Skip to main content

Giorno: 28 Agosto 2018

Presentazione del Convegno sull’obesità infantile promosso da UniSalute – Bologna 8 settembre 2018

UNISALUTE LANCIA IL MESSAGGIO
“LA SALUTE SI IMPARA DA PICCOLI”
Sabato 8 settembre a Bologna il convegno aperto al pubblico

La Compagnia del Gruppo Unipol, già leader nell’assicurazione sanitaria, lo diventa anche nella prevenzione dell’obesità infantile e nella prevenzione dei corretti stili di vita per crescere in salute.
Un convegno sul tema, il prossimo 8 settembre a Bologna, con professori universitari, medici ed esperti del settore, un’App per imparare divertendosi realizzato in collaborazione con Disney e un programma di protezione famiglia.

Secondo una recente mappatura realizzata dal Joint Research Centre della Commissione Europea il 31% dei bambini italiani soffre di obesità, dato confermato anche dai risultati del WHO Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI), che ci ha inseriti all’ultimo posto col 21% di bambini obesi o in sovrappeso, pari a uno su cinque. Non va meglio in Europa dove su 9 Paesi è obeso 1 bambino su 3. Uno scenario preoccupante che ha portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità a definire l’obesità infantile come uno dei problemi di salute pubblica più gravi del ventunesimo secolo. Ciò che emerge è la mancanza di una corretta educazione alimentare infantile.
È dunque evidente come sia fondamentale sensibilizzare, promuovere la prevenzione e contrastare le gravi conseguenze dell’obesità: per questo UniSalute, società del Gruppo Unipol specializzata in assicurazione sanitaria, grazie alla propria specializzazione, si occupa da tempo di prevenzione primaria incentivando una sana alimentazione e attività fisica sin dall’infanzia al fine di prevenire il sovrappeso e l’obesità attraverso servizi e iniziative specifiche e coperture sanitarie ad hoc per la famiglia.

UniSalute infatti si fa promotore della diffusione di un progetto di sensibilizzazione ad ampio raggio a dimostrazione dell’importanza del tema e della particolare attenzione dell’azienda, organizzando, sabato 8 settembre 2018 a Bologna (Oratorio di San Filippo Neri, dalle ore 16.00 alle 18.00), un convegno nazionale aperto al pubblico dal titolo LA SALUTE SI IMPARA DA PICCOLI. Corretti stili di vita per #CrescereInSalute. Un’occasione per ascoltare alcuni tra i maggiori esperti e accademici che lavorano nel campo dell’infanzia, che esamineranno gli ultimi dati forniti dalla ricerca NOMISMA che, con il supporto di UniSalute, ha avviato GENZ Monitor, osservatorio che analizzato gli stili di vita dei giovani di età compresa tra i 6 e i 19 anni in tutta Italia, attraverso la valutazione dei comportamenti alimentari, dell’utilizzo del tempo libero e della sensibilità che manifestano nei confronti dell’ambiente. Anche alla luce di questi dati, durante il convegno medici ed esperti illustreranno gli strumenti per prevenire l’insorgere dell’obesità o curarla al meglio e per combattere le cattive abitudini alimentari e la vita sedentaria dei più giovani.

La scelta di aprire le porte del “simposio” al pubblico testimonia la costante attenzione della società nella promozione di un corretto stile di vita. “Questo momento di incontro e confronto ci consente di poter diffondere con grande forza, anche tra i giovanissimi, la cultura di un corretto stile di vita, fatto di alimentazione sana e movimento – ha dichiarato Fiammetta Fabris, Amministratore Delegato di UniSalute – e si inserisce tra le tante azioni che da anni sviluppiamo per favorire buone abitudini di vita per le famiglie. Educare ed informare alla prevenzione significa sensibilizzare al fatto che le scelte che caratterizzano le nostre abitudini quotidiane, fin dall’infanzia, incidono sullo sviluppo di numerose malattie nel futuro.”

