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Giorno: 25 Novembre 2019

Il NO dell’Università di Ferrara alla violenza sulle donne

Da: Ufficio Stampa Università degli Studi di Ferrara

Per ogni donna del personale Unife, donato un euro per aiutare le vittime di violenza.

In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Unife vuole ribadire il suo NO alla violenza sulle donne. E lo fa con una triplice iniziativa.
Per ciascuna donna che lavora in Ateneo, il Consiglio di Parità e il Comitato Unico di Garanzia di Unife hanno virtualmente donato 1 euro alla onlus Pangea sotto forma di un seminario, per una cifra complessiva di 573 euro.
Fondazione Pangea Onlus aiuta le donne vittime di violenza domestica accogliendole con i loro figli e sviluppando un percorso di sostegno psicologico per il superamento delle esperienze traumatiche che hanno vissuto. L’euro donato per ogni donna dell’Ateneo vuole significare l’impegno concreto di Unife per dare un futuro diverso alle donne vittime di violenza domestica e alle loro bambine e bambini.
Il seminario verrà svolto dalla Fondazione Pangea nell’ambito di Inclusiv@ nell’incontro Il tempo delle donne in programma giovedì 19 marzo 2020.

Inoltre, nelle sedi di Unife compare in questi giorni il poster realizzato a partire dai pensieri che l’anno scorso il personale dipendente, le studentesse e gli studenti hanno espresso sui post-it collocati sulle sedie rosse poste in ciascun edificio dell’Ateneo.
Un impegno portato avanti poi durante l’anno anche grazie al progetto “Cinque pagine bianche: Io non sono violento e tu?”, premiato a novembre dalla Regione Emilia-Romagna. Il progetto ha portato studentesse e studenti degli istituti superiori di Ferrara e provincia a produrre elaborati sul tema della violenza.

Infine, anche “Link studenti indipendenti” propone una mostra nei corridoi dell’Università: saranno appesi dei vestiti con a fianco le storie delle persone che li indossavano al momento di una violenza. L’iniziativa vuole contrastare il pensiero comune che basti cambiare gli abiti che abbiamo nell’armadio o indossiamo per evitare uno stupro, invitando a pensare “questa settimana ero vestita così”, “quel maglione lo ho anche io in armadio”. L’iniziativa sarà allestita nell’atrio del Mammuth, al polo didattico di Ferrara Fiere, al polo Scientifico Tecnologico in via Saragat, al polo degli Adelardi, e al dipartimento di Giurisprudenza in via Ercole I d’Este.

Educazione ai media e cittadinanza attiva: al via il 26 novembre la serie di laboratori dal titolo ‘Talk, Talk GAD. Tutta la città ascolta’

Da: Organizzatori

Cosa significa GAD? E cosa sappiamo di questo quartiere? Con “GAD: cosa ne so, cosa ne penso”, al via martedì 26 novembre il primo di una serie di laboratori didattici dal titolo “Talk, Talk GAD. Tutta la città ascolta”, volta all’educazione ai media, cittadinanza attiva e coesione sociale. Promossi da Ufficio Sicurezza Urbana e Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Centro Mediazione Ferrara e Consorzio Factory Grisù, gli incontri – che coinvolgono svariate classi delle scuole superiori cittadine – sono parte del più ampio progetto “Il Giardino del mondo Fase II” che sarà presentato a breve alla stampa nella sua totalità.

