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Giorno: 5 Aprile 2019

Fabbri e Lodi: “Una festa in gad con i residenti per far sapere che ci siamo”

Da: Ufficio Stampa

“Abbiamo organizzato una festa con i residenti per inaugurare la nuova sede della Lega. Un modo positivo per far sapere che ci siamo, che siamo e saremo al loro fianco, per far tornare la Gad, e tutta la zona, a quello che era un tempo: un quartiere bellissimo, verde e sicuro”.

Così Alan Fabbri, candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra e il segretario della Lega Ferrara, Nicola Lodi, presentano l’inaugurazione degli spazi di via Oroboni 88, che si terrà domani, sabato 6 aprile, a partire dalle ore 19.00 quando la Lega inaugurerà la sua nuova sede.

“Abbiamo deciso di iniziare questo percorso dal cuore della zona Gad perché riteniamo sia importante mandare un messaggio preciso a tutti i cittadini: vogliamo riportare la sicurezza e la tranquillità in questa città e per farlo partiamo proprio dalla zona maggiormente al centro della cronaca di questi ultimi anni”.

In particolare nella zona di via Oroboni “sono scomparsi nel tempo i vecchi negozi artigiani e le botteghe tipiche sostituite troppo spesso da negozi etnici tutti uguali, molti dei quali colpiti da provvedimenti e sanzioni per irregolarità”, spiega Lodi. “Con il centrodestra alla guida della città riporteremo nel quartiere le attività di un tempo creando un presidio fisso, nella zona, a cui i cittadini potranno rivolgersi ogni giorno”.

Durante la serata di domani “ci sarà uno spettacolo di intrattenimento e tante famiglie con i bambini che finalmente scenderanno in strada tutti insieme per farsi vedere”, spiega ancora Lodi e all’evento parteciperanno Alan Fabbri, candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra, Nicola Lodi, candidato capolista per il Consiglio comunale, il sindaco di Bondeno Fabio Bergamini e i parlamentari della Lega Emanuele Cestari, Maura Tomasi e Gianluca Vinci, oltre naturalmente a tutti gli esponenti della coalizione di centrodestra di Ferrara.

“Sarà un’occasione per stare in compagnia ma anche per iniziare a svelare la lista amministrativa: sarò lieto, in tal senso, di annunciare i primi nomi che formeranno la nostra squadra in vista delle prossime elezioni del 26 maggio”, aggiungono.

La serata, aperta a tutti con offerta libera, proseguirà con un ricco buffet a base delle specialità locali e con numerose sorprese. I giornalisti sono invitati.

Coldiretti: l’agricoltura hi-tech nasce a Ferrara

Da: Coldiretti Ferrara – ufficio stampa

Meno costi di fertilizzanti usando foto satellitari: aziende Coldiretti nel progetto di Bonifiche Ferraresi e IBF Servizi per l’uso delle nuove tecnologie in agricoltura.
 
Risparmiare il 15% dei costi per concimazione e fertilizzazioni: da oggi sarà possibile grazie all’attività di ricerca tecnologica di IBF e Bonifiche Ferraresi e alla sperimentazione intrapresa assieme a 19 aziende di Coldiretti Emilia Romagna, che tramite Impresa Verde ha realizzato un progetto di consulenza tramite le attività formative del Catalogo Verde.
Uno studio rivolto alla coltivazione del frumento ha evidenziato come attraverso foto satellitari per valutare la biomassa e la relativa crescita nel tempo sia possibile avere l’indicazione puntale della presenza di azoto a seconda della zona e della posizione sull’appezzamento, permettendo una concimazione mirata con un incremento di azoto nelle zone carenti e una diminuzione in quelle già ben dotate.                   
Avere la possibilità di eseguire concimazioni o fertilizzazioni “personalizzate” per i singoli suoli aziendali permette di ottenere un risparmio a ettaro nei costi di coltivazione per il grano duro che si attesta al 15% sul totale dei costi.
Questo progetto ha coinvolto 19 aziende agricole aderenti a Coldiretti,  provenienti da 5 province della regione Emilia Romagna e  leader nella coltivazione di grano duro , che assieme ai funzionari dell’associazione, hanno potuto apprezzare il risultato del grande lavoro svolto dai tecnici di IBF servizi  (società compartecipata da ISMEA) in collaborazione con Coldiretti.
“L’agricoltura 4.0 è già realtà – commenta il direttore di Coldiretti Ferrara, Claudio Bressanutti – e conferma come anche nel settore agricolo la tecnologia applicata in campo può giocare un ruolo importante per la migliore gestione delle coltivazioni, il minor impatto ambientale, la razionalizzazione dei costi di produzione e complessivamente una maggior comprensione delle dinamiche colturali. Siamo particolarmente lieti che sia nel nostro territorio, con la preziosa attività di Bonifiche Ferraresi, che queste tecnologie inizino ad essere conosciute ed applicate dalle imprese agricole, anche da quelle di medio-piccola dimensione, sfatando il mito che l’hi-tech sia qualcosa di costoso ed inaccessibile. Abbiamo bisogno di innovazione e stiamo lavorando con le nostre imprese per realizzare progetti e percorsi in questo senso, proprio per dare nuovi strumenti e nuove opportunità ai nostri soci”.

Fine settimana al museo Archeologico Nazionale di Ferrara

Da:Organizzatori

Sabato 6 Aprile
ore 15.30
CONSONANZE
In occasione del Week End della Pace

Concerto con musiche di Antonio Rolfini
Percorso narrato di Giuliana Berengan
Claudio Miotto – clarinetto
Mariangela Patrono – flauto
Simone Montanari – violoncello
Antonio Rolfini – pianoforte

Domenica 7 Aprile
ore 10.00
ELOGIO DEI DEPOSITI

Anche quest’anno, con la primavera, riprende l’iniziativa della visita mensile (prima domenica del mese) ai depositi del Museo che tanto successo ha riscontrato nelle scorse stagioni.
In questa occasione, con la guida della direttrice del Museo, Paola Desantis, visiteremo i depositi del sottotetto, che ospitano i corredi delle sepolture di Spina.

Il futuro della fotografia con Michele Smargiassi Ultimo weekend di Riaperture Photofestival 2019

Da: Riaperture Photofestival Ferrara

Dopo il successo del primo weekend, torna Riaperture, il festival di fotografia che riapre i luoghi chiusi di Ferrara. Da venerdì 5 a domenica 7 aprile saranno ancora visitabili le diciassette mostre in otto luoghi diversi di Ferrara: dalla Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’, la vera sorpresa della terza edizione, alle mostre di grandi autori italiani come Gianni Berengo Gardin e Francesco Cito, passando per gli incontri a Factory Grisù con giornalisti, realtà editoriali e progetti innovativi da tutta Italia, Riaperture trasformerà ancora una volta Ferrara in un collettivo laboratorio fotografico, per raccontare tutti i futuri possibili.

‘Futuro’ infatti è il tema di Riaperture 2019, raccontato con mostre presenti in otto sedi diverse: oltre ai maestri della fotografia italiana come Berengo Gardin e Cito, sono presenti autori internazionali affermati o emergenti come Elinor Carucci, Simon Lehner e Tania Franco Klein. Il futuro sarà declinato sotto ogni spunto possibile: ambiente, tecnologia, lavoro, sesso, famiglia, generazioni, nuove malattie, Medio Oriente, diritti lgbt. Tutte le storie di Riaperture saranno visitabili da venerdì 29 marzo a domenica 31 marzo, dalle ore 10.00 alle ore 19.00, e poi nel secondo weekend di apertura, dal 5 al 7 aprile.

Anche il secondo weekend di Riaperture propone un ricco programma di eventi paralleli ospitati a Factory Grisù. ‘È contemporanea la fotografia?’ è la domanda cui cercherà di rispondere Michele Smargiassi, giornalista di la Repubblica, con una lezione in programma sabato 6 aprile, ore 16 aprile, alle ore 16.30. Alle 18.30 spazio alla storia di una vera e propria riapertura, ‘Edicola 518’: il fondatore Antonio Brizioli racconterà come un’edicola nel centro storico di Perugia sia stata trasformata in uno spazio di produzione culturale. Grazie alla collaborazione con Arci Ferrara, alle ore 18.00 al Cinema Boldini ci sarà la produzione del film ‘The New Wild – Vita nelle terre abbandonate’, di Christopher Thomson, incentrato sul recupero di una frazione delle montagne friulane in cui si scoprono nuove possibilità di convivenza con la natura. Tornano i laboratori didattici per bambini, sabato 6 aprile alle 10.30 e alle 15.30, dai 3 ai 12 anni, condotti da Rossella Ibba.

Domenica 7 aprile ancora presentazioni a Factory Grisù. Alle ore 11.30 Isabella Bordoni ed Emanuele De Donno presentano il volume ‘Michel Butor. L’univers géopoétique’, una produzione Viaindustriae. Nel pomeriggio, alle ore 15.00 Ikonemi mostreranno il nuovo numero di bab magazine, rivista collettiva dedicata a innovativi progetti fotografici. Spazio anche al web, alle ore 16.30 con Simone Sbarbati, che racconterà il ‘caso’ Frizzifrizzi, tra le riviste online di cultura più lette in Italia. Alle 18.30 chiusura del festival con Francesco Comello, vincitore World Press Photo 2017: il grande autore di fama internazionale proporrà il suo ultimo lavoro, ‘Yo soy Fidel’, per un evento in collaborazione con Fujifilm Italia.

