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Giorno: 9 Marzo 2019

Infrastrutture / “L’Emilia-Romagna non si ferma”. Istituzioni, territori, imprese e sindacati, una sola voce per chiedere al Governo di sbloccare opere finanziate e autorizzate e far partire subito Passante di Bologna, Campogalliano-Sassuolo e Cispadana

Da: Agenzia Stampa Regione Emilia Romagna
Merola: “Decidere per oggi guardando al futuro, questo è quello che abbiamo fatto qui insieme”. Centinaia di persone alla manifestazione pubblica al Palazzo dei Congressi di Bologna per ottenere il via libera a interventi per oltre 2,5 miliardi di euro, fondamentali sia per il tessuto socioeconomico regionale sia per la viabilità di una area snodo cruciale per l’Italia intera. In un contesto di forte attenzione per la mobilità ; sostenibile: gli investimenti previsti in ferrovie dal 29 al 50% e quelli in strade dal 64 al 44%, con il costo delle opere programmate scese da 21 a 12 miliardi e 500 ettari di autostrade in meno
Bologna – L’Emilia-Romagna non si ferma. E insieme – istituzioni, territori, sindacati e imprese – chiedono lo sblocco di infrastrutture fondamentali sia per il tessuto socioeconomico regionale sia per la viabilità di una area snodo cruciale per l’Italia intera. Opere finanziate e il cui iter autorizzativo è chiuso, compresa la valutazione di impatto ambientale, quindi già cantierabili, in un contesto di programmazione che guarda alla mobilità sostenibile. Infatti, il Piano infrastrutture strategiche della Regione prevede il ribaltamento di proporzioni negli investimenti previsti: quelli per le ferrovie passano da poco più del 29 a quasi il 50% e quelli per le strade dal 64 al 44%, con il costo delle opere precedentemente programmate che passa da 21 a 12 miliardi di euro e 500 ettari in meno di autostrade.
La richiesta di sblocco delle infrastrutture, a partire dal Passante autostradale di Bologna, dalla bretella Campogalliano-Sassuolo e dall’autostrada regionale Cispadana, è stata ribadita questa mattina nel corso della manifestazione pubblica indetta dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune e dalla Città Metropolitana di Bologna, che ha visto la partecipazione di centinaia di persone che hanno riempito la Sala Maggiore del Palazzo della Costituzione, nel capoluogo regionale.
Incontro aperto dal sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Bologna, Virginio Merola, e chiuso dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini. In mezzo gli interventi degli assessori regionale e comunale alle Infrastrutture e trasporti, Raffaele Donini e Irene Priolo. A prendere la parola sono poi stati i rappresentanti del mondo imprenditoriale e dei lavoratori: Enrico Postacchini (imprese del commercio e del turismo), Giovanni Savorani (imprese industriali); Giovanni Monti (imprese cooperative); Stefano Betti (costruttori edili); Eugenia Bergamaschi (imprese agricole); Giuliano Zignani (sindacati Cgil, Cisl e Uil); Giovanni Lusa (imprese manifatturiere); Dario Costantini (imprese artigiane).
Da tutti la richiesta a Governo e ministero delle Infrastrutture di permettere l’apertura dei cantieri. E un primo risultato, la manifestazione l’ha già ottenuta. È infatti di ieri la lettera invito del ministro Danilo Toninelli al presidente Bonaccini, al sindaco Merola e alle associazioni imprenditoriali per un incontro a Roma il prossimo 20 marzo per un confronto sia sul Passante autostradale di Bologna, con le modifiche al progetto di cui più volte si è parlato sui mezzi di informazione nei mesi scorsi senza alcun coinvolgimento degli enti locali e della Conferenza territoriale dei servizi, nel frattempo sospesa dal ministero, sia su altre infrastrutture in Emilia-Romagna.
“Dall’Emilia-Romagna è arrivato oggi un messaggio molto forte e molto chiaro: non ci rassegniamo alla recessione e vogliamo realizzare quegli investimenti e quelle infrastrutture che soli possono sostenere il lavoro e la competitività delle sue imprese- ha detto Bonaccini-. Non è accettabile bloccare opere concordate, progettate e finanziate: in un Paese normale non si blocca tutto col cambio di un Governo né si stracciano i contratti sottoscritti. Non stiamo chiedendo altro che rispettare gli accordi siglati con lo Stato, senza chiedere un euro in più. Se pensano di colpire questo territorio per ragioni ideologiche o, peggio, per ragioni politiche, sappiano che pagheranno un prezzo molto caro, ma soprattutto lo faranno pagare al Paese. Se si ferma l’Emilia-Romagna si ferma l’Italia”.
