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Giorno: 9 Luglio 2018

Un progetto che permette di sapere quanta acqua si consuma e se vi sono perdite La ricerca GST4Water sul National Geographic Italia

È uscito in questi giorni il nuovo numero del National Geographic Italia, con un ampio reportage sul tema dell’acqua e sul modello emiliano-romagnolo, richiamato anche dall’editoriale del Direttore della testata. Tra i vari progetti a favore del risparmio idrico e di una maggiore consapevolezza nel consumo di acqua, viene anche raccontato il progetto GST4Water, che ha visto come capofila il Laboratorio Terra&AcquaTech del Tecnopolo di Ferrara, diretto dal Prof. Marco Franchini del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara ed il Laboratorio MechLav.
Finanziato dal POR FESR della Regione Emilia-Romagna, il progetto – afferma il Prof. Franchini – ha sperimentato la realizzazione di kit di monitoraggio che ricevono i dati dai contatori digitali e li trasmettono a un cloud, dove vengono elaborati e resi disponibili per l’utente finale. In questo modo si sa in tempo reale quanto si consuma e si possono identificare subito le perdite, in modo da porvi rimedio prima possibile.
L’articolo racconta anche le esperienze di chi ha installato in casa questi dispositivi, come sono cambiate le loro percezioni dei consumi idrici e i loro comportamenti; inoltre viene messa in evidenza la capacità delle tecnologie ICT di risolvere problemi di questa natura con soluzioni a basso costo e semplici da utilizzare anche per le famiglie.
Il progetto GST4Water si sta concludendo in queste settimane, ma ha già riscosso notevole interesse non solo nell’ambito accademico ma anche presso le multiutility del settore idrico e il grande pubblico, che sta diventando sempre più sensibile alle tematiche ambientali.

Da: Università degli Studi di Ferrara
Ripartizione Marketing e Comunicazione
Ufficio Stampa, Comunicazione Istituzionale e Digitale

Comunicato Regione: Digitale

Emilia-Romagna sempre più connessa: quasi 4mila hotspot da Piacenza a Rimini per l’accesso libero al Wifi. E cresce “EmiliaRomagnaWiFi”, la rete internet gratuita della Regione: entrano lo stadio “Dall’Ara” di Bologna, la piscina di Lizzano in Belvedere, nel bolognese, e una piazza con la vicina spiaggia a Cesenatico

Da luglio le nuove installazioni, con la realizzazione di 183 punti di accesso gratuiti 24 ore su 24 alla rete regionale. Le nuove installazioni si affiancano alle 3.915 già presenti sul territorio. Infrastruttura in netto anticipo rispetto all’obiettivo del 2020. Investimento da 5 milioni di euro della Regione. Online la mappa dei punti Wifi attivi nei territori

Bologna – Emilia-Romagna regione sempre più digitale e connessa per cittadini e turisti. Sono infatti quasi 4mila gli hotspot Wifi realizzati e operativi che garantiscono l’accesso gratuito a internet, senza registrazione e credenziali d’ingresso, sul territorio regionale, da Piacenza a Rimini. Uno ogni mille abitanti, attivi 24 ore su 24: per l’esattezza, 3.915 punti web collocati in biblioteche, scuole, municipi, musei, piazze, parchi e campi sportivi che registrano ogni giorno 80mila connessioni da dispositivi diversi, oltre 1 milione negli ultimi quattro mesi.

E adesso, a luglio, Emiliaromagnawifi, la rete internet gratuita della Regione cresce ancora con l’ingresso di tre nuove aree pubbliche che offriranno l’accesso libero 24 ore su 24: la prima è stata Piazza Costa e la vicina spiaggia di Cesenatico, in uno dei luoghi più frequentati di tutta la Riviera, che ha debuttato sulla rete con 7000 utenti lo scorso fine settimana in occasione della Notte rosa. Nelle prossime settimane seguiranno la piscina pubblica nel Comune di Lizzano in Belvedere, nel bolognese, un’area ricreativa di riferimento per diverse località dell’Appennino, e lo stadio “Dall’Ara” di Bologna, una delle strutture sportive più importanti del territorio.

La sperimentazione, avviata da Regione Emilia-Romagna e Lepida, mette in campo infrastrutture e tecnologie avanzate capaci di garantire la connessione ad un elevato numero di utenti in caso di eventi particolari, e non solo, con la realizzazione di 181 punti di accesso. Nello stadio bolognese, con una capacità di circa 36mila posti che possono arrivare fino a 55mila in occasione dei concerti, ne saranno attivati 175, 150 esterni e 25 interni. Nella piscina Conca del Sole di Vidiciatico, nel Comune di Lizzano in Belvedere, che diventa il nodo di smistamento dati informatico per vari comuni della montagna, sono previsti 2 punti di accesso tra interni e esterni, oltre a i quattro già installati a Cesenatico. E entro il 2021, EmiliaRomagnaWifi sarà in tutte le spiagge, stadio e piazze della regione.

Le nuove installazioni si affiancano alla rete dei quasi 4000 punti di accesso su banda ultralarga, uno ogni mille abitanti, previsti entro il 2020 dal piano regionale: dunque, una tabella di marcia che sulle installazioni degli hotspot viaggia in netto anticipo, grazie a un investimento complessivodi 5 milioni di euro, per navigare senza costi. I numeri sulle connessioni parlano chiaro: oltre un milione di dispositivi differenti collegati a tutti i punti negli ultimi quattro mesi, oltre 80mila quelli collegati in media ogni giorno e più di 2mila, in media, quelli serviti dai singoli punti.

Dati e progetti sono stati presentati oggi dall’assessore regionale alla Programmazione territoriale e Agenda digitale, Raffaele Donini e dal direttore generale di Lepida Spa, Gianluca Mazzini. Sono intervenuti anche i sindaci dei Comuni di Cesenatico (Fc), Matteo Gozzoli, di Lizzano in Belvedere (Bo), Elena Torri e per il Bologna Football Club l’amministratore delegato, Claudio Fenucci, e il direttore commerciale marketing, Christoph Winterling.

“Con largo anticipo sulla nostra tabella di marcia abbiamo quasi raggiunto l’obiettivo dei 4000 punti di accesso alla rete, attivi 24 ore al giorno e gratuiti, per i cittadini dell’Emilia-Romagna e di questo ringrazio tutti- ha affermato l’assessore Donini-. Con interventi come quelli che abbiamo presentato oggi che impattano su luoghi frequentati da tante persone contemporaneamente, cittadini, turisti, residenti, si apre una fase nuova, un salto di qualità nelle opere di infrastrutturazione pubblica. E con EmiliaRomagnaWifi abbiamo messo a punto uno strumento di crescita culturale ed economica alla portata di tutti, capace di dare risposte sia alle normali esigenze quotidiane che alle occasioni speciali. Un risultato questo di cui sono molto orgoglioso”.

“Siamo la prima Regione che ha un WiFi senza autenticazione grazie a una legge regionale- ha aggiunto Mazzini-. Il cittadino, il turista o in generale l’utente trova tra le reti offerte EmiliaRomagnaWiFi, si collega e inizia a navigare in luoghi di interesse pubblico, senza alcun vincolo, restrizione o complicazione. A volte fare le cose semplici è complicato, ma oggi che abbiamo costruito il percorso, la rete cresce a una velocità ben superiore alle nostre aspettative”.

“Accogliamo con piacere questa iniziativa della Regione Emilia-Romagna- ha detto Fenucci-. La copertura wi-fi integrale migliorerà la fruizione dello stadio Dall’Ara da parte dei nostri tifosi, ampliando ulteriormente la gamma dei servizi offerti. Dalla prossima stagione chi verrà al Dall’Ara potrà connettersi in maniera gratuita: questo ci consentirà di fornire agli spettatori una serie di informazioni in tempo reale, anche grazie a una App ufficiale Bfc che contiamo di lanciare nel corso della prossima stagione, per favorire l’interazione con i nostri tifosi anche nel giorno della partita”.