Tornano le visite guidate con gli autori ospiti al festival: sabato 6 aprile alle ore 18.00 Marika Puicher presenterà a Factory Grisù il suo progetto ‘Solo’, dedicato a una ragazza islamica che vive liberamente la sua omossesualità in Marocco. Domenica 7 aprile invece toccherà a Ettore Moni, alle ore 11.00 a Palazzo Massari, raccontare ‘Alps’, il progetto dedicato all’impatto dell’uomo sulle montagne. Edicola 518 sarà infine protagonista anche dell’ultimo appuntamento con i ‘Caffè con gli autori’, alle ore 10.00 all’Hotel Astra.

«Riaperture è in costante crescita – spiega Giacomo Brini, direttore del festival – sia in termini di pubblico che di riscontri dall’esterno, con la nascita di nuove collaborazioni». La terza edizione conferma una formula «che coniuga contenuti mirati, la scelta di un tema, ‘Futuro’, che si apre in molteplici direzioni, con una ricerca continua di nuovi luoghi da proporre a cittadini e turisti, e la definizione di un programma collaterale di eventi sempre più corposo». Un festival che vuole radicarsi nella propria città, con la scelta di lanciare l’anteprima con ‘Displacement’: una mostra dedicata a L’Aquila, dieci anni dopo il sisma del 2009, installata a cielo aperto, fruibile gratuitamente, lungo l’intera via Mazzini. Riaperture 2019 apre poi per la prima volta la Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’, insieme alla Cavallerizza, edificio militare chiuso dal 1997.

Contatti

Giacomo Brini 3200152974
Fabio Zecchi 3489211531

email stampa@riaperture.com
web www.riaperture.com
facebook facebook.com/riaperture

Segue scheda tecnica del festival

Riaperture Photofestival Ferrara 2019
3a edizione

Organizzazione, sponsor e partner del progetto

Riaperture Photofestival Ferrara è organizzato dall’APS Riaperture. Ha il patrocinio e il sostegno del Comune di Ferrara. Il festival si svolge in collaborazione con Consorzio Factory Grisù. Il concorso fotografico è sponsorizzato da Foto Pandini.

Partner
KIA Reali Auto, Krifi Caffè, Assicoop, Coop Alleanza 3.0, IBS+Libraccio, Commercianti di via Mazzini, Fujifilm, CIDAS, Zazie Ferrara.

In collaborazione con
Ferrara Arte, Arci Ferrara, FICE, Ferrara Off, Malimpensa, Hangar Birrerie, Web Radio Giardino, Astra Hotel, Hotel Annunziata, Hotel Europa, Hotel Duchessa Isabella, Hotel Ferrara, Hotel de Prati, Dolcemela, B&B Principessa Pio, Fotofabbrica, Viaindustriae, Pizzeria Slurp, CopyArt, Cose Comunicanti.

Media partner
Il Fotografo, The Mammoth Reflex, Filo Magazine

Orari e programma del festival

Apertura mostre venerdì 29, sabato 30, domenica 31 marzo, venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 aprile 2019, ore 10.00-19.00
Programma completo: www.riaperture.com/festival/programma

Ingresso del festival

Intero 15€ / Ridotto 13€*
* online, soci Riaperture, IBS+Libraccio, Arci, ACIS, Ferrara Off, YoungerCard, MyFe Card, studenti, over 65, disabili e accompagnatori. Ingresso gratuito per i bambini fino a 13 anni. In biglietteria verrà consegnato un braccialetto che darà l’accesso a tutte le mostre per i tre giorni del festival. Coloro che torneranno nel 2° weekend sprovvisti di braccialetto, possono riaccreditarsi in biglietteria presentando documento d’identità.
Tutti gli eventi a pagamento non inclusi nel biglietto sono segnalati nel programma.

Biglietteria e infopoint
Factory Grisù (via Poledrelli 21) – Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’ (via Cisterna del Follo 10)
Programma mostre

Gianni Berengo Gardin – Venezia e le Grandi Navi (Factory Grisù)
Francesco Cito – Il Muro d’Israele (Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Elinor Carucci – Getting Closer, Becoming Mother: About Intimacy and Family. 1993 – 2012 (Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Simon Lehner – How far is a lightyear? (Palazzo Prosperi-Sacrati)
Claudia Gori – Le sentinelle (Cavallerizza della Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Mattia Balsamini – Risorse disponibili (Palazzo Massari)
Fabio Sgroi – Past Euphoria. Post-Europa (Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Eugenio Grosso – Kurdistan Memories (Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Tania Franco Klein – Sex Robots (Salumaia Hotel Duchessa Isabella)
Ettore Moni – Alps (Palazzo Massari)
Claudio Majorana – The Lost Generation (Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Zoe Paterniani – Discovery (Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Marika Puicher – Solo (Factory Grisù)

Giovanni Cocco, Caterina Serra – Displacement (via Mazzini)
Concorso fotografico nazionale (Factory Grisù)
Laboratorio CIDAS-Riaperture (Factory Grisù)
Liceo Artistico ‘Dosso Dossi’ – Parola chiave > Futuri (Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)

Bio e abstract delle mostre: www.riaperture.com/festival/mostre
Foto in alta risoluzione di alcune delle opere degli artisti sono scaricabili all’indirizzo:
www.riaperture.com/file/riaperture2019-autori.zip

Luoghi del festival

Via Mazzini
Installazione lungo l’intera via di ‘Displacement’, mostra di Giovanni Cocco e Caterina Serra, a 10 anni dal terremoto de L’Aquila, dal 16 marzo al 28 aprile 2019.

Factory Grisù
via Poledrelli 21, Ferrara
La Caserma dei civici pompieri venne costruita su progetto dell’ing. Luigi Barbantini ed inserita in una ridisegnata trama viaria e degli spazi edificabili. Inaugurato il 28 ottobre 1930 ed abbandonato definitivamente nel 2004,l’ edificio di via Poledrelli è uno degli elementi architettonici che, nella prima metà del XX secolo, ridisegnarono il “Rione Giardino”. La progettazione di questo quartiere rappresentò un esempio moderno di programmazione e di sviluppo di un’area all’interno delle mura a misura d’uomo ed immersa nel verde.
Nell’agosto 2012 l’immobile è stato concesso dalla Provincia di Ferrara in comodato d’uso gratuito all’Associazione no profit “Grisù” che l’ha gestito fino al febbraio 2016, dando avvio al recupero degli spazi e alla selezione delle prime imprese che si sono insediate al suo interno. Il Consorzio Factory Grisù si è costituito a Ferrara nel febbraio 2016 con lo scopo di partecipare alla gara indetta dal Comune di Ferrara per la nuova gestione della factory creativa, ed è oggi il gestore dell’immobile fino al 2023.
In pieno centro storico Grisù, con i suoi 4000 mq di creatività, è un catalizzatore di progetti d’impresa caratterizzati da talento ed innovazione, solo “per chi ha fuoco dentro”.

Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’
via Cisterna del Follo 10, Ferrara
La caserma “Pozzuolo del Friuli”, chiamata dai ferraresi semplicemente “la caserma”, venne costruita durante il secondo decennio del Novecento dall’ingegnere Carlo Luppis e dal costruttore Alessio Lanosi ed inaugurata ufficialmente il 1930. In origine, l’area era occupata dal Duecentesco convento agostiniano di San Vito che venne progressivamente demolito per adibirla ad uso militare, poi fu un giardino dove la famiglia degli Este usava trascorrere i pomeriggi in tranquillità per sottrarsi al turbinio del centro e successivamente, dopo la Devoluzione del 1598, un orto.
La Caserma chiuse definitivamente i battenti nel 1997, in seguito alla disposizione ministeriale che prevedeva la riorganizzazione dell’Esercito italiano comportando un progressivo abbandono e degrado degli immobili. L’ex caserma “pozzuolo del Friuli” venne dedicata al 4° gruppo del 121° reggimento d’artiglieria contraerea in onore dei valorosi militari caduti in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale. Il complesso si estende a sud est della città per un’area di circa 3 ettari e mezzo e si compone principalmente di tre edifici: un corpo centrale e due laterali af iancati più piccoli af iancati da una piazza d’armi, una Cavallerizza e altri edifici minori. Visitando il corpo centrale, che si trova su via Cisterna del Follo, è possibile notare la scritta Fide iter ad astra, motto del reggimento, traducibile in “Con la fede si arriva alla stelle”. In più, all’interno di una piccola nicchia è presente a l’immagine di Santa Barbara con in mano la palma del martirio, protettrice degli artiglieri. I due corpi laterali invece ospitavano i dormitori, uno per i militari appartenenti al 4°/121° artiglieria contraerea leggera e l’altra alla 7° Batteria Missili, un reparto speciale della NATO operativo in Veneto. Attualmente, le stanze che ospitavano i militari sono completamente spoglie e ciò che è rimasto è solo poco dell’arredamento della zona di svago come il bancone del bar e il tavolo di biliardo. La Cavallerizza è un immenso capannone costruito in stile liberty utilizzato come parcheggio a veicoli, salmerie e gruppi elettrogeni.
Nel 1999, la proprietà della totalità dell’area della Caserma passa nelle mani dell’Agenzia del Demanio e dopo il sisma che, nel 2012, ha colpito la Regione Emilia Romagna, la gestione del recupero dell’intera struttura è gestita dalla Cassa Depositi e Prestiti, società per azioni, controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze e, in minor parte, da diverse fondazioni bancarie. Il compendio è sottoposto a vincolo da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Palazzo Prosperi-Sacrati
corso Ercole d’Este 23, Ferrara
Celebre edificio di Ferrara, posto di fronte al Palazzo Diamanti, al centro dell’Addizione Erculea disegnata dagli Estensi. Costruito nel 1493 da Francesco da Castello, archiatra di Ercole I d’Este, ha subito nel corso dei secoli modifiche significative: sono state demolite le due ali laterali e il cortile, su cui apre il loggiato rossettiano, è ridotto a una piccola striscia di terreno. L’interno ad oggi è in condizioni precarie in attesa di restauro.

