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Giorno: 8 Aprile 2019

In battello a Villa La Mensa con Interno Verde

Da: Intorno Verde
Copparo. La meravigliosa Villa La Mensa, affacciata sul Po di Volano a Sabbioncello San Vittore, riapre eccezionalmente le proprie porte ai visitatori di Interno Verde, sabato 11 e domenica 12 maggio. In occasione del festival che ogni anno apre al pubblico i più suggestivi giardini di Ferrara, sarà infatti possibile visitare la delizia estense, affascinante struttura rinascimentale nata come torre di avvistamento e punto di controllo del fiume, chiuso dallo scorso anno a causa di un importante operazione di restauro, voluta dal Comune di Copparo.

I lavori si protrarranno fino alla fine dell’estate, ma in forza della collaborazione nata con l’Assessorato all’Ambiente e alla Valorizzazione del Territorio durante #marzoambiente, l’amministrazione Copparese ha gentilmente concesso all’associazione Ilturco, che organizza l’iniziativa, di inserire nel proprio programma quattro visite guidate al cantiere, includendo nel percorso non solo lo splendido parco, dove vivono i pavoni, ma anche numerosi ambienti interni, di grande bellezza e rilevanza storica.

La villa infatti ha un passato tutt’altro che trascurabile: costruita tra il XII e il XIII secolo, fu ampliata sul finire del ‘400 da Bartolomeo della Rovere, nipote di papa Sisto IV. Da luogo di svago e divertimento divenne sede amministrativa della curia, poi villa di rappresentanza, fino ad essere acquistata nel 2003 dal Comune. Al suo interno si trovano l’antica chiesa di Sant’Agata, la cappella, una serie di magnifiche sale affrescate e il prezioso Salone d’Onore, coperto da un soffitto ligneo finemente decorato di insegne araldiche. La stretta connessione della residenza rinascimentale con la campagna circostante è sempre stata fondamentale per il ruolo che l’edificio ha saputo assumere attraverso i secoli, elemento riconosciuto nel 1999 dall’Unesco, che ha voluto annoverare la villa tra i siti di interesse compresi nel territorio del Delta del Po, Patrimonio mondiale dell’Umanità.

In linea con il passato di questo stupefacente complesso e con la sua futura gestione, che prevede un rilancio basato sulla promozione del cosiddetto turismo slow, Interno Verde accompagna alle visite guidate la possibilità di scoprire da un punto di vista assolutamente inusuale e originale la bellezza del paesaggio ferrarese, grazie alle gite fluviali a bordo del battello Nena, che salperà dalla darsena del capoluogo estense per approdare direttamente a Sabbioncello San Vittore. Le escursioni in programma – curate dall’associazione Fiumana – sono quattro, distribuite nel weekend. Sia sabato 11 che domenica 12 si partirà dalla darsena alle 9 e alle 15. Il rientro in città – con un’ora di visita guidata alla delizia – è previsto rispettivamente per le 13 e per le 19.

Chi volesse approfittare dell’occasione per un’avventurosa esplorazione su due ruote potrà caricare in barca la bicicletta – propria o noleggiata presso l’infopoint del festival – e percorrere metà del percorso (andata o ritorno) sui pedali. I chilometri che separano Ferrara da Sabbioncello San Vittore sono venti: costeggiano l’acqua del Po di Volano, i canneti, i campi di pesche e i filari di pere.

Per prenotare la visita guidata e la gita in battello – entrambe riservate agli iscritti di Interno Verde – si può scrivere a info@lanena.it oppure telefonare al numero 347 7139988.
Il contributo richiesto per la gita in barca è di 15 euro per il viaggio di andata e ritorno, 10 euro solo andata o solo ritorno, 2 euro per il trasporto della bicicletta. La visita guidata è gratuita, offerta dal Comune di Copparo.

Interno Verde è una manifestazione patrocinata dal Mibac, dal Comune e dall’Università di Ferrara, con l’adesione di Aiapp – Associazione Italiana Architettura del Paesaggio.

Rinnovo CCNL coop sociali_commento Legacoop

Da: Organizzatori
Oltre 350.000 lavoratori che assicurano la tenuta del welfare del nostro paese garantendo servizi a oltre 7 milioni di persone. Questi i numeri, in Italia, delle 11.500 cooperative sociali aderenti a Legacoopsociali, Confcooperative Federsolidarietà e Agci Solidarietà interessate dal rinnovo del contratto collettivo nazionale della cooperazione sociale, siglato a fine marzo con le parti sindacali FP-CGIL, FISASCAT-CISL, FPS-CISL, UIL-FPL, UIL TUCS e ora in attesa del sì definitivo dai lavoratori.
In provincia di Ferrara i lavoratori interessati dal rinnovo sono oltre 3.000, di cui oltre l’80% a tempo indeterminato e oltre il 70% donne.
“La firma del contratto è un importante segnale di riconoscimento della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori che ogni giorno garantiscono l’educazione di tanti bambini, l’assistenza e la cura dei nostri familiari e di tante persone anziane, disabili e in difficoltà”, commenta il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini, evidenziando come le coop sociali siano “la struttura portante del welfare emiliano-romagnolo. È importante che i lavoratori di questo comparto siano tutelati, nel rispetto dei contratti di lavoro sottoscritti dalle centrali cooperative e dai sindacati più rappresentativi. Le parti hanno infatti sottoscritto un accordo per impegnarsi a promuovere e valorizzare la completa applicazione del CCNL nelle diverse sedi territoriali, disincentivando l’utilizzo di contratti pirata che consentono di abbassare artificiosamente il costo del lavoro. Un impegno che chiediamo anche a chi si candida a governare gli enti locali nelle prossime elezioni”.
Il CCNL rinnovato conferma la dignità del lavoro stabile e al contempo accoglie elementi di flessibilità organizzativa, quali la banca ore e la stagionalità, per rispondere in modo ancora più coerente ai nuovi bisogni di welfare e contribuire a innovare le politiche sociali del nostro Paese. “A Ferrara le cooperative sociali, di varia dimensione e specializzazione, sono tra le poche imprese che hanno saputo creare lavoro anche negli anni più difficili della crisi – prosegue Benini –. La firma del CCNL porta ulteriore innovazione e riconoscimento in un settore su cui il nostro territorio può puntare anche per il futuro”.
Nel CCNL sono state inserite nuove figure come quella per l’aiuto domiciliare e del docente dei servizi per l’infanzia 3/6 anni, per rendere ancor più completa l’offerta di servizi e valorizzare le competenze professionali. Sono state inoltre inserite alcune tutele ulteriori, come il congedo per le donne lavoratrici vittime di violenza e di genere e il rafforzamento della garanzia della conservazione del posto di lavoro ai dipendenti nei casi di gravi patologie. Il rinnovo prevede un aumento della retribuzione di 80 euro mensili a regime, pari al 5,95% in 3 tranche di cui l’ultima a settembre 2020. È stata concordata, inoltre, l’erogazione una tantum di 300 euro in due rate nel 2019 e un incremento dello 0,5% a sostegno della previdenza integrativa. È stato valorizzato, tramite un’indennità di funzione, l’affiancamento all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e dato il giusto riconoscimento normativo a tutta la cooperazione sociale di inserimento lavorativo.

FERRARA – Red Canzian, Carabinieri ed Esercito per la “Staffetta per la Speranza”

Da: Organizzatori
Abbracciare idealmente tutti i bambini e ragazzi d’Italia, colpiti da leucemie, tumori o malattie rare, e le famiglie per dire loro che Fondazione Città della Speranza è presente con il sostegno alla ricerca scientifica, affinché possano essere individuate cure sempre più mirate e risolutive, e farsi portavoce delle loro aspettative presso Papa Francesco. Sono questi gli obiettivi della “Staffetta per la Speranza”, l’ultramaratona benefica che, dal 21 al 24 aprile, attraverserà Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria e Lazio, snodandosi per circa 530 km da Padova a piazza Papa Pio XII in Vaticano.
Un vero e proprio evento per la Fondazione Città della Speranza, onlus veneta che si appresta a festeggiare il suo 25esimo anniversario con il privilegio di essere ricevuta in forma privata da Papa Francesco il giorno 24 e che, per la particolare occasione, ha incontrato la piena collaborazione di Carabinieri ed Esercito. Sì, perché saranno principalmente questi ultimi ad indossare la tenuta sportiva e a percorrere a turno, testimone alla mano, gran parte del percorso prima di essere raggiunti, negli ultimi 20 km, dai rappresentanti della Fondazione.
Il testimone custodirà al suo interno alcuni messaggi di pazienti in cura che saranno consegnati al Pontefice da un bambino di 4 anni, guarito da Retinoblastoma, perché faccia risuonare la loro voce e le loro piccole, grandi attese.
L’iniziativa, di cui è testimonial il cantautore Red Canzian, sarà l’occasione per far conoscere la mission di Città della Speranza, impegnata dal 1994 a migliorare le condizioni di cura e assistenza dei bambini, nonché a sostenere la ricerca scientifica sulle malattie pediatriche – tanto da aver realizzato l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, eccellenza italiana ed europea – e la diagnostica avanzata di leucemie, linfomi e sarcomi per i bambini di tutta Italia.
L’invito, a quanti incontreranno i corridori per strada, è di postare le foto con l’hashtag #staffettaperlasperanza.

