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Giorno: 30 Luglio 2018

Stretta sull’abusivismo commerciale. Nuovi interventi della Polizia Municipale nel fine settimana

Stretta sull’abusivismo commerciale. Week-end di fine luglio particolarmente intenso per la Polizia Municipale che, nell’ambito del programma di potenziamento dei servizi di contrasto al mercato illecito sulla costa, ha provveduto al sequestro di numerosi prodotti e capi d’abbigliamento esposti in vendita abusivamente. Nel pomeriggio di sabato numerosi capi ed accessori per l’abbigliamento sono stati sequestrati ad un cittadino di nazionalità bengalese, che aveva allestito un mercatino sull’arenile di Porto Garibaldi. La merce è stata sequestrata, mente al venditore sono state contestate violazioni per circa 10mila euro.

Nel tardo pomeriggio di domenica, nel corso di attività di pattugliamento del territorio, gli agenti della Polizia Municipale hanno individuato, al Lido degli Estensi, un soggetto che armeggiava un grosso borsone. A quel punto hanno intimato all’uomo di fermarsi, per verificarne l’identità ed ogni altro documento, teso ad accertare la legittimità della permanenza nel territorio italiano. L’uomo, A.G., 55 anni, abbandonava il borsone, tentando di darsi alle fuga, attraverso le vie interne all’abitato del Lido degli Estensi. Con il supporto di un’autovettura di servizio sopraggiunta nel frattempo, gli agenti quindi inseguivano il soggetto, riuscendo a bloccare la fuga del soggetto. Dai successivi accertamenti è emerso che l’uomo era privo di permesso di soggiorno ed era più volte stato denunciato per inosservanza delle norme sull’immigrazione. Il 55enne è stato infine accompagnato presso la Questura di Ferrara, per l’accertamento dell’identità e per la notifica degli atti conseguenti. Il borsone abbandonato conteneva 36 paia di scarpe di differenti marchi di note case di moda. Tutta la merce è stata sequestrata e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Comune di Comacchio
Ufficio Comunicazione Istituzionale e Trasparenza

Chiusura traffico lavori passaggio livello su Sp 65

Causa guasto meccanico spostati nella notte fra 1 e 2 agosto e la seguente i lavori ai binari del passaggio a livello lungo la Sp 65

A causa di un guasto ai mezzi meccanici impiegati, saranno spostati di un giorno i lavori di risanamento dei binari del passaggio a livello nel tratto della Sp 65 Ferrara-Consandolo al chilometro 0,300, in direzione località Fossanova San Marco.
Lo comunica l’impresa Costruzioni Linee Ferroviarie spa, la stessa che ha rivolto all’amministrazione che ha sede in Castello Estense la richiesta d’interruzione temporanea del transito e che sosterrà i costi dell’intervento.
In pratica, lo stop al traffico avverrà dalle 22 di mercoledì 1 fino alle 5,30 di giovedì 2 agosto e la notte successiva fra il 2 e 3 agosto.
A carico dell’impresa, oltre al costo del cantiere, anche la segnaletica che sarà posta nelle vicinanze per segnalare il cantiere, le misure di divieto e la viabilità alternativa.
Analoga comunicazione del provvedimento adottato dalla Provincia è già stata data a Comune di Ferrara, Prefettura, Questura, Carabinieri, Vigili del fuoco, Polizia provinciale, 118 e Tper.

Ufficio Stampa
Provincia di Ferrara

Un nuovo bando regionale per i giovani agricoltori

DOMANDE ENTRO IL 29 OTTOBRE

La Giunta regionale mette a disposizione un pacchetto di risorse, pari a quasi 34 milioni di euro, per continuare a sostenere il ricambio generazionale in campagna. È la dotazione finanziaria del bando 2018 (per l’esattezza 33,9 milioni), il quarto nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020, che dà continuità all’intervento della Regione per incentivare la nascita e lo sviluppo di aziende agricole condotte da imprenditori alle prime esperienze.Il nuovo bando ha l’obiettivo dir accelerare il ringiovanimento dei titolari d’azienda, in uno dei comparti con l’età media degli addetti più alta. Le domande possono essere presentate a partire dai prossimi giorni e fino al 29 ottobre secondo le modalità stabilite da Agrea (http://agrea.regione.emilia-romagna.it).