Ad informare e confrontarsi sul focus saranno:
Marco Bianchi
- PREVENZIONE A TAVOLA TRA GUSTO E SCIENZA

Divulgatore scientifico, Food Mentor, collaboratore della Fondazione Umberto Veronesi. Tecnico di Ricerca Biochimica, ha pubblicato più di 14 libri e in televisione ha partecipato a trasmissioni quali Geo & Geo, Detto Fatto e La prova del cuoco sulle reti Rai. Per FoxLife ha condotto tre docu-reality: Aiuto, stiamo ingrassando!, primo format italiano dedicato alla rieducazione verso una sana alimentazione
degli adulti in sovrappeso, In linea con Marco Bianchi e Tesoro, salviamo i ragazzi!, dedicato ai bambini in
sovrappeso che mira al recupero di uno stile di vita sano e di un’alimentazione corretta.
Prof. Andrea Pession
- CAUSE E CONSEGUENZE DI SOVRAPPESO E OBESITA’ IN ETA’ PEDIATRICA: L’IMPORTANZA DI UNA CORRETTA PREVENZIONE

Professore ordinario Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Università di Bologna
Settore scientifico disciplinare: PEDIATRIA GENERALE E SPECIALISTICA
Direttore Responsabile Pediatria Policlinico Sant’Orsola Malpighi Bologna
Direttore Centro Interdipartimentale di Ricerche sul Cancro “Giorgio Prodi” (CIRC).

Prof. Emilio Franzoni -
UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE E UNA SANA ATTIVITÀ FISICA PER I BAMBINI

Professore associato confermato Università di Bologna
Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche
Direttore Responsabile neuropsichiatria infantile Policlinico Sant’Orsola Malpighi Bologna NEUROPSICHIATRIA INFANTILE (Bulimia e anoressia).


Prof. Sergio Pecorelli
- 100 GIORNI. NOVE MESI DI GRAVIDANZA E I PRIMI DUE ANNI DI VITA RAPPRESENTANO ALL’INCIRCA 1000 GIORNI, IMPORTANTISSIMI PER LO SVILUPPO ED IL BENESSERE PSICO-FISICO DEL BAMBINO.

Già Rettore dell’Università di Brescia, Presidente della Giovanni Lorenzini Medical Foundation (Houston, USA).
Silvia Zucconi
- GENERAZIONE Z: MONITOR ALIMENTAZIONE, SALUTE E SPORT

Responsabile MARKET INTELLIGENCE di Nomisma SpA che anticiperà i primi dati di un’importante ricerca condotta nelle scuole italiane primarie e secondarie di primo e secondo grado, finalizzata ad analizzare gli stili di vita dei giovani studenti.


Introdurrà gli interventi Fiammetta Fabris che illustrerà come UniSalute SpA, da sempre attenta alla promozione dei corretti stili di vita come forma di prevenzione primaria, abbia progettato una serie di servizi, iniziative e coperture sanitarie ad hoc per la famiglia a partire appunto da l’ultima polizza nata, “UniSalute Protezione Famiglia Ragazzi”, che integra infatti l’assistenza pediatrica con consulti specialistici e con un percorso di rieducazione al benessere divertente e semplice da seguire.


Per partecipare all’incontro gratuito è necessario iscriversi sul sito www.convegnounisalute.it.
Il convegno sarà trasmesso anche in diretta streaming sulla pagina Facebook dedicata all’evento (https://www.facebook.com/events/239193050190926/?active_tab=about)
È possibile inviare le domande per i relatori attraverso la landing del convegno, la pagina Facebook o tramite Twitter usando l’hashtag #CrescereInSalute
convegnounisalute.it

Ma sono tante le proposte di Unisalute dedicate al tema della prevenzione dell’obesità infantile, a partire da UniSalute Junior, ultima arrivata, un’App, gratuita e disponibile a tutti, realizzata in collaborazione con Disney, ispirata proprio ai personaggi dei film di animazione più famosi, nata con l’intento di veicolare un messaggio “salutare” divertendosi. Sfruttando un approccio ludico, attraverso le parole dei protagonisti dei cartoni animati e di qualche gioco, l’App mostra ai bambini l’importanza di uno stile di vita sano seguito in maniera divertente.