Solo per le tre opere (Passante, Cispadana, Campogalliano-Sassuolo) sono a rischio oltre 2,5 miliardi di euro di investimenti. Risorse che, unite agli altri cantieri programmati nel biennio 2019-2020, fanno salire a 5 miliardi l’importo degli investimenti complessivi per le opere infrastrutturali in Emilia-Romagna. E dal 2015 ad oggi sono stati 3mila i posti di lavoro creati da cantieri per oltre 1 miliardo di euro. Numeri che spiegano da soli l’importanza per l’economia e lo sviluppo del territorio
“La scelta del Passante di Bologna è quella meno impattante per il nostro territorio e la più aperta a scommettere sulle priorità del trasporto pubblico- ha sottolineato Merola-. Decidere per oggi guardando al futuro, questo è quello che abbiamo fatto qui insieme. Sogno per l’Italia, tra i tanti diritti giustamente rivendicati, il diritto alla responsabilità”.
I cantieri in Emilia-Romagna
Nel biennio 2019-2020 è in programma l’avvio di cantieri per realizzare opere infrastrutturali viarie per 5 miliardi di euro. Alla creazione di nuove e più funzionali arterie stradali, lontane dai centri abitati, si affiancano gli interventi per le infrastrutture ferroviarie e del trasporto pubblico, con un piano industriale che stanzia 1 miliardo di euro per il rinnovo di treni e bus, e 255 milioni di euro per le infrastrutture digitali al servizio anche di una mobilità più efficiente e intelligente.
Il punto sull’iter di Passante, Campogalliano-Sassuolo e Cispadana
Il Passante di Bologna, la bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e l’autostrada regionale Cispadana sono opere strategiche già progettate, autorizzate e finanziate con oltre 2,5 miliardi di investimenti.
Il Passante è fondamentale per rendere più scorrevole e sicuro il tratto di autostrada che attraversa il capoluogo e la tangenziale di Bologna. L’iter per la sua realizzazione è stato bloccato: la Conferenza dei servizi prevista nel settembre scorso è stata sospesa unilateralmente dal Governo. Contro tale decisione la Regione ha presentato un ricorso alla Corte costituzionale.
La Campogalliano-Sassuolo serve per dare ossigeno soprattutto alle imprese del distretto ceramico regionale. Il progetto esecutivo è stato inviato, nel dicembre scorso, dalla società di progetto AutoCS al ministero dei Trasporti per la sua validazione tecnica. Il 12 febbraio, il Dicastero ha fermato il processo di approvazione finale e comunicato l’intenzione di sottoporre il progetto dell’infrastruttura a una valutazione costi-benefici, dopo che nell’incontro dell’ottobre precedente a Roma con il presidente Bonaccini, il ministro Toninelli aveva confermato come la competenza fosse della Regione e che quindi non c’erano ragioni per opporsi all’opera. L’opera sarebbe già cantierabili entro l’estate.
La Cispadana rappresenta un importante collegamento dell’Emilia-Romagna con il nord Europa, mettendo in relazione A22 e A13. Superata la valutazione di impatto ambientale nel 2017 dopo 5 anni, entro la fine del 2019 sarà completato il progetto definitivo adeguato alla Via e redatto il piano economico-finanziario.
I nodi infrastrutturali sbloccati in Emilia-Romagna
Dal 2015 ad oggi la regione è stata teatro di diversi cantieri aperti, con un investimento pubblico di oltre 1 miliardo di euro e con 3.000 posti di lavoro creati.
Questi i principali nodi infrastrutturali su cui si sta intervenendo. Entro la fine dell’anno è prevista la fine dei lavori per People Mover (120 milioni); Nodo di Rastignano (1° lotto, 27 milioni); Nuova bazzanese (51 milioni) e Trc, trasporto rapido costiero (92 milioni). Alla fine del 2021 sarà completata la velocizzazione della linea ferroviaria Adriatica e l’autostrada Tibre (321 milioni). Sono inoltre già state completate la variante di valico (4 miliardi, inaugurata a dicembre 2015) e il casello di Valsamoggia (28 milioni, inaugurato a novembre 2016).
Sono stati poi finanziati progetti di messa in sicurezza delle strade regionali per 50 milioni di euro.

