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Giorno: 23 Gennaio 2019

Mattiuzzi con Roaming Minds inaugura ‘Ladies In Mercedes’, rassegna nella rassegna di Ferrara in Jazz dedicata a vocalità e creatività femminili

Da: Ufficio Stampa Ufficio Stampa

Ferrara in Jazz 2018 – 2019

XX Edizione
05 ottobre 2018 – 30 aprile 2019

COMUNICATO STAMPA

Venerdì 25 gennaio, ore 21.30
Gaia Mattiuzzi ‘Roaming Minds’
Gaia Mattiuzzi, voce e live electronics
Alessandro Lanzoni, pianoforte
Gabriele Evangelista, contrabbasso

Roaming Minds, nuovo progetto della cantante Gaia Mattiuzzi, inaugura – venerdì 25 gennaio – Ladies in Mercedes, “rassegna nella rassegna” interamente dedicata a vocalità e creatività femminili. Affiancano la leader due giovani protagonisti del jazz nazionale come Alessandro Lanzoni al pianoforte e Gabriele Evangelista al contrabbasso.

Roaming Minds, nuovo progetto della cantante Gaia Mattiuzzi, inaugura – venerdì 25 gennaio, inizio ore 21.30 – la nuova “rassegna nella rassegna” firmata Ferrara in Jazz dal titolo Ladies in Mercedes, interamente dedicata a vocalità e creatività femminili. Affiancano la leader due giovani protagonisti del jazz nazionale come Alessandro Lanzoni al pianoforte e Gabriele Evangelista al contrabbasso.
In Roaming Minds si fondono sonorità rarefatte, intime ed evocative, melodie oniriche ed instabili a frammenti mutevoli ed inafferrabili di un discorso in sospeso, mai finito e in costante trasformazione. I tre musicisti vagano senza una meta precisa lungo un percorso imprevedibile, migratori erranti esplorano lo spazio ed il suono tra scrittura e improvvisazione alla ricerca di una libertà espressiva che abbraccia i linguaggi contemporanei. Lungo il cammino si incontrano e si scontrano, si avvicinano e si allontanano, dialogano e rimangono in silenzio, e nell’attesa non hanno paura delle contraddizioni, amano il rischio e seguono le intuizioni per lasciarsi sorprendere.
Cantante attiva nell’ambito della musica jazz e contemporanea, Gaia Mattiuzzi svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero esibendosi all’interno di importanti teatri, stagioni concertistiche e festival jazz come Umbria Jazz, European Jazz Jamboree di Berlino, Metastasio Jazz, Krakow Jazz Festival, Novara Jazz Festival, Vicenza Jazz Festival, Padova Jazz Festival… Nel tempo ha maturato importanti collaborazioni con artisti del calibro di Michele Rabbia, Gabriele Mirabassi, Jean Marc Monterà, Ernest-Ludwig Petrowsky, Sergio Krakowsky  e David Linx, Elliot Sharp, Cristina Zavalloni, Luca Mosca, Francesco Cusa, Achille Succi, Stefano Senni, Giorgio Pacorig, Gianni Gebbia e Walter Paoli tra gli altri, oltre a condividere con il pianista Fabrizio Puglisi e il batterista Cristiano Calcagnile il progetto “Laut” e con il vibrafonista Pasquale Mirra il progetto “Ex Aequo”. Diplomata in canto lirico e in musica jazz al Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna, la Mattiuzzi è attualmente docente di Canto Jazz ai Conservatori “A. Boito” di Parma e ” S. Giacomantonio” di Cosenza.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Per informazioni e prenotazione cena 331 4323840 tutti i giorni dalle ore 12:00 alle ore 22:00.

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero € 10
Ridotto € 5

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Concerto ore 21.30

PRESIDENZA
Andrea Firrincieli

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

Alan Fabbri (LEGA): “Cona, Emergenza Posti Letto: Interrogazione In Regione Analizzare Le Cause E Trovare Risposte Adeguate”

Da: Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

“La grave situazione che si è creata all’ospedale di Cona va affrontata in modo strutturale, non è più possibile parlare di emergenza se ogni inverno assistiamo ad un picco di accessi e di ricoveri tale da mettere in difficoltà i reparti. Se i tagli ai posti letto che la struttura ha operato negli ultimi anni sono eccessivi l’Ausl Ferrarese deve assumersi la responsabilità di ammetterlo e agire di conseguenza, se si tratta degli effetti del piano di rientro appena completato ne rispondano i responsabili e se le cause sono diverse vanno comunque sondate e sanate. E’ importante fare chiarezza sulla situazione e per questo ho presentato una interrogazione in Regione sul tema”.

Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione, interviene dopo l’ennesima conferma di una emergenza ricoveri all’ospedale di Cona.

“Secondo quanto riportato dalla stampa, ancora una volta e ormai da settimane, assistiamo al picco di accessi e di ricoveri che mette in difficoltà la gestione all’interno dei reparti”, spiega Fabbri “e se e è vero che quest’anno la situazione pare particolarmente grave, certamente non si tratta di una novità”. Da tempo, infatti, l’emergenza posti letto nei periodi invernali è irrisolta : “Considerato che negli ultimi anni i posti letto disponibili in città sono calati, secondo gli ultimi dati, di oltre 200 unità, e che l’ospedale è appena uscito da un piano di rientro economico partito nel 2016, sull’applicazione del quale c’è stato proprio nelle scorse settimane il placet della Regione”, continua Fabbri “non vorremmo che l’emergenza posti letto fosse l’ennesimo effetto di una gestione sbagliata delle politiche sanitarie”. In ogni caso “vogliamo sapere, a nome dei cittadini, in che termini le autorità preposte intendano affrontare l’evidenza di un nosocomio che non regge all’afflusso di pazienti ,che si ripete periodicamente nei periodi invernali e rischia di mettere a rischio la qualità dei servizi e delle prestazioni”.

Per Fabbri “l’interrogazione che abbiamo depositato serve a fare chiarezza sull’intera situazione individuando le reali cause di questa mancanza”. In un ospedale come quello di Cona “che serve un bacino di utenza tanto ampio non si può continuare ad agire senza una chiara strategia per affrontare e risolvere il problema dei periodi di emergenza”, conclude il capogruppo “la qualità dell’assistenza sanitaria di cui la regione Emilia Romagna si fa vanto sanità va garantita anche nei periodi difficili e sotto tutti i punti di vista”.

Pettazzoni (LN): Ospedale Ss.Annunziata Di Cento Risultati Deludenti O Inesistenti Dopo Anni Di Proclami E Nuovi Programmi Di Riorganizzazione.

