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Giorno: 14 Febbraio 2019

La candidata Fusari sabato 16 al Doro per incontrare i cittadini

Da: Ufficio stampa-Roberta Fusari sindaca

Appuntamento al Doro, sabato 16 febbraio per la candidata sindaca Roberta Fusari, sostenuta dalla lista Ferrara Civica in vista delle elezioni amministrative che si terranno a maggio. Nella giornata Fusari incontrerà i cittadini alle 18 al Doro, per dialogare con chi abita nel quartiere: l’appuntamento è presso la Palestra Polisportiva Doro, in via Franceschini 9.
«Proseguo il mio viaggio fra paesi e frazioni del territorio perché bisogna riallacciare legami spezzati, riannodare i fili con le comunità che hanno molte richieste», spiega la candidata sindaca, sottolineando: «mi muove la consapevolezza che è necessario prima ascoltare per arrivare poi a progettare e proporre soluzioni all’altezza dei bisogni concreti».

Torna dal 22 marzo al 23 giugno Primavera Slow nel Parco del Delta del Po

Da: Organizzatori

Anche quest’anno tornano nel Parco del Delta del Po gli appuntamenti dedicati agli amanti della natura. Dal 22 marzo al 23 giugno 2019 torna Primavera Slow, un ricchissimo programma di eventi ed iniziative per gli amanti della natura, rivolte a grandi e piccoli. Escursioni a piedi, in bicicletta e in barca, passeggiate a cavallo, laboratori didattici, visite guidate, eventi sportivi e molto altro ancora, in un territorio tutto da scoprire: da Rosolina a Goro, da Mesola a Comacchio, da Ravenna a Cervia, e dalla costa all’entroterra alla scoperta delle Valli di Argenta, Oasi di Bando, Vallette di Ostellato, fino ai territori della Bassa Romagna.
Grazie all’importante riconoscimento ottenuto a giugno 2015 dal Delta del Po come Riserva Internazionale di Biosfera – MAB UNESCO, l’area del Delta del Po tra il Veneto e l’Emilia-Romagna sarà protagonista in modo unitario anche nell’edizione della Primavera Slow 2019: iniziative, progetti ed eventi rivolti alla scoperta del Delta in ogni sua sfumatura, scoprendone paesaggi, odori, suoni e colori.
Unire le bellezze naturalistiche del Delta del Po al fascino della cultura che contraddistingue questi territori è da sempre l’obiettivo della Primavera Slow. Troverete quindi percorsi in cui avrete la possibilità di conoscere la natura e osservare da vicino nel loro ambiente le numerose specie di uccelli, di piante e di altri animali che popolano gli ambienti del Delta, e nel contempo “spalancare” le porte di palazzi, monumenti, chiese, ospitando iniziative di carattere culturale o per far scoprire i piccoli tesori dell’area del Delta per lo più sconosciuti al grande pubblico.
Tante le possibilità di escursioni slow dalle aree più a nord del Parco in area veneta fino a Cervia, al confine meridionale.
Alcuni esempi: “Bio-gite nel Delta del Po” a bordo di un piccolo gozzo con un esperto biologo lungo i canali e le anse della Sacca di Goro e del Po di Volano, per apprezzare, a velocità slow, le tante bellezze naturalistiche delle aree umide del territorio.
Scendendo si può passare a Comacchio con una visita nelle Valli in canoa, non scordando i fenicotteri che sarà possibile osservare a bordo di un trenino nel suggestivo ambiente della Salina, oppure su un piccolo bus che vi accompagnerà lungo gli argini delle valli Sud.
Poi, dopo una sosta a “Valle Campo”, alla scoperta delle storiche tecniche di pesca dell’anguilla, si può arrivare a Ravenna per scoprire l’area archeologica di Classe e i dintorni, e magari chiudere la giornata con una passeggiata al tramonto nella Salina di Cervia.
Il programma degli eventi è in costante aggiornamento ed è consultabile sul sito internet www.primaveraslow.it oppure è possibile chiedere informazioni contattando telefonicamente l’ente promotore “DELTA 2000” al numero 0533 57693/4