Tra le novità del bando giovani 2018 la possibilità di fare domanda anche da parte dei neoimprenditori agricoli che si sono insediati da meno di 24 mesi, raddoppiando dunque l’arco temporale rispetto al limite di 12 mesi stabilito in precedenza. Una maggiore flessibilità operativa resa possibile grazie ad una modifica nel frattempo intervenuta del regolamento comunitario di base e che darà la possibilità di rientrare in gioco anche alle imprese escluse dal precedente bando per mancato rispetto dei requisiti temporali.

Del budget complessivo di 33,9 milioni, oltre 19,6 milioni sono destinati a soddisfare le domande di primo insediamento, i restanti 14,3 milioni saranno utilizzati per sostenere i piani di sviluppo aziendale, con contributi fino al 50% sugli investimenti per la costruzione e ristrutturazione di immobili ad uso produttivo, l’acquisto di macchinari ed attrezzature, gli interventi di miglioramento fondiario.

Tra le spese ammissibili, ma con contributo ridotto al 40%, figurano anche gli investimenti finalizzati alla trasformazione e commercializzazione delle produzioni aziendali, comprese quelle per l’allestimento di locali per la vendita diretta e l’implementazione di siti web per l’e-commerce dei prodotti agricoli.

Nella formazione della graduatoria un punteggio più alto sarà riconosciuto alle imprese che s’insediano nelle aree svantaggiate.

Da: Cia Ferrara; Agrimpresa

Conclusi lavori su 52 km di strade provinciali nel quadrante Alto Ferrarese

Conclusi dalla Provincia lavori su 52 chilometri di strade nell’Alto Ferrarese

Tra la fine del 2017 e l’inizio estate 2018, la Provincia ha portato a termine cantieri su 12 strade provinciali nel quadrante viario di competenza nell’Alto Ferrarese, che ne conta in tutto 40.
Lavori per complessivi 52 chilometri di tratti stradali particolarmente deteriorati, con un investimento complessivo di 986mila euro, interamente finanziati dal bilancio dell’amministrazione che ha sede in Castello Estense.
Il ripristino di più normali condizioni di sicurezza ha riguardato in particolare le: Sp 67 in tratti fra Casumaro e Mirabello, Sp 66 in località Vigarano Mainarda, Sp 69 a Vigarano Pieve, Sp 29 fra San Bartolomeo in Bosco e Cona, Sp 7 fra San Nicolò e Ospital Monacale, Sp 47 su tratti stradali in territorio del comune di Argenta, Sp 48 fra Argenta e Bando, Sp 22 in località Gaibanella, Sp 6 a Corporeno, Sp 25 a San Bartolomeo in Bosco, Sp 20 a Pontegradella, Sp 70 a Poggiorenatico.
Compresi nei 986mila euro ci sono anche i costi per l’abbattimento di 138 alberi malati, e perciò pericolosi per la circolazione veicolare, e la potatura di altre 192 piante a bordo carreggiata.
Queste le strade sulle quali si è dovuto ricorrere all’abbattimento o potatura: Sp 1 tra Ferrara e San Vito, Sp 15 tra Ferrara e Final di Rero, Sp 29 nel tratto Portomaggiore-Cona, Sp 20 a Pontegradella, Sp 6 da Cento a Finale Emilia, Sp 9 tra Casumaro e Bondeno, Sp 66 a Cento, Sp 69 tra Bondeno e Cassana.
Lavori manutentivi su altre alberature sono in programma nel prossimo inverno, per la cui messa in sicurezza sono già stanziati 32.500 euro.

Ufficio Stampa
Provincia di Ferrara

Provincia approva progetti e graduatoria per 18,8 milioni di lavori nelle scuole

Approvati progetti e graduatorie di lavori nelle scuole per 18,8 milioni per il prossimo triennio. Ora si attendono i finanziamenti del governo