Da: Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

Il consigliere leghista Marco Pettazzoni ha presentato una interrogazione per conoscere la reale situazione in cui versa il nosocomio di Cento, dopo l’ inchiesta giornalistica avviata da Area Centese , quotidiano telematico del territorio, che ha messo in evidenza una serie di carenze dell SS Annunziata.

“Ritengo giusto – spiega il consigliere – chiedere all’assessore di competenza regionale chiarimenti su una serie di questioni relative al buon funzionamento dell’ospedale. Dall’inchiesta giornalistica – continua – si evince che nonostante numerosi programmi di riorganizzazione la situazione in termini di servizio nei confronti dei cittadini non è per nulla cambiata, anzi peggiorata. Ho ricevuto anche tante lamentele da residenti di Cento e di comuni limitrofi che lamentano disagi, mal funzionamento e soprattutto tempi lunghi. ”

Pettazzoni punta l’indice contro la Usl ferrarese per capire come mai in tutti questi anni si sono verificati riduzioni di posti letto in vari reparti e carenze nell’ambito degli esami di diagnostica.

“ In questi anni – evidenzia il consigliere del Carroccio – si è tanto parlato di riorganizzazione e di una nuova programmazione dei servizi che avrebbe portato benefici sia al personale che ai cittadini. Mi sembra invece che a fronte di tanti proclami ben poco è stato fatto. Anzi. Dalla ginecologia dove assistiamo ad un drastico calo dei parti alla pediatria, dove nonostante il servizio di guardia attiva un neonato su 4 viene trasferito a Ferrara. Le gravidanze a rischio sono aumentate e vengono dirottate a Cona o Bologna. I parti , come dicevo , sono drasticamente calati a poco più di 400 all’anno. Contestualmente all’interno del servizio di ostetricia non si è provveduto ad una riorganizzazione e ad una riqualificazione seria che avrebbe potuto invertire il trend e convincere le partorienti a scegliere la struttura centese e non quella ferrarese o bolognese”.

Pettazzoni continua “ I reparti sotto esame sono tanti. L’urologia per esempio: si era partiti con una vocazione della chirurgia del pavimento pelvico e poi bloccata. Esistono poi numerosi spazi vuoti, come l’ala parallela alla Lungodegenza, che è attualmente abbandonata e ricoperta di guano e sporcizie varie, l’area dell’accettazione di Radiologia da poco ristrutturata, assieme al Pronto Soccorso, entrambe non utilizzate. Inoltre c’è carenza di personale, medici e infermieri e tecnici. Ho l’impressione che i vertici dell’azienda sanitaria si concentrino molto più al risparmio economico piuttosto che erogare prestazioni di qualità ai cittadini. Ribadisco che la sanità è al servizio della collettività e il potenziale paziente deve avere tutte le attenzioni di un servizio di eccellenza. A tale proposito – continua e conclude l’esponente leghista – ho chiesto all’assessorato competente regionale quali sono le reali misure che vuole intraprendere per risolvere le eventuali carenze in essere, e soprattutto se valuta la possibilità di mettere in sinergia e in rete altre strutture per garantire maggiori servizi e predisporre politiche di gestione che realmente tutelano i pazienti”.

comune-ferrara

Una mostra in municipio racconta il progetto di restauro e riqualificazione di palazzo dei Diamanti

Da: Segreteria di Direzione Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea Fondazione Ferrara Arte

Dal 24 gennaio alle ore 15 la Sala delle Lapidi della Residenza Municipale di Ferrara ospiterà una mostra che illustra alla cittadinanza il progetto di restauro e riqualificazione del Polo museale di Palazzo dei Diamanti che è stato, di recente, al centro di una accesa polemica mediatica.

Il progetto è l’esito di un concorso internazionale di progettazione, bandito nel febbraio 2017, che ha avuto come oggetto la riqualificazione degli spazi esistenti della fabbrica rinascimentale, con il ripristino dell’antico sistema delle corti e dei percorsi interni, e la sostituzione della passerella architettonicamente incoerente e deturpante con un nuovo padiglione di collegamento tra le due ali dell’edificio da realizzare nell’area verde retrostante il complesso, secondo criteri di reversibilità e trasparenza, di autonomia e armonia con il contesto. Delle 70 proposte pervenute, a novembre 2017 è stata proclamata vincitrice quella del team di professionisti costituito da 3TI progetti, studio Labics, Arch. Elisabetta Fabbri e Vitruvio srl. Il 18 gennaio 2019 il Ministero ha espresso il nulla osta sul progetto esecutivo, con l’eccezione della realizzazione del nuovo padiglione sul quale ha pronunciato invece un parere ostativo.

La mostra presenta il progetto nella sua coerenza e completezza, attraverso testi, foto, planimetrie, rendering e un plastico in scala 1:200. I materiali esposti illustrano gli interventi previsti in relazione all’edificio e agli spazi verdi adiacenti, al fine di poterne constatare l’effettiva incidenza dal punto di vista storico-architettonico nonché le opportunità di valorizzazione del monumento stesso e dell’attività espositiva che ospita. Vengono inoltre descritte le nuove funzioni che il percorso di visita acquisirà grazie alla riqualificazione degli ambienti storici, dall’aula didattica alla caffetteria a nuovi servizi, e quelle nel nuovo padiglione, deputato a spazio espositivo di grande flessibilità nonché a area polifunzionale da destinare a conferenze, concerti, performance artistiche, che permetterebbe di estendere l’offerta culturale di Palazzo dei Diamanti.

Jazz Studio Dance – Uisp Ferrara organizza una masterclass di danza contemporanea

Da: Organizzatori

La scuola di danza Jazz Studio Dance – Uisp Ferrara organizza una Masterclass di danza contemporanea con la coreografa e danzatrice Elena Bottaretto sabato 26 gennaio 2019 dalle ore 15 alle ore 17 presso la sede della scuola in Vicolo Boccacanale n.3, Ferrara. La masterclass è aperta anche ad allievi esterni alla scuola.

