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Giorno: 18 Maggio 2019

Ludopatia Ferrara

Da: Organizzatori
In questi ultimi tempi il problema del gioco d’azzardo si è fatto veramente drammatico assumendo in sostanza l’aspetto di una vera e propria malattia sociale “ludopatia“ (o “azzardopatia”), da annoverare fra le dipendenze alla stregua dell’uso di droghe o alcol.
I numeri riportati dagli organi di stampa su fonti ufficiali danno veramente l’idea di un disastro sociale, disastro al quale partecipa attivamente lo stato, in quanto gestore responsabile dei monopoli.
Oltre il 50% di chi “gioca” alle Slot e alle altre forme di azzardo, risulta per il fisco povero o nulla tenente.
I dati forniti sul numero dei giocatori in assoluto, che comprende quindi anche chi non è affetto da ludopatia è impressionante: 33,6 milioni di giocatori, di cui 8,7 milioni giocano con frequenza settimanale, cittadini italiani e di altre nazionalità.
I dati che ci vengono forniti sono eloquenti e dovrebbero fare scattare l’allarme a livello dei nostri governanti.
Il Gruppo Interreligioso contro la Ludopatia formatosi di recente a Ferrara e composto da Cattolici, Evangelici, Ortodossi, Musulmani e Sik, ben consapevole del problema della ludopatia, desidera dare il proprio contributo nei confronti di tutti gli organismi che operano in questo ambito, nessuno escluso; intende promuovere e trovare delle soluzioni, aiutando chi si trova in stato di necessità, in sintonia con gli organismi preposti.
Si fa interprete nei confronti dei nostri governanti della terribile situazione in cui si vengono a trovare non solo i giocatori ma direttamente anche i familiari degli stessi giocatori e auspica un pronto intervento anche legislativo al fine di combattere questa piaga sociale che spesso si connette con prestiti di usura.
Il Gruppo Interreligioso contro la Ludopatia si propone di conoscere e approfondire il fenomeno e tutti i suoi aspetti, interloquendo con gli organismi interessati a livello regionale, Asl locali, contattando e interessando professionisti particolarmente esperti in materia (psichiatri, psicologi).
Lunedì 20 maggio dalle ore 18.00 alle ore 20.00 sarà presente in Piazza Trento Trieste con un banchetto informativo e per invitare a partecipare alla performance teatrale delle ore 21.00 allo spazio Factory Grisù di cui in allegato la locandina.

Italia in Comune al confronto con le associazioni LGBT

Da: Informazioni Alberto Bova
“Ho deciso di sottoscrivere il manifesto politico ‘Una città a colori’ perché credo sia importante educare i giovani al rispetto delle diversità e perché una vittima di violenze, qualsiasi sia violenza. Anzi, dico di più: bisognerebbe inserire l’odio di genere tra le circostanze aggravanti previste dall’articolo 604 ter del codice penale”. Con queste parole il candidato sindaco per la lista Italia in Comune – Ferrara Concreta Alberto Bova firma il manifesto che le associazioni LGBT ferraresi hanno ieri 17 maggio sottoposto ai candidati sindaco in vista delle amministrative del 26 maggio.
“La scuola – continua Bova – è il luogo ideale all’educazione ed è evidente si debba iniziare da lì per educare al rispetto delle diversità: l’amministrazione comunale deve favorire la formazione degli insegnanti”. Tra le richieste di Arcigay Ferrara, ArciLesbica Ferrara, Agedo Ferrara e Famiglie Arcobaleno Ferrara anche il mantenimento del tavolo P.I.C.O (Protocollo di intesa per la definizione di azioni, strategie di intervento e di contrasto all’omotransnegatività): “credo che i momenti di confronto e discussione siano necessari – evidenzia Bova – e l’assessorato alle Pari Opportunità in questi anni ha fatto un ottimo lavoro ma bisogna migliorare in quantità e qualità di intervento”.
“Rimango perplesso che ci dobbiate chiedere questo – evidenzia Bova in merito alla richiesta delle associazioni LGBT di dotare le strutture sportive comunali di porte, separé o tende per salvaguardare la privacy di quanti sarebbero discriminati per motivi legati alla propria identità di genere – sono cose elementari, chiedete interventi che dovrebbero essere già presenti”.

CIDAS porta in scena operatori e ospiti per beneficenza

Da: Organizzatori
Ieri 17 maggio i soci e lavoratori, assieme agli ospiti delle strutture della cooperativa CIDAS hanno portato sul palco del teatro De Micheli di Copparo “CIDAS in Scena” tre ore di intrattenimento per raccogliere fondi da devolvere all’Associazione Italiana Assistenza Spastici di Ferrara, onlus che sostiene gli adulti disabili nella gestione della vita quotidiana e nella loro integrazione, missione che accomuna sia AIAS che CIDAS, come hanno ricordato i rispettivi presidenti Maria Grazia Chiozzi e Daniele Bertarelli: “Con serate come questa, cerchiamo di costruire solidarietà sociale, per rendere le nostre comunità più inclusive e coese”.
In scena sketch teatrali, danza, musica, canto, letture, filmati: ogni settore della cooperativa – che si occupa di servizi per anziani, disabili, bambini e ragazzi, richiedenti asilo e rifugiati, persone con fragilità – ha dato il meglio di sé facendo divertire, commuovere ed anche riflettere sul concetto di diversità. Operatori e ospiti delle case residenza per anziani, dei centri socio riabilitativi residenziali e diurni per la disabilità, delle strutture di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati si sono cimentati in performances che oltre a coinvolgere il pubblico, hanno anche mostrato come assieme si possa dare concretezza al concetto di inclusione sociale.

Pint of Science dal 20 al 22 maggio a Ferrara

Da: Comunicazione Istituzionale e Digitale Unife Ufficio Stampa
Pint of Science 2019, dal 20 al 22 maggio torna a Ferrara la più grande manifestazione di divulgazione scientifica al mondo: 10 speaker per 6 talk in 2 pub del centro, in contemporanea con altre 22 città italiane e 24 paesi

In arrivo la seconda edizione ferrarese dell’evento di divulgazione scientifica più grande al mondo che porta la scienza nei pub della città. Cosmologia, medicina nucleare, radioattività naturale, medicina di genere, malattie genetiche e anatomia settoria e “in vivo” saranno i temi presentati dai ricercatori di fama internazionale che animeranno l’evento nella nostra città.

L’evento avrà luogo da lunedì 20 a mercoledì 22 maggio in due diversi locali della città: Clandestino in via Ragno che sarà teatro dei seminari a tema Our Body, dedicati a medicina e biologia e Bar Gallery che ospiterà i seminari a tema Atoms to Galaxies in cui si parlerà di cosmologia e fisica nucleare.

