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Mese: Maggio 2018

Spiagge e Fondali Puliti 2018

Oggi domenica 27 maggio 2018 si è svolta la manifestazione nazionale di Legambiente SPIAGGE E FONDALI PULITI 2018, al Lido di Volano, Comune di Comacchio , ospitati dal Bagno ISA.

I 20 volontari hanno raccolto 24 sacchi pieni di plastica, polistirolo, bastoncini di cotton fioc, bottiglie di plastica, bidoni di plastica, reti per l’allevamento di mitili, tappi di plastica di ogni formato. Più di 4 quintali di rifiuti spiaggiati che la Coop Brodolini e Clara ambiente spa provvederanno a recuperare per verificare e possibilmente riciclare la plastica.

E’ stata una domenica importante perche il gazebo di Legambiente è servito da raccolta di opinioni e consigli per evitare lo spiaggiamento in una bellissima costa ancora con segni di naturalità. Uno dei consigli è di mettere una barriera mobile che raccolga e recuperi i rifiuti provenienti dalla rete idrografica del Po. Tutti sono convinti che esistano delle discariche abusive lungo le rive del Po. I cotton fioc , le bottiglie di plastica oppure i resti di medicine non possono essere state gettate nei water di casa. Probabilmente tutti i comuni affacciati sul Po hanno dei depuratori e scaricano limitatamente le acque depurate.

Non si tratta di inciviltà dei cittadini ma di mala gestione dei rifiuti urbani. Poi le mareggiate fanno la loro parte. Il materiale più leggero l’abbiamo trovato ai margini della pineta demaniale del Lido di Volano, portato dalle micidiali mareggiate che hanno scalzato decine di alberi e mangiato a metà delle meravigliose dune. E’ da troppi anni che la costa del Delta del Po paga a caro prezzo i cambiamenti climatici e la Regione Emilia-Romagna non ha la capacità di intervenire.

La casa editrice ferrarese “Faust Edizioni” trionfa al concorso letterario internazionale “Gian Antonio Cibotto”

La casa editrice ferrarese “Faust Edizioni” trionfa al concorso letterario internazionale “Gian Antonio Cibotto” (patrocinato da Regione Veneto e Confindustria Venezia) con un saggio sugli animali curato dall’associazione culturale cittadina “De Humanitate Sanctae Annae” e comprendente 40 contributi di 38 autori (docenti universitari, storici, ricercatori di fama nazionale e internazionale).
Oltre 1.500 i volumi in lizza, provenienti da tutta Europa.

Domenica 27 maggio 2018, dalle ore 10.30, in un Ridotto del Teatro Sociale di Rovigo traboccante di pubblico, si è svolta la cerimonia di premiazione del primo concorso letterario internazionale “Gian Antonio Cibotto”, dedicato all’indimenticato scrittore, giornalista e critico letterario polesano, fondatore di prestigiosi premi letterari (tra i quali il Campiello e l’Estense), scomparso lo scorso anno.
Nel corso dell’evento, mirabilmente condotto dalla ‘padrona di casa’ Angioletta Masiero (presidente di giuria) e ripreso dalla televisione, sono stati assegnati i premi nelle quattro diverse sezioni previste dal bando: narrativa edita, saggistica edita, poesia edita e poesia inedita in lingua italiana o in dialetto del triveneto. In lizza, nelle varie sezioni, oltre 1.500 titoli provenienti da tutta Europa. Nomi altisonanti, in giuria: presidente onorario lo scrittore pluricandidato al Nobel Boris Pahor, presidente artistico lo scrittore delegato alla cultura di Confindustria Rinaldo Boggiani. Il concorso era patrocinato – tra gli altri – da Regione Veneto, Confindustria Venezia e Comune di Rovigo.

La sezione ‘saggistica edita’ ha visto trionfare, tra scroscianti e meritati applausi, il volume collettivo “Gli animali nella storia della civiltà dell’uomo. Scienze naturali e veterinarie in Italia” a cura della Associazione “De Humanitate Sanctae Annae”, pubblicato nel 2017 dalla casa editrice ferrarese “Faust Edizioni” di Fausto Bassini. L’opera – 400 pagine che si fregiano di rare e preziose immagini patinate, in bianco e nero e a colori – racchiude 40 contributi di 38 autori (docenti universitari, storici, ricercatori di fama nazionale e internazionale).
A ritirare il premio il Prof. Riccardo Modestino, presidente della “De Humanitate Sanctae Annae”, sodalizio nato a Ferrara nel 2012 e instancabile nella pubblicazione di libri (ben cinque titoli al suo attivo) e nell’organizzazione di convegni, dibattiti, mostre, eventi teatrali e cinematografici che hanno riscosso una vasta eco anche in campo nazionale.

Da Ufficio stampa Faust Edizioni

Comunicato Regione: Crisi aziendali

Il presidente Bonaccini e l’assessore Costi incontrano sindacati e lavoratori della della Martini Luce di Concordia: “Siamo e saremo al vostro fianco. Il nostro impegno per non interrompere la produzione, attivare gli ammortizzatori sociali e salvaguardare azienda e occupazione”

Già avviato il dialogo con il curatore fallimentare. Sorpresa per la manca cessione alle Coemar Lighting: “Marchio nazionale, valutiamo anche se portare la vertenza al tavolo del nuovo Governo non appena insediato”

Bologna – Avviare subito la ricerca di un acquirente industriale, insieme al curatore fallimentare; evitare che la Martini venga spezzettata e venduta a blocchi; utilizzare gli ammortizzatori sociali in favore dei lavoratori che al momento sono sospesi dal lavoro a causa della dichiarazione di fallimento. Evitare che l’azienda si fermi e fare tutto il necessario affinché resti a Concordia, sul territorio.
Sono questi i temi più rilevanti al centro dell’incontro di questa mattina a Mirandola (Mo) tra il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, il sindaco di Concordia, Luca Prandini, i sindacati e i rappresentanti delle Rsu aziendale di Fiom e Fim con i lavoratori della Martini Luce di Concordia (Mo), la nota azienda di illuminotecnica il cui fallimento è stato decretato dal Tribunale di Modena nei giorni scorsi, come atto conseguente alla sorprendente notizia della non avvenuta formalizzazione della cessione di ramo d’azienda alla Coemar Lighting di Castiglione delle Stiviere.

Il presidente Bonaccini e l’assessore Costi hanno rimarcato “sorpresa per il mancato accordo, che era ad un passo. Ora occorre evitare il blocco della produzione ed affrontare subito con il curatore fallimentare il tema della attivazione degli ammortizzatori sociali in favore dei lavoratori, obiettivo che si può perseguire se si avvia un esercizio provvisorio delle attività aziendali, salvaguardando la produzione”.

“Il nostro impegno- ha sottolineato il presidente- è far sì che la produzione della Martini rimanga a Concordia e siamo pronti da subito, utilizzando tutte le opportunità disponibili, a sostenere chi subentra o dovesse subentrare nella gestione dell’azienda”. “Tra l’altro- ha concluso Bonaccini- i numeri della ricostruzione post sisma dicono che l’area del cratere cresce più di prima. E tutto questo facendo le cose insieme – istituzioni e cittadini -, firmando sempre accordi con i sindacati e le parti sociali. Ma ora la nostra attenzione va a chi rischia di perdere il lavoro, che è dignità e loro per primi non meritano di perderla: essendo un marchio nazionale, porteremo la vicenda della Martini Luce ad un tavolo con il nuovo governo, perché siamo al lavoro per trovare uno sbocco positivo per i lavoratori e per l’azienda stessa”.

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“Passeggiata per la democrazia”

Oggi domenica 27 maggio 2018 dalle 18,30 alle 20,30 scendiamo in piazza per una “passeggiata” per la democrazia.
Ritrovo in Piazza Municipale
Solo con una Costituzione in mano, senza slogan, senza bandiere, senza megafoni

La democrazia, i cittadini e la solidarietà valgono di più dello spread e dei mercati

Carissimi cittadini ferraresi e carissimo Presidente della Repubblica italiana,
riteniamo che ci siano momenti nella storia di un Paese in cui sia importante intervenire per affermare che noi cittadini ci siamo, osserviamo e capiamo le azioni della politica.
Riteniamo che questo sia uno di quei momenti, delicati e importanti, per farlo.
Vogliamo con tutta forza difendere la democrazia e la nostra Costituzione.

Il 4 marzo il popolo italiano ha votato. E noi come Gruppo cittadini economia di Ferrara abbiamo espresso liberamente il nostro voto coprendo tutto l’arco dei partiti. Quindi saremo molto chiari: noi non vogliamo prendere posizione pro o contro i partiti che attualmente stanno cercando di formare un governo. La nostra presa di posizione vuole difendere la democrazia, cioè il volere espresso dal popolo italiano.

Vogliamo esprimere in modo chiaro e convinto che per noi le persone, le famiglie e le imprese italiane e soprattutto il futuro dei nostri giovani sono più importanti dello spread, dei “mercati finanziari”, delle Agenzie di Rating. Presidente noi non abbiamo paura. Siamo un popolo di lavoratori, abbiamo costruito un paese fantastico e delle imprese bellissime e lo rifaremo con lo stesso spirito dei nostri padri e nonni.

Vogliamo esprimere in modo chiaro che siamo pronti a costruire e ricostruire il nostro paese. Pretendiamo che economia e finanza, le banche, la Banca Centrale siano al servizio dei cittadini e non il contrario. Presidente noi siamo pronti.
Conosciamo la macroeconomia e sappiamo cos’è la moneta, il debito pubblico e sappiamo quali strumenti di politica economica e monetaria possiamo mettere in atto fin da subito. Possiamo costruire un paese solidale, accogliente e industrioso. Un paese di cooperazione e non competizione. Sappiamo come usare l’emissione monetaria per uscire dal potere ricattatorio dei mercati, abbattere le attuali superstizioni sul debito pubblico e far sì che la nostra operosità sia più importante del denaro che è solo l’unità di misura della nostra operosità.

La democrazia va difesa e per questo desideriamo dire che noi ci siamo. Lo faremo insieme oggi domenica 27 maggio dalle 18,30 a Ferrara

Sede G.ECO.FE

Via Ferrariola c/o C.S.V. Agire Sociale
FERRARA

L’Alda Costa premiata a Roma

All’ICS Alda Costa, per il secondo anno consecutivo, è stato assegnato il Premio Nazionale Italia Nostra “Le pietre e i cittadini. Educazione al patrimonio culturale – Cittadinanza attiva, intercultura, tecnologie”, Ha vinto la classe 4 B della scuola primaria Costa (insegnanti Milva Boarini e Paola Roveroni), con l’elaborato “Tra storia e leggenda. 26 detective della bellezza svelano il patrimonio artistico e culturale della Chiesa di San Giuliano”. Una rappresentanza della classe, composta di docenti e un gruppo di alunni e genitori, riceverà il premio lunedì 28 maggio a Roma, alla Sala IGEA dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani. Il percorso storico-culturale-artistico è stato effettuato dalla classe al completo in ottobre nella chiesa di San Giuliano, in occasione della manifestazione Monumenti Aperti 2017 (nella foto), svoltasi per due giornate consecutive nel mese di ottobre. Il contesto, di ampio respiro culturale, era coordinato da Imago Mundi, da Fondazione Ferrara Arte, in collaborazione con l’Associazione Ferrara Off e il sostegno dell’Eni, dello scrittore Luigi Dal Cin e del Comune di Ferrara.