Ammontano a 18,8 milioni i progetti di edilizia scolastica che la Provincia ha approvato e trasmessi alla Regione Emilia-Romagna per il relativo finanziamento.
Interventi da programmare nell’arco del triennio 2018-2020, che vanno dall’adeguamento sismico alla normativa antincendio, per un totale di 28 istituti scolastici, fra scuole comunali e di competenza provinciale (scuole secondarie di secondo grado).
In particolare, sono 8 gli istituti superiori candidati per l’antisismica e 14 quelli comunali (fra scuole primarie e medie inferiori), mentre sono 6 quelli interessati per l’adeguamento antincendio, di cui tre provinciali e altrettanti i comunali.
Il progetto muove i primi passi dal 2012, quando l’allora governo in carica dà il via al percorso per favorire interventi di miglioramento, messa in sicurezza e adeguamento sismico del patrimonio scolastico nazionale.
In pratica il meccanismo funziona così: alle Province tocca il compito di raccogliere candidature di progetti per scuole di propria competenza (secondarie di secondo grado) e di quelle comunali (elementari e medie), da presentare alle rispettive Regioni le quali saranno autorizzare ad accendere mutui trentennali con oneri di ammortamento a carico dello Stato. Linee di credito da aprire in alcuni istituti bancari, tra i quali la Banca europea degli investimenti (Bei) e la Cassa depositi e prestiti.
Ora la Provincia di Ferrara è giunta all’approvazione delle graduatorie, nelle quali sono state accolte tutte le domande presentate, già trasmette a Viale Aldo Moro nei tempi previsti e concordati.
In dettaglio, i progetti candidati dai Comuni valgono in totale 12 milioni, mentre quelli di competenza provinciale 6,8 milioni.
“La Provincia ha lavorato a stretto contatto con i Comuni per la redazione dei progetti e la stesura delle relative graduatorie – commenta il consigliere provinciale con delega all’Istruzione, Antonio Fiorentini – oltre che in collaborazione con la Regione, e ora ci aspettiamo che l’attuale governo confermi i finanziamenti previsti, per attuare un importante programma triennale di messa in sicurezza complessiva del nostro patrimonio scolastico territoriale”.

edilizia scolastica – sismica II grado – progr 2018-2020

edilizia scolastica antincendio 2018-2020 – GRADUATORIA

edilizia scolastica sismica 2018-2020 – GRADUATORIA

Ufficio Stampa
Provincia di Ferrara

Comunicato Regione: Comuni

La Regione rilancia sulle Unioni, pronti 17,3 milioni per la gestione associata dei servizi ma non più regole uguali per tutti: premiate quelle più efficaci e sostegno a quelle avviate chiamate a presentare un Piano di sviluppo triennale

1,5 milioni di euro in più rispetto al 2016. La nuova disciplina per l’erogazione dei contributi nel Programma di riordino territoriale 2018-2020: bando già aperto, domande entro il prossimo 10 settembre. L’assessore Petitti: “Percorso partecipato per una riforma che venga incontro alle esigenze di territori”. In Emilia-Romagna attive 43 Unioni che coinvolgono 280 dei 331 Comuni presenti in regione

Bologna – Nuove regole per erogare i contributi a sostegno dell’attività delle Unioni di Comuni, per aumentare, qualificare e rafforzare le gestioni associate di servizi a beneficio delle comunità locali, cittadini e imprese. Sono previste nel nuovo Programma di riordino territoriale 2018-2020 approvato dalla Giunta regionale nei giorni scorsi. Non più regole uguali per tutti per ottenere i fondi, bensì più risorse là dove la gestione associata si è rivelata maggiormente efficace e, in secondo luogo, a sostegno delle Unioni già avviate (il cui budget con l’assestamento di bilancio appena approvato è stato aumentato di 300mila euro), valorizzando però la progettualità attraverso Piani di sviluppo triennale che le stesse Unioni dovranno presentare.

Il Prt punta a innovare la disciplina sui criteri e le modalità per concedere i contributi annuali alle forme associative intercomunali per le quali la Regione mette a disposizione, già per quest’anno, 17,3 milioni di euro, di cui 9,5 milioni sono risorse regionali e 7,8 milioni fondi statali.

Grazie a un bando già aperto, gli Enti interessati potranno presentare le richieste per accedere ai finanziamenti e farlo entro lunedì 10 settembre 2018: entro il successivo 30 ottobre la concessione dei contributi.

Oggi in Emilia-Romagna sono presenti 43 Unioni di Comuni, che coinvolgono 280 amministrazioni comunali sulle 331 esistenti in regione.

L’indirizzo del nuovo Prt punta a premiare le realtà che promuovono le Unioni, aiutare i territori in difficoltà, valorizzare le Unioni più virtuose e aumentare il grado di integrazione tra i territori e i Comuni stessi.