Il sindaco di Cesenatico, Gozzoli, ha ringraziato Regione e Lepida “per aver scelto Piazza Costa e l’arena del beach volley retrostante come uno dei punti della rete a banda ultralarga EmiliaRomagnaWifi, insieme al Comune di Lizzano e allo stadio Dall’Ara. Questo- ha ricordato- è uno dei punti centrali non solo di Cesenatico ma di tutta la costa romagnola, sede di numerose manifestazioni. Abbiamo scelto di iniziare a testare la nuova tecnologia durante il weekend della notte rosa e devo dire che già gli utenti ne sono stati entusiasti”

Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco Torri: “Ho apprezzato moltissimo la scelta della Regione e di Lepida di far rientrare il mio territorio in questo importante progetto. In attesa che il nostro comune possa essere coperto per intero dalla banda larga, dotare di accesso gratuito a internet la piscina comunale Conca del Sole di Vidiciatico, una meravigliosa struttura in un contesto naturale unico, frequentata da tantissime persone significa davvero creare un valore aggiunto alla nostra offerta turistica. Ringrazio quindi l’assessore Donini per la sensibilità dimostrata”.

La rete EmiliaRomagnaWiFi: risultati e obiettivi
Sono 3.915 gli hotspot Wifi pubblici, gratuiti, senza restrizioni su banda ultralarga della rete regionale, la maggior parte attivati da Lepida.
Gran parte delle recenti attivazioni sono possibili grazie alla collaborazione con gli enti locali che, lo scorso anno, attraverso due bandi regionali, hanno proposto e collaborato alla realizzazione dei punti di accesso. Il primo bando ne ha messi a disposizione 1.103, di cui il 60% “indoor”, cioè in biblioteche, scuole, municipi, musei, e il 40% “outdoor”, quindi localizzati in piazze, parchi, campi sportivi, piscine. Al secondo bando sono stati candidati altri 725 punti, di cui 41% indoor e il 59% outdoor.

In regione sono presenti 860 installazioni nella provincia di Bologna; 233 nella provincia di Forlì-Cesena; 1.005 nel ferrarese; 975 nel modenese; 74 nella provincia di Piacenza; 130 nel parmense; 241 nel ravennate; 253 a Reggio Emilia; 144 nella provincia di Rimini.

Una spinta per dare la massima diffusione di punti WiFi della rete viene data dal collegamento con quelle degli ospedali. Le installazioni ad oggi più numerose si trovano nelle Aziende sanitarie e ospedaliere di Ferrara, che conta 932 punti di accesso, segue Modena con 300 punti e Bologna con 50.

Inoltre, per ampliare la rete è stata avviata l’iniziativa “Adotta un punto EmiliaRomagnaWiFi”, una sponsorizzazione regionale per promuovere nuove interconnessioni, incrociando la digitalizzazione privata con quella pubblica. Infine, la rete regionale è al centro dei progetti nazionali grazie all’intesa con il ministero dello Sviluppo economico per attuare una sinergia conItalia-Wifi ed parteciperà al bando europeo WiFi4EU previsto per il prossimo autunno. Online la mappa dei punti WiFi presenti in Emilia-Romagna.

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Autori a Corte- presentazioni letterarie con degustazione.

Dopo il successo della passata stagione e dell’appuntamento natalizio, ritorna nella splendida cornice del Giardino Creativo del Factory Grisù di Via Mario Poledrelli 21 a Ferrara, la rassegna Autori a Corte- presentazioni letterarie con degustazione.
La manifestazione che gode del Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara, della collaborazione con l’Istituto Città del Ragazzo e del sostestegno di Pressup Srl, Banca Mediolanum, Sara Assicurazioni, Hotel Carlton e della testata giornalistica Estense.com, è organizzata dall’Associazione Culturale Charles Bukowsky.
La kermesse letteraria che prevede 5 serate nell’arco del mese di luglio, vedrà l’alternarsi di 20 autori locali con anteprime assolute ed autori di respiro nazionale.
L’inaugurazione della rassegna avverrà Mercoledì 11 luglio alle ore 19.45 e vedrà protagonisti i danzatori della Jazz Studio Dance che si esibiranno in una coreografia ideata e diretta da Silvia Bottoni, ispirata al libro di Marco Gulinelli, “Il trapezista”.
Danzeranno: Vladislav Kniazev, Martina Saccenti, Sara Pozzati, Giulio Fortini, Cristiana Brunazzi, Eleonora Balleri, Giulia Perinati (con la partecipazione del piccolo Edoardo Bozzoli).
Alle ore 20.00 Marco Gulinelli presenterà il suo nuovo libro “Il trapezista” (La nave di Teseo Edizioni). Modererà Andrea Ansaloni.
Il romanzo di Marco Gulinelli è una storia di tradimenti, di amore, di “salti”. E di “cadute”. Protagonista è il chirurgo Marcello Codeluppi, detto Lupo, che prima di diventare un medico dalla brillante carriera, ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza tra i tipici inverni grigi di Ferrara e le fiabesche estati delle fiere tra l’Emilia e la Romagna. A rivoluzionare la sua vita sarà l’incontro con il circo di Alfio Brillante e l’affascinante Colette che lo inizierà all’arte del trapezio. Sogna di intraprendere una vita da circense, prima che una bruciante delusione lo costringa a tornare alla monotonia della vita cittadina. Dopo lunghi anni, l’incontro con Pilar farà rinascere in lui l’ingenuità e la spensieratezza dell’infanzia, capace di riaccendergli il desiderio di buttarsi come un trapezista in un sogno tutto da vivere. Con il nuovo romanzo, Gulinelli evidenzia le zone d’ombra nelle quali il recondito fallimento delle persone è sempre pronto a rivelarsi.
Alle ore 20.30 saranno presentati in anteprima il giallo del poeta e giornalista Sergio Gnudi, “La statua del potere” (La Carmelina Edizioni) e “La tradicesima Musa” (La Carmelina Edizioni) di Carlo Degli Andreasi.
Le protagoniste del giallo di Sergio Gnudi sono Chiara e Giulia, due giovani donne, amiche e colleghe. Grazie alla loro intraprendenza ed audacia, risolveranno uno strano caso ed affronteranno prove di coraggio e di resistenza psicologica che le porterà dalla nave da crociera “La regina Blu” alle porte del Sahara. Il romanzo è il primo, riuscito esperimento dell’autore, concepito per un pubblico young adult ma che risulta fruibile anche da un pubblico adulto.
“La tredicesima Musa” di Carlo degli Andreasi è una sorta di spice story che si sviluppa all’interno del treno che ospita i protagonisti del romanzo d’esordio dell’autore.
Modererà il Direttore editoriale Federico Felloni.
Ospite d’onore della serata sarà il giornalista padovano e scrittore noir Massimo Carlotto, che alle 21.30 presenterà il nuovo, atteso romanzo “Cristiani di Allah” (E/O Edizioni).
Siamo ad Algeri nel 1541. Da una parte l’armata di Carlo V, punta di lancia della Cristianità, dall’altra i corsari di Hassan Agha, rinnegati europei cristiani che hanno abbracciato l’Islam. Anche i protagonisti del romanzo, Redouane e Othmane, sono dei corsari rinnegati. Il primo albanese, il secondo tedesco, ex lanzichenecchi, hanno scelto la libertà di Algeri, da dove salpano sul loro sciabecco per le scorrerie e dove credono di poter vivere indisturbati la loro storia d’amore proibita. Othmane commetterà l’errore di invaghirsi di un giannizzero e trascinerà anche Redouane in un gorgo di vendette, agguati ed affascinanti intrighi.
Modererà il giornalista Sergio Gessi.
L’ intera serata sarà accompagnata dalla degustazione di birra artigianale offerta dal birrificio trevigiano Morgana.

Da: Autori a Corte

L’ Ecomobile in viaggio per la città

È partito il nuovo servizio Ecomobile che raccoglie rifiuti urbani anche pericolosi, piccoli ingombranti e non solo in varie zone della città

Spesso capita di avere piccoli elettrodomestici rotti o barattolini di vernice in parte ancora pieni che non sappiamo come smaltire o non abbiamo il tempo di portare a un Centro di Raccolta. Capita quindi che questi rifiuti si trasformino in abbandoni, fenomeno purtroppo troppo frequente in città e che si è stabilizzato su circa 130 t/mese, con un aggravio di costi per tutti i cittadini.
Per questo dal 9 luglio è partito a Ferrara il progetto Ecomobile, la nuova stazione itinerante che raggiunge i cittadini che abitano in zone della città lontane dai CdR e sostituisce il servizio finora effettuato.

