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Giorno: 9 Aprile 2019

Festival internazione del giornalismo 2019

Da: Organizzatori

Un’edizione emozionante e coinvolgente, la più internazionale e appassionante di sempre.
Cinque giorni intensi per un viaggio attraverso le storie di chi lotta ogni giorno per la libertà dell’informazione, contro ogni censura.

Quest’anno il Festival ha raccontato il coraggio attraverso storie di persone non hanno avuto paura di sporcarsi le mani e hanno messo la loro vita e la loro intelligenza al servizio degli altri e della verità.

Il coraggio di Maria Ressa che nelle Filippine con il suo giornalismo investigativo sfida il governo autoritario di Duterte e, nonostante gli otto arresti e le tremende pressioni ricevute, continua a mettersi al servizio della sua comunità; di Matthew Caruana Galizia che cerca la verità sull’omicidio della madre, la giornalista Daphne Caruana Galizia uccisa nel 2017; di David Hogg e Jaclyn Corin, gli adolescenti sopravvissuti alla strage di Parkland e che con il loro movimento di massa March for our lives lottano per cambiare la legge sul possesso delle armi e non si arrendono all’odio; quello di Oscar Camps direttore e fondatore dell’ONG Open Arms che negli ultimi anni ha salvato oltre 60mila vite umane salvate nel Mediterraneo; e di Rana Ayyub la giornalista investigativa indiana che ha rivelato le collusioni di due importanti uomini indiani, Narendra Modi (attuale presidente dell’India) e Amit Shah e che per questo motivo è stata bersagliata online con allusioni totalmente false.

E ancora, il coraggio dei giornalisti e delle istituzioni che vivono sotto scorta e continuano a indagare su chi li minaccia e dello scrittore Roberto Saviano che ha salutato così il Festival: “Solo qui incontro tutti questi giovani. Riparto da Perugia con un senso profondo di speranza.”

“Quest’anno, più del solito, siamo stati fermati per strada dal pubblico, italiano e straniero, che ci ha più volte ringraziato per la possibilità di scambio, anche umano, fra comunità diverse di tutte le età e con differenti interessi” racconta Arianna Ciccone.

Il pubblico del Festival è cambiato: sempre più giovane, sempre più cosmopolita. Perugia è stata la destinazione di tantissimi giornalisti di testate internazionali – tra cui Reuters, Bloomberg, Politico Europe, Guardian, NBC – a conferma del valore formativo e costruttivo del Festival, evento ormai irrinunciabile per chi fa del confronto la chiave di crescita professionale e personale.

Tantissimi i cittadini che hanno partecipato in massa agli eventi per capire e riflettere. Lunghissime le file per Oscar Camps, ma anche per Nicola Gratteri che ha parlato di lotta alla ‘ndrangheta. Per Domenico Iannacone che ha parlato di sociale a una sala attenta e gremita. Per Veronesi e Albinati e le loro letture sull’odio.

È stato un Festival sui diritti, sulla condivisione, sulla visione di società aperta solidale che vede i cittadini camminare insieme per le conquiste di tutti per una società più giusta e gentile. Citando Gipi, che al Festival ha partecipato a un dibattito molto emozionante e molto seguito sulla satira: “Se lo spirito di un ragazzo verte alla bontà invece che alla crudeltà può essere merito solo della bellezza, non della critica sociale, ma del contatto con la bellezza e la bontà di altre persone.”

La formula del Festival di quest’anno è stata coraggiosa e ha funzionato dimostrando che certe cose si possono fare. Si può organizzare un Festival con più di 300 eventi e 760 speaker da ogni parte del mondo. Si può fare un festival perfettamente bilanciato tra uomini e donne tra i relatori, come ha riconosciuto anche Michela Murgia in un estratto di un suo tweet: “A Perugia le speaker di #ijf19 erano il 49% del totale. Allora si può”

Si può fare un festival in cui parlare di diritti, di minoranze, di migrazioni, di blockchain, di intelligenza artificiale, di cambiamento climatico e avere le sale piene. Si può fare tutto questo in Italia, a Perugia, e lo faremo di nuovo.

L’edizione 2020 del Festival si svolgerà a Perugia dal 1 al 5 aprile.
L’hashtag ufficiale: #ijf20

Alan Fabbri: “Una lettera per presentarmi ai ferraresi: sarò sindaco di tutti”

Da: Elettorale Lega Nord
“A partire da oggi pomeriggio i ferraresi riceveranno nella cassetta della posta unaletterain cui si parla di me, della mia storia e delle motivazioni che mi hanno spinto a candidarmi a sindaco di Ferrara. Ho voluto raccontarmi in prima persona per entrare in contatto, diretto con ognuno, perchè è questo il mio modo di fare politica: a tu per tu con i cittadini, esprimendo con chiarezza le mie idee e sempre pronto al confronto costruttivo”.
Così il candidato a sindaco per il centrodestra Alan Fabbri annuncia l’arrivo nelle case dei ferraresi dellaletteradi presentazione della sua candidatura, che verrà distribuita a tutti i residenti già a partire da oggi.
“Chi ha il privilegio di fare il politico o l’amministratore, può esprimersi attraverso i social, sui giornali o nelle trasmissioni tv. Ma il vero cambiamento arriva quando si entra in comunicazione diretta, quando si spinge qualcuno a riflettere su qualcosa che dava per scontato, a modificare un punto di vista o a sperare in un progetto che sembrava ormai perso. Questo voglio fare con la mialettera: costruire una base per un confronto costruttivo sul futuro della città”, spiega Fabbri.
“Nel testo racconto le battaglie combattute a fianco dei ferraresi, le mie proposte, le azioni portate avanti da consigliere regionale e i miei progetti per la Ferrara del futuro”, aggiunge.
“Se i ferraresi mi sceglieranno, sarò il sindaco di tutti, pronto ad ascoltare tutti a prescindere dall’orientamento politico, religioso e dalle convinzioni personali”, spiega ancora Fabbri. “Sono e mi manterrò libero dalle ideologie, sia di sinistra che di destra, e chiederò di essere giudicato esclusivamente per il mio operato e per quello che riuscirò concretamente a fare. Il mio obiettivo è restituire Ferrara ai ferraresi, rendendoli, di nuovo, orgogliosi della propria città”.

Convegno Lotta alla plastica 15 aprile Ferrara

Da: Organizzatori
Lunedì 15 aprile alle ore 9:30 Legambiente ha organizzato un convegno a Ferrara per presentare in anteprima i risultati ed i dati del monitoraggio sui rifiuti relativi al progetto Fishing for Litter. Svoltosi la scorsa estate nell’area del Delta del Po, il progetto ha visto impegnati per 6 mesi i pescatori della marineria di Porto Garibaldi in una delle principali esperienze nazionali di recupero di rifiuti da ambienti acquatici. Dopo l’apertura del Presidente di Legambiente Emilia-Romagna Lorenzo Frattini, presenteranno l’esperienza i volontari del Circolo di Comacchio e il Direttore di Clara Ambiente Spa Raffaele Alessandri.
Nel corso della giornata il Segretario generale di AdBPo Meuccio Berselli presenterà anche i risultati del progetto “Il Po d’AMare”, esperienza di intercettazione dei rifiuti galleggianti sul fiume Po a Ponte Lagoscuro (Fe).
Il convegno sarà l’occasione inoltre per confrontarsi sulle varie strategie ed azioni per ridurre le plastiche nell’ambiente. Si parlerà di prevenzione rifiuti nel settore degli imballaggi con Luca Cervellati di CPR System e di come sostituire la plastica nei solari da spiaggia con materiali biodegradabili con Diego Torresan di Bio-On.
Damiano Disimine di Legambiente Lombardia e l’Assessore Ambiente Comune di Rimini Anna Montini illustreranno le possibili politiche delle pubbliche amministrazioni per la riduzione dell’usa e getta e verranno riportate le esperienze plastic free nella grande distribuzione con la testimonianza di Renzo Vudafieri di NaturaSì.
Chiuderanno il convegno il Direttore di Legambiente nazionale Giorgio Zampetti e l’Assessore all’ambiente della Regione Emilia-Romagna Paola Gazzolo.
Qui il programma dettagliato della giornata – Iscrizione online a questo link
La stampa è invitata a partecipare.