Il percorso attraverso l’Emilia Romagna
Il via della “Staffetta per la Speranza” si terrà la domenica di Pasqua presso l’Istituto di Ricerca Pediatrica a Padova. La prima tappa, lunga 63 km, vedrà appassionati della corsa e atleti di rilievo nazionale, appartenenti all’Arma dei Carabinieri, attraversare paesi come Legnaro, Cavarzere ed Adria, per giungere nella tarda serata ad Ariano Ferrarese (Ferrara). Si riprenderà da qui all’alba di Pasquetta per arrivare a Cattolica il giorno stesso: i Carabinieri percorreranno a turno 141 km, transitando per Codigoro, Lido delle Nazioni, Comacchio, Lido di Spina, Marina di Ravenna, Ravenna, Cervia, Cesenatico, Bellaria, Rimini e Riccione.
Verrà effettuato in auto di notte, invece, il tratto che separa Cattolica da Perugia (158 km) poiché presenta delle difficoltà. Martedì 23 aprile toccherà all’Esercito ripartire dal capoluogo umbro in direzione di Formello, in provincia di Roma (142 km), passando per Todi e Narni.
Mercoledì 24 aprile vi è il momento più atteso: Carabinieri ed Esercito correranno insieme gli ultimi 26 km da Formello a piazza Papa Pio XII in Vaticano. Ad essi si aggiungerà una rappresentanza della Città della Speranza, tra cui il suo fondatore Franco Masello e un ex paziente di 4 anni. Il traguardo sarà tagliato alle ore 9. Seguirà la visita a Papa Francesco.
Sono circa 40 i corridori che, tra Carabinieri ed Esercito, si cimenteranno in questa impresa. Il passaggio di testimone avverrà ogni 10 o 20 km e tutti indosseranno una maglietta blu logata, rappresentativa della manifestazione.
La sicurezza stradale sarà garantita dai militari dell’Arma, la quale offrirà anche il supporto logistico necessario avvalendosi delle proprie caserme sul territorio.
Per la particolare occasione, Città della Speranza incontrerà i sindaci e la cittadinanza di alcuni dei territori varcati.

Apertura gite cai ferrara

Da: Organizzatori
Alpe della Luna: dove la natura incontra la storia
Domani sera, martedì 9 aprile, presso la sede CAI in Viale Cavour 116, i direttori di gita Valeria Ferioli, Lorenza Cenacchi e Annalisa Malerba apriranno le iscrizioni all’escursione all’Alpe della Luna, prevista per il 4 e 5 maggio.
L’escursione propone una visita di due giorni alla Riserva naturale dell’Alpe della luna, un ambiente suggestivo che funge da cornice ad antichi sentieri e ai resti delle fortificazioni della Linea gotica.
Il primo giorno, una guida del Parco Storico della Linea Gotica di Badia Tedalda condurrà il gruppo alla scoperta della storia e dell’ambiente naturale, in un territorio dal fascino discreto e tranquillo, natura incontaminata, scrigno di ricchezze: ampi crinali ricoperti di boschi, vallate percorse da torrenti, pareti di arenaria, forre e cascate.
Il secondo giorno un’esperta di erbe spontanee guidera’ gli escursionisti nella fitta e spettacolare vegetazione, testimone del passaggio della storia.
La partenza in pullman e’ prevista alle 6.30 dal piazzale Dante Alighieri e il rientro attorno alle 22.

Rocca Pendice-Colli Euganei
Proseguono le iscrizioni per l’escursione del gruppo Seniores a Rocca Pendice, prevista per giovedì 18 aprile.
Il direttore di gita Gabriele Villa inaugura il programma estivo 2019 con questo giro ad anello attorno ad un colle anomalo nella zona euganea, perche’ non presenta un aspetto arrotondato ma una inaspettata parete di roccia alta circa cento metri sotto la quale si dipana un sentiero che ne consente la visione.
Il percorso si svolge tra strade sterrate all’interno di un bosco di castagni e di robinia, partendo nei pressi della località Teolo per scendere e contornare la parete est di Rocca Pendice e poi guadagnare quota fino a raggiungere la località Castelnuovo. Da qui si salirà a Punta della Croce, un punto panoramico sulla pianura veneta, si proseguira’ per il Sasso delle Grotte per passare poi sotto le pareti ovest di Rocca Pendice, da cui si osservera’ la storica palestra di arrampicata delle Numerate.
Un sentiero in discesa nel bosco condurra’ il gruppo di nuovo a Teolo, dove si chiudera’ l’anello dell’escursione.
La partenza e’ prevista alle 7 e il rientro attorno alle 20.

Mercoledì 10/4 alle 18 Matthias Canapini presenta il libro “Il passo dell’acero – alberi, pecore e macerie” presso libreria Ibs+Libraccio Ferrara

Da: Eventi Ferrara
Dialoga con l’autore Giada Brina.

Un terremoto ha inizio nel momento in cui finisce. A volte ci sono guerre silenziose che si combattono senza armi, cannoni né eserciti in campo, drammi che si consumano lentamente, sotto casa, come un tarlo che scava nel legno cavilloso. Senza retorica, il libro racconta l’umanità ferita dal terremoto del 2016 oltre i numeri, le macerie, le cravatte e i bei discorsi in Tv, accendendo i riflettori sulle vite di Stefano, Federica, Bruno, Alice e il piccolo Ernesto. San Vito, Gabbiano, Preci e i paesini ai margini colpiti dalle scosse sono la cornice di testimonianze vissute in prima persona dall’autore, a passo d’uomo tra alberi, borghi e animali, tessendo una rete tra le varie comunità che con tenacia resistono. Ancora. Cosa c’è oltre il sisma?

Matthias Canapini è nato nel 1992 a Fano, Marche (PU). Si occupa di reportage foto giornalistici muovendosi come freelance collaborando con giornali, portali online, associazioni e ONLUS. Lavora anche come videomaker presso una web tv regionale che si occupa di integrazione e intercultura e tiene spesso incontri, conferenze, mostre in merito ai vari viaggi realizzati finora. Ha viaggiato in Est Europa, Balcani, Caucaso, Turchia e il vicino Medio Oriente documentando tematiche diverse tra loro come i campi sfollati in Siria, le adozioni in Kosovo o l’infanzia in fuga dalla guerra in Ucraina. Tutti reportage di ambito sociale e culturale. Tra il 2015 e il 2018 ha pubblicato Verso Est, Eurasia Express. Voci dai margini, Il volto dell’altro e Terra e dissenso.

Antichità archeologiche e tesori nella storia del diritto

Da: Comunicazione Istituzionale e Digitale Unife Ufficio Stampa
Mercoledì 10 aprile alle ore 11, nel Dipartimento di Scienze Giuridiche, Corso Ercole I d’Este, 43 (Palazzo Giordani), avrà luogo la presentazione del libro di Arrigo D. Manfredini , Antichità archeologiche e tesori nella storia del diritto, Torino, 2018, Giappichelli Editore. Ne parleranno G. Cazzetta, M. Magri, G. Santucci, R. Varese.

La scoperta di un tesoro – nel significato più semplice, antico e durevole, di ‘deposito di oro’ – ha da sempre rappresentato un evento unico nel suo genere, non paragonabile, per rilevanza economica ed emozionale, al reperimento di antichità sepolte. Queste ultime hanno raggiunto il livello di attenzione del biondo metallo solo più tardi, con epicentro nella Roma dei Papi. È il momento in cui le distanze tra il Laocoonte ed i tesori di Alarico o di sir F. Drake prendono ad avvicinarsi. Ma il diritto le mantiene, fino all’avvento del Code civil e, a cascata, dei codici di mezza Europa, Italia compresa, quando nasce, quasi di soppiatto, il tesoro archeologico, autentica mina vagante per la conservazione e la fruizione collettiva dei reperti. La fine è rapida, e giudicata prematura solo nelle botteghe degli antiquari… Questo libro, dedicato ad un piccolo argomento, dilata l’orizzonte della narrazione dalla classicità al presente, sul filo del secolare conflitto tra appartenenza privata e pubblica delle antichità di scavo. Un libro che l’autore ha cercato di tenere un po’ scostato dal ‘canone’, anche per dare voce ad una componente popolare della propria formazione, il cinema e la radio, alla quale, in definitiva, si sente debitore.
ARRIGO D. MANFREDINI è stato professore di Diritto romano nell’Università di Ferrara, ora è professore emerito. Tra i suoi libri più recenti: «“Chi caccia e chi è cacciato…”. Cacciatore e preda nella storia del diritto» (Giappichelli, 2006); «Il suicidio. Studi di diritto romano» (Giappichelli, 2008); «Rimetti a noi i nostri debiti. Forme della remissione del debito dall’antichità all’esperienza europea contemporanea» (Il Mulino, 2013).

