandosi così un’altra consultazione elettorale dopo l‘estate.
In tutto questo è bene chiarire il ruolo di Forza Italia che da subito si è posta in maniera critica verso un’alleanza, quella Lega – M5S, estranea agli schieramenti elettorali. Partiti contraddistinti da valori e programmi ben diversi, come emerso in modo palese dalla confusione dei documenti programmatici presentati, unitamente a un premier designato non eletto e dal cv poco convincente.
Non siamo tra quelli che invocano l’impeachment per il Presidente della Repubblica, ma pure ci saremmo aspettati un comportamento diverso da Mattarella nella fase precedente al pesante veto su Savona.
L’unica strada che non è stata percorsa è stata quella di un incarico a un esponente del Centro Destra, anche lo stesso Salvini, per poter trovare in Parlamento i voti necessari, a fronte della maggioranza relativa che gli Italiani hanno affidato alla coalizione.
Conseguentemente lascia alquanto perplessi che, a poche ore dall’incarico, Cottarelli abbia già pronta la lista dei ministri da presentare al Colle, come se fosse una soluzione tenuta in caldo già da un po’.
Forza Italia, quale forza centrista e liberale, si ritiene perno della coalizione di Centro Destra, ancora di più ora che è caduta ogni ingiusta barriera nei confronti del Presidente Berlusconi.
Dopo i fallimenti di Letta-Renzi-Gentiloni, l’improvvisazione del M5S, consideriamo quello di Centro Destra l’unico schieramento credibile in grado di risollevare le sorti di un Paese sempre più in balia dell’instabilità e della confusione istituzionale.
Lo diciamo ora, come lo abbiamo sostenuto prima e dopo le elezioni: poniamo la massima attenzione alla tutela dei risparmiatori e delle imprese italiane, così come la permanenza nell’area Euro. Puntare i piedi a Bruxelles per i nostri diritti, così come vogliamo fare, non significa abbandonare un progetto nel quale continuiamo a credere malgrado i tanti passi falsi compiuti dalla UE negli ultimi anni. Da lì passa l’unico futuro percorribile per noi e per le prossime generazioni.

Paola Peruffo
Coordinatrice provinciale
Forza Italia Ferrara

In memoria di Franco Farina

Piango l’uomo, il maestro, l’amico. E’ per merito della geniale inventiva di Franco Farina se è stato reso vincente fin dalla inaugurazione di Palazzo Bellini e ben prima della creazione del Parco del Delta del Po il connubbio, a Comacchio, tra ambiente, cultura e turismo. Il Comune gli affidò saggiamente nella seconda metà degli anni ottanta la direzione artistica delle proprie attività espositive, che spaziarono allora dall’arte contemporanea all’archeologia. Con un successo rimasto ancora oggi ineguagliato. Grazie, caro Franco, per sempre.

Valter Zago

Comacchio, 29 maggio 2018

Comunicato Regione: Ricostruzione

Liquidazioni per le opere eseguite. L’assessore Costi: “Noi vicini alle imprese che ricostruiscono, l’87% delle richieste pervenute è stato liquidato. A oggi mancano le richieste di liquidazione per 650 pratiche, concesse”

Ulteriori 55 milioni di euro sono destinati al sostegno delle attività delle imprese piccole e medie, con particolare attenzione alle attività dei centri storici e ai processi di innovazione e ricerca delle piccole imprese del manifatturiero

Bologna – “La Regione da sempre sostiene attivamente chi è impegnato nella ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 2012. Con due priorità: mantenere alta la guardia sul tema legalità e facendo tutto ciò che è possibile, nell’ambito della trasparenza delle procedure, per accelerare le liquidazioni alle imprese che svolgono i lavori”.
E’ quanto afferma Palma Costi, assessore regionale con delega alla Ricostruzione, raccogliendo le preoccupazioni poste da Cna Modena relativamente ai problemi legati alle attività delle piccole aziende impegnate nella ricostruzione.

“Per velocizzare le procedure- spiega Costi- le strutture del Commissario hanno un rapporto costante con professionisti e beneficiari, che vengono incontrati quotidianamente. Abbiamo anche aperto sportelli specifici dedicati alle liquidazioni, presso i quali si possono ottenere informazioni sullo stato di avanzamento delle pratiche o discutere problematiche specifiche”.
“A oggi- sottolinea Costi- l’87% delle domande presentate per ottenere la liquidazione totale o parziale dei lavori riguardanti le imprese (Sfinge) è stato pagato. Inoltre per più di 650 pratiche che hanno avuto la concessione, a oggi non è mai stata presentata alcuna domanda di liquidazione Stiamo nuovamente sollecitando a presentare la richiesta, affinchè si possa procedere con le liquidazioni. Come sempre, abbiamo chiesto alle associazioni di categoria una particolare attenzione rispetto ai loro associati”.

“Allo stesso tempo- dice ancora l’assessore regionale- siamo consapevoli che nell’area del sisma, pur con un sistema produttivo che ha reagito in modo straordinario in termini di produzione e occupati, rimangono debolezze in settori fondamentali per la vita delle nostre comunità. Per questo abbiamo previsto di destinare ulteriori 55 milioni di euro per le attività dei piccoli e medi imprenditori, con particolare attenzione alle attività nei centri storici e ai processi di innovazione e ricerca delle piccole imprese manifatturiere. Tutto ciò in aggiunta alle risorse già a bando per tutta la regione, tra cui ricordo essere ricompresi anche i liberi professionisti”.

Infine, Palma Costi ricorda che “dei 55 milioni, circa 40 milioni di euro saranno destinati a un bando per favorire la rivitalizzazione dei centri storici e dei centri abitati, con particolare attenzione al piccolo commercio, artigianato di servizio, artistico e via dicendo. Saranno ammessi interventi finalizzati al rientro e/o al riavvio delle attività economiche già esistenti al momento del sisma. Oppure di riconversione, qualificazione, ampliamento realizzati da imprese insediate anche successivamente al sisma, che abbiano l’obiettivo di aumentare il grado di attrattività dell’area”.

“Nello stesso tempo- conclude- stiamo lavorando assieme ai Comuni per accelerare la ricostruzione pubblica, un altro tassello fondamentale per la valorizzazione delle attività produttive dei nostri centri. Fondamentale è continuare a lavorare in squadra come abbiamo fatto fino a ora, sapendo che alcuni problemi di sofferenza delle imprese impegnate nella ricostruzione dipendono da provvedimenti che solo il Parlamento può approvare, come la impignorabilità delle somme destinate alla ricostruzione e quindi la possibilità di pagare le imprese della subfornitura anche a fronte di provvedimenti fallimentari”.

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

Zamorani (Radicali Ferrara): Più Europa, per un’Italia più libera e democratica

Chissà, forse oggi se ne sono accorti quasi tutti che il nostro futuro si gioca con l’Europa. Meglio tardi che mai. Ma noi l’avevamo detto. Sì o no, dentro o fuori, come cambiarla, sì ero, no euro, Stati Uniti d’Europa… Noi avevamo anche una lista che si chiamava +Europa. Ma fino a ieri sembravamo marziani. C’eravamo e ci saremo alle prossime elezioni politiche. E siamo sempre più convinti che per affrontare le grandi questioni del nostro tempo occorrano risposte più ampie che può dare solo un’Italia più europea in un’Europa unita e democratica.

Radicali Ferrara

Mario Zamorani

Bargi e Golinelli (LN): “Benessere Animale: il PD boccia l’eliminazione del doppio tatuaggio per i suini dop”

“Avevamo chiesto di agire per ridurre la manodopera aziendale e migliorare il benessere animale, seguendo l’indirizzo delle direttive europee. Invece la Regione ha scelto di non decidere e chissà per quanto tempo ancora i suini Dop dovranno subire una doppia marchiatura, inutile, costosa e causa di stress”.

Stefano Bargi consigliere regionale Lega Nord e il deputato Guglielmo Golinelli commentano così la bocciatura della risoluzione presentata in Regione Emilia Romagna dal gruppo Lega con la quale si chiedeva alla Regione di indirizzare le Ausl regionali all’applicazione della normativa europea, 2008/71/CE invitando gli allevatori appartenenti al consorzio di tutela suini Dop ad applicare il solo tatuaggio sulla coscia, garantendo così un procedimento lavorativo più snello alle imprese e minori stress agli animali.

“La bocciatura è stata un modo per non decidere”, spiega Bargi. “La Regione non ha voluto assumersi la responsabilità dell’archiviazione della doppia marchiatura, che nella nostra regione vale per il 90% dei suini essendo praticamente tutti Dop, nonostante le indicazioni europee e i maggiori costi che, per questo, gli allevatori dovranno continuare a sostenere”.