Da ICS Alda Costa

Comunicato Regione: Ricostruzione

A Mirandola (Mo) inaugurata la nuova Scuola di Musica, con annessa la biblioteca musicale: cori e bande giovanili, formazione per quasi 1.200 allievi a partire dai 6 anni

Finanziata con 650mila euro dalla struttura commissariale guidata dal presidente Bonaccini: “Un luogo apprendimento e crescita e un nuovo, concreto esempio della ricostruzione che prosegue nelle aree colpite dal sisma, dove pure in questi anni è stato fatto tanto e bene, rappresentano ulteriori motivi per riconoscere ancora una volta la forza e la tenacia che questa terra ha dimostrato subito da quel terribile maggio del 2012”. Presente l’ assessore Palma Costi

Bologna – Le note giuste per la ricostruzione. Giornata di festa oggi per Mirandola, nel modenese, dove è stata inaugurata la nuova sede della Scuola di Musica, con annessa la biblioteca musicale. Adiacente all’istituto scolastico, è stata costruita al posto dell’edifico originario, irrimediabilmente danneggiato dal terremoto del 2012. Un intervento reso possibile grazie anche allo stanziamento di 650 mila euro da parte della struttura commissariale, guidata dal commissario di Governo delegato alla ricostruzione, il presidente della Regione Stefano Bonaccini. L’edificio, ora completamente antisismico, è luogo di formazione per 1.177 allievi (dai 6 anni all’età adulta), con percorsi didattici diversi e qualificati per l’approfondimento dello studio dello strumento preferito e la possibilità di costituire formazioni stabili di musica d’insieme: cori, ensemble strumentali, orchestra di chitarre, bande giovanili, gruppi rock.

All’inaugurazione, che vede protagonisti la Fondazione Scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli” e l’Associazione Genitori per la Scuola di Musica della Fondazione “Andreoli”, erano presenti il presidente Bonaccini, l’assessore regionale alla Ricostruzione post sisma, Palma Costi, la presidente della fondazione “Carlo e Guglielmo Andreoli”, Elena Malaguti, il sindaco di Mirandola, Maino Benatti, e il presidente dell’Unione Comuni modenesi area nord, Luca Prandini.

“Un luogo di formazione, apprendimento e crescita, soprattutto per bambini e ragazzi, e un nuovo, concreto esempio della ricostruzione che prosegue nelle aree colpite dal sisma, dove pure in questi anni è stato fatto tanto e bene, rappresentano ulteriori motivi per riconoscere ancora una volta la forza e la tenacia che questa terra ha dimostrato da subito, da quel terribile maggio del 2012 a oggi- afferma il presidente Bonaccini-. La Scuola di Musica è un altro passo che viene mosso verso la piena normalità per la comunità locale, verso una più forte coesione sociale, col valore aggiunto della totale sicurezza per gli allievi. E visto il tipo di struttura, auspico che possa dare una mano anche la nuova legge regionale sulla musica, di cui sono particolarmente orgoglioso, e per la quale abbiamo stanziato un milione di euro, per sostenere anche le scuole di musica e la formazione musicale: un’ulteriore opportunità che mettiamo a disposizione dei nostri territori”.

Per festeggiare l’avvenimento è stato realizzato un ricco programma musicale: “John Lennon: 20 anni di banda giovanile”, con esibizioni dalle 9 di mattina alle 19,30 di una decina di orchestre ed ensemble, due cori e con un saggio finale degli allievi.

La Scuola di Musica
Il nuovo edificio scolastico comprende una sala prove e coro; due aule percussioni; due aule batteria; un’aula canto e fiati; un’aula archi; un’aula pianoforte; un’aula per la teoria; due aule collettive; una biblioteca/sala riunioni; oltre agli uffici per la dirigenza scolastica, i servizi e un deposito. Oltre alla massima protezione sismica, sono state installate tecnologie per permettere agli studenti un apprendimento in un ambito con particolare attenzione all’aspetto acustico. Le aule dedicate all’insegnamento degli strumenti a percussione sono altamente insonorizzate verso l’esterno, così come sono insonorizzate le altre aule, affinché gli studenti non si disturbino tra loro.

La Fondazione Scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli” realizza anche progetti didattici di educazione al suono e alla musica e di propedeutica musicale, in collaborazione con tutte le scuole di ogni ordine e grado, che coinvolgono circa 6mila bambini dalla scuola dell’infanzia alla scuola dell’obbligo. Inoltre, già da alcuni anni con il progetto musica 0-3 anni l’attività di educazione al suono e alla musica viene sperimentata con successo nei nidi d’infanzia di Mirandola. Rilevante importanza riveste l’attività progettuale rivolta ai bambini e ai ragazzi disabili, realizzata in collaborazione con il Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’Ausl di Modena – Distretto di Mirandola.

Allegato 1: scuola_musica_esterno.jpeg

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La democrazia, i cittadini e la solidarietà valgono di più dello spread e dei mercati

Carissimi cittadini ferraresi e carissimo Presidente della Repubblica italiana,
riteniamo che ci siano momenti nella storia di un Paese in cui sia importante intervenire per affermare che noi cittadini ci siamo, osserviamo e capiamo le azioni della politica.
Riteniamo che questo sia uno di quei momenti, delicati e importanti, per farlo.
Vogliamo con tutta forza difendere la democrazia e la nostra Costituzione.

Il 4 marzo il popolo italiano ha votato. E noi come Gruppo cittadini economia di Ferrara abbiamo espresso liberamente il nostro voto coprendo tutto l’arco dei partiti. Quindi saremo molto chiari: noi non vogliamo prendere posizione pro o contro i partiti che attualmente stanno cercando di formare un governo. La nostra presa di posizione vuole difendere la democrazia, cioè il volere espresso dal popolo italiano.

Vogliamo esprimere in modo chiaro e convinto che per noi le persone, le famiglie e le imprese italiane e soprattutto il futuro dei nostri giovani sono più importanti dello spread, dei “mercati finanziari”, delle Agenzie di Rating. Presidente noi non abbiamo paura. Siamo un popolo di lavoratori, abbiamo costruito un paese fantastico e delle imprese bellissime e lo rifaremo con lo stesso spirito dei nostri padri e nonni.

Vogliamo esprimere in modo chiaro che siamo pronti a costruire e ricostruire il nostro paese. Pretendiamo che economia e finanza, le banche, la Banca Centrale siano al servizio dei cittadini e non il contrario.
Conosciamo la macroeconomia e sappiamo cos’è la moneta, il debito pubblico e sappiamo quali strumenti di politica economica e monetaria possiamo mettere in atto fin da subito. Possiamo costruire un paese solidale, accogliente e industrioso. Un paese di cooperazione e non competizione. Sappiamo come usare l’emissione monetaria per uscire dal potere ricattatorio dei mercati, abbattere le attuali superstizioni sul debito pubblico e far sì che libertà e democrazia siano più importanti del denaro.

La democrazia va difesa per questo desideriamo comunicare che noi ci siamo e siamo pronti a difenderla.

Gruppo cittadini economia di Ferrara

Sovranismo e Sovranismi

Lunedì 28 maggio dalle 14.30 – 18.30 e martedì 29 dalle 9.30 – 12.30 presso la Sala consiliare del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara, corso Ercole I d’Este 41 – Ferrara si terrà l’incontro “SOVRANISMO E SOVRANISMI: IL PUNTO DI VISTA DEL DIRITTO, DELL’ECONOMIA E DELLA POLITICA. Ne parlano Marco Baldassari, Aldo Barba, Silvia Borelli, Giancarlo De Vivo, Carlo Formenti, Massimo Pivetti e Alessandro Somma

Prima che accada Comunicare il rischio a sei anni dal terremoto dell’Emilia

“Non basta conoscere il rischio per attuare la prevenzione. Non bastano gli eventi di partecipazione se non portano a soluzioni concretamente praticabili per i cittadini. Minore è l’efficacia delle pratiche partecipative, minore è la capacità degli abitanti di attuare autonomamente efficaci interventi di prevenzione. I cittadini chiedono di non essere lasciati soli a decidere e a intervenire.”

Sono alcuni dei risultati della ricerca sulla comunicazione del sisma condotti dal Laboratorio di Ricerca in Storia e comunicazione della scienza DOS “Design of Science” dell’Università di Ferrara che saranno presentati e discussi il 29 maggio all’incontro “Prima che accada. Comunicare il rischio a sei anni dal terremoto dell’Emilia”. L’incontro si svolgerà dalle 15 alle 18 presso il Dipartimento di Economia e Management in via Voltapaletto 11.

Alla luce delle risposte fornite nel corso della ricerca condotta dal Laboratorio a sei anni di distanza dalle pratiche di comunicazione e partecipazione avviate subito dopo il sisma, emerge la necessità di un profondo ripensamento del ruolo dei soggetti istituzionali e scientifici e del rapporto con i cittadini in questo campo. Il caso della città di Ferrara, proprio per la complessità del percorso intrapreso e anche in virtù dei limiti inevitabilmente manifestati, si presta a diventare un modello di ricerca e azione da sviluppare ulteriormente. Anche per la sua analogia con molti altri centri storici del nostro Paese.

Alla tavola rotonda discuteranno di questi temi e delle prospettive di sviluppo: Alfredo Alietti, Dipartimento di Studi umanistici Università di Ferrara; Romano Camassi, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; Roberto Giovanni Marino, Capo dipartimento Casa Italia presso la Presidenza del Consiglio dei ministri; Gabriele Ponzoni, Consiglio nazionale geologi.

La Direzione del Laboratorio introdurrà il tema, i principali risultati della ricerca e coordinerà i lavori.

Hanno finora confermato la loro presenza: Bruno Baraldi, Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari Ferrara; Riccardo Caputo, Commissione Grandi Rischi; Alessio Colombi, Ordine degli ingegneri Ferrara; Cristina Corazzari, assessore alla comunicazione Comune di Ferrara; Ermanno Errani, Arpae Emilia Romagna; Roberto Riccelli, Protezione Civile Ferrara; Marco Roversi, Ordine degli ingegneri Ferrara; Gian Paolo Rubin, Ordine degli Architetti di Ferrara; Stefano Solarino, Progetto “Knowrisk”.

“Siamo partiti subito dopo il sisma – dichiara Marco Bresadola, direttore di DOS – con attività di comunicazione e dibattito pubblico svolti su tanti piani diversi e con l’esperienza partecipativa “Battiamo il sisma” condotta ‘a caldo’ in collaborazione con il Comune. La ripresa della ricerca nella medesima realtà dopo alcuni anni con il progetto europeo “KnowRisk” costituisce presumibilmente un unicum in termini di monitoraggio dell’esperienza e bilancio dei risultati. È un patrimonio certamente spendibile per ripensare un modello di comunicazione e relazioni utile anche per tante realtà simili a quella che abbiamo studiato.”

“Le indicazioni per gli sviluppi futuri della ricerca-azione condotta – afferma Michele Fabbri, condirettore di DOS – sono tante e importanti. Si va dalla necessità di conoscere con accuratezza i segmenti di società a cui ci si rivolge per produrre una comunicazione costante, differenziata e articolata nel complesso sistema dei media attuale, alla necessità di continuità delle esperienze con la cittadinanza. La continuità del dialogo con i cittadini dovrebbe essere realizzata da un processo di trasferimento e scambio di conoscenza con luoghi deputati a farlo e guidati da processi istituzionali. La ricerca dimostra chiaramente che solo in presenza dell’attivazione di meccanismi di coesione sociale le misure preventive possono essere realizzate.”

