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Giorno: 11 Novembre 2018

Inaugura a Wunderkammer la mostra Ferrara vista dal laboratorio fotografico Ditta Fortini Maria e BB Professional Photolab

Da: Consorzio “Wunderkammer”

Dal 10 novembre al 2 dicembre2018
aWunderkammerdi Ferrara
Un viaggio nella memoria che, attraverso una mostra fotografica
e un libro, riporta alla luce le immagini riprodotte in quarant’anni di lavoro da Mauro Borghi presso la storica Ditta Fortini Maria, dapprima come dipendente e poi come titolare del BB Professional Photolab.
Con il Patrocinio del Comune di Ferrara e il sostegno di Torrefazione
La Brasiliana e Ferrara Tua

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Scatti impreziositi dal tempo, dal laboratorio alla mostra, epoche differenti di Ferrara rivivono in foto. È inaugurata oggi, sabato 10 novembre 2018 a Wunderkammer (via Darsena 57, Ferrara)‘Ferrara vista dal laboratorio fotografico Ditta Fortini Maria e BB Professional Photolab’, mostra fotografica a cura di Pierluigi Govoni, Leopoldo Santini, Paolo Zamboni e Mauro Borghi, con il patrocinio del Comune di Ferrarae il sostegno di Torrefazione La Brasiliana e Ferrara Tua, che riporta alla luce le immagini riprodotte in quarant’anni di lavoro da Mauro Borghi presso la Ditta Fortini Maria (caso d’imprenditoria ferrarese al femminile, la ditta fu fondata nel 1944 e attivo fino al 2009) in via degli Adelardi, dapprima come dipendente e poi come titolare del BB Professional Photolab insieme a Stefano Benini.

La mostra sarà visitabile fino a domenica 2 dicembre 2018 su prenotazione. È possibile vederla senza bisogno di prenotazione nei giorni delle visite, durante i laboratori con le scuole. Visite guidate previste: domenica 11 novembre dalle 9 alle 13, domenica 18 novembre (ore 9-13), venerdì 23 e 30 novembre (ore 16-19), sabato 1 dicembre (ore 9-13) e domenica 2 dicembre (ore 9-13). Mercoledì 21 e venerdì 23 novembre laboratorio con le scuole a cura di Paola Chiorboli, Gloria Fabbri, Susanna Losciale e Mauro Borghi.Per maggiori informazioni:mostraeliografiafortini@gmail.com.

L’evento della mostra è anche su Facebook:
[ Ferrara vista dai laboratori Ditta Fortini e BB Photolab]

Si tratta della prima esposizione di un fondo prezioso di negativi che ora è parte integrante della Fototeca dei Musei d’Arte Antica del Comune di Ferrara (ai quali è pervenuto in donazione da Mauro Borghi e Davide Canella). L’inaugurazione è stata anche l’occasione per presentare il libro (Editoriale Sometti) realizzato in occasione della mostra, arricchito dai testi di Ivano Bentivoglio, Maria Bonora, Mauro Borghi, Paola Chiorboli, Leopoldo Santini, Stefano Tubi e Franco Zamboni.

Le foto in mostra sono state selezionate dal prezioso materiale raccolto e conservato da Mauro Borghi che, già al tempo in cui era in laboratorio a riprodurre le immagini commissionate dai clienti, pensava alla possibilità di archiviarne una partepergli studiosi della storia di Ferrara e gli appassionati di fotografia. La mostra è articolata in quattro sezioni: l’attività della Ditta Fortini Maria, le piante antiche e le carte topografiche di Ferrara e provincia, ‘ieri e oggi’ i luoghi famosi della città a confronto, e infine una sorta di “amarcòrd”, un tuffo nella memoria di mestieri, personaggi e momenti della vita sportiva della Ferrara nella seconda metà del Novecento.

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Questo racconto della città attraverso importanti testimonianze fotografiche s’inserisce in un percorso per la ricostruzione dell’identità dei luoghi cittadini attraverso la memoria già avviato a Ferrara dall’APS Basso Profilo con il progetto Smart Dock per la rigenerazione urbana della darsena. Più precisamente questa mostra – come già accaduto con l’esposizione Volano Bene Comune del 2016 – intende far riscoprire l’importanza del sapere e del saper fare per raccontare la storia del territorio. Wunderkammer, location partner dell’iniziativa, mette a disposizione gli spazi di Palazzo Savonuzzi per offrire una mostra che intende ricordare anni, in fondo nemmeno troppo lontani, in cui la storia si imprimeva nella memoria attraverso lastre e negativi.