Protezione Famiglia (4-18 anni) è una formula assicurativa personalizzata sulle esigenze della singola famiglia e in particolare dei più piccoli, che prevede attività di prevenzione, monitoraggio e supporto nell’alimentazione, nello sport e nel corretto stile di vita. Perché la salute è un percorso che può e deve essere intrapreso già dai primi anni di vita con l’aiuto della famiglia e di consulenti esperti. La formula prevede programmi personalizzati realizzati dai medici UniSalute, il rimborso delle spese per la visita medica per l’idoneità sportiva e per i trattamenti fisioterapici in caso di infortunio. Inoltre fornisce il servizio “il pediatra risponde”, una consulenza diretta sulle problematiche di ogni caso specifico.

blogunisalute.it
www.unisalute.it

UniSalute
UniSalute è la prima assicurazione sanitaria in Italia per numero di clienti gestiti. Si prende cura ogni giorno della salute di 7 milioni di persone provenienti dalle più grandi aziende italiane, dai Fondi sanitari di categoria e dalle Casse professionali.
È l’unica compagnia in Italia che si dedica da più di 20 anni esclusivamente alla protezione della salute e offre piani sanitari personalizzati e integrati con un’ampia gamma di servizi per rispondere nel modo più efficace ai diversi bisogni di protezione per le aziende di ogni dimensione e tipo.
Garantisce ai propri assistiti l’accesso in tempi rapidi alle migliori strutture sanitarie in Italia e all’estero tra cui ospedali, case di cura, poliambulatori, centri diagnostici e fisioterapici, studi odontoiatrici e di psicoterapia, operatori socio assistenziali anche a domicilio e veterinari. Monitora costantemente la qualità proprio network di migliaia di strutture: 9 clienti su 10 consigliano la struttura in cui hanno effettuato le cure.
Nel 2016 UniSalute ha fondato SiSalute, divisione di UniSalute Servizi, per la gestione e la commercializzazione di servizi sanitari non assicurativi per rispondere alle nuove esigenze di welfare aziendale e per offrire nuovi strumenti di protezione della salute accessibili anche dai singoli individui.
A conferma degli elevati standard nella gestione del servizio per clienti e partner, UniSalute ha ottenuto la Certificazione UNI EN ISO 9001:2015.
Fondata dal Gruppo Unipol nel 1995, è l’operatore di riferimento nel mercato della sanità integrativa italiana.
www.unisalute.it

Pettazzoni (LN): salvaguardare i posti di lavoro di decine di lavoratori di Clara Spa.

Scende a fianco dei lavoratori di Clara Spa il consigliere Pettazzoni che ha presentato una interrogazione alla giunta di viale Aldo Moro per sapere quale e’ la posizione che intende prendere la regione a tutela delle decine di lavoratori con contratti a tempo determinato.

Pettazzoni infatti chiede se effettivamente non saranno rinnovati molti contratti di lavoro e allo stesso tempo se corrispondono al vero voci secondo le quali nell’immediato futuro ci potrebbero essere altri tagli soprattutto nell’area dell’alto ferrarese.

In conclusione il consigliere del carroccio vuole sapere dalla regione quali misure addottera’ davanti a questa situazione e se eventualmente prendera’ posizioni ’ nei confronti di Clara Spa per trovare una soluzione che porti alla stabilizzazione dei contratti a tempo determinato e l’internalizzazione dei servizi in appalto.

Da: Ufficio stampa Lega Nord Gruppo Emilia e Romagna

Copparo – Rifacimento pavimentazione stradale e marciapiedi di via Ferrara

Iniziano oggi (mercoledì 29 settembre) i lavori di rifacimento della pavimentazione stradale di via Ferrara, curati da Patrimonio Copparo srl, consistono nel rifacimento delle pavimentazioni stradali in asfalto e del marciapiede. Sarà realizzato un dissuasore di velocità sul passaggio pedonale, che sarà di conseguenza rialzato per maggior protezione dei pedoni. I lavori termineranno entro i primi di settembre e l’importo è di circa 34 mila euro.