Welfare. Apre a Castel Maggiore, nel bolognese, la Casa famiglia “Santa Clelia”

Da: Agenzia Stampa Regione Emilia Romagna
Il complesso, intitolato a don Oreste Benzi, comprende anche una Comunità terapeutica per il recupero di persone con problemi di dipendenza patologica, due strutture di reinserimento sociale e lavorativo per uomini e donne in difficoltà e un centro di accoglienza per i senza fissa dimora. Gualmini: “Speranza per gli ‘ultimi’ e prospettiva di inclusione sociale per i più fragili”
Bologna – Dalla strada a un luogo dove accoglienza, solidarietà e assistenza offrono nuove opportunità a chi è più fragile o vive ai margini della società. È il “Villaggio di Oreste”, la nuova realtà ecclesiale di aiuto e sostegno alle persone in difficoltà intitolata alla memoria di don Oreste Benzi, fondatore dell’Associazione ‘Papa Giovanni XXIII’, che sorge a Castel Maggiore, nel bolognese.
A tagliare il nastro sono stati, questa mattina, la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini, l’arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Maria Zuppi, il sindaco di Castel Maggiore, Belinda Gottardi, e il successore di don Benzi, Giovanni Paolo Ramonda.
“Inauguriamo una realtà bellissima dove strutture diverse tra loro condividono l’obiettivo di dare speranza a chi è rimasto ‘ultimo’ e offrire una prospettiva di autonomia e inclusione sociale alle persone più fragili- ha affermato la vicepresidente Gualmini-. Un progetto di contrasto all’emarginazione e di solidarietà, nato nel solco degli insegnamenti e della visione di don Benzi, che rappresenta per molti una speranza di riscatto”.
Il complesso è costituito da quattro strutture, già operanti da tempo, dedicate a disabili, minori in difficoltà sotto la tutela dei servizi sociali del territorio e a persone affette da disturbi psicologici e dipendenze da sostanze stupefacenti. Realtà a cui si aggiunge la Casa famiglia inaugurata oggi, che accoglierà ragazzi con problemi di socialità e disabili gravi, inserendoli in un nucleo familiare composto da due genitori con figli. La casa “Santa Clelia” è ubicata in un edificio di due piani, i cui lavori di ristrutturazione sono stati finanziati dall’ Arcidiocesi di Bologna con 400 mila euro; in grado di accogliere sette ospiti, è dotata di una grande sala comune per la socializzazione.
All’interno del “Villaggio di Oreste” trovano posto la comunità terapeutica “San Giuseppe” per il recupero di persone con problemi di dipendenza patologica da sostanze o comportamentali (30 posti); la “Casa Saliceto” che accoglie le persone che hanno appena terminato il percorso di recupero dalla tossicodipendenza (5 posti); la comunità “San Giovanni Battista” per il reinserimento sociale e lavorativo di tossicodipendenti e disabili psichici (10 posti) e la “Capanna di Betlemme” per l’accoglienza dei senza fissa dimora, che mediamente ospita 25 persone./Ti.Ga.

Casa Famiglia Civico 77. Obiettivo “ascensore” raggiunto!

Da: Comunicazione Ferrara

Si è conclusa da pochi giorni la raccolta fondi per l’acquisto di un ascensore che collegherà il piano terra a quello superiore della Casa Famiglia Civico 77 di Baura.

La raccolta ha avuto inizio a metà ottobre dello scorso anno e in soli pochi mesi, grazie a piccole donazioni costanti di cittadini, imprese, associazioni del ferrarese è stato raggiunto l’obiettivo prefissato, 12.000 euro necessari per questa Casa, che sarà un luogo di residenzialità e inserimento lavorativo per persone con disabilità che si andrà a unire, nel contesto già avviato, del Fienile di Baura.

“Siamo molto contenti. Il nostro sogno sta diventando realtà, lo vediamo letteralmente crescere mattone dopo mattone ogni, giorno” – racconta la Presidente della Coop Integrazione Lavoro Eleonora Mota – “i muri, il solaio in legno, e ora sappiamo di poter comperare anche l’ascensore”.

