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Giorno: 31 Luglio 2019

Ecobonus in fattura

Da: PD Stampa

Ecobonus in fattura, le associazioni di categoria artigiane sono state ascoltate in regione

Calvano (Pd): “Il decreto crescita condanna quasi 50.000 imprese artigiane in Emilia-Romagna”

Dopo l’audizione delle associazioni di categoria artigiane – CNA e Confartigianato – in Commissione Politiche Economiche, il Partito Democratico dalla Regione Emilia-Romagna chiede convinto che il Governo e la maggioranza parlamentare ritirino quanto previsto dall’art. 10 del cosiddetto Decreto crescita.

“Il punto su cui abbiamo chiesto alle associazioni di esprimersi, è l’inserimento in fattura degli ‘ecobonus’. In sostanza si impone alle aziende di anticipare, sotto forma di sconto, la detrazione che spetta al cliente per gli interventi di efficientamento energetico e rischio sismico. Un provvedimento che aggredisce le piccole aziende che si occupano di edilizia, impiantistica, serramentistica. È bene sottolineare di che numeri stiamo parlando: in Emilia-Romagna le imprese potenzialmente coinvolte dal nuovo meccanismo di riconoscimento degli ecobonus sono oltre 65.000, di queste circa 48.000 sono artigiane. A Ferrara i numeri diventano 4.500 e 3.200. Le aziende artigiane sono quelle che tendenzialmente non hanno un volume di affari che garantisce loro la liquidità necessaria ad anticipare lo Stato nel riconoscere gli incentivi ai clienti” stigmatizza il consigliere regionale Paolo Calvano, segretario del Pd dell’Emilia-Romagna.

“La commissione di oggi, che avevamo richiesto con urgenza come Pd, ha dato contezza del problema a tutti i consiglieri regionali presenti. Noi – conclude Calvano – ribadiamo la nostra forte contrarietà alla disposizione introdotta col decreto crescita e ci facciamo carico di rivolgere formali richieste di impegno al Governo perché cambi rapidamente rotta e non condanni le micro, piccole e medie imprese artigiane che sono un pilastro della nostra economia”.

Sostegno ai lavoratori di mercatone uno

Da: PD Stampa

Sostegno ai lavoratori di Mercatone Uno, il PD porta la questione in Regione

Approvata la risoluzione del Partito Democratico, a prime firme del Capogruppo Stefano Caliandro e del Segretario regionale Paolo Calvano, che chiede tutele e sostegno al reddito dei lavoratori.

In Consiglio Comunale a Ferrara si è venuta a creare una impasse sugli aiuti ai lavoratori di Mercatone Uno, a causa del respingimento, da parte di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, della richiesta portata avanti dal Partito Democratico di creare un fondo per il sostegno al reddito. A seguito di questo corto circuito, l’Assemblea legislativa regionale si è subito attivata e oggi è stata approvata in commissione una risoluzione in cui si chiede alla Giunta dell’Emilia-Romagna di verificare con i Comuni e i Sindacati la necessità di ulteriori iniziative di supporto ai lavoratori.

La risoluzione promossa dal Pd e sostenuta da tutto il centrosinistra, è diventata necessaria e urgente a causa del precipitare della situazione. Infatti proprio nella giornata di oggi è in corso un ulteriore confronto a Roma fra sindacati e commissari a seguito della richiesta di questi ultimi di procedere a licenziamenti collettivi.

La mossa del PD in Regione vuole rispondere anche all’appello lanciato da Cgil, Cisl e Uil di Ferrara in merito alla necessità di garantire sostegno e tutela alle famiglie dei dipendenti di Mercatone Uno.

Il Pd non si è fermato a questo, e ha chiesto al governo un attento e puntuale presidio della vicenda attraverso il Tavolo di crisi per rispondere immediatamente e adeguatamente a tutti i lavoratori del gruppo. È stato inoltre sollecitato l’esecutivo nazionale ad operare affinché si giunga in breve tempo a una soluzione che consenta la riapertura dei punti vendita attraverso un piano di rilancio credibile, che convinca i creditori a fare ulteriore credito e i clienti ad acquistare ancora con fiducia così da dare un futuro a un marchio storico dell’economia italiana e ai suoi 1800 lavoratori.

Coldiretti: al via raccolta pomodoro

Da: Coldiretti Emilia Romagna

Caldo: coldiretti, al via raccolta pomodoro
Possibile il ritiro del prodotto oltre il 30 settembre
I cambiamenti climatici rovesciano la raccolta del pomodoro in Italia con il Nord che parte prima e anticipa il Sud anche per effetto del meteo pazzo e un’estate che ha visto in media 11 tempeste al giorno fra tornado e grandinate spesso nelle aree del Mezzogiorno. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Emilia Romagna in occasione del via alla raccolta 2019 di pomodoro per pelati, polpe, passate, concentrato e sughi Made in Italy con gli agricoltori in campo fra Lombardia ed Emilia Romagna a cui seguiranno nei prossimi giorni quelli di Puglia e Campania per una produzione a livello nazionale in calo dell’8% rispetto alle stime di inizio stagione.

Il caldo e i cambiamenti climatici – sostiene Coldiretti Emilia Romagna – hanno modificato la distribuzione delle coltivazioni e i tempi di raccolta con il Nord che ormai rappresenta la metà del totale della produzione nazionale di pomodoro. Le aspettative in Italia sono per un raccolto attorno a 4,7 milioni tonnellate, con una buona qualità in termini di gradi Brix, ovvero di contenuto zuccherino. Quello del pomodoro è un comparto che – sottolinea Coldiretti regionale – mette in moto in Italia una filiera di eccellenza del Made in Italy che coinvolge circa 7.000 imprese agricole, oltre 90 imprese di trasformazione e 10.000 addetti, che esporta poco meno di 2 miliardi di euro di derivati del pomodoro in tutto il mondo. L’Italia è il secondo produttore mondiale di pomodoro dopo la California e prima della Cina ma ha il primato dell’Unione Europea davanti a Spagna e Portogallo.

Considerato che l’andamento stagionale e la piovosità della tarda primavera – considera Coldiretti Emilia Romagna – hanno comportato un posticipo nel trapianto delle piantine è probabile che il ritiro del prodotto da parte dell’industria verrà a sua volta ritardato oltre la data del 30 settembre, prevista dal contratto quadro e si potrà prolungare anche fino alla metà di ottobre.

Dal 26 febbraio 2018 è in vigore la norma sull’etichetta d’origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro – spiega Coldiretti Emilia Romagna – grazie alla nuova normativa nazionale non è più possibile spacciare per Made in Italy i derivati del pomodoro importati dall’estero. Le confezioni di tutti i derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia devono avere obbligatoriamente in etichetta le seguenti diciture: a) Paese di coltivazione del pomodoro: nome del Paese nel quale il pomodoro viene coltivato; b) Paese di trasformazione del pomodoro: nome del paese in cui il pomodoro è stato trasformato. Se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE. Se tutte le operazioni avvengono nel nostro Paese si può utilizzare la dicitura “Origine del pomodoro: Italia”.