Progetto Made in Porto 4.0

Dall’ Alternanza scuola lavoro al Progetto Made in Porto 4.0: un binomio vincente

Incontro formativo, pregnante e avvincente oggi al Montalcini sede di Portomaggiore alla presenza di rappresentanti dell’Amministrazione comunale portuense (assessore Alessandro Vacchi) delle Aziende del territorio (sig. Stefano Castaldini), del DS del Montalcini (prof. Francesco Borciani) e del consulente della FOrmazione Professionale e coordinatore del Progetto ‘Made in porto 4.0’, un progetto che vuole mettere in comunicazione scuola, Aziende del territorio e Formazione professionale, dott. Giampaolo Barbieri per parlare di alternanza scuola lavoro e dell’importanza che questa ricopre per la formazione ed il futuro degli studenti del Montalcini.
Tutti i rappresentanti hanno sottolineato l’importanza di essere Uniti X aiutare l’inserimento lavorarivo degli studenti
Venendo incontro alle esigenze formative della scuola e del territorio investendo a lungo termine, in lavori che stanno diventando sempre più complessi e per i quali occorre un ventaglio di conoscenze, competenze, un impegno costante, variegato, preciso, flessibile, umile ed ambizioso contemporaneamente , facendo la ‘gavetta’, diventando imprenditori di se stessi, Emulando esempi positivi, cercando di sperimentare differenti ruoli per capire quale sia il più confacente alle proprie qualità.
Di questo e di molto altro si è parlato oggi in un clima di festa e di allegria per le esperienze di stage raccontate dalla voce degli studenti, per le premiazioni degli studenti di ITE ed ITT che hanno partecipato e vinto progetti nazionali di pregio notevole.
Al termine della conferenza l’inaugurazione con taglio del nastro dell’aula multimediale e di quella di robotica ed automazione e la simulazione di colloqui di lavoro tra gli studenti e gli imprenditori locali a confermare come il legame tra scuola e territorio sia l’arma vincente per arrivare lontano.

Federazione Unione Sindacale di Base

Squadre neofasciste formate da inquietanti personaggi che fanno le ronde?
No, grazie. Non ci servono.

L’USB interviene a proposito delle dichiarazioni del gruppetto di estrema destra che ha paventato delle ronde anti-immigrati a bordo dei mezzi pubblici ferraresi. Al trasporto pubblico non occorrono “Rambo” improvvisati, ma personale qualificato e preparato che sappia gestire conflitti senza provocarne altri.
Le aggressioni ai lavoratori del servizio pubblico sono in aumento in molti settori (scuola, ospedali , trasporti). Questi episodi sono una spia del decadimento del “senso civico” e sono il frutto di anni di tagli che hanno prodotto lo scadimento dei servizi, l’aumento dei prezzi degli stessi e il peggioramento delle condizioni di lavoro.
Intanto, campagne di denigrazione hanno indicato come causa del problema i lavoratori pubblici. Il servizio di trasporto pubblico è un bene comune, così come la scuola e la sanità, e come tali devono essere garantiti, tutelati e mantenuti in condizioni di sicurezza.
Per garantire l’incolumità dei lavoratori TPER, servono più personale addetto al controllo, mezzi moderni forniti di telecamere (che permettano l’intervento tempestivo delle FFOO quando necessario), aumento delle corse e per evitare ressa e situazioni di conflitto.
Ci aspettiamo risposte concrete ed adeguate dall’amministrazione che per legge è tenuta a garantire il massimo di sicurezza per i lavoratori e i passeggeri.
Le speculazioni politiche da parte di chi cerca soltanto di farsi una facile pubblicità veicolando idee razziste vanno respinte al mittente, tanto più che conosciamo bene ed è chiaro a tutti quale sia l’idea di “sicurezza” dei neofascisti in Italia.
Ce ne siamo liberati 70 anni fa con la Resistenza.


Federazione Unione Sindacale di Base

Rinnovato il consiglio di AICIG: aggregazione e unitarieta’ le priorita’

a Reggio Emilia presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano si è tenuta l’Assemblea annuale dei Soci

RINNOVATO IL CONSIGLIO DI AICIG: AGGREGAZIONE E UNITARIETA’ LE PRIORITA’

Intanto AFIDOP entrerà a far parte del comitato di settore specifico formaggi per rendere il settore ancora più coeso e sinergico

Si è sviluppato sul tema dell’evoluzione normativa e sull’attività di vigilanza degli ultimi 20 anni – con particolare riferimento ai controlli Extra UE e al problema dell’utilizzo di termini generici – l’incontro formativo che, il 25 maggio, si è tenuto a Reggio Emilia presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Ad organizzare detto incontro, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG: un appuntamento strategico che si inserisce nell’attività ordinaria dell’Associazione ma che giunge in un momento politico particolarmente delicato per lo Stato Italiano. Il mondo delle IG proprio alle Istituzioni si è rivolto in tale occasione chiedendo una stretta sulla violazione delle norme e sulle conseguenze da esse prodotte sia a livello di valore economico sia di impatto sui territori, nonché un sistema sanzionatorio più adeguato ai tempi odierni, capace di dissuadere da comportamenti fraudolenti e dunque lavorando sulla prevenzione delle infrazioni.

“Ciò che chiediamo al titolare del Ministero delle Politiche Agricole, precisa il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi, è di rendere maggiormente efficaci le sanzioni, non in questo caso di tipo economico, bensì comportanti il ritiro dei marchi con conseguente espulsione dal “campo di gioco”. L’obiettivo per l’intero sistema infatti, non è tanto quello di punire con sanzioni pecuniarie i trasgressori che in tal modo potrebbero comunque tornare a farlo, quanto eliminare alla radice i comportamenti fraudolenti”.
Da proteggere infatti c’è un sistema, quello dei prodotti agroalimentari DOP e IGP, che negli ultimi venti anni ha subìto una grande evoluzione al rialzo, sia in termini numerici oggi le IG italiane (vini esclusi) sono 295 e quelle UE 1427 – sia di fatturato, portando il settore a circa 15 miliardi di euro di valore. Il tutto accompagnato da una grande capacità di export, la cui crescita si può leggere nell’atteggiamento del comparto agroalimentare negli anni Novanta, quando gli altri settori hanno iniziato a delocalizzare la produzione. L’agroalimentare di qualità ha scelto di puntare ed investire sul territorio: ciò non si è rivelato un limite bensì una grande opportunità che ha appunto premiato il settore, soprattutto dall’estero. Certificazione, tracciabilità, origine e territorio sono dunque i mantra che i produttori nel corso degli anni hanno cercato, riuscendoci, di trasmettere anche al consumatore, che su tali elementi basa ogni giorno di più la propria percezione di sicurezza alimentare.
“Alla politica non chiediamo né sussidi, né contributi. Chiediamo strumenti e regole per riuscire a rimanere sul mercato ad un prezzo adeguato al valore del nostro prodotto afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. Norme più chiare e trasparenti ci permetterebbero di aumentare sensibilmente il nostro mercato. Chiediamo un aiuto concreto, sia in Italia – dove servono sanzioni più rigide per chi non si attiene alle regole – sia all’estero, per combattere l’italian sounding e per definire i dettagli degli Accordi bilaterali in modo adeguato. Occorre lavorare a negoziati che puntino al riconoscimento delleindicazioni geografiche come valore globale dello sviluppo agricolo. Norme in grado di eliminare le pratiche ingannevoli per il consumatore, in particolare l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evochino l’Italia per pubblicizzare prodotti affatto riconducibili al nostro Paese, la forma più sfacciata di concorrenza sleale e truffa nei confronti dei consumatori nel settore agroalimentare. In Europa, conclude Bertinelli, il nostro sistema di vigilanza e repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l’Unione Europea deve assolutamente puntare”.
Dopo i saluti istituzionali dei due Presidenti, la tavola rotonda si è sviluppata con la presentazione delle esperienze dirette di alcuni dei Consorzi più rappresentativi per l’agroalimentare italiano, in particolare il Consorzio tutela Prosciutto di San Daniele DOP presente con Mario Emilio Cichetti, il Consorzio tutela Gorgonzola DOP con Stefano Fontana, il Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP con Andrea Righini, il Consorzio tutela Pomodoro di Pachino IGP con Salvatore Chiaramida e il Consorzio tutela Oliva La Bella della Daunia IGP con Giuseppe Dibisceglia.
Al termine del primo giro di interventi, a prendere la parola è stato il Direttore del Consorzio Tutela Parmigiano Reggiano DOP Riccardo Deserti che ha portato il proprio contributo sulle nuove frontiere della vigilanza Horeca e Food service, a cui sono seguiti una serie di interventi sul rapporto delle IG con le normative europee in materia di tutela. In particolare nella seconda parte moderata dal Segretario Generale di AICIG Leo Bertozzi, il Direttore Del Consorzio di tutela Asiago DOP Flavio Innocenzi e il Responsabile dell’Ufficio Legale del Consorzio tutela Prosciutto di Parma DOP Simone Calzi si sono espressi in merito alla tutela della denominazione nei paesi oggetto di accordi bilaterali con la UE, mentre il Direttore del Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni ha portato la propria esperienza in materia di azioni legali nella UE con esplicito riferimento alla tutela del termine balsamico in Germania. Un intervento sulla strategicità dell’essere presenti a Bruxelles con una sede istituzionale di rappresentanza AICIG è stato quello di David Thual, seguito da un focus di Mathilde Chareyron Origin EU sull’importanza di associarsi per interloquire con le istituzioni UE. L’ultima tranche di interventi si è incentrata su un aspetto anch’esso di primaria rilevanza nell’attività di tutela delle IG italiane: la comunicazione. Il Direttore della Fondazione Qualivita Mauro Rosati ha infatti discorso sull’importanza della comunicazione di sistema per le DOP e IGP italiane e presentato “Consortium” il primo magazine dei Consorzi di Tutela a carattere scientifico edito dal Poligrafico nella versione cartacea e digitale e curato dalla Fondazione Qualivita. Filippo Arfini dell’Università di Parma si è concentrato sulle fake news e sull’impatto che esse hanno nella tutela delle IG, con esplicito riferimento al caso Parmesan.
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate al Dirigente PQAI IV Luigi Polizzi, il quale ha fatto il punto sulla qualità certificata e sulla tutela delle Indicazioni Geografiche di prodotti agricoli e agroalimentari indicando concludendo “i Consorzi sono lo strumento di ieri, di oggi e di domani per la valorizzazione delle IG e il Mipaaf intende rafforzarli. Noi ci crediamo, sono importanti per le loro azioni, stiamo facendo sistema e stiamo cercando di allargare sempre di più le collaborazioni”.
A seguire AICIG si è riunita per l’assemblea annuale, durante la quale è previsto – oltre al bilancio consuntivo delle attività svolte fino ad oggi e la previsione delle iniziative future – altresì il rinnovo delle cariche sociali. L’incontro si è concluso con l’assemblea di AFIDOP.

