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Giorno: 17 Dicembre 2018

Filcams Cgil Fisascat Cisl Uiltucs Uil: Scipero Martedì 18 Dicembre 2018

Da: Filcams Cgil Fisascat Cisl Uiltucs Uil di Ferrara

Elior Ristorazione Spa e Gemeaz Elior Spa, gestiscono le mense aziendali in importanti siti produttivi anche del territorio ferrarese. Negli ultimi mesi, abbiamo perseguito in maniera ostinata a livello territoriale e nazionale, la ricerca del confronto con la loro dirigenza, che ha prodotto impegni puntualmente disattesi.

Persistono infatti continui e reiterati errori nelle buste paga quali, mancato pagamento del lavoro supplementare/straordinario, decurtazione di ferie e permessi senza che vi sia stato un reale godimento delle stesse, mancata maturazione dei ratei.

Riteniamo non più tollerabile che tutti i mesi le lavoratrici e i lavoratori vengano privati di una parte dovuta della propria retribuzione, senza che venga loro corrisposta la retribuzione spettante in base al lavoro effettivamente svolto.

Inoltre la modalità di gestione dei cantieri da parte delle società, tutta rivolta all’ottimizzazione dei costi ed alla ricerca spasmodica di produttività, attraverso la costrizione degli organici con conseguente esasperazione dei carichi di lavoro e riduzione del servizio offerto agli utenti, genera in molti casi uno stato di malessere diffuso e condiviso da dipendenti ed utenti stessi.

Questi i motivi che ci hanno indotto a proclamare lo stato di agitazione con blocco degli straordinari/supplementari/ flessibilità orarie e lo sciopero di martedì 18 dicembre 2018 con presidio e volantinaggio nell’area antistante l’ingresso di Hera in Via C. Diana dalle 7,00 alle 9,00 e nell’area antistante l’ingresso mensa dello stabilimento Berco di Copparo dalle ore 12,00 alle ore 13,00.
Siamo consapevoli del disagio che la nostra azione produce sull’utenza, ed è proprio agli utenti che chiediamo comprensione e sostegno, perché la tutela dei diritti e il rispetto delle regole si traduce in buon lavoro che produce anche un buon servizio.

“Juk Joint” la musica dal vivo nei locali di Ferrara

Da: CNA Ferrara

“Juke Joint” è il marchio di un progetto che, con 60 concerti tra il 14 febbraio e il 3 marzo 2019, periodo notoriamente scarso di eventi pubblici e di iniziative di animazione culturale, porterà la musica dal vivo in numerosi locali di Ferrara. Si intitola infatti Juke Joint – LocaliMusicali, l’iniziativa promossa dall’Associazione Musicisti di Ferrara – Scuola di Musica Moderna di Ferrara, insieme a Cna, Ascom – Confcommercio, Confesercenti e Legacoop Estense, in collaborazione con il Comune di Ferrara, che stanzierà a sostegno del progetto poco più di 24 mila euro tra il 2018 e il 2019.

“Lanciamo questa iniziativa e questo marchio – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Turismo e Giovani del Comune di Ferrara Massimo Maisto illustrando “Juke Joint – LocaliMusicali” all’incontro stampa che si è tenuto alla Sala dell’Arengo – sperando che sia solo l’inizio. Siamo consapevoli delle numerose difficoltà per gli esercizi di fare musica dal vivo. I problemi sono di varia natura, innanzitutto economici e burocratici, per questo l’Amministrazione ha deciso di sostenere questo Festival con proprie risorse, nella convinzione che di qui possa crearsi interesse e curiosità, soprattutto tra i giovani, tali da dargli forza anche per il futuro, ma soprattutto di contribuire più complessivamente alla crescita della città.”.

L’idea è quella di “fare più cultura diffusa – ha quindi puntualizzato Roberto Formignani, presidente dell’Associazione Musicisti – Scuola di Musica Moderna di Ferrara – e avvicinare i giovani e i cittadini alla musica. Abbiamo, quindi pensato fosse importante tentare di realizzare questo progetto, con la collaborazione delle Associazioni di categoria e dell’Amministrazione comunale, creando un format capace di fare crescere una vera e propria rete, che comunque comparteciperà alle iniziative anche economicamente”.

“Un progetto che vede le imprese protagoniste – ha evidenziato il direttore provinciale della Cna Diego Benatti – puntando sulla cultura come motore di sviluppo economico, in questo caso, la diffusione della musica, trasformandola in valore aggiunto e ricchezza economica del territorio. Per questo abbiamo lavorato perché il gruppo dei promotori fosse da subito il più ampio possibile, convinti che il progetto debba diventare patrimonio di tutta la città”.

L’iniziativa, complessa e articolata, vede già l’adesione di una decina di locali della città, ma se ne attendono di ulteriori entro il 21 dicembre prossimo (termine per la presentazione della manifestazione di interesse): in sostanza creando “una vera e tangibile rete di imprenditori – come ha puntualizzato Davide Franco, presidente di Cna Cultura – che hanno già attivato investimenti in comune nell’intento di promuovere una crescita complessiva dell’offerta musicale e di eventi a Ferrara”.

“Si tratta di una bella e concreta opportunità per i nostri pubblici esercizi coinvolti – ha aggiunto Giorgio Zavatti di Ascom – Confcommercio e rappresentante Fipe – per proporre un giusto mix di eccellente enogastronomia ed altrettanta buona musica. Un binomio che aumenta l’accoglienza della nostra città per ii turisti e non solo che potranno trovare un’ampia scelta di qualificate proposte musicali. Il nostro sistema turistico potrà solo avere un vantaggio da un progetto che coinvolge fattivamente pubblico e privato in un lavoro comune di promo valorizzazione del nostro centro storico e delle sue eccellenze”.

“Si tratta di una iniziativa meritoria e dai numerosi aspetti positivi – ha, inoltre, osservato il direttore di Confesercenti, Alessandro Osti – Creare un legame tra musica e locali, musica ed economia produce una catena proattiva, portando all’interno di queste attività opportunità maggiori di business. L’auspicio è che, a partire da oggi, inizi qualcosa di nuovo capace di dare vita ad una manifestazione di qualità capace di consolidarsi e distinguersi nel corso del tempo”.

“Pensiamo sia importante sostenere la diffusione e la fruizione della musica dal vivo – ha poi concluso Federico Rasetti di Legacoop Estense e rappresentante di Keep on Live – ed è positivo che questo venga fatto attraverso sperimentazioni pubblico – privato che favoriscono il dialogo tra gli attori del territorio. Per Legacoop, che attraverso il settore CulTurMedia rappresenta importanti realtà in tutta Italia che operano professionalmente in ambito musicale, è fondamentale promuovere legalità e qualità”.

Il primo evento è in programma mercoledì 19 dicembre, a partire dalle ore 18,30, presso l’Osteria dal 1997 di via De Romei. I locali fino ad oggi aderenti a “Juke Joint” (c’è ancora tempo fino al 21 dicembre per le manifestazioni di interesse: i moduli sono disponibili sui siti web delle associazioni promotrici dell’evento) sono: Clandestino, Antica Osteria, Giori-Tiffany, Pulcinella, Il Ciclone, Hangar (Grisù), Circolo Bolognesi, 555 Corte del Maxim, Nonno Umberto e Osteria dal 1997. La direzione artistica del Festival è a cura di Amf, DocServizi, Sonika, Associazione Don Gregorio e Associazione Jazzlife, Arci Bolognesi, Jazz Club, Gruppo dei 10, Roots Music. Comunicazione: Innova Media.

