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Giorno: 12 Novembre 2018

CRONACA COMUNE La newsletter del 12 novembre 2018

Da: Ufficio Stampa del Comune di Ferrara

 

BIBLIOTECA TEBALDI – Martedì 13 novembre alle 17 nella sala di via Ferrariola a San Giorgio

Tra i libri le avventure travolgenti dei nonni sprint

12-11-2018

Martedì 13 novembre 2018 alle 17 alla biblioteca comunale Dino Tebaldi di San Giorgio (via Ferrariola 12) nuovo appuntamento del ciclo di incontri per i bambini dai 3 ai 10 anni “Io leggo a te e tu leggi a me” che – per questo mese di novembre – sarà tutto dedicato ad ‘Arrivano i nonni!’.

In programma per l’incontro di questa settimana c’è la lettura ad alta voce di due libri dedicati alle avventure con dei nonni davvero intraprendenti e capaci di trasmettere energia: “L’incredibile viaggio di Nonna Rosa” di Annalaura Cantone e Davide Cal (Leonardo Publishing, 2008)) e “Il trattore della nonna” di Anselmo Roveda con illustrazioni di Paolo Domeniconi (Edt, 2014).

Dopo la narrazione come consuetudine verrà data la possibilità ai bambini presenti di esprimersi a loro volta in veste di narratori in erba portando le proprie proposte, idee e suggerimenti di lettura. La partecipazione è libera e gratuita.

Per info: Biblioteca comunale Tebaldi del quartiere di San Giorgio, via Ferrariola 12 a Ferrara, email bibl.sangiorgio@comune.fe.it, tel. 0532 64215.

 

BIBLIOTECA LUPPI – Martedì 13 novembre alle 17 nella sala di via Arginone a Porotto

“Impariamo a fare le cose con Topo Tip” per bambini dai 2 agli 8 anni

12-11-2018

Martedì 13 novembre 2018 alle 17 alla Biblioteca Aldo Luppi, in via Arginone 320 nella frazione di Porotto a Ferrara, riprende l’attività di promozione della lettura per bambini dai 2 agli 8 anni con l’appuntamento settimanale di “Belle storie in biblioteca”.
L’appuntamento di questa settimana è intitolato “Impariamo a fare le cose con Topo Tip” e sarà dedicato alla lettura ad alta voce dei libri di Anna Casalis illustrati da Marco Campanella (Dami editore) con anche un piccolo laboratorio a cura dei volontari dell’associazione “Briciole di Fole”.

Per info: biblioteca Aldo Luppi, via Arginone 320, Ferrara, tel. 0532 731957, email bibl.porotto@comune.fe.it

 

 

 

 

 

BIBLIOTECA BASSANI – Mercoledì 14 novembre alle 17 in via Grosoli

“I colori dell’avventura” nell’Ora del racconto per i più piccoli

12-11-2018

Mercoledì 14 novembre alle 17 alla Biblioteca Giorgio Bassani (via G. Grosoli 42 a Ferrara, quartiere Barco) appuntamento con “L’Ora del racconto”, il ciclo di incontri con letture ad alta voce dedicate a bambini dai 4 ai 10 anni.

Per questo mese di novembre i racconti saranno incentrati sul tema “Storie di colore”. Questa settimana sarà Irene Catani ad animare il pomeriggio con la lettura di storie dedicate a “I colori dell’avventura”.

Per info: Biblioteca Giorgio Bassani, via Grosoli 42, Ferrara, info.bassani@comune.fe.it, tel. 0532 797414.

CONCITTADINA CENTENARIA – In consegna targa e lettera del Sindaco

Gli omaggi dell’Amministrazione comunale a Oriella Magnardini

12-11-2018

In occasione del suo centesimo compleanno in calendario oggi, 12 novembre 2018, la concittadina Oriella Magnardini riceverà, in forma privata, la tradizionale targa di benemerenza dell’Amministrazione comunale di Ferrara, accompagnata da una lettera di auguri del Sindaco.

CONFERENZA STAMPA – Mercoledì 14 novembre alle 11, nella sala dei Comuni del Castello Estense di Ferrara

Presentazione delle videoguide del Castello Estense in lingua spagnola e nella lingua dei segni

12-11-2018

Mercoledì 14 novembre alle 11, nella sala dei Comuni del Castello Estense di Ferrara, si terrà una conferenza stampa per illustrare l”Implementazione delle videoguide del percorso museale del Castello Estense con la lingua spagnola e la lingua dei segni italiana ed internazionale”.

All’incontro con i giornalisti interverranno il vicesindaco e assessore alla Cultura, Turismo e Giovani del Comune di Ferrara Massimo Maisto, il presidente del Consiglio regionale ENS-Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi Emilia Romagna Giuseppe Varricchio, il presidente del Consiglio Comunale di Ferrara Girolamo Calò e la responsabile U.O. Castello Estense Ethel Guidi.  

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Martedì 13 novembre alle 17 presentazione in via Scienze

Un amore ‘Infinito’ raccontato dalle pagine di Manuele Zambardi

12-11-2018

Racconta di un amore che supera le ‘barriere del tempo e della morte’ il romanzo di Manuele Zambardi ‘Infinito’ che martedì 13 novembre 2018 alle 17 sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara). Nel corso dell’incontro dialogherà con l’autore Silvia Finetti.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori

Un romanzo romantico e passionale che coinvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina. 
Due anime s’incontrano e cominciano ad amarsi. Il loro è un amore puro e vero, forte e sicuro che non ha intenzione di arrendersi al proprio infausto destino. Due anime il cui amore le porta a superare le barriere del tempo e della morte, tornando a vivere in altri cuori, per poter sentire nuovamente i loro battiti d’amore e la passione che pompa linfa vitale nelle vene. I protagonisti di questa storia ancora non si conoscono, portano nel cuore alcuni ricordi, i sogni e l’amore delle vite precedenti, ma sarà il destino a decidere come e se farli incontrare. Un amore ostacolato che non ha avuto la possibilità di esprimersi supera i varchi e le barriere del tempo per trovare il modo di sopravvivere. Attraversa i secoli, sconfigge la morte e annulla le distanze per fare incontrare due anime separate da un destino crudele. Le forze immani che regolano il tempo non hanno il potere di contrastare la loro unione. Il potere dell’amore non ha limiti. Ciò che era ieri, oggi è qui come se fosse il presente, forse un secondo che dura una vita o forse una vita che dura un secondo. L’amore non ha limiti, tutto può.

Il calendario completo degli eventi e delle attività culturali, aperti liberamente a tutti gli interessati, in programma nelle biblioteche e archivi del Comune di Ferrara su: http://archibiblio.comune.fe.it

 

 

LAVORI PUBBLICI E VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore dal 12 al 15 novembre 2018

Piazza Travaglio chiusa al transito e alla sosta per i lavori di riassetto degli stalli di parcheggio

12-11-2018

Per consentire l’esecuzione di interventi relativi alla realizzazione di un nuovo assetto degli stalli di parcheggio a pagamento e del mercato giornaliero, in piazza Travaglio saranno in vigore il divieto di transito e il divieto di fermata (eccetto autorizzati) dalle 14.30 alle 19 del 12 novembre 2018 e dalle 8 alle 19 del 13, 14 e 15 novembre 2018, su tutta l’area ricompresa tra i fabbricati civici dispari, il tratto viario (escluso dal provvedimento) a senso unico di marcia che collega la via Bologna alla via Kennedy/c.so Porta Reno, corso Porta Reno e via San Romano.

Sono ammessi al transito nel tratto viario ricompreso in ztl e regolamentato a doppio senso di marcia, i veicoli con possibilità di ricovero in aree ubicate al di fuori della sede stradale, quelli che devono effettuare altre operazioni od interventi, per il tempo strettamente necessario, quelli al servizio di persone invalide e quelli adibiti a pronto soccorso od emergenza.

 

CONFERENZA STAMPA – Martedì 13 novembre alle 11, nella sala degli Arazzi della residenza municipale di Ferrara

Chiarimenti sull’assistenza alle persone non autosufficienti nel Distretto Centro Nord

12-11-2018

Martedì 13 novembre alle 11, nella sala degli Arazzi della residenza municipale di Ferrara, si terrà la conferenza stampa sul tema “L’assistenza sostenibile: chiarimenti in merito all’assistenza alle persone non autosufficienti nel Distretto Centro Nord. Analisi delle varie tipologie di sostegno attivate con i Fondi Regionali e Nazionali.”

All’incontro illustrativo con la stampa interverranno l’assessora alla Sanità/Servizi alla persona Chiara Sapigni, il direttore Distretto Centro Nord AUSL Ferrara Renato Cardelli, il dirigente Area Anziani Socio Sanitaria AUSL Ferrara Franco Romagnoni e il direttore Settore Servizi alla Persona del Comune di Ferrara Mauro Vecchi. Saranno inoltre presenti i Sindaci del Distretto Centro Nord.

VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore il 14 e 15 novembre

Via Caprera interrotta al transito per lavori

12-11-2018

Nelle giornate del 14 e 15 novembre 2018 dalle 8 alle 16 via Caprera a Ferrara sarà interrotta al transito, per lavori edili, nel tratto da via Palmieri a via XX Settembre. Saranno ammessi al transito i veicoli con possibilità di ricovero in aree ubicate al di fuori della sede stradale, quelli che devono effettuare altre operazioni od interventi, per il tempo strettamente necessario, quelli al servizio di persone invalide e quelli adibiti a pronto soccorso od emergenza.

 

MUSEO STORIA NATURALE – Mercoledì 14 novembre alle 17 presentazione libro in via de Pisis 24

La ‘Storia perfetta dell’errore’ raccontata da Roberto Mercandini

12-11-2018

‘Siamo tutti nati da cose imperfette’. E’ da questo assunto che prende le mosse il libro di Roberto Mercandini ‘Storia perfetta dell’errore’ che mercoledì 14 novembre 2018 alle 17 sarà presentato al Museo civico di Storia Naturale di Ferrara (via de Pisis 24), nell’ambito dei Mercoledì dell’Ippogrifo organizzati dal Gruppo scrittori ferraresi. Converseranno con l’autore Stefano Mazzotti, direttore del Museo di Storia Naturale, Paola Cuneo e Giuseppe Ferrara del Gruppo Scrittori Ferraresi.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Scienza e letteratura si incontrano per raccontare la ‘Storia perfetta dell’errore’. Natura e parole, ricerca scientifica e letteraria insieme per indagare uno dei temi più affascinanti che riguardano l’essere umano: «Dagli errori genetici, motore dell’evoluzione, a quelli umanissimi che ogni giorno ci fanno cadere, rialzare, perdere e innamorare, Roberto Mercadini trova il modo più tenero e delicato per ricordarci che è proprio dal caos e dall’imperfezione che nascono le cose più belle».

 

PALAZZO DEI DIAMANTI – Venerdì 16 novembre alle 18.30, spazio OffSide di Palazzo dei Diamanti (corso Ercole I d’Este 21)

“Sous-bois”, nuova mostra collaterale a quella di Courbet

12-11-2018

Venerdì 16 novembre 2018 alle 18.30 nello spazio OffSide di Palazzo dei Diamanti (corso Ercole I d’Este 21, Ferrara) sarà inaugurata la mostra “Sous-bois” di Eva Jospin. La dimensione naturale sarà così doppiamente protagonista a Palazzo dei Diamanti nella sala che si trova al termine del percorso espositivo dedicato a “Courbet e la natura”. Con l’opera di Eva Jospin, la foresta con il suo immaginario oscuro e incantato viene evocata attraverso imponenti installazioni, realizzate in un materiale povero come il cartone. Mostra a cura di Maria Luisa Pacelli. Aperto tutti i giorni  dal 17 novembre 2018 al 6 gennaio 2019, ore 9-19.
Per info: tel. 0532 244949, email diamanti@comune.fe.it, sito web www.palazzodiamanti.it,

LA SCHEDA a cura degli organizzatori – Un’interprete della scena artistica francese, Eva Jospin, è protagonista del secondo appuntamento della rassegna d’arte contemporanea Offside. Sous-bois è il titolo della mostra, visitabile a Palazzo dei Diamantidal 17 novembre 2018 al 6 gennaio 2019, in contemporanea con l’esposizione Courbet e la natura. In omaggio al maestro francese e al suo ritorno in Italia, Eva Jospin propone un viaggio nell’universo oscuro e incantato dei boschi, delle fonti e delle grotte, motivi ricorrenti anche nella ricerca courbettiana.
L’intento del progetto Offside è appunto quello di offrire uno sguardo contemporaneo sulle tematiche al centro delle esposizioni dedicate ad artisti e movimenti storicizzati e, al contempo, evidenziare il filo rosso che lega le ricerche attuali a particolari momenti dell’arte del passato. Per gran parte del pubblico italiano Eva Jospin potrà essere una scoperta. L’artista è alla sua prima personale in Italia ospitata in un museo, anche se ha esposto in diverse occasioni nel nostro paese e nel 2016 ha soggiornato come borsista presso l’Accademia di Francia a Roma.
Oltralpe il suo lavoro è noto grazie agli ambiziosi progetti realizzati negli ultimi anni per prestigiose istituzioni pubbliche e private: tra essi spicca il grandioso Panorama-foresta allestito nel 2016 nella Cour Carrée del Louvre, un caso esemplare di quel dialogo tra l’architettura monumentale o museale e l’immaginario naturale che è la principale fonte d’ispirazione di Eva Jospin.
Con un processo paziente di ritaglio e assemblaggio di materiali elementari, come il cartone, la corda e il filo metallico, l’artista dà vita a imponenti installazioni di trame frondose e foreste a dimensione reale. Un orizzonte naturale, ricco di risonanze fiabesche, oniriche o avventurose, prende possesso del paesaggio urbano e museale. La forza evocativa racchiusa in questi fragili universi di carta si deve anche alla qualità materiale dei suoi dettagli e alla suggestione tattile che questi suscitano nell’osservatore – un effetto reso ancor più sorprendente dalla povertà dei mezzi. Inevitabile il riferimento ai sottoboschi ritratti da Courbet con una stesura pittorica audace e materica, capace di sprigionare la vitalità primaria degli elementi naturali ed evocare la loro presenza tangibile.
Sous-bois invita l’osservatore a addentrarsi in un percorso immersivo attraverso i vari registri formali sperimentati dall’artista per promuovere uno sguardo incantato sulla natura. Una imponente installazione in cartone grezzo dà corpo alla visione suggestiva e inquietante di una foresta (Fôret), con una quinta boscosa che s’innalza da un’oscura parete. In un intreccio di illusione e realtà, il paesaggio rappresentato digrada verso il pavimento della sala e investe lo spazio del pubblico sollecitandolo a mettere in moto il meccanismo dell’immaginazione e a perdersi nei propri vissuti. Alla densità visiva dell’altorilievo in cartone fa riscontro, con un raffinato contrappunto, l’aerea installazione in carta “L’encre des grottes”, con la sua essenziale eleganza disegnativa. È l’esito del lavoro che ha portato recentemente l’artista a ricercare attraverso la grafite su carta effetti di trasparenza che si prestano a trasporre la vitalità dell’acqua sgorgante dalle rocce. A metà strada tra queste due opposte modalità espressive, si collocano i suoi diorami, con i quali l’artificio illusorio e l’intento giocoso appaiono più scoperti. Queste creazioni, di formato più piccolo rispetto alle installazioni, producono la suggestione visiva di un bosco penetrato dai raggi del sole assemblando, all’interno di una scatola lignea, una trama di lingue di carta da lucido sovrapposta ad uno sfondo disegnato. L’artista sfida l’osservatore a lasciarsi incantare, consapevolmente, da queste scatole magiche, ricollegandosi sin dal titolo ai diorami, quei dispositivi ottocenteschi, precursori del cinema, che generavano l’impressione di fenomeni reali modulando gli effetti di luce dietro ad uno schermo dipinto.
Oltre all’allestimento nella sala dedicata alla mostra, Eva Jospin ha realizzato nel loggiato di Palazzo dei Diamanti l’intervento site specific dal titolo “Ninfeo”, con il quale la natura incantata del mito viene evocata nel contesto di un edificio simbolo del Rinascimento. Una trama eterea di liane dorate impone una percezione dell’architettura alterata dalla presenza, virtuale e ad un tempo sensoriale, dell’elemento vegetale. “Ninfeo” richiama gli edifici sacri dedicati alle divinità silvestri, collocati in prossimità di fonti boschive e invasi di vegetazione aerea, e offre un’apertura verso l’immaginario, ad un tempo classico e fantastico, che è stato un tratto distintivo del Rinascimento promosso a Ferrara dalla corte estense.
Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa Studio Esseci di Sergio Campagnolo, tel. 049 663499, email info@studioesseci.net, sito web www.studioesseci.net

PROTEZIONE CIVILE REGIONALE: ALLERTA N. 111/18

ALLERTA GIALLA PER CRITICITA’ IDRAULICA PIENA FIUME PO PER LA GIORNATA DI MARTEDI’ 13 NOVEMBRE

12-11-2018

L’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Emilia Romagna ha emesso le allerta n. 111/2018.