Oggi in Italia si consumano conserve di pomodoro per circa 30 chili a testa all’anno a casa, al ristorante o in pizzeria secondo le stime di Coldiretti Emilia Romagna. A essere preferiti, sono stati nell’ordine le passate, le polpe o il pomodoro a pezzi, i pelati e i concentrati. Una tradizione in cucina codificata nel 1800 da Pellegrino Artusi che nel suo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” scriveva che “il sugo dev’essere semplice e cioè di soli pomodori cotti e passati. Tutt’al più potrete unire ai medesimi qualche pezzetto di sedano e qualche foglia di prezzemolo e di basilico quando crediate questi odori confacenti al bisogno”.

L’Emilia Romagna sarà la prima regione plastic free

Da: PD Stampa

L’Emilia-Romagna sarà la prima regione plastic free a 360 gradi

La proposta dei Gruppi Assembleari PD, SI, èViva e della Federazione regionale dei Verdi dell’Emilia-Romagna

I Gruppi assembleari Pd, Sinistra Italiana, Misto – È Viva e la Federazione regionale dei Verdi lanciano ufficialmente la sfida per fare dell’Emilia-Romagna la prima regione in Italia plastic free a 360 gradi. L’obiettivo dichiarato è di anticipare le tempistiche previste a livello europeo dalla Direttiva Ue 2019/904 che mira a ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica monouso sull’ambiente, in particolare sull’ambiente acquatico, nonché a promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e condizionare le politiche sul tema che il Governo nazionale dovrà affrontare entro il 2021.

“Sappiamo che dall’economia verde potranno nascere nei prossimi anni migliaia di posti di lavoro. Riteniamo che questa grande azione collettiva sul plastic free possa essere il primo importante passo per un Green New Deal dell’Emilia-Romagna” dichiarano le forze di centro sinistra in Emilia-Romagna presentando la strategia in 5 mosse con cui la Regione arriverà in anticipo al traguardo fissato dall’Unione Europea (3 luglio 2021).

1)Il settore pubblico deve dare il primo esempio
Eliminazione della plastica monouso a partire dalle sedi dell’Amministrazione regionale, delle Agenzie regionali e delle società in house, compresi i servizi di ristorazione collettiva (ospedali, mense scolastiche, mense aziendali), dove andrà eliminato l’uso di stoviglie e posate di plastica monouso.

Previsione di una clausola contrattuale plastic free per l’erogazione dei contributi regionali assegnati attraverso i bandi e le gare di appalto dei servizi pubblici.

2)La comunità regionale protagonista
Protagonismo di cittadini, istituzioni pubbliche ed enti locali, imprese e territori. Misure dirette a favorire una economia circolare della produzione e utilizzo della plastica che privilegi prodotti riutilizzabili in grado di preservare il valore dei materiali più a lungo possibile.

Censimento e diffusione delle idee e buone pratiche già in uso.

Coinvolgimento del Tavolo del Patto per il Lavoro ANCI e di tutti i soggetti imprenditoriali e associativi per stringere accordi volontari che anticipino le scadenze previste dalla Ue.

3)Eventi pubblici plastic free
Concretizzazione dell’abbandono delle plastiche monouso e sensibilizzazione della cittadinanza a partire da eventi sportivi, culturali, sagre e feste.

4)Azioni a salvaguardia del mare e della costa
Intensificazione degli interventi a favore dell’obiettivo mare pulito. Spinta a realizzare accordi volontari con i soggetti economici del mare e della costa e i cittadini. Valorizzazione dell’uso potabile dell’acqua pubblica e interventi di tutela dedicati ai fiumi.

5)Verso la riconversione green dell’economia regionale

Sostegno alle imprese e ai settori economici che investono nell’abbandono della plastica e nella ricerca di soluzioni e materiali alternativi senza l’impiego di materiali fossili.

Yemen, fabbrica Italiana annuncia la sospensione delle forniture di bombe

Da: Save the Children

Yemen: fabbrica italiana delle bombe annuncia sospensione forniture ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Soddisfazione del Coordinamento che chiede Stop alle armi per bombardare lo Yemen

Commentando la notizia con cui, la sera del 30 luglio, l’azienda RWM Italia ha reso nota ai propri lavoratori la sospensione per 18 mesi delle esportazioni ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti nel rispetto della “volontà politica del parlamento e del governo”, il Coordinamento della società civile italiana che dal 2015 chiede la fine delle forniture di bombe usate per colpire la popolazione dello Yemen ha dichiarato quanto segue.

“Esprimiamo soddisfazione per una decisione che avrebbe dovuto essere presa e che avevamo sollecitato da tempo. Il comunicato della RWM Italia fa correttamente riferimento agli indirizzi espressi dal parlamento con la risoluzione approvata dalla maggioranza il 26 giugno e dal Consiglio dei ministri il 12 luglio. Quest’ultima decisione, tuttavia, è stata solo riferita sui social dal viceministro del Consiglio Di Maio e continuiamo a sollecitare l’invio di un atto ufficiale”.

Del Coordinamento fanno parte: Amnesty International Italia, Comitato per la riconversione RWM e il lavoro sostenibile, Fondazione Finanza Etica, Movimento dei Focolari Italia, Oxfam Italia, Rete della Pace, Rete Italiana per il Disarmo, Save the Children Italia.

Unife orienta Summer Tour

Da: Comunicazione Istituzionale e digitale Unife

Unife Orienta Summer Tour. Una prima edizione di successo, guardando al 2020.

Ha riscosso un successo superiore anche alle previsioni degli organizzatori, la prima edizione dell’Unife Orienta Summer Tour, svoltosi dal 24 al 26 luglio. Tanto che in Ateneo si pensa già alla seconda edizione per l’estate 2020.