I lavori andranno avanti, ed è possibile una nuova raccolta fondi questa volta per arredare le stanze. Nel frattempo per continuare a supportare i lavori, sono stati messi a punto una serie di eventi e la raccolta fondi sarà sempre per il Civico 77.

Martedì 12 Marzo ore 17:30 Alessandro Somma presenta “Sovranismi. Stato, popolo e conflitto sociale” presso libreria IBS+Libraccio Ferrara

Da: Eventi Ferrara

Dialogano con l’autore Claudio Pisapia, Fiorella Fogli, Carmine Morciano e Ugo Boghetta.
Il conflitto tra sostenitori del sovranismo e dell’europeismo è sempre più aspro e sempre più attuale. Le tesi più diverse si accavallano, si confrontano e si combattono. Questo libro disegna il profilo di un possibile sovranismo declinato da sinistra. Un sovranismo pienamente democratico da contrapporre al sovranismo autoritario proposto dalle destre europee. Le società in balìa dei mercati reagiscono naturalmente per ripristinare il primato della politica sull’economia e per riaffermare la propria dimensione nazionale. Questo può avvenire da destra, con gli Stati nuovamente impegnati a combattersi per la conquista dei mercati e a riscoprire identità violente e premoderne. Ma può realizzarsi anche da sinistra, con la dimensione nazionale recuperata per combattere i mercati e per riattivare la sovranità popolare cui rinvia il costituzionalismo antifascista e il conflitto sociale indispensabile a ripoliticizzare l’ordine economico. L’Unione europea, in quanto presidio dell’ortodossia neoliberale, è irriformabile. La sinistra deve finalmente riconoscerlo per sottrarre alla destra la gestione di questo passaggio epocale e per consentire alla dimensione nazionale di ripristinare il primato della democrazia sui mercati.
Alessandro Somma, già ricercatore del Max Planck Institut für Europäische Rechtsgeschichte di Francoforte sul Meno, è professore ordinario di diritto comparato nell’Università di Ferrara. È giornalista pubblicista e collaboratore di testate locali del Gruppo Espresso.

Serata sul contrasto e la prevenzione della ludopatia: percorso condiviso tra distretto sanitario ovest e comune di bondeno

Da: Ufficio Stampa

BONDENO (FERRARA), 09-03-2018.
L’impulso irrefrenabile del gioco, l’illusione di fare soldi, la tendenza (certificata dalla statistiche, anche in provincia di Ferrara) di giocare mediamente “uno stipendio all’anno” in scommesse. A volte, di dilapidare in poco tempo tutti i risparmi e gli averi di una vita. Il tema della ludopatia è serio e va arginato. In quest’ottica, è stata attivata nei mesi scorsi una collaborazione tra l’Assessorato alle Politiche sociali di Cristina Coletti e la psicologa dell’Ausl, Luna Vincenzi, che segue le politiche di prevenzione nei confronti della ludopatia per il Distretto sanitario Ovest. Giovedì 14 marzo (ore 20,30, alla sala 2000) si svolgerà una serata divulgativa, dal titolo: “Ludopatia. I rischi del gioco d’azzardo”. Assieme alla dottoressa Luca Vincenzi, interverranno Irene Zerbini (Agente scelto), l’assessore Cristina Coletti e il comandante della Polizia municipale dell’Alto Ferrarese, Stefano Ansaloni, che svolgerà il ruolo di moderatore del dibattito. «Per avere una percezione del problema – ricordano Cristina Coletti e Stefano Ansaloni – basti pensare che i giochi d’azzardo fatturano sul territorio nazionale circa 95,9 miliardi di euro. Negli ultimi anni, slotmachine e videolottery hanno caratterizzato circa il 51% del mercato». Nel merito, «abbiamo già messo in campo numerose misure di contrasto alla diffusione del gioco, come per esempio nell’ambito degli incentivi alle attività commerciali – continua Coletti – privilegiando quelle che non avessero al loro interno apparecchiature Vlt, ma vorremmo approfondire in queste occasioni pubbliche il tema, per avere un filo diretto con i cittadini». Seguiranno, naturalmente, altre iniziative. Intanto, è da qualche tempo in distribuzione l’ opuscolo: “Il banco vince sempre. Guida sui rischi del gioco d’azzardo”, che potrà essere richiesto nei luoghi pubblici, come la biblioteca, Spazio 29, l’Urp, i servizi sociali, presso le forze dell’ordine e fino alle farmacie e ad altri punti di ritrovo.