Elena Bottaretto inizia la sua formazione artistica con lo studio della danza classica e modern jazz.
Approfondisce la tecnica modern jazz con Thierry Verger, Christopher Huggins, Neil Johnson, Patrick Duncan, Deidre Lovell, Claud Paul Henry, della tecnica Horton con Max Luna III , e contemporanea con Arlette Van Boven (repertorio Jiri Kyliàn), Hans Camille Vancol, Fabrizio Monteverde, Jim May (tecnica Limòn), Enzo Cosimi (teatro danza). Vincitrice di una borsa di studio per Vignale Danza e per il Teatro Nuovo di Torino. Come insegnante perfeziona la tecnica classica con Cristina Bozzolini presso l’Aterballetto di Reggio Emilia e presso l’Accademia Teatro alla Scala di Milano. Ha seguito un seminario didattico di danza creativa per bambini tenuto da Ulla Wenzel. La sua attività di insegnante e coreografa inizia nel 1998, lavorando con le scuole: Accademia Padova Danza, Scuola D. Ballet di Mira (VE), Dance Sky Land di Vigonovo (VE) e dal 2003 è docente presso la Dance School DNA. Le sue coreografie hanno vinto nei concorsi nazionali ed internazionali: Concorso Mantovadanza, Concorso internazionale DanzAfirenze, Concorso Orso d’Oro Teatro Nuovo di Torino, Concorso Internazionale Salieri Danza Verona, Concorso Shakespeare in dance Verona, Concorso Città in Danza Pordenone, Concorso Veneto Danza, Concorso Danza al Femminile, Dream On Casting Verona, Concorso Trofeo DenStar.
Ospite con due coreografie al Galà di fine anno del liceo coreutico Teatro Nuovo di Torino.

Peruffo, Incendi Al Sant’anna: “Interpellanza In Regione Sulla Sicurezza Degli Impianti”

Da: Paola Peruffo Consigliere Comunale Forza Italia Ferrara

Apprendiamo dai media i ripetuti casi di principio di incendio all’interno del Sant’Anna di Cona. Una situazione che, giustamente, preoccupa sia i cittadini che, ancor di più pazienti e personale dell’ospedale.
Mi auguro che le indagini in corso da parte dei Vigili del Fuoco aiutino a chiarire le origini di questi incendi.
Almeno in un caso, quello del surriscaldamento della console e il relativo fumo sprigionatosi nel reparto di Malattie Infettive, appare chiaro che sia un problema di impianti. Tutto questo è particolarmente grave, trattandosi di un ospedale nuovo e, teoricamente, all’avanguardia, visti anche i costi di realizzazione.
Alla luce di questi fatti ho contattato il capogruppo di Forza Italia in Regione Andrea Galli per cercare di far luce, tramite interpellanza, sui criteri di sicurezza degli impianti, al fine di individuare le cause di tali incidenti, eventuali responsabili per impianti non a norma, oltre alla verifica dei sistemi di vigilanza e sicurezza della struttura, considerando casi di fuochi innescati da ignoti piromani.
Auspico inoltre che siano stati previsti, come da normative vigenti, i piani di evacuazione e l’effettuazione dei corsi antincendio per i responsabili di ogni reparto.

Il Meis porta la memoria della Shoah nelle carceri e parla coi detenuti Musulmani della deportazione ebraica

Da: Ufficio Stampa Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS

“Ma perché Hitler ce l’aveva così tanto con gli ebrei?”, “Perché lo Stato e la Chiesa non li hanno protetti, visto che erano cittadini italiani?”, ma soprattutto “Perché la storia si ripete?”.

In queste domande è racchiusa la profonda partecipazione con cui stamattina, nel carcere di Ferrara, una trentina di detenuti ha commentato il film documentario di Ruggero Gabbai “La razzia. Roma, 16 ottobre 1943”, proiettato nella casa circondariale grazie all’iniziativa del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS.

Una vera e propria anteprima, dal momento che la pellicola, prodotta per ricordare i 75 anni dal rastrellamento nel ghetto della capitale e gli 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziste, andrà in onda su Rai Uno domenica 27 gennaio, per il Giorno della Memoria, dopo essere stata in concorso all’ultimo Festival del Cinema di Roma.

“Far vedere questo lavoro – ha introdotto Simonetta Della Seta, Direttore del MEIS – ha un grande valore. Significa mostrare che cosa succede a una persona quando viene privata della sua libertà, della sua dignità. E l’incontro di oggi è per noi particolarmente significativo non solo perché il nostro Museo entra in una realtà così isolata come il carcere, ma anche perché l’edificio che ospita il MEIS è stato esso stesso un luogo di reclusione e segregazione, che abbiamo trasformato in uno spazio aperto e di dialogo. Anche qui vogliamo dialogare”.

L’anteprima, riservata esclusivamente ai detenuti, è stata realizzata dal MEIS con il supporto degli operatori e delle educatrici del penitenziario cittadino.

Al termine della proiezione, i carcerati, che si erano iscritti liberamente all’evento ed erano in larga parte musulmani, si sono rivolti al regista Gabbai, allo storico Marcello Pezzetti, autore del film insieme a Liliana Picciotto, e a Della Seta per cercare di comprendere la mostruosità degli eventi che “La razzia” documenta. Una raffica di domande che hanno fatto emergere quanto i contenuti della Memoria parlino anche a persone solo apparentemente distanti dal tema. Al punto che è stato proposto al MEIS di organizzare altri incontri.

Con “La razzia”, Gabbai ripercorre una delle pagine più tragiche della storia italiana attraverso le voci di chi l’ha vissuta. Quasi trenta i testimoni diretti coinvolti: alcuni intervistati venticinque anni fa, nell’ambito del progetto dell’Archivio della Memoria del CDEC (Fondazione Centro Di Documentazione Ebraica Contemporanea), e gli altri lo scorso aprile. È il 16 ottobre 1943, quando le forze naziste arrestano a Roma oltre 1.250 ebrei. Le vittime devono preparare le valigie e abbandonare le loro case in pochi minuti. Il 18 ottobre sono condotte alla stazione Tiburtina, ammassate in 28 carri bestiame e deportate nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Solo 16 di loro faranno ritorno.

Il film è prodotto dalla Fondazione Museo della Shoah e da Forma International, in collaborazione con Rai Cinema.

Fabbri E Tomasi ( Lega): ” Lidi Ferraresi Senza Medico: Uno Scandalo A cui Porre Subito Rimedio”

Da: Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

“E’ veramente gravissimo che nel 2018 in una zona della nostra costa, in uno dei punti più turistici della nostra provincia, non si riesca a garantire un servizio fondamentale come quello del medico di base perchè… non c’è un impianto di riscaldamento negli ambulatori. Se non si trattasse di una situazione drammatica sembrerebbe quasi uno scherzo. Di questa gravissima mancanza che comporta disagi continui per i residenti, tutte le autorità sanitarie sono chiamate a rispondere. Dal sindaco che non sembra in grado di affrontare fino in fondo la situazione, all’Ausl di Ferrara colpevole di non aver risolto il problema e di non aver assegnato al medico locali adeguati, fino alla Regione che resta a guardare senza intervenire. Nella zona dei Lidi risiedono soprattutto anziani e da due anni si protrae questa grave mancanza. E’ questo il rispetto e la cura che le amministrazioni di sinistra hanno nei confronti delle fasce più deboli? Una vicenda così scandalosa deve essere la goccia che fa traboccare il vaso: è necessario cambiare subito direzione, risolvendo il problema degli ambulatori senza riscaldamento e più in generale quello che si trascina da troppo tempo, della presenza di un medico garantito quotidianamente per chi vive nei Lidi ferraresi”.