La Tosca in scena al Teatro Comunale De Micheli

Da: Ufficio Comunicazione Comune di Copparo

Sabato 16 febbraio, alle ore 21.00 al Teatro Comunale De Micheli, nell’ambito della rassegna Opere e Oprette, va in scena uno dei capolavori del melodramma italiano, “Tosca” di Giacomo Puccini, nella nuova produzione che vedrà sul podio il Maestro Mauro Perissinotto, a guidare l’Orchestra Città di Ferrara.
Quello di Copparo è un appuntamento consolidato e di grande prestigio. Sotto la regia di Maria Cristina Osti, la Tosca del De Micheli lascia la Roma del 1800 per tuffarsi nel primo trentennio del ‘900: la prima donna che sorvola l’Atlantico, nasce la prima pellicola in technicolor, viene inventato il nylon e avviene il primo incontro tra Adolf Hitler e Benito Mussolini. Ecco, in questo periodo si disegnano personaggi che, attraverso le loro passioni, tratteggiano caratteri e ideali. Non mancano, però, i colpi di scena propri del discorso musicale pucciniano che tengono lo spettatore in costante tensione.
Tosca, considerata l’opera più drammatica di Puccini con colori tipici dell’espressionismo musicale verrà interpretata dalla messicana Rosa Hernandez, il Barone Scarpia da Pier Zordan, Mario Cavaradossi da Giancarlo Bianconi, il Sagrestano da Tommaso Quanilli, il fuggiasco Angelotti da Marcello Cento e Spoletta da Alessandro Oliva. Il piccolo Giacomo Perissinotto interpreterà il Pastorello.
Il ricco organico corale sarà formato dall’Accademia Corale Vittore Veneziani diretta da Maria Elena Mazzella, dal Coro Lirico Metropolitano Veneto e dai giovani della Govoni diretti da Renato Vanzini.
Per informazioni Teatro Comunale De Micheli 0532 864580

Intervistiamo i supereroi… a lezione di incantesimi… chi è il più visualizzato del reame?

Da: Ufficio Orientamento in Entrata, Welcome Office e URP Ripartizione Marketing e Comunicazione Università degli Studi di Ferrara

Scopri Unijunior Ferrara, sabato 16 febbraio

Sabato 16 febbraio nuovo appuntamento con Unijunior Ferrara – Conoscere per crescere, il ciclo di lezioni universitarie per giovani dagli 8 ai 14 anni, organizzato da Maria Grazia Campantico di Unife e da Riccardo Guidetti dell’Associazione culturale Leo Scienza.

Le lezioni, della durata ciascuna di 60 minuti, si svolgeranno al Polo Chimico Bio Medico (via L. Borsari, 46).

Scopriamo il programma:

· Intervistiamo i supereroi: super in orario di servizio… e nella normalità? Amati da tutti nell’orario di servizio, ci fanno emozionare con le loro avventure e con i loro superpoteri, ma…se li incontrassimo per strada nella loro “normalità” come ci apparirebbero? E conoscendoli, cosa penseremmo di loro? Un’analisi delle caratteristiche e dei comportamenti di alcuni supereroi di nota fama ci porterà a comprendere e discutere riguardo i “disturbi psichiatrici” che affliggono i nostri supereroi. Ma è così normale essere diversi? Ore 15 (età consigliata 8-14 anni). Docente: Angela Muscettola.

· Magica chimica: a lezione di incantesimi con Harry, Hermione e Ron. La scienza è magia che funziona” (K. Vonnegut): la chimica non è solo utile, ma anche spettacolare e un po’ …magica! Ore 15 (età consigliata 10-14 anni) e ore 16.30 (età consigliata: 8-11 anni). Docente: Eleonora Polo.

· Specchio Specchio delle mie brame, chi è il più visualizzato del reame? I siti raccolgono miliardi di informazioni al giorno, dalla navigazione sul web degli utenti internet memorizzando le loro ricerche, i gusti musicali, gli interessi sportivi, i film preferiti, gli abiti desiderati, le probabili mete delle prossime vacanze. Tutte queste scelte e visualizzazioni, tutti questi “click” e “Mi piace” e “condividi” producono tantissimi dati: cerchiamo di comprenderli ed utilizzarli attraverso la statistica e l’analisi dei dati. Ore 16.30 (età consigliata 8 – 14 anni). Docente: Giovanni Antonio De Bellis.

Per gli accompagnatori sarà possibile parcheggiare gratuitamente presso la struttura, con servizio bar aperto.

Per ulteriori informazioni sul programma completo: https://www.unijunior.it/ferrara/calendario-ferrara

Info per iscrizioni: info@unijunior.it; tel. 051/6850005.

