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Giorno: 8 Settembre 2018

Comunicato Regione: Ricostruzione

Inaugurazione della ‘nuova’ Meta che torna a San Felice sul Panaro, Bonaccini: “Impresa e lavoratori insieme per la rinascita, senza mai dimenticare il dolore per chi perse la vita”

Nel sisma del 2012, il crollo del capannone causò il decesso di tre persone. Ora l’azienda meccanica riparte dal rilancio produttivo e dalla messa in sicurezza della struttura grazie a un contributo regionale di circa 7 milioni di euro

Bologna – Un’azienda importante per il territorio, che non si è mai arresa al sisma – così come tutto il territorio – e che oggi ritorna a casa più forte di prima. E’ la Meta di San Felice sul Panaro, che nel pomeriggio di oggi ha inaugurato il nuovo stabilimento nel comune modenese, dopo il terremoto del 2012, presente, con il sindaco Alberto Silvestri, anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Per il completamento delle opere di ricostruzione, la Regione ha concesso un contributo complessivo di quasi 7 milioni di euro.

Attiva da 20 anni nella meccanica di precisione, in 3.400 metri quadrati di capannone Meta gestisce le commesse sempre in crescita di un settore altamente tecnologico e innovativo.

Le scosse del 29 maggio del 2012 avevano provocato il crollo della struttura e la morte di tre persone: l’ingegner Gianni Bignardi, di 55 anni, e gli operai Mohamad Azarg, di 46, e Kumar Pawan di 31. Dopo i tragici eventi, l’azienda modenese aveva dovuto trasferire la propria sede operativa.

Ora la Meta ritorna a San Felice sul Panaro forte di un aumento di fatturato e di addetti. Attualmente i dipendenti sono 45.

“Rilancio produttivo, messa in sicurezza dell’edificio e, soprattutto, il pensiero alle vittime, mai dimenticate: è questo il modo giusto di reagire, impresa e istituzioni insieme, alla tragedia che ha colpito l’azienda- afferma il presidente e Commissario delegato per la Ricostruzione, Bonaccini-. Non è un caso se nell’area del cratere, dove si produceva una parte rilevante della ricchezza nazionale, dopo sei anni il Pil cresca più che quello dell’Emilia-Romagna e se il numero di occupati è superiore a quello precedente il sisma. E questo grazie in primo luogo alla competenza e alla forza di volontà di imprenditori e lavoratori. L’inaugurazione di Meta- chiude il presidente della Regione- ne è un esempio, per una giornata, quella di oggi, che segna così un altro importante tassello nel percorso di rinascita di un territorio messo a dura prova dal sisma ma che ha dimostrato la capacità di saper ripartire più forte di prima, con maggiori energie e mezzi”.

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PD: “Risorse per adeguare o sostituire i generatori di calore a biomasse” Risoluzione PD in Regione Emilia-Romagna

Sono i consiglieri del gruppo PD dell’Emilia-Romagna a mettere un punto alle sterili polemiche sui provvedimenti per stufe e camini. I dem vogliono impegnare la Giunta, attraverso una risoluzione depositata oggi, a stanziare incentivi regionali per l’adeguamento o la sostituzione dei generatori di calore a biomasse per uso domestico non conformi alle normative vigenti. Nella risoluzione, a prima firma Paolo Calvano, i dem ribadiscono: «L’obiettivo è quello di dare una risposta all’inquinamento atmosferico della Pianura Padana, ad oggi una delle zone più inquinate d’Europa. – spiegano – La misura sui caminetti, dalla quale sono esclusi i comuni montani, le attività economiche e gli usi domestici a fini alimentari, rientra nelle azioni previste sia dal piano aria integrato regionale (Pair 2020), approvato senza voti contrari in Assemblea Legislativa, sia dall’accordo di bacino padano sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna nell’estate 2017, con Ministero dell’Ambiente, Piemonte, Veneto e Lombardia. Eppure, nonostante non si opposero al provvedimento né in Commissione né in Aula, oggi centrodestra e M5S si scoprono ecologisti a giorni alterni fomentando polemiche e strumentalizzazioni sulla pelle dei cittadini».