Natalino Balasso in scena a Comacchio

Da: Organizzatori

La Stagione Teatrale in Sala Polivalente a Palazzo Bellini prosegue con uno degli appuntamenti più attesi di quest’anno, tanto che i biglietti sono già esauriti da settimane. Domenica 10 marzo a partire dalle ore 21 sarà infatti protagonista sul palco comacchiese Natalino Balasso, con lo spettacolo Stand up Balasso. Sulla scena solo un microfono vintage, ancora con il filo, la luce fissa di un occhio di bue e lui, il comico, in piedi, altrimenti non sarebbe uno “stand up”. Non c’è nessun filo conduttore, in compenso c’è tanta comicità, il meglio di 10 anni di Balasso. Un concentrato di parole senza fronzoli, una carrellata di battute, monologhi tragicomici, modi di dire, ragionamenti sul filo dell’assurdo, riflessioni indignate contro il mondo e interpretazione dei difetti che appartengono a tutti noi. Basta per davvero un microfono e la voglia di raccontare in che assurdo mondo viviamo. Più di due ore di zapping in puro stile Balasso, concentrato in un’unica performance che raccoglie tutti gli espedienti dell’Arte della Commedia. Lo spettacolo risulta così un’antologia comica durante la quale l’attore gioca con i diversi registri linguistici e tutte le varianti della risata: da quella sottile nata dai doppi sensi e dai giochi di parole, a quella più amara che sottolinea le miserie e i difetti umani, fino a quella di pancia, per cui si ride fino alle lacrime. Una valanga verbale travolgente, scagliata contro il pubblico come un vero e proprio tsunami di comicità assoluta.
L’appuntamento è dunque per domenica 10 marzo alle ore 21 in Sala Polivalente (via Agatopisto 7, Comacchio), con apertura alle ore 20. La prevendita per i prossimi appuntamenti prosegue ogni martedì ore 15-18 a Comacchio in Biblioteca a Palazzo Bellini, ed ogni mercoledì ore 16-19 al Teatro Barattoni di Ostellato. Informazioni al 349 0807587, prevendita on-line sui siti www.comacchioateatro.it e www.sipariostellato.it. La programmazione teatrale proseguirà poi facendo tappa ad Ostellato, dove sabato 16/3 al Teatro Barattoni andrà in scena lo spettacolo Amamaz. Le disavventure di un vitellone romagnolo, presentato da Giampiero Pizzol e Giampiero Bartolini. Il prossimo appuntamento a Comacchio sarà invece venerdì 22 marzo, e vedrà protagonista Ascanio Celestini con lo spettacolo Laika.

Domenica 10 marzo 2019 ore 21 Sala Estense Ferrara – La cena dei cretini – CIRCOLO FRESCOBALDI

Da: Gli Amici della Musica Uncalm

Ti è mai capitato di essere a cena in una tavolata dove una persona si distingue per essere proprio un ingenuo credulone, un sognatore che fa gafffe, insomma un cretino? E se quel “cretino” diventasse poi la persona che ti dà modo di scoprire la tua tracotanza e arroganza, cosa succederebbe?
Quel che succederebbe verrà raccontato nella brillantissima commedia di Francis Veber, “La cena dei cretini”, in scena Domenica 10 marzo 2019 alle ore 21 alla Sala Estense di Piazza Municipale 2, Ferrara.
La commedia di Veber ebbe tanto successo in Francia e all’estero che fu portata anche sul grande schermo, divenendo un film cult-movie.
Gli interpreti ferraresi della commedia di Veber saranno gli attori e le attrici di Teatro 21, corso di recitazione presso il Circolo Frescobaldi, regia di Catia Gianisella; in scena Sabrina Bordin, Francesco Cositore, Alessandro de Luigi, Nicola Ferro, Paolo Garbini, Daniela Patroncini, Giovanni Ricci. Non mancherà la musica, affidata alle canzoni scelte e interpretate da Alessandra Alberti.