Un controsenso, secondo Bargi che sottolinea: “La direttiva europea è chiara e vede alternativi i due marchi (nella coscia e nell’orecchio) inoltre ad una nostra interrogazione parlamentare il Ministero aveva già risposto facendo capire che sono le Regioni a dover decidere in merito”. Invece “il Pd ha presentato una sua risoluzione, alternativa alla nostra nella quale rimanda la decisione al Ministero, la proposta è stata votata dalla maggioranza e adesso tutto è di nuovo rinviato al mittente, con il rischio di entrare in un loop che finirà per lasciare irrisolta la questione”.

Al centro dell’attenzione della Lega anche il benessere animale. “La timbratura dell’orecchio crea comunque stress ai capi e richiede un maggior utilizzo di manodopera”, spiega Golinelli “mentre proprio nelle scorse settimane, con un orientamento opposto è stato mandato Bruxelles un protocollo in cui l’italia si impegnerebbe a eliminare entro tre anni il taglio della coda dei suini”.

Davanti ad una “sempre maggior richiesta di benessere animale da parte del consumatore e ad una maggior richiesta di benessere animale da parte della Ue”, aggiunge il deputato “è evidente che se possiamo togliere un fattore di stress e manipolazione che comporta costi e tempi di lavoro aggiuntivi sia da attuare nei tempi più celeri senza rimpalli di responsabilità”.

La Direttiva 2008/71/CE relativa alla registrazione dei suini prevede che l’identificazione degli animali sia effettuata nel rispetto delle condizioni di benessere, secondo le seguenti modalità: “esecuzione di un tatuaggio all’orecchio sinistro, a livello del padiglione auricolare in maniera che risulti leggibile. In alternativa il tatuaggio potrà essere effettuato sulla parte esterna delle cosce, secondo le modalità stabilite dal relativo disciplinare per i suini allevati in aziende che aderiscono a consorzi di tutela della denominazione d’origine dei prosciutti”. In base alla normativa, perciò, l’esecuzione del tatuaggio sull’orecchio, una volta che questo sia già stato effettuato sulla coscia, rimane a discrezione dell’allevatore.

Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

Comunicato Regione: Viabilità

La Regione con i Comuni, Bonaccini-Petitti: “Agli Enti locali deve essere riconosciuta la possibilità di utilizzare l’avanzo di bilancio per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade”

Assieme ad Anci, la richiesta avanzata a Governo e istituzioni nazionali a favore delle amministrazioni comunali, le Città metropolitane e le Province: “Problema sempre più d’attualità, occorre poter garantire la sicurezza delle arterie stradali”. Per il maltempo dei mesi scorsi, dalla Regione piano straordinario da 31 milioni

Bologna – “Si deve riconoscere agli Enti locali la possibilità di utilizzare l’avanzo di amministrazione per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade comunali, sulla base di un’intesa condivisa con Anci”, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani.

È quanto chiedono il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini e l’assessora regionale al Bilancio, Emma Petitti, che ha firmato una lettera in tal senso indirizzata alle presidenze del Consiglio dei ministri, di Camera e Senato, ai ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture, e che fa seguito alla richiesta di Anci Emilia-Romagna, coordinamento provinciale Reggio Emilia e all’incontro che si è tenuto in Regione con il sindaco di Noceto, Fabio Fecci, presidente Anci Emilia-Romagna, ed Emanuele Cavallaro, sindaco di Rubiera e coordinatore Anci della Provincia di Reggio-Emilia.

“Concedere alla Regione la gestione degli spazi finanziari- spiega in particolare Petitti- consentirebbe di corrispondere in maniera adeguata alle reali esigenze espresse dai Comuni e dalle Province e Città Metropolitane, valorizzando anche le sinergie possibili derivanti dalle politiche regionali e da quelle delle Autonomie”.
L’ultima legge finanziaria ha previsto spazi finanziari concessi ai Comuni per l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione a favore di investimenti relativi prioritariamente a edilizia scolastica, antisismica ed impiantistica sportiva.

Strade, dalla Regione piano straordinario da 31 milioni
Già la Regione Emilia-Romagna, con il Patto di solidarietà territoriale 2018, ha sbloccato a favore di 58 Comuni oltre 31,3 milioni di euro, di cui 13,6 milioni di euro di spazi verticali regionali, a sostegno di 120 interventi di sviluppo, tra cui anche 41 interventi per migliorare la viabilità delle strade messe a dura prova dall’ondata eccezionale di maltempo dei mesi scorsi, che ha provocato disagi da Piacenza a Rimini. La Regione è intervenuta ulteriormente con un piano straordinario da 31 milioni di euro per i lavori di manutenzione e miglioramento per oltre 12mila e 600 chilometri di strade comunali e provinciali dell’Emilia-Romagna.

Nuovi spazi finanziari per i Comuni
Tuttavia, servirebbe di più per la completa manutenzione delle strade, considerato che in Emilia-Romagna ci sono 37.526 chilometri di strade comunali e 9.060 chilometri quelli di competenza provinciale, a fronte dei 1.203 chilometri di strade di competenza statale. E nei primi tre mesi del 2018, in particolare, neve, gelo e bombe d’acqua hanno provocato notevoli danni alle strade.

“Si condivide quindi con Anci- chiude Petitti-, la necessità di garantire spazi finanziari a favore dei Comuni e delle Province, per mantenere in sicurezza le strade italiane, soprattutto a tutela dell’incolumità pubblica degli automobilisti che le percorrono ogni giorno, e per mettere gli amministratori e gli enti al riparo dalla responsabilità civile in caso di sinistri o danni a veicoli e persone causati dalla omessa o cattiva manutenzione delle strade”.

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

Giardino in classe

GIOVANI STUDENTI ALLA SCOPERTA DEL QUARTIERE GIARDINO DI FERRARA
INSIEME ALL’ESPERTO DEL TERRITORIO LEOPOLDO SANTINI E ALLA FIGLIA DELL’INGEGNERE CARLO SAVONUZZI, CHE PROGETTÒ L’ACQUEDOTTO

Mettersi in gioco alla scoperta dell’identità del quartiere, così il ‘Giardino’ arriva in classe e le classi ne studiano la storia all’ombra dell’Acquedotto. Giovedì 31 maggio, dalle ore 10 alle 12 in piazza XXIV Maggio (Ferrara), arriva Giardino in classe, azione realizzata dall’APS Basso Profilo, Scuola primaria Alda Costa-ICS Alda Costa Ferrara e I. I. S. Luigi Einaudi e che coinvolge direttamente gli adolescenti ferraresi, accompagnati dai docenti degli istituti scolastici coinvolti e alcuni testimoni della storia di questo pezzo di città. Il progetto è inserito all’interno del progetto Piazze d’orti, ideato e coordinato dal Consorzio Wunderkammer di Ferrara.

Gli studenti dell’Istituto Einaudi, infatti, guideranno quelli della scuola primaria Alda Costa in un percorso di esplorazione urbana e nella realizzazione di una mappa in grado di raccontare il quartiere moderno di Ferrara, costruito nei primi del Novecento sul modello delle città-giardino. A rispondere alle domande dei giovani studenti sul quartiere Giardino saranno l’esperto di storia ferrarese Leopoldo Santini e Gloria Savonuzzi, figlia dell’ingegnere che progettò l’Acquedotto. Partecipano al progetto la Classe 3 B della Scuola primaria Alda Costa-ICS Alda Costa di Ferrara, (con i docenti Rossella Fantoni, Paola Chiorboli, Pasqua Leone e Chiara Michelini) e la Classe 4 P I. I. S. Luigi Einaudi, con docenti Massimo Cavallina, Laura Govoni, APS Basso Profilo. L’evento è anche su Facebook: Giardino in Classe [ Piazze d’orti ].

Il progetto architettonico del serbatoio monumentale dell’Acquedotto cittadino, costruito dal 1930 al 1932, fu affidato nel 1929 all’ingegnere Carlo Savonuzzi, che progetto per il ‘Rione Giardino’ una struttura fuori dal comune, capace non solo di adempiere alla funzione ingegneristica, ma anche di diventare un nuovo punto di riferimento visivo e simbolico per il quartiere nascente e la città. Dalla sommità del terrapieno, infatti, si eleva l’ampio e massiccio basamento dodecagonale, sul quale si innalzano dodici grandi arcate di 12 metri di altezza che sostengono l’enorme serbatoio ‘pensile’ della capacità complessiva di 2.500 metri cubi, definito negli anni Trenta il più grande d’Italia. La fontana è sovrastata da una statua raffigurante il Po ed i suoi affluenti, opera dello scultore Arrigo Minerbi, contemporanea alla monumentale costruzione.