Da:

Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico – Assemblea Legislativa Emilia-Romagna

Comunicato Regione: Maltempo 2016-2017

Il Consiglio dei Ministri approva il provvedimento per i rimborsi dei danni a privati e imprese. Tempi stretti per chiudere la procedura, Regione già al lavoro per i risarcimenti entro dicembre

Sono compresi anche quelli per Brescello-Lentigione, Colorno e Campogalliano. L’assessore Gazzolo: “Delibera molto attesa, sollecitata ad agosto dalla Regione Emilia-Romagna. Ora massimo impegno per assegnare gli indennizzi entro la scadenza di fine anno”

Bologna – È stata approvata ieri, dal Consiglio dei Ministri, la delibera che dà il via alla procedura per i rimborsi a privati e imprese danneggiati dal maltempo nel 2016 e 2017.

“Un provvedimento molto atteso– afferma l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo che ad agosto aveva scritto al premier Conte per sollecitarne il via libera-, già pronto a luglio, in base a un serio lavoro compiuto dalle Regioni”. Sul piatto ci sono complessivamente 178 milioni di euro, già stanziati ad aprile dall’ex governo Gentiloni, disponibili per tutte le Regioni, compresa l’Emilia-Romagna, finalizzati agli indennizzi per il maltempo di marzo-aprile 2016, per la siccità e gli eventi meteo eccezionali dell’estate 2017 e per gelicidio, neve e rovesci tra novembre e dicembre dello stesso anno, compresa l’alluvione di Brescello-Lentigione, Campogalliano e Colorno. Tutta la procedura, dalla pubblicazione del bando per i contributi alla presentazione della domanda da parte degli interessati, fino all’aggiudicazione degli indennizzi deve concludersi entro dicembre, pena la perdita delle risorse.

“Ora i tempi sono davvero stringenti- sottolinea Gazzolo-, e noi vogliamo tutelare in ogni modo i diritti dei cittadini e delle imprese dell’Emilia-Romagna già messe a dura prova. Con grande senso di responsabilità, la Regione è già al lavoro con il Dipartimento nazionale della Protezione civile– conclude l’assessore-, per accelerare il più possibile le procedure e garantire pienamente i diritti di tutti gli interessati”.

 

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Comunicato Regione: Musica

Alla Mostra di Venezia l’assessore Corsini ha premiato i vincitori del Soundtrack Stars Award 2018: “L’Emilia-Romagna terra vocata al cinema e alla musica”

Il premio per la miglior colonna sonora tra i film in concorso assegnato a “Capri-Revolution”, del regista napoletano Mario Martone

Bologna – Assegnato a “Capri-Revolution”, diretto dal regista napoletano Mario Martone, il premio Soundtrack Stars Award 2018 per la migliore colonna sonora tra i film del concorso ufficiale della 75^ Mostra internazionale del cinema di Venezia. A ritirare il premio, consegnato oggi pomeriggio all’Italian Pavillon dell’Hotel Excelsior – Lido dall’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, i due autori: Sacha Ring, maestro tedesco della musica elettronica e produttore discografico, e Philipp Thimm, polistrumentista che da anni collabora con lui al fortunato progetto Apparat.

“L’Emilia-Romagna- ha sottolineato Corsini– è terra vocata al cinema e alla musica, una delle regioni italiane ed europee con la più alta densità di sale cinematografiche ed eventi musicali di grande richiamo e sostiene con significative risorse la creatività dei talenti emergenti. Sono pertanto onorato di essere stato invitato a questa prestigiosa iniziativa. Come Regione puntiamo molto sul connubio tra cinema e turismo; nessuna altra regione in Italia può vantare una ricchezza di autori e una centralità nella storia del cinema come la nostra. Basta pensare a cineasti del valore di Antonioni, Bertolucci, Fellini, Avati, Bellocchio, Pasolini, solo per citarne alcuni. In quest’ottica stiamo lavorando al decollo di un progetto sul cineturismo, che si concretizzerà nella creazione di una serie di itinerari ad hoc per gli appassionati che desiderano visitare i luoghi che hanno ospitato set cinematografici di film famosi o che possono raccontare la vita o l’universo creativo di un regista”.

Il Soundtrack Stars Award, evento organizzato dall’agenzia Free Event di Faenza (Ra), in collaborazione con Sngci, il sindacato nazionale giornalisti cinematografici, Siae (Società italiana deli autori ed editori) e con la partecipazione di Apt Servizi Regione Emilia-Romagna e Emilia-Romagna Film Commission, punta a valorizzare il ruolo fondamentale della musica nel mondo del cinema.

A Thom Yorke, leader della rockband inglese Radiohead, è andato invece il premio per il Migliore brano originaleper la canzone “Suspirium”, scritta per il film “Suspiria”, di Luca Guadagnino.  Una menzione speciale, infine, per Judy Hill, tar i protagonisti di “What you gonna do when the world’s on fire”, di Roberto Minervini.