Palazzo Massari
Corso Porta Mare 7-9, Ferrara
Eretto alla fine del Cinquecento e chiamato anticamente Palazzo Bevilacqua o Palazzo Rosso, venne commissionato dal conte Onofrio Bevilacqua nel 1591 tra il quadrivio degli Angeli, fulcro dell’ambizioso progetto urbanistico di Biagio Rossetti, e l’antica piazza Nova, oggi Ariostea.
Negli ultimi decenni del Settecento, in concomitanza con l’ampliamento dell’edificio, l’architetto Luigi Cosimo Bertelli trasformò gli orti retrostanti in un parco con giardini all’italiana e costruì l’attuale Palazzina dei Cavalieri di Malta, come dépendance in stile neoclassico.
Dopo alcuni decenni di incuria e spoliazioni seguiti alle conquiste napoleoniche e al tramonto delle fortune dei Bevilacqua, all’indomani dell’Unità d’Italia il palazzo divenne proprietà della famiglia Massari che dispose la trasformazione del parco in un giardino all’inglese.
Nel 1936 il complesso venne venduto dagli eredi dei Massari al Comune di Ferrara che, a partire dagli anni Settanta, vi allestì una collezione d’arte contemporanea ospitando tre importanti istituzioni museali civiche ferraresi: il Museo Giovanni Boldini, il Museo dell’Ottocento ed il Museo d’arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis. In un edificio esterno è stato ricavato il Padiglione d’arte contemporanea, adibito a sede di esibizioni temporanee.
A causa del terremoto del maggio 2012 Palazzo Massari venne dichiarato inagibile e conseguentemente svuotato di tutte le opere all’interno, da allora è chiuso per lavori di restauro. Una parte delle opere del Museo Giovanni Boldini e del Museo d’arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis sono al momento visibili presso il Castello Estense.
Nel luglio 2018 è stata terminata la prima parte dei lavori (iniziati ad ottobre 2016) che hanno permesso di scoprire la facciata su corso Porta Mare e i colori cinquecenteschi che la decorano. Tra giugno e settembre 2019 è previsto l’avvio della seconda parte dei lavori di riqualificazione del complesso museale che riaprirà probabilmente nel 2022.
Nel 2018 riapre per la prima volta grazie a Riaperture Photofestival, che realizza un allestimento speciale, integrato con le impalcature del restauro. Nel 2019 torna come sede espositiva, per mostrare l’avanzamento dei lavori: oggi la facciata è tornata a splendere, liberata dai ponteggi, così come l’atrio centrale.

Salumaia Hotel Duchessa Isabella
Via Palestro 70, Ferrara
Il lussuoso Hotel Duchessa Isabella, nome che omaggia Isabella D’Este, già membro del Relais & Chateaux, si trova nel centro storico di Ferrara ed è ospitato all’interno di un antico Palazzo del Cinquecento. Al suo interno sono ancora visibili splendidi soffitti a cassettoni con fregi in oro zecchino, porte laccate del XVI secolo, camini dai colonnati antichi, affreschi realizzati dalla scuola ferrarese e pezzi d’antiquariato come la splendida collezione di orologi d’epoca.
L’edificio apparteneva alla famiglia Bonfiglioli che erano di origine ebraica e la Salumaia era il rifugio usato per proteggersi dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1985 la casa viene acquistata in due atti dall’imprenditrice signora Evelina Bonzagni e da suo marito Claudio Cambia perché il piano nobile apparteneva ai Bonfiglioli e la parte alta era di proprietà della Montedison, successivi proprietari.
La signora Banzagni, dopo cinque anni di ristrutturazione, cambia la destinazione d’uso del Palazzo che, da casa privata diventò un albergo e il rifugio una salumaia come luogo per degustare di vini e prodotti tipici ferraresi. L’Hotel Duchessa Isabella venne ufficialmente inaugurato il 4 aprile 1990.
Riaperture riapre eccezionalmente un luogo solitamente non visitabile ai fruitori dell’hotel, l’antica salumaia: una stanza nel cortile con un’atmosfera intima e conviviale, che ospiterà una delle mostre del festival. Per accedere alla salumaia, i visitatori potranno attraversare gli splendidi saloni dell’Hotel Duchessa Isabella.
È rimasto dell’epoca il pavimento a triangolo in cotto ferrarese, le pareti che ospitano mensole di vini, grande passione di Claudio Cambia, piacentino, il tavolo frattino con sedie Thonet che potevano ospitare circa 20 persone. Qui era possibile infatti degustare piatti tipici ferraresi e, in speciali occasioni, pietanze della cucina kosher. Al di sopra si trova il giardino che donava all’ambiente la giusta temperatura fresca utile ad una buona conservazione dei salumi all’interno.

Negozio via Garibaldi
via Garibaldi 3, Ferrara
Bottega, ex sede di attività commerciale, inserita nel contesto urbano del centro storico, appena fuori dalla centralissima piazza Municipale, da cui si accede al Duomo. Le mura cittadine distano soltanto 2 km.
Nonostante l’ottima collocazione sia urbanistica che commerciale, negli ultimi anni risente della crisi delle peculiarità commerciali delle botteghe tradizionali, cambiando spesso gestione e restando inutilizzato per lunghi periodi.

Gli appuntamenti di Aldo Modonesi di sabato 6 aprile 2019

Da: Aldo Modonesi Sindaco

Sabato 6 aprile giornata intensa di appuntamenti per il candidato Sindaco Aldo Modonesi. In mattinata sarà in Piazza del Municipio per la presentazione delle liste civiche che lo sostengono.

A seguire sarà a Francolino per un pranzo elettorale organizzato al bar Al Filò da sostenitori di quella frazione e delle altre vicine.

Al pomeriggio, dopo una tappa al campo sportivo di San Bartolomeo in Bosco, un momento atteso e molto significativo per Modonesi, ovvero la riapertura dopo il sisma della chiesa di San Benedetto, quella che frequenta sin da bambino.

Aldo Modonesi dal quartiere Barco: “Collegamenti, controllo di vicinato e servizi più flessibili”

Da: Aldo Modonesi Sindaco

Il candidato sindaco Aldo Modonesi giovedì pomeriggio 4 aprile è stato nel quartiere Barco di Ferrara per incontrare cittadini, commercianti e chiudere la serata al circolo Buontemponi per un incontro aperto al pubblico.

I temi emersi spaziano dalla mobilità al welfare. È stata espressa la preoccupazione dei residenti per il fatto che i tre medici di medicina generale del quartiere andranno in pensione a breve. Invece sul piano dei collegamenti viene chiesto di rimodulare le linee, in particolare la 2 e di migliorare il collegamento ciclabile con la zona Doro e Pontelagoscuro.

Modonesi è intervenuto davanti al pubblico al Circolo Buontemponi. Ed è tornato proprio sui temi proposti dai cittadini richiamando le proposte del suo programma. “Forte è l’attenzione al tema del trasporto pubblico locale, cercando di raggiungere i poli nel territorio comunale in modo più rapido, rimodulando linee e orari oltre che in modo più ecologico, con una flotta con mezzi ibridi ed elettrici, incentivando anche l’uso delle biciclette, ampliando e manutenendo la rete ciclabile. E massima è l’attenzione al welfare con la sanità di prossimità, quindi vicina a tutti i cittadini, il rafforzamento del controllo di vicinato e proposte per dare maggiore sostegno ai giovani e alle loro famiglie con servizi educativi più flessibili”.

Selezione di artisti per esposizioni temporanee d’arte presso l’Antica Pescheria di Comacchio

Da: Comune di Comacchio – Segreteria Generale

L’Amministrazione Comunale di Comacchio ripropone anche per l’anno 2019 il bando finalizzato ad individuare progetti per mostre ed esposizioni d’arte da realizzare all’interno dello spazio comunale dell’Antica Pescheria di Comacchio, disciplinando le attività secondo il bando pubblicato sul sito ufficiale del Comune all’indirizzo:

http://www.comune.comacchio.fe.it/index.php/I-Servizi/Gare-appalti-e-contratti/Gare-e-appalti-aperti/Avvisi-pubblici/Bando-di-selezione-artisti-per-esposizioni-temporanee-d-arte-presso-l-Antica-Pescheria-di-Comacchio

Il bando è finalizzato alla realizzazione di mostre d’arte temporanee all’interno dell’Antica Pescheria. L’obiettivo è quello di dare visibilità agli artisti locali e non, con l’intento di riqualificare e valorizzare, attraverso l’arte in tutte le sue forme ed espressioni, l’Antica Pescheria, edificio prospiciente il ponte dei Trepponti, fortemente caratterizzato dal punto di vista storico e culturale. Il periodo delle esposizioni interesserà la stagione turistica, orientativamente da giugno a settembre 2019.