Da Ufficio stampa consorzio Wunderkammer

Un attestato di riconoscenza al Bagno Bologna di Porto Garibaldi decisivo per il ritrovamento dell’undicenne pachistano

“A Devid e Viviana del Bagno Trattoria Bologna di Porto Garibaldi per l’attenzione, la sensibilità ed il senso civico dimostrati” reciterà così la pergamena che Ascom Confcommercio e la Fipe intendono consegnare in un prossimo momento pubblico ai titolari del Bagno Trattoria Bologna di Porto Garibaldi la cui segnalazione è stata fondamentale per il ritrovamento del piccolo pachistano undicenne che era scomparso da un paio di giorni da Mirandola. Proprio grazie all’intervento del Bagno Bologna si è dunque conclusa in modo positivo una vicenda che avrebbe potuto avere conseguenze assolutamente negative per il piccolo che aveva fatto perdere le sue tracce nel nulla.
“Abbiamo voluto sottolineare il senso civico di questi nostri associati che hanno compiuto un gesto di grande sensibilità – commenta Gianfranco Vitali, presidente di Ascom Comacchio – in un mondo spesso dominato dall’indifferenza l’attenzione ai bambini ai più piccoli ed indifesi dimostrato invece da Devid da sua moglie Viviana e dal fratello Herry sono un grande segnale di fiducia e speranza che devono essere di esempio”
Parole di elogio anche da parte del direttore generale di Ascom Confcommercio Ferrara Davide Urban:”Era doveroso segnalare questo bel gesto. Le nostre attività di vicinato non soltanto rivestono un importante ruolo economico nelle città ma sono anche un prezioso ed insostituibile collante sociale . E questo episodio a lieto fine ne è la piena dimostrazione”.

Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

Il groove dei Blue Train inaugurano il festival I.M.B.Y. al Salotto Roverella di Ferrara

Venerdì sera 1 giugno nello splendido cortile di Palazzo Roverella a Ferrara l’incredibile groove di Vince Vallicelli e Pippo Guarnera inaugura la rassegna targata Il Gruppo dei 10 insieme a Makkeroni e ai ciclisti di VenTo arrivati a Ferrara

Tutti nel cortile più bello della città, per immergersi nel pieno della stagione al Salotto Roverella. Con I.M.B.Y. – Direzione Emilia Romagna arriva il festival per chi ama la musica dal vivo e che si svilupperà in quattro serate, tra giugno e luglio, nel salotto a cielo aperto di corso Giovecca 47. Le quattro date, tutte a ingresso gratuito, vedono alla direzione artistica Il Gruppo dei 10, realtà nata nel 2010 da alcuni ferraresi desiderosi di arricchire il panorama culturale estense con concerti dedicati al jazz (ma non solo).

Con un allestimento che sa tanto dei mitici “tabarin”, tra divani, sedie e tavolini, sarà BLUE TRAIN e l’incredibile groove di Vince Vallicelli e Pippo Guarnera, bluesmen tra i più conosciuti a livello nazionale, a inaugurare I.M.B.Y. Festival, venerdì 1 giugno a Salotto Roverella. Quella che si prospetta è una serata dall’alto tasso di emozioni, dedicata all’esplorazione musicale nei territori del blues e del jazz, grazie al ritmo coinvolgente dell’eclettico Vince Vallicelli, vincitore di un Grammy Awards come miglior batterista italiano, e Pippo Guarnera, considerato uno dei massimi esponenti dell’organo Hammond.

Cosa c’è di meglio che concludere la settimana con una sana risata? Con Makkeroni, che da metà maggio fa tappa a Salotto Rovella tutti i venerdì sera con le battute più spassose dei cabarettisti del gruppo di Zelig e Colorado. Ospite della prima serata di I.M.B.Y. sarà Paolo Franceschini, comico e presentatore ferrarese famoso in tutta Italia per le sue apparizioni in importanti trasmissioni televisive come Stasera mi butto (2007), Bravo grazie (2009), Zelig Off (2010), Central Station (2011), Colorado (2016). In quest’occasione, in contemporanea alla tappa del VenTo Bici Tour, il comico parlerà del suo progetto DAI (Dove Arrivo Io), che lo ha portato a effettuare un incredibile viaggio in bicicletta sull’Himalaya, al contempo sfida con se stesso e messaggio rivolto a tutti quelli che con credono ancora nelle proprie idee e possibilità. E proprio in occasione della sesta edizione di VentoBiciTour, il 1 giugno Salotto Roverella si apre anche al gruppo di ciclisti, circa 150 previsti, che farà tappa a Ferrara. La pedalata, infatti, partirà al mattino da Mantova e, dopo la sosta nella nostra città, si rimetterà in sella il mattino successivo per raggiungere prima Adria e, nella giornata di domenica, concludere il tragitto in Piazza San Marco a Venezia.

Il progetto VenTo nasce al Politecnico di Milano dall’idea di Paolo Pileri (docente di Tecnica e Pianificazione Urbanistica) di collegare Torino a Venezia tramite un’unica pista ciclabile, utilizzando principalmente il corso del Po come spina dorsale. L’intento è quello di rendere i 679 km del tragitto totalmente sicuri per tutti i cicloamatori, creando così il percorso ciclabile più lungo dei paesi mediterranei (info sul progetto sul sito www.progetto.vento.polimi.it).

Cosa c’è di nuovo nel mio cortile? La sigla I.M.B.Y. riprende l’acronimo inglese N.I.M.B.Y (Not In My Back Yard, «non nel mio giardino»), coniata negli anni Ottanta e da allora utilizzato per descrivere una forma di protesta avviata da una comunità contro opere o attività di interesse pubblico, che hanno o potrebbero avere effetti negativi sul proprio territorio di appartenenza. Riprendendo questo slogan e ribaltandolo, insieme al Gruppo dei 10 Salotto Roverella vuole invece includere nel proprio cortile rinascimentale I.M.B.Y. Festival, la manifestazione musicale dall’alto potenziale positivo sul territorio, in un luogo spettacolare e al contempo raccolto e famigliare. Il sottotitolo, “Direzione Emilia Romagna”, vuole dare risalto ai protagonisti delle serate: quattro eccellenze che la nostra regione vanta.

Le prossime date in cartellone sono: venerdì 15 giugno con Italian Realbook, che ripropone in chiave jazzistica alcune tra le più belle pagine di musica italiana (da Giuseppe Verdi a Vasco Rossi…), scelte da un immaginario libro di canzoni e arrangiate e reinterpretate in chiave jazz, venerdì 29 giugno con l’incredibile Lama’s Band accompagnata da un musicista d’eccezione: Carlo Atti al sax tenore, e infine, venerdì 13 luglio con Sugarpie & The Candymen, la simpatica band che per l’occasione trasformerà il cortile di Palazzo Roverella in un teatro di progressive swing.

Per info e prenotazioni: 349.6494215. Il festival I.M.B.Y. è anche su Facebook.

BLUE TRAIN / BIOGRAFIE

Pippo Guarnera è nato in Sicilia nel 1953 e già nei primi anni Settanta si è esibito nel Jazz Club di Roma Music Inn. Nel 1985 prende avvio l’intesa musicale con gli artisti blues Andy Forest e Billy Gregory, nell’87 e nell’88 partecipa alla tournée teatrale di Enzo Jannacci che si conclude con la trasmissione su Rai 2 di Fo, Rame e Jannacci. Dimostrazione vivente che il blues non si suona ma si ha, Guarnera è un pianista e organista che ha collaborato con musicisti del calibro di Eugenio Finardi, Carey Bell, Lovie Lee, Jeann Carroll, Sugar Blue e con diverse band quali Napoli Centrale, Rudy Rotta Band, Blue Train Trio e Magic Trio, senza contare le sue presenze come session man nei dischi di Ligabue, Gianna Nannini, Stadio, Gianluca Grignani, Timoria e tanti altri.

Enzo ‘Vince’ Vallicelli è tra i migliori batteristi italiani ed europei in ambito blues e non solo. Nato a Forlì nel 1951, all’età di quindici anni la passione per il ritmo lo distoglie da ogni altro interesse. S’iscrive al conservatorio di Pesaro “G. Rossini”, dove frequenta il corso di percussioni, da cui partirà la sua carriera, caratterizzata da una forte personalità e un temperamento estroverso, trainante, capace di coinvolgere musicisti dotati di grande feeling. La sua attività si svolge insieme a cantautori italiani (Nannini, Finardi, Bertoli, Solfrini) e fra le pareti delle sale d’incisione: ciò gli vale un riconoscimento nell’Enciclopedia Italiana del Rock (Arcana Editrice). Continuando a esplorare nuovi linguaggi musicali (jazz, swing, blues), l’incontro determinante avviene nel 1988, quando l’armonicista Andy Forest lo porta sulla strada del blues e a suonare dal vivo con Shirley King, Zora Young, Cheryl Porter, Ginger Brew, Kay Foster Jackson, Harriet Lewis.

