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Giorno: 7 Settembre 2019

Riaperto il Santuario della Madonna della Pioppa, al termine di una toccante cerimonia

Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

In molti avevano provato ad immaginare l’attimo in cui il santuario della Madonna della Pioppa sarebbe tornato agibile, ma certamente in pochi avrebbero potuto ipotizzare uno scenario tanto toccante. Per un luogo di culto che rappresenta una meta ideale di un pellegrinaggio devozionale che porta ad Ospitale di Bondeno migliaia di visitatori, ogni anno. L’evento di ieri pomeriggio, per celebrare la riapertura del santuario dopo la ricostruzione post-sisma, è stato scandito da varie tappe. Il cui punto più altro è stato certamente l’omelia della messa solenne officiata dall’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Gian Carlo Perego. Il quale si è soffermato sulla figura di Maria Vergine e sul suo ruolo «in mezzo alla gente, tra il popolo. Come deve fare la Chiesa, e per questa ragione siamo qui oggi in questo luogo riaperto dopo le ferite del terremoto – ha detto monsignor Perego dall’altare del piccolo santuario – per continuare a pregare Maria, affinché sia vicina alle famiglie, quale madre di grazia, oggi come allora». Dal palco erano intervenuti anche il prefetto, Michele Campanaro, ed il questore Gianfranco Pallini, assieme al comandante dell’Aeronautica, Andrea Saglia. Presenti anche l’Arma dei Carabinieri, i Vigili del fuoco volontari, la Protezione civile e numerosi altri corpi dello Stato. «S i dice che un sisma provochi cesure. Non soltanto nelle costruzioni e nei manufatti creati dall’uomo, ma nelle stesse comunità che vengono colpite dalla calamità – ha preso la parola il sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini –. Cesure che sono in grado di mandare in crisi valori, destabilizzare la coesione sociale, nel momento stesso in cui i luoghi di culto e di aggregazione vengono resi inagibili. La società perde un suo modo di essere, senza i luoghi di frequentazione, che sono parte integrante del proprio modo di vivere. Per questa ragione, diventa quanto mai indispensabile ricostruire tutti quei luoghi che sono incardinati nel “dna sociale” e nella vita delle persone. Senza ombra di dubbio, le chiese sono tra questi luoghi». E Bondeno da ieri ha recuperato un altro di quei luoghi di culto: circa venti sul territorio comunale, solo due dei quali agibili dopo il terremoto del 20 e 29 maggio di sette anni fa. La cerimonia scorre secondo il programma, con diversi momenti di preghiera. Tra il pubblico, sono presenti tutti gli assessori della Giunta matildea, con anche l’onorevole Emanuele Cestari. Rimane il tempo per le fasi meno formali della cerimonia: il concerto delle campane, il sorvolo degli aerei e degli alianti, il concerto bandistico. Quello che più conta, però, è stato vedere riaperto il santuario ai fedeli. I quali, d’ora in poi, potranno ricominciare ad ammirare e rivolgere una preghiera all’effige sacra della Madonna della Pioppa.

Da “Argenta abitare” un messaggio per il futuro delle costruzioni

Da: Cna Ferrara

Il mercato delle costruzioni comincia a rivedere la luce dopo anni di gravissima crisi: è questo il messaggio lanciato ad Argenta da Riccardo Roccati, Presidente di Cna Costruzioni Ferrara e vice presidente di Cna Costruzioni nazionale. Tuttavia, per consolidare i segnali positivi che si sono registrati dopo il 2016, è necessario un impegno deciso sul versante delle opere pubbliche e della manutenzione del territorio.

Roccati è intervenuto ad “Argenta abitare 2019”, il convegno organizzato annualmente da Cna nell’ambito della locale Fiera. Secondo i dati del 26esimo rapporto Cresme, i permessi di costruire per la nuova edilizia abitativa sono cresciuti del 3,9% nel 2016, dell’11,3% nel 2017 e dell’8,7% nel 2018; la previsione dell’istituto di ricerca parla di un +2,5% nel 2019. Il futuro? Sarà affidato soprattutto al recupero edilizio, alle riqualificazioni energetiche e al miglioramento sismico. Tuttavia, per rendere strutturale la crescita, gli obiettivi della manutenzione devono coinvolgere le istituzioni pubbliche, essere più ambiziosi e allargarsi a nuove politiche di riqualificazione e rigenerazione urbana.

“Il convegno di Argenta – spiega Paolo Bergonzoni, presidente dell’aerea Cna Argenta-Portomaggiore – è nato con l’obiettivo di individuare delle linee guida per il settore dell’abitare, con il contributo di professionisti, ricercatori, docenti universitari, imprenditori. Il nostro obiettivo è ridare ad argenta quel ruolo di punto di rifermento nel settore delle costruzioni che ha avuto in passato”.