Domenica 10 marzo 2019 ore 15,30 Classica d’ascolto Il Violino: tecnica e repertorio a cura di Julie Shepherd. Ingresso libero

Da: Associazione Musicisti di Ferrara

Anche quest’anno l’Associazione Musicisti di Ferrara propone una serie di 18 appuntamenti ad ingresso libero di guida all’ascolto; il sabato sulla musica moderna e la domenica sulla musica classica denominati rispettivamente Guida all’Ascolto e Classica d’Ascolto.
Classica d’ascolto
Per il settimo anno consecutivo, allo scopo di promuovere la cultura e l’educazione musicale in tutte le sue forme, l’Associazione Musicisti di Ferrara-Scuola di Musica Moderna, in collaborazione con il Comune di Ferrara-Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali, Assessorato Politiche per i Giovani ed il Teatro Comunale Claudio Abbado, organizza una serie di appuntamenti nell’Aula Magna Stefano Tassinari della Scuola di Musica Moderna di Ferrara in via Darsena 57; gli incontri hanno come temi la guida all’ascolto della Musica Classica.
La collaborazione con il Teatro Comunale di Ferrara prevede tariffe agevolate per i soci AMF all’interno della Stagione concertistica di Ferrara Musica; da quest’anno la programmazione è stata pensata per anticipare con nozioni di carattere storico musicale gli appuntamenti che si svolgeranno presso il Teatro.
La finalità di questi appuntamenti è quella di rendere evidente l’attualità di una tradizione che troppo spesso,viene a torto considerata d’elite o “anacronistica”, ma che di fatto costituisce le fondamenta del nostro linguaggio musicale e del nostro patrimonio culturale.

Coldiretti, Domenica 10 Marzo a Volania pranzo di beneficienza e raccolta firme

Da: Organizzatori

Alle 12.30 nel piazzale della chiesa di Volania pranzo a scopo benefico. Coldiretti organizza la raccolta di firme contro il cibo anonimo.
 
Una firma per dire NO al cibo anonimo ed avere una norma europea omogenea sull’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti i cibi in tutti i paesi della UE. è l’iniziativa promossa da Coldiretti per far sentire la voce dei cittadini ed avere più informazioni e più trasparenza nelle etichette dei prodotti alimentari, soprattutto trasformati, che oggi mantengono spesso l’anonimato sull’origine delle materie prime utilizzate. Domenica prossima, 10 marzo, i partecipanti al pranzo di beneficienza organizzato presso la Chiesa parrocchiale di Volania di Comacchio, alle 12.30, potranno dare il loro contributo sottoscrivendo la petizione popolare al banchetto allestito appositamente aiutando a raggiungere l’obiettivo del milione di firme a livello europeo necessarie per presentare la proposta di legge alla Commissione Europea.
è necessario presentarsi con la carta di identità per poter sottoscrivere utilmente la petizione, che è disponibile anche presso tutti gli uffici di Coldiretti e nei mercati di Campagna Amica, oltre che sul sito https://sceglilorigine.coldiretti.it/

Omaggio al Duca – Sabato 9 Marzo 2019

Da: Informazioni Palio di Ferrara

Riprendiamo domani, Sabato 9 Marzo, alle ore 17.00, nel cortile del Castello Estense, i tradizionali appuntamenti primaverili con l’Omaggio al Duca.
Ad aprire la stagione è il Rione San Paolo.
Il Rione San Paolo propone una rivisitazione del famoso mito di San Giorgio, il Santo cavaliere che sconfisse il drago e salvò la principessa, narrata attraverso le memorie di un anziano frate. Costui, cogliendo le preoccupazioni per le sorti del Ducato nelle preghiere affrante della Duchessa Eleonora d’Aragona, decide di confortarla con un racconto le cui vicende sono tutt’altro che scontate: San Giorgio infatti è rappresentato come un giovane contadino, buono d’animo ma pavido, fresco di nozze con la sua amata, mentre il Drago è incarnato a uno spietato condottiero assetato di sangue. La paura del giovane protagonista inizialmente gli impedisce di salvare la sua principessa dalla crudeltà del terribile nemico..ma proprio quando tutto sembra perduto, la fede risveglia in San Giorgio il coraggio di affrontare il malvagio Drago, per difendere ciò che gli è caro.
Riuscirà il Bene a trionfare sul Male?
Prossimo appuntamento con l’Omaggio al Duca, Domenica 17 Marzo, alle ore 17.00, nel cortile del Castello Estense, con il Borgo San Luca.

DIARIO IN PUBBLICO
Tra visività e narrazione: Vivere è scrivere. Una biografia visiva di Giorgio Bassani

Alla fine del percorzo(naturalmente con una bella zeta al posto della essce ferrarese: fa più fino!) sono onorato, sul giornale che ospita la mia rubrica ‘Diario in pubblico’, di trarre le conclusioni dell’opus magnum che ho avuto l’onere e l’onore di portare in porto assieme agli amici carissimi.
Mi riferisco al volume ‘Vivere è scrivere. Una biografia visiva di Giorgio Bassani’ (Ferrara, EdiSai, 2019). Consta di circa 400 pagine e di 380 fotografie una gran parte di esse inedite. Questo lavoro voluto pervicacemente da Portia Prebys – compagna degli ultimi 25 anni di vita di Giorgio Bassani – e da chi scrive queste note, ha uno scopo dichiarato: produrre un documento fondante legato al Centro Studi Bassaniani. Prebys, donando al Comune di Ferrara arredi, mobili e soprattutto libri, più di 5000, tra cui due importanti manoscritti dello scrittore – ‘Gli occhiali d’oro’ e ‘L’airone’ – e la copia unica del Giardino dei Finzi-Contini, oltre a documentazioni appartenute a lei e a congiunti e amici di Bassani, ha permesso la realizzazione del Centro situato nella casa Minerbi di via Gioco del Pallone, che viene a far parte della dotazione dei Musei civici ferraresi. Il Centro quindi appartiene a Ferrara e deve progredire e svilupparsi. Ecco allora la necessità di renderlo attivo e in progress come si conviene a un museo ma soprattutto a un centro dove possano recarsi studiosi e studenti e dove sia possibile sviluppare cultura.
L’idea del libro è stata raccontare per immagini la vita dello scrittore. E’ noto quanto Bassani fosse attratto dall’esperienza visiva da lui ritenuta complementare alla scrittura. Basti pensare a come le copertine dei suoi libri, scelte non a caso dall’autore tra i pittori più vicini al suo universo artistico (tra gli altri de Pisis, Cavaglieri, de Staël, Bacon, ma soprattutto Morandi), integrino il racconto stesso. Abbiamo dunque pensato, attraverso la ricapitolazione dei capitoli fondamentali della sua biografia affidati ai maggiori specialisti dell’opera bassaniana, nove in tutto, di ‘narrare’ l’esperienza della vita e dell’opera per mezzo di una tecnica artistica quale la fotografia. In più, il necessario commento critico è stato integralmente tradotto in inglese da Portia Prebys per renderlo fruibile anche a lettori non italiani con la lingua ormai universale. Non è mancato il sostegno del Comitato nazionale per le celebrazioni del ‘Centenario della nascita di Giorgio Bassani 1916-2016’ indetto dal Mibac, che nei suoi tre anni di attività ha sponsorizzato il volume anche con un apporto economico.

Da sx Daniele Ravenna, Teresa Gulinelli, Claudio Cazzola, Portia Prebys, Gianni Venturi, Giovanni Lenzerini, Dora Liscia e Alessandra Guzzinati

