Skip to main content

Giorno: 24 Settembre 2019

Da venerdì 27 a domenica 29 settembre a Bologna il villaggio Coldiretti “alle origini del made in italy”

Da: Coldiretti

Da Piazza dell’Otto Agosto, alla Montagnola ed alla Piazza XX Settembre in vetrina l’agricoltura italiana con tante occasioni di incontro, degustazioni, iniziative. Anche Ferrara in mostra con eccellenze del territorio.

Per la prima volta si torna alle origini per scoprire le ragioni del successo del Made in Italy c on il Villaggio della Coldiretti dove vivere autenticamente un giorno da contadino tra le aziende agricole ed i loro prodotti, sui trattori, a tavola con gli agrichef, in sella ad asini e cavalli, nella stalla con mucche, pecore, capre, maiali, conigli e galline, o nelle fattorie didattiche e negli agriasili dove i bambini possono imparare a impastare il pane o a fare l’orto. Per l’appuntamento è stata scelta Bologna, nel cuore nella food valley italiana, dove si realizza oltre un terzo della produzione agricola nazionale e nascono le eccellenze del Made in italy alimentare che conquistano il mondo.

Nel centro città da Piazza dell’Otto Agosto al Parco della Montagnola fino a Piazza XX Settembre, accorreranno decine di migliaia di agricoltori dalle diverse regioni, assieme al presidente di Coldiretti Ettore Prandini, a partire dalle ore 9,00 di Venerdì 27 settembre, per far conoscere il lavoro, le produzioni e le ricette della tradizione nazionale. Alla giornata inaugurale saranno presenti, tra gli altri, il Ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova, il Governatore della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e l’arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Zuppi. Nei tre giorni della manifestazione si alterneranno esponenti istituzionali, rappresentanti della società civile, studiosi, sportivi e artisti che discuteranno su esclusivi studi e ricerche elaborate per l’occasione dalla Coldiretti sui temi dell’alimentazione, del turismo dell’ambiente, della scuola e della salute, ma non mancheranno spettacoli di animazione e concerti.

Ci sarà una vera e propria Arca di Noè dove scoprire le piante e gli animali della fattoria italiana messi a rischio dai cambiamenti climatici e dall’invasione degli insetti alieni che saranno mostrati per la prima volta.

Per la prima volta si potrà andare a scuola dagli agrichef per imparare a cucinare i piatti della nonna e le ricette salva clima usando i veri ingredienti Made in Italy, degustare olio extravergine, vini e birra agricola nell’Oil&wine bar del Villaggio, o seguire le lezioni di agricosmesi con i trucchi di bellezza della nonna.

Spazio al più grande mercato a chilometri zero con Campagna Amica dove acquistare direttamente dagli agricoltori provenienti da tutta Italia esclusivi souvenir del gusto per se stessi o da regalare agli altri. Saranno presenti aree dedicate alla solidarietà per aiutare le categorie più deboli, con i prodotti delle aziende terremotate di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo e quelli prodotti dalle aziende di agricoltura sociale impegnate nel reinserimento socio lavorativo di soggetti disagiati, disabili o problematici, nell’educazione ambientale e nei servizi alle comunità locali. Per la prima volta nel Villaggio Coldiretti anche uno spazio completamente dedicato agli amanti dei prodotti Bio.

#Stocoicontadini è anche l’unico posto al mondo dove per l’intero week end tutti potranno vivere per una volta l’ esperienza da gourmet con il miglior cibo italiano al 100% a soli 5 euro per tutti i menu preparati dai cuochi contadini che hanno conservato i sapori antichi del passato, dal risotto Carnaroli al Lambrusco Igt o Arborio alla zucca emiliana ai tortellini in crema di parmigiano reggiano, dalla pasta di grano italiano all’amatriciana alle casarecce funghi e salsiccia, dalla carne servita nelle bracerie ai galletti fritti, ma sarà possibile gustare i più pregiati salumi e formaggi italiani a denominazione di origine (Dop). Una occasione unica anche per assaggiare nei diversi gusti la pizza autenticamente tricolore, dalla farina all’olio, dal pomodoro alla mozzarella, lo street food green dal cartoccio di pesce di mare, come alici e gamberi, allo gnocco fritto e alla tigella, dai dolci come il gelato al latte d’asina o allo sciroppo di rosa e pesca e la torta di riso fino alle arachidi tutte italiane tostate a legna e al raviggiolo col miele.

Un intero settore è dedicato alla pet therapy e al ruolo degli animali nella cura del disagio . Ma al Villaggio ci saranno anchegli orti con i tutor e il Villaggio delle idee con i giovani imprenditori agricoli fa fanno innovazione nel Paese.

Un’occasione anche per le aziende ferraresi che saranno presenti con alcuni dei prodotti di eccellenza del nostro territorio, come l’Aglio DOP di Voghiera, i salumi tipici ferraresi ed anche prodotti più originali come sugo di lumache e quinoa. Non mancherà il pane ferrarese e la buona frutta. Vi aspettiamo a Bologna per un week end all’insegna del gusto e della sostenibilità (il Villaggio sarà plastic free) che nasce dalla conoscenza dell’ambiente da parte degli agricoltori.

Al via la quinta edizione del premio Giovanni Grillo

Da: Organizzatori

Gli studenti chiamati a riflettere sul tema “Il valore della Memoria per sentirsi cittadini europei, liberi ed uniti, in nome del progresso dei popoli e delle nazioni”

Con la pubblicazione del bando prende il via la Quinta Edizione del Premio Giovanni Grillo, ideato e promosso dalla Fondazione omonima e realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca – Direzione Generale per lo Studente, la Partecipazione e l’Integrazione, con il patrocinio morale e gratuito del Ministero dei Beni e le Attività Culturali, dell’Aeronautica Militare e della Rai per il Sociale.
Il concorso è stato istituito dalla Presidente della Fondazione Michelina Grillo quale omaggio alla memoria del padre Giovanni, militare italiano deportato nei campi di concentramento tedeschi durante l’ultimo conflitto mondiale: “Il successo delle scorse edizioni, sia in termini di partecipazione che di impegno manifestato da parte degli studenti e dei docenti, testimonia una particolare attenzione e sensibilità da parte del mondo scolastico e delle nuove generazioni verso la memoria storica e, soprattutto, verso valori quali la dignità umana, la libertà, la pace – sono le parole della Presidente Grillo –. Per tale motivo abbiamo inteso proseguire il percorso intrapreso nell’intento di stimolare nelle nuove generazioni una riflessione profonda sugli eventi storici e le persecuzioni nazifasciste, e difendere i valori universali della libertà e della pace. Quest’anno, inoltre, abbiamo pensato di far riflettere gli studenti sul tema del valore della memoria nell’ambito di un contesto più ampio, quello dell’Unione Europea, nata dal filo spinato come ideale di progresso, democrazia e collaborazione pacifica tra Stati”.
La storia di Giovanni Grillo è stata raccontata nel libro “Giovanni Grillo da Melissa al lager – La vicenda di un deportato calabrese “ scritto da Gennaro Cosentino, sulla base dei documenti originali messi a disposizione dalla stessa Michelina Grillo, con l’obiettivo di alimentare la memoria, la conoscenza della storia e gli ideali di pace.
La quinta edizione del Premio, che negli scorsi anni ha visto coinvolti migliaia di studenti delle scuole secondarie, prevede la possibilità di partecipare con videoclip e racconti fotografici.
Al concorso, con cadenza annuale, possono partecipare i ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutta Italia con la presentazione di opere originali, individuali o di gruppo, ispirate all’art.1/3 della Costituzione dell’Unione Europea “L’unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli” ed in particolare dovrà vertere sui seguenti temi:
1) Il dialogo tra gli Stati, base di civile convivenza e l’Europa come impegno per la pace, l’integrazione e la coesione;
2) Il valore della memoria per alimentarne l’impegno attuale. L’esempio di Giovanni Grillo e degli uomini che scelsero il sacrificio contro il totalitarismo (riflessioni dalla lettura del libro Giovanni Grillo da Melissa al lager – La vicenda di un deportato calabrese di Gennaro Cosentino, fruibile gratuitamente al link http://issuu.com/pubblisfera/docs/libro_grillo).

Le premiazioni si terranno nell’ambito di una manifestazione organizzata in occasione del Giorno della Memoria.
Il bando di concorso, pubblicato sul sito istituzionale del MIUR, è scaricabile sul link: https://www.miur.gov.it/competizioni-e-concorsi-per studenti ed è reperibile, altresì, sul sito della Fondazione http://www.fondazionepremiogrillo.it/ e sulla relativa pagina Facebook.

Bando V Edizione

Fiab Ferrara: Vigarano – 5 ottobre / Modena 6 ottobre 2019

Da: Fiab Ferrara

Nelle giornate del 4-5-6 ottobre, Vigarano sale alla ribalta con appuntamenti culturali e mobilità sostenibile.

Fiab Ferrara collabora con questo pacchetto di iniziative proponendo per sabato 5 ottobre un “BiciBus” da Ferrara a Vigarano Mainarda, con partenza dalla Darsena. Si possono noleggiare gratuitamente le biciclette e fare ritorno con mezzi diversi, barca, bus.