Alan Fabbri, capogruppo in Regione Emilia Romagna e Maura Tomasi, deputata Lega, intervengono dopo le notizie di stampa che annuncianola chiusura, a fine gennaio, di un altro ambulatorio medico, a Lido degli Estensi a causa del fatto che “le stufe non bastano e non è stata trovata un’alternativa”.

“I gravi disagi per i pazienti dirottati presso altri ambulatori dove si accumulano attese di ore per una visita sono solo gli effetti di una politica cieca e sorda alle necessità dei cittadini e dei territori più disagiati”, continuano Fabbri e Tomasi. “Da tempo in tutta la regione si sta assistendo ad un impoverimento dei servizi sanitari dedicati ai territori periferici rispetto ai grandi centri e anche quello dei Lidi è un esempio di queste scelte sbagliate”. Se in altri casi si tratta di ridurre i reparti ospedalieri “qui addirittura si va a toccare un servizio che garantisce non solo la salute fisica degli utenti ma anche, per estensione, quella psicologica: potete immaginare cosa può significare essere anziano senza mezzi propri per gli spostamenti e sapere di non poter contare nemmeno su un medico raggiungibile a piedi?”, continuano Fabbri e Tomasi. “La situazione non è più tollerabile: invitiamo politicamente tutti i soggetti interessati ad un confronto diretto sul tema per trovare una definitiva soluzione”.

Successo di Cna: i manutentori di impianti gas e termoelettrici potranno parcheggiare negli spazi per residenti in caso di interventi urgenti in centro

Da: Cna Ferrara

Accordo tra associazioni e Comune di Ferrara: risolto il problema dei parcheggi di manutentori e impiantisti in centro storico

I manutentori di impianti gas e termoelettrici che devono effettuare interventi urgenti nel centro storico di Ferrara potranno parcheggiare il furgone anche nelle aree di sosta riservate ai residenti, purché espongano un apposito permesso rilasciato dalla propria associazione di categoria, e per il tempo strettamente necessario a portare a termine l’intervento.

E’ questo il risultato di un importante accordo raggiunto tra il Comune di Ferrara (Assessorato ai Lavori Pubblici) e le Associazioni di Categoria.

L’accordo avrà una durata sperimentale di sei mesi ed entrerà in vigore dal primo di febbraio.

“E’ un risultato molto importante raggiunto al termine di un confronto portato avanti dalla CNA con l’Amministrazione Comunale – spiega Gabriele Pozzati, Presidente di CNA Installazione e Impianti di Ferrara – Risolve un problema molto sentito da manutentori e impiantisti, che spesso, quando operano in centro, si trovano nell’impossibilità di parcheggiare il proprio mezzo regolarmente e finiscono per rischiare multe anche piuttosto salate”.

Naturalmente, resta comunque in vigore l’obbligo, per gli artigiani, di richiedere l’apposito permesso per l’accesso in ZTL.

La Divina al De Micheli, con Alessandro Fullin

Da: Comune di Copparo Servizio Comunicazione

Venerdì 25 gennaio appuntamento con la Prosa al Teatro Comunale De Micheli, alle ore 21 Alessandro Fullin presenta La Divina, commedia teatrale di cui è anche autore e regista.
Gli interpreti sono: Alessandro Fullin, Tiziana Catalano, Sergio Cavallaro, Simone Faraon, Paolo Mazzini, Mario Contenti, Ivan Fornaro.
Fullin rivisita la Divina Commedia di Dante Alighieri, in uno spazio dove i personaggi si sovrappongono fuori dal tempo. Tutto inizia nel 2009 quando Papa Ratzinger annuncia al mondo che il Purgatorio, come luogo fisico, non esiste più. Dante Alighieri, saputa la notizia, si precipita per la seconda volta nell’Oltretomba per dipanare la spinosa questione e riscrivere la Divina Commedia.
Ma dove mettere ora gli invidiosi? Gli iracondi? Gli accidiosi? Dubbi e tormenti attendono il Poeta, che inoltre scopre che l’amore per Beatrice, dopo sette secoli, si è un po’ appannato.
Tra demoni e cherubini, fiumi infernali e rinfrescanti panchine ecco una rilettura in chiave camp dell’immortale poema che getta nella stessa bolgia Paolo Malatesta con gli Abba, Farinata degli Uberti con Liz Taylor.
Dopo il successo di Piccole Gonne Alessandro Fullin, con gli attori di Nuove Forme, torna a teatro con una nuova parodia, condita come sempre da aforismi esilaranti e da pungenti ironie.
Per info Biglietteria 0532864580.

Da Lunedì 28 Gennaio senso unico alternato lungo sp 2 via Copparo per lavori ripresa frane tra Pontegradella e Boara

Da: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Da lunedì 28 gennaio fino al termine lavori, prevista per il 29 marzo, sarà senso unico alternato lungo la Sp 2 via Copparo nel tratto di 1,3 chilometri che costeggia il canale Fossetta Valdalbero, tra Pontegradella e Boara.
La misura di limitazione al transito si rende necessaria per consentire al Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara l’esecuzione di lavori per ripresa frane.
Il costo complessivo dell’intervento di messa in sicurezza del tratto stradale è di 196mila euro così ripartiti: 60mila finanziati dal Consorzio, altrettanti dalla Provincia e 76mila dalla Regione Emilia-Romagna.
Lo stesso ente consortile provvederà alla posa della segnaletica, comprese le misure di limitazione della velocità in prossimità del cantiere.
Comunicazione dell’ordinanza emessa dalla Provincia è stata data anche ai Comuni di Copparo, Ro, Berra e Ferrara, a Prefettura, Questura, carabinieri, vigili del fuoco, polizia provinciale, 118 e Tper.