Cos’è l’Ecomobile
Il servizio ecomobile è un mezzo che ritira direttamente tutti quei rifiuti urbani riciclabili, ingombranti o pericolosi che per volume e tipologia non possono essere conferiti con il servizio di raccolta ordinario.
Diversi gli obiettivi che l’Amministrazione Comunale ed Hera intendono raggiungere con questo rinnovato servizio:

1. semplificare l’accesso ai nuovi servizi (consegna piccoli ingombranti, ritiro sacchi per la differenziata, ritiro pattumelle per RIND), raccogliere segnalazioni e fornire informazioni
2. garantire un numero elevato di punti di sosta del mezzo itinerante per fornire un servizio capillare specie nei centri abitati del forese maggiormente distanti dai tre centri di raccolta e dagli sportelli per la sostituzione delle tessere e consegna delle attrezzature;
3. aumentare la tipologia di rifiuto conferibile per ridurre le problematiche di abbandono
4. diventare un punto di comunicazione e informazione itinerante verso i cittadini, costituendo un elemento di sviluppo, sensibilizzazione e promozione delle raccolte differenziate e della tariffa puntuale.

Diversamente dal servizio fino ad ora presente, questa stazione permette appunto la consegna di piccoli ingombranti, piccoli RAEE come fornetti, asciugacapelli e lampadine, abiti usati in cattivo stato, pile e batterie esauste, oli vegetali e minerali, rifiuti urbani pericolosi quali vernici, lampade led, pesticidi e farmaci scaduti.
L’Ecomobile distribuisce, inoltre, kit e sacchi per la raccolta differenziata, sostituisce la Carta Smeraldo a chi l’ha smarrita, accoglie segnalazioni e fornisce informazioni su qualunque dubbio o problema inerente la raccolta cittadina.

Per Alberto Santini, responsabile ambiente di Ferrara, “La presenza della stazione itinerante mi auguro sia uno strumento in grado di disincentivare gli abbandoni, fenomeno che crea degrado in città e malcontento fra chi la città la vive, turisti compresi. Cosa che Ferrara, città Patrimonio dell’Umanità, non merita. Inoltre una aumentata presenza fra i cittadini siamo certi possa favorire la comprensione e il dialogo”.

Caterina Ferri, assessore all’ambiente aggiunge “Abbiamo fortemente richiesto ad Hera l’attivazione di questo servizio, che avvicini il gestore alle esigenze dei cittadini senza che debbano necessariamente rivolgersi alla sede di via Diana. Il nostro comune ha un territorio molto esteso fatto di tante frazioni, che meritano tutte la giusta considerazione, e grazie all’ecomobile i servizi offerti saranno più vicini alle persone”

Il punto mobile è presente tutti i giorni, tranne la domenica, nei luoghi più frequentati di ben 33 frazioni e quartieri del territorio ferrarese.

Per ogni informazione su dove incontrare l’Ecomobile digitare www.ilrifiutologo.it/ferrara

Presentazione del libro #Facciamocisentire

Evento promosso da: FERRARA FILM FESTIVAL, LIONS FERRARESI, E.M.I, AIGA FERRARA, ASSOCIAZIONE CERVELLI IN MOVIMENTO.
Mercoledì 11 luglio al Palazzo della Racchetta, via Vaspergolo 4/6, alle ore 19.30 (ingresso libero), ci sarà la presentazione del libro “#Facciamocisentire” con la partecipazione dell’autrice Sara Gerini.
Introduce la direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara Dott.sa Anna Quarzi.
Interviene Lucia Brasini, rappresentante coordinamento regionale FIADDA E.R. Intervento dal titolo “parole da ascoltare, parole da leggere…parole per tutti”.
Al termine aperitivo con buffet offerto a tutti i partecipanti.
In allegato Locandina.

Sorda dalla nascita per una rosolia contratta dalla madre al quarto mese di gravidanza, Sara Giada Gerini è una bella giovane donna piena di grinta, ex campionessa olimpionica di pallavolo della Nazionale Sordi, salita alla ribalta delle cronache dopo aver postato sulla sua pagina Facebook un video nel quale rivendica i diritti dei non udenti. Il video è stato visto da circa 23 milioni di persone in 5 mesi e ha avuto oltre 800 mila condivisioni. Tutto questo ha trasformato Sara in una moderna, ironica, scanzonata “Giovanna d’Arco delle pari opportunità” anche per chi non ha il dono dell’udito.
Sara ha deciso di raccontare in prima persona la vita vera di chi “non ci sente con le orecchie, ma col cuore” in pagine raccolte dalla penna agile della scrittrice e giornalista Marina Migliavacca Marazza. Il progetto è frutto di un’idea di Claudio Venturelli, che ha anche scritto una toccante prefazione. Un libro che si legge d’un fiato, pieno di intensa umanità, dramma e incredibile sense of humour. È la quotidianità solo apparentemente “normale” di chi è affetto da un handicap che nessuno può vedere, ma che ti cambia l’esistenza. Il volume tocca argomenti interessanti e spesso “sensibili” attraverso aneddoti e riflessioni: il tono è leggero, una chiacchierata godibilissima, ma il senso è profondo. Il suo scopo del resto è dichiaratamente ambizioso: promuo¬vere una rivoluzione culturale per la quale i tempi sono maturi.

Che cos’è #FacciamociSentire?
#FacciamociSentire, che dà il titolo al libro, è una iniziativa di Sara Giada Gerini che si è fatta portavoce di una richiesta rivolta a emittenti televisive, servizio pubblico in testa, perché ogni trasmissione sia supportata da sottotitoli.
Questo è stato solo l’inizio: in realtà il messaggio di #FacciamociSentire va bene al di là di questa singola campagna, ma promuove l’interesse per il mondo della sordità in generale. Da una “tv a misura di non udenti”, arriva a sensibilizzare nei confronti di tutto un mondo che tenga presente gli handicap visibili e invisibili.

Il libro
“Gli eschimesi hanno tante parole per dire “neve”:
i sordi tante sfumature diverse di “non sentire”.

Sara ha molte cose da raccontare.
Prima di tutto la sua vita: i suoi genitori, che avevano già subito la perdita di un’altra bimba, pur sapendo che la rosolia della mamma avrebbe potuto provocare dei danni al feto, hanno deciso di portare a termine la gravidanza, ed è nata una bambina bella e sana, col problema dell’udito.
Sara ci racconta che cosa vuol dire non sentirci. C’è chi nasce sordo e chi lo diventa, è un handicap diffuso che può isolare dal mondo.
Sara racconta di quando era piccola e i suoi compagni di scuola lo avevano capito più degli insegnanti, qualche volta. Non c’erano gli strumenti che ci sono oggi, ma loro la avevano accolta e avevano trovato il modo di integrare i due mondi, si mettevano accanto a Sara e quando la maestra spiegava loro prendevano appunti per lei, che così aveva i “sottotitoli della lezione.” Gli altri bambini sono stati i primi “sottotitolatori” della sua vita.
Ci racconta il mondo dello sport paraolimpico, che conosce molto bene.
Ci racconta la giornata tipo di una persona che non sente e che incontra tutta una serie di difficoltà che gli udenti nemmeno immaginano.
Ci racconta come percepisce il mondo una persona sorda, quando viaggia, quando si trova alle prese con l’imprevisto e non con la routine.
Ci racconta che esistono modi diversi di affrontare la sordità e di adattarvisi e superarla, almeno parzialmente.
Ci racconta momenti drammatici, come quando è stata vittima di un incidente automobilistico.
Ci racconta di come il mondo degli udenti interagisce col mondo dei sordi, a volte con indifferenza e insensibilità, o peggio; a volte con partecipazione e intelligenza.
Ci racconta che cosa la medicina e la tecnica sono in grado di fare oggi per i non udenti. Recentemente Sara è stata negli USA dove si è interessata a un progetto che prevede di fornire gratuitamente degli apparecchi acustici a bambini appartenenti a fasce di reddito basse. Sta portando questa iniziativa in Italia.
Ci racconta che tipo di aiuto possono dare i social network per lanciare delle grandi campagne umanitarie come la sua, come utilizzarli, qual è stato l’impatto della sua iniziativa.
Ci racconta il mondo di chi non ci sente con le orecchie, ma col cuore.
La storia di Sara, raccontata con brio e molta autoironia, si conclude dei flash su personaggi famosi affetti da sordità. Da Beethoven a Edison, da Goya a Pierre de Ronsard, fino ai giorni nostri, con attori, sportivi, addirittura agenti segreti.