Numeri delle iscrizioni per Istituto Comprensivo “Bonati”

Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 08-04-2019.
Sono 120 i bambini iscritti al primo anno delle scuole per l’infanzia e 21 quelli iscrittisi alle materne di Lezzine. Inoltre, ci sono 34 iscritti alla prima a “modulo” delle scuole primarie di Bondeno ed altrettanti alla prima che fa il “tempo pieno”. Buoni risultati anche per le iscrizioni al plesso antisismico di Scortichino, per le secondarie di primo grado (quelle che una volta si chiamavano “medie”) e per le classi del centro studi superiori “Carducci”. Insomma, c’è di che essere soddisfatti. «Le nostre scuole – dicono il sindaco Fabio Bergamini e l’assessore con delega all’istruzione, Francesca Aria Poltronieri – sono state premiate dai cittadini. I quali, ancora una volta, hanno scelto convintamente i nostri plessi per iscrivere i loro figli». Agli alunni che frequenteranno il prossimo anno l’asilo, ed a quelli che si sono iscritti alle primarie di Bondeno, si sommano infatti i 22 studenti iscrittisi alle scuole di Scortichino, che è ben sopra la soglia minima richiesta per comporre la prima classe (15). Mentre gli iscritti alle classi prime delle “medie” dell’Istituto Bonati sono complessivamente 88. Insomma, molti neo-iscritti, che si sommano a quanti già frequentano i vari istituti, mentre non vengono conteggiati nelle statistiche anche gli iscritti alle scuole paritarie dell’infanzia sparse per il territorio: a Bondeno capoluogo, Scortichino e Gavello. Buoni anche i risultati che si profilano per le iscrizioni alle secondarie di secondo grado: le scuole superiori di via Manzoni, che sono racchiuse sotto il nome di polo “Carducci”. «Avremo una prima per l’Ipssc, che è l’indirizzo professionale, turistico e commerciale, e due prime al via, a settembre, per il liceo scientifico – ricorda Poltronieri –. Segno che la qualità didattica (dimostrata in questi anni, anche dagli ottimi risultati ottenuti all’esame finale di Stato e dalle borse di studio vinte dai nostri studenti) è stata premiata dalle famiglie di Bondeno. Le quali, nonostante un battage molto forte da parte di istituti superiori dei comuni vicini, scelgono comunque di fare studiare i loro ragazzi qui, dove le famiglie apprezzano anche il contributo dato per i libri di testo e il servizio capillare di trasporto scolastico». A breve, infatti, la tendenza sarà dimostrata dai numeri consolidati degli iscritti alle superiori, che la scuola sta definendo proprio in questi giorni.
Per il nido, invece, le iscrizioni sono aperte dal primo di aprile. I termini per l’iscrizione sono compresi tra il 1° aprile e il 31 maggio prossimo, sempre facendo riferimento all’Urp del Comune di Bondeno. Il modulo per il nido è disponibile sul sito istituzionale del municipio, alla sezione: “modelli scaricabili, modelli settore socio culturale, modelli ufficio scuola”, oppure presso l’Urp e l’Ufficio Scuola del Comune di Bondeno. Per qualsiasi tipo di informazione, gli operatori sono a disposizione dei cittadini presso lo stesso Ufficio Scuola (dal lunedì al venerdì, ore 8,30-13, mentre il martedì e il giovedì anche dalle ore 14,30 alle 16,30) e l’Urp (dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 13, con la sola esclusione del mercoledì mattina). In tali uffici sono già disponibili i moduli per richiedere i servizi scolastici forniti dal Comune di Bondeno, per l’anno scolastico 2019-2020.

Presentazione alla libreria Feltrinelli

Da: Libreria Feltrinelli Ferrara
Mercoledì 10 aprile alle ore 17.30 presso la libreria Feltrinelli di Ferrara, LEONARDO PICCIONE presenterà il suo libro
“ Il libro dei vulcani d’Islanda. Storie di uomini, fuoco e caducità “ Edizioni Iperborea, modera Giuseppe Alesci, geologo e guida Kailas Viaggi. All’interno della libreria inoltre, è in esposizione fino al 10 maggio la mostra fotografica VULCANI NEL MONDO . L’evento è in collaborazione con Kaila sviaggi e La Nuova Ferrara. Grazie per lo spazio che vorrete dedicarci.
Cordiali saluti, Simonetta Tamascelli.

IL LIBRO
«Qui da noi ogni dieci anni in media compare una nuova montagna o un nuovo campo di lava a cui tocca trovare un nome. È il Paese stesso a renderci creativi.» Così lo scrittore Hallgrímur Helgason ha spiegato quella ricchezza letteraria e quel gusto del narrare che accompagnano l’intera storia d’Islanda, e che sono all’origine di questo libro. Una raccolta di 47 storie legate in vario modo ad altrettanti vulcani, che spaziano dalle avventure dei primi colonizzatori dell’isola alle imprese di esploratori estremi, dalle antiche saghe norrene alle missioni della NASA nei canyon «lunari» degli altipiani interni, alternando scienza, poesia, cronaca e leggenda. Il viaggio di William Morris nella mitica Snæfellsnes, il «match del secolo» tra Bobby Fischer e Boris Spassky nella Reykjavík del ’72, il mistero che avvolge la spedizione Von Knebel nel cratere di Askja si affiancano all’epopea dello schiavo caraibico che divenne il primo islandese nero della storia, alle attuali sfide dei vulcanologi per prevedere le eruzioni, allo studio dei tunnel di lava che potrebbero aprirci una strada verso Marte. Il libro è un viaggio curioso intorno all’unicità geologica di un’isola che conta trenta diversi sistemi vulcanici attivi, di tutte le tipologie conosciute. È il ritratto di un Paese che è «un esperimento, prima naturale e poi umano», e che per questo ha attirato attraverso i secoli studiosi, avventurieri e poeti, diventando un bacino inesauribile di storie. Grandiosi protagonisti o impassibili spettatori delle vicende narrate, signori di una terra in cui il creato si crea, si distrugge e si trasforma ogni giorno, i vulcani ci ricordano che il suolo su cui camminiamo non è eterno, che non c’è eternità negli sforzi umani, nell’arte e nella scienza. Ma al tempo stesso ci offrono un contatto vivido con la «creazione», con l’imprescindibile guerra tra gli elementi che è all’origine della vita sul nostro pianeta, e racchiudono forse la nostra via d’accesso all’universo.

Confagricoltura Ferrara. Rinnovo delle cariche ANPA

Da: Organizzatori
Il ferrarese Stefano Spisani, classe 1947, è stato rieletto il 4 aprile scorso dal Consiglio Direttivo, Presidente dell’Associazione Provinciale Pensionati – ANPA Confagricoltura Ferrara per il prossimo triennio 2019/2021. Lucio Pancaldi (Copparo) è stato eletto Vice Presidente. Il Consiglio Direttivo ha poi provveduto a nominare Carlo Sivieri (Copparo) Vice Presidente Vicario e il ferrarese Flavio Buganza Tesoriere. Del Consiglio fanno inoltre parte: Oscar Benetti (Ferrara), Claudio Bracchi (Tresigallo), Roberto Bressan (Copparo), Lino Ghidoni (Terre del Reno), Graziella Graziani (Ferrara), Manrico Grossi (Ferrara) e Romolo Zaghi (Berra).
“Sono onorato della fiducia ricevuta, consapevole di aver fin qui svolto un importante lavoro e conscio che ci attenderà nel prossimo futuro un compito impegnativo, viste le tante problematiche da affrontare e la rilevante presenza di ultra 65enni nella nostra Provincia, di ben quattro punti percentuali superiore alla media regionale. Un importante numero di pensionati agricoltori vive con pensioni inferiori a 1.000 euro mensili, che in molti casi si riducono attorno ai 600 euro. Le misure di rigore e di contenimento della spesa hanno inciso pesantemente sul sistema pensionistico, riducendo in prospettiva gli importi anche a causa di un inadeguato meccanismo di indicizzazione delle nostre pensioni. Dovremo poi focalizzare la nostra azione relativamente all’assistenza sociale e sociosanitaria degli anziani che lavorano in agricoltura e che vivono in zone rurali isolate, con pochi o inesistenti mezzi di trasporto, lontani da ambulatori ed ospedali. In questo quadro prioritaria sarà la nostra attenzione riguardo al problema della solitudine dell’anziano, il tema dell’invecchiamento attivo e le politiche per la non autosufficienza. Nel recente passato abbiamo avviato un percorso, che proseguirà nel futuro, con i giovani di Confagricoltura Ferrara per favorire il ricambio generazionale programmato e guidato, in modo da consentire una continuità di consolidamento e di crescita delle nostre aziende. Cogliendo lo spunto dalle prossime elezioni europee, come Associazione chiederemo una legge ad hoc, così come una politica che supporti gli anziani ad essere ancora più utili. Non mancherà, infine, – ha evidenziato il Presidente Stefano Spisani – il momento aggregativo tra soci ed amici, con l’organizzazione di riunioni conviviali e gite, occasioni proficue per raccogliere fondi da stanziare in beneficenza. Mi preme sottolineare che nello scorso triennio l’Associazione ha devoluto in beneficenza, anche grazie ai fondi ottenuti con la sottoscrizione del 5xmille, oltre 8.300 euro, tutti devoluti ad Associazioni ferraresi che si muovono nel mondo del volontariato e nella ricerca e cura delle malattie”.

Saggio musicale degli allievi Costa, Guarini e Manzoni domani martedì 9 aprile

Da: Istituto Comprensivo 2
Proseguono martedì 9 aprile le attività musicali dell’Istituto Comprensivo Alda Costa, con i saggi finali degli allievi di strumento delle scuole primarie. I corsi, nati nell’ottobre 2013 e organizzati dalla Cooperativa il Germoglio, sono quelli di chitarra, flauto traverso, pianoforte, violino e propedeutica musicale. Coordinati da Anna Maria Ludicina e Valeria Astolfi, propongono un’esperienza di pratica musicale frequentata da oltre cento studenti dalla prima alla quinta, quasi un quarto degli iscritti alle primarie dell’intero istituto. Il primo appuntamento con gli allievi di pianoforte, flauto traverso e chitarra delle Scuole Primarie Costa, Guarini e Manzoni, è previsto per martedì 9 aprile alle 17, nella sede di via Benvenuto Tisi della Scuola a Indirizzo Musicale Boiardo con gli allievi di Cristina Popa ed Enrico Sambri.