Gli Occhiali d”oro alla Sala Estense Sabato 6 Aprile ore 21.

Da: Organizzatori
Sabato 6 aprile presso la Sala Estense di Ferrara, si terrà la rappresentazione teatrale “Gli Occhiali d’Oro”, tratta dall’omonimo libro di G. Bassani.

Lo spettacolo è voluto dalla Fondazione Bassani, in collaborazione con il Museo del Risorgimento e Resistenza e con il Patrocinio del Comune di Ferrara.

Il testo teatrale di Carlo Varotti è una rielaborazione a sole due voci del capolavoro di Bassani: il Dott. Fadigati ( Carlo Varotti) medico, ebreo ed omosessuale, e la Sig.ra Lavezzoli ( Sabrina Bordin) esponente della borghesia ferrarese e fascista.

Attraverso le parole dei due protagonisti si racconta la Ferrara degli anni Trenta nel periodo delle leggi razziali facendo emergere il drammatico tema dell’esclusione e della diversità, tanto caro al celebre scrittore ferrarese.

Regia tecnica di Alessandro Pirotti.
Durata dello spettacolo 60 minuti senza intervallo.
Entrata a ingresso libero.

Protesta contro le limitazioni al traffico pesante nel comune di Terre del Reno

Da: Organizzatori
La Cna chiede al Comune di Terre del reno di rivedere le proprie decisioni – “Si limita fortemente la libertà di impresa” dichiara il responsabile di Cna Filippo Botti. Le aziende della zona: “vogliamo lavorare e non escludiamo forme di protesta anche eclatanti”

“Imporre delle limitazioni al traffico pesante lungo la Strada Provinciale di Sant’Agostino e sul Corso Italia di Mirabello penalizzerà pesantemente uno dei sistemi industriali più importanti della provincia di Ferrara. In quell’area orbitano decine di aziende che rischiano di essere espulse dai circuiti commerciali, e quindi di vedersi ridotto il volume di affari” E’ molto netto Filippo Botti, responsabile di Cna per l’Alto Ferrarese: la decisione del comune di Terre del reno è sbagliata e va rivista. E le imprese, che vogliono continuare a lavorare e produrre ricchezza per il territorio, non escludono forme di protesta anche eclatanti: “Se sarà necessario, scenderemo in piazza,” sottolinea Filippo Botti.
Il Comune di Terre del Reno intende limitare il passaggio dei camion sopra i 35 quintali nei due centri abitati di Sant’Agostino e Mirabello. A Sant’Agostino è già stato montato il sistema di telecamere che dovrebbe assicurare il rispetto delle limitazioni e i controlli.
Le aziende della zona, però, temono ripercussioni sulla propria attività. I camion dei clienti e dei fornitori potrebbero infatti raggiungere le aziende solo a seguito dell’ennesimo adempimento burocratico: “L’azienda che attende il camion di un cliente o di un fornitore – spiega Filippo Botti – dovrebbe notificarne la targa alla Polizia Municipale, o prima dell’arrivo, o nell’arco delle successive 72 ore. Insomma, l’ennesima pratica da sbrigare, solo per continuare a svolgere il proprio lavoro: a noi sembra un modo ingiusto di limitare la libertà d’impresa, tanto più che i controlli per la sicurezza stradale dovrebbero essere svolti dalla Polizia Municipale, non certo dalle aziende”.
Ma le preoccupazioni e la rabbia degli imprenditori non si limitano a questo: c’è anche il fondato timore di essere espulsi dai circuiti commerciali. “Quando i clienti e i fornitori delle nostre aziende si troveranno di fronte a mille difficoltà per raggiungerle, quanto tempo ci metteranno a prendere altre strade, scegliere altre imprese e altri territori? E’ così che aiutiamo il nostro sistema economico a crescere e a svilupparsi?”
L’invito della Cna, e degli oltre trenta imprenditori – tra i tanti direttamente coinvolti – che giovedì sera si sono riuniti per discutere la questione, è chiaro: il comune di Terre del Reno è ancora in tempo per modificare le proprie scelte tutelando al contempo la sicurezza delle strade e il diritto delle imprese a lavorare. Qualora il Comune non cambi idea, la Cna e le imprese non esiteranno a mettere in atto tutte le azioni sindacali e di protesta, anche eclatanti, per vedere loro riconosciuto il diritto a lavorare, produrre ricchezza, e far crescere il territorio.

XXIV Buy Emilia Romagna – Il turismo regionale è pronto a confrontarsi con il mondo – l’appuntamento a Ferrara martedì 09/04

Da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara
75 operatori turistici provenienti da venti Paesi, 70 imprenditori da tutto il territorio regionale, ben dodici educational tour alla scoperta delle Destinazioni turistiche regionali, una intera giornata di workshop. Ecco i numeri del XXIV Buy Emilia Romagna, la Borsa Regionale del Turismo, promossa da Confcommercio Imprese per l’Italia dell’Emilia Romagna in collaborazione con APT Servizi Emilia Romagna, in programma fino all’ 11 aprile. Una rete di operatori interessati alla Motor Valley, alla città d’arte, alla nostra riviera così come allo shopping di alta qualità e all’offerta di intrattenimento ed divertimento. Dal 1995 il Buy Emilia Romagna ha coinvolto 2500 tour operator da ogni parte del mondo e circa 2mila operatori della nostra regione.
Dunque non poteva mancare Ferrara (città del Rinascimento per eccellenza e Patrimonio Unesco) che sarà al centro – martedì 9 aprile – di un educational tour al quale parteciperanno dodici rappresentanti dei mercati internazionali di Spagna (4), Ucraina (2), Russia (2), Inghilterra (1), Ungheria (1), Svezia (1) e Germania (1).
“Un appuntamento che valorizza Ferrara e le sue atmosfere uniche. Come Confcommercio – ricorda Davide Urban direttore generale di Ascom Ferrara – da oltre vent’anni crediamo nel Buy ER per poter promo commercializzare concretamente questo territorio, un mix unico di arte, enogastronomia e storia. Un museo a cielo aperto che deve essere apprezzato e conosciuto dal mondo”.
La comitiva dei tour operatori sarà al Castello Estense nel pomeriggio, per conoscere il luogo simbolo di Ferrara e poi è previsto l’immancabile giro sulle due ruote per assaporare nel modo più tradizionale l’essenza più genuina della città nella sua parte medievale (ghetto…) e quella rinascimentale con i Diamanti, Palazzo Massari, piazza Ariostea….un modo per vivere Ferrara proprio come i suoi cittadini quotidianamente ossia in sella alla bicicletta.

Presenze di pubblico alla quarta edizione del Ferrara Film Festival

Da: Press Ferrara Film Festival
La quarta edizione del Ferrara Film Festival si è appena conclusa ed è già tempo di bilanci. I dati sull’affluenza dimostrano come l’evento sia in fase di forte crescita, con numeri ben superiori rispetto alle annate precedenti. Tra i dati più rilevanti gli oltre 1500 spettatori al cinema per i film in concorso e la Premier, i 650 partecipanti alla festa in Carlo Mayr, ribattezzata per l’occasione la Via del Cinema, per un totale di 9627 presenze. Un deciso balzo in avanti in termini di partecipazione rispetto all’edizione 2018, grazie ai tanti eventi collaterali al Festival, a carattere culturale e sociale, inseriti nei vari contesti della città. Stesso trend anche sul versante social, dove le diverse piattaforme FFF, composte da Facebook, Instagram e Twitter, contano ben 52.000 follower complessivi e 1.664.000 visualizzazioni nel solo arco compreso tra il 6 marzo e il 4 aprile 2019. Particolare soddisfazione è stata espressa dal direttore del Ferrara Film Festival Maximilian Law che ha parlato di “un festival che è cresciuto molto, ma che è seriamente intenzionato a progredire ancora, puntando sempre più sulla qualità della propria proposta e su una squadra di collaboratori e volontari che si impegnano con passione per far crescere questo evento. I numeri si collocano come secondo festival sul cinema dell’Emilia Romagna, dietro al solo Biografilm Festival di Bologna che, dalla sua, può contare su una tradizione ben più lunga della nostra. Discorso simile per i social che ci fanno essere una delle rassegne più seguite in assoluto, basti pensare che un festival storico come quello del cinema di Torino, ha la metà del ostro seguito”