Raduno – Sabato 5 Ottobre
Darsena dalle ore ore 9 rilascio bici a noleggio

Partenza
ore 10

Programma
L’andata è in bicicletta, mentre il ritorno per chi prende la bici a nolo è solo in barca o bus.

Alle ore 18.30 “Premio Carlo Rambaldi – Effetto Cinema”
Info: Massimo 348 8645028
Assicurazione obbligatoria: soci 1€ e 3€ non soci.

Scarica il programma delle tre giornate

Domenica 6 ottobre proponiamo un’escursione con FIAB Modena e FIAB Trento. Filo conduttore i sapori della cucina emiliana e dei prodotti tipici di Modena.

Escursione nei Comuni dell’alto modenese per conoscere il territorio e gustare la eno-gastronomia locale.

Luogo di ritrovo: Mirandola (60 km da Ferrara) ore 9.
Partenza: Mirandola ore 9.30 – lunghezza: Km 60
L’itinerario riguarderà, tra gli altri, i Comuni di Quarantoli, Gavello e San Martino Spino.
L’andata e il ritorno da e per Mirandola vanno fatti con mezzi propri.
La manifestazione si concluderà entro le ore 17.

E’ richiesta prenotazione entro sabato 28 Settembre

Gli interessati devono comunicare la propria adesione con sms al numero 348 8645028 entro tale data.
Info: Massimo 348 8645028
Assicurazione obbligatoria: soci 1€ e 3€ non soci.

Nuovo passo in avanti per il Centro Unificato per l’Emergenza della Protezione Civile Regionale a Ferrara

Da: Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

Zappaterra (Pd): Via libera dalla giunta regionale allo schema di convenzione per la regolamentazione dei rapporti tra Regione e Protezione Civile

La Giunta regionale ha deliberato lo schema di convenzione per la regolamentazione dei rapporti tra Regione e Agenzia regionale di Protezione Civile relativi alla realizzazione della nuova sede del Centro Unificato per l’Emergenza della Protezione Civile Regionale a Ferrara.

“Si avvicina quindi la realizzazione di questa nuova e importantissima sede che qualifica ulteriormente la rete della protezione civile a livello regionale e provinciale” commenta Marcella Zappaterra, consigliera regionale Pd.

È previsto un investimento complessivo di 4.800.000 euro da parte di Stato, Regione e Comune di Ferrara. I 4 milioni di risorse nazionali sono già stati individuati come i 400.000 euro del contributo dell’Emilia-Romagna. Il progetto prevede il trasloco dall’attuale sede di via Marconi al nuovo sito in via Bologna dove oltre agli uffici sarà possibile costruire magazzini e spazi per ospitare tutte le attrezzature e i mezzi della protezione civile.

“A Ferrara – ricorda Zappaterra – conosciamo bene l’importanza dei servizi offerti dalla protezione civile e tutto ciò che va nella direzione di potenziarli o di renderli più efficaci penso che non possa essere accolto che con soddisfazione”.

Prosegue il percorso di La Città Che Vogliamo e Coalizione Civica

Da: La Città Che Vogliamo

Lo scorso 16 settembre il gruppo civico La Città Che Vogliamo e la lista civica Coalizione Civica, hanno organizzato un’assemblea pubblica per proseguire il percorso condiviso iniziato un anno e mezzo fa.
Una cinquantina di persone hanno preso parte all’incontro tenutosi al Consorzio Grisù, durante il quale è stata fatta un’analisi del post elezioni, una valutazione dei primi mesi di operato della nuova amministrazione grazie al contributo della consigliera Roberta Fusari e sono state avanzate e votate proposte per il futuro.

Dai partecipanti all’assemblea è emersa la volontà di strutturare un’opposizione propositiva e costruire un’alternativa all’attuale governo locale.
Il primo passo in questa direzione è la ripresa dei gruppi di lavoro, in continuità con quanto fatto fino alle scorse elezioni.
La novità rispetto al passato è quella che, traversale a tutti i gruppi – che si riuniranno per approfondire tematiche diverse come lavoro, sviluppo, salute, paesaggio, inclusione, studio, eccetera – ci sarà la questione ambientale, indicato come prioritaria e ritenuta fondamentale per il presente ed il futuro.
La suddivisione in gruppi dei cittadini parte del percorso partecipato, ha l’obiettivo di approfondire in modo più capillare i temi di interesse per il nostro territorio e formulare proposte, per poi passare ad azioni concrete a beneficio della comunità.

Accanto a questo, l’assemblea ha votato un esecutivo provvisorio che traghetti La Città che Vogliamo e Coalizione Civica verso un assetto più strutturato nel corso dell’anno prossimo. Questa scelta è stata maturata per ragioni organizzative, politiche e di rappresentanza. Le persone che hanno accettato di impegnarsi per il futuro della città sono Adam Atik, Federico Battistini, Irene Bregola, Leonardo Fiorentini, Nicole Gallerani, Marco Gozzelino, Arianna Poli, Ingrid Prosser e Martina Turola.
Già in questi giorni, l’esecutivo civico è impegnato per riunire i gruppi ed organizzare un’iniziativa di festa e riflessione entro la fine dell’anno. Oltre che impostare una scuola di politica e ricostruire le relazioni con gli altri soggetti che hanno una idea di città aperta, inclusiva, felice, coraggiosa e gentile.Lo scorso 16 settembre il gruppo civico La Città Che Vogliamo e la lista civica Coalizione Civica, hanno organizzato un’assemblea pubblica per proseguire il percorso condiviso iniziato un anno e mezzo fa.
Una cinquantina di persone hanno preso parte all’incontro tenutosi al Consorzio Grisù, durante il quale è stata fatta un’analisi del post elezioni, una valutazione dei primi mesi di operato della nuova amministrazione grazie al contributo della consigliera Roberta Fusari e sono state avanzate e votate proposte per il futuro.

Dai partecipanti all’assemblea è emersa la volontà di strutturare un’opposizione propositiva e costruire un’alternativa all’attuale governo locale.
Il primo passo in questa direzione è la ripresa dei gruppi di lavoro, in continuità con quanto fatto fino alle scorse elezioni.
La novità rispetto al passato è quella che, traversale a tutti i gruppi – che si riuniranno per approfondire tematiche diverse come lavoro, sviluppo, salute, paesaggio, inclusione, studio, eccetera – ci sarà la questione ambientale, indicato come prioritaria e ritenuta fondamentale per il presente ed il futuro.
La suddivisione in gruppi dei cittadini parte del percorso partecipato, ha l’obiettivo di approfondire in modo più capillare i temi di interesse per il nostro territorio e formulare proposte, per poi passare ad azioni concrete a beneficio della comunità.

Accanto a questo, l’assemblea ha votato un esecutivo provvisorio che traghetti La Città che Vogliamo e Coalizione Civica verso un assetto più strutturato nel corso dell’anno prossimo. Questa scelta è stata maturata per ragioni organizzative, politiche e di rappresentanza. Le persone che hanno accettato di impegnarsi per il futuro della città sono Adam Atik, Federico Battistini, Irene Bregola, Leonardo Fiorentini, Nicole Gallerani, Marco Gozzelino, Arianna Poli, Ingrid Prosser e Martina Turola.
Già in questi giorni, l’esecutivo civico è impegnato per riunire i gruppi ed organizzare un’iniziativa di festa e riflessione entro la fine dell’anno. Oltre che impostare una scuola di politica e ricostruire le relazioni con gli altri soggetti che hanno una idea di città aperta, inclusiva, felice, coraggiosa e gentile.

Europa. 23 progetti per il sostegno e la promozione della cittadinanza europea: nuovo investimento della Regione per lo sviluppo dei territori

Da: Agenzia Stampa Giunta Regionale Emilia-Romagna

L’assessore Patrizio Bianchi: “Anche quest’anno una risposta ampia, diversificata e di qualità da parte degli operatori pubblici e privati”

Mostre, concorsi, seminari, spettacoli: via libera dalla Giunta all’assegnazione di 280mila euro complessivi per il 2019 (+40mila euro rispetto allo scorso anno). Obiettivo del bando: avvicinare i cittadini ai valori dell’Europa, rafforzare la partecipazione degli enti territoriali alle politiche comunitarie e la loro capacità di intercettare le risorse comunitarie

Bologna – Spettacoli, mostre, concorsi, seminari, ma anche attività per rafforzare la capacità degli enti territoriali di partecipare alla programmazione europea e di intercettare nuove risorse.
Prosegue l’impegno della Regione Emilia-Romagna per sostenere progetti finalizzati alla promozione della cittadinanza europea: 280mila euro per il 2019 (40 mila in più dello scorso anno) sono stati assegnati dalla Giunta regionale, in base alla legge 16/2008, per finanziare sul territorio 23 progetti di soggetti pubblici e privati selezionati attraverso uno specifico bando. I contributi erogati dalla Regione coprono il 65-75% della spesa prevista, pertanto ad essi vanno aggiunti i fondi propri dei soggetti vincitori, per circa 140mila euro. Risorse maggiori sono state previste per favorire la partecipazione delle aree regionali più svantaggiate, come i Comuni montani, quelli derivanti da fusione e quelli delle aree interne.
Obiettivo del bando era appunto quello di avvicinare i cittadini ai valori dell’Europa, promuovere la conoscenza delle radici storiche e di pensiero del progetto europeo e le tappe del processo di integrazione, rafforzare la partecipazione degli enti territoriali alle politiche comunitarie e la loro capacità di intercettare i fondi disponibili.
“Portiamo avanti e rafforziamo l’impegno della nostra Regione per sostenere la progettazione sul tema importante e variamente declinabile della cittadinanza europea- commenta l’assessore regionale al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, Patrizio Bianchi-. Anche quest’anno possiamo rilevare una risposta ampia, diversificata e di qualità, segno della vivacità del nostro territorio e dell’interesse per questo argomento, la valorizzazione dell’identità europea degli emiliano-romagnoli e l’importanza di appartenere all’Europa, che è uno dei fattori chiave per lo sviluppo dell’intero territorio regionale”.

