Da: Riaperture Photofestival Ferrara
Dopo il successo del primo weekend, torna Riaperture, il festival di fotografia che riapre i luoghi chiusi di Ferrara. Da venerdì 5 a domenica 7 aprile saranno ancora visitabili le diciassette mostre in otto luoghi diversi di Ferrara: dalla Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’, la vera sorpresa della terza edizione, alle mostre di grandi autori italiani come Gianni Berengo Gardin e Francesco Cito, passando per gli incontri a Factory Grisù con giornalisti, realtà editoriali e progetti innovativi da tutta Italia, Riaperture trasformerà ancora una volta Ferrara in un collettivo laboratorio fotografico, per raccontare tutti i futuri possibili.
‘Futuro’ infatti è il tema di Riaperture 2019, raccontato con mostre presenti in otto sedi diverse: oltre ai maestri della fotografia italiana come Berengo Gardin e Cito, sono presenti autori internazionali affermati o emergenti come Elinor Carucci, Simon Lehner e Tania Franco Klein. Il futuro sarà declinato sotto ogni spunto possibile: ambiente, tecnologia, lavoro, sesso, famiglia, generazioni, nuove malattie, Medio Oriente, diritti lgbt. Tutte le storie di Riaperture saranno visitabili da venerdì 29 marzo a domenica 31 marzo, dalle ore 10.00 alle ore 19.00, e poi nel secondo weekend di apertura, dal 5 al 7 aprile.
Anche il secondo weekend di Riaperture propone un ricco programma di eventi paralleli ospitati a Factory Grisù. ‘È contemporanea la fotografia?’ è la domanda cui cercherà di rispondere Michele Smargiassi, giornalista di la Repubblica, con una lezione in programma sabato 6 aprile, ore 16 aprile, alle ore 16.30. Alle 18.30 spazio alla storia di una vera e propria riapertura, ‘Edicola 518’: il fondatore Antonio Brizioli racconterà come un’edicola nel centro storico di Perugia sia stata trasformata in uno spazio di produzione culturale. Grazie alla collaborazione con Arci Ferrara, alle ore 18.00 al Cinema Boldini ci sarà la produzione del film ‘The New Wild – Vita nelle terre abbandonate’, di Christopher Thomson, incentrato sul recupero di una frazione delle montagne friulane in cui si scoprono nuove possibilità di convivenza con la natura. Tornano i laboratori didattici per bambini, sabato 6 aprile alle 10.30 e alle 15.30, dai 3 ai 12 anni, condotti da Rossella Ibba.
Domenica 7 aprile ancora presentazioni a Factory Grisù. Alle ore 11.30 Isabella Bordoni ed Emanuele De Donno presentano il volume ‘Michel Butor. L’univers géopoétique’, una produzione Viaindustriae. Nel pomeriggio, alle ore 15.00 Ikonemi mostreranno il nuovo numero di bab magazine, rivista collettiva dedicata a innovativi progetti fotografici. Spazio anche al web, alle ore 16.30 con Simone Sbarbati, che racconterà il ‘caso’ Frizzifrizzi, tra le riviste online di cultura più lette in Italia. Alle 18.30 chiusura del festival con Francesco Comello, vincitore World Press Photo 2017: il grande autore di fama internazionale proporrà il suo ultimo lavoro, ‘Yo soy Fidel’, per un evento in collaborazione con Fujifilm Italia.
Tornano le visite guidate con gli autori ospiti al festival: sabato 6 aprile alle ore 18.00 Marika Puicher presenterà a Factory Grisù il suo progetto ‘Solo’, dedicato a una ragazza islamica che vive liberamente la sua omossesualità in Marocco. Domenica 7 aprile invece toccherà a Ettore Moni, alle ore 11.00 a Palazzo Massari, raccontare ‘Alps’, il progetto dedicato all’impatto dell’uomo sulle montagne. Edicola 518 sarà infine protagonista anche dell’ultimo appuntamento con i ‘Caffè con gli autori’, alle ore 10.00 all’Hotel Astra.
«Riaperture è in costante crescita – spiega Giacomo Brini, direttore del festival – sia in termini di pubblico che di riscontri dall’esterno, con la nascita di nuove collaborazioni». La terza edizione conferma una formula «che coniuga contenuti mirati, la scelta di un tema, ‘Futuro’, che si apre in molteplici direzioni, con una ricerca continua di nuovi luoghi da proporre a cittadini e turisti, e la definizione di un programma collaterale di eventi sempre più corposo». Un festival che vuole radicarsi nella propria città, con la scelta di lanciare l’anteprima con ‘Displacement’: una mostra dedicata a L’Aquila, dieci anni dopo il sisma del 2009, installata a cielo aperto, fruibile gratuitamente, lungo l’intera via Mazzini. Riaperture 2019 apre poi per la prima volta la Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’, insieme alla Cavallerizza, edificio militare chiuso dal 1997.