Giorno del Ricordo con Flavio Rabar al Circolo Frescobaldi

Da: Circolo culturale amici della musica Girolamo Frescobaldi – Ferrara

Il Circolo Frescobaldi celebrerà il Giorno del Ricordo domenica 17 febbraio 2019 alle ore 17 presso la propria sede di via Foro Boario 87, Ferrara.

Il dott. Flavio Rabar, presidente del comitato ferrarese dell’Assoziazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia sarà il relatore di una conferenza dal titolo “Istria Addio”.

Nel corso del pomeriggio verranno lette alcune testimonianze che richiamano il dramma delle foibe e anche quello dei profughi istriani e dalmati costretti a lasciare quelle terre, passate alla Jugoslavia e controllate dai partigiani di Tito: le testimonianze saranno lette da Lina Fratti ed Elvira Tanzilli (quest’ultima è figlia di profughi istriani) entrambe “voci” del Gruppo di Lettura Espressiva del Circolo Frescobaldi. Il pomeriggio si concluderà con l’aperitivo offerto dal sodalizio ferrarese a tutti gli intervenuti. Ingresso libero per soci e invitati.

La Banca d’Italia e l’oro degli italiani

Di chi è l’oro detenuto dalla banca d’Italia? Non passa tanto tempo senza che qualcuno riporti l’argomento sotto i riflettori. Qualche anno fa fu Tremonti, ultimamente Borghi e adesso il M5S ne ricerca la paternità. Argomento ad interesse intermittente su cui vale la pena soffermarsi ma che, secondo me, dovrebbe essere inquadrato in un filone più generale e che andrebbe compreso bene. Anche al di là della stessa proprietà dell’oro in questione.
Proviamo dunque a dare qualche spunto di più ampio respiro partendo da questo bellissimo metallo giallo.
Salvatore Rossi, direttore generale di Bankitalia e autore del libro “Oro”, chiarì a dicembre scorso in un’intervista a La7 che “dal punto di vista giuridico-formale è la Bce a doversi pronunciare sulla proprietà dell’oro in quanto abbiamo ceduto sovranità con la creazione dell’euro”. Ma poiché la nostra Banca Centrale è azionista della Bce in quota parte, allora ecco che, sembrerebbe, la proprietà potrebbe tornare di fatto a Bankitalia. Una proprietà assoluta visto che nel suo statuto si precisa che nulla spetta agli azionisti privati.
Sembra utile rimarcare che il dilemma è tutto italiano, ed infatti, come chiarisce anche l’Ansa nella sua pagina dedicata all’economia, “dagli Usa alla Germania alla Gran Bretagna, l’oro appartiene allo Stato” e non, quindi, alle rispettive Banche centrali che, tra l’altro “sono dello Stato”.
Cerchiamo allora di rispondere alle quattro domande di base, per poi arrivare a qualche conclusione e lasciarvi con qualche sano dubbio: 1) quanto oro abbiamo ; 2) dove si trova esattamente; 3) a cosa serve o potrebbe servire; 4) se possiamo utilizzarlo e quali problemi potrebbe eventualmente risolvere.
L’Italia ha la terza riserva di oro nel mondo nella classifica tra Stati, la quarta se si includono anche le riserve del Fondo Monetario Internazionale. Subito dopo Stati Uniti e Germania e prima di Francia e Cina con 2.452 tonnellate, come riportato nell’ultimo Bilancio 2017 di Bankitalia approvato nel marzo 2018. Un valore pari a circa 85,3 miliardi di euro (erano 87 miliardi ai prezzi di mercato di fine 2016), ovvero poco più del 9% del totale dell’attivo di Bankitalia che supera i 900 miliardi.
La maggior parte sono lingotti di varia forma, ma sono presenti anche una parte in monete per un totale di 4,1 tonnellate. Il prezzo dell’oro varia perché è quotato sul mercato e quindi anche il valore totale delle 2.452 tonnellate di oro italiano (in senso lato) è soggetto a variazioni. Attualmente, secondo Rossi, il valore si aggirerebbe intorno ai 90 miliardi.
La maggior parte di quest’oro è stato accumulato tra gli anni ’50 e ’60 e sul sito della Banca d’Italia se ne traccia la storia https://www.bancaditalia.it/compiti/riserve-portafoglio-rischi/evoluzione-riserve/index.html
Ma dove si trova materialmente questo tesoro? Nessun mistero anche in questo caso. 1.100 tonnellate (quindi poco meno della metà, il 44%) di quell’oro è in Italia nel caveau di Bankitalia in via Nazionale 91 di Roma, il resto è detenuto nei caveau di altre banche centrali per ragioni storiche, legate ai luoghi in cui l’oro fu acquistato ma anche per attuare a una strategia di diversificazione finalizzata alla minimizzazione dei rischi e dei costi di gestione: il 43,29% è negli Usa, il 6,09% in Svizzera e il 5,76% nel Regno Unito.
141 tonnellate sono state depositate presso la Bce nel 1999 in occasione dell’avvio dell’Uem.