Aspettando Juve-Spal, la favola vera di Michele Paramatti eroe dei due mondi

Juventus-Spal è Davide contro Golia: è il fanciullo che sfida il gigante. In vista del prossimo match, che verrà disputato dai ferraresi allo Juventus stadium di Torino, ospitiamo una memoria di Luciano Cazzanti, indimenticabile talent scout biancoazzurro fin dai tempi di Paolo Mazza, che scoprì e portò a Ferrara Michele Paramatti, l’infaticabile cursore che vestì la maglia delle due prossime contendenti e fu idolo di tre tifoserie (Spal, Bologna e Juventus).

di Luciano Cazzanti

“Gioca bene, gioca male Paramatti in nazionale”. Così urlavano i tifosi bolognesi dagli spalti dello stadio Dall’Ara alla metà degli anni Novanta. Ma la storia di Michele Paramatti calciatore incomincia dieci anni prima e inizia, come tutti i tifosi biancoazzurri ben ricordano, con la maglia della Spal
Sono trascorsi quarant’anni da quando un caro amico da tempo scomparso, Franco Manfredini, che avevo conosciuto molti anni prima come presidente di una piccola società calcistica del settore giovanile, con sede e campo di gioco presso la parrocchia della Sacra Famiglia in via Bologna, mi venne a trovare in sede alla Spal e mi disse: “Luciano, ho un centravanti fortissimo: ha solo 13 anni, vieni a vederlo con me, stasera gioca in un torneo notturno in provincia di Rovigo”. Andammo e Michele mi impressionò subito: aveva un fisico bestiale per la sua età, aveva corsa, forza, gran colpo di testa ed elevazione, vedeva la porta e faceva molti gol.
Chiesi a Franco: “Me lo dai subito?”. “No – rispose – il ragazzo è già tesserato con me all’A.C. Ferrara, alla Spal se lo vuoi lo dò il prossimo anno”. Fu di parola.
Era il 1981 e quello fu l’inizio della storia. La A.C. Ferrara giocava nel campo del motovelodromo, l’allenatore era Davide Zuccatelli (un ragazzo che conoscevo bene) e così in quella stagione ebbi l’occasione di seguire Michele in tante gare. Poi a giugno 1982 Michele Paramatti divenne spallino.

Michele Paramatti con Luciano Cazzanti

Michele abitava a Salara, in provincia di Rovigo, e tutti giorni veniva scuola Ferrara, dove in seguito si è diplomato ragioniere. Fece tutta la trafila del settore giovanile alla Spal, sino alla squadra primavera, e quindi il debutto in prima squadra, nel ruolo di terzino fluidificante, nei campionati di C1 e C2.
Poi, come succede nel calcio, le circostanze condizionano le carriere. Erano anni travagliati e Michele fu costretto ad andare a Russi in Interregionale. In seguito subì un’altra umiliazione, dovette allenarsi con i calciatori disoccupati in Romagna. Era l’estate del 1995 e quello che sembrava il punto più basso segnò invece una positiva svolta per lui! Il sole tornò a splendere e Michele ebbe l’opportunità di approdare al Bologna, neopromosso in serie B, dove in breve tempo divenne un beniamino degli sportivi rossoblù.
È stata una grossa rivincita per lui. Grandi campionati con il Bologna e poi Michele approdò addirittura alla Juventus, con la quale disputò due campionati di serie A con 26 presenze ed ebbe la gioia di vincere lo scudetto al termine della stagione 2001-2002.

Fu in quel periodo che lo rincontrai: un giorno la Spal mi mandò a Torino ad accompagnare un ragazzo che i bianconeri avevano chiesto in prova. Arrivato nel parcheggio da lontano vidi arrivare proprio Michele. Fu grande la sua meraviglia e la mia emozione. Ci abbracciamo. Vedere Michele nella Juve di mister Lippi e insieme a tanti campioni fu per me una gioia immensa. Come erano lontani giorni della A.C. Ferrara, della Spal e il raduno dei calciatori disoccupati Romagna.
Ma ciò che ha avuto, Michele se l’è guadagnato con l’impegno e la volontà, senza mai arrendersi o darsi per vinto. Così, ancora oggi mentre ricordo i momenti belli di Michele calciatore, ripenso anche alle delusioni e ai sacrifici che Michele ha fatto, sempre sorretto dalla sua meravigliosa famiglia, papà Lucio e mamma Medea; e con loro Franco Manfredini e la signora Verdiana che per il giovanissimo Michele dei primi calci all’A.C. Ferrara sono stati come una seconda famiglia. E penso pure al figlio di Michele, Lorenzo, che dopo il passaggio nelle giovanili di Bologna e Inter e alcune esperienze da professionista, gioca quest’anno in serie C nel Gubbio. E sogno per lui che possa seguire le orme di papà.