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Giorno: 19 Aprile 2019

La Speranza per i bambini malati corre nel Ferrarese in direzione Papa Francesco (21 e 22 aprile)

Da: Ufficio Stampa Città Della Speranza
Toccherà anche la provincia di Ferrara la “Staffetta per la Speranza”, l’ultramaratona benefica organizzata da Fondazione Città della Speranza, dal 21 al 24 aprile, col duplice obiettivo di abbracciare idealmente tutti i bambini e ragazzi d’Italia, colpiti da leucemie, tumori o malattie rare per affermare la propria vicinanza con il sostegno alla ricerca scientifica, affinché possano essere individuate cure sempre più mirate e risolutive, e farsi portavoce delle loro aspettative presso Papa Francesco.
La Staffetta, patrocinata dalla Regione del Veneto e con testimonial Red Canzian, si snoderà per 534 km, da Padova a Piazza Papa Pio XII in Vaticano, e vedrà correre personale dell’Arma dei Carabinieri e dell’Esercito. Venticinque, in tutto, gli atleti che si passeranno di mano il testimone azzurro che, al termine dell’udienza generale del mercoledì, sarà consegnato al Sommo Pontefice da un bambino di 4 anni guarito da retinoblastoma. All’interno saranno custoditi messaggi di pazienti in terapia e di persone guarite.
Il via della staffetta si terrà la domenica di Pasqua, alle ore 15, dall’Istituto di Ricerca Pediatrica a Padova per giungere, intorno alle ore 21 provenendo da Adria, in piazza Matteotti a Codigoro (Ferrara). Ad alternarsi nella corsa saranno i Carabinieri della Legione “Veneto”, ovvero: il Maresciallo Marco Nicolai, il Maresciallo Giuseppe La Macchia, il Brigadiere Sandro Boni, il Brigadiere Leonardo Salvini e l’Appuntato Giuseppe Cecca.
Il giorno di Pasquetta saranno i militari della sezione di atletica leggera del Centro Sportivo Carabinieri di Bologna a succedersi tra il Comando di Codigoro e Piazza Tre Martiri a Rimini, passando per Codigoro, Lido delle Nazioni, Comacchio, Lido di Spina, prima di proseguire verso Ravenna. Atleti per questa particolare giornata saranno: gli appuntati Gianni Bruzzi, Stefano La Rosa, Matteo Giupponi e i carabinieri Mattia Moretti, Stefano Chiesa, Sergyi Polikarpenko e Michela Cesarò.
La carovana si sposterà poi in auto sino a Perugia, da dove, mercoledì 23 aprile, toccherà al personale dell’Esercito, ovvero del Comando delle Forze Operative Terrestri di Supporto con sede a Verona, percorrere altri 141 km, fino a Piazza San Lorenzo a Formello (Roma). Si tratta del Tenente Colonnello Antonio Capriati, dei Caporali Maggiori Scelti Valentina La Malfa, Danilo Zito e Paola Franceschetti, del Caporal Maggiore Gaetano Lamedica, dei soldati Gianmarco Marrazzo, Ebenezer Kojo Mensah, Sonia El Ashker, Francesca Carboni e Giulia Spampinato.
Gli ultimi 30 km che separano da piazza Papa Pio XII in Vaticano, antistante al colonnato del Bernini dove sarà collocato il gonfiabile dell’arrivo, saranno percorsi dai Marescialli Giovanni Attomanellii e Salvatore Iacona, del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di Roma, e dal Comandante della Legione “Veneto”, Generale di Divisione Giuseppe La Gala.
Il traguardo sarà tagliato dal fondatore di Città della Speranza, Franco Masello.
A Ravenna, Rimini, Narni e Formello sono previsti degli incontri con le amministrazioni comunali e la cittadinanza. Il servizio di scorta e viabilità sarà garantito dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Padova.
Sarà possibile seguire la “Staffetta per la Speranza” tramite i canali social di Città della Speranza (Facebook, Instagram e YouTube). L’invito, a quanti incontreranno i corridori lungo l’Italia, riconoscibili per indossare una maglietta blu logata, è di postare le foto indicando l’hashtag ufficiale #staffettaperlasperanza.

Rinnovate le cariche di ANGA, l’Associazione dei Giovani di Confagricoltura Ferrara – Claudia Guidi Presidente

Da: Organizzatori
L’Assemblea di ANGA, l’associazione dei giovani di Confagricoltura Ferrara, ha eletto Claudia Guidi Presidente per il prossimo triennio. Subentra a Francesco Manca che ha guidato l’Associazione dal 2016. Claudia Guidi, prossima alla laurea in Economia e Marketing del sistema agro-alimentare alla Facoltà di Agraria di Bologna, dal 2015 ha intrapreso la sua attività imprenditoriale insediandosi in un’azienda a indirizzo seminativo a Codigoro, vicino all’azienda di famiglia. Da quattro anni iscritta all’ANGA, dal 2016 ha ricoperto la carica di vicepresidente della Sezione di Ferrara, e come lei stessa afferma “In ANGA ho avuto la possibilità di conoscere le tantissime realtà imprenditoriali giovani, tutte diverse ma accomunate dalla stessa passione per l’agricoltura e dal medesimo desiderio di crescere ed innovarsi. Proprio da qui partirà il mio lavoro come Presidente ANGA Ferrara, dal fornire ai giovani agricoltori tutti i mezzi e gli strumenti necessari per formarsi e per diventare imprenditori consapevoli, completi e competenti, dando stimolo costante all’esigenza di conoscere le tante possibilità del mondo agricolo. Fare rete, unire sempre più ragazzi e ragazze con background e conoscenze diverse per stimolare il dibattito e il confronto costruttivo, in linea con un’agricoltura innovativa nel rispetto della tradizione e dell’ambiente. Un ringraziamento particolare a Francesco Manca per l’incredibile lavoro svolto nel corso del suo mandato”. Del nuovo Consiglio di ANGA Ferrara fanno parte: Francesco Canetti di Copparo (Vice Presidente), Francesco Manca di Ferrara, Marco Andreotti di Portomaggiore, Sergio Bonetti di Bondeno, Carlo Alberto Curzola di Portomaggiore, Angela Valeria De Pellegrin di Bondeno, Caterina Garbellini di Portomaggiore, Simone Gatto di Comacchio, Gianluca Giberti di San Pietro in Casale, e Andrea Lanzoni di Cento.