I progetti finanziati, per provincia
Nel bolognese arrivano oltre 63 mila euro per i seguenti progetti: “Promuovere la cittadinanza europea attiva in tempi di crisi”, presentato dall’Università di Bologna, “EU Think-in Community”, presentato dal Comune di San Giovanni in Persiceto, “#essereuropei”, presentato dal Comune di San Lazzaro, “Creare capacità organizzativa e migliorare la partecipazione dell’area imolese ai progetti europei”, presentato dal Comune di Imola, ”L’Unione è Europea – Percorso di rafforzamento della capacità istituzionale dell’Unione Valli del Reno, Lavino e Samoggia per elaborare politiche di sviluppo territoriale in vista della programmazione 21-27 dei Fondi Europei”, presentato dall’omonima Unione, e “Avantour di “Oltralpe, l’avventura degli adolescenti per scoprire l’Europa”, presentato da Radio Immaginaria Hub.

Nel ferrarese sono previsti fondi per circa 22 mila euro per i progetti “Genius loci. Ri-conoscere il territorio attraverso l’Europa” presentato dal Comune di Argenta, “Re/Ecap – Rete Europa/Enti, Cittadini, Associazioni Partner”, presentato dal Comune di Ferrara e “Le politiche ambientali europee, palestra sperimentale di Federalismo: ambiente e sviluppo – tre casi in provincia di Ferrara”, presentato dall’Associazione di promozione culturale C.D.S. Centro Ricerche Documentazione E Studi Economico Sociali.

In provincia di Forlì-Cesena andranno quasi 34 mila euro per i progetti “Alfabeto Europa – Historytelling musicato e raccontato alla scoperta dell’Europa e delle sue identità” presentato dall’Unione dei Comuni della Valle del Savio e “A scuola d’Europa” dall’Unione Rubicone e Mare.

Nel ravennate circa 40 mila euro vanno a premiare i progetti “EuRoPe_2019 – Attraverso il Muro” presentato dal Comune di Ravenna, “#Europe No More Fake. Europa e Informazione” presentato dal Comune di Russi e “Mauerspringer cittadini d’Europa. Teatro e incontri per conoscere la cittadinanza europea e i valori dell’integrazione europea” presentato da Teatro Due Mondi.
Nel riminese è di oltre 50 mila euro il contributo per i progetti “Diritti e doveri della cittadinanza europea nella sfida al cambiamento climatico” del Comune di Misano Adriatico, “Comunicare l’Europa” presentato dal Comune di Santarcangelo e “L’UE e il mare: una nuova narrazione per rafforzare la cittadinanza europea” presentato dalla Fondazione Cetacea Onlus.

Nel modenese circa 19 mila euro sono destinati a due progetti: “Vista sull’Europa – Maranello Fiorano Modenese 2019” presentato dal Comune di Maranello congiuntamente a quello di Fiorano Modenese e “Europa Fake – Come le fake news sull’Europa influenzano le nostre vite” presentato dal Comune di Formigine.

Nel piacentino/parmense è di oltre 45 mila euro il contributo per il progetto “Appennino Resiliente – Ricerca intervento per azioni di contrasto al cambiamento climatico in Alta Val Nure e nel territorio della Strategia Appennino Smart (Snai) in raccordo con le politiche regionali e dell’Unione Europea” presentato dall’omonima Unione; “Promuovere la cittadinanza nell’Unione Europea attraverso una maggiore partecipazione alla progettazione europea” presentato dal Comune di Borgo Val di Taro;“Europe in a Blink” presentato dall’Università di Parma e “Ideas for a creative young Europe” dell’Associazione Sciara Progetti.

Nel reggiano, infine, andranno 6 mila euro a sostegno del progetto “#GoEurope!” presentato dal Comune di Scandiano in partnership con i Comuni di Casalgrande, Castellarano, Rubiera e con Impresa Sociale base.

Ultimi giorni per iscriversi al Percorso formativo completo dell’Università del Volontariato

Da: Organizzatori

Sono aperte fino al prossimo 30 settembre le iscrizioni al Percorso Completo Univol che si svolgerà a Ferrara nel 2020 nell’ambito dell’Università del Volontariato sede di Ferrara.

Il percorso formativo aperto a volontari già impegnati in associazioni non profit e in progetti di volontariato e ad aspiranti volontari prevede un colloquio motivazionale e di orientamento via skype o telefono previo appuntamento chiamando Agire Sociale al 0532.205688 – segreteria@agiresociale.it

Il percorso completo comporta la frequenza ai corsi “Motivarsi e motivare al volontariato” (8 ore); “Il linguaggio naturale degli esseri umani:  l’empatia secondo la Comunicazione Nonviolenta di Marshall Rosenberg” (16 ore); almeno due corsi specialistici a scelta dal Catalogo Univol 2019/2020 (www.univol.it/sedi/ferrara/) ; uno stage di almeno 20 ore in un’associazione o all’interno di un progetto di volontariato; presentazione e discussione di una tesina finale sull’esperienza svolta, al termine della quale verrà rilasciato l’attestato finale di frequenza. E’ previsto un contributo di iscrizione di 50 euro

Il Prefetto Campanaro ha ricevuto il nuovo Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza Ten. Col. Michele Sciarretta

Da: Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Ferrara

Il Prefetto Michele Campanaro ha ricevuto stamane a palazzo Giulio d’Este il nuovo Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, Ten. Col. Michele Sciarretta, accompagnato dal Comandante uscente, Col. Antonino Magro, e dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Cosimo D’Elia.
Il Rappresentante del Governo ha rivolto al Col. Magro sincere parole di ringraziamento per l’impegno e l’alta professionalità dimostrati negli anni di servizio a Ferrara, insieme con i migliori auguri per il nuovo prestigioso incarico che andrà a ricoprire presso la sede di Gorizia.
L’incontro con il Ten. Col. Sciarretta, oltre alle tradizionali espressioni augurali, ha costituito l’occasione per un primo proficuo scambio di conoscenze, utile a gettare le basi per una rinnovata collaborazione istituzionale nell’azione di contrasto all’economia criminale ed alle forme di illegalità che compromettono il tessuto sociale ed economico del territorio.

“Una vergogna equiparare comunismo e nazi-fascismo” secondo il professor Gianni Fresu

La risoluzione votata dal Parlamento Europeo, la quale equipara il nazi-fascismo al comunismo, sta facendo parecchio discutere, soprattutto perché, tra i favorevoli, ci sono stati molti voti di europarlamentari afferenti al Partito Democratico. Abbiamo chiesto di fare chiarezza su questa diatriba al professor Gianni Fresu, profondo conoscitore del comunismo e della sua storia, professore di storia nell’Università federale di Uberlândia in Brasile e presidente dell’International Gramsci Society Brasil, il quale ha pubblicato un libro tal titolo “Antonio Gramsci. L’uomo filosofo” (Aipsa Edizioni) qualche settimana fa.

Cosa ne pensa di questa risoluzione del Parlamento Europeo?
Penso sia un vergognoso e irresponsabile atto di revisionismo, reso ancora più grave dall’essere il frutto di un mercanteggiamento con i Paesi del blocco orientale (Polonia e Ungheria), non certo distintisi in questi anni per il rispetto delle pratiche democratiche. Il fascismo nasce come negazione storica del comunismo, tra le trincee e le fortificazioni delle classi dirigenti europee, abbarbicate nella disperata difesa dei vecchi equilibri passivi tra le classi. Senza il contributo dei comunisti, il nazifascismo mai e poi mai sarebbe stato sconfitto. Presentare il fascismo e il comunismo come fratelli gemelli, nati dalla stessa degenerazione genetica, ha una sola finalità logica: assolvere il liberalismo e le classi dirigenti europee dalle loro storiche gravissime responsabilità rispetto alla nascita e all’avvento dei movimenti di Mussolini e Hitler.

