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Giorno: 29 Dicembre 2018

Lettera Aperta L’anno che Verrà, a Ferrara

Da: Paola Peruffo Consigliere Comunale Forza Italia Ferrara

L’anno che verrà: tre progetti da realizzare

Poco ci separa dal nuovo anno e, come sempre, è tempo di bilanci. A Ferrara, come sappiamo, non mancano le cose da migliorare per il 2019, alcune dipendono dalle scelte di questa e della futura amministrazione comunale, alcune da Regione e Governo, altre ancora dal senso civico di ognuno.
Al di là di tanti temi principali, dalla Sanità alla Sicurezza, voglio indicare – ytra i tanti possibili – tre punti critici che rappresentano progetti materialmente più che realizzabili, che spero possano trovare finalmente completamento nell’arco del nuovo anno.

Il primo è il passaggio a livello di via Bologna che vanta pure una non invidiabile pagina su Facebook, nata dall’esasperazione della gente. Difficilmente, nel terzo millennio, si può tollerare di gettare quotidianamente alle ortiche così tanto tempo prezioso per transitare lungo la principale arteria verso il centro di Ferrara, senza contare i livelli di smog che si accumulano nell’aria. Sottopasso sia, ma in tempi celeri.

Secondo: “La nuova sede destinata al Cus Ferrara canottaggio è un tassello importante nel percorso avviato per il recupero e il rilancio della darsena di San Paolo”. Così – testualmente – l’assessore ai Lavori Pubblici aveva presentato il progetto nella conferenza stampa di fine anno 2017. A un anno esatto di quest’opera, invece, non c’è ombra e la Darsena di San Paolo è ancora, così, desolatamente fatiscente.

Terzo, una mozione che avevo presentato l’anno scorso e che era stata votata anche dalla maggioranza PD: attrezzare l’area verde di via Gobetti con giochi per bambini, un modo per regalare un angolo di divertimento per i piccoli residenti del centro, ma anche per turisti e visitatori di passaggio. Sarebbe stato un modo per riqualificare definitivamente quell’area o, in alternativa, rendere costantemente vivo uno spazio potenzialmente prezioso come il Giardino delle Duchesse. Anche di questo progetto, invece, per ora nulla.

Ci possono essere tante altre idee da mettere in pratica, invece, sempre più spesso, ci troviamo di fronte alle solite, sterili, polemiche, come negli ultimi giorni. I cittadini vogliono veder migliorata la propria qualità della vita, proviamo tutti a concentrarci su questo aspetto e – come direbbe Lucio Dalla – questa (sarebbe) la novità.

Dalla Giunta regionale altri 4 milioni di euro per il recupero di quasi 260 alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) in sei Comuni.

Da: Regione Emilia-Romagna

Prima tranche di risorse destinate a Reggio Emilia (160 alloggi), Forlì (50), Fidenza (33), Faenza (8), Ferrara (4), Mirandola (4) per abitazioni a nuclei familiari che ne hanno diritto. Nei prossimi anni, saranno recuperati via via più di 1000 alloggi della graduatoria di riserva del Piano casa regionale. Già recuperati invece 715 alloggi che necessitavano di ristrutturazioni più leggere

Bologna – Altre case rimesse a nuovo, più accoglienti ma anche più efficienti dal punto di vista energetico. In Emilia-Romagna altri 259 alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) verranno ristrutturati attraverso nuovi fondi stanziati dalla Regione per il programma di recupero delle case popolari. L’ultima assegnazione, approvata dalla Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini, è di circa 4 milioni di euro. Risorse destinate ai Comuni di Ferrara, Forlì, Mirandola (Mo), Fidenza (Pr), Faenza (Ra) e Reggio Emilia, che consentiranno di realizzare interventi di recupero attraverso opere di manutenzione e ristrutturazione, fino a un massimo di 50.000 euro di spesa per alloggio.

“Dalle condizioni abitative di ogni persona deriva la possibilità di vivere bene nella propria comunità e di realizzare i propri progetti di vita. Per questo-sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini- proseguiamo nel nostro impegno continuando a intervenire su quella che è una priorità per i nostri cittadini, la casa. Attraverso un piano straordinario di recupero del patrimonio di edilizia pubblica- spiega la vicepresidente-, in Emilia-Romagna recuperiamo centinaia di alloggi e li mettiamo a disposizione di quei nuclei familiari che vivono in condizioni di particolare difficoltà economica e fragilità, e hanno bisogno di risposte urgenti, per evitare che il disagio cresca ancora di più”.

I quattro milioni rappresentano la prima tranche di un pacchetto complessivo da 21,8 milioni di euro che verranno assegnati, nell’arco di più anni, alla Regione dallo Stato, in base al decreto del 3 ottobre 2018. Risorse che permettono – e permetteranno – di finanziare quasi completamente la graduatoria di riserva del Piano casa regionale (la cosiddetta “Linea B”), inizialmente non coperta dai fondi a disposizione: un patrimonio immobiliare che supera i 1400 alloggi. Nello specifico, con questa prima tranche vengono finanziati interventi di ristrutturazione e miglioramento su 259 alloggi, di cui 4 a Ferrara, 50 a Forlì, 4 a Mirandola, 33 a Fidenza, 8 a Faenza e 160 a Reggio Emilia. Una volta terminati i lavori, gli alloggi saranno messi a disposizione dei cittadini che ne hanno diritto secondo le graduatorie comunali.

