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Giorno: 3 Novembre 2018

Maltempo. Protezione civile, altri 32 volontari dell’Emilia-Romagna in partenza oggi per il Veneto.

Da: Regione Emilia Romagna

Maltempo. Protezione civile, altri 32 volontari dell’Emilia-Romagna in partenza oggi per il Veneto. Inviati anche potabilizzatori nel bellunese per l’emergenza dell’acqua per uso alimentare. Continua il monitoraggio della situazione da Piacenza a Rimini, al momento nessuna criticità

In tutto sono circa un centinaio i volontari impegnati a sostegno di Vigili del Fuoco e amministrazione comunale di Belluno dal 30 ottobre.L’assessore Gazzolo: “Anche in questi giorni festivi, la solidarietà non si ferma e i volontari di protezione civile e i tecnici Hera all’opera in Veneto ne sono la chiara dimostrazione: dà fiducia nel futuro”

Bologna – Continua l’impegno della Regione Emilia-Romagna attraverso la Protezione civile regionale a Feltre, in provincia di Belluno, città duramente colpita dal maltempo dei giorni scorsi. Su richiesta della Regione Veneto e del Dipartimento nazionale di Protezione civile, un nuovo gruppo di 32 volontari è in partenza oggi dal nostro territorio.
E alle 5 di stamani sono partiti da Modena anche dei potabilizzatori regionali verso il Comune di Rocca Pietore nell’alto Agordino, richiesti sempre dalla Regione Veneto. Squadre di tecnici cercheranno di montare le macchine, in un quadro estremamente complesso, ai piedi della Marmolada in collaborazione con Hera e Acegasaps di Padova per dare acqua ai paesi interessati.

Insieme ai volontari sono operativi nel bellunese anche funzionari dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. Si prolunga quindi la missione avviata il 30 ottobre, quando la Colonna mobile regionale è stata chiamata a intervenire nelle zone segnate dal maltempo con le prime 10 squadre. In tutto sono circa un centinaio i volontari finora intervenuti o al lavoro per svolgere attività di supporto ai Vigili del Fuoco e all’amministrazione comunale, in particolare per la messa in sicurezza della viabilità con la rimozione e il taglio dei rami, delle alberature cadute e la pulizia delle strade.

A disposizione, anche attrezzature per il rischio idraulico (torri faro, motopompe, pompe da fango, badili, eccetera), un mezzo pesante e un escavatore (bobcat).

“Anche in questi giorni festivi, la solidarietà non si ferma e i volontari di protezione civile all’opera in Veneto ne sono la chiara dimostrazione: dà fiducia nel futuro- afferma l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo-. A loro un grande ringraziamento, così come a tutti i volontari, ai tecnici di Hera impegnati in queste ore nell’agordino e a quelli dell’Agenzia regionale di Protezione civile operativi nel bellunese e nell’attività di monitoraggio nella nostra regione”.

La situazione in Emilia-Romagna

Il passaggio della piena del Po, nelle scorse ore, non ha determinato situazioni di criticità. A Piacenza, Aipo prevede di continuare le manovre idrauliche di chiusura e riapertura delle chiaviche fino a domani, domenica, mentre prosegue la piena lungo il tratto di fiume emiliano.

Oggi pomeriggio è atteso il transito a Casalmaggiore, nel reggiano, che nelle prime ore di domani raggiungerà Boretto, sempre in provincia di Reggio Emilia e lunedì arriverà a Pontelagoscuro, nel ferrarese. Per questo stamattina è stata emessa un’allerta gialla per criticità idraulica tra il reggiano e il modenese; arancione nell’area di Ferrara, mentre è allerta gialla fino a domani in Appennino per criticità idrogeologica.

Aipo e Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile stanno monitorando costantemente la situazione. Al momento non si segnalano però criticità particolari, a parte quella subito sistemata, per un fontanazzo nel Comune di Ro Ferrarese.

Un quadro relativamente tranquillo, reso possibile anche dai Comuni che hanno dato subito attuazione ai piani di emergenza e hanno adottato le necessarie misure di salvaguardia della cittadinanza.

Nelle prossime ore sono previste ancora precipitazioni in tutta la Regione, ma di scarsa intensità, tra i 5 e 10 millimetri.

Dichiarazione Consigliere e Segretario regionale Paolo Calvano

Da: Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico – Assemblea Legislativa Emilia-Romagna

“L’8 Ottobre la Lega, con Alan Fabbri, annunciava trionfalmente rimborsi per tutti gli azionisti Carife e senza bisogno di dimostrare di essere stati truffati. Quell’annuncio è rimasto solo sulla carta, anzi dalla carta è stato smentito. La legge di bilancio infatti mette nero su bianco che occorre dimostrare di essere stati ingannati e che il rimborso tombale non è altro che un 30 per cento da cui togliere anche eventuali dividendi percepiti. Per ora dal Governo del cambiamento solo cambiamenti in peggio. Questo al momento il bilancio di Lega e Cinque Stelle nei confronti dei risparmiatori”.