Cosa hanno di diverso comunismo e nazifascismo?
Il fascismo rappresenta un grande buco nero per la civiltà europea, nel nostro caso, la contraddizione nazionale rispetto alla quale i liberali italiani non riescono a nascondere la propria lunghissima coda di paglia. Per questa ragione Croce definì il fascismo una crisi morale europea senza alcuna radice sociale (borghesia) o politica (liberalismo) riconducibile al suo album di famiglia e, oggi, i suoi discendenti, anziché studiare le responsabilità endogene del collasso liberale, preferiscono considerarlo una conseguenza del fanatismo totalitario bolscevico, non il prodotto storico del colonialismo e del suo portato ideologico autoritario e razzista di dominio assoluto di una civiltà sulle altre. Il movimento comunista nasce in contraddizione con i paradigmi della civilizzazione occidentale e le pretese dell’Imperialismo. Se il fascismo è una forma nuova ed esasperata di nazionalismo, sorto in un contesto segnato dalla crisi di egemonia delle vecchie classi dirigenti liberali e di radicalizzazione della lotta sociale per l’irrompere delle masse popolari mobilitate nella Prima guerra mondiale, il comunismo si costruisce attorno a un principio di universalità della dignità umana in contrapposizione a ogni ideologia nazionalista e razzista.

Quindi l’universalità come differenza principale?
Il principio “proletari di tutti i Paesi unitevi” è concettualmente e praticamente incompatibile con il fascismo. Il comunismo è un movimento che nasce attorno all’esigenza dell’emancipazione umana, ossia nasce dalla necessità di risolvere le contraddizioni economico-sociali che limitano l’effettivo esercizio delle libertà formali. Il fascismo, per essere compreso, non può essere espulso dal terreno reale della storia, non fu la “banalità del male” né una parentesi irrazionale, un metodo o il frutto di una psicosi collettiva che travolse le difese morali della civiltà europea sorto al di fuori della sua cultura. Il fascismo fu un movimento sociale ed un’ideologia storicamente determinata, il risultato di specifiche condizioni sociali e culturali funzionali a determinate esigenze di classe. Al di là delle situazioni eccezionali che determinarono la sua apparizione, nel contesto che accompagna e segue la Prima guerra mondiale, il fascismo rappresentò il tentativo di instaurare l’ideologia tradizionale del colonialismo e dell’imperialismo dentro gli stessi confini dell’Europa. Uno dei suoi concetti chiave è il diritto allo “spazio vitale”, ma tale principio non è una invenzione di Corradini, Mussolini e Hitler. Fa parte organicamente della cultura politica delle potenze occidentali durante l’epopea dell’Imperialismo. Più in generale, è parte integrante dell’ideologia coloniale, che considerava lecito dominare, sfruttare e anche eliminare le “civiltà inferiori” o “primitive” che si frapponevano al desiderio di trasformare tutto il mondo in funzione strumentale dello sviluppo europeo.

La questione sulle razze inferiori e superiori in pratica.
Il razzismo e la scientifica disumanizzazione degli “incivili” sono tipici del colonialismo, che si servì delle teorie sull’esistenza di una gerarchia tra le razze per legittimare il sistema criminale di dominio degli Occidentali sui popoli coloniali. Del resto, come Domenico Losurdo non mancò di sottolineare ripetutamente, Hitler utilizzò l’esempio della “Conquista del West” per legittimare la sua idea di “spazio vitale”, ispirandosi esattamente a quella concezione di “avanzata della civiltà”, quando immaginò di riservare ai popoli slavi la stessa sorte toccata ai popoli dei nativi americani sterminati dai coloni nordamericani. Dunque, se proprio vogliamo trovare un elemento di fratellanza ideologica del fascismo dobbiamo guardare alla storia dell’Occidente, non certo al comunismo. Il fascismo è il prodotto delle contraddizioni oggettive e soggettive delle società liberali in crisi, ma al tempo stesso è uno sviluppo politico e culturale della brutale civilizzazione che ha storicamente sottomesso e schiavizzato i popoli non europei. Non riconoscere questi legami organici rifiutandosi di storicizzare premesse e cause razionali di questo fenomeno, inevitabilmente porta all’utilizzo delle categorie antistoriche della ‘teratologia’, che pretendono di rappresentale la realtà come risultato inspiegabile della mostruosità o della deformità.

Due anni fa c’è stato il centenario della rivoluzione Russa. Quell’esperienza come dovrebbe essere letta storicamente? In maniera positiva o negativa?
Senza il contributo della Rivoluzione d’Ottobre non si spiegano nemmeno l’affermazione dei diritti sociali e l’estensione dei diritti di cittadinanza alle donne, fino al 1917 escluse dal concetto di universalità occidentale. Oltre a questo, la Rivoluzione d’Ottobre investì da subito e diede un vigoroso impulso alle lotte di liberazione nazionale dei popoli assoggettati al dominio occidentale, dando luogo alla decolonizzazione più diffusa e profonda nella storia dell’umanità.

Spesso i detrattori del comunismo citano i milioni di morti causati da Stalin nell’est Europa e da Mao in Cina, cosa puoi dire a tal proposito?
Oramai è diventato un luogo comune citare la discutibile contabilità dei lutti fatta (all’ingrosso) nel famigerato “Libro nero del comunismo”, nel quale vengono compresi anche i morti per guerre e carestie in gran parte dei casi indotte dall’esterno. Sarebbe ora, credo, di scrivere pure un “Libro nero del liberalismo”. Domenico Losurdo ha fatto nei decenni questo lavoro attraverso una puntuale critica storica e filosofica, manca però un banale libro in cifre, di semplice ragioneria politica del capitalismo. Se, infatti, usassimo gli stessi parametri adottati da Stéphane Courtois &Co., quante centinaia di milioni di morti dovremmo imputare all’espansione mondiale delle nostre relazioni sociali borghesi? Proviamo solo a pensare a questo: le conseguenze storiche dell’accumulazione originale del capitale sulle sterminate masse rurali cacciate dalle campagne trasformate in moltitudini mendicanti nelle grandi periferie urbane; lo sterminio dei popoli nativi nel Nord e Sud America, Asia e Oceania; i morti dovuti alla miseria e allo sfruttamento coloniale occidentale in Africa, schiavismo compreso; le infinite guerre imperialiste condotte negli ultimi due secoli in ogni angolo del pianeta per rapinare le risorse dei “popoli incivili”. Un’ecatombe, ben occultata nei libri o nelle trattazioni divulgative sulla storia dell’umanità. Anche questo conferma un punto già colto da Marx e Engels nella metà dell’800: è proprio nel terreno delle ideologie il vero successo della società borghese, così l’aver trasformato il mondo in un grande cimitero è presentato come affermazione dei principi di libertà e civiltà sulla barbarie. Il paradosso storico è che, pur essendo maestri di ideologia, i grandi e piccoli teorici del liberalismo fanno della critica alle ideologie la propria battaglia più caratterizzante. La conferma della loro capacità egemonica è che la maggioranza delle persone, dotata anche di una buona cultura, ci crede e la riproduce più o meno consapevolmente.

Nell’est Europa esiste “l’apologia di comunismo”. Come puoi spiegare questa scelta?
Si spiega con la logica della Restaurazione successiva a una guerra che il socialismo ha oggettivamente perso. Uso una citazione per spiegarmi meglio: “L’idra della rivoluzione è già stata annientata nei suoi fautori e in buona parte dei suoi prodotti; ma bisogna ancora soffocarne la semenza, nel timore che possa riprodursi sotto altre forme. I troni legittimi sono stati ristabiliti: ora mi dispongo a ricollocare sul trono anche la scienza legittima, quella che si pone al servizio del supremo Signore, la verità della quale è attestata da tutto l’universo” (C. L. Von Haller, La Restaurazione della scienza politica, (a cura di) M. Sancipriano Utet, Torino, 1963, pag. 75). In questo modo uno dei massimi teorici della Restaurazione, Karl Ludwig Von Haller, apriva nel 1816 la sua opera più celebre con un intento dichiarato: sconfiggere, anche sul piano teorico, le dottrine rivoluzionarie, già battute sul piano politico dalla riaffermazione dei principi dinastici in Europa. Sebbene travolte, egli intravvedeva il rischio di una loro possibile riemersione e il diffondersi di una nuova fiammata di sussulti insurrezionali. Dopo il 1815, la resistenza filosofica, tesa a comprendere razionalmente le ragioni e le eredità positive della Rivoluzione francese, svolse un ruolo che travalicava la lotta politica immediata. Lo stesso discorso vale oggi rispetto agli avvenimenti del 1917 presentati come l’origine di ogni male e disastro, generatori dei lutti di un secolo insanguinato, e responsabile di ogni fanatismo ideologico, fascismo compreso.

Lo stalinismo è diverso dal comunismo?
Lo “stalinismo”, ammesso che tale definizione sia corretta, fa parte della storia del comunismo e, come qualsiasi fenomeno, deve essere storicizzato attraverso categorie analitiche razionali e gli strumenti scientifici della scienza politica, dell’economia, della filosofia e, ovviamente, della storia. La tradizionale interpretazione che fa affidamento sulla teoria del “culto della personalità” difetta da tutti questi punti di vista.