Bagni pubblici di piazza Municipale, Peruffo: “Servizio da rivedere”

Da: Forza Italia Ferrara
Ho diversi dubbi circa la gestione dei bagni pubblici di piazza Municipale da parte del Comune di Ferrara (formalmente da Ferrara Tua), rendendomi conto che in campagna elettorale pare prendere il sopravvento l’imperativo “fare”, tanto per dire che è stato fatto, senza curare il “come”.

Contestualizzo: i bagni in questione sono stati ricavati sfruttando parte dell’Ufficio Informagiovani, sempre di competenza del Comune. Si tratta di un piccolissimo vano, dove è presente una persona che regola l’ingresso e riscuote la somma di 50 cent, e due toilette.
Quella dei bagni pubblici in centro è stata una necessità avvertita da più parti, ma in pochi sanno della loro apertura, dato che non c’è alcuna cartellonistica che li rende fruibili al pubblico, soprattutto per i turisti.

L’orario di apertura è dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, con estensione alle 23 nella sola giornata del mercoledì.
Proprio mercoledì 17, partecipando a un incontro in Sala Estense, mi è capitato di dover usufruire dei bagni alle ore 20.30. Mi sono recata all’ingresso, ma risultavano chiusi senza alcun avviso.
Al di là dell’esperienza personale mi sento di dire che gli attuali orari – anche nel caso in cui fossero rispettati – non incrociano quelli della maggioranza degli utenti. Penso ai turisti nelle prime ore del pomeriggio, ma anche alla “movida” del mercoledì sera, visto che alle 23 la maggior parte dei giovani deve ancora raggiungere il centro.

Altro aspetto: il personale che regola l’accesso è fornito dall'”Associazione Nadyia” di Don Bedin, con cui Ferrara Tua ha stipulato una convenzione. Ogni operatrice nel corso del proprio turno è costretta a rimanere chiusa all’interno della piccola struttura, senza nemmeno poter aprire la porta sulla piazza perché l’odore dei bagni – a testimonianza delle interessate – infastidisce gli impiegati del vicino Informagiovani.

A questo punto mi chiedo davvero se ci siano le condizioni minime per poter tenere aperto questo servizio o se non sia il caso di ridefinirne criteri e principi utili a tutti: per chi ne deve usufruire e per chi vi deve lavorare.

Paola Peruffo
Consigliere Comunale
Forza Italia Ferrara

Apertura sede elettorale Italia in Comune

Da: Informazioni Alberto Bova
L’inaugurazione oggi pomeriggio alla presenza dell’onorevole Serse Soverini. Domani mattina dalle 9.30 alle 11.30) la raccolta firme

La sede elettorale di Italia In Comune sarà subito attiva. Gli spazi di via Mazzini, 91 vogliono essere un presidio fisico in cui il partito degli amministratori comunali può incontrare la cittadinanza in vista delle amministrative che si terranno in città il prossimo 26 maggio. L’inaugurazione avverrà alla presenza dell’onorevole Serse Soverini e del coordinatore della sezione di Ferrara Alberto Bova oggi venerdì 19 aprile alle ore 18.30. E già da domani gli spazi al civico 91 di via Mazzini saranno aperti alla città: domani mattina sabato 20 aprile infatti, dalle ore 9.30 alle ore 11.30, si raccoglieranno le firme per la lista Italia in Comune – Ferrara Concreta che supporta la candidatura di Alberto Bova.

Sabato 20 | Roberto Pazzi presenta “Verso Sant’Elena” al centro commerciale Il Castello

Da: Libreria Castello
Ciascuno ha una Sant’Elena che lo attende in fondo all’orizzonte. Oltre il mare tutti hanno una scadenza. Il nuovo romanzo di Roberto Pazzi immagina l’ultima notte in nave di Napoleone prima dell’esilio, Verso Sant’Elena (Bompiani) appunto, prima di svanire in mezzo al Mediterraneo. Lo scrittore lo presenterà sabato 20, alle 18, nello spazio di Librerie.coop del centro commerciale Il Castello. A introdurlo sarà Matteo Bianchi.
«Ho scelto di rianimare Bonaparte quando esce dalla storia poiché fino al viaggio sulla Northumberland apparteneva agli storici – motiva Pazzi – mentre spetta ai romanzieri raccontarne l’interiorità, i pensieri, il verosimile e il vissuto. E siccome i grandi uomini sono fatti della stessa sostanza dei piccoli, a galla tornano sempre le stesse fobie: la paura della morte, la nostalgia, il desiderio di avventura. Tutto ciò travolge l’imperatore nel frangente in cui la sua esistenza diventa memoria e il presente non c’è più, perché non c’è più tempo».
Verso Sant’Elena è bipartito: la parte concentrazionaria si svolge interamente al chiuso, nella cabina di Napoleone, la più bella. Nei pochi metri angusti che rappresentano una prigione gli fanno visita i ricordi del passato, si affollano i fantasmi, tra cui sua madre, suo figlio e il suo peggior nemico. Parallelamente, nella seconda parte intervengono coloro che lo avevano temuto perché erano stati vinti dalla sua spada, quando ancora non era nella polvere. Ed ecco che sulla terra ferma sfilano Pio VII, il papa che egli aveva fatto prigioniero, lo zar a Mosca, la moglie Maria Luigia a Vienna dove si concede a un nuovo amante, e infine il governatore, il suo tremendo aguzzino che si prepara per partire verso l’isola maledetta. È risaputo quanto Napoleone divorasse i libri e a soli quindici anni, sotto l’influsso di Goethe e di Rousseau, scrisse Clisson ed Eugénie, un breve romanzo (edito in italiano da Sellerio) nel quale il protagonista vacilla e non sa se seguire la via per la gloria personale o quella per godersi una famiglia e degli affetti.
«È stata la sua dualità a conquistarmi – incalza Pazzi – e così ho riportato Eugenie da lui come un’ombra per offrirgli una seconda possibilità, l’altra strada che avrebbe potuto essere la sua, al posto di quella intrapresa per essere un condottiero. Di pagina in pagina la giovane donna si rivela una sorta di Sherazad che annota sul diario di bordo i sogni che sta facendo Napoleone nella sua vita a rovescio. Libero oramai dal dover essere qualcuno, essendo un personaggio e non più persona, si abbandona alla tentazione di come sarebbe potuta essere la sua esistenza». La sua Sherazad rinvia lo sbarco, narrando, rinvia la fine di colui che rivoluzionò, nel bene e nel male, l’avvenire di milioni di esseri umani.