FRANCESCHINI SI RACCONTA… A MIGLIARINO

Da: Gruppo Lumi

A Migliarino arriva Paolo Franceschini, comico di professione e ciclista per vocazione che sta portando la sua testimonianza motivazionale in giro per i comuni del territorio e non solo. Dopo l’Alta Badia, il TEDx Rovigo, l’evento Sportivi nel Cuore di Bondeno… una nuova occasione per ricordarsi che “non è mai troppo tardi per iniziare a fare sport” e “DAI che ce la fai” qualunque sia il tuo obiettivo.
Paolo, comico quarantenne che mai avrebbe pensato di ottenere soddisfazioni anche in ambito sportivo, dopo 6 mesi di duro allenamento ha conquistato l’Himalaya!
È possibile allora trasformare un comico in un atleta? È possibile farlo a 40 anni? Pare proprio di sì. Questa è la storia che in 90 minuti di dialogo brillante presenterà Paolo, aiutato da video, foto e testimonianze di un sogno possibile.
A Migliarino il 23 dicembre nella Sala Polivalente di via Matteotti 11 alle ore 21:15.

LEGACOOP ESTENSE: GLI ANDAMENTI DELLE COOPERATIVE ASSOCIATE E LA CENTRALITA’ DEL LAVORO

Da: Ufficio Comunicazione Legacoop Estense

Alta propensione all’auto-organizzazione cooperativa nei territori estensi, occupazione in aumento e all’insegna della stabilità, impegno crescente nei confronti dei territori, ma previsioni prudenti sul futuro. Contrasto costante ai meccanismi che creano lavoro sommerso.

“Il Rapporto presentato oggi illustra dati e risultati raggiunti dalle cooperative associate in quanto effetto dell’applicazione dei 7 principi che caratterizzano l’impresa cooperativa, e con lo sguardo rivolto agli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”. Con questa considerazione il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini ha aperto la conferenza stampa di fine anno nella sede modenese dell’associazione, a pochi mesi dalla tornata congressuale 2019.
Legacoop Estense associa fra Modena e Ferrara 215 cooperative, con circa 500.000 soci, 30.000 occupati e un valore della produzione superiore ai 6 miliardi di euro. La percentuale di soci si conferma elevata, aumentano la componente femminile e i giovani, e si investe sulla formazione dei futuri dirigenti cooperativi. I soci delle cooperative campione al 31/12/2017 sono 494.419, il 92% sono consumatori: in crescita, rispetto al 2016, i soci delle cooperative di abitazione, agroalimentari, di dettaglianti, sociali e di servizi. Sostanziale la partecipazione dei soci al governo dell’impresa, sia attraverso le assemblee, sia tramite i Consigli di Amministrazione, che sono convocati in media ogni 40-45 gg, con una presenza femminile media del 25% e gli under 30 e i laureati in aumento. Lo scorso novembre ha preso il via Go Coop, percorso dedicato alla buona governance cooperativa e rivolto ai futuri dirigenti.
Dal punto di vista della partecipazione economica dei soci, a fronte di un valore della produzione delle cooperative campione di 5 miliardi 556 milioni di euro (+0,37% sul 2016), sono significativi i dati sulla ripartizione dell’utile: rispetto al 2016, quando il 72% dell’utile era stato destinato a riserva il 25% era stato distribuito ai soci (il restante 3% è la riserva obbligatoria da versare al Fondo Mutualistico nazionale), nel 2017 la distribuzione media di utili si è attestata al 9%, e a riserva è stato destinato l’88%. Un atteggiamento prudente, quindi, che ha preferito investire sulla ricapitalizzazione dell’impresa a favore delle generazioni future, e che ha portato le riserve a patrimonio delle associate Legacoop Estense a superare quota 1,5 miliardi di euro, e il patrimonio complessivo a sfiorare i 2 miliardi di euro (+2,2% sul 2016).
Nel 2017 l’occupazione nelle cooperative campione è cresciuta del 5,8% (un dato decisamente superiore alla media dei territori, che indica +0,6% a Modena e +1% a Ferrara), portando il totale occupati a quota 29.561. Significativa la percentuale di presenza femminile, pari al 59% – a fronte di un dato medio delle due province che si ferma al 44% – e quella relativa al tipo di contratto di lavoro: l’84% è a tempo indeterminato, quasi 10 punti in più rispetto al dato medio nazionale del 75% (fonte: INPS).
“Sono numerose le iniziative sviluppate dalle cooperative di Legacoop Estense a sostegno delle Comunità di appartenenza – prosegue la referente territoriale Chiara Bertelli –. Fra le più immediatamente quantificabili ci sono quelle di contrasto alla povertà: Coop Alleanza 3.0 e Nordiconad, attraverso “Buon fine” e “Last Minute Market”, sui territori di Modena e Ferrara nel 2017 hanno raccolto e devoluto 1000 tonnellate di prodotti alimentari per un valore di 5 milioni e 800 mila euro, e 500 mila euro in prodotti non alimentari; dal canto suo Cir Food ha devoluto 51.655 porzioni alimentari. Fondamentale anche il sostegno alle iniziative culturali, sociali, di promozione dello sport e dell’educazione motoria, di tutela dell’ambiente”.
Come rilevato dalla ricerca Censis / Alleanza delle Cooperative Italiane, i numeri del lavoro nero in Italia sono drammatici: 3,3 milioni di lavoratori sfruttati in tutti i settori produttivi del Paese, il costo medio del lavoro che scende da 16 a 8 euro l’ora, e un’evasione contributiva che sfiora i 110 miliardi di euro. Fra questi 3 milioni ci sono anche i 100.000 lavoratori vessati dalle false cooperative, contro le quali Legacoop, assieme a Confcooperative e AGCI, continua a combattere: sono passati 3 anni, 1 mese e 7 giorni dal 29 ottobre 2015, giorno del deposito alla Camera di oltre 100.000 firme per una legge ad hoc, e ad oggi è stato previsto solo qualche singolo intervento nella Legge di Bilancio approvata dal Governo Gentiloni.
“La tutela del lavoro si conferma al centro dell’impegno di Legacoop, che chiede sanzioni più aspre e un sistema di vigilanza più efficace per contrastare quei meccanismi che consentono la diffusione dei casi di sfruttamento – conclude Benini –. Occorrono misure forti per contrastare questi illeciti, tanto più intollerabili perché mortificano i lavoratori ed espellono gli onesti dal mercato. A partire dal ripristino delle sanzioni penali relative all’appalto illecito di manodopera e dalla previsione di misure che, in caso di imprese che sfruttano i lavoratori colpiscano anche i committenti, altrettanto consapevoli e responsabili. Per portare avanti questa battaglia serve un’attività di vigilanza efficace e continuativa, da qui la proposta formulata dall’Alleanza delle Cooperative italiane di istituire un Organismo unico di regolazione e di governo dell’attività di vigilanza con la collaborazione tra tutti i soggetti: PA, Centrali cooperative, Agenzia delle Entrate, Ispettorato nazionale del lavoro, Banca d’Italia”.

APPROFONDIMENTI

L’OCCUPAZIONE: in crescita, prevalentemente a tempo indeterminato, con una presenza femminile elevata
Di particolare importanza l’andamento delle cooperative di lavoratori, che hanno nella prestazione lavorativa dei propri soci l’oggetto dello scambio mutualistico: nel 2017, gli occupati dalle coop di lavoro hanno sfiorato le 15mila unità (14.973), in crescita del 4% rispetto all’anno precedente.
Si conferma infine l’attenzione dedicata dalle cooperative di Legacoop Estense alla qualità del lavoro, con la sottoscrizione di numerosi contratti aziendali che hanno introdotto diversi aspetti innovativi in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, welfare aziendale e smart working.