Camminata di Primavera per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica

Da: Dream Life Project
Dopo il successo della “Camminata del Piccolo Lettore”, manifestazione ludico motoria non competitiva svoltasi il 21 ottobre scorso, dedicata al ricordo del piccolo Filippo Partigiani, grazie alla quale sono stati raccolti e donati circa un migliaio di libri alla Biblioteca Blu presso il Reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Cona ed è stato devoluto parte del ricavato al Fondo istituito dai genitori di Filippo per la creazione di un’area gioco attrezzata presso la scuola d’infanzia di San Martino di Ferrara, Dream Life propone una nuova iniziativa. Si chiama “Camminata di Primavera”, anche questa non competitiva e seguirà lo stesso percorso sulle mura estensi di Ferrara ed avrà luogo il prossimo 19 maggio (Domenica), nella mattinata. Questa volta l’obiettivo è quello di raccogliere fondi per la ricerca. Infatti metà di tutto il ricavato, sia dalle quote di partecipazione che da eventuali contributi da parte di enti ed aziende interessate a sponsorizzare la camminata, verrà devoluta alla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica – Onlus, sede di Ferrara. Per informazioni e preiscrizioni sulla camminata si può visitare la pagina Facebook di Dream Life Project ed invece per informazioni sulla Fondazione è possibile visitare il sito internet della stessa nella delegazione ferrarese andando su:
http://www.mondoffc.it/Delegazioni-e-Gruppi-di-Sostegno/delegazione-ffc-di-ferrara

Gli Appuntamenti di Aldo Modonesi di lunedì 8 aprile

Da: Aldo Modonesi Sindaco
Aldo Modonesi, candidato sindaco per Ferrara alle elezioni del prossimo 26 maggio, lunedì 8 aprile in mattinata parteciperà al convegno organizzato dalla CGIL provinciale “Lavori di genere: che genere di politica?” dedicato alle disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro e alle proposte per superarle.
Il candidato sindaco, in serata, parteciperà a un’iniziativa dedicata al mondo dello sport. Nella sede della Federazione Italiana Pallavolo provinciale potrà confrontarsi con società sportive, allenatori e arbitri sul tema degli impianti e del sostegno all’attività sportiva giovanile.

Riaperture e la fotografia che ha riaperto Ferrara, successo con 4800 presenze per il photofestival

Da: Riaperture Photofestival Ferrara
La sorpresa di luoghi di Ferrara mai riaperti prima, i viaggi nel ‘futuro’ delle mostre, l’umanità e le storie di tutti gli ospiti del festival, il successo di presenze da Ferrara e il resto d’Italia: si è conclusa con oltre 4800 visitatori la terza edizione di Riaperture Photofestival Ferrara.

Dal 29 al 31 marzo e dal 5 al 7 aprile 2019, Ferrara è stata un cuore pulsante di fotografia, grazie alle diciassette mostre in otto luoghi diversi di Ferrara che hanno coinvolto un pubblico trasversale, con oltre il 50% di presenze da fuori Ferrara: dalla Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’, la vera sorpresa della terza edizione, alle mostre di grandi autori italiani come Gianni Berengo Gardin e Francesco Cito, passando per gli incontri a Factory Grisù con giornalisti, realtà editoriali e progetti innovativi da tutta Italia, Riaperture ha trasformato ancora una volta Ferrara in un collettivo laboratorio fotografico, per raccontare tutti i futuri possibili.

‘Futuro’ infatti è stato il tema di Riaperture 2019, raccontato con mostre presenti in otto sedi diverse: oltre ai maestri della fotografia italiana come Berengo Gardin e Cito, erano presenti autori internazionali affermati o emergenti come Elinor Carucci, Simon Lehner e Tania Franco Klein. Il futuro è stato declinato sotto ogni spunto possibile: ambiente, tecnologia, lavoro, sesso, famiglia, generazioni, nuove malattie, Medio Oriente, diritti lgbt.

Anche il secondo weekend di Riaperture ha proposto un ricco programma di eventi paralleli ospitati a Factory Grisù. ‘È contemporanea la fotografia?’ è la domanda cui ha risposto Michele Smargiassi, giornalista di la Repubblica, con una lezione che ha coinvolto 150 persone sabato 6 aprile. Spazio anche alla storia di una vera e propria riapertura, ‘Edicola 518’: il fondatore Antonio Brizioli ha raccontato al pubblico di Riaperture come un’edicola nel centro storico di Perugia sia stata trasformata in uno spazio di produzione culturale. Molto partecipati anche i laboratori didattici per bambini, condotti da Rossella Ibba, e le visite guidate e i caffè con gli autori, novità di quest’anno che ha coinvolto sei hotel della città. Il festival si è chiuso con Francesco Comello, vincitore World Press Photo 2017: il grande autore di fama internazionale ha presentato il suo ultimo lavoro, ‘Yo soy Fidel’, per un evento in collaborazione con Fujifilm Italia.

«Riaperture conferma la sua crescita costante – spiega Giacomo Brini, direttore del festival – sia in termini di pubblico che di riscontri dall’esterno». La terza edizione ha confermato una formula «che coniuga contenuti mirati, la scelta di un tema, ‘Futuro’, che si apre in molteplici direzioni, con una ricerca continua di nuovi luoghi da proporre a cittadini e turisti, e la definizione di un programma collaterale di eventi sempre più corposo». Un festival che si è radicato nella propria città, con la scelta di lanciare l’anteprima con ‘Displacement’: una mostra dedicata a L’Aquila, dieci anni dopo il sisma del 2009, installata a cielo aperto, fruibile gratuitamente, lungo l’intera via Mazzini. La grande sorpresa tra i luoghi riaperti è stata sicuramente la Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’, insieme alla Cavallerizza, edificio militare chiuso dal 1997: ferraresi e turisti sono rimasti estasiati dalla riscoperta di uno spazio infinito, che Riaperture ha rivitalizzato per due weekend e mostrando come gli spazi da rigenerare «possono essere rimessi in moto grazie alla forza della fotografia e delle iniziative culturali».

Modonesi sabato 6 aprile è stato a Francolino: “Massima attenzione alle frazioni. Presto le mie proposte per ridurre la distanza tra centro e periferie”

Da: Aldo Modonesi Sindaco
Aldo Modonesi, candidato sindaco per Ferrara, sabato 6 aprile ha fatto nuovamente tappa in una delle frazioni del comune di Ferrara. È stato a Francolino dove ha incontrato numerosi residenti prima al bar Al Filó poi in via della Carpa.
Ha raccolto alcune esigenze e proposte dei cittadini di Francolino. Un problema sentito è quello del trasporto pubblico locale visto che nessuna linea arriva fino al centro abitato, un altro è quello della chiesa, che ancora non ha potuto riaprire dopo il sisma. Alcune richieste fanno riferimento all’area dei servizi: attenzione agli anziani e ai servizi scolastici. E maggiore valorizzazione dei percorsi cicloturistici della Destra Po.
Modonesi ha raccolto questi temi e quelli che riguardano il parco di via della Carpa, dove si propone di adeguare alcuni spazi per l’aggregazione sportiva dei giovani di Francolino.
In diretta Facebook Modonesi ha voluto richiamare “la forte attenzione delle nostre proposte per le frazioni e i quartieri più lontani dal centro con il recupero di una rappresentanza politica e di ascolto istituzionale e servizi pensati ad hoc per andare incontro alle esigenze della popolazione che fatica a raggiungere gli uffici comunali. Proposte – aggiunge Modonesi – che verranno illustrate mercoledì, 10 aprile in conferenza stampa”.

Alan Fabbri (Lega): Vicino a Soriani e alla madre vittime di un gesto vigliacco e inqualificabile”

Da: Elettorale Lega Nord

“Sono vicino a Elisabetta Soriani e alla madre, dopo il gravissimo episodio della scorsa notte che le ha viste vittime di una rapina in casa”.
Alan Fabbri, candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra, interviene sul gravissimo episodio accaduto in via Coronella, alle porte della città che ha coinvolto il consigliere comunale del Pd e l’anziana madre.
“Esprimo massima solidarietà alla consigliera colpita in modo vigliacco, nel momento e nel luogo dell’intimità. Mi auguro insieme a tutta la Lega di Ferrara che i criminali che hanno compiuto questo inqualificabile gesto siano assicurati, al più presto, alla giustizia”.
Quanto accaduto “purtroppo richiama alla memoria altri episodi simili che hanno segnato la nostra città e la nostra provincia” e “ci fa capire ancora una volta quanto sia fondamentale dare una risposta ferma alla criminalità, cresciuta anche sull’idea di una impunità dilagante. La Lega al governo si sta impegnando al massimo per contrastare questa idea e le sue gravi conseguenze, con il decreto sicurezza e le nuove garanzie sulla certezza della pena che diventeranno legge”.