“Open Day (7 maggio) all’asilo nido “Margherita”. Iscrizioni aperte fino al 31 maggio. Presentazione dei servizi alle famiglie

Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 19-04-2019.
Un incontro per illustrare i servizi dell’asilo nido e per socializzare con le famiglie che, il prossimo anno educativo, vedranno i propri figli frequentare il nido “Margherita” di Bondeno. L’Open Day dell’asilo si svolgerà il prossimo 7 maggio (dalle ore 18 alle 19,30) per fare conoscere ai genitori dei bambini i servizi educativi che sono attivi nella struttura di via Granatieri di Sardegna. «Il nido – spiega l’assessore alla scuola, Francesca Aria Poltronieri – è stato oggetto lo scorso anno di importanti interventi, come quello per il condizionamento dei locali. Inoltre, l’offerta didattica si mantiene sugli ottimi standard che l’hanno caratterizzata nel tempo, come dimostrano le moltissime richieste di adesione». E’ ancora possibile presentare la domanda d’iscrizione, dove autocertificare la nascita del bambino, e che dovrà essere presentata su apposita modulistica predisposta dal Servizio “Istruzione”. I termini per l’iscrizione si concluderanno il 31 maggio prossimo, sempre facendo riferimento all’Urp del Comune di Bondeno. Il modulo per il nido è disponibile sul sito istituzionale del municipio, alla sezione: “modelli scaricabili, modelli settore socio culturale, modelli ufficio scuola”, oppure presso l’Urp e l’Ufficio Scuola del Comune di Bondeno. Per qualsiasi tipo di informazione, gli operatori sono a disposizione dei cittadini presso lo stesso Ufficio Scuola (dal lunedì al venerdì, ore 8,30-13, mentre il martedì e il giovedì anche dalle ore 14,30 alle 16,30) e l’Urp (dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 13, con la sola esclusione del mercoledì mattina). In tali uffici sono già disponibili i moduli per richiedere i servizi scolastici forniti dal Comune di Bondeno, per l’anno scolastico 2019-2020.

Settimana di Pasqua al Meis: aperture straordinarie e visite guidate

Da: Organizzatori
Nelle prossime settimane, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Via Piangipane 81, a Ferrara) accoglie i visitatori non solo dal martedì alla domenica, ma anche con alcune aperture straordinarie (orario continuato dalle 10.00 alle 18.00): in aprile, nei giorni di lunedì 22, martedì 23, giovedì 25 e lunedì 29, e poi mercoledì 1 maggio.
Senza contare che tutti i sabati, le domeniche e i festivi (22 e 25 aprile, 1 maggio) sono in programma delle visite guidate con partenza alle 15.30.
Con un unico biglietto, il pubblico potrà così ammirare le mostre “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni” e “Il Rinascimento parla ebraico”, con opere di Andrea Mantegna, Vittore Carpaccio, Ludovico Mazzolino e del Sassetta, lo spettacolo multimediale “Con gli occhi degli ebrei italiani”, i totem de “Lo Spazio delle Domande”, il Giardino delle Domande e il docufilm “Eravamo Italiani” sui sopravvissuti italiani alla Shoah.
Per maggiori informazioni sulle tariffe, www.meisweb.it, sezione “Info”.

Omaggio al Duca – Sabato 20 Aprile 2019

Da: Informazioni Palio di Ferrara
Penultimo appuntamento con l’Omaggio al Duca, sabato 20 aprile, alle ore 17:00, nel cortile del Castello Estense. Questa settimana è il turno del Borgo San Giovanni. La contrada della Lice Bendata, oltre all’immancabile esibizione di sbandieratori e musicisti, rappresenterà una partita a scacchi vivente. Due delle Dame più amate della famiglia Este, Lucrezia Borgia e Isabella D’Este, a rigor di cronoca sono state grandi amanti di questo gioco, tant’è vero che Isabella ispirò un matematico, Fra Pacioli, a scrivere un trattato sulle mosse della Duchessa. Nel cortile del Castello Estense, rivivrà una partita delle due duchesse rivali, che mentre spostano le loro pedine sulla scacchiera, vedranno tali mosse, prendere vita nel cortile del Castello. Prossimo appuntamento con l’Omaggio al Duca, sabato 27 aprile, alle ore 18:00, nel cortile del Castello Estense, con il Rione Santo Spirito.

Lettera aperta del sindaco al ministro/segretario della Lega Matteo Salvini

Da: Organizzatori
Egregio Signor Ministro,
Spettabile Segretario della Lega
Apprendo dalla stampa che anche in occasione dell’ ultima rissa al GAD Lei preannuncia una visita in città; lo stesso Lei annunciava, due giorni or sono, per la vicenda del bambino ebreo per la quale ha inviato le forze dell’ordine a scuola e lo stesso annunciava due mesi fa in occasione della grave rivolta nigeriana contro due cassonetti.
Oggi leggo che con direttiva Ministeriale saranno i Prefetti a sostituire i sindaci “pigri” o “riottosi” nell’assecondare il nuovo corso. Avrei da esprimere i miei molti dubbi sulla legittimità di questa decisione ma non è questo ciò che ora voglio approfondire. Mi permetta, invece, visto che ogni giorno parla della nostra città, di rubarLe due minuti per una breve nota:
Per i due anni di emergenza immigrazione i Prefetti hanno inviato in città i richiedenti asilo chiedendoci la collaborazione per evitare disagi ai cittadini e offrire accoglienza: lo abbiamo fatto e nei centri di accoglienza non si sono registrati incidenti o particolari conflitti. In merito a questo ho “litigato” col Prefetto in sole in due occasioni: la prima quando – contro il mio parere – voleva aprire dei Centri di Accoglienza anche in zona GAD; la seconda quando noi sindaci della provincia dovemmo farci carico di sistemare un gruppo di giovani ragazze che le forze dell’ordine non ebbero la forza di accompagnare a Gorino.
Ogni anno poi abbiamo restituito alla Prefettura circa 500 mila euro delle risorse della accoglienza tanto per chiarire quanto abbiamo a cuore la trasparenza e la oculatezza nella gestione. Molti sindaci caro Ministro non hanno messo a disposizione lo stesso spirito collaborativo e molte gestioni in Italia non hanno avuto la stessa trasparenza.
E’ poi venuta la stagione nuova e qui a Ferrara per la zona GAD si sono adottate le zone “rosse” ,abbiamo disposto i daspo , creato servizi ad hoc per il contrasto dello spaccio, abbiamo persino già adottato il regolamento sul taser (aspettiamo ancora, da mesi, le Sue linee guida ministeriali) .
Quello che difetta allora non sono certo i sindaci. Continua invece a mancare quella dotazione di personale, di mezzi e di risorse che chiesi alla Cancellieri, ad Alfano, a Minniti ed ora richiedo a Lei: faccia lo Stato quello che deve prima di indicare responsabilità ad altri.
Caro Ministro faccio politica da più tempo di Lei e conosco questa città come conosco bene i problemi della Gad e non vorrei che gli annunci proclamati deludessero le comprensibili aspettative dei cittadini.
Lei, lo riconosco, è davvero bravo a guidare questo nuovo corso che però non mi convince.
Mi sappia dire se verrà a Ferrara come segretario di partito, per l’usuale comizio da campagna elettorale, o come Ministro; nel secondo caso sarei lieto di incontrarLa
Il Sindaco Tiziano Tagliani”