ANDAMENTO 2018 E PREVISIONI PER L’INIZIO 2019
Il Rapporto Congiunturale Legacoop di novembre 2018 (consuntivo secondo quadrimestre 2018) su un campione di cooperative significative sia per dimensioni che per settori rappresentati, evidenzia un sensibile peggioramento del sentiment riguardo all’andamento del Sistema Paese a breve termine (1° quadrimestre 2019). In particolare, diminuisce dal 5,5% al 2% la quota di cooperatori che prevedono un miglioramento dell’economia, mentre sale dal 18,3% al 24% quella di chi prevede un arretramento. Nelle grandi cooperative le previsioni negative salgono dal 4 al 15,2% e nelle pmi la già alta percentuale di pessimisti sale al 26,4%. Per i settori le previsioni negative di crescita provengono soprattutto dai servizi, dalle sociali e dall’agroalimentare. Raddoppia, inoltre, la quota di cooperatori pessimisti rispetto alla ripresa della domanda dei propri prodotti/servizi.
L’80% delle cooperative prevede di mantenere gli stessi livelli occupazionali ma, per la prima volta dopo alcuni quadrimestri, è più elevata la percentuale di coloro che temono una diminuzione della forza lavoro (10,2%) rispetto a quella di coloro che si aspettano un aumento (8,8%).
Il 23,4% (in diminuzione) ha in previsione nuovi investimenti, mentre si amplia al 34,1% la platea delle cooperative intenzionate a utilizzare le agevolazioni previste dal Decreto Industria 4.0.

A FERRARA POSTE ITALIANE RINNOVA LA TRADIZIONE DELLE LETTERINE A BABBO NATALE

Da: Poste Italiane – Media Relations

Gli alunni della scuola primaria Bombonati hanno consegnato le buste contenenti
i loro scritti a un “postino di Babbo Natale”.

Anche quest’anno torna la “Posta di Babbo Natale”, la tradizionale iniziativa di Poste Italiane, un appuntamento molto atteso dai più piccoli per esprimere desideri, speranze e richiedere doni in vista della festività più amata.

Fra le tante iniziative natalizie, Poste Italiane ha organizzato un evento con circa 50 alunni delle II classi della scuola primaria Bombonati di Ferrara. Durante l’incontro i bambini hanno letto le loro letterine e le hanno consegnate a un “Postino di Babbo Natale” per l’invio allo speciale destinatario.

Per la raccolta delle letterine Poste Italiane ha dedicato ai più piccoli di Ferrara anche una speciale cassetta allestita presso l’ufficio postale di viale Cavour, riconoscibile grazie alla decorazione con l’immagine di Babbo Natale. Tutte le letterine impostate nelle cassette o presso i 99 uffici postali del Ferrarese verranno raccolte dai “Postini di Babbo Natale” che le indirizzeranno al Polo Nord, da dove l’amato vecchietto giramondo provvederà a inviare a tutti una risposta personalizzata.
La risposta di Babbo Natale può essere richiesta anche on line compilando con i dati del bambino e quelli di uno dei genitori la scheda sul sito www.lapostadibabbonatale.posteitaliane.it, dal quale è possibile inoltre scaricare uno speciale foglio natalizio sul quale scrivere la letterina.

C’è un’altra novità: i bambini di Ferrara e provincia che scriveranno a Babbo Natale, saranno i protagonisti di una vera e propria “missione”. La migliore amica di Santa Claus, la renna Matilda, sta cercando di salvare gli animali in via d’estinzione e tutti i bimbi potranno aiutarla giocando con l’app dedicata, scaricabile gratuitamente dagli store Google Play e Apple Store. Nella risposta di Babbo Natale i bambini riceveranno le istruzioni per partecipare al gioco insieme a una sorpresa: gli stickers a tema e il distintivo di “amico di Babbo Natale” da applicare a caldo sui vestiti.

Ogni anno Poste Italiane riceve e smista migliaia di letterine che i bambini inviano a Babbo Natale con i più svariati indirizzi di fantasia, assicurando loro una risposta personalizzata. Di anno in anno il fascino di una tradizione antica si rinnova grazie all’entusiasmo di tutti, testimoniato dal numero crescente di lettere spedite: dalle 40.000 del 1999 alle 130.000 del 2017. Anche per il Natale 2018 si prevede un elevatissimo volume di corrispondenza destinata a Babbo Natale.
La lettera, infatti, continua a rappresentare uno dei momenti più belli del Natale, una consuetudine che Poste Italiane sostiene promuovendo il piacere della scrittura come strumento espressivo sia nella sua forma tradizionale sia nelle sue evoluzioni digitali.

Stop Ai Media Local Del Regime PD

Da:Roberto Guerra, futurologo*, Direttivo GOL Ferrara

GOL. Stop ai media local del regime PD

I giornali cartacei e web, a Ferrara?

Quasi tutti filo PD area..

Esempi ancora recenti dalla Cronaca “cronica” e manipolatrice ferrarese non stop, on e off line?

Chi – a indagini in corso della GDF – spicca per una vera e propria arringa difensiva pro business migranti, pd e la Sapigni, degno di Houdini! Un dossier papiro creato ad arte per confondere, tutto basato- scrivono – su un “equivoco” della GDF che non conoscerebbe né il calendario, né la matematica. Insomma una certa testata- s’impara- è l’avvocato d’ufficio di Camelot e la Sapigni e magari anche il Vescovo!

O in altra testata magari web da un intervento si impara che bollare Ferrara di arretratezza economica- come si sa da qualsiasi analisi ufficiale e da decenni (fin quasi con una iperbole ma storicamente attinente dalla Via Emilia già boom moderno per quasi tutte le altre aree della Regione) è.. una Fake News!

Inoltre quest’ultime perle similari a tante altre neppure riguardano i media local più ideologici!

Figurarsi le Pravde local, magari cartacee o in un caso persino istituzionale….: ogni giorno sembrano esuli della Mosca soviet che fu… in esilio orwelliano a Ferrara citta d’arte!

I media local a Ferrara manipolano l’informazione 25 ore su 24 con trucchi da circo, apparentemente dettagli.

Ma dopo la modernissima Comunicazione Big Data- i media local sono persuasori e condizionamenti elettorali:

Ogni “trucco” non è isolato, ma si innesta in una rete globale in città che potenzia sempre il pd….

Rete che coinvolge non solo pennivendoli collusi ideologicamente ma anche sul libro cuore del pd area,…PURE Certa intellighenzia ideologica- anche della società civile-

Fossili pd area scrivono costantemente – direttamente su qualche testata- indirettamente con infiniti cstampa

…. Sempre privilegiati dai media stessi – interviste- dichiarazioni-articoli magari di replica alle lettere degli oppositori (già… Quasi sempre relegati nelle lettere ai direttori..)

Un micro big data è facilmente intuibile a tutti: non esistendo controinformazione ufficiale cartacea… Il dato quantitativo surclassa per forza gli spazi concessi dai giornali alle opposizioni, anzi persino questi hanno un effetto boomerang una volta stritolati dal ritmo delle informazioni pro pd.

…SOPRATTUTTO In una città dove l’opinione pubblica legge soprattutto i giornali cartacei, come fa un elettorato ferrarese composto in gran parte da persone anziane che leggono soprattutto i giornali al bar e poco on line .