Da Modonesi solidarietà a Soriani

Da: Aldo Modonesi Sindaco
Ho appena parlato con Elisabetta Soriani, la nostra concittadina che la scorsa notte, insieme a sua madre, ha subito una rapina all’interno della propria abitazione.
Un fatto gravissimo che, come in ogni altra circostanza analoga e chiunque ne sia stata vittima, mi spinge a esprimere un’assoluta e incondizionata vicinanza e solidarietà.
Ringrazio i Carabinieri per il loro pronto intervento e chiedo con fermezza due cose: innanzitutto di restare uniti nell’attesa fiduciosa che la Polizia di Stato vada a fondo nelle indagini il più velocemente possibile. E in secondo luogo, visto che qualcuno già lo sta facendo, di evitare inopportune strumentalizzazioni, che avrebbero l’unico effetto di ferire ulteriormente due persone già così provate.
Un abbraccio a Elisabetta e a sua mamma.

Interevento su apertura numero chiuso Medicina

Da: Organizzatori
Fa piacere constatare che da più parti – e non solo in ambito locale – iniziano a giungere attestazioni di sostegno alla lungimirante politica dell’Università di Ferrara di questi ultimi anni, che ha portato il Nostro Ateneo ad avere la maggiore crescita di immatricolazioni di Studenti in termini percentuali dell’intero panorama universitario italiano, anche grazie all’apertura dei numeri chiusi, tanto che ormai a questo riguardo a livello nazionale si parla di “modello Ferrarese”, facendo in modo particolare riferimento alla proposta del Rettore Giorgio Zauli di avviare una sperimentazione per l’accesso programmato alla Facoltà di Medicina, allargandolo a 600 Studenti, e nel contempo per sostituire i tanto discussi test d’ingresso con un percorso didattico strutturato ad hoc per valutare la predisposizione e le competenze degli Studenti, sottraendola in questo modo al “terno al lotto” dei quiz.
Tra gli ultimi interventi di sostegno si nota quello in cui il segretario provinciale del PD Luigi Vitellio, invita i Sindacati, il Comune e l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio di fare una “riflessione corale” insieme agli Studenti e all’Università per appunto sostenere la politica dell’Università di Ferrara.
L’intervento di Luigi Vitellio fa particolarmente piacere, dal momento che poco più di un anno fa era sicuramente tra i più scettici riguardo la politica intrapresa dal Nostro Ateneo, ricordo in tal senso alcuni titoli del tipo “Emergenza alloggi, Vitellio: Unife ha reso un’opportunità un’emergenza” oppure dichiarazioni come “la situazione attuale, scaturita dalla “decisione di abolire il numero chiuso per alcune facoltà, ha generato un grosso malcontento sia da parte delle matricole stesse che delle loro famiglie, costrette alla frenetica ricerca di immobili sfitti”.
È indubbio che una crescita di tali proporzioni ha comportato alcuni disagi, ma molti sono stati gli aspetti positivi, non ultimi – è inutile sottolinearlo – il deciso incremento dell’indotto economico.
L’Università da parte sua non è arrivata impreparata ad affrontare la sfida – ormai vinta – di essere diventata un Ateneo di grandi dimensioni (oltre 20.000 studenti iscritti). Basti pensare al grande impegno profuso nella direzione del sostegno al Diritto allo Studio, contando in tal senso sulla fattiva collaborazione con l’ERGO, l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio, e sul piano della didattica, facendo importanti investimenti nella direzione della digitalizzazione e dell’applicazione delle nuove tecnologie nella prassi didattica, come sta a dimostrare il Se@ – il Centro di tecnologie per la comunicazione, l’innovazione e la didattica a distanza – divenuto un centro di eccellenza, che consente agli Studenti di seguire le lezioni in streaming e di produrre materiali didattici innovativi, un servizio che poche Università in Italia possono vantare.
L’Università è un patrimonio di Tutti e per questo è fondamentale che si consoli ulteriormente il dialogo e la condivisione con tutti quanti, a cominciare dalle Istituzioni locali, affinché possa esprimere al meglio le sue notevoli potenzialità, non solo sul piano della didattica, ma anche della ricerca.

Brani originali, libere improvvisasioni, canti popolari. Lunedì 8/4 al Torrione arriva il Filippo Orefice Trio. Segue jam session

Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara
Proseguono gli apprezzati Monday Night Raw del Jazz Club Ferrara. Lunedì 08 aprile (ore 21.30) con il trio del sassofonista Filippo Orefice, completato da Fabrizio Puglisi al pianoforte e Marco D’Orlando alla batteria. Il consueto aperitivo a buffet al wine bar del Torrione, accompagnato dalla selezione musicale di Gil Dj, anticipa il concerto (a partire dalle ore 20.00).
Il trio di Filippo Orefice esplora un repertorio composto da brani musicali originali, libere improvvisazioni e canzoni popolari. Pur seguendo la tradizione timbrica del trio di Lester Young, con Buddy Rich e Nat King Cole, volge la propria attenzione alla contemporaneità.
Filippo Orefice comincia a studiare il clarinetto e il sassofono con Daniele D´Agaro all´età di dodici anni, per poi diplomarsi in Sassofono jazz nel 2009 alla Universtität für Musik und Darstellende Kunst di Graz (Austria), dove studia sotto la guida di Don Menza, K. H. Miklin e Renato Chicco. Vincitore di premi come “Miglior solista” a Rostov (Russia), Vittoria (Ragusa) e come “Miglior ensemble” al Conservatorio “S. Cecilia” di Roma, Orefice lavora stabilmente con il Trio Benessere (Giovanni Maier, Alessandro Mansutti), con la Tower Jazz Composer Orchestra – orchestra residente del Jazz Club Ferrara diretta da Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon – e con Yoruba di Andrea Grillini.
Ha collaborato con Don Menza, Sjepko Gut, Beppe Scardino, UT Gandhi, Bruno Cesselli, Luigi Vitale, Luca Colussi, Bajram Istrefi, Marko Crncec, Chris Jennings, Giorgio Pacorig, Leroy Emanuel, Sam Kulik, Vladimir Kostadinovic, Zlatko Caucig, Federico De Vittor e Michele Montolli tra gli altri, oltre ad essersi esibito in Italia, Austria, Slovenia, Croazia, Serbia, Germania, Russia, Belgio e Cina.
Dopo il concerto il pubblico potrà godere di Tip of The Day, l’apertura della jam session a cura degli allievi e dei docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. La formazione che scenderà in campo, dal titolo ‘Monk’s Mood’, è formata da Pier Simone Cinelli alla chitarra, Viviana Severini alla voce, Eligio Motolese al contrabbasso e Luca Antonio Di Dio alla batteria. Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.

Dichiarazione Professor Zauli

Da: Comunicazione Istituzionale e Digitale Unife Ufficio Stampa
Desidero ringraziare il vice premier e ministro dell’interno Matteo Salvini per la sua sensibilità al delicato tema dell’accesso a Medicina e Chirurgia e per la sua attenzione per la nostra Università e in particolare alla nostra richiesta di poter sperimentare una modalità di accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia alternativo ai quiz predisposti dal Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca (MIUR).
Siamo in stretto contatto con il MIUR per individuare lo strumento giuridico più adeguato per avviare la sperimentazione a Ferrara. Sarà un piacere poter incontrare il vice premier in occasione della sua prossima visita nella nostra città. Avremo così la possibilità di mostrargli quanta – e di che livello – attività di ricerca e di formazione viene svolta nel nostro Ateneo, orgogliosamente pubblico, generalista ed accogliente verso tutti gli studenti.

Premio Vancini cerimonia conclusiva

Da: Organizzatori
“Mio padre credeva fermamente nei giovani, e tutta la sua opera era rivolta soprattutto a loro, perché considerava fondamentale il valore della memoria, oltre che dell’impegno”. Visibilmente emozionata nel ricordare il padre Florestano, Gloria Vancini è intervenuta con queste parole al Premio che CNA Ferrara e Controluce Produzioni hanno dedicato a suo padre, il grande cineasta e storico ferrarese.
Narrativa, giornalismo e critica e naturalmente cinema, queste le tre sezioni su cui si articolava il Premio. Soddisfattissimo Stefano Muroni, attore, regista e ideatore del Premio: “Cento ragazzi, 8 classi delle scuole superiori ferraresi – spiega Muroni – hanno risposto all’appello che abbiamo lanciato insieme a giornalisti, intellettuali, scrittori, registi che hanno partecipato all’organizzazione e fatto parte della giuria”.

“Questo è il posto giusto per organizzare un premio come questo – ha sottolineato Davide Bellotti, Presidente di Cna Ferrara – perché qui si esaltano la memoria del territorio e il saper fare che è alla base di ogni attività umana, compresa l’arte cinematografica”.
Ai giovanissimi partecipanti al premio si è rivolto Paolo Govoni, Presidente della Camera di Commercio di Ferrara: “Il vostro futuro – ha ricordato – lo state costruendo adesso, pezzo dopo pezzo, e dovrà essere un futuro fatto di impegno, oltre che di passione”.

