Skip to main content

Giorno: 3 Ottobre 2019

Gli studenti del Carducci intervistano Vigna a Internazionale

Da: Organizzatori

I protagonisti del Progetto “Europe for Millennials”, vincitore dei Fondi strutturali europei per il Potenziamento della cittadinanza europea incontreranno venerdi’ 4 ottobre alle 16:30 i giornalisti Simon Dunaway di Internazionale ed Edoardo Vigna, autore del libro Europa, la meglio gioventu’ a Palazzo Roverella, nell’abito del Festival Internazionale. Un’occasione di confronto per trovare insieme i tratti comuni della generazione Erasmus, intervistata dal giornalista in 10 città europee e soprannominata dall’autore Desiderius, perché De-sidera, senza stelle, in cerca di ispirazione: giovani in movimento che, in ogni parte dell’Europa, sono animati da una grande spinta verso il futuro, per il quale sono disposti a fare sacrifici. I fondi europei sono molto utili per aprire gli orizzonti a nuove culture e realtà, ma purtroppo i destinatari sono troppo pochi, soltanto un 2% dei giovani europei. “Bisognerebbe attivare un Erasmus di Cittadinanza” indipendente dal titolo di studio o dalla professione svolta, è la proposta del giornalista, come se intravedesse nel viaggiare, nel conoscere, un modo, forse l’unico, per uscire dai propri confini e sentirsi animati da valori e radici comuni. I ragazzi sul palco hanno goduto di Fondi europei per un’esperienza che li ha fatti crescere come cittadini europei. Destinatari di tre settimane di mobilità a Londra, nel cuore della Brexit, hanno sostenuto dibattiti con coetanei di scuole londinesi, fatto interviste, creato un sito web di rassegna stampa internazionale e tutto questo per comprendere che non ci sono differenze tra le persone, ma di idee e modi di interpretare il mondo. Il Progetto “Europe for Millennials” è nato da tre docenti del Carducci impegnate a promuovere laboratori sperimentali di conoscenza dell’Europa in cui gli studenti rivestono il ruolo di attori nel progettare un’Europa più vicina a loro. L’immagine dominante dell’Europa, appare spesso distorta e negativa, incapace di comunicare con i giovani; il materiale divulgativo prodotto dalle Istituzioni stesse, non appare coinvolgente né persuasivo rispetto all’importanza del tema trattato; di conseguenza, gli studenti non riescono ad avere chiari i vantaggi e i possibili svantaggi dell”essere europei.
Partendo dall’analisi di tali lacune, specificamente legate alla comunicazione istituzionale dell’Unione Europea, ma anche alla copertura dei media (mainstream e social media) rispetto alle notizie relative alle condizioni e all’evoluzione del progetto europeo, il progetto si propone di individuare canali di comunicazione efficaci  per promuovere la cittadinanza europea.  Gli studenti da un lato e il giornalista dall’altro avranno modo di individuare alcuni punti di contatto tra le loro esperienze: il viaggio di Edoardo Vigna attraverso 10 tappe europee e la mobilità dei ragazzi del Carducci nel cuore della Brexit, sono stati dettati entrambi dall’obiettivo di scoprire la varietà di aspetti dell’Europa che si cela dietro i comportamenti dei giovani, le loro aspirazioni, i loro sogni e valori. Per comprendere cosa significa essere europei e se esserlo con convinzione, possa diventare la condizione del loro essere felici.

Chef Jin Ogata e il suo staff in visita all’Istituto “Remo Brindisi” di Lido degli Estensi

Da: Segreteria Generale – Comune di Comacchio

Lido degli Estensi – Nel contesto della XXI° Sagra dell’Anguilla, si terrà sabato 5 ottobre, dalle ore 9.00, la visita del famoso chef giapponese Jin Ogata presso l’Istituto “R. Brindisi” di Lido degli Estensi.

L’anguilla, regina delle tavole comacchiesi, unisce diverse culture in tutto il mondo e, proprio dalla sua “preparazione gastronomica”, è nata l’ormai quinquennale amicizia tra il Giappone e l’Italia, tra la famiglia di chef Ogata e Comacchio. La cultura gastronomica giapponese del Sashimi e dell’Umaki a base di anguilla, si accosta al brodetto e alle altre specialità del nostro territorio, per un tripudio di gusto e tanti sapori da condividere.

Questa sarà un’occasione unica per tutti gli allievi del nostro istituto alberghiero, frequentanti il percorso cucina, sala e indirizzo turistico, in cui incontreranno lo chef originario di Kokura e famoso in tutto il mondo! L’incontro con gli oltre 60 studenti, avverrà nell’Aula Magna dell’Istituto, alla presenza dello chef Ogata e del suo staff, del Sindaco di Comacchio Marco Fabbri, e del Vicario Prof. Ida Pacifico.

Le tematiche che verranno trattate sabato mattina sono: la cultura giapponese della cucina e di come questa si lega al turismo, l’esperienza di Jin come chef e la sua idea di cucina, la cucina giapponese a base di anguilla e i piatti principali realizzati con essa nel mondo, dove viene raccolta l’anguilla in Italia e la sua lavorazione a Kitakyushu, città vicino Kokura dove c’è il ristorante di chef Ogata.