Proroga scadenza pagamento COSAP anno 2019, Servizio PagoPA

Da: Organizzatori
Copparo – PROROGA SCADENZA PAGAMENTO COSAP ANNO 2019, Servizio PagoPA

Avviato il servizio di PagoPA per i pagamenti a favore del Comune di Copparo, in questo modo si rende più semplice, sicuro e trasparente il pagamento di imposte alla Pubblica Amministrazione, da quest’anno con PagoPA si potrà pagare il Canone Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche (COSAP).
L’Ufficio Tributi informa che in questa prima fase, per evitare eventuali disguidi o ritardi nella consegna dei documenti, ha prorogato la scadenza del versamento COSAP 2019, al 30 Giugno prossimo.
PagoPa è un efficiente ed innovativo sistema di gestione dei pagamenti elettronici, pensato appositamente per tutti quei contribuenti che preferiscono la comodità dei canali telematici quando si tratta di dover effettuare dei versamenti verso la Pubblica Amministrazione.

Congresso Legacoop – Lusetti riconfermato

Da: Organizzatori
Dal 16 al 18 aprile i delegati delle 10.785 cooperative associate a Legacoop in Italia si sono riuniti a Roma per il 40° Congresso nazionale dell’associazione. Il presidente uscente Mauro Lusetti è stato riconfermato per il secondo mandato. Sono 13 i cooperatori di Ferrara e Modena nominati nella nuova direzione nazionale di Legacoop: Massimo Ascari (Gulliver), Carla Balboni (Coop Cartai), Paolo Barbieri (CPL Concordia), Andrea Benini (Legacoop Estense), Alessandro Beretta (Nordiconad), Daniele Bertarelli (Cidas), Chiara Bertelli (Legacoop Estense), Marco Bulgarelli (Cooperare), Ivano Chezzi (Bonterre), Francesca Federzoni (Politecnica), Lauro Lugli (Abitcoop), Giovanni Luppi (Legacoop Agroalimentare), Maria Cristina Manfredini (Mediagroup98), Carlo Zini (CMB). I componenti della nuova direzione salgono a 179, con un buon livello di rinnovamento: in aumento donne e giovani under40, rispettivamente al 32% e al 15%.
Con 7.837.356 soci, 383.446 occupati e un valore complessivo della produzione di oltre 63 miliardi, le cooperative aderenti sono presenti in molti settori dell’economia italiana: dall’agroalimentare all’industria e manifattura, dai servizi di logistica, facility management, ristorazione al settore sociale, dalla grande distribuzione alla cultura, dall’abitazione al turismo. Rispetto all’ultimo Congresso (dicembre 2014) il valore della produzione è cresciuto del 7,2% e gli occupati sono aumentati del 4,5%.
“Ringraziamo Mauro Lusetti per aver accolto la richiesta dell’assemblea di guidare l’associazione per i prossimi 4 anni, proseguendo e potenziando il lavoro fatto fino ad oggi”, commenta il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini. “Fondamentale proseguire nel percorso di unificazione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, nel dialogo con le Istituzioni per contrastare il fenomeno delle false imprese che inquinano il mercato, nella difesa del lavoro di qualità e nella valorizzazione dei processi di innovazione verso uno sviluppo sostenibile”. La prospettiva è già sul futuro a medio termine, per preparare per tempo il ricambio generazionale. “Il Congresso – prosegue Benini – ha approvato un ordine del giorno da noi proposto, che prevede l’inserimento di una squadra di cooperatori in affiancamento agli organismi dirigenti, per fornire supporto nell’attuazione dei progetti di mandato. Si tratta di una modalità partecipativa per mettere alla prova e in formazione le persone e costruire, così, le condizioni del ricambio generazionale, garantendo l’adeguatezza del futuro gruppo dirigente”.
Ai lavori congressuali, aperti dalla sindaca Virginia Raggi e dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, hanno partecipato i Ministri Alfonso Bonafede e Matteo Salvini e personalità di spicco quali l’economista Leonardo Becchetti, il sociologo Mauro Magatti, il presidente di Symbola Ermete Realacci, con la moderazione di Serena Dandini.

Fiab Ferrara (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) Mettere in sicurezza tutti i passaggi pedonali e ciclabili

Da: Organizzatori
Ancora un ciclista morto per incidente stradale, ancora una persona uccisa mentre attraversa sulle strisce pedonali. La persona che ieri ha perso la vita in via Comacchio, era scesa dalla bicicletta e stava attraversando la strada a piedi. Per appurare le dinamiche dell’incidente, è al lavoro la Polizia Locale che ha fatto i rilievi e il magistrato che esaminerà i verbali, Fiab Ferrara sottolinea la pericolosità dei passaggi pedonali e il rischio che quotidianamente si corre nel girare a piedi o in bicicletta per le nostre strade.