Omaggio al Duca – Domenica 7 Aprile 2019

Da: Informazioni Palio di Ferrara
Proseguono gli appuntamenti con l’Omaggio al Duca, Domenica 7 aprile, alle ore 17:00, nel cortile del Castello Estense. A proseguire la rassegna è il Rione Santa Maria in Vado. La contrada di Santa Maria in Vado rende omaggio al Duca di Ferrara, celebrando la danza, in cui si manifestano la superiorità e l’ideologia dello stile di vita della Corte del Principe, in occasione del trentennale della nascita del Gruppo Danza L’Unicorno, prima pioniristica associazione per lo studio e la riproposta della danza rinascimentale e capace, nel corso degli anni, di fornire un chiaro riferimento identitario alla nostra Contrada, protagonista della evoluzione in forma di spettacolo della rievocazione storica tipica del Palio di Ferrara. Dopo una introduzione dei contenuti dello spettacolo proposta alla maniera del Prologo del teatro di Plauto, Antonio Cornazzano, celebre maestro di Danza del Quattrocento e frequentatore della Corte di Ferrara, recita alcuni suoi versi in cui si ricorda, ormai anziano e reso saggio dall’esperienza, la soverchiante passione del danzare nella sua prima giovinezza. La rappresentazione propone poi Tersicore, musa della Danza, che ispira e sollecita cavalieri e dame della corte a partecipare ai movimenti coreutici. La sua apparizione si conclude con una citazione visiva della tavola attribuita dal catalogo del Museo Poldi Pezzoli a Cosmè Tura, con la Musa assisa su un trono attorniata da putti. Si citano anche le parole di Guarino Veronese, che in una celebre lettera si complimenta con l’antico allievo Leonello per aver scelto le Muse come tema iconografico per il proprio studiolo a Belfiore. Infine, sotto lo sguardo di Tersicore, si avvia la danza dei cortigiani, mentre un cavaliere recita i versi di un sonetto di Boiardo in cui il poeta è folgorato dalla visione dell’amata colta nell’atto del danzar leggiadro e novo. Prossimo appuntamento con l’Omaggio al Duca, Domenica 14 aprile, alle ore 17:00, nel cortile del Castello Estense, con il Rione San Benedetto.

Comunicato G.O.L

Da: G.O.L. Gruppo
Si rende noto che il Gruppo Consiliare Giustizia Onore Libertà, nelle giornate di sabato 6 aprile 2019 e domenica 7 aprile 2019, nel Centro Storico di Ferrara, in P.zza Castello lato Duca D’Este, presenterà alcuni componenti della lista civica GOL unitamente al coordinatore provinciale dottor Massimo Masotti e al candidato sindaco Francesco Rendine, che illustrerà i punti salienti del proponendo programma elettorale ai cittadini. Saranno inoltre raccolte le firme di coloro che vorranno sostenere la presentazione della lista GOL alle prossime elezioni comunali.

+europa:firme in piazza contro Verona, contro Salvini e contro l’uomo di Salvini candidato a sindaco a Ferrara

Da: Organizzatori

Sabato 6 e domenica 7 +Europa sarà in Corso martiri della libertà (vicino a Savonarola) dalle 17 alle 19 per chiedere a tutti i ferraresi, in particolare alle donne, di aiutarci a dare una risposta netta e chiara alle idee e ai principi retrogradi e liberticidi propagandati dagli ospiti della kermesse di Verona e che sono entrati a pieno titolo nel dibattito pubblico e istituzionale. Il “Congresso delle famiglie” di Verona deve far paura.
Quelli che sembrano diritti acquisiti, che nessuno fino a ieri avrebbe messo in discussione, oggi invece sono messi sotto attacco con prepotenza.
A chi sui diritti delle coppie e delle famiglie e in particolare sulle libertà delle donne, vorrebbe riportarci indietro nel tempo e a dinamiche autoritarie, patriarcali e illiberali, rispondiamo con lo strumento fondamentale della nonviolenza e della partecipazione.
Vieni al tavolo di +Europa a firmare per difendere tutti i diritti civili, per creare un argine contro le idee di Verona, di Salvini e dell’uomo di Salvini candidato sindaco a Ferrara.

Inaugurazione Mostra Virgili presso Liceo Artistico “Dosso Dossi

Da: Organizzatori
In occasione dei 125 anni dalla nascita, nella sala espositiva del Liceo artistico Dosso Dossi in via Bersaglieri del Po, 25 – Ferrara, sabato 6 aprile alle 17.30 si inaugurerà l’omonima mostra dedicata allo scultore ferrarese Giuseppe Virgili (Voghiera, 1894 – Bologna 1968) a cura di Arianna Fornasari.

Verrà proposta una selezione di bronzi e opere fittili con relativa progettazione e un estratto della sua vastissima produzione grafica. Questa esposizione, realizzata col fondamentale contributo degli Eredi Francesco e Anna Maria, vuole ricordare l’Artista esecutore di famose opere pubbliche sia in città che in provincia, tra cui l’Allegoria della Musica (1939) e il Busto di Gerolamo Frescobaldi posto nel ’55 sull’omonimo Conservatorio cittadino, di opere in Certosa e del celebre Putto “Marfisa” (1935), di cui verrà presentata una copia bronzea.

Aperta sino al 24 aprile, orari 17-19,30. In occasione della celebrazione, verrà presentato un Omaggio a Virgili, fotografie di Giada Prosperi.

Numerose le personali in Italia e all’estero (Francia, Germania, ex URSS) e le partecipazioni, anche su invito, alla Biennale di Venezia (1938, 1940, 1954), alla Quadriennale di Roma (1943, 1948, 1959/60, 1965/66) e alla Biennale del Bronzetto di Padova (1955, 1957, 1965, 1967). Oltre ad oper nel cimitero voghierese, i monumenti ai Caduti di Vergato (BO, 1925) e Voghiera (1955), la Danzatrice in bronzo, vincitrice al concorso nazionale della P. I. indetto ad inizio anni Cinquanta, posto all’Accademia di Danza a Roma e la Caduta di Fetonte (1955) nelle collezioni del Quirinale mentre all’estero il coevo Ratto di Europa fu acquistato dal museo tedesco di Hagen. Da oltre un ventennio, gli è stata dedicata una sala permanente al Civico Museo di Belriguardo a Voghiera. Svariate sue opere sono presenti in collezioni private italiane.

Il 12 aprile alle 21, alla Sala Nemesio Orsatti in via Risorgimento, 4 – Pontelagoscuro, verrà proposta una conferenza sullo scultore, presentando sia le opere più celebri, che un estratto della vasta produzione di opere singole, in riferimento al libro Giuseppe Virgili – Prima ipotesi di catalogo completo (Liberty house, dic. 2014) a cura di Arianna Fornasari.

Maltempo: Coldiretti, il Po in Emilia Romagna sale di 1,5 metri

Da: Emilia Romagna – Coldiretti
Le intense precipitazioni hanno fatto innalzare il fiume Po di oltre 1,5 metri in un solo giorno per raggiungere un livello idrometrico di -1,61 a Boretto, in provincia di Reggio Emilia dopo un lungo periodo di magra in cui era sceso sui livelli di piena estate. È quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti Emilia Romagna sui positivi effetti delle precipitazioni che hanno portato anche molta neve sulle montagne e gonfiato i laghi a secco con il Maggiore che ha raggiunto un grado di riempimento del 52% e quello di Como salito al 22%. Le precipitazioni – sottolinea Coldiretti regionale – sono importanti ripristinare le scorte di acqua sulle montagne, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e nei terreni, per lo sviluppo primaverile delle coltivazioni. L’acqua arriva infatti dopo un lungo periodo di caldo e siccità e aiuta le semine di granoturco, barbabietole, riso e pomodoro ma anche – precisa Coldiretti Emilia Romagna – ortaggi e piante da frutto che si trovano in piena fioritura. Se da un lato infatti il “bel tempo” ha permesso agli agricoltori di fare le lavorazioni per preparare il terreno alla semina in modo ottimale, non si può dire la stessa cosa per la germinazione dei semi, che – spiega Coldiretti regionale – può avvenire solo se in presenza di buona umidità. La pioggia caduta resta comunque insufficiente per colmare il pesante deficit idrico poiché le precipitazioni dovrebbero durare almeno una decina di giorni per tornare ad una situazione di normalità. La pioggia però deve cadere – continua Coldiretti Emilia Romagna – in modo costante e durare nel tempo, mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con grandine sono l’evento più temuto dagli agricoltori per i danni irreversibili che provocano alle coltivazioni in campo. Allo stato attuale nel nord Italia – conclude la Coldiretti – la situazione è grave come quella del 2017, uno degli anni peggiori del secolo, che ha creato difficoltà anche per gli usi civili nei centri urbani ed è costata 2 miliardi di euro in danni all’agricoltura.

Dalla Strada dei Vini e dei Sapori della provincia di Ferrara, una guida tascabile gratuita per vivere un’autentica Food Experience.