Naturalmente stiamo parlando di semiotica politica (quella di Umberto Eco) o persino aggiornata la teoria dell’informazione e-o dei giochi

Oppure i media local usano modulazioni meno evidenti. Tipo per gli oppositori… Cambio di titoli e-o di immagini, tagli mirati dei loro cstampa, estrapolazioni di frasi dai contesti: il primato del localismo ad arte per edulcorare o persino occultare il livello globale di autorevolezza degli oppositori stessi. E così via, trucchi da circo.

Esiste poi un altro diversamente e prestigioso mass media storico che- alla faccia dei cattolici ferraresi- già inquina le prossime elezioni, a livelli che violano persino trattati esteri nella sostanza: l’attuale vescovo non pecca solo di attivismo politico filo pd con la sua nota vocazione filo buonista e filo migrantica, ma viola pare regole italiane del Concordato che pone vincoli teocratici di non interferenza politica verso lo stato italiano e Ferrara nello specifico dal vescovo ampiamenti trascesi. In futuro tale teocrazia pretesa local andrà monitorata, onde evitare spiacevoli equivoci diplomatici…

Riassumendo, oltre a un futuro giornale web e cartaceo auspicabili, le opposizioni dopo la comunque probabile vittoria elettorale , dovranno avere rispetto al pd come priorità una visione più democratica e laica per l’informazione ferrarese…

Ad esempio l’abolizione di un inutile sorta di ODG locale…

Come per il business migranti, sarà infine fondamentale promuovere una indagine capillare sui giornalisti delle testate …D’OPPOSIZIONE- dopo la probabile svolta politica elettorale- , onde liberarle da soggetti collusi illegalmente con l’ex… Pd e area affine per salvaguardare una corretta e democratica informazione.

*Info http://futurguerra.blogspot.com Personal Blog

Salatura delle strade provinciali per prevenire la formazione di ghiaccio

Da: ufficio Stampa Provincia di Ferrara

La Provincia ha deciso di salare l’intera rete viaria di competenza.
I mezzi a disposizione, tra autocarri e trattori dotati di spargisale, usciranno in serata entro le 20, quando le strade provinciali saranno percorse da minore traffico e contano di concludere l’intervento entro le prime ore della notte.
Il motivo della decisione è dato dalle previsioni meteo, che annunciano un abbassamento delle temperature, specie nelle ore notturne, anche sotto lo zero, dopo la pioggia caduta che ha bagnato le strade.
La salatura degli 850 chilometri della rete stradale provinciale, il cui costo si aggira sui 30mila euro, è tesa a prevenire quindi l’eventuale formazione di ghiaccio lungo le carreggiate, nonché in prossimità delle intersezioni e dei cavalcavia.
“Quello della viabilità è uno dei nostri compiti fondamentali – ricorda la presidente della Provincia Barbara Paron – e la messa in sicurezza delle nostre strade si ottiene anche prevenendo situazioni di potenziale pericolosità dovute alle condizioni meteo”.

Copparo – Chiusura filiali BPer Banca

Da: Comune di Copparo

Copparo – Chiusura filiali BPer Banca

Il sindaco di Copparo Nicola Rossi, alla luce del piano di razionalizzazione delle filiali annunciato da BPER Banca, ha inviato una lettera all’amministratore delegato al fine di valutare almeno il mantenimento di un punto Bancomat.

«Ritengo che la filiale di Ambrogio abbia rappresentato in tutti questi anni un punto di riferimento importante per tutta la Comunità – afferma Nicola Rossi – pur nella consapevolezza del piano avviato dalla banca, il quale sarà peraltro oggetto di confronto sindacale, chiedo che venga aperta una riflessione, anche alla luce del fatto che ad Ambrogio vi sono numerose aziende e famiglie che contano sui servizi fino a oggi erogati. Per tale motivo mi rendo disponibile ad affrontare con i vertici aziendali la tematica in oggetto».

«Dopo la dolorosa chiusura della Filiale di Tamara – ha concluso Rossi – la cessazione delle attività di Ambrogio è motivo di preoccupazione per molti cittadini. Con la Banca in questi anni si è sviluppato un buon rapporto in virtù del contratto di tesoreria che ci lega. Il mantenimento di almeno un punto bancomat in paese darebbe un segnale di vicinanza che ritengo necessario».

INTITOLAZIONE ARCHIVIO STORICO UDI FERRARA A VERA PERRI

Da: Udi Ferrara

Venerdì 14 dicembre presso la sede UDI di Ferrara alla presenza dell’Assessore alla Cultura Massimo Maisto, è stato intitolato a Vera Perri l’Archivio Storico dell’UDI. Stefania Guglielmi, Micaela Gavioli e Liviana Zagagnoni, hanno tracciato un profilo personale e politico di una compagna e amica da tanto tempo, così come i numerosi interventi hanno portato i loro personali ricordi.
Vera arrivata a Ferrara a metà degli ani ’80 dalla Calabria, dopo essersi laureata a Bologna, si è dedicata all’insegnamento. La sua militanza nell’UDI è iniziata fin dal suo arrivo nella nostra città. Oltre all’interesse per la politica delle donne, la sua grande passione è stata la ricostruzione della storia delle donne attraverso documenti d’archivio e la predisposizione di progetti di ricerca in collaborazione con studenti e con la collaborazione di gruppi teatrali e donne dell’ANCESCAO.
La sua scomparsa avvenuta un anno fa ha lasciato orfano il gruppo di ricerca storica dell’UDI.
La targa apposta in sua memoria è un riconoscimento al suo impegno, un affettuoso ricordo per chi l’ha conosciuta e uno stimolo per le giovani che in futuro frequenteranno l’Archivio dell’Associazione.
In occasione dell’intitolazione è stata consegnata ai presenti la pubblicazione “Così lontane, così vicine – Passaparola:- racconti di ieri e di oggi”, risultato dell’ultimo progetto eseguito da Vera.

Ferrara nel cinema d’autore

Da: Ufficio Comunicazione IIS L.Einaudi Ferrara

Terzo appuntamento di ApertaMente, con ingresso libero anche per il pubblico esterno