Le opere presentate erano tutte di ottima qualità, e l’entusiasmo degli studenti partecipanti ha reso la cerimonia ancora più vissuta: entusiasmo che ha raggiunto l’apice quando è stato proclamato il vincitore del primo premio per la Sezione cinema, la terza G del Liceo Carducci, che ha presentato un cortometraggio ispirato alla Storia di Romeo e Giulietta rivissuta sullo sfondo del Delta del Po tra Comacchio e Lagosanto: “E’ stato difficile organizzare ventisette studenti in un progetto così complesso come la realizzazione di un minifilm. In qualche momento ho odiato tutti i miei compagni di scuola – ha spiegato sorridendo Anna Fogli, la studentessa che ha di fatto coordinato la classe – ma è stato bellissimo. Un’esperienza straordinaria che sarebbe bello poter ripetere”

Ecco quindi tutte le opere vincitrici: per la sezione narrativa ha vinto Giulia Grillenzoni, della classe 5Q del Liceo scientifico Roiti, con il racconto “Pregherò per lei”; per la sezione Giornalismo e critica ha vinto la Classe 3G del Liceo scientifico Roiti con “Equilibrismi politici e amore per l’arte nel Ducato estense ai temppi di Alfonso I”. Nella sezione cinema abbiamo la seguente classifica finale: Primo classificato “Tumulto contadino”, video realizzato dalla Classe 3G del Liceo delle scienze umane Carducci; secondo classificato “Il suo nome era Isaac” della classe 5H dell’istituto Einaudi; Terzo classificato “Nebbia Estense”, della Classe 2G del Liceo Carducci.
Il primo classificato di ogni sezione – narrativa, giornalismo e critica, cinema – ha vinto un premio di 500 euro offerto da Cna; a tutti i partecipanti sarà offerto un workshop artistico intensivo dalla durata di sei ore, promosso da Controluce Produzione srl e Centro Preformazione Attoriale, che si terrà nel mese di aprile 2019 nella Delizia del Verginese, nel Comune di Portomaggiore.
Il Premio è stato organizzato e promosso da Controluce Produzioni e Cna Ferrara, con il patrocinio di Camera di Commercio Ferrara, Comuni di Ferrara e di Portomaggiore, Istituto di Storia Contemporanea, Museo del Risorgimento e della Resistenza, CPA Centro di preformazione attoriale e Regione Emilia Romagna.

Da Magnavacca a Porto Garibaldi 1919 – 2019 L’anno del Centenario

Da: Stampa
Con Decreto di Tommaso di Savoia Duca di Genova, Luogotenente di Vittorio Emanuele III, il 13 aprile 1919 per la località di Magnavacca, sul litorale di Comacchio, veniva stabilita la nuova denominazione: Porto Garibaldi.
Il Comune di Comacchio, in sinergica collaborazione con le associazioni culturali del territorio “La famia ad Magnavaca” e “Gli amici del capanno di Garibaldi”, sostiene il ricco calendario delle iniziative presentato oggi al Mercato Ittico di Porto Garibaldi.
La nuova denominazione celebrativa prende avvio dalle vicende storiche che hanno coinvolto il tratto di costa del Comune comacchiese all’alba del 3 agosto 1849. Braccato dagli austriaci, sul Mare Adriatico, l’Eroe dei due mondi non più in grado di proseguire la sua missione verso Venezia è costretto a guadagnare la costa per trovarvi rifugio e, poi, la salvezza. Ha così inizio la trafila garibaldina che vedrà Comacchio, la sua costa e le sue Valli i luoghi di accoglienza di Giuseppe Garibaldi con la moglie Anita morente e dei suoi fedeli seguaci: Ugo Bassi, Livraghi, Ciceruacchio.

13 aprile 2019, Porto Garibaldi, via Caduti del Mare
Celebrazione del centenario della denominazione di Porto Garibaldi
ore 10.00 Alzabandiera
saluti
Marco FABBRI Sindaco di Comacchio
Michele CAMPANARO Prefetto di Ferrara
Marcella ZAPPATERRA Consigliera Regione Emilia-Romagna
interverranno
Gian Carlo PEREGO Arcivescovo di Ferrara – Comacchio
Annita GARIBALDI JANNET pronipote di Giuseppe Garibaldi
Luigi Davide MANTOVANI Vice Presidente Associazione “Amici del capanno di Garibaldi” di Comacchio

Rappresentante del Consiglio Comunale dei Ragazzi
lettura del Decreto del 13 aprile 1919 con il quale Magnavacca diviene Porto Garibaldi

Deposizione della corona d’alloro al cippo monumentale dedicato allo sbarco di Giuseppe Garibaldi
Presterà servizio la Fanfara dei Bersaglieri “Garibaldina” di Treviolo, Bergamo
Seguirà il corteo con la deposizione di corone d’alloro al cippo dei Marinai e omaggio al monumento a Garibaldi e Anita in fuga, in viale U. Bassi, e al cippo dedicato ai Patrioti garibaldini in Piazza 3 agosto
Messa a dimora della rosa “Anita Garibaldi” nell’ambito del progetto coordinato dall’ente morale museo e biblioteca “Renzi” di Borghi (Cesena) e sostenuto dai comuni della trafila garibaldina
Conclusioni di Maria Chiara CAVALIERI Assessora alle Politiche dell’Associazionismo

In occasione delle celebrazioni la Motovedetta d’altura CP 274 della Direzione marittima – Guardia Costiera dell’Emilia Romagna sarà ormeggiata nel porto canale in prossimità del luogo della cerimonia con possibilità di visita a bordo da parte della cittadinanza

presso sede A.N.M.I. Porto Garibaldi, Via Medaglie di lunga navigazione
aperitivo a cura dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Remo Brindisi” di Lido degli Estensi
Consegna della cartolina celebrativa e annullo filatelico del centenario (dalle ore 10.00 alle ore 14.00).
Progetto dei Radioamatori a cura della Parrocchia di Porto Garibaldi: attivazione in etere dell’evento Centenario a cura di IZ4SJI Arno Baroni e la collaborazione co IK$RVG Sandro Novelli e di don Andrè Nayeton – Autorizzazione nominativa speciale II4PG

Sabato 13 aprile 2019, Porto Garibaldi, ore 15
Area Cippo di Garibaldi Via Caduti del Mare, in prossimità Bagno Paradiso
Concerto della Fanfara dei Bersaglieri “LA GARIBALDINA” di Treviolo – Provincia di Bergamo (“Città dei Mille”) composta da circa 25 elementi, la cui caratteristica è l’originalità della divisa: Giacca rossa e pantalone turchese in onore dell’epopea Garibaldina.

18 e 19 maggio 2019, Porto Garibaldi, Sagra della seppia e della canocchia
Supporto alle iniziative previste nella Sagra presso il Capanno di Garibaldi (Lido delle Nazioni) a cura degli Amici del Capanno di Garibaldi
– Sabato 18 Maggio mattina: Tappa delle moto partecipanti al Motoraduno delle “Ducati”
– Sabato 18 Maggio ore 14: Partenza biciclettata “La trafila garibaldina” con arrivo a Mandriole
– Domenica 26 Maggio tarda mattinata: Sosta dei partecipanti della passeggiata via spiaggia “nordic walking” con partenza ed arrivo a Porto Garibaldi;

Caratterizzazione delle manifestazioni della tradizione a cura della Famia ad Magnavaca:
Sagra della Canocchia, Festa dell’Ospitalità e della Sagra dell’Anguilla

18 maggio 2019 Circolo A.N.M.I., Via Medaglie di Lunga Navigazione, Porto Garibaldi
Spettacolo sulla spiaggia dinanzi al Circolo A.N.M.I. “ Al sentenàri “ rievocazione storica in chiave umoristica da parte dei ragazzi delle scuole dell’approdo dell’Eroe a Magnavacca nel 1849. Evento realizzato nell’ambito del progetto “ su è giù dal palco “ in collaborazione tra le scuole primarie e secondarie di Porto Garibaldi e Lido degli Estensi e la Famia ad Magnavaca,
26 luglio 2019, Parrocchia di Porto Garibaldi
Conferenza serale sul Bicentenario dalla nascita di Nino Bonnet, salvatore di Garibaldi (Comacchio 26.07.1819 – Magnavacca 31.12.1890) e sulla sua famiglia: provenienza, biografia, discendenza, a cura di studiosi locali

3 agosto 2019, Capanno Garibaldi, Lido delle Nazioni
170° Anniversario dell’approdo di Giuseppe Garibaldi alla Pialazza di Magnavacca
– Cerimonia istituzionale mattutina, con deposizione corone alla lapide della Loggia del Grano in Comacchio, al Cippo commemorativo di Piazza III Agosto in Porto Garibaldi ed infine al Capanno del Lido delle Nazioni con allocuzioni da parte delle Autorità convenute;
– Pomeriggio: III edizione Pedalata ciclo turistica “Sulle orme di Garibaldi” , d’intesa con l’Ass.ne Deltaciclando, con partenza ed arrivo al Capanno del Lido delle Nazioni (Percorso: Lido delle Nazioni / San Giuseppe / Comacchio / Porto Garibaldi / Lido delle Nazioni) con narrazione “trafila”;
. Tardo pomeriggio: presso l’area esterna del Capanno Garibaldi rappresentazione dello sbarco di Garibaldi ed Anita, mediante presenza figuranti in vestiti d’epoca attraverso il racconto di una voce narrante;
– Serata: al Capanno Garibaldi, esibizione del Gruppo bandistico Garibaldino “Petronio Setti” di Crevalcore – BO (annualmente presente in Cesenatico per la c.d. Festa di Garibaldi) intervellato alla locale corale “Trepponti” di Comacchio diretta dal M.ro Pierangelo Boccaccini, con ristoro: assaggio di fritto, vino e cocomero.