Da: News da Ella Studio
Sempre più spesso si sceglie una meta in base alla sua offerta di tipicità sulla tavola. L’esplosione della mania del Food tourism ha creato la necessità di dotare gli esploratori del gusto di strumenti in grado di guidarne le incursioni nel patrimonio enogastronomico mondiale ma, curiosamente, le pubblicazioni riguardanti un universo sconfinato come quello delle tradizioni culinarie italiane si possono ancora contare sulle dita di due mani. Un vero dramma per il food traveller, che sente la necessità di inserire la propria passione per cibo e vino in un’esperienza culturale e di scoperta, un tuffo dietro le quinte dei sapori che ne sazi anche la sete e la fame di informazioni e retroscena.
Stampata in 16mila copie grazie a un bando della Destinazione Romagna – PTPL, la guida tascabile Food Experience della Strada dei Vini e dei Sapori della provincia di Ferrara è gratuita e si propone di colmare questo vuoto e di offrire una breve ma esaustiva e aneddotica panoramica sui prodotti alimentari più caratteristici del territorio, uscendo dagli schemi per includere ingredienti e piatti storici o innovativi, pietanze esclusive o ereditate da altre tradizioni, fino a quelle sulla cui origine si dibatte da sempre. L’intento è quello di fornire un mezzo per approfondire e trasformare un piccolo momento di piacere in una grande esperienza.
Dal grano, che nella pianura ferrarese si coltivava già nel Medioevo, fino alla caratteristica Coppia IGP, risalente al Carnevale del 1536 – anno nel quale il libro di Cristoforo da Messisburgo testimonia la presenza di quei “60 pastelletti e piccioli di pasta reale ripieni” che darebbero alla città estense l’inequivocabile paternità di cappellacci e tortellini – le pietanze tipiche della provincia di Ferrara diventano quindi il punto di partenza o quello di transito per un viaggio nel tempo e nella storia. Si esce dal piatto e si vola nei secoli, semplicemente gustando un sapore che magari si nasconde agli occhi, come quello del sale di Comacchio, o immaginando scene antiche di sudore e di vita nei campi evocate dal riso del Delta, dagli asparagi e dall’aglio di Voghiera.
Distribuita a tutti i soci della Strada, agli IAT della provincia di Ferrara e in tutti gli eventi organizzati dall’ente – come mercati contadini, manifestazioni enogastronomiche o degustazioni – la pubblicazione suggerisce per ogni categoria esperienze da vivere inerenti ai piatti descritti, individuando le coordinate di quelle food experience che, non a caso, prestano il nome alla guida stessa, realizzata in partnership con i Comuni di Voghiera, Cento e Argenta.
Naturalmente, i piatti e i prodotti – illustrati anche dal punto di vista storico – assumono i contorni dello spunto per un excursus ad ampio raggio su un’area ricchissima, che valorizza il proprio repertorio enogastronomico nell’ambito di manifestazioni e luoghi dedicati ma che non manca di riconoscere gli intrecci culturali e culinari alla base di un’offerta sterminata, dal primo fino al dolce. Il planisfero è pertanto destinato ad allargarsi, facendo di Ferrara l’ombelico di un mondo di food experience che da qui partono e qui, curiosamente, ritornano sempre.

Incontro in municipio tra comune, Lions Club Bondeno, cooperativa serena e l’Airone: presto operatori di Bondeno in formazione in Germania, nell’ambito dello scambio

Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 05-04-2019.
L’aiuto e il sostegno diventano materia di dialogo anche tra realtà diverse e lontane, come Bondeno e la città gemella di Dillingen, in Germania. Perché le buone esperienze, si sa, possono essere di aiuto nel trovare soluzioni utili a migliorare le condizioni di vita del prossimo. In questa direzione si sono poggiate le basi, durante lo scorso anno, per una collaborazione tra l’Assessorato alle Politiche sociali di Cristina Coletti e la realtà tedesca di “Lebenshilfe”, in cui vengono seguite persone diversamente abili. Un progetto che ha come anello di congiunzione il ruolo dei due Lions Club di Bondeno e Dillingen. Per il momento, lo scambio proseguirà con la visita di alcuni ragazzi del centro (progetto Cerevisia) in Germania. Ma si lavorerà anche sullo scambio di “competenze” degli operatori. Non è un caso, dunque, che nella mattinata di giovedì si sia svolto un incontro preparatorio in merito alle future fasi dello scambio in ambito sociale, alla presenza della Cooperativa Serena che gestisce l’Airone. Con la vicepresidente della coop sociale, Chiara Bertolasi e la direttrice della struttura, Angela Dianati. Con loro, la presidente uscente del Lions Bondeno, Gisella Rossi ed il nuovo presidente entrante, Luigi Migliari, assieme al responsabile del comitato “service”, Sergio Benea. «Alcuni mesi fa – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Cristina Coletti – abbiamo ricevuto la visita di una delegazione della città bavarese gemella di Bondeno, capeggiata da Helmut Holland. Da qui è cominciata la collaborazione con il centro L’Airone (in cui utenti ed operatori erano già stati ospitati in Germania) per sviluppare nuove sinergie: nello scambio di buone pratiche, modalità operative e anche nella formazione del personale». Dianati, nei mesi scorsi, aveva illustrato agli amici tedeschi le attività costituite dal laboratorio creativo che opera con la lana cardata, all’interno del centro Airone; di quello informatico dotato di speciali ausili tecnici per persone con disabilità motoria o visiva. Senza contare il laboratorio espressivo e teatrale, che conta attività di fisioterapia e musicoterapia, e quello sperimentale della birra “Bunden Brau”, inserita in un progetto che accomuna Coop@. A colpire Helmut Holland e la moglie Gabi erano stati in particolare i preziosi manufatti dei laboratori di ceramica e terracotta (il piatto consegnato alla delegazione da Cristina Coletti è per l’appunto stato realizzato dai laboratori di Cerevisia e Free-Time; ndr). «Helmut Holland – chiarisce Coletti – aveva richiesto di poter creare un circolo virtuoso, uno scambio che veda protagonisti gli operatori delle nostre due realtà. Offrendo il pernottamento e il vitto agli operatori attraverso i Lions Club di Bondeno e Dillingen. Questo permetterà al nostro personale di prendere visione delle esperienze e dei laboratori del “Lebenshilfe”, che rappresentano qualcosa di straordinario, dal punto di vista di un percorso riabilitativo e sociale». Un’esperienza che potrebbe concretizzarsi nel mese di settembre.

Visita all’azienda agricola Malavasi. Fabio Bergamini: “Esempio di virtuoso di trasformazione dei prodotti agricoli a km zero”

Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 05-04-2019.
Dalla buona terra alla buona tavola. Il passo può essere breve. Bastano soltanto la voglia di mettersi in gioco, le buone idee e la conduzione familiare di un’azienda che ha deciso di puntare sulla qualità anziché sulla produzione su vasta scala. E’ questo anche il segreto dell’azienda agricola di Elena Malavasi, situata a Burana, nei pressi della zona conosciuta come la “Rangona”. Dalla quale prende il nome il brand che viene posto come sigillo sulla giardiniera, sulla mostarda e cipolline in agrodolce che qui vengono prodotte, lavorate e confezionate, per essere poi vendute al pubblico. Nell’anno definito “dell’Agricoltura”, il sindaco Fabio Bergamini ha voluto visitare questa realtà agricola, che coltiva e trasforma i prodotti della terra, effettuando vendita diretta. «Il nostro obiettivo – ha detto il sindaco, parlando delle varie misure introdotte quest’anno in ambito agricolo – è quello di creare una rete tra tutte le piccole eccellenze, che scelgono la strada del gusto, della vendita dei prodotti a chilometro zero, creando la possibilità di un indotto locale». L’azienda agricola Malavasi è portata avanti da Elena, assieme al fratello Guido, alla mamma Eva Galliera e a zia Daniela Galliera. L’azienda ha aperto i battenti nel 2015 e, progressivamente, si sta spostando dalla vendita unicamente di prodotti freschi di stagione a quella di lavorati confezionati, che sono disponibili tutto l’anno. Tra i clienti anche attività ristorative di Cesena e altre che hanno apprezzato le virtù della produzione artigianale-casalinga anche ad una recente fiera internazionale sul gusto, svoltasi in Germani. Il prossimo 14 aprile, durante il Mercato itinerante dei sapori, che si svolgerà contestualmente al mercatino del riuso di Stellata, anche l’azienda Malavasi presenterà i suoi prodotti in un banchetto. Ma l’obiettivo dell’Amministrazione è un altro: «L’apertura di una Casa delle Deco – dice Bergamini – in cui promuovere i nostri prodotti e la cultura enogastronomica del territorio».

Cinema Boldini THE NEW WILD – sabato 6 aprile ore 18.00 – Riaperture

Da: Ufficio Stampa
Sabato 6 aprile alle ore 18.00 al Cinema Boldini verrà proiettato in versione originale con sottotitoli in italiano THE NEW WILD, docufilm di Christopher Thomson. Tra il regista e Dordolla – frazione di Moggio Udinese, paese montano del Friuli-Venezia Giulia – si è creata una relazione così forte da generare una serie di riflessioni che in questi anni l’hanno portato a scrivere, fotografare e produrre due libri, impressioni poi catturate nel documentario The New Wild. Vita nelle terre abbandonate.

Mentre le popolazioni rurali invecchiano e scivolano a valle e i terreni agricoli rimangono incolti, la vegetazione e la fauna selvatica si riappropriano di ciò che fu loro sottratto nel corso dei secoli.

Il documentario è l’attestazione di una metamorfosi che le comunità rurali si trovano a vivere, un cambiamento in atto derivato dal crollo demografico, culturale ed economico causato dallo spostamento dei principali centri economici della zona. Nel susseguirsi delle immagini naturali siamo spettatori di un incredibile e meraviglioso fenomeno che è la vita silenziosa della natura selvatica. Non è l’abbandono il centro della riflessione ma la creazione di un “nuovo” ambiente naturale, un altro mondo, quello che, anche se si sta riprendendo luoghi un tempo antropizzati, reca dentro di sé la traccia dell’agire umano e ne lascia intravedere il futuro che cresce tra le spaccature delle rovine.