Dopo l’incontro, l’insegnante e chef Annarita Minotti eseguirà una dimostrazione di una ricetta giapponese da cucinare insieme agli studenti, cui seguirà il pranzo conviviale.

‘Laissez faire‘ non è uno slogan civile

Degli svaghi notturni dei giovani ferraresi, del fastidio procurato ai residenti e delle possibili soluzioni da adottare si è a lungo discusso nelle settimane scorse. Poi, come sempre, il dibattito pian piano si spegne. Ma il problemi restano aperti e insoluti. “Piazza Verdi” e la ‘movida’ di via Carlo Mayr sono specchio di situazioni che si verificano anche in altri luoghi e in altre città: conciliare aspettative e interessi divergenti non è mai cosa semplice.
Per quanto mi riguarda devo premettere, per onestà, che sono politicamente anti-leghista, sopratutto a causa della politica verso l’Europa e verso gli immigrati, per l’uso di un linguaggio spesso cosi volgare e aggressivo contro quasi tutti coloro che non gridano “Prima gli Italiani!”. Il senso della famosa sentenza ‘“law and order” richiesto da un leghista non è la stessa cosa ho in mente io. Le cose che costoro hanno presentato negli ultimi anni non rappresentano certo un modello per una nuova cultura democratica. Non voterei mai la Lega o, per me come cittadino tedesco, il partito “Alternativa per la Germania“ (Afd). ll loro antisemitismo e anti-democratciismo, la loro volgarità di linguaggio, non mi piacciono per niente.
Ma devo confessare, anche, che posso capire la politica del Comune di Ferrara, dell’amministrazione di Destra, verso la “Movida” notturna senza regole chiare.
Facciamo un esempio che mi fa arrabbiare non con il Comune ma con i clienti degli ‘streetbar’ in via Carlo Mayr: è un diritto bloccare completamente una strada pubblica come succede durante i mesi estivi quasi ogni notte? Certo, “cosi fan tutti” ma una strada pubblica ha le sue regole. Cosi invece, requisito un pezzo di città che è di tutti.
Talvolta, passando in piena notte a Ferrara, fra piazza Travaglio e piazza Verdi, in via Carlo Mayr ci si sente in un “failed district”, un territorio senza regole, dove il cliente diventa il re e il cittadino (non cliente) deve rispettare suo malgrado una legge non scritta.

Per essere chiaro: nemmeno io provo grande nostalgia per la ‘Ferrara funerea’, una città silenziosa e noiosa come è stata Ferrara per decenni. Mi piace l’idea della “movida”, con la possibilità di essere in contatto con amici e stranieri all’aperto; ma talvolta il rumore diventa davvero insopportabile come in un cantiere con le perforatrici ad aria compressa. Soprattutto venerdì o sabato notte, talvolta fino alle 4 di mattina, non è possibile dormire. Non capisco neppure perché molte stradine in questo storico e bellissimo quartiere di Ferrara siano diventate con gli anni sempre più una sorta di bagno pubblico a cielo aperto, per qualsiasi impellente “bisogno umano”.
Anche per questo avverto grande solidarietà per i residenti, che mattina dopo mattina curano il quartiere dove vivono. Grande rispetto anche per le donne e gli uomini della nettezza urbana, che ogni giorno fanno un lavoro, spesso sgradevole, per riportare un po’ di civiltà in un quartiere incantevole durante il giorno e che lo dovrebbe essere anche di notte.
“Tutti devono accettare le norme”, come ha detto la candidata sindaca della lista civica Roberta Fusari durante la campagna elettorale, ma senza un chiara indicazione di sanzione legale per i trasgressori resta un’affermazione un po’ naif .
Negli anni precedenti, di notte, purtroppo, tanti clienti degli ‘streetbar’ non hanno mai accettato le norme e non credo che le accetterebbero oggi solo perché lo chiede una rappresentante dell’opposizione in Consiglio comunale.

Ampliando il concetto, quanto succede a Ferrara è specchio di tanti piccoli diffusi disagi che insieme però rendono conflittuale il clima comunitario. Una nuova Sinistra, in Italia e in Europa, deve trovare una posizione chiara e credibile a partire già da queste situazioni di quotidiani fastidi, e non di tipo “laissez faire”: se la Sinistra non ha il coraggio di prendere posizione sui problemi della sicurezza e delle norme di convivenza, incluse le sanzioni possibili, la Destra (sia la Lega in Italia, sia l’Afd in Germania) avrà di fronte un futuro radioso per anni.
Sulla sicurezza urbana, il rispetto verso gli altri (anche verso gli stranieri) e sull’angoscia diffusa si giocherà infatti la partita politica dei prossimi anni. E, proprio per questo, “laissez faire” non è, e non può più essere, uno slogan adeguato né per una nuova Sinistra, né più in generale, per le forze che si definiscono civili e “non-populiste”.

  • 1
  • 2