«Caratteristica di Pint of Science è un modo diverso e originale di portare le ultime frontiere della ricerca scientifica in mezzo alla gente. Niente cattedre e lavagne ma un bicchiere di birra in mano per discutere insieme sui misteri della natura e le ultime scoperte che miglioreranno il nostro futuro – spiega ancora Alessia Tricomi. Il format, ormai collaudato, consiste nel fare incontrare il pubblico, ogni sera, con un ricercatore diverso e discutere e interagire su un tema di attualità nel campo dell’astronomia, della fisica, della chimica, della matematica, della biologia o della sociologia. Il tutto con un linguaggio semplice ma non banale. Il nostro slogan è parliamo di scienza ma davanti ad un boccale di birra».

La prima serata a tema Atoms to Galaxies è dedicata all’origine del nostro universo che scopriremo assieme a Massimiliano Lattanzi, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Ferrara, nella seconda serata Matteo Alberi, ricercatore dei Laboratori Nazionali di Legnaro INFN terrà un seminario dedicato alla radioattività naturale e nell’ultima serata Gaia Pupillo e Petra Martini, ricercatrici dei Laboratori Nazionali di Legnaro INFN e Università di Ferrara parleranno di medicina nucleare.
I primi relatori delle serate a tema Our Body saranno dell’Università di Ferrara: Tiziana Bellini, Katia Varani, Roberta Piva e Michele Rubini che ci parleranno di medicina di genere, durante la seconda serata Mirko Pinotti, presenterà un seminario sulle malattie genetiche mentre nella terza serata Melchiore Giganti ci illustrerà l’anatomia settoria e in “vivo” con le tecniche di imaging. Programma completo: www.pintofscience.it/events/ferrara

OUR BODY / Clandestino – via Ragno 50 (inizio ore 19:00)
Lunedì 20 maggio Tiziana Bellini, Katia Varani, Roberta Piva e Michele Rubini (Unife) – Sex, Gender e Rock’n’Roll
Martedì 21 maggio Mirko Pinotti (Unife) – Terapia genica per la cura delle malattie genetiche
Mercoledì 22 maggio Melchiore Giganti (Unife) – Il corpo intatto e l’anima svelata

ATOMS TO GALAXIES / Bar Gallery, Corso Ercole I d’Este 1 (inizio ore 21:00)
Lunedì 20 maggio Massimiliano Lattanzi (INFN – Ferrara) – Ti con zero: l’inflazione cosmica e l’origine dell’universo
Martedì 21 maggio Matteo Alberi (INFN Laboratori Nazionali di Legnaro) – Alla scoperta della radioattività che ci circonda
Mercoledì 22 maggio Gaia Pupillo, Petra Martini (INFN Laboratori Nazionali di Legnaro, Università di Ferrara) – Birranuclidi

Ordinanza per limitare la popolazione delle zanzare

Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 18-05-2019.
«Il corretto comportamento da parte di ciascun cittadino può essere decisivo nel limitare la diffusione delle zanzare e delle patologie trasmesse da questi insetti». E’ questo il messaggio più importante, al di là di prescrizioni e divieti, che deve arrivare alla cittadinanza. Ne sono convinti il sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini, e l’assessore all’ambiente, Marco Vincenzi –. Perché Bondeno sta lavorando per dare il suo contributo allo sforzo richiesto, anche per quest’anno (da parte delle autorità sanitarie), al contrasto della diffusione della zanzara. Le piogge di queste settimane e l’estate che arriverà tutta d’un colpo, dal punto di vista climatico, devono essere un indicatore per avvertire i cittadini che occorre muoversi nel modo più opportuno», sottolinea Vincenzi. «Anche per questo – aggiunge il sindaco Bergamini – è stata pubblicata l’ordinanza specifica, che indica i comportamenti da adottare, da parte di ciascuno». La parola d’ordine contenuta nell’ordinanza numero 59 è, dunque: “prevenzione”. C’è poi una parte destinata ai trattamenti “adulticidi” delle zanzare, che però è da attuarsi di concerto con le istituzioni sanitarie in via straordinaria, per evitare di falcidiare la popolazione di insetti utili all’uomo, come le api. Popolazione ormai ridotta della metà, rispetto ad alcuni anni fa. Per arginare i casi di West Nile e i focolai febbrili di Chikungunya verificatisi lo scorso anno, l’ordinanza del sindaco prevede che sia mantenuta una pulizia delle proprie pertinenze, evitando l’abbandono di contenitori di qualsiasi tipo (in cui possa ristagnare l’acqua piovana), tenendo sgombri i cortili, sfalciando erba, siepi, sterpaglie, svuotando fontane e piscine non “in esercizio”. Evitando che l’acqua possa ristagnare in scavi, bidoni o oggetti di ogni tipo. Per tutte le situazioni per cui è impossibile non fare i conti con i ristagni, per esempio con tombini o caditoie, è opportuno utilizzare prodotti larvicidi. In assenza di questi ultimi, ad esempio se nei cimiteri, in cui sono presenti molti vasi portafiori, questi ultimi devono essere riempiti di sabbia umida. Per serre, vivaisti o attività di coltivazione di fiori e piante, è opportuno operare costantemente trattamenti larvicidi. Insomma, una campagna di prevenzione che non lascerà nulla al caso. Occasionalmente, si procederà anche con trattamenti adulticidi contro le zanzare, sempre e comunque in orari notturni, dandone opportuna comunicazione almeno una settimana prima ai cittadini, con interventi a cura di un’azienda specializzata in questo tipo di trattamenti adulticidi. I quali possono essere svolti in proprietà private solo eccezionalmente e, comunque, entro i limiti temporali compresi tra il 15 luglio e il 15 settembre. Termine, quest’ultimo, che potrà subire modifiche a seguito di direttive dell’Ausl di Ferrara, che monitorerà in itinere i dati regionali sulla disinfestazione.