Gli appuntamenti di Aldo Modonesi di mercoledì 10 aprile

Da: Informazioni Aldo Sindaco

Mercoledì mattina, 10 aprile 2019, il candidato sindaco di Ferrara Aldo Modonesi sarà alle celebrazioni organizzate in occasione della Festa di San Michele, nel 167^ anniversario dalla fondazione della Polizia di Stato.
Alle 15.00 del pomeriggio incontrerà la stampa per presentare i punti del programma relativi al decentramento e alla valorizzazione delle frazioni. Insieme a lui saranno presenti candidati al consiglio comunale nelle quattro liste a sostegno della sua candidatura.
Nel tardo pomeriggio il candidato sindaco alle amministrative del 26 maggio sarà a Pontegradella, per visitare alcune attività della frazione. Alle 19.30 Modonesi dà appuntamento a tutti i residenti al campo sportivo per raccontare le sue idee per il futuro di Ferrara e confrontarsi apertamente con le cittadine e i cittadini di Pontegradella.

La European Union Youth Orchestra e Vasily Petrenko a Ferrara per i due concerti della residenza primaverile – giovedì 11 e sabato 13 aprile

Da: Ferrara Musica
Torna protagonista l’orchestra residente di Ferrara Musica, la European Union Youth Orchestra, guidata dal suo direttore principale Vasily Petrenko. Insieme daranno vita, al Teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado” a due concerti di grande fascino, giovedì 11 e sabato 13 aprile, che coronano la residenza primaverile.
La prima di queste due serate – giovedì 11 aprile, inizio alle 20.30 – presenta un programma completamente incentrato su compositori russi, e vede la partecipazione del soprano Kristine Opolais, vera e propria star del panorama operistico internazionale. Si comincia con pagine operistiche di raro ascolto, come l’Ouverture tratta dall’opera Ruslan e Ljudmila, diventata oggi una delle opere più rappresentate in Russia, seconda opera di Glinka, la cui trama ruota attorno al cavaliere Ruslan, e che attinge il materiale musicale dal repertorio popolare russo, finnico, tartaro e persiano. Estremamente concisa e lontana dagli schemi italiani è l’ouverture, in forma-sonata. Si prosegue con la romanza di Rachmaninov “Zdes’ khorosho” (tratta dalle Dodici Romanze op. 21), caratterizzata dall’affascinante linea del canto e da un suggestivo accompagnamento dell’orchestra, e poi con la Polonaise e la Scena della lettera di Tatiana dall’opera Eugene Onegin di Čajkovskij. Completa la serata la Sinfonia n. 10 di Šostakovič, che è considerata da molti musicologi la migliore del compositore sovietico e che contiene al suo interno anche un “ritratto” di Stalin, raffigurato musicalmente come violento e spietato.
Sabato 13 aprile – sempre alle 20.30 – Vasily Petrenko e l’EUYO eseguiranno invece lo splendido e delicato Interludio del Chiaro di luna tratto dall’opera Capriccio, l’ultima scritta dal grande compositore tedesco Richard Strauss. Di carattere cameristico, è una pagina memorabile, in cui si mescolano una serena stanchezza autunnale e malinconico distacco (Strauss aveva 78 anni e sarebbe morto l’anno dopo la prima rappresentazione, avvenuta nel 1942). Il programma presenta poi due pietre miliari del repertorio sinfonico. Innanzitutto la Sinfonia K. 504 n. 38 di Mozart, detta “Praga” dalla città dove venne eseguita la prima volta nel gennaio 1787. Composta a Vienna alla fine del 1786, è una sinfonia spumeggiante, di ritmo incalzante, ricca di sorprendenti soluzioni. Con questa sinfonia Mozart chiude l’epoca dei grandi lavori ispirati al modello haydniano e pone i presupposti alle sue ultime composizioni per il suo sviluppo sinfonico. Chiude il programma la Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore di Anton Bruckner. Oltre ad essere la più eseguita insieme alla Settima, la Quarta è l’unica a portare un titolo di carattere descrittivo voluto dall’autore: “Romantica”. Ricorrenti infatti sono le allusioni a un modo di villaggi e di boschi, a un Medioevo germanico di cavalieri e cacce, alla nostalgia per tradizioni rurali autentiche spesso soffuse di tristezza.
La European Union Youth Orchestra ha trovato casa in Italia dopo l’annuncio della Brexit,, trasferendosi in due sedi: quella operativa a Ferrara, dove è stato attivato un progetto di residenza artistica triennale (2018/2020), e quella legale presso la sede Rai di via Asiago a Roma. Il trasferimento è avvenuto in due tappe: a dicembre 2017 è stato firmato l’accordo tra il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, la Rai, il Comune di Ferrara e la EUYO, per il sostegno e la valorizzazione dell’Orchestra Giovanile Europea. Nel marzo 2018 il Parlamento europeo ha votato l’inserimento della EUYO tra gli organismi speciali finanziati da Europa Creativa, con un finanziamento di 600mila euro fino al 2020.

Il filosofo Corrado Ocone a Ferrara

Da: Ferrara Cambia
Sarà il filosofo e saggista Corrado Ocone a inaugurare la serie degli incontri su temi culturali, sociali ed economici, organizzati dalla Lista Civica “Ferrara Cambia” e aperti a tutta la cittadinanza.
Venerdì 12 aprile alle 17.30 al Cafè Noir in Largo Castello, 16 si terrà la presentazione del volume La cultura liberale. Breviario per il nuovo secolo di Corrado Ocone. Dopo il saluto di Alan Fabbri, candidato Sindaco e l’introduzione di Andrea Maggi, Capolista coordinatore della Lista Civica “Ferrara Cambia”, l’autore dialogherà con il giornalista Federico Di Bisceglie. La partecipazione è libera e gratuita.

Corrado Ocone si occupa soprattutto di temi concernenti il neoidealismo italiano e la teoria del liberalismo. La cultura liberale. Breviario per il nuovo secolo è, per usare le parole dell’autore, “un’opera di “smascheramento” che non vuole approdare a nessuna verità, ma che indubbiamente fa almeno un po’ respirare l’aria che rende liberi, fa vivere l’esperienza della libertà.” Insomma, un libro controcorrente che non dispensa ricette, ma che fa il punto della situazione e, al tempo stesso, apre a nuove problematiche in un’ottica liberale.
Che tipo di dottrina è il liberalismo? Politica, economica, giuridico-istituzionale? O si tratta anche di una dottrina filosofica? Per verificarlo non c’è forse altro modo che rivisitarne i luoghi, cioè i temi e gli autori, che aiutano a circoscriverlo. È quanto si propone di fare il libro di Ocone, filosofo, membro del Comitato scientifico di Nazione Futura, che afferma le buone ragioni di un liberalismo filosofico, ma nega l’esistenza di una “filosofia liberale”. Filosofia e liberalismo non sono infatti due cose distinte ma, secondo l’autore, le facce di una stessa medaglia.

Viaggio è felicità – Racconti di Turismo Responsabile – 12 aprile 2019, ore 17

Da: GIT BE Ferrara
Negli ultimi anni il settore turistico ha vissuto un periodo di enorme crescita diventando una fonte di sviluppo economico fra le più importanti, ciò ha prodotto anche un pesante impatto ambientale, sociale e culturale, accompagnato a volte da forme di sfruttamento.
E’ nata così l’esigenza di promuovere una nuova etica del turismo volta a sensibilizzare le istituzioni, i viaggiatori, l’industria e gli operatori del settore, per uno sviluppo sostenibile e socialmente responsabile dei territori.
Il Turismo Responsabile cerca di minimizzare l’impatto sull’ecosistema, sulla società e sulla cultura del luogo in cui si svolge l’attività turistica, non solo dal punto di vista del viaggiatore, ma anche da quello degli operatori locali.
Un turista responsabile non giudica le altre culture, le osserva, ne apprezza l’originalità e le rispetta perché è consapevole che quando viaggia è a casa di altri; sceglie alberghi e ristoranti gestiti da persone del luogo perché è importante che il suo denaro arrivi a loro e non ad altri; ha a cuore l’ambiente, limita l’inquinamento e sceglie strutture ecosostenibili: è un turista informato che desidera limitare il suo impatto.
Ogni viaggio è una scoperta della fantasia della natura e delle capacità dell’uomo e la cosa più bella è gustare, assaporare con rispetto le tradizioni, la cultura dei luoghi per imparare a gioire delle diversità e delle esperienze: La felicità è possibile quando si scopre il segreto di condividere le emozioni.
Di questo ed altro si parlerà VENERDI’ 12 Aprile 2019, alle ore 17, presso la Sala Arengo del Comune di Ferrara in cui ci intratterrà ENRICO DE LUCA – di VIAGGI & MIRAGGI sul tema: VIAGGIO E’ FELICITA’ – Racconti di Turismo Responsabile.
Interverrà anche il Sindaco TIZIANO TAGLIANI.
L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza.