Ufficio stampa Aicig

Comunicato Regione: Sisma 2012

Sisma 2012. Arrivano altri 55 milioni di euro per il sostegno e l’ulteriore rilancio del sistema produttivo: i fondi per rientro o riavvio attività economiche, riconversione e ampliamento imprese, sostegno ai progetti di ricerca e sviluppo delle Pmi

Priorità centri storici nell’utilizzo di queste risorse derivate da risparmi realizzati in questi anni. Il presidente Bonaccini e l’assessore Costi: “Un’altra spinta a un territorio che ha saputo, in meno di sei anni, ricreare le basi per rilanciare la propria identità e la propria economia nelle reti nazionali e internazionali della competitività”

Bologna – In arrivo 55 milioni di euro per investimenti e progetti a sostegno del sistema economico produttivo e della ricerca dell’area colpita dal sisma del 2012. Il presidente della Regione e commissario delegato alla Ricostruzione, Stefano Bonaccini, nelle prossime settimane adotterà gli atti necessari per destinare e utilizzare queste risorse, derivate da risparmi realizzati in questi anni durante la ricostruzione stessa. Ad annunciare la disponibilità dei fondi è l’assessore regionale alle Attività produttive e alla Ricostruzione, Palma Costi, durante il convegno “Fare impresa. Ricostruzione, innovazione e comunità” oggi a Mirandola, in provincia di Modena.
“Si tratta di un’ulteriore spinta a un territorio che ha saputo in meno di sei anni ricreare le basi per rilanciare la propria identità e l’economia per affrontare le sfide future. Con queste nuove risorse- sottolineano il presidente Bonaccini e l’assessore Costi- finanzieremo ulteriormente la ricerca industriale ma anche le piccole medie imprese, l’artigianato, il commercio e il turismo e le libere professioni con priorità per le attività nei centri storici. Nel suo complesso, l’intera area del sisma è oggetto di un piano strategico che la mette in condizione di continuare ad avere un ruolo importante nel sistema economico e territoriale regionale, nelle reti nazionali e internazionali della competitività”.

A sei anni dal terremoto che nel 2012 ha colpito l’Emilia, la due giorni di studio a Mirandola – oggi e ieri – è stata l’occasione per raccontare come il sistema economico abbia avuto capacità di reazione e progettazione, riflettendo anche sui fattori specifici della ricostruzione per renderla replicabile e applicabile in altri territori con analoghe situazioni d’emergenza. Istituzioni regionali, nazionali e internazionali, professionisti, tecnici, rappresentanti del mondo imprenditoriale locale si sono confrontati non solo sullo stato d’avanzamento del processo di ricostruzione ma soprattutto sulle trasformazioni e le innovazioni che hanno modificato il sistema produttivo.

Nuovi fondi per 55 milioni: gli interventi previsti

Oltre 40 milioni di euro, la maggior parte delle risorse messe in campo, saranno destinati attraverso un apposito bando a favorire la rivitalizzazione delle aree colpite col rilancio economico e produttivo. Saranno ammessi interventi finalizzati al rientro e/o al riavvio delle attività economiche già esistenti al momento del sisma, oppure di riconversione, qualificazione, ampliamento, realizzati da imprese insediate anche successivamente al sisma, che abbiano l’obiettivo di aumentare il grado di attrattività dell’area. I contributi saranno a fondo perduto, con una percentuale minima del 35% della spesa ammissibile, elevabile al 45% in particolari casi.

Circa 15 milioni di euro andranno a sostenere gli investimenti nella ricerca per le imprese che intendano creare o sviluppare un laboratorio di ricerca e sviluppo al proprio interno, o che gestiscano direttamente un laboratorio di ricerca a servizio di altre imprese per incentivare progetti di ricerca e sviluppo delle Pmi. L’obiettivo è quello di stimolare l’attività di ricerca per interventi finalizzati alla qualificazione e ammodernamento di laboratori esistenti o realizzare nuovi laboratori di ricerca e sviluppo.

Infine, una quota di risorse servirà a finanziare ulteriori 23 progetti scorrendo la graduatoria del bando turismo, commercio e cultura (approvato nel 2016 e finanziato con risorse europee del Por Fesr) che si sommano ai 210 progetti già finanziati lo scorso anno, con oltre 22,5 milioni di euro. Le nuove risorse sono destinate a progetti che riguardino i Comuni del cratere, già destinatari in passato di risorse analoghe.

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Proibisco ergo sum. Dall’embrione al digitale, divieti e proibizioni made in Italy (Fandango)

Martedì 29 maggio
alle 18:00
Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Per il ciclo “I Libri della Ragione”

promosso da la Società della Ragione

Marco Perduca e

Filomena Gallo

presentano il libro

Proibisco ergo sum. Dall’embrione al digitale, divieti e proibizioni made in Italy

Fandango

Dialogo con Sergio Lo Giudice e Daniele Oppo

Presenta Ilaria Baraldi

Eutanasia, libertà procreativa, testamento biologico, libertà di ricerca scientifica, aborto, liberalizzazione delle droghe, prostituzione, identità digitale, cellule staminali: Proibisco ergo sum, vo-lume nato per iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni, raccoglie interventi di ricercatori, giuristi, esperti e militanti dei diritti umani per analizzare le proibizioni o le limitazioni sostanziali, cui sono sottoposte le libertà individuali nel nostro Paese. Spaziando da temi come la salute riproduttiva e l’identità di genere e digita-le, fino alle scelte di fine vita, il lavoro sessuale, le sostanze stupefacenti e i nuovi ambiti di azione della ricerca, questi contributi arrivano a tracciare il quadro di alcune delle più evidenti limitazioni attive oggi in Italia, la cui complessità e pervasività è spesso ignota al grande pubblico.

Filomena Gallo e Marco Perduca, che hanno curato la raccolta, in conclusione offrono anche una serie di possibili riforme di go-verno da mettere in campo per affrontare con buonsenso e senso di responsabilità i fenomeni analizzati, molte di queste riforme sono oggetto di iniziative e campagne dell’Associazione Luca Coscioni.

Gli autori che hanno contribuito a questo volume sono: Vittoria Brambilla, Marco Cappato, Alessandro Comeni, Giulio Cossu, Alberto D’Amato, Roberto Defez, Cesare Galli, Filomena Gallo, Giovanni Battista Gallus, Giuliano Grignaschi, Marina Mengarelli, Francesco Paolo Micozzi, Leonardo Mona-co, Ida Parisi, Marco Perduca, Tania Re, Giorgia Serughetti, Gianfranco Spadaccia, Giuseppe Testa, Mao Valpiana, Liana Vita.

Per informazioni Ibs+Libraccio

Ferrara, Piazza Trento e Trieste, Palazzo San Crispino

eventife@libraccio.it – Tel. 0532241604

“2012-2018. 6 anni dal sisma. Condividere un segno ed un sogno: storia di un progetto con la comunità”

Ufficio Stampa Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio

Il prossimo 30 maggio alle ore 21 nella Sala del Sinodo del Palazzo Arcivescovile di Ferrara (corso Martiri della Libertà, 77) avrà luogo un incontro pubblico intitolato “2012-2018. 6 anni dal sisma. Condividere un segno ed un sogno: storia di un progetto con la comunità”.
Oltre all’Arcivescovo Mons. Gian Carlo Perego, interverranno l’arch. Antonino Persi, di San Pietro in Casale, progettista della nuova chiesa parrocchiale di Ponte Rodoni, che illustrerà il lavoro svolto, realizzato coinvolgendo l’intera comunità, e Mons. Liborio Palmeri, della Diocesi di Trapani e membro (tra gli altri, insieme a don Zanella), della sezione edilizia di culto del Comitato CEI per la valutazione dei progetti di intervento a favore dei beni culturali ecclesiastici e dell’edilizia di culto. Quest’ultimo illustrerà le particolarità sul tema dell’arte sacra e dell’arte religiosa nella storia della Chiesa e nella contemporaneità.
“L’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio – spiega don Stefano Zanella, Direttore dell’Ufficio Tecnico diocesano – intende vivere e guardare avanti nonostante le fatiche della ricostruzione con la speranza sempre viva, ed è per questo che organizza un convegno aperto a tutti. Durante la serata – prosegue – si prenderanno le mosse dall’analisi della situazione attuale, delle carenze della ricostruzione, per successivamente raccontare la speranza che nasce dalla nuova chiesa di Ponte Rodoni”. Non una chiesa qualsiasi, ma quella della “parrocchia più piccola della nostra Diocesi che però – sono ancora parole di don Zanella – ha subito il torto più grande”, appunto la demolizione del suo luogo sacro. “Ora – prosegue – possiamo dare per certa la sua ricostruzione”.
La parrocchia dell’Assunzione di Maria Santissima di Ponte Rodoni, con la sua chiesa a pietre forate, fu fondata il 14 novembre 1959 da Mons. Natale Mosconi, Arcivescovo di Ferrara. A seguito dell’evento sismico del 2012, visti i gravi danni subiti, considerati irreparabili, e appurato anche il rischio di compromissione dell’adiacente canonica, che invece veniva messa in sicurezza, viene deciso l’abbattimento dell’edificio sacro, avvenuto a partire dal 6 dicembre dello stesso anno. La chiesa di Ponte Rodoni è stata la prima, nei territori dei comuni che fanno parte del cosiddetto “cratere” del terremoto, a essere demolita.

Harry Potter e Orlando Furioso lunedì 28 maggio alla Sala Estense

Musica e teatro per avvicinare i giovani all’arte, alla conoscenza propria e reciproca, alla scoperta e allo sviluppo di quella parte di creatività che c’è in ognuno di noi e che ci rende tutti straordinariamente diversi.
Lunedì 28 Maggio alle ore 21 alla Sala Estense saranno in scena gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria Manzoni, per un simpatico omaggio a due fantastici eroi della letteratura passata e presente: Harry Potter e Orlando Furioso. A conclusione dei progetti scolastici di musica, condotti da Anna Maria Laudicina, e di teatro, in collaborazione con il Teatro Minore di Ferrara, gli alunni si esibiranno sul palco della Sala Estense con canti, balli e recitazione. Tra risate e colpi di scena, i giovani allievi porteranno sul palco allegria, simpatia e spontaneità al termine di un percorso di crescita personale e collettiva, che li ha visti impegnati durante tutto l’arco di questo anno scolastico.

