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Giorno: 19 Marzo 2019

“Fatturazione elettronica: tra presente e futuro” – Camera di Commercio – Giovedì 21/03 ore 15.30 – Ferrara

Da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara
E’ stato il tema dominante di questi ultimi mesi: stiamo parlando di “Fatturazione Elettronica: tra presente e futuro”. Questo è il titolo della tavola rotonda – promossa da Ascom Confcommercio e dall’Associazione Nazionale Commercialisti Ferrara – che si svolgerà giovedì 21 marzo a partire dalle ore 15,30 nella sala Giunta della Camera di Commercio (ingresso da Largo Castello, 6) a Ferrara.
Il pomeriggio di lavori – moderato da Andrea Bongi dottore commercialista, revisore contabile e pubblicista – vedrà gli interventi di Alberto Carion, presidente di ANC Ferrara e di Davide Urban direttore generale di Ascom Ferrara.

“In questi primi mesi – commenta Urban – l’introduzione della fatturazione elettronica è stato tra luci ed ombre: le prime con le realtà imprenditoriali più grandi e strutturate che hanno riscontrato una positiva maggiore fluidità e razionalità nella gestione dei flussi contabili; dall’altro invece un complesso e pesante quanto oneroso aggravio di aggiornamenti per le piccole e piccolissime imprese (specie quelle a carattere familiare) e per gli stessi nostri uffici che hanno dovuto preparare e seguire i nostri associati in questo nuovo e difficile percorso”.

«La fatturazione elettronica per noi commercialisti è diventata un’Odissea. Fin da ottobre 2018 la nostra associazione aveva messo in evidenza le difficoltà che avrebbe comportato la fatturazione elettronica»: a dichiararlo è Alberto Carion, presidente della sezione ferrarese dell’Associazione Nazionale Commercialisti (Anc), che prosegue: «Noi siamo per la digitalizzazione ma per le imprese di piccole dimensioni il nuovo sistema di fatturazione si è rivelato, contrariamente alle aspettative, un problema. L’aspetto più grave è che oggi gli studi e le imprese sono appesantite da questo sistema che crea ancora disagi in merito alla privacy e agli incassi che spesso arrivano in maniera tardiva». Altro discorso va fatto per le grandi imprese. «Aziende queste – continua Carion – più strutturate e che già da prima avevano una struttura informatica in grado di sopportare un carico di lavoro di questa portata». Insomma «E’ un rodaggio molto lungo – chiosa il presidente di Anc – Ferrara, che viene fatto sulla pelle dei contribuenti e delle persone che lavorano compresi noi commercialisti».

Un momento di analisi e confronto che verrà arricchito dalle esperienze dirette di imprenditori del mondo del Terziario (Commercio, Servizi e Turismo) che hanno fatto i conti con questo obbligo di legge entrato in vigore lo scorso 1° gennaio. La conclusione è fissata intorno alle 17.30.

La Seconda guerra mondiale attraverso i ricordi di Renzo Rossi, classe 1935, poeta e giornalista romagnolo