Spiagge e fondali puliti 24, 26/05/19 capanno Garibaldi Lido Nazioni Ferrara

Da: Organizzatori
Il circolo Legambiente “Delta del Po” organizza la manifestazione “ Spiagge e fondali puliti 2019” . E’ una manifestazione che porta persone e famiglie ad essere coinvolte nella pulizia delle dune e della battigia dai numerosi rifiuti spiaggiati lungo la nostra costa.
Quest’anno, rispondendo alla ricorrenza del centenario della denominazione di Porto Garibaldi, abbiamo pensato di divulgare l’evento facendo conoscere il paesaggio dove è iniziata la “ Trafina Garibaldina”.
Il programma prevede, dalle ore 9,00 alle 11,00, la pulizia della spiaggia fronte il Capanno Garibaldi e probabilmente la spiaggia fronte la “Pialazza”. Poi dalle 11,00 alle 12,00 seguirà una breve escursione alle dune della Puia, per Venerdì 24 e Domenica 26 maggio 2019.
Una parte dei partecipanti che si sono prenotati provengono dall’area bolognese e sono dipendenti del CNR di Bologna che aderiscono all’associazione Trekking Italia. I dipendenti del CNR sono accompagnati dalla Dott.ssa Francesca Alvisi (Geologa Marina) .
Sarà cura di Legambiente raccontare la particolarità ambientale e storica del sito e prestare la massima attenzione per la tutela dello stesso.
In questi giorni abbiamo monitorato se nell’area interessata siano presenti nidi del Fratino, ma non abbiamo individuato nidi. Salvo comunque prestare attenzione al calpestio sulle dune storiche e sia a quello della “pialazza” che sono di nuovo impianto.

Partito Comunista Italiano comunicato stampa elezioni amministrative

Da: Organizzatori
IL PCI di Ferrara rende noto che, purtroppo, le altre forze a noi affini hanno preferito abbracciare l’avventura civica che, come era prevedibile, è naufragata senza nemmeno arrivare sulla scheda elettorale.
Tutti i nostri tentativi di intesa sono rimasti inascoltati portando all’assenza, per queste amministrative, di una forza marcatamente comunista.
Lavoreremo di più e meglio per il futuro, ma siamo fieri di aver mantenuto la linea del PCI per presentarsi al voto: la presenza del simbolo ed essere alternativi al PD.
Noi non cambiamo maschera di volta in volta e non rinunciamo alla nostra identità di Partito Comunista Italiano.
Più Stato meno mercato!

PRECEDENTE APPELLO DICEMBRE 2018
In previsione delle Amministrative del 2019 il PCI chiede alle forze di sinistra di costruire insieme una proposta marcatamente alternativa al PD e alle logiche di centro sinistra. Proponiamo alla Città una forza composta da soggetti politici ciascuno con la sua identità chiara, ma con la volontà di costruire per Ferrara una proposta anticapitalista, di lotta di classe, che si opponga al dominio finanziario, alle politiche discriminatorie nazionali e locali, che contrasti la disillusione dei cittadini verso gli eletti.
La nostra proposta si può riassumere in uno slogan: più stato meno mercato.
Siamo per una sanità pubblica, gratuita e di qualità con l’abolizione dei ticket. La situazione del pronto soccorso deve essere risolta con maggiori investimenti nella sanità pubblica. Siamo contro i finanziamenti a scuole private e confessionali utilizzati con danaro pubblico; il danaro pubblico deve servire a finanziare le scuole pubbliche! Chiediamo un grande piano per il lavoro, per abolire il precariato e aumentare le possibilità di impiego per tutti. Siamo per la legalità, da perseguire non con politiche di repressione ma di inclusione e di utilizzo intelligente di chi arriva in città. Il miglioramento delle condizioni di tutti favorisce anche l’inclusione.
Noi del PCI ci poniamo sulla scena politica locale con la forza della nostra storia e delle nostre idee e chiediamo la collaborazione delle forze anticapitaliste per ridare fiducia ai cittadini, per dare di nuovo dignità al lavoro, per opporsi al liberismo del PD, per combattere il razzismo nazionale e locale, per contrastare il nuovo vento di destra ed impedire che venga percepito come normale.
Noi Comunisti crediamo nella solidarietà e vogliamo ricostruire il tessuto sociale della Città; assieme alle altre forze spiccatamente progressiste vogliamo dare ascolto ed energia soprattutto ai più deboli, a tutti i lavoratori, soprattutto quelli precari e sfruttati e ai ceti sociali indeboliti e frustrati dalla crisi sociale e politica degli ultimi anni.
Non ci spaventano le sfide, diamo un nuovo e democratico assalto al cielo!

Alcune variazioni di orari e luoghi per l’ultimo giorno di Mixxer, il festival delle musiche contemporanee

Da: Conservatorio Ferrara Press
Per l’ultima giornata di miXXer festival – Inni, storico appuntamento musicale promosso dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, inserito nell’ambito de La notte europea dei Musei 2019 e in collaborazione con Ferrara Musica, torna la consueta maratona nei luoghi più suggestivi di Ferrara. Sabato 18 maggio, scelti per la nuova edizione di miXXer festival sono dalle 15.30 alle 23.30 il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara (ore 15.30), Palazzo Crema (ore 18.30) e il gran finale al Castello Estense (dalle ore 19.15 alla Torre dei Leoni, in Loggiato alle 19.30, alle Cucine ducali alle 19.45, al Salone dei Giochi alle 20, alla Sala Ettore e Andromaca dalle 19 alle 23.15, alla Sala del Governo dalle 21, alla Sala dei Comuni dalle 20, dove suonerà anche il direttore del Conservatorio, Fernando Scafati, al pianoforte). Per la prima volta, la manifestazione vede la partnership di Radio Rai Classica, che manderà in onda a livello nazionale alcuni brani del festival. Per cause legate al possibile maltempo, salta la tappa musicale a Palazzina Marfisa d’Este.

L’edizione 2019 prende spunto da Hymnen (‘Inni’), composizione di musica elettroacustica e musica concreta scritta dal compositore d’avanguardia Karlheinz Stockhausen tra il 1966 e il 1967, e successivamente rielaborata nel 1969.

Cos’è miXXer festival. MiXXer è un festival che dura tre giorni e propone concerti e happening musicali in diversi luoghi di Ferrara. È organizzato dal Conservatorio Frescobaldi ed è realizzato grazie alla stretta collaborazione tra studenti e docenti del Frescobaldi e musicisti ospiti, in collaborazione con il Comune di Ferrara e Castello Estense, Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara, Mibact – Polo museale Emilia Romagna e Museo Archeologico Nazionale, Spazio Crema di Fondazione Carife e i Musei Civici di Arte Antica di Ferrara, oltre alla preziosa collaborazione di Ferrara Musica e da quest’anno anche di Radio Rai Classica. Si terrà a Ferrara in luoghi suggestivi ed edifici storici della città, come il Ridotto del Teatro Comunale, il Museo Archeologico, Palazzina Marfisa d’Este, Palazzo Crema, e il Castello Estense in concomitanza con la Notte europea dei musei con concerti e improvvisazioni musicali disseminati in più spazi dello storico edificio.