Nella sostanza, a cosa serve o a cosa potrebbe servire questo tesoro di dubbia proprietà? 90 miliardi sono poco più di un anno di interessi sul debito pubblico che ha oramai superato i 2.300 miliardi. Il nostro Pil viaggia verso i 1.800 miliardi, e il nostro patrimonio artistico supera i 250 miliardi.
Lo Stato italiano possiede immobili e armamenti per 500 miliardi e la Banca d’Italia ha ricomprato debito pubblico, sotto forma di Titoli di Stato, per quasi 400 miliardi che adesso giacciono sempre in Bankitalia e contribuiscono al suo attivo quasi per la metà del totale.
L’oro piace a tutti ed è considerato un bene rifugio ma non ha nessun valore oltre quello di mercato che viene dato dal gioco della domanda e dell’offerta. È un metallo duttile e molto bello che va a ruba nelle gioiellerie e, finché il mercato lo considererà un bene rifugio, continuerà a mantenere un valore.
Bisogna precisare che nell’800 e per alcuni periodi nella prima parte del ‘900 è stato il collaterale della moneta circolante, cioè tutta la moneta in circolazione poteva essere convertita in oro e di converso si poteva emettere tanta moneta per quanto oro si era riusciti ad accumulare. Dopo la seconda guerra mondiale, e per il periodo in cui era in vigore il trattato di Bretton Woods, l’oro rappresentò invece il collaterale del solo dollaro al quale si rapportavano poi tutte le altre valute.
Nel 1971 il Presidente Nixon dichiarò unilateralmente sospeso quel trattato, decretando di fatto la fine definitiva di tutti i vari “gold standard” e la libera fluttuazione della moneta che finalmente fu sganciata dall’oro.
Gli Stati continuano a detenerne una determinata quantità come riserva insieme a valute estere particolarmente pregiate (ad es.: il dollaro) al fine di assicurarsi una certa considerazione nel commercio internazionale nonché una maggiore stabilità finanziaria, in ossequio al principio della diversificazione. Tutti accettano oro a scioglimento di un debito, per cui diventa saggio per uno Stato averne qualche tonnellata come riserva.
Ma possiamo utilizzare le riserve auree della Banca d’Italia per risolvere qualche ristrettezza di politica economica? L’articolo 123 del Trattato Ue prevede che le riserve auree siano sottoposte al divieto di finanziamento monetario, cioè non si possono utilizzare per farci ad esempio una clausola di salvaguardia contro l’aumento dell’Iva, poiché vengono considerate un baluardo a difesa delle crisi valutarie e contro il rischio sovrano. Insomma l’oro dello Stato serve per rafforzare la fiducia nella stabilità del sistema finanziario italiano, come si diceva sopra, e quindi anche di tutto il sistema che gira intorno all’euro. Il successivo articolo 127 dello stesso trattato attribuisce alla Banca centrale europea il compito di “detenere e gestire le riserve ufficiali dei paesi aderenti all’Eurozona”.
Queste ultime considerazioni ci portano all’ultima questione. Le riserve auree non possono servire a risolvere qualche nostro attuale problema perché sono pensate per risolvere il problema ultimo di un eventuale catastrofe finanziaria, una specie di ultima spiaggia per assicurarsi la possibilità di regolare in ultima istanza pagamenti internazionali.
Ma del resto 90 miliardi sono ben poca cosa di fronte ai numeri che ho mostrato in precedenza proprio per rapportare le grandezze in ballo nell’economia attuale. La sola borsa italiana il 7 febbraio scorso ha scambiato azioni per un controvalore di oltre 3 miliardi di euro mentre sul Forex, il mercato delle valute nato dopo il crollo del sistema di Bretton Woods, vengono scambiati valori giornalieri in ordine alla migliaia di miliardi di dollari.
Il punto, che come al solito sfugge, è il principio. Ci dicono che l’oro dell’Italia, la Banca d’Italia e ovviamente la Banca Centrale Europea non appartengono né agli italiani né agli europei. Viviamo in un sistema dove tutto viene rappresentato e preteso indipendente. Oro, riserve, partecipazioni statali e qualsiasi forma di benessere non è riconducibile ai cittadini tranne i debiti. Questi, e in qualsiasi modo si chiamino (pubblici, privati, obbligazionari, azionari, subordinati, ecc.) vanno ripagati attraverso le nostre tasse, i prelievi sui conti correnti, il congelamento dei salari e l’abbassamento delle pensioni.
Tutto questo è quanto meno bizzarro.
E forse le vere risposte alle domande sulla proprietà dell’oro degli italiani, della Banca d’Italia e delle sue funzioni pubbliche, dello Stato stesso con tutti i suoi ministeri, dei suoi scranni dorati e delle belle scrivanie andrebbero ricercate magari attraverso un ragionamento filosofico e sociologico, lasciando da parte l’economia e i trattati europei di cui sono diretta emanazione.