Cosa direbbe Gramsci, padre del comunismo in Italia, di questa risoluzione, soprattutto guardando al fatto che è stata votata anche da europarlamentari del Pd, partito che dovrebbe essere un discendente del Pci?
Gramsci era un polemista fenomenale, credo che avrebbe stigmatizzato con veemenza, e insieme ironia, questo autentico cortocircuito teorico considerandolo assai rappresentativo della profonda involuzione culturale e politica caratteristica di questo periodo storico

Il comunismo, ai giorni nostri, ha ancora ragione di esistere?
“L’Internationale sera le genre humain”. In questo ritornello, che scandiva e concludeva il più bell’inno della storia, trovava sintesi l’aspirazione alla “futura umanità” (come diceva la versione italiana) contrapposta al pericolo incipiente della distruzione della civiltà umana. Un bivio storico testimoniato da secoli di colonialismo genocida dell’Occidente, drammaticamente oggettivatosi in una fase storica insanguinata dalle inutili stragi dei nazionalismi in guerra e dal baratro reazionario dell’ideologia fascista. Nonostante le stolte equiparazioni, oggi tanto di moda, sebbene tutto dica il contrario, personalmente credo ancora che l’alternativa sia tra “socialismo e barbarie”. Non è eccesso per idealismo, né il frutto di un ingenuo ottimismo, è l’esatto contrario.

È la festa della regina delle Valli, la 21° Sagra dell’Anguilla di Comacchio

Da: Organizzatori

Dal 28 settembre al 13 ottobre 2019 per 3 weekend la città sull’acqua celebra il suo prodotto più prelibato con tanti eventi e stand gastronomici, da vivere con Visit Ferrara e Visit Comacchio.

Alla brace o marinata, la regina delle Valli di Comacchio (Fe) è celebrata in tutte le salse nei weekend dal 28 settembre al 13 ottobre 2019 per la 21° Sagra dell’Anguilla, evento speciale che esprime l’identità della città marinara e del suo territorio e richiama tanti turisti e buongustai. Per 3 fine settimana la scenografica città sull’acqua spande i profumi delle tante varietà di ricette a base di anguilla tra i suoi ponti e canali, svelando la tradizione della manifattura in un mix di gastronomia, cultura popolare ed esperienze da vivere nel Parco del Delta del Po, con i vantaggi del Consorzio Visit Ferrara e Visit Comacchio.

Degustazioni a base di anguilla, di pesce di mare e di valle preparati dai marinai di Comacchio presso lo stand gastronomico di Via Fattibello (che quest’anno aderisce alla campagna plastic free) e dai cuochi dei ristoranti che rivisitano piatti antichi in chiave moderna, e il percorso espositivo con prodotti agricoli, tipicità locali, artigianato, manufatti artistici e dolciumi animeranno il centro storico. Inoltre si potrà partecipare alle escursioni in barca, a piedi, in bicicletta, in pulmino elettrico o in trenino nella cornice del Parco del Delta del Po, con il percorso museale tra gli antichi casoni delle valli e le batane, imbarcazioni tipiche, immersi in uno scrigno di biodiversità di 800 km2, un luogo unico in Europa per gli amanti della natura. Da non perdere, le visite alla Manifattura dei Marinati, che racconta la memoria della lavorazione dell’anguilla, oggi presidio Slow Food, ed un tempo cuore dell’economia e dell’artigianato della gente di Comacchio e al Museo del Delta Antico.
Lo stand gastronomico ubicato in Via Fattibello è aperto il sabato e la domenica dalle ore 11.30 alle 15.00 e dalle ore 18.00 alle 22.00.
Con Visit Ferrara, il pacchetto di 2 giorni comprende: una notte in hotel a Ferrara, con pranzo tipico e visita guidata nella città estense, una degustazione di vini e prodotti tipici in azienda agrituristica a Comacchio, un pranzo negli stand della Sagra dell’Anguilla e un Comacchio Museum Pass per entrare nei musei, inclusa un’escursione in motonave nelle Valli di Comacchio, con prezzo a partire da 135 euro a persona.
La proposta di 3 giorni, include una notte in più a Ferrara (2 notti), un pranzo tipico nella città estense e un’escursione in motonave nel Delta del Po in più, con prezzo a partire da 185 euro.
Un’altra offerta di Visit Comacchio include 2 notti in B&B nel centro storico di Comacchio con colazione, il Comacchio Museum Pass, una divertente visita guidata nel centro storico e un’escursione in minibus nelle Valli di Comacchio per raggiungere l’area di nidificazione dei fenicotteri. Il prezzo è a partire da 169 euro a persona.
La proposta di 3 notti di Visit Comacchio prevede il soggiorno in un nuovissimo hotel al Lido degli Estensi o al Lido di Spina, il Comacchio Museum Pass, un’escursione in canoa nelle Valli di Comacchio, un’escursione in bicicletta alla vecchia salina di Comacchio con noleggio bici incluso. Il prezzo è a partire da 189 euro a persona.
Per scaricare immagini in alta risoluzione:
http://ellastudio.it/comunicato-stampa/e-la-festa-della-regina-delle-valli-la-21-sagra-dellanguilla-di-comacchio/
Password: ellastudio

Link DropBox cartella immagini: http://bit.ly/Anguillacomacchio
 
Per informazioni e prenotazioni: Consorzio Visit Ferrara
Via Borgo dei Leoni 11, Ferrara (Fe)
Tel. 0532 783944, 340 7423984
E – mail: assistenza@visitferrara.eu
Sito web: www.visitferrara.eu
Ufficio stampa http://www.elladigital.it

Sanità. Tumori, presentato a Roma il rapporto nazionale: in Emilia-Romagna i tassi di sopravvivenza più elevati d’Italia

Da: Agenzia Stampa Giunta Regionale Emilia-Romagna

Incidenza delle patologie in calo, con -2,3% l’anno tra gli uomini e -0,9% tra le donne. Bonaccini-Venturi: “Fondamentale non abbassare la guardia, ma qui risultati eccellenti grazie alle politiche di prevenzione e a cure all’avanguardia”

Il dossier sui dati 2018 di Aiom-Aiurtum. Diminuito significativamente anche il tasso di mortalità per tutti i tumori in entrambi i sessi: -2,4% l’anno negli uomini e -1,3% nelle donne. E grazie all’adesione allo screening del colon-retto oggi la regione è al terz’ultimo posto per incidenza della neoplasia tra gli uomini, al quart’ultimo per le donne. “Ancora una volta il nostro sistema sanitario regionale pubblico dimostra la sua forza, dalla cura alla prevenzione, fino alla ricerca, grazie a tutti coloro che vi lavorano facendone o gni giorno una eccellenza”

Bologna – Tumori in calo in Emilia-Romagna, grazie soprattutto all’attività di prevenzione, con diminuzioni significative dell’incidenza soprattutto negli uomini, dal 2006, per tutte le tipologie (-2,3% l’anno), in particolare per il tumore del colon (-8,8% l’anno) e della prostata (-3,6%). Non solo: a livello nazionale, l’Emilia-Romagna è la regione con i tassi di sopravvivenza più elevati, a cinque anni dalla diagnosi, sia per tutti i tumori (62,4%) che per le singole patologie, con un 89% del tumore alla mammella.

Sono alcuni dei dati che emergono dalla nona edizione del rapporto “I numeri del cancro in Italia”, frutto della collaborazione già consolidata tra AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e AIRTUM (Associazione Italiana dei Registri Tumori), presentato oggi a Roma.

Oltre ai dati nazionali, il dossier contiene anche quelli per le singole regioni: con una stima di 29.500 nuove diagnosi nel 2019, di cui 15.000 uomini e 14.500 donne, l’Emilia-Romagna rispetto alle altre regioni italiane si colloca al 13^ posto per incidenza di tumori negli uomini, e al 4^ posto per le donne (dopo Friuli, Lombardia e Veneto).

“Siamo di fronte a risultati eccellenti- commentano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- resi possibili dalle politiche di prevenzione, primaria e secondaria, portate avanti in Emilia-Romagna. Non solo: qui siamo in grado di garantire cure all’avanguardia e ad altissima complessità. Dal tumore dunque si può guarire, oggi molto di più rispetto a un passato anche recente, e lo dimostrano questi dati; fondamentale, però, è non abbassare la guardia. Ricordiamo- aggiungono- che l’Emilia-Romagna è interamente ‘coperta’ dai Registri Tumori: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e la Romagna hanno una lunga e consolidata esperienza di registrazione di queste patologie, a cui si è aggiunta, in tempi più recenti, anche Bologna. Parliamo- concludono Bonaccini e Venturi- di strumenti fondamentali per ‘sorvegliare’ l’andamento dei tumori nella popolazione residente in un determinato territorio. Ancora una volta il nostro sistema sanitario regionale pubblico dimostra la sua forza, dalla cura alla prevenzione, fino alla ricerca, grazie a tutti coloro che vi lavorano facendone ogni giorno una eccellenza”.