Da Ufficio stampa Scola primaria Manzoni

Il candidato

Non aveva tregua quell’incessante ricerca di consenso che lo obbligava a non staccare mai, neanche quando qualcuna delle persone più vicine chiedeva di smettere. E neppure i figli avevano questo potere, nemmeno nei casi e nelle situazioni più estreme. Il consenso andava mantenuto, accresciuto, esaltato, coltivato minuziosamente, attentamente, dosando energie e interventi. Era un fuoco che lo rodeva dentro e alimentava la smania di potere che da qualche anno lo invasava, nata dal nulla, senza nessuna ragione o forse era in lui da sempre e solo da poco era emersa in tutta la sua forza. La moglie diceva che era un demone che lo guidava e lo anticipava in tutte le sue azioni, lo spingeva là dove raramente qualcuno arriva così facilmente: successo, considerazione, onori, vantaggi, soldi, tanti soldi, notorietà e riconoscimenti di ogni tipo. Un piccolo Faust di provincia che patteggiava col diavolo Mefistofele, consumandosi nei suoi deliri di onnipotenza.
La cosa avrebbe potuto sembrare perfino “miracolosa” se si pensa a come era nata questa situazione e come si era evoluta. Lodovico era sempre stato un buon impiegato asserragliato nel suo ufficetto, di quelli meticolosi, simpatici con il pubblico, sempre la risposta giusta ad ogni quesito. Un tipo come tanti, abbastanza grigio da essere il contabile perfetto, l’esecutore di fiducia. Era iniziato tutto quando qualcuno gli aveva suggerito all’orecchio di candidare nel suo paese di 2.500 anime e lui, prima ridendo di se stesso e poi prendendo molto seriamente l’idea, lo aveva fatto. La valanga di voti che lo aveva travolto inaspettatamente ne aveva fatto un piccolo eroe da portare in trionfo nel bar della piazza, dopo lo spoglio definitivo nei seggi. E pensare che non aveva mosso un dito, un solo dito nemmeno per una spartana campagna elettorale! Si era ritrovato sorridente come sempre in sala giunta, alla destra del sindaco, a misurarsi con contenuti e procedure fino allora estranee, programmi sociali, piani urbanistici, gestione del patrimonio culturale, viabilità, affari istituzionali così complessi che, per un paese così modesto, sembravano davvero sproporzionati. Insomma, la sua vita di diligente e fedele dipendente, la moglie, i due figli e qualche uscita in bicicletta il fine settimana, aveva subìto un drastico cambiamento a cui lui, peraltro, si era abituato quasi subito.
“Vico, Vico!” scrollava la testa la vecchia zia Carlotta, “non dimenticare mai chi sei e da dove vieni! La vita dà con una mano e con l’altra prende…! Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino!”
La zia Carlotta parlava per proverbi, modi di dire, metafore popolari ed espressioni idiomatiche, mai che i suoi discorsi avessero una struttura ed un lessico comuni. I nipoti la prendevano in giro ma ammettevano che aveva sempre ragione. Saggezza popolare!
La nuova vita, fatta di riunioni, sessioni di lavoro, incontri, appuntamenti, pranzi e cene ufficiali, inaugurazioni e partecipazioni anche nei paesi vicini, lo esaltava e lo convinceva che aveva fatto la scelta giusta. Lodovico qua, Lodovico là, ragioniere carissimo, egregio assessore… Quel piccolo mondo di periferia gravitava intorno a lui e lui rispondeva rendendo favori, piccoli piacerini, accomodamenti, soluzioni non sempre esattamente regolamentari ma nemmeno illegittime. Aveva imparato in fretta l’arte del muoversi nella maniera più abile fra le strade, gli affari, i mestieri, le beghe e le rivalità di quel paese. E il paese lo ricompensava riconoscendogli meriti e importanza a ben vedere superiori rispetto la realtà. Ma le cose vanno così.
E lui ammiccava, sorrideva, annuiva sempre, stringeva mani, elargiva promesse, faceva perfino l’occhiolino nei momenti di maggior esaltazione.
E poi gli anni e i mandati si susseguono in fretta e l’assessore diventa sindaco ed il sindaco capisce che può diventare qualcos’altro…
Era come se si trovasse davanti ad una scala, step by step fino alla sommità dove ad ogni ascesa di gradino corrispondeva una pari ascesa di ruolo.
Nel capoluogo gli avevano già puntato gli occhi addosso: l’odore dell’ambizione e della vittoria fa presto a girare… Ed ecco i primi contatti stretti, l’approfondimento di quelle relazioni che prima erano solo superficiali, gli incontri in trasferta, gli accordi ufficiali e top secret, le telefonate concitate ad ogni ora del giorno e della notte. I viaggi dalla città al paese e viceversa erano diventati ormai frequenti, il giro di persone e conoscenze di partito si sprecavano ed ogni occasione era buona per intessere, tramare, ritagliare e cucire contatti e rapporti. Il suo mondo era il chiacchiericcio dei corridoi dove anche le chiacchiere hanno un peso e un prezzo, i colloqui privati senza anticamera, le telefonate immediate e
confidenziali con chi di solito si nega, il doppiopetto e la ventiquattrore sempre pronta, la nuova Mercedes, la moglie che gira come una first lady seppure in versione casereccia, seno e naso rifatti di recente, camuffata da buona samaritana o dea sterminatrice Kali a seconda dei casi, dividendo il mondo in due: i buoni e i cattivi. Solerte anche lei nel coltivare ‘amicizie’ o procedere con epurazioni sociali.
Era una vita in pasto all’adrenalina pura, al compiacimento di se stesso, un’ammirazione narcisistica sconfinata in quello che faceva o riusciva a dire nei discorsi pubblici, discorsi stereotipati che non avevano mai in fondo qualcosa di originale e diverso.
E venne il giorno in cui sedette in una poltrona più alta e il suo nome circolava nei TG regionali, occupando anche le maggiori testate giornalistiche locali.
“E’ la moglie!” insinuava qualcuno, alludendo alla grande, grandissima ambizione della donna, ormai palese sotto gli occhi di tutti. Tristi pagine di quelle presenze femminili che amano agire nell’ombra, manovrando e operando nel backstage della politica come le cortigiane di un tempo nei letti degli imperatori e dei primi ministri, nei salotti buoni delle capitali d’Europa. Ambizione o no, la donna trovava il modo di catalizzare attenzione, mietere vittime tra i “nemici”, collezionare incarichi e apparire come lupa sotto il vello d’agnello.
Quel giorno che il marito venne eletto deputato a Roma divenne incontenibile e dichiarò spudoratamente che il marito era “un predestinato da sempre, perché l’unico in grado di ricoprire tale carica”. Il delirio di onnipotenza giunse a concepire ipotesi di più ampio respiro che arrivavano a disegnare scenari di glorie ed onori al Parlamento di Bruxelles piuttosto che come ministro dello Stato italiano.
Lecchini, carrieristi, avvoltoi e pidocchi si affollavano attorno al neoeletto, ma anche i piccoli amministratori dei paesini confinanti, i colleghi politici del capoluogo e soprattutto molta brava gente che, in modo del tutto onesto, si sentiva parte responsabile del grande salto. L’osanna durò intere settimane ed occupò eccezionalmente la cronaca politica di una regione di solito discreta, introversa, taciturna e poco avezza alle esternazioni, che notoriamente non brillava per mondanità e fatti esilaranti.
L’onorevole si vedeva orami poco al paese, tant’è che molti non lo nominavano neanche più, altri si chiedevano che fine avesse fatto e alcuni non si ricordavano proprio di quel fenomeno vivente dalla carriera fulminante. I figli studiavano in città e la moglie, con tutta probabilità aveva adeguato la sua vita a quella del marito, facendo la spola tra casa e la capitale e tra un amante e l’altro. Ogni tanto giungeva l’eco di questo e quello, decreti da approvare, commissioni al lavoro, provvedimenti urgenti, interventi discussi…ma ormai era un altro mondo, un corpo estraneo nel tessuto sociale del paesino, qualcosa di alieno rispetto la vita e le abitudini delle 2500 anime che si rivolgevano con rinnovati entusiasmi ai nuovi eletti locali di turno.
Cinque anni passano in fretta e il nome di Lodovico, che ormai non mette più piede in paese, viene riconfermato per l’appuntamento elettorale successivo. Un bravo servitore come lui ha giovato al sistema e merita ricompensa: non avrà fatto grandi cose ma nemmeno danni, ha seguito il partito nelle mille avventure e sventure senza mai rinnegare niente e nessuno, ha sorriso come sempre davanti alle telecamere, ha moltiplicato i favori e piaceri, questa volta più grossi, come era già abituato a fare, con l’unica differenza che ora si naviga in acque alte e la posta in gioco è immensa. E perché mai non ricandidarlo? La moglie incalza stravolta, incattivita, perdendo anche quel barlume di riservatezza e dignità che aveva conservato seppure a brandelli. Occorre lavorare, lavorare, lavorare per conquistare elettorato. La macchina non può fermarsi, non deve fermarsi… Ricominciano gli incontri con le lobbies, i comizi col popolino, la kermesse va avanti come in un grande circo. Ci sono tutti: saltimbanchi, trapezisti, acrobati, contorsionisti, domatori, cavallerizze e nani, pagliacci, ballerine e musicanti. Ognuno fa la propria parte.
Quel giorno, il giorno del voto, Lodovico si alzò dal letto senza aver chiuso occhio come era prevedibile. Lasciò l’hotel dove ormai era di casa e per le 24 ore successive non riuscì a pensare ad altro se non alla vittoria.
Lo stesso fu il giorno successivo: le notizie in real time, le telefonate incessanti, lo sguardo fisso sullo schermo del pc, la segreteria di partito che dava informazioni man mano che la situazione modificava.
E fu il tonfo, una di quelle cadute rovinose che lacerano i tessuti, spezzano i nervi, rompono le ossa e scompensano completamente gli organi interni.
Ogni fibra del suo organismo gridava “Fuori!”.
Non ce l’aveva fatta.
Era finito tutto.
Come in una moviola, nella sua testa scorrevano fotogrammi rapidissimi di tutto ciò che era stata la sua vita, l’ufficio in paese, la sua gente, la moglie e la famiglia, tutti quegli anni da allora fino adesso. E poi la tensione sparì di colpo e lo lasciò afflosciato come un sacco di juta alleggerito del contenuto.
A nulla valsero ad attutire l’avvilimento le manate sulle spalle di falsa solidarietà di circostanza.
Si ritrovò a vagare per le strade della capitale come una trottola in movimento perenne, senza vedere né sentire la gente e il traffico. Un automobilista lo insultò dal finestrino semiaperto e gli indicò irosamente le strisce pedonali. Nemmeno l’impatto con la donna stracarica di borse della spesa riuscì a scuoterlo.
Il mondo continuava a girare come sempre, anche senza di lui.
Un senzatetto seduto sui cartoni in un angolo, col suo cane e una fila di bottiglie vuote davanti a sè, lo fissava con un’espressione indecifrabile e a Lodovico sembrò che lo stesse deridendo.
Si accasciò sulla prima panchina che incontrò, rimase là con la testa fra le mani e, serrando i pugni per non piangere, si sentì nessuno.

MEMORABILE
Italo Balbo e Nello Quilici. Le leggi razziali

In ‘Italo balbo e Nello Quilici. Le leggi razziali’ dello storico Alessandro Roveri, edito in formato ebook da Tiemme Edizioni Digitali (www.tiemme.onweb.it) e dedicato agli anni Trenta del Novecento, al lettore sono presentati uomini ed eventi di grande rilevanza nazionale: il “migliore” Italo Balbo, ostile all’antisemitismo e all’alleanza italo-tedesca di Mussolini; il fallito tentativo di Mussolini di mettere Nello Quilici contro l’amico Balbo, nonostante l’obbligo, imposto al primo, di esaltare le leggi razziali; l’amicizia tra il fascista Quilici e l’antifascista Francesco Viviani, martire della Resistenza; la “grande illusione” del fascismo di sinistra, capeggiato dal tresigallese (Tresigallo, FE) Edmondo Rossoni.