Nella giuria tutta la femminile della 6^ edizione del Soundtrack Stars Award, presieduta da Laura Delli Colli, presidente di Sngci, due membri d’eccezione come l’attrice Violante Placido per il cinema e la cantante Paola Turci./G.Ma

 I vincitori dell’edizione 2018 del Soundtrack Stars Award: a dx l’assessore Corsini   

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Hera potenzia la raccolta dell’olio alimentare

Potenziato il servizio di raccolta stradale dell’olio alimentare esausto. Nel ferrarese la multiutility ha collocato 40  nuovi contenitori. Punti informativi nei mercati dal 13 al 15 settembre

Sono circa 800 le tonnellate di oli alimentari raccolte da Hera nel 2017 sul territorio servito, una raccolta costantemente in crescita grazie agli oltre 500 appositi contenitori a disposizione nelle stazioni ecologiche e alle colonnine stradali presenti in diversi comuni. La raccolta media pro capite Hera è di 0,3 kg annui, contro una media nazionale di 0,2. Si tratta degli oli adoperati in cucina, gli oli da frittura o utilizzati per conservare gli alimenti nei vasetti. Ognuno di noi ne produce circa 5 kg all’anno.

Per incrementare ulteriormente questa raccolta e renderla sempre più comoda per i cittadini, in collaborazione con le amministrazioni locali è in atto un progetto di potenziamento per incrementare il numero delle colonnine stradali a disposizione.

 

X nuove colonnine collocate a Ferrara

Sono 40 le nuove colonnine stradali installate complessivamente nel corso dell’estate e si sono andate ad aggiungere alle 23 già collocate da tempo in città. Ora quindi la raccolta stradale degli alimentari è con più facilità a disposizione dei cittadini.

Nel 2017 sono stati conferiti complessivamente dai cittadini 38845 kg di olio alimentare, di cui 11601 nelle  stazioni ecologiche e 27244 nelle colonnine stradali già presenti.

Le  nuove colonnine si trovano nei seguenti punti:

>via De Marchi, 1/A

> viale Olanda, 19 – capolinea bus

> viale Cavour, 113

> viale XXV Aprile, 143

> via Foro Boario, 50/52

> piazza San Giorgio – fronte civico 16/A

> via Malagù, 4

> via Modena, 491 – vicino farmacia

> via Bovelli, 4A

> via Modena, 191

> via Felisatti, 24 – posta ferrovia

> via Canani – fronte civico 5

> via Oroboni, 5

> via Ippodromo – fronte civico 10

> via Baluardi – fronte civico 53

> via Valle Fattibello – fronte civico 120

> piazzale Savonuzzi – angolo via Padova,

>piazzale ex Coop del Doro

> via Bologna, 76 – vicino ufficio postale

> via Eligio Mari, 32 – parcheggio vicino capolinea bus

> via Pacinotti, 48 – fronte scuola Don Milani

> piazza Ariostea, 8 – angolo del Gregorio

> via Leopardi – angolo via Boccaccio

> via Bologna, 240

> via Bentivoglio – angolo via Magenta, 24 (zona Barco)

> via Vallelunga, 24 – zona Pontelagoscuro

> via Monteoliveto – fronte civico 52 – Baura

> piazza San Filippo e Giacomo – Ravalle

> via Massafiscaglia, 31 – fronte pizzeria, Viconovo

> via Comacchio, 995 – Cona

> via Bologna, 727 – Chiesuol del Fosso, capolinea bus

> via Canalazzi, 13 – Corlo

> via Ricciarelli, 78 – angolo Buzzoni, Aguscello

> via Madonna della Neve, 81 – Fossanova San Marco

> via Argenta, 144 – Monestirolo

> via Olindo Bottazzi, 11 – Montalbano

> piazza Boari, 52 – Marrara

> via Comacchio, 702 – Quartesana

> via Crispa – fronte civico 57, Focomorto

> via Calzolai, 190 – Francolino

 

Come raccogliere gli oli alimentari

I contenitori stradali collocati sono di nuova tipologia, rispetto ai precedenti, hanno una capacità di 240 litri e consentono di raccogliere agevolmente l’olio da recuperare aprendo uno sportellino. Infatti, l’olio non va versato direttamente ma deve essere conferito all’interno di normali bottiglie o flaconi in plastica, chiusi con il loro tappo. L’olio alimentare esausto può essere sempre conferito anche presso le stazioni ecologiche di Hera presenti sul territorio.