Livello di criticità GIALLA per criticità IDRAULICA dovuta al propagazione della piena del fiume Po dalle ore 0.00 del giorno 13/11/2018 alle ore 0.00 del giorno 14/11/2018 nel territorio ferrarese.

Durante la giornata di martedì 13 novembre, nella Provincia di Ferrara, la piena transiterà nelle sezioni terminali con livelli idrometrici superiori alla soglia 1

Alle ore 12:30 del 12/11/18 a Pontelagoscuro è stato raggiunto il livello di 1,1 m.

 

 

Gli avvisi e le allerta dell’Agenzia di Protezione Civile dell’Emilia Romagna

 

Si invita la popolazione ad adottare le misure di autoprotezione consigliate visionabili nei links sotto riportati.

SPETTACOLO BENEFICO – Giovedì 22 novembre 2018 alle 21 alla Sala Estense di Ferrara (p.zza Municipio)

‘MusicFilm’: una serata per riascoltare le più belle colonne sonore, sostenendo Telethon

12-11-2018

Sarà la Sala Estense di Ferrara (piazza del Municipio) a ospitare giovedì 22 novembre 2018 alle 21 la terza edizione di ‘MusicFilm – Festival delle colonne sonore’, un concerto/show con la regia di Edoardo Boselli per riascoltare e celebrare la musica da film e il cinema in generale. Il ricavato della serata sarà devoluto ai progetti della Fondazione Telethon per sostenere la ricerca contro le malattie genetiche. Fra i protagonisti sul palco: Neri Parenti, Bianca Nappi, Andrea Poltronieri, Paolo Franceschini, l’AMF scuola di musica Moderna l’Associazione musicale Don Gregorio, la L.A.G School of dance di Ferrara, Serena Tagliati, Alex Mari e Valentina Piccinini. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Ferrara.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Dopo il grande successo dello scorso anno, torna la terza edizione di MusicFilm in collaborazione con “Netsity Italia” e “Ferrara Film Festival”. Il tema centrale di questa edizione sono le colonne sonore del cinema italiano. Lo show andrà in scena giovedì 22 novembre 2018 alla Sala Estense di Ferrara alle 21.00 e sarà condotto da Paolo Franceschini e Edoardo Boselli (che è anche l’autore del format).
Sarà un percorso tra il passato e il presente che ha reso internazionale la nostra musica e il nostro cinema, da Ennio Morricone a Nicola Piovani, a Nino Rota. Scoprire il laboratorio creativo dei più grandi compositori, il loro pensiero musicale ci aiuterà a capire il rapporto misterioso e ambivalente che lega musica e immagini nel cinema.

I 90 ANNI DI MORRICONE E I 30 ANNI DI “NUOVO CINEMA PARADISO”
Quando si parla di Cinema Italiano non si può escludere il premio Oscar Ennio Morricone. Durante la serata verrà ritagliato uno spazio speciale per celebrare i suoi novant’anni, quindi la sua vita e la sua musica. Verranno proposti alcuni suoi brani tra cui la colonna sonora del film “Nuovo Cinema Paradiso”. Sono passati trent’anni dalla prima volta sullo schermo ma il tempo trascorso non ha ancora cancellato l’emozione e la magia che questa opera è capace di trasmettere. Manifesto della società italiana del secondo dopoguerra questo film è considerato colonna portante della storia del cinema, soprattutto di quello italiano. Dotato di pura narrazione della realtà di quel tempo, la storia si mescola con gli occhi sognanti di un bambino che avrà il suo lieto fine, ma solo grazie alla guida dell’amata settima arte. Questo film anch’esso premio Oscar come miglior film straniero verrà celebrato musicalmente per stimolare il rispetto nei confronti del nostro cinema e creare consapevolezza sull’immenso valore poetico e artistico che il cinema italiano può offrire ancora.

GLI OSPITI D’ONORE
Saranno presenti anche attori e registi di prestigio in questo show che parla di vita, di musica e dei modi meravigliosi e imprevedibili in cui vita e musica entrano in contatto e si influenzano a vicenda. Saranno presenti in qualità di ospiti d’onore Bianca Nappi (celebre attrice di “Mine Vaganti”, “Magnifica presenza” di Ferzan Ozpetek o la più recente serie tv di rai1″I bastardi di Pizzofalcone”) che sarà con noi per parlare di un cinema un po’ impegnato/d’autore, quel cinema che di solito conquista consensi anche internazionali oltre a parlare della sua stessa esperienza cinematografica, e Neri Parenti (celebre regista della commedia italiana, autore di pellicole della saga di “Fantozzi”, dei film di Natale della coppia Boldi – De Sica e tanti altri) che interverrà sul palco della sala Estense per ricordare il grande Carlo Vanzina, capire il cambiamento della commedia italiana dagli anni passati fino ai giorni nostri, e del suo rapporto con gli attori e del mondo delle colonne sonore.
La musica sarà comunque l’elemento centrale dello spettacolo. Musicisti e  cantanti saranno protagonisti della serata riproponendo in una chiave inedita le colonne sonore del cinema italiano da “C’era una volta il west” a “La dolce vita”, da “Febbre da cavallo” a “Il Postino”. Fra i protagonisti: Andrea Poltronieri, l’AMF scuola di musica Moderna diretta da Roberto Formignani (in questa occasione dirige il Maestro Corrado Calessi), AMF Brass Band diretti da Ambra Bianchi e Stefania Bindini, alcuni musicisti dell’Associazione musicale Don Gregorio diretta da Sergio Rossoni, la L.A.G School of dance di Ferrara, Serena Tagliati e Alex Mari.

IL RICAVATO SARA’ DEVOLUTO ALLA FONDAZIONE TELETHON per sostenere la ricerca contro le malattie genetiche.

Per info e prevendita scrivere a cbenvenuti@rt.telethon.it o al numero 340 1854140 o 342 6166415

CASTELLO ESTENSE – Mercoledì 14 novembre alle 17 nella Sala dei Comuni di largo Castello 1

Presentazione della grande retrospettiva dedicata a Jean Dubuffet

12-11-2018

Mercoledì 14 novembre 2018 alle 17 nella Sala dei Comuni, Castello Estense, (largo Castello 1, Ferrara), verrà presentata la mostra “Jean Dubuffet. L’arte in gioco – Materia e spirito 1943-1985”. Interverrà Martina Mazzotta, curatrice della mostra in programma a Palazzo Magnani di Reggio Emilia dal 17 novembre 2018 al 3 marzo 2019. L’incontro è aperto a tutti con ingresso libero.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori – Una grande retrospettiva dedicata a Jean Dubuffet, uno degli artisti più originali e inventivi del ventesimo secolo. 140 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafiche, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali e una sezione specifica che ne testimonia l’attività di studioso e collezionista attraverso un nucleo di 30 opere di esponenti storici dell’art brut.
La mostra, curata da Martina Mazzotta e da Frédéric Jaeger, è in programma a Palazzo Magnani di Reggio Emilia dal 17 novembre 2018 al 3 marzo 2019.
Jean Dubuffet (1901-1985) è stato uno dei massimi artisti del Novecento. Grande homme orchestre, ha lavorato per metà della sua vita come commerciante di vini ed è poi divenuto pittore, scultore, incisore, architetto, pensatore, scrittore, musicista e collezionista. La sua parabola d’artista è un processo continuo di ricerca e invenzione che ha pochi confronti nella storia dell’arte. L’autonomia e l’originalità della sua figura restano al di là delle classificazioni più frequenti e sfidano ancora oggi rintracciarvi significati, valori ed enigmi sempre nuovi.
A livello internazionale, soprattutto negli ultimi anni, Dubuffet è divenuto figura di punta nei grandi circuiti del sistema dell’arte. In Italia è meno noto e una retrospettiva completa su di lui mancava da più di 30 anni, sebbene nel nostro Paese egli abbia vissuto esperienze e tappe fondamentali per la propria carriera.
La presentazione nella Sala dei Comuni del Castello ferrarese, sarà l’occasione per scoprire in anteprima tutte le fasi della parabola creativa di questo straordinario artista.
Per info: Fondazione Palazzo Magnani, tel. 0522 444446, www.palazzomagnani.it, Ufficio Informazioni Mostre e Musei di Ferrara tel. 0532 244949

Nella foto la cartolina d’invito al Castello Estense, Ferrara, 14 novembre 2018 ore 17, per l’incontro sulla mostra dedicata a Dubuffet che si terrà a Reggio Emilia

CONSIGLIO COMUNALE – Convocato alle 15.15 in residenza municipale. Diretta ConsiglioWeb. DOCUMENTAZIONE ALLEGATA

L’esito del Consiglio comunale di Ferrara riunito lunedì 12 novembre

12-11-2018

Il Consiglio comunale di Ferrara si è riunito lunedì 12 novembre alle 15.15 nella residenza municipale. La seduta – con modalità definite nel corso della Conferenza dei presidenti dei Gruppi consiliari convocata dal presidente del Consiglio comunale Girolamo Calò – ha compreso la discussione di due Question time presentati rispettivamente dai consiglieri A. Balboni (FdI/AN) e Bertelli (PD) e inoltre la presentazione della relazione annuale del Garante dei Diritti delle Persone private della libertà personale Stefania Carnevale sull’attività dell’ufficio 2017/2018, di un ordine del giorno presentato dai consiglieri Marescotti (Misto), Fiorentini (SI) e Bertolasi, Guzzinati, Baraldi, Bertelli, Cristofori, Turri, Soriani, Bianchini (PD), di una delibera dell’assessora alla Pubblica Istruzione Cristina Corazzari e infine di una Mozione del consigliere A. Balboni del gruppo FdI/AN.

>> Come di consueto prevista la diretta audio video dell’intera seduta di Consiglio comunale sulla pagina internet del servizio ConsiglioWeb all’indirizzo http://www.comune.fe.it/472/consiglioweb-il-consiglio-comunale-in-diretta

–> DOCUMENTAZIONE SCARICABILE A FONDO PAGINA

Questo l’ordine del giorno della seduta:

COMUNICAZIONI

Ricordare Nassirya – In apertura di seduta il presidente del Consiglio comunale Girolamo Calò ha invitato l’assemblea ad osservare un minuto di silenzio per ricordare, a dieci anni di distanza, i 28 caduti di Nassirya in Iraq, quando un camion carico di esplosivo si lanciò a folle velocità contro la base militare italiana.

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QUESTION TIME

 >> PG 132355/18 – Il consigliere A. Balboni (FdI/AN) ha interrogato in merito alle criticità del canile di Ferrara. Ha risposto l’assessora Chiara Sapigni.

 >> PG 135385/18 – La consigliera Bertelli (PD) ha interrogato in merito al degrado della residenza psichiatrica di San Bartolo. Ha risposto l’assessora Chiara Sapigni.

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RELAZIONE

 >> Relazione annuale del Garante dei Diritti delle Persone private della libertà personale Stefania Carnevale sull’attività dell’ufficio 2017/2018.

Al termine dell’esposizione di Stefania Carnevale sono intervenuti i consiglieri Soriani (PD), Peruffo (FI), Marescotti (Misto), Fochi (M5S), Fiorentini (SI), Bazzocchi (M5S)

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ORDINE DEL GIORNO

 >> PG 134162/18 – “Ordine del giorno di contrasto al DDL Pillon” presentato dai Gruppi: Misto (Marescotti) – SI ( Fiorentini) e PD (Bertolasi, Guzzinati, Baraldi, Bertelli, Cristofori, Turri, Soriani, Bianchini).

Il documento è stato illustrato dai consiglieri Marescotti (Misto), Fochi (M5S), assessore Massimo Maisto, consiglieri Fiorentini (SI), Cavicchi (Lega nord), Baraldi (PD), A. Balboni (FdI/AN), Bova (FC), Anselmi (FI).

Il documento è stato approvato con 16 voti a favore dei gruppi Misto, SI, PD, FC.

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DELIBERA

Assessora alla Pubblica Istruzione Cristina Corazzari

>> PG 133512/18 – Variazione al Bilancio di Previsione 2018-2020 dell’Istituzione dei Servizi Educativi Scolastici e per le famiglie.

Il documento è stato illustrato dall’assessora Cristina Corazzari. Nel corso del dibattito sono intervenuti i consigieri Fiorentini (SI), Fochi (M5S), Marescotti (Misto), Soriani (PD)

La delibera è stata approvata con 14 voti a favore dei gruppi Misto, SI, PD, FC (5 voti di astensione dei gruppi M5S, FdI/AN, Lega Nord, FI).

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ORDINI DEL GIORNO/MOZIONI

>> (rimandata alla prossima seduta) PG 121826/17 – Gruppo Forza Italia (consiglieri Fornasini e Zardi) – Mozione per promuovere un accordo che favorisca la concessione di affitti convenzionati ed agevolati agli studenti universitari.

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>> (rimandato alla prossima seduta) PG 45553/18 – Gruppo GOL (consigliere Rendine) – Ordine del giorno “Basta con intimidazioni

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>> PG 56124/18 – Gruppo Fratelli d’Italia-AN (consigliere A. Balboni) – Mozione per la tutela della Festa della mamma e del papà.

La mozione è stata illustrata dal presentatore. Sono intervenuti l’assessora Cristina Corazzari, i consiglieri Marescotti (Misto), Cristofori (PD), Facchini (PD), Fochi (M5S), Anselmi (FI).

La mozione è stata respinta con 2 voti a favore dei gruppi FdI/AN, Lega Nord ( 2 voti di astensione dei gruppi M5S, FI; 13 voti contrari dei gruppi Misto, PD).