BORDO PAGINA
Dal 29/5 al 7/6 artisti ferraresi al 4° Festival del Nuovo Rinascimento di Lucca

“Splendidi Artisti uniti nel nome del Nuovo Rinascimento da tutta Italia e dall’Europa, dai grandissimi Maestri storicizzati ai nuovi talenti che meritano di essere scoperti, con opere pittoriche, scultoree e installazioni volte alla riscoperta della meraviglia della vita e dell’essere umano”

Manifesto del Nuovo Rinascimento FESTIVAL DEL NUOVO RINASCIMENTO – Lucca 2018, apertura dal 29 maggio a Villa Bottini. Ingresso libero e vernissage con visita guidata e musicata da Leonardo da Vinci sabato 2 giugno.”
Così scrive Davide Foschi (fondatore e curatore, Milano, e presente anche con una mostra personale) presentando alla stampa e al web, il quarto Festival del Nuovo Rinascimento): dopo Milano 2016, Lucca 2017, Trento 2018), una nuova tappa nella città toscana rinascimentale (anche Mura in città simili a quelle di Ferrara) in forte sviluppo culturale (concerto epocale dei Rolling Stones nel 2017, la rassegna Lucca Comics..ecc.)
E tra gli ospiti in questo evento di chiara ampiezza nazionale (i precedenti festival anche a Milano, sede centrale del gruppo di Foschi), e Trento nel recente marzo 2018, spiccano nella mostra del gruppo anche alcuni artisti ferraresi, ovvero: il noto Maestro Daniele Carletti con le opere Il Filo di Arianna, L’Apparenza, Riposo in libertà e il giovane talento Marco Nava (già protagonista al Festival di Trento) con le opere Le Resurrezione delle Pene e Stalking che così presentano…;
Daniele Carletti – Riposo in Libertà – tecnica collage olio anno 2003 Nel riposo la mente elabora continuamente e trasmette sul corpo le nostre emozioni,pensiamo di essere soli ma è un continuo dialogo tra mente e corpo.
Marco Nava – La Resurrezione delle Pene -2017- La resurrezione delle pene racconta le pene ,le sofferenze le fatiche i dubbi, che ognuno di noi ha costantemente durante le giornate ,però arriva quel’ attimo per reagire per affrontare il disagio ,be ecco in quel attimo proprio come una ressurrezione avviene il miracolo tutto cio che semrava finito rinasce.
Inoltre, il 2 giugno, proiezioni video del poeta futurista e metateista Roby Guerra (da tempo nel giro milanese, ospite live e via video, ecc., negli altri festival) dedicati a Davide Foschi e il nuovo Rinascimento : “Leonardo Time Machine” e allo stesso Marco Nava (tributo) “Le 7 metastagioni estreme”-
Tra i numerosi ospiti (artisti, politici,architetti, psicologi,intellettuali ecc), oltre al sindaco e assessori della Città di Lucca, ufficialmente anche del Nuovo Rinascimento, segnaliamo a memoria, in un palinsesto ampio che comprende oltre alla mostra colllettiva, eventi musiciali,reading letterari, tavole rotonde ecc. : ad esempio, Stefania Romito, Pierfranco Bruni, Gianfranco Lacchin, Luca Siniscalco, Rossella, Maspero, Andrea Martignano, Loredana Siderman, Joe Russo.

Ospiti: il poeta Roby Guerra e i pittori Daniele Carletti e Marco Nava

Info:
www.4newrenaissance.com
www.festivaldelnuovorinascimento.it

Volto nuovo per il Museo Remo Brindisi del Lido di Spina

Questa sera il Museo “Remo Brindisi” del Lido di Spina ha svelato un volto nuovo. L’apertura del nuovo ordinamento delle opere, si colloca tra le iniziative volute, per celebrare il centenario della nascita del Maestro “Remo Brindisi”. In attesa dell’inaugurazione, prevista per il 25 luglio prossimo, del nuovo percorso completo (con apparato didascalico e contenuti interattivi, rinnovo del book shop ed avvio del progetto di manutenzione delle opere esterne), si è potuto quindi scoprire in anteprima assoluta il fascino di un museo rinnovato, in un’ottica di piena integrazione delle opere agli spazi. Villa Brindisi, ritenuta una fucina straordinaria di cultura contemporanea, un grande ed originale esperimento di arte, un museo “alternativo” in cui si poteva vivere, ma anche un luogo aperto a tutti, è stata inaugurata nel 1973.

“Lo spazio a disposizione consente di esporre solo 1/3 delle opere che fanno parte della collezione generale – ha evidenziato Laura Ruffoni, responsabile dei Servizi Museali Comunali -, e quindi si è deciso di farle ruotare. Questo museo è un esempio innovativo di integrazione tra le arti, una testimonianza del suo tempo, proiettata nel futuro che oggi si può ancora percepire in tutta la vitalità.”

Come noto lo stesso Remo Brindisi aspirava alla realizzazione di una casa-museo, un luogo vissuto, inteso come forma di rinnovamento dell’arte e del modo di viverla. Il nuovo percorso allestitivo, frutto della collaborazione tra il Comune di Comacchio e Co.ge.tour e del supporto ottenuto recentemente dalla Protezione Civile “Proteggere Insieme”, che ha movimentato ed imballato centinaia di opere, rese poi disponibili per l’esposizione attuale, si prefigge di integrare maggiormente la collezione al museo.

Nelle zone caratterizzate dal cosiddetto “Spazio Zero”, quello dell’accoglienza, posto all’ingresso, dove è situato un anello centrale con divani, Laura Ruffoni e Giuliana Beneventi, incaricata di Co.ge.tour per le visite guidate, hanno assegnato spazio alle opere dei “compagni di viaggio” di Remo Brindisi e di Nanda Vigo, amica del maestro, artefice del progetto di Villa Brindisi. Spiccano dunque Lotti, Fontana, Giò Ponti e molti altri.

Tante le novità per l’estate, a partire dai lavori di restauro e di manutenzione della collezione, attività che saranno aperte al pubblico, grazie ad un cantiere estivo di restauro e di riqualificazione, che si occuperà anche di quelle presenti nel giardino.

“Ogni 25 del mese costituirà per noi una data importante – ha rimarcato l’assessore alla cultura Alice Carli -, per creare un collegamento tra il 25 aprile, data della nascita del maestro Remo Brindisi a quella del 25 luglio, in cui è deceduto. Ma per noi Remo Brindisi resta sempre vivo e più che mai attuale. Il 25 giugno inaugureremo anche una mostra, interamente dedicata a Remo Brindisi, a Palazzo Bellini.”

I ringraziamenti sono poi stati estesi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, alla Scuola di Restauro di Botticino per il prezioso, minuzioso lavoro di manutenzione delle opere (ormai sono più di 100 quelle restaurate dall’inizio della collaborazione) e ai settori comunali che hanno lavorato e continuano a lavorare, anche in funzione delle nuove opere di riqualificazione.

La visita guidata, effettuata da Giuliana Beneventi, ha consentito ai visitatori di tuffarsi, dapprima nella tavernetta, tra le opere degli artisti che negli anni ’70, hanno esternato il loro impegno politico e sociale attraverso l’arte (tra loro Lucio del Pezzo, Salvador Dalì ed Enrico Baj), per poi proseguire al primo piano, dove è situato anche lo studio di Brindisi. Presente all’evento anche la Giunta Comunale. Per tutto il mese di maggio la Casa-Museo “Remo Brindisi” del Lido di Spina resterà aperta dal venerdì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 12.30 e dalle ore 15 alle ore 17.30. Nei mesi di Giugno, Luglio ed Agosto Villa Brindisi resterà aperta dal martedì alla domenica, dalle ore 19 alle ore 23. Per informazioni: tel 0533-330963 e 0533/81302, oppure info@podeltatourism.it

“Spiagge e Fondali Puliti 2018 “ .

Il circolo Legambiente Delta del Po invita le famiglie, i cittadini, i volontari, gli amanti dell’ambiente, a partecipare alla manifestazione “Spiagge e Fondali Puliti 2018 “ . Appuntamento a Domenica 27 maggio 2018, dalle ore 9,00 alle ore 13,00 al Lido di Volano presso il Bagno ISA.

Un gesto d’amore per le nostre spiagge, una grande attenzione alla salute del mare, una pratica virtuosa e concreta contro gli abbandoni di rifiuti spiaggiati lungo la costa del Delta Po.

Le forti mareggiate di questa primavera hanno divelto alberi e mangiate le dune costiere. L’erosione è il risultato di cambiamenti climatici in atto. I Volontari del circolo di Comacchio racconteranno come avvengono questi disastri ambientali. I costi economici per il ripascimento è molto alto, ma è ancora più drammatica la perdità di biodiversità lungo la costa .

Serve molta più attenzione da parte degli Enti per evitare ulteriori danni. Fermare la cementificazione e la pressione antropica è diventata necessaria ed urgente.

Decine di volontari parteciperanno a questa giornata in concomitanza con centinaia di località costiere di questa nostra Italia .

I volontari di Legambiente vi aspettano con guanti e sacchi. Vi invitiamo a partecipare e dare il proprio contributo togliendo la plastica dalle dune e dalla battigia .

AgriAcademy di ISMEA

Un’agricoltura smart e all’avanguardia grazie all’alta formazione di ISMEA. Le selezioni per i giovani agricoltori chiudono il 10 giugno

Innovazione, internazionalizzazione, agricoltura 4.0, sostenibilità, marketing e networking. Sono queste le parole chiave di AgriAcademy, il programma gratuito di alta formazione, targato ISMEA e rivolto a 250 giovani agricoltori,che partirà dalla prossima estate. Le adesioni al bando pubblico di selezione sono aperte fino al 10 giugno 2018.

Ma cos’è la prima AgriAcademy?
Si tratta di un programma di formazione innovativa ed esperienziale con formula executive: due week end (da venerdì a domenica mattina), uno in estate e uno in autunno, in una sede a scelta dei partecipanti tra Roma, Bologna e Bari.

Nella prima tre giorni ci saranno lezioni in aula, laboratori pratici e momenti sociali informali per stimolare l’attività di netwoking. Step successivo, per i più meritevoli del primo gruppo, la formazione aggiuntiva con coachingin azienda o study visit anche all’estero.

“Un progetto – sottolinea ISMEA- che accompagna le aziende agricole guidate da giovani agricoltori, interessati a sviluppare capacità e conoscenze in materia di innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione in un percorso formativo non convenzionale. Alle classiche lezioni frontali si alterneranno testimonianze di casi di successo, momenti di networking e sul modello delle maratone digitali (gli hackathon), anche lo sviluppo in squadra di idee progettuali.”

I corsi sono gratuiti per i partecipanti e tutte le spese sono a carico dell’organizzazione.

Take the date
SESSIONE ESTIVA: Formazione, laboratori, networking
ROMA:22-24 giugno
BOLOGNA:13-15 luglio
BARI:20-22 luglio
SESSIONE AUTUNNALE:Presentazione dei progetti di squadra e premiazione
ROMA, BOLOGNA, BARI tra settembre e ottobre 2018 (un weekend per città)

L’iniziativa è promossa da Ismea(Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MiPAAF) nell’ambito del Fondo per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura.

Una passeggiata in Pinacoteca

PINACOTECA NAZIONALE DI FERRARA
DOMENICA 27 MAGGIO 2018, ORE 15.00 e 16.00

Una visita guidata tra i capolavori del Museo e un’occasione per ripercorrere le vicende storico artistiche di Palazzo dei Diamanti e della Signoria d’Este.
Domenica 27 maggio 2018, alle ore 15.00 e alle ore 16.00, alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti si terrà Una passeggiata in pinacoteca.

Si tratta di due visite guidate gratuite (salvo il costo del biglietto d’ingresso del museo) attraverso i capolavori custoditi a Palazzo dei Diamanti e le vicende storico artistiche di uno dei monumenti più celebri di Ferrara e della Signoria d’Este.

Sarà l’occasione per scoprire gli albori e i secoli di maggior splendore della corte estense, fino ad arrivare agli anni dell’oblio. La volontà di recuperare, salvaguardare e valorizzare il patrimonio artistico locale, porterà alla nascita della Pinacoteca. Al nucleo originario della raccolta, si aggiungeranno nuove acquisizioni importanti come la Collezione Vendeghini Baldi o la Collezione Sacrati Strozzi.

Una passeggiata in pinacoteca metterà in luce, a cadenza mensile, alcune tematiche particolari: partendo dalle opere straordinarie della raccolta Vendeghini Baldi, o di altre collezioni, per passare ai gloriosi fasti del Rinascimento ferrarese, dal Quattrocento al Cinquecento, fino ad alle nuove generazioni di artisti locali.