“Il Programma di riordino territoriale è frutto di un percorso partecipato con gli interlocutori istituzionali e di un lavoro di analisi e approfondimento condiviso con i rappresentanti delle Unioni, Anci e Uncem, ovvero di tutti gli organismi dei Comuni, compresi quelli montani- spiega l’assessora al Bilancio e al Riordino istituzionale, Emma Petitti-. Le novità di questo strumento prevedono innanzitutto incentivi con nuove regole, per i prossimi tre anni, per le attività delle Unioni comunali con l’obiettivo di incrementare e qualificare le gestioni associate e rafforzare le Unioni stesse valorizzando, al contempo, le esperienze dei vari territori”.

Inoltre, nell’attuale contesto “è importante l’azione della Regione- aggiunge Petitti- quale motore fondamentale dell’integrazione territoriale, volta alla gestione dei servizi, ma anche allo sviluppo del territorio. Il Prt è un tassello di un disegno di riordino istituzionale e territoriale complessivo che la Regione Emilia-Romagna sta definendo e portando avanti nell’ambito del piano delle riforme istituzionali”.

Per formulare il nuovo strumento sono stati costituiti, a metà 2017, gruppi di lavoro tematici formati da dirigenti delle Unioni, della Regione e dai rappresentanti delle associazioni degli Enti locali. I gruppi hanno avanzato proposte tecniche sull’impostazione del Prt e sui contenuti essenziali delle gestioni associate: questo lavoro si è successivamente tradotto nelle linee guida per il Prt 2018-2020.

Le novità del Prt

Tre le principali innovazioni del nuovo Programma di riordino territoriale c’è il superamento della precedente impostazione che prevedeva premialità e incentivi alle Unioni di Comuni con regole uguali per tutti, individuando una diversa modalità di sostegno fondata sulla differenziazione, per far crescere e rafforzare il sistema delle Unioni tenendo conto della disomogeneità delle situazioni attuali.

Inoltre, prevede il rafforzamento del criterio premiale legato alla verifica dell’effettività delle gestioni associate e del livello di efficacia raggiunto dalle unioni, attraverso la compilazione di schede-funzione che parametrizzano il punteggio assegnato in relazione all’effettiva operatività delle funzioni.

Con lo strumento si introduce un approccio che valorizza la progettualità, in particolare per le Unioni avviate ma ancora in difficoltà, che sono chiamate predisporre e mettere in pratica un piano di sviluppo triennale avvalendosi di competenze specializzate interne o esterne all’unione, che consenta loro di avviare un percorso di miglioramento ed ampliamento delle gestioni associate.

Scheda sulle nuove modalità di erogazione dei contributi a favore delle Unioni:

scheda comunicato

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Comunicato Regione: Regione

Giammaria Manghi nuovo Sottosegretario alla Presidenza della Giunta

Assume l’incarico succedendo a Andrea Rossi, neo-parlamentare dimessosi dopo l’elezione alla Camera dei Deputati

Bologna – Giammaria Manghi è da oggi il nuovo Sottosegretario alla presidenza della Giunta della Regione Emilia-Romagna. Nominato dal presidente Stefano Bonaccini, assume l’incarico succedendo ad Andrea Rossi, neo parlamentare dimessosi dopo l’elezione alla Camera dei Deputati lo scorso 4 marzo.

In particolare, Manghi coadiuverà la Giunta e Bonaccini rispetto alle deleghe che il presidente ha tenuto per sé, a partire da quella allo Sport, con, fra le altre cose, la vasta operazione sull’impiantistica sportiva che vedrà nei prossimi mesi 120 Comuni, da Piacenza a Rimini, ristrutturare o realizzare nuovi campi da gioco, palestre, piscine e strutture per tutte le discipline grazie ai 35 milioni stanziati dalla Regione e al relativo bando di cui è appena uscita la graduatoria. La presidenza lavorerà direttamente su altri due fronti trasversali che Bonaccini ritiene strategici per l’ultima parte della legislatura: quello alle politiche sulla montagna e la sfida sul regionalismo differenziato, che vede la Regione impegnata nell’ottenimento di una maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna entro fine anno, sulla base del percorso previsto dall’articolo 116, terzo comma della Costituzione.