Alberto Mambelli- Coordinatore Soci Ferrara di Banca Etica

Ogni viaggio è una scoperta della fantasia della natura e delle capacità dell’uomo e la cosa più bella è gustare, assaporare con rispetto le tradizioni, la cultura dei luoghi per imparare a gioire delle diversità e delle esperienze: La felicità è possibile quando si scopre il segreto di condividere le emozioni.
Di questo ed altro si parlerà VENERDI’ 12 Aprile alle ore 17 preso la Sala Arengo del Comune di Ferrara in cui ci intratterrà ENRICO DE LUCA – di VIAGGI & MIRAGGI – Turismo Responsabile.
Interverrà anche il Sindaco TIZIANO TAGLIANI.
L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza.

Alberto Mambelli- Coordinatore Soci Ferrara di Banca Etica

Strike storica band ferrarese, evento 12 aprile “Release party tutto da rifare”- Circolo Arci Renfe

Da: Informazioni Massaga Produzioni
FERRARA – Venerdì 12 aprile, imperdibile evento da segnare in agenda, a 4 anni dal precedente lavoro, esce il nuovo album “Tutto Da Rifare” della storica band STRIKE, che sarà presentato dal vivo al Circolo Arci Renfe.
L’appuntamento vedrà la band ferrarese protagonista, oltre con i nuovi brani, ma anche con diverse immancabili canzoni attraversando gli ultimi 30 anni di storia
Il disco è stato anticipato dal video e singolo “Mantra POP”, già in rotazione radio.
Gli Strike, sono da considerarsi un eredità vivente, custodi di una filosofia esistenziale che si riflette in una miscela meticcia incrocio di infinite culture, sonorità e ritmi.
Musica come vita, come possibilità di stare insieme, di ballare insieme, di protestare insieme. Anni passati ad inventare, a deteriorare pregiudizi e musicalità ricorrenti facendo dell’autoproduzione e dell’intensa rete di relazioni umane la garanzia della propria libertà espressiva ed autonomia gestionale.

EVENTO 12 APRILE 2019 “RELEASE PARTY TUTTO DA RIFARE” – CIRCOLO ARCI RENFE
www.facebook.com/events/799905510389070
Apertura porte ore 22.00
Inizio concerto ore 23.00
Dj Set After Show
Ingresso riservato ai soci Arci a 5 euro

STRIKE / www.facebook.com/strikebaraonda
Attivi dal 1986 hanno attraversato diverse mutazioni sociali, abitudini, tendenze, evoluzioni espressive, nuove tecnologie: una band di culto che pare non risentire del passare degli anni e delle tante pause di riflessione passando energia e messaggio di generazione in generazione.
Infiniti gli artisti con cui hanno condiviso il palco tra cui Mano Negra, Wailers, Vinicio Capossela, Mau Mau, Africa Unite, 99 Posse, Aereoplani Italiani, Persiana Jones, Ritmo Tribale, Isola Posse, Giuliano Palma, Ustmamò, Statuto, Afterhours, Fermin Muguruza, Banda Bassotti, Punkreas, Manu Chao, Skatalites guadagnandosi la stima e il rispetto di chiunque, a partire da chi ha visto il proprio battesimo al loro fianco come i Modena City Ramblers, passando per Roy Paci, per arrivare a Manu e tutta la Mano Negra.
Hanno fondato etichette discografiche ed una cooperativa con l’intento di promuovere la cultura e le loro tracce discografiche hanno lasciato un segno profondo. Dopo un primo e primitivo 45 giri (1987) seguono i due ep ‘Scacco al re’ (1988) e ‘Croci&Cuori’ (1990) che uniti all’album ‘La Grande Anima’ (1992) fanno del combo ferrarese una delle band di riferimento della scena alternativa per un oltre un decennio.
Oggi gli Strike sono da considerarsi un collettivo aperto di musicisti che ruota attorno ad un nucleo di ‘superstiti’ della formazione originale; con questo spirito hanno realizzato nel 2015, attraverso il MusicRaiser, il doppio album ‘Havana-Kingston-Ferrara-NewYork’ e nel 2018 hanno prodotto, sempre attraverso il crowdfounding, il nuovo disco ‘Tutto da rifare’ in uscita il 12 aprile 2019 (Alka Record Label), anticipato dal primo singolo estratto ‘Mantra POP’ abbinato al videoclip ispirato al surrealismo psicomagico di Alejandro Jodorowsky ed alla letteratura di Italo Calvino dal ‘Marcovaldo’ al ‘Castello dei Destini Incrociati’, strizzando l’occhio alla valenza dell’affascinante Ganesh: simbolo di colui che ha scoperto la Divinità in se stesso.
Il 2019 saluterà anche il XXXI° anniversario dello storico disco “Scacco al re” e la realizzazione in collaborazione con Anfibio records di una special limited edition, in vinile e cd, con la copertina a colori e la versione integrale dei brani.

Per essere sempre aggiornati sui concerti, gli eventi e leattività di Massaga Produzioni: www.massagaproduzioni.it – www.instagram.com/massaga_produzioni – www.facebook.com/massagaproduzioni

Passato Prossimo presentazione libro cooperazione ferrarese

Da: Organizzatori
Legacoop Estense, Coop Alleanza 3.0 e l’Associazione Paolo Mandini promuovono un aperitivo musical-letterario di presentazione del libro dedicato alla storia del movimento cooperativo ferrarese nel dopoguerra, fresco di pubblicazione. L’appuntamento è giovedì 11 aprile, alle ore 18:00 in Librerie.coop, al Centro Commerciale Il Castello di Ferrara (all’interno del supermercato).
Passato Prossimo. Storie di ieri, sguardi sull’oggi e progetti per il domani del movimento cooperativo ferrarese è il titolo del volume, realizzato dallo storico della cooperazione Tito Menzani in collaborazione con Legacoop Estense. “Il libro di Menzani riscopre e racconta la memoria e le radici della cooperazione nella nostra provincia – commenta il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini –. Con questo volume consegniamo ai cooperatori presenti e futuri un agile strumento formativo per conoscere meglio il mondo di cui fanno parte, e a tutti gli interessati un saggio scorrevole di economia del territorio”.  
Apriranno l’incontro il saluto di Mirco Dondi, vicepresidente di Coop Alleanza 3.0, e l’introduzione di Andrea Benini. A seguire, l’autore Tito Menzani dialogherà con Matteo Bianchi di Librerie.coop. Sono previsti interventi musicali e, in conclusione, un aperitivo.
Il volume è edito Clueb, nella collana “Esperienze ed immagini cooperative” – in collaborazione con il Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale – ed è sostenuto da Coopfond, Assicoop Modena&Ferrara e da molte cooperative del territorio.
 