Con gentilezza, una passeggiata con le 35 donne in lista per Roberta Fusari sindaca

Da: Roberta Fusari Sindaca
Sono 35 e vogliono far partecipare più donne possibile alla camminata che le candidate donne delle 3 liste che sostengono Roberta Fusari, promuovono domenica 19 maggio alle ore 11,00, a partire da Piazza Castello. 35 è il numero delle candidate presenti nelle liste di Azione Civica, +Europa e Coalizione Civica, che invitano tutte le donne elettrici e non, a partecipare, per una marcia “gentile”, fino alla sede della candidata Sindaco Roberta Fusari, in via mazzini, per la presentazione del proprio programma e dedicato, in particolar modo, al ruolo delle donne della nostra città.

Cinema Boldini MAIGRET E IL CASO SAINT-FIACRE – lunedì 20 maggio – Simenon al Cinema – restauro

Da: Ufficio Stampa

PROIEZIONE SPECIALE AL CINEMA BOLDINI

Lunedì 20 maggio ore 21.00 – v.o. sott. Ita

Maigret e il caso Saint-Fiacre, regia di Jean Delannoy

(MAIGRET ET L’AFFAIRE SAINT-FIACRE, Francia, 1958 – 98′)

SIMENON AL CINEMA – IL CINEMA RITROVATO AL CINEMA – RESTAURO IN 4K

ingresso 5 euro

Lunedì 20 maggio alle ore 21.00 arriva al Cinema Boldini – in versione originale sottotitolata in italiano – Maigret e il caso Saint-Fiacre del regista Jean Delannoy, grande classico del 1959 restaurato dalla Cineteca di Bologna. Dopo Panique, proseguono le proiezioni dei successi cinematografici tratti dall’opera del prolifico scrittore belga Georges Simenon.

Chiamato dalla contessa de Saint-Fiacre, sua amica d’infanzia, Maigret si trova di fronte a un caso particolarmente complicato: un biglietto anonimo annuncia la morte, per l’indomani, della donna, che nonostante la vigile sorveglianza del protagonista, il giorno successivo, muore nel giorno indicato sotto gli occhi di Maigret, mentre si trova in Chiesa. Il medico dichiara che la morte è avvenuta per paralisi cardiaca: dovrebbe quindi trattarsi di morte naturale e nulla sembra autorizzare il sospetto che l’azione criminosa di qualcuno abbia potuto determinarla. Malgrado le apparenze, Maigret però è convinto che ci sia sotto qualche cosa di losco. Atmosfere tra il lugubre e nostalgico con un Jean Gabin ancora una volta perfetto in questo ruolo: la faccia perbene anteguerra, di ruvida estrazione contadina, viene ormai scolpita nella memoria collettiva come Il Maigret cinematografico.

A novant’anni dall’ideazione del personaggio del famoso commissario, la scelta di riproporre in versione restaurata proprio la trasposizione cinematografica del romanzo ambientato a Saint Fiacre risulta legittima: dovendo individuare un solo titolo nel mare infinito della produzione tratta dalla serie di Simenon si è deciso di prediligere quello che narra il ritorno di Maigret ai luoghi aviti, vicino a Moulins, presso il castello dove il padre faceva il fattore. Gli anni felici della giovinezza hanno lasciato un legame profondo tra il protagonista, il contesto e i personaggi, rendendo il romanzo uno dei più significativi e apprezzati.

L’aneddotica intorno a Georges Simenon è vastissima. Lo scrittore ha parlato molto di sé nelle interviste e che ha lasciato, dando adito a molte storie sula sua arte e sul suo metodo; tra queste, la rapidità famelica della scrittura: le 102 avventure del commissario, organizzate, tra romanzi e novelle, in tre cicli, richiedevano una media di sette giorni per la stesura.
Maigret e il caso Saint-Fiacre è un film “alimentare”, nel senso in cui Simenon diceva orgoglioso di scrivere i suoi gialli in modo frenetico e “semi-alimentare”. Con i generi, al cinema e in letteratura, si mangia. Con il giallo si mangia bene. E se si costruisce un grande personaggio, e un grande ambiente narrativo, il resto viene da sé, con centinaia di minime varianti. Ecco perché quello di Delannoy è un grande esempio di cinema dell’abbondanza, popolare, dignitoso, appassionante e impeccabile, dove gli anni che ci separano da esso non fanno altro che esaltare l’artigianato da cui proviene.

Pianeta Clara alla Fiera del Fiore di Migliarino

Da: Organizzatori
Sono tre gli appuntamenti programmati per i prossimi fine settimana con Otto, il “campione spaziale di riciclo” mascotte del progetto di educazione ambientale Pianeta Clara, che come ogni primavera esce dagli edifici scolastici e approda nelle fiere e nelle sagre locali con giochi e laboratori, per divertire e sensibilizzare grandi e piccini sui temi della raccolta differenziata e della buona gestione dei rifiuti.
Si parte domenica 19 maggio, dalle 10 del mattino e per tutto il giorno, con uno stand alla Fiera del Fiore e del Miele di Migliarino: Otto e gli altri animatori realizzeranno insieme a bambini e adulti fiori e piccoli insetti colorati, utilizzando rigorosamente materiali di recupero.
Sabato 25 maggio stessa formula ma a Cento, in piazza Guercino, in occasione di Fiori & Bimbi, sempre dalle 10 del mattino e fino al tardo pomeriggio.
Infine, domenica 26 maggio lo stand di PianetaClara farà tappa a Porto Garibaldi, alla Sagra della Canocchia e della Seppia, per realizzare divertenti abitanti del mondo marino, sempre con oggetti e materiali di recupero. Sarà anche l’occasione per rispondere alle domande e ai dubbi di residenti e proprietari di seconde case sul nuovo sistema di raccolta porta a porta, che dai primi di maggio è operativo anche nella località balneare.
Le attività saranno svolte in collaborazione con le cooperative Atlantide, La Lumaca e Girogirotondo. Per tutti i bambini che parteciperanno alle attività non mancherà un piccolo omaggio a tema.