in copertina illustrazione di Carlo Tassi

Enrico Messina torna a Ferrara Off con due spettacoli : “la storia di Taborre e Maddalena del raccontar mangiando” e “Orlando furiosamente solo rotolando”

Da: associazione culturale Ferrara Off

Sabato 16 febbraio alle ore 21.00 in programma a Ferrara Off “LA STORIA DI TABORRE E MADDALENA del raccontar mangiando” con Enrico Messina e Mirko Lodedo, una produzione Armamaxa, Casarmonica e Teatri Abitati – Residenza Teatrale di Ceglie Messapica.
Il lavoro nasce dall’incontro di un attore e un musicista che, intorno ad una tavola imbandita, hanno cominciato a raccontarsi. Lo spettacolo narra la storia di due giovani, Taborre e Maddalena, che la sorte ha destinato a vite diverse. Fuggono per difendere il loro amore e trovano rifugio in una radura del Gargano, presso la casa di un vecchio pastore, costruita intorno a un albero di pere. Intorno al canovaccio della storia, lo spettacolo si dipana attraverso una continua serie di improvvisazioni, legate al momento conviviale della tavola in cui, come in ogni convivio che si rispetti, tutto può accadere perché il cibo ha il sapore delle emozioni.
Domenica 17 febbraio alle ore 17.30 lo stesso Messina, porterà in scena “ORLANDO furiosamente SOLO ROTOLANDO”, quinto appuntamento della stagione di Teatro Ragazzi, una riscrittura dell’Orlando Furioso, dove le parole dei canti di Ariosto prendono nuova vita, un po’ tradite un po’ ri-suonate, e la narrazione avanza tra guizzi di folgorante umorismo e momenti di grande intensità, mescolando origini, tradizioni e dialetti. Consigliato dai 10 anni in su. Alle ore 21.00 invece, terzo appuntamento della rassegna di Mondovisioni – I documentari di Internazionale con “What is Democracy?”di Astra Taylor. La rassegna è organizzata dal Comune di Ferrara in collaborazione con Agire Sociale, Gruppo giovani di Amnesty International Ferrara, Cgil, Cittadini del mondo, Emmaus, Ferrara Off, Ibo, Intercultura, Movimento Nonviolento, U.P. Borgovado, Pax Christi, Segnidipace.
L’ingresso allo spettacolo “LA STORIA DI TABORRE E MADDALENA del raccontar mangiando” è di 10 € per i soci Ferrara Off, 8 € soci under30, 6 € per gli studenti Unife, 5 € soci under18, 12 € non soci (inclusa tessera associativa 2018/19). L’ingresso all’appuntamento di Teatro Ragazzi “ORLANDO furiosamente SOLO ROTOLANDO” è di 8 € soci Ferrara Off, 5 € soci under30, 5 € per gli studenti Unife, 10 € non soci (inclusa tessera associativa 2018/19). L’ingresso alla rassegna Mondovisioni – i documentari di Internazionale è di 3 €.
Per gli spettacoli è consigliata la prenotazione. Maggiori informazioni su www.ferraraoff.it o chiamando il numero 333.6282360.