Comune di Copparo
Servizio Comunicazione

Buskers, Peruffo (FI): “Condivisione e creatività per estendere i benefici del Festival”

Appena finito il Ferrara Buskers Festival inevitabilmente si innesta la diatriba tra chi è pro e chi contro e soprattutto tra organizzazione ed esercenti scontenti del format.
Alcune brevi considerazioni oltre a un chiarimento su alcuni rumors. In più occasioni e in tempi non sospetti ho sentito serpeggiare la congettura secondo cui, in caso di vittoria del centro-destra a Ferrara, il Buskers Festival chiuderebbe. Sbagliatissimo. Se al governo della città dovesse partecipare Forza Italia, il Ferrara Buskers Festival sarebbe tutelato e valorizzato come strumento di crescita per la città.
Certo, ci sono ferraresi a cui piace e altri che non lo sopportano, ma credo che negli anni i grossi problemi di ordine pubblico che si registravano nel corso delle prime edizioni siano stati eliminati e ora sono solo un lontano ricordo.
Diverse valutazioni riguardano, nello specifico, l’impatto dell’edizione appena conclusa. L’impressione è che quest’anno i tristi siano stati molti meno, così come i benefici nelle zone non centralissime della città.
Torna a presentarsi la questione di via Mayr, per dirne una, e della mancanza di animazione in diverse strade commerciali.
Inoltre, appare più che verosimile che, a fronte della fase di stanca in città, un progetto come quello Buskers attiri l’interesse di altre municipalità, italiane e straniere.
Senza entrare in valutazioni di carattere artistico, mi limito a considerare che dopo 31 anni ci sta che il format vada un po’ rivisto, come avviene per ogni genere di show. Paradossalmente si registravano più sorprese e sperimentazioni i primi anni, quando nelle vie del centro di Ferrara facevano capolino i vari Dalla e Bennato, che non ora, quando si dovrebbero studiare effetti speciali per aumentare la cassa di risonanza mediatica.
Dall’altro lato ci sono il Comune e i commercianti. La ricetta per la crescita passa necessariamente dal sedersi per tempo attorno a un tavolo, capire se, a fronte dei 50mila euro di contributi, il Comune possa suggerire nuove dinamiche e ascoltare gli esercenti scontenti, a fronte di un loro eventuale impegno diretto.
Se hanno successo tante iniziative di social street credo che ci siano ancora enormi potenzialità intorno a progetti spin-off che abbiano come matrice il Buskers Festival, da attuare presso singole vie commerciali del centro che, ora come ora, non godono del ritorno del flusso turistico.
I prerequisiti riguardano progettualità, idee innovative, i giusti investimenti di associazioni di categorie e singoli commercianti, l’apertura all’innovazione da parte dell’Associazione Ferrara Buskers Festival con micro eventi da inserire nel contesto e, naturalmente, la giusta comunicazione a supporto dei progetti.
Il denominatore comune deve necessariamente essere l’interesse del singolo strettamente legato all’interesse comune di crescita della città.

Paola Peruffo
Coordinatrice provinciale
Forza Italia Ferrara

Da: Ufficio stampa Forza Italia Ferrara

Comunicato Regione: Nidi

Dalla Regione 7,2 milioni di euro per la gestione dei servizi educativi 0-3 anni. Al via il riparto delle risorse tra Comuni e Unioni dell’Emilia-Romagna. Gualmini: “Famiglie e bambini al centro delle nostre politiche di welfare. I nidi d’infanzia sono un pilastro nella gestione della vita quotidiana per le famiglie con figli”

Approvata dalla Giunta regionale l’assegnazione dei contributi per il 2018. Quote aggiuntive per i Comuni montani e con bambini disabili

Bologna – Nidi d’infanzia di qualità, capaci di garantire il benessere, la massima tutela e un adeguato percorso di crescita pedagogica ai più piccoli, e al tempo stesso di assicurare al personale che opera a stretto contatto con i bambini una formazione costante. A questo obiettivo guarda lo stanziamento di 7 milioni e 250mila euro approvato dalla Giunta regionale per finanziare, nel 2018, il sistema educativo emiliano-romagnolo nella fascia di età 0-3 anni.