Velocità e distrazione sono le cause principali di questo tipo di incidente, ma non ce le possiamo più permettere.
Come Fiab Ferrara Chiediamo interventi di messa in sicurezza di tutti (TUTTI) gli attraversamenti pedonali e ciclabili, la tecnologia esiste e va utilizzata. Chiediamo che la velocità delle auto sia rapportata alle condizioni e alla pericolosità della strada e che nell’entro Mura la velocità sia limitata a 30 km/h. La sicurezza è un bene comune che non può essere svenduto per nessun motivo.
Chiediamo interventi di urbanistica e viabilità che non siano dettati da pensiero autocentrico, la persona (e non l’automobile) va sempre messa al centro di ogni progetto e di ogni decisione.
Servono investimenti che favoriscano questo tipo di politica, come Fiab siamo consapevoli che vanno messe a bilancio cifre notevoli, forse sull’ordine di grandezza di quelli spesi per esempio in mastodontici parcheggi, ma le finalità, ne siamo certi, sono differenti e la scelta per noi di Fiab, non si discute.

Alan Fabbri: “Tagliani: vergognoso atteggiamento sulla pelle dei ferraresi. Con noi Ferrara diventerà una città accogliente”

Da: Elettorale Lega Nord

“Tiziano Tagliani, prima di parlare, dovrebbe contare fino a dieci. E’ vergognoso l’atteggiamento che ha tenuto ieri davanti all’ennesimo episodio di violenza e di violazione della libertà personale. Con il tentativo di scaricare la colpa su altri, continua a sottolineare il fatto che la sua amministrazione è stata assente in questi anni dal punto di vista del decoro e del rispetto della legge. E ieri si è manifestata ancora una volta l’arroganza di questa amministrazione su un tema basilare che non appartiene a nessuno destra, sinistra o centro: il rispetto delle regole. Ho rispetto per Tagliani perché ha fatto tanto per questa città, ma non può permettersi di addebitare a questo governo il fallimento della sua amministrazione e delle politiche del Pd. Quando accoglievano nigeriani attraverso il sistema Renzi sapevano che sarebbero stati assoldati dalla criminalità, quando parlavamo di sicurezza ci deridevano; così non stavano facendo il bene di questa città e di questo Paese e il sindaco e il candidato del Pd non devono più permettersi di parlare di sicurezza in questa città”. Alan Fabbri, candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra, è tornato sulla violenta rissa in Gad, parlando dal chiosco Paradiso Verde, di via Alfonso d’Este, tappa del tour ‘Piacere, chiamami Alan’.

“In questi giorni stiamo attraversando la città per far conoscere le nostre priorità, le nostre idee: spesso veniamo inseguiti e imitati, altre volte veniamo derisi, ma non fermeranno la volontà di una città che vuole cambiare. Lavoreremo per ridare dignità a questo territorio”, spiega Fabbri. “Abbiamo in mente il lavoro, perché lavoro vuol dire portare Ferrara sull’asse Bologna Padova, portare aziende sul nostro territorio e far funzionare quello che fino ad oggi non ha ha funzionato. come per esempio l’agenzia Sipro. Sipro doveva occuparsi di creare lavoro e invece si accontentava dello status quo e anche quello è stato un modo per non perdere potere”, spiega ancora il candidato. “Per anni, anzi per decenni, Sipro è sempre stata legata ai “trombati” di questa politica, di questa amministrazione e lo prova il fatto che i risultati non ci sono stati”.

Un’altra cosa che è mancata è stata la comunicazione: “Non è possibile continuare a fare politica senza comunicare con i cittadini. Perché è successo? Anche in questo caso per l’arroganza del Pd e la volontà di annullare la concorrenza per la città” aggiunge il candidato. “Oggi c’è la possibilità di dare Ferrara ai ferraresi. Per i giovani e i nuovi imprenditori provvederemo a eliminare la burocrazia; troppo spesso, quest’ultima viene utilizzata per creare dei problemi e per gestire politicamente le attività. E per il turismo e la cultura provvederemo a istituire un patto di crescita, perché anche la cultura è di tutti. Va collegata con il turismo, anche in modo concreto: biglietti cumulativi per tutte le nostre bellezze, una stazione libera dallo spaccio per il turista che arriva e che deve trovare una città accogliente e non una città che tollera la delinquenza. Ferrara con noi diventerà questo: una città accogliente, per tutti”.

Dal 4 maggio 2019 al 30 giugno 2019, la mostra fotografica di Nicola Lucchi alla Gallery Annunziata di Ferrara

Da: StoryElla
Quando il viaggio di lavoro può diventare una vacanza: la mostra fotografica di Nicola Lucchi, che si terrà alla Gallery Annunziata di Ferrara, dal 4 maggio 2019 al 30 giugno 2019, lo racconta, valorizzando il senso del moderno “bleisure”.
Viaggiare per lavoro può diventare una vacanza. L’esperienza “bleisure”, infatti, è un modo vivace, pratico e intelligente per combinare dovere (business) e svago (leisure).
Su questa nuova tendenza si concentrano gli scatti fotografici di Nicola Lucchi, che verranno esposti dal 4 maggio al 30 giugno 2019 alla Gallery Annunziata presso l’Hotel Annunziata di Ferrara, in Piazza della Repubblica 5, uno dei gioielli del Consorzio Visit Ferrara.

Le fotografie di Lucchi raccontano gli ultimi dieci anni di viaggi del blogger-viaggiatore da una prospettiva inaspettata e originale: le sue scarpe. Fedeli compagne di avventure e di esplorazione nella natura o in contesti metropolitani, le scarpe si trasformano da accessorio di moda ad una vera e propria estensione della personalità del proprietario e dello stile di viaggio o di vita che si intende intraprendere. Il giusto paio di scarpe può, infatti, influenzare il tipo di giornata che andremo ad affrontare e, metaforicamente, anche i passi e le scelte che saremo portati a compiere.

L’attenzione per la giusta calzatura, insomma, non è prerogativa solo delle “shoes addicted”, o espressione di pura vanità, e la selezione di fotografie di Nicola Lucchi intende dimostrarlo. Gli scatti, condivisi via Instagram (instagram.com/wheresnik) nel corso degli anni, hanno raccolto consenso e apprezzamenti da un vasto pubblico di followers, sia maschile che femminile.