Cosa significa GAD? E cosa sappiamo di questo quartiere? Con “GAD: cosa ne so, cosa ne penso”, al via martedì 26 novembre (dalle ore 8.10 alle ore 10.10) il primo di quattro laboratori didattici dal titolo “Talk, Talk GAD. Tutta la città ascolta”, promossi da Ufficio Sicurezza Urbana e Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Centro Mediazione Ferrara e Consorzio Factory Grisù.
Rivolta agli studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie superiori di Ferrara, la serie “Talk, Talk GAD” propone un articolato percorso di educazione ai media, cittadinanza attiva e coesione sociale. Essa è parte integrante del più ampio progetto “Il Giardino del mondo Fase II” (naturale evoluzione dell’omonimo e precedente “Il Giardino del mondo”) che sarà presentato a breve alla stampa nella sua totalità.
Questo primo laboratorio, che coinvolge gli studenti della V H del Liceo Scientifico “A. Roiti” coordinati dal professor Andrea Celeghini, mira alla stesura di una prima descrizione del quartiere GAD, partendo proprio dalle conoscenze, opinioni, timori, preconcetti e convinzioni dei ragazzi. Nella concezione che vede la sicurezza come sicurezza dei luoghi e delle relazioni, la conoscenza e la capacità di lettura della realtà e dei fenomeni che si manifestano in questa area cittadina sono elementi importanti per comprendere l’intero contesto in cui si vive, per affrontare eventuali vissuti individuali connessi alla sicurezza, ai conflitti e al disordine urbano e per non osteggiare pratiche spontanee di cittadinanza attiva e consapevole.
Oltre al Liceo “A. Roiti”, hanno aderito all’iniziativa l’IPSSAR Orio Vergani, l’Istituto Tecnico e Professionale Agrario F.lli Navarra ed il Liceo “L. Ariosto”.

Ferrara in Jazz 2019 – 2020: Matteo Bortone ClarOscuro 4et

Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

ClarOscuro, formazione diretta dal contrabbassista pugliese Matteo Bortone, si espande e torna al Jazz Club Ferrara – lunedì 25 novembre – corroborata dalla verve del vulcanico e audace sassofonista francese Adrien Sanchez. Anticipa il concerto l’aperitivo a buffet al wine bar del Torrione, lo segue l’imprevedibile jam session.

ClarOscuro, formazione diretta dal contrabbassista pugliese Matteo Bortone, si espande e torna al Jazz Club Ferrara – lunedì 25 novembre a partire dalle ore 20.00 – corroborata dalla verve del vulcanico e audace sassofonista francese Adrien Sanchez.
Un anno dopo l’uscita dell’omonimo disco d’esordio per la Cam Jazz (‘Album della settimana’ per All About Jazz, “Révélation Jazzman” per Jazz Magazine in Francia), Bortone continua a portare avanti la sua idea di ‘piano trio’ insieme al pianista Enrico Zanisi e al batterista Stefano Tamborrino, musicisti dalla forte personalità e capacità interpretative. Insieme già dal 2015, il trio ha sviluppato un sound che, partendo dalle composizioni di Bortone, costruisce una musica alle volte intimista ed esplosiva, introspettiva e solare, che si svela poco a poco e che lascia intravedere un approccio più malleabile al groove e alla pulsazione. In questo universo variegato e colorito, si aggiunge la ‘voce’ di Adrien Sanchez che coadiuva il trio nella sua esplorazione del mondo delle risonanze, delle timbriche e dei ruoli delle voci.
Anticipa la performance l’aperitivo a buffet accompagnato dalla selezione musicale di Willygroove Dj, lo segue l’imprevedibile jam session.

Cambio di guardia tra le nicchie del Torrione. Conclusa la collettiva Segnosonico, il pubblico potrà fruire, nelle serate di programmazione, della personale di Gianni Tarroni dal titolo “Musichepassione” fino al 23 dicembre prossimo.

Informazioni:
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline 331 4323840 tutti i giorni dalle ore 12:00 alle ore 22:00

Dove:
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara

Costi e orari:
Il Jazz Club Ferrara è un’associazione culturale affiliata ad Endas
Ingresso € 5
Ingresso + tessera Endas € 15
Ingresso + tessera Endas studenti Unife € 10

Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo con dj set a partire dalle ore 20.00
Concerto dalle ore 21.30
Jam session dalle ore 23.00

NB: non si accettano pagamenti POS

Zamorani: “Diffida a Fabbri. E lunedì ancora sit-in sullo scalone”

Da: Mario Zamorani

Lunedì 25 novembre dalle 10 alle 11 terzo sit-in sullo scalone.