I contributi saranno assegnati dalla Regione direttamente ai Comuni ed Unioni e ripartiti in base al numero dei bambini iscritti ai servizi educativi. Larga parte delle risorse (6 milioni 525mila euro) è finalizzata alla gestione e al consolidamento dei servizi per la prima infanzia: nell’ambito di questa cifra, è previsto un incremento di 182.700 euro per i bambini iscritti ai servizi educativi di Comuni montani, e una quota aggiuntiva di 137.000 euro assegnati sulla base del numero di bambini con disabilità. La quota di 725.000 euro è destinata a sostenere la qualificazione dei servizi educativi, attraverso il coordinamento pedagogico territoriale (300 mila euro) e la formazione permanente del personale (425 mila euro).

A livello territoriale, le risorse saranno così suddivise: Bologna (2.054.757 euro); Modena (1.170.389,82); Reggio Emilia (1.016.297 euro); Parma (736.503 euro); Piacenza (289.901 euro); Ferrara (436.576 euro); Ravenna (642.217 euro); Forlì-Cesena (538.392 euro); Rimini (364.962 euro).

“Nei mesi scorsi abbiamo approvato il nuovo programma triennale per la prima infanzia, con il preciso obiettivo di aumentare il numero dei bambini iscritti ai nidie ai servizi educativi, attraverso lariduzione delle liste d’attesa e del costo delle rette- sottolinea la vicepresidente e assessore regionale al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Ora procediamo con l’assegnazione delle risorse, con cui diamo certezza ai Comuni sull’organizzazione dei servizi. Abbiamo sempre detto che le famiglie e i bambini sono al centro delle nostre politiche di welfare, e i nidi rappresentano, per molti genitori con figli piccoli, un pilastro nell’organizzazione della vita quotidiana. Continuiamo quindi a lavorare, assieme al territorio- chiude la vicepresidente- per servizi educativi di qualità, dove ai bambini sia garantito il benessere e la possibilità di sviluppare al meglio le proprie capacità e potenzialità”.

Il nuovo programma triennale del sistema socio-educativo 0-6 anni
Il nuovo programma triennale (2018-2020)regionale, varato dalla Giunta e poi approvato dall’Assemblea legislativa, finanzia e qualifica il sistema socio-educativo dell’Emilia-Romagna per la fascia d’età 0-6. Con uno stanziamento di oltre 11 milioni di euro l’anno(quelli relativi al 2018 già messi in bilancio), la Regione si impegna a sostenere concretamente gli Enti locali e le loro forme associative nella gestione dei servizi educativi per la prima infanzia. I fondi, regionali e statali, saranno ripartiti a livello territoriale in base al numero dei bambini iscritti ai servizi educativi (nidi d’infanzia, spazio bambini, centri per bambini e famiglie, servizi domiciliari e sperimentali) presenti nei singoli Comuni. Le risorse dovranno essere utilizzate anche per contenere i costi delle rette a carico delle famiglie e ridurre le liste d’attesa per le iscrizioni; serviranno a garantire il funzionamento dei coordinamenti pedagogici territoriali e la formazione degli operatori dei servizi educativi; e, inoltre, a valorizzare nel suo insieme il sistema pubblico-privato dei servizi per l’infanzia, tramite la promozione dello strumento delle convenzioni. Ma gli indirizzi di programmazione prevedono un’altra novità: la graduale promozione sul territorio regionale dei “Poli per l’infanzia”, che riuniscono in un unico o più edifici vicini gli asili nido e le scuole per l’infanzia con l’obiettivo di assicurare la continuità educativa ai bambini dalla nascita fino a 6 anni.

Il sistema educativo in Emilia-Romagna
Il sistema dei servizi educativi per la prima infanzia in Emilia-Romagna è rappresentato da: nidi d’infanzia, che possono accogliere bambini in età 3 – 36 mesi, sia a tempo pieno che a tempo parziale, organizzati con modalità diversificate in riferimento ai tempi di apertura (tempo pieno e part-time) e alla loro ricettività; servizi domiciliari organizzati in piccoli gruppi educativi; servizi integrativi, come lo Spazio bambini e i Centri per bambini e famiglie.