Nasce la prima guida turistica di Stellata

Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 09-04-2019.
Stellata avrà presto la sua Guida turistica. Uno strumento che sarà fondamentale di conoscenza per il visitatore che si recherà nel piccolo borgo antico, in occasione di un grande evento o semplicemente per una visita nell’ambito del cosiddetto turismo di “giornata”. Non solo un turismo “mordi e fuggi”, come qualcuno potrebbe pensare con un approccio superficiale, ma un tipo di fruizione lenta, centrata sulla ricerca di paesaggi rurali, delizie architettoniche, percorsi ed alla ricerca del gusto. «Migliaia di visitatori arrivano ogni anno a Stellata – dice il sindaco Fabio Bergamini, che curerà l’introduzione all’opera – in occasione dei grandi eventi musicali o rievocazioni estive (Bundan e Re-Woodstock), in coincidenza con il mercatino del riuso o, ancora, dell’Antica Fiera, che coincide con la più antica sagra del territorio: quella dell’Anitra, che ha oltre 500 anni di storia». Stellata, inoltre, è inserita da tempo in alcuni grandi progetti turistici, riguardanti la navigazione del grande fiume, ma è anche sul tragitto della pista ciclopedonale Destra Po, dalla quale si può essere rapiti dalla Rocca Possente: fortezza del XV secolo, che sta ritornando agli antichi fasti, attraverso la ricostruzione post-sisma. «La guida – illustra Simone Bergamini del Gruppo Archeologico – è un’opera finanziata tramite il progetto “StellataAmaTe”: progetto vincitore nel 2018 del bando “Giovani X Il Territorio”, promosso da Ibc Emilia Romagna, cui partecipò il Gruppo Archeologico, grazie al supporto del Comune di Bondeno e dei partner privati che ci hanno sostenuto. Il progetto – continua – prevedeva una serie di interventi per riscoprire la storia di Stellata e contemporaneamente farla scoprire ai turisti sempre più numerosi: abbiamo aperto un sito e fatto installare la cartellonistica turistica, organizzato la mostra sul “Gorilla Quadrumano” e la reunion dei suoi protagonisti (del ’74) e ora ci accingiamo a completare il percorso con la Guida, che verrà stampata presso la Cartografica di Ferrara». L’opera contiene informazioni e approfondimenti sulle delizie architettoniche: la Rocca, Torre Pepoli, il museo con all’interno i suoi tesori archeologici, le chiese e l’oratorio del borgo. Oltre ad informazioni storiche destinate anche a studenti e ricercatori: le origini del magazzino del sale, per esempio, residuato di un’epoca in cui dalle saline dell’Adriatico risalivano imbarcazioni dirette alle regioni del nord; sulla stessa Guerra del Sale, che interessò queste terre, ed infine sui personaggi, le storie e le leggende del folklore locale. Uno strumento utile di diffusione del sapere, dunque, che sarà d’ora in poi a disposizione dei visitatori che raggiungeranno Stellata.

Via all’operazione rimozione erbacce infestanti dal Castello Estense

Da: Organizzatori
Sono in corso i lavori di rimozione della vegetazione infestante germogliata spontaneamente lungo le torri, le balconate e i corpi di fabbrica del Castello Estense.
A compierli è l’impresa Edilizia Alternativa, con sedi a Roma e Bologna, che ha interpellato la Provincia offrendosi di svolgerli gratuitamente, dopo avere svolto un sopralluogo nei mesi scorsi.
Caratteristica peculiare dell’impresa è di eseguire questo tipo d’interventi senza uso di ponteggi e piattaforme aeree, utilizzando funi, moschettoni e tecniche alpinistiche frutto di anni di esperienze nel campo. Una nuova tecnica di lavoro che abbatte i costi dei ponteggi, consente una maggiore velocità di esecuzione e comporta una minima occupazione delle aree sottostanti.
Il lavoro, quindi, consiste nella rimozione manuale della vegetazione lungo le pareti e le balconate senza l’utilizzo di qualsiasi mezzo meccanico, garantendo la tutela del monumento simbolo di Ferrara.
Per tutta la durata dell’intervento, prevista salvo imprevisti meteo in alcuni giorni, l’attività degli operatori di Edilizia Alternativa sarà supportata da un’imbarcazione nel fossato del Castello a cura dei tecnici della Provincia.

Giovedì 11/4 alle 17:30 Alexandre Hmine presenta il libro “La chiave nel latte” presso libreria Ibs+Libraccio Ferrara

Da: Eventi Ferrara
Dialoga con l’autore Monica Pavani

Premio svizzero di letteratura 2019
Premio Studer/Ganz 2017

“La chiave nel latte” racconta la storia di un ragazzo di origini marocchine che cresce in Ticino, nell’Alto Malcantone, dopo che la madre lo ha affidato a un’anziana vedova di nome Elvezia. Il romanzo procede per frammenti, ricordi che la voce narrante riporta alla luce: i giocattoli dell’infanzia, le feste religiose, le partite di hockey sull’asfalto, le infatuazioni; ma ci sono anche le vacanze in Marocco, un paese che il protagonista vede per la prima volta a dieci anni e che immediatamente suscita in lui sentimenti di spaesamento e di rifiuto. Pur sentendo sua la Svizzera, non potrà eludere una messa in discussione della propria identità che lo porterà a interrogarsi e a interrogare i lettori fino alle ultime pagine del libro. Una scrittura essenziale e precisa, che mescola con naturalezza lingue e culture diverse, dal dialetto dell’Alto Malcantone a quello del Marocco, dal gergo sportivo ai classici della letteratura italiana

Sono nato a Lugano nel 1976 da genitori marocchini. Mio padre, del quale ho perso le tracce, è rimasto in Marocco, mia madre invece si è accasata in Ticino. Sono cresciuto a Vezio, un piccolo paese dell’Alto Malcantone e, dopo aver conseguito la maturità presso il Liceo cantonale di Lugano 2, mi sono laureato in Lettere a Pavia con una tesi sull’espressionismo nella letteratura italiana di primo Novecento. Ho lavorato per la RSI, ho collaborato col settimanale “Azione” e dal 2004 insegno italiano presso le scuole superiori del Cantone. Nel tempo libero mi piace leggere, praticare un po’ di sport, in particolare il tennis, e di tanto in tanto anche scrivere. Ho pubblicato alcuni racconti e una parte di un romanzo ancora inedito (su riviste come Bloc notes, Groundzero e Verifiche, e sul sito internet de Il primo amore

La V edizione del Record Store Day – Domenica 14 aprile in via Contrari a Ferrara – con il supporto di Ascom Confcommercio

Da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara
Giunge alla quinta edizione nella sua versione ferrarese il Record Store Day, la giornata mondiale dedicata al disco in vinile. Avverrà domenica 14 aprile e avrà come consueta scena via Contrari nel tratto compreso tra via Suore e via De’ Romei. Grazie ai negozianti della strada, chiusa al traffico per l’occasione, la celebrazione per i cultori della musica vintage comincerà dalle 10 con il mercatino del disco da collezione. Dalle 12.30 alle 15.30 il brunch in via Contrari (su prenotazione) e nel pomeriggio, inoltre, l’animazione musicale con esibizioni di rockabilly, alle 17 del gruppo ferrarese Space Rocket e alle 18.30 dell’one man show belga Big Horses. L’intrattenimento e il mercatino continueranno quindi fino alle ore 21, con il dj-set in strada.
“Il riscontro è stato sempre positivo. È la situazione “di strada” che conta nella riuscita dell’evento”, ricorda Davide Franchini, titolare del Molo, che introdusse nel 2014 l’iniziativa a Ferrara, ispirandosi in piccolo al Sweet Records di Miami, e che da allora coordina i colleghi commercianti nella sua realizzazione. A supporto di Record Store Day ci sono anche il Comune di Ferrara ed Ascom Confcommercio Ferrara. “Un evento dalle atmosfere simpatiche e coinvolgenti – ricorda Davide Urban direttore di Ascom Ferrara – che parte dalla nostra base associativa e e che permette di vivere al meglio il nostro centro storico promuovendo e valorizzando le attività che lì insistono”.
In caso di maltempo l’evento sarà annullato.

Aeroporto, un volo lungo un secolo

Da: Circolo della Stampa Ferrara
Aerei ed alianti, incredibili record e coraggiosi piloti (ma non solo), saranno gli argomenti dell’incontro organizzato dal Circolo della Stampa giovedì 11 aprile nella sala conferenze dell’hotel Astra (viale Cavour 55, ore 21). Tema della serata sarà la straordinaria storia dell’aeroporto di Ferrara, dalla sua nascita (oltre cent’anni fa, durante il primo conflitto mondiale) fino ai giorni nostri: un racconto emozionante e ricco di avventure, come le imprese degli uomini e delle donne che ne sono stati protagonisti.
Al tavolo dei relatori un nutrito team di esperti, ricercatori e studiosi di storia dell’aviazione: Enrico Trevisani (Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara), Stefano Vita Finzi Zalman (presidente dell’aeroclub “Roberto Fabbri”), Donatella Papandrea (ASD Scuola di paracadutismo) e Simonetta Savino (vicepresidente del Circolo della Stampa).

La nascita e la crescente importanza, strategica e logistica, dell’aeroporto ferrarese durante e dopo la Grande Guerra, saranno al centro dell’intervento dello storico Enrico Trevisani, che parlerà delle due strutture aeronautiche realizzate tra il 1912 e il 1918: l’aeroscalo per dirigibili, (collocato dove ora c’è l’aeroporto cittadino) ed il campo di volo di Poggio Renatico. Da qui, il 2 novembre 1918, partirono i Caproni, per uno degli ultimi raid aerei del conflitto, sulle basi austriache di Latisana e Porto Sant’Andrea.