Da IL GRUPPO DEI 10

Quando capiremo.. Vogliamo difendere la Repubblica italiana meglio di chi ci rappresenta

Cari concittadini ferraresi,
sentiamo il bisogno di condividere con voi queste riflessioni.
Non ci possono essere mezzi termini. E’ questa una delle crisi istituzionali più gravi dal 1945. Una
nazione si è espressa con un voto e questo voto è stato semplicemente annullato.
I famosi “mercati”, le agenzie di rating e i grandi gruppi finanziari si sono mossi e si stanno
muovendo e si muoveranno con una precisione e un tempismo perfetto. La pressione ideologica e
reale che hanno esercitato e eserciteranno anche sulle alte cariche dello stato è molto forte. Così
forte da muovere ad una serie di errori politici il nostro Presidente. Molti lo ipotizzavano e
sapevano da tempo, ma rivederlo è sempre triste.
E’ in questi momenti che un popolo ha il compito di dimostrare la propria saggezza e
determinazione. Certo quando il cittadino è “costretto” ad essere più consapevole di chi lo
rappresenta la situazione è molto delicata, per non dire grave.
Per prima cosa, pensiamo che l’istituzione in questo momento vada difesa e non attaccata. Nessun
impeachment, non ne abbiamo bisogno. Non certo per difendere l’uomo Mattarella in quanto con le
sue parole e la sua azione ha dimostrato di non aver compreso la questione. Invece vogliamo
difendere il volere della maggioranza, tutelando la minoranza. Questa è la democrazia.
E’ necessario quindi difendere le istituzioni ma non è assolutamente sufficiente. Occorre che noi
cittadini ci uniamo in modo calmo ma risoluto rivendicando la nostra libertà di popolo e il nostro
desiderio di essere democratici. Mattarella ha interpretato “a suo modo” lo spazio istituzionale,
quello che dovremmo fare è cercare di essere più consapevoli e democratici di lui. E dirgli che
siamo pronti a resistere al potere del denaro, alla sua supremazia nei confronti della nostra libertà.
Questi sono i sacrifici che dobbiamo essere pronti a fare. Non i sacrifici che chiede un Cottarelli,
‘uomo di fiducia’ del Fondo Monetario Internazionale, un altro le cui azioni non sono dalla parte
della stragrande maggioranza dei cittadini.
Pensate alla narrazione della stampa quando i titoli in Borsa perdono valore. Cosa dicono? “Bruciati
100 mld”. Non è vero, non è assolutamente vero. Quello che succede è che i “100 miliardi” passano
da una mano ad un’altra. E credo sia un affronto all’intelligenza di chiunque dire in quali mani
passano e/o pensare che in questi momenti tutto questo accade per una legge del “libero mercato”.
Un’altra considerazione: sembra che tutta la nostra vita privata e istituzionale graviti attorno a un
punto, cioè “rassicurare i mercati”. No, noi non voglio rassicurare chi investe in Borsa
delegittimando il nostro voto e danneggiando famiglie e imprese. Vogliamo rassicurare i nostri figli,
salvaguardare il dovere e il diritto al lavoro, rassicurare chi è in situazioni di disagio o vulnerabilità.
E credeteci non c’è alcun nesso tra rassicurare i mercati e rassicurare la nostra vita. Anzi spesso è
inversamente proporzionale.
Quando capiremo che chi controlla l’emissione monetaria e la proprietà delle industrie e del sistema
produttivo di uno stato controlla anche intere nazioni, allora saremo a buon punto. Quando
capiremo che lo stato non è come una famiglia e non ha bisogno dei soldi dei mercati per investire
per il bene del suo popolo, allora potremo salvarci. Quando capiremo che il Debito pubblico è
un’operazione di politica monetaria che serve a tutelare i nostri risparmi, allora i mercati verranno
alla nostra porta e saranno al nostro servizio.
Quando capiremo l’enorme differenza che esiste tra rassicurare i mercati e far prosperare le nostre
imprese, passeremo dall’essere schiavi a una vita libera. Se non lo capiamo la responsabilità non è
di Mattarella (che evidentemente “non ha questa consapevolezza”) ma solo nostra. E questa è una
buona notizia.
Difendiamo la Costituzione, le istituzioni e cresciamo in conoscenza e consapevolezza. Creeremo
insieme un altro mondo. E un Italia in relazione cooperativa con le altre nazioni non solo europee.
Gruppo cittadini economia di Ferrara
gruppoeconomia.fe@gmail.com

Comunicato Regione: Ricostruzione

La Comal Industria Alimentare di Novi di Modena torna a casa. Oggi taglio del nastro, intervento da oltre 8,3 milioni di euro

Dalla Regione un contributo di oltre 6,7 milioni di euro. Bonaccini: “Un’altra azienda che ha affrontato con successo il dramma del sisma, siamo orgogliosi del suo rientro dopo aver delocalizzato temporaneamente la produzione”

Bologna. “Un’altra azienda del territorio che ritorna a lavorare e produrre in Emilia-Romagna, grazie a un intenso lavoro svolto da istituzioni locali e proprietà per non perdere il contatto con un marchio prestigioso”.
Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna e commissario delegato alla Ricostruzione, Stefano Bonaccini, durante l’inaugurazione del nuovo stabilimento della Comal Industria Alimentare, questa mattina a Novi di Modena.
L’azienda, che produce salumi di alta qualità, a causa del sisma del 2012 aveva delocalizzato l’attività nella sede di Salara (Rovigo), dove aveva continuano la produzione per sei anni.
“Abbiamo sostenuto la ferma volontà di questa impresa di voler rientrare a casa, nonostante le facilitazioni e risorse che pure la Regione Veneto aveva offerto alla proprietà”, ha continuato Bonaccini. “La delocalizzazione temporanea forzata è stata una necessità per continuare l’attività e salvaguardare l’occupazione. È la storia di tante imprese di questa regione, che hanno affrontato il dramma del terremoto rimboccandosi le maniche. E i risultati ci sono, e lo dicono con chiarezza i dati che ci parlano della concreta ripresa dell’economia, con grande merito di imprenditori e lavoratori di tutta l’area del cratere. Non dimentichiamo però che sono stati anni duri, e il nostro impegno è stato quello di non lasciare indietro nessuno”.
Grande soddisfazione per il ritorno assieme a tutti i dipendenti è stata espressa dal titolare della Comal, Claudio Barbolini.
Il costo della ricostruzione dell’azienda è stato di circa 8,3 milioni di euro. Il contributo regionale per gli immobili è stato di 1 milione e 709 mila euro, mentre per la delocalizzazione temporanea e i beni strumentali sono stati erogati oltre 5 milioni, a cui si aggiungono 1 milione e 616 mila euro da assicurazione.
Alla cerimonia erano inoltre presenti il sindaco Enrico Diacci e il parroco don Ivano Zanoni. /AA

In allegato due immagini dell’inaugurazione

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

Comunicato Regione: Sanità

Prevenzione a 360 gradi in Emilia-Romagna: dagli incidenti domestici alle malattie croniche, dagli infortuni sul lavoro agli screening oncologici. Prorogato fino a dicembre 2019 il Piano regionale. Venturi: “I progetti messi in campo in questi anni hanno funzionato, ora li rafforziamo perché per la tutela della salute la prevenzione è fondamentale”

Via libera dalla Giunta regionale alla proroga prevista dall’Intesa Stato-Regione. 68 programmi su tutto il territorio per “Costruire salute”, come recita il logo del Piano

Bologna – Prevenzione a 360 gradi: dagli infortuni professionali e domestici alle malattie croniche, dagli incidenti stradali agli screening oncologici, fino alle vaccinazioni. Ma anche programmi per favorire un corretto stile di vita, che passi, ad esempio, dall’attività fisica e dalla sana alimentazione.
Sono alcuni degli obiettivi del Piano di prevenzione della Regione Emilia-Romagna, valido per il triennio 2015-2018, che ora è stato prorogato di un anno: a prevederlo, l’intesa Stato-Regioni dello scorso dicembre, che ha esteso a tutto il 2019 la vigenza del Piano nazionale e di quelli regionali. Il via libera alla proroga, dopo l’approvazione ottenuta in Commissione assembleare, è arrivato dalla Giunta regionale.
Si tratta dello strumento di riferimento per tutti gli interventi e i programmi che le Aziende sanitarie mettono in campo per la tutela e la prevenzione della salute dei cittadini: 68 quelli previsti nel primo triennio, la maggior parte dei quali vengono rafforzati o rimodulati per il prossimo anno, sulla base dei risultati raggiunti. Confermata l’individuazione delle 6 aree di intervento in cui si concentrano le azioni: ambienti di lavoro, scuola, ambito sanitario e comunità (declinata in tre settori: programmi rivolti alla popolazione, interventi per fasce di età, interventi per condizioni specifiche).