Dopo 5 richieste protocollate, dopo due sit-in sullo scalone (replicato ogni lunedì mattina dalle 10 alle 11), dopo denunce sui giornali, dopo avere provato la violazione dello Statuto comunale e del Regolamento sulla partecipazione popolare da parte del sindaco, ora parte la diffida a Fabbri.

Solo (si fa per dire) per avere risposta alle mie domande su quali azioni intenda assumere per stigmatizzare o sanzionare una pubblica uscita con un tavolo abusivo della Lega, da me certificata con fotografie. Fabbri non risponde.
In assenza di risposte fra 30 giorni agirò nelle competenti sedi giudiziarie.

A chi mi verrà a trovare consegnerò il testo della diffida.

Paron su illuminazione del Castello Estense

Da: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Nota stampa del Presidente della Provincia Barbara Paron.

So bene cosa c’è scritto a pagina tre del progetto denominato “Il Castello si colora”, in merito al logo dello sponsor proiettato sulla torre dell’orologio.
Il problema, lo ripeterò pazientemente ogni volta che ce ne sarà bisogno, è che non è stato chiesto alla Provincia di approvarlo, sottoscriverlo, condividerlo, o di esprimere un parere.
Siccome una pubblica amministrazione parla essenzialmente per atti amministrativi, sfido chiunque a trovare in Provincia un atto – decreto del presidente o delibera consiliare – in tal senso.
Ciò che è stato chiesto formalmente è il rilascio di nulla osta (in data 5 novembre scorso) per l’utilizzo a titolo gratuito del Castello Estense per la realizzazione dello spettacolo “Fontane Danzanti più grandi d’Europa” (rilasciato il 13 novembre) e, in data 8 novembre, l’uso dell’imbarcazione della Provincia per l’istallazione dell’impianto relativo, appunto, al progetto “Il Castello si colora” (concessione rilasciata lo stesso 13 novembre).
I tecnici della Provincia mi hanno puntualmente informato di essere stati coinvolti, negli incontri operativi, sui vari aspetti legati alla sicurezza. Perciò all’interno dell’amministrazione non c’è stato alcun problema di comunicazione.
Perché non ho posto il problema di un progetto già definito, trasmessomi in allegato e sul quale non è stata chiesta alcuna condivisione?
Molto semplicemente, ho ritenuto di non sollevare problemi quando, anche solamente per ragioni di normali relazioni istituzionali, mi sarei aspettata come ente proprietario del Castello altra forma d’interlocuzione ancor prima che tutto fosse definito e deciso, invece di un coinvolgimento solo nella fase esecutiva.
Pur avendo riserve personali, ho voluto pensare a un accordo comunque costruito in origine, non immaginando che numerosi cittadini mi manifestassero il loro disagio – con toni, assicuro, non proprio da dame della San Vincenzo – attribuendone alla Provincia la responsabilità.
Per questo ho preso carta e penna per ristabilire l’esatta sequenza dei fatti e per esprimere alcune perplessità, peraltro condivise da alcune autorevoli voci del mondo istituzionale e della cultura.
Per completezza d’informazione, aggiungo che lo scorso 26 settembre ho chiesto e ottenuto di attivare il Tavolo permanente di coordinamento previsto dalla Convenzione tra Comune e Provincia per la gestione del Castello Estense, in vigore dal luglio 2015 e valevole fino al 31 dicembre 2020.
E ciò che sta avvenendo mi conferma come questo sia un lavoro necessariamente da compiere.
Perciò rispondo serenamente al sindaco Alan Fabbri e all’assessore comunale Fornasini con alcune considerazioni.
Primo: personalmente farei attenzione a paragonare il Castello Estense con altri beni monumentali di Ferrara, soprattutto per chi ha in animo di porre in risalto la radice culturale della ferraresità.
Secondo: non mi si può imputare una mancanza di attenzione ai dettagli della questione che, come ho spiegato, ho ben presenti fin dall’inizio.
Terzo: la dichiarazione dell’assessore Fornasini, per il quale “Questo atteggiamento è indice di una vera e propria avversione alle imprese tipica della mentalità vetero comunista”, penso si commenti da sola.
Come ho spiegato personalmente allo sponsor e al presidente di Cna, Davide Bellotti, qui non è in discussione il lavoro delle imprese che sostengono eventi e iniziative, che vanno ringraziate e incoraggiate. Piuttosto mi meraviglia che un ex assessore provinciale al Turismo ponga la questione in questi termini.
Nei prossimi giorni mi riservo di approfondire l’intera questione anche dal punto di vista della legittimità e correttezza amministrativa ed economico-finanziaria.