Contatti
Giacomo Brini 3200152974
Fabio Zecchi 3489211531
email stampa@riaperture.com
web www.riaperture.com
facebook facebook.com/riaperture
Segue scheda tecnica del festival
Riaperture Photofestival Ferrara 2019
3a edizione
Organizzazione, sponsor e partner del progetto
Riaperture Photofestival Ferrara è organizzato dall’APS Riaperture. Ha il patrocinio e il sostegno del Comune di Ferrara. Il festival si svolge in collaborazione con Consorzio Factory Grisù. Il concorso fotografico è sponsorizzato da Foto Pandini.
Partner
KIA Reali Auto, Krifi Caffè, Assicoop, Coop Alleanza 3.0, IBS+Libraccio, Commercianti di via Mazzini, Fujifilm, CIDAS, Zazie Ferrara.
In collaborazione con
Ferrara Arte, Arci Ferrara, FICE, Ferrara Off, Malimpensa, Hangar Birrerie, Web Radio Giardino, Astra Hotel, Hotel Annunziata, Hotel Europa, Hotel Duchessa Isabella, Hotel Ferrara, Hotel de Prati, Dolcemela, B&B Principessa Pio, Fotofabbrica, Viaindustriae, Pizzeria Slurp, CopyArt, Cose Comunicanti.
Media partner
Il Fotografo, The Mammoth Reflex, Filo Magazine
Orari e programma del festival
Apertura mostre venerdì 29, sabato 30, domenica 31 marzo, venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 aprile 2019, ore 10.00-19.00
Programma completo: www.riaperture.com/festival/programma
Ingresso del festival
Intero 15€ / Ridotto 13€*
* online, soci Riaperture, IBS+Libraccio, Arci, ACIS, Ferrara Off, YoungerCard, MyFe Card, studenti, over 65, disabili e accompagnatori. Ingresso gratuito per i bambini fino a 13 anni. In biglietteria verrà consegnato un braccialetto che darà l’accesso a tutte le mostre per i tre giorni del festival. Coloro che torneranno nel 2° weekend sprovvisti di braccialetto, possono riaccreditarsi in biglietteria presentando documento d’identità.
Tutti gli eventi a pagamento non inclusi nel biglietto sono segnalati nel programma.
Biglietteria e infopoint
Factory Grisù (via Poledrelli 21) – Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’ (via Cisterna del Follo 10)
Programma mostre
Gianni Berengo Gardin – Venezia e le Grandi Navi (Factory Grisù)
Francesco Cito – Il Muro d’Israele (Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Elinor Carucci – Getting Closer, Becoming Mother: About Intimacy and Family. 1993 – 2012 (Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Simon Lehner – How far is a lightyear? (Palazzo Prosperi-Sacrati)
Claudia Gori – Le sentinelle (Cavallerizza della Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Mattia Balsamini – Risorse disponibili (Palazzo Massari)
Fabio Sgroi – Past Euphoria. Post-Europa (Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Eugenio Grosso – Kurdistan Memories (Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Tania Franco Klein – Sex Robots (Salumaia Hotel Duchessa Isabella)
Ettore Moni – Alps (Palazzo Massari)
Claudio Majorana – The Lost Generation (Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Zoe Paterniani – Discovery (Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Marika Puicher – Solo (Factory Grisù)
Giovanni Cocco, Caterina Serra – Displacement (via Mazzini)
Concorso fotografico nazionale (Factory Grisù)
Laboratorio CIDAS-Riaperture (Factory Grisù)
Liceo Artistico ‘Dosso Dossi’ – Parola chiave > Futuri (Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’)
Bio e abstract delle mostre: www.riaperture.com/festival/mostre
Foto in alta risoluzione di alcune delle opere degli artisti sono scaricabili all’indirizzo:
www.riaperture.com/file/riaperture2019-autori.zip
Luoghi del festival
Via Mazzini
Installazione lungo l’intera via di ‘Displacement’, mostra di Giovanni Cocco e Caterina Serra, a 10 anni dal terremoto de L’Aquila, dal 16 marzo al 28 aprile 2019.
Factory Grisù
via Poledrelli 21, Ferrara
La Caserma dei civici pompieri venne costruita su progetto dell’ing. Luigi Barbantini ed inserita in una ridisegnata trama viaria e degli spazi edificabili. Inaugurato il 28 ottobre 1930 ed abbandonato definitivamente nel 2004,l’ edificio di via Poledrelli è uno degli elementi architettonici che, nella prima metà del XX secolo, ridisegnarono il “Rione Giardino”. La progettazione di questo quartiere rappresentò un esempio moderno di programmazione e di sviluppo di un’area all’interno delle mura a misura d’uomo ed immersa nel verde.