Torna a Ferrara Giardini Illustrati | A Wunderkammer aperte le iscrizioni per gli amanti del colore e della creatività

Da: Informazioni Wunderkammer
Basso Profilo presenta il progetto, giunto alla settima edizione
Aperte le iscrizioni a Wunderkammer (Palazzo Savonuzzi via Darsena 57)
Avvio del laboratorio a cura di Manuela Santini dal 17 aprile 2019

Una buona dose di divertimento e un pizzico di energetica creatività è tutto quello che serve per realizzare una storia, da raccontare con parole e colori. È anche quello che servirà a partire dal 17 aprile, in dieci appuntamenti il mercoledì dalle 20 alle 23, con Giardini illustrati, il laboratorio per creare un albo illustrato a Wunderkammer (Palazzo Savonuzzi, via Darsena 57 Ferrara). Si tratta di un corso intensivo d’illustrazione che, partendo dallo storyboard per arrivare alla rilegatura, permetterà a ciascun partecipante di realizzare il proprio libro figurato.
Per informazioni e iscrizioni: giardinilustrati@gmail.com.

Il laboratorio, ideato dall’associazione di promozione sociale Basso Profilo e a cura di Manuele Santini, è giunto alla settima edizione. Il corso, per tutte le età e per tutti i gusti, è pensato chi ha voglia di imparare e creare insieme. Oltre a Giardini illustrati, sempre ad aprile partirà anche Piantala! 10 lezioni di garden design con Manfredi Patitucci (dal 15 aprile). Entrambi i laboratori si avvalgono del patrocinio del Comune di Ferrara.
“Il libro illustrato è come uno spettacolo teatrale, dove i personaggi raccontano e interpretano una storia percorrendo scenari fantastici, realizzati con matite e colori, il tutto racchiuso in uno scrigno di carta” spiega l’insegnante del corso, che nel corso degli anni ha aiutato i corsisti a realizzare ben 43 albi illustrati in sei anni. Manuela Santini si occupa da sempre di illustrazione per ragazzi, ha collaborato con editori italiani e stranieri: Editions Auzoue, Helbling Languages, Einaudi Ragazzi, Mondadori Ragazzi, Mondadori Educational, Giunti, Grimm Press, Edmund Monnier, Edizioni Esperia ed altre. Da diversi anni organizza e gestisce “Giardini Illustrati” al Wunderkammer e “Pennelli Ribelli” alla libreria Testaperaria, organizza corsi di teatro e collabora come attrice con Officina Teatrale A_ctuar di Ferrara.

Alan Fabbri (Lega): “Carife, attendiamo il decreto insieme ai risparmiatori. PD carnefice, ora sfila con le proprie vittime”

Da: Elettorale Lega Nord

“Attendiamo, insieme a tutti i risparmiatori azzerati il decreto attuativo che sbloccherà il fondo di ristoro da 1,5 miliardi, stanziato dalla Legge di Bilancio. Abbiamo la massima fiducia in un governo che, va ricordato, ha espresso la chiara volontà di rimediare ai torti subiti dai cittadini e che ha messo a disposizione risorse importanti. Ci stupisce amaramente, invece, vedere oggi i carnefici che si schierano, fintamente, a fianco delle loro stesse vittime in una ritrovata innocenza preelettorale a cui nessuno può realmente credere”.
Così Alan Fabbri, candidato per il centrodestra a sindaco di Ferrara commenta la manifestazione che si è tenuta, questa mattina ,davanti alla prefettura di Ferrara organizzata dalle associazioni dei consumatori per sollecitare il governo sul tema del decreto.
“Come sempre abbiamo fatto sosteniamo la battaglia dei risparmiatori ferraresi”, spiega Fabbri “lo facciamo con fiducia, augurandoci che la situazione trovi il prima possibile una soluzione positiva, forti di un governo che ha trovato i fondi necessari e che sta lavorando per rendere totalmente sicura la strada tracciata”. Per Fabbri resta però “importante distinguere: dopo aver impropriamente lasciato affondare Carife per timore dell’Europa il governo Renzi Gentiloni ha applicato il salvabanche, ha messo le mani in tasca ai risparmiatorI e sono stati necessari tre anni di durissime battaglie per ottenere che il Partito democratico smettesse di considerare gli azzerati come cittadini senza diritti in materia di risparmio”. Ora “la situazione è completamente diversa”, spiega Fabbri “è vero i tempi di lavoro si allungano, ma la strada è già stata traccia a e va nella direzione giusta, la stessa nella quale ci siamo sempre mossi fino ad ora”, conclude Fabbri.
“Stupisce, invece, vedere come rappresentanti del Pd che non hanno mai mosso un dito a favore dei risparmiatori traditi, siano oggi pronti alla protesta a fianco delle associazioni dei consumatori, oltretutto in piena contraddizione, per sollecitare qualcosa che il loro governo mai e poi mai avrebbe fatto”.

Vegetazione sui palazzi del centro, Peruffo: “Troppe negligenze”

Da: Forza Italia Ferrara
Dispiace tornare su questioni sul decoro urbano già sollevate nel corso di questi anni in Consiglio, ma noto con disappunto che continuano a non venire considerate dall’Amministrazione. Non ascoltare queste segnalazioni, che giungono dai cittadini, non vuol dire – sia chiaro – fare un torto all’Opposizione, ma fornire un brutto biglietto da visita alla città, specie in ottica turistica.

Parlo in questo caso di erba e vegetazione che cresce indisturbata lungo palazzi e monumenti storici del centro di Ferrara. Da contratto stipulato con Ferrara Tua, deve essere quest’ultima società a provvedere a estirpare il verde che affiora sui muri degli edifici pubblici con diserbo chimico, rispettoso delle normative, o con quello manuale. Ma direi che gli interventi sono assolutamente insufficienti visto lo stato attuale, oltre al fatto che, purtroppo, non viene fatta alcun tipo di comunicazione a riguardo sia verso le istituzione che i cittadini.
Per gli immobili privati il Regolamento di Polizia Urbana prevede che siano direttamente i proprietari degli edifici o, in loro vece i possessori, ad avere l’obbligo di estirpare l’erba in aderenza al profilo delle proprie case e lungo i muri di cinta.

Emblematico il caso della filiale BPER di via San Romano: l’acquisto di banca e immobili da Carife è costato appena un euro, credo che sarebbe opportuno che l’Istituto provvedesse alla corretta manutenzione di questi immobili o che, diversamente, venisse multata, come capita a tutti i cittadini che commettono infrazioni.

Dalla Cina a Mosul: quando i libri bruciano

Là, dove si bruciano i libri, si finisce col bruciare anche gli uomini. Heinrich Heine

E’ sempre un gran brutto segno quando si bruciano i libri. E non solo nei falò e nei roghi, ma anche metaforicamente, con le liste nere degli autori scomodi, con la censura di quegli scrittori che hanno esercitato la piena libertà di espressione rivendicando il diritto di pensiero con la fantasia, la formulazione di ragionamenti e riflessioni, l’esposizione di storie, fatti e circostanze da ‘occultare’ al popolo dei lettori perché ritenute ‘pericolose’.
Una nefasta pratica voluta e ordinata da autorità politiche e religiose sulla spinta del fanatismo ideologico, della visione ristretta che passa per rigore morale, dell’odio. I roghi dei libri e la distruzione delle biblioteche, pratiche del passato e di un presente più recente, mirano all’estinzione della storia precedente come fosse un’azione di pulizia intellettuale, l’annullamento del pensiero scomodo che incombe su governi e organizzazioni restrittive. Il fuoco non lascia niente dietro di sé se non cenere; nessuna traccia sulla quale poter ricostruire le testimonianze del passato.