In tantissime/i hanno partecipato e apprezzato i numerosi servizi offerti allo stand di piazza Trento e Trieste. Le future matricole che hanno approfittato dell’iniziativa non sono state solo ferraresi, né soltanto dal vicino Veneto. Tra gli oltre 500 partecipanti, molti anche da Calabria, Lazio, Puglia, Umbria e Sicilia – per citare alcune delle regioni più rappresentate – e da paesi europei ed extracontinentali come Venezuela, Brasile, Marocco, Ucraina e Giordania. Di questi, il 75% ha completato l’immatricolazione nei giorni dell’evento.
Una ventata di multiculturalità e internazionalizzazione che Unife ha dimostrato di saper accogliere nel migliore dei modi, grazie alla task force di personale dedicato all’orientamento e ai numerosi tutor che hanno assistito le ragazze e i ragazzi, permettendo loro di tornare a casa con il numero di matricola già “in tasca”. Dallo stand sono partiti tour guidati delle sedi dell’Università e dell’Ateneo, totalmente gratuiti, dove i Delegati di orientamento degli specifici corsi hanno accolto le future matricole. Una opportunità in più per arrivare a settembre preparati, con le idee ben chiare su come muoversi in città e a chi rivolgersi in caso di necessità.
“Abbiamo valutato molti Atenei ma quello di Ferrara ci ha convinto”, i commenti dei partecipanti, che hanno espresso soddisfazione anche sulla disponibilità di informazioni e per la possibilità data da questa tre giorni, di raccogliere tutte le informazioni in un unico punto.
“Nonostante il tempo limitato di promozione dell’evento, il caldo anomalo e l’ostacolo rappresentato dagli scioperi di treni e bus e il periodo dell’anno già avanzato, i visitatori sono stati tanti: molti hanno partecipato al tour e si sono immatricolati direttamente allo stand dopo la visita all’Ateneo e a alla città”, commenta il Delegato del Rettore per l’Orientamento Andrea Gatti – Trattandosi della prima edizione, possiamo dunque essere soddisfatti: evidentemente abbiamo colto un’esigenza avvertita non solo dai ragazzi ma anche dalle loro famiglie, il che incoraggia a far sì che il Summer Tour diventi un appuntamento fisso nei prossimi anni”.
“Il successo dell’iniziativa – conclude Gatti – si deve all’impegno e alle forze che Ufficio Welcome, Orientamento e Incoming, i Dipartimenti e loro Delegati, i servizi di Unife e della città di Ferrara hanno saputo mettere in campo”.

Pari opportunità punto di riferimento per tutela donne e fasce deboli

Da: Forza Italia Ferrara

Peruffo: “Commissione Pari Opportunità punto di riferimento per i diritti delle donne e delle fasce deboli”

Esprimo un sentito ringraziamento ai colleghi di maggioranza e di opposizione per la fiducia mostrata per l’elezione a presidente della Commissione Comunale Pari Opportunità, di cui ero vice presidente fino alla scorsa legislatura.
Specifico – per chi è solito ricercare e additare i privilegi della casta politica – che in entrambi i casi si tratta di incarichi non retribuiti e che la Commissione non prevede alcun portafoglio di spesa. In ogni caso considero la Commissione Pari Opportunità un importantissimo punto di riferimento per tutelare i diritti delle donne, senza assolutamente dimenticare le altre fasce deboli.

Sappiamo bene che il nostro territorio non brilla per opportunità lavorative per giovani e meno giovani. Il problema è amplificato per ciò che attiene l’universo femminile e i soggetti diversamente abili ed è lì che dovrà concentrarsi l’impegno, non solo della Commissione Pari Opportunità, ma di Sindaco, Giunta, Consiglio Comunale e di tutte le istituzioni del territorio. Impegnarsi in questo ambito significa combattere ogni forma di discriminazione basata sul genere, per provare a innalzare i livelli di partecipazione di donne e fasce deboli nel mercato del lavoro, per favorire un equilibrio tra responsabilità familiari e professionali e al contempo annullare progressivamente le differenze di retribuzione.

Più in generale occorre puntare ad un confronto continuativo con le associazioni, oltre che alla rimozione di tutti gli ostacoli che ancora impediscono la realizzazione di un’effettiva parità di genere e di opportunità, garantendo un’adeguata rappresentanza laddove ancora manca.

In riferimento alle donne, inoltre, non va mai trascurata l’attenzione al tema della violenza che si deve contrastare in primis attraverso campagne di sensibilizzazione e di educazione a partire dalla scuola.

In ultimo, ma non per importanza, proporrò alla Giunta di prendere una serie di iniziative in tema di Salute. Una di queste è la partecipazione attiva al tavolo di prevenzione sull’HIV e le malattie sessualmente trasmissibili, oltre alla riproposizione di Ottobre Rosa, mese della prevenzione del tumore alla mammella.

Visit Ferrara presenta i nuovi progetti per il turismo

Da: Ella studio

Visit Ferrara presenta i nuovi progetti per il turismo: dalle città d’arte al mare
L’Amministrazione comunale di Ferrara sostiene il Consorzio Visit Ferrara che può contare su 91 operatori turistici della provincia. Obiettivo: fare rete e ampliare le attività di promo-commercializzazione, puntando sempre di più ad importanti risultati.

Abstract

Nuovi progetti per il turismo nella provincia di Ferrara. Grazie all’ulteriore contributo di 20.000 euro previsto dall’Amministrazione comunale di Ferrara, il Consorzio Visit Ferrara può lavorare a nuove iniziative turistiche per promuovere il territorio, collegando le città d’arte al mare. Durante la conferenza stampa del 31 luglio 2019 nella Sala degli Arazzi del municipio ferrarese, l’assessore al Turismo e Commercio del Comune di Ferrara Matteo Fornasini, il presidente del Consorzio Visit Ferrara Ted Tomasi, il vice presidente Zeno Govoni e in rappresentanza del consiglio direttivo Matteo Ludergnani, Nicola Scolamacchia, Adriano d’Andrea Ricchi e Davide Bellotti, hanno presentato le iniziative programmate e quelle portate a termine. Tra quelle nuove, le serate estive con aperture straordinarie del Castello Estense per i turisti dei Lidi di Comacchio, accompagnati a Ferrara con mezzi di trasporto messi a disposizione: il 7 e il 21 agosto i visitatori saranno guidati in un percorso dal titolo “Misteri e delitti a corte”, tra racconti e letture per rievocare gli episodi più controversi della storia estense, a cui seguirà un aperitivo finale al Giardino degli Aranci; il 27 e il 29 agosto parteciperanno a visite speciali durante il Ferrara Buskers Festival. Nelle domeniche della rassegna internazionale della musica di strada, il 25 agosto e il 1° settembre, si terranno inoltre nuove visite guidate dal titolo “Raccontare Ferrara – edizione Buskers Festival”.
Il finanziamento servirà anche per sostenere il progetto H-Benchmark, uno strumento per prevedere i trend turistici del territorio e definire strategie, al fine di costruire un osservatorio turistico della destinazione.
È stato, inoltre, attivato il progetto Visit Ferrara Skill. Le skill sono delle app che si utilizzano con gli smart speaker presenti nelle strutture ricettive del Consorzio, le quali verranno progettate secondo le esigenze dei turisti, inserendo contenuti promozionali ed informazioni utili sul territorio e i suoi eventi.
Tra le iniziative già portate a termine da Visit Ferrara, la partecipazione a fiere di settore e workshop internazionali, le attività di comunicazione tramite ufficio stampa italiano e tedesco, la promo-commercializzazione tramite il sito web, le visite guidate e le esperienze sempre più apprezzate dai turisti, il progetto Vacanze, Natura e Cultura sul cicloturismo.

