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Giorno: 15 Gennaio 2019

Suspiria di L. Guadagnino – v.o. sott.ita – Giovedì 17 Gennaio

Da: Ufficio Stampa Arci Ferrara

PROIEZIONE SPECIALE

AL CINEMA BOLDINI

Giovedì 17 gennaio ore 21.00 – v.o. sott. ita

SUSPIRIA, regia di Luca Guadagnino

(USA, Italia, 2018 – 152′)

Ingresso intero/ridotto

Giovedì 17 gennaio alle ore 21.00 al Cinema Boldini verrà proiettato in versione originale con sottotitoli in italiano SUSPIRIA di Luca Guadagnino, regista che ha incantato la critica di mezzo mondo con Chiamami col tuo Nome e che questa volta porta sul grande schermo l’atteso remake dell’omonimo e indiscusso capolavoro di Dario Argento, uscito nel 1977. Presentato alla 75° Mostra del Cinema di Venezia, Suspiria, arricchito dalla colonna sonora di Thom Yorke, leader dei Radiohead, vede come protagonisti principali Dakota Johnson, Tilda Swinton, Chloë Grace Moretz e Jessica Harper.

Al centro della vicenda, l’ambiziosa danzatrice americana Susie Bannion che arriva a Berlino negli anni ’70 con la speranza di entrare nella rinomata Compagnia di Danza Helena Markos. Già dalla prima prova, Susie, col suo talento, sbalordisce la famosa coreografa Madame Blanc, guadagnandosi il ruolo da prima e scavalcando Olga. Quest’ultima, ha un crollo emotivo e accusa le “Madri” che dirigono la compagnia di essere delle streghe. Prima che possa fuggir via, però, viene catturata e torturata da una forza misteriosa, legata in qualche modo alla danza di Susie… Durante le prove per l’esibizione finale “Volk”, Susie e Madame Blanc si avvicinano sempre di più, rivelando come l’interesse di Susie per la compagnia vada oltre la danza. Nel frattempo, un anziano psicoterapeuta, il dottor Klemperer, cerca di svelare i segreti più oscuri della compagnia con l’aiuto di Sara, un’altra ballerina, che esplorerà i sotterranei della scuola dove l’attenderanno atroci scoperte…

Così Guadagnino ha commentato il suo lavoro: «Ogni film che realizzo è come un esordio per me: un nuovo inizio che parte dalle memorie che hanno costruito il mio immaginario. A dieci anni, a Cesenatico, ebbi l’epifania di Suspiria: un poster in un cinema chiuso. Trentasette anni dopo debutto al cinema (dell’orrore) grazie al potere evocativo di Dario Argento, capace di scatenare gli immaginari. Suspiria nasce nel 1976 ed esce nel 1977. Il nostro Suspiria è ambientato nel 1977, un anno fecondo per le rivoluzioni femminili-femministe.»

Lettera aperta al ministro dei beni e delle attività culturali On. Alberto Bonisoli

Da: Ufficio Stampa Comune Di Ferrara

Lettera aperta al Ministro dei Beni e delle Attività culturali On. Alberto Bonisoli

On. le Ministro Bonisoli,

mi chiamo Tiziano Tagliani e sono sindaco di Ferrara dal 2009. Le ho scritto giorni fa chiedendoLe cortesemente un incontro sul tema del progetto di riqualificazione del Palazzo dei Diamanti; mi sono rivolto inoltre ai Suoi collaboratori Dr. Gino Famiglietti e Dr.ssa Tiziana Coccoluto, e ho parlato anche con la Sua gentile segretaria: ad oggi, non solo non ho avuto un appuntamento, ma neppure un misero riscontro.

Al contrario, leggo che il mio illustre collega sindaco di Sutri On.le Vittorio Sgarbi ha già avuto modo di parlarLe e ha raccontato alla stampa che Lei ha già bocciato il progetto, dando disposizioni in tal senso.

Ora, mi consenta due considerazioni. La prima ovviamente di carattere istituzionale: questo Governo avrebbe dovuto essere quello dello smantellamento delle lobbies e dei gruppi di potere in favore dei cittadini; ora i cittadini ferraresi li rappresenta il Sindaco e mi fa un enorme piacere che in migliaia abbiano già firmato la petizione a sostegno del progetto. Resto invece perplesso in ordine al fatto che Lei, signor Ministro, non abbia avuto ancora modo di incontrarmi, ma soprattutto che si sia già espresso, come pubblicamente riferisce Vittorio Sgarbi, in senso ostativo al progetto, anticipando la decisione che tanto il Codice dei Beni culturali quanto l’ordinaria consuetudine, affidano al responsabile del procedimento.

Alla faccia della trasparenza, sig. Ministro!

Il Comune di Ferrara (cioè un Ente, non un gruppo di amici o una lobby) due anni or sono, non ieri, ha messo a bando di concerto con la Soprintendenza, un concorso di progettazione aperto in due fasi, per il restauro e la dotazione di strutture e servizi adeguati all’importanza di Palazzo dei Diamanti e dei suoi spazi espositivi. Gara internazionale, commissione di aggiudicazione qualificata, illustrazione pubblica degli esiti del concorso, nessun ricorso, convegno universitario sui risultati progettuali: per quasi due anni tutto regolare. Sono poi state programmate le attività espositive di Ferrara Arte e concluso un accordo con le Gallerie Estensi (del Suo Ministero) che condividono l’utilizzo del Palazzo. Poi, improvvisamente, la svolta: dopo il diniego alla Fondazione Cavallini Sgarbi per una TERZA proroga della loro mostra in Castello Estense, scoppia il putiferio, si evoca lo scempio, Dante che si rivolta nella tomba, Albano Carrisi, D’Alema, Luca Lotti, Nardella e Leoluca Orlando che “firmano” qualcosa che non conoscono e ora un Ministro che incontra il Sindaco di Sutri e non quello di Ferrara. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da rimpiangere la monarchia sabauda rispetto a questa Italia. Mi chiedo da sindaco: chi pagherà i danni di questo voltafaccia? Siamo sicuri che questo diniego pubblicamente preannunciato da Sgarbi resista ad una verifica in ordine alle interferenze e pressioni extra procedurali che sono state esercitate e che sono documentate una per una?

In secondo luogo, nel merito, vediamolo questo progetto che fino a ieri andava bene, anzi era portato ad esempio come modello procedurale da adottare e oggi diventa uno scempio. Siamo disponibili a discuterne con chiunque, dentro le procedure e con gli organi competenti, fornendo puntualmente le tante argomentazioni, tecniche e culturali, a sostegno del progetto.

Io aspetto. Non rappresento alcuna lobby, non possiedo giornali e case editrici, sono solo il sindaco di Ferrara, ma questo deve bastare, perché Ferrara, almeno per ora, non ha padroni.

Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara

Cito solo alcune delle persone che, insieme ad altre migliaia, hanno aderito alla petizione “Palazzo dei Diamanti non è in pericolo”, lanciata on-line dagli architetti che hanno vinto il concorso:

Margherita Guccione, Direttrice MAXXI Architettura;

Pippo Ciorra, Curatore MAXXI Architettura, Professore ordinario in Composizione Architettonica presso l’Università di Camerino;

Paolo Mazzoleni, Presidente dell’Ordine degli architetti di Milano;

Diego Farina, Presidente dell’Ordine degli architetti di Ferrara;

Francesco Miceli, Presidente dell’Ordine degli architetti di Palermo;

Alessandro Cimenti, Presidente della Fondazione per l’architettura di Torino;

Andrea Forni, Presidente dell’Ordine degli architetti di Sondrio;

Fabiola di Battista, Presidente dell’Ordine degli architetti di Belluno;

Paolo Marcelli, Presidente dell’Ordine degli architetti di Forlì/Cesena;

Aaron Betsky, critico dell’architettura, già Direttore della Biennale Architettura, Direttore del Cincinnati Art Museum e decano della School of Architecture a Taliesin, ex Frank Lloyd Wright School of Architecture;

Claudio Strinati, storico dell’arte e già Soprintendente del Polo museale romano;

Aurora Scotti, Professore Ordinario di Storia dell’architettura presso il Politecnico di Milano;

Antonio Pinelli, Professore Emerito già Ordinario di Storia dell’arte moderna presso l’Università di Firenze, Direttore della rivista “Ricerche di Storia dell’arte” e Accademico Nazionale di San Luca;

Maria Grazia Messina, Presidente del comitato tecnico-scientifico per l’arte e l’architettura contemporanee in seno al Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici e già Professore Ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università di Firenze;

Maria Cristina Terzaghi, Professore Associato di Storia dell’Arte Moderna all’Università Roma Tre, membro del Comitato tecnico-scientifico per le belle arti del Mibac;

Fulvio Cervini, Presidente Consulta Universitaria Nazionale per la Storia dell’Arte, Professore Associato Università di Firenze;

Irene Baldriga, Presidente Associazione nazionale insegnanti storia dell’arte (ANISA);

Xavier Salomon, Peter Jay Sharp Chief Curator of The Frick Collection, New York;

Andrea Villani, Direttore artistico Museo Madre;

Sandro Polci, membro del Comitato scientifico Legambiente, fondatore Symbola.