Determinante, per la redazione del rapporto, il contributo della Regione Emilia-Romagna che negli anni ha “espresso” tre presidenti nazionali dell’AIRTUM: Maurizio Ponz de Leon, già preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Modena-Reggio Emilia, Stefano Ferretti, dell’Università di Ferrara, e Lucia Mangone, dell’Azienda Usl-Irccs di Reggio Emilia (attualmente membro del Gruppo di coordinamento tecnico-scientifico del Registro Tumori della Regione Emilia-Romagna). Fondamentale anche il contributo di Fabio Falcini (Irccs-Irst di Meldola), nuovo direttore del Registro Tumori della Regione Emilia-Romagna.

La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi: qui i tassi più elevati d’Italia
Estremamente interessante il dato relativo alla sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi. L’Emilia-Romagna presenta infatti i tassi di sopravvivenza più elevati in Italia, sia per tutti i tumori (62,4%) che per le singole patologie: più del 68% per il colon-retto (uomini e donne) e dell’89% per la mammella. Risultati, questi, resi particolarmente positivi laddove è stata più forte l’adesione agli screening oncologici, e dunque è aumentata la possibilità di cura in termini di farmaci e presa in carico del paziente.

L’importanza di aderire allo screening
Negli uomini l’adesione allo screening del colon-retto ha fatto sì che oggi l’Emilia-Romagna sia al terz’ultimo posto in termini di incidenza di questa neoplasia. Anche per il polmone le campagne di sensibilizzazione per la dismissione del fumo di tabacco hanno dato risultati importanti: l’Emilia-Romagna è nella parte medio bassa della classifica. Discorso analogo per la prostata, dove le campagne di sensibilizzazione con medici di medicina generale e urologi hanno portato a un uso più appropriato nella prescrizione del dosaggio dell’antigene prostatico specifico (Psa), indicatore di possibili malattie dell’apparato genitale maschile, con una notevole riduzione dell’incidenza del cancro prostatico.

Anche per quanto riguarda le donne, l’adesione allo screening del colon-retto ha dato ottimi risultati, collocando l’Emilia-Romagna al quart’ultimo posto nella scala nazionale in termini di incidenza della neoplasia. Meno positivi i risultati per quanto riguarda il polmone, che vede la regione al secondo posto per incidenza, per quanto sia migliorata rispetto allo scorso anno (era al primo). Per quanto riguarda il tumore alla mammella, l’elevata adesione allo screening mammografico colloca l’Emilia-Romagna al quarto posto per incidenza tra le regioni italiane; lo scorso anno era al secondo.

L’incidenza: in calo costante dal 2006
In Emilia-Romagna l’incidenza tumorale cala, negli uomini, in maniera significativa dal 2006, per tutte le tipologie (-2,3% l’anno). Diminuisce, in particolare, quella del tumore del colon (-8,8% l’anno, dal 2006), del polmone (-1,5% l’anno dal 2003 fino al 2008 e -2,9% nel periodo successivo) e della prostata (-3,6% dal 2007). Nelle donne cala l’incidenza per tutte le tipologie a partire dal 2008 (0,9% l’anno): diminuisce, nello specifico, per il tumore del colon dal 2006 (-4,0% l’anno). In controtendenza, invece, il dato relativo al tumore del polmone (+3,4% annuo); in lieve aumento il tumore della mammella (+0,6% annuo).

Dal rapporto presentato emerge come, nel periodo 2003-2014, il tasso di mortalità per tutti i tumori sia sceso significativamente in entrambi i sessi (-2,4% l’anno negli uomini e -1,3% l’anno nelle donne). Negli uomini, in particolare, cala la mortalità per tumore del colon e del polmone e, dal 2003, anche per il tumore della prostata. Anche nelle donne si registra una riduzione della mortalità per il tumore del colon e della mammella, mentre continua ad aumentare quella per tumore del polmone (+1,2% annuo).

Screening in Emilia-Romagna: le percentuali di adesione
Per quanto riguarda lo screening dei tumori della mammella, il programma regionale prevede l’invito ad eseguire la mammografia ogni due anni per tutte le donne dai 50 ai 74 anni, e ogni anno per quelle tra i 45 e i 49 anni. Al 1° gennaio 2019, circa il 70% delle donne di tutte le fasce di età risulta aver eseguito la mammografia nel programma, secondo l’intervallo annuale o biennale.

Lo screening regionale dei tumori del colon retto è rivolto a uomini e donne di 50-69 anni, invitati ogni due anni a eseguire il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci. Al 1° gennaio 2019 il 54% risulta aver eseguito regolarmente il test o una colonscopia nel programma. Dall’anno di avvio del progetto, nel 2005, i nuovi casi di questa patologia sono diminuiti del 30%. Non solo: uno studio condotto sulla popolazione che ha effettuato lo screening permette di stimare una riduzione del 30% anche della mortalità.

Appello per il Clima agli Enti ferraresi di terzo settore

Da: Organizzatori

Agire Sociale Odv, Associazione Servizi Volontariato Modena odv e il Forum del Terzo Settore della provincia di Ferrara e di Modena invitano gli Enti di Terzo Settore (associazioni non profit, cooperative sociali, ..) del territorio ferrarese ad aderire all’appello per il clima (di cui riportiamo il testo sottostante), inviando un’email a segreteria@agiresociale.it e a partecipare alla Marcia per il Clima di Fridays For Future venerdì 27 settembre (a Ferrara partenza ore 9.00 dal Parco Massari)

Dal 20 al 27 settembre, milioni di persone in tutto il mondo si mobiliteranno per il clima nel terzo Global Climate Strike.

Ondate di caldo, alluvioni e uragani stanno provocando centinaia di vittime e devastando diverse comunità in tutto il mondo. Secondo la comunità scientifica entro pochi decenni circa il 75% delle specie viventi scomparirà dalla Terra. Cos’altro dobbiamo aspettare? Nella nostra provincia questa estate abbiamo assistito e subito danni in seguito a grandinate abnormi, trombe d’aria e bombe d’acqua.
Il cambiamento climatico è già una realtà letale e sta procedendo ad una velocità enorme.
I governi si stanno incontrando ma ancora non ci sono azioni sufficientemente incisive, nonostante l’ultimo avvertimento molto severo da parte dei climatologi a livello internazionale sul fatto che ci restano solo 11 anni per invertire questo processo.

Cinema Boldini, “Human Flow” – mercoledì 25 settembre – Festival dei Diritti

Da: Ufficio Stampa Arci Ferrara

Mercoledì 25 settembre – ore 21.00 v.o. sott. ita
Human Flow, regia di Ai Weiwei
(Usa/Germania, 2017 – 140′)
Nell’ambito della 17esima edizione del Festival dei Diritti di Ferrara
Ingresso libero

Mercoledì 25 settembre, alle ore 21.00, verrà proiettato al Cinema Boldini il documentario dell’artista cinese Ai Weiwei, intitolato Human Flow. La proiezione è ad ingresso libero e rientra nel programma della 17esima edizione del Festival dei Diritti di Ferrara. Nel corso della serata, sarà presentata al pubblico la mostra fumetti realizzata nell’ambito del progetto “Voci Migranti”.

Oltre 65 milioni di persone nel mondo sono state costrette a lasciare le proprie case per sfuggire alla carestia, ai cambiamenti climatici e alle guerre. È il più grande esodo umano dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Il documentario racconta con grande espressività visiva, l’epica migrazione di moltitudini umane, mettendo in scena la sconcertante crisi dei profughi e il suo impatto profondamente umano. Girato nel corso di un anno carico di eventi drammatici, seguendo la straziante catena di vicissitudini umane, il film spazia in 23 Paesi tra cui Afghanistan, Bangladesh, Francia, Grecia, Germania, Iraq, Israele, Italia, Kenya, Messico e Turchia ed è la testimonianza della disperata ricerca, da parte di queste persone, di un porto sicuro, di un riparo, di una giustizia. Dal sovraffollamento dei campi profughi ai pericoli delle traversate oceaniche fino alle barriere di filo spinato che proteggono le frontiere, i profughi reagiscono al doloroso distacco con coraggio, resistenza e capacità di adattamento, lasciandosi alle spalle un passato inquietante per esplorare le potenzialità di un futuro ignoto.

Un film puntuale, presentato proprio nel momento in cui la tolleranza, la compassione e la fiducia sono più necessarie che mai. Questa intensa opera cinematografica esprime l’incontrovertibile forza dello spirito umano e pone una delle domande che caratterizzeranno questo secolo: riuscirà la nostra società globale a superare la paura, l’isolamento, gli interessi personali e ad accogliere l’apertura, la libertà e il rispetto dell’umanità? Weiwei chiede di non abbandonare l’empatia che ci rende (ancora) umani, ricordando che i principi enunciati dalle Nazioni Unite, all’inizio di questo secolo, erano “dignità, libertà, eguaglianza e solidarietà”.