Versione estesa

In corso di anno di bilancio l’Amministrazione comunale di Ferrara ha previsto un ulteriore contributo di 20.000 euro a sostegno delle attività del Consorzio Visit Ferrara. Così sarà possibile lavorare a nuovi progetti all’insegna del turismo integrato nel territorio della provincia. Il Consorzio Visit Ferrara, che oggi può contare su 91 soci dalle città d’arte al mare, ha presentato in conferenza stampa il 31 luglio 2019 le iniziative turistiche programmate per il prossimo futuro e quelle già portate a termine.

Alla conferenza stampa hanno partecipato l’assessore al Turismo e Commercio del Comune di Ferrara Matteo Fornasini e, per il Consorzio Visit Ferrara il presidente del Ted Tomasi, il vice presidente Zeno Govoni e in rappresentanza del consiglio direttivo Matteo Ludergnani, Nicola Scolamacchia, Adriano d’Andrea Ricchi, Davide Bellotti e Valentino Mondo.

«L’Amministrazione ha scelto d’investire ulteriori risorse a sostegno del progetto “Alla scoperta di Ferrara – attività integrative” proposto dal consorzio turistico, considerato interlocutore chiave per l’amministrazione e partner solido per lo sviluppo turistico ed economico della città». Ha dichiarato l’assessore al Turismo e Commercio Matteo Fornasini. «Questo contributo vuole connotare sin da subito la direttrice su cui si muoverà la nostra azione di governo. Da un lato un supporto sempre maggiore all’iniziativa privata, dall’altro un asse sempre più frequente con il territorio provinciale, nell’ottica di un sistema turistico territoriale integrato ed efficiente».
«Iniziative come queste – ha continuato Fornasini – vogliono fungere da stimolo per gli operatori privati del comparto turistico, affinché si sentano sempre più protagonisti, accanto al Comune, dell’attività di valorizzazione dell’attrattività turistica delle eccellenze cittadine».
Come sottolineato anche dal presidente del Consorzio Visit Ferrara, Ted Tomasi. «Un’azione importante di cui ringraziamo il sindaco, l’assessore al turismo Matteo Fornasini e l’Amministrazione comunale, per l’efficienza e la tempestività nell’investire nel settore turistico. Grazie alla collaborazione pubblico-privata avremo risultati tangibili in termini di presenze e la possibilità di strutturare al meglio la pianificazione turistica anche nei periodi di minore flusso».

Marketing, comunicazione e visite guidate
Il presidente di Visit Ferrara ha poi presentato le attività svolte grazie al precedente contributo economico, come la partecipazione a fiere turistiche e workshop per intercettare il mercato italiano ed internazionale: FESPO di Zurigo, BIT di Milano, UTAZAS TRAVEL di Budapest, ITB di Berlino, TTG Travel Experience di Rimini, per citarne alcune; l’aumento della presenza sul web, sui social media e sulla stampa e le tante azioni messe in atto grazie ad un lavoro ben strutturato.
Il sito internet del Consorzio Visit Ferrara – www.visitferrara.eu – già tradotto in inglese, è stato incrementato anche in lingua tedesca e spagnola. Novità di quest’anno, una sezione dedicata al turismo congressuale. I dati raccolti da Visit Ferrara evidenziano che sono aumentate notevolmente le richieste di prodotti turistici come le visite guidate, le escursioni, le esperienze e i pacchetti.
Le testate giornalistiche italiane, grazie al lavoro dell’ufficio stampa Ella Studio, hanno pubblicato quest’anno 140 articoli su Visit Ferrara e le sue attività. La Maggioni Tourism Marketing di Berlino, che lavora per il mercato tedesco, ha prodotto altri 50 articoli circa.
Azioni di marketing territoriale hanno incrementato la conoscenza del territorio, la vendita della Cartoguida di Ferrara e provincia, ricca di itinerari, mappe e informazioni utili in italiano e in inglese, è stata di grande supporto per i visitatori che si sono rivolti agli uffici di informazione turistica (IAT) e alle strutture ricettive. Oltre 600 le copie vendute da inizio anno. Molto apprezzate anche le visite guidate “Raccontare Ferrara”, realizzate in collaborazione con le associazioni di guide socie del Consorzio. Da inizio anno fino al 30 giugno 2019 sono già stati coinvolti 350 turisti individuali.
La visita guidata Raccontare Ferrara, ora in pausa, ripartirà sabato 14 settembre alle ore 15 con un nuovo luogo d’incontro nel cortile del Castello e continuerà tutti i sabati, a partenza fissa, fino al 13 giugno 2020.
Grazie alla collaborazione con i principali eventi del territorio, i turisti sono stati agevolati nel soggiorno e nella partecipazione, usufruendo di codici sconto, convenzioni, visite guidate ad hoc. Tra gli eventi promossi da Visit Ferrara, le mostre a Palazzo dei Diamanti come l’esposizione “Boldini e la Moda” e quella di De Pisis, il Carnevale degli Este, il Carnevale di Cento e il Carnevale sull’Acqua di Comacchio, la Granfondo del Po, Interno Verde, Primavera Slow, il Palio di Ferrara, la Bike Night, il Comacchio Beach Festival, la Notte Rosa.

Vacanze, natura e cultura
Il Consorzio Visit Ferrara ha presentato alcuni progetti, tuttora in corso, sviluppati anche grazie alla collaborazione del Comune di Ferrara. In particolare, il progetto Vacanze Natura e Cultura che coinvolge diversi comuni tra cui Comacchio, capofila del progetto, e Ferrara, APT Servizi Emilia Romagna, Destinazione Turistica Romagna e operatori privati, per un totale di 700mila euro. Con tali risorse, si è potuta svolgere un’attività di promo-commercializzazione sul territorio integrato di Ferrara, Comacchio e il Delta del Po, tramite fiere di settore, spot televisivi sui canali Mediaset, educational tour per stampa italiana e tedesca, e campagne di comunicazione e web marketing.