 

La seduta si è conclusa alle 19.50

DAT Disposizioni Anticipate di Trattamento – Il diritto di scegliere, il dovere di informare

Da: Convegno Dat – Notai di Ferrara

Cos’è cambiato in Italia con l’approvazione della legge sul fine vita? Che cosa sono le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT)? Quali trattamenti medici riguardano? Come si affrontano temi profondi, legati alla vita e alla morte? Tante questioni, che mettono a confronto diritto e scienza, medicina e letteratura, psicologia e sociologia, perché la materia del testamento biologico riesce a racchiudere, forse più di altre, differenti campi e molte discipline. Queste e molte altre sono le domande alle quali si vuole dare risposta con il convegno ‘DAT: Disposizioni anticipate di trattamento. Il diritto di scegliere, il dovere di informare’, organizzato dal Collegio Notarile di Ferrara venerdì 30 novembre 2018 alle ore 15 al Ridotto del Teatro Comunale ‘Claudio Abbado’ di Ferrara. Il Convegno, con il patrocinio del Comune di Ferrara e la collaborazione della libreria IBS+Libraccio di Ferrara, è promosso all’interno del più ampio percorso de ‘I notai con la città’, iniziativa che mira a far conoscere tematiche giuridiche di attualità, rivolgendosi non solo ai professionisti del settore, ma anche a tutte quelle persone che vogliano informarsi e approfondire il diritto attraverso il supporto e l’interpretazione di specialisti della materia.

IL CONVEGNO – Per capire le diverse implicazioni che nuova normativa comporta (la legge n. 219 del 22 dicembre 2017, più comunemente nota come la legge sul testamento biologico), i notai di Ferrara si rivolgono alla città. “Come già avvenuto in passato con altre iniziative – spiega Giuseppe Giorgi, Presidente del Consiglio Notarile di Ferrara – i notai ferraresi intendono dare il loro contributo fornendo un apporto concreto su temi giuridici d’interesse collettivo, attraverso iniziative di approfondimento su questioni rilevanti e di attualità”. Solo qualche anno fa, infatti, il Collegio ferrarese aveva proposto un convegno sui vincoli di legge imposti al patrimonio artistico-culturale. “Da notai siamo chiamati a dare risposte a problematiche di carattere giuridico e sociale – continua il notaio Giorgi – anche attraverso incontri di carattere pubblico e sociale, gratuiti per la cittadinanza”.

Durante il pomeriggio del convegno, saranno sei i professionisti a fare chiarezza sulla legge che tratta del consenso informato e delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT). L’incontro al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara, infatti, coinvolgerà diverse professionalità – operanti in differenti ambiti – chiamate dal Collegio Notarile di Ferrara per approfondire la tematica sotto diversi aspetti. L’obiettivo è affrontare sia dal punto di vista giuridico che da quello medico e psicologico le sfide, i dubbi, i diritti legati al testamento biologico, materia oggetto di discussione da decenni in Italia e che ancora divide il sentire civile del Paese, anche dopo la promulgazione della legge n. 219 del 22 dicembre 2017.

IL PROGRAMMA – Dopo i saluti del notaio Giuseppe Giorgi, Presidente del Consiglio Notarile di Ferrara, il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e il notaio Valentina Rubertelli, Consigliere Nazionale del Notariato, si entra nel vivo del convegno con “Mors mea, vita mea: il fine-vita e la Costituzione” del costituzionalista Paolo Veronesi, professore associato del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Ferrara, intervento che si concentra sul modo in cui è andato delineandosi, nel nostro ordinamento, l’approccio giuridico al fine-vita. A seguire “DAT: approccio tecnico medico legale” in cui Rosa Maria Gaudio, ricercatrice del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Ferrara, affronta nello specifico gli aspetti più tecnici della nuova disciplina. Spetta al notaio bolognese Marco Saladini Pilastri, rappresentante del Notariato nella Commissione Interdisciplinare in materia di DAT gestita dall’Assessorato alla Sanità della Regione, spiegare “Il ruolo del notaio nella redazione delle DAT”, mentre la psicoterapeuta Giusi Di Donato analizza tutto quello che c’è – tra cure palliative e temi etici – “Al di là del diritto di vivere e morire”, ovvero le implicazioni che la legge 219 del 2017 pone sulle scelte di ognuno riguardo la propria esistenza. Successivamente la giornalista, autrice ed esperta in comunicazione istituzionale Camilla Ghedini racconta de “Le parole che informano tra paura di scriverle e paura di leggerle”. A un suo libro, INTERRUZIONI, si è ispirato l’omonimo spettacolo teatrale, il primo in Italia sul testamento biologico che debutterà a Milano il 16 novembre. Chiude il convegno Paolo Crepet, famoso psichiatra, sociologo e scrittore, con “Diritto alla vita, diritto alla morte”. A coordinare gli interventi è Pierluigi Masini, giornalista e scrittore.

CONVEGNO APERTO – Per la prima volta, inoltre, il Notariato ha deciso di aprire le iscrizioni al Convegno non solo ai notai. Notai, avvocati, giuristi, giornalisti, scrittori, medici e psicologi, ma anche cittadini desiderosi di capire le diverse implicazioni che nuova normativa comporta possono partecipare gratuitamente all’incontro.

CREDITI FORMATIVI – La partecipazione al convegno è valida ai fini del riconoscimento dei crediti formativi professionali (per notai, avvocati, medici e giornalisti su piattaforma Sigef).

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI – Il convegno si terrà al Ridotto del Teatro Comunale ‘Claudio Abbado’, in corso Martiri della Libertà 5 (Ferrara). L’evento è aperto al pubblico e a ingresso libero. Disponibilità limitata di posti: per poter partecipare al convegno è necessario iscriversi entro venerdì 23 novembre scrivendo al Consiglio Notarile di Ferrara (consiglioferrara@notariato.it). Per maggiori informazioni: 0532.200196.

Nuovi Ebook Asino Rosso Ferrara: Bruno Turra e Marco Nava

Da: Asino Rosso eBook

Per eBook Asino Rosso da Ferrara, dal 2017 libri digitali inserti del netquotidiano on line dal 2008, sono usciti il nuovo saggio ciberculturale “Un altro mondo-universo è possibile” del sociologo trentino Bruno Turra (anche collaboratore di Ferrara Italia) e del giovane pittore Marco Nava, ferrarese, il netcatalogo Le Meta Stagioni Estreme. Il saggio di Turra, già segnalato da Meteoweb, magazine nazionale di divulgazione scientifica è una lucida e scorrevole analisi del mondo computer nel suo attuale divenire storico postmoderno e postumano, la Big Data society. Bruno Turra cura anche il sito blog Valutazione. Tra diverse pubbllcazioni, ricordiamo alcuni saggi sociofuturibili in AA.VV., Futurist Renaissance (Hyperion edizioni, 2018) curato anche da P. Bruni del Mibact con diversi futurologi italiani Il giovane Nava è attivo anche a Milano, membro dell’avanguardia rinascimentale italiana e europea del noto artista Davide Foschi. Nel 2018 ha partecipato ai Festival del Nuovo Rinascimento di Trento e Lucca, a Ferrara in alcune mostre presso la Galleria d’Arte Il Rivellino.

Filiera del Pomodoro. Italtom acquista la ex Ferrara Food e diventa il primo gruppo italiano con una produzione di 500mila tonnellate

Da: Italtom

Il gruppo piacentino Italtom ha acquisito l’ex Ferrara Food dal Tribunale di Forlì, l’azienda dichiarata fallita nel novembre 2017. Vita nuova, dunque, a un anno dalla chiusura per lo stabilimento di Argenta (Ferrara) grazie all’intervento di due aziende di trasformazione: Emiliana Conserve e Steriltom. Con Italtom, nasce così il primo gruppo privato italiano di trasformazione del pomodoro e una produzione stimata di circa 500mila tonnellate, finalizzato a integrare sempre di più la produzione e la trasformazione del pomodoro, sia a livello territoriale sia a livello globale.

Alessandro Squeri, Direttore Commerciale e membro della famiglia proprietaria di Steriltom, Membro del CDA di Italtom, nonché Presidente Nazionale Federalimentare Giovani dichiara “Grazie a questa operazione abbiamo salvato oltre 100 posti di lavoro, tra stagionali e fissi, e ridato fiducia e sostegno alla filiera del pomodoro nell’area romagnola, pesantemente colpita dal fallimento di Ferrara Food. L’acquisizione, sottolinea Squeri: “ci permetterà di espandere la nostra capacità produttiva in un’area caratterizzata da un’altissima qualità della materia prima e in una fabbrica che è la più moderna di Europa. Questo per continuare a crescere e portare sempre più il ‘Made in Italy’ nel mondo. Steriltom, infatti, è molto focalizzata sull’export, circa il 70% del fatturato, e ad oggi esporta in oltre 80 paesi.”

Alan Fabbri (LN): “Dimissioni difficili contributo sospeso: la Regione faccia chiarezza”

Da: Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

“Contributo dimissioni difficili, non lasciamo sole le famiglie: è necessario fare subito chiarezza su un servizio tanto importante e attivare tutti i mezzi possibili per garantire il contributo”.

Con una interrogazione depositata questa mattina il capogruppo Lega Nord in Regione, Alan Fabbri, è intervenuto sulla questione del contributo alle dimissioni difficili garantito per il primo mese di permanenza in struttura, fino al 31 ottobre scorso.

”Fino al 31 ottobre 2018 al paziente era garantito un periodo di un mese in permanenza in RSA o in casa protetta a tariffa agevolata, con la prospettiva di poter poi avere accesso al contributo regionale di sollievo per l’azzeramento o la riduzione temporanea della retta”, scrive Fabbri. A quanto risulta “dallo scorso 1 novembre, invece, a Ferrara l’agevolazione non è più stata concessa”, fatto che “ha messo in difficoltà diverse famiglie ferraresi”.

L’ASL di Ferrara “avrebbe imputato la sospensione del contributo all’esaurimento dei fondi in alcuni distretti sanitari”, aggiunge Fabbri ricordando che “il Fondo Nazionale per la non autosufficienza serve per sostenere economicamente i disabili e i malati gravi e viene stanziato da Stato e Regioni includendo diversi trattamenti sanitari” e che, a livello nazionale “è stato incrementato nei giorni scorsi con 100 milioni di euro aggiuntivi e strutturali, a partire dal 2019, per cui esso può contare su 550 milioni di euro complessivi di stanziamenti”.

A questo punto è necessario “dare risposte chiare alle famiglie che non possono essere lasciate sole in questo difficile frangente”. Per questo Fabbri ha depositato una interrogazione chiedendo di sapere “quali sono le ragioni della sospensione del contributo regionale”, quali iniziative urgenti “intende adottare la Regione per far fronte alle difficoltà delle famiglie ferraresi con anziani non autosufficienti” e “se, e con quali tempistiche il fondo sarà di nuovo erogato”.

Inoltre il consigliere ha chiesto chiarimenti anche sulle modalità di segnalazione delle difficoltà di dimissione, per le quali, a quanto risulta le strutture sanitarie non accetterebbero più, da qualche tempo, il telegramma, come invece accadeva in passato.

Partecipazione. Dalla Regione contributi fino a 15 mila euro per progetti presentati da enti locali, soggetti pubblici o soggetti privati

Da: Regione Emilia Romagna

Le richieste di finanziamento debbono essere presentate, online, entro il prossimo mercoledì 21 novembre

Bologna – C’è tempo fino al prossimo mercoledì 21 novembre per presentare i progetti relativi al bando “Partecipazione 2018”, emanato dalla Giunta regionale, per accedere ai contributi a sostegno dei processi di partecipazione (Legge regionale n° 15 del 2018).

L’ammontare massimo del contributo regionale è di 15 mila euro per ciascun progetto ammesso: possono accedere ai contributi gli enti locali, soggetti pubblici o soggetti giuridici privati, purché abbiano ottenuto l’adesione formale dell’ente responsabile e cioè titolare della decisione oggetto del processo partecipativo (Regione, enti locali, anche in forma associata, nonché altri soggetti pubblici).

Per l’inoltro delle domande è disponibile un servizio online al seguente indirizzo dal quale si accede allo schema per la redazione del progetto partecipativo, che dovrà essere compilato in ogni parte e corredato di tutti gli allegati richiesti.

Saranno ammessi a contributo i progetti relativi a processi partecipativi, cioè percorsi strutturati di dialogo e confronto avviati in riferimento a progetti, atti normativi (Statuti, Regolamenti, Piani, Atti di programmazione, ecc.) e procedure amministrative su cui gli enti responsabili non hanno ancora avviato alcun procedimento amministrativo o assunto un atto definitivo. Sono ammesse al contributo anche singole fasi del processo partecipativo.
Processi partecipativi che non dovranno avere durata superiore a sei mesi dal loro avvio, che salgono ad un anno per progetti di particolare complessità. Eventuali proroghe devono essere adeguatamente motivate e comunque non possono superare i sessanta giorni e dovranno essere approvate dal Tecnico di garanzia, sulla base delle effettive difficoltà riscontrate.

Ricerca e imprese. Nasce in Emilia-Romagna l’Associazione Mak-ER, rete di laboratori della manifattura digitale

Da: Regione Emilia Romagna

Oggi in Regione è stato siglato lo statuto dell’Associazione, la prima a carattere regionale in Italia, che già connette Fab-lab di Bologna, S.Giovanni (Bo), Valsamoggia (Bo), Pieve di cento (Bo), Modena, Reggio Emilia, Piacenza e Ravenna. L’assessore Costi: “Si arricchisce l’ecosistema regionale dell’innovazione e si rafforza la capacità dei Fab-lab di collaborare concretamente con imprese e mondo della formazione”

Bologna – Una rete di laboratori di manifattura avanzata e digitale per realizzare una maggiore collaborazione con le imprese dell’Emilia-Romagna su tecniche di produzione, attività formative e tecnologie digitali. Sono gli obiettivi dell’Associazione Mak-ER, rete della manifattura digitale dell’Emilia-Romagna formata da diversi laboratori che condividono spazi fisici e attrezzature per l’attività di fabbricazione, sia digitale che analogica. Questa mattina a Bologna, nella sede della Regione, è stato siglato lo statuto dell’Associazione Mak-ER, evoluzione di un’esperienza nata nel 2014, alla presenza dell’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, del direttore di Aster Marina Silverii e del presidente Andrea Cattabriga.
All’associazione aderiscono Fab Lab Bologna, Fab Lab Reno (Pieve di Cento, nel bolognese), Fab Lab Valsamoggia (Bologna),Wake’n’make (San Giovanni in Persiceto, nel bolognese), Makers Modena Fab Lab (Modena), Officine Gattaglio (Reggio Emilia), Urban Hub Piacenza (Piacenza) e W3Make.it (Ravenna).

“Con Associazione Mak-ER- ha dichiarato l’assessore Costi- si arricchisce l’ecosistema regionale dell’innovazione e si rafforza la capacità dei Fab-lab di collaborare concretamente con imprese e mondo della formazione. I laboratori di manifattura digitale che ne fanno parte, sono luoghi aperti alla condivisione delle competenze, alla co-progettazione ed entreranno sempre di più nei processi produttivi delle nostre imprese. Un’attività che oltre a sostenere la crescita delle imprese stesse vuole promuovere, a tutti i livelli, una nuova cultura imprenditoriale basata sull’utilizzo delle nuove tecnologie e sulla formazione continua. La costituzione di una rete unica faciliterà le collaborazioni con le piccole medie imprese su tutto il territorio e il percorso di internazionalizzazione dei Fab-lab”.