L’intervento di Simonetta Savino sarà invece dedicato a Laura Gaia (1920-1970), la più giovane aviatrice d’Italia. Questa intrepida ragazza, studentessa del liceo “Ludovico Ariosto”, ottenne infatti a soli 17 anni, il 15 maggio 1937, il brevetto “con le ali”, record che è tuttora imbattuto. Le vicende della sua vita, intrecciandosi con quelle del nostro Paese, offriranno alla relatrice, l’opportunità di ricostruire un periodo di fondamentale importanza nella storia italiana del Novecento.

Stefano Vita Finzi Zalman racconterà poi la storia dell’aeroclub, intitolato al ferrarese Roberto Fabbri (1896-1913), un altro dei giovanissimi pionieri della neonata aviazione italiana. Fabbri morì nel luglio del 1913 all’età di 17 anni, durante un volo sulle brughiere attorno Malpensa. La sua bella tomba celebrativa, scolpita da

Giovanni Pietro Ferrari, è ospitata nel piazzale antistante la Certosa. Vita Finzi Zalman spiegherà quindi come si diventa pilota, quali prospettive lavorative può dare oggi ai giovani un brevetto d’aviatore e quale potrebbe essere il futuro dell’aeroporto cittadino.

Romana di origine, dopo brillanti affermazioni ai campionati italiano, Donatella Papandrea ha fatto parte della squadra azzurra nella specialità “atterraggio di precisione”. E’ istruttrice della sezione paracadutisti ASD dell’aeroclub ed ha al suo attivo ben 2300 lanci. Giovedì sera parlerà della storia del paracadutismo a Ferrara, soffermandosi in particolare sulle attività della sua sezione.

L’orchestra Senzaspine in scena con “Cartoons”

Da: Ufficio Stampa Teatro Nuovo Ferrara
Nuovo debutto per l’Orchestra Senzaspine di Bologna che il 12 aprile al Teatro Nuovo di Ferrara (ore 21) e il 15 e 16 aprile (ore 20.30) al Teatro Duse di Bologna, porterà in scena ‘Cartoons’, per il gran finale della stagione 2018/19. Il nuovo concerto-spettacolo è dedicato ai brani di musica classica e sinfonica che hanno accompagnato i capolavori dell’animazione dagli anni Quaranta ai giorni nostri. In programma gli arrangiamenti di suite tratte dalle colonne sonore dai cartoni animati più amati, come ‘La bella e la bestia’, ‘Il re leone’, ‘Aladdin’, ‘Pocahontas’, ‘Up’.
Un omaggio speciale sarà riservato a Leonardo Da Vinci, in occasione dei 500 anni dalla morte. L’orchestra eseguirà per la prima volta in concerto la ‘Leo Da Vinci Suite’, che raccoglie i temi più suggestivi della colonna sonora del cartone animato ‘Leo da Vinci – Missione Monna Lisa’ (2018) composta da Marco Fedalto. Ad accompagnare la suite, la proiezione del teaser del cartone, creato ad hoc per l’occasione dalla casa produttrice Gruppo Alcuni Animation Studios e che condensa le scene più belle del film di animazione sul genio italiano, venduto già in 75 paesi del mondo, attualmente nelle sale in Canada e premiato nel 2018 alla Mostra del Cinema di Venezia con il ‘Premio Cinema Veneto-Leone di Vetro’.
Non mancheranno i brani del repertorio classico che hanno esaltato film come il cult Disney ‘Fantasia’ e ‘Allegro non troppo’ di Bruno Bozzetto. Tra questi, gli estratti dal balletto ‘La bella addormentata’ di Tchaikovsky e dalla Quinta sinfonia di Beethoven, il ‘Bolero’ di Ravel, la Danza Slava di Dvorak e il Valse triste di Jean Sibelius.
Sulle note che faranno rivivere eroi ed eroine dei cartoni, colpi di scena e momenti scherzosi di interazione tra l’orchestra ed il pubblico. Special guest della serata del 16 aprile al Teatro Duse di Bologna sarà l’Orchestra Senzaspine Junior, composta dai piccoli musicisti allievi della Scuola di Musica Senzaspine, nata nel 2017 al Mercato Sonato.
Ad alternarsi sul podio di un concerto che emozionerà grandi e piccini e metterà d’accordo più generazioni, saranno entrambi i direttori Senzaspine: Tommaso Ussardi e Matteo Parmeggiani.
“Siamo davvero soddisfatti dei risultati di questa stagione che ci ha regalato grandi emozioni e ripetuti sold-out sia al Duse, sia all’Auditorium Manzoni – commentano Ussardi e Parmeggiani, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione Senzaspine – anche quest’anno ci siamo posti nuove sfide come il progetto ‘MasNada’ con il MagdaClan Circo, che è stato un enorme successo. Inoltre, l’Orchestra ha avuto modo di affrontare un repertorio molto vasto, in alcuni casi estremamente difficile, e ciò ha permesso a tutti noi di migliorare ulteriormente la qualità delle esecuzioni. Con questi risultati, siamo più che mai pronti e carichi di entusiasmo, per affrontare la nuova stagione 2019/20, che riserverà nuove sorprese e scommesse importanti”.
Come da tradizione, un assaggio di ‘Cartoons’, andrà in scena al Mercato Sonato, nell’ambito della rassegna ‘Classica da Mercato’. L’appuntamento è il 10 aprile alle 20.30, con ‘Aspettando Cartoons’. Sul palco, per l’occasione, ci sarà anche il mitico ‘Coro degli Stonati’, alle prese con il saggio di fine anno del corso che da ottobre ad oggi ha fatto cantare le ugole più insospettabili di Bologna. L’ingresso (riservato ai soci Arci) è gratuito, l’uscita a offerta libera e consapevole.

Cinema Boldini ENAMORADA – restauro – mercoledì 10 aprile

Da: Ufficio Stampa
Mercoledì 10 aprile, alle ore 21.00 al Cinema Boldini, verrà proiettata – in versione originale sottotitolata in italiano – l’edizione restaurata di Enamorada, uno dei capolavori dell’epoca d’oro del cinema messicano, firmato Emilio Fernández.
Il restauro della pellicola è stato curato dalla Film Foundation di Martin Scorsese e presentato in occasione del festival Il Cinema Ritrovato 2018, promosso dalla Cineteca di Bologna.

Melodramma di passioni forti alleggerito dai toni della commedia, Enamorada si classifica come una pellicola importante che ha contribuito a fissare l’identità post-rivoluzionaria del paese.
All’epoca della rivoluzione messicana, le truppe zapatiste del generale José Juan Reyes conquistano la tranquilla e conservatrice città di Cholula, e arrestano tutti i notabili del luogo. Mentre confisca i beni dei ricchi possidenti locali, il generale si innamora della bella e forte Beatriz Peñafiel, figlia dell’uomo più potente della città, del quale la giovane chiede fermamente la liberazione. Il disprezzo iniziale che la donna prova nei confronti dell’arrogante rivoluzionario, lascia poco per volta spazio alla curiosità e, infine, a una profonda e autentica stima. La sorprendente scelta del generale che, per amore, ordina ai suoi di risparmiare gli abitanti e di lasciare la cittadina senza combattere, conquista la protagonista, che decide di seguire lui e le sue truppe.
Indimenticabile il personaggio della ricca e antirivoluzionaria Beatrìz, nel ruolo di una “bisbetica domata” shakespeariana particolarmente indomabile, che si oppone violentemente alla corte dello spasimante. Impersonata dalla grande stella del cinema latino María Félix ci viene presentata mentre brandisce una pistola, pronta a difendersi da qualunque uomo osi avvicinarsi.
Il regista Emilio “El Indio” Fernández, a chi gli chiedeva dello stato del cinema nel suo Paese, amava rispondere: “Il cinema messicano sono io!”. Si narra che quando un critico osò contraddire quest’affermazione pretenziosa, il regista gli puntò contro una pistola. Che si tratti o meno di una leggenda, la sua vita era già abbastanza interessante da non richiedere ulteriori abbellimenti: dopo aver ucciso un uomo da giovane e aver partecipato alla rivolta, stroncata, contro il presidente Obregón, nel 1924 Fernández finì in carcere a scontare una condanna ventennale. Presto evase e scappò in America, approdò a Los Angeles e scoprì il cinema, diventando comparsa, attore, sceneggiatore, e infine regista. Un film da ritrovare anche perché se negli ultimi sei anni ben 5 Oscar alla regia sono andati ad autori messicani, questo si deve anche al fatto che il Messico, dagli anni ’30 all’inizio degli anni ’60, ha avuto una cinematografia di grande rilievo internazionale, con grandi registi, produttori, attori, attrici, sceneggiatori, direttori della fotografia.