Casa: UECOOP, perso 1 lavoratore su 3 per crisi mattone

La crisi del mattone è costata la perdita di 1 posto di lavoro su 3 negli ultimi 7 anni in Italia nel mercato edilizio cooperativo con un calo del 33,3% dell’occupazione. E’ quanto emerge da un’elaborazione dell’Unione europea delle cooperative Uecoop su dati Camera di commercio di Milano in relazione all’ultimo report Istat sui valori delle abitazioni che fanno registrare una sostanziale stagnazione con l’indice dei prezzi che nel primo trimestre 2018 diminuisce dello 0,4% nei confronti dello stesso periodo del 2017, anno in cui il mercato immobiliare residenziale ha registrato 542.480 transazioni, in crescita del 4,9% rispetto al 2016 secondo l’Agenzia delle Entrate. Nonostante una progressiva ripresa delle compravendite con quasi 90 miliardi di euro investiti dalle famiglie nel mattone nel 2017 – spiega Uecoop – il settore edilizio continua a pagare gli effetti delle crisi iniziata fra il 2008 e il 2009 e dalle quale non si è ancora risollevato visto che solo nelle cooperative di costruzione sono stati persi oltre 18mila addetti negli ultimi 7 anni. Una ecatombe occupazionale – sottolinea Uecoop – che rende quanto mai urgente intervenire con misure a sostegno del settore puntando su misure urbanistiche che favoriscano il recupero strutturale ed energetico degli edifici esistenti e nuove costruzioni di qualità, comprese – conclude Uecoop – quelle di edilizia pubblica.

Da: UECOOP Emilia Romagna

Life Agree educational tour

Il LIFE AGREE nasce da una lunga fase di consultazione che ha coinvolto i soggetti pubblici, privati ed i tecnici che operano nel sito Natura 2000.

Il 1 giugno 2014 grazie al consolidato rapporto tra le cooperative di molluschicoltori che lavorano nel sito ed i gestori pubblici parte il progetto LIFE AGREE la cui durata è di cinque anni e che riunisce in qualità di partner La Provincia di Ferrara , Il Corpo Forestale dello Stato Ufficio Territoriale Biodiversità di Punta Marina, l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta Po, La regione Emilia Romagna, l’Università di Ferrara il Comune di Goro e il Consorzio Sacca di Goro Soc Consortile arl CO.SA.GO.

Il progetto nasce per porre rimedio ad alcune minacce e problemi conservazionistici della laguna in particolare le crisi anossiche dovute all’insediamento di macroalghe e la carenza di siti riproduttivi per le specie target di avifauna.

Gli interventi per il raggiungimento degli obiettivi di conservazione si basano su una strategia di adattamento ai processi naturali, in particolare quelli morfo-evolutivi tipici del Delta del Po attraverso la realizzazione di una struttura che indirizzi lo scanno di Goro in direzione più meridionale per ridurre il rischio di chiusura dell’apertura a mare, il dragaggio dei canali sublagunari per migliorarne la funzionalità, la realizzazione con i sedimenti di risulta di aree per la nidificazione delle specie target di Uccelli.

CO.SA.GO che raggruppa il 90% degli addetti alla venericoltura operanti in Sacca di Goro continuerà anche dopo il termine del progetto ad effettuare una “manutenzione ordinaria” dei canali e delle bocche lagunari in quanto dal buono stato di conservazione della laguna dipende la principale voce dell’economia locale rappresentata per l’appunto dalla venericoltura.

A quattro anni dall’avvio del progetto, i tecnici incontreranno, in una visita guidata sul “campo” la stampa per presentare i risultati fin qui ottenuti.

Per chi esporta e innova la ripresa c’è – Rallenta la congiuntura nei primi mesi del 2018, ma resta positivo il confronto con l’anno precedente – Bene ordinativi ed export. Nuova battuta d’arresto per micro imprese, artigianato e commercio

Prosegue anche nel 2018 la crescita degli indicatori congiunturali riferiti alla Manifattura, positivi però solo per il trend delle imprese di maggiori dimensioni, che confermano l’intensità rilevata alla fine dello scorso anno. Da due anni ormai, l’andamento della produzione è in aumento e, per le imprese che vendono anche all’estero, i risultati sono migliori. Ferrara, con le sue 1000 imprese esportatrici, registra così l’incremento delle esportazioni tra i più accentuati della Regione. Il PIL stimato da Prometeia, in crescita dell’1,5% per l’anno in corso, dovrebbe accelerare nel 2019, superando l’indice nazionale. In territorio negativo il Commercio, che nel primo trimestre registra una nuova ampia flessione delle vendite. Questi i principali dati diffusi ieri mattina dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara. Gli indicatori sul Commercio internazionale, elaborati sulla base delle informazioni diffuse da Istat e riferiti al primo trimestre del 2018, hanno certificato un’accelerazione della crescita. Nei primi tre mesi dell’anno sono state esportate merci ferraresi per quasi 700 milioni di euro (oltre 75 milioni in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), valore che corrisponde ad una variazione tendenziale positiva del 12,2%, ma soprattutto picco record del periodo riferito ai primi tre mesi dell’anno. In particolare, il dato delle esportazioni provinciali è stato migliore sia al dato regionale (+4,6%), sia al trend nazionale (+3,3%), con una variazione inferiore in Emilia-Romagna solo al dato di Piacenza, dove è localizzato un importante polo della logistica. Le prime tre voci per incidenza sono macchinari, prodotti chimici e, dopo alcuni trimestri negativi, torna ad essere rilevante anche la quota dell’automotive, grazie ad un incremento a tre cifre. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, aumenta l’export anche per i prodotti agroalimentari, il sistema moda, gli articoli in gomma, i prodotti di minerali non metalliferi e gli apparecchi elettrici-elettronici. I trend positivi compensano ampiamente le contrazioni di pesca, prodotti in metallo, prodotti del trattamento dei rifiuti e soprattutto del settore dei macchinari. Il comparto degli apparecchi meccanici, pur se diminuito di circa 4 milioni euro, resta la voce più importante dell’export ferrarese. Tra le destinazioni preferite l’Europa (+17,0% sul solo mercato tedesco), che rappresenta ancora più del 60% del totale, e gli Stati Uniti, che crescono a due cifre (+48,3%). Prosegue, intanto, per il comparto Manifatturiero la tendenza positiva di produzione, fatturato ed export, con un’intensità di crescita decelerata però rispetto ai tre mesi precedenti. La ripresa non ha ancora coinvolto le imprese più piccole, i cui ordinativi faticano a ripartire, per lo meno per chi non riesce ancora a raggiungere i mercati internazionali. I trend congiunturali della provincia si allontano così dai valori regionali che sembrano avviati verso una ripresa più solida. Nel primo trimestre dell’anno, l’andamento negativo è confermato, oltre che per le imprese di più piccole dimensioni, anche per i comparti della meccanica e dei mezzi di trasporto. Il Sistema moda e le Industrie dei Metalli segnano le variazioni positive più rilevanti. Cresce la produzione anche per l’Alimentare, il gruppo Legno-mobili, Carta, Stampa e l’Industria dei metalli. Torna in contrazione l’aggregato delle altre industrie che comprende la Chimica e la Lavorazione dei minerali non metalliferi. Per i prossimi mesi, nonostante i giudizi delle imprese ferraresi siano sempre più orientati alla prudenza, i saldi tra chi prevede la variabile in aumento e chi in calo sono positivi e in crescita, con aspettative in miglioramento anche per il fatturato.