Nell’agosto 2012 l’immobile è stato concesso dalla Provincia di Ferrara in comodato d’uso gratuito all’Associazione no profit “Grisù” che l’ha gestito fino al febbraio 2016, dando avvio al recupero degli spazi e alla selezione delle prime imprese che si sono insediate al suo interno. Il Consorzio Factory Grisù si è costituito a Ferrara nel febbraio 2016 con lo scopo di partecipare alla gara indetta dal Comune di Ferrara per la nuova gestione della factory creativa, ed è oggi il gestore dell’immobile fino al 2023.
In pieno centro storico Grisù, con i suoi 4000 mq di creatività, è un catalizzatore di progetti d’impresa caratterizzati da talento ed innovazione, solo “per chi ha fuoco dentro”.
Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’
via Cisterna del Follo 10, Ferrara
La caserma “Pozzuolo del Friuli”, chiamata dai ferraresi semplicemente “la caserma”, venne costruita durante il secondo decennio del Novecento dall’ingegnere Carlo Luppis e dal costruttore Alessio Lanosi ed inaugurata ufficialmente il 1930. In origine, l’area era occupata dal Duecentesco convento agostiniano di San Vito che venne progressivamente demolito per adibirla ad uso militare, poi fu un giardino dove la famiglia degli Este usava trascorrere i pomeriggi in tranquillità per sottrarsi al turbinio del centro e successivamente, dopo la Devoluzione del 1598, un orto.
La Caserma chiuse definitivamente i battenti nel 1997, in seguito alla disposizione ministeriale che prevedeva la riorganizzazione dell’Esercito italiano comportando un progressivo abbandono e degrado degli immobili. L’ex caserma “pozzuolo del Friuli” venne dedicata al 4° gruppo del 121° reggimento d’artiglieria contraerea in onore dei valorosi militari caduti in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale. Il complesso si estende a sud est della città per un’area di circa 3 ettari e mezzo e si compone principalmente di tre edifici: un corpo centrale e due laterali af iancati più piccoli af iancati da una piazza d’armi, una Cavallerizza e altri edifici minori. Visitando il corpo centrale, che si trova su via Cisterna del Follo, è possibile notare la scritta Fide iter ad astra, motto del reggimento, traducibile in “Con la fede si arriva alla stelle”. In più, all’interno di una piccola nicchia è presente a l’immagine di Santa Barbara con in mano la palma del martirio, protettrice degli artiglieri. I due corpi laterali invece ospitavano i dormitori, uno per i militari appartenenti al 4°/121° artiglieria contraerea leggera e l’altra alla 7° Batteria Missili, un reparto speciale della NATO operativo in Veneto. Attualmente, le stanze che ospitavano i militari sono completamente spoglie e ciò che è rimasto è solo poco dell’arredamento della zona di svago come il bancone del bar e il tavolo di biliardo. La Cavallerizza è un immenso capannone costruito in stile liberty utilizzato come parcheggio a veicoli, salmerie e gruppi elettrogeni.
Nel 1999, la proprietà della totalità dell’area della Caserma passa nelle mani dell’Agenzia del Demanio e dopo il sisma che, nel 2012, ha colpito la Regione Emilia Romagna, la gestione del recupero dell’intera struttura è gestita dalla Cassa Depositi e Prestiti, società per azioni, controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze e, in minor parte, da diverse fondazioni bancarie. Il compendio è sottoposto a vincolo da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Palazzo Prosperi-Sacrati
corso Ercole d’Este 23, Ferrara
Celebre edificio di Ferrara, posto di fronte al Palazzo Diamanti, al centro dell’Addizione Erculea disegnata dagli Estensi. Costruito nel 1493 da Francesco da Castello, archiatra di Ercole I d’Este, ha subito nel corso dei secoli modifiche significative: sono state demolite le due ali laterali e il cortile, su cui apre il loggiato rossettiano, è ridotto a una piccola striscia di terreno. L’interno ad oggi è in condizioni precarie in attesa di restauro.
Palazzo Massari
Corso Porta Mare 7-9, Ferrara
Eretto alla fine del Cinquecento e chiamato anticamente Palazzo Bevilacqua o Palazzo Rosso, venne commissionato dal conte Onofrio Bevilacqua nel 1591 tra il quadrivio degli Angeli, fulcro dell’ambizioso progetto urbanistico di Biagio Rossetti, e l’antica piazza Nova, oggi Ariostea.