Porto Canale, sicurezza e parcheggi; ecco le tre priorità di Cna per Comacchio e i Lidi

Da: Ufficio Stampa CNA Ferrara

Gli interventi sul Porto Canale di Porto Garibaldi, la sicurezza delle aree artigianali e commerciali, la riqualificazione delle aree di parcheggio: sono queste le tre priorità individuate da Cna per il piano triennale delle opere pubbliche (2020-2022) del Comune di Comacchio, adottato dalla Giunta lo scorso 23 ottobre.

Le osservazioni di Cna al piano sono state inviate al Comune lagunare pochi giorni fa dal responsabile di Cna Area Delta Enrico Zappaterra. Per quanto riguarda il Porto canale di Porto Garibaldi, Cna chiede che si rivedano le previsioni di intervento, concentrando maggiori risorse nel biennio 2020-2021. E’ necessario anche provvedere alla sicurezza dei tratti interni, per venire incontro alle richieste degli operatori della pesca e della nautica da diporto.

Le aree artigianali e commerciali vanno tutelate meglio, e per questo è necessario installare telecamere di sorveglianza almeno nei punti: si tratterà, sostiene Cna, di un investimento in sicurezza che andrà a beneficio delle aziende e dei cittadini. Infine, i parcheggi: è necessario riqualificare le aree destinate alla sosta delle auto sia a Comacchio, sia ai Lidi, tenendo presenti una serie di priorità: sostenibilità ambientale, tutela del contesto naturalistico, miglioramento della viabilità e della fruibilità delle attività commerciali.

Cna suggerisce anche all’Amministrazione di non escludere forme di project financing per portare a termine almeno una parte degli interventi che verranno previsti nel piano triennale.

Bondeno: atto di indirizzo per la concessione in comodato gratuito a soggetti terzi di immobile in Viale Pironi

Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Fabio Bergamini e Francesca Piacentini: “Ex stazione delle corriere concesso in comodato gratuito per le finalità sociali del progetto riguardante il lavoro per gli over 40”.

L’obiettivo dichiarato del Comune è quello di occuparsi del tema lavoro: favorendo la stabilizzazione degli occupati nelle imprese, contribuendo così ai costi (per la formazione e gli adempimenti vari) necessari a dare un futuro ai giovani e non solo. Parallelamente, però, esiste una categoria che merita parimenti attenzione, rispetto ai giovani: quella degli over 40. Facendo seguito a quelli che sono gli obiettivi prefissati, il Comune di Bondeno ha approvato una delibera di Giunta, tramite la quale riassegnare l’immobile di viale Pironi 73. Un edificio un tempo destinato a biglietteria dell’Acft per le corriere di linea e, per un certo periodo di tempo, senza un utilizzo pratico. Almeno fino ad ora, perché l’intenzione dell’Amministrazione è quella di assegnarlo in comodato gratuito per via dell’utilità sociale del progetto che si sta perseguendo al suo interno. Una mission che non è preclusa dai regolamenti, visto che è stato ravvisato l’interesse superiore: «per lo svolgimento di attività a carattere sociale – recita il documento approvato dall’Amministrazione – che contribuiscono al benessere della comunità». Per queste ragioni, si è dato mandato al dirigente del settore socioculturale di dare seguito ad una procedura ad evidenza pubblica, per individuare un ente del Terzo Settore (o una cooperativa sociale, di comunità e così via) che possa gestire la struttura, allo scopo di ridare speranza a molte persone over 40 inoccupate, le quali avranno così l’opportunità di rimettersi in gioco e, magari, trovare una nuova strada nel mercato del lavoro. «Esistono attività come lo sfalcio dei giardini domestici, le piccole riparazioni, le pulizie, l’accompagnamento degli anziani a visite mediche, la consegna a domicilio del farmaci (per fare solo alcuni esempi) in cui molte persone inoccupate possono trovare un motivo per ricominciare – spiegano il sindaco Fabio Bergamini e l’assessore alle Politiche sociali, Francesca Piacentini –. Le persone che aderiranno al progetto godranno della piena fiducia delle istituzioni e si renderanno disponibili alle famiglie di Bondeno per lavori di questo tipo». E’ la cosiddetta “economia dei lavoretti”, che oggi va particolarmente di moda, ma che può rappresentare un piccolo “trampolino sociale” verso un riscatto personale di tanti cittadini. Rimaneva in sospeso soltanto la procedura autorizzativa per riassegnare in comodato gratuito (fatta eccezione per le utenze, naturalmente) l’edificio di viale Pironi. Sbloccatosi quest’ultimo passaggio, insomma, il progetto destinato agli over 40 potrà partire. «Per restituire dignità e fiducia a molte persone in situazione di difficoltà», concludono Bergamini e Piacentini.