Il documentario testimonia il senso di smarrimento che accomuna la moltitudine di quelli che definisce i “dislocati” piuttosto che i migranti, mettendo poi l’accento sulla mancanza di (umana) accoglienza loro riservata da un mondo che, invece di creare più corridoi umanitari, alza steccati ed erige sempre nuove barriere, creando confini moltiplicatisi esponenzialmente rispetto all’epoca della caduta del muro di Berlino. Il regista sceglie di non mostrare l’impatto di questi esodi collettivi sui Paesi di arrivo per ribadire la migrazione come diritto umano ricordando, come fa una profuga nel documentario, che “nessuno affronterebbe la fatica e il trauma della fuga dalla propria terra se non nella speranza di raggiungere una qualche forma di salvezza”.

Terzo sciopero mondiale per il clima – Fridays for Future Ferrara

Da: Organizzatori

Terzo sciopero mondiale per il clima, di nuovo in piazza anche a Ferrara!

Fridays for Future, il 27 Settembre, in tutto il mondo, migliaia di persone manifesteranno per chiedere ai governi azioni concrete conto i cambiamenti climatici.

Gli scienziati ci dicono da anni, inascoltati, che se non si agisce subito dimezzando entro il 2030 le emissioni globali di gas climalteranti e azzerandole entro il 2050, i cambiamenti climatici potrebbero diventare irreversibili, mettendo ancor più seriamente a rischio il nostro pianeta.

Per questo, il movimento di Fridays For Future Ferrara ha organizzato una manifestazione il 27 settembre anche a Ferrara, giorno scelto in tutta Europa per lo sciopero globale, che partirà alle 9:45 da parco Massari e terminerà in Piazzale delle Medaglie d’Oro.

Noi ragazze e ragazzi di Fridays For Future lanciamo un appello a tutta la provincia, a scendere in piazza venerdì 27 settembre per metterci insieme dalla parte giusta della storia.

Gli eventi e le comunicazioni sono pubblicizzati sul canale social del movimento Fridays for Future Ferrara
Instagram: fridaysforfutureferrara
Facebook: Fridays For Future Ferrara

Visita dell’amministrazione ai carabinieri forestali di Bondeno

Da: Ufficio del sindaco Comune di Bondeno

Fabio Bergamini e Francesca Piacentini: «Gli agenti forestali operano sul territorio per evitare il degrado e perseguendo i reati ambientali. Rappresentano anche un presidio di sicurezza per la zona di viale marconi e viale matteotti»

Bondeno (Ferrara), 24-09-2019.
«I Carabinieri Forestali rappresentano un presidio importante per il nostro territorio, perseguendo reati di carattere ambientale e le cattive pratiche, come l’abbandono dei rifiuti. Per questo, il loro contributo alla nostra comunità è di assoluta importanza e valore». Il sindaco Fabio Bergamini ed il neo-assessore alla Protezione civile, Francesca Piacentini, hanno voluto toccare con mano, nei giorni scorsi, questa realtà presente da alcuni anni in viale Marconi. Dove si trova il distaccamento matildeo dei militari, guidati dal loro comandante, il maresciallo Barbara Di Salvo. «Il nostro compito è quello di controllare un territorio che non riguarda soltanto Bondeno, ma anche Cento, Poggio Renatico, Vigarano e Terre del Reno», ammette il comandante Di Salvo. Gli interventi più importanti dell’ultimo periodo, per quel che riguarda l’attività dei Forestali, che sono agli ordini del colonnello Naccarato, hanno permesso di procedere alla notizia di reato e alla successiva sanzione nei confronti degli autori dello sversamento di gasolio verificatosi qualche tempo fa nel Quartiere del Sole; contrastando anche fenomeni quali l’abbandono dei rifiuti o sostanze organiche a piè di campo sul territorio. Tuttavia, i compiti che rientrano fra le mansioni previste per i Carabinieri Forestali sono anche i controlli sulla pesca, la caccia, il controllo del settore agroalimentare, sull’attività di cava per l’estrazione dell’argilla. Dopodiché, vi sono controlli anche sulle condizioni agricole o degli allevamenti animali (bovini e suini). Bondeno presenta, quindi, alcune aree protette, come la zona del Cavo Napoleonico, dal Po fino a Sant’Agostino. Sull’asse del fiume si sono instaurate in passato varie collaborazioni con Aipo e, nel caso del presidio dell’area circostante alla “Destra Po”, con l’Ufficio Ambiente del Comune. Un esempio di collaborazione a 360° è stato quello relativo al recupero del capriolo (un esemplare maschio di circa 40 chilogrammi) che si era spostato dalla golena del Po verso il Canale Cittadino di Salvatonica per abbeverarsi, salvo finire nelle acque del canale. In questo caso, la sinergia con i Vigili del fuoco volontari di Bondeno e la Polizia Municipale dell’Alto Ferrarese ha permesso di salvare l’animale, affidandolo alle cure del Servizio Veterinario e ad un centro specializzato situato a Lugo di Romagna. «I cittadini di Bondeno – ricorda l’assessore Piacentini – si recano sempre con maggiore frequenza negli uffici dei Carabinieri Forestali, durante l’apertura settimanale del martedì. La presenza dei militari nella zona – assicura – ha aumentato la stessa percezione di sicurezza dei residenti». Per chi volesse contattare il servizio dei “Forestali”, potrà farlo contattando il numero: 0532-894621. Oppure, per le emergenze, il “1515”.

Laboratori aperti al Tecnopolo

Da: Tecnopolo di Ferrara

Vorresti capire come funziona la potabilizzazione delle acque?
Ti piacerebbe entrare in una Camera Anecoica o in una Camera di Compatibilità Elettromagnetica?
Hai mai visto le attrezzature di microscopia di un Laboratorio di Medicina?
Conosci le tecnologie più innovative per il restauro?
Il 27 Settembre vieni a visitare i Laboratori di ricerca industriale del nostro Tecnopolo, nell’ambito di #EmiliaRomagnaOpen, un calendario di appuntamenti e visite alle eccellenze industriali e di ricerca del nostro territorio, per far conoscere le trasformazioni dei processi produttivi, le nuove tecnologie e i progetti di ricerca attraverso percorsi divulgativi dedicati al grande pubblico.

Questo il programma:
Laboratorio Ltta – ore 10 -12.30 presso CUBO (Aula A3 )– via Fossato di Mortara, 70. Sarà possibile partecipare ad una visita guidata ai laboratori dei Servizi di Microarray, di Microscopia e di Citofluorimetria.
Laboratorio TekneHub – ore 14.00 presso Portale del Tecnopolo – via Saragat 13. È prevista la visita ai Laboratori di ricerca industriale per lo sviluppo di tecnologie integrate per l’intervento sul patrimonio costruito esistente.
Laboratorio Terra&AcquaTech – ore 15.00 presso i Nuovi Istituti Biologici (Mammut), Aula Natta – via L. Borsari, 46. Si terrà la visita guidata ai laboratori di sintesi e caratterizzazione chimica di materiali per la rimediazione ambientale e la potabilizzazione acque.
Laboratorio MechLav – ore 16 presso il Dipartimento di Ingegneria, Blocco A, Polo Scientifico-Tecnologico di Unife, via Saragat, 1. Si potranno visitare il Laboratorio di Meccanica, la Camera Anecoica di Acustica e il Laboratorio Luce di compatibilità elettromagnetica.
Per iscriversi e partecipare alla manifestazione fare riferimento al sito https://emiliaromagnaopen.it/ o contattare il Tecnopolo alla mail tecnopolo@unife.it.

Emilia-Romagna Open è un’iniziativa dedicata ai cittadini di tutte le età, alle studentesse e agli studenti, alla scoperta del patrimonio industriale e di ricerca della regione Emilia-Romagna.
Una settimana di appuntamenti per visitare e conoscere le produzioni d’eccellenza, i processi di lavorazione, i musei aziendali e i centri di ricerca della tua regione.
Un’occasione unica per entrare nelle imprese e nei laboratori e per toccare con mano le trasformazioni del mondo industriale emiliano-romagnolo, capace di tenere insieme tradizione e innovazione tecnologica, passato e futuro, pensiero e azione.

Libro bianco sulle droghe, giovedì 26 presso la libreria Libraccio di Ferrara

Da: Organizzatori

Giovedì 26 settembre
Ore 18
Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Libraccio di Ferrara

“Libro bianco sulle droghe”
(Youcanprint)

Saranno presenti
Franco Corleone, curatore del libro bianco e garante dei detenuti della Toscana
Ilaria Baraldi, la Società della Ragione
Leonardo Fiorentini, Direttore di Fuoriluogo e curatore del libro bianco

Il Libro Bianco sulle droghe, giunto alla decima edizione, è un rapporto indipendente sui danni collaterali del Testo Unico sulle droghe promosso da La Società della Ragione insieme a Forum Droghe, Antigone, CGIL, CNCA e Associazione Luca Coscioni e con l’adesione di A Buon Diritto, Arci, Comunità di San Benedetto al Porto, Funzione Pubblica Cgil, Gruppo Abele, Itardd, LegaCoopSociali, Lila. Il rapporto oltre a contenere i dati (2018) relativi agli effetti della war on drugs sul sistema penale e penitenziario italiano ed il commento alla giurisprudenza presenta le riflessioni sulla ricerca, sul sistema dei servizi e sulle politiche di riduzione del danno sulle droghe oltre ad un focus sulla cannabis a seguito della raccomandazione di riclassificazione da parte dell’Oms.