La selezione d’immagini di Nicola Lucchi, presentata presso la Gallery Annunziata, è un tributo vero e proprio a queste compagne di viaggio sempre pazienti e disponibili; le scarpe accompagnano ovunque, raccontano la storia di chi le indossa, il percorso di vita avviato, gli ostacoli da superare e quelli già oltrepassati. Sono amiche leali e non dicono mai di no se le si vuole fotografare.

Per conoscere qualcosa in più del lavoro di Lucchi, si può visitare anche il profilo instagram @GalleryAnnunziata, oppure il sito di riferimento www.annunziata.it

ferrara-piazza-trento-trieste

Venerdì 19 aprile nel pomeriggio riapre al transito ponte Angelino sulla Sp 34

Da: Organizzatori
Nel pomeriggio di venerdì 19 aprile riapre al transito veicolare il ponte Angelino lungo la Sp 34 Sant’Agostino-Buonacompra.
La decisione è della Provincia a conclusione dei lavori di messa in sicurezza del ponte, chiuso dalla stessa amministrazione nell’ottobre 2018 dopo averne rilevato, a seguito di specifiche indagini tecniche, le condizioni di dissesto.
I lavori sono stati appaltati ed eseguiti dall’impresa 2S Group di Padova per un importo di 90mila euro, interamente finanziati dal bilancio dell’amministrazione che ha sede in Castello Estense.

Aldo Modonesi al presidio dei lavoratori Shernon-ex Mercatone Uno

Da: Informazioni Aldo Sindaco
“I lavoratori non vanno presi in giro, soprattutto se si chiede loro uno sforzo per rilanciare un’azienda dopo anni di difficoltà. Questa mattina al presidio di CGIL-Filcams, CISL-Fisascat e UIL-Uiltucs ho incontrato le donne e uomini che lavorano presso Shernon, l’ex Mercatone Uno, che stanno giustamente protestando per i ritardi degli stipendi e per la mancanza di un piano a lungo termine. Porterò avanti le loro richieste e le loro istanze. Abbiamo bisogno di imprese e imprenditori, e ce ne sono a Ferrara, che mettano al centro il benessere dei propri lavoratori” ha dichiarato così Aldo Modonesi a margine del presidio organizzato nella mattinata di oggi, giovedì 18 aprile 2018, davanti al Mercatone Uno di ferrara e al quale hanno partecipato i lavoratori di quel negozio e di quelli di Mesola e San Giuseppe.

Assegnate sei borse di studio per gli studenti meritevoli del territorio: la premiazione in municipio

Da: Ufficio Stampa

Per il secondo anno consecutivo il Comune di Bondeno ha destinato un’apposita borsa di studio per gli studenti meritevoli del territorio. «Hanno potuto avere accesso a questi contributi i nostri studenti che si sono distinti per il loro profitto – spiega l’assessore alla scuole, Francesca Poltronieri – che, ne siamo certi, sapranno dimostrare anche all’università. ». Ad essere premiati con un contributo da 500 euro quest’anno sono stati questi 6 ragazzi: Irene Borsetti, Alessandro Papi, Alice Veronesi, Stefano Bianchini, Stefano Tartari e Alessandra Rizzo. Questi ultimi tre ragazzi hanno accettato l’invito dell’amministrazione ad un incontro presso il Palazzo Comunale dove gli è stata conferita una pergamena in ricordo del premio ricevuto ed è stato possibile raccogliere le loro testimonianze sulla loro esperienza conclusasi presso le scuole del territorio bondenese e su i primi mesi alle prese con gli impegni universitari. Ne è emerso un quadro molto positivo sulla preparazione ricevuta durante gli anni passati presso l’Istituto superiore “G. Carducci” di Bondeno che li ha preparati al meglio ad affrontare il nuovo percorso di vita presso l’Università di Ferrara nei corsi di economia e management, ingegneria meccanica e CTF. «Le nostre scuole – aggiunge il sindaco Fabio Bergamini – si confermano centri che offrono una valida formazione, per studenti che poi sono in grado di farsi trovare pronti alla sfida dell’istruzione universitaria. Continueremo ad investire sulla cultura e la scuola, rifinanziando progetti come le borse di studio anche in futuro».