“Costruire salute è il ‘motto’ e il logo che accompagna il Piano prevenzione della nostra Regione- spiega l’assessore alle politiche per la Salute, Sergio Venturi- Un Piano che abbiamo costruito insieme con le Aziende sanitarie e il territorio: dagli Enti locali al terzo settore, dal volontariato alle associazioni di categoria, dalla scuola all’università. Anche grazie a questa rete di alleanze e alla sempre maggiore integrazione tra i servizi territoriali e i servizi e i presidi ospedalieri, possiamo dire che i progetti messi in campo in questi anni, e costantemente monitorati da uno specifico gruppo di lavoro, hanno funzionato. Ora li confermiamo e li rafforziamo, consapevoli che la prevenzione riveste un ruolo cruciale per la tutela della salute, non solo in termini di costi per il sistema sanitario, ma anche di benessere per la vita delle persone”.

I progetti, in sintesi
Molteplici i progetti realizzati, la maggior parte dei quali coinvolge direttamente il personale sanitario o i cittadini, anziani e giovani in primis: tra gli altri, campagne di informazione e sensibilizzazione per favorire l’adesione consapevole alle vaccinazioni; piani per la sorveglianza delle malattie infettive o la riduzione del rischio di malattie professionali; programmi di screening, come quello oncologico, o iniziative per promuovere l’attività fisica negli anziani o nei malati cronici (come passeggiate organizzate per i diabetici), la corretta alimentazione, l’educazione all’affettività nei più giovani.
E, ancora, attività di informazione per l’uso corretto dei farmaci, in ambito umano e veterinario, o di sensibilizzazione per prevenire malattie sessualmente trasmissibili; progetti per contrastare l’abbandono scolastico e il bullismo, o per sensibilizzare i ragazzi all’uso consapevole delle tecnologie e all’educazione stradale. Ma anche azioni di supporto alle persone fragili, ai disabili e ai familiari che se ne prendono cura, o programmi per individuare chi è più a rischio di patologie croniche.

Tra i tanti strumenti disponibili per i cittadini, c’è ad esempio il sito www.mappadellasalute.it: una vera e propria mappa della regione dove è possibile, cliccando sulla provincia di interesse, individuare tutte le opportunità per svolgere attività fisica – comprese quelle per i disabili -, trovare gruppi di persone con cui camminare insieme, o ancora, per gli sportivi, mettersi in contatto con il centro regionale antidoping per avere informazioni direttamente dagli esperti. Ad oggi vi sono censite oltre 150 occasioni di attività motoria gratuite, organizzate da volontari con il supporto delle Aziende sanitarie e degli Enti locali, ed altrettante iniziative rivolte a persone diversamente abili.
Sono confermati, poi, i progetti destinati al mondo della scuola; per il biennio 2018-2019, visti gli ottimi risultati ottenuti in termini di partecipazione, si è previsto di aumentare il numero degli istituti scolastici coinvolti. Particolare interesse ha riscosso il progetto “Fra rischio e piacere”, attivo in 21 istituti della regione, mirato alla prevenzione di comportamenti a rischio come il gioco d’azzardo. Tra le altre iniziative messe in campo, “Scegli con gusto e gusta in salute”, dedicato all’educazione alimentare, e “Verso un lavoro sicuro in costruzioni e agricoltura”: rivolti agli istituti alberghieri, tecnici della costruzione e tecnici agrari, i programmi stanno coinvolgendo quasi tutte le realtà scolastiche di questo tipo presenti in Emilia-Romagna.

Per ulteriori dettagli sui progetti realizzati è possibile consultare la pagina del sito web ER salute dedicata al Piano regionale della prevenzione: http://salute.regione.emilia-romagna.it/prp /EC

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

Copparo – Ant e la prevenzione Tiroide e melanoma

Torna anche quest’anno a Copparo l’unità mobile di ANT per Progetto Tiroide e Progetto Melanoma. Fino a giovedì 31 maggio, in via Roma di fronte alla Residenza Municipale i volontari di Ant coordinati da specialisti in endocrinologia e dermatologia effettueranno ecografie gratuite per la diagnosi precoce dei noduli alla tiroide e visite dermatologiche gratuite per il controllo dei nei. Gli orari dove si potranno fare questi importanti esami diagnostici sono dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 18.

nella foto alcuni volontari di Ant con il sindaco Nicola Rossi davanti all’Ambulatorio mobile della Prevenzione

Comune di Copparo
Servizio Comunicazione

Radicali-Bologna: “Costituzione Italiana per la costituzione europea”

Domani sera alle 18 saremo in piazza Re Enzo a Bologna,
per il mercoledì della “Costituzione Italiana per la costituzione europea”, ci riuniremo in difesa del processo europeista in favore del federalismo europeo, contro odio e populismo, contro tutti i progetti nazionalisti, saremo in piazza contro chi teorizza l’uscita dall’euro attraverso una sorta di
“programma segreto”.
Saremo a manifestare perché se c’è chi questa Europa la vuole distruggere, noi la vogliamo cambiare.
Per avere anche in Italia una crescita economica, maggiori diritti, democrazia, libertà, opportunità, sicurezza, rispetto dell’ambiente, serve un’Europa federale e unita.

Cambiamo questa Europa, uniamola!

Arcangelo Macedonio 338.7623923
segretario di Radicali Bologna radicalisottole2torri.it

Comunicato Regione: Informazione.

Videoinchieste e reportage, a Riccione torna il DIG Festival: giornalisti da tutto il mondo per confrontarsi sulla “guerra dei dati”, fra propaganda globale e sorveglianza di massa

Il reporter americano Jeremy Scahill guida la prestigiosa giura internazionale, Nicola Gratteri mette a fuoco il fenomeno delle mafie, Marco Damilano racconta Aldo Moro politico, Giuseppe Palumbo disegna dal vivo la cruenta epopea di Pablo Escobar, Morgan presentaun’inchiesta in forma di concerto dedicata al mondo della musica. Dall’1 al 3 giugno, tra Palazzo del Turismo e piazzale Ceccarini: tutti gli eventi e gli incontri a ingresso libero

Bologna – Videogiornalismo d’inchiesta, una luce sulla realtà che non si spegne mai. Parte la nuova edizione del DIG Festival Riccione, appuntamento con reporter di tutto il mondo, in programma dall’1 al 3 giugno prossimi, tra Palazzo del Turismo e piazzale Ceccarini. Tre giornate per capire il nostro tempo, con la presentazione di alcune delle migliori inchieste internazionali: tre giorni di talk, seminari, anteprime video, incontri per le scuole, un centro di “emancipazione” informatica e tre sere di spettacoli (tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero).
Tema portante dell’edizione 2018, sottotitolata War on Data, è appunto la “guerra dei dati”: giornalisti italiani e stranieri invitati a Riccione propongono suggestioni e spunti di riflessione su come alcuni governi, partiti, movimenti, aziende, giornali, tv e social media usano i dati e violano la privacy per orientare l’umore e il consenso dell’opinione pubblica, radicalizzando fenomeni come la discriminazione.

DIG AWARDS: IL CONCORSO INTERNAZIONALE
Come sempre, un ruolo centrale viene riservato ai DIG Awards, il concorso internazionale di DIG dedicato al giornalismo d’inchiesta video. Imperdibile per gli addetti ai lavori è la presentazione delle opere finaliste nella sezione DIG Pitch. I 6 progetti d’inchiesta selezionati si sfideranno per un premio di produzione di 15.000 euro. In palio c’è anche la possibilità di realizzare il montaggio di uno dei lavori presso la sede di Sky Italia a Milano. I finalisti avranno a disposizione 10 minuti per presentare in inglese i loro progetti davanti a una giuria presieduta dal reporter statunitense Jeremy Scahill, due volte George Polk Award e fondatore del sito ‘The Intercept’. Insieme a lui compongono la giuria qualificati e prestigiosi professionisti di altri 8 Paesi, dal Canada a Israele, dalla Francia al Nord Europa: Galia Bador (Docaviv), Claudine Blais (Société Radio-Canada), Alexandre Brachet (Upian), Riccardo Chiattelli (laeffe), Nils Hanson (SVT), Morten Møller Warmedal (NRK), Marco Nassivera (ARTE), Alberto Nerazzini (Dersu), Juliana Ruhfus (Al Jazeera), Andrea Scrosati (Sky Italia) e Pia Thordsen (TV2 Denmark).
Le 18 opere selezionate per le altre sezioni dei DIG Awards (Investigative Long, Investigative Medium, Reportage Long, Reportage Medium, Short e Masters) verranno proiettate, alla presenza degli autori, al Palazzo del Turismo, componendo così una kermesse di videoinchieste e reportage di eccezionale qualità, provenienti da Europa, Asia, Nord e Sud America.
Le tematiche spaziano dalla sorveglianza informatica agli intrecci tra politica e criminalità, dal terrorismo interno americano alla riduzione in schiavitù dei lavoratori di diverse filiere. Tanti gli scenari di guerra raccontati e le violazioni dei diritti umani denunciate, dal Libano al Congo, dall’Uzbekistan al Brasile, in lavori diversissimi per approccio ma accomunati da un’instancabile ricerca della verità.
I vincitori saranno proclamati sabato 2 giugno (21.00) in una cerimonia, in piazzale Ceccarini, condotta dalla giornalista di La7, Vicsia Portel.
Durante la serata Jeremy Scahill, che gestisce lo sconfinato archivio di Edward Snowden, pronuncerà un’orazione civile sul tema del festival, War on Data: mai abbassare la guardia sulla sorveglianza di massa, perché la sottrazione dei dati sensibili può essere usata anche per guerre tutt’altro che virtuali.

INFORMAZIONE ONLINE, FUGA DI DATI, SICUREZZA DIGITALE: GLI APPUNTAMENTI
Gli approfondimenti su questi temi inizieranno venerdì 1 giugno alle 9.30, quando Federico Nejrotti (Motherboard/Vice) svelerà i segreti di Facebook, inaugurando il primo dei numerosi seminari, aperti al pubblico e riconosciuti anche dall’Ordine dei giornalisti ai fini della formazione continua.
Durante il festival, Philip Di Salvo (Osservatorio europeo di giornalismo) porrà interrogativi sulle fughe di dati sensibili, soffermandosi sulle relazioni tra hacker, media e politica, mentre gli esperti reporter dell’IRPI (Investigative Reporting Project Italy) rifletteranno sulle insidie dell’informazione online.
In anteprima si potrà vedere il documentario-inchiesta ‘La scelta’ (sabato 2 giugno ore 16), dedicato alla piattaforma Rousseau quale strumento di democrazia diretta, presenti gli autori: Silvia Boccardi, Giuseppe Francaviglia e Giorgio Viscardini.
Chi invece vuole migliorare le sue conoscenze tecniche potrà farlo all’Hacking Bar di DIG, un centro di consulenza gratuita su navigazione online, App, software alternativi, curiosità e buone pratiche nell’uso dei dispositivi digitali (a cura dell’Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights).

REPORTER IN PRIMA LINEA
Oltre al focus, troveranno spazio come sempre temi di attualità e inchieste speciali condotte sui fronti più caldi. In un evento unico in collaborazione con Sky Italia (venerdì 1 giugno, 20.30), Luigi Pelazza presenterà in anteprima la prima puntata della sua straordinaria docuserie “Il mio nemico”(dal 3 giugno su Sky Atlantic): due anni vissuti pericolosamente nella Libiadilaniata dalla guerra e dall’Isis.
Altri due appuntamenti da non perdere accendono i riflettori sull’attualità. Il primo racconta le storie di Daphne Caruana Galizia e Ján Kuciak, i due giornalisti uccisi nell’ottobre 2017 e nel febbraio 2018. Per proseguire le loro indagini si sono mossi reporter di tantissimi Paesi.
Cecilia Anesi e Giulio Rubino (IRPI), Carlo Bonini (la Repubblica) e Drew Sullivan (OCCRP) si confronteranno sull’importanza della collaborazione come strumento di difesa perchi compie inchieste scomode in un focus dal titolo “Killing Journalists Will Not Kill TheirStories” (sabato 2 giugno, 17.30). Perché uccidere un giornalista se 20 o 30 colleghi sonopronti a continuare il suo lavoro?
A seguire (18,30) verrà trattato un caso giudiziario italiano noto all’estero ma non nel nostro Paese. Nell’estate 2016 la procura di Palermo annuncia di aver arrestato, in collaborazione con le polizie di alcuni Stati europei, il trafficante di esseri umani più ricercato del pianeta:Medhane Yehdego Mered. L’uomo, che tuttora si trova in carcere, però, sembra innocente, vittima di uno scambio di persona. Le tesi della procura saranno analizzate da Ali Fagan, Lorenzo Tondo e Hans Peterson Hammer, autori e produttori di ‘Generalen’, l’inchiesta condotta tra Africa ed Europa che harivelato il caso. Un successo mondiale nato al DIG Pitch 2017 e prodotto dalla tv svedese SVT edal Guardian.

L’ITALIA DI OGGI E DI IERI: MAFIE, DELITTO MORO
Da sempre l’Associazione DIG è impegnata nella sensibilizzazione sul fenomeno delle mafie e nella promozione di una cultura della memoria. Domenica 3 giugno (11.30) Alberto Nerazzini e la criminologa Stefania Crocitti discuteranno con il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri,per fare il punto sulla ’ndrangheta, multinazionale del crimine presente anche in Emilia-Romagna. Gratteri torna in Riviera dopo l’appello lanciato da Riccione nel 2013 sui rischi del riciclaggio nel tessuto socio-economico del territorio.
Nella stessa mattinata (10.30), in conversazione con Amadore Agostini (QN-La Nazione), Massimiliano Arena racconterà la sua vita di avvocato di strada in Puglia, affrontando temi spinosi come sfruttamento dell’immigrazione clandestina e caporalato.
Sempre domenica, ma alle 18.30, il direttore de L’Espresso,Marco Damilano, riavvolgerà il nastro della memoria fino al 16 marzo 1978, il giorno del rapimento di Aldo Moro, e presenterà il frutto delle ricerche fatte per il suo ultimo libro, ‘Un atomo di verità’, in cui ricostruisce la figura del presidente della DC attraverso foto, ritagli e materiali dell’archivio Flamigni. Con lui Ilaria Moroni (direttrice dell’archivio), Oliviero La Stella e Serena Riformato.

GLI SPETTACOLI
La cerimonia di premiazione si preannuncia come una vera festa della città, grazie anche alla partecipazione del Corpo bandistico Città di Mondaino in un inedito abbinamento con il talento dell’elettronica Inserire Floppino. Accanto a questa serata evento, in programma sabato 2 giugno, il DIG Festival Riccione propone due spettacoli speciali: una prima nazionale per venerdì 1 giugno, e una produzione originale DIG-Riccione Teatro per domenica 3 giugno.
La serata inaugurale di venerdì è affidata a Morgan con La canzone perfetta: uno spettacolo musicale alla ricerca della formula della canzone, da Luigi Tenco a Kurt Cobain, passando per Chopin.
Chiusura, domenica sera, con ‘Escobar. El Patrón’: un tuffo nella parabola del narcotrafficante più famoso del mondo e negli anni più cruenti di Medellín, con i disegni dal vivo di Giuseppe Palumbo, la voce di un testimone oculare impersonato da Dany Greggio, e la musica live degli Amycambe, autori di una straordinaria rivisitazione in chiave indie del reportorio folk colombiano.
DIG Awards e DIG Festival sono iniziative organizzate dall’Associazione DIG, promosse dal Comune di Riccione e dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti regionale, Sky Italia, Laeffe, APT Servizi Emilia-Romagna.