L’Artigianato manifatturiero torna a registrare indicatori negativi con un andamento meno pesante per le imprese che esportano, che fanno segnare un +2,0%. Le difficoltà maggiori sembrano riscontrarsi anche dal minor numero di settimane in cui la produzione è assicurata (6,3 per l’artigianato e 8,7 per l’intera manifattura), nonché dal più basso grado di utilizzo degli impianti (72,4% rispetto al 76,2%). In particolare difficoltà ancora il settore delle Costruzioni (-53%) sebbene sia il settore della Logistica a rilevare la variazione percentuale più pesante. In territorio negativo il Commercio a causa, in particolare, dal comparto dei prodotti non alimentari. Le vendite a prezzi correnti hanno subito una flessione del -2,3% nel primo trimestre del 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017 per gli esercizi al dettaglio in sede fissa, segnando così un leggero rallentamento alla caduta iniziata dieci anni fa ed interrotta solo nel primo trimestre del 2015. Meno consistente la riduzione delle vendite per il comparto dei prodotti alimentari (-1,9%). Per quanto riguarda la Demografia delle imprese, nel primo trimestre del 2018 rallentano le cessazioni ma, allo stesso tempo, le iscrizioni registrano un nuovo minimo storico. Il saldo della movimentazione per i primi tre mesi dell’anno risulta così pari a -319 unità. Tra i settori in maggiore sofferenza per numero di imprese, l’agricoltura, il commercio e le costruzioni, ma anche, pur se in misura inferiore, la logistica, le attività finanziarie e assicurative, la manifattura e alcune tipologie di servizi alla persona. Segnali positivi giungono, invece, da tutti quei settori legati ai servizi alle imprese quali il noleggio, le agenzie di viaggio, i call center, le agenzie di recupero crediti e le società di servizi di informazione e comunicazione. Crescono le società di capitale, in virtù degli aumenti delle nuove forme di società a responsabilità limitata (semplificata e a capitale ridotto), mentre perdono terreno le forme giuridiche “personali”, ovvero società di persone e imprese individuali. L’analisi per tipologia di impresa evidenzia una contrazione anche delle imprese femminili, che non ha impedito al tasso di imprenditorialità femminile di confermarsi sempre il più alto della Regione e superiore anche al dato medio italiano (22,8% sulle registrate). Il calo delle imprese giovanili non dipende dal saldo – sempre positivo – tra nuove iscrizioni e cancellazioni, ma piuttosto dalla perdita dello stato di “giovanili” delle imprese iscritte in precedenza, dal momento che il saldo tra iscrizioni e cessazioni è sempre positivo. Saldo ancora positivo, infine, per le imprese straniere è diminuito, così come è calato il numero di cessazioni. Grazie ancora ad un saldo positivo, lo stock totale è cresciuto, registrando aumenti praticamente in tutti i settori. Per quanto riguarda il Credito alle imprese, a marzo 2018 rimangono pressoché costanti i prestiti alle famiglie consumatrici e alle imprese di piccole dimensioni, lievemente meglio per le imprese medio-grandi. Si riduce, inoltre, il tasso di deterioramento per le imprese manifatturiere, mentre riprende a crescere quello relativo alle costruzioni. Nel primo trimestre 2018, ha ripreso tono la crescita dei depositi, grazie ai trend sia del settore delle famiglie sia del comparto, più limitato, delle imprese, la cui incidenza sale, ma rimane inferiore al 18% del totale e alla quota della Regione (29%). L’andamento, pur in linea con quanto rilevato in Emilia-Romagna, evidenzia variazioni positive più contenute. Calano ancora i depositi con durata prestabilita o rimborsabili con preavviso (2.853 milioni di €), che rappresentano in questo caso una quota superiore rispetto alla Regione (38% contro il 24%), pur se in una fase di ridimensionamento. In contrazione risultano anche i titoli a custodia, con diminuzioni più consistenti per le obbligazioni di banche italiane e titoli di stato nazionali.

Diminuiscono i protesti, ma soprattutto cala l’importo di tutte le principali tipologie (di quasi la metà per i vaglia cambiari). In lieve ripresa, risultano le sentenze di fallimento, in particolare per quanto riguarda i settori delle costruzioni e del commercio. Allo stesso tempo, tra gennaio e aprile 2018, si registrano 118 scioglimenti e liquidazioni volontarie, 27 in meno rispetto allo scorso anno. Il trend risulta in controtendenza rispetto all’andamento regionale e a quello nazionale, entrambi in crescita. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, l’analisi svolta dal focus regionale relativamente ai flussi delle attivazioni, delle trasformazioni e delle cessazioni dei rapporti di lavoro dei Centri per l’impiego, evidenzia un notevole volume di movimentazione, dove è però predominante il lavoro dipendente a termine. Dopo il breve periodo caratterizzato dalla straordinaria crescita dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, l’aumento dei rapporti di lavoro dipendente nel 2017, pari a 1.032 unità, ha fatto infatti leva, principalmente, sui contratti a tempo determinato (per 2.184 unità), mentre le posizioni lavorative a tempo indeterminato hanno conosciuto una significativa variazione negativa (-1.615 unità), marginalmente controbilanciata da una variazione positiva delle posizioni in apprendistato (302 unità) e di lavoro somministrato (161 unità). Minore è il ricorso agli ammortizzatori sociali. Nei primi 4 mesi del 2018, cala ulteriormente il monte delle ore autorizzate per le aziende ferraresi. Se per la deroga non sono state raggiunte le 10.000, che rappresentano poco più di un quarto di quanto rilevato nello stesso periodo dello scorso anno, anche le ore di ordinaria e straordinaria registrano variazioni negative a due cifre. L’ordinaria è calata più velocemente di quanto non sia avvenuto in Regione e in Italia. Per la straordinaria invece, nonostante la forte riduzione, il trend è stato più contenuto rispetto agli altri ambiti di riferimento. Complessivamente sono state richieste dalle imprese ferraresi circa 600mila ore, prevalentemente di CIG ordinaria. Prosegue, infine, la diminuzione della popolazione residente. Il saldo complessivo negativo di 1.387 unità si è però ridimensionato rispetto allo scorso anno, quando aveva superato le 3mila unità. La flessione è stata determinata dal trend negativo della popolazione di cittadinanza italiana, mentre la straniera residente risulta in crescita per 1.400 unità, corrispondenti al saldo naturale dei cittadini stranieri (poco meno di 400 unità) e al saldo migratorio positivo per oltre mille unità. Con 2.034 nati, il tasso di natalità risulta tra i più bassi in Italia, inferiore al 6 per mille, quando a livello nazionale è pari al 7,6 per mille. Allo stesso tempo il tasso di mortalità è invece tra i più alti (14,4 per mille contro il 10,7 italiano), data la struttura per età della popolazione con un’età media (48,8) tra le più elevate d’Italia (44,9); in base a questo indicatore, Ferrara è preceduta solo da Savona (49,0) e Genova (48,8). A causa della giovane struttura per età, la mortalità dei cittadini stranieri residenti a Ferrara è decisamente più bassa rispetto al dato riferito a tutta la popolazione (1,6 per mille contro il 14,4), così come è più elevato il tasso di natalità (14,8 per mille contro il 5,9).

