Skip to main content

Giorno: 28 Novembre 2019

Mercatino di Natale Solidale a Santo Spirito

Da: Organizzatori

Solidarietà e spirito natalizio si incontrano alla parrocchia di Santo Spirito, ed anche quest’anno danno vita all’ormai consueto “Mercatino per Santo Spirito”. L’allestimento, significativamente ingrandito ed arricchito, viene proposto nei locali dell’antico refettorio del convento francescano attiguo alla Parrocchia di Santo Spirito (vi si può accedere dai cortili di Via Resistenza, 11 attraversando il campo di basket, sia sabato 30 novembre che domenica 1 dicembre, dalle 9 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30).

L’iniziativa è volta a sostenere le spese di rifacimento dell’impianto elettrico della chiesa parrocchiale di Via Montebello, non ricomprese nei fondi regionali che consentiranno l’avvio del cantiere per il grande restauro post sisma con l’anno nuovo.

La partecipazione sempre più consistente e numerosa dei commercianti ferraresi, che con generosità ancora una volta hanno devoluto oggetti di ogni tipo a supporto della causa, merita di incontrare il buon cuore ed anche la curiosità di chi, al “winter market”, potrà andare alla ricerca di un’idea regalo per l’imminente Natale, ma anche di capi di abbigliamento, calzature, oggetti per la casa e giocattoli, e supportare con un piccolo gesto la raccolta fondi che andrà a corroborare un imponente lavoro di ripristino e recupero della preziosa struttura, dopo 8 anni dal terremoto.

Associazione musicisti di Ferrara propone appuntamenti di “Guida all’ascolto” ad ingresso libero

Da: Organizzatori

Anche quest’anno l’Associazione Musicisti di Ferrara propone una serie di 18 appuntamenti ad ingresso libero di guida all’ascolto; il sabato sulla musica moderna e la domenica sulla musica classica denominati rispettivamente Guida all’Ascolto e Classica d’Ascolto.

Guida all’ascolto:
Per il diciassettesimo anno consecutivo, allo scopo di promuovere la cultura e l’educazione musicale in tutte le sue forme moderne, l’Associazione Musicisti di Ferrara-Scuola di Musica Moderna, in collaborazione con il Comune di Ferrara-Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali, Assessorato Politiche per i Giovani, organizza per l’ anno 2019-2020 una serie di appuntamenti nell’aula magna Stefano Tassinari della Scuola di Musica Moderna di Ferrara in via Darsena 57. Gli incontri sono ad ingresso libero e hanno come temi la guida all’ascolto dei generi musicali moderni più importanti. “L’esigenza di questi appuntamenti è cominciata quando, durante le lezioni di strumento, facendo alcuni riferimenti a stili e/o artisti importanti per la musica studiata, ci siamo accorti che molte cose non si potevano dare per scontate; in poche parole, anche se siamo in un’ epoca in cui gli ipod straripano di brani, spesso non si sa che cosa si ascolta e da dove proviene tutta questa musica; con queste lezioni, cerchiamo di stimolare l’interesse e l’approfondimento della musica ascoltata e suonata, oltre a creare un ritrovo di persone con lo stesso interesse, siano esse interne o esterne alla scuola”.

Sabato 30 novembre ore 15,30
Guida all’ascolto a cura di Angelo Adamo
Sonora è la notte
I concerti per notte stellate e orchestra di John Cage
Un appuntamento tra musica e stelle da non perdere!!
Ingresso libero.

Nel 2012 ricorrevano cento anni dalla nascita del compositore americano John Cage.
Questa guida all’ascolto sarà dedicata ad un aspetto che, fra tutti quelli analizzati e inerenti la produzione artistica di Cage, sembra essere il più ignorato: si tratta del rapporto suo con l’astronomia, un rapporto che lo ha condotto a scrivere ben quattro brani (forse cinque, come spero avrò modo di dire nel mio discorso) ispirati alla volta stellata.
Queste composizioni, di cui racconteremo la genesi a partire dai cataloghi stellari di cui Cage si è servito, costituiscono di sicuro un turning point nella produzione dell’autore come anche nella storia della musica del ‘900.
Se confrontate poi con quanto detto da altri artisti, esse sembrano offrire finalmente la possibilità di parlarne in modo diverso da quanto viene fatto di solito, dei rapporti tra astronomia, musica, pittura e, più in generale, tra scienza e arte.