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

L’Hip Hop protagonista a Movida On

Mercoledì 30 maggio 2018 – Galleria Matteotti, ore 21-22.30

L’associazione Dance Nation coglie l’occasione offerta da Movida On–Primavera 2018 per dare il proprio contributo alle manifestazioni in programma mercoledì 30 maggio. Dalle 21 alle 22.30 Galleria Matteotti ospiterà 70 allievi – ragazzi e professionisti – in uno spettacolo all’insegna del ritmo. La scuola dedicata all’Hip Hop diretta da Fabrizio Lolli attiva a Ferrara, Copparo e Rovigo da oltre 25 anni, presenterà un programma che prevede uno show-case di mezz’ora circa, durante il quale 9 gruppi di giovani ragazzi si alterneranno senza sosta in coreografie che abbracciano le varie correnti della danza Hip Hop: dalla più pura old-school, al breaking, alle tendenze più attuali fino al commercial. Michael Branca, Fabrizio Lolli, Sara Poletti e Davide Schioppa i coreografi autori di questa commistione di stili e tendenze. Il programma proseguirà con una session del batterista Mario Muzzioli, che proporrà un solo di batteria dedicato ai free-stylers che vorranno partecipare allo spettacolo. La serata si concluderà con una con uno show che raccoglierà in un’unica coreografia le molteplici espressioni dell’hip hop.
Dance Nation, da anni all’avanguardia nel settore della danza Hip Hop, è stata tra i protagonisti e pionieri in Italia nell’avvicinare il grande pubblico a questa disciplina, portando già alla fine degli anni ‘90 la Street Dance nei teatri di tradizione e nelle piazze storiche. La formazione artistica degli allievi e l’avviamento alla pratica dell’arte della danza Hip Hop, restano la priorità dell’Associazione, con corsi a partire dai 5 anni e un’attenta suddivisione per età e livello (nella scuola ne esistono 20 diversi) dei giovani artisti. Non di meno sono molte, diverse e significative, le pagine che questa scuola ha scritto, a livello di produzioni teatrali.
Per informazioni – 348.3613866 – info@dancenation.it www.dancenation.it

da Movida On–Primavera 2018

Con la primavera arrivano anche le allergie, che segnano una crescita continua negli ultimi anni Ecco perché una corretta idratazione è preziosa alleata per combatterle

Bere poco aumenta la produzione di istamina, favorendo così le reazioni allergiche.
Il dottor Alessandro Zanasi dell’Osservatorio Sanpellegrino spiega
il perché di questo “legame nascosto”

Milano, 29 maggio 2018 – La primavera, con i suoi continui sbalzi termici e il passaggio dalla fredda stagione invernale a quella calda estiva, porta con sé fenomeni allergici che colpiscono tutti indistintamente, dai bambini agli adulti. Prati in fiore e passeggiate all’aria aperta infatti sono particolarmente insidiosi per chi è soggetto ai fastidiosi sintomi allergici.
Secondo il rapporto annuale dell’Istat, le persone colpite da malattie allergiche croniche in Italia nel 2016 sono state circa 6 milioni, il 10,7% della popolazione nazionale[1]. Un trend in lieve crescita (nel 2012 era il 10,3%), con i casi di asma in forte aumento rispetto al passato. Un dato che sottolinea l’importanza di trovare alcuni accorgimenti per fronteggiare al meglio fenomeni che fanno della stagionalità la loro prerogativa principale, ma che possono presentarsi anche in altri periodi dell’anno e che mettono a dura prova soprattutto i più piccoli.
Se spesso si provano a ipotizzare metodi oltremodo complessi per contenere ed affrontare i fenomeni allergici, in realtà un valido alleato che può aiutare a combatterle è rappresentato da un elemento che fa parte della nostra quotidianità: l’acqua.
La salute respiratoria, soprattutto quella dei bambini, è influenzata infatti anche dalla quantità di acqua che si beve quotidianamente.
Una relazione, quella tra disidratazione e vie respiratorie ancora poco nota e sottovalutata che ha un grande impatto soprattutto sulle allergie. Quando l’organismo è disidratato infatti aumenta la produzione di istamina, sostanza che favorisce l’insorgenza di reazioni allergiche/asmatiche[2] perché induce broncocostrizione, interferisce con il sistema immunitario, ed interviene anche nella regolazione dell’acqua nel nostro organismo. Ecco perché i problemi respiratori quali asma, allergie, infiammazioni tracheo-bronchiali e tosse possono essere indotti, facilitati ed aggravati dalla disidratazione2. Una corretta idratazione ha dunque un effetto positivo sui bambini che soffrono di asma, consentendo loro di avere meno episodi acuti (7% bimbi ben idratati VS 26% disidratati)[3].
“Il rapporto tra idratazione e salute delle vie respiratorie è spesso sottovalutato, se non del tutto sconosciuto, ma è in realtà molto rilevante: la speranza – spiega il Dottor Alessandro Zanasi, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino – è che aumenti sempre di più la consapevolezza da parte delle persone sull’importanza di una corretta idratazione per garantire a noi stessi, e soprattutto ai bambini, un buono stato di salute anche per aiutarci a combattere i fenomeni allergici. Proprio in età pediatrica ed adolescenziale infatti la disidratazione può favorire l’insorgere e il persistere di problemi respiratori quali episodi allergici, asmatici e infiammatori a carico delle vie aeree. Nei bambini, l’incidenza di queste malattie è estremamente elevata e rappresenta una delle principali cause che porta a consultare il proprio pediatria, oltre a influire pesantemente sulla spesa sanitaria”.
L’acqua è dunque uno dei più importanti principi nutritivi del nostro organismo: i bambini tuttavia bevono poco, sia perché poco sensibili allo stimolo della sete sia perché non sono stati educati a farlo[4],[5]. Nella maggior parte dei casi, sono gli stessi genitori a non essere consapevoli dell’importanza di una buona idratazione dei loro figli. È bene ricordare come la disidratazione sia uno stato patologico che si instaura quando il bilancio idrico, ovvero la differenza tra acqua assunta e l’acqua persa è negativo[6]. Nel bambino la disidratazione determina inoltre in prima istanza una riduzione del rendimento psico-fisico[7],[8] fino ad arrivare a deficit di attenzione e di memoria a breve termine, che possono influenzare negativamente il rendimento scolastico.
Bere, tanto e bene, dunque aiuta a mantenere uno stile di vita sano, un buono stato di salute e a fronteggiare quel fastidioso nemico, l’allergia, che mette a dura prova l’arrivo della bella stagione.

SANPELLEGRINO
Sanpellegrino è l’azienda di riferimento nel campo del beverage in Italia, con acque minerali, aperitivi analcolici, bibite e tè freddi. I suoi prodotti, sintesi di benessere, salute ed equilibrio, sono presenti in 150 Paesi attraverso filiali e distributori sparsi nei cinque continenti.
Sanpellegrino, come principale produttore di acqua minerale, è da sempre impegnata per la valorizzazione di questo bene primario per il Pianeta e lavora con responsabilità e passione per garantire a questa risorsa un futuro di qualità. Un impegno che passa anche attraverso la promozione dell’importanza di una corretta idratazione: Sanpellegrino infatti sostiene e diffonde i principi di benessere psico-fisico legati al corretto consumo di acqua, facendosi portavoce dell’“educazione all’idratazione” attraverso un programma che promuove il consumo quotidiano della corretta quantità di acqua, a seconda delle diverse esigenze e stili di vita.

Bere poco aumenta la produzione di istamina, favorendo così le reazioni allergiche.
Il dottor Alessandro Zanasi dell’Osservatorio Sanpellegrino spiega
il perché di questo “legame nascosto”