Presentazione del libro “Il canto della luna”

Da: Organizzatori

11 aprile ore 20.30 presso lo spazio dell’associazione Feedback videoteca Vigor via G. Previati 18, si terrà la presentazione del libro IL CANTO DELLA LUNA di Maurizio Ganzaroli.
Inoltre nella serata
verranno proiettati il booktrailer del libro IL CANTO DELLA LUNA, alcuni video a tema e AMANTI SENZA FORTUNA, documentario raro sulla storia di Ugo e Parisina, per la Regia di Florestano Vancini e Adolfo Baruffi e con la fotografia di Antonio Sturla Avogadri, pioniere del cinema documentaristico e non solo, che è stato maestro dei grandi del cinema come Vancini, Antonioni, Rambaldi e ed altri.
Modererà l’incontro Paolo Sturla Avogadri storico ed esperto sui templari, le crociate, il santo Graal e i misteri ferraresi autore del libro LA FERRARA SEGRETA giunto alla quinta ristampa.
Interverranno gli interpreti del booktrailer e oscure presenze vapiresche.

FERRARA – Sabato 13 aprile | Jazz e cinema, una serata con Pupi Avati allo Spirito di Vigarano Mainarda

Da: Il Gruppo dei 10
Il cuore altrove, una serata con Pupi Avati. Con Il Gruppo dei 10 torna il grande regista allo Spirito, sabato 13 aprile, come promesso nella data di dicembre che l’ha visto ospite insieme a Giorgio Conte per ritirare il Premio ‘Tutte le Direzioni 2013’ (a lui assegnato in occasione della prima edizione). Sarà una serata dedicata al regista, con i suoi racconti cinematografici più belli, tra storie, umori e territori legati alla sua cinematografia. Ne parlerà lui stesso, ospite d’onore della serata. Non mancheranno poi alcune sorprese musicali, in serbo per l’avvincente occasione. Lo stesso Pupi Avati non è certo a digiuno di jazz. Oltre al suo famoso sceneggiato ‘Jazz band’ e al magnifico film ‘Bix’, in passato il regista è stato anche clarinettista della Criminal Jazz Band, poi divenuta Doctor Chick Dixieland Orchestra. La serata inizia alle 20.30. Spettacolo e cena di gala: 50 euro. Per informazioni e prenotazioni: Spirito, 0532.436122 e 339.4365837. Il Gruppo dei 10 è anche su Facebook.

Proprio per omaggiare l’amore per il jazz del regista bolognese, la serata di gala vede in concerto la Roaring Twenties Jazz Band, l’indimenticabile formazione che, sotto la guida di Giordano Balboni e Gino Neri, accompagnò la nascita e la successiva crescita del Jazz Club Ferrara, allora Circolo Amici del Jazz, avvenuta nel 1977. La formazione per la serata vedrà Leonardo Carboni alla tromba, Bruno Fregna al clarinetto e sax soprano, Giacomo Scanavini al trombone, Andrea Zardi al pianoforte, Andrea Boschetti al banjo, Giordano Giordani al sousaphone, e Corrado Marescotti alla batteria. Il programma prevede un omaggio in musica a Pupi Avati, poiché verranno suonate i suoi brani jazz preferiti e verrà riarrangiata la sigla tratta dal suo film Jazz Band. Le sorprese, però, non finiscono qui. Durante la serata, oltre alla ‘Roaring’, salirà sul palco anche il raffinatissimo duo composto dal pianista Rossano Sportiello e il clarinettista Alfredo Ferrario (già tra i componenti di Blue Napoli), con un chiaro e voluto omaggio allo strumento di Pupi Avati. A loro si unirà sicuramente anche il batterista Ellade Bandini, per un omaggio nell’omaggio al grande regista. Saranno presenti anche l’attore Lino Capolicchio (tra i protagonisti de Il Giardino dei Finzi Contini, e presente anche nell’ultimo film di Pupi Avati) e l’illustratore e disegnatore Francesco Musante.

PUPI AVATI non è solo un regista, viste le tante passioni che l’hanno affascinato negli anni. Iscritto alla facoltà di Scienze Politiche a Bologna, si impiega fin da giovane in una ditta di surgelati e si occupa di jazz. Dirige il suo primo film nel 1968, Balsamus, l’uomo di Satana, cui segue l’anno successivo Thomas, gli indemoniati che in Italia non riesce ad uscire ma vince un premio al Festival di Locarno. Nel 1974 gli dà un buon finanziamento per La mazurka del barone. Due anni più tardi con La casa delle finestre che ridono, verrà premiato al Festival del film fantastico di Parigi. Con Jazz band (1978), vince fra l’altro il premio della critica a San Sebastian. Nel 2003 gli è stato assegnato il David di Donatello come miglior regista per Il cuore altrove. Quest’anno uscirà il suo nuovo lavoro, Il Signor Diavolo.

LA ROARING TWENTIES JAZZ BAND (RTJB) venne costituita a Ferrara nel 1978, da musicisti animati dalla passione per la musica che si suonava nell’America degli anni Venti. Giordano Balboni, indimenticato trombonista e fondatore insieme ad Alessandro Mistri del sodalizio con il Jazz Club di allora, diede vita a quello che per lui era un elemento fondamentale all’esistenza stessa del club: una jazz band. Fin dalla sua nascita, la RTJB ha proposto le sonorità e lo stile legati agli anni ruggenti, all’epoca del proibizionismo, dello stile liberty e degli ‘show boats’ che solcavano il Mississippi, quando il jazz cominciò a diffondersi in tutto il mondo, preceduto nei primi anni del secolo scorso dal ragtime. Dopo la scomparsa di Giordano Balboni, nel 1993, la band smise di suonare, fino a quando, alcuni musicisti della vecchia formazione, insieme ad altri artisti che si sono aggiunti, hanno fatto rinascere dalle ceneri la ‘Roaring’, che nel 2018 ha festeggiato i suoi ‘primi’ quarant’anni.

Presentazione Favetto – Libreria Altrove

Da: Libreria Altrove
Sabato 13 aprile, alle ore 18:00 presso la Libreria Altrove di Ferrara, l’autore Gian Luca Favetto presenterà il suo ultimo romanzo Qualcosa che s’impara, edito dalla casa editrice milanese NN Editore.
Gian Luca Favetto è nato a Torino nel 1957. Scrittore, poeta, drammaturgo, critico teatrale e giornalista, vive a Torino e collabora con La Repubblica e Radio Rai. Tra i suoi libri recenti: Se dico radici dico storie (Laterza), Mappamondi e corsari (Interlinea), La vita non fa rumore (Mondadori) e Il giorno perduto (66thand2nd, con Anthony Cartwright).
Modera l’incontro Nicola Cavallini.

QUARTA DI COPERTINA:

Il perdono è qualcosa che s’impara quando trasforma il dolore in una storia. Gian Luca Favetto avanza in una foresta di domande e nel suo errare trova la colpa, il dono, la poesia; e, ancor prima, il grande rito del teatro, che dal sangue di Macbeth ci conduce alla magica leggerezza di Prospero. Parla con Cervantes e con Fitzgerald, attraversa il ponte di Mostar e quello di Brooklyn, ritrova Achille e Priamo, riconosce se stesso ventenne, perduto e mai perdonato, ripara ricordi e sentimenti rimettendo insieme il tempo, le generazioni, i continenti. Così, l’uomo-scrittore lancia in avanscoperta le parole, che tornano a casa sotto forma di gesti e di respiro. Che si fanno carne, per dimorare finalmente tra noi.