Presentazione del libro “la prigione della monaca senza volto” di Marcello Simoni presso libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Da: Ibs+Libraccio

Sabato 16 febbraio

Ore 18

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino

Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Marcello Simoni

Presenta

“la prigione della monaca senza volto”

(einaudi)

Dialoga con l’autore Camilla Ghedini

Tre cadaveri di donna pietrificati. La Milano manzoniana del Seicento precipita nel terrore. Un nuovo caso per Girolamo Svampa. Una vicenda sconvolgente che metterà a dura prova le sue capacità e i suoi convincimenti.

Anno del Signore 1625. A Roma governa Urbano VIII, Milano è sotto il dominio spagnolo. Girolamo Svampa, sempre piú deciso a chiudere i conti con il suo nemico mortale, Gabriele da Saluzzo, viene coinvolto nell’indagine piú pericolosa della sua vita. Il rapimento di una benedettina, figlia del fedele bravo Cagnolo Alfieri, lo porta nella città ambrosiana, dove si imbatte in due enigmi. Il primo riguarda il cadavere pietrificato di una religiosa. Il secondo una monaca murata in una cripta per aver commesso crimini innominabili: suor Virginia de Leyva, la celebre Monaca di Monza. Quest’ultima sembra informata su particolari che potrebbero svelare il mistero della pietrificazione, e inizia a esercitare sull’inquisitore un pericoloso ascendente. Vittima dopo vittima, incalzato dal cardinale Federigo Borromeo – e aiutato da Cagnolo, dall’enciclopedico padre Capiferro, ma soprattutto dalla bella e audace Margherita Basile – lo Svampa scoprirà che il segreto della trasmutazione in pietra risale alle avventure occorse a un pellegrino in Egitto. E ritroverà sulla sua strada un rivale abilissimo che potrebbe risultare impossibile da sconfiggere.

Ex archeologo, laureato in Lettere, svolge attualmente il lavoro di bibliotecario. Ha pubblicato diversi saggi storici, ha partecipato all’antologia 365 racconti horror per un anno, a cura di Franco Forte (2011). Altri suoi racconti sono usciti per la rivista letteraria «Writers Magazine Italia». Con Il mercante di libri maledetti (Newton Compton 2011), il suo primo romanzo, ha vinto il Premio Bancarella. Nel 2012 sempre con Newton Compton ha pubblicato La biblioteca perduta dell’alchimista, nel 2013 Il labirinto ai confini del mondo e L’isola dei monaci senza nome. Del 2014 è L’abbazia dei cento peccati, e nello stesso anno il suo racconto “La prigione delle anime” appare nell’antologia Delitti di Capodanno, sempre per Newton Compton. Nel 2016 esce per Einaudi Il marchio dell’inquisitore, e nel 2018 Il monastero delle ombre perdute.

Il Ridotto del Teatro Comunale ospiterà un concerto omaggio a Maria Callas

Da: Circolo culturale amici della musica Girolamo Frescobaldi – Ferrara

Il Ridotto del Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara ospiterà sabato 16 febbraio 2019 alle ore 17 un suggestivo concerto lirico dedicato a Maria Callas e al grande repertorio della “Divina”: protagoniste saranno il soprano Antonella Orefice e il mezzosoprano Monica Minarelli, accompagnate dal pianista greco Neville Jason Fahy. Al concerto parteciperà anche il giovane soprano centese Anna Gilli. Il pomeriggio callasiano è organizzato dal Circolo Frescobaldi, in collaborazione con “Musica del Cuore” e con la collaborazione del Teatro Comunale Abbado.
Nel 2012 Antonella Orefice e Neville Jason Fahy hanno fondato il duo artistico “Musica del Cuore” esibendosi successivamente in numerosi concerti in Grecia e in Italia.
Nel 2016 Antonella e Neville Jason hanno chiamato a collaborare anche il mezzosoprano centese Monica Minarelli, la quale nel 2017 è diventata membro dello stesso sodalizio artistico.
Di rilievo la loro iniziativa del 16 settembre 2017 quando, per commemorare i 40 anni della scomparsa di Maria Callas, hanno eseguito il recital commemorativo per Maria presso la Megaron Concert Hall (Atene), poi replicato sempre con molto successo al Museo Numismatico di Atene, a Lamia nel Palazzo della Regione, Patrasso presso il Teatro Lithografio, in Svizzera (Lausanne, Salle Paderewski), Centro Culturale di San Lazzaro, Teatro Verdi di Buscoldo; e oggi al Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara.
Ingresso a prezzi popolari: interi 7 euro, ridotti fino a 20 anni 5 euro, Soci Circolo Frescobaldi e allievi del Conservatorio Frescobaldi 1 euro.