Negli ultimi decenni del Settecento, in concomitanza con l’ampliamento dell’edificio, l’architetto Luigi Cosimo Bertelli trasformò gli orti retrostanti in un parco con giardini all’italiana e costruì l’attuale Palazzina dei Cavalieri di Malta, come dépendance in stile neoclassico.
Dopo alcuni decenni di incuria e spoliazioni seguiti alle conquiste napoleoniche e al tramonto delle fortune dei Bevilacqua, all’indomani dell’Unità d’Italia il palazzo divenne proprietà della famiglia Massari che dispose la trasformazione del parco in un giardino all’inglese.
Nel 1936 il complesso venne venduto dagli eredi dei Massari al Comune di Ferrara che, a partire dagli anni Settanta, vi allestì una collezione d’arte contemporanea ospitando tre importanti istituzioni museali civiche ferraresi: il Museo Giovanni Boldini, il Museo dell’Ottocento ed il Museo d’arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis. In un edificio esterno è stato ricavato il Padiglione d’arte contemporanea, adibito a sede di esibizioni temporanee.
A causa del terremoto del maggio 2012 Palazzo Massari venne dichiarato inagibile e conseguentemente svuotato di tutte le opere all’interno, da allora è chiuso per lavori di restauro. Una parte delle opere del Museo Giovanni Boldini e del Museo d’arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis sono al momento visibili presso il Castello Estense.
Nel luglio 2018 è stata terminata la prima parte dei lavori (iniziati ad ottobre 2016) che hanno permesso di scoprire la facciata su corso Porta Mare e i colori cinquecenteschi che la decorano. Tra giugno e settembre 2019 è previsto l’avvio della seconda parte dei lavori di riqualificazione del complesso museale che riaprirà probabilmente nel 2022.
Nel 2018 riapre per la prima volta grazie a Riaperture Photofestival, che realizza un allestimento speciale, integrato con le impalcature del restauro. Nel 2019 torna come sede espositiva, per mostrare l’avanzamento dei lavori: oggi la facciata è tornata a splendere, liberata dai ponteggi, così come l’atrio centrale.
Salumaia Hotel Duchessa Isabella
Via Palestro 70, Ferrara
Il lussuoso Hotel Duchessa Isabella, nome che omaggia Isabella D’Este, già membro del Relais & Chateaux, si trova nel centro storico di Ferrara ed è ospitato all’interno di un antico Palazzo del Cinquecento. Al suo interno sono ancora visibili splendidi soffitti a cassettoni con fregi in oro zecchino, porte laccate del XVI secolo, camini dai colonnati antichi, affreschi realizzati dalla scuola ferrarese e pezzi d’antiquariato come la splendida collezione di orologi d’epoca.
L’edificio apparteneva alla famiglia Bonfiglioli che erano di origine ebraica e la Salumaia era il rifugio usato per proteggersi dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1985 la casa viene acquistata in due atti dall’imprenditrice signora Evelina Bonzagni e da suo marito Claudio Cambia perché il piano nobile apparteneva ai Bonfiglioli e la parte alta era di proprietà della Montedison, successivi proprietari.
La signora Banzagni, dopo cinque anni di ristrutturazione, cambia la destinazione d’uso del Palazzo che, da casa privata diventò un albergo e il rifugio una salumaia come luogo per degustare di vini e prodotti tipici ferraresi. L’Hotel Duchessa Isabella venne ufficialmente inaugurato il 4 aprile 1990.
Riaperture riapre eccezionalmente un luogo solitamente non visitabile ai fruitori dell’hotel, l’antica salumaia: una stanza nel cortile con un’atmosfera intima e conviviale, che ospiterà una delle mostre del festival. Per accedere alla salumaia, i visitatori potranno attraversare gli splendidi saloni dell’Hotel Duchessa Isabella.
È rimasto dell’epoca il pavimento a triangolo in cotto ferrarese, le pareti che ospitano mensole di vini, grande passione di Claudio Cambia, piacentino, il tavolo frattino con sedie Thonet che potevano ospitare circa 20 persone. Qui era possibile infatti degustare piatti tipici ferraresi e, in speciali occasioni, pietanze della cucina kosher. Al di sopra si trova il giardino che donava all’ambiente la giusta temperatura fresca utile ad una buona conservazione dei salumi all’interno.
Negozio via Garibaldi
via Garibaldi 3, Ferrara
Bottega, ex sede di attività commerciale, inserita nel contesto urbano del centro storico, appena fuori dalla centralissima piazza Municipale, da cui si accede al Duomo. Le mura cittadine distano soltanto 2 km.
Nonostante l’ottima collocazione sia urbanistica che commerciale, negli ultimi anni risente della crisi delle peculiarità commerciali delle botteghe tradizionali, cambiando spesso gestione e restando inutilizzato per lunghi periodi.