 

Punti informativi

Per informare i cittadini di questo servizio a loro disposizione, saranno presenti, dalle ore 8.00 alle ore 14.00, i seguenti  info point:

  • 12 settembre – piazzale Giochi
  • 13 settembre – Stazione ecologica di via Caretti
  • 14 settembre al Mercato Centrale

 

Un rifiuto altamente inquinante … diventa una risorsa

Lo scarto dei comuni oli vegetali da cucina costituisce un rifiuto con potere altamente inquinante, in particolare se smaltito attraverso gli scarichi domestici e la rete fognaria. 1 Kg. di olio vegetale esausto può distribuirsi fino a ricoprire una superficie di 1000 mq, inoltre la depurazione delle acque inquinate da olio richiede costi energetici di trattamento fino a 3kWh per ogni Kg di olio impropriamente smaltito, oltre ai costi medi per la manutenzione degli impianti di depurazione

Hera, una volta raccolti gli oli alimentari esausti, li avvia a recupero prevalentemente per la produzione di energia in impianti di cogenerazione oppure per la produzione di biodiesel.

 

Rohingya: Save the Children, accogliamo con favore la decisione del Tribunale Penale Internazionale di indagare sulla deportazione dal Myanmar

“Save the Children accoglie con favore la decisione del Tribunale Penale Internazionale di indagare sulle accuse in base alle quali il popolo Rohingya sarebbe stato forzato a fuggire dal Myanmar in Bangladesh”, ha dichiarato Michael McGrath, Direttore di Save the Children in Myanmar.

“Save the Children è fermamente convinta che, in attesa dell’istituzione di un qualsiasi processo da parte della Corte Penale Internazionale, la Comunità internazionale deve continuare con l’istituzione di un meccanismo provvisorio che raccolga prove delle violazioni del diritto internazionale e delle atrocità di massa commesse, mentre viene predisposto un qualsiasi processo della Corte penale Internazionale” prosegue McGrath.

Ad un anno di distanza dall’inizio della crisi che ha visto circa 700mila Rohingya fuggire in Bangladesh, questi crimini sono rimasti ancora impuniti e i responsabili non sono stati individuati

“Il team di Save the Children in Bangladesh ha sostenuto i bambini Rohingya sopravvissuti e le loro famiglie dall’inizio della crisi. Ha raccolto le testimonianze delle atrocità commesse in Myanmar, tra cui gli strazianti racconti di omicidi, torture e stupri sistematici”.

“Gli autori di questi crimini devono essere assicurati alla giustizia e questa decisione potrebbe essere un passo in avanti per garantire giustizia alla popolazione Rohingya” conclude McGrath.

Da: Ufficio Stampa Save the Children

Question time Question time per il ristoro degli esercizi commerciali di Pontelagoscuro danneggiati dalla chiusura del ponte sul Po

 

 

 

GRUPPO CONSILIARE

PARTITO DEMOCRATICO

 

– Al Sig. Sindaco

– Al Sig. Presidente

del Consiglio Comunale

 

 

Question time per il ristoro degli esercizi commerciali di Pontelagoscuro danneggiati dalla chiusura del ponte sul Po

 

 

PREMESSO CHE

  • Il ponte sul fiume Po è tutt’ora chiuso e lo resterà presumibilmente fino alla fine di settembre

 

DATO ATTO CHE

  • La chiusura del ponte sul fiume Po ha indubbiamente intaccato economicamente le attività commerciali che hanno visto calare notevolmente il proprio volume di affari

 

SI CHIEDE

Di attivarsi, attraverso le associazioni di categoria, affinché venga valutato un ristoro economico, attraverso un bando, per tutte quelle attività commerciali che dimostrino di aver subito perdite a causa della chiusura del ponte sul Po

 

Ferrara, lì 07/09/2018

Il consigliere comunale

Davide Bertolasi

Marchetti (LN): “Alloggi popolari agli immigrati: ecco come l’assessore Gualmini “affossa” i controlli preliminari sui requisiti richiesti agli stranieri”

Il consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti: “Avevamo proposto che i cittadini stranieri dovessere presentare ad Acer la certificazione di “indigenza” dei paesi di origine, ma l’assessore regionale al Welfare respinse la proposta perché “avrebbe aumentato la burocrazia” salvo, poi, come contromossa, sottoscrivere un accordo con la Guardia di Finanza in forza del quale ora i controlli sui beni dei cittadini stranieri in patria devono essere fatti da Acer: assurdo, così si affossano i controlli!” Presentata interrogazione alla Giunta sulla questione

“Non c’è che dire: l’assessore regionale al Welfare, Elisabetta Gualmini, ha davvero uno spiccato concetto di “semplificazione”. Ne ha una concezione talmente estremizzata da arrivare persino alla negazione esistenziale del concetto medesimo. Lo si evince bene con riferimento alla soluzione che l’assessore Gualmini propone relativamente ai controlli sulla situazione reddituale degli immigrati che chiedono l’assegnazione di un alloggio Acer”.