Calvano: “Fondi per la sicurezza. Oltre 112mila euro per progetti nel ferrarese” Da inizio legislatura sono stati finanziati 7 progetti con oltre 390 mila euro

Da: Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

Dalle telecamere al controllo di vicinato, fino alla riqualificazione urbana e al recupero di spazi contro il degrado, questa è la ricetta della Regione Emilia-Romagna per garantire maggiore sicurezza nelle città. «I reati sono in calo, ma certo non basta – spiega il consigliere regionale Paolo Calvano –. Quest’anno raddoppiamo i fondi del 2018 mettendo altri 2 milioni di euro per progetti che nascono nelle comunità locali».

Dalla Regione Emilia-Romagna 1.042.656 euro per i progetti di 13 Comuni e 3 Unioni. In provincia di Ferrara vengono realizzati 2 progetti, finanziati dalla Regione con 112.600 euro. Da inizio legislatura sono stati finanziati 7 progetti con oltre 390 mila euro.

«Per il Comune di Ferrara la Regione assicura un contributo di 100 mila euro per il progetto “Ancora Insieme e Sicuri” – dice Calvano –. Attraverso un insieme di azioni di prevenzione integrate, si prevede il potenziamento del sistema di videosorveglianza in particolare nella zona della stazione ferroviaria. Nel Comune di Cento invece sono in arrivo 12.600 euro per il progetto “Dare voce alla violenza silente”. Il progetto prevede l’istituzione di un nucleo antiviolenza all’interno del corpo di polizia locale. Rimane fondamentale il lavoro di controllo, indagine e repressione portato avanti dalla Magistratura e dalle Forze dell’ordine, a cui va il nostro grazie e la massima collaborazione».

20 Anni Di Ferrara In Jazz

Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

L’Associazione Culturale Jazz Club Ferrara – in attività dal 1977 – si appresta a proseguire, dopo la consueta pausa natalizia, l’avventura iniziata vent’anni fa (precisamente il 28 febbraio 1999) nella suggestiva sede del Torrione San Giovanni, bastione rinascimentale iscritto nella lunga lista dei beni UNESCO e location per il cinema di Emilia-Romagna Film Commission.
In vetta al Jazzit Awards, referendum della prestigiosa rivista Jazzit, che lo vede anche quest’anno (il settimo) in prima posizione nella categoria “Jazz Club Italia”, sabato 19 gennaio il Jazz Club Ferrara alzerà il sipario sulla seconda parte di Ferrara in Jazz 2018-2019 con il trio di Aaron Diehl, pianista statunitense tra i più virtuosi e sofisticati. L’apprezzata rassegna concertistica, che volgerà al termine il 30 aprile prossimo, è organizzata da Jazz Club Ferrara con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara, Endas Emilia-Romagna ed il prezioso sostegno di numerosi partners privati.
Altri tre mesi di grande musica quindi, per tre serate alla settimana (venerdì, sabato e lunedì), con oltre 40 concerti animati da protagonisti assoluti del jazz nazionale ed internazionale, serate dedicate a talenti emergenti e novità discografiche, nuovi itinerari musicali, il live mensile della Tower Jazz Composers Orchestra (l’orchestra residente del Jazz Club Ferrara), cinema ed esposizioni, che offrono una panoramica globale del patrimonio musicale di matrice jazzistica tra avanguardia e tradizione.
Il 2019 dà il benvenuto a nuove collaborazioni con l’Orchestra Senza Spine e Gli Amici del jazz di Modena, mentre riconferma i collaudati sodalizi con Ferrara Musica, Crossroads jazz e altro in Emilia-Romagna, il Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, il Cinema Boldini e la Fondazione Teatro Borgatti di Cento.
Sono 20 i Main Concerts animati da autentiche stelle della musica come Craig Taborn e Dave King, Aruàn Ortiz e Don Byron, Marc Ribot, Fabrizio Bosso, Steve Swallow, Javier Girotto, Kurt Rosenwinkel, Francesco Cafiso, Jamie Saft, Andrew D’angelo, Chris Speed, Uri Caine, Marco Cappelli, Dayna Stephens, Yamandu Costa, Bobby Previte, Alessandro Lanzoni, Erik Friedlander, George Cables, Victor Lewis, Andrea Pozza, Larry Ochs, Justin Kauflin, Ben Monder, Giovanni Guidi, Seamus Blake, Francesco Bearzatti, Aaron Parks e Piero Odorici.
A queste serate si aggiungono gli immancabili lunedì del Jazz Club firmati Monday Night Raw, arricchiti da infuocate jam sessions e dedicati alla scoperta di nuovi talenti e progetti musicali; il live mensile della Tower Jazz Composers Orchestra, l’apprezzata big band del Torrione costituita dagli oltre 20 elementi diretti da Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon; i venerdì di Ladies in Mercedes, nuovo, vibrante osservatorio su vocalità e creatività femminili, e le esibizioni dell’Istantanea Ensemble votate al contemporaneo. Con la seconda edizione di Boldini Sounds Jazz, realizzata in collaborazione con Cinema Boldini, torna il grande jazz sul grande schermo. Consueto è infine l’appuntamento del Jazz Club Ferrara con le arti figurative. Ad arricchire le nicchie del Torrione per questa seconda parte di stagione saranno le opere di “Jazz, segni di libertà”, realizzate durante l’ascolto di musica jazz da un gruppo di persone con problematiche psichiche guidate dal disegnatore Andrea Bruno, che ha intrapreso la sfida lanciatagli dall’edizione 2018 del Bologna Jazz Festival, e la personale di Giovanni Tarroni.

Il PALINSESTO di questa seconda parte di stagione si riallaccia ai primi mesi di programmazione: nel festeggiare i vent’anni di Ferrara in Jazz non abbandona la consolidata formula che pone in equilibrio avanguardia e tradizione, attingendo a piene mani dal miglior jazz della scena statunitense, con particolare riferimento all’area newyorchese, per poi spaziare con leggiadria tra Europa e Sud America.

Il Torrione riapre i battenti sabato 19 gennaio con il trio di Aaron Diehl, pianista statunitense tra i più virtuosi e sofisticati. Appena diciassettenne ha avuto l’opportunità di lavorare con Wynton Marsalis, da allora è divenuto pianista della Lincoln Center Orchestra, nonché direttore musicale del quartetto di Cécile McLorin Salvant, la nuova jazz diva della vocalità americana. Tra i concerti di punta, numerose sono le occasioni d’ascolto che, scandagliando le ORIGINI dell’idioma di matrice jazzistica, pervengono ad originali soluzioni in perfetto equilibrio tra tradizione e modernità. La prima è sabato 16 febbraio quando seguiremo le orme di uno dei capolavori del modern jazz, il leggendario Art Pepper + 11 (Contemporary, 1960), che si trasforma qui in Francesco Cafiso + 11 e vede il sassofonista di razza destreggiarsi con la Colours Jazz Orchestra, longeva formazione diretta con perizia e dedizione da Massimo Morganti. Si alternano poi trio e quartetti stellari: sabato 2 marzo è la volta del super gruppo guidato da Dayna Stephens, uno dei più stimati sassofonisti e compositori della nuova generazione, completato da Aaron Parks (piano), Ben Street (contrabbasso) e Jeff Ballard (batteria). Segue, venerdì 8 marzo, il trio a stelle e strisce del giovane e virtuoso pianista italiano Alessandro Lanzoni, accompagnato da Thomas Morgan al contrabbasso e Eric McPherson alla batteria. Sabato 16 marzo, a calcare il palcoscenico del Torrione, è un altro giovane e straordinario pianista, lo statunitense Justin Kauflin che, a soli trent’anni, può vantare due partnership umane e artistiche di rilievo con Clark Terry e Quincy Jones, indiscutibili giganti del jazz; mentre mercoledì 24 aprile ospiteremo Seamus Blake, unanimemente considerato uno dei sassofonisti più poliedrici e creativi della scena jazz contemporanea internazionale, alle prese con i “suoi” 3 Elementi Jazz: Santimone-Gallo-Zirilli.
Dalle sfumature più classiche, decodificate da pianisti d’eccezione, sono anche i tre appuntamenti che suggellano il sodalizio tra Crossroads jazz e altro in Emilia-Romagna e Ferrara in Jazz. Si parte sabato 9 marzo con il quartetto guidato da George Cables. Mr Beautiful, così era definito nell’ambiente per la sua eleganza, torna al Torrione con il suo gruppo stabile corroborato dallo swing di un batterista del calibro di Victor Lewis. Sabato 6 aprile è la volta di quello capitanato da Andrea Pozza, coadiuvato dal sax tenore di Harry Allen. Si approda quindi a sabato 27 aprile, quando il quintetto di Giovanni Guidi presenterà Avec Le Temps, ultimo progetto edito per EMC, dedicato al grande cantautore francese Léo Ferré.