DIARIO IN PUBBLICO
La danza degli acronimi

E’ bello svegliarsi nel lento e inevitabile avanzare dell’autunno, stagione melanconica per eccellenza, e sentire il confortante suono che prelude la danza degli acronimi, più comprensibilmente ‘sigle’. Cosi il bip bip delle popolari cancella il ca ca delle Casse di Risparmio in estinzione; e mentre il bip che coinvolge la Caricento si estenua in quello di Sondrio, banca associata, e si spegne in una esse segno di silenzio, ‘bipsss’, a Ferrara il bp si arrota nella erre della Bper che ha sostituito la ex gloriosa Cassa di Risparmio di Ferrara: ‘biprrrrrrr’, come avveniva quando da bambini tiravamo la lingua fuori ed emettevamo un ‘cachinno’, ovvero un’imitazione fonica di una scorreggina. Nei giri ampi dei valzer spunta la lucida pelata di Pattuelli (le pelate sono ormai il simbolo delle banche vincenti, cfr. Alberto Roncarati della ex CariCento), che si presenta come presidente dell’abbecedario bancario, ovvero l’A.B.I. Mi si potrebbe ribadire; ma anche tu sei pelato. Certo! Ma con un’aureola quasi da santo che circonda la mia differente pelata.
Ormai non si può vivere senza acronimi, che si sono espansi a dismisura in tutte le attività umane. Manca ormai, ma tra poco accadrà, di parlar per acronimi con il proprio corpo. Così invece d’invitare la/il partner a fare l’amore useremo un rapido e sinistro acronimo. Proporrei ‘clic’.

La stagione dei restauri si complica per imprevisti problemi (attenzione! Faccio il gesto dell’ombrello e ribadisco ‘problemi’ e non ‘problematiche’). Così si cala dalla sua colonna la statua di Ludovico Ariosto per improvvisi ‘crac’ all’interno del fusto e da vicino vediamo la severissima e stralunata faccia di Ludovico. Tremenda! Cattiva e severa forse perché disgustata da ciò che vede di lassù. Ma non è finita. S’apre la storia ‘d’il bus’ (da pronunciare alla ferrarese con la esse dolce e sibilante: ‘bussss’) che s’aprono nell’appena restaurato ponte sul Po che unisce la sponda ferrarese a quella veneta. Sono ‘busss’ previste per l’assestamento dell’asfalto tra i giunti. Invano l’assessore Modonesi, con l’occhio giustamente smarrito, ribadisce che era un ‘problema’ previsto e ampiamente divulgato. La sua ‘narrazione’ (per l’uso del termine leggi QUI) non convince l’indignato utilizzatore del ponte e così si ripropone una delle ‘tematiche’ (temi no vero?) dell’ormai onnipresente campagna elettorale.

La vicenda più disgustosa della settimana è quella di una donna che indossa una maglietta di questo tenore (traggo la notizia dal ‘Resto del Carlino’): “E’ polemica per la maglietta indossata oggi a Predappio da Selene Ticchi, militante di Forza Nuova e già candidata sindaco a Budrio nel 2017 per la lista neofascista ‘Aurora Italiana’. La Ticchi, tra le organizzatrici della manifestazione che commemora l’anniversario della Marcia su Roma del 1922, ha infatti sfoggiato una t-shirt con la scritta ‘Auschwitzland’ con i caratteri tipici della Disney”. Per fortuna gli italiani, una volta tanto non ‘itagliani’ hanno reagito prontamente e firmato un manifesto di condanna. Frattanto sia la Disney ma – fatto ben più importante – il museo di Auschwitz hanno denunciato la pettoruta che indossava l’orrida maglietta.

Chiudiamo con liete note e con un acronimo amatissimo. Il MEIS – Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah – ha presentato la mostra ‘Il giardino che non c’è‘ di uno dei massimi artisti viventi Dani Karavan, che ha elaborato il bozzetto del monumento a Giorgio Bassani e al suo romanzo più conosciuto, ‘Il giardino dei Finzi-Contini’, da collocare a Ferrara. L’ottantottenne artista aiutato dalla bravissima figlia Noa ci ha intrattenuto, prima di entrare in mostra, cinque minuti d’orologio, sulle ragioni per cui ama Ferrara. Ne valevano ore.
Speriamo che questa città non solo subissata dagli acronimi possa vittoriosamente condurre a termine la sua battaglia culturale, sociale e politica.