Molti gli spunti di riflessione offerti dal convegno: Guido Caselli, vice segretario generale di UnionCamere Emilia Romagna, ha tratteggiato le linee di un fututo ancora tutto da inventare, in cui tuttavia le costruzioni si confermano come un settore in ripresa, dopo dieci anni – dal 2007 al 2018 – in cui il settore ha perduto il 44% del valore aggiunto. Claudio Mingazzini , ricercatore del laboratorio Enea di Faenza, ha illustrato i nuovi materiali che l’ente di ricerca sta elaborando per i settori delle costruzioni e dell’automotive, interamente riciclabili e innovativi. Marianna Marzano, ricercatrice del dipartimento di economia di Unife, ha analizzato le relazioni tra ambiente, turismo e sviluppo economico, individuando nella sostenibilità e nell’accessibilità due carte das giocare per rendere i territori più appetibili per i potenziali turisti.

La mattinata si era aperta con i saluti del sindaco di Argenta Andrea Baldini, del presidente della camera di commercio Paolo Govoni e di Paolo Bergonzoni, presidente di Cna Argenta-Portomaggiore. Nel pomeriggio il convegno è proseguito con la presentazione di casi di astudio es esperienze di impresa.

Lunedì pomeriggio è prevista una seconda sessione del convegno con la presentazione di uno studio effettuato dall’Università di Ferrara su “Caratteristiche ecologiche e servizi ecosistemici di Valle Santa”

Inaugurazione Sabato 7 Settembre ore 17 – Franco Basile “Masotti&Masotti”- presso Pinacoteca Civica di Bondeno(Fe)

Da: Organizzatori

Franco Basile
Masotti&Masotti
Antonio Fotografo
Stefano Pittore

Pinacoteca Civica di Bondeno(Fe) dal 7 al 29 Settembre 2019
Inaugurazione: Sabato 7 Settembre ore 17:00