Cirio Alta Cucina – Cena d’Autore 2019 con lo chef Agostino Iacobucci

Da: Organizzatori
LO CHEF STELLATO AGOSTINO IACOBUCCI PROTAGONISTA ALLA CENA D’AUTORE 2019 DI CIRIO ALTA CUCINA
Appuntamento martedì 28 maggio all’Istituto “B. Scappi” di Castel San Pietro Terme
Menu esclusivo a base di pomodoro Cirio 100% italiano. Coinvolti anche gli studenti

Castel San Pietro Terme (Bo), 17 maggio 2019 – L’arte culinaria e l’eccellenza del pomodoro 100% italiano si incontrano martedì 28 maggio alle 20.30 all’Istituto Alberghiero “Bartolomeo Scappi” di Castel San Pietro Terme (Viale Terme 1054), dove lo chef stellato Agostino Iacobucci sarà protagonista de La Cena d’Autore 2019 di Cirio Alta Cucina insieme agli studenti della scuola alberghiera.
Fresco di apertura del nuovo locale alle porte di Bologna che porta il suo stesso nome, Iacobucci debutta così al tradizionale evento frutto della partnership tra l’Istituto Alberghiero “B. Scappi” e Conserve Italia, il Gruppo cooperativo con sede a San Lazzaro che detiene il marchio Cirio, dal 1856 specialista del pomodoro made in Italy.
Più unico che raro il menu esclusivo de La Cena d’Autore 2019 di Cirio Alta Cucina, per la quale lo chef Iacobucci sarà affiancato dagli studenti dello “Scappi” che si occuperanno in particolare dell’aperitivo di accoglienza. A farla da padrone, il pomodoro Cirio nelle sue più diverse declinazioni e reinterpretazioni, ispirate dalla fantasia e dalla creatività del maestro di cucina.
Si parte con un antipasto a base di acqua di pomodoro, intingolo di arance e pepe di Sechuan, per proseguire poi con la “seppia che vuole diventare pizza”. A seguire, spazio all’incrocio tra le culture regionali italiane con un piatto tutto da scoprire ribattezzato: Napoli incontra l’Emilia. Si prosegue poi con il filetto di manzo alla parmigiana di melanzane, e per concludere un tuffo nel golfo di Napoli con il babà tre lievitazioni con rabarbaro, pomodoro e fragole.
E’ possibile iscriversi a La Cena d’Autore 2019 contattando la segreteria dell’Istituto al seguente numero: 051.948181. Si raccolgono prenotazioni entro il 23 maggio.
Il costo della serata è di 40 euro a persona.

***
Conserve Italia è un consorzio cooperativo con sede a San Lazzaro di Savena (Bo), leader in Italia nel settore della trasformazione alimentare, che associa 14.000 produttori agricoli e trasforma oltre 600.000 tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali, che vengono lavorati in 12 stabilimenti produttivi, di cui 9 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna. Il fatturato aggregato del Gruppo Conserve Italia è di circa 900 milioni di euro. Conserve Italia dà lavoro in Italia a circa 3.300 persone tra fissi e stagionali e detiene marchi di riferimento del made in Italy come Valfrutta, Cirio, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani.

Gli appuntamenti di Modonesi di sabato 18 maggio

Da: Informazioni Aldo Sindaco

Aldo Modonesi, candidato sindaco alle elezioni comunali di domenica 26 maggio, sabato 18 maggio parteciperà passeggiata culturale nel centro storico “Alla scoperta del teatro e della commedia dell’arte a Ferrara”. Presenzierà poi alla premiazione de “Il personaggio dell’anno” della Nuova Ferrara.
Alle 13.00 raggiungerà il centro Il Quadrifoglio di Pontelagoscuro per un pranzo con i sostenitori e alle 14.00 per l’intervento del Segretario nazionale del Partito Democratico Nicola Zingaretti.
Sarà poi all’apertura della Notte Europea dei Musei. Dalle 20.30 raggiungerà piazza Municipale per le gare degli antichi giochi delle bandiere estensi.

Coldiretti, nuovo direttore per la Federazione di Ferrara

Da: Ferrara
Roberto Palù nominato dal Consiglio della Federazione alla direzione di Coldiretti Ferrara. Subentra a Claudio Bressanutti, che dopo 4 anni a Ferrara dirigerà la federazione di Piacenza.
 
Con delibera presa il 14 maggio, il Consiglio di Coldiretti Ferrara ha nominato, su indicazione della Confederazione nazionale, il nuovo direttore della Federazione estense, che a partire da giugno sarà Roberto Palù.
Parmense, classe 1961, con esperienze all’interno dell’organizzazione dal 1982, ha diretto le federazioni provinciali di Oristano, Frosinone, Pordenone, per approdare a Coldiretti Vicenza. Ha vissuto anche altre esperienze amministrative in diversi enti (dal Consorzio Agrario alla Camera di Commercio).
“Credo molto nel lavoro di squadra e ringrazio Coldiretti Ferrara per avermi nominato alla direzione, una sfida positiva, in un territorio che presenta grandi potenzialità e dove sarà certamente possibile sviluppare le progettualità della nostra organizzazione a favore dei soci”.
Il cambio di direzione avviene per prassi con l’avvicendamento alla direzione nelle provincie italiane e che significa portare diverse visioni ed esperienze in grado di arricchire e stimolare l’azione organizzativa e di rappresentanza.
“A Claudio Bressanutti – evidenzia il presidente di Coldiretti Ferrara, Tassinari – va il nostro ringraziamento per quanto fatto in questi anni ed il saluto, con l’augurio di un buon lavoro nella federazione di Piacenza, dove porterà il bagaglio di esperienze e progettualità che ha potuto vivere qui a Ferrara”.

Ex Sant’Anna, Peruffo: “Tetti in eternit che cadono a pezzi a pochi passi dagli utenti”

Da: Forza Italia Ferrara
Numerosi utenti mi hanno segnalato una situazione incresciosa all’interno del vecchio Sant’Anna in quella che dovrebbe essere la Casa della Salute “Cittadella S. Rocco”.

Lì è presente la farmacia dell’azienda ospedaliera che si occupa della distribuzione diretta dei farmaci per malati cronici. La prima cosa a lasciare perplessi è l’orario di apertura: solo giorni feriali, dalle 8.30 alle 14. Vale a dire che, per chi ha un lavoro, l’accesso al servizio è estremamente limitante, senza contare che ci sono utenti che giungono perfino da Cento per ritirare l’insulina.

Ci sono, inoltre, aspetti che riguardano sicurezza e degrado. A due passi dalla farmacia ci sono vecchi arredi abbandonati e, soprattutto, i residui di tetto, probabilmente in eternit, dei capannoni lì accanto.
Occorre quanto prima provvedere alla messa in sicurezza dell’area per non trasformare la cittadella della salute in qualcosa di totalmente insalubre.