Cgil, Cisl, Uil e Ente Provincia uniti contro la violenza sulle donne

Da: Ufficio Stampa CGIL Ferrara

La violenza contro le donne in troppi casi viene ancora sottovalutata quando non banalizzata. I numeri invece raccontano che è necessario un impegno diverso da quello ad oggi profuso nel contrasto alla violenza di genere sul fronte della prevenzione e della presa in carico, a partire da maggiori finanziamenti ai centri antiviolenza.
Cultura e modelli di comportamento possono essere modificati. In questo, un ruolo fondamentale spetta senz’altro all’educazione, alla formazione, e non secondariamente anche all’informazione. Proprio l’educazione sarà tra le azioni concrete di CGIL, CISL e UIL, attraverso il finanziamento di una borsa di studio per una tesi di laurea che sviluppi un progetto educativo sul contrasto agli stereotipi di genere.
La violenza di genere ha forme diverse: fra le meno denunciate vi è quella che avviene nei luoghi di lavoro, un fenomeno talmente esteso da poter essere considerato una piaga sociale: i dati istat parlano di un milione e 173 mila donne che hanno subito molestie o ricatti sul posto di lavoro, pari all’8,5% delle lavoratrici.
Il Lavoro e’ un diritto fondamentale, condizione di autonomia e quindi di dignità e libertà; e’ anche però un luogo di rapporti di potere, nell’ambito dei quali troppo spesso il lavoro viene trasformato da fonte di libertà’ a luogo di discriminazione dove la libertà’ viene negata: ricatti, soprusi e violenze sono ancor più favoriti dalla condizione di precarietà’ e quindi di ricattabilità’ in cui si trovano troppe lavoratrici.
Una realtà che chiama in causa anche le organizzazioni sindacali: per questo CGIL, CISL e UIL di Ferrara ritengono di dover assumere come priorità un impegno concreto sul tema della violenza nei luoghi di lavoro, attraverso un progetto che parta dalla lettura di dati tramite la somministrazione di questionari all’interno dei luoghi di lavoro come strumento conoscitivo di supporto nello sviluppo di azioni di contrasto alla violenza di genere.
Progetto che ha già trovato nell’ente Provincia, grazie alla disponibilità della Presidente della Provincia Barbara Paron e al coinvolgimento della Consigliera Provinciale di Parità Donatella Orioli, una condivisione e partnership importante, attraverso la disponibilità ad intervenire nell’attività di elaborazione e analisi dei dati che verranno raccolti, e che auspichiamo possa trovare nei prossimi giorni un’ampia adesione da parte di Istituzioni e Associazioni datoriali.
Un impegno per rompere il silenzio anche nei luoghi di lavoro su un fenomeno tanto diffuso quanto invisibile e sommerso, che nasce dalla convinzione che non è sufficiente condannare la violenza, ma è necessario che ognuno per il proprio ruolo si assuma la responsabilità di agire per produrre un cambiamento – in primis in termini di costruzione di consapevolezza – per fare dell’ambiente di lavoro un luogo sicuro e rispettoso della dignità di tutte e tutti.