Sabato 13 aprile “GoroPerlAmbiente”

Da: Organizzatori
Proseguono le iniziative volontarie di pulizia del territorio promosse da enti, gruppi e associazioni locali, con il supporto della Polizia Provinciale e di CLARA.
Sabato 13 aprile è in programma “GoroPerlAmbiente”, un evento che già nel nome racchiude l’impegno della gente di Goro per l’ambiente, ma che evoca anche il desiderio di rendere Goro una ‘perla’ dal punto di vista ambientale.
L’iniziativa, promossa dal Comune di Goro in collaborazione con Young Club Goro, Protezione Civile e Guardie Ecologiche volontarie, è aperta a tutti: basta portare con sé un paio di guanti da lavoro e la voglia di restituire decoro e pulizia ad alcune zone degradate a causa dei rifiuti abbandonati da esseri incivili.
Il ritrovo è fissato per le 8.30 del mattino davanti al Municipio di Goro, in piazza Dante Alighieri. I partecipanti saranno poi divisi in gruppi, coordinati dalla Polizia Provinciale, e si sposteranno nelle varie aree interessate dall’attività, dalla Goara al percorso Destra Po, dal cimitero di Goro fino a Gorino.
La conclusione dei lavori è prevista per le 11.30 circa. I rifiuti intercettati e separati dai volontari saranno poi depositati provvisoriamente in un punto concordato con CLARA e da lì raccolti dall’azienda per essere poi smaltiti o avviati a recupero.
Per tutte le informazioni: 339.8289340.

Alan Fabbri: “Fusione Fer-Rfi: Ferrara penalizzata. Nessun obbligo, molti rischi e in contrasto con autonomia regionale”

Da: Elettorale Lega Nord

“La fusione di Fer con Rete Ferroviaria Italiana non è obbligatoria e non va data per scontata. E’ dovere della Regione valutarla sotto ogni aspetto perché potrebbe rivelarsi un boomerang. I costi a carico dell’ente andrebbero ad aumentare mentre gli investimenti e le migliorie sulle linee, soprattutto quelle utilizzate dai pendolari, sono tutt’altro che garantiti. Inoltre cancellare un servizio regionale, in un settore strategico, proprio oggi che finalmente si ragiona di autonomia regionale è contraddittorio e probabilmente frutto di logiche vecchie, che potrebbero portare più svantaggi che altro. Due esempi? La linea Ferrara-Codigoro, che andrebbe immediatamente elettrificata, finirebbe invece inesorabilmente per essere soppressa inoltre, a Ferrara, verrebbe a mancare la sede legale di Fer che porta alla città un valore aggiunto in termini di rappresentanza e potenziale sviluppo”.
Così Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna e candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra, intereviene nel dibattito sulla fusione tra Fer e Rfi.
“E’ sgradevole assistere al solito teatrino di un Pd che per giustificare scelte maldestre parla di obblighi che non esistono”, specifica Fabbri. “Innanzitutto l’assessore Donini sa benissimo che il decreto legge a cui fa riferimento, prevede semplicemente che ‘le Regioni possano (e non debbano obbligatoriamente) concludere accordi per il subentro nella gestione a favore di Rfi’ e che, quindi, non esiste alcun obbligo normativo che lo impone”. Inoltre “da quando è nata, Fer risulta una società stabile, con bilanci in pareggio, per la quale una eventuale fusione potrebbe comportare conseguenze negative, più che positive”.
Per esempio “non è previsto alcun investimento da parte di Rfi sulle linee regionali, se non un semplice elenco di tratte che potrebbero, un giorno non specificato, essere oggetto di migliorie”, da cui peraltro sono escluse diverse linee fondamentali per i pendolari (Ferrara Codigoro, Modena Sassuolo e Reggio Emilia-Ciano d’Enza quindi destinate alla dismissione) “e non è certo una garanzia sufficiente per fare un passo importante come una fusione”.
Altra criticità riguarda i costi che “per la Regione, finirebbero per raddoppiare visto il maggior costo per ogni chilometro lineare gestito da Rfi, che per la manutenzione fa riferimento ad un oneroso contratto di servizio a cui l’ente dovrebbe comunque contribuire”. Per Fabbri “anche in virtù di questo aspetto economico, proprio mentre la nostra Regione sembra puntare verso l’autonomia, risulta contraddittoria l’idea di cedere un servizio tanto strategico”.
Per Ferrara poi “si tratterebbe di una doppia perdita: nessuna garanzia su una linea molto importante per i pendolari e la chiusura o il ridimensionamento della sede legale di Fer, che attualmente si trova in città, con la conseguente perdita della possibilità di giocare un ruolo di primo piano”.
Per questo “nelle prossime ore verrà depositata una interrogazione sul tema, per chiedere chiarimenti alla Regione”, conclude Fabbri.

Lo scrittore Tito Barbini racconta la sua Patagonia

Da: Organizzatori

La sezione ferrarese dell’Associazione nazionale “Viaggi e avventure nel mondo”, capitanata da Valeria Ferioli, ha organizzato, per la serata di mercoledì 10 aprile, un incontro con l’autore Tito Barbini.

Alle ore 21,00 presso il circolo Arci Bolognesi di piazzetta san Nicolò, lo scrittore racconterà, con il supporto di immagini scattate da lui stesso, le sue diverse esperienze di viaggio in Patagonia, già ampiamente descritte nei suoi libri. Sarà possibile incontrare l’autore già dalle 19,30, durante l’aperitivo.

Tito Barbini è stato per molti anni in primo piano nella politica toscana: Sindaco di Cortona, Presidente della Provincia di Arezzo e, per quindici anni, Assessore regionale alle sicurezza sociale, all’urbanistica e all’agricoltura.
La lunga esperienza politica ha portato Tito Barbini su una nuova strada, dopo aver provato a cambiare il mondo, ha semplicemente deciso di amarlo così com’è e dedicarsi, attraverso il viaggio, alla sua scoperta.

Barbini è viaggiatore curioso e incantato, uno scrittore capace di mostrare, nelle sue opere, una spietata capacità di mettersi a nudo, a confronto con le proprie profondità, le inquietudini e le domande senza risposta.

Lega Ferrara: il tour “Piacere, chiamami Alan” oggi alle 19 alla Caffetteria Estense di via Modena

Da: Elettorale Lega Nord
Il tour ‘Piacere, chiamami Alan’ fa tappa alla Caffetteria Estense di via Modena 261/B. Domani, martedì 9 aprile alle ore 19.00, Alan Fabbri, candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra, sarà presente nel locale di via Modena per incontrare i cittadini, spiegando loro le linee guida del programma amministrativo e raccogliendo idee e proposte per cercare di migliorare la qualità della vita in città.
“Prosegue un percorso iniziato nelle frazioni e che ora si sta avvicinando al centro storico della città – precisa Fabbri – per spiegare ai ferraresi i concetti chiave di ciò che faremo a partire dal giorno seguente le elezioni del prossimo 26 maggio”.
“Domani saremo presenti ancora una volta in una zona della città che, negli ultimi anni, ha registrato diversi problemi di sicurezza, legati soprattutto a situazioni di occupazioni abusive”, spiega Fabbri. “Non faremo finta di non vedere come ha fatto l’amministrazione Tagliani dimenticando intere zone della città. Nessun quartiere deve essere lasciato a se stesso. Saremo presenti per incontrare i cittadini, vicini alla gente, per riportare anche qui sicurezza e legalità. Vogliamo restituire Ferrara ai ferraresi”.

Aperitivo con gli artisti

Da: Organizzatori
Martedì 9 aprile dalle ore 17 alle 18.30: APERITIVO CON GLI ARTISTI” presso l’hotel Torre della Vittoria corso Portareno 17.
Gli artisti Maurizio Ganzaroli e Eleonora Lestrange vi aspettano per farvi da guida alla loro mostra “DUET”.

14 aprile: Silvia Donati in concerto per festival Crossroads

Da: Music Forward
Domenica 14 aprile Crossroads, il festival itinerante organizzato da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, tornerà al Teatro Comunale di Dozza (BO) per il secondo appuntamento di “The Jazz Identity”, mini rassegna dedicata all’universo musicale femminile. Alle ore 21 si esibirà la vocalist Silvia Donati, il cui progetto “D’amore e d’orgoglio”, dedicato a Billie Holiday e Nina Simone, la vedrà alla guida di un trio con la chitarrista Francesca Fattori e la bassista Camilla Missio. Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Dozza e il Combo Jazz Club di Imola. Biglietti: intero euro 15, ridotto 13.