VERSO LE ELEZIONI
Rom a Ferrara: il destino degli ultimi degli ultimi appeso alla ruspa di Salvini

Piccolo consiglio non richiesto: Matteo Salvini tornerà a Ferrara il 22 maggio (ma quando mai lavora nel suo ufficio ministeriale?) per concludere la campagna per le Amministrative. Dopo aver scelto Piazzale Giordano Bruno, questa volta mi permetto di proporgli una visita al campo nomadi di via delle Bonifiche: Scelga lui: con o senza ruspa, fa lo stesso; l’importante è ribadire il concetto.
Sull’affollato e poco limpido (apprezzate l’eufemismo) passato giudiziario di Nicola Lodi detto Naomo, Estense.com ha di recente pubblicato una accurata e coraggiosa indagine. La notizia è stata poi ripresa da tutta la stampa cittadina. Questo giornale, a firma del direttore, ha stigmatizzato il comportamento reticente di Lodi e segnalato l’inopportunità di quella candidatura in ragione di tali ambiguità. Ma Naomo resta il capolista della lista elettorale del candidato sindaco della Lega, Alan Fabbri.
Aggiungo al riguardo un altro episodio, non citato nello scoop giornalistico perché privo di esiti giudiziari, ma che credo importante riportare alla memoria dei ferraresi. Anche perché si lega a doppio filo con altri e ben più gravi fatti accaduti in tante altre parti d’Italia, e perché si sposa perfettamente con la campagna anti rom, anti zingari, anti nomadi che la Lega e Matteo Salvini stanno cavalcando da molti mesi.
Partiamo allora da Naomo e dalla sua famosa marcia contro il campo nomadi di via delle Bonifiche. Giugno dell’anno scorso: il manipolo leghista capeggiato da Naomo Lodi e Alan Fabbri  voleva entrare a tutti i costi dentro il campo: obbiettivo fallito per la “difesa disarmata” di tanti cittadini accoglienti e per la presenza delle forze dell’ordine. L’episodio, finito per fortuna nel nulla, può indurci a ridurlo a un fatterello di cronaca locale, da mettere in coda alla lunga lista di ‘bravate’ dell’intemperante segretario comunale leghista.
Oggi, dopo l’inchiesta giornalistica citata, Alan Fabbri non si è nemmeno sognato di scaricare Naomo. Si è limitato a glissare, impegnato com’è a dare ai ferraresi un’immagine di sé e della Lega come una ‘forza tranquilla’, un partito di governo operoso e responsabile, l’unico argine contro l’illegalità, la via maestra da imboccare per raggiungere anche a Ferrara la famigerata sicurezza. Insomma, Naomo sarebbe solo un outsider, una avanguardia pronta allo scontro, magari solo un po’ troppo ‘vivace’… ma dietro di lui – questo è quello che vogliono farci credere – la Destra è tutta un’altra cosa. Una Destra che governa l’Italia, quindi prontissima a governare anche la città di Ferrara.
Le cose non stanno così. Naomo Lodi, i suoi calci in culo agli immigrati, le sue marce contro i centri di accoglienza e il campo nomadi, sono perfettamente in linea con la predica mediatica del Ministro dell’Interno: l’altra faccia della stessa medaglia.

Si è molto parlato di simpatie o di legami, più o meno sotterranei, tra esponenti leghisti e i gruppi violenti, razzisti e malavitosi della estrema destra. Ricordate? Tra le centinaia di felpe indossate da Salvini, ce n’era una nerissima, di chiara marca estremista e razzista, confezionata da un imprenditore legato a Casa Pound. Ma su questa ampia zona oscura spetterà alla magistratura fare luce.
Occorre invece raccontare quello che già oggi sta accadendo. Alla luce del sole e delle cronache. Mentre in tutta Italia si moltiplicano gli episodi di violenza contro il popolo rom, mentre – è notizia di oggi – 65 militanti di Casa Pound e Forza Nuova vengono indagati per ‘odio razziale’ per i fatti di Torre Maura nella periferia di Roma, Matteo Salvini continua a ribadire il suo solenne impegno come Ministro dell’Interno: “Chiuderemo tutti i campi nomadi italiani entro la fine della legislatura”.
Il punto di saldatura – altro che coincidenza – tra il proclama di Salvini e le aggressioni e le violenze criminali dei gruppi neofascisti organizzati, ma anche le marce, le intimidazioni e gli schiamazzi anti rom ad opera dei vari Naomo sparsi per l’Italia è un fatto del tutto evidente.
Un ministro della Repubblica che si mette alla guida di una ruspa e promette di eliminare tutti i campi nomadi è una citazione e un invito esplicito ad una ‘pulizia etnica’ prossima e ventura, un chiaro ‘endorsement’, anzi, una affettuosa pacca sulla spalla ai facinorosi paladini della lotta senza quartiere contro i diversi. Certo, Il ministro non tira fuori l’accendino per appiccare il fuoco: si limita a fornire il carburante ideologico per una ennesima battaglia tra poveri.
Uno guerra dove i perdenti, come sempre, saranno i più poveri tra i poveri – i rom, i sinti, gli zingari, gli immigrati – e senza nessun vantaggio tangibile per i poveri autoctoni, quelli con regolare cittadinanza italiana.
Quella del popolo zingaro, si sa, è una lunga storia, di diffidenza, esclusione, persecuzioni. E una storia piena di orrore. Non conosciamo il numero totale dei rom e degli zingari in genere sterminati nei campi nazisti dal 1941 al 1945. Gli storici azzardano la cifra di 300.000. Ma chissà, confessano, forse erano molti di più, perché i nomadi si spostano e sono difficili da censire… Quello che è certo è che anche quello contro di loro è stato un genocidio, anche se meno ricordato dell’Olocausto del popolo ebraico.
Non sappiamo – o fingiamo di non sapere – come si possa essere giunti a tanto; per quali strade, attraverso quali tappe, agitando quali parole, si sia arrivati fino all’orrore, allo sterminio di un popolo, di una lingua, di una cultura, di un modo di vivere colpevolmente diverso da quello adottato dalla buona e santa maggioranza.
Nemmeno io lo so. E non sto dicendo che, senza accorgercene, stiamo per imboccare quella stessa via. Ma stiamo sottovalutando il problema. Minimizziamo. Anche Naomo preferiamo prenderlo sottogamba: non una minaccia ma una macchietta. Invece, marciare contro un campo nomadi, organizzare spedizioni punitive, ma anche salire su una ruspa e promettere di ‘eliminare il problema’ facendo piazza pulita, chiudendo i campi, togliendo di mezzo i diversi, sono tutti segnali che appartengono ad una stessa sequenza. Se li mettiamo tutti in fila, come se stessimo giocando con le lettere dello Scarabeo, rischiamo di arrivare a una parola paurosa, una parola che siamo abituati ad usare solo al passato, ma che potrebbe tornare di moda. Deportazione.

+Europa significa +Ferrara; estremo appello in piazza

Da: Organizzatori
+Europa di Ferrara sarà sabato e domenica, mattina e pomeriggio, in piazza al Volto del Cavallo per il suo estremo invito al voto per +Europa in queste elezioni decisive per Ferrara.

Incontreremo tutte le donne e gli uomini di Ferrara che verranno a trovarci con questo nostro appello: +Europa significa +Ferrara:

“Un voto a +Europa alle elezioni comunali è un voto per +Ferrara nei rapporti con i comuni della Provincia, +Ferrara in Regione, +Ferrara nel dialogo con l’Europa, +collaborazione con l’Università, +ascolto dei cittadini e delle associazioni.