Le principali attività di Mak-ER riguarderanno la collaborazione con le imprese per lo sviluppo di progetti di co-design, l’ideazione di prodotti e servizi, la prototipazione personalizzazione e la produzione di piccole serie. Non solo: Mak-ER metterà a disposizione delle imprese le proprie professionalità e competenze sulla prototipazione per offrire percorsi di formazione del personale e delle risorse umane.

“Mak-ER lavorerà- spiega Andrea Cattabriga, presidente dell’Associazione– per favorire la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva basata sul ricorso alle nuove tecnologie e per rendere il territorio dell’Emilia-Romagna un polo attrattivo sul tema della smart manufacturing. Il primo progetto in partenza è un percorso formativo per 600 dipendenti pubblici sui temi della manifattura digitale”.

“Aster continuerà a supportare l’associazione per collaborare alla sua integrazione nell’ecosistema dell’innovazione regionale, promuovendone le attività e facilitandone il dialogo con gli stakeholder del territorio”, aggiunge Marina Silverii, direttore di Aster.

Mak-ER punta ad amplificare la creatività grazie alla condivisione della conoscenza e all’utilizzo di tecnologie e processi digitali e avanzati all’interno dei suoi nodi sparsi nelle città e di accreditarsi nei confronti degli attori locali, nazionali e internazionali, dare visibilità alle iniziative degli aderenti e facilitare il loro coordinamento. Svolgerà attività di formazione (workshop e laboratori pratici, scouting, coaching and tutoring, team building), di sviluppo progetti (problem solving, problem setting, co-design, ideazione di prodotti e servizi), di prototipazione (personalizzazione, produzione di piccole serie) nonché di spazio eventi (coworking, promozione, comunicazione). Oltre alla collaborazione con le imprese, offrirà un ricco catalogo di servizi formativi per le scuole e i giovani come laboratori di modellazione e scansione 3D, coding, piattaforma di prototipazione elettronica Arduino e robotica.

Patto per il Lavoro, Regione e parti sociali firmano il nuovo Patto per i giovani: pronti 260 milioni per l’occupazione di ragazze e ragazzi

Da: Regione Emilia Romagna

L’impegno comune con sindacati, imprese, enti locali e associazioni per l’occupazione giovanile, secondo il modello di concertazione e coesione sociale avviato nel 2015. Tutte le opportunità previste in ‘Giovani Più’, a partire dalla Rete attiva per il lavoro e gli ‘Sportelli giovani’ cui neo diplomati e neo laureati potranno rivolgersi subito, dal giorno dopo l’acquisizione del titolo di studio

Bologna – Più opportunità, più competenze, più servizi. Per essere più vicini ai giovani nella ricerca o nella creazione di lavoro. Ma non un lavoro qualsiasi: un lavoro di qualità, non precario e con la giusta retribuzione.
La Regione Emilia-Romagna, in accordo con tutti i firmatari del Patto per il Lavoro – parti sociali, enti locali, università e associazioni del No profit – decide di mettere a disposizione 260 milioni di euro a favore dell’occupazione giovanile, destinati a misure condivise secondo la logica inaugurata proprio col Patto per il Lavoro nel 2015: la concertazione alla base di un nuovo modello di coesione sociale e sviluppo sostenibile.
Per questo nasce Giovani Più, un Patto dedicato ai giovani per rendere comune una strategia che abbia come obiettivo quello di garantire più opportunità e creare buona occupazione per ragazze e ragazzi, sottoscritto oggi dalla Regione, presente il presidente Stefano Bonaccini, coi firmatari il Patto per il Lavoro: Province, Comuni capoluogo, sindacati, associazioni di imprese e di professionisti, terzo settore, atenei, Ufficio scolastico regionale, ABI, Unioncamere. Una intesa che ha anche uno spazio web dedicato dove sono disponibili tutte le informazioni e le possibilità messe in campo: http://www.regione.emilia-romagna.it/giovanipiu.
La convinzione di tutti, come è stato detto durante la firma del nuovo Patto, è che solo investendo nei giovani, nelle loro aspettative e nelle loro competenze e riconoscendoli come primo fattore di crescita di un territorio, diventi possibile generare sviluppo per il presente e per il futuro di questa regione.

Cosa si mette in campo
Più orientamento per aiutare i ragazzi nel momento delle scelte importanti per il futuro.
Più spazi a disposizione dei giovani – coworking, fablab, sale prove, Informagiovani, spazi di aggregazione – in grado di facilitare la creazione di progetti fondati su esperienze e relazioni.
Più formazione, in particolare quella tecnica per garantire le competenze richieste oggi nei diversi settori dell’economia regionale.
E poi un impegno ancora maggiore sugli investimenti sul diritto allo studio universitario, in alta formazione e in ricerca.
Ancora, più servizi per accompagnare i giovani nel mercato del lavoro, per trattenere, attrarre competenze e promuovere attrazione per i giovani emiliano-romagnoli oggi all’estero, per creare nuove imprese e dare nuove opportunità ai professionisti del futuro.
Più accesso al credito e supporto personalizzato per avviare nuove imprese o per rafforzare la propria start up, anche in agricoltura e nell’industria culturale e creativa.
Più tutele e autonomia. C’è l’impegno di tutti i firmatari a riconoscere il valore delle competenze dei giovani per lo sviluppo economico e sociale del territorio, traducendo questo principio in opportunità di lavoro di qualità e, in termini di retribuzione, competitivi con i sistemi economici-produttivi delle regioni e dei paesi più avanzati d’Europa.

La ricerca del lavoro
Uno degli assi portanti di Giovani Più è la Rete attiva per il lavoro, attraverso la quale i ragazzi, dopo il diploma o la laurea, possono trovare – presso un Centro per l’impiego – lo Sportello giovani, dove vengono presi in carico e accompagnati nella ricerca del lavoro, grazie alla rete di 25 soggetti privati accreditati (200 sedi sul territorio regionale) che incrociano domanda e offerta di lavoro, incentivati nella loro attività di ricerca di lavoro attraverso un riconoscimento economico che diventa più alto se al giovane viene proposto un contratto a tempo indeterminato.

Come funziona? I giovani, anche neo diplomati o neo laureati o dopo la conclusione di un percorso formativo, da subito, acquisito il titolo di studio, possono recarsi in un Centro per l’impiego per sostenere un colloquio nel quale spiegare le proprie competenze e aspirazioni e scegliere una delle agenzie accreditate preposte all’incrocio domanda/offerta, che si attiveranno per cercare occasioni e opportunità, e in questo modo i ragazzi vengono accompagnati nella ricerca del lavoro.
Ripensato anche il programma Garanzia Giovani, che con 26 milioni di euro a disposizione nella sua seconda fase, in avvio a breve, intende aiutare i giovani, e in particolare i più fragili, a intraprendere un percorso di crescita verso il lavoro.

Sportello giovani, per orientare i ragazzi e aiutare i genitori nei momenti di difficoltà
In primo piano anche le nuove opportunità rese disponibili da una rete territoriale dedicata ai ragazzi e alle loro famiglie, operativa dal 2019 con un investimento regionale di 15 milioni di euro, attraverso la creazione di sportelli giovani nei Comuni per le attività di orientamento, che diventano anche punto d’ascolto per i genitori, con l’obiettivo di ridurre la dispersione scolastica tra medie e superiori.

Formazione, anche dopo il diploma o la laurea
Le opportunità non finiscono con il diploma e neppure con la laurea. Perché la Regione investe nell’Alta formazione, con borse di studio, di ricerca e dottorati in settori innovativi e ad alto valore aggiunto (ad esempio, i Big data) e il rafforzamento della rete dei ricercatori dell’Emilia-Romagna all’estero, per permettere ai ‘cervelli’ emiliano-romagnoli di connettersi con le opportunità della nostra regione.
Non solo. Per rispondere alla forte richiesta di tecnici specializzati vengono finanziati 6 nuovi percorsi biennali post diploma ITS per Industria 4.0, in partenza a dicembre.

Il presidente Bonaccini e l’assessore Bianchi: perché Giovani Più
“Il Patto per il Lavoro firmato nel luglio 2015 ha generato un’azione collettiva- spiega il presidente Bonaccini-. Ha mobilitato il sistema regionale verso un obiettivo condiviso: generare nuovo sviluppo, nuovo lavoro, nuova coesione sociale. Tra il 2015 e il 2017il tasso di crescita regionale è raddoppiato, il numero degli occupati è aumentato di oltre 60mila unità, il tasso di occupazione è salito al 70%, il più alto in Italia, eil tasso di disoccupazione già nel 2018 si sta avvicinando al 6%. Ma siamo consapevoli che non basta, che ci sono persone e fasce sociali alle prese con la ricerca di una occupazione con situazioni di crisi aziendali che il lavoro lo mettono fortemente a rischio. Vogliamo più diritti, guardando non solo alla quantità ma alla qualità del lavoro che si crea, contrastando in primo luogo il precariato. Vogliamo partire dai giovani, insieme alle città, ai sindacati, alle associazioni delle imprese, alla scuola e all’università per una nuova accelerazione, tutta dedicata ai giovani del nostro territorio. Dal 2015 la Regione ha investito per i giovani circa 650 milioni di euro: confermiamo questo investimento e facciamo di più, investendone altri 260. Con questo nuovo Patto, intendiamo rilanciare il ruolo di ragazze e ragazzi nella società e nel lavoro, rendere ancora più attrattivo il contesto economico e sociale dell’Emilia-Romagna con l’obiettivo di creare più lavoro stabile e adeguatamente retribuito. E soprattutto sappiamo che la precarietà e la bassa remunerazione colpiscono soprattutto i giovani”.

“Generare posti di lavoro stabili e tutelati è l’elemento dinamico di un sistema economico e sociale che voglia essere di riferimento per l’intero Paese – dice l’assessore regionale al Lavoro, Patrizio Bianchi- L’Emilia-Romagna sente la responsabilità di essere il traino del Paese, e utilizza tutti i fondi propri ed europei per posizionare l’intera struttura produttiva nel cuore dell’industria europea, per questo occorrono giovani. Noi lavoriamo non solo per garantirgli opportunità di lavoro ma anche per attrarre giovani nel nostro territorio”.

“Considero un ulteriore primato dell’Emilia-Romagna quello di aver attribuito un ruolo centrale per lo sviluppo all’industria culturale e creativa- spiega l’assessore regionale alla Cultura e ai Giovani, Massimo Mezzetti-. Questa centralità trova oggi nel Patto uno spazio particolare nel rafforzamento degli spazi, nella formazione e nel sostegno ad un lavoro riconosciuto e di qualità”.

“I giovani rappresentano la vera ricchezza della nostra Regione, ogni euro investito su di loro si traduce in una prospettiva di futuro per tutto il territorio- dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi- Il Patto deve rappresentare una base per moltiplicare gli sforzi di tutta la società regionale nella direzione tracciata, che è quella non solo di trovare un lavoro, ma anche della creazione di lavoro da parte dei giovani. Inoltre vogliamo trattenere e riportare in Emilia-Romagna i talenti che oggi sono all’estero”.

Interpellanza PD – Interrogazione sullo stabile ex Enel di via Putinati n. 145 – Ferrara.

Da: Gruppo Partito Democratico

VISTA
la situazione in cui versa lo stabile ex Enel, sito in Via Putinati , che risulta essere in uno stato di
abbandono da diverso tempo;
SI CHIEDE AL SINDACO E ALL’ASSESSORE COMPETENTE
– di conoscere la volontà degli attuali proprietari riguardo ad un’ipotesi di riqualificazione del plesso
o in caso contrario di rimuovere elementi di degrado attraverso la messa in sicurezza dello stesso.
– di verificare nuovamente le condizioni di sicurezza dello stabile, anche attraverso l’impiego del
Corpo di Polizia Municipale, come già avvenuto in passato

“Entrate in Internet” – incontri tematici organizzati dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e il Comune di Ferrara

Da: Agenzia delle Entrate

Lo scorso 8 gennaio è stato avviato il Progetto “Entrate in Internet”, una serie di incontri tematici organizzati dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e il Comune di Ferrara, nei Punti PEI (Pane e Internet) distribuiti su tutto il territorio emiliano-romagnolo, funzionari dell’Agenzia hanno illustrato ai cittadini, in modo semplice e chiaro, con l’ausilio di slide, e del collegamento al sito internet dell’Agenzia, come rinvenire i dati, le informazioni fiscali ed utilizzare i servizi telematici, il tutto volto a favorire la partecipazione del cittadino/contribuente alle tematiche fiscali e al contempo la diffusione della cultura fiscale-digitale. Inoltre, gli appuntamenti, per venire incontro alle esigenze dei cittadini, si sono svolti in orari pomeridiani (generalmente dalle ore 17,30 alle ore 19,00 circa).

Nel prossimo mese di novembre partirà l’ultimo ciclo di incontri, che si terranno sempre nelle ore pomeridiano/serali presso l’Auditorium della biblioteca comunale “Giorgio Bassani” in via G. Grosoli 42 al quartiere Barco e tratteranno le tematiche che ruotano intorno alla “casa”: dalle agevolazioni per l’acquisto, alle ristrutturazioni edilizie e al risparmio energetico, alla registrazione di un contratto di affitto, con un focus sui servizi ipotecari e catastali e sull’OMI.

Tali argomenti saranno svolti in due diverse giornate nel seguente modo:

ü Prima giornata – Mercoledi 28 Novembre 2018, ore 17.00: Introduzione e focus sui servizi ipotecari e catastali e sull’Osservatorio del Mercato Immobiliare e successivamente informazioni sulla registrazione di un contratto di affitto.

ü Seconda giornata: Martedi 4 Dicembre 2018, ore 17.00: Introduzione e focus sui servizi ipotecari e catastali e sull’Osservatorio del Mercato Immobiliare, di seguito informazioni sulle agevolazioni per l’acquisto e la vendita di un immobile, e sulle ristrutturazioni edilizie e il risparmio energetico;

È possibile partecipare a uno o ad entrambi gli incontri. La partecipazione è aperta a tutti e gratuita. L’iscrizione è gradita e può essere effettuata attraverso il modulo online reperibile sul sito del Comune oppure telefonando direttamente alla Biblioteca G. Bassani di Ferrara al n. 0532 797414. Le iscrizioni sono già aperte.

Sviluppo. La Regione Emilia-Romagna e la Provincia cinese dello Shandong ancora più vicine

Da: Regione Emilia Romagna

Sviluppo. La Regione Emilia-Romagna e la Provincia cinese dello Shandong ancora più vicine, pre-accordo firmato dal presidente Bonaccini e dal governatore Zheng: entro la primavera intesa ufficiale che allarga le collaborazioni nel settore industriale a commercio, agricoltura, istruzione e turismo

La seconda provincia più popolosa della Cina e, con un tasso di crescita del 7,4% nel 2017, una delle più industrializzate, con ampia disponibilità di risorse e presenza di imprese private e fra le più attrattive per le aziende italiane. Già nel gennaio scorso, due importanti accordi bilaterali nel corso di una missione regionale nello Shandong sottoscritti da Unioncamere e Ateneo di Bologna, oltre agli investimenti in Emilia-Romagna di Gruppi come Tianjin Lovol e Weichai, che hanno scelto l’emiliana Arbos e il Gruppo Ferretti

Bologna – Occasione di crescita per le imprese emiliano-romagnole e il sistema regionale della ricerca, esportando anche saperi e innovazione, e opportunità di attrarre investimenti e turisti nei nostri territori. La Regione Emilia-Romagna rafforza la propria collaborazione con la Provincia dello Shandong, la seconda più popolosa della Cina con 100 milioni di abitanti e area che, con un tasso di crescita nel 2017 del 7,4% è una delle più industrializzate del gigante asiatico, con un’ampia disponibilità di risorse e una presenza significativa di imprese private, che la pongono al quarto posto fra le provincie più attrattive per gli investimenti italiani.