La carriera della cantante bolognese Silvia Donati è stata segnata da un’intensa passione per la musica ‘nera’. Le sue prime esperienze avvengono infatti con gruppi funky e rhythm’n’blues, finché gli studi con Barry Harris, Art Taylor, Rachel Gould e Horace Parlan le fanno imboccare la strada del jazz. Da allora sono state numerose le sue collaborazioni con importanti jazzisti italiani: soprattutto Marcello Tonolo (con il quale ha inciso due album) ma anche Sandro Gibellini, Pietro Tonolo, Renato Chicco, Ares Tavolazzi, Danilo Rea, Nicola Stilo, Carlo Atti, Fabrizio Bosso. Alla sua passione per la musica afro-americana si è poi affiancata quella per la musica brasiliana. Nel corso degli anni ha dato vita a diversi gruppi (Siluet, Arcoiris, StandHard 3io) che sono apparsi dal vivo in tutta Italia e sono stati ospitati in importanti trasmissioni radiofoniche e televisive. La Donati è stata protagonista anche del progetto Encresciadum, il primo caso di jazz cantato in ladino, a dimostrazione dell’incredibile versatilità linguistica della vocalist emiliana.
In “D’amore e d’orgoglio”, la Donati si confronta con due personalità forti del canto afroamericano: la più strettamente jazzistica Billie Holiday e Nina Simone, maggiormente legata al soul e allo spiritual. Cantanti che, appunto, hanno fortemente rimarcato l’orgoglio di essere donna e afroamericana in un paese e in un’epoca in cui i più ovvi diritti civili non si potevano ancora dare per scontati. Il trio ripercorre i momenti più significativi della carriera delle due artiste, con suono scarno e avvolgente.

“La buona economia europea” a cura del Movimento Federalista Europeo, Sezione di Ferrara

Da: Organizzatori
MARTEDI’ 9 APRILE ALLE ORE 16:30, presso il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara, via Voltapaletto 11, aula EC6
si terrà il primo dei tre incontri su “La buona economia europea”. Il tema dell’incontro sarà “L’Euro” e relatore sara il Prof. Patrizio Bianchi, Docente di Economia Applicata ed Assessore Regionale alla Formazione, nonché ex-rettore dell’Ateneo estense.
Il ciclo di incontri su “La buona economia europea”, organizzato dal Movimento Federalista Europeo di Ferrara, in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara, è rivolto agli studenti, non solo a quelli di economia, e a tutti i cittadini interessati. Scopo dell’iniziativa è quello di esaminare alcuni degli aspetti chiave delle politiche europee, in ambito economico, che si ritiene abbiano prodotto importanti benefici al sistema economico europeo nel suo complesso, ma anche all’Italia.
Il Prof. Francesco Badia, del direttivo del Movimento Federalista e docente di Economia Aziendale presso l’Ateneo di Ferrara, fra i promotori dell’evento, afferma: “In un momento storico come questo, in cui spesso si sente criticare il processo di unificazione europea, abbiamo voluto portare all’attenzione sia dei nostri studenti, sia di tutti coloro che possano essere interessati, il tema di come vi siano alcuni cambiamenti che l’Unione Europea ha introdotto nella nostra economia e che hanno prodotto degli indubbi benefici. Ciò non significa non poter mettere in discussione alcuni aspetti delle politiche europee, in particolare degli ultimi anni, che non sono andate nella giusta direzione. In tutto questo non va in ogni caso dimenticato come creare le condizioni di una “buona economia” (che è il titolo del nostro ciclo di seminari) sia un elemento fondamentale per garantire anche la convivenza pacifica fra i popoli. E non vi sono dubbi che il primo grande merito dell’Unione Europea sia quello di aver garantito, ai paesi membri, il più lungo periodo senza conflitti armati della storia del continente”.
Dopo questo primo incontro di domani, seguiranno altri due incontri, che vedranno come relatori il prof. Aurelio Bruzzo (17 aprile), il prof. Luigi Marattin e il dott. Andrea Gandini (9 maggio).
Si allega per completezza il programma dell’iniziativa, confidando in una diffusione, nella forma che riteniate appropriata, da parte della vostra testata.
Per informazioni: Francesco Badia, 347 5750815.

LA CITTA’ DELLA CONOSCENZA
Come un libro aperto

Quando giro paesi e città tendo ad attribuire loro una forma nello spazio, una dimensione geometrica. Figure rotonde, ovali e sinuose, luoghi quadrati, rettangolari o pentagonali.
Associando il toponimo al gioco delle linee cerco di archiviare nella mia mente la loro identità. Il tutto per sottrarmi ai nostri tempi di “usa e getta”, di “mordi e fuggi”. Così consumiamo costruzioni complesse, che non sono solo architetture urbanistiche, ma forme che hanno preso corpo nella storia, nate dal genio di uomini e donne, vissute dalle persone, che lì hanno lasciato i loro segni, hanno patito i loro dolori e goduto delle loro gioie.
Le città non sono agglomerati di centri e di periferie, l’insieme degli scatoloni entro i quali spendiamo le nostre esistenze più o meno anonime. Le città sono famiglie allargate dove ci si prende cura dell’altro e, nella cura, l’altro ti diviene famigliare, sia che lo medichi, sia che lo istruisci e lo aiuti a crescere. La cittadinanza serve a questo, a socializzare, ad allargare la tua sfera di umanità. Per questo è assurdo che qualcuno avanzi diritti di primogenitura sulla famiglia e sulla genitorialità. Tutto è troppo mescolato per distinguere e la miscela l’ha mischiata la storia e i progressi dei nostri pensieri e del nostro essere civili.
La città è un libro aperto, le piazze e le vie ne sono le pagine illustrate, l’architettura il linguaggio. La città è opera collettiva, è opera corale. Che va scritta insieme, riconoscendoci gli uni negli altri, compagni di strada nella stesura del libro della città.
È nelle città che la solidarietà dell’altro corre a darti una mano per curare le ferite dei terremoti e delle alluvioni. Sono questo le nostre città, la conservazione di inestimabili valori umani.
Le civiltà si sono fatte sempre nelle città. Le città sono i luoghi della civiltà.
Le città non necessitano né di podestà né di capitani del popolo. Hanno bisogno di amicizia, di sentimenti di affetto, di simpatia, di solidarietà, di stima coltivati dalla dimestichezza e dalla familiarità del vivere una comune dimensione urbana. Non ci sono problemi di una parte contro un’altra, i problemi sono sempre di tutti, come scriveva con sano pragmatismo John Dewey, e la loro risoluzione ha sempre bisogno di un più di cultura condivisa. Soprattutto il futuro della città non sarà fatto da quello che accadrà, ma da quello che ciascuno di noi saprà fare accadere.
Pare invece che le città siano divenute il luogo degli inquinamenti umani. Che i flussi delle immigrazioni abbiano prodotto ferite profonde, abbiano violato i patti della convivenza sociale, che le multiculture anziché divenire una ricchezza si siano tradotte in minacce alla cultura che conserviamo. Come se le nostre città da tempo non fossero disgregate, slabbrate, frantumate e non avessimo riservato, ai nuovi arrivati, solo gli interstizi di questa decomposizione che da tempo lavora.
Nessuno che si rechi a visitare una città è interessato alle sue periferie, il polo d’attrazione sono i centri storici, spesso ridotti a musei senza vita, dove occorre regolare con il numero chiuso la calca dei turisti.
Centri calpestati dagli eventi, anziché risorti negli avvenimenti. Centri da cui sono banditi il silenzio, l’ascolto e la riflessione. E quando ciò accade è sempre con troppo rumore.
Abbiamo commercializzato le nostre città, spesso lacerandone il tessuto per via della desocializzazzione, delle violenze, delle droghe. Città dove lo spirito di cura si è perduto, come la capacità di ritessere comunità disperse.
Cos’è la qualità della vita delle città? È l’emigrato che ruba spazio e minaccia la sicurezza o il principio di quantità che ha consumato perfino le nostre facoltà razionali?
Il “disagio della civiltà” di Freud, oggi rischia di tradursi nel “disagio di inciviltà”, nella incapacità di prospettare una “civiltà possibile”. La quantità può contenere non solo l’infelicità, ma anche superare il limite di sopportabilità esistenziale mandando in pezzi uomini e donne.
La città vive di qualità civili, urbane e ambientali. Il rischio è che si scrivano pagine avendo smarrito queste dimensioni, insieme allo scopo della narrazione, alla sua sintassi e alla sua semantica.
Oggi sappiamo di non volere che a prendere la mano nella scrittura siano le tensioni sociali, sia il vivere in continua competizione con gli altri, in una sorta di “bellum omnium contra omnes”.
Non ci sono città ideali o utopiche da disegnare, ma città concrete da raccontare nel loro quotidiano di umanità e di qualità delle persone, ed è ciò che dovrà continuare a fare la differenza.