Un voto a +Europa è un voto per +diritti civili, sociali, umani ed economici per tutti i cittadini, +welfare, +coraggio, +cambiamento, +visione del futuro, +attenzione all’ambiente, e per l’istituzione dell’assessorato all’innovazione.
Un voto a +Europa è un voto al partito di Emma Bonino. A sostegno della candidata sindaca Roberta Fusari”.

Proposte culturali per Ferrara

Da: Organizzatori
Proposte per la cultura

– Salvaguardia e tutela di tutti i beni culturali e monumentali
– Restauro di 1 chilometro di mura ogni anno
– Restauri programmati delle opere d’arte
– Valorizzazione del sistema dei musei, delle biblioteche e degli archivi, dei teatri
– Ingresso gratuito nei musei comunali
– Coordinamento fra i vari musei cittadini (comunali, statali, universitari, ecclesiastici, privati)
– Ricreare il polo dell’arte contemporanea al P.A.C. (Padiglione d’arte contemporanea)
– Ripensare le grandi mostre in virtù della valorizzazione degli artisti estensi (Cosmè Tura, Francesco del Cossa, Ercole de Roberti, Garofalo, Ortolano, ecc.)
– Potenziare l’Istituto di Studi Rinascimentali
– Evidenziare tutte le lapidi commemorative della città (in virtù del recupero della memoria storica)
– Promuovere un’attività didattica per tutte le fasce di età, storica ed estetica
– Coinvolgimento totale delle Associazioni culturali nella promozione e gestione dei beni culturali
– Coinvolgimento dell’Università tramite i tirocini e gli stage in ambito culturale
– Coordinamento delle varie iniziative culturali tra Comune, Università, e i privati
– Sostegno alle riviste culturali cittadine (Analecta Pomposiana, Ferrariae Decus, Atti e Memorie della Deputazione di storia patria, Scrittori ferraresi)

Distacco piastrelle in aula Istituto Einaudi. Interviene la Provincia

Da: Organizzatori
I tecnici della Provincia hanno svolto un sopralluogo all’Istituto Einaudi di via Savonarola a Ferrara, a seguito di una segnalazione partita dalla scuola.
È stato, infatti, segnalato un problema di fessurazioni nel pavimento di un’aula al secondo piano dell’edificio, con significativo distacco delle mattonelle.
Dalla prima verifica è emerso che il danno rilevato è stato causato, con tutta probabilità, da una dilatazione termica provocata dalle tubazioni dell’impianto di riscaldamento che scorrono sotto il pavimento, senza tuttavia interessare le strutture portanti dell’immobile.
È stato perciò disposto il ripristino della fruibilità di tutti i locali nella scuola ad eccezione dell’aula in cui si è verificato il distacco delle piastrelle.
I lavori di ripristino della pavimentazione, per i quali è in corso una stima economica, si svolgeranno in concomitanza con il cantiere già programmato a fine maggio e concordato con la dirigenza scolastica dell’istituto, per non ostacolare il normale svolgimento delle attività didattiche. Cantiere che è l’esito delle procedure di gara per lavori di riparazione danni e rafforzamento locali dell’edificio, finanziati con fondi per la ricostruzione post-sisma del 2012, per poco oltre 260mila euro e anch’essi gestiti dalla Provincia.
Nel concreto, gli interventi interesseranno la riparazione di lesioni murarie, danni alle coperture e la realizzazione di un giunto sismico tra la parte storica dell’edificio, corrispondente all’antico convento, e l’ala adiacente realizzata negli anni ‘60.
“Siamo intervenuti prontamente appena informati del problema – dice la presidente della Provincia, Barbara Paron – per garantire innanzitutto la sicurezza agli studenti e al personale della scuola, oltre che per garantire il normale svolgimento delle attività scolastiche”.

Facce da ‘Interno Verde 2019’: itinerario tra quelli che i giardini li aprono

Facce da ‘Interno Verde 2019‘: sono quelle che si potevano incontrare nei giardini, in gran parte privati, aperti a Ferrara grazie all’iniziativa organizzata dai ragazzi dell’associazione Ilturco. Un tour dentro luoghi nascosti nel centro storico di Ferrara, che in questa quarta edizione 2019 si è spinto fuori dalle mura cittadine e nella campagna per un raggio di tredici chilometri dalla città. Nel weekend appena trascorso (11 e 12 maggio 2019) sono state tante le facce incontrate tra chi — i giardini — li vive, li visita, li agghinda, li preserva o li apre al mondo. Una manifestazione che, nonostante il maltempo delle due giornate e anche delle settimane precedenti, ha visto la partecipazione di 4mila persone. A ciascuno di questi visitatori l’ingresso nei giardini ha regalato scorci di pace, verde e fiori, ma anche tante storie, parole, doni. Perché chi decide di aprire le porte di spazi intimi dà qualcosa di se stesso e aggiunge un pezzetto di storia alla storia della città.

Elena Paolazzi davati all’albero di sofora pendula a Villa Indelli di Quartesana (foto Luca Pasqualini)

Villa Indelli (giardino n. 89) – Accoglienza colorata e persino conviviale a Quartesana, dove incurante della pioggia c’è Elena Paolazzi ad andare incontro ai visitatori sotto un ombrello allegramente arcobaleno. La pioggia scroscia e lei, giovane ingegnera impegnata nel volontariato internazionale, accoglie con gli stivaloni di gomma gli ospiti arrivati per ammirare la distesa verde intorno a Villa Indelli, nella campagna in fondo a via Ducentola. Dove un tempo erano frutteti di mele e pere, ora spicca isolata la monumentale quercia ultracentenaria, la grande aiuola rotonda di prato verde davanti alla casa padronale e poi, sul retro, l’albero di sophora con i rami cadenti accanto a un’altra aiuola rotondeggiante più piccola. Finito il giro tra boschetto di bambù, acacie e magnolie, la padrona di casa invita ad entrare nella cucina antica e colorata, dove si festeggia un compleanno e si può gustare ottimo hummus e cous cous fatti in casa da accompagnare allo sciroppo di sambuco [nella foto di copertina di Luca Pasqualini].

Mara e Roberto nel loro giardino ai lati della basilica di San Giorgio fuori le mura (foto GioM)

Antico borgo di San Giorgio (giardino n. 74) – Un cancello fatto di stecche colorate delimita il giardino al civico 54/c nello stradello che si estende sulla destra della basilica di San Giorgio fuori le mura, la chiesa di origini più antiche di tutta la città. Tra tante casette che sembrano fuori dal tempo con spirito pioniere e accogliente Roberto e Mara aprono il loro giardino pieno zeppo di piante, statuette e manufatti colorati che raccontano di viaggi in India, di legami di amicizia e voglia di stare insieme, confrontarsi e dialogare.