Così il consigliere regionale dellaLega Nord, Daniele Marchetti,stigmatizza il protocollo che l’assessore ha sottoscritto con la Guardia di Finanza, in base al quale “Acer si impegnerà a fornire ai Comandi Provinciali della GdF competenti per territorio nominativi (anche attraverso procedure informatizzate) degli assegnatari sui quali ritiene opportuno effettuare approfondimenti e controlli in quanto viene riscontrata una contraddizione tra i redditi e patrimoni dichiarati nelle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 e il tenore di vita, ovvero viene riscontrato uno spostamento di patrimoni mobiliari che potrebbe essere indice di soluzioni con finalità elusive della normativa regionale sui requisiti per la permanenza negli alloggi popolari (Erp)”.

“Acer fa già fatica a garantire una buona manutenzione e gestione degli alloggi, figuriamoci se saranno in grado di fare dei controlli incrociati: è una soluzione assurda, che non comporterà altro che l’affossamento dei controlli medesimi, previsti dall’articolo 33 della LR 24/01 la quale prevede che la situazione reddituale e la permanenza dei requisiti di assegnazione degli alloggi popolari vengano accertate con cadenza annuale anche attraverso la richiesta all’assegnatario delle informazioni o della documentazione non in possesso del Comune e che non possono essere acquisite d’ufficio presso altre amministrazion” punge il leghista.

“E pensare che l’assessore Gualmini aveva respinto, tacciandola del fatto che “avrebbe aumentato la burocratizzazione dei controlli” la nostra proposta che prevedeva che i cittadini stranieri dovessere presentare ad Acer la certificazione di “indigenza” dei paesi di origine” attacca Marchetti, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta di viale Aldo Moro per sapere se “non ritenga opportuno rivedere le normative per richiedere la documentazione ai cittadini stranieri come previsto dal comma 4 dell’articolo 3 del DPR 445/2000; e se ritenga che chiedendo ad Acer di fare dei controlli incrociati sugli assegnatari per poi passare i nominativi alla Guardia di Finanza sia più semplice della proposta di richiedere la documentazione direttamente ai richiedenti”.

 