Ferrara, maggio 2018

Una passeggiata in Pinacoteca
Ferrara, Pinacoteca Nazionale di Ferrara- Palazzo dei Diamanti (corso Ercole I d’Este, 21)
Domenica 27 maggio 2018, ore 15.00 e 16.00

Visita guidata gratuita, salvo il costo del biglietto della Pinacoteca (intero: €6,00; ridotto: €3,00, gratuito per i minori di 18 anni)

Comunicato Regione: Ambiente

L’innovativo impianto per aumentare la disponibilità idrica della conoide del Marecchia, attivato dopo una sperimentazione biennale, contribuisce ad incrementare la riserva di acqua e produce effetti positivi per l’ambiente e le attività del territorio. Già immesso oltre 1 milione e cento mila metri cubi di acqua che concorrono ad aumentare la disponibilità dalla prossima estate

Bologna – Dal fiume al canale consortile e poi nel lago artificiale per ricaricare le falde. È il ciclo dell’acqua che, grazie all’impianto del fiume Marecchia permetterà di rimpinguare le falde nel periodo invernale evitando così la dispersione di acqua in mare che potrà invece essere riutilizzata nei periodi estivi, con vantaggi per l’ambiente e i cittadini del riminese che correranno meno rischi di avere i rubinetti a secco nei mesi estivi.
L’impianto, che rende strutturale l’intervento di ricarica, prevede da ottobre ad aprile l’immissione di acqua prelevata dal fiume Marecchia – la stessa acqua utilizzata in condizioni naturali – nel lago artificiale ‘In.Cal System’ trasportata tramite il canale consortile dei Mulini. E per rendere operativo l’impianto che si trova in un’area ad alto valore ambientale e paesaggistico del sito Natura 2000 (“Sic Torriana, Montebello, Fiume Marecchia”), non sono necessarie nuove infrastrutture.

Tra gli effetti positivi dell’intervento, l’immissione di acqua di ricarica povera di nitrati che contribuisce ad abbattere la concentrazione di quelli già presenti e l’aumento del volume che ha favorito l’incremento delle varietà di uccelli del sito. Non meno importante è l’azione di contrasto alla subsidenza, cioè il fenomeno dell’abbassamento del suolo e all’intrusione del cuneo salino, cioè il flusso di acqua salata, verso le falde costiere.

È questo in sintesi il cuore del protocollo di intesa firmato da Regione Emilia-Romagna, Comune di Rimini, Ente di gestione per i parchi e la biodiversità della Romagna e Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia che dà il via ai lavori per realizzare un impianto di ricarica controllata nella conoide alluvionale (sedimenti accumulati dal fiume allo sbocco in pianura) del Marecchia. La firma segna il punto di arrivo di un percorso cominciato con un’innovativa sperimentazione di due anni e la messa a punto di un progetto per aumentare la quantità di acqua della zona. Ad oggi sono stati immessi oltre un milione e cento mila metri cubi di acqua che concorrono ad aumentare la disponibilità idrica già dalla prossima estate.

“Si dà continuità alla sperimentazione partita nel 2014 da un’intuizione importante: la possibilità di disporre di una maggiore quantità di acqua nelle falde grazie all’aumento del volume di risorsa idrica, per infiltrazione- spiega l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo-. Le rilevazioni, rese possibili dalla collocazione di una specifica rete di monitoraggio, hanno confermato il raggiungimento degli obiettivi attesi con valori di ricarica massimi proprio nelle vicinanze dell’area di ricarica. Quella avviata sul Marecchia- conclude Gazzolo- è una buona prassi, un modello che si potrà diffondere in altri territori della Regione con il nuovo Piano di tutela delle acque: una risposta innovativa e intelligente alle sfide poste dal cambiamento climatico, a partire dalla siccità”.

Cosa prevede il protocollo
Il protocollo, valido fino alla fine del 2021, definisce il coordinamento dei lavori e il ruolo dei diversi soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto già inserito nel programma di misure del Piano di gestione del distretto idrografico dell’Appennino settentrionale 2015-2021. Alla Regione va il compito di attuare l’intero progetto e di coordinare tutte le attività previste dal protocollo in collaborazione con i partner.
Tra le attività è programmata la risistemazione del fondo del lago con la pulitura dai sedimenti fini e la loro ridistribuzione in loco a fini ecologici a carico del Comune di Rimini. I lavori serviranno a realizzare isole e dossi permanenti e alla riprofilatura delle sponde, con eventuale impianto di salici per accelerare la colonizzazione della vegetazione adatta a ospitare colonie di uccelli
Del monitoraggio del livello idrico del lago, – almeno due volte a settimana in primavera/estate e una volta nel periodo invernale- è incaricato l’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità della Romagna. Compito dell’ente sarà anche il monitoraggio periodico di popolamenti di animali e degli habitat di interesse comunitario.
Di competenza di Arpae sono invece l’analisi e il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee oltre alla realizzazione di un modello matematico di flusso e trasporto delle acque sotterranee per quantificare l’efficienza della ricarica. Infine, per fornire il necessario supporto tecnico e valutare lo stato di attuazione del protocollo, sarà istituito un Comitato di attuazione e monitoraggio composto dai rappresentanti degli enti sottoscrittori, presieduto da un rappresentante della Regione./Eli.Co.

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A Cna in Festa protagoniste le reti, le loro idee e i progetti Risorse preziose per la competitività di Ferrara

Oltre 300 tra imprenditori e professionisti, rappresentanti istituzionali e semplici cittadini all’iniziativa Cna. Collaborazione e integrazione carte vincenti per crescere. Le sei reti: Cultura, Eventi e Società, Estensi On, Ferrara al Volo, Identitalia Group, Po Delta Tourism – Consorzio Navi del Delta e Rigenera.

Uno spazio “aperto”, creato da Cna per imprenditori e professionisti, interlocutori istituzionali ed economici, ma anche a tanti ferraresi interessati a capire meglio cosa si sta facendo per l’economia e il futuro di Ferrara. “Cna in Festa: reti, idee, progetti”, nel cortile di Palazzo Roverella è stata una importante e affollata (oltre 300 gli intervenuti) occasione di incontro informale, nella quale più che ai discorsi ufficiali si è lasciato spazio agli scambi, alle conversazioni e relazioni, al racconto di esperienze e di progetti, in un clima disteso e accogliente. Percorsi, quelli delle sei reti d’impresa protagoniste dell’iniziativa, ben reali e concreti, che stanno facendo compiere al nostro territorio notevoli passi in avanti per assicurargli competitività e qualità. Ne ha preso atto il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, che dopo il taglio del nastro ha rivolto il proprio saluto agli intervenuti. “Luoghi come questo sono importanti – ha notato il sindaco – rendendo possibile mettere insieme energie e risorse facendole crescere, per rendere sempre più competitivo il nostro territorio. Se saremo in grado di lavorare insieme, potremo vincere sfide importanti”.
“Vogliamo mostrare la capacità delle nostre imprese di collaborare efficacemente e di produrre grandi risultati”, ha quindi sottolineato il presidente provinciale della Cna Davide Bellotti. Dunque, una serata all’insegna dell’ «orgoglio di fare impresa», come ha evidenziato il presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni, e allo stesso tempo del suo valore sociale, bene comune su cui fare leva per la crescita del territorio. A Cna in festa, aperta dai ringraziamenti del direttore Diego Benatti, ha portato il saluto anche il prorettore dell’Università di Ferrara Michele Pinelli. Per l’occasione sono anche stati presentati i brand Cna Hub 4.0 e Servizio Lavoro Ecipar. Le elaborazioni video e il progetto di realtà aumentata collegato alle reti Cna è stato realizzato da Innova Media.
Sei reti imprenditoriali eccellenti, la maggior parte delle quali con già diversi anni di collaborazione al proprio attivo, che operano nei settori dei servizi, della cultura e della gestione di eventi, della moda, delle costruzioni e impianti, del turismo.
Lavorare in rete – ragiona Riccardo Cavicchi della Ati Cultura, Eventi e Società (di cui fanno parte Delphi International, Made e Sapori da mare), che gestisce gli eventi del Natale e Capodanno a Ferrara – significa mettere a frutto competenze specifiche ed elevare le potenzialità di lavoro di ciascuna impresa”. Orgogliosi del successo conseguito nei primi tre anni di attività, gli imprenditori che hanno dato vita alla Ati hanno fornito qualche qualche anticipazione sulla prossima edizione 2018-2019 del Natale – Capodanno: spettacolo delle fontane danzanti riconfermato, ma con importanti novità, e incendio del Castello con un programma particolarmente ricco e sontuoso.
“La rete consente di distribuire oneri ed elevare i vantaggi”, sottolinea Dario Guidi portavoce di, Po Delta Tourism – Consorzio Navi del Delta. Nata con l’obiettivo di proporre un’offerta turistica strutturata, legata all’area del Mab Unesco Delta del Po e alle città d’arte di Ferrara e Ravenna Po Delta Tourism – Consorzio Navi del Delta conta 34 attività imprenditoriali, dalle imbarcazioni per il trasporto passeggeri ai servizi di guida turistica e ambientale, dalle attività di enogastronomia e ristorazione alle strutture recettive.
Sfiora ormai i 30 mila passeggeri all’anno la navetta Bus & Fly, offerta dalla rete Ferrara al Volo, promossa sette anni orsono da cinque imprese del trasporto persone, per fornire un nuovo servizio di collegamento pullman tra Ferrara e l’aeroporto Marconi di Bologna. Niente male per una realtà che, facendo leva esclusivamente sulle risorse private di ciascuna azienda, ha scommesso sulla crescita dell’influenza dell’aeroscalo di Bologna sull’economia ferrarese, e particolarmente su quella turistica.
“La rete è assolutamente indispensabile per integrare specializzazioni e competenze”, spiega l’imprenditore Riccardo Roccati, portavoce di Rigenera, espressione di una quindicina di aziende ferraresi delle costruzioni e impianti. La rete imprenditoriale propone interventi complessi e integrati, centrati sulla qualità e sulla misurabilità delle prestazioni, in termini di risparmio ed efficientamento energetico degli edifici, rispetto dell’ambiente ed altro ancora”. Particolare attenzione all’utilizzo degli incentivi fiscali, ecobonus e bonus sisma, o a soluzioni, come la cessione del credito.
“La rete vera e propria è stata formalizzata da un paio d’anni, ma virtualmente esiste da almeno un decennio dice Riccardo Terroni di Identitalia Group, sodalizio tra sei laboratori odontotecnici della provincia. A Cna in Festa la rete ha presentato un un innovativo progetto che gode della collaborazione dell’Enea di Faenza: allo studio un materiale a base di zirconio, idoneo per la lavorazione interamente 3D di ponti e corone dentarie, per la realizzazione di manufatti di grande qualità e precisione a costi competitivi.
Protagoniste di Estensi On sono sette imprese ferraresi del settore moda (dalle confezioni abbigliamento, alle cinture e accessori in pelle, dagli abiti da sposa e da cerimonia, alla pittura su stoffa), che si sono messe insieme per dimostrare che, collaborando, si possono raggiungere nuovi traguardi, realizzando «cose belle», ciascuno con la propria identità e l’inconfondibile marchio artigianale. “Vogliamo comunicare – spiega la portavoce Laura Vallieri – la passione che è alla base del nostro lavoro, portando le particolarità e conoscenze legate alle nostre attività, magari traendo spunto dalla cultura e storia del nostro territorio”.