E’ stato siglato oggi a Bologna, nella sede della Regione, tra il presidente Stefano Bonaccini e il governatore dello Shandong, Gong Zheng, un pre-accordo che apre la strada a un’intesa ufficiale, da chiudere entro pochi mesi, per estendere le collaborazioni intraprese finora in ambito industriale anche ai settori del commercio, agricoltura, istruzione e turismo. La visita in Emilia-Romagna del governatore dello Shandong è l’occasione per definire nuovi progetti, iniziative strategiche e investimenti da condividere nell’ambito della sigla di un accordo bilaterale da sottoscrivere nella primavera 2019, focalizzato in particolare su ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico.

“E’ un grande onore accogliere in Regione il Governatore dello Shandong e la sua delegazione- ha detto il presidente Bonaccini durante l’incontro-. L’obiettivo reciproco è quello di diventare partner stabili, di compiere quindi un ulteriore passo avanti rafforzando l’attuale collaborazione, già positiva. L’Emilia-Romagna punta sulla propria forza tecnologica, grazie alla rete dei tecnopoli, sull’alta qualità delle risorse umane e su investimenti importanti nelle infrastrutture del territorio. Vogliamo rafforzarci come regione che negli ultimi anni ha saputo attrarre investimenti, con grandi Gruppi italiani e stranieri che hanno scelto i nostri territori per fare impresa o consolidare la propria presenza. Internazionalizzazione e rapporti con le aree europee e mondiali più innovative e in forte crescita sono per noi leve fondamentali con le quali sostenere sia le nostre aziende nei mercati esteri sia, appunto, chi voglia investire qui, sapendo che per noi l’obiettivo è uno: creare sviluppo per creare buona occupazione, perseguendo sostenibilità sociale e ambientale. Crediamo molto nella Cina- ha concluso il Presidente- e sono convinto che nascerà tra la Provincia dello Shandong e l’Emilia-Romagna un grande rapporto di amicizia e di collaborazione commerciale”.

“L’Emilia-Romagna è una realtà piena di vitalità e di dinamismo- ha replicato il presidente della Provincia dello Shandong Gong Zheng- e l’incontro di oggi rafforza la fiducia nel realizzare l’intesa entro l’estate. Ci siamo resi conto che in questa regione esiste un grande equilibrio nello sviluppo economico, fatto di grandi industrie di eccellenza ma anche di piccole e medie imprese, un ricco patrimonio culturale, che si avvale dell’Università più antica del mondo, e una buona qualità della vita. Continueremo ad investire qui, ed apriremo ad altri settori la collaborazione”. Il presidente ha inoltre invitato Bonaccini a visitare la Provincia dello Shandong”.

L’intesa cui guardano Regione Emilia-Romagna e Provincia dello Shandong avviene anche sulla base di esperienze industriali rivelatesi efficaci. La cinese Tianjin Lovol Heavy Industry Co. Ltd che ha investito su Arbos, azienda emiliana che produce macchine agricole, lanciando nel 2018 una gamma di trattori di alta potenza e sviluppando attrezzature all’avanguardia nel campo della semina di precisione. E ancora, l’investimento di Weichai Group nel Gruppo Ferretti, che ha consentito alla società nautica di rimanere in Italia e ritornare protagonista nel mercato europeo.
Già nel gennaio 2018, su invito di Weichai, in particolare del vicepresidente Xu Xinyu, e delle istituzioni di Weifang, città dello Shandong, si era svolta una missione regionale di carattere istituzionale e imprenditoriale in Cina, che ha portato alla firma di due protocolli d’intesa con nuove possibili collaborazioni operative tra i due territori: l’accordo bilaterale tra Beda, zona di sviluppo economico e tecnologico nazionale di Weifang, e Unioncamere regionale e quello fra l’Ateneo di Bologna con l’Università della medesima città.

“Abbiamo continuato ad investire in innovazione anche in anni difficili- ha detto il presidente di Weichai Holding Group e dell’azienda Ferretti, Tan Xuguang- e lo scorso anno la Ferretti ha raggiunto un fatturato di 600 milioni ed è tornata leader nel mondo nel settore nautico, grazie anche al lavoro di dirigenti e operai (attualmente 2000). La nostra cultura puo’ generare un fruttuoso modello imprenditoriale Italo-cinese”.

Il Capo di Gabinetto della Regione, Andrea Orlando, che segue i Rapporti internazionali, e il direttore generale Fao della Provincia dello Shandong, Xue Qingguo, hanno quindi sottoscritto il pre-accordo, che dà il via alla costruzione dell’accordo formale.

Erano presenti anche la direttrice all’ internazionalizzazione di Aster Valeria Bandini, il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi, il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, Kevin Bravi e il vicepresidente, Vittorio Cavani.

Per l’autonomia delle camere di commercio di Ravenna e Ferrara

Da: Provincia di Ferrara

Prendiamo spunto dal dibattito recentemente riapertosi, anche a seguito dell’interrogazione presentata dalla Consigliera Regionale Marcella Zappaterra, sul processo di fusione delle Camere di Commercio di Ravenna e Ferrara, per chiedere al Governo di avviare un percorso per consentire il mantenimento dell’autonomia delle nostre due CCIA.

Stiamo parlando di due Enti molto ben gestiti che in questi anni hanno distribuito risorse molto rilevanti a sostegno dei progetti di sviluppo del nostro territorio, con la massima attenzione a non gravare eccessivamente sulle imprese non contrarre forti indebitamenti.
La fusione nasceva come obbligo, per le disposizioni di legge approvate nella precedente legislatura e, sostanzialmente, legate al processo di abolizione delle Province che, come tutti ben sanno, è stato bocciato dal Referendum Costituzionale, e ha lasciato i nostri Enti in uno stato di grave difficoltà.

Le condizioni sono mutate e mentre si istituisce un tavolo nazionale per il riordino delle Province, per le quali si sente persino ventilare l’ipotesi di un ritorno all’elezione diretta, sarebbe sbagliato procedere senza rendersi conto del disegno complessivo, che rischia di mutare quotidianamente anche a causa dei numerosi ricorsi.

I nostri due territori hanno tutto l’interesse a collaborare e a valorizzare i fortissimi punti di contatto che ci legano e che, nell’obbligatorietà avevano legittimamente spinto i gruppi dirigenti delle associazioni ad intraprendere questa scelta: dalla comune appartenenza al Parco Regionale del Delta del Po e a Destinazione Romagna per gli aspetti ambientali, culturali e turistici, ai legami industriali collegati alla Chimica fino ad arrivare a battaglie condivise come quella per il potenziamento della SS16. Questi progetti, e tanti altri, possono tranquillamente essere perseguiti senza andare ad alterare la dimensione Provinciale delle Camere di Commercio che si sovrappone fisiologicamente a tutte le altre funzioni con cui l’ente è chiamato a collaborare, sia nel sistema degli enti locali, che nelle articolazioni dello Stato (Prefettura, Forze dell’Ordine e di Polizia, Tribunale, Ufficio Scolastico, etc.).

Non crediamo sia più tempo di procedere per tentativi nella riforma di tutte le istituzioni della Repubblica ma solo dentro ad un quadro organico che metta i territori e le loro identità al centro per dare servizi più efficienti ed efficaci a cittadini ed imprese e in questo senso il mantenimento dell’autonomia nella dimensione provinciale ci sembra la soluzione che al momento dia maggiori garanzie.

Fatturazione Elettronica, il punto con Ascom Ferrara – l’appuntamento a COPPARO – Giovedì 15/11 a palazzo Zardi (inizio ore 15)

Da: Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

Fatturazione elettronica: prosegue con nuove date il tour informativo – predisposto da Ascom Ferrara per arrivare in sicurezza a questo passaggio che diventerà un obbligo dal 1° gennaio del 2019 come disposto dalla Legge di Bilancio. Il personale di Ascom Ferrara illustrerà la nuova normativa evidenziando il suo servizio dedicato che permette di gestire tutte le forme di fatturazione, monitorare le fatture emesse e ricevute ed inviare i documenti contabili attraverso un Sistema Dedicato di Interscambio (SDI). Il ciclo di appuntamenti – promosso dall’Ente Bilaterale del Terziario con il supporto di Iscom Ferrara, che ha visto la partecipazione di oltre 400 imprese complessivamente nelle prime quattro tappe (Ferrara, Cento, Lido degli Scacchi ed Argenta) – prevede il seguente calendario: il 15 novembre a Copparo (sala conferenze, palazzo Zardi, in via Garibaldi, 104). Poi si prosegue il giovedì successivo (22/11) a Bondeno (nella Pinacoteca civica “Galileo Cattabriga” in piazza Garibaldi, 9): il tour si chiuderà il 29 novembre a Codigoro (sala civica “Riode Finessi”, in piazza Matteotti, 55).

Agli appuntamenti già evidenziati si aggiunge la data del 21 novembre a Gualdo di Voghiera (sala conferenze a Borgo Le Aie, via Provinciale, 15/B) con un seminario, sempre voluto da Ascom Ferrara, particolarmente importante, per la presentazione anche di un ulteriore programma software (Get Your Bill) ovvero di un sistema semplice ed economico per emettere fattura elettronica ed indicato per bar, ristoranti e distributori di carburanti. Questo specifico appuntamento è promosso dall’Ente Bilaterale del Turismo sempre con il supporto di Iscom Ferrara.

Tutti gli appuntamenti sulla fatturazione elettronica sono previsti alle ore 15 e sono gratuiti ma è necessaria la prenotazione chiamando lo 0532.234231 oppure inviando una mail a iscomfe@ascomfe.it.

Presentata la nuova stagione del Teatro Comunale di Occhiobello

Da: Teatro Comunale di Occhiobello

Si è svolta venerdì mattina, alla presenzadel SindacoDaniele Chiarioni, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Occhiobello Silvia Fuso edel Direttore Artistico del Teatro Comunale Marco Sgarbi,la presentazione della stagione teatrale 2018/2019, giunta quest’anno alla diciottesima edizione.
L’Assessore ha sottolineato l’importanza che la programmazione riveste nel panorama culturale del territorioche,per il secondo anno consecutivo, prevede anche una stagione dedicata ai ragazzi grazie al progetto Next Generation sostenuto da Funder35, bando nazionale vinto dall’associazione Arkadiis nel 2016. “ L’aspetto più innovativo di questa edizione – ha detto l’Assessore – è il contributo economico che la regione del Veneto ha stanziato a favore della manifestazione. Abbiamo sempre creduto in questa programmazione e sapere che ci sono altre istituzioni che hanno deciso di investire parte delle loro risorse, per noi fondamentali, a favore del nostro territorio, ci rende orgogliosi. Importante è stato anche l’intervento degli sponsor Wavin Italia, Selecta e Unaway Hotel.”
“È il diciottesimo anno che si svolge la stagione teatrale – ha detto il Sindaco Daniele Chiarioni – siamo partiti nel 2001, con una rappresentazione ideata dallo stesso Marco Sgarbi sull’alluvione del ’51. L’esperienza di direzione è iniziata come esperienza solitariapoi cresciuta; attorno a Sgarbi è nata l’associazione, Arkadiis, fatta da tanti giovani che hanno collaborato con lui in questi anni. Se c’è un rammarico personale che ho, è che in questi anni l’amministrazione comunale non è riuscita a costruire un vero e proprio luogo dedicato esclusivamente al teatro, ma la sede attuale è rimasta una sala utile a tante altre attività. Spero che le prossime amministrazioni si pogano l’obiettivo di realizzare una vera sede teatrale, che questo territorio merita”.
La parola è passata poi al Direttore Artistico Marco Sgarbi che ha presentato i vari appuntamenti in cartellone, a partire dallo spettacolo fuori abbonamento andato in scena venerdì sera, ‘Stabat Mater’ con Maria Paiato, che ha riscosso grande successo e apprezzamento da parte del numeroso pubblico presente in teatro.
Si è poi entrati nel vivo della programmazione in abbonamento, che inizierà il 14 dicembre con il ritorno di Davide Enia, attore, drammaturgo che porterà in scena ‘L’Abisso’,spettacolo che tratta i temi scottanti dell’immigrazione, vissuti da Enia insieme al padredurante il loro viaggio sull’isola di Lampedusa.
Uno spettacolo che tratterà temi analoghi, ma attraverso un altro punto di vista, sarà ‘Albania Casa Mia’,con AleksandrosMemetajin scena il 18 Gennaio. Il protagonista,29 annidi origine albanese, arrivò in Italia all’età di sei mesi,nel 1991, su un barcone. Insieme alla sua famiglia si trasferì in Veneto, in un contesto sociale allora intriso di paura verso tutti coloro che provenivano dall’altra parte dell’Adriatico.
L’1 febbraio sarà la volta del Teatro dei Gordi che porterà in scena uno spettacolo singolare: maschere contemporanee di cartapesta, figure familiari che racconteranno, senza parole, i loro ultimi istanti, le occasioni mancate, gli addii;storie semplici con ironia ‘Sulla morte senza esagerare’.Il 15 Febbraio Gaetano Colella, attore pugliese,porterà inscena ‘Icaro Caduto’ per la regia di Enrico Messina. La storia ripercorre le vicende di Icaro che precipita in mare dopo essere fuggito col padre Dedalo dal mitologico labirinto di Minosse. Lo spettacolo racconta ciò che accadde a Icaro dopo la caduta, nella travagliata ricerca della madre e del padre.
L’1 marzo, torna a Occhiobello una grande interprete:Anna della Rosa andrà in scena con un monologo,tratto dal romanzo di da Michela Murgia,‘L’Accabadora’; storia di una ragazzina cresciuta accanto all’antica figura sarda che accudisce le persone nel fine vita,accompagnandolealla morte.La stagione si chiuderàil 15 marzo con Eugenio Allegri, attore che per il venticinquesimo anno consecutivo porta in scena‘Novecento’,esordio teatrale che consacrò Alessandro Baricco, che nel 1994 scrisse appositamente il monologo per il regista Gabriele Vacise lo stesso Allegri.
Prosegue anche quest’anno‘Next Generation’,la programmazione dedicata alle suole dell’Istituto Comprensivo di Occhiobello. Cinque gli spettacoli in cartellone, quattro organizzati da Arkadiis e uno dalla compagnia il Baule Volante che da anni lavora con le scuole del territorio. Una stagione ricca di appuntamenti che a tutti gli effetti rappresentano un’offerta di teatro contemporaneo unica all’interno del panorama culturale della provincia, una scelta che da anni caratterizza questa programmazione.“Abbiamo deciso di parlare della difficoltà del cambiamento nel quale tutti noi siamo immersi” – ha concluso Marco Sgarbi – “stupisce e affascina che il luogo della finzione per antonomasiasia diventato nel tempo un avamposto della verità. Proprio questa apparente contraddizione ci offre lo spunto per riflettere ancora una volta sulla nostra condizione umana”.
Abbonamenti disponibili fino al 30 novembre. Prevendita singoli spettacoli dall’1 dicembre.Per informazioni 349.8464714 – 0425.76611www.teatrocomunaleocchiobello.it

Copparo – Teatro ragazzi

Da: Comune di Copparo

Prende il via la rassegna Teatro Ragazzi con lo spettacolo per la scuola primaria “Vassilissa e la Babaracca”, a cura di Kuziba Teatro, in programma mercoledì 14 e giovedì 15 novembre, alle ore 10, al Teatro Comunale De Micheli.