Da: Ufficio stampa Lega Nord Gruppo Emilia e Romagna

Gelosia, il mostro dagli occhi verdi

‘La gelosia è un mostro dagli occhi verdi che dileggia la carne di cui si nutre’ scriveva Shakespeare nell’Otello, la sua opera che più di tutte interpreta la condizione velenosa e mefitica che spesso si traveste erroneamente di amore, orgoglio e fierezza. Occhi verdi, perché il verde, nella sua valenza negativa, era il colore della rabbia e della putrefazione, delle tuniche dei pirati che infestavano i mari del Nord Europa, del diavolo, delle streghe, dei serpenti, delle pozioni venefiche e dei draghi. Oggi ha solo cambiato nome, si chiama stalking ma continua ad essere una devastante condizione di ansia, sospetto, possessività, umiliazione e incertezza causato dal timore di perdere o non ottenere l’affetto della persona su cui si sono riposte emozioni, sentimenti, aspettative, puntando alla totalità della corresponsione. Una passione inconfessabile e a volte non riconosciuta a se stessi, che divora lentamente, giorno dopo giorno, consumata nell’arrovellarsi su fatti e azioni esterne che spesso non costituiscono movente e giustificazione di tale comportamento. Uno dei sentimenti più irrazionali e forti che l’essere umano possa provare e che, a livelli di ossessività, costituisce una pesante catena che impedisce di vivere sani, liberi e sereni, immersi come si è nel perenne sospetto dell’infedeltà dell’altro. In molti casi è un vero tormento per gli altri e profonda lacerante sofferenza per se stessi; altre, è solo cupa tristezza nel constatare come siamo semplicemente e facilmente sostituibili. Possiamo anche pensare che la gelosia sia puro atto di egoismo, un pretesto per mantenere quell’amore che poi finisce col logorare e distruggere o, in molte situazioni, una tragedia più per noi stessi che finisce col diventare atteggiamento ridicolo per gli altri, una farsa amorosa da operetta o melodramma. In qualunque dei casi è una condizione estremamente negativa, quella che normalmente suscita meno pietà e comprensione. La gelosia è anche argomento privilegiato in arte e letteratura, presente in tutta la sua veemenza nelle culture passate e presenti, nei miti, nelle canzoni, nelle leggende. La gelosia di Era nei confronti del marito Zeus è proverbiale e le sue temibili vendette che animano la mitologia greca, colpiscono qualunque donna osi avvicinarsi a lui, mortale o immortale che sia. Nel celebre romanzo ‘Le relazioni pericolose’ (1782) di Pierre Ambroise François de Laclos, la gelosia porta alla morte Madame de Tourvel, innamorata del visconte di Valmont che l’ha tradita. Intrecci, inganni, sregolatezza e cinici giochi di seduzione accompagnano la vita dell’aristocrazia francese di cui i due giovani fanno parte, mentre madame Merteuil, personaggio di spicco nell’opera, istiga alla trasgressione e induce alla rottura di ogni codice morale, finendo povera e sfigurata dal vaiolo. E parla di gelosia anche lo scrittore della Scapigliatura, Igino Ugo Tarchetti, nella sua opera più celebre ‘Fosca’ (1869). La giovane donna, particolarmente brutta, instabile di mente e cagionevole di salute ma sensibile e colta si innamora perdutamente di Giorgio, un militare di carriera che intrattiene una relazione con la bella Clara, donna sposata. Ben presto la situazione prende una piega tragica e il rapporto tra Giorgio e Fosca finisce con il logorare psichicamente e fisicamente ambedue, tra ricatti, minacce, sensi di colpa e la morte finale della giovane. Un senso ben diverso quello della gelosia, nel romanzo di Arthur Schnitzler del 1926, ‘Doppio sogno’, dove assume la funzione catartica in un rapporto di coppia ormai stanco. Il medico Fridolin e la moglie Albertine vivono una crisi coniugale di incomunicabilità e indifferenza routinaria. Ambedue cominciano a raccontarsi a vicenda l’attrazione che dicono di provare per estranei, incontrati nelle situazioni più strane e scabrose: lei, si dichiara affascinata da un ufficiale visto durante le vacanze danesi; lui, fagocitato da una esclusiva e segreta festa in maschera dai risvolti orgiastici. E racconta di una bellissima donna incontrata in quel contesto. Nella Vienna borghese degli Anni Venti, alla fine di tragici eventi, la coppia ritrova il proprio equilibrio e la gelosia diventa il collante che ha permesso di restare insieme. Non è così nel romanzo di Anita Schreve, ‘Come lui voleva’ (2005), ambientato nel New England nel 1899. La bella e misteriosa Edna Bliss, arrivata da poco, sfugge all’incendio del ristorante in cui cenava ed incontra Nicholas Van Tassel, uomo ambizioso, egoista, ipocrita che vuole sposarla a tutti i costi nonostante lei non lo ami. Il racconto della loro vita dominata dalle ossessioni, rabbia, invidia, possessività, è racchiusa nelle lettere di Edna che compongono il romanzo, dove lei scrive: “La gelosia si srotolò per tutta la lunghezza serpentina, e io mi resi conto di non aver ancora sperimentato questo sentimento sino in fondo…questo era qualcosa di più: era la parte nascosta dell’ammirazione, il lato oscuro dell’amore.” E poi ancora, parlano e si consumano di gelosia Anna Karenina di Tolstoj, Swann di Proust, Olive di Henry James, Tereza di Milan Kundera…Vite lastricate di sofferenza, disagio angosciante. Una malattia dell’anima. Oriana Fallaci aveva la percezione chiara della gelosia che pervade ogni centimetro dell’essere e scriveva: “Parlo della gelosia che svuota le vene all’idea che l’essere amato penetri un corpo altrui, la gelosia che piega le gambe, toglie il sonno, distrugge il fegato, arrovella i pensieri, la gelosia che avvelena l’intelligenza con interrogativi sospetti, paure, e mortifica la dignità con indagini, lamenti, tranelli, facendoti sentire derubata.”