CNA Ferrara

Cna: La sicurezza al primo posto, attraverso la collaborazione possibile realizzare la più ampia gamma di eventi e manifestazioni

Lunedì 28 maggio, convegno di Cna Cultura sulla circolare Gabrielli. Presenti all’incontro, le imprese del settore, Prefetto e vice- prefetto, Questura, Comuni, Vigili del Fuoco, servizi di emergenza e associazioni

La cosiddetta circolare Gabrielli, volendo porre le basi perché non si ripetano più tragici incidenti come quelli di Torino, mette giustamente al centro di qualsivoglia manifestazione pubblica la salvaguardia della sicurezza delle persone su più versanti: dalla “safety”, le misure strutturali da osservare per garantire l’incolumità dei cittadini, alla security, cioè i requisiti cui devono attenersi servizi d’ordine e sicurezza pubblica.
La nuove disposizioni del capo nazionale della Polizia di Stato hanno, però, sollevato una serie di problemi a cascata sulla promozione di eventi in generale, momenti particolarmente importanti per la vita delle comunità locali, ma anche per i fattori economici e le politiche di sviluppo turistico cui sono collegati.
Numerosi i soggetti in qualche modo investiti dalle nuove disposizioni: i privati, e cioè l’ampia articolazione di imprese della cultura e organizzazione di eventi sul territorio che vive e lavora sulla promozione di iniziative, o la miriade di associazioni culturali e ricreative locali; i soggetti pubblici, dagli organi di Pubblica Sicurezza alle Amministrazioni comunali, dai Vigili del fuoco ai servizi di emergenza 118.
Una prima importante occasione di confronto tra tutti questi attori, in diversa misura coinvolti dalla Gabrielli è costituita dal convegno, promosso da Cna Cultura per lunedì 28 maggio, a partire dalle ore 15, presso la sede provinciale della Cna, che sarà concluso dal Prefetto di Ferrara, dott. Michele Campanaro. Il tema del workshop è netto: “Circolare Gabrielli: NO alla paura, SI’ alla sicurezza”, ossia come garantire questo indispensabile requisito e, al tempo stesso, mantenere il vivace e intenso calendario di iniziative di grande e piccola dimensione che anima, durante l’anno, la vita delle più diverse località della nostra provincia.
“Confronto e formazione sono le direttrici su cui ci muoveremo – sottolinea Davide Franco, presidente provinciale di Cna Cultura – Da un lato, vogliamo focalizzare, insieme alle imprese, l’insieme delle disposizioni della Gabrielli, nella convinzione che, comunque, la sicurezza deve essere messa al primo posto. Dall’altra, vorremmo individuare le modalità pratiche di applicazione della circolare, attraverso un rapporto di positiva e stretta collaborazione con le istituzioni, che ringrazio per avere assicurato la loro presenza al nostro workshop. Magari si potrebbero definire procedure standard, che consentano appunto la realizzazione pratica della più ampia e diversificata gamma di eventi e manifestazioni possibile”.
Questo il programma del workshop, che alle 15 si apre con i saluti di Roberto Serra, assessore al Commercio del Comune di Ferrara; subito dopo, l’introduzione di Davide Franco, presidente di Cna Cultura. Quindi, gli interventi sui diversi punti sollevati dalla circolare: “Gli aspetti operativi della safety e della security nella gestione degli eventi”, parlano dalla dott.ssa Adriana Sabato, Vicario del Prefetto e presidente della Commissione provinciale di vigilanza locali di pubblico spettacolo (Cpvllps); Pietro Scroccarello, Capo gabinetto della Polizia di Stato; Walter Tuzi, Direttore Vice dirigente Vigili del Fuoco; Flavio Ferioli, responsabile del Servizio Emergenze territoriale 118. Quindi, sarà la volta delle esperienze realizzate da alcune Amministrazioni comunali: interventi di Simone Maccaferri, Vice sindaco e assessore al Commercio del Comune di Cento, Claudio Fedozzi, dirigente del settore Territorio e sviluppo economico del Comune di Comacchio, Simone Saletti, Vice sindaco e assessore comunale alla Promozione del territorio del Comune di Bondeno, Carlo Ciarlini, Comandante della Polizia Municipale delle Unioni Comuni “Valli e delizie” e “Terre e fiumi”. Della gestione degli eventi nel Comune di Ferrara tratteranno infine Paolo Vettorello, esperto di modelli organizzativi applicati dello Studio Sigfida e Aldino Bottura, presidente Commissione comunale di vigilanza locali di pubblico spettacolo (Ccvllps) .
Conclusioni del presidente provinciale della Cna, Davide Bellotti e del Prefetto di Ferrara, dott. Michele Campanaro. I lavori del workshop sono moderati da Riccardo Cavicchi, Presidente dell’Area territoriale Cna di Ferrara e componente del Direttivo di Cna Cultura.

CNA Ferrara

Beach Litter 2018

Da Ufficio stampa circolo Legambiente Delta del Po

Il circolo Legambiente Delta del Po, attivo da anni per la difesa della costa e per la salvaguardia del mare, ha partecipato per la terza volta alla indagine Beach Litter 2018. L’ attività di monitoraggio è stata attuata presso la spiaggia libera del Vascello d’Oro , località Lido degli Scacchi, Comune di Comacchio. I volontari hanno raccolto i rifiuti in una definita area della battigia ed hanno classificato tutto il materiale raccolto.
La registrazione dei materiali evidenzia, nelle 10 tipologie di rifiuti raccolti, che i prodotti in plastica sono responsabili della salute del mare per il 94%, maggiore rispetto alla media nazionale (80%) .

Il tema dei rifiuti gettati in mare è diventato troppo importante per dimenticarcene. La plastica è uno dei responsabili della perdita di salute e di biodiversità sia in mare che lungo la costa del Delta Po.

La nostra costa è frequentata dalle tartarughe caretta-caretta e troppe volte le troviamo spiaggiate con l’intestino pieno di sportine. I pescatori lamentano che il pesce pregiato si è allontanato dalla costa perché il mare è composto da inquinanti. Tutta una serie di fattori che peggiorano la vita ai pesci, ma anche all’uomo che vive di mare e turismo.

La diminuzione degli imballaggi, l’attenzione nella gestione dei rifiuti urbani ed alle buone attività di acquacoltura sono le richieste che Legambiente rivolge alle amministrazioni comunali ed alle imprese che sono presenti nel territorio della costa del Delta del Po.

In allegato i dati del monitoraggio.

Beach Litter_2018_Emilia Romagna

Trapianto capelli, attenzione alle offerte low cost su internet

GLI ESPERTI: MOLTI PAZIENTI RISCHIANO CICATRICI E INSUCCESSI
La Turchia è meta preferita dei calvi di tutta Europa: l’intervento costa la metà rispetto all’Italia ma, avverte il prof. Piero Rosati (l’Università di Ferrara): “Usano tecniche vecchie spesso non operano medici, a volte neppure infermieri ma persone senza qualifiche”
Verona, 25 maggio 2018 – Le richieste di autotrapianto di capelli degli uomini italiani sono in continuo aumento, ma è sempre più diffusa la tendenza ad affidarsi ad agenzie ‘tutto compreso’ che indirizzano i pazienti in Turchia, Albania, Grecia per contenere i costi. “L’anno scorso nel nostro paese oltre 5mila persone si sono sottoposte a un trapianto di capelli. Ma si stima che anche alcune migliaia siano coloro che si sono affidati a strutture non specializzate e poco professionali che operano prevalentemente all’estero. A noi arrivano molte complicanze come infezioni da curare per lungo tempo o cicatrici diffuse contro cui poco si può fare.” A lanciare l’allarme è il professor Giampiero Girolomoni, Ordinario di Dermatologia e venereologia all’Università di Verona, durante il 93esimo Congresso della SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse), una delle più antiche società scientifiche europee che in Italia comprende circa 1.300 dermatologi ed è presieduta dal prof. Piergiacomo Calzavara Pinton.

La nuova Mecca dei calvi è Istanbul. Nella città turca ci sono una miriade di cliniche (se ne stimano circa 300) che offrono un trapianto di capelli a meno di 3mila euro, la metà di quanto richiesto da un intervento eseguito professionalmente da medici in Italia. E il loro numero, visto la massiccia e crescente richiesta di trapianti a basso costo in Italia e nel resto d’Europa, è in continuo aumento. Altre mete, talvolta offerte da pubblicità su emittenti private, giornali o siti internet offrono trapianti low cost in Grecia e Albania. “Negli ultimi 10 anni il numero di pazienti che richiedeva un trapianto di capelli era molto superiore al numero di chirurghi che potessero soddisfare tale richiesta – spiega il prof. Piero Rosati, chirurgo da più di 30 anni, medico esperto in questi interventi, docente presso l’Università di Ferrara -. Così molti medici non qualificati si sono buttati in questa attività, spesso però senza avere competenze chirurgiche, strutture sanitarie e personale adeguati. E lo hanno fatto rispolverando una vecchia tecnica, alla quale è stato dato un nuovo nome, chiamata FUE. I capelli vengono letteralmente ‘strappati’ dalla nuca con appositi strumenti e impiantati nelle aree diradate, possono praticarla anche medici debuttanti nell’autotrapianto di capelli, costa meno di altre tecniche più avanzate, come la FUT. Questo intervento presenta molti fattori negativi, come miriadi di piccole cicatrici che determinano una importante fibrosi del cuoio capelluto con aspetto ‘a scolapasta’ e con un effetto fortemente negativo sia sui capelli trapiantati che su quelli ancora presenti nella zona donatrice e ricevente. Inoltre, negli ultimi anni si osservano sempre più pazienti che – a distanza di anche meno di 2 anni con tecnica FUE – lamentano caduta di capelli trapiantati oltre che un grave depauperamento dell’area donatrice. E’ quindi una tecnica che, oltre ad essere per molti aspetti obsoleta, presenta diversi fattori negativi. Ecco perché il gold standard delle tecniche di autotrapianto resta la FUT come ribadito da diversi articoli scientifici americani – aggiunge il prof. Rosati -. Un altro problema è il fatto che sempre più pazienti lamentano evidenti cicatrici frutto di prelievi multipli sulla stessa zona, visibili anche con i capelli corti. Purtroppo la tecnica FUE, prelevando i capelli con una metodica a strappo, li traumatizza notevolmente determinando più basse percentuali di attecchimento e ricrescita”.

La FUT presenta notevoli vantaggi rispetto alle FUE: infatti offre un maggior numero di capelli trapiantabili, garantisce una percentuale più alta di attecchimento e di ricrescita, è sempre applicabile a ogni tipologia di capello, lascia una cicatrice unica e sottilissima, invece di una miriade di piccole cicatrici. Oltre al fatto che l’intervento chirurgico è più breve e non richiede l’associazione di una terapia farmacologica a vita. “La tecnica FUT, inoltre, rispetto alle tecniche di autotrapianto low cost, richiede una buona esperienza chirurgica e un’equipe specializzata più numerosa, non capita di essere operati da personale non medico né infermieristico quando non addirittura da persone comuni come succede nella FUE all’estero – conclude Rosati -. Certo la FUT ha un costo più elevato, ma è il prezzo da pagare per evitare brutte disavventure e per avere la certezza che la nuova chioma trapiantata resti a lungo sulla testa dei pazienti. Infatti non è importante quanti capelli vengano impiantati ma quanti attecchiranno, quanti ricresceranno e rimarranno a vita”.
Ufficio stampa
Intermedia