Come un gioco di specchi
di Franco Basile

Posati sulla fronte, gli occhiali sembravano un’aureola con le lenti. Antonio Masotti osservava stupito quanto gli appariva davanti, i giochi alchemici della macchina fotografica nulla avevano a che vedere con chi, in quel momento, occupava la scena. A pochi passi, seduto sul pavimento, il figlio Stefano pareva prendere le misure ai raggi di una lampadina, o a quanto si rifletteva su una lastra luminosa che era uno specchio ritagliato secondo a una geometria dai calcoli precisi. La lastra doveva semplicemente dare un passaggio a chi si aggirava da quelle parti, per caso, o in base a un’azione premeditata dall’ideatore, che era Vasco Bendini. Si trattava di una performance, una delle tante vissute dai due Masotti in un museo, come quella che per un’ora aveva costretto all’immobilità Pier Paolo Pasolini. Fu nel maggio del 1975 alla Galleria d’arte moderna di Bologna, il lavoro era di Fabio Mauri con il titolo Intellettuale. Seduto su uno scomodo sgabello Pasolini faceva da tableau vivant allo svolgersi dell’azione, era come pietrificato all’imbocco dello spazio espositivo. Con le braccia incrociate dietro la schiena si era trasformato in uno schermo, fermo, inchiodato tra le ombre e lo stupore dei presenti. Indossava una camicia bianca, sfondo di un succedersi i fotogrammi del Vangelo secondo Matteo.
Ombre e silenzio, solo il ronzio del proiettore e gli scatti degli apparecchi fotografici. Era come se l’aria fosse intagliata in un corridoio di fumo, una striscia di vapori azzurrognoli correva da una parte all’altra della sala traghettando sensazioni strane, vagheggiando l’idea di qualcosa che potesse accadere da un momento all’altro, ma che rimaneva sospesa nel vuoto come una navicella calata in un mare d’attesa. Le immagini scorrevano sul corpo di Pasolini, erano personaggi e scene del film, figure dai destini imprevedibili come domande destinate a protrarsi oltre il ricordo. La vita di Pasolini si sarebbe spezzata di lì a poco dando seguito a una sorta di presagio fatto di ombre nere, di oscuri sussurri che nella performance parevano camminare sottobraccio alla pellicola. Pasolini fo trovato morto poco tempo dopo, ucciso una notte di novembre sul litorale romano.
L’archivio di Masotti è una storia lunga come i binari di una ferrovia senza fine. Col mirino nell’occhio Antonio pedinava la vita che ogni sera metteva al sicuro nella cassetta dei rullini. C’è di tutto in questa cassetta, dagli angoli di città da cui amava riprendere i colori delle pietre slavate dalla pioggia o scosse dal vento, alle nobili estensioni dei capitelli, c’è una lunga relazione sull’incolonnato dei portici, ci sono torri e tetti visti da un’altana, antenne della televisione come ragnatele tra nubi sfilacciate, gambe a ciondoloni di una schiera di tifosi in una gradinata, quindi gente in piazza e la solitudine di una donna che stende la propria ombra sul sagrato di una chiesa. Nella cassetta dei rullini c’è’un un racconto dai mille risvolti, una vita in bianco e nero impressa su una pellicola che si srotola come un sogno leggero, memorie sospinte da un meccanismo che insinua i denti nei bordi di storie che ogni volta sgranano episodi diversi. Tra le tante cose non mancano i faccia a faccia con l’arte, le riprese di mostre e dialoghi dettati dai faretti di qualche galleria. Naturalmente, c’è anche la documentazione della performance con al centro Pasolini che Stefano ha reinterpretato in una striscia pittorica dove l’evocazione assume i toni della tragedia, dove il ripasso di una memoria si svolge tra il nero di una notte lontana e il presente di un giorno macchiato di sangue.
Masotti & Masotti, ricorda il titolo della rassegna: Antonio fotografo, Stefano pittore. L’immagine dei due riflessi nello specchio di Bendini è emblematica di un rapporto che sembra non voler aver fine. E’ una bella vicenda quella che si sviluppa mettendo le mani nella vecchia cassetta, una storia fatta di momenti che riverberano ricordi e affetti, di sentimenti collegati al filo delle cose che non si dimenticano. Nel reinterpretare le immagini lasciate dal padre deve essere stato per Stefano fare un prelievo dall’affetto, cogliere tratti di un remoto vissuto per restituirlo sotto nuove forme. Deve essere stato come osservare il futuro allacciandosi ai ricordi.
Ricordiamo Antonio in giro per mostre, o per continuare il pedinamento di una vita da riprendere con la luce alle spalle oppure per coglierla nel sorriso di un gruppo di ragazzi all’uscita di una scuola. Premere il bottone dell’otturatore doveva essere il massimo per lui, forse perchè credeva che il clic fosse l’inizio di ogni giorno, di nuove avventure. Forse perché, diceva accompagnando le parole a un timido sorriso, “il clic è il suono della mia vita”.
La memoria di Antonio smuove nel figlio un’onda dal sapore romantico. Anche lui si è cimentato con la fotografia facendo delle proprie inquadrature il controcanto degli argentei riflessi della Leica del genitore.
Quasi sessant’anni fa una lunga teoria di donne fu al centro di un libro curato da Giorgio Ruggeri con scritti di Riccardo Bacchelli e Massimo Dursi. Titolo, Le bolognesi, fotografie di Antonio Masotti. Una processione al femminile che oggi, sfogliando il libro, fa pensare all’affettuosa metà di un altro cielo, a un mondo frequentato senza il disincanto del digitale, del web, dello smart phone. Appena gli è possibile, Stefano svolge la pellicola racchiusa nella vecchia scatola per dare seguito, a modo suo, alle parole pronunciate da Antonio col mirino nell’occhio. Stefano dipinge il tempo del padre, che è un modo per distrarsi dalla solitudine causata da un’assenza.
Le bolognesi, prima edizione sfornata nel 1963. E’ un capitolo di particolare suggestione, pubblicazione e immagini segnano un felice punto d’incontro fra scrittura e immagine. Per la realizzazione del volume Antonio ha lungamente esplorato la città marcando con l’obiettivo le ore delle giornate trascorse tra piazze e giardini, sotto i portici, nei punti più disparati per annotare abitudini e modi di vivere di donne e fanciulle. Nel suo scritto Riccardo Baccelli parla di “terre di belle donne, tutte genti di bel sangue, e di bella gioventù…Mi affido ai ricordi della mia giovinezza bolognese, all’ombra delle Due Torri e dappertutto dove l’antico costume sapiente e rissoso murò più chiusa e gelosa la vecchia città”. Consultando le foto a mo’ di guida, Stefano ha ripercorso strade e luoghi inquadrati dal padre. Ha dato forza ai ricordi, ha offerto una sua interpretazione a quanto aveva catturato Antonio. Da un simulacro di memorie Stefano ha dato concretezza a immagini emerse dallo sviluppo usato nel secolo scorso, ha coniugato al presente il verbo della poesia.
Antonio Masotti si muoveva leggero, nel senso che rifuggiva l’idea del fotografo con borsone a tracolla e tre o quattro macchine al collo. Girava in bicicletta, ultimamente in motoretta. Era un tipo di poche parole, discreto ed educato. Tra i pochi ad avere il permesso di ritrarre Giorgio Morandi, ha scattato immagini pubblicate un po’ ovunque. E’ stato ammesso anche nello studio di via Fondazza dopo la scomparsa dell’artista. Illuminata da una sola lampadina, la stanza deve essere parsa al fotografo un rifugio popolato da un esercito di oggetti ammassati a diretto contatto con un tipo di penombra fatta di solitudine e silenzio. Ne parlava poco, non aveva bisogno di raccontare le sensazioni provate mentre si aggirava nello studio ricordando il giorno in cui Morandi si era messo pazientemente in posa. Adesso gli bastavano le foto, le parole non avevano valore per lui. La storia, anche questa in bianco e nero, era motivo d’orgoglio per lui, non tanto per essere riuscito a ritrarre l’appartato pittore, quanto per la fiducia che l’artista aveva dimostrato in lui.
Oggetti, fiori di stoffa con petali imperlati di polvere, scatole, rotoli di carta, segni sui muri, brocche, contenitori di metallo riverniciati. Eccolo questo esercito del silenzio uscire dalla scatola del tempo. Qui si potevano immaginare tante cose, le nature morte erano segnali di un tempo che esisteva solo sulla punta di un pennello. A volte Antonio incontrava per strada Morandi, non si azzardava a parlargli, il pittore era troppo preso dal pensare, da quello che incontrava e non vedeva, da quello che avrebbe fatto di lì a poco. Sapeva che si sarebbe ritirato al più presto nello studio, che avrebbe socchiuso le persiane per affacciarsi su un giardino dalle ipnotiche essenze, con ghiaia e piante rinsecchite, con un misto di solitudine e stato attesa fra letargiche visioni e soffocati richiami di campane. Antonio immaginava Morandi aggirarsi nelle camere finché, stanco delle visioni circostanti e dei ricordi accumulati sotto i portici che dall’Accademia lo portavano a casa, si sedeva, abbassava le palpebre per ascoltare il silenzio. Poi, trasformando la ricerca di chissà cosa in un’indagine che si svolta per accumulo di indizi, ritraeva sostanze marginali per collocarle in un apparato fatto di mistero, o più semplicemente, per farne nuove realtà.
Tra gli ultimi dipinti eseguiti da Stefano appaiono alcune nature morte ricavate, come per un ineludibile gioco di specchi, dalla scatola che racchiude il tempo del padre. I soggetti sono quelli che Morandi ha trattato per tutta la vita. Le ombre e le cose dello studio, elementi ripresi da Antonio, modelli senza data, figure di un calendario senza anno e numeri se non quelli stabiliti dal cuore. Ogni foto è un quadro, e ogni dipinto è la relazione di un momento che specchiandosi nel tempo che viviamo dà sostanza e valore al ricordo.