Escursioni serali a ferrara per i turisti dei lidi
«Con il nuovo contributo del Comune di Ferrara – ha spiegato Ted Tomasi – sarà dato spazio ad iniziative per attrarre e accompagnare nella città estense i turisti che ad agosto sono in vacanza nei Lidi di Comacchio, sia tramite soluzioni di trasporto speciali, sia attraverso escursioni organizzate. Sono già in programma alcune giornate di visita in occasione delle aperture serali del Castello Estense e del Ferrara Buskers Festival».
Le serate estive con aperture speciali del Castello saranno il 7 agosto, con partenze dai Lidi Sud e il 21 agosto con partenze dai Lidi Nord. Durante le due serate, i visitatori saranno guidati in un percorso dal titolo “Misteri e delitti a corte”, tra racconti e letture per rievocare gli episodi più controversi della storia estense, a cui seguirà un aperitivo finale al Giardino degli Aranci. In seguito, avranno del tempo libero a disposizione per una passeggiata in piena libertà nel centro storico ferrarese, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, per poi rientrare in pullman. I prezzi: 25 euro per gli adulti, 15 euro per i ragazzi dai 6 ai 18 anni, gratis per i bambini sotto i 6 anni.
Durante il Ferrara Buskers Festival si potrà arrivare a Ferrara dai Lidi con le visite organizzate il 27 (con partenze dai Lidi Sud) e il 29 agosto (con partenze dai Lidi Nord). I prezzi saranno di 10 euro per gli adulti, con gratuità per i bambini con meno di 6 anni. Ci saranno, inoltre, prezzi speciali per chi soggiorna in campeggio e nelle strutture ricettive.
Inoltre, è in programma una nuova visita guidata dal titolo “Raccontare Ferrara – edizione Buskers Festival”, a cui si potrà partecipare nelle due domeniche della manifestazione, il 25 agosto e il 1° settembre, a partire dalle 10.30 (prezzo: 8 euro a persona).
Con il nuovo finanziamento sarà realizzato anche materiale cartaceo per promuovere il territorio, che operatori turistici e strutture ricettive potranno distribuire. La mappa di Visit Ferrara avrà un restyling grafico, fornendo ai visitatori mappe puntuali sulle città d’arte, il territorio della provincia, di Comacchio e della costa, storie e tradizioni, itinerari e spunti sui luoghi da visitare.

H-benchmark per prevedere i trend turistici e visit ferrara skill
Il vicepresidente del Consorzio Visit Ferrara Zeno Govoni ha presentato il progetto H-Benchmark, strumento molto utile per prevedere i trend turistici del territorio e definire strategie e tattiche di valore con risultati misurabili, oggettivi e concreti. «La maggior parte degli hotel di Ferrara – ha raccontato Govoni – ha deciso di adottare questa tecnologia, che permette di conoscere in tempo reale occupazione e ricavi della destinazione, facendo confronti con altre strutture. Le informazioni sono elaborate non solo per essere presentate in chiave storica, ma anche previsionale sia a breve che a medio termine. Un modo efficace per costruire un osservatorio turistico della destinazione».
H-Benchmark aggrega dati uniformandone le fonti, pubblica in tempo reale i dati sulle tendenze turistiche e fornisce previsioni ed informazioni strategiche per promuovere il territorio. Le risposte della piattaforma permettono di tenere sott’occhio costantemente lo stato di salute della destinazione, suggerendo azioni agli operatori e ottimizzando le attività di comunicazione.

È stato inoltre attivato, come spiegato da Zeno Govoni, il progetto Visit Ferrara Skill. Le skill sono delle app che si utilizzano con gli smart speaker (gli assistenti vocali rientrano tra gli accessori di elettronica di consumo più in crescita nelle vendite). Il Consorzio, in vista dell’avvento di queste nuove tecnologie, ha già provveduto all’acquisto di diversi dispositivi forniti agli hotel e alle strutture ricettive socie. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Ferrara Arte durante la mostra “Boldini e la moda” è stata creata una skill per dare informazioni sulla rassegna. Lo strumento, in dotazione nelle principali reception delle strutture socie di Visit Ferrara, fornisce aiuto reale al cliente, ma al momento è limitato ad informazioni riguardanti Palazzo dei Diamanti, il meteo, le notizie o per ascoltare la musica. Realizzerà la “skill” l’azienda 22HBG, che ne curerà la progettazione, la realizzazione, lo sviluppo e gli aggiornamenti per i dispositivi Amazon Alexa e Action Google Assistant, scaricabile da tutti all’interno degli store virtuali.
La skill dunque verrà progettata secondo le esigenze dei turisti, inserendo contenuti promozionali, dando informazioni, ad esempio sugli orari di apertura dei musei, sui costi, sugli eventi in programma, ma anche su informazioni commerciali caricate dal Consorzio Visit Ferrara.
Durante la conferenza stampa gli esponenti di Visit Ferrara hanno ribadito l’invito agli operatori turistici che non fanno parte del consorzio ad unirsi, in modo che Visit Ferrara diventi ancora più rappresentativa della destinazione e possa ottenere risultati ancora più importanti.

Campo nomadi

Da: Presidente di Ferrara “bene comune”

Il caso via delle bonifiche e viale k. il richiamo alla sussidiarieta’
La vicenda di via delle Bonifiche e di viale K impone una riflessione pacata, lontana da logiche di parte e da strumentalizzazioni.

Dinanzi a situazioni di questo tipo, Ferrara Bene Comune auspica un responsabile cambio di passo; la nuova amministrazione comunale e le realtà associative coinvolte sono chiamate a prendere coscienza di essere strumento per aiutare i singoli e le realtà sociali a costruire risposte adeguate ai loro bisogni. Ciò significa, nel pieno rispetto dei ruoli, ricominciare a perseguire, nei fatti, il bene comune: il bene tuo, il bene nostro, il bene di ognuno. Proprio il livello locale può rappresentare il punto di ripresa di un dialogo che superi gli schemi consueti, in favore di una rinnovata ricerca del bene comune. Il punto di
partenza di ogni seria interlocuzione è il riconoscimento del valore irriducibile della persona; occorre riscoprire che l’altro è un bene, e non un ostacolo da superare per la pienezza del nostro io, tanto in politica quanto nei rapporti umani e sociali. La riflessione che Ferrara Bene Comune propone intende  sottolineare, allo stesso tempo, le esigenze di efficacia dell’esercizio dei poteri pubblici e quelle di rispetto dell’autonomia delle società intermedie, riscoprendo un valore dal sapore antico ma quanto mai necessario: il principio di sussidiarietà.
La vicenda di via delle Bonifiche richiama forte la questione di coniugare il valore di una efficiente disciplina dell’autorità pubblica con quello della libertà e della dignità della persona, anche nelle sue espressioni associative. Il principio di sussidiarietà orizzontale prevede che le Istituzioni devono favorire e sostenere le
iniziative spontanee dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, che non possono intendersi riservate in via esclusiva alle amministrazioni pubbliche. La sussidiarietà rifiuta ogni forma di centralismo e rigetta qualsivoglia ipotesi organizzativa che si fondi sul riconoscimento alla pubblica autorità dell’esclusiva del bene comune. La sussidiarietà è incompatibile con concezioni burocratiche, invasive ed unilaterali dei rapporti tra lo Stato e i cittadini.
La Dottrina Sociale della Chiesa ha, più volte, chiarito i caratteri del principio di sussidiarietà. Prima Leone XIII, con l’enciclica Rerum novarum del 1891, e, poi, Pio XI, con l’enciclica Quadrigesimo anno del 1931,hanno, in particolare, enunciato il principio per cui l’Amministrazione pubblica deve astenersi
dall’intervenire nel disbrigo di questioni che possono essere più efficacemente risolte dagli individui o dalle comunità minori, aiutando “in maniera suppletiva le membra del corpo sociale, non già distruggerle o assorbirle” (lettera enciclica Quadrigesimo anno). Tutti i Pontefici hanno ribadito l’esigenza che l’autorità
statale non superi il limite invalicabile connesso alla necessità di rispettare l’autonomia dei cittadini, singoli o associati, e si limiti a intervenire per regolare solo ciò che non può essere autonomamente gestito da essi, dovendo, al contrario, favorire le iniziative assunte spontaneamente dalle forze sociali e finalizzate a
soddisfare i bisogni della comunità (Benedetto XVI, Deus caritas est, 2005).
2 Il criterio della sussidiarietà è stato recepito come parametro fondamentale anche dal legislatore statale, anche se non dall’origine della Carta costituzionale, ma solo con la riforma del Titolo V del 2001. La valorizzazione del vincolo di vicinanza ai cittadini nell’organizzazione dello Stato rinviene nella Costituzione
italiana un riconoscimento chiarissimo e del tutto coerente con il fondamento logico e filosofico del principio di sussidiarietà. E’ significativa la previsione, all’art.118, quarto comma, del dovere (l’uso del verbo “favorire” all’indicativo presente segnala l’obbligatorietà del comportamento) delle amministrazioni
pubbliche, di tutti i livelli di governo, di favorire “l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”. Si tratta di una enunciazione del tutto coerente con l’elaborazione del principio di sussidiarietà orizzontale da parte della
Dottrina Sociale della Chiesa, a conferma dell’assoluta consonanza della riflessione ecclesiastica con la normativa fondamentale dello Stato nella definizione del più ordinato assetto dei rapporti tra l’autorità pubblica e la società civile.
L’uomo è titolare di diritti di libertà naturali ed incomprimibili. Aldo Moro ammoniva, al riguardo, con una sintesi linguistica mirabile, che “uno Stato non è pienamente democratico se non è al servizio dell’uomo, se non ha come fine supremo la dignità, la libertà, l’autonomia della persona umana”. Perché sia conseguito il bene comune non è, tuttavia, sufficiente che l’Amministrazione pubblica, in ossequio al principio di sussidiarietà, favorisca la libera iniziativa privata verso attività di interesse generale e garantisca l’autonomia dei corpi intermedi, ma è necessario che questi ultimi esercitino la libertà in maniera
responsabile e orientata alla realizzazione dei valori che fondano la convivenza. La società civile, le associazioni, il volontariato devono avvertire una corresponsabilità nel perseguimento del bene comune e usare l’autonomia e la libertà, che esigono dallo Stato, per cooperare in maniera attiva, consapevole ed efficace alla promozione della persona e allo sviluppo della comunità. A Ferrara, con le elezioni comunali del maggio scorso, si è aperta una nuova fase, con una diffusa richiesta di cambiamento. Allo stesso tempo appare evidente l’importanza di non isolarsi. Di fronte alle grandi questioni e numerose sfide che Ferrara deve affrontare è una scelta saggia quella di mantenere con il mondo del Terzo settore, così vivo ed attivo in città, un rapporto costruttivo e di rispetto reciproco. La lunga campagna elettorale ha prodotto divergenze, contrapposizioni, forti tensioni; occorre, ora, evitare che le ricadute di questo clima pregiudichino l’impegno e la coesione sociale. Va costantemente tenuto presente che le istituzioni di governo della nostra città sono chiamate ad assicurare un clima che, lungi dalla conflittualità, sia di fattiva collaborazione per poter assumere decisioni sollecite e tempestive.
Ferrara Bene Comune non può non richiamare al rispetto del senso delle istituzioni e ai conseguenti obblighi, limiti e doveri. Il sistema delle relazioni interpersonali è prezioso. Tale criterio rappresenta uno dei cardini della democrazia liberale: questa è un portato della crescita della civiltà della convivenza; a tutela dei singoli individui e delle società nel loro complesso.
Le esigenze di sicurezza, il ripristino di aree di degrado, il rispetto della legalità, da una parte, la tutela della persona, specie in condizioni di precarietà e di disagio, la ricerca di sistemazioni dignitose, rispettose dell’unità familiare e della continuità scolastica, dall’altro, sono aspetti complementari che necessariamente vanno perseguiti insieme.
Le associazioni di volontariato che hanno l’impegnativo compito di far quadrare i conti e di scommettere su un settore vitale per la democrazia hanno titolo a ricevere concreta attenzione da parte delle istituzioni.
Ed è, in fondo, anche questo il bello della nostra democrazia, che non esonera nessuno da responsabilità, tanto meno in questa materia.

A un fiume di musica arrivano i Four Grass

Da: Wunderkammer

Four Grass
Dal verde dei monti Appalachi con passione!

Giovedì 1 agosto dalle ore 19 
Piazzale davanti a Palazzo Savonuzzi

via Darsena 57 a Ferrara

Dal verde dei monti Appalachi ai colori, ai gusti e al buon sound di una nuova serata targata Un fiume di Musica. Sarà il gruppo Four Grass a portare di nuovo la musica in darsena. Dopo il successo dello scorso anno, giovedì 1 agosto, dalle ore 19, negli spazi esterni di Palazzo Savonuzzi (via Darsena 57, Ferrara) – come di consueto nell’orario da aperitivo – il gruppo proporrà un genere di musica assai particolare, nel quale si possono ascoltare le analogie geografiche e culturali presenti nelle zone dei monti Appalachi, cuore pulsante della costa orientale degli Stati Uniti d’America, e la patria del bluegrass e le sonorità tipiche della tradizione musicale irlandese, scozzese e inglese.

Four Grass, progetto nato nelle aule scolastiche della AMF – Scuola di musica moderna di Ferrara, rappresenta una delle pochissime realtà locali che propone un repertorio che affonda le radici nel Bluegrass tradizionale attingendo dai Kruger Brothers e altre formazioni storiche e rivisitando alcuni brani di genere pop. Fanno parte della band Marco Scabbia alla voce e alla chitarra, Luca Boaretti al banjo, mandolino e chitarra, Roberto Poltronieri alla chitarra, banjo e squareneck, Davide Zabbari al basso. La serata è a ingresso libero.

Musica, cibo, socialità. Anche nel 2019 la musica torna a scorrere lungo il fiume Volano di Ferrara, con la quarta edizione di Un Fiume di Musica e con un programma ricco di buona musica e ricette prelibate. Dal 16 maggio al 15 agosto, il tratto di darsena di fronte Palazzo Savonuzzi in via Darsena, 57 si trasformerà in una vivace piazza sul fiume grazie agli aperitivi musicali e i saggi organizzati dalla Scuola di Musica Moderna-AMF.