Il Club per l’UNESCO di Ferrara presente per le iniziative culturali del territorio

Da: Club per l’UNESCO di Ferrara

Durante la riunione periodica dei soci del Club per l’UNESCO di Ferrara sono state presentate le iniziative dei prossimi mesi rivolte alla cittadinanza. L’incontro, coordinato dal Presidente Avv. Ugo De Nunzio, svoltosi al Circolo dei Negozianti, sede del club, ha in particolar modo definito l’organizzazione della conferenza dei Caschi Blu della Cultura, in continuità con il precedente appuntamento del mese di febbraio, che si terrà il 6 dicembre presso il Liceo Ariosto alla presenza dei referenti del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna. Il Club promuove inoltre una collaborazione con l’Istituto Dosso Dossi per la progettazione di un opuscolo dedicato al trentesimo anniversario della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza contenente le illustrazioni realizzate dagli alunni. Tante sono poi le sinergie che il Club ha in corso per patrocini a pubblicazioni, mostre, promozione locale di concorsi nazionali della Federazione Italiana dei Club e Centri per l’Unesco, progetti didattici in rete con istituti scolastici del territorio. Il Club ferrarese si è anche recentemente interessato alla procedura per l’ottenimento del prestigioso patrocinio della Commissione Italiana Unesco, poi confermato, alla mostra centese Emozione Barocca, dedicata al Guercino, attualmente in corso con una grande affluenza di pubblico. Per informazioni è possibile contattare la Segreteria del Club per l’Unesco di Ferrara al seguente indirizzo email clubferrara@ficlu.org.

“La Ricerca è Servita”: la cooperazione incontra l’ecosistema dell’innovazione dell’Emilia-Romagna

Da: Organizzatori

Dal 25 al 29 novembre, la Settimana della Ricerca voluta da Legacoop Estense, in collaborazione anche con il Tecnopolo di Ferrara.

Legacoop Estense, con il nuovo ufficio IES – Innovazione e Sviluppo Sostenibile, organizza dal 25 al 29 novembre la prima edizione della Settimana della Ricerca: cinque giornate di orientamento, incontro e conoscenza tra le cooperative associate e il ricco ecosistema dell’Innovazione della Regione Emilia Romagna. Con La Ricerca è Servita, questo il nome dell’iniziativa, Legacoop ha realizzato un “menù dell’innovazione”, da cui le cooperative possono scegliere gli ingredienti di loro interesse e fissare incontri personalizzati one-to-one con Università, Laboratori di Ricerca industriale, Centri per l’Innovazione, Fablab della Regione.

«A inizio 2019 Legacoop Estense ha avviato un nuovo ufficio interamente dedicato a innovazione e sviluppo sostenibile, seguito dall’ingegnere Chiara Pederzini, per analizzare il livello di maturità e il fabbisogno delle cooperative associate e facilitare processi di sviluppo», illustra Chiara Bertelli, coordinatrice territoriale. «I dati in nostro possesso ci dicono che le imprese che nel tempo hanno saputo innovare sono quelle che hanno ottenuto performance economiche migliori, dimostrando tenuta anche negli anni della crisi. Per questo abbiamo creato le condizioni affinché le cooperative associate possano seguire percorsi personalizzati di conoscenza degli attori e degli strumenti della ricerca, partendo dai loro bisogni». «Bisogni che vanno dalla differenziazione di prodotto, alla necessità di maggiore efficienza dei processi – specifica Chiara Pederzini – e che possono trovare risposta nelle diverse attività portate avanti dai Laboratori, che operano in tutti gli ambiti dell’innovazione tecnologica». Sono molte le prenotazioni già arrivate dalle cooperative, che hanno espresso l’esigenza di approfondire diverse opportunità: dallo sviluppo di soluzioni applicative di Intelligenza artificiale per l’ottimizzazione di tragitti nel settore della logistica, a sistemi di interazione tra uomo e macchina per la trasmissione di conoscenza; dall’ applicazione di sensori che rilevano specifici parametri nei settori dell’agroalimentare a quelli per il monitoraggio ambientale.