La storia narrata e fotografata s’apre con il capitolo ‘Storie di famiglia’ curato da Dora Liscia, professore di arti decorative (una volta si diceva ‘minori’) all’Università di Firenze. Dora ha tutti i titoli per narrare le vicende della famiglia Bassani, essendo figlia della sorella di Giorgio, Jenny. Scorrono le immagini degli avi che tanta importanza hanno avuto nella storia e negli scritti bassaniani, a cominciare da Cesare Minerbi, il grande clinico nonno di Giorgio. Ritorna una Ferrara ormai consegnata al mito con le inclusioni del dialetto che solo la classe inferiore o i grandi borghesi e nobili potevano parlare. Sono visibili i documenti del periodo delle persecuzioni, alcuni straordinari, come le tessere annonarie contraffatte o i salvacondotti rilasciati da Italo Balbo, amico di famiglia.
Si prosegue con il capitolo affidato a Claudio Cazzola, acutissimo indagatore degli anni del Liceo Ariosto dove Bassani passò gran parte della sua adolescenza intervallando lo studio alle attività sportive, tra cui ovviamente spiccava il gioco del tennis. Bassani rimase affascinato della figura del suo professore di latino e greco, il mitico professor Viviani immortalato nel romanzo ‘Dietro la porta’ e scomparso nei campi di concentramento, a cui Cazzola ha dedicato recentemente il volumetto ‘Ars poetica. I classici greci e latini nell’opera di Giorgio Bassani’ (Firenze, University Press, 2018).
Non poteva mancare un capitolo su ‘L’arte del tennis’ a cura di Umberto Caniato che ripercorre con rarissime foto d’epoca le vicende del Tennis Club Marfisa, frequentato dalla buona società ferrarese, da cui furono cacciati gli ebrei con la promulgazione delle leggi razziali e la ripresa nel dopoguerra anche da parte di coloro che scamparono alla Shoah.
Daniele Ravenna, figlio di Paolo e nipote del Podestà ebreo di Ferrara, ricorda nel suo ‘Memorie di un amicizia’ lo straordinario legame che unì il padre Paolo a Giorgio e alla famiglia della madre, Roseda Tumiati: un pezzo straordinario sulla Ferrara prima e dopo il secondo conflitto mondiale.
Successivo il capitolo di Anna Dolfi, professore all’Università di Firenze e tra le più autorevoli studiose dello scrittore e della letteratura del Novecento: ‘La vita che mi desti. Bassani tra maestri e amici da Ferrara a Bologna, a Roma’ indaga i rapporti di amicizia e di contiguità culturale con gli scrittori e critici più importanti del secolo breve. Si va dagli amici sardi approdati alla Normale di Pisa e da qui a Ferrara, tra cui Giuseppe Dessì, Mario Pinna, all’incontro con gli intellettuali ferraresi che scrivevano sulle pagine del ‘Corriere padano’, la cui terza pagina era diretta da Giuseppe Ravegnani. Poi gli amici dell’Università bolognese alla corte di Longhi, tra cui Attilio Bertolucci e i suoi figlioli Giuseppe e Bernardo, i due fratelli Arcangeli e Franco Giovannelli e in seguito l’incontro con Mario Soldati, l’amico di una vita. Al Centro studi Bassaniani c’è il tavolo dove sedevano – massimo otto – gli scrittori romani tra cui Moravia e Pasolini.

Il capitolo successivo di Gianni Venturi, ‘Tra scrittura e pittura. Una scelta bassaniana’, s’interessa delle immagini che ornano le copertine prime edizioni dei romanzi e poesie bassaniani per vederne il nesso tra la scelta del pittore in corrispondenza con il tema della narrazione: Cavaglieri, de Pisis, Balla, de Staël, Bacon e l’onnipresente Morandi che diventano il filo conduttore di un rapporto scrivere=vedere.
Un prezioso dono di Andrea Emiliani ci ha permesso di riprodurre foto inedite di Paolo Monti i cui scatti riproducono l’esterno e l’interno di Palazzo dei Diamanti e la via degli Angeli dove fittiziamente Bassani nel suo romanzo più famoso, ‘Il giardino dei Finzi-Contini’, collocò il celebre parco.
Roberto Roda in ‘Bassani e l’immagine fotografica di Ferrara’ propone una stimolante lettura delle fotografie dedicate alla città su committenza di Bassani stesso che le volle per una sua conferenza tedesca usando quelle davvero bellissime di Enrico Baglioni.
Ancora Gianni Venturi in ‘Una lunga amicizia: Guido Fink’ traccia il profilo di un discepolo, suo allievo alla scuola del Ghetto, quando gli studenti ebrei furono esclusi dalle scuole e dalle Università e dove Bassani, giovanissimo laureato, raccolse attorno a sé amici e parenti, tra i quali Guido Fink, destinato a una brillantissima carriera di studioso di cinema e di professore universitario di letteratura anglo-americana nonché nominato direttore dell’Istituto italiano di cultura a Los Angeles, lo stesso anno in cui all’amico Roberto Benigni venne conferito l’Oscar per ‘La vita è bella’.
Il volume si conclude con la folta e affascinante narrazione degli anni romani trascorsi da Bassani nella casa di Portia Prebys a Roma, quella casa che ora è stata trasportata negli arredi e nei mobili a costruire l’ambiente del Centro studi Bassaniani. Un racconto davvero unico dove la fotografia conclude ed esalta un amore e una fedeltà amicale che Portia Prebys ha voluto pervicacemente dedicare allo scrittore e all’uomo della sua vita.