Secondo i dati dell’Osservatorio regionale per l’infanzia e l’adolescenza riferiti all’anno educativo 2016-2017, in Emilia-Romagna i bambini da 0 a 3 anni iscritti nei 1.225 servizi educativi erano oltre 33 mila, il 30,6% dei bambini di questa fascia d’età residenti in regione (107.737). Nell’area metropolitana di Bologna i servizi sono 297 e gli iscritti 8.988. Nelle altre Province: Modena (186 servizi, 5.261 iscritti), Reggio Emilia (148 servizi, 4.303 iscritti), Ravenna (134 servizi, 2.951 iscritti), Parma (126 servizi, 3.474 iscritti), Forlì- Cesena (111 servizi, 2.518 iscritti), Ferrara (91 servizi, 2.290 iscritti), Piacenza (70 servizi, 1.436 iscritti), Rimini (62 servizi, 1.823 iscritti).

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

Convegno internazionale sul razzismo globale e nazionalismo

Il prossimo 5 e 6 settembre presso Palazzo Bevilacqua Costabili, Via Voltapaletto, 11 si terrà il convegno internazionale “Global perspectives on racism, antisemitism and nationalism” organizzato dal Dipartimento di Studi Umansitici, dal Laboratorio di Studi Urbani e dall’European Sociological Association a cui parteciperanno ricercatori e ricercatrici provenienti da tutto il mondo. Il tema proposto è di estrema attualità considerato quanto il fenomeno del razzismo e dell’antisemitismo declinato nelle nuove forme di nazionalismo/sovranismo sia al centro del dibattito politico e all’attenzione dell’opinione pubblica in Italia e in Europa. Le due giornate di confronto e di discussione saranno un’occasione per conoscere in modo approfondito le manifestazioni empiriche e le ragioni sottostanti a questi processi che caratterizzano la contemporaneità.

Giovedì 29 riapre il Cinema Apollo

Il conto alla rovescia verso la riapertura del Cinema Apollo è agli sgoccioli! Giovedì 29 agosto le sale dei Via del Carbone riaprirano al pubblico con una programmazione da subito “scoppiettante” e diverse novità, prima fra tutte la variazione degli orari delle proiezioni, che raddoppiano nei giorni feriali.
Di ritorno dalle vacanze, all’Apollo da giovedì troveremo in sala “Mission Impossible – Fallout”, sesto film della serie con Tom Cruise nei panni dell’agente della IMF Ethan Hunt e la nuova opera di Gus Van Sant. “Don’t Worry“ , che ha scengiato e diretto un film basato sulla biografia Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot del vignettista satirico John Callahan, ai cui personaggi danno corpoJoaquin Phoenixm Johan Hill, Rooney Mara e Jack Black. IN sala anche “Resta con me”, diretto da Baltasar Kormákur, la pellicola, tratta da una storia vera, che vede impegnati in una romantica avventura Shailene Woodley e Sam Claflin.
Due invece le pellicole per i più piccini: l’attesissimo “Hotel Transilvania 3 – Una vacanza mostruosa” e “Ritorno al Bosco dei 100 acri” con l’impareggiabile orsetto Winnie the Pooh.

Da: Apollo Cinepark

Dieci anni dopo il crollo di Lehmann Brothers

10 anni fa crollava la Lehman Brothers iniziando uno dei periodi più catastrofici dell’economia mondiale, crollava mentre le agenzie di settore le attribuivano il massimo del rating. Quando i responsabili di quelle agenzie furono chiamati a dare spiegazione dei loro giudizi al Senato degli Stati Uniti, si difesero dicendo che erano semplicemente dei “pareri”, era la loro opinione per cui non potevano essere addossate responsabilità, e così fu.
Tutti gli intrecci e gli interessi furono portati alla luce ma dopo 10 anni continuiamo a vivere con il terrore del rating, ci hanno detto chiaramente che sono “solo opinioni” di persone con degli interessi economici e finanziari, ma le nostre democrazie continuano a dipendere dai loro giudizi.

Nel frattempo, Mario Draghi con il Quantitative Easing della BCE ha comprato migliaia di miliardi di euro di Bond/BTP europei che hanno tenuto bassi i tassi senza creare danni a nessuno. Quindi ha dimostrato praticamente che una Banca Centrale non ha limiti nel comprare titoli di stato, che questo aiuta le persone, i cittadini, ma a dicembre il programma dovrà essere interrotto.