ALLEGATO STATISTICO – Grafici e dati

Scenari e previsioni per Ferrara – Prometeia, Unioncamere Emilia-Romagna, ed. APRILE 2018

Valore aggiunto- Tasso di variazione (stima 2017 e previsione 2018-2019)

Da: Ufficio Stampa Camera di Commercio Ferrara

Il temperamento ferrarese protagonista dell’ELBA BOOK Festival

ELBABOOK, l’unico festival isolano dedicato all’editoria indipendente, si prepara per la quarta edizione. Da martedì 17 a venerdì 20 luglio, nel Comune di Rio, l’impegno culturale della manifestazione rinnoverà il patto di amicizia che il Comune di Ferrara e quello di Rio hanno stretto due anni fa. Elba Book ospiterà circa 30 case editrici, organizzando tavole rotonde, dibattiti e momenti di confronto su temi di resilienza culturale e resistenza intellettuale, grazie all’impegno dei curatori ferraresi che ogni estate si trasferiscono sull’isola.
Nel corso della quattro giorni si susseguiranno in tutto il centro storico del borgo elbano laboratori di riciclo per i più piccoli, degustazioni dei prodotti locali, performance, installazioni artistiche, spettacoli teatrali, escursioni, reading e concerti all’aperto.

Elba Book Festival 2018

Dal 17 al 20 luglio il temperamento dei ferraresi torna sull’Isola nel Tirreno per sostenere il pensiero indipendente e ripartire dalle nostre periferie

La quarta edizione di Elba Book, l’unico festival isolano rivolto all’editoria indipendente, porta con sé alcuni tratti del temperamento ferrarese. Non a caso, è stata proprio la manifestazione sull’isola nel Tirreno ad avviare il patto di amicizia tra il nostro Comune e quello di Rio lo scorso 2016. Patto che sarà rinnovato da martedì 17 a venerdì 20 luglio nel centro storico del borgo elbano: la radice è il logo sviluppato da Marco Barretta e Liberamente Design per il 2018, ossia il radicamento al territorio di appartenenza, il ritorno alla tradizione senza chiudere i porti o negare uno scambio paritario tra individui. Cultura significa condivisione e reciprocità, includendo l’altro da sé e cercando di comprenderne le radici più lontane.

«È necessario ripartire da un pensiero selvatico, al contempo poetico, per ritrovare il senso degli spazi che abitiamo e che rischiamo di dare per scontati. Ferrara e Rio nell’Elba, come tante altre periferie italiane, cominciano già a mostrarne la sofferenza. Affidarsi ai luoghi per allentare il controllo che la nostra società sta esercitando eccessivamente – esordisce il direttore artistico Marco Belli – non significa fare una parte, o mettersi a ogni costo sullo scranno di chi si crede un intellettuale. A questo proposito consiglio il libro di Matteo Meschiari, Geoanarchia. Appunti di resistenza ecologica (Armillaria), un testo politico di vera e propria resistenza ecologica». Elba Book condensa esperienze e nuovi punti di vista, offrendo un’occasione di confronto direttamente in piazza insieme a qualche consiglio di lettura. D’altronde, riuscire a perdersi significa ribaltare il concetto di frontiera, trasformare un limite geografico e ideologico in un motivo di forza. «Lo raccontano con efficacia Giorgio Vasta e Ramak Fazel in Absolutely nothing (Quodlibet) – aggiunge Belli – Il viaggio non deve essere esclusivamente alla ricerca dell’ignoto, ma è necessario praticare gli spazi che non notiamo più, che ci sfuggono come la nostra provincia. Casapercasa di Sandro Abruzzese, edito da Rubettino, trasmette una tenerezza sconfinata per Ferrara, senza tralasciare lo sguardo responsabile con cui l’autore continua ad approcciarsi alla città».

Le parole possono coprire qualsiasi distanza: il Premio dedicato a Lorenzo Claris Appiani, ideato dai docenti ferraresi Roberta Bergamaschi e Giorgio Rizzoni con la supervisione scientifica dell’Università per Stranieri di Siena, quest’anno si è focalizzato sulla migliore tradizione letteraria dal cinese all’italiano. Prima sulla Terrazza del Barcocaio, il salotto buono di tutta l’Elba, poi all’Ibs+Libraccio durante il prossimo Festival di Internazionale, saranno presentati i due titoli che hanno vinto il concorso letterario: Il podestà Liu e altri racconti di Yan Lianke (Atmosphere), tradotto da Marco Funari, e Lanterna e il distretto dei ciliegi di Jia Pingwa (Elliot), tradotto da Barbara Leonesi e Caterina Viglione.

Programma:Programma_ElbaBook2018

Da: Elbabook Press

Orchestra Antiqua Estensis nella loggia della palazzina Marfisa a Ferrara

“Musica a Marfisa” curata dal circolo Amici della Musica “G. Frescobaldi” Ferrara in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara – Citta Teatro, Direzione Musei Civici di Arte Antica, Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali del Comune di Ferrara. L’ingresso è libero con offerta libera che verrà devoluta ad “AMA” Ass. Malattia Alzheimer di Ferrara.

ORCHESTRA ANTIQUA ESTENSIS
L’Orchestra “Antiqua Estensis” è nata nel 2009 a Ferrara nell’ambito dei corsi di Musica d’Insieme Barocca del Conservatorio di Musica “G. Frescobaldi” di Ferrara, sotto la guida di Enrico Casazza. Successivamente si è sviluppata autonomamente e da qualche anno svolge attività artistica musicale prediligendo repertori che vanno dal barocco al classicismo. E’ formata principalmente da giovani musicisti ferraresi cresciuti nel locale conservatorio “Girolamo Frescobaldi”. Molti di loro si sono già distinti a livello nazionale collaborando con importanti orchestre nazionali e/o si stanno perfezionando in importanti Accademie Musicali europee. Alcuni musicisti di maggior esperienza artistica li affiancano contribuendo alla preparazione e all’organizzazione degli eventi.
L’orchestra Antiqua Estensis ha una intensa attività musicale con partecipazione ad importanti stagioni concertistiche come il recente concerto al teatro comunale di Ferrara “C. Abbado” in cui ha eseguito il concerto n. 21 per pianoforte e orchestra K467 di W. A. Mozart in collaborazione con Il pianista M° Daniele Borgatti e la Missa n.10 Hob. XXII/9 “In tempore Belli” detta Paukenmesse per soli, coro e orchestra. Ha collaborazioni con le principali istituzioni musicali ferraresi tra le quali l’Accademia corale “Vittore Veneziani” diretta dal M°Maria Elena Mazzella e il coro “Euphonè” diretto dal M°Silvia Marcolongo.
Collabora con solisti importanti quale Paolo Mancini, primo violino del teatro comunale di Bologna, con il quale ha eseguito varie volte il ciclo delle “Stagioni” di A. Vivaldi.
Programma del concerto
A. Vivaldi Concerto per quattro violini, archi e b.c. in Si- RV580
dall’ ”Estro Armonico” op. 3 – n.10
Allegro, Largo, Larghetto, Allegro
soli: Matteo Sartori, Giuliana La Rosa, Edoardo Piva, Maristella Magnani
S. Mercadante Concerto per flauto e archi in Mi- op.57- solo: Laura Trapani
Allegro maestoso, Largo, Rondò russo-Allegro vivace scherzando
F. Mendelssohn Sinfonia per archi n. 7
Allegro, Andante amorevole, Minuetto con Trio, Allegro molto
E. Elgar Serenade for strings op. 20 in Mi-
Allegro piacevole, Larghetto, Allegretto

Direttore: Giulio Arnofi
Violini: Simone Baroni, Matteo Sartori, Giuliana La Rosa, Maristella Magnani, Damiano Rongioletti, Edoardo Piva, Francesco Menini, Stefano Franzoni, Giorgio Riberto,
Viole: Laura Falavigna, Marta Fergnani, Martina Sartori
Violoncelli: Stefano Crepaldi, Franco Sartori
C.basso: Alessandra Bozza