Proseguono le conferenze di ApertaMente presso l’Istituto di Istruzione Superiore Luigi Einaudi di Ferrara; nel terzo appuntamento del corrente anno scolastico si parlerà di cinema d’autore, con la dott,ssa Simonetta Savino che porrà all’attenzione degli studenti i grandi documentaristi e registi ferraresi del Novecento; l’evento, in programma giovedì 20 dicembre (ore 10,10-12,10, presso l’Aula magna di via Savonarola n. 32), sarà aperto anche al pubblico esterno.
A scorrere davanti agli occhi delle classi quarte della scuola cittadina saranno così sequenze tratte da celeberrime pellicole firmate da Michelangelo Antonioni – si pensi almeno a film quali L’eclisse, girato nel 1962 con protagonista femminile una giovanissima Monica Vitti, e a Blow-Up, del 1966, che fu premiato l’anno dopo con la Palma d’oro al festival di Cannes – e da Florestano Vancini (memorabile, tratta dal racconto di Bassani, La lunga notte del ’43, che uscì nel 1960, ma tante altre sue pellicole si potrebbero citare): due registi che hanno innalzato Ferrara al rango di capitale mondiale di quella che, ancora ai suoi albori, il critico Ricciotto Canudo definiva ‘la settima arte’.
Oltreché registi di lungometraggi, sia Antonioni sia Quilici furono anche abili documentaristi e la conferenza della dott.ssa Savino porrà in luce questo duplice aspetto, senza peraltro trascurare la figura di un altro celebre documentarista concittadino quale certamente è stato Folco Quilici, che ci ha purtroppo lasciato nel febbraio di quest’anno.
Anticiperà la trattazione di Antonioni, Vancini e Quilici, sempre curata dalla dott.ssa Savino, una parte introduttiva sul cinema su e a Ferrara, con cenni a cineasti minori ma pur sempre talentuosi quali Antonio Sturla e Massimo Sani, anche quest’ultimo scomparso proprio quest’anno.
La dott.ssa Simonetta Savino, socia fondatrice ed attuale Vice Presidente del Circolo della Stampa di Ferrara, giornalista pubblicista e già docente per materie letterarie e latino presso il Liceo Ariosto, è collaboratrice di vari enti di ricerca su temi di carattere storico e architettonico, per i quali vanta numerose pubblicazioni. Esperta di cinematografia, in questo settore è stata collaboratrice dell’Agis-Scuola, nell’ambito del Progetto cinema-scuola, per la schedatura di film e l’aggiornamento dei docenti, e ha insegnato in vari corsi di formazione trattando tra gli altri i temi del Linguaggio cinematografico, del rapporto tra Letteratura e cinema e della Dimensione spazio-temporale nel cinema. Per il Liceo Ariosto è stata anche delegata di Istituto presso la Consulta Agis-Scuola per il cinema e la musica.

Copparo – Operativo il Piano Neve e Ghiaccio

Da: Comune di Copparo

Già attivo il piano neve su tutto il territorio di Copparo, che prevede nove automezzi dotati di lama spazzaneve e spargisale. Il Piano, realizzato da Patrimonio Copparo srl, prevede un coordinamento e controllo gestito anche con supporto GPS che permette di monitorare il numero dei passaggi di pulizia per ogni strada. Il coordinamento è realizzato grazie alla collaborazione del personale di Comune di Copparo e Patrimonio.
La suddivisione del territorio comunale in zone, permette una migliore gestione delle emergenze e in caso di nevicata le zone sono nove al cui interno ogni trattore opera mantenendo pulite le strade con uso di lama spazza neve e dispositivo spargi sale. Se per le basse temperature la strada è ghiacciata, il Piano prevede la sola stesa capillare di sale in tutte le strade o in modo preventivo solo sulla viabilità principale.
In caso di nevicate prolungate per più di 12 ore si riduce la operatività a due macchine operatrici, che lavoreranno solo sulla viabilità principale. Al termine delle otto ore (riposo degli operatori) si ritornerà a pulire tutta la rete stradale e non solo la rete viaria principale.
Patrimonio ricorda che per le strade bianche la tipologia di intervento è diversa perché non è possibile agire con le lame per togliere completamente la neve, in quanto si rovinerebbe la strada, peggiorando di fatto la situazione. Sulle strade bianche si asporta uno strato di neve appianando i cumuli più grandi, per poi spargere il sale non appena le condizioni meteo lo permetteranno.
Il Piano per quando riguarda le zone sensibili, cioè scuole, marciapiedi, piste ciclabili, aree di pregio, prevede la pulizia manuale con volontari per spalare la neve e spargere il sale.

Babbo Natale, Gnomi e Folletti: tornano gli appuntamenti natalizi per bambini e famiglie alla Sala Estense

Da: Il Baule Volante, Ufficio Stampa

Durante le feste natalizie si svolgerà, anche quest’anno e per il ventunesimo anno consecutivo, la rassegna di Teatro Ragazzi Babbo Natale, gnomi e folletti, che avrà luogo, con quattro appuntamenti, alla Sala Estense di Ferrara (Piazza Municipale) dal 27 dicembre 2018 al 4 gennaio 2019, e organizzata, come di consueto, dall’Associazione Teatrale Il Baule Volante di Ferrara, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, con l’istituzione dei Servizi Educativi e per le Famiglie e con il Comune di Ferrara, che patrocina e sostiene l’iniziativa. La rassegna si rivolge il modo particolare al pubblico delle famiglie che, nel periodo delle vacanze di Natale, cercano un modo piacevole e fruttuoso di trascorrere i pomeriggi di libertà con spettacoli divertenti e dall’alto profilo qualitativo: uno svago che abbia un livello culturale elevato e contenuti profondi.
Per questo ventunesimo anno della rassegna, la Direzione Artistica del Baule Volante ha voluto proporre le fiabe classiche più amate e più conosciute realizzate da compagnie storiche del panorama nazionale e dalla stessa compagnia cittadina, con tecniche di rappresentazione sempre diverse, in un ventaglio di linguaggi che offre un esempio della grande ricchezza espressiva del Teatro Ragazzi italiano.

Programma della Rassegna:

Giovedì 27 dicembre 2018:
Kosmocomico Teatro “I Musicanti di Brema”
La rassegna si apre con una compagnia milanese di tutto rispetto: Kosmocomico Teatro rappresenta oggi uno degli esempi più alti di un genere che sposa con apparente semplicità tradizione e avanguardia, in un cocktail che alterna risate e momenti di autentica poesia. L’istrionico Valentino Dragano – un personaggio realmente unico nel panorama nazionale – suonando dal vivo una miriade di strumenti musicali differenti, da lui stesso opportunamente modificati, alterna teatro d’attore, narrazione e teatro di figura con grandi pupazzi-strumenti animati a vista. Uno spettacolo da non perdere assolutamente per i piccoli ma anche caldamente consigliato anche agli adulti non accompagnati. (dai 5 ai 10 anni)

abato 29 dicembre 2018:
Pantemonium Teatro “I tre porcellini”
La rassegna prosegue con uno spettacolo che ha segnato la storia del Teatro Ragazzi italiano con un numero impressionante di repliche (oltre 400!). Il 29 dicembre alla Sala Estense si ride, e si ride proprio tanto! Lo storico interprete Tiziano Manzini, con la sua verve e la sua straordinaria presenza scenica, propone una rilettura in chiave comica e ironica della storia tradizionale che vede impegnati tre ingenui fratelli porcelli contro un famelico lupo appassionato di prosciutti, salami e carni di maiale in generale. Tra fiaba classica e trovate surreali, Manzini si destreggia abilmente in uno spettacolo che alterna gioco e narrazione, paura e ironia, pareti fragili, pareti solide e fantasmatiche evocazioni in un gioco teatrale magico e irriverente. (dai 4 ai 10 anni)

Mercoledì 2 gennaio 2019:
Il Baule Volante “Nico cerca un amico”
La rassegna proseguirà con l’esibizione della compagnia di casa che aspetta i bambini della città per emozionarli e divertirli con una fiaba piccola, semplice e poetica che parla ai bambini con un linguaggio delicato e immediato. Andrea Lugli e Liliana Letterese stupiranno nuovamente il pubblico dei neofiti e degli storici affezionati con canzoni, musica, colori, grandissimi e piccolissimi personaggi animati, a raccontare una storia divertente ma anche carica di significati profondi che arriva dalla lontana Germania e che parla di diversità e di amicizia.
(dai 3 agli 8 anni)

Veneredì 4 gennaio 2019:
Il Baule Volante “L’Acciarino magico”
La rassegna si chiuderà in bellezza con uno spettacolo dedicato, per una volta, anche ai bambini più grandi. Perché’ il Teatro, cari bambini, non è davvero una cosa da piccoli! La famosissima e avventurosissima fiaba di Andersen – da sempre autore prediletto dal Baule Volante – è qui rappresentata con una tecnica innovativa che sta riscuotendo ottimi riscontri di critica e di pubblico: narrazione con accompagnamento sonoro dal vivo… di che si tratta? È solo una piccola grande magia nata dalla collaborazione fra Andrea Lugli e il danzatore, cantante polistrumentista Stefano Sardi… lo vedranno i bambini che verranno a teatro il 4 di gennaio. Spazio alla fantasia!
(dai 6 agli 11 anni)

Inizio spettacoli: ore 16,00 (la biglietteria apre a partire dalle ore 15,00)
Biglietti: adulti € 6,00, bambini € 5,00

Informazioni: Il Baule Volante – Paola Storari 347/9386676.