Festa sotto le stelle al centro per la disabilità di Cidas a Fiorana di Argenta

Da: Cidas Cooperativa Sociale

Il 6 settembre la cooperativa Cidas, con gli ospiti e gli operatori del Centro Socio Riabilitativo Residenziale per la Disabilità Parco La Fiorana e del Centro Socio Riabilitativo Diurno per la Disabilità Le Rose ha organizzato la festa “Fiorana Sotto le Stelle”, presso il parco delle due strutture a La Fiorana di Argenta. Entrambi i centri, residenziale e riabilitativo, sorgono in un parco e sono attrezzati per l’accoglienza di persone con disabilità, offrendo servizi socio-sanitari e riabilitativi.

Alla festa hanno partecipato gli ospiti dei Centri ed i loro familiari, gli operatori di Cidas, oltre alle istituzioni locali, tra cui l’Assessora al sociale del Comune di Argenta Anna Ferrari, gli enti del territorio ed le associazioni di volontariato che hanno voluto prendere parte all’evento, realizzato per creare un momento di socialità e svago per chi vive nelle strutture ed anche per aprirle al territorio.
La festa è stata scandita da un aperitivo di benvenuto, al quale hanno fatto seguito una grigliata offerta a tutti i presenti e la musica dal vivo del Maestro Vecchi e degli ospiti, condotti da Hamidou Mbengue, artista senegalese che durante l’anno realizza corsi di musicoterapia in entrambe le strutture, poiché, grazie alle percussioni, l’energia e la creatività dei ragazzi possono esprimersi liberamente.