Filo rosso del progetto saranno gli appuntamenti settimanali del giovedì sera in darsena, dove si potrà ascoltare la musica suonata dal vivo dagli insegnanti della Scuola di Musica Moderna. Diversi repertori e differenti sonorità si avvicenderanno una settimana dopo l’altra, sempre affiancati da una ricca offerta enogastronomica. Il ristorante La Romantica (via Ripagrande 36 Ferrara) e Da Maria pasta fresca (via Ripagrande 138 Ferrara) prepareranno ogni settimana un menu diverso, spaziando dalle ricette tradizionali ai piatti vegetariani e vegani, alla cucina più sperimentale.

Un Fiume di Musica è un progetto curato dall’ AMF – Scuola di musica moderna di Ferrara, in collaborazione con il Consorzio Wunderkammer (di cui l’AMF fa parte), con il patrocinio del Comune di Ferrara e la partecipazione di Nena battello fluviale. Il progetto Un Fiume di Musica è la colonna portante di Smart Dock, un più ampio e corale percorso di rigenerazione urbana della darsena, ideato e coordinato dall’APS Basso Profilo dal 2015. La creazione di un giardino di alberi da frutta per la darsena ha avviato il progetto nella primavera di quattro anni fa. Un’azione concreta che ha trasformato in maniera sensibile l’aspetto di questo tratto di darsena per lungo tempo trascurato. Oltre a proporre buona musica e aperitivi da gustare in compagnia, Un Fiume di Musica è anche un invito a riscoprire e riconquistare il fiume, un appello rivolto alla città e in modo particolare a chi abita il quartiere Darsena-Giardino.

Progetti per oltre 1 milione e mezzo di euro

Da: Camera di commercio Ferrara

Govoni: “Non mancano difficoltà e problemi, ma Ferrara e la sua provincia hanno enormi potenzialità
e risorse, che ci sollecitano ad affrontare le sfide a testa alta e con fiducia”
2020, camera di commercio gia’ al lavoro: progetti per oltre 1 milione e mezzo di euro
Nei primi 7 mesi di quest’anno poco meno di 2milioni di euro le risorse erogate alle imprese. 5milioni di euro gli investimenti generati, 97 (55 uomini e 42 donne) le assunzioni a tempo indeterminato perfezionate

Consolidamento, sviluppo e riposizionamento delle imprese esistenti, sostegno all’occupazione, all’internazionalizzazione e supporto per la partecipazione ai bandi europei, nascita di nuove imprese, digitale, incontro fra domanda e offerta di lavoro. E ancora, valorizzazione del turismo e del patrimonio culturale, assistenza alle piccole e medie imprese per la partecipazione alle gare pubbliche, valorizzazione delle Aree produttive ecologicamente attrezzate (Codigoro-Pomposa-Ponte Quagliotto; S. Giovanni di Ostellato-Area SIPRO; Argenta-Area S. Antonio-Ex Marini) e delle botteghe storiche, lotta alla burocrazia e all’illegalità, gestione preventiva delle crisi di impresa ed un rapporto nuovo con la finanza. Queste le priorità sulle quali la Giunta camerale è al lavoro e che, in condivisione con le associazioni di categoria, sottoporrà al Consiglio nel prossimo mese di ottobre.
Circa 2 milioni di euro, dunque (oltre a quelle che arriveranno attraverso la presentazione di progetti sui fondi nazionali), le risorse messe in cantiere per il 2020 dalla Camera di commercio. Misure che guardano tutte alla crescita e allo sviluppo e che si concentreranno, inoltre, sulla promozione della responsabilità sociale d’impresa e dello spirito cooperativo, sulla vigilanza sui mercati e sui prodotti a tutela delle imprese e dei consumatori, sull’ottenimento di brevetti internazionali e l’installazione di impianti di videosorveglianza e di allarme. Poste, infine, le basi operative per recepire sin da subito le nuove norme in materia di crisi di impresa, che prevedono compiti importanti proprio per le Camere di commercio. Attraverso l’Organismo di Composizione delle Crisi d’Impresa (OCRI), infatti, l’Ente di Largo Castello riceverà le segnalazioni da parte dell’imprenditore, gestirà l’intero procedimento di allerta ed assisterà, in collaborazione con le Organizzazioni imprenditoriali, l’impresa nella composizione assistita della crisi prima che questa diventi irreversibile.
“Non mancano difficoltà e problemi – ha evidenziato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio – ma Ferrara e la sua provincia hanno enormi potenzialità ed eccellenze, che ci sollecitano ad affrontare le sfide a testa alta e con fiducia. Trasformazioni digitali ed eco-sostenibilità sono già decisivi vettori di sviluppo, di occupazione e di benessere e lo saranno ancor più nei prossimi anni. E il coinvolgimento delle parti sociali nel dirigere le trasformazioni in atto sarà, ancora una volta, una risorsa preziosa”.
Determinante, infine, la presenza della Camera di commercio in infrastrutture cruciali per lo sviluppo del territorio ferrarese (4 milioni di euro, al netto degli immobili, il valore delle partecipazioni detenute dall’Ente di Largo Castello) tra cui spiccano l‘Aeroporto Marconi di Bologna (da considerare sempre più infrastruttura per la crescita anche del sistema economico locale), il Porto di Ravenna e Ferrara Fiere.

Comacchio by night, tribute a Gianni Morandi con Roberto Rimondi

Da: Ascom

Con l’inizio di agosto, mese “vacanziero” per eccellenza, si scaldano i motori dell’ottavo venerdì per Comacchio by Night, gestito direttamente da Made Eventi con il supporto di Ascom Confcommercio che ideò il format tra intrattenimento, spettacolo, informazioni nell’estate di quattro anni fa.
Clou della serata il tributo alle canzoni senza tempo di Gianni Morandi: sarà il ferrarese Roberto Rimondi – ore 21.15 nella magica piazzetta Trepponti – autentico clone musicale del Gianni nazionale ad interpretare con bravura e passione – ormai da oltre tredici anni – i successi dell’eterno ragazzo di Monghidoro: come “Occhi di Ragazza”, “Uno su Mille” o “Grazie perché”. Una serata suggestiva sul filo dei ricordi da cantare a squarciagola sotto le stelle del cielo di Comacchio.
L’appuntamento di venerdì prossimo oltre alla musica evergreen scandaglia – ore 21.00 nell’atrio del Museo del Delta Antico – gli ultimi venti giorni che precedettero la conclusione del secondo conflitto mondiale nelle valli di Comacchio e ricostruisce con l’ausilio di materiali video inediti quelle ultime frenetiche e drammatiche settimane prima della fatidica data del 21 aprile del 1945 quando Comacchio fu liberata. L’appuntamento è a cura dello storico e cultore di tradizioni locali Luciano Boccaccini. E per gli amanti dei contenitori culturali non può mancare ovviamente la visita serale ai preziosi reperti contenuti al Delta Antico (in via Agatopisto, 2): in apertura straordinaria con visite guidate e a pagamento su prenotazione chiamando il 0533.31316 – www.museodeltaantico.com.
Il prossimo appuntamento con Comacchio by Night è il 9 agosto.