DI TAGLIO CONTEMPORANEO è invece la triade realizzata in collaborazione con Ferrara Musica. Free, punk, funk, psichedelia ed elettronica convergono nel potente ed esplosivo Ceramic Dog, trio composto dal chitarrista Marc Ribot insieme a Shahzad Ismaily al basso elettrico e Ches Smith alla batteria (sabato 23 febbraio). Ritroveremo Smith anche sabato 30 marzo, quando il violoncellista Erik Friedlander presenterà Throw A Glass, nuovo progetto che vede altresì Uri Caine al pianoforte e Mark Helias al contrabbasso. Sabato 20 aprile vede esibirsi The New Standard Trio, formazione ideata dall’eclettico pianista Jamie Saft che coinvolge due veterani del jazz come Steve Swallow (basso elettrico) e Bobby Previte (batteria). Sebbene la formazione si possa inquadrare nella sfera semantica del jazz, di standard ha ben pochi elementi e si configura piuttosto come un crocevia di linguaggi postmoderni. A questi concerti s’innesta il ritorno degli Human Feel, band di culto data dall’equazione D’Angelo-Speed-Rosenwinkel-Black (sabato 26 gennaio); il Craig Taborn – Dave King Duo. L’apprezzato pianista di Minneapolis ha scelto l’estro del batterista dei Bad Plus per proporre una sorta di sintesi tra il suo lavoro in piano solo e quello svolto assieme all’apprezzato gruppo Heroics (sabato 2 febbraio); il progetto dedicato allo scrittore noir norvegese Jo Nesbø del chitarrista Marco Cappelli (venerdì 15 febbraio); i Fictive Five del polistrumentista californiano Larry Ochs, fondatore dello storico Rova Saxophone Quartet, che si ispirano ai leggendari New York Contemporary Five (venerdì 15 marzo); il ritorno del duo formato dal pianista cubano Aruán Ortiz e dal clarinettista e sassofonista statunitense Don Byron, per presentare Random Dances And (A)Tonalities, appena uscito per la Intakt Records (sabato, 13 aprile). Last but not least la “spregiudicata” musica che fonde jazz ad elettronica ed heavy metal di Starebaby, progetto del batterista statunitense Dan Weiss affiancato da Craig Taborn e Matt Mitchell al pianoforte e tastiere, Ben Monder alla chitarra e Trevor Dunn al basso elettrico (venerdì 26 aprile).

Protagonista assoluto del jazz nazionale è quello dell’appuntamento FUORI PORTA di questa parte di stagione. Lunedì 21 gennaio, in collaborazione con Fondazione Teatro Borgatti, si esibirà all’Auditorium Pandurera di Cento il quartetto guidato dal trombettista Fabrizio Bosso. State of The Art è il titolo del progetto con cui Bosso esplora le infinite possibilità del proprio modo di fare musica, grazie al confronto costante con i musicisti che ormai da tempo condividono con lui il palco. L’artista raggiunge qui la sua più completa e matura espressione artistica, sia in qualità di musicista che di compositore. Non un punto di arrivo, ma un nuovo inizio che viene suggellato e rinnovato ogni volta. 

Non mancano poi le occasioni d’ascolto per gli amanti del pianeta SUD AMERICA. È un concentrato di emozioni, un’autentica summa dell’intera tradizione latino americana, il solo di Yamandu Costa (sabato 23 marzo), considerato uno degli astri più splendenti dell’universo musicale brasiliano contemporaneo. L’incredibile chitarrista di Passo Fundo frequenta da tempo i palcoscenici di tutto il mondo, infiammando le folle grazie ad una tecnica straordinaria, una musicalità debordante e un piglio ritmico travolgente. Retrocedendo a sabato 9 febbraio, Argentina e Stati Uniti s’incontrano in Reunion Cumbre, progetto del polistrumentista Javier Girotto interamente dedicato all’omonimo leggendario incontro tra l’ultimo innovatore del tango Astor Piazzolla e il sassofonista baritono Gerry Mulligan. Rispetto alla fonte, la novità qui risiede nella scelta di sostituire archi e batteria con l’elettronica.

Ai venerdì caratterizzati dai concerti principali si avvicenderanno i live della TOWER JAZZ COMPOSERS ORCHESTRA, apprezzata resident band del Torrione coordinata da Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon, già tra i dieci migliori gruppi del Top Jazz 2018 di Musica Jazz (1 febbraio, 1 marzo e martedì 30 aprile in occasione della Giornata internazionale del jazz Unesco); le serate di LADIES IN MERCEDES, una sorta di “programma nel programma” che propone progetti originali e produzioni discografiche interamente dedicati all’universo musicale femminile. In questa parte di stagione potremo ascoltare: Gaia Mattiuzzi ‘Roaming Minds’ (25/01); Le Scat Noir ‘Aerography’ (8/2); Patrizia Laquidara “C’è qui qualcosa che ti riguarda” (22/3); Vocione, musica per voce, trombone e cianfrusaglie (29/3); Sara Jane Ghiotti “In mancanza d’aria” (12/4) e Alessia Obino ‘A Sound’s A Millon Shapes’ (19/4). A tutto ciò si aggiungono i due appuntamenti dell’Ensemble ISTANTANEA. Istantanea nasce al Mercato Sonato di Bologna in seno al progetto Orchestra Senza Spine, con l’intento di creare un piccolo gruppo di musicisti dediti ai linguaggi musicali contemporanei, avente doppia residenza: a Bologna e al Torrione di Ferrara. L’organico di base varia da cinque a nove elementi oltre alla direzione: violini, viola, violoncello, pianoforte, flauto, clarinetto e percussioni. L’idea è quella di connettere la musica scritta di stampo europeo a linguaggi del contemporaneo come improvvisazione, elettronica, danza e video, commissionando composizioni non solo a musicisti appartenenti al mondo accademico, ma anche al jazz e alla musica improvvisata. Al Jazz Club avremo così l’opportunità di ascoltare questo mutevole ensemble venerdì 22 febbraio alle prese con composizioni originali di Alfonso Santimone, Piero Bittolo Bon, Beppe Scardino, Achille Succi, Francesco Bigoni, Dimitri Sillato, Denis Zardi, Gioia Gurioli, Domenico Caliri e Matteo Tundo, e venerdì 5 aprile con il Pierrot Lunaire di Arnold Schönberg.

A gennaio torna anche MONDAY NIGHT RAW, l’esplosiva formula dei lunedì del Jazz Club Ferrara. Nuovi talenti e progetti discografici, non solo dal Bel Paese, ma dal mondo intero: un lungo viaggio che tocca Stati Uniti, Sud Africa ed Europa! E ancora, happy hour, dj set e jam session…ecco i protagonisti 2019 da non perdere: Aparticle (28/01, in collaborazione con Gli amici del jazz di Modena); Federica Michisanti Silent Rides, “Miglior Nuovo Talento” al Top Jazz 2018 di Musica Jazz (04/02); Andrea Grillini Yoruba (11/02); Eliot Zigmund 4et Plays Bill Evans & Beyond (18/02); Mahakaruna Quartet (25/02); Francesco Diodati Backline (04/03); Amanda Tiffin Trio (11/03); Luz (18/03); Pietro Tonolo Too Many Pockets (25/03); Rosa Brunello Y Los Fermentos (01/04); Filippo Orefice Trio (08/04); Ryan Blotnick Kush (15/04); Andrea Molinari 51 (29/04). Segue ogni concerto Tip of The Day, l’apertura della jam session a cura degli allievi e dei docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara.

Replica BOLDINI SOUNDS JAZZ, ovvero il grande jazz al cinema, con cui il Jazz Club Ferrara e Cinema Boldini si propongono di divulgare il patrimonio musicale di matrice jazzistica attraverso la settima arte. Nei mesi di febbraio, marzo e aprile saranno proiettate nella sala di via Previati tre “pellicole” a tema, i cui titoli saranno comunicati a breve.

Spazio infine alle ARTI FIGURATIVE con “Jazz, segni di libertà” (dal 19 gennaio al 9 marzo) e la personale di Giovanni Tarroni (dal 11 marzo al 30 aprile). “Jazz, segni di libertà” è nata dalla decisione del Bologna Jazz Festival 2018 di affidare l’immagine non solo a un singolo importante disegnatore come Andrea Bruno, ma anche a un gruppo di otto persone con riconosciuti problemi mentali, assistite e guidate dall’artista stesso durante l’ascolto di musica jazz. Lo sviluppo del progetto si è tenuto a Bologna, con la collaborazione de “Il laboratorio multimediale”, Coop Bologna Integrazione a marchio Anffas.

L’Associazione Culturale Jazz Club Ferrara consente di ampliare la propria base sociale attraverso il TESSERAMENTO a Endas che riserva ai propri soci numerose agevolazioni su scala nazionale, insieme alla possibilità di fruire di un sempre crescente numero di appuntamenti di indiscusso valore culturale. Il Jazz Club Ferrara è inoltre parte integrante del circuito MyFe, la carta turistica della città estense.

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INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline e prenotazione cena 331 4323840 (tutti i giorni dalle 12.00 alle 22.00)

DOVE
Salvo ove diversamente indicato, tutti i concerti si svolgono al Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara.

ORARI
Apertura biglietteria 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Inizio concerto 21.30
Secondo set 23.00

È previsto un solo set per i concerti firmati Monday Night Raw e Ladies In Mercedes

Le esposizioni sono fruibili nelle serate di programmazione (venerdì, sabato e lunedì).

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

Sciopero nazionale del trasporto pubblico di 4 ore indetto dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna per Lunedi’ 21 Gennaio: Modalità per i servizi di bus e treni Tper

Da: Tper Ufficio Stampa

Le Segreterie Territoriali dei sindacati FILT CGIL, FIT CISL, UIL TRASPORTI, FAISA CISAL e UGL FNA hanno comunicato l’adesione dei lavoratori Tper delle province di Bologna e Ferrara allo sciopero nazionale di 4 ore, indetto dalle stesse OO.SS. nazionali, per i lavoratori e le lavoratrici dei settori autonoleggio con conducente e Trasporto Pubblico Locale per lunedì 21 gennaio.