La festa è un evento speciale che si affianca alle attività ricreative organizzate dall’équipe di lavoro di Cidas, composta da coordinatori, educatori, infermieri, fisioterapista e personale ausiliario. Alcuni esempi sono la pet therapy, i laboratori creativi ed artistici, la musicoterapia, la zumba, la ginnastica dolce, la fisioterapia. Ci sono poi attività che si svolgono all’esterno, permettendo agli ospiti di mantenere il legame con il territorio e le comunità, come nuoto in piscina, ginnastica in palestra con istruttore individuale, partecipazione agli eventi del territorio, gite, visite ai musei ed ai parchi di divertimento.

Sono anche previste attività occupazionali, quali la tenuta di un piccolo orto e dei fiori, il riordino degli spazi interni ed esterni che, assieme alle altre, hanno l’obiettivo di mantenere le capacità motorie e stimolare le abilità individuali.

L’approccio alla cura degli ospiti di Cidas si caratterizza per un metodo di lavoro interprofessionale ed integrato, con un confronto costante tra le differenti figure che operano all’interno, ed anche all’esterno, con i servizi del territorio, al fine di garantire progetti altamente personalizzati a seconda delle esigenze di ognuno. Altro aspetto distintivo è la volontà di dare voce e spazio alle famiglie, valorizzandone l’esperienza e preservandone il protagonismo accanto ai propri cari. Una visione dell’approccio riabilitativo che mira a garantire il benessere degli ospiti e del contesto che li circonda.

Ferrara Balloons Festival”: mongolfiere, sport, elicotteri e squadre cinofile, giochi e musica

Da: Ufficio Stampa Ferrara Fiere Congressi

Per le mongolfiere del Ferrara Balloons Festival la sveglia suona presto anche domani, domenica 8 settembre: primi decolli alle 7.00 (meteo permettendo) dal Parco urbano “G. Bassani”.

Ma non finisce certo qui. Tre ore dopo i voli liberi, alle 10.00, prendono il via molte altre attività, a partire dall’apertura degli stand interattivi dell’Aeronautica Militare, con l’atterraggio e la mostra statica dell’elicottero TH-500, della Polizia Penitenziaria, della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri, con mezzi d’azione e strumentazioni di reparto. L’offerta delle Forze dell’Ordine si arricchisce, alle 14.00 e alle 16.00, con le attese esibizioni della squadra cinofila della GdF e della squadra cinoagonistica dei Carabinieri in alcuni degli interventi previsti in caso di scippo e rapina.
I bambini possono diventare “pompieri per un giorno” a Pompieropoli, dove operatori dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco li accompagnano in prove di destrezza e simulazioni delle operazioni da compiere in caso di incendio. Oppure possono avvicinarsi all’equitazione con il Battesimo della sella e scoprire il mondo dei cavalli attraverso giochi, laboratori, passeggiate e spettacoli. O ancora, con il percorso di sicurezza StradAmica, possono imparare divertendosi il codice stradale, alla guida di una mini auto elettrica.
Dedicati ai più piccoli anche i laboratori creativi e il truccabimbi, la Winter Wonderland Experience (gonfiabili, tappeti elastici, ponte tibetano, rulli acquatici e pista di quad) e il Circo Artisti Famiglia Rossi, sotto il cui tendone si alternano mangiafuoco, cowboy, show di bolle e contorsionisti.
Da quindici anni a questa parte, un ruolo di primo piano nel programma del Festival lo riveste lo sport, declinato anche quest’anno in parecchie voci. Ecco allora le prove di pallavolo Gioca col campione!, a cura di Niagara 4 Torri Volley Ferrara, e quelle di tiro con l’arco con la Compagnia Arcieri e Balestrieri Filippo degli Ariosti. E poi la pallacanestro, con i tornei e le esibizioni promosse dalla Scuola Basket Ferrara; il percorso a tempo con prove di attività motoria organizzato dal Coni Point Ferrara; l’uguale od opposto proposto da Uastamasta, che fonde i princìpi della scherma, della giocoleria e della morra cinese; fino allo zumba di Curves e al modellismo navigante del Gruppo Modellisti Ferrara.
Informazioni sui servizi ambientali nello stand del Gruppo Hera e screening e consulenze gratuite in quello di AFM – Farmacie Comunali Ferrara.
E mentre ristoranti, piadinerie, street food gourmet e gelaterie funzionano a pieno regime, i voli vincolati delle mongolfiere si susseguono nell’area di Renault Franciosi (gold sponsor del Balloons) e in quella di QN.
Mongolfiere Aperte (e sgonfie) alle 11.00 e alle 14.30, quando i piloti del Festival accolgono il pubblico dentro gli aerostati, per rivelare alcuni dei segreti che li fanno volare. 
A introdurre la ripresa dei voli liberi, prevista dalle 17.30, sono i musici e gli sbandieratori delle contrade dell’Ente Palio di Ferrara, che fanno rivivere al pubblico le atmosfere della corte estense.
A chiudere il primo weekend del Festival, il concerto “Quei favolosi anni ‘60” dei Dia Logo, presentati nel Villaggio della Musica dalla Estense Music Academy.
Domani l’ingresso al Parco è gratuito per i minori di 12 anni e a pagamento (5 euro) per gli over 12.
Per ulteriori informazioni: ferrarafestival.it.