Scrivere di Marco
Prove letterarie negli anni settanta e ottanta in una terra di provincia

a cura di Laura Fogagnolo e Pier Luigi Guerrini

Nei primi anni settanta, si assiste ad un consistente cambiamento della poesia italiana che riflette il contesto politico in cui matura: ad es. l’esplosione del fenomeno terroristico e la nascita dei gruppi extraparlamentari, ma anche un forte impulso di liberazione dalla morale tradizionale.
Assistiamo ad un riposizionamento delle correnti poetiche, secondo nuovi canoni dove la poesia “tradizionale” sembra dover lasciare il passo a nuove esperienze, sperimentazioni, contaminazioni.
L’intensità linguistica riveste i panni politici, la poesia assume più marcatamente una coloritura sociale e insieme alla rottura della tradizione poetica muovono nuove esperienze che si formano, spesso, attorno a nuove riviste come ‘Altri termini’; ‘Tracce’; ‘Anterem’; ‘Niebo’.
Ad esempio, a commento della poesia di Patrizia Vicinelli (che aveva aderito al Gruppo ’63), Giorgio Linguaglossa in ‘L’ombra delle parole’, Rivista Letteraria Internazionale, scrive che “conformemente alla moda letteraria degli anni settanta, vocalità e testualità si imparentano in un mix di poesia visiva e sonora in un permanente gesto di rottura degli schemi poetici acquisiti di destabilizzazione del linguaggio poetico istituzionalizzato”.
Così la provincia, anche Ferrara quindi, scontando il ritardo nelle innovazioni letterarie per la sua sonnolenza tipica, riflette il panorama letterario nazionale. Di questo ed altro diamo conto, in una lettura sicuramente incompleta ma senza intenti censori in ‘Scrittura poetica in provincia negli anni ’70 – ’80: elementi per un itinerario ferrarese’ di Laura Fogagnolo e Pier Luigi Guerrini.
Negli stessi anni, un poeta fragile e nascosto come Marco Chinarelli (amico e compagno di scuola dei due curatori) raccoglie i suoi elaborati letterari (poesie e brevi scritti tra l’annotazione ed il racconto, scoperti casualmente dopo la sua prematura scomparsa) in anonimi quaderni, mescolati ad appunti di lezioni universitarie, critiche cinematografiche, approfondite annotazioni di analisi e critica politica, ecc. senza ambizioni letterarie come sfogo alla propria solitudine in un linguaggio essenziale, fortemente emotivo. In particolare, le prove poetiche di Marco sono versi distillati dai ricordi di un’infanzia mitica, dalle visioni padane, dalle immagini delle città, nella voglia di partire, nel tormento dei sogni, nella rabbia di un giovane uomo e nella disillusione politica che segnerà quegli anni. Nel 1988, nella collana ‘Testi’ della rivista ferrarese ‘Poeticamente’, è stata pubblicata una piccola raccolta di poesie di Marco Chinarelli che furono scelte da Laura Fogagnolo. Con questo breve lavoro di ricerca, intendiamo mantenerne il ricordo, valorizzando scritti che altrimenti sarebbero scomparsi nell’oblio, come il più delle volte accade per tanti altri aspiranti scrittori.

Fuori dal cerchio

C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria. In Italia, in Europa, ma anche a Ferrara. Dentro la grande bufera leghista che sembra aver piegato ogni resistenza, un piccolo e ragionevole popolo di “resistenti” continua a darsi appuntamento in piazza: per promuovere l’accoglienza, la solidarietà, la pace. Tutto molto bello, ma se non saremo capaci di allargare il cerchio, se non riusciremo a parlare e a dialogare con la “Ferrara silenziosa”, se non passeremo dalla testimonianza alla politica, il vento sovranista e razzista ci seppellirà. E alle elezioni di primavera avremo come sindaco il condottiero Naomo Lodi.

Nelle ultime due settimane ho partecipato – molto convinto, molto emozionato – a vari flash mob e manifestazioni pubbliche, in piazza a Ferrara o in periferia, contro la chiusura dei porti, il nuovo razzismo e per l’accoglienza, la solidarietà, la pace.
Molto convinto perché (e non penso di essere il solo) sento sul collo un vento forte e gelido, di sapore antico, perché leggo e ascolto ogni giorno (sulla stampa, in tivù, sui social) parole terribili, che credevo sepolte per sempre tra le macerie dell’ultima guerra mondiale.
Ma anche molto emozionato nel vedere intorno a me tante persone e così diverse, per storia, età, formazione. Persone che in poche ore rispondevano a un appello, sentivano il dovere morale ma anche la voglia di esserci, di ritrovarsi insieme, di parlare e di parlarsi. Le lesbiche di Arcigay con gli Scout e l’Azione Cattolica, i comunisti di vecchia data con i giovani dei centri sociali e dei gruppi alternativi, le associazioni del volontariato sociale insieme alle cooperative e ai rappresentanti delle comunità straniere.
In quei momenti si respirava una grande preoccupazione per il travolgente successo – mediatico, demoscopico, elettorale – di una Destra senza più veli, ma anche un moto di sollievo per essere lì insieme, una piccola prova che “resistere è possibile”, che c’è ancora un popolo deciso a difendere i principi e i diritti scritti nella nostra Carta Costituzionale.
Questo moto spontaneo, il moltiplicarsi degli appelli alla mobilitazione e l’adesione istantanea di tante persone è un fatto da sottolineare in rosso. Non era mai successo a Ferrara, oppure – diciamo meglio – era successo ma molto tempo fa. Nel primissimo Dopoguerra, con le assemblee popolari dei Cos organizzati da Silvano Balboni (ce li racconta in un bellissimo recente libro Daniele Lugli), oppure sullo scorcio tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Settanta (scioperi operai, collettivi studenteschi, marce pacifiste). Oggi la Ferrara democratica, la “Ferrara che accoglie” si è improvvisamente risvegliata. Ha sentito il bisogno di scendere in piazza, di riconoscersi, di far sentire la sua voce.
Tutto bene quindi? Non proprio, perché – parto sempre della mia esperienza – quando sono arrivato a questi incontri spontanei (sotto il Volto del Cavallo, in piazza Trento Trieste, nei portici davanti all’Acquedotto), quando ho salutato gli amici e scambiato due parole con chi ancora non conoscevo, mi sono accorto che, gira e rigira, eravamo sempre gli stessi: cento, duecento persone, forse qualcuna in più. Ma il resto di Ferrara dov’era?
Nonostante le periodiche marce di Naomo Lodi, nonostante il martellamento qualunquista e filo leghista della stampa ferrarese (Il Carlino, La Nuova, spesso anche Estense.com), non credo – non voglio credere – che la grande maggioranza dei ferraresi abbia perso la bussola della ragione e il sestante della morale. Eppure la maggioranza di Ferrara tace. Aspetta. Osserva, magari commenta in una chat con gli amici o al bar dell’angolo. Non sa ancora se arrendersi definitivamente alla paura, o se possa esistere una strada democratica, partecipata, solidale per rispondere ai bisogni collettivi e di ognuno di noi: un lavoro dignitoso, la sicurezza nel proprio quartiere, una burocrazia meno punitiva, e, perché no, un po’ più di giustizia ed equità sociale.
Da Roma, dalla opposizione istituzionale, dal disastrato partito fino a ieri al governo, non arriva un grande aiuto. Anzi. I vecchi e i nuovi aspiranti leader, mentre si preparano a una imminente battaglia al coltello, propongono le vecchie ricette neoliberiste e nebulose grandi coalizioni. Non sembrano rendersi conto che il clima è cambiato. Del tutto. Come quando, se ricordate le prime scene di Mary Poppins, si vede sulla terrazza del vecchio ammiraglio la banderuola che gira di scatto di 180° gradi per segnare l’arrivo della cattiva stagione. Ma prendersela con una Sinistra – vecchia o nuova che sia – senza ali e preda dei vecchi vizi è troppo semplice. E sarà inutile attendere con le mani in mano il salvatore: un nuovo leader per la Sinistra italiana, o un candidato sindaco credibile per il dopo Tagliani. Questa volta – e non abbiamo tanto tempo davanti, vista la burrasca leghista che infuria – dobbiamo fare da soli. Cominciare dal basso. Dalla nostra città.
E c’è una cosa da fare prima di tutte le altre: rispondere, contrastare, confutare la narrazione proposta dalla Lega: un racconto-propaganda pieno di bugie, di omissioni, di lusinghe e di insulti (agli avversari) che però oggi risulta efficace, ubiqua, vincente. Per farlo, però, è necessario spingersi fuori dal perimetro identitario di chi già la pensa come noi. Oltrepassare cioè il cerchio – bello e rassicurante finché si vuole – degli abituali frequentatori dei flash mob e raggiungere tutti i luoghi e gli ambiti della città. Proporre valori e ragionevolezza, ascoltare le domande che nessuno ascolta, cercare insieme risposte concrete al disagio e al malessere sociale di tanti cittadini ferraresi.
In poche parole, il salto che abbiamo davanti – pena la vittoria definitiva dell’ideologia dell’egoismo e della paura – è passare dalla testimonianza alla politica. Dove la parola “politica” torna ad assumere tutto il suo valore positivo, di passione civica, di governo del Bene Comune.
Insieme a tante associazioni, gruppi, ed entità culturali, anche questo giornale sta facendo la sua parte – non a caso Ferraraitalia ha aderito al recente flash mob lanciato dalla Rete per la Pace – ma da oggi dobbiamo fare di più. Aprire su queste pagine un grande dibattito per immaginare una Ferrara futura e migliore. Dare la parola a chi è troppo periferico per essere ascoltato. Raccontare il disagio degli abitanti del Gad, degli anziani soli, degli stranieri, dei nomadi, dei giovani disoccupati.
Riusciremo tutti insieme ad allargare il cerchio? Riusciremo a passare dalla testimonianza alla politica? Non lo so, non è facile superare gli ostacoli che sono dentro anche a ognuno di noi: narcisismo, protagonismo, particolarismo, piccole invidie reciproche. Ma senza questo cambio di passo, credo che si possa prevedere già oggi il risultato futuro: la Lega stravincerà le elezioni della prossima primavera, e anche per Ferrara e i suoi cittadini comincerà un lungo inverno.