Da: Organizzatori
Con i miei occhi di bambino
Aveva cinque anni Renzo Rossi quando, dal balcone romano di Palazzo Venezia, Mussolini annunciava l’ingresso dell’Italia nella Seconda guerra mondiale: era il 10 giugno 1940 e da quella decisione, diffusa in tempo reale nelle piazze italiane dai microfoni dell’Eiar, sarebbero scaturiti immani lutti per l’intera nazione, attraverso una sequenza di drammatici avvenimenti culminati con l’occupazione nazista e la guerra civile.
Le pagine dei libri scolastici dedicate alla Seconda guerra mondiale fissano date ed eventi che la Grande Storia ha scolpito nella memoria del Paese, dalla caduta di Mussolini, all’armistizio, alla nascita della Repubblica Sociale, alla Liberazione per citare solo i più eclatanti: eppure anche i testi più accorti che si sforzano di penetrare la crosta per investigare il riflesso che quelle vicende ebbero sulla carne viva degli italiani, scontano uno scarto di pathos, e non potrebbe essere diversamente, di fronte alle testimonianze di quanti ancora possono narrare quella temperie per esserne stati testimoni diretti. Cosa comportarono, quei lunghi anni di guerra, per gli italiani? Come trascorreva la loro esistenza quotidiana? Quali angosce e speranze la accompagnavano? In che modo la Grande Storia finì insomma per l’intrecciarsi con le abitudine quotidiane ‘delle genti meccaniche, e di piccol affare’, per dirla col Manzoni?
Darà risposta a queste domande, di fronte agli allevi delle classi quinte dell’Istituto Luigi Einaudi venerdì 22 marzo (ore 10,10-12,10, per il ciclo ‘ApertaMente’), proprio Renzo Rossi, poeta, saggista e giornalista romagnolo, che porterà la sua testimonianza di bambino a cui le circostanze belliche imposero di crescere molto in fretta; e davanti ai cui occhi, lui che risiedeva nel cuore della bassa campagna conselicese, tra Ferrara e Ravenna, si dipanava giorno dopo giorno il filo di quegli avvenimenti che, in forma di volta in volta di una camicia nera, di una divisa di un soldato italiano in licenza e del pianto della sua donna, di un Panzer tedesco, di un bombardamento alleato, dell’atto di eroismo di un sacerdote, della fuga di un partigiano attraverso una rete metallica lacerata, facevano intuire il segno della tragedia dell’intero Paese. Saranno quindi due ore, quelle che Rossi trascorrerà con gli allievi dell’Istituto di istruzione Superiore cittadino -ma l’incontro è aperto a tutti coloro che vorranno parteciparvi-, colme di lucidi ricordi di vicende marginali sul piano militare tuttavia significative per comprendere il diffuso universo di esperienze degli italiani di allora.
Renzo Rossi, di Chiesanuova di Conselice, ha svolto un’intensa attività giornalistica come fondatore e direttore del semestrale conselicese “è Bafiòn”, foglio dedicato alla vita paesana e alle sue tradizioni, pubblicato dal 1974 al 2011, che l’hanno portato a essere il collettore delle memorie di un’intera comunità; pubblicista dal 1981, è stato anche collaboratore per la redazione di Ravenna de “Il Resto del Carlino” dal 1966 al 2018, del “Giornale di massa” e de “Il Nuovo Diario Messaggero”. Versato all’impegno sociale per un particolare amore delle sue radici, è stato inoltre tra i fondatori della locale Pro Loco, consigliere comunale per tre legislature e promotore di importanti iniziative culturali, fra le quali quelle che hanno portato, a Conselice, all’edificazione di tre monumenti in bronzo dedicati a mondine e scariolanti, allo storico parroco Don Francesco Gianstefani e all’anfibio ‘rana’, tradizionale simbolo del paese, nonché alla bella scenografia realizzata nel centro storico, in piazzetta Guareschi, e dedicata al Piccolo Mondo di Giovannino Guareschi. Autore di numerosi articoli di taglio saggistico per periodici locali, studioso delle tradizioni e poeta dialettale, Renzo Rossi nel 2013 ha inoltre dato alle stampe il volumetto di liriche “La Vulandra. Poesie in dialetto conselicese”.

Bper: Alan Fabbri e Matteo Fornasini hanno incontrato le sigle sindacali

Da: Elettorale Lega Nord
“APPREZZABILE LA VOLONTA’ DEI SINDACATI DI VALORIZZARE IL RAPPORTO TRA BANCA E TERRITORIO”
Si è tenuto oggi pomeriggio l’incontro tra Alan Fabbri, candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra, Matteo Fornasini, Forza Italia e le sigle sindacali di Bper. L’incontro, segue quello tra il candidato e il responsabile della Direzione Territoriale di Bper Ferrara, Antonio Rosignoli e, “al netto delle garanzie relative al mantenimento dei posti di lavoro per i dipendenti Bper, confermate da Rosignoli, ha evidenziato tre temi importanti per la gestione presente e futura di quella che, con l’acquisizione di Carife, è diventata banca del territorio”, spiega Fabbri.
Innanzitutto le sigle, in rappresentanza dei lavoratori, “hanno evidenziato la necessità di creare un polo direzionale e amministrativo nella città di Ferrara”, spiega Fabbri. “Questo, non solo permetterebbe ai numerosi dipendenti ferraresi di rimanere a lavorare sul territorio di residenza, ma qualora fosse realizzato, porterebbe anche alla città un importante indotto, in termini commerciali, di cui ora beneficia, invece, in gran parte, la città di Modena sede storica della banca”.
Il secondo punto “sempre volto alla valorizzazione della città e al consolidamento futuro del rapporto con Bper è l’esigenza, segnalata dalle sigle, di poter contare su un rappresentante del territorio, attivo nell’apparato dirigenziale, che, attraverso cariche ufficiali, possa prendere parte alle scelte strategiche più importanti del gruppo”.
Terzo punto sottolineato dai sindacati “è il necessario monitoraggio degli aspetti legati alle garanzie lavorative per i dipendenti, durante la fusione con Unipol”, aggiunge il candidato.
“Come rappresentante politico del territorio non posso che accogliere positivamente la volontà espressa dai sindacati dei dipendenti Bper di lavorare in un’ottica di crescita comune, in collaborazione con l’azienda e condividendo obiettivi e risultati con la città”, conclude Fabbri “e sono certo che anche il gruppo saprà cogliere, dal confronto su ognuno dei temi indicati, gli aspetti più costruttivi per un dialogo proficuo tra le parti”.

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