Si riportano di seguito le modalità per i diversi servizi di bus, treni e altre attività di competenza di Tper:

-Per il personale viaggiante dei servizi automobilistici e filoviari Tper dei bacini di servizio di Bologna e Ferrara (bus e corriere) lo sciopero si svolgerà dalle ore 10.30 alle ore 14.30.

Negli orari di sciopero, i servizi di trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano non saranno garantiti.

Più precisamente, per i mezzi urbani, suburbani ed extraurbani del bacino di Bologna saranno garantite solamente le corse dal capolinea centrale verso periferia, e viceversa, con orario di partenza fino alle ore 10.15.

Per effetto dello sciopero, le biglietterie aziendali Tper e gli sportelli Tper di via San Donato 25, attivi per il rilascio di contrassegni per le aree regolamentate dal Piano Sosta, potranno essere chiusi o subire una riduzione dei servizi nel corso dell’intera giornata.

Durante lo sciopero, al call-center telefonico 051-290290 sarà garantita la presenza di un operatore.

Per le linee urbane di Imola verranno garantite tutte le corse complete in partenza dalla stazione ferroviaria, o dall’autostazione, fino alle ore 10.20.

Per i mezzi urbani, extraurbani e del servizio Taxibus di Ferrara saranno garantite solamente le corse dai capilinea periferici, centrali e intermedi con orario di partenza fino alle ore 10.15 al mattino.

-Anche per il personale viaggiante dei servizi ferroviari Tper di Bologna e Ferrara l’astensione è proclamata dalle ore 10.30 alle ore 14.30; pertanto, negli orari di sciopero, sulle linee della rete di competenza FER Bologna-Portomaggiore, Bologna-Vignola, Suzzara-Ferrara e Ferrara-Codigoro non saranno garantiti i servizi.

L’Azienda adotterà ogni misura tecnico-organizzativa utile ad agevolare, al termine dello sciopero, un più celere ed integrale ripristino del servizio.

Roberta Fusari ogni settimana con gli abitanti del Giardino

Da: Roberta Fusari Sindaca ufficio stampa

La partecipazione si costruisce passo passo, specie in una città a misura d’uomo come Ferrara. E Roberta Fusari, dopo aver annunciato la candidatura a sindaca in vista delle prossime amministrative, continua a mantenere i propositi che l’hanno distinta in questi anni e a camminare con i cittadini. Da domani, 16 gennaio, sino alla scadenza elettorale, la candidata sarà a disposizione di chi vorrà incontrarla e confrontarsi, tutti i mercoledì mattina, dalle 11 alle 12, ai tavolini del Bar Fiorella che si affaccia sul Piazzale della Stazione.
«Solo coinvolgendo direttamente chi vive quotidianamente un quartiere è possibile capirne le esigenze e trovare insieme soluzioni utili, concrete e che facciano la differenza – afferma la Fusari – E proprio dopo il primo incontro con i cittadini di sabato scorso al Bar Fiorella, un commento su Facebook di un residente del quartiere Giardino mi aveva invitato a continuare a essere presente in modo continuativo nella zona. Così ho deciso di dedicare un appuntamento settimanale all’ascolto e al confronto proprio lì, in modo che la partecipazione dei cittadini possa essere esercitata anche davanti a una tazzina di caffè». Non sarà, però, l’unico appuntamento che la candidata offrirà alla cittadinanza; anzi, saranno sempre più frequenti le occasioni in cui poter riflettere insieme a lei sugli argomenti sui quali si sviluppa il suo programma, i cardini che compongono la sua visione della città. Sabato 19, alle 10, Roberta Fusari sarà al mercato di viale Krasnodar mentre, alle 14.30, si sposterà alla Polisportiva “Putinati”.

Dalle telecamere al controllo di vicinato, fino alla riqualificazione urbana e al recupero di spazi contro il degrado: 80 accordi di programma firmati dalla regione con i territori, stanziati 4,3 milioni di euro

Da: Regione Emilia Romagna

L’attività per garantire una maggiore sicurezza. L’anno scorso siglati ‘patti’ con 13 Comuni e 3 Unioni: provincia per provincia, gli interventi avviati nel 2018 e gli stanziamenti da inizio legislatura

Bologna – Interventi di riqualificazione urbana per il recupero di complessi edilizi o spazi ad alto rischio di criminalità e degrado. L’installazione di sistemi di videosorveglianza “intelligenti”, 12 finanziati nel 2018 e 53 dal 2014, in grado, per esempio, di leggere i caratteri e quindi le targhe degli automezzi, trasmettendoli in tempo reale alle autorità di pubblica sicurezza. Le iniziative di controllo di vicinato, con i residenti pronti a segnalare anomalie nelle proprie zone attraverso piattaforme condivise e rimanendo in contatto con la Polizia locale: sono 79 i gruppi nati e sostenuti negli ultimi cinque anni, gli ultimi 4 nel 2018. E a proposito di Polizia locale, l’innovazione tecnologica delle loro dotazioni. E ancora, l’animazione sociale e comunitaria delle città finalizzata al contenimento di fattori criminogeni.

Misure adottate nelle città dell’Emilia-Romagna grazie agli Accordi di programma o protocolli di intesa sottoscritti dalla Regione insieme ai territori: 80 i ‘patti’ stretti dal 2014 e orientati alla prevenzione integrata, con un impegno finanziario della Regione di oltre 4,3 milioni di euro. Solo tra il 2017 e il 2018 sono stati finanziati in tutto 45 progetti che hanno coinvolto 34 amministrazioni comunali, 10 Unioni e l’Università di Bologna, con un finanziamento regionale complessivo di oltre 2,3 milioni di euro.

E per il 2019, la Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha deciso di raddoppiare gli stanziamenti dell’anno scorso, mettendo a bilancio oltre 2 milioni di euro per la sicurezza nelle città. Le risorse, previste dalla legge regionale 24/2003, consentiranno di sostenere i nuovi progetti per la sicurezza urbana e la prevenzione della criminalità. Risorse che saranno destinate, soprattutto, alle periferie. In una realtà, più in generale, nella quale vanno consolidate iniziative che continuino a dare alle comunità locali strumenti di ascolto, contrasto e partecipazione, per rafforzare una tendenza positiva – con i dati del Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno che vedono la criminalità in calo costante in Emilia-Romagna, -15% la delittuosità totale dal 2013, in particolare i furti, che costituiscono oltre i due terzi dei reati registrati, a partire da quelli in appartamento, idem i reati violenti, omicidi – ma anche per scongiurare atti come scippi e borseggi, in aumento, particolarmente odiosi e che accrescono la preoccupazione dei cittadini.

“Fino ad oggi abbiamo garantito sempre più risorse- sottolinea il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Giammaria Manghi- e le raddoppieremo quest’anno perché si tratta di dare alle comunità locali la possibilità di utilizzare strumenti concreti per accrescere la sicurezza dei cittadini, dalle telecamere alla maggiore illuminazione di determinate aree, passando per i gruppi di vicinato e la riqualificazione urbana contro il degrado. Tutto realizzando progetti che nascono e sono promossi e realizzati direttamente dai territori. Affrontare in modo integrato le politiche per la sicurezza urbana e lavorare per garantire il miglior livello di sicurezza possibile significa considerare e valorizzare materie e necessità diverse ma tutte unite da una medesima finalità: la promozione e lo sviluppo della qualità di vita delle persone. Diamo così il nostro contributo, affiancando il fondamentale lavoro di controllo, indagine e repressione portato avanti dalla Magistratura e dalle Forze dell’ordine, a cui va il nostro grazie e la massima collaborazione. Il calo generale della delittuosità che si registra costantemente negli ultimi anni ci conforta- chiude Manghi- ma certo non intendiamo abbassare la guardia”.

La criminalità in Emilia-Romagna

Negli anni dal 2013 al 2017 si registra una diminuzione costante, con la delittuosità totale scesa di un -14,8%. In particolare, calano i furti, che costituiscono oltre i due terzi dei reati registrati: -38,7% i furti di veicoli; -20,8% quelli di oggetti sulle auto in sosta; -11,9% i furti nelle abitazioni e -62,8% le rapine in banca. Diminuiscono anche i reati violenti: -30,8% gli omicidi; -9,2% le violenze sessuali. Restano con il segno positivo scippi (+6,3%), borseggi (+11,6%) e lesioni dolose (+2,1%).

Nel 2018 firmati 16 Accordi con 13 Comuni e 3 Unioni

Nell’anno appena trascorso, sono stati finanziati interventi in tutte le province, realizzati grazie ai 16 nuovi Accordi di programma firmati dalla Regione con 13 amministrazioni comunali (Bologna; Modena e Formigine; Reggio Emilia; Ferrara e Cento; Ravenna; Forlì; Rimini, Riccione e Bellaria Igea Marina; Salsomaggiore Terme e Fornovo di Taro nel parmense) e 3 Unioni (Terre di Castelli nel modenese; Pedemontana Parmense e Valnure Valchero nel piacentino).