Estate bambini 2019 – Gli appuntamenti del 8 settembre

Da: Cidas Cooperativa Sociale

Il programma di Estate Bambini di domenica 8 settembre, in Piazza XXIV Maggio:
Alle ore 17
BibliotecaBlù Un’anima Blu un pomeriggio di animazioni, letture e giochi con i Volontari della BibliotecaBlù. Incontro/laboratorio dai 5 anni durata: 60 min
Ricicletta “TruccaBici”: Tante attività in bici con gli amici di Ricicletta… Ogni pomeriggio ci sarà un laboratorio legato alla bicicletta. Attività di creazione di semplici oggetti per abbellire e personalizzare la propria bicicletta, con materiali semplici. Prenotazione obbligatoria presso lo stand di Ricicletta. 
Arena Spettacoli Covo dei Ragazzi El Punto con Luis Ortega e con la collaborazione di: Tana delle Storie, Andrea Zambonini, Cinzia Di Tommaso, Anna Maria Bovinelli. “Basta poco per rendere felice una vita, è tutto dentro di te, nel tuo modo di pensare. Se il tuo perché è grande abbastanza, puoi trovare qualsiasi come”. Spettacolo dai 3 anni durata: 40 min
 
Alle ore 17.30 e alle 18.45 Piccoli Teatri, piccolo Principe A cura di Gianni Franceschini, con Chiara Alberani, Marcello Brondi e Teresa Fregola. L’avventura del Piccolo Principe è raccontata con parole e musica e mostrata in un percorso immaginario in dieci piccoli teatrini. I personaggi dell’avventura appaiono nelle scatole teatro, gli attori raccontano e muovono le figure; di volta in volta un partecipante diviene il Piccolo Principe e rive insieme agli animatori le tappe del viaggio nell’universo. Così gli incontri, i pensieri e le emozioni avvolgono tutti, attori, musicista e spettatori. Prenotazione obbligatoria al punto informazioni di Estate Bambini. Installazione – percorso d’arte, narrazione e animazione dai 5 anni durata: 40 min
 
Alle 18
Spazio Cinema dell’Isola del Tesoro In Compagnia Della Luna. Maratona di cortometraggi d’autore. In omaggio all’allunaggio compiuto 50 anni fa, quando per la prima volta l’uomo posò il piede sulla superficie lunare, una selezione di cortometraggi dedicati alla Luna e ai tanti modi di raccontarla e immaginarla, dal celebre Voyage dans la Lune di Méliès del 1902 fino al divertente Un Tricot pour la Lune di Gil Alkabetz. L’ingresso è possibile in qualsiasi momento, avendo cura di non disturbare gli altri spettatori. Spettacolo per tutti durata: 90 min
 
Arena Spettacoli Covo dei Ragazzi proclamazione dello spettacolo vincitore di Festebà 2019.
 
Alle ore 18.30 
Arena Spettacoli Covo dei Ragazzi “…Seguimi…” flash mob a cura dei Volontari del CIRCI. Lo sguardo come scoperta dell’alterità, in un intreccio sinergico di azioni che veicolano significati personali che, in una dimensione di rispecchiamento, permettono anche di intuire l’essenza di una “comune umanità. Spettacolo dai 4 anni durata: 40 min
 
Arena Spettacoli Festebà Circus Family Circus con Davide Della Chiara e Andrea Zerbini, progetto di rigenerazione urbana KAPRIOLA, a cura della coop. Il Germoglio. Family Circus è un approccio al circo che permette a grandi e bambini di imparare insieme e divertendosi, abilità circensi semplici. Tecniche di costruzione delle gag, prese acrobatiche ed introduzione alla giocoleria sono le principali attività svolte nel corso degli incontri. A guidarli sarà personale appositamente formato, attento a limiti ed esigenze individuali. L’iniziativa apre il progetto di rigenerazione urbana KAPRIOLA, che si svilupperà con laboratori e presentazione di spettacoli di circo contemporaneo per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2019 a Ferrara.
Laboratorio di circo dai 5 anni durata: 60 min
 