Il Piano regionale casa: un bilancio
Il totale delle risorse, tra quelle già destinate e quelle che verranno assegnate nei prossimi anni, dalla Regione ai Comuni per la “Linea B”, è di circa 50 milioni di euro di complessivi. Con questi fondi vengono finanziati interventi di ristrutturazione e miglioramento degli immobili destinati all’edilizia popolare per un totale di oltre 4000 alloggi in tutta l’Emilia-Romagna. Il Piano casa regionale ha previsto anche un finanziamento specifico per ristrutturazioni più leggere (la cosiddetta “Linea A”, per interventi fino a 15.000 euro per alloggio): con questa modalità sono già stati recuperati in l’Emilia-Romagna 715 alloggi, impiegando tutte le risorse a disposizione.

Gran Finale a Comacchio per i Colori del Natale

Da: Organizzatori

Giunge al gran finale, come da tradizione con la fine dell’anno, la rassegna I Colori del Natale: sin da novembre un ricco programma di spettacoli ha attraversato il territorio comunale con tappe a Volania, Porto Garibaldi, Vaccolino e San Giuseppe, approdando in centro storico a Comacchio a ridosso delle festività natalizie. Un pubblico sempre numeroso ha accolto ed apprezzato tutti gli appuntamenti del ricco programma, che ha fatto della attenta selezione di spettacoli di burattini e marionette, teatro di strada, comicità ed animazione, la propria carta vincente.
Gli ultimi tre giorni dell’anno vedranno i burattini di Massimiliano Venturi impegnati nell’Antica Pescheria presso i Trepponti, con spettacoli domenica 30 e lunedì 31 a partire dalle ore 16:30. Fagiolino, Sganapino e gli altri eroi e maschere del teatrino saranno protagonisti ogni giorno di uno spettacolo sempre nuovo e differente, con grande interazione del pubblico, e realizzato appositamente per le festività. L’ultimo giorno dell’anno ha in serbo una sorpresa per grandi e piccoli: a grande richiesta, tornerà infatti ad esibirsi a Comacchio Gino Lo Struzzo, curioso e simpatico struzzo bianco della compagnia Piccola Carovana, che si aggirerà per strade e piazze regalando a tutti un’atmosfera magica e di stupore, unica nel suo genere. Assieme a lui, animerà il pomeriggio dalle ore 15:30 la musica tradizionale del Duo Zampanò, coppia di musicisti itineranti su trampoli che animeranno il centro storico. Sempre il 31/12, al termine dello spettacolo di burattini, nell’Antica Pescheria avrà luogo la lotteria dei piccoli: tra tutti i ragazzi che avranno partecipato agli spettacoli di burattini saranno estratte tre marionette giocattolo realizzate a mano. Gli eroi del teatrino saluteranno così assieme al loro pubblico l’arrivo del nuovo anno.
Terminato il programma, non ci sarà che da attendere poche settimane per poter assistere ai prossimi spettacoli per ragazzi e famiglie: già da gennaio infatti prenderà il via la nuova edizione di Junior! Pomeriggi a teatro con Mamma e Papà. I primi appuntamenti sono previsti domenica 20/01 a San Giovanni di Ostellato, con Il Rapimento della Principessa Gisella, nuvo spettacolo de I Burattini di Mattia Zecchi; domenica 27/01 a Vaccolino arriverà invece per la prima volta il Teatro alla Panna, con lo spettacolo Cavoli a Merenda.
La rassegna I Colori del Natale, promossa dal Comune di Comacchio è organizzata da Teatro dell’Aglio con il contributo della Regione Emilia Romagna, in collaborazione con Bialystok Produzioni e sotto la direzione artistica di Massimiliano Venturi. L’ingresso agli spettacoli è sempre gratuito. Il programma completo è scaricabile sul sito www.comacchioateatro.it . Per informazioni: 349 0807587.

Aspettando Capodanno

E dopo Natale arriva puntualmente il Capodanno, con l’inevitabile fardello di avvenimenti e fatti che hanno coinvolto ciascuno di noi e che riguardano 365 giorni di soddisfazioni, delusioni, gioie e sofferenze, progetti realizzati o congelati, rimpianti, aspettative e propositi, successi e insuccessi, pentimenti, azzardi, gratificazioni, inadempienze. Ma, come sosteneva lo scrittore e giornalista Giuseppe Prezzolini, “Queste divisioni di anni non contano, perché il tempo non si spezza e le persone restano le stesse. Ma servono alle volte come di sosta per guardare indietro e orientarsi”. Ciascuno, comunque, farà i conti col proprio vissuto e comporrà il bilancio di ciò che è stato, illudendosi che il giorno dopo sia improvvisamente possibile il cambiamento, un nuovo corso, una provvidenziale pagina bianca su cui scrivere un futuro migliore. Gli indifferenti ignoreranno questa scadenza, i furbi la utilizzeranno per i propri scopi, i dubbiosi tenteranno eccezionalmente un timido pensiero all’anno nuovo, gli scaramantici si affanneranno ad attivare ogni sorta di rito propiziatorio, dall’indossare rigorosamente gli slip rossi a veri e propri cerimoniali di buon auspicio.

D’altro canto, è così da sempre e me lo ricordava nonna Angelina, quando raccontava delle pratiche di fine anno fino a metà diciannovesimo secolo, nella nostra valle di montagna, ai piedi delle Dolomiti. Le anziane ricavavano una proiezione del futuro, la notte di San Silvestro, versando piombo fuso nell’acqua e interpretando l’avvenire a seconda delle forme che l’elemento assumeva. Non sono poi cambiati di molto i tempi! Uno sguardo speranzoso, fiducioso, fresco, scaramantico al futuro e uno al passato più profondo, riflessivo, a volte nostalgico, altre volte sollevato e finalmente libero dalle negatività e dei coinvolgimenti. In qualche caso ci si scopre affezionati all’anno che si sta per chiudere, con tutte le sue implicazioni, anche quelle più sofferte. Lo scrive anche Dino Buzzati in un’insolita intervista a se stesso del 1960.
“Signore, il 1960 per te è stato un anno felice?”
“No”
“Ti ha dato più pene che gioie?”
“Sì”
“Dunque una schifezza d’anno, nel complesso?”
“Esatto.”
“Sarai contento che se ne vada, immagino.”
“No”
“Tu sei un uomo assurdo, signore. Chi ti ha fatto del male se ne va, e tu non gioisci!”
“Mi ha fatto del male, è vero. Ma questo male è rimasto dentro di me, in questo preciso posto, e mi nutre.”
“Ti nutre?”
“Sì. E poi, per brutto che sia stato, per dispiaceri che mi abbia portato, il 1960 è finito per sempre, non tornerà più, passassero pure diciassette sestiquilioni di secoli, le cose di cui era fatto il 1960 non si ripeteranno mai più, con rigorosa e categorica matematica, più non si ripeteranno; erano uniche e perfette nella loro miseria e perciò sono già diventate lontanissime, piene di una loro misteriosa e romanzesca fatalità – che al momento mi sfuggiva – . Capisci?”
“Mica tanto, a dir la verità.”
“Sì, il 1960, con tutti i suoi guai, è stato bellissimo, qualcosa di storico e stupendo, che per tutta la vita ricorderò con amore.”

Atteggiamento ben diverso quello dei personaggi del romanzo di Alejandro Palomas, ‘Capodanno da mia madre‘, del 2014, ambientato a Barcellona. Un ricongiungimento familiare a casa di Amalia, nervosa e tesa per la cena canonica di fine anno. Ci saranno Fer che è appena stato lasciato dal compagno Max, la figlia maggiore Silvia che ha appena perso la bambina che stava aspettando e mastica nicotina con rabbia, una pentola a pressione pronta a scoppiare; sarà presente anche la figlia minore Emma, che ha sempre qualcosa che non va e arriverà Olga, la sua compagna, tutta arroganza, perle, tacchi alti e borsa Vuitton; li raggiungerà zio Edoardo, completamente ubriaco nel suo costume da Babbo Natale. Tutti sperano che non si ripetano gli orripilanti momenti dell’anno precedente e il cenone si rivelerà una memorabile festa di Capodanno in cui ciascuno vuole cacciare la propria pesantezza e trascorrere una serata all’insegna della leggerezza. Un appuntamento che mette in evidenza le relazioni familiari, fatte di fili che si annodano, a volte si allentano o si separano, per poi ripresentarsi in nuovi legami.
E ancora diverso è il Capodanno 2014 dell’ispettore greco Charitos nel romanzo di Petros Markaris ‘La resa dei conti‘ (2013), in cui l’autore ipotizza l’uscita dall’euro di Grecia, Spagna e Italia. Il commissario sta festeggiando la fine dell’anno e il ritorno alla dracma con l’anno nuovo, ma dovrà abbandonare ben presto i festeggiamenti perché la situazione esterna è difficile. In quella notte di disordini sociali in una Grecia con stipendi bloccati, banche in fallimento, un governo tecnico fasullo, la preoccupante disoccupazione e gli anziani affamati che frugano nei cassonetti, avvengono tre omicidi: un imprenditore, un professore universitario, un sindacalista, che hanno in comune un passato di ribellione al regime dei colonnelli. Sui loro corpi l’assassino lascia la scritta “Pane, Istruzione, Libertà”, lo stesso slogan che imperversa in un canale radiofonico del momento. Un Capodanno elettrizzante che deve fare i conti con la dura realtà, il caos sociale e un futuro che non si riesce a immaginare.

Come sarà il nostro Capodanno? Comunque si presenti, ci saranno gli auguri per tutti e per una notte metteremo da parte le negatività, le bassezze, le tensioni, le miserie, le pendenze scomode, per dedicarci con un sorriso a noi stessi e a coloro con cui trascorreremo l’attesa del nuovo anno. Una buona occasione per ricominciare al meglio.