Lo spettacolo, con Bruno Soriato e Annabella Tedone e con la regia di Raffaella Giancipoli, narra di Vassilissa, una bambina abituata a dire sempre sì, sì mamma, si papà, sì a tutti pur di essere amata… una bambina brava e ubbidiente, la figlia perfetta che qualunque genitore vorrebbe. Poco prima di morire, la mamma dona a Vassilissa una bambolina alla quale chiedere aiuto in caso di difficoltà, che non esitano a presentarsi non appena il padre parte per un lungo viaggio d’affari, e la nuova moglie rivela presto il suo cuore di matrigna e costringe Vassilissa ai lavori più umili e faticosi….

GOL. Ferrara, appello Intellettuale contro il PD local network neototalitario

Da:Roberto Guerrra membro del Direttivo di GOL

Il Pd local, traumatizzato come quello nazionale dal 4 3 scorso, gioca chiaramente molto sporco. Gli ordini di scuderia del Partito sono già operativi: incitazione al linciaggio esistenziale e morale delle opposizioni, politiche e metapolitiche con l’utilizzo dei bracci diversamente armati di quasi tutti i media local (tranne il Resto del Carlino e Ferrara Italia) di certa Intellighenzia , di certa società civile e associazionismo e anche certa magistratura: ogni giorno diffamazioni virtuali in certo senso, ma molto indicative contro membri delle opposizioni politiche o dei rari intellettuali non genuflessi al potere PD e aree affini: razzisti, fascisti e via dicendo.
Nelle ultime settimane si è alzato il tiro: il leader della Lega diffamato pubblicamente di nazismo, ma il diffamatore incredibilmente assolto in quanto secondo un giudice geniale si tratterebbe di libera critica politica! Una pacifica azione performativa, nessun reato penale, dello stesso leader della Lega paragonata a uno stupro da una testata on line orgogliosamente di sinistra.
Gran parte delle stesse iniziative culturali istituzionali hanno quasi sempre un ritornello in primo piano: paragoni continui dell’attuale opposizione con il fascismo che fu e con il ventennio che fu…
Esponenti pubblici della fu sinistra chiedono di monitorare la città quartiere per quartiere per prevenire soggetti secondo loro potenzialmente razzisti e fascisti.
Questi geni della fu sinistra accusano le opposizioni pubbliche e civili di istigazione all’odio continuo, quando al contrario istigano una città intera all’odio contro gli oppositori stessi, speculando ignobilmente, prova di ignoranza e miseria intellettuale e storica, sui valori della resistenza innegoziabili, già proprio loro: ignoranti anche su certo fascismo storico non negativo, di cui negano valori culturali e artistici sdoganati dagli storici non ideologici di tutto il mondo!
Questi geni della fu sinistra continuano la vulgata deja vu dell’antifascismo debordato a paranoia politica, oltre il suo valore oggettivo storico ripetiamo innegoziabile, naturalmente dimenticando sempre i crimini del comunismo di cui nei fatti, al di là dei lifting degli ultimi ormai 30 anni, ripetono sempre il solito copione totalitario.
Come dal 4 3 scorso con la sconfitta elettorale nazionale, infatti questi geni della fu sinistra anche locale, si spacciano per paladini di ogni diversità a prescindere, poi non riconoscono mai il libero voto elettorale, la diversità dell’Altro Politico, combattendolo non legittimamente con argomentazioni politiche, ma soltanto con accuse fake news – riassumendo- di razzismo e fascismo e così via…
Sono chiaramente fakenews perché se fossero soltanto verosimili allora coerentemente dovrebbero denunciare milioni e milioni di elettori italiani: siccome tecnicamente e politicamente non possono, allora si limitano a diffamare di razzismo e fascismo milioni e milioni di italiani: e a Ferrara, visti i voti del PD in caduta libera anche qua e i sondaggi già indicativi in tal senso per le prossime elezioni, stesso copione. Sempre in nome gli Pseudo Democratici dei loro supposti valori superiori intellettuali, morali e poltici. Già Valori Superiori a prescindere, l’uguaglianza vale anche per le lumache afroarabe , ma non per gli avversari politici!
Tempo di denunciare quindi- nello specifico- questo PD totalitario che con la sua costante istigazione all’odio delle opposizioni e le sue fake news non stop, sta già condizionando le imminenti elezioni politiche locali e i liberi elettori.
Anche perchè questo PD, questa attuale fu sinistra, non ha nulla a che vedere con il Progressismo storico italiano. Gramsci, Pasolini, Berlinguer si rivoltano nella tomba: hanno sostituito lavoratori e intellettuali con migranti, gay, figure ambigue come Saviano e Toscani e le banche…, il futuro con il presentismo reificato di questa Europa non dei Popoli, ma della Finanza selvaggia, Israele con la Palestina, il Cristianesimo con l’Islam. Sono contro anche il pur imperfetto Reddito di Cittadinanza futuro per questioni anche economiche, quando da Monti in poi hanno sperperato cifre anche superiori per il diversamente nella sostanza parareddito di cittadinanza ai Migranti (via sedicenti coooperative). Il Pd per il futuro in Italia e anche a Ferrara oggi è soltanto una Dead Zone!

Nota di Ilaria Baraldi su BPER

Da: Ilaria Baraldi – Segretaria Unione Comunale PD Ferrara

Apprendiamo con soddisfazione degli ottimi risultati di bilancio del gruppo Bper.

Visti i rovesci del recente passato, nel nostro territorio la solidità patrimoniale di una banca è percepita come un elemento di garanzia per il tessuto economico.

Auspichiamo che la nostra provincia riceva da Bper l’attenzione che merita, attraverso la redistribuzione sul territorio ferrarese, e non altrove, delle maggiori risorse a disposizione, come indicato dalle linee guida del bilancio di sostenibilità dell’istituto.

Bper ha raccolto il testimone di Carife, i suoi clienti, i suoi risparmi, i suoi dipendenti, anche grazie ai quali ha potuto realizzare gli utili del 2017 e realizzerà quelli del 2018.

A fronte di tutto ciò, il sostegno della banca al territorio, sotto forma di maggiori impieghi in zona del risparmio raccolto deve apparire come una priorità, a partire da tutte le forme di sostegno che possono essere garantite alle imprese per il rilancio economico della nostra Provincia.

Auspichiamo una maggiore attenzione alle specifiche esigenze della platea di risparmiatori ereditata da Carife, tradottasi finora in semplici dichiarazioni di intenti.

Confidiamo infine che il prossimo piano industriale mantenga adeguati livelli occupazionali a Ferrara e provincia e che le condizioni di lavoro trovino una maggiore attenzione da parte della Direzione Territoriale, a partire dalla formazione del personale, necessaria dopo una fusione dimensionalmente così importante, avvenuta in tempi molto concentrati.

Memorial Decennale Florestano Vancini – Proiezioni alla sala Boldini

Da: Ufficio Stampa Ferrara Film Commission

Con la presente si ricorda che domani, martedì 13 novembre 2018, presso la sala Boldini (Via Previati 18, Ferrara) saranno proiettati due film dello sceneggiatore e regista ferrarese Florestano Vancini, per commemorare il decimo anniversario dalla sua scomparsa.

La prima proiezione, alle ore 10.00 del mattino, è dedicata alle scuole ferraresi di I e II grado e avrà ad oggetto il film “La neve nel bicchiere” del 1984, girato per buona parte in territorio ferrarese, nel Comune di Argenta.

La seconda proiezione, alle ore 21.00, è aperta a tutti e vedrà sullo schermo il film “Amore amaro” del 1974. Saranno presenti in sala la figlia del regista, Gloria Vancini, e il giornalista e critico cinematografico Paolo Micalizzi che introdurrà la serata. In collegamento telefonico, l’attrice Linda Gastoni, che per questa interpretazione, nel 1975, si aggiudicò il premio Nastro d’Argento come migliore attrice protagonista.

Entrambi gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.

L’evento è progettato dalla Ferrara Film Commission, con il patrocinio del Comune di Ferrara e il prezioso supporto organizzativo dell’Hotel Torre della Vittoria di Ferrara.

Martedì 13 novembre 2018 ore 17 Ridotto del Teatro Comunale presentazione libro Le Donne Di Gioachino Rossini – Roberta Pedrottii

Da: Circolo Culturale Amici della Musica Girolamo Frescobaldi

Martedì 13 novembre 2018 alle ore 17 nel Ridotto del Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara il Circolo Frescobaldi, con il patrocinio dello stesso Teatro Abbado, celebrerà la ricorrenza del 150° anniversario della scomparsa di Gioachino Rossini, avvenuta appunto il 13 novembre 1868 a Passy, nei pressi di Parigi, dove il musicista risiedeva da tempo.
Verrà presentato il nuovo libro della giornalista e musicologa Roberta Pedrotti “Le donne di Gioachino Rossini, nate per vincere e regnar”, edito dalla Odoya di Bologna.
Sarà Athos Tromboni a coordinare la presentazione del libro, mentre all’autrice spetta il compito degli approfondimenti, spiegando i contenuti delle principali arie e concertati del corpus rossiniano, veri cavalli di battaglia intepretati da grandi cantanti. L’ingresso è libero.
Il libro, di 416 pagine, è arricchito da molte fotografie e illustrazioni che snelliscono il fluire della scrittura; il pregio vero e assoluto del volume è che ogni eroina è descritta non solo con le caratteristiche drammatiche che la connaturano, ma anche dal contenuto di testo del libretto, dove arie, dialoghi, cori, contribuiscono – data la esplicita semanticità della parola – a definirne le personalità: “Nate per vincere e regnar” diventa così non il sottotitolo del libro, ma la condizione fondamentale da cui sarebbe importante non prescindere.

Elezioni, da Trump a Ferrara. Daniele Lugli: “Spero che la città si salvi da pericolose derive”

Daniele Lugli, figura di spicco del panorama culturale ferrarese, confida le sue preoccupazioni sul futuro politico di questa città e della nazione intera. Per i pochi che non lo conoscessero, basti sapere che sin da giovanissimo aderì alle idee di Aldo Capitini e partecipó alla creazione, nel 1962, del Movimento Nonviolento, del quale è stato presidente tra il 1996 al 2010. È stato anche funzionario pubblico, assessore alla pubblica istruzione a Codigoro e Ferrara, docente universitario, sindacalista e difensore civico della Regione Emilia Romagna tra il 2008 e il 2013. In poche parole un uomo impegnato nel sociale ed esperto di cambiamenti nella società.

Come vedi la situazione politica generale in Italia?
È difficile marcare i confini della situazione italiana attuale, perché è fortemente collegata a una situazione internazionale. La svolta che si è manifestata nelle ultime elezioni, che in qualche modo covava da tempo, ha radici piuttosto profonde e in modi diversi, ma non contrastanti, si è verificata in America con l’elezione di Trump: esponente della destra reazionaria sostenuto dal ceto popolare, da una classe impoverita e da persone emarginate che si sentono minacciate dalla presenza dell’immigrato. Questo è un trend che abbiamo visto, non solo in Italia, in modo evidente, ma in paesi che ne sembravano esenti, per esempio la Svezia con l’affermarsi di un partito filo-nazista. A me sembra che si tratti di un processo che ha radici lontane e che non è destinato a fermarsi subito. È un trend a mio avviso preoccupante, perché riesce a far confluire le preoccupazioni e le difficoltà di ceti popolari e di una media classe impoverita e a trovare un bersaglio semplice e comodo che sostanzialmente è costituito dall’immigrazione o addirittura da una frazione di questa, cioè i richiedenti asilo. Quasi ci si è dimenticati del resto degli immigrati che ci sono, che lavorano, che trovano una collocazione, con una spiccata tendenza a concentrare l’attenzione per quello che riguarda la migrazione africana, quella subsahariana o, diciamo meglio, i ‘negri’, perché è questo l’elemento che viene portato con molta forza.

Ci sono motivi diversi dal razzismo o è solo questo il problema?
Che i motivi siano diversi dal razzismo lo penso anch’io, ci sono degli aspetti che sono stati anche colpevolmente trascurati da chi ha governato fino a ora. C’è stata un’alternanza dei governi di centro-destra e centro-sinistra, ma il tema dell’immigrazione non è stato affrontato seriamente né a livello nazionale né a livello europeo. Questa penso sia una grossa colpa dei nostri governi di non essersi imposti nelle sedi dove poteva essere affrontato tale problema.
La gente che arriva qui, viene in Italia perché è qui che sbarca, oppure in Spagna o in Grecia. In realtà, però, sta cercando di andare in centro-nord Europa, tant’è che non vuole fermarsi e imparare l’italiano perché gli interessa più tenersi ‘sveglio’ l’inglese per andarsene, quindi in realtà il nostro Stivale è un punto d’approdo. Se l’Europa è la meta, è lei che deve porsi il problema ed è lei che ha gli strumenti per affrontarlo. L’Ue non sta facendo niente di quello sta scritto nei suoi documenti, quindi oltre a contraddire la carta dei diritti europei, ha dei comportamenti che vanno contro all’Atto Unico, che parla in tutti altri termini di come ci si comporta con l’immigrato. È vero che questo ha avuto un andamento più forte e meno regolare di quello che era previsto, però ciò ha fatto saltare ogni idea e ogni modello di immigrazione.

C’è anche una sorta di ipocrisia da parte della Ue? Penso a Macron che da una parte bacchetta l’Italia e dall’altra non fa approdare l’Aquarius.
Non c’è nessun dubbio anche su questo. Anche chi fa un discorso apparentemente di apertura, in realtà poi, dato che i voti li prendi nel tuo Paese, rassicura sempre sul fatto che lui non è in grado di accogliere altri migranti.
Da questo punto di vista credo che anche l’Italia abbia le sue colpe, ha avuto il tempo per affrontare questo tema e non trovarsi a improvvisare, anche perché aveva l’esperienza degli altri Paesi, non ha saputo tirare fuori il meglio delle pratiche degli altri e non ha saputo tracciare una linea propria. Non voglio dire con ciò che sia facile, perché abbiamo visto Paesi che hanno a che fare con questo tema da più tempo, come l’Inghilterra o la Francia, non essere grandissimi esempi. Oppure l’America, un paese che è costituito tutto sull’immigrazione, che pensa di fare un muro con il Messico, e il consiglio geniale che ha dato Trump alla Spagna è di ”fare un bel muro nel Sahara cosi avrete risolto il problema”.

Come giudichi l’operato del governo italiano?
Devo dire che il livello è bassissimo. Trovo che sia bassissimo il livello del nostro governo, come bassissima è l’opposizione, che teoricamente dovrebbe esserci. Si è riusciti a mettere insieme il peggio, cioè un improvvisazione e un indignazione populista incarnata dai 5Stelle con un riflesso, non dico neanche fascista, forse un po’ peggio. Siamo a un livello per il quale è possibile il razzismo più bieco vestito da sicurezza per gli italiani, mentre viene seriamente messa in pericolo proprio da queste politiche. Quindi da questo punto di vista non ho una grande fiducia nel quadro generale. Credo che sia stata sottovalutata questa situazione, e questo vale anche per Ferrara, la cui condizione è una conseguenza del quadro nazionale secondo me.