Videosorveglianza e controllo di vicinato: i dati provincia per provincia

Sono 53 i progetti, finanziati dalla Regione dal 2014 ad oggi, che prevedono la creazione o il potenziamento di impianti di videosorveglianza, spesso accanto ad altre misure di prevenzione: 6 a Bologna; 13 a Modena; 9 a Reggio Emilia; 7 a Parma; 3 a Piacenza; 5 a Ferrara; 2 rispettivamente a Ravenna e nella provincia di Forlì-Cesena e 6 a Rimini.

I 79 progetti di controllo di vicinato sono stati sostenuti con risorse finanziarie o supporto tecnico da parte della Regione in tutta l’Emilia-Romagna: 9 a Bologna; 24 a Modena; 20 a Reggio Emilia; 7 a Parma; 6 a Piacenza; 1 a Ferrara; 7 a Ravenna e 5 a Forlì-Cesena.

Giovani e lavoro

Da: Communication Manager Tecnopolo di Ferrara

L’Università degli Studi di Ferrara, il Tecnopolo di Ferrara, il Rotary Club Ferrara e Rotaract Club Ferrara organizzano l’iniziativa giovani e lavoro che si terrà il giorno 25 gennaio 2019 dalle ore 15 presso l’Aula 1 del Polo Scientifico-Tecnologico di via Saragat 1 – Ferrara.

Programma
ore 15.00-15.30 ritrovo e registrazione dei presenti
ore 15.30-16.30 visita alla struttura e ai laboratori del Dipartimento di Ingegneria
dell’Università degli Studi di Ferrara, con presentazione dell’offerta formativa
ore 16.30-17.30 “Ferrara e le sue proposte nel mondo del lavoro oggi”
con intervento del Vicepresidente di Confindustria Emilia Centro Riccardo Maiarelli e da parte di aziende del territorio.
ore 17.30-18.30: conclusione e aperitivo

Il Rotary Ferrara e il Rotaract hanno scelto il tema dei “giovani e mondo del lavoro” come identificativo del loro percorso associativo: l’obiettivo è di far conoscere meglio ai giovani le opportunità di studio che ci sono nella nostra città, e farle combinare con le esigenze reali che le nostre aziende manifestano.

L’evento del 25 gennaio è una parte di un progetto più ampio ed articolato che è partito con la condivisione del tema del lavoro e della formazione. All’interno del Rotary Club e Roratact vi sono molte professionalità che portano con sé esperienze ed esigenze specifiche che il nostro territorio esprime.

Oggi assistiamo ad un fenomeno di grande mobilità degli studenti tra le varie università italiane e non. Di certo questo è di per sé un fatto positivo, tuttavia è bene che le nostre strutture formative, come l’Università, vengano conosciute, così come le necessità di personale qualificato che il mondo del lavoro richiede. Il tessuto industriale locale ha necessità molto spesso superiori rispetto a quanto offerto in termini di persone diplomate e laureate, in particolare per alcune discipline come quelle scientifiche.

È il caso del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara, che propone offerte formative di alto profilo, molto richieste dal mondo del lavoro, unitamente ad una qualità dei docenti e dei laboratori di primo ordine. A confermare tutto ciò il dato di occupazione dei laureati di Ingegneria dell’Unife, che tra tirocini e tesi in azienda quando si laureano hanno già una o più offerte di lavoro e trovano immediatamente occupazione.
Attualmente questa l’offerta formativa del Dipartimento: 3 i corsi di laurea
Ingegneria civile e ambientale
Ingegneria elettronica e informatica
Ingegneria meccanica

e 4 i corsi di laurea magistrali:
Ingegneria civile
Ingegneria elettronica per l’ICT
Ingegneria informatica e dell’automazione
Ingegneria meccanica
Che preparano alle nuove sfide che attendono le imprese, in vari ambiti: dall’elettronica all’informatica, dall’automazione alla meccanica e all’ingegneria civile.

Far conoscere in maniera approfondita ai potenziali candidati i corsi di laurea del Dipartimento di Ingegneria è quindi un obiettivo prioritario per far crescere il territorio, l’occupazione e l’economia in generale.
Il progetto è nato da un incontro presso una nostra Azienda d’eccellenza che ha ospitato i giovani Rotaract; hanno perciò potuto vedere una organizzazione reale, come si muove, quali sono e esigenze specifiche.
Da quell’incontro è nata l’idea di organizzare, per fine gennaio 2019 un evento congiunto.
Saranno interessati il liceo scientifico e l’Istituto tecnico Industriale e si svolgerà presso il Tecnopolo dell’Università di Ferrara.

Le Aziende attraverso la loro viva voce indicheranno quali sono le esigenze in termini di risorse laureate; si effettuerà poi un tour guidato nei laboratori del Tecnopolo per poi concludere la giornata coinvolgendo anche i soci del Club.
È quindi questo il primo passo verso una serie di iniziative rivolte ai giovani e, soprattutto, a coloro i quali non hanno ancora sviluppato una idea precisa sul loro futuro professionale fornendo loro indicazioni su quali sono le esigenze reali della nostra economia.

Cinema Boldini summer

Da: Ufficio Stampa Arci Ferrara

PROIEZIONE SPECIALE

AL CINEMA BOLDINI

Mercoledì 16 gennaio ore 21.00 – v.o. sott. ita

SUMMER, regia di Kirill Serebrennikov

(LETO, Russia, Francia, 2018 – 126′)

Ingresso 5 euro

Mercoledì 16 gennaio alle ore 21.00 al Cinema Boldini verrà proiettato in versione originale con sottotitoli in italiano SUMMER di Kirill Serebrennikov, film che ripercorre la storia di due band che hanno fatto la storia del rock russo, gli Zoopark e i Kino. Summer è una storia di rock, amore e amicizia che si svolge a Leningrado nei primi anni ’80, nel momento in cui la scena rock inizia a esplodere, influenzata da rockstar dell’Occidente come i Led Zeppelin e David Bowie. Il film fornisce un’istantanea di questa vibrante era e traccia la scalata al successo di giovani musicisti rock, tra cui Viktor Tsoï che è diventato un pioniere del rock russo e Mike Naumenko, il fondatore del gruppo Zoopark.

In barba alla censura della Russia Sovietica, Mike e la sua band hanno una passione sfrenata per il rock che arriva illegalmente dagli Stati Uniti. Un giorno d’estate, fra birre, chitarre e falò, Mike e sua moglie Natasha conoscono Viktor, musicista emergente. È un colpo di fulmine: Mike lo prende sotto la sua ala, mentre fra Viktor e Natasha nasce un delicato gioco di emozioni contrastanti. Applaudito al Festival di Cannes, Summer è un film romantico che riporta l’incanto di un mondo sospeso, in cui una generazione piena di ideali si affacciava al mondo cercando, forse in modo naïf, di cambiarlo.

Kirill Serebrennikov ha scritto questa dichiarazione d’intenti nel 2017, prima di girare il film: «Summer è una storia rock’n’roll ambientata nella Leningrado sovietica degli anni ’80. È il triangolo amoroso di tre individui molto diversi con lo sfondo di un’Unione Sovietica molto strana, a volte esotica. Tutto questo in un ambiente molto ostile al rock’n’roll e alla cultura occidentale, ma ciò nonostante è finito per essere terreno fertile per una nuova ondata di rock russo. La nostra storia tratta della necessaria fede per superare questo contesto sociale, e l’attitudine spensierata degli eroi nei confronti dell’oppressione ereditata. È soprattutto la storia di un amore semplice e immutato, come un’ode a queste future icone del rock, al loro modo di vivere, all’aria che respirano. È la storia dell’estate prima della Perestroika, prima della completa trasformazione di quell’ambiente in ciò che è la Russia contemporanea.»

Per informazioni:
Sala Boldini, via Previati 18 – Ferrara
www.cinemaboldini.it – www.arciferrara.org
Tel. Cinema (sera) – 0532.247050
Arci Ferrara – 0532.241419

Al museo col Montalcini

Da: Addetta stampa Montalcini

Le alunne del Montalcini al Museo delle Valli di Argenta per analizzare un campione d’acqua in laboratorio

Interessantissima attivitá questa mattina per le alunne della classe prima A Servizi Sociosanitari dell’Ipsia di Argenta, che sotto la guida dell’operatore museale Francesca Gambetti e delle docenti Silva Malisardi e Alessandra Ferlini, hanno prelevato un campione d’acqua di un lago e ne hanno analizzato temperatura, colore, odore e ogni forma di microrganismo presente in essa al microscopio (fitoplancton e zooplancton).
Un’attività completamente gratuita che ha permesso alle alunne di svolgere una lezione pratica di scienze, direttamente sul campo, nel laboratorio analisi del Museo con tutte le attrezzature del caso.
Un legame tra scuola e territorio che si rafforza ogni giorno con attivitá stimolanti e diversificate che le alunne apprezzano maggiormente rispetto alla canonica lezione teorica in aula.

Gol: Psicanalisi Del Sindaco Uscente, Tiziano Tagliani

Da: Direttivo Gol Ferrara

Festività dell’anno passato … e inizio gennaio 2019 campagna elettorale che entra nel vivo: ripetuti proclami istituzionali PD per dimostrare la buona amministrazione di Ferrara, ormai alla vigilia delle prossime elezioni locali e del nuovo sindaco. Per una semplice breve analisi critica, per dirla con Lacan, basta ricordare il solo https://www.estense.com/?p=745068 con il sindaco che dichiara “Da 10 anni al servizio del cittadino sempre e ovunque”: sempre e ovunque è umanamente impossibile anche a Gesù Cristo, quindi questo semplice lapsus è fin tropppo rivelatore. In ogni caso e in certo senso può anche darsi ma realisticamente: vero.. il centro storico è globalmente piu decoroso, per le eccellenze di Ferrara , cultura e Unife è …vero (soprattutto Unife, per la cultura e turismo solo parzialmente ma comunque positivo).