Canoa Slalom, selezioni Olimpiadi 2020

Da: Ufficio Stampa Canoa Club Ferrara

Elena Borghi e Marta Bertoncelli sperano nelle olimpiadi

Siamo arrivati alla resa dei conti per le ragazze del Canoa Club Ferrara e quindi all’ epilogo della stagione 2019, una stagione intensissima iniziata a con le prima gare di ranking per passare dalle gare di selezione per entrare nella squadra nazionale senior e poi quella junior. Quindi campionati europei senior, campionati europei junior e subito dopo i campionati mondiali junior, le coppe  del mondo senior per arrivare alla fine all’ultimo appuntamento in programma questa settimana ovvero i Campionati mondiali Assoluti.

Una stagione ricca di impegni ma anche di medaglie, tra tutte spiccano il titolo di campionesse europee e mondiali nella gara a squadre nella canadese per Elena Borghi e Marta Bertoncelli, l’argento individuale agli europei per la Borghi, il bronzo individuale ai mondiali per la Bertoncelli è il bronzo europeo per Francesca Malaguti. Risultati che assieme a quelli conquistati gli scorsi anni hanno fatto del progetto “Un biglietto per Tokyo: diventare grandi attraverso lo sport” di cui fanno parte le ragazze assieme ai compagni Marcello Semenza e Nicholas Bini, sostenuto dal main sponsor Occhio per Occhio Menicon. Un fiore all occhiello per il Canoa Club Ferrara che ha ideato con questo progetto una rete di supporto agli atleti  composto da allenatori, fisioterapista, medico, psicologo e per finire i genitori, e portando l’intero gruppo a raggiungere l’obiettivo prefissato ben quattro anni fa ovvero le selezioni per i mondiali assoluti in programma a La Seu D’Urgell in Spagna.

Un campionato del mondo, quello che inizierà mercoledì con una valenza molto importante ovvero la qualifica delle imbarcazioni per le Olimpiadi di Tokyo 2020. Le tre ragazze ferraresi si sono conquistate il pass per i mondiali ma solo due Bertoncelli e Borghi vi parteciperanno in quanto un infortunio relegherà Malaguti a spettatrice in tribuna. A partire da mercoledì prima giornata di gare, scenderanno quindi in acqua sia Marta che Elena con la gara a squadre della canadese assieme alla compagna Elena Micozzi del Canoa Club Subiaco e con la quale hanno già conquistato i titoli europei e mondiali nella categoria delle più giovani junior due mesi fa. A partire da giovedì inizieranno quindi le qualifiche individuali per la canadese.

Una settimana intensa di gare che decreterà o meno l’accesso per la barca italiana nella specialità esordiente della canadese alle prossime olimpiadi. Da parte di tutto il Canoa Club un grandissimo in bocca al lupo a queste ragazze eccezionali.

Emilia-Romagna Open, a Ferrara 6 imprese e laboratori dal 26 al 29 settembre aprono le porte ai visitatori: ecco nel dettaglio i luoghi da visitare

Da: Agenzia Stampa Giunta Regionale

In vetrina il cuore produttivo della ricerca e dell’innovazione. È la prima edizione della manifestazione promossa da Regione e Art-Er collegata a la ‘Notte europea dei ricercatori’ che vede impegnate da, Piacenza a Rimini, 168 realtà produttive e di ricerca

Ferrara – Emilia-Romagna Open, sono 6 a Ferrara le imprese e i laboratori di ricerca che, dal 26 al 29 settembre, aprono le porte ai cittadini, in particolare ai giovani e alle loro famiglie, per mostrare come sia cambiato il mondo del lavoro e della produzione e per supportare le scelte dei ragazzi per il futuro. Complessivamente in regione sono 168 le imprese e laboratori che, da Rimini a Piacenza, aderiscono all’iniziativa promossa dalla Regione (in collaborazione con Art-Er) per far conoscere al grande pubblico il cuore produttivo della regione, mettendo in vetrina le produzioni di eccellenza e aprendo le porte dei musei aziendali e dei centri di ricerca.

Oltre Bologna, aperture a Ferrara 6 (2 imprese e 4 laboratori), Forlì-Cesena 18 (16 imprese e 2 laboratori), Modena 34 (25 imprese e 9 laboratori), Parma 20 (11 imprese e 9 laboratori), Piacenza 9 (6 imprese e 3 laboratori), Ravenna 16 (11 imprese e 5 laboratori) Reggio Emilia 23 (17 imprese e 6 laboratori) e Rimini (6 imprese).

La manifestazione è collegata al progetto Society, la Notte Europea dei Ricercatori che si terrà a Bologna, Cesena, Forlì e Predappio, Ravenna, Rimini il 27 settembre, in contemporanea con oltre 340 città in Europa, di cui circa 50 città italiane.

In mostra, quindi, la ricchezza e la competitività di un sistema produttivo all’avanguardia fatto di piccole e medie imprese, grandi marchi e imprese meno conosciute di tutti i settori, dalla meccanica e meccatronica, alla chimica, all’agrifood alle nuove frontiere dell’automotive e dalla realtà aumentata al design del tessile con i sui centri del fashion.

“I cittadini – dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi – potranno vedere e toccare con mano il grande patrimonio industriale dell’Emilia-Romagna, scoprendo la bellezza delle nostre imprese, quanta tecnologia, creatività e passione ci siano dentro alla creazione di prodotti apprezzati all’estero. Le imprese, i lavoratori e le lavoratrici, possono raccontare in prima persona il proprio lavoro quotidiano, far conoscere le produzioni, le tecnologie e le innovazioni che stanno dietro ai prodotti. Un’occasione unica anche per l’orientamento dei nostri giovani che potranno veder da vicino i luoghi di lavoro e avere uno strumento diretto di conoscenza che li aiuterà nelle loro future scelte di vita”.

Emilia-Romagna Open è organizzata in partnership con la Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna, le Università, i Clust-Er regionali, Unioncamere Emilia-Romagna, le associazioni di categoria, gli enti di ricerca del territorio, le istituzioni locali. L’iniziativa è finanziata con risorse del fondo europeo Por Fesr nel quadro della politica di coesione, per la crescita economica e l’attrattività del territorio.

Il calendario completo delle iniziative di Emilia-Romagna Open è disponibile sulla piattaforma www.emiliaromagnaopen.it dove è anche possibile prenotare le visite.

EmiliaRomagnaOpen per Provincia, l’elenco completo, per provincia, delle imprese e dei laboratori che aderiscono all’iniziativa

Congresso Nazionale “I Disturbi dell’Apprendimento”

Da: Organizzatori

Il 26-27-28 Settembre, Ferrara ospiterà il Congresso di rilevanza Nazionale dal titolo “I Disturbi dell’Apprendimento”, organizzato dalla Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento (Airipa), presieduta dal prof. Cesare Cornoldi, in collaborazione con il Centro Territoriale di Supporto (Cts) di Ferrara, che ha sede presso l’Istituto Comprensivo Dante Alighieri, con la Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza dell’Ausl di Ferrara Uonpia, l’Università degli Studi e il Comune di Ferrara.

Giungeranno in città da ogni parte d’Italia, numerosi studiosi, professionisti ed insegnanti interessati ad approfondire le loro conoscenze sul tema del Disturbi di apprendimento e sulle patologie del neurosviluppo.

Il programma, ricchissimo di interventi di elevata attualità, si svolgerà fra gli spazi del Centro Storico che farà da cornice prestigiosa all’evento.

Per informazioni e iscrizioni visitare il sito www.airipa.it/congresso

Richiesta di convocazione osservatorio rifiuti del consigliere Pd Davide Bertolasi all’Assessore Alessandro Balboni

Da: Gruppo Partito Democratico Comune di Ferrara

Gentile Assessore,
apprendo con non poco rammarico che, in queste settimane, lei ha incontrato diverse associazioni di categoria per discutere su tematiche riguardanti la gestione dei rifiuti nonché della tariffazione.
Non ci sarebbe nulla di male se, forse non ricorda, è esistito ed esiste un Osservatorio sui rifiuti che, le ricordo, fu fortemente voluto, nella passata legislatura, dall’opposizione di cui lei faceva parte nonché dalle associazioni di categoria stesse. L’Osservatorio si dovrebbe occupare di diversi temi, tra cui proprio la destinazione dei 150mila euro stanziati dalla giunta precedente per le imprese, di cui oggi si vanta sui giornali, senza averne nessun merito.
Riteniamo non giustificabile in alcun modo la mancanza di concertazione con cui lei, in questo primo periodo di insediamento, si approccia ad una tematica estremamente sensibile e delicata, sui cui negli anni passati fin troppa querelle politica è stata fatta.
Per questi motivi, a nome del gruppo del Partito Democratico, le chiedo di aggiornare e convocare al più presto l’Osservatorio Rifiuti, nel quale come dovrebbe sapere siedono anche 4 consiglieri comunali, così come voluto.
In fede

Cons. Davide Bertolasi