Mare: profondi abissi e placide onde, calma inquietudine

Il mare, come la montagna, è l’inizio e la fine di tutto. E mentre la montagna ci permette lo sguardo al cielo, elevandoci alla spiritualità più intensa, il mare ci accosta alla ciclicità della vita e della morte, proprio come le onde che avanzano inarrestabili per infrangersi e poi riproporsi. Il mare attira, affascina, incute paura o rispetto, calma, inquietudine, serenità, perché è il tutto e il contrario di tutto. Ci nutre, ci lega, suscita i pensieri più diversi e ci conduce ad accostamenti e interpretazioni che hanno attraversato la storia dell’umanità.
Talete scriveva che il principio del mondo e della vita in generale sta nell’acqua e il suo discepolo, Anassimandro affermava che l’uomo trae origine dal pesce. Kant indicava metaforicamente il paese della verità in un’isola circondata da un minaccioso e tumultuoso oceano, simbolo dell’apparenza. Nietzsche vedeva le onde come paragone della volontà umana mossa da bramosia e cupidigia, mentre il taoista Lao Tse riconosceva l’indomabile e implacabile potere dell’acqua, capace di corrodere col tempo la roccia più dura. Per Euripide l’elemento marino è forza catartica purificatrice e lava tutto il male umano. Per la medicina inglese del Settecento, il bagno in mare era addirittura il rimedio consigliato per i mali di natura fisica come la rabbia e la sifilide.

Ma non c’è nessuna speculazione filosofica sofisticata nel pensiero e nell’idea del mare di alcuni ragazzi disabili che hanno manifestato la volontà di vedere l’oceano, partendo dall’Italia e recandosi fino in Francia. L’Oceano Atlantico ha solleticato la fantasia e il desiderio intenso di raggiungerlo e viverlo di Michele, Samuele, Laura, Matteo, Lorena, Anna, Luca, Andrea, i giovani ospiti della Cooperativa L’Eco Papa Giovanni XXIII di Carmignano di Brenta (Padova): un sogno che si è realizzato macinando chilometri e chilometri con camper e pulmino fino a Bordeaux, così, on the road. Trovarsi al cospetto dell’oceano non è stato solo l’arrivo alla meta agognata e la conclusione di un progetto preparato nel dettaglio con i loro validi operatori, ma è stata soprattutto l’affermazione di quel “Io valgo e anch’io ce la posso fare” per ciascuno dei giovani viaggiatori. Hanno piantato sulla riva una bandiera, simbolo di grande conquista personale e hanno vissuto quel momento con la gioia che solo la concretizzazione di un sogno offre.

Non hanno sicuramente formulato teorie filosofiche particolari nemmeno coloro che il mare l’hanno attraversato su un gommone da migranti, partendo dal Marocco alla volta della Spagna, alla mercè dello scafista guineano Oumar Diallo che si era fatto pagare 2.500 euro da ogni passeggero e che ha tagliato la testa a un giovane imbarcato, gettandola in acqua, tenendo il resto del corpo a bordo per 45 minuti, sotto gli occhi di tutti gli altri. Il motivo dell’atroce gesto sta in quel succo sottratto al trafficante, bevuto per la sete disperata accumulata negli oltre 200 chilometri in acqua, sotto il sole a picco.

Il mare amico-nemico, accogliente-pericoloso, speranza-disillusione, possibilità-condanna. In letteratura, l’Odissea rappresenta il viaggio dei viaggi per mare, quello che offre tutte le sfaccettature dell’elemento mare. Nel capolavoro di Stevenson ‘L’isola del tesoro’ (1883), il mare scatena l’immaginario popolare con mappe, golette, saccheggi, malvagi mendicanti e loschi individui, ciurme rivoltose, vecchie taverne di porto, anziani pescatori e pappagalli parlanti. Tra le pagine c’è il sapore dell’oceano e di un’isola che non compare in nessuna carta geografica. In ‘Ventimila leghe sotto i mari’ (1870), di Verne, il mare nasconde l’impensabile; mostri marini e presenza umana dotata di tecnologia fantascientifica, impensabile all’epoca, si scontrano e si affrontano nell’immensa massa scura. Anche Poe ci lascia la sua inquietante descrizione del mare nel racconto del 1841, ‘Una discesa nel Maelstrȍm’. Un gruppo di pescatori norvegesi si imbatte in una violenta tempesta. Un immenso vortice chiamato appunto Maelstrȍm impedisce loro la fuga e l’enorme abisso li inghiotte, catturando la barca e scaraventandola sul fondo. Uno solo di loro si salva, aggrappato a un barile finchè l’abisso non si chiude. Arriverà a riva trascinato dalla corrente, cambiato irreversibilmente nel corpo e nella psiche, invecchiato precocemente. In ‘Il mare’ di John Banville del 2005, Max Morden, storico dell’arte in fuga dai fantasmi di un lutto, arriva nella località balneare della sua infanzia sperando in modo illusorio di ritrovare se stesso attraverso i ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza. Pagine di segreti, cose sepolte, ricordi sopiti, interrogativi e risposte mai date. Il mare accompagna le fasi della vita di Morden e assiste impietoso alle fragilità umane, agli spettri della memoria che a volte sostituiscono la vita e il presente. Sullo sfondo, l’oceano irlandese a volte calmo, altre gonfio di onde giganti: “Una fluida marea che pareva venire dagli abissi, come se laggiù qualcosa di immenso fosse mosso: nient’altro che una delle tante, indifferenti scrollate di spalle del vasto mondo”. E ancora il mare riempie le pagine di ‘Il libro del mare‘ (2017), di M. A. Strøksnes in cui l’autore scrive di due amici a pesca dello squalo della Groenlandia, al largo delle isole Lofoten a nord della Norvegia. L’elemento dominante indiscusso è il Mare del Nord e le sue battaglie meteorologiche, ma anche tutti gli altri mari, le misteriose creature che vi abitano, i colori distorti, le sfumature, la mente sgombra, i suoni ovattati che sembrano arrivare da ogni dove, perfino gli odori, l’odore di putrefazione dell’impianto di trasformazione Deception Bay, la distruzione delle barriere coralline a causa della pesca a strascico. Pagine che trasudano l’immenso amore per il mare, a volte romanzo, altre documentario. “Il nostro pianeta non dovrebbe chiamarsi Terra: dovrebbe chiamarsi Mare, occupato da oltre il 70% dall’acqua” scrive l’autore. Il mare è necessità, divertimento, sfida, opportunità, immensa risorsa, luogo di incommensurabile mistero e conoscenza. E come scrive Baricco: “E’ qualcosa da cui non puoi scappare. Il mare… Ma soprattutto: il mare chiama… Non smette mai, ti entra dentro, ce l’hai addosso, è te che vuole. Puoi anche far finta di niente, ma non serve. Continuerà a chiamarti, senza spiegare nulla, senza dirti dove, ci sarà sempre un mare che ti chiamerà.”