La Settimana della Ricerca è realizzata in collaborazione con la Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna che, con i suoi Tecnopoli, fornisce competenze, strumentazioni e risorse per lo sviluppo delle imprese. Nella nostra provincia, verranno organizzate visite ai laboratori del Tecnopolo di Ferrara e incontri con i ricercatori. I laboratori del Tecnopolo di Ferrara sono: LTTA per le Tecnologie delle Terapie Avanzate, che lavora su temi quali la bioinformatica e la microscopia avanzata; MechLav, che opera su tecnologie per l’industria 4.0, la robotica, l’automazione industriale; TekneHub, per la riqualificazione architettonica e il restauro dei beni culturali; Terra&AcquaTech, attiva sulla green economy e circular economy; APM, ex spin-off universitario nell’ambito dei materiali polimerici, anche biodegradabili; CNR Imamoter, istituto di meccatronica e robotica in ambito agricolo. «Siamo molto lieti di questa collaborazione con Legacoop Estense, che ha svolto un prezioso lavoro di mappatura delle esigenze e dei bisogni di innovazione del loro sistema cooperativo. Il Tecnopolo serve proprio a questo: facilitare l’incontro tra le imprese con le nostre competenze di ricerca, che spesso si avvalgono anche di attrezzature e infrastrutture all’avanguardia, per fare trasferimento tecnologico e ricerca industriale, a favore del tessuto economico regionale e nazionale» il commento del prof. Michele Pinelli, Delegato del Rettore alla Terza Missione dell’Università degli Studi di Ferrara, soggetto gestore del Tecnopolo.

Sardine oscurate: confermata la manifestazione del 30 novembre

COMUNICATO UFFICIALE 6000 SARDINE
La pagina 6000 sardine è stata oscurata pochi minuti fa senza giusta causa (24 novembre, ore 21) .
In mancanza di post offensivi, violenti o lesivi dei diritti della persona, è stata comunque bersaglio di un gran numero di segnalazioni. Questo ha automaticamente generato l’oscuramento della pagina.Siamo fiduciosi che possa tornare on-line nelle prossime ore, ma non abbiamo certezza dei tempi.
Si vede che un mare silenzioso fa molto più rumore di quanto si possa pensare.
#6000sardine

LA PIUMA
Una poesia di Carla Sautto Malfatto dedicata alla Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne

di Carla Sautto Malfatto

LA PIUMA

È una questione di equilibri.
Con una piuma per contrappeso
sostenere un intreccio di bambù spogli
le estremità taglienti
rigidi alle giunture, infidi.
Trovarvi il baricentro per ogni legno,
su questo posarvi altri,
reggerli, mentre si danza la vita
a piedi nudi e concentrata
a non perdere l’attenzione sui prolungamenti
farli girare, a perno, su di me
(e la piuma, sempre più lontana
ma ineludibile compensazione
di miserrimo peso, nemmeno un grammo).
Così, avanzare nel rischio continuo
elegante giocoliere con i calli alle mani,
domani, un’altra gravità, un nuovo legno
da aggiungere all’ultimo punto di forza,
continuare, gravida, del peso degli altri,
mai abbastanza, mai sazi.
Poi giungere al termine, per sottostimata soma,
appoggiarsi a valutare il tenue costrutto,
impalcatura sopraffina
di indicibile strazio e meravigliosa trama.
Se tolgo la piuma, tutto si schianta, fracassa
in un urlo solo e disumano,
se tolgo la piuma, tutta l’esistenza disgrega
nel mirabile intarsio di un’eternità,
tutto di me si seziona in verticale,
se tolgo la piuma – l’amore –
non c’è più una regina
non ci fu mai un re.