Il problema è che altrettanto realisticamente diversi bachi dimostrano il contrario e sono decisivi e inquietanti per il futuro di Ferrara, esprimono uno specchio strutturale, confusione psicosociale come dimostrato dal confondere Immaginario e Reale e supposto sapere.. in tali bachi quasi sempre – si pensi al Copione costante della Percezione così caro a tutto il PD, ovvero confondere Reale e Immaginario (che entro limiti va bene solo per l’Arte e la Cultura ma non per i bisogni e sogni dei ferraresi): il significante insomma, sempre taciuto in quanto non consapevole alle sinapsi polichesi PD, esita micidiale.

Con un esempio sia storico che iperbolico, Sindaco e giunta hanno lanciato …vero nello spazio una astronave ma l’hanno programmata con una “scimmia” come computer di bordo, l’astronave inevitabilmente poi precipita.. In parole piu semplici, tutto il resto di cui sindaco e PD si vantano è in crash: Centro storico piu bello ma a macchia di leopardo, es. Via Gobetti, superdegrado, rotazione continua in San Romano e non solo di Botteghe che chiudono e aprono e poi chiudono, inquinamento migrantico esteso dalla stessa zona gad: inoltre non solo in centro, tranne forse dove abitano assessori…, calotte rifiutologhe pseudoscientifiche e omaggi a Napoli… sempre più frequenti; ecologismo urbano stesso luddista che ogni modifica negli anni attuata… nella viabilità è un boomerang, visto che così automobilisti girano di più per circolare o attraversare la città, trasporti pubblici stessi fatti con un Google Maps da Windows 98, visto che ad esempio da Via Modena a Via Bologna s’impiegano 45 minuti circa, e così via in in altri punti distanti ma punti della stessa città… per non parlare della viabilità anche tramviaria per “Cona Hospital” di cui dopo…
La Cultura dello stesso Maisto e dei vertici di Ferrara Arte in involuzione totalitaria con censure incredibili verso un certo Sgarbi o anche altri intellettuali o artisti meno noti in città e gestione diversamente clientelare con certa Casta culturale – amici degli amici ecc., voti di scambio secondo collaudati copioni della macchina postcomunista.

Sviluppi economici poi al massimo zero a zero, dati strumentali a mostre in corso, poi alla fine appunto a reti al massimo bianche, peggio per i commercianti, vessati dalle tasse che si mangiano il vantaggio dei primi tempi per così dire… Qualità della vita? persino il Sole 24 Ore smentisce quel che ancora proclamano, degrado civico e sempre Cenerentola Ferrara della Regione.
E così via… Un ospedale pseudoeccellente nato morto fin dall’inizio funzionante più per logiche politiche che servizi ai cittadini costretti a emigrare dal 2012 a km dalla città senza percorsi alternativi funzionali in decenni mai sviluppati (vedi metro di superficie che Modonesi pur cita alla fine del suo “luminoso” mandato come una semplice distrazione…). L’affaire Carife neppure ormai commentabile…

La Sicurezza poi, idem: negazionismo fino a pochi mesi fa, esercito relativo malgrado il PD, vigili senza armi, il Taser per il pieddino buonista ancora arma quasi di distruzione di massa…. Con la perle, pochi mesi fa, prima del gemellaggio con il sindaco di Riace, indagato ora anche per associazione a delinquere, e – in questi giorni- dell’appoggio umanitario (sic!) ai sindaci di Palermo, Napoli (sic.. sic… città da sempre virtuose che diversamente combattono Mafia e Camorra) per boiocottare la sacrosanta nuova legge Salvini per la sicurezza, paventando problematiche che invece esistono già da un pezzo e dal PD de-generate con la folle Politica dell’ Accoglienza indiscriminata, mera copertura di business migrantico per diversamente foraggiare da tempo un partito- il PD- da tempo in bancarotta economica oltre che elettorale (persino i vecchi psicopolitici Reich, Marcuse e Fornari ormai si annoierebbero a dirlo!)
Insomma gli auto-elogi dei vari Sapigni, Ferri, Fusari, Serra, Modonesi, del sindaco in ultima…intuizione, ecc., sono in certo senso fake news …
Siccome quel che il PD dice è inoltre solarmente opposto a quel che ormai la probabile maggioranza dei ferraresi non percepisce come si pretende ma come vive con realismo persino letterale nel quotidiano, tale iato tra quel che Crede il PD e la gente reale ha un solo nome: stato di allucinazione .. del PD non del popolo ferrarese (tranne i ferraresi di Corte, ovvio, ma spesso per intereressi di vario tipo).

In ultima analisi, vero che sindaco e pd in dieci anni spesso al servizio del cittadino ma appunto in modo errato: quindi buone intenzioni anche, ma è come il calcio, se si sbagliano i Gol , la partita si perde e nel 2019
anche le elezioni e il Potere.

“Oh my job” edizione 2019

Da: Comune di Comacchio – Segreteria Generale

Fervono i preparativi di “Oh My Job! 2019”, l’appuntamento annuale promosso dal Comune di Comacchio con la Fiera del Lavoro del Basso ferrarese giunta ormai alla sua VI° edizione. La fiera si svolgerà i prossimi 13 e 20 Febbraio 2019, a partire dalle ore 14.30. L’Istituto d’istruzione secondaria “Remo Brindisi” di Lido degli Estensi (Via M.M. Boiardo, 10) ospiterà ancora una volta l’evento, mettendo a disposizione la sua struttura. Grande novità dell’edizione 2019 sarà lo svolgimento della manifestazione su due pomeriggi anziché uno, questo per aumentare il tempo a disposizione dei partecipanti, instaurando così maggiori connessioni professionali e concedendosi nuove opportunità.

Il filo conduttore, come per le precedenti edizioni, è la volontà di far incontrare le persone in cerca di occupazione e/o opportunità di formazione con le importanti realtà presenti sul nostro territorio, al fine di favorire l’integrazione e lo sviluppo dell’economia locale. Imprese da un lato e candidati con curriculum alla mano dall’altro, avranno pertanto la possibilità di conoscersi ed intavolare brevi colloqui di lavoro.

Gli Assessorati alle Politiche Giovanili – sociale – educative e alle Attività produttive del Comune di Comacchio, in collaborazione con l’ufficio Informagiovani di Porto Garibaldi, porgono pertanto l’invito a partecipare a tutte le realtà imprenditoriali in cerca di personale o di una vetrina per farsi conoscere sul territorio. Alla luce della numerosa affluenza registrata nelle passate edizioni, è consigliabile affrettarsi per aderire all’iniziativa che, si ricorda, è completamente gratuita.

L’ufficio Informagiovani è disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie e per raccogliere le iscrizioni ai seguenti recapiti:

Via Teano, 3 – Porto Garibaldi (FE)

Telefono e fax: 0533 328336

E-mail: informagiovani@comune.comacchio.fe.it

Pagina Facebook: Centro Informagiovani Comune di Comacchio.

L’ufficio Informagiovani è altresì a disposizione per consulenza e supporto nella redazione dei curriculum vitae.

“Come in un museo” progetto di inclusione Boiardo-museo di storia naturale

Da: Istituto Comprensivo 2

E’ partito alla Boiardo “Come in un museo”, progetto di inclusione della Scuola Secondaria di via Benvenuto Tisi con la collaborazione dell’Associazione Didò e del Museo Civico di Storia Naturale. Piccoli gruppi composti da allievi provenienti dalle varie classi si recheranno al Museo giovedì 17 gennaio per una visita guidata ed attività laboratoriali che riguarderanno la sala denominata “Ambiente Terra”. Gli alunni, accompagnati dalla referente del progetto Valeria Vernacotola, e da alcuni membri della commissione inclusione dell’Istituto, raccoglieranno suggestioni attraverso foto, appunti, disegni, audio da utilizzare durante la fase successiva del progetto, che si attuerà da gennaio a maggio presso la sede della scuola Boiardo. Il percorso prevede la realizzazione di modellini bidimensionali o tridimensionali degli animali osservati e scelti da ciascun ragazzo e la partecipazione di ognuno alla progettazione della mostra, che si terrà nel mese di settembre 2019 presso i locali del Museo Civico di Storia Naturale.