Come l’austerità ha impoverito l’Italia in nome del debito pubblico

Negli ultimi dieci giorni il Sole24ore ha dedicato almeno una trentina di articoli al debito pubblico, con utilizzo di titolone allarmistico oppure collegando l’argomento al deficit o alla mancata crescita. L’Ansa, ripresa da Repubblica, rilancia e titola “Bankitalia, allarme sul debito, nuovo record a febbraio scorso”.
Anche il Ministro Tria ne parla spesso e pone espliciti limiti alla sua manovra di politica economica proprio perché ha ben presente che l’Italia è uno di quei paesi ad “alto debito pubblico”. Ci tiene a rassicurare l’Europa sulla tenuta dei conti pubblici ovvero che vigilerà affinché sui fogli di bilancio statali alcuni più corrispondano ad altrettanti meno. Contabilità dunque, quella che viene prima della vita reale, dei rimborsi CariFe e dei pensionati.
Del resto l’allarme Debito Pubblico non ha senso macroeconomico, ma serve proprio per giustificare le politiche di austerità che sono alla base delle disuguaglianze e dell’arricchimento di pochi ma che, senza il consenso popolare basato sulla paura del mostro, non sarebbe possibile attuare.
E proprio questo consenso popolare che si è sviluppato intorno al tema non fa altro che ingigantire il problema piuttosto che risolverlo. Le politiche economiche degli ultimi 25 anni legate all’austerità attraverso il contenimento della spesa pubblica, dei salari e della domanda aggregata hanno creato i problemi che adesso si cerca di risolvere con le stesse politiche con le quali sono stati creati. Cioè con più austerità, contenimento della spesa pubblica e dei salari, distruzione della domanda aggregata… e la ruota gira!
Di questo tipo di politiche ne parla Servaas Storm, noto economista olandese, che dedica un paper alla lunga crisi italiana con questa conclusione: “Nello studio, dimostro empiricamente come la recessione italiana debba considerarsi una conseguenza del nuovo regime economico post-Maastricht adottato dall’Italia a partire dai primi anni ’90”. In pratica il problema non è il debito pubblico ma le politiche economiche messe in campo per abbassarlo, in particolare, sotto accusa, i vincoli imposti dai trattati europei.
Scrive: “fino agli inizi degli anni ’90, l’Italia ha goduto di decenni di crescita economica relativamente robusta, durante la quale è riuscita a raggiungere il reddito (per persona) delle altre nazioni della zona euro. Nel 1960, il Pil pro capite dell’Italia (a prezzi costanti del 2010) era l’85% del Pil pro capite francese e il 74% (in media ponderata) del Pil pro capite in Belgio, Francia, Germania e Paesi Bassi. A metà degli anni ’90, l’Italia aveva quasi raggiunto la Francia (il Pil italiano pro capite era pari al 97% del reddito pro capite francese)”.
Quindi la strada intrapresa sembrava buona, ma dagli anni ’90 inizia (o si inasprisce) l’austerità. Tra gli anni ’60 e i primi anni ’90 il divario tra i salari reali italiani e quelli degli altri principali paesi europei si riduce al lumicino ma poi ricomincia a crescere ed oggi è persino più ampio che negli anni ’60. Tutto sacrificato sull’altare di Maastricht e delle politiche austere.
Nel 1992 l’uscita dallo Sme dell’Italia riporta in alto le esportazioni e la competitività italiana, ma già da allora i politici italiani vanno in senso contrario alla crescita. Basti pensare a Giuliano Amato e alle sue finanziarie lacrime e sangue e al loro impatto recessivo, fino a Prodi che lavorò per riportare l’Italia in un sistema di cambi fissi, quindi in un sistema che scarica le tensioni economiche sui lavoratori piuttosto che sul cambio.
Continua Storm: “seguendo pedissequamente le regole macroeconomiche europee, l’Italia ha determinato una carenza cronica di domanda interna. Questa è il risultato (a) dell’austerità fiscale permanente, (b) del persistente contenimento dei salari e (c) della mancanza di competitività tecnologica delle imprese italiane, che, in combinazione con un tasso di cambio sopravvalutato, riduce la capacità delle imprese italiane di mantenere le loro quote di mercato a fronte della concorrenza dei paesi a basso reddito. Questi tre fattori stanno deprimendo la domanda; riducendo l’utilizzazione degli impianti e danneggiando gli investimenti, l’innovazione e la crescita della produttività, bloccando dunque il paese in uno stato di declino permanente, caratterizzato dall’impoverimento costante della matrice produttiva dell’economia italiana e della qualità dei suoi flussi commerciali”
Insomma, le politiche economiche degli ultimi venticinque anni hanno di fatto abbassato e contenuto i salari il che ovviamente ha depresso la domanda interna a favore di quella estera che, come misura isolata, non produce grandi effetti sul pil che non crescendo fa aumentare la forbice con il debito e dà fiato agli articoli del Sole24ore. Per invertire il processo bisognerebbe fare in modo che il lavoratore italiano avesse gli strumenti monetari e la tranquillità psicologica di poter spendere, il contrario di quanto fatto finora.
Quello che l’economia richiede è la spesa, non l’attenzione ai bilanci. Ma in costanza di debito, la spesa è diventata un tabù e grazie alla propaganda mediatica l’austerità viene persino accettata di buon grado, anche se nell’ultimo anno l’ondata populista sembra voler dare una svolta al pensiero comune. Il prof. Storm fa un simpatico parallelo tra l’accondiscendenza italiana alle politiche austere e il sentimento popolare francese “I governi italiani (inclusa la coalizione di centro-sinistra di Renzi) hanno continuato a gestire significativi avanzi di bilancio primari (di oltre l’1,3% del Pil in media all’anno) durante il periodo di crisi 2008-2018. Mostrare una disciplina fiscale permanente era una priorità assoluta, come ammise il primo ministro Mario Monti in un’intervista del 2012 con la Cnn, anche se ciò significava “distruggere la domanda interna” e spingere l’economia in declino. L’impegno quasi “svevo” dell’Italia nei confronti della disciplina fiscale è in contrasto con quanto fatto dalla Francia che ha registrato disavanzi primari in media del 2% del Pil nel periodo 2008-2018 e ha permesso al suo rapporto debito pubblico/Pil di salire a quasi il 100% nel 2018. La Francia ha dunque fornito stimoli fiscali (speso) per 461 miliardi mentre l’Italia ha drenato 227 miliardi dall’economia attraverso gli avanzi di bilancio. I tagli al budget italiano si manifestano in diminuzioni non banali nella spesa pubblica per la spesa sociale pro capite …. Non si osa speculare su quale sarebbe stata la protesta dei “Gilets Jaunes” (gilet gialli) se la Francia avesse attuato un consolidamento fiscale in stile italiano dopo il 2008.”
Insomma, in Francia la “società civile” non sarebbe stata, probabilmente, così tollerante. Da noi ci viene detto, nonostante dati e ricerche lo contestino, che siamo i colpevoli della nostra bassa crescita e del debito pubblico, dei nostri bassi stipendi e della nostra dipendenza politica dall’Europa che conta. La colpa è nostra, gli errori del sistema non c’entrano niente e non ci assolvono.
E invece non esiste un paese normale senza un debito pubblico e non c’è uno Stato che sia stato costretto a ripagarlo. Quando si racconta questo si sta parlando di Titoli di Stato venduti in valuta straniera e quindi non di una situazione normale. Il debito pubblico deve essere semplicemente sostenibile ovvero rinnovabile a scadenza.
Ogni debito è un credito in mano a qualcun altro. Se si annullassero i debiti non ci sarebbero più crediti e anche la moneta circolante che utilizziamo tutti i giorni è un credito per noi ma un debito per chi la emette, quindi solo un fatto contabile (voce in contabilità pubblica: monete e depositi pari a fine 2018 a 180 miliardi e 140 milioni di euro che sono contabilizzati come parte del debito pubblico). Se scomparisse avremmo dei problemi peggiori rispetto alla sua circolazione.
Attualmente il debito pubblico è pari circa a 2.350 miliardi di cui 1.995 miliardi (31 marzo 2019) sono Titoli di Stato di cui la Banca d’Italia ne ha comprato per 295 miliardi di euro, passando dal 5,5% al 20,2% del totale (sostanzialmente debito ricomprato da chi lo ha emesso). La quota posseduta dagli istituti di credito corrisponde al 19,6%; altre istituzioni finanziarie ne possiedono per il 22,7%; investitori esteri scendono al 28,6% (potrebbe essere un bene stimolare l’acquisto dei Titoli da parte delle famiglie italiane sull’esempio giapponese, Paese che se crollerà sarà per invecchiamento della popolazione e non certo per problemi di bilancio) che tra aprile e dicembre 2018 hanno disinvestito 88 miliardi di euro; anche i privati scendono al 5,1%, ma qui bisogna ricordare che quando fu emesso il Btp Italia banche e persino Poste Italiane ne sconsigliava l’acquisto a favore delle “più sicure” obbligazioni degli istituti di credito. Strani consigli visto che le banche ultimamente falliscono un po’ troppo spesso mentre il Paese Italia ha sempre onorato le scadenze.
A fine anni ’80 il debito pubblico in mano agli italiani superava il 50% e nessuno si sognava di sconsigliarne l’acquisto o di ritenerlo “poco sicuro”.
Nell’ambito del Quantitative Easing la Banca d’Italia ha anche acquistato circa 40 miliardi di euro di obbligazioni di Cassa Depositi e Prestiti e di altre società a partecipazione statale, il che vuol dire altro debito per la contabilità ma che assomiglia molto al debito creato quando la moglie e il marito si “prestano” 200 euro per pagare la gita scolastica al figlio.
In sostanza l’austerità è invocata per abbassare il debito pubblico ma le politiche di austerità per abbassarlo peggiorano il livello di vita della società e ci riportano indietro nel tempo perché il blocco della spesa contrae la crescita e lo sviluppo. La contrazione della spesa dello Stato contrae anche la capacità di risparmio dei privati peggiorando le previsioni per il futuro, la contrazione dei salari impedisce la spesa dei cittadini il che diminuisce la domanda aggregata mentre la riduzione del credito alle imprese ne favorisce il fallimento il che aumenta la disoccupazione e… la ruota gira di nuovo.
Il debito pubblico non ha bisogno di essere ripagato ma semplicemente di essere sostenibile e rinnovabile. E se si comprende che uno Stato non è uguale ad una famiglia, diventa più facile accettare che tali qualità non sono necessariamente correlate alla sua grandezza.