“Do il benvenuto a Giammaria Manghi e ringrazio Andrea Rossi per il prezioso lavoro che ha svolto in questi anni- afferma il presidente Bonaccini-. Si tratta di amministratori la cui esperienza e conoscenza del territorio e delle problematiche delle comunità locali rappresentano un valore aggiunto indispensabile. Prima con Rossi e ora con Manghi proseguiremo nell’azione di governo regionale continuando a dare all’Emilia-Romagna strumenti di crescita e attrattività, secondo un modello di sviluppo sostenibile associato a politiche di welfare che aiutino chi ha bisogno e che diano nuove opportunità ai nostri giovani”.

Nato a Parma il 20 aprile 1970 e sposato con Paola, Manghi è laureato in Magistero in Materie letterarie, è titolare di una cattedra di lettera all’istituto BUS Pascal di Reggio Emilia e ha insegnato per 13 anni alla scuola primaria.

Presidente della provincia di Reggio Emilia e sindaco di Poviglio dal giugno 2009 – dopo essere stato consigliere comunale dal 1995 al 1999 e successivamente vicesindaco – Manghi è stato anche segretario provinciale della Margherita da marzo a novembre 2007, poi responsabile degli enti locali del Partito democratico reggiano fino al novembre scorso.

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Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani: Monitoraggio mobilità

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende avviare un monitoraggio sul tema della Mobilità in modo da reperire informazioni circa la condizione, le caratteristiche e i disagi propri del docente fuori sede. Il fine ultimo dell’operazione consiste, dopo aver analizzato i dati pervenuti, nell’elaborare strategie atte alla risoluzione della drammatica questione in oggetto. Il questionario, strumento attraverso il quale si intende procedere, elaborato dal prof. Alessio Parente, Segretario generale del CNDDU, consiste in una serie di domande di carattere generale e di contenuto più specifico. Per chi volesse aderire all’iniziativa è possibile scaricare il questionario sul sito web:

https://sites.google.com/view/docentiperidirittiumani e inviarlo all’indirizzo email: coordinamentodirittiumani@gmail.com e inoltrarlo entro il 16 di agosto.
Riteniamo che i docenti in questione durante il servizio, prestato in buona parte nelle scuole del Sud, abbiano svolto un ruolo assai utile alle comunità educative ospitanti e che l’esodo di tanti insegnanti abbia impoverito ulteriormente le risorse materiali e intellettuali di un territorio assai soggetto alla criminalità organizzata e fortemente degradato.
Ricordiamo che molto significativi risultano essere i dati sullo spopolamento e sul “malessere demografico”; sulla disoccupazione; sul disagio e sulla mancata crescita del Meridione.
Non ci stancheremo mai di ripetere che è possibile avviare una controtendenza, partendo proprio dal rientro dei professori “esiliati dalla legge 107/2015” presso le loro città di residenza, per contrastare tutta una serie di fenomeni, che sembrerebbero occupare ampio spazio nelle dichiarazioni degli esponenti politici.
Si auspica che si possa trovare una soluzione strutturale per il personale scolastico in oggetto, attraverso un piano di rientro da realizzare al più presto.

Prof. Romano Pesavento
Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Non dimenticando Antonioni e Bergman e…Buonarroti

“L’esperienza più importante che ha contribuito, io penso, a fare di me quel regista che sono – buono o cattivo non spetta a me dirlo – è l’ambiente in cui sono cresciuto, vale a dire l’ambiente borghese”.
(Michelangelo Antonioni)