Un posto segreto

Esiste un posto che non ho mai detto.
Esiste da quando quella volta decisi d’andar dietro a un sogno. Perché erano tante notti che veniva a trovarmi.

Ogni notte, puntuale, sentivo bussare alla finestra della mia cameretta. L’orologio alla parete segnava le tre e trentatré, e lui compariva dal buio oltre il vetro, e mi guardava senza far nulla. Io mi nascondevo sotto coperte e lenzuola e aspettavo che se ne andasse. Ero paralizzato dalla paura, non l’avevo mai visto in faccia ma vedevo la sua ombra, fuori nell’oscurità, e mi terrorizzava.
Poi, una notte, lo sentii singhiozzare. Era un pianto sommesso, discreto. E quando mi decisi a sbirciare da sotto il lenzuolo, quando ne alzai un lembo e provai a guardare verso la finestra, lui non c’era più.

La mattina seguente, mia madre entrò nella cameretta per svegliarmi e intravide qualcosa sul davanzale della finestra. Aprì le imposte e scoprì un piccolo fiore spuntare da una fessura della pietra. Era un gelsomino giallo, nato, non so come, proprio quella notte appena passata.
Quando me lo fece vedere, pensai fosse stato lui a lasciarlo, pensai che era un segno d’amicizia. Forse non era cattivo, forse m’ero sbagliato, e quel fiore era nato dalle sue lacrime.

Giunse un’altra notte e restai sveglio ad aspettarlo, volevo conoscerlo, scusarmi e ringraziarlo.
Mia madre aveva piantato il fiore con tutte le radici in un vaso, ci aveva messo della terra morbida e l’aveva innaffiata. Il vaso col fiore era sul davanzale, e io mi misi alla finestra, sperando che il mio visitatore misterioso tornasse a trovarmi. Aspettai tutta la notte fino al mattino, ma non venne. Feci altrettanto la notte dopo, e quella dopo ancora. Ma non venne mai, non venne più.

Passarono i giorni, e i giorni divennero settimane, così mi decisi: una sera aprii la finestra, presi il vaso – incredibilmente il piccolo fiore era diventato una bella pianta di gelsomini gialli e profumati – e lo posai sul comodino, poi mi coricai a letto e m’addormentai.
Alle tre e trentatré sentii bussare alla finestra. Era lui. Era tornato!
Misi da parte la paura, mi alzai dal letto, andai alla finestra e finalmente lo vidi.
Emerse dall’oscurità, era il mio sogno: un bambino uguale a me, e mi sorrideva.
Poi mi prese la mano e m’invitò a seguirlo.

Abbandonammo la mia cameretta uscendo dalla finestra. Non facemmo alcun rumore, proprio come due creature dell’oscurità. E l’oscurità non era affatto terribile come avevo sempre creduto.
Finimmo sul greto d’un torrente in mezzo al bosco. Attorno a noi c’erano gli abitanti della notte. Tutti quegli esseri che avevo sempre temuto e guardato con sospetto. Erano vicinissimi, illuminati dalla luna piena. E tutti ad accoglierci in pace.
Così falene, pipistrelli, gufi, volpi, grilli, lepri, donnole, gatti, marmotte, ricci, civette, toporagni, lupi e tanti altri esseri ancor più strani e misteriosi apparvero dal nulla e s’affollarono tutt’intorno incuriositi, quasi fossero folletti.
E per la verità – ora lo posso dire con certezza – erano proprio folletti!
Esatto cari miei. I folletti esistono per davvero. Vivono nei sogni dei bambini e degli stessi animali, ne hanno tutto l’aspetto. E oggi, ogni animale è mio amico, così come ogni creatura dei sogni, perché è proprio grazie a loro che tanti anni fa ho vinto la paura del buio.

Tornando a quella notte, quell’unica notte, rimasi a lungo nel bosco in compagnia delle sue fantastiche creature. Tanto a lungo che poi m’addormentai di nuovo.
Più tardi, al mattino, mia madre entrò nella cameretta e mi svegliò. S’era accorta che sul davanzale della finestra mancava la pianta di gelsomino e mi chiese dov’era finita. Io le risposi che non lo sapevo, e lei, poco convinta, la cercò in ogni angolo della stanza senza trovarla. Alla fine si rassegnò e uscì dandomi un’occhiataccia.

In fondo cosa avrei dovuto dirle? Che l’avevo lasciata in un posto segreto, sul letto di un torrente in mezzo al bosco, lontano miglia e miglia da casa?

Somewhere Only We Know (Keane, 2004)

Pesci e scoiattoli: a ciascuno il suo

di Maria Luigia Giusto

I pesci sanno nuotare. Gli scoiattoli si arrampicano sugli alberi. Entrambi lo sanno fare così bene che è evidente siano nati per quello. Un pesce su un albero non ha modo di esistere. Entrambi hanno capacità innate di adattamento e progressione nello sviluppo che non si pensa possano fare altro perché fanno già magnificamente quello per cui esistono. Ognuno ha delle doti peculiari che deve applicare e migliorare per raggiungere la pienezza del suo essere, il fine intrinseco per cui è al mondo.

“Se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, passerà la sua vita a credere di essere stupido.”
Albert Einstein

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

Come una favola

di Maria Luigia Giusto

Lo so che non si dovrebbe. Mi sporco le scarpe. Lo so che non si potrebbe. Il giardino ha un custode segreto. E so che non è bene sbirciare attraverso i rami intricati e le fitte foglie lucide, luminose all’ombra. Ma trovata una rosa magica, un giardino incantato e un sentiero che sparisce chissà dove, in una calda domenica d’estate è inevitabile seguire i colori e il frinire delle cicale per arrivare in fondo al groviglio verde. I giardini segreti custodiscono il mistero intatto della natura che richiama gli esploratori curiosi o i passanti per caso e li immette in una dimensione altra, lontano dal mondo. Anche se il mondo resta là fuori.

MEMORABILE
L’abbaino

Concludiamo (per il momento) questa prima serie di segnalazioni dei romanzi dello scrittore ferrarese Luigi Bosi editi (o riediti) in formato ebook dalla casa editrice Tiemme Edizioni Digitali (www.tiemme.onweb.it) con ‘L’abbaino’, nel quale si legge della esistenza grama di un povero sciancato, “al zzupìn d’la Tosca”, che per amore non esita a dare la sua vita: una storia sempre attuale, piena di fascino e di poesia. Altre opere narrative di Luigi Bosi sono in corso di pubblicazione (o ri-pubblicazione) in formato digitale, riprenderemo il discorso sui suoi romanzi non appena saranno disponibili.