(Carla Sautto Malfatto – tutti i diritti riservati)

Il consenso senza buonsenso

Che cos’è il buonsenso? Giudicare secondo rettitudine, suggerisce l’opinione corrente. Rettitudine quindi, poi logica, giustizia, moderazione, cautela, e ricerca della verità sono i tanti ingredienti del buonsenso. E tutti noi dovremmo impegnarci a farli nostri e lasciare che il buonsenso guidi le nostre scelte e le nostre azioni, di qualunque cosa si tratti.
Eppure ci sono periodi della storia umana in cui il buonsenso è stato spesso e volentieri messo da parte per appoggiare e promuovere posizioni estreme, grossolane, disumane. La galleria degli orrori è vasta e desolante, e tutti più o meno possono dire d’aver conosciuto, osservando il passato, le tragiche conseguenze dell’enorme consenso dato a personaggi folli e immorali. Individui assetati di potere, arrivati al potere grazie al consenso di milioni d’altri individui che hanno sposato ideologie senza preventivamente filtrarle col giusto buonsenso.
Ma dopotutto non c’è da stupirsi, perché la convenienza spicciola e partigiana spesso prevale sul buonsenso. La convenienza del momento e l’effimero vantaggio che ne deriva vincono e convincono quasi sempre la maggior parte della gente. E la gente non impara mai che le promesse ricevute vanno giudicate con prudente lungimiranza, non con infantile entusiasmo.
Non abbandoniamo mai il buonsenso di guardare oltre il nostro naso e, soprattutto, non svendiamo il nostro consenso per due soldi!

“È difficile far capire qualcosa ad un uomo se il suo stipendio dipende proprio da questo suo non riuscire a capire.”
Upton Beall Sinclair

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

Sardinista!

Preso da un’improvvisa, inattesa ventata di buona volontà e voglia di fare, alla fine è successo: ho deciso di fare la mia parte anch’io con le sardine.
Mi sono quindi messo su una moka, l’ho bevuta direttamente dal beccuccio della moka, ho fumato una sigaretta e poi sono uscito per andare a incontrare i capi delle sardine.
La mia intenzione era di proporre loro alcuni punti che mi stanno molto a cuore e che considero essenziali se si vuol mettere fine a questo clima pessimo che serpeggia nel paese e anche nel mondo.
Li elencherò dunque in modo conciso e pratico, proprio come ho fatto con i capi delle sardine.
Sono solo una manciata di punti molto semplici, di facile comprensione per tutti.
1) Sognare un mondo in cui Malkmus è solo un mobile dell’Ikea è il minimo sindacale;
2) “Se il crack di Wall Street – a distanza di anni – gode ancora di una fama così sconfinata allora sarà pur vero che è il miglior crack acquistabile per strada”: guida pratica contro il complottismo facile;
3) Norma “Texas” Rangeri e la conquista dell’inutile (cit.);
4) Berlusconi e le sue barzellette – Una guida pratica;
5) Addormentarsi ogni sera con Alessandro Barbero in cuffia: storia di una dipendenza;
6) Adam Driver come esperienza religiosa: storia di un fallimento, parliamone insieme.
Devo ammettere che non sono riuscito a farmi capire molto bene ma le mie proposte sono al momento al vaglio dei capi delle sardine.
Almeno, così mi hanno detto mentre mettevano su un’altra moka che avevo chiesto per spiegare meglio questi miei 6 punti.
Poco dopo che il caffè era venuto su abbiamo letto tutti insieme “La dichiarazione del Minnesota” di Werner Herzog tentando di rilassarci un po’, sperando di chiarirci un po’ le idee a vicenda.
Abbiamo fumato anche qualche sigaretta e abbiamo ascoltato anche “Sandinista!” dei Clash tutto in una botta.
Poi però si erano fatte le 11 di sera e io sono tornato a casa per andare a dormire ma i punti di accordo c’erano e ci siamo detti che ci saremmo aggiornati in settimana.
Adesso tengo sempre d’occhio il telefono che questa settimana ci si becca ancora per discutere tutta l’opera di Lenin.
Buona settimana a tutti.

Truth (New Order, 1981)

Tra i binari

Tra i binari scorre il senso della vita. Un andare e venire indefinito, incerto. Nelle stazioni di notte si ulula come lupi solitari, e solo la luce del giorno restituisce ciò che l’oscurità ha celato. Tra i binari brandelli di una società occulta, oscurata, mal voluta, disprezzata…

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