PALAZZO DIAMANTI. Il sindaco risponde a Vittorio Sgarbi

Da: Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara

“Purtroppo non sarà Sgarbi il candidato della destra locale, se così fosse, come è successo in passato, potrei andare finalmente in ferie.

Ha già fatto del resto l’amministratore in mezza Italia senza mai terminare un incarico, troppa fatica, troppe responsabilità e poco compenso, io invece sono qua da dieci anni ed in questo tempo “loffio” ho concluso decine di opere, reperito risorse, appaltato lavori per quasi mezzo miliardo di euro compresa quella San Paolo, tra poco in appalto, per la quale il Nostro ha promesso invano e diverse volte ingenti risorse che solo Franceschini ha poi portato.

So bene che a Vittorio del progetto dei Diamanti non interessa un bel nulla per avermelo detto Lui stesso, ma qualcuno gli ha chiesto di farne un tema della campagna elettorale e Lui da uomo “mediatico” cavalca quella che è una grande bufala.

Nessuno infatti vuol certo “completare” il Palazzo Rinascimentale ma sostituire il corridoio esterno, fatto di legno e stoffa esposto a vento e pioggia, con un percorso in vetro assolutamente rimovibile e che non tocca neppure il palazzo. Come sa chi conosce il progetto quella del “completamento” è una balla colossale e per questo metteremo in esposizione il progetto ed i bozzetti, già esposti lo scorso anno, anche nel palazzo comunale. Del resto la Galleria dei Diamanti nota in tutto il mondo è l’unica nella quale ci si rimette cappello e giacca a vento a metà percorso.

Tanto varrebbe allora chiudere bottega, andare per mostre a Bologna, Forlì o Padova assai meglio attrezzate e con generose fondazioni bancarie, destinando il nostro palazzo agli arredi e suppellettili di casa Sgarbi: sono certo che dal Maine verranno migliaia di persone a vederli.

Courbet sarà “provinciale” ma ha fatto in 60 più di 50.000 visitatori e da ogni parte, beneficiando l’economia della città che – se fosse solo un pò meno obbligata al “servio encomio” verso l’illustre concittadino – dovrebbe ergersi a paladina di questa operazione: una delle poche realtà di Ferrara note nel mondo intero, tanto è vero che non c’è stata mostra nella quale Vittorio non abbia chiesto di poter accompagnare amici d’ogni sorta a vedere fuori orario le opere, del resto il suo plauso incondizionato alla nostra mostra su De Chirico è la miglior dimostrazione che le uscite odierne sono genuine come l’oro del giappone..

Io accetto, tutto o quasi nella polemica politica: una cosa solo giudico inaccettabile, l’attacco personale a chi non fa politica, ma solo bene il suo lavoro guadagnando al mese quello che Vittorio spende dal parrucchiere e che certo non ha i mezzi per replicargli.

Attaccare Maria Luisa Pacelli che i direttori dei musei di tutto il mondo trattano con rispetto ed ammirazione per la Sua professionalità, tanto che più d’uno, per questa ragione mi ha chiesto di poter collaborare con Ferrara Arte, è un gesto vile che non gli perdono, caro Vittorio sei un vigliacco!

Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara”

Super Cinema Apollo

Da: Il Turco, associazione di promozione culturale

Lunedì 17 all’Apollo il documentario di Ragazzi per il SuperCinema

Lunedì 17 dicembre il documentario “SuperCinema Apollo Memorial”, realizzato nel 1995 da Renzo Ragazzi, sarà proiettato gratuitamente sia alle 19 che alle 20.30 all’Apollo CinePark, in conclusione del progetto di recupero della memoria storica del primo multisala ferrarese, organizzato da Ilturco.

Buon compleanno SuperCinema Apollo! Il primo multisala di Ferrara lunedì festeggia una storia lunga 98 anni. Venne infatti inaugurato dall’avvocato Aldo Azzalli il 17 dicembre del 1921, nell’area dove oggi si trova piazza Gobetti, e solo negli anni Settanta l’attività fu trasferita in piazzetta Carbone, nello spazio conosciuto oggi col nuovo nome di Apollo CinePark. Proprio qui – nella sede attuale, tra i velluti e le poltrone rosse della suggestiva sala 4 – si festeggerà la ricorrenza.

L’associazione Ilturco lunedì 17 dicembre organizza per l’occasione due proiezioni gratuite – una alle 19 e una alle 20.30 – del documentario che il regista Renzo Ragazzi dedicò nel 1995 al re dei cinematografi ferraresi: “SuperCinema Apollo Memorial”. L’opera, realizzata in collaborazione con l’Ufficio Audiovisivi del Comune, raccoglie numerose interviste, particolarmente preziose per capire la vita, gli interessi e le abitudini della comunità che una volta – fino al 1961, quando l’imponente edificio venne abbattuto – si raccoglieva al buio dentro la grande sala principale, davanti allo schermo, per ridere e piangere, per dimenticare la guerra, per divertirsi e per innamorarsi. Buona parte delle testimonianze provengono dai racconti di Antonio Azzalli, figlio di Aldo, che condusse l’attività fino al 2002. Non mancano però aneddoti e curiosità provenienti dai ricordi dei frequentatori abituali: dallo scrittore Aldo Luppi al documentarista Massimo Sani, al regista Florestano Vancini, che ammette di essersi innamorato della pellicola proprio all’interno del SuperCinema, quando per la prima volta vide “Ombre rosse” di John Ford.

L’evento conclude il progetto ideato e curato da Ilturco per recuperare e attualizzare la memoria del vecchio cinema, che nel weekend ha compreso un’affascinante installazione site specific in piazza Gobetti e la proiezione speciale del film “Poveri ma belli”, che si è svolta al Boldini in collaborazione con Arci Ferrara e grazie alla generosa partecipazione dei commercianti del centro storico, che hanno offerto la colazione prima della visione.

Sostenuto dal Comune, patrocinato dal Mibac, il progetto è stato fattivamente supportato dall’impegno del Collettivo Hpo – che ha progettato gli allestimenti – e dal Ferrara Film Festival, che ha accompagnato l’organizzazione e sostenuto la promozione. Le ricerche storiche si sono avvalse del gentile contributo della famiglia Azzalli, dell’archivio privato di Paolo Micalizzi, dei materiali custoditi presso l’Archivio Comunale e l’Istituto di Storia Contemporanea. Tra i partner dell’iniziativa – compresa nel calendario Natale e Capodanno a Ferrara – anche Factory Grisù, Feedback, Ferrara Film Commission.

COLDIRETTI: GIOVANI IMPRESA FERRARA RACCOLGONO FIRME PER UNA LEGGE EUROPEA CHE DICA BASTA AL CIBO ANONIMO

Da: Coldiretti Ferrara

I Giovani di Coldiretti Ferrara sono in Piazza Municipale nella città capoluogo per raccogliere le firme della proposta di legge europea STOP AL CIBO ANONIMO.
Già raccolte centinaia di adesioni.

Sono già moltissime le firme dei ferraresi che mentre si recano a fare shopping natalizio o a portare i bimbi nelle casette del villaggio di Babbo Natale in Piazza Municipale, si fermano al gazebo dei Giovani di Coldiretti Ferrara e sottoscrivono la proposta di legge comunitaria per estendere l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta a tutti gli alimenti ed in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea.
In questo sabato che ci accompagna verso la settimana del Natale, ai sottoscrittori della petizione vengono offerte degustazioni di pandoro e panettone made in Italy, a partire dalla farina di grano Giorgione, per continuare con uova, zucchero, canditi tutti certificati italiani e della filiera agricola.
Molto graditi anche i palloncini gialli che in breve hanno punteggiato la piazza e le “ruote delle stagioni”, in omaggio a tutti i firmatari per ricordare i periodi in cui trovare le diverse varietà di frutta e verdura italiana nel corso dell’anno.
“Siamo impegnati nel raccogliere più firme possibile – ricorda il delegato provinciale dei Giovani di Ferrara, Filippo Pallara, affiancato dai vice Giulio Magri e Sebastiano Tundo e da un drappello di altri ragazzi – a testimonianza del comune obiettivo dei produttori di vedersi valorizzare quanto producono e dei consumatori di poter avere informazioni trasparenti e chiare su quello che acquistano e portano in tavola. Oltre che in piazza è possibile firmare anche presso i nostri uffici, oppure on line sul sito www.sceglilorigine.coldiretti.it, presso i mercati di Campagna Amica, come ad esempio al mercoledì mattina all’Agrimercato di Grisù in via Poledrelli, nella ex caserma dei pompieri, ricordandosi sempre di presentare la carta di identità per la validità della firma”.

Intervista a Giacomo Marighelli, giovane artista e scrittore ferrarese emergente

Ferrara ha fortunatamente dei giovani talentuosi e fra questi spicca anche Giacomo Marighelli, poeta, musicista, compositore ed ora anche narratore, alle prese con il suo primo romanzo ‘Il Fuoco del Cuore’. Il romanzo del “Cuore” è ambientato a Ferrara, città dello stesso giovane autore, e racconta la storia di Piero, un adolescente anarchico e anticonformista che riversa tutta la sua rabbia nei confronti del mondo fino a quando non incontra l’Amore con la A maiuscola, “un Amore incondizionato, un Amore che ama per il semplice gusto di Amare”.

Che cos’è l’amore? Pensi che dovrebbe essere un dono che non chiede nulla in cambio?
L’Amore è permettere all’altro di essere se stesso. Parlo dell’amore con la A maiuscola, quello incondizionato, non quello malato e nevrotico di coppia che spesso si vive tra le persone. Spesso lo si fraintende pensando che sia un’emozione, un battito al cuore, un colpo di fulmine, o addirittura qualche cosa di collegato al denaro…Invece noi siamo Amore, semplicemente nei secoli lo abbiamo dimenticato; ma stiamo anche ricominciando a ricordarcelo, sempre più.

Quanto c’è di te nel personaggio Piero?
Di me nel protagonista Piero, c’è poco. E’ un personaggio burbero, rude, cinico. Lontanamente posso aver provato qualche suo ideale, qualche suo pensiero,qualche sua emozione; trattandosi della fase adolescenziale, colui che esce dal clan famigliare per andare ad aggregarsi ad un altro clan, in questo caso gli anarchici, posso dire che tutti, ognuno a modo suo, hanno attraversato questa fase. E’ semplicemente una fase di vita tra il livello di Coscienza infantile e il livello di Coscienza adulto. All’epoca in cui iniziai a scrivere il libro, mi sarebbe piaciuto vivere quella parte romantica, quell’amore idilliaco che leggevo nei libri di Hemingway, ma c’è anche la violenza giovanile dei libri di Pasolini, altro scrittore che nel 2010 approfondivo.

Ti senti anarchico,politicamente scorretto e anticonformista come il tuo personaggio?
Magari all’epoca in cui iniziai il romanzo, nel 2010, in parte sì. Ora no: posso dire di seguire del cosmo. L’unica politica che conosco è quella dell’universo, del tempo che scorre attraverso la materia e dell’ Unità che siamo, noi esseri umani. L’ unica nazione che seguo è la Terra,e l’unico confine è l’atmosfera che separa la Terra dal resto dello spazio.

Frequenti o hai frequentato i centri sociali come il tuo personaggio?
Quando c’era il Dazdramir a Ferrara io ero molto giovane. Ci andai una volta a fare un concerto ed un’altra volta a seguirne altri, ma erano gli ultimi mesi di apertura. Non posso dire di averlo frequentato. Invece il centro sociale La Resistenza, sì, ci sono andato molte volte, dal 2013 al 2015; come centro nel tempo è cambiato molto, non ho più visto lo stesso spirito con cui venivano svolte le serate, mi sono disinteressato e non l’ho più frequentato. Furono belle serate, ho incontrato molte persone con cui sono diventato amico, ho suonato più volte coi miei progetti musicali, ho eseguito concerti molto interessanti.

Credi che i centri sociali possono sostituire la famiglia, soprattutto in quelle in cui vi sono problemi di convivenza?
No. Semplicemente, come dicevo prima, nell’adolescenza si vive la fase del passaggio dal clan famigliare ad un altro clan, che può essere un’identificazione come i punk, gli emo, o quant’altro. C’è chi si identifica con il centro sociale. La crescita poi avviene con il passaggio successivo, staccandosi da ogni identificazione.

Giacomo Marighelli sarà ospite giovedì 20 dicembre alle ore 17 alla Collezione dello scultore Mario Piva in via Cisterna del Follo, 39 (Fe). Ingresso gratuito.


Giacomo Marighelli al Circolo Arci BlackStar durante la presentazione del suo ultimo album ‘Il Cerchio della Vita’.

Buon Natale da Lampedusa

Ormai mancano pochi giorni al Natale e la frenesia dei regali – qualsiasi cosa, tanto “basta il pensiero” – e dei cenoni sta crescendo sempre più. Fra luci, carte da regalo, ninnoli sfavillanti e tanta stucchevole dolcezza da rischiare di cariare l’animo, c’è ancora spazio per la narrazione e per l’ascolto di vite e storie vere di gente di frontiera, di pescatori di umanità e di persone “che si portano dentro un intero camposanto”?

Davide Enia, la sera del 14 dicembre, ha aperto la stagione del Teatro Comunale di Occhiobello con ‘L’abisso‘, trasposizione teatrale dei suoi ‘Appunti per un naufragio‘ (Sellerio).
Un racconto che più natalizio non si può perché narra di come l’impulso all’accoglienza può superare l’impulso di sopravvivenza, della sacralità della vita e delle radici, che si possono ritrovare e riscoprire più salde su un’isola in mezzo al Mar Mediterraneo.
Un’ora e mezza di racconto di Lampedusa, questo scoglio piatto in mezzo al mare dove “il cielo ti frana addosso” e i venti ti sferzano sul viso, dove l’Africa incontra l’Europa, crocevia umano di destini, non sempre facili a intrecciarsi. E mai una volta la parola ‘migranti’. Perché le parole, sempre più svilite e “schiaffeggiate”, contano e per gli abitanti dell’isola quella parola, proveniente ‘dal continente’, è troppo moderna ed estranea per esprimere ciò che vivono. Serve il dialetto, lingua arcaica e masticata da generazioni, per dire esperienze e leggi universali: “In mare ogni vita è sacra” e salvare vite diventa “atto di devozione”.