Mercoledì e Giovedì al centro documentazione donna Ferrara

Da:Centro Documentazione Donna di Ferrara

Mercoledì 16 e giovedì 17 due incontri alla Biblioteca del Centro Documentazione Donna di Ferrara,via Terranuova 12/b – 44121 Ferrara

mercoledì 16 gennaio 2019 ore 17
Maria Calabrese dialogherà con Lucia Boni
autrice del testo
CUSTODE DI DUNE
UN DIALOGO PER DUE VOCI IN TRE SCENE
(Campanotto Ed.2018)

INTERMEZZI MUSICALI
a cura di
Chiara Galdiolo

giovedì 17 gennaio 2019
ore 17

Gisella Modica
presenta il suo libro
Come voci in balia del vento
(ed. Iacobelli)

Gisella Modica torna dopo vent’anni nei luoghi che furono teatro dell’occupazione delle terre nella Sicilia degli anni Cinquanta per capire le motivazioni che la spinsero alla ricerca delle protagoniste di quelle lotte. Lungo il cammino, complici gli odori, i suoni, i colori dei luoghi attraversati individua in alcuni fallimenti e nodi irrisolti del suo vissuto una possibile chiave di lettura per capire il fallimento di uno degli eventi più controversi della storia siciliana, conclusa con l’emigrazione. Un racconto in due tempi, anzi tre: il tempo dei fatti, quello del viaggio, e quello delle voci raccolte nel settantasette con un registratore e che, riascoltate vent’anni dopo, risuonano dapprima incomprensibili per diventare man mano una Storia restituita alle protagoniste. Figure indimenticabili per forza, intelligenza e creatività che avevano messo a rischio la loro stessa vita, ma giudicate dallo stesso partito “inaffidabili” in quanto “facevano sempre di testa loro”. Tra la nascita della figlia e la morte della madre le voci di quelle donne restano mute. È il diventare adulta, il rinascere madre a se stessa, nuova Persefone, che consentirà all’autrice di portare alla luce il filo che intreccia la sua con le altre storie lontane nel tempo ma che, ben prima del femminismo, mostrano quella differenza che la politica si ostina ancora a ignorare.

Gisella Modica è socia della Società Italiana delle letterate (SIL) e della Biblioteca delle donne UDI Palermo, fondata nel 1948. È componente della redazione della rivista «Mezzocielo» trimestrale di donne autogestito diretto da Letizia Battaglia, della rivista on line «Letterate Magazine» diretta da Silvia Neonato e di «Leggendaria» diretta da Anna Maria Crispino. Per Stampa Alternativa ha pubblicato Falce, martello e cuore di gesù (2000) e Parole di terra (2004); per Villaggio Maori I racconti della Cattedrale, storia di occupazioni, rimozioni, immersioni (2016); per Vita Activa edizioni ha curato il testo a più voci Le personagge sono voci interiori (2017).

Cicloaperitivo racconti di viaggio

Da: Fiab Ferrara

Percorsi Urbani brevi, alla scoperta di curiosità o eccellenze a Ferrara.
Ritrovo in piazza Duomo ore 9.15

Sabato 19 gennaio

Racconti di viaggio (prima parte)
Tutti noi abbiamo fatto viaggi in bicicletta o a piedi che hanno lasciato ricordi belli oppure tristi, ma sempre significativi.

Alcuni di noi hanno accettato di condividere questi ricordi e raccontarli.
A loro va il ringraziamento di Fiab Ferrara.

Abbiamo confezionato questi racconti in una specie di menù, da suddividere e gustare nelle diverse portate, e solo alla fine brinderemo con un …aperitivo.

Programma (menù)

Antipasto: Il peso della bici (Sicilia 1990) Massimo

Primo piatto: A la bersagliera! (Torino 2011) Giuliano senior

Secondo piatto: Insalata greca (Grecia 2008) Gabriella

Dolce: La città eterna …che non ho visto (Roma 2009) Rossana

Caffè e ammazzacaffè: Passeggiata al fresco (Capo Nord 2007) Simone

Ogni racconto si svolgerà in max 20 minuti: termine escursione previsto ore 12.30. Un’occasione unica per gustare con noi i molti modi di viaggiare in bici.

Vi aspettiamo numerosi info: Massimo ma48miglio@gmail.com

Raduno
ore 9.15 in piazza Duomo

Partenza
ore 9.30

Termine escursione con aperitivo finale.

Assicurazione obbligatoria: soci 1€ non soci 3€.

Percorsi Urbani brevi, alla scoperta di curiosità o eccellenze a Ferrara.
Ritrovo in piazza Duomo ore 9.15

Una scuola che viene da lontano…/2
Anni ’60 dalla sponda assistenziale a quella educativa

di Loredana Bondi

1/SEGUE – Posso dire che ancor prima degli anni Sessanta del secolo scorso, molti Comuni hanno intercettato i bisogni dei cittadini, le loro esigenze, la sete di diritti di cittadinanza, istituendo un sistema di scuole dell’infanzia e, successivamente, di servizi educativi per i bambini in età prescolare, traghettando così i servizi rivolti all’educazione di tutti i bambini dalla sponda assistenziale a quella educativa. Ciò è potuto avvenire anche col sostegno di una Regione come la nostra, che ha contribuito alla continua qualificazione dei servizi e delle scuole dell’infanzia che ancor oggi rappresentano ‘La strada maestra’, indicata anche dalla Commissione europea, per creare comunità più solidali, giuste ed eque e, in particolare, per prevenire abbandoni scolastici futuri e collaborare ad abbattere la povertà. Ciò è accaduto anche a Ferrara: una strada seguita fin dal primo dopoguerra nella direzione della responsabilizzazione condivisa in materia dei principi fondamentali dell’educazione. La storia della scuola comunale dell’infanzia di Ferrara ‘E’ una storia che viene da lontano’ e vuole ricordare quale sia il valore sociale e culturale di scelte che hanno profondamente inciso sulla vita della città.

Per offrire alcuni cenni sull’origine della scuola dell’infanzia a Ferrara si può dire che le fonti da cui poter attingere per conoscere come questa scuola si sia sviluppata in città sono molto interessanti e servono a capire quanto, nell’arco degli ultimi due secoli, sia davvero profondamente mutata non solo la scuola, ma la condizione umana, l’attenzione e la considerazione dell’infanzia nel contesto sociale e culturale. A Ferrara si trovano documentazioni del primo Ottocento che oggi definiremmo davvero allarmanti e che riportano testimonianza della condizione di miseria della gran parte delle masse popolari costrette, pena la contrazione di pericolose malattie come il tifo o il vaiolo, alla pratica detta della ‘esposizione’ che consisteva nell’abbandono dei propri figli al brefotrofio, istituto che li allevava al proprio interno o che li affidava al baliatico esterno. L’abbandono dei bambini era un vero dramma civile e l’alternativa erano le sale di custodia. A quel tempo le classi abbienti intervennero prevalentemente a livello di beneficenza, piuttosto che giustizia sociale, perché vedevano nell’abbandono dei piccoli una grave compromissione del contesto sociale. Così si procedette a ricoverare i fanciulli nei famosi Asili della carità fino a gran parte del Novecento.
Ma per arrivare al nostro tempo, nll’immediato secondo dopoguerra, si assiste a una vera e propria lotta sociale e politica per avere i servizi per l’infanzia. E’ importante ricordare che nell’immediato dopoguerra l’Amministrazione comunale decise di provvedere alla ricostruzione del fabbricato dell’ex convento dei Cappuccini di Corso Porta Po, con l’intento di destinarlo ancora ad Asilo, impegnando allo scopo una somma consistente del bilancio comunale e, nel contempo, con l’obiettivo di gestirne l’attività direttamente. Il Comune dovette affrontare anche un grosso conflitto con l’Associazione degli Asili di Carità, che rivendicava il diritto al possesso dello stabile, ma il Consiglio comunale in data 18 marzo 1948 approvò il nuovo Regolamento per la gestione diretta della scuola, anche se l’Autorità tutoria non approvò mai il Regolamento comunale, a causa della diatriba sorta fra le due Istituzioni. La spinta propulsiva fu quella di poter avviare un servizio educativo secondo nuovi criteri pedagogici e la possibilità di fruire di consistenti aiuti economici messi a disposizione dal Dono svizzero e dal Soccorso operaio svizzero, emanazioni dei sindacati socialdemocratici elvetici che nell’immediato dopoguerra sostennero diverse Amministrazioni con finanziamenti finalizzati all’avvio di strutture educativo-assistenziali per l’infanzia. Vi fu la ricostruzione e l’organizzazione del nuovo asilo comunale per l’infanzia, sia dal punto di vista strutturale sia educativo-pedagogico.
Maria Luisa Passerini, in uno studio dedicato a questi temi, precisa che fu proprio attraverso l’opera di Fausto Poltronieri e Silvano Balboni (antifascisti esuli in Svizzera) che si arrivò a organizzare la prima scuola d’infanzia laica, sulla scorta dell’esperienza di Rimini, dove l’educatrice zurighese Margherita Zoebeli, fruendo dei fondi elargiti dalle medesime realtà elvetiche, aveva fondato nel 1946 il Ceis-Centro di Educazione Italo-Svizzero. Margherita Zoebeli sosteneva che la pedagogia e la responsabilizzazione politica stavano alla base del suo lavoro, che si incentrava sulla partecipazione e condivisione di un nuovo modo non solo di educare, ma di vivere.
Fu allora, nel giugno del 1947, che si aprirono le iscrizioni alla Casa del Bambino. Utilizzando le risorse svizzere e i contributi dello Stato, il Comune riuscì a riattivare una parte dello stabile di Corso Porta Po e, nell’agosto del 1947, fu aperto l’asilo come istituzione comunale, amministrata con propri organi e con la vigilanza di una apposita commissione nominata dal Consiglio comunale.
Le autorità scolastiche e politiche ferraresi ed estere che visitarono l’istituto e lo videro in funzione concordarono sul fatto che era una delle migliori esperienze del genere, meritevole senz’altro di essere additata a modello per altri comuni.