Alcune fonti:
Institute for New Economic Thinking
(curioso: la foto in primo piano suonerà familiare ai ferraresi)
Composizione dei Titoli di Stato

Ferrara tra dieci anni
Un nuovo patto tra generazioni

2. SEGUE – L’allungamento della vita propone all’attenzione della futura Amministrazione locale diverse prospettive e nuovi bisogni. Cosa fare per una popolazione che invecchia fuori dai tradizionali modelli che aveva caratterizzato i cicli di vita del passato e che vedevano una dicotomia netta – segnata dal lavoro – tra stili di vita tra giovani e anziani? Per la seconda vita, che comincia nell’età anziana – e la cui soglia è sempre meno rigida – la questione decisiva è l’apprendimento: l’unica medicina efficace per allungare la vita buona e l’unica risorsa per evitare la marginalità.
Oggi, in un tempo così veloce, l’apprendimento è un’indispensabile risorsa per l’esercizio della cittadinanza. Le tecnologie ridisegnano i servizi e l’informazione: molti esempi potrebbero dimostrare che l’inclusione degli anziani passa anche dall’alfabetizzazione informatica. Ma l’apprendimento è anche l’occasione di socialità ed è, soprattutto, la via dell’integrazione. D’altra parte è evidente che una pratica di apprendimento continuo e produce intelligenza diffusa e contribuisce ad alimentare il capitale sociale di un territorio.

Le generazioni sono cambiate, ma come amo dire con una frase che sembra paradossale, a cambiare di più sono stati gli anziani. È destinata a crescere la percentuale di popolazione anziana che sarà variamente attiva e, come capita in molti paesi civili, sarà disponibile per diverse attività di volontariato.
L’approccio con cui si affrontano i temi dell’invecchiare devono essere ripensati. L’attenzione agli anziani non può essere ridotta al problema delle case protette. La non autosufficienza non può essere l’unico – per quanto encomiabile – punto di attenzione.
Uno dei temi da affrontare, oltre a quello già citato relativo alla formazione diffusa, riguarda le forme dell’abitare. Tra la completa autosufficienza e la disabilità vi è una gamma assai diversificata di condizioni. Nel mondo è ormai diffusamente sperimentato il cohausing, una modalità abitativa che consente di coniugare indipendenza e servizi in comune.
Auspico che la nuova Giunta si disponga ad affrontare il tema dell’ageing in un modo nuovo. Peraltro la generica definizione di anziani comprende condizioni assai diverse che sono influenzate dalla salute, dal livello d’istruzione e, non da ultimo, dalle condizioni economiche.

Sull’altro versante della catena generazionale, tra dieci anni la cosiddetta ‘generazione z‘ (i nati dopo il 2000) sarà quasi sulla trentina, sarà in condizione di governare. Pare che sia la generazione che vorrà recuperare la socialità nella vita quotidiana (non solo nella rete) e che sarà più attenta alla sostenibilità ambientale. Le cronache di questi giorni ci dicono che questa generazione ha un nuovo coraggio nell’assumere la responsabilità individuale sulle questioni del nostro tempo e anche di creare attorno a queste aggregazione, L’ambiente è un tema importante – come l’educazione del resto – potremo anticiparli o lasciamo da fare tutto a loro, ai quindicenni di oggi?

Credo che sia necessario un nuovo patto tra generazioni che a livello locale si fondi sulla costruzione di spazi di socialità e di scambio. Dovremo inventare nuovi luoghi di socialità, luoghi che mescolino cose da vedere (come cicli di film), cose da fare (per esempio corsi di pittura). Spesso si lamenta che la questione è la mancanza di risorse per coprire la mancanza di idee e di energie.
Ci sono a Ferrara associazioni culturali sorrette da generoso impegno che offrono straordinari appuntamenti culturali come l’Istituto Gramsci o come il Circolo del Doro, che opera nella periferia ma che da anni organizza, con intelligenza e apertura, incontri di egregio livello in clima di grande valore umano. Moltiplicare le occasioni di incontro è il migliore supporto a una democrazia inclusiva, è il migliore antidoto al populismo, è anche il collante sociale più importante di cui possiamo disporre nel futuro prossimo.
La città della bellezza, la città dell’apprendimento diffuso, la città della buona vita è una città che offre stimoli, favorisce relazioni e alimenta i legami sociali.