Certo il ‘loro sguardo’ ha ‘ben’ modificato la storia del cinema: si parla, per non dimenticare di ricordarli, nell’11° anniversario della loro scomparsa, di due grandissimi registi – Autori a tutto tondo, per meglio dire – Antonioni e Bergman.
Il 30 luglio del 2007 ‘scelsero’ di andarsene insieme, i due europei, certo non a braccetto: in ispecie lo svedese, non amava troppo il nostro italo – ferrarese, ‘colpevole’ per lui di esser troppo pedante, giusto un film o due.
Ed invece son stati accomunati da molte cose e forse non solo dal ‘fare cinema’ che era per entrambi vivere – per parafrasare il titolo di un testo letterario antonioniano.
Quest’anno Antonioni viene ricordato a Milano per un evento non nuovo, certo, ma semisconosciuto ai più che chiuderà i battenti il 15 settembre prossimo – un evento molto particuliér ed imperdibile che si svolge tra due personalità straordinarie.
Nel contesto della Cripta di San Sepolcro, a Milano, è infatti, in visione, dopo anni dalla ‘fattura’, Lo sguardo di Michelangelo, il cortometraggio realizzato da Michelangelo Antonioni nel 2004, in collaborazione con la moglie Enrica Fico, ritenuto un po’ un suo testamento spirituale. L’iniziativa, in uno dei luoghi più suggestivi e visitati della città è curata da Giuseppe Frangi, prodotta da MilanoCard e Casa Testori, e promossa dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana. 
“La possibilità di assistere al cortometraggio di Michelangelo Antonioni sul Mosè di Michelangelo Buonarroti, offerta ai visitatori della Chiesa inferiore del Santo Sepolcro, diviene una rilevante occasione per riflettere in actu exercito ovvero nella concretezza dell’azione compiuta, sulla centralità dello sguardo” – spiega Mons. Francesco Braschi, Dottore della Biblioteca Ambrosiana.
Lo sguardo è quello, per eccellenza, quello a cui egli stesso attribuiva la genesi del suo Cinema che, attraversando la penombra della chiesa di San Pietro in Vincoli, a Roma, rimane improvvisamente immobile, come sopraffatto di fronte al Mosè, opera capitale di Michelangelo Buonarroti. La scultura, databile tra il 1513 e il 1515 e originariamente concepita per il complesso della Tomba di Papa Giulio II, rappresenta l’espressione più alta della spiritualità del marmo, capace di trasmettere all’osservatore tutta la bellezza che l’artista gli ha infuso, immutata a tutt’oggi.
I loro son due sguardi che idealmente s’incrociano, due grandi vite simboliche che meditano l’una ‘guardando’ l’altra sulla metafora dell’esistenza che scorre ma che rende comunque alcuni, come Michelangelo Antonioni per la ‘sua’ unica Settima Arte o l’altro Michelangelo, il Buonarroti, con la Sua Propria, due ‘eternità’ autentiche, imprescindibili, forse solo un tantino incomprensibili al common reader and observer / il visivo fruitore che intuirà, almeno, in tanta grandezza, il destino dell’umanità, il proprio.

Da: Maria Cristina Nascosi Sandri

Consumi: lunedì 30 luglio, arriva fermo pesca in Emilia Romagna

Coldiretti Impresapesca: attenzione al pesce che arriva nel piatto

Scatterà domani lunedì 30 luglio il fermo pesca per le barche dell’Emilia Romagna per rispettare l’obbligo dell’interruzione temporanea dell’attività di pesca che per 42 giorni, fino al 9 settembre, interesserà tutte le flotte da pesca da Trieste ad Ancona. Lo comunica Coldiretti Impresapesca Emilia Romagna, ricordando che con il fermo pesca si fermano le attività della flotta italiana, secondo un preciso calendario nelle varie marinerie, per favorire il ripopolamento del mare e garantire un migliore equilibrio tra le risorse biologiche e l’attività di pesca.
In un Paese come l’Italia che importa più di 2 pesci su 3, nei territori interessati dal fermo pesca – sottolinea Coldiretti Impresapesca Emilia Romagna – aumenta il rischio di ritrovarsi nel piatto, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato, se non si tratta di quello fresco made in Italy proveniente dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca oppure se non si tratta di pescato proveniente dall’attività della piccola pesca locale o da allevamenti di mitili o vongole.
Per effettuare acquisti made in Italy di qualità e al giusto prezzo il consiglio di Coldiretti è, laddove possibile, di acquistare direttamente dal pescatore, specie da quelle attività non interessate dal fermo, o, se da un’attività commerciale, di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa) che per l’Adriatico settentrionale corrisponde al numero 17. Nel periodo di fermo pesca di questa zona, per mangiare pesce italiano le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta).
Coldiretti Impresapesca ha più volte negli anni chiesto una radicale modifica di questo strumento di gestione che non risponde più da tempo alle esigenze della sostenibilità delle principali specie target della pesca nazionale, tanto che lo stato delle risorse nei 33 anni di fermo pesca è progressivamente peggiorato, come anche parallelamente lo stato economico delle imprese e dei redditi. In Emilia Romagna – Ricorda Coldiretti Impresapesca – si è verificato anche un calo delle imprese da pesca e in quasi dieci anni hanno chiuso più di un’impresa su cinque (–22%), passando dalle 778 del 2009 alle 600 attuali.
L’auspicio è che dal 2019 si possa mettere in campo un nuovo sistema che tenga realmente conto delle esigenze di riproduzione delle specie e delle esigenze economiche delle marinerie. Ma intanto – conclude Coldiretti Impresapesca – vanno risolti i problemi relativi al pagamento del fermi pregressi e evitare incertezze sul garantire il premio alle imprese relativamente all’anno 2018.

COLDIRETTI EMILIA ROMAGNA – ufficio stampa

L’epoca del risentimento

Sentimento è la facoltà e l’atto di sentire, di avvertire impressioni, di esercitare i cinque sensi come cinque sentimenti, modi e maniere di sentire. È l’avere coscienza, il prendere consapevolezza della propria vita. Quando la consapevolezza viene a mancare, quando non sappiamo più che uso fare dei nostri cinque sensi, allora la vita entra in agonia e subentra la stagione del risentimento, una specie di entropia del sentimento che anziché crescere “versione” ed “animo” produce “avversione” e “animosità”.
Siamo malati di sentimento e la nostra patologia è il risentimento. Tornare sui sentimenti traditi, sulle recriminazioni, su quello che è stato e che non è stato come se il mondo improvvisamente si fosse fermato lì. Il risentimento è come la vendetta, entrambi sono ciechi, non ti fanno vedere, ti uccidono il respiro.
Il risentimento detesta, nel caso migliore ci arresta alle parole del poeta: “Non domandarci la formula che mondi possa aprirti/ sì qualche storta sillaba e secca come un ramo./ Codesto solo oggi posso dirti,/ ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.
Troppo poco, non ce lo possiamo più permettere. Era il 1923 quando Eugenio Montale scrisse questi versi. Quello che è accaduto dopo dovrebbe averci resi consapevoli che non serve sapere “ciò che non vogliamo”, che il risentimento non promette di aprire mondi nuovi, perché in ogni epoca è necessario essere consapevoli di dove si vuole andare, se manca questa coscienza viene meno la spinta a fare la storia, a scrivere la narrazione delle proprie vite.
Il risentimento è la frustrazione dell’ego, l’ego deluso da sé perché “io non sono”, il risentimento nasce dal “non essere”, per cui tutto deve non essere, ciò che è quello che io non ho potuto o saputo essere va cancellato, attende la rivincita della storia. Potessi essere qualcun altro! Ma non lo sono e non ho la forza e le opportunità per esserlo. Questa è l’ingiustizia sociale. E tutti quelli che sono “qualcuno” lo sono per via di privilegi, perché diversamente anch’io avrei potuto essere qualcuno e i loro privilegi hanno certamente impedito a me di diventare anch’io qualcuno.
È che di questo passo chiunque può essere quel qualcuno che mi ha sottratto ciò che mi spettava, che mi impedisce di essere qualcuno.
La società del rancore, la società del sospetto, la società della diffidenza, la società della rivincita come vendetta giustizialista. Dobbiamo fare finta che tutti siamo alla pari, muoviamo dalle stesse condizioni, dobbiamo azzerare differenze e privilegi, uno vale uno. Ripartire tutti da capo. Rifarci la democrazia. Non si delega più, perché, se no, non siamo più uguali. Ognuno dice la sua e poi si va a maggioranza e poi si sorteggia uno che esegua quello che abbiamo deciso. E tutte le volte si ricomincia da capo.
È la democrazia diretta contro la democrazia rappresentativa. La democrazia diretta dovrebbe accompagnarsi alla società degli uguali. Abbattere le differenze di censo e di opportunità e invece si accanisce contro la democrazia rappresentativa, che è in partenza perdente, in quanto destinata ad essere soppiantata dalla partecipazione diretta dei cittadini. Si accanisce sul passato da raddrizzare anziché combattere prima di tutto le cause delle diseguaglianze e delle ingiustizie sociali, le prime ad impedire una democrazia diretta esercitata alla pari.
Invece questi paladini della democrazia diretta, destinata ad archiviare parlamenti ed istituzioni per sostituirli col sorteggio on line, non sono né di destra né di sinistra, anziché sanare le ingiustizie ritengono prioritario porre fine ai privilegi, senza riscattare le plebi e sostituendosi alle aristocrazie detestate.
Perché sapere “ciò che non vogliamo”, volere per “negazione” è più facile che volere per “affermazione”. Perché democrazia diretta non significa avere un progetto condiviso, essere partecipi di un progetto collettivo, non significa esercitare un’egemonia culturale, ma solo la propria mediocrità personale.
Stare al di qua dell’uomo, mai avventurarsi oltre l’uomo, perché ciò potrebbe metterci di fronte alla nostre miserie, alle nostre piccolezze e scoprire che si potrebbe essere più colti e più intelligenti, più capaci di leggere a fondo e più lontano.
Democrazia diretta e mediocrità si danno la mano perché aiutano a fingere che non abbiamo bisogno dei migliori, che chi si distingue sia chiamato a servire lo Stato, che non si progredisce per i meriti dell’eccellenza, tanto uno vale uno.
È Pericle a ricordare agli Ateniesi: “Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore”.
Una democrazia del rancore teme il “valore”, il valore dell’altro, abdica alla cultura e all’intelligenza, in queste condizioni qualunque democrazia diretta o rappresentativa non sarà altro che una miseria.