E allora bisogna correre ai ripari (??), Savona e Tria sembra stiano chiedendo assicurazioni a USA e Cina affinché comprino i nostri titoli. Ma perché andare così lontano quando abbiamo una Banca Centrale che ha appena dimostrato che può farlo senza problemi? Semplicemente perché bisogna preservare gli equilibri di mercato, perché gli equilibri di mercato contano più degli equilibri delle persone.

Viviamo dunque di illusioni, l’illusione che il giudizio di un’agenzia di rating con degli interessi privati possa essere obiettiva, l’illusione che il mercato possa avere un equilibro naturale e quindi ci si possa affidare, l’illusione che il sistema economico possa funzionare senza una guida, l’illusione che il benessere sia a portata di mano come in una sala del Bingo.

Mark Twain scrisse: “Non separatevi dalle vostre illusioni; quando esse sono scomparse, potete continuare ad esistere, ma avete cessato di vivere”. L’abbiamo preso sul serio!

L’appuntamento dopo la pausa estiva è per domani, mercoledì 29 agosto 2018 dalle ore 20.30 alle 22.30 in Via Ravenna 52 (entrata sul retro da Via Ferrariola) – CSV Agire Sociale di Ferrara. L’ordine del giorno:

– Ben ritrovati e facciamo il punto
– Come andiamo avanti con le riunioni

– Come concludiamo il 2018 e cosa prepariamo per il 2019

Claudio Pisapia

Sede G.ECO.FE

Via Ferrariola c/o C.S.V. Agire Sociale
FERRARA

Da: Gruppo Economia Cittadini di Ferrara

Il ricordo di Franco Farina, un’eredità di arte e cultura confluita in un volume dell’Università di Ferrara

Se ne è andato tre mesi fa, Franco Farina, a 90 anni esatti, lunedì 28 maggio 2018 nella città dove era nato un altro lunedì, il 14 maggio 1928. Direttore per trent’anni decisivi – dal 1963 fino al 1993 – dei Musei civici  di arte moderna di Ferrara, è lui che ha  voluto che Palazzo dei Diamanti diventasse la nuova sede della Galleria d’arte moderna, lui ha curato l’organizzazione di ben 982 mostre con una media di quasi 3 esposizioni al mese e ha fatto in modo che la città diventasse pian piano un punto di riferimento imprescindibile per visite mirate di cultori dell’arte o anche solo di visitatori con interessi culturali e artistici. Ma il suo ruolo – che già così sarebbe più che notevole – è andato oltre. Perché mentre venivano allestite le grandi mostre nel palazzo che avrebbe fatto di Ferrara un punto di riferimento culturale fidato e affidabile a livello nazionale e non solo, la sua influenza si espandeva e permeava l’attività intellettuale di tutta la città, dai luoghi di cultura istituzionali come Casa Cini, diretta dall’amico sacerdote e intellettuale Franco Patruno, fino a una miriade di gallerie private grandi e piccole, di associazioni e centri culturali.

Un’attività e un ruolo che nella città è stato dato per acquisito da tempo da chi lo conosceva e da tutti gli addetti ai lavori, ma che proprio per questo poteva anche passare inosservato a chi non ne era già al corrente, come accade alle cose che si danno ormai per scontate. Questo aspetto ha colpito infatti Ada Patrizia Fiorillo, docente associata della sezione Arti, Storia e Performance dell’Università di Ferrara, che proprio di recente ha portato a termine un articolato lavoro di ricerca e studio imperniato sul lavoro di Farina e dei suoi successori coinvolgendo esperti, studiosi e addetti ai lavori che in modo diverso hanno conosciuto, collaborato o fatto ricerca sul progetto culturale che da lui aveva preso l’avvio.
Ecco allora che la memoria delle attività culturali che hanno fatto conoscere Palazzo dei Diamanti e Ferrara fuori dalle mura estensi arrivando fino oltreoceano è stata indagata, studiata e riportata in maniera sistematica nel volume “Arte contemporanea a Ferrara” curato dalla Fiorillo (che ha raccolto anche la testimonianza di Farina in una lunga intervista) insieme ad altri interventi suoi e di altri autori. Il volume è uscito per i tipi dell’editore Mimesis nella collana del Dipartimento degli studi Umanistici dell’Università di Ferrara alla fine del  2017.