Milano, 29 maggio 2018 – La primavera, con i suoi continui sbalzi termici e il passaggio dalla fredda stagione invernale a quella calda estiva, porta con sé fenomeni allergici che colpiscono tutti indistintamente, dai bambini agli adulti. Prati in fiore e passeggiate all’aria aperta infatti sono particolarmente insidiosi per chi è soggetto ai fastidiosi sintomi allergici.
Secondo il rapporto annuale dell’Istat, le persone colpite da malattie allergiche croniche in Italia nel 2016 sono state circa 6 milioni, il 10,7% della popolazione nazionale[1]. Un trend in lieve crescita (nel 2012 era il 10,3%), con i casi di asma in forte aumento rispetto al passato. Un dato che sottolinea l’importanza di trovare alcuni accorgimenti per fronteggiare al meglio fenomeni che fanno della stagionalità la loro prerogativa principale, ma che possono presentarsi anche in altri periodi dell’anno e che mettono a dura prova soprattutto i più piccoli.
Se spesso si provano a ipotizzare metodi oltremodo complessi per contenere ed affrontare i fenomeni allergici, in realtà un valido alleato che può aiutare a combatterle è rappresentato da un elemento che fa parte della nostra quotidianità: l’acqua.
La salute respiratoria, soprattutto quella dei bambini, è influenzata infatti anche dalla quantità di acqua che si beve quotidianamente.
Una relazione, quella tra disidratazione e vie respiratorie ancora poco nota e sottovalutata che ha un grande impatto soprattutto sulle allergie. Quando l’organismo è disidratato infatti aumenta la produzione di istamina, sostanza che favorisce l’insorgenza di reazioni allergiche/asmatiche[2] perché induce broncocostrizione, interferisce con il sistema immunitario, ed interviene anche nella regolazione dell’acqua nel nostro organismo. Ecco perché i problemi respiratori quali asma, allergie, infiammazioni tracheo-bronchiali e tosse possono essere indotti, facilitati ed aggravati dalla disidratazione2. Una corretta idratazione ha dunque un effetto positivo sui bambini che soffrono di asma, consentendo loro di avere meno episodi acuti (7% bimbi ben idratati VS 26% disidratati)[3].
“Il rapporto tra idratazione e salute delle vie respiratorie è spesso sottovalutato, se non del tutto sconosciuto, ma è in realtà molto rilevante: la speranza – spiega il Dottor Alessandro Zanasi, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino – è che aumenti sempre di più la consapevolezza da parte delle persone sull’importanza di una corretta idratazione per garantire a noi stessi, e soprattutto ai bambini, un buono stato di salute anche per aiutarci a combattere i fenomeni allergici. Proprio in età pediatrica ed adolescenziale infatti la disidratazione può favorire l’insorgere e il persistere di problemi respiratori quali episodi allergici, asmatici e infiammatori a carico delle vie aeree. Nei bambini, l’incidenza di queste malattie è estremamente elevata e rappresenta una delle principali cause che porta a consultare il proprio pediatria, oltre a influire pesantemente sulla spesa sanitaria”.
L’acqua è dunque uno dei più importanti principi nutritivi del nostro organismo: i bambini tuttavia bevono poco, sia perché poco sensibili allo stimolo della sete sia perché non sono stati educati a farlo[4],[5]. Nella maggior parte dei casi, sono gli stessi genitori a non essere consapevoli dell’importanza di una buona idratazione dei loro figli. È bene ricordare come la disidratazione sia uno stato patologico che si instaura quando il bilancio idrico, ovvero la differenza tra acqua assunta e l’acqua persa è negativo[6]. Nel bambino la disidratazione determina inoltre in prima istanza una riduzione del rendimento psico-fisico[7],[8] fino ad arrivare a deficit di attenzione e di memoria a breve termine, che possono influenzare negativamente il rendimento scolastico.
Bere, tanto e bene, dunque aiuta a mantenere uno stile di vita sano, un buono stato di salute e a fronteggiare quel fastidioso nemico, l’allergia, che mette a dura prova l’arrivo della bella stagione.

SANPELLEGRINO
Sanpellegrino è l’azienda di riferimento nel campo del beverage in Italia, con acque minerali, aperitivi analcolici, bibite e tè freddi. I suoi prodotti, sintesi di benessere, salute ed equilibrio, sono presenti in 150 Paesi attraverso filiali e distributori sparsi nei cinque continenti.
Sanpellegrino, come principale produttore di acqua minerale, è da sempre impegnata per la valorizzazione di questo bene primario per il Pianeta e lavora con responsabilità e passione per garantire a questa risorsa un futuro di qualità. Un impegno che passa anche attraverso la promozione dell’importanza di una corretta idratazione: Sanpellegrino infatti sostiene e diffonde i principi di benessere psico-fisico legati al corretto consumo di acqua, facendosi portavoce dell’“educazione all’idratazione” attraverso un programma che promuove il consumo quotidiano della corretta quantità di acqua, a seconda delle diverse esigenze e stili di vita.

Ufficio Stampa MSL Italia

GiOCAclima: IL GIOCO DELL’OCA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO A Marrara, Piazza Adamo Boari, sabato 2 giugno 2018, dalle 9.30 alle 12.30

La Giornata Mondiale dell’Ambiente, proclamata nel 1972 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, si celebra il 5 Giugno ed è una ricorrenza che ci consente di focalizzare l’attenzione sulle grandi tematiche ambientali, per non dimenticare che la natura va tutelata e che dobbiamo trovare il modo migliore per farlo!

Sentiamo sempre più spesso parlare di inquinamento ambientale, di surriscaldamento globale, di effetto serra e di cambiamenti climatici: tutte tematiche particolarmente urgenti ma spesso non ancora abbastanza avvertite.
La Giornata Mondiale dell’Ambiente è una buona occasione per riflettere sulle problematiche che affliggono il nostro Pianeta e per cercare nel nostro piccolo di fare qualcosa per migliorare la situazione.

Celebriamo la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2018 giocando insieme al GiOCAclima!

L’’evento è aperto a tutti i bambini e i ragazzi dai 6 anni in su. La partecipazione è gratuita. Al termine è previsto un rinfresco.

Per motivi organizzativi vi chiediamo di iscrivervi all’evento collegandovi al seguente link

https://goo.gl/forms/5zKzbdUPsvTt30Ng1

Evento organizzato dal Museo di Storia Naturale di Ferrara e dall’Associazione Terre del Po di Primaro, con il patrocinio del Centro Idea.

Al centro del conflitto: i figli che imparano la violenza
. L’Ordine Psicologi ER sulla violenza assistita.

In occasione della “Giornata internazionale per i bambini innocenti vittime di aggressioni”, celebrata il 4 giugno di ogni anno, l’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna pone l’attenzione su una forma di maltrattamento molto grave ma spesso sottovalutata, quella subita dai giovani testimoni delle violenze domestiche. La violenza intrafamiliare travolge inevitabilmente i figli, anche quando questi non sono direttamente oggetto della violenza.
L’esperienza del maltrattamento, fisico o psicologico, subito da altri – spesso la madre, ma non solo -, ha conseguenze notevoli. Anche quando bambini e adolescenti non assistono direttamente alla violenza, ne percepiscono gli effetti: vengono investiti dai pensieri e dalle emozioni della vittima e dell’aggressore, che sono le figure di riferimento affettivo ed educativo primario.
In alcuni casi, nemmeno la separazione dei genitori è sufficiente per eliminare il problema: capita che i figli vengano strumentalizzati nei conflitti. Si va dalle situazioni – purtroppo comuni – in cui un genitore tenta di trasmettere l’odio per l’ex-compagno o ex-compagna anche ai ragazzi, a quelle più estreme che possono degenerare in omicidi, con l’enorme trauma che ne consegue.
“Anche nelle situazioni meno estreme, la violenza assistita è a tutti gli effetti una forma di maltrattamento psicologico e comporta conseguenze a livello emotivo, cognitivo, fisico e relazionale con stati di profonda sofferenza psicologica che si possono protrarre anche nella vita adulta. L’aspetto più pericoloso è che da essa i bambini imparano la normalità della violenza: l’affetto può essere associato alla sopraffazione, all’offesa, all’aggressione, apprendendo la legittimità della violenza”, commenta Anna Ancona, Presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna.
La violenza domestica interferisce sulla relazione genitori-figli, snaturando la genitorialità e le capacità educative-relazionali sia della madre che del padre, con gravi ricadute sui bambini e ragazzi. Nei rapporti familiari alterati viene compromessa la “base sicura” che dovrebbe essere garantita da una adeguata genitorialità, e il figlio rischia di vivere in uno stato di costante angoscia e profondo malessere.
La convivenza per tempi medi o lunghi con situazioni di maltrattamento psicologico o fisico può provocare nelle vittime – dirette e indirette – una condizione di destrutturazione psicologica e di grande sofferenza in cui i confini tra giusto e sbagliato, legittimo e illegittimo, diventano labili, con alterazione della capacità di pensiero e di scelta autonoma.
Lo stato emotivo dei ragazzi che assistono alle violenze può essere connotato da ansia, fobie e problemi psicofisici vari tipici del disturbo post-traumatico da stress. Occorre monitorarne i segnali di disagio (tra cui, ad esempio, disturbi del sonno, irritabilità e cefalee) per verificarne tempestivamente l’origine e tutelare i minori, anche con interventi mirati di tipo psicoterapeutico.
Purtroppo nelle situazioni di violenza psicologica intrafamiliare può essere molto difficile per il genitore vittima riconoscere i danni causati anche ai figli, in particolare se tale violenza è negata, non riconosciuta o sottovalutata da chi la subisce, come spesso accade quando si stabilisce come modalità relazionale prevalente all’interno della coppia o della famiglia.
È quindi fondamentale che i professionisti che entrano in contatto con bambini e adolescenti – come pediatri, insegnanti ed educatori – sappiano “captare” i segnali di disagio e i comportamenti inusuali che possono essere spia di un malessere, inviandoli a psicologi e psicoterapeuti competenti nell’età dello sviluppo per una valutazione approfondita. Anche gli altri adulti di riferimento non devono sottovalutare i rischi che la violenza assistita può causare nei ragazzi, cercando di intervenire precocemente, eventualmente chiedendo un supporto specialistico.
Per queste ragioni è di primaria importanza che gli operatori del settore siano specificamente formati per intercettare e riconoscere tali situazioni anche quando la richiesta di aiuto è mascherata da altre motivazioni o perviene su segnalazione di terzi.

Ufficio Stampa Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna

a cura di Rizoma