Il femminismo nella politica

Da: Arcilesbica Ferrara

Vi aspettiamo al quinto e penultimo appuntamento della serie
“CHI HA PAURA DEL FEMMINISMO?”
ciclo di incontri organizzati da ArciLesbica Ferrara e UDI Ferrara per conoscere ed approfondire tematiche
inerenti al concetto di femminismo e le pratiche ad esso connesse

“IL FEMMINISMO NELLA POLITICA”

Il patriarcato sembra ormai tramontare come forma di dominio sulla mente e sul corpo delle donne,
che ovunque nel mondo fanno rete, inventano forme di lotta, denunciano prevaricazioni e violenze.
Eppure le istituzioni politiche, culturali e religiose sono ancora largamente dominate da logiche monosessuate
e da una misoginia spesso inconsapevole.
Qual è il rapporto tra femminismo e potere politico? La cultura femminista ha trovato accoglienza nella politica?

Ne parleremo con due rappresentanti delle nostre associazioni:

ELOISA BETTI – Professoressa a contratto di storie culture società presso l’Università di Bologna,
componente Comitato direttivo Associazione nazionale Archivi UDI

CRISTINA GRAMOLINI – Docente, Presidente Arcilesbica Nazionale

Vi aspettiamo presso il Centro LGBT Ripagrande12 in
via Ripagrande 12 – FERRARA – il giorno 25 GENNAIO 2018
alle ORE 18:30

Ingresso libero a tutt*!
Diretta facebook sulla nostra pagina

Vi ricordiamo che durante la serata è possibile dare un piccolo contributo economico al
nostro circolo tesserandovi ad ArciLesbica.
Costo della tessera 10 euro (assieme a quella Arci 15 euro)

Amministrative A Ferrara: La Sintesi Di Candidati E Programmi Può Essere Partecipata

Da: Ufficio Stampa La Città Che Vogliamo Gruppo Ferrara

La città che Vogliamo si offre come sede partecipata per la sintesi di candidati e programmi e si incontra di nuovo Giovedì 24 gennaio in plenaria.

La Città che Vogliamo in questi mesi ha impostato una reale esperienza di democrazia dal basso. Dopo la definizione di una base valoriale comune, con la costruzione di un manifesto, abbiamo poi iniziato ad approfondire alcuni temi, sempre nel corso di incontri pubblici. Questi gruppi ora avranno la loro continuità e autonomia in vista del completamento di un quadro programmatico-ideale del manifesto e della futura scrittura di un programma.

Abbiamo visto emergere alcune candidature a Sindaco e come molte di queste abbiano fatto esplicito riferimento alla nostra esperienza con parole di apprezzamento. Noi de La Città che Vogliamo ringraziamo e incontreremo, come abbiamo iniziato a fare, tutti i candidati che ce lo chiederanno. Nell’ottica di proseguire il processo partecipativo che ci caratterizza proporremo La Città che Vogliamo come sede terza e neutrale per condividere idee, percorsi ma anche per fare sintesi delle candidature in vista di una sfida che necessità uno sforzo comune.

Le regole e le modalità le vogliamo costruire insieme, quale base comune di un percorso collettivo, riteniamo però fondamentale assicurare l’acquisizione del diritto al voto con la sottoscrizione del manifesto. Chiunque potrà ugualmente partecipare e consegnarci ad ogni incontro il proprio contributo.

Da questo partiremo nella plenaria di Giovedì 24 gennaio 2019 presso la Sala Convitto del Consorzio Factory Grisù (Via Poledrelli 21). Ci ritroveremo come sempre dalle 20 per parlare in libertà, mentre la plenaria inizierà alle 21. All’ordine del giorno una prima valutazione della proposta organizzativa, il resoconto dell’attività delle ultime due settimane e l’avvio dei gruppi di lavoro.

Invitiamo tutte le persone che lo condividono a sottoscrivere il manifesto de La Città che Vogliamo (on line sul sito www.lacittachevogliamo.org) e a partecipare nostro percorso. Solo così costruiremo la Ferrara coraggiosa e gentile che vogliamo.

L’altra faccia della moneta

Da: Gruppo Economia Cittadini di Ferrara

“Noi Sappiamo! Cosa è bene sapere per un voto libero e dalla parte dei cittadini”, domenica 27 gennaio 2019 dalle 15 nella sede di Agire Sociale – Via Ravenna, 52 – 44124 Ferrara (ingresso dal retro in Via Ferrariola) FERRARA – incontro a cura del Gruppo Economia di Ferrara.

Ritorna l’Altra Faccia della Moneta domenica 27 gennaio 2019 alle 15 nella sede di Agire Sociale – Via Ravenna, 52 a Ferrara, unincontro a cura del Gruppo Cittadini Economia di Ferrara che ha l’obiettivo di approfondire a misura di cittadino alcuni temi basilari dell’economia utili a esprime opinioni informate ed effettuare scelte consapevoli. L’appuntamento fa parte di una ciclo che comprenderà nelle prossime settimane vari incontri in cui il gruppo di cittadini cercherà di sciogliere i dubbi e le contraddizioni oggi sempre più evidenti sui temi delle disuguaglianze, delle povertà, delle speculazioni economiche e finanziarie. Cosa frena davvero la crescita? Perché i salari ristagnano, le scuole crollano sui nostri figli e l’assistenza sanitaria è ancora carente? Sarà l’occasione per colgiere il significato e il ruolo del debito nella nostra società, la spesa a deficit e gli investimenti necessari per le future generazioni, l’importanza della comunità e il ruolo della moneta, le altalene della borsa e le scelte dei governanti. I governi cambiano ma i problemi rimangono gli stessi ed è fondamentale cercare di uscire dalla sterile lotta politica e aprirsi ai dati reali e al dialogo: siamo disposti ad affrontare il vero cambiamento?

Il 2019 sarà senza dubbio un anno interessante e denso di appuntamenti, bisogna prepararsi per affrontarli, fra elezioni europee da cui molti si attendono cambiamenti profondi nella struttura e nell’idea stessa di integrazione europea, ma anche, qui a Ferrara, con le elezioni comunali in un contesto che potrebbe segnare altrettanto grandi cambiamenti. Ma questo anno inizia anche con la prima legge di bilancio Lega – 5 Stelle che bisognerebbe leggere e analizzare per poter capire se ci troviamo realmente di fronte a un Governo del “cambiamento” oppure il nostro destino sarà di continuare a parlare di decimali e di tagli settoriali.