Il film è stato presentato al Tallinn Black Nights Film Festival, Camerimage International Cinematography Film Festival, Sofia Independent Film Festival, Innsbruck Nature Film Festival.

La partecipazione al festival Riaperture dà diritto a una riduzione sul biglietto d’ingresso al cinema.
L’evento fa parte del programma del festival di fotografia di Riaperture: www.riaperture.com/festival/programma, ed è realizzato in collaborazione con Arci Ferrara.

agricoltura

I mercoledì dell’Archiginnasio – La Patata – 10 aprile Bologna

Da: Ufficio Stampa – Accademia Nazionale di Agricoltura
Il secondo appuntamento de “I mercoledì dell’Archiginnasio” sarà dedicato alla patata e i focus dell’incontro tratteranno: “valore del prodotto”, “valore nutrizionale e nutraceutico”, “valore in cucina e in tavola”.

L’incontro organizzato dall’Accademia Nazionale di Agricoltura e dalle delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina si svolgerà, mercoledì 10 aprile alle ore 16.30, presso la Sala conferenze della Società Medica Chirurgica di Bologna (Palazzo dell’Archiginnasio, Piazza Galvani 1, Bologna).

I relatori saranno il Dott. Roberto Piazza, Accademico Ordinario già Coordinatore grossisti Fedagromercati Bologna, la Dott.ssa Luciana Prete, Direttore UOC Alimenti e Nutrizione – Azienda USL Bologna e il Prof. Giovanni Ballarini, Emerito Università di Parma e Presidente Onorario Accademia Italiana della Cucina.
La conferenza sarà moderata, come l’anno passato, dalla Prof.ssa Rosanna Scipioni, coordinatrice dell’iniziativa.

I motivi de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”

La consapevolezza sempre più crescente che il settore agroalimentare rappresenti una ricchezza unica per il nostro Paese, da proteggere e valorizzare a vantaggio della nostra economia e delle importanti opportunità di lavoro che può creare, deve oggi essere accompagnata da una corretta conoscenza delle singole filiere alimentari delle eccellenze Made in Italy che vanno, dai processi produttivi, alle caratteristiche qualitative, fino alle potenzialità gastronomiche. Dalla sinergia tra le specifiche competenze dell’Accademia Nazionale di Agricoltura e il contributo storico-applicativo delle tre delegazioni bolognesi (Bologna, Bologna dei Bentivoglio, San Luca) dell’Accademia Italiana della Cucina, supportate dalla partecipazione scientifica di rappresentanti del mondo universitario, scientifico e da testimonianze di produttori, nasce il secondo ciclo di incontri con il pubblico de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”. Le conferenze, intendono informare sul percorso completo della filiera alimentare articolandosi in tre relazioni: “prodotto agricolo”, “valore nutrizionale” e “aspetti storico-culturali dell’uso in cucina e a tavola”.

La proposta di Cia Ferrara: provincia “deplastificata” già dall’anno prossimo

Da: Ufficio Stampa e Comunicazione Cia Ferrara
L’associazione propone di dare l’addio con un anno di anticipo alla plastica e di coinvolgere le aziende e le filiere agricole per produrre materiali

FERRARA, 4 aprile 2019 – Il Parlamento Europeo ha deciso di mettere al bando gli oggetti di plastica monouso – dai piatti, alle palette per mescolare il caffè, fino a tappi e bastoncini cotton fioc – ormai diventati una vera piaga per l’ambiente, in particolare per mari e oceani. Dal 2021 sarà vietato produrli e commercializzarli e le aziende dovranno sostituire la plastica con materiali completamente biodegradabili. Cia – Agricoltori Italiani Ferrara ha accolto con favore questa norma e rilancia una proposta tutta ferrarese: iniziare sin da ora a utilizzare materiali ecocompatibili e diventare fornitori per la produzione di quegli stessi materiali. Una proposta che renderebbe Ferrara la prima città italiana “Deplastificata” in Italia.

“L’inquinamento provocato dagli oggetti di plastica monouso è diventato un fenomeno talmente grave che non possiamo aspettare altri due anni per eliminarli”.– spiega Stefano Calderoni, presidente dell’associazione ferrarese. Il nostro ecosistema è stato “avvelenato” per anni da materiali che non possono essere riciclati e finiscono nei mari o abbandonati nei terreni. Naturalmente la decisione del Parlamento Europeo è positiva, ma come associazione vorremmo accorciare i tempi e fare del territorio ferrarese il primo “Deplastificato” in Italia. Un po’ come accadde quando si trattò di scegliere se appoggiare o meno il nucleare e molti comuni scelsero di diventare “Denuclearizzati”, prima che i referendum sancisse il no alle centrali. Si tratta di una scelta che potrebbe essere presa in accordo con le istituzioni, alla quale la proporremmo nelle prossime settimane, e che vedrebbe coinvolto da vicino il settore agricolo, per il suo ruolo di fornitore di materia prima per la filiera della bioplastica”.

Attualmente le alternative alla plastica prodotte con amido di mais esistono, ma sono ancora poco diffuse, tanto che solo l’1% di questa materia prima di origine vegetale prodotta in UE, viene utilizzata per la produzione di materiali biodegradabili. L’obbligatorietà a questi nuovi materiali potrebbe, dunque, diventare un’opportunità per il settore agricolo.

“L’agricoltura– continua Calderoni – avrà sempre più un ruolo determinante nella produzione di materiali come il MATER-BI prodotto con amido di mais e oli vegetali, che è completamente biodegradabile e compostabile e si può riciclare come rifiuto organico. Anche i rifiuti agroindustriali come melasso di barbabietola da zucchero e scarti di frutta e patate sono già utilizzati – ad esempio nello stabilimento Bio-on di Castel San Pietro Terme nel bolognese – per produrre PHA (poliidrossialcanoato) la macromolecola che compone le più recenti bioplastiche green. Il nostro settore, dunque, potrebbe trovare nuove forme di reddito, anche grazie a scarti di lavorazione che diversamente sarebbero semplicemente eliminati. Ma l’impegno delle aziende per trasformare Ferrara nella prima città senza plastica potrebbe andare oltre – conclude Calderoni – fino all’impegno per eliminare dalle nostre campagne i materiali plastici utilizzati, ad esempio, in orticoltura o nella lotta integrata, in un sistema di economia circolare dove torna alla terra ciò che la terra produce. Sarebbe un esempio importante, perché il settore agricolo deve avere un ruolo attivo e propositivo per la salvaguardia dell’ambiente e la conservazione degli ecosistemi”.

Lega Ferrara: inaugurazione della nuova sede in zona Gad

Da: Elettorale Lega Nord
Sabato 6 aprile, a partire dalle ore 19.00 negli spazi di via Oroboni 88, la Lega inaugura la sua nuova sede.
“Abbiamo deciso di iniziare questo percorso dal cuore della zona Gad – precisa Alan Fabbri – perché riteniamo sia importante mandare un messaggio preciso a tutti i cittadini: vogliamo riportare la sicurezza e la tranquillità in questa città e per farlo partiamo proprio dalla zona maggiormente al centro della cronaca di questi ultimi anni”.
All’evento parteciperà Alan Fabbri, candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra, Nicola Lodi, candidato capolista per il Consiglio comunale, il sindaco di Bondeno Fabio Bergamini e tutti i parlamentari della Lega in Emilia Romagna: durante la serata prenderanno la parola, quindi, l’Onorevole Emanuele Cestari, l’Onorevole Maura Tomasi e l’Onorevole Gianluca Vinci, oltre naturalmente a tutti gli esponenti della coalizione di centrodestra di Ferrara.
“Sarà un’occasione per stare in compagnia – conclude Nicola Lodi – ma anche per iniziare a svelare la lista amministrativa: sarò lieto, in tal senso, di annunciare i primi nomi che formeranno la nostra squadra in vista delle prossime elezioni del 26 maggio”.
La serata, aperta a tutti con offerta libera, proseguirà con un ricco buffet a base delle specialità locali e con numerose sorprese.

Alan Fabbri (Lega): “Libereremo la zona Gad e tutta Ferrara dalla delinquenza”

Da: Elettorale Lega Nord
“Liberare questo quartiere e tutta Ferrara da chi delinque e non dà valore aggiunto alla città ma contribuisce, al contrario, ad alimentare un senso di insicurezza. Questo sarà il nostro obiettivo e finché non lo perseguiremo lavoreremo accanto ai cittadini”. Così Alan Fabbri, candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra, alla tappa del tour ‘Piacere, chiamami Alan’, tenutasi al Bar Fiorella di Piazzale della Stazione 13 a Ferrara questa sera, giovedì 4 aprile.
“Per noi – riprende Alan Fabbri – il concetto di integrazione fa rima con rispetto, libertà e voglia di lavorare. L’amministrazione attuale, fino ad oggi, non ha ascoltato il grido di dolore dei cittadini ferraresi ed è stata miope davanti ai problemi di sicurezza. Per noi, invece, Ferrara non è razzista, ma vuole semplicemente dignità e rispetto”.
“Faremo di Ferrara – conclude Fabbri – una città accogliente: se un turista esce dalla stazione non deve aver paura. Vogliamo far tornare la zona Gad un quartiere bellissimo, come era anni fa, e per questo organizzeremo qui il primo Consiglio comunale”.