A proposito di Ferrara, questa situazione potrebbe avere colpevoli a livello amministrativo, magari anche solo mancanze da parte del Comune?
Onestamente non mi sento di dire che sono state commesse delle omissioni così gravi che spieghino l’andamento ferrarese, sennò avremmo Ferrara messa così e altri posti messi diversamente, invece credo che ci sia un trend generale e alcuni aspetti che forse hanno colpito di più Ferrara. Penso alla crisi della Carife, che era un simbolo della città. Quindi c’è una sfiducia che ha colpito a vari livelli e una sottovalutazione di processi che andavano avanti.

Questa ‘sottovalutazione’ ha creato il ‘fenomeno Gad’?
Una volta non si diceva ‘Gad’ ma ‘grattacielo’, perché fisicamente si intendeva una parte ristretta della città. Gad indica addirittura tre quartieri, è esagerato, poiché sono tre quartieri che non hanno né gli stessi problemi né lo stesso modo di vivere la quotidianità. C’è comunque stata una sottovalutazione di sofferenze della popolazione residente di classe media, come per esempio una persona che ha comprato un appartamento in quella zona e che sa che se lo rivendesse prenderebbe la metà dei soldi che ha investito. Se gli si dice che la colpa di questo degrado è di chi arriva qui in Italia come immigrato, è naturale che sia contento se gli propongono di toglierli tutti. Senza pensare al perché siano venuti, a chi ci ha guadagnato, come mai siano concentrati lì, quali speculazioni ci siano. Poi c’è, invece, la fascia di quelle persone che magari sono lì che aspettano un appartamento da anni e gli passa davanti nelle graduatorie una signora tunisina con quattro figli, quindi concorre con loro per un bene scarso, è una guerra tra poveri. Tutto questo investe anche fasce della popolazione che non erano abituate a ritenersi povere e che quindi sono alla ricerca di un colpevole. Naturalmente è più faticoso cercarlo nella finanza senza alcuna regola, in un’economia che detta i compiti alla politica, per cui la politica deve essere la migliore esecutrice di compiti dettati da altri. In fondo il torto del centro-sinistra è stato dire ”io sono più bravo del centro-destra a fare quello che mi dicono i mercati”. È passata l’idea di un neo-liberismo, così lo chiamano, in cui è il mercato che deve avere l’ultima parola.

Il mercato regola oramai la vita di tutti i giorni.
Questo vuol dire buttare via tutto quello che si è fatto come Democrazia: la Costituzione, la Carta dell’Onu, la Carta dei Diritti dell’Uomo, la Carta dei Diritti dell’Unione Europea. E’ il diritto che dovrebbe regolare la nostra vita. È difficile prendersela con i fondi finanziari che decidono gli spostamenti del capitale che si muove con un click, oppure con quelli che in questa crisi si sono arricchiti in modo smodato. Le disuguaglianze sono assolutamente cresciute e le persone invece di guardare alla disuguaglianza, guardano a chi si insidia nel posto che gli è più vicino. Non si pongono il problema dell’uguaglianza, che prima era un progetto, come per esempio la scuola che è libera per tutti, la sanità, l’assistenza. Quando il pubblico diventa un’estensione del privato, perdi la dimensione di comunità. In questo senso è la sinistra che ci perde, e per sinistra si intende quella alla quale si ascrive l’idea che l’uguaglianza è importante, anche se non dovrebbe essere un problema solo della sinistra. Noi abbiamo una Costituzione che dice delle cose, e questa gente che giura fedeltà alla Costituzione fa l’esatto contrario. Non fa una cosa ‘leggermente diversa’ ma marcia decisamente contro e quindi in questo senso la situazione è preoccupante.

E a livello locale?
A livello locale, invece, secondo me non c’è stata abbastanza attenzione nel perseguire delle cose sulle quali si costituisce il nostro orgoglio, come la scuola. Vedo che a partire dai nidi, dalle materne e le elementari, è una delle istituzioni che bene o male sta accogliendo meglio i ‘nuovi’ cittadini. Con tanta fatica, perché i progetti non si improvvisano, però è un luogo dove esiste una convivenza, dove semmai c’è da ‘intrecciare’ meglio i genitori, che sono normalmente più restii dei loro bambini, per non parlare dei nonni, che evidentemente fanno molta fatica a vedere un mutamento. Diverso è per i ragazzi che stanno assieme, che hanno uno scambio: trovano punti in comune. Quindi la scuola sta facendo abbastanza il suo dovere nella nostra realtà, e so che il Comune la sostiene aldilà di quelli che sono i suoi compiti specifici, però fa molta fatica a farlo. E in questa fatica che fa, a volte, l’aspetto dell’uguaglianza viene meno di fronte al fatto che comunque deve funzionare.

L’anno prossimo, però, le elezioni, più che sulla scuola, si giocheranno sulla questione Gad.
Più che sul Gad si giocheranno sull’emergenza immigrati, e chi dimostra di avere la voce più dura per risolvere il problema vincerà. Il comune di Ferrara è molto ampio, per cui ci sono posti che non hanno avuto presenze di immigrazione, però il problema viene sentito come se fosse lì. Questo vuol dire che è riuscita a passare un’immagine, e un immaginario, che ha il suo peso. Sono sicuro che questo è un tema vero e io non ho ricette, se non dire che per troppo tempo si è trascurata una vicenda quando questa era ancora gestibile.

Fino a qualche anno fa, quindi, non c’era un problema legato ai migranti?
Ricordo che dei rifugiati a Ferrara non si parlava se non una volta all’anno perché c’era il giorno del rifugiato. Il problema era piccolo, ma le caratteristiche c’erano già. Mi ricordo che chiedevo come fare con queste persone, le quali non potevano lavorare e non avevano una risposta sull’accettazione di asilo in breve tempo; non è pensabile che la gente resti a ‘mezza cottura’ in questo modo. Si avevano risposte del tutto inconcludenti, mentre era evidente che le prime azioni da fare erano chiedere ai giovani che arrivavano: “vuoi stare qui? Allora impari la nostra lingua, ti diamo un lavoro anche se non è quello che volevi, altrimenti vai da un altra parte”. Non posso pensare che se sono in pochi si può mantenere una situazione che quando diviene troppo grande, diventa ingestibile. Poi si amministrano i rifugiati in modi diversi e del tutto casuali, per esempio se sei nel Cas ci pensa il Prefetto, se sei nello Sprar vuol dire che sono i Comuni che ci pensano. Quindi c’è una difficoltà di lettura, sia per chi gestisce il problema sia per chi arriva. C’è da dire che preferisco questo invece che la gente presa e bastonata come in Libia, però mi rendo conto che non può essere una cosa che andrà avanti in questo modo. Quindi quello che penso è che andrebbero valorizzate tutte quelle occasioni nelle quali i giovani che arrivano si trovano con i giovani che son già qui a fare progetti insieme.

Come il ‘FEsta In Pace’?
Si, anche se è troppo superficiale. Ci sono stato, mi fa piacere e sono contento che si faccia. Penso che dovrebbero esserci delle cooperative fatte assieme dai giovani immigrati e dai giovani ferraresi, perché sono entrambi senza lavoro. Per esempio il servizio civile, che si è proclamato ‘universale’ anche se con meno fondi, è il modo in cui i giovani fanno un’esperienza assieme di un anno di lavoro serio.

Molti vorrebbero risolvere questa situazione, ma sembra non ci sia soluzione.
Qui si tratta di azioni che si promettono ma non si fanno, e non è nemmeno colpa del comune di Ferrara, che al massimo può darti la Costituzione quando compi 18 anni, perché deve passare lo Ius Soli, altrimenti non diventi cittadino neanche se sei nato e hai studiato qui. Questa è una cosa semplicemente infame. È un modo di legiferare di carattere razzista, si stabiliscono delle gerarchie per cui ci sono dei ‘cittadini’ e dei ‘non cittadini’ che stanno sullo stesso territorio. È una cosa che noi italiani non eravamo abituati ad avere dai tempi del fascismo; ottanta anni dopo le leggi razziali siamo a questo punto. È un aspetto gravissimo, perché entra poi nel senso comune delle persone. Per cui una persona dice “rimpatrio 100 persone”, poi non rimpatria per niente, ma fa lo stesso perché intanto l’ha detto, e anche se i ‘cattivi’ e i ‘buonisti’ non li hanno fatti rimpatriare, ‘lui’ quello ‘buono’ li voleva portare via. Oppure quando si dice “portali a casa tua” a me viene voglia di rispondere “continui a dire prima gli italiani? Dici che un quarto degli italiani è tra povertà assoluta e povertà relativa e sono in seria difficoltà? Perché, allora, non te li porti a casa tua?” Perché devo portarmi a casa mia gli immigrati? Porta a casa tua gli italiani prima. Queste modalità hanno il torto di degradare il livello dei discorsi e questo è avvenuto anche nella nostra città.

Chi sono i colpevoli di questo degrado del confronto?
A livello locale non mi sento di dare colpe, abbiamo un sindaco che è una persona perbene, competente, che fa il sindaco perché crede che sia bene fare il sindaco. Certo, ci sono una serie di scelte politiche con cui non sono d’accordo.
Noi abbiamo le elezioni, e secondo me è importante per chi andrà a votare avere in mente che sta votando per il suo Comune, ma che negli stessi giorni voterà anche per l’Europa. E lì si tratta di capire se di fronte ai problemi complessi che ci sono, la risposta scelta sarà avere un Europa più forte e più unita o invece andare verso la disgregazione. Io non ho dubbi sulla prima scelta, poi possono farmi tutte le critiche del mondo nei confronti dell’Europa. L’Unione europea, con tutti i suoi difetti, è stata la ‘causa’ che ha tenuto lontana la guerra dal nostro continente. Questo vuol dire che con tutti i suoi limiti, rappresenta un luogo dove i diritti, seppur risicati, ancora ci sono, sono riconosciuti. Ecco perché, per me, bisognerebbe capire che cosa è in ballo in queste elezioni. A Ferrara, secondo me, è il fatto di non essere governati da incompetenti con tendenze criminali, è il rischio che c’è. Bisogna capire che a Ferrara va preservata una condizione di convivenza e di decenza che, tutto sommato, è invidiabile nel complesso, poiché se uno guarda non mi sembra sia una città invivibile. E bisogna capire che in Europa, quando i problemi sono complessi, bisogna dare delle risposte complesse. Certo, possono soddisfare la gente dicendo “ci penso io”, ma non c’è niente di facile. C’è stata l’arroganza da parte del centro-sinistra di pensare che ci fossero colpi che risolvessero i problemi, per esempio il 40% alle europee o il cambiare la Costituzione. Non si fa così se si vuole cambiare davvero. Nella semplificazione non possono che vincere delle tesi reazionarie.

In tutto questo il ‘Movimento Nonviolento’ come si colloca? Se dovessi fare un raffronto politico penserei al Partito Radicale.
Io non sono radicale, e sono stato contrario a ogni tipo di identificazione e avvicinamento al Partito Radicale. Gli riconosco alcuni meriti, come quello dei diritti civili, la battaglia sull’obiezione di coscienza, ma non ho nessun tipo di affiliazione né di vicinanza. Non mi ci sono mai riconosciuto.
Il Movimento l’ha costituito Capitini dopo la ‘Marcia della pace’ nel 1961. Io ero lì con lui nel 1962, poi Capitini è morto, nel 1968, e io sono stato per molti anni presidente, mentre adesso c’è Mauro Valpiana che è anche il direttore di ‘Azione Nonviolenta‘. È un movimento, quindi, che si tiene lontano dall’affiliazione di partiti, poi le persone fanno le scelte che fanno, come me, ma sempre da indipendente, proprio perché il Movimento è convinto che occorra qualcosa di diverso dai partiti e che ci siano delle priorità: la prima è quella di opporsi alla guerra in tutti i modi, e nessuno dei partiti ha mantenuto questa posizione, anche perché siamo molto legati all’articolo 11 della Costituzione che dice “l’Italia ripudia la guerra”. Il Movimento non violento viene da Ghandi, da Luter King, è un piccolo movimento, ma collegato a delle correnti profonde di pacifismo radicale. C’è un movimento di giustizia e di eguaglianza che nei radicali manca. Ho molta stima per Emma Bonino, Marco Pannella lo conoscevo da quando ero ragazzo, però questa sensibilità, ai problemi sociali, nei Radicali è carente, non a caso è una formazione che è nella sinistra liberale. Invece penso che oggi il dato dell’essere o non essere povero, del fatto che si va indietro invece che avanti e la diseguaglianza sociale sono i problemi assoluti. E la diseguaglianza è un problema che se non viene visto e affrontato, produrrà il risultato che si darà un calcio a chi è sotto di te per paura che prenda quello che tu hai. Mors tua, vita mea.
Il Movimento Nonviolento è preoccupato di questo. Capitini dava questa definizione: “La non-violenza è apertura, ed è apertura all’esistenza dell’altro”, anzi addirittura diceva “del vivente”, difatti non mangiava neanche la carne. Quindi l’apertura all’esistenza dell’uomo in primo luogo, ma più in generale all’esistenza, alla libertà; quindi c’è anche l’idea che l’altro ha diritto di esistere e di essere libero, e già oggi noi, di fronte a una serie di figure, diciamo che non esiste il diritto di esistere. Se dico che sei clandestino, dico che sei illegale, che sei una non-persona, quindi non hai il diritto di esistere o di esistere qui perlomeno.

Sarebbe in pericolo la libertà quindi?
La libertà c’è solo se c’è libertà per tutti, sennò vuol dire che ci sono dei servi e dei padroni. Quindi chi non pensa alla libertà dell’altro, vuole un mondo di servi e padroni. Noi siamo contrari a questa idea. Oltre alla libertà e al diritto di esistere, c’è anche il diritto allo sviluppo dell’altro, cioè il diritto di tirare fuori tutte le risorse che una persona ha. Non pensiamo allo sviluppo economico del diventare più forti e più potenti, ma ad uno sviluppo umano in cui i bisogni fondamentali vengano affrontati e forse c’è bisogno di una vita più sobria. Da questo viene l’attenzione alla natura e ai temi dell’ambiente.
Il Movimento NonViolento, per me, quindi, è fonte d’ispirazione anche nella realtà locale, cioè dire che vanno fatti quei gesti che permettono di costruire solidarietà tra le persone, non solo con delle predicazioni. Ecco perché è importante che a Ferrara ci siano delle persone che si prendono la briga di fare il tutore di minori stranieri non accompagnati, che accanto a chi di mestiere li accoglie ci sia gente che volontariamente si prenda o ragazzi in casa oppure fare l’adulto di riferimento, che per il minore straniero vuol dire avere una figura di riferimento con la quale confrontarsi, invece di essere un numero la cui tutela dipende dalle istituzioni.

Si può essere ‘pacifisti a oltranza’?
Nei casi concreti è sempre difficile capire, si dice “quando c’era Hitler si doveva pregare o bisognava combattere”, e via dicendo. La risposta è: la stragrande maggioranza degli italiani erano diventati fascisti, quindi potevano fare a meno di esserlo. Non è che venuto un marziano a far diventare fascisti gli italiani, c’è stata una conversione. Oggi la gente che il giorno prima votava Pd, ora vota Lega. Ti faccio un esempio: quando è morto Federico Aldrovandi è stato fatto un corso di formazione dove c’erano la polizia, i carabinieri, gli assistenti sociali, i volontariato che vanno in giro. Perché si è fatto? Per dire che c’è un bisogno da parte degli operatori di conoscere come opera quello a fianco, perché c’è bisogno di collaborazione. Se penso che un giovane è fuori di testa, non penso di curarlo a colpi di manganello, ma chiamo il pronto soccorso psichiatrico. Ho la consapevolezza di quello che posso fare io e di quello che posso fare in più sapendo che sono collegato ad altri. Questo modo vuol dire avere degli operatori che hanno questa responsabilità, non come quelli che battono le mani a chi ha massacrato Aldrovandi, o chi ha l’idea che la polizia possa agire attraverso la tortura.
Dentro a un atteggiamento di destra c’è anche una svalutazione completa del ruolo delle persone, delle loro qualità.