La partecipazione all’incontro è libera. Per info:gruppoeconomia.fe@gmail.com

Sabato in scena a Ferrara Off una versione moderna del mito di Orfeo ed Euridice

Da: Associazione culturale Ferrara Off

Sabato 26 gennaio alle ore 21.00 in programma a Ferrara Off (viale Alfonso I d’Este 13) “Ci vediamo all’alba – meet me at the dawn”, scritto dalla pluripremiata drammaturga britannica Zinnie Harris, prodotto da Khora.teatro, compagnia fondata da Alessandro Preziosi, Tommaso Mattei e Aldo Allegrini. In scena due attrici di grande sensibilità e spessore, Francesca Ciocchetti e Sara Putignano, guidate dalla regia di Silvio Peroni.
“Ci vediamo all’alba” è un testo teso, bello, avvincente: una versione moderna del mito di Orfeo ed Euridice, in cui due donne esplorano, come in una favola moderna, il trionfo dell’amore, il mistero del dolore e si confrontano con la difficoltà di accettare la perdita della persona amata.
Domenica 27 gennaio alle 17.30 invece, quarto appuntamento della rassegna Tradire Bassani, realizzata con il contributo del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giorgio Bassani, a cura di Monica Pavani. L’ospite di questo incontro è Francesca Capossele che presenterà il suo libro “1972” (Playground Fandango editore). Il romanzo si apre all’inizio degli anni Novanta, per portarci a ritroso, nella Ferrara degli anni Settanta, dove la protagonista, Cristina, vive insieme alla famiglia e al fratello, Marcello: il complice, l’alleato e il confidente di sempre, di cui è segretamente e innocentemente innamorata. L’appuntamento è a ingresso libero.
L’ingresso allo spettacolo “Ci vediamo all’alba” è di 10 € per i soci Ferrara Off, 8 € soci under30, 6 € per gli studenti Unife, 5 € soci under18, 12 € non soci (inclusa tessera associativa 2018/19).
Per gli spettacoli è consigliata la prenotazione. Maggiori informazioni su www.ferraraoff.it o chiamando il numero 333.6282360.

Grandi numeri per il SONDAGGIO sull’Italia che vogliono i ferraresi
a febbraio una finestra sui vostri commenti e il consuntivo finale

A volte i numeri sono importanti: abbiamo ricevuto più di 5.500 visite, quasi 600 condivisioni  e  alcune centinaia di vostri commenti. il tema appassiona (scorrendo alcuni commenti, a volte perfino troppo). A primavera ci sono le elezioni europee insieme a quelle amministrative e l’impressione è che non saremo chiamati a votare solo dei nomi, dei simboli, dei programmi, ma a scegliere una o l’altra idea di Italia, di società, di democrazia. 

Ancora un po’ di pazienza: a febbraio cercheremo di tirare le somme, ospitando su questo giornale anche alcuni vostri commenti, pensieri, riflessioni.

Se qualcuno si è scordato di leggere il sondaggio, ha ancora qualche giorno per farlo e per inviare la sua opinione: 

Da parecchi mesi, ma soprattutto dopo gli ultimi eventi e l’infuocata polemica su #portiaperti o #portichiusi, su come gestire immigrazione, accoglienza, integrazione, sono emerse con forza due posizioni differenti, due approcci antitetici, due soluzioni divergenti, due ricette inconciliabili.
Molti sono intervenuti sul tema, ma senza alcun dubbio, anche se non sono due competitor, i principali testimoni di questo “diverso sentire” sono stati da una parte il Ministro dell’Interno Matteo Salvini e dall’altra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

  • Matteo Salvini è il campione della fermezza, della chiusura come unico argine alla difesa identitaria, della diffidenza verso le ‘cooperative affariste e verso le Ong complici degli scafisti’.
  • Sergio Mattarella, anche nel messaggio di fine anno, invita invece al dialogo, all’equilibrio dei poteri, alla accoglienza, alla inclusione, alla cittadinanza aperta, mentre promuove il ruolo fondamentale del volontariato.

Non siamo – o non siamo ancora – allo scontro istituzionale, ma le due posizioni, le due idee di Italia non potrebbero essere più distanti. E anche su questo si orienterà il nostro voto la prossima primavera.

Mattarella e Salvini (mettiamo per ora Papa Francesco fuori classifica) sono oggi anche i due uomini politici italiani di gran lunga più esposti e popolari. Ovunque essi appaiono trovano folle acclamanti, grandi incitamenti, infiniti battimani. Entrambi, ovviamente, sostengono che le loro idee, la loro visione, ci consegnerà un Paese migliore.

Ma da che parte sta l’Italia? O, per essere un po’ più modesti, da che parte sta Ferrara?
Non fidandoci degli analisti di professione (non tutti in buona fede), ci è parso giusto proporre noi un sondaggio rivolto prioritariamente alle cittadine e ai cittadini ferraresi. Intendiamoci, non è un test scientifico, ma un modo per misurare la temperatura emotiva e ideale della nostra città.

La domanda a cui rispondere è straordinariamente semplice. E cioè:
A ) mi convince di più l’Italia proposta da Salvini
B ) mi convince di più l’Italia proposta da Mattarella

La domanda può sembrare troppo ‘grezza’, poco intelligente, addirittura provocatoria. Ma i sondaggi sono spesso crudeli: eliminando le sfumature portano a galla un bel pezzo di verità. E aiutano a fare un po’ di chiarezza. Noi almeno ce lo auguriamo.

Avvertenza: per accettare di rispondere a un sondaggio del genere, occorre un po’ di coraggio. Occorre esporsi, esprimere una scelta in prima persona. E non cavarsela con la solita alzatina di spalle.

Scriveteci e raccontateci l’Italia che vorreste.

La domanda la rivolgiamo a tutti i ferraresi, ma in primo luogo agli uomini e alle donne che a Ferrara hanno fatto e fanno politica, ai candidati (in campo o in pectore) che tra poche settimane saranno impegnati nella campagna elettorale, alle persone che in città occupano posizioni importanti nel mondo dell’imprenditoria, delle professioni, delle tante organizzazioni.

Grazie a tutti i partecipanti! 

in copertina illustrazione di Carlo Tassi

Palazzo dei Diamanti, il confronto continua. L’opinione di Michele Pastore

Dopo l’intervento dell’architetto Malacarne, di Italia Nostra Ferrara, Ferraraitalia è lieta di ospitare quello dell’architetto Michele Pastore, presidente di Ferrariae Decus-Associazione per la tutela del patrimonio storico e artistico di Ferrara e la sua provincia, che ha risposto al nostro invito a un dibattito serio, documentato e approfondito a proposito della vicenda di Palazzo Diamanti.

di Michele Pastore

Ferraraitalia invita ad affrontare la ‘Vicenda Diamanti’ in modo serio. Purtroppo è tardi!
La decisione assunta a Roma in maniera centralistica, sorpassando la Soprintendenza locale, che pure aveva contribuito alla definizione del concorso, rende la ripresa del dibattito sterile, soprattutto nei termini in cui si è svolto, di contrapposizione aprioristica più finalizzata ad uno scontro politico che ad un dibattito culturale.