Alle 19.30 Arena Spettacoli Festebà Circus FESTEBA’ CIRCUS: MAGO PER SVAGO Compagnia l’Abile teatro. Mago per Svago racconta di un mago e del suo spettacolo, ma soprattutto, racconta di un assistente e del suo desiderio di conquistare la scena. La classica magia come la conosciamo, viene così riproposta in una forma inedita: una parodia di se stessa. L’assistente e il suo ricalcare il “grande mago”, gli imprevisti, gli errori, fino ad un epilogo che ribalta l’intera scena e commuove lo spettatore… Spettacolo per tutti durata: 40 min

Alle 20.30 Apparecchiamo La Piazza una cena comunitaria aperta a tutti come momento conclusivo di Estate Bambini 2019 presso Area Ristoro. Per partecipare occorre soltanto portare ”qualcosa da mangiare e da bere, da condividere con i vicini di tavolo”. Per chi è di passaggio, con una modica offerta, potrà approfittare dei piatti offerti e serviti dai Volontari dell’Associazione. Scopo della cena è ritrovarsi in una dimensione conviviale, per scambiare cibi, bevande, musiche, balli ed esperienze… incontrandosi in un “LUOGO” che ci appartiene e che è bello abitare
 
Tutti i giorni dal 3 al 8 settembre, dalle 16.30 alle 19.30 attorno all’Acquedotto troverete:
La Libreria Testaperaria: presente tutti i giorni con tante proposte editoriali di qualità. Testaperaria è anche un luogo di attività “intorno al libro”: narrazioni, laboratori creativi, incontri con l’autore. Un luogo in cui fermarsi a leggere, osservare e sfogliare senza fretta.
La Biblioteca dell’Isola del Tesoro: una ricca biblioteca per bambini e ragazzi all’interno dell’acquedotto.
Il Mini Ludobus Dell’isola: uno spazio dedicato ai bambini da 0 a 6 anni e ai loro genitori, è suddiviso per spazi di gioco e di incontro, seguendo le diverse età dei piccoli, le loro esigenze e quelle degli adulti che li accompagnano:
Spazio piccoli: per i neo genitori e i bambini che ancora non camminano è a disposizione lo Spazio Piccoli, accogliente e confortevole, dove è possibile allattare in tranquillità e ricevere consigli dalle operatrici del Centro per le Famiglie su allattamento e sulle prime cure da fornire al neonato. Da 0 anni
Spazio giochi e scoperte: per i bambini più grandi le educatrici dei Centri Bambini e Famiglie organizzano spazi per il movimento, giochi con materiali naturali, laboratori di manipolazione, una grande sabbiera, pittura, travestimenti, giochi da tavolo e altro ancora. Dai 3 anni
Ciclotto, Giostra a pedali: un racconto allegorico, un albero che gira a forma di giostra con otto seggiolini, ognuno associato un elemento. Gli otto elementi rappresentano i quattro segni dello zodiaco: terra, acqua, aria e fuoco; che si combinano con le quattro parti dell’albero: la radice, la foglia, il fiore e il frutto. “Il mio gioco è pedalare e far volare i bambini, dinamizzare l’acqua di cui sono fatti ad ogni giro di giostra.” Dai 3 anni
Musica per piccolissimi: laboratorio di Music Together, quest’anno ancora più ricco di canzoni tradizionali, italiane e internazionali, e strumenti LIVE ogni giorno diversi, tutti da scoprire! Da 0 anni
La città laboratorio: una piazza di paese in cui si propongono sfide a due e tornei di abilità con trampolini di legno, lancio degli anelli, tiro ai barattoli, pista dei tappi e delle biglie di vetro, corsa dei sacchi ecc. L’Officina del riuso, invece, è il luogo in cui tutti i bambini possono creare personali opere d’arte e una grande opera collettiva, l’accampamento indiano delle tende di carta. A cura di Coop. Le Pagine Dai 6 anni
Angolo giochi da tavolo: “Il tempo è un gioco, giocato splendidamente dai bambini” (Eraclito) I giochi di società, tombola, forza 4, caccia al tesoro, shangai, assorbono completamente l’attenzione dei bambini, genitori ed educatori: si entra liberamente in un mondo in miniatura in cui è possibile affrontare ostacoli e problemi.
Il gioco è fatto di regole che trasformano gli oggetti inanimati in una realtà in grado di appassionarci. “La vita è più divertente se si gioca” (R. Dahl) 

Per informazioni e programma completo:
www.estatebambini.it | info@estatebambini.it
www.facebook.com/estatebambini/
Per contattare l’Ufficio Comunicazione di Estate Bambini:
Irene Pancaldi irene.pancaldi@cidas.coop | 345 7918452