Un giorno tra la destra ferrarese

Non avrei mai creduto di commentare un evento come quello di domenica scorsa a Ferrara. Non avrei mai creduto non perché non si potesse realizzare, ma non pensavo potesse riportare un successo del genere in una città che, appunto, era rossa. Ma andiamo con ordine. Nell’ampio spazio coperto  di Sala Borsar è andata in scena la “Festa del tricolore”, un evento che tornava a Ferrara dopo molti anni, organizzata da Fratelli d’Italia, e che ha visto come protagonista assoluta della giornata proprio il presidente del partito, Giorgia Meloni. La giornata è stata divisa in tre momenti.

Già durante il primo atto ho avuto modo di scoprire che a Ferrara, al contrario di quanto si possa pensare, la destra è forte ed ha le caratteristiche che mancano in questo momento alla sinistra per vincere, una su tutte l’unità. E proprio sul tema dell’alleanza nel centrodestra si è focalizzata la discussione tra Alan Fabbri, Mauro Malaguti e Paola Peruffo, tutti ospiti del senatore Alberto Balboni, in qualità di padrone di casa. Tutti  i partecipanti hanno dedicato il primo intervento a tastare il terreno e a lanciare segnali in vista delle elezioni della prossima primavera. Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, hanno passato quasi un’ora a complimentarsi vicendevolmente e a sottolineare come, ora più che mai, la destra sia compatta e unita anche a Ferrara. Una coesione che andava pubblicamente mostrata a livello locale – circa duecento gli ascoltatori –  e rimarcata anche davanti agli alleati nel governo giallo-verde. Infatti, lo stesso Balboni ha lanciato verso il Movimento 5 Stelle un appello-avvertimento: “Noi siamo disponibili ad un cammino insieme, purché ci siano obiettivi comuni”. Mancava, però, sul palco qualcuno che potesse raccogliere e rispondere a queste parole.

In sostanza, la prima tranche della festa del tricolore è stata una specie di braccio di ferro per stabilire chi merita e a chi spetterà la leadership nella corsa delle prossime amministrative, che verosimilmente però vedrà il Carroccio guidare la coalizione ed esprimere il candidato sindaco. Mauro Malaguti (Fratelli d’Italia) non ha però risparmiato una frecciatina all’indirizzo della Lega: “Siamo un piccolo partito di coerenza”, alludendo alla coerenza tradita da Salvini colpevole di aver abbandonato il patto siglato dal Centrodestra per andare al governo con un’alleanza sui generis con i pentastellati. Altra parola d’ordine della giornata è stata “cambiamento”, invocato a più riprese da tutti i convenuti,  perché “dopo 70 anni di guida di sinistra della città, l’alternanza al vertice sarebbe segno di democrazia”. Questo messaggio, lanciato in una città dove, appunto, il tessuto di centro sinistra è ancora molto forte, serve a far apparire il voto per il centrodestra come un gesto per salvaguardare la democrazia e riuscire a far cambiare rotta ad una realtà come Ferrara che, sono parole di Alan Fabbri, “ha bisogno di un nuovo respiro”.

In pratica le manovre della prima ora, tra molti convenevoli e qualche stoccata, sono servite ad ogni esponente politico a cercare di scoprire le carte degli altri due partiti potenziali alleati e, soprattutto, a dimostrare quanto forte sia l’alleanza di centrodestra in città. Operazione  che, almeno agli occhi del numeroso pubblico, sembra riuscita.

Il secondo blocco di interventi ha visto come protagonisti Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, Gianluca Vinci, coordinatore regionale della Lega e Tommaso Foti, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. Anche qui la scelta di fondo è stata ostentare la coesione nelle differenze, come hanno detto gli ospiti. La particolarità di questo dibattito, dal titolo “C’erano una volta le regioni rosse” è stata la presenza del giornalista Stefano Lolli nelle vesti di intervistatore insieme ad un collega. Proprio Lolli, giornalista del Resto del Carlino, era stato di recente protagonista di una piccola ma significativa vicenda, avvenuta quando, durante una diretta social insieme all’assessore Modonesi,  si ironizzava su una manifestazione nella quale le associazioni Gad Sicura ed Insorgenti riaccendevano i riflettori sul caso “Siberiana”. La particolarità sta proprio nel fatto che proprio gli Insorgenti sono stati tra gli invitati della Festa del Tricolore –  infatti la parte conclusiva era riservata alla visione del loro film “Mi chiamo Ida”  – e non sono mancati i mugugni all’insegna del moderatore Lolli per la sua presunta “vicinanza” con l’amministrazione targata Pd. Dopo questo siparietto, è arrivato il turno dell’ospite d’onore della giornata. Alle ore 17 e 50 infatti è arrivata Giorgia Meloni. L’accoglienza  è stata quella delle grandi occasioni e il suo intervento è stato interrotto più volte dagli applausi. Da notare, però, che il suo arrivo ed il suo discorso ha visto la ‘scomparsa’ dei rappresentanti, tra il pubblico, degli altri due partiti del centrodestra. Aspetto da non sottovalutare.