Forse è più opportuno pensare al futuro e qui si presentano due temi.
Il primo, in merito alla decisione romana, ripropone una centralità dello Stato, che con la sua “direttiva” corre il rischio di annullare sempre più il decentramento istituzionale come base delle decisioni e delle responsabilità. A me sembra molto grave che una “direttiva” verticistica, originata da un caso specifico, sia estendibile da una città a tutto il territorio nazionale. Una posizione rigida sul tema della conservazione del patrimonio culturale urbano era indispensabile negli anni Settanta. Infatti quella rigidità, con le relative posizioni vincolistiche, ha fatto sì che i nostri centri storici, compresa Ferrara, fossero salvati dall’attacco indiscriminato delle espansioni. Sono, infatti, di quegli anni i piani conservativi per i centri storici: anche Ferrara nel 1975 si dotò di un piano del Centro Storico che ha contribuito non solo a proteggerla e a conservarne il pregio, ma anche a farla diventare patrimonio riconosciuto Unesco. Oggi il principio e la consapevolezza di conservare il patrimonio storico, proprio a seguito di quei piani e di quelle azioni, non è più in discussione: è un valore collettivo condiviso. Di conseguenza, voler insistere solo sui concetti vincolistici diventa oscurantismo. Oggi è necessario affrontare una discussione nuova: la compatibilità e la convivenza tra antico e moderno.

A questo punto affrontiamo il secondo tema di una possibile nuova discussione in parte pregiudicata dalla “direttiva” ministeriale: la qualità dell’architettura moderna e come i nuovi interventi si possano porre nei confronti delle preesistenze. Sono in disaccordo con chi sostiene che nel caso dei Diamanti non è in discussione la qualità del progetto, ma l’opportunità di progettare in quell’area. Io la definisco “area” perché il retro dei Diamanti non è un parco, ma un luogo anonimo e abbandonato, al massimo utilizzato per qualche anno come cinema estivo all’aperto. Da queste considerazioni si può comprendere quale fosse la mia opinione e l’opinione del Consiglio di Ferrariae Decus sulla possibilità di intervenire in quell’area con un elemento funzionale che non intacca il Palazzo dei Diamanti e si pone in maniera trasparente tra il palazzo e la riorganizzazione dello spazio libero formando, ora sì, un parco.
Conosco Palazzo dei Diamanti e ho avuto occasione di capire il nuovo progetto e lo ritengo funzionale e corretto, espressione di un’architettura moderna che dialoga con l’antico senza prevaricarlo e quindi senza provocare alcun pericolo per la sua integrità e conservazione.

Questi sono i due temi che discendono dalla decisione romana, senza considerare gli anni persi, le risorse economiche e professionali impiegate, il rischio di perdere finanziamenti e, inoltre, il pericolo che questa decisione possa pregiudicare qualsiasi futuro intervento delle istituzioni locali non solo a Ferrara.
Ma poiché il problema della rifunzionalizzazione si era posto fin dalla fine dell’Ottocento e riproposto dopo la guerra con intervento mai realizzato, quello sì condizionante e invasivo, che si fa ora?
Qualcuno propone di spostare le grandi mostre in altra sede, ma ormai Palazzo dei Diamanti è un brand nazionale e internazionale, che identifica il luogo con le grandi mostre che vi si realizzano. Fin dal Progetto Mura si propose la formazione del ‘polo museale’ del quadrivio rossettiano. Se per Palazzo Prosperi, diventato di proprietà comunale, si sta avvicinando il momento del recupero, con un finanziamento già acquisito, per la Caserma Bevilacqua-Palazzo Pallavicino, sede dei servizi della polizia di Stato, fin dai tempi della Giunta Sateriale si è verificata l’impossibilità di entrarne in possesso per indisponibilità dello Stato che ne è proprietario.
Realisticamente resta soltanto quindi la possibilità di utilizzare Palazzo Prosperi. Ma a quali usi può essere adibito? Non certo per il trasferimento delle grandi mostre, poiché dispone solo di un grande salone al primo piano e di alcune sale la cui superficie complessiva è certamente inferiore a quella attuale dei Diamanti, e comunque continuerebbero a mancare, a Ferrara Arte, le funzioni nuove di supporto e di servizio che erano previste nell’ampliamento bocciato. Sono quindi stupito che vi sia chi fa questa proposta.

Già nel gennaio del 2017 un documento a firma di Andrea Malacarne per Italia Nostra, Michele Pastore per Ferrariae Decus, Ranieri Varese per Deputazione Ferrarese di Storia Patria, Gianni Venturi per Amici dei Musei proponeva di destinare Palazzo Prosperi a servizi per la Pinacoteca Nazionale.
A me pare che questa proposta posse essere in parte ancora valida. La Pinacoteca Nazionale, parte sempre più importante delle Gallerie Estensi, proprio in questi giorni si è potenziata con l’apertura al pubblico di nuove sale ristrutturate e riallestite con spazi dedicati allo studiolo di Belfiore, con l’esposizione delle Muse, e alla Bibbia di Borso d’Este.

Ferrara Arte, potendo procedere solo con i lavori del restauro di Palazzo dei Diamanti, pur potendo riorganizzare i propri spazi a disposizione, continuerà ad avere bisogno di quegli ambienti che erano previsti nel progetto bocciato.
Forse proprio alla luce di quanto detto si potrebbe pensare che Palazzo Prosperi Sacrati possa diventare centro ‘integrato’ di servizi comuni da dedicare a Ferrara Arte ed alla Pinacoteca Nazionale. Penso a un luogo per la didattica, per una biblioteca specializzata, per archivi, per sale riunioni, per depositi e piccole mostre. Un luogo cioè di supporto: di ricerca e di studio, a completamento ed a supporto delle due più importanti attività museali ferraresi.

Forse dopo quanto è successo solo questo si può fare.

ECOLOGICAMENTE
Caro gas, quanto ci costi

In questo periodo il freddo è aumentato e le caldaie consumano. Ce ne accorgiamo in bolletta.
Raramente sappiamo leggere le bollette, però ci spaventiamo degli importi da pagare. Eppure sono indicati il dettaglio delle letture e dei consumi fatturati (che alcuni segnalano con le autoletture). Il consumo viene calcolato come differenza tra lettura finale (fatta a fine periodo) e lettura iniziale (fatta ad inizio periodo), delle quali viene specificato il tipo (stimata, reale o autolettura). C’è chi sceglie di gradualizzare le spese e chi segue i consumi reali con alte bollette invernali e basse estive. A questo proposito per ironia riceviamo informazioni di riduzione del costo del metano in estate e ovviamente aumento in inverno. Infatti a partire dal mese di gennaio scattano in genere gli aumenti delle bollette di luce e gas indicativamente di 50 euro a famiglia.