in copertina illustrazione di Carlo Tassi

Български чадър, Bălgarski čadăr

Non so se capita solo a me ma ci sono momenti in cui – mentre sono sotto la pioggia, spesso, sfortunatamente senza il mio ombrello bulgaro – me ne sto lì, bello assorto a pensare al polonio e: improvvisamente realizzo che questa settimana ci togliamo dalle scatole il mese di luglio.
Queste cose mi danno un certo sollievo.
Con l’arrivo di agosto si può tranquillamente iniziare a pensare che: a breve anche l’estate farà su i propri stracci e toglierà il disturbo.
Ci sono stati degli anni in cui ho seriamente pensato – e tentato – di avvelenare l’estate col polonio ma purtroppo, non ha mai funzionato.
Non mi pare sia il caso di spiegare bene questi miei tentativi.
Potrei rischiare la galera e rischiare la galera è una cosa che a volte mi diverte ma solo se lo faccio per una buona causa.
E proprio la settimana scorsa ho deciso che per quest’anno avrei giocato la mia carta “rischiamo la galera” solo in vista della prossimissima pubblicazione del mio pamphlet su Sergio Marchionne.
Il libercolo è praticamente pronto per essere stampato e verrà recapitato a casa degli interessati alla modica cifra di 1 € + spese di spedizione.
Tuttavia, solo per i disoccupati interessati, io e la casa editrice abbiamo deciso di spedirlo a 0 € senza spese.
Ma vabbè, non divaghiamo, salutiamo questo agosto, il bel mese del sollievo e mi raccomando: se uscite, non dimenticate mai di portarvi dietro il vostro ombrello bulgaro durante queste calde giornate del bel mese di agosto.
Cordiali saluti e buon agosto a tutti.

August (Love, 1969)

Privilegi del loggione

di Maria Luigia Giusto

Vi scrutiamo, cerchiamo dietro i vostri occhi attenti o assonnati il pozzo della verità. Seguiamo i vostri gesti falsamente gentili o la vostra sincera tenerezza. Non ci sfugge neanche il calpestio nervoso del vostro tacco mentre volete andar via da questo palco di falsità. O di estrema verità. In fondo siamo uguali: noi, voi, attori. Mettiamo una maschera per fingere in scena, guardiamo i palchi gremiti, ci soffermiamo sui volti in prima fila ansiosi della loro approvazione. Voi, lassù, avete il posto migliore: non avete bisogno della maschera, al buio, in alto, siete voi stessi e guardate con le vertigini l’umanità che finge in basso.

Prendere il largo

di Maria Luigia Giusto

In estate la voglia di fresco, di essere a contatto con l’acqua e di rilassarsi guardando l’oscillare delle onde marine è un desiderio comune. Il mare calma, distende come la sua ampia vastità, culla e canta canzoni profonde e misteriose. Il mare invita a tornare indietro e riprovare, sempre. Una giornata a mare diverte, scalda il cuore, ricorda che l’infinito esiste ed è ai nostri piedi. Il mare va rispettato e protetto, è una creatura che accoglie, nutre e dà la vita. Ci porta lontano, collega il mondo, crea relazioni impensate.

“Del mare amo la vastità, quel suo seminare e liberare nell’aria respiri e richiami di libertà. E ogni volta so che l’ormeggio dal mondo si scioglie appena entro nelle sue acque, che il viaggiare a bracciate verso l’orizzonte è l’inizio di qualcosa di nuovo.”
Fabrizio Caramagna

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…