I DIALOGHI DELLA VAGINA
Il gioco ingannevole dei messaggi: comunicare senza capirsi

Quel bar è diventato il loro angolo dove la penombra aiuta i discorsi difficili e stropicciati. Lui dice che se qualcuno ti attira nel suo terreno, tu cadrai. Dovevo fermarmi prima, aggiunge, prima di fare il suo gioco, quello dei messaggi senz’anima, dove l’intenzione non si comprende e la sfida ci ha fatto perdere tutto.
Lei lo ascolta, legge i messaggi che riguardano quella passione ingovernabile durata mesi e che si è incanalata in una discussione pretestuosa via whatsapp e lì sembra avere trovato il capolinea.
Lui confida all’amica di essere disorientato, ha conosciuto una donna guerriera e bambina, ferma e fuggitiva, dentro un ruolo ma anche attratta dal suo contrario.
Non si sentono da giorni, lei gli fa notare che nel caos fra due come loro, la direzione non esiste, non in quel momento, non con quella furia che li ha messi insieme e poi di colpo allontanati.
Ma il bisogno di calore è forte, dice lui, devo ricollocare tutto alla luce della velocità che si è mangiata mesi in cui ci siamo scambiati quello stare insieme voluttuoso e clandestino, davvero non capisco come noi siamo potuti diventare subito altro, per un messaggio, avrei dovuto bloccare la discussione, siamo dei pazzi ad affidare a uno strumento così (e sbatte sul tavolo il telefono) quello che abbiamo nella testa e nel cuore, è da stupidi ammutolire le emozioni e semplificarle all’osso. Perché siamo caduti con un messaggio? Perché i comportamenti andavano in una direzione contraria e ora ci troviamo a essere due nemici che non sanno nemmeno combattere? Ma voglio vederla, dice, nulla vale quanto uno sguardo soprattutto quando si discute.
Lui ha ragione, ma non c’è niente da capire, ci sarebbe davvero da fermarsi prima e mantenersi sul piano nobile, quello della voce, dell’imbarazzo e della verità che non puoi nascondere quando l’altro è lì davanti.
Lei pensa a certe domande dirette e traballanti che ha fatto quando la risposta era già negli occhi dell’altro più che nelle parole, e ricorda anche le domande velate che le sono state fatte e tradivano un interesse, la volontà di sapere, in qualche modo di conoscere e forse anche un po’ di bene.

Vi è mai successo di cadere in fraintendimenti con l’altro perché non avete detto a parole qualcosa? Siamo sempre capaci di parlare in modo diretto senza nasconderci dietro artifici?

Potete scrivere a parliamone.rddv@gmail.com

Il debito pubblico è un problema? Vediamo cosa ne pensano Fmi e Bce

In un interessante ed elaborato paper pubblicato dal Nber (‘Public debt and low interest rates’ che trovate qui) l’economista capo del Fmi Olivier J. Blanchard, prova a rispondere a una domanda che mantiene costante il suo fascino: siamo proprio sicuri che il debito pubblico sia un problema?
Blanchard arriva, molto prudentemente bisogna dire, alla risposta che sostanzialmente non lo sia. In realtà ponendo delle condizioni, di cui la principale è che il tasso d’interesse pagato sul debito sia inferiore al tasso di crescita, ovvero che i sia inferiore a g (i=tasso di interesse, g=tasso di crescita).
Lo studio si sofferma in particolare sull’economia statunitense e mostra che nonostante il debito pubblico sia andato crescendo vertiginosamente, come si prevede faccia anche per il futuro, questi non è mai stato un problema dato che il tasso di interesse è sempre stato inferiore. Così come si presuppone sarà anche per il futuro.
Negli Usa il tasso nominale decennale a fine 2018 era circa il 3%, e le previsioni di crescita nominale (ossia della somma del pil reale e dell’inflazione) è intorno al 4%.
Stessa situazione si riscontra negli altri paesi, del resto sappiamo tutti che, come si dice in giro, siamo nell’era dei tassi zero. Quindi passiamo da un decennale nominale all’1,3% con una previsione decennale di crescita del 3,6 della Gran Bretagna, al Giappone dove il decennale è quotato lo 0,1% e la crescita stimata e è dell’1,4%. Nella zona euro mediamente il decennale quota 1,2% a fronte di una crescita stimata del 3%.
Se poi il fatto di avere il debito sotto controllo possa portare più facilmente benessere ai cittadini rimane controverso in quanto l’economista conclude “Il paper raggiunge conclusioni forti e, a mio avviso, sorprendenti. Dicendola (troppo) semplicemente, il messaggio inviato dai tassi bassi non è solo che il debito può non avere costi fiscali sostanziali, ma anche che potrebbe avere costi di benessere limitati”.
Un’interpretazione di questo scetticismo potrebbe essere dato dal fatto che a dar da mangiare alle persone di sicuro non sono debito e moneta, bisognerebbe qui lasciare la teoria economica e continuare con la politica economica, ma andiamo avanti perché questo report è stato ripreso anche dalla Bce (lo trovate qui).
La Bce si affretta a precisare che “I modelli teorici non arrivano a formulare conclusioni chiare riguardo al segno e alle dimensioni del differenziale tra crescita e tassi di interesse sul debito pubblico”.
Il grafico seguente mostra che laddove persista un debito molto alto, statisticamente il differenziale è più alto, ovvero si pagano più interessi e il debito in generale è meno sostenibile nel lungo periodo, il che costringe un Paese a più alti avanzi primari per coprire gli interessi

Insomma, la situazione italiana dove la crescita non è bastata a pareggiare i costi del debito. La conclusione della Bce sembra proprio essere che seppure il debito pubblico possa non essere un problema, bisogna poterselo permettere. Ovvero il costo degli interessi deve essere inferiore a quello della crescita e non bisogna lasciare che aumenti, perché in questo caso aumentano le possibilità che il differenziale diventi sfavorevole (i>g).
Ma cosa non considera Blanchard e neppure la Bce? Semplicemente che a bloccare la crescita italiana è stata proprio la rincorsa di tutti i governi, dietro costrizione della Commissione europea, ad abbassare il debito. Rincorsa fatta a suon di avanzi primari e tagli alla spesa pubblica che ha depresso sostanzialmente la crescita a differenza degli altri Paesi che invece hanno usufruito o di ampi deficit (quindi spesa) come proprio gli Usa, la Uk e il Giappone oppure confidando sul surplus artificiale e non competitivo come la Germania. La Cina invece ha usufruito di tutti e due gli elementi (deficit reali intorno al 10% e surplus di bilancia commerciale molto alti grazie a un bel po’ di dumping commerciale), raggiungendo vette impareggiabili di crescita del Pil.
Se il debito pubblico sia sostenibile o meno potrà anche dipendere in parte dai tassi di interessi ma dipende soprattutto da altri fattori. In primis, la moneta con la quale ci si indebita e se questa è controllabile dall’emettitore. Se l’Argentina e il Venezuela emettono debito in dollari difficilmente potranno ripagarlo. In questa stessa situazione si trovano i paesi dell’eurozona perchè emettono un debito che non possono gestire.
A tal proposito cito un paper sempre della stessa Bce, Working Paper Series nr. 2072 del giugno 2017 “Con una moneta nazionale, l’autorità monetaria e l’autorità fiscale possono coordinarsi per garantire che il debito pubblico denominato in quella valuta non sia inadempiente, vale a dire che i titoli di Stato in scadenza saranno convertibili in valuta alla pari, così come i depositi di riserva in scadenza presso la banca centrale sono convertibili in valuta alla pari.
Con questo accordo in vigore, la politica fiscale può concentrarsi sulla stabilizzazione del ciclo economico finché non si è ottenuta la guarigione. In particolare, se l’autorità fiscale effettua un trasferimento forfettario alle famiglie, le famiglie sono più ricche a un determinato livello di prezzo e aumentano le spese.
Tuttavia, sebbene l’euro sia una valuta fiat, le autorità fiscali degli stati membri dell’euro hanno rinunciato alla capacità di emettere debito esente dal rischio di insolvenza.”
Il che dovrebbe chiudere il discorso. Il debito pubblico è un problema finché manterremo separate l’autorità fiscale e l’autorità monetaria, situazione che abbiamo voluto, ne abbiamo fatto oggetto di un trattato e lo rispettiamo come fosse scritto sulla tavole sacre nonostante l’evidenza economica e sociale gridi vendetta. Il tutto è diventato talmente dogmatico che le stesse autorità monetarie che ci impongono sacrifici al suon di alta disoccupazione e distruzione di servizi pubblici, possono permettersi di scrivere che stanno operando al di fuori della normalità senza che ci sia una minima reazione da parte di chi legge.
Non ci resta, dunque, che continuare a giocare con i grafici di Blanchard che pur ha un merito, visto che è stato ripreso dalla Bce e quindi dalla Banca d’Italia: tenere viva la debolissima fiammella del dibattito.