Cos’è, per te, la ‘Marcia della Pace’?
La prima marcia della pace c’è stata nel 1961 e l’ha fatta Capitini ed è stata la marcia per la fratellanza tra i popoli. Penso che la Perugia-Assisi sia particolarmente importante nella situazione attuale perché spero che rappresenti in qualche modo la risposta non solamente individuale, ma corale alle parole che vengono dette, come l’idea che bisogna costituire muri tra noi e gli altri e se possibile buttarli fuori. I bisogna capire che, con tanta difficoltà, la strada è un’altra. Se uno pensa di fermare le immigrazioni e le emigrazioni attraverso la violenza, vuol dire che sta programmando filo spinato e campi, e non ce la farà, però in compenso farà patire molto, perché nessuno può fermare questa onda. Vanno via più giovani italiani di quanti ne entrino. Abbiamo visto in passato con quanta facilità siano state accolte le leggi razziali a Ferrara, che aveva un podestà ebreo. Non hanno fatto nessuna impressione. Pochissimi si sono dati da fare, perché ciascuno ci ha visto un pezzo di interesse. .

La legge sull’immigrazione del governo Lega-5Stelle rischia di peggiorare la situazione?
Si, ci sarà un sistema con meno controlli.
Quando ho fatto per 5 anni il difensore civico della Regione, cioè quello che tutela i cittadini nei confronti delle amministrazioni, sono stato al centro di identificazione e di espulsione a Bologna, ed è una cosa assolutamente demenziale. Persone messe là dentro con l’esercito fuori, con i centri sociali che ogni tanto andavano a fare confusione. Ognuno ‘recitava’ la sua parte. Quelli facevano gli ‘sbirri’, noi facevamo i ‘rivoluzionari’, e quelli là dentro si arrangiavano. A volte dicevano “dobbiamo metterne dentro altri 30, mettine fuori 30”, ma quali? Li mettevano fuori punto e basta. Questo è il modo di funzionare di un centro. Avremo sempre più situazioni fatte così, e sappiamo cosa vuol dire, cioè avere pezzi di territorio e di persone che sono fuori dalla legge comune.

Si rischia la ghettizzazione e una conseguente radicalizzazione?
Un ragazzo che fa la trafila qua e vede che è respinto in ogni modo, il minimo che può fare è dire “io sono capace, ve la faccio pagare”. Noi stiamo allevando tutto questo in questa mancanza di integrazione. Poi ci sarà chi è contento, chi venderà più armi ecc.. Noi abbiamo questa vergogna, ne scrissi anche che in Italia ci sono troppe poche sparatorie, in America sì che sono avanti! Ci sono “solo” 400 morti all’anno, rispetto all’800 dove i morti erano quattromila, eppure si sente dire sempre “adesso non c’è più sicurezza”, non è vero niente. Però non serve a niente dirlo, come per esempio chi dice del Gad, ma non c’è stato neanche cinque minuti.

Però un problema di delinquenza in Gad, soprattutto in zona ‘Giardino’ esiste.
Certo. Se io sono lì vedo. Se si fosse fatto un ragionamento per tempo si sarebbe potuto intervenire.
Il Comune si è inventato il ‘Centro di mediazione‘ che alcune attività le ha anche fatte, però secondo me sono arrivati tardi. Ogni volta non si è attenti a dove stanno i problemi e chi è che ha in mano le chiavi per risolverli. E dove stanno i problemi ci si è messo tanto tempo per capirlo. Per esempio: Grattacielo, qui ci sono tutte le nazionalità, ma non ci sono cinesi. Dodici anni fa, invece, nella prima statistica risultavano primi i cinesi. Il problema è cosa vedi e cosa non vedi. Poi anche questa storia della percezione, in molti casi è vera, perché se ti porto i dati sul tema sicurezza vedi che non è come sembra.

Molti dicono che a essere calate siano le denunce più che i reati.
È vero, ma questo riguarda lo scippo, i piccoli furti. Ormai chi denuncia più una bicicletta? Io ho perso il conto di quante me ne hanno portate via, ormai giro a piedi.
Quindi bisogna guardare dentro le cose, ma prendere per buone le percezioni. Io faccio sempre questo esempio quando dicono ‘percepito’ e ‘realtà’: è come col terremoto, c’è la Scala Richter, che ti dice la magnitudo, e poi c’è la Scala Mercalli che è basata sui danni subiti. Tu ‘percepisci’ solo la seconda.
Se io ho paura, quindi, è un fatto reale, non è percezione. I nostri amici del Centro di mediazione hanno provato a lavorare su questa situazione al Grattacielo, hanno fatto un’inchiesta sulle paure della gente che abita lì, sia rivolta agli immigrati che ai cittadini.
Hanno avuto difficoltà perché quel po’ di organizzazione che c’era nel quartiere ha detto “no, noi non siamo interessati a diffondere, perché tanto lo sappiamo che lo usate per altri fini”, c’era cioè l’idea che non fosse una ricerca scientifica. Invece era una cosa intelligente e seria perché partiva dall’idea: “viviamo nella stessa condizione, confrontiamoci su questo: di cosa abbiamo paura?” Era un’occasione di scambio e invece hanno toccato una percentuale di intervistati molto bassa perché molti dei residenti hanno detto “no a quelli lì non rispondiamo perché dopo loro danno quelle interviste alla Sapigni, a Tagliani ecc..”

Come vedi il futuro di Ferrara e dell’Italia intera?
Onestamente confido che non ci sia un risultato disastroso alle elezioni europee. Nel senso che ho in mente un quadro globale in cui quello che avviene qui è legato al resto, come dire che viene freddo perché arriva il vento dal Nord, quindi posso anche cercare di accendere il riscaldamento, ma il freddo arriva lo stesso. A Ferrara io sarei molto contento se si tirasse fuori l’energia per darsi una risposta decente a una situazione davvero pericolosa, che avesse una capacità di non settarismo, ho l’impressione che ci siano proposte di aggregazione.

La destra quando è alle strette dice che il ricambio è simbolo di democrazia…
Io sono favorevole al ricambio, preferirei che ci fossero partiti che assomigliassero al disegno istituzionale, dove uno è più socialista e l’altro liberale. Un’alternanza tra chi ha cercato di arroccarsi su posizioni di potere anche in modo arrogante, legato alla peggiore tradizione democristiana e comunista, e chi ha forme che ricordano lo squadrismo, mi sembra non sia un gran ricambio.

Gli oscuri misteri di Ferrara: Marfisa D’Este

Spesso mi trovo a passeggiare davanti alla facciata della palazzina di Marfisa D’Este in Corso della Giovecca.
Lo faccio in compagnia del mio cane Kikko che non manca di bagnarne le pietre in basso con la pipì. Non posso farci nulla, di certo non posso tappargli il pistolino e impedirgli di zampillare. Lo dissi scherzosamente a una passante che, all’ennesima innaffiata di Kikko, mi aveva fulminato con uno sguardo di disapprovazione. La signora non gradì neppure la battuta ed io me ne feci una ragione.
Comunque sia, dicevo della palazzina di Marfisa…
Gran bell’edificio! Basso ma dall’aria imponente. Di fattura manierista, con una serie di ampi finestroni e un robusto portale marmoreo. Nasconde dietro di sé un ampio giardino con un elegante loggiato in origine destinato ai sollazzi estivi dei nobili estensi e dei loro ospiti. Adesso, adiacente a quel giardino, si trova un circolo tennistico, il più esclusivo della città, roba per gente danarosa.
Ma la cosa che mi ha colpito di più di questo luogo è la storia della sua proprietaria: Marfisa appunto. Una donna, come raccontano le cronache dell’epoca, tanto bella e seducente quanto fredda e crudele. Si narra che ebbe parecchi amanti, molti dei quali scomparvero nel nulla. Si dice che la diabolica nobildonna li abbia fatti fuori nei modi più disparati, una vera e propria serial killer. Degna erede di sua nonna Lucrezia Borgia!
Tuttavia, chi ha masticato un po’ di storia estense sa che gran parte di queste dicerie appartengono alla leggenda, a voci prive di fondamento. In realtà, Marfisa pare che fosse donna morigerata, devota alla famiglia e rispettosa del suo ruolo di madre e di moglie.
Ciò non toglie che, di notte, il suo fantasma si aggiri ancora nelle sale affrescate del palazzo e pure tra le siepi del giardino rinascimentale. Basta fermarsi alle tre di notte, come ho fatto io proprio davanti al cancello chiuso affacciato a Corso della Giovecca, e aspettare.
Con un po’ di pazienza si può veder apparire dalle tenebre in fondo al loggiato una dama fiocamente illuminata da un’aura evanescente. La principessa indugia tra le ombre delle piante, passa dietro la fontana col putto di bronzo, poi scompare nel nulla lasciando sgomenti coloro che l’hanno vista.
Attenzione però, non fatevi scorgere dallo spettro. Esiste la concreta possibilità che vi segua fino a casa regalandovi delle notti insonni per parecchio tempo!

Un volo leggero

Black Man Ray (China Crisis, 1985)

Ricordo i passeri che affollavano il balcone della mia cameretta per raccogliere le briciole di pane. Ricordo che mi divertivo a spiarli dietro la tenda per non spaventarli.
Mi sembra di rivederli ancora bisticciare per la briciola più grossa e azzuffarsi gli uni sugli altri in un buffo batter d’ali e arruffar di piume, tanto confuso quanto innocuo.

Ricordo quella volta che ero tornato in licenza, era la primavera dell’ottantacinque e dopo qualche mese mi sarei congedato. L’inverno era stato uno dei più rigidi degli ultimi cent’anni e sentivo che il peggio era ormai alle spalle.

Avevo messo su qualche chilo… Colpa dei troppi grappini serali? Non direi, è che i pasti della mensa erano assai conditi e lo spaccio era un covo di invitanti merendine da fagocitare non per fame ma per noia. Poi, a dirla tutta, la vita di un furiere in una caserma di frontiera era abbastanza sedentaria. Io ero un mitragliere, voglio chiarirlo, e avevo imparato a sparare con ogni tipo d’arma leggera.
Ma la mia naia cambiò con l’ennesimo infortunio al ginocchio. Non potevo più partecipare agli addestramenti, agli assalti simulati, ai percorsi tattici, perciò m’avevano infilato in fureria, di fianco all’ufficio del capitano. Posto strategico quello lì, da imboscati, come dicevano i miei compagni di camerata per sfottermi… Salvo poi venire a lisciarmi il pelo quando dovevano chiedermi una licenza per il weekend.
Le licenze le chiamavamo ‘le quarantottore’ perché si consumavano giusto in un fine settimana. Si partiva il venerdì sera e si tornava entro la mezzanotte di domenica. Inutile dire che quei due giorni volavano e alla fine c’era sempre qualcosa che mancava, che non riuscivamo a fare: un posto da vedere, un amico da incontrare, qualche parola in più da dire.

Quella volta era un sabato di fine aprile e Claudia avrebbe compiuto diciotto anni. Stavamo insieme da circa un anno e quella sera doveva essere speciale, per me e per lei.
Aspettavo una sua telefonata, doveva dirmi quando passare a prenderla. Intanto osservavo il mondo circostante dalla finestra del soggiorno: le auto parcheggiate nel vialetto, le aiuole fiorite a fianco dei marciapiedi, i giardini oltre le cancellate. Tutto rigoglioso di nuova vegetazione dal verde intenso, dopo tanta neve e tanto gelo. Finalmente la vita, la gioia di ricominciare a pochi mesi dal mio definitivo ritorno a casa.
Fu in quel momento che vidi un passerotto fermo sul davanzale. Era lì da un po’ e, siccome non capivo perché se ne stesse immobile, rimasi in disparte a osservare…
Così compresi che era solo un pulcino caduto da un nido poco distante. Dove fosse il nido era assai difficile dirlo vista la quantità d’alberi tutt’attorno. Sentivo il frenetico cinguettare di quelli che dovevano essere i genitori. Li vedevo svolazzare da un ramo all’altro senza mai allontanarsi troppo. Restavano nei paraggi a controllarlo, forse a incitarlo, non saprei. Io stesso cominciavo a preoccuparmi per la sorte del piccolo, se fosse caduto sarebbe senz’altro diventato un invitante bocconcino per i numerosi gatti del quartiere, ne ero certo.
Poi avvenne l’inaspettato: improvvisamente il passerotto sbatté le ali lanciandosi nel vuoto, e invece di cadere giù spiccò il volo.
E fu un volo leggero, rapido e sicuro, diretto al nido e alla salvezza, seguito immediatamente dai due genitori.

Ovviamente di quel passero non seppi più nulla, ma a distanza di così tanto tempo mi è rimasto il ricordo di quel volo leggero. Come leggera era la vita di quei miei vent’anni.
Anni tribolati, annoiati, sognati, mangiati, respirati, amati, odiati, giocati, cantati, presi a pugni, inseguiti, strizzati, rimpianti, desiderati, maledetti, vissuti e volati via. Leggeri, impauriti e splendidi, come quel passerotto mai più rivisto.
Dopo volai da Claudia, passammo una delle serate più belle della nostra giovane storia d’amore. Il resto venne da sé…

Ora di Claudia non ho più notizie da tanti anni, e sono anni che non vedo più volare i passeri sopra Ferrara. Mi chiedo dove siano finiti, che fine avranno fatto. E mi chiedo se lei sia ancora bella come allora, che fine avrà fatto.

Dunque un po’ di leggerezza per ritrovare ciò che abbiam perduto. Apriamo le ali senza far troppo rumore. Chiudiamo gli occhi e stringiamoci forte: si torna a volare!

Il tunnel della paura

Cosa c’è in fondo al tunnel? Cosa si cela oltre il buio? Cosa ti attende dietro quella porta?
A volte preferisci cambiar strada. Ti fermi, ti blocchi nell’incertezza.
La tentazione forte è quella di scappare altrove, lontano da lì. Meglio non sapere, dimenticarsi tutto…
Eppure resta un dubbio. E il dubbio inizia piano piano. Gratta, scava, si fa largo nei pensieri, crea un solco nella testa. Come un tarlo, invisibile e implacabile. E prima o poi ti frega, e tu ritorni sui tuoi passi.
Quel dubbio si è evoluto, è cresciuto, è diventato curiosità. E la curiosità è temeraria, vuole la sfida. Sfida con te stesso e con le tue paure. Il cuore batte sempre di più, ma non puoi farci niente perché ormai hai deciso: devi sapere, devi vedere!
Perché è l’ignoto il tuo tabù più grande. Ma esso è come un buco nero, altrettanto ignoto e tremendamente attraente. Ti attira, ti stordisce, ti risucchia nel suo vortice immenso, violento e ipnotico. L’arcano è il suo motore, inesauribile ispiratore dei tuoi sogni. Così ti arrendi, ti abbandoni al suo volere mentre la paura ti ha reso folle. Un folle viaggiatore nel buio.

“La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto.”
Howard Phillips Lovecraft

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…