E’ proprio in questo periodo, sul finire del 1948, che Luisa Gallotti in Balboni viene eletta assessora alla Pubblica Istruzione di Ferrara con delega alla Pubblica Istruzione e Arte. Diverrà poi, nel 1950, prima donna Sindaco in Italia. La sindaca si batterà per avere la scuola materna comunale.
Nel 1949, con il coinvolgimento dell’Udi, vennero aperti due centri estivi e Luisa Balboni si adoperò per ripristinare le strutture scolastiche gravemente danneggiate dalla guerra e per la costruzione di nuovi edifici, così come per il sostegno alle famiglie in difficoltà economiche, offrendo ai bambini la refezione scolastica e il servizio estivo.Luisa Gallotti Balboni prese in esame anche la necessità di assistenza medica dei bambini per seguirne la crescita nelle fasi più importanti dell’età evolutiva. Furono realizzati sei ambulatori scolastici che periodicamente registravano le condizioni di sviluppo dei bambini. Sul piano degli interventi a favore dell’infanzia la sua opera fu davvero lungimirante, perché a Ferrara non esistevano scuole per l’infanzia se non le poche private, gestite, sia pure con buona volontà, con gravi carenze strutturali e didattiche dalle suore di alcune congregazioni religiose. Il miglioramento della condizione dell’infanzia a Ferrara fu un preciso obiettivo anche dell’Udi. Nell’immediato dopoguerra, infatti, fu tra le associazioni cui le autorità dell’Italia liberata, le commissioni di controllo alleate e successivamente le strutture governative e le Amministrazioni locali fino al 1947, avevano riconosciuto un ruolo fondamentale nella gestione dell’assistenza soprattutto rivolta all’infanzia. La scuola materna, ovvero il ‘giardino d’infanzia’ come amavano chiamarla le donne dell’Udi, era ritenuta il settore dell’organizzazione scolastica in cui direttamente si collegavano due funzioni essenziali dell’epoca moderna: l’educazione e l’assistenza sociale. Proprio l’Udi, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, quando le donne ferraresi si recavano nelle risaie del vercellese per lavorare come mondine stagionali, con i pochi fondi comunali, riuscì a organizzare i campi estivi per i loro figli che restavano a casa.

Dall’agosto del 1947 fino al novembre 1961, la Casa del Bambino restò l’unica scuola materna in città gestita dal Comune, con una capienza ricettiva da 150 a 280 bambini. L’ubicazione centrale della scuola limitava fortemente l’accoglienza dei bambini che risiedevano nel forese, per cui tra gli anni Cinquanta e Sessanta, le richieste delle famiglie e delle organizzazioni sociali furono pressanti, affinché il Comune estendesse il servizio anche nelle zone limitrofe alla città. Alla fine del 1961 comincerà a funzionare la prima scuola materna del forese, quella di Bova di Marrara a una sezione, seguita da Fondoreno. Il primo plesso scolastico costruito dal Comune come scuola materna fu la scuola intitolata a Ada Marchesini Gobetti nel quartiere di via Bologna, seguita dalla materna Dina Bertoni Jovine nel Quartiere Barco. Fu solo fra gli anni Settanta-Ottanta che si diede il via alla destinazione di scuola materna a nuovi locali delle scuole elementari, soprattutto nel forese, e a nuove costruzioni, accogliendo complessivamente 1.138 bambini nell’anno scolastico 1971/72 e 2.248 nell’anno 1976/77. A livello politico c’era una seria disponibilità a rispondere alle esigenze di una società che chiedeva risposte in termini di quantità e di qualità nuovi servizi educativi. La scuola materna comunale fu un’esperienza di vera cittadinanza attiva anche grazie all’investimento nella formazione in servizio del personale e alla nascita del coordinamento pedagogico.

Proprio attorno agli anni Sessanta anche a Ferrara si sostenne la necessità di una nuova legge sulla scuola materna pubblica, di “una scuola statale”, ma anche dei Comuni, delle Province, delle Regioni, una legge che fissasse gli ordinamenti e desse ai Comuni i necessari finanziamenti per istituire una rete generalizzata di scuola d’infanzia gratuita e aperta a tutti i bambini. Occorre ricordare il valore delle testimonianze e dell’impegno per una scuola dell’infanzia per tutti i bambini di Immacolata Basteri, assessore alla pubblica istruzione, di Rossana Lugli dell’Udi, di Maria Luisa Passerini, direttrice delle scuole d’infanzia comunali di Ferrara.
La Basteri sosteneva che l’obiettivo era una scuola finanziata dallo Stato e gestita dai Comuni, basata sulla concezione di vera democrazia, indissociabile dalla problematicità della scuola. Una scuola intesa come diritto del cittadino e dovere dello Stato, giacché collocata nel momento più importante della vita del fanciullo, dove il primo momento di scolarizzazione era inscindibile dall’intero percorso della scuola, perché necessario a fornire un’educazione psicolinguistica, quale strumento prezioso per la conquista della conoscenza, dell’uso del linguaggio e della scoperta della socialità. Tracciando le linee del servizio offerto dal Comune di Ferrara, denunciò la pressoché totale assenza dell’impegno dello Stato in materia di istituzione della scuola d’infanzia.
Rossana Lugli dell’Udi denunciò la presenza a livello provinciale di vaste aree assolutamente scoperte in termini di scuola materna, mentre laddove esisteva, veniva identificata con l’asilo parrocchiale e, nel suo insieme, la condizione socio educativa appariva gravemente deprivata. Ribadì la richiesta di Ferrara del riconoscimento della scuola comunale dell’infanzia come “scuola pubblica” giacché l’impegno del Comune era molto qualificato (dalle 12 sezioni di scuola materna esistenti nel 1962 era previsto il passaggio a 49 sezioni, offrendo così il posto nella scuola dell’infanzia a circa 2.000 bambini). Maria Luisa Passerini, in un convegno nazionale tenutosi a Modena nel 1973, tracciò dettagliatamente la situazione della scuola materna ferrarese: a Ferrara la scuola materna offriva circa 2.310 posti e, calcolando che la domanda alla materna copriva circa l’80%, se ne ricavava che sulla popolazione infantile in età, restavano fuori ancora circa 1.300 bambini. Richiamò il diritto di tutti i bambini ad accedere alla scuola d’infanzia e sostenne che la presenza della scuola d’infanzia comunale, oltre al significato incisivo che viene ad assumere per la sua consistenza, acquista anche contenuti qualitativamente nuovi. Era convinta che i bambini, attraverso il percorso educativo della scuola dell’infanzia, sarebbero stati “il veicolo di chiarificazione delle realtà sociali, ambientali, economiche e questa realtà organizzativa si diffonderà negli adulti, che ne prenderanno coscienza e la porranno come problema che dovrà ottenere positive soluzioni”. Di qui la necessità di presenza nell’organo di gestione sociale oltre al personale della scuola, anche delle rappresentanze dei consigli di quartiere, dei sindacati, degli organismi rappresentativi. Sostenne che una scuola dell’infanzia per tutti deve avere anche un altro obiettivo: apertura e accoglimento dei bambini handicappati sensoriali e psichici per consentire loro il diritto a socializzazione e scolarizzazione e non già l’emarginazione sociale come di fatto avveniva.

L’inizio del cammino verso la piena qualità della scuola dell’infanzia avviene negli anni fra gli anni Ottanta e Novanta, anni di una feconda ‘complicità educativa’, quando si assiste alla vera espansione di tutta la scuola dell’infanzia, perché anticipando le disposizioni nazionali, il Comune di Ferrara sostiene la validità del sistema scolastico integrato, definendo fin dal 1995 anche precise convenzioni con le scuole materne private presenti sul territorio. Negli anni 2000 il Comune arriva poi a fare un’importante scelta politico-gestionale: l’istituzione dei Servizi educativi, scolastici e per le famiglie, costituita al proprio interno da Servizio Infanzia (Nido e Scuola d’infanzia), Servizio Diritto allo Studio e politiche per l’integrazione e Servizio Politiche familiari e genitorialità. Una scelta che ha inteso coniugare l’efficienza con l’efficacia per la qualità del sistema educativo. Tutti i servizi rivolti all’infanzia in relazione fra loro per un unico progetto educativo. Una scuola dell’infanzia che si fa promotrice di cultura con le tante esperienze che contano per la qualità dei servizi a cominciare dalla formazione permanente tra progettualità, creatività e documentazione.
Nasce il Centro di documentazione pedagogica dell’Istituzione del Comune di Ferrara, ‘Raccontinfanzia’, che si caratterizza come punto di riferimento a livello di documentazione per il contesto socio educativo territoriale. Tantissimi i progetti, le ricerche, gli studi, gli incontri e le mostre, i percorsi formativi condivisi con le scuole d’infanzia e servizi educativi integrativi a livello cittadino e provinciale. Decisamente importanti i rapporti a livello regionale gli scambi pedagogici, i molti percorsi di formazione oltre agli interessanti rapporti internazionali. Tanti i percorsi formativi, da quelli di pratica educativa, psico- pedagogica, a quelli in ambito artistico, ai percorsi realizzati dal Centro servizi e consulenze dell’Unità operativa integrazione sui temi della disabilità e disagio e altri ancora realizzati dal Gruppo condotto dalla responsabile dell’Unità operativa stranieri sui temi dell’integrazione di bambini e famiglie di origine straniera.

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