Giardino di casa Testa-Testi con i libri del giornalista Gian Pietro Testa in omaggio ai partecipanti a ‘Interno Verde 2019’ (foto GioM)

Giardino letterario Testa-Testi (giardino n.45) – Una piacevole noncuranza quasi selvaggia caratterizza il giardino che si estende sorprendentemente dietro un portone carrabile della piccola e centralissima via Pescherie Vecchie. Camminando sotto un ippocastano tra cespugli di ortensie e iris, due pile di libri offerti agli ospiti rivelano che ci si trova sul retro di casa del giornalista e scrittore Gian Pietro Testa e della moglie insegnante e scrittrice Elettra Testi. Anche se non riescono ad essere presenti fisicamente, i padroni di casa lasciano un omaggio di volumi: la raccolta poetica su ‘L’ultima notte di Savonarola’ (edizioni Liberty House, 1990) e il romanzo ‘Il linciaggio’ (edizioni Liberty House, 1988) di Gian Pietro Testa. Grazie!

Patrizia Ascanelli davanti al Villino ex Quilici di viale Cavour con una volontaria di ‘Interno Verde 2019’ e la figlia (foto Luca Pasqualini)

Villino ex Quilici (giardino n. 32) – Un’area verde di forte presenza femminile quella della palazzina in stile liberty su viale Cavour 112. È una signora, Teresa Masieri, che nel primo Decennio del ‘900 commissiona il progetto dell’edificio a Ciro Contini. Dopo la morte di lei, nel 1929, la proprietà passa alla pittrice e illustratrice Mimì Quilici Buzzacchi, che ci andò a vivere con il marito Nello Quilici (giornalista e direttore del ‘Corriere Padano’) e i loro figli Folco e Vieri.

Nello Quilici col figlio Folco nel 1933 davanti a casa (dal catalogo ‘Mimì Quilici Buzzacchi. Tra segno e colore’)

Mimì dipingeva e riceveva visitatori illustri, tra cui Filippo De Pisis, Arrigo Minerbi e Achille Funi. Una donna è l’attuale proprietaria Patrizia Ascanelli, che racconta: “È stato mio nonno paterno ad acquistare l’edificio nel 1945 da Mimì, che era rimasta vedova”. E spiega che è nella soffitta di questa casa che l’artista Achille Funi realizzò i cartoni preparatori degli affreschi dedicati al ‘Mito di Ferrara’, che ancora decorano la Sala dell’Arengo e si possono ammirare all’interno della residenza comunale di piazza Municipio.

I volontari di questa edizione di ‘Interno Verde’, Dafne e Niccolò, accolgono i visitatori nella villetta del Quartiere Giardino (foto GioM)

Casa Ludergnani (giardino n. 41) – Tra via Cavour e gli ex giardini della mutua c’è la villetta, progettata nel 1926 in mezzo a un giardino borghese, ordinato e funzionale. Ad accogliere i visitatori sono i volontari Niccolò Ferrara e Dafne. I due ragazzi raccontano di aver aderito all’appello di volontariato culturale, perché questi due giorni  permettono loro di guardarsi intorno e conoscere tante cose e persone nuove.

La famiglia Lombardi. In piedi Tomaso, Giannino, Alfredo (inventore del dado), Elisa, Ada, Clarice, Tudina, Resvilde. Seduti Albertino, Aldo e Maria Figna

Erbe per l’inventore del dado Lombardi (giardino n. 64) – In via Formignana 32 c’è un giardino che potrebbe avere ispirato gli aromi del brodo diventato famoso con la pubblicità di Carosello [clicca qui per vedere lo spot su YouTube]. La proprietà fu comprata nel 1925 da Maria Figna in Lombardi, bisnonna dell’attuale proprietaria, che ebbe nove figli. Tra questi il terzogenito Alfredo Lombardi (nato nel 1901), che è appunto l’inventore del Dado Lombardi. Un vero e proprio classico nella cucina italiana del dopoguerra, che usciva dagli stabilimenti della ditta Lombardi, operativa in città e poi a Tresigallo di Ferrara dal 1958 al 1968.

Limonata per gli ospiti del giardino di via Beatrice d’Este 16 di Ferrara, che funziona anche come B&B Il Ciliegio (foto GioM)

Gli orti monacali (giardini 68, 69, 70) – È la padrona di casa Eliana, che gestisce il b&b Il Ciliegio in una delle case con giardino visitabili nella centralissima via Beatrice d’Este, che spiega: “Queste aree verdi sono spicchi di quello che era un unico grande orto delle monache di Sant’Antonio in Polesine”, piccola oasi di pace che si trova infatti sulla stessa via. Un’iscrizione incisa in cubetti di marmo incastonati tra i mattoni testimoniano, di casa in casa, l’antica appartenenza all’antico monastero benedettino fondato sulla regola di “ora et labora”, dove la preghiera si alternava alla cura dei campi e delle piante, la meditazione intervallava la produzione di ricette, manufatti, cura di ortaggi e di animali. Col passare dei secoli quel mondo è stato pian piano ristretto e la terra, un tempo pregata e coltivata, è stata trasformata in terreno edificabile. In quell’area ora abitano famiglie che mantengono il ricordo di quegli spazi sul retro delle loro abitazioni. Fazzoletti di terra di dimensioni uguali con in fondo un pezzettino di casetta che fronteggia la casa e che, in origine – spiega Eliana – era un’unica, lunga scuderia del monastero.

L’ingresso di Villa Pignare a Quartesana di Ferrara (foto GioM)

Villa Pignare (giardino n. 88) – La Villa delle ville quella in via Comacchio 1179 a Quartesana: oltre alla bellezza dei suoi saloni e del suo parco, lo spazio ha offerto infatti una panoramica di fotografie che documentano tutto il patrimonio di dimore di questo paese a una decina di chilometri da Ferrara.

La mostra di fotografie sulle ville di Quartesana allestita a Villa Pignare con le foto di Stefania Ricci Frabattista e Mario Bettiato

A realizzare il lavoro di documentazione fotografica, ideato insieme con la parrocchia del paese, sono stati Stefania Ricci Frabattista e Mario Bettiato, che hanno immortalato una per le facciate e gli interni di quelle ville, che poi l’itinerario della manifestazione ha consentito almeno in parte di rivedere dal vero. Sempre in esposizione in questi spazi, c’erano i paesaggi del Po interpretati da Marco Cavazzini con sintetiche pennellate in bianco e nero che rievocavano le atmosfere rarefatte della pittura cinese.