E ora l’Europa pensa agli euro bond per favorire le politiche sociali

L’Europa potrebbe riservarci qualcosa di nuovo nel prossimo anno. Christine Lagarde succederà a Mario Draghi alla presidenza della Bce ed ha annunciato di voler proseguire nelle politiche di alleggerimento quantitativo introdotte dal suo predecessore. Certo il quantitative easing (l’acquisto di titoli di debito pubblico da parte delle banche centrali) e i tassi zero stanno collezionando un bel po’ di critiche da parte dei banchieri centrali, le ultime pervenute dal presidente della Bundesbank Jens Weidmann e dall’olandese Klaas Knot, apertamente contrari a questo tipo di politiche. Il punto, affermano questi ultimi, è che le politiche monetarie molto accomodanti sono state già ampiamente utilizzate e hanno dato i loro frutti.
I banchieri ritengono che continuare a inondare il mondo di liquidità porterebbe più problemi che soluzioni per cui i tecnici stanno pensando a soluzioni di compromesso come, ad esempio, rimandare il quantitative easing oppure limitarne gli acquisti da parte della Bce.
Sui tassi zero, invece, si discute dei danni che questi procurano agli Istituti di credito e, di riflesso, ai risparmiatori che si ritrovano a pagare per tenere i loro soldi in banca. In Germania si sta pensando di tutelare per legge i depositi fino a centomila euro proprio per evitare questi problemi e, contestualmente, lanciare un messaggio all’Istituto di Francoforte.
Ma fibrillazioni dei banchieri centrali a parte, il momento sembra essere propizio per importanti cambiamenti nelle regole di bilancio europee perché Lagarde ha parlato anche di condivisione dei rischi e quindi, in sostanza, di euro bond, sul modello dei T-Bond americani. Cioè mettere in comune i rischi legati ai debiti sovrani, il che allenterebbe le tensioni sui debiti pubblici e permetterebbe una maggiore concentrazione sulle politiche sociali e del lavoro, ovvero si potrebbe dare maggiore possibilità alle politiche espansive.
Il perché oggi sembra essere più semplice immaginare politiche monetarie accomodanti è presto detto. Mario Draghi lanciò il quantitative easing in ritardo rispetto agli Usa e al Giappone a causa dell’opposizione della Germania con il vento in poppa in economia grazie all’ottimo andamento delle esportazioni. Oggi invece è in difficoltà e un po’ tutti in Europa sono in recessione tecnica compresi i paesi centrali, tra cui appunto la Germania.
Come ha rilevato l’istituto federale di statistica tedesco, sono in calo gli ordini manifatturieri del 2,7% rispetto a quelli del mese precedente e del 5,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In calo anche la domanda estera del 4,2% rispetto al mese precedente dovuto soprattutto alla guerra dei dazi in corso e alla misure protezionistiche messe in atto dagli Usa che danneggiano il settore automobilistico.
Il Pil tedesco è visto in ribasso, la Bundesbank parla apertamente di recessione tecnica, ed ecco che oggi è possibile ciò che non era possibile quando a soffrire erano i paesi mediterranei. Di necessità virtù, altre soluzioni al momento non ci sono e quindi è bene incanalarsi nel solco del “cambiare da dentro” l’Europa del rigore e dei bilanci in ordine.
L’Italia con il cambio di maggioranza al governo va in questa direzione. Ritorna il Partito Democratico, da sempre sulla scia delle politiche di Bruxelles, e sparisce l’euroscetticismo confusionale della Lega. Operazione benedetta dai mercati che vedono il Ftse Mib lanciato verso i ventiduemila punti e lo spread scendere sotto i 150 punti. Ma apprezzata anche dagli italiani, visto che un recente sondaggio di Milano Finanza attribuisce oltre il 44% di consensi al Conte bis.
In ogni caso sarebbe da ricordare sempre che ciò che è buono per mercati e finanza non è necessariamente un bene per la gente comune ma, come dicevamo sopra, quello che potrebbe succedere nel prossimo anno è il meglio che la dirigenza politica europea ci può offrire. Un piccolo miglioramento, forse illusorio, perché c’è bisogno di alleviare le sofferenze ai grandi e quindi c’è speranza che qualcosa possa arrivare anche ai piccoli. Una specie di trickle down (gocciolamento verso il basso), come quando si sono dati soldi alle banche con la speranza che qualcosa arrivasse anche alle famiglie oppure come quando si vuole introdurre la flat tax sperando che i milioni risparmiati in tasse dai ricchi diventino investimenti e posti di lavoro per i meno fortunati.