La Meloni, come prevedibile, si è soffermata a lungo sul tema dell’immigrazione, o meglio, dell’islamizzazione che stiamo vivendo, non mancando di far riferimento al quartiere Gad e alle nuove mafie tra cui quella nigeriana. Stoccate a Macron sulla gestione dei migranti e colpe date ai cugini d’oltralpe per aver causato la crisi libica con le conseguenti ondate migratorie. Anche da lei frecciate alla Lega, accusando più  volte Salvini di incoerenza e invitandolo a tornare con chi gli ha consentito di andare al governo, mentre sui grillini è stata molto chiara: “I 5 Stelle non sono sulla nostra stessa linea. Spero ci sia un governo di patrioti di destra”. Anche sulla famiglia ha tenuto a dire la sua sul calo demografico e sullo Stato che deve aiutare le giovani coppie. In poche parole, tutto ciò che da lei ci si aspettava. Doveva essere un’intervista con il giornalista Alessandro Giuli, ma in realtà è stato un vero e proprio comizio nel quale la Meloni ha rimarcato più volte il ruolo fondamentale di Fratelli d’Italia: “Noi non abbiamo mai abbandonato il centrodestra, al contrario degli altri. Siamo i detentori di alcuni valori e proprio per questa nostra coerenza ci spetterebbe un ruolo primario”.

Questo il riassunto di una giornata molto particolare, vissuta da estraneo non essendo io  affine alle posizioni e alle politiche della destra, ma che ha lasciato un segno profondo. Sarà per l’accoglienza calorosa riservata alla leader di un piccolo partito in una città dove a governare è sempre stata la sinistra. Sarà perché quest’ultima, la sinistra al governo cittadino, ha totalmente mancato di far sentire la propria voce. Non un comunicato, non una contromanifestazione. Un silenzio assordante rotto solo dalla sezione ferrarese del Partito Comunista Italiano, che nelle parole del segretario Kiwan Kiwan, ha condannato l’autorizzazione da parte del Comune di questa festa perché “Ferrara è simbolo della lotta partigiana e della Resistenza e non dovrebbe accogliere manifestazioni di partiti che con le loro scelte di campo e azioni politiche si rifacciano all’ideologia fascista”.

Questo ‘esame’, al di fuori del Gad dove a regnare ormai è la Lega, ha funzionato. La destra si è dimostrata compatta, unita e, per alcuni versi, moderata. Moderazione dimostrata proprio con quella parola ripetuta da tutti gli ospiti come un mantra, “alternanza”. Alternanza che, salvo grandi sconvolgimenti, sembra alle porte, visto un PD sempre più allo sbando e in calo nei sondaggi. Le parole di Balboni sono significative: “Non avrei mai creduto di poter vincere a Ferrara con il sistema maggioritario. Ci sono cose che ci dividono, ma dobbiamo investire su ciò che ci unisce”. E questo investimento sembra già aver dato i primi frutti. Nel frattempo si aspetta l’altra parte, ancora troppo impegnata nel capire chi sia più a sinistra degli altri

Balboni, Lodi e Fabbri
La prima discussione tra Fabbri, Malaguti, Peruffo e Balboni
Momenti della festa
In sostegno dei marò
Il consigliere di FI Matteo Fornasini
Momenti della festa
Gli Insorgenti
Momenti della festa
La seconda discussione
Sul palco i giornalisti, tra cui Stefano Lolli e i politici Vinci, Foti e Bernini
Foti e Bernini
La copertina del film “Mi chiamo Ida”
L’arrivo di Giorgia Meloni
L’arrivo di Giorgia Meloni
L’arrivo di Giorgia Meloni
Interviste alla Meloni
Interviste alla Meloni
Interviste alla Meloni
Una panoramica sul pubblico
Balboni e Meloni
Il palco durante l’intervento di Giorgia Meloni con Alberto Balboni e Alessandro Giuli
Il palco durante l’intervento di Giorgia Meloni con Alberto Balboni e Alessandro Giuli
Il palco durante l’intervento di Giorgia Meloni con Alberto Balboni e Alessandro Giuli
Il ritorno alla sua auto di Giorgia Meloni

Foto di Valerio Pazzi