Nello specifico Arera, l’Autorità nazionale di regolazione del gas, indica che per il gas naturale, all’aumento della spesa per la materia prima (+0,9% sulla spesa della famiglia tipo), legato alle quotazioni attese nei mercati all’ingrosso nel prossimo trimestre, si affiancano un aumento degli oneri generali (+1%) e un leggero adeguamento delle tariffe di trasporto distribuzione e misura (+0,4%), che tiene conto anche dell’aggiornamento infraperiodo della remunerazione del capitale investito per i servizi infrastrutturali (aggiornamento dei parametri Wacc), già deliberato dall’Autorità a inizio dicembre.
Pochi però sanno come funziona il mercato del gas naturale (quadro normativo e regolazione, sistema distribuzione e vendita). La filiera del gas è formata da approvvigionamento, stoccaggio, trasporto, distribuzione, vendita. Il mercato metanizzato è rappresentato maggiormente dalle (82%) famiglie; poi ci sono alcune centinaia di imprese, in una rete di circa 300mila Km.
Il Gme organizza e gestisce il mercato del gas naturale (Mgas), nell’ambito del quale gli operatori, che siano stati abilitati a effettuare transazioni sul Punto Virtuale di Scambio (Psv), possono acquistare e vendere quantitativi di gas naturale a pronti. Su tale mercato il Gme svolge il ruolo di controparte centrale delle transazioni concluse dagli operatori.
Il mercato è governato da alcuni grandi monopolisti. Gli operatori principali sono Eni 25% , poi Enel Energia 10%, a seguire Edison Energia, Eon Energia, Snam Rete Gas (e Gnl Italia), Gdf Suez e Utilitalia (Iren, Hera, A2A, Acea, Linea Group, Dolomiti, Sgr Rimini, etc). Il sistema italiano del gas si basa su una rete di gasdotti che attraversa tutto il paese, la cui lunghezza totale è di 31.680 km. L’Italia produce soltanto il 10% del fabbisogno interno di gas. Tra le fonti energetiche il gas naturale domina a livello globale e certamente continuerà per i prossimi decenni. Negli ultimi anni, infatti, la domanda di gas è aumentata progressivamente. L’importazione di gas naturale in Italia avviene non solo attraverso gasdotti, ma anche tramite navi metaniere che trasportano il gas sotto forma di liquido.
A livello generale il gas naturale è una miscela di idrocarburi gassosi, prodotta dalla decomposizione anaerobica di materiale organico. Il principale componente del gas naturale è il metano (CH4). Il metano è il più leggero e il più semplice tra gli idrocarburi. Il gas naturale può inoltre contenere idrocarburi gassosi più pesanti come etano, propano e butano e altri gas (pentano e azoto principalmente), in piccole quantità.
Per quanto riguardo la situazione europea, da ormai un ventennio il gas è il secondo vettore energetico nel consumo primario di energia dopo il petrolio.

La liberalizzazione del mercato del gas in Italia costituisce uno dei momenti topici delle privatizzazione in Italia ed è operativo dal 2003 con una specifica normativa.
Nel contempo iniziano a prendere corpo l’attenzione sulla valorizzazione delle conoscenze maturate nella filiera del gas naturale, per lo sviluppo del Sistema Multigas nazionale nella transizione energetica in atto, tra mercato e innovazione tecnologica vale a dire tra attenzione alla crescita del mix di utilizzazione dei diversi gas oggi disponibili soprattutto grazie all’impiego delle emergenti tecnologie a disposizione. Nuove prospettive si aprono, così come tante altre soluzioni di riscaldamento dal teleriscaldamento a tante altre naturali.
Uno dei temi critici a oggi sono le gare per il servizio distribuzione gas naturale.
Da quando è stato pubblicato il Decreto Letta che ha visto nel DM 226/2011 il suo decreto attuativo; sono trascorsi molti anni e a oggi sono stati completati meno di 10 bandi su 177 previsti. Grandi ritardi e tanti interessi contrapposti. L’impianto normativo pare essere di difficile applicazione, come emerso anche da diverse sentenze già pubblicate. Se ne è discusso a CH4 in ottobre dello scorso anno e se ne parlerà ancora nella prossima edizione di H2O- CH4 nel 2020.

Samba pour la France

SAMBA, Omar Sy, 2014. ph: David Koskas/©Broad Green Pictures

Un altro appuntamento con Omar Sy, dopo ‘Quasi Amici’ e ‘Famiglia all’improvviso. Istruzioni non incluse’. Ancora un incontro fra due mondi, per ‘Samba’, di Olivier Nakache e Éric Toledano (gli stessi registi di ‘Quasi amici’): quello dei sans papier del maliano Samba (Omar Sy) e della francese Alice (Charlotte Gainsbourg), una dirigente d’azienda che dopo un crollo psico-fisico da stress decide di cambiare vita.

La commedia a sfondo sociale, che ricorda molti temi di Ken Loach, fa dialogare due mondi estremamente diversi. Samba Cissé vive di espedienti e lavoretti temporanei, nel mondo del lavoro sommerso francese che cerca lavoratori a basso presso senza documenti regolari, una vita sospesa e in bilico in attesa della tanto agognata carta di soggiorno che mai arriva. Eppure il protagonista vive lì da dieci anni. Alice, che, dopo la depressione da ‘burn-out’ (o esaurimento da lavoro), cerca di ricostruire il suo equilibrio e la propria vita attraverso il volontariato in un’associazione che aiuta gli immigrati a sopravvivere fra i cavilli burocratici e non solo.  Tratto dal romanzo ‘Samba pour la France’ di Delphine Coulin, non è una storia vera ma vi sono tutti gli elementi per esserlo. Niente di più attuale, infatti.

Una commedia sociale dolce e amara, una ‘dramedy’: chi cerca i documenti regolari e un’identità e chi cerca di ricostruirsi, in fuga da se stesso; entrambi avvolti da un inferno personale che sfianca. Finché le due realtà si incontrano, in una storia, quasi una favola moderna, che fra tante emozioni, simpatia e risate, può aprire un varco verso la serenità.

Samba, di Olivier Nakache e Éric Toledano, con Omar Sy, Charlotte Gainsbourg, Tahar Rahim, Youngar Fall, Francia, 2014, 118 mn.