I roghi di libri nella storia sono numerosi. Nel 212 a.C. in Cina, durante il regno dello spietato Quin Shi Huang vennero bruciati numerosissimi libri antichi e assassinati 460 accademici; chiunque si opponesse all’ordine veniva sepolto vivo. Scamparono al fuoco solo i testi di pratiche magiche e i manuali tecnici. L’imperatore fece scrivere: “Io ho apportato l’ordine alla folla degli esseri e sottomesso alla prova gli atti e la realtà. Ogni cosa ha il nome che le conviene. Io ho distrutto nell’impero i libri inutili. Io ho favorito le scienze occulte, affinchè si cercasse per me, nel Paese, la droga dell’immortalità.” Nel 292, secondo testimonianze, furono dati al fuoco i libri di alchimia dell’enciclopedia di Alessandria e nel 642 venne distrutta l’intera biblioteca su ordine del califfo Omar, conquistatore d’Egitto. Nel 1497 a Firenze, Girolamo Savonarola ordinò un imponente rogo di libri e opere artistiche di grande valore, passato alla storia col nome di ‘Falò delle vanità‘, perché ritenuto materiale immorale. Durante l’Inquisizione subirono la stessa sorte i manoscritti delle popolazioni Maya e Aztechi e all’inizio del 1500, in Andalusia, venne emanato l’ordine di consegnare alle autorità castigliane i libri scritti in lingua araba e, tranne quelli riguardanti la medicina, la storia e la filosofia, furono distrutti col fuoco. Nello stesso secolo, era il 1553, Papa Giulio II fece ardere le copie del Talmud in un grande falò. Ma è la distruzione dei libri nella Germania nazista, che ci accosta più da vicino al vero significato del rogo: numerosi roghi in tutto il Reich, organizzati tra il 1930 e il 1945 per incenerire le opere di oppositori politici, scrittori considerati immorali, nemici del regime anche solo per le loro origini etniche. Tra i più significativi, quello avvenuto nella Bebelplatz a Berlino il 10 maggio 1933. Le opere di Brecht, Heinirch e Thomas Mann, Dȍblin, Joseph Roth, Simmel, Adorno, Bloch, Hannah Arendt, Edith Stein, Freud e moltissimi altri scrittori e artisti furono messe al bando e fatte scomparire tra le fiamme del fuoco appiccato ai camion cosparsi di benzina, che li trasportavano. Il sindaco di Berlino inaugurò l’evento, dando alla cerimonia carattere ufficiale, quasi religioso. Dopo il 1933 è il deserto culturale, la diaspora dell’intelligenza tedesca e il più massiccio esodo di intellettuali che la storia moderna abbia mai conosciuto. Ed è storia dei nostri giorni quella del 1961, nella nostra Italia democristiana, quando nel cortile della Procura di Varese avviene l’ultimo rogo improvvisato di libri, per disposizione legale: si trattava della condanna per oscenità dell’opera del marchese de Sade ‘Storielle, racconti e raccontini’, pubblicata nel 1957. I libri ‘proibiti’ furono sequestrati e bruciati; l’editore, l’illustratore e alcuni librai in possesso del volume furono sottoposti a processo. Negli atti venne scritto: “ E non vi è dubbio che tali racconti sia per il linguaggio usato, sia per la natura dei fatti narrati, feriscano il senso di pudore, della decenza e di più intimi sentimenti morali”. In Cile e in Argentina, i libri tra le fiamme confermarono la volontà golpista di annientare la libertà di pensiero ed espressione per rafforzare la dittatura, indicatori di una morsa che stritolava i Paesi: in Cile, nel 1973 dopo il golpe di Augusto Pinochet, e in Argentina nel 1976, per mano dell’ufficiale Menèdez, membro della giunta Vandela. Sparirono nel rogo le opere di Proust, Garcia Marquez, Neruda, Saint-Exupèry, Vargas Llosa e molti altri, con la motivazione: “Con il fine che non rimanga nessuna parte di questi libri, opuscoli, riviste, perché con questo materiale non si continui a ingannare i nostri figli.” Un rogo singolare e particolarmente doloroso fu quello della notte del 25 agosto 1992 in una Sarajevo stremata dalla guerra e dall’assedio: i cannoni nazionalisti serbi distrussero con i loro colpi l’edificio che custodiva la storia di 600 anni di convivenza: 1,5 milioni di libri, 155.000 libri rari e manoscritti. Nel violento incendio che seguì lo scoppio delle granate, molti bibliotecari e cittadini tentarono di salvare i volumi sotto il tiro dei cecchini; la bibliotecaria Aida Buturovič perse la vita.
E la triste sequenza di roghi, inarrestabile, raggiunge anche il 2015, quando, secondo le fonti, sono stati bruciati circa 2000 libri dall’Isis perché non considerati ‘islamicamente corrispondenti’. Tra essi, testi per bambini, di diritto, poesia, filosofia, salute, scienza, prelevati dalla grande biblioteca di Mosul, dall’università, dalla biblioteca musulmana sunnita, da quella della Chiesa Latina e dal convento dei Padri Domenicani che possedevano testi antichi preziosi.

Oggi l’indice puntato della censura dei governi riguarda il ‘troppo ateo’, ‘troppo transgender’, ‘troppo religioso’, ‘troppo espicito’. Qual è l’esatto confine tra eccesso di pudore e censura, tra controllo preventivo e condizionamento, tra fobie infondate e ragionevolezza? Vedremo altri roghi con le avventure di Herry Potter in testa, una delle serie di libri più ostacolati negli Usa e in Arabia Saudita, per istigazione alla stregoneria?

I murales ecologici di Roma

Si trova a Roma il più grande murales ecologico di tutta Europa. Un palazzo decorato con un disegno dai colori sgargianti, cattura indubbiamente l’attenzione e arricchisce il quartiere Ostiense. In tal caso però, non ci si limita al semplice decoro artistico: la street art ha un grande impatto e valore dal punto di vista ambientale.
Federico Massa, in arte Iena Cruz, ha utilizzato, per realizzare la sua opera, una vernice speciale “cattura inquinamento”: le pareti diventano veri e propri depuratori dell’aria circostante, attraverso l’azione della luce, sia naturale che artificiale.
“Hunting Pollution” fa dell’airone tricolore, specie in via d’estinzione, il suo protagonista, che si innalza per tutto l’angolo dell’edificio e ci ricorda ad ogni sguardo, l’importanza di salvaguardare l’ambiente e i suoi abitanti.

La scrittura di una lettera

Parola dopo parola, frase dopo frase. Una sequenza di pensieri fermi lì, su carta.
Trovo che scrivere lettere sia qualcosa di bellissimo e oggi, estremamente nostalgico. Chi scrive lettere nel 2019? Messaggi, chiamate, chat online, tutto è più veloce e più pratico.
Ma la poesia che si cela dietro una raccolta di pensieri, scritti appositamente per essere condivisi con qualcuno, per poi attendere trepidanti una risposta, senza antecedenti spunte blu, è andata perduta.
Qualche parola dall’inchiostro sbavato, qualche piega sul foglio che è stato toccato, studiato, progettato e una calligrafia personale e riconoscibile. Il tempo che vi si è dedicato e, oggi, la possibilità di staccarsi, anche solo per un attimo, dai nostri amati schermi, dalla loro luce e dai loro suoni.

“Una lettera, nel momento in cui la infilo nella busta, cambia completamente. Finisce di essere mia, diventa tua. Quello che volevo dire io è sparito. Resta solo quello che capisci tu.”
Cathleen Schine

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

Il gioco del licantropo

Climbatize (The Prodigy, 1997)

Non so dire il perché, ma mi ritrovo a correre in mezzo a una fitta boscaglia.
Accade proprio adesso. Vedo una luce crepuscolare creare ombre nere laddove la vegetazione appare impenetrabile, per il resto il cielo è tagliato fuori dalle fronde degli alberi che s’intrecciano come una spessa ragnatela che incombe sulla mia testa.
Sono alberi giganteschi, antichi, e occupano tutto lo spazio circostante.
Tutt’intorno c’è un bosco. È costituito in prevalenza di abeti e larici dalle chiome cadenti e intricate, con grosse porzioni di radici che affiorano dal terreno creando appigli e ostacoli su cui è facile inciampare. Il sottobosco poi è disseminato di felci e soprattutto di rovi forniti di lunghe spine acuminate che sconsigliano qualsiasi movimento distratto.

Ma perché mi trovo in questo posto? Mi soffermo su questa domanda e cerco di riflettere.
Sono stremato, ho il fiatone… Ma sto correndo da quanto? E per andare dove?
Ho male alla milza, un male cane come se me l’avessero spappolata. Credo di non aver mai corso così tanto in tutta la mia vita. Anche le gambe mi tremano e mi bruciano per lo sforzo della salita. Così mi rendo conto che sto raggiungendo la cima di un’altura.
Cerco di fare dei lunghi respiri per riportare il battito del cuore ad un ritmo più regolare, ma l’idea di fermarmi a prender fiato non mi sfiora minimamente.
Continuo a correre, nonostante tutto.
È difficile riordinare le idee. L’impulso irresistibile rimane quello di correre. Poi comincio a pensare che la questione vera non sia tanto dove sto andando, ma piuttosto da dove vengo.
Così raggiungo la consapevolezza che sto fuggendo, che questa sorprendente volontà di continuare a correre – quasi estranea a me stesso – che mi sta dilaniando ogni muscolo e rischia di farmi scoppiare cuore e polmoni, altro non sia che un’efficace miscela d’istinto di sopravvivenza e terrore puro.
Non so da cosa sto fuggendo, forse la mia mente ha messo una barriera tra me e l’oggetto del mio terrore. Forse questa barriera mi sta proteggendo dalla pazzia.
Eppure la domanda permane, anzi si fa più insistente. È una lotta interiore: una parte di me corre, scalcia, muove il mio corpo come i fili di una marionetta, l’altra parte vorrebbe capire, voltarsi indietro, fermarsi per vedere, per sapere.
Poi eccomi in cima. La foresta è alle mie spalle. Davanti a me un’ampia distesa di nuda roccia e sopra di essa soltanto il cielo notturno e il riverbero di una luna piena insolitamente grande e luminosa. Fine della corsa, adesso si può solo scendere e tornare indietro.

M’accorgo solo ora di aver esaurito tutte le forze, così mi sdraio per terra e aspetto. La luna mi sta fissando, la sua luce fredda m’investe inchiodandomi alla verità.
Guardo le mie mani lorde di sangue, così come i brandelli di vestiti rimasti addosso.
Il sapore della carne è ancora nella bocca, dolce, irresistibile, eccitante.
Le viscere m’implorano di nuovo: per tornare in forze devo mangiare, anche se ciò significa dover fuggire ancora, ogni volta…

Perché è risaputo. L’eterno gioco della caccia, quando il cacciatore diventa preda e la preda diventa cacciatore.
Dopo il meritato riposo, tornare giù, nel villaggio a valle, osare nell’oscurità, guadagnarsi il pasto e divorarlo in fretta… prima di ricominciare a fuggire e nascondersi nel bosco.