Tra i tanti aspetti scandagliati dal libro, uno spazio è riservato proprio all’esperienza diretta di Farina, che in un’intervista rilasciata alla professoressa racconta come era riuscito a “concretizzare quella rete museale che ha connotato Ferrara quasi come un unicum nazionale nell’offerta degli eventi espositivi”. Ecco allora la destinazione di “Palazzo dei Diamanti alle esposizioni di artisti ormai storicizzati” o in auge, la creazione del Centro di attività visive affidato al coordinamento di Lola Bonora, la Sala Benvenuto Tisi per ospitare “tutto il materiale relativo al Boldini donato dalla vedova Emilia Cardona”, il Museo del Risorgimento e della Resistenza, Palazzo Massari con l’acquisizione di tutto il patrimonio.

Il volume di fatto è un lavoro collettivo e sistematico che parte dall’attività culturale di Franco Farina e va a dedicare un approfondimento a “La città e alla sua identità” affidato al ricercatore Andrea Baravelli, a “Gli anni d’oro 1963-1992” con le grandi mostre e la costellazione dei Diamanti raccontati dalla curatrice del Museo Magi ’900 di Pieve di Cento Valeria Tassinari, a “Gli anni dell’entusiasmo: arte, cultura e costume a Ferrara 1962-1978” esaminati dal responsabile del Centro di Documentazione Storica e Centro Etnografico Ferrarese Roberto Roda con una ricognizione della “Attività delle gallerie d’arte di Ferrara tra 1955 e 1999” documentata in maniera certosina da Emiliano Rinaldi; l’indagine di Massimo Marchetti sull’azione militante di intellettuali e artisti che va a coinvolgere lo spazio pubblico; sulla eco dell’attività espositiva a livello di “Comunicazione, stampa ed editoria” di Giorgia Mazzotti; il caso del Centro Video Arte scandagliato da Marco Maria Grazzano; “La città e il contesto sociale” approfonditi da Omar Salani Favaro, quello di “Casa Cini a Ferrara e don Franco Patruno” testimoniato da Francesco Lavezzi e de “L’istituto d’arte Dosso Dossi” da Federica Zabarri, senza dimenticare una ricognizione su “Dialoghi e influenze” tra le mostre in Italia e a Ferrara fatta da Susanna Arangio e la dettagliata documentazione bibliografica curata da Caterina Pocaterra. Ada Patrizia Fiorillo firma, insieme all’apparato introduttivo, il focus su “Gli anni Sessanta: dall’eredità del Realismo alla Neo-figurazione”; quello su “Una generazione nomade tra gli anni Ottanta e Novanta dentro e fuori Ferrara; le dettagliate interviste a diverse personalità del mondo culturale, politico, didattico intitolata “Contesto e prospettive di un dibattito a più voci: intervista sulla città” che dà voce appunto a Farina, Lola Bonora, ma anche al docente Ranieri Varese, allo scrittore Roberto Pazi, all’ex sindaco Roberto Soffritti, al parlamentare Dario Franceschini, agli operatori didattici Lucia Boni e Antonio Utili, ai critici Enrico Crispolti, Renato Barilli, Janus, Flavio Caroli e Vittorio Boarini e agli operatori culturali Gilberto Pellizzola e Angelo Andreotti.

Ci è voluta, insomma, una studiosa venuta da fuori Ferrara per mettere a fuoco la storia dell’evoluzione culturale di Ferrara. “L’idea di questo volume che parte dall’opera di Franco Farina e si espande a tutta l’influenza che finisce per riversarsi sull’intera comunità – spiega la docente Fiorillo – è nata durante le mie lezioni, dove mi sono resa conto che gli studenti poco conoscevano della storia della città, una storia orizzontale, fatta cioè di un insieme di elementi che poco si affronta nelle aule”.