Teatro Nuovo Ferrara presenta “Piccoli crimini Coniugali” con Michele Placido e Anna Buonaiuto

Da: Ufficio Stampa Teatro Nuovo Di Ferrara

“PICCOLI CRIMINI CONIUGALI”

con

MICHELE PLACIDO e ANNA BUONAIUTO
di Eric-Emmanuel Schmitt
adattamento e regia
Michele Placido
Martedì 19 febbraio ore 21.00

TRAMA

Sull’altalena del matrimonio fra impercettibili slittamenti del cuore e tradimenti conclamati si consuma la vita dei due protagonisti. Un sottile, brillante gioco al massacro a due voci inventato dal drammaturgo più amato d’oltralpe.
Gilles e Lisa, una coppia come tante. Da ormai quindici anni si trovano a vivere un apparentemente, tranquillo ménage familiare.
Lui, scrittore di gialli, in realtà non è un grande fautore della vita a due, convinto che si tratti di un’associazione a delinquere finalizzata alla distruzione del compagno/a.
Lei, moglie fedele, è invece molto innamorata e timorosa di perdere il marito, magari sedotto da una donna più giovane.
Un piccolo incidente domestico, in cui Gilles, pur mantenendo intatte le proprie facoltà intellettuali, perde completamente la memoria, diventa la causa scatenante di un sottile e distruttivo gioco al massacro.
I tentativi di Lisa di aiutare il compagno a riappropriarsi della sua identità e del loro vissuto comune diventano un percorso bizzarro, divertente e doloroso, che conferma il sospetto di molti che anche la coppia più affiatata non sia in realtà che una coppia di estranei.
Gilles e Lisa avranno un bel da fare per cancellare l’immagine di sé che ciascuno ha dell’altro, attraverso rivelazioni sorprendenti, scoperte sospettate ma sempre taciute, rancori, gelosie, fraintendimenti mai chiariti, in una lotta senza esclusioni di colpi, sostenuta, per fortuna loro, da una grande attrazione fisica che li tiene avvinti.
Il testo di Schmitt è un veloce e dinamico confronto verbale tra i due protagonisti, un susseguirsi di battute, ora amorevoli ora feroci, ora ironiche ora taglienti, uno scontro che si genera dove una grande passione inespressa cerca un modo per sfogarsi. Il battibecco è necessario, vitale.
Il confronto incessante, il dire apertamente quello che era percepito da tempo, la consapevolezza chiara ed intelligibile di alcune realtà e verità prima solo intuite sono momenti necessari alla vita di coppia, per permettere a due persone di crescere insieme, di rispettarsi, di convivere.

BIGLIETTI DISPONIBILI

biglietteria del

TEATRO NUOVO DI FERRARA

aperta dal martedì al sabato
dalle ore 11.00 alle ore 13.00
dalle ore 16.00 alle ore 19.00

ON LINE

sul sito www.vivaticket.it

Liceo Artistico inaugurazione della Mostra Visioni

Da: referente stampa Liceo Artistico “Dosso Dossi”

Sabato 16 febbraio 2019 alle ore 18.00 presso la Sala Espositiva del Liceo Artistico “Dosso Dossi” di via Bersaglieri del Po, verrà inaugurata la mostra di pittura dal titolo “Visioni”.
Gli artisti Daniela Cappagli e Daniele Civolani espongono opere stilisticamente diverse ma che hanno in comune lo sguardo e una personale quanto particolare interpretazione della realtà, delle emozioni, della esperienza personale e culturale e della vita.
Gli acquerelli di Daniela Cappagli esprimono un mondo di atmosfere, di distanze e vicinanze, di percezioni che fanno parte della conoscenza, delle emozioni, dei sentimenti e del mondo che l’autrice attraversa nella vita.
La creazioni di Daniele Civolani reinterpretano graficamente opere d’arte di un passato lontano sia temporalmente che geograficamente; nel contempo l’artista disegna anche i sogni, le paure e le speranze che hanno riempito e continuano a riempire la sua vita.

La mostra sarà aperta al pubblico dal 16 febbraio al 3 marzo 2018 tutti i giorni dalle 16 alle 19.30.