Storie di vite e di corpi che si accumulano e si affastellano, che si intrecciano al vissuto personale di Enia: storie di padri e di figli, di rapporti riallacciati e ritrovati, o spezzati per sempre con (in)umana brutalità, vicende di morti e, perciò stesso, di disperata lotta per la vita.
Il padre “muto”, “la montagna che ascolta”, insieme al quale Enia assiste al suo primo sbarco: 523 persone, età medi tra i 15 e i 20 anni, su tre motovedette diverse. Zio Beppe, “una delle stelle più luminose nella costellazione della mia vita”. Il sommozzatore fascista, grande come un gigante, che piange raccontando del suo lavoro, e il suo collega rescue swimmer che “fa a calci e pugni con il mare” pur di salvare una vita in più. Vincenzo, custode del camposanto dell’isola, che lava, profuma e dà sepoltura a chi non ce l’ha fatta: a ognuno una tomba e una pianta perché, come dice guardando il mare, “le ossa di tutti saranno bianche”.

Enia, affiancato dal bravissimo chitarrista palermitano Giulio Barocchieri, racconta a mezza voce oppure usando il ritmo e l’arte del cunto, non più epopea antica da paladini, ma pulsione vitale, indignazione e riscatto, eppure docile strumento popolare per la rappresentazione del dolore. E poi c’è il silenzio, “bello e potente”, “vibrante e sospeso”: al cospetto di quella gente di frontiera “non riesco a dire nessuna parola”. Prima deve arrivare il pianto, che le lava e le pulisce le parole, le rende chiare, per poterle scrivere, dire, udire.
Prima che le azzurre luci si spengano e sul palco cali il buio dell’abisso, un’ultima storia, a proposito di “cerchi che si chiudono”, di “fine che coincide con l’inizio”: quella delle nostre origini, di una ragazza fenicia che attraversa il mar Mediterraneo sul dorso di un toro bianco. “Quella ragazza si chiamava Europa: noi siamo figli di una traversata”.

We love you

We love you (The Rolling Stones, 1964)

Sembra una cosa un tempo inimmaginabile ma questa settimana – il 18 – Keith Richards, l’uomo che per me – e per tanti – è i Rolling Stones ne fa 75.
Non è un traguardo da poco per uno che è stato – parole sue – una specie di piccolo chimico ambulante per circa dieci anni.
Keith però è sempre stato furbo.
Come ha detto più volte: ha sempre evitato sostanze di bassa qualità.
Un po’ perché se lo poteva permettere e un po’ perché è sempre stato furbo.
A riprova di questa furbizia – commerciale e/o salutistica – c’è anche questa notizia uscita la settimana scorsa – vedi te – proprio nei giorni in cui si annunciava l’ennesimo tour americano di quelle coerentissime cariatidi che – coerentemente – anni fa, dichiaravano al mondo, sempre per bocca del buon Keith, la loro volontà di “stare sul palco fino alla fine, proprio come i bluesmen ci hanno ispirati agli inizi”.
Francamente non so se credere alle parole di quella vecchia boccaccia, sono anche fatti suoi.
Ma sicuramente c’è un fondo di verità, anche perché il vecchiaccio ha ammesso che si concede ancora – saltuariamente – “qualche birra e qualche bicchiere di vino buono”.
Quindi tutto regolare, gli Stones saranno di nuovo in giro, Keith continuerà a bere ma Keith ha 75 e in barba alle mitologie che purtroppo, a volte, l’hanno trasformato – solo per gli stupidi – in una barzelletta, Keith rimane un anziano signore che a 75 anni non può certo bere come quando ne aveva 20, 30, 50 o 60.
Il successo di Keith Richards – e di queste sue dichiarazioni, riprese con fare anche troppo sensazionalistico dai soliti pennivendoli – invita però a riflettere, proprio come “il successo di Tavernello”, così, per rimanere in tema.
Adesso attaccherei un pippone sul nostro mondo senza idoli che appiccica l’etichetta “idolo” addosso a ex ragazzini del liceo artistico bravi con la chitarra ma mi fermerò.
Anche perché il buon Keef si merita certamente l’etichetta “idolo” almeno quanto si merita l’etichetta “genio”.
Stiamo pur sempre parlando dell’uomo che ha portato il riff di chitarra a livelli stellari, roba eterna quanto Mozart.
Insomma: quei suoi riff, quei suoi pezzi e per me anche quelle sue seconde voci sui cantati di Jagger – che purtroppo però in live non fa più da un po’ – sono dei veri e propri biglietti da visita rappresentanti quel poco di buono generato dalla razza umana su questo pianeta ormai andato.
È quindi cosa buona e giusta che Keith Richards se ne stia su questo pianeta il più possibile, se lo merita lui e ce lo meritiamo noi anche se qualcuno non se lo meriterebbe proprio.
Lunghissima vita al vecchio allora, e lunghissima vita anche al “mito”.
Perché Il “mito” di Keith Richards – con questo outing su questa fantomatica “sobrietà” – per me si fortifica: Keef ha scelto di eternarsi su questo pianeta con un proprio peculiare approccio alla terza età e questa cosa, per come la vedo io, è bellissima perché lo stronzone è proprio intenzionato a restare qua ancora per un po’.
Auguri stronzone!

Piccoli adulti

Se pensiamo a una bambina di dieci anni non la immaginiamo truccata e intenta ad atteggiarsi da adulta. L’immagine dei bambini in età preadolescenziale viene utilizzata per promuovere capi di abbigliamento o altri prodotti che si rivolgono a quel preciso target e qui la cosa cambia. Ciò che spesso traspare è la figura di un bambino “già grande”, un adolescente in miniatura. I vestiti e gli accessori aiutano nella costruzione di questo personaggio: le spalle dei bambini vengono accentuate e stessa cosa viene fatta con le bambine per i seni e la postura che risalta i fianchi.
Questo carattere emerge anche nell’atteggiamento e nello sguardo, spesso appositamente ammiccante: non naturale in un bambino di quell’età.
Osservando però le nuove generazioni, capita di cogliere la loro tendenza a voler emulare figure più adulte, nell’abbigliamento, nell’atteggiamento ma anche negli interessi; si smette di giocare prima.
Forse i messaggi fatti circolare dai mass media, spesso per scelte legate al consumo, influenzano fortemente questa parte della società…

“I bambini sono come il cemento umido, tutto quello che li colpisce lascia un’impronta”
Haim Ginott

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

Il chiostro delle sorprese

In genere percorro Via San Romano velocemente, durante passeggiate pomeridiane o uscite serali.
Qualche giorno fa, durante la disperata ricerca di regali per questo Natale, trovo il cancello del chiostro dell’ex chiesa di San Romano aperto. Decido di avvicinarmi per scattare qualche foto: il portico che lo circonda e il piccolo pozzo al suo centro, sono gli elementi che immortalo subito.
Il museo della Cattedrale sorge proprio all’interno dell’ex chiesa, situata sulla sinistra rispetto al cortile, da fine Duemila: prima le opere in questione si potevano ammirare presso un’ampia sala sovrastante l’atrio della Cattedrale. Opere che vanno dal Medioevo all’Ottocento, sia di proprietà comunale che ecclesiastica: sculture, arazzi e le celebri ante d’organo dove si possono ammirare ‘San Giorgio e il drago’ e l’ ‘Annunciazione’ di Cosmè Tura.