Lotteria degli scontrini: riflessioni del presidente Ascom Giulio Felloni

Da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara

Il lancio dell’agenzia di stampa Ansa di una serie di emendamenti (ora al vaglio della Commissione Finanze) che riguardano lo slittamento al 1° luglio della Lotteria degli scontrini e la sospensione delle sanzioni previste ai commercianti inadempienti, sono lo spunto di alcune riflessioni da parte del presidente provinciale Ascom Confcommercio Ferrara, Giulio Felloni; “In sinergia con la Confcommercio nazionale e regionale ci siamo fatti portavoce della forte preoccupazione della nostra base associativa di questa Lotteria degli scontrini che avrebbe reso oltremodo difficoltosa la gestione della nostra attività quotidiana. Ora ci auguriamo che le nostre istanze di rinvio e di riconsiderazione di questi strumenti, riportate all’interno di una nostra recente lettera aperta ai parlamentari del territorio, siano accolte in questo emendamenti, e che questi ultimi vengano poi approvati nel loro iter parlamentare per arrivare prima al rinvio e poi ad una futura e definitiva sospensione della Lotteria degli scontrini” conclude il presidente Felloni.

Per FuturPera prima giornata da tutto esaurito

Da: Organizzatori

Molto ampia la partecipazione al Salone da parte degli operatori del settore che hanno visitato le oltre 150 aziende nei padiglioni e partecipato ai due convegni del World Pear Forum.

Una prima giornata con numeri da record per la terza edizione di di FuturPera – Salone Internazionale della Pera, che continuerà a Ferrara Fiere fino a sabato 30 novembre. Davvero ampissima la partecipazione degli operatori che hanno visitato le aziende nei padiglioni di Ferrara Fiere, per scoprire le ultime novità nei settori chiave: ricerca varietale, vivaismo, agrofarmaci e fitofarmaci, produzione, raccolta e post-raccolta, meccanizzazione agricola, logistica, packaging, commercializzazione del prodotto e import-export.

L’evento già dalle prime ore promette dunque di dare risposte concrete e proporre strategie per affrontare i principali problemi fitosanitari e di mercato della pericoltura italiana. Il Salone è stato inaugurato alle ore 12.00, con il taglio ufficiale del nastro e gli interventi di Simona Caselli, assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna Alan Fabbri, sindaco del Comune di Ferrara; Paolo Govoni, presidente Camera di Commercio di Ferrara; Stefano Calderoni, presidente della società FuturPera; Gianni Amidei, presidente dell’Oi Pera, Filippo Parisini, amministratore delegato e presidente di Ferrara Fiere e Congressi, Albano Bergami, vicepresidente dell’Oi Pera.

“Voglio ringraziare chi ha lavorato a questa straordinaria edizione, alle 150 aziende che ci hanno creduto, a sponsor e istituzioni che ci hanno consentito di realizzare un evento che ormai è diventato globale perché coinvolge aziende e buyer di cinque continenti. Quest’anno FuturPera è più che mai necessaria – ha detto Stefano Calderoni – perché la crisi di reddito dei nostri frutticoltori è forte. Questo non sarà lo spazio dove si troveranno tutte le soluzioni, ma un pezzo del percorso per costruire delle risposte. Dobbiamo ridare vitalità e anche speranza ai produttori agricoli e all’intera filiera.

“Anche Alan Fabbri, sindaco di Ferrara ha ribadito l’importanza di questa manifestazione per il territorio e l’intero territorio produttivo in Emilia-Romagna. “L’attenzione politica deve concentrarsi sul settore agricolo, che è un importante traino per l’economia del territorio. Il Comune di Ferrara è orgoglioso di ospitare questa realtà, che mette in campo non solo un settore economico ma anche una storia, una tradizione e un’identità. A seguire l’intervento di Albano Bergami che ha detto:” Sei anni fa, quando abbiamo deciso di realizzare una fiera dedicata unicamente alle pere, molti hanno pensato che fosse un azzardo. Non lo era per l’Oi Pera perché l’Italia è il quarto paese produttore di pere a livello globale e non esiste in nessun altro paese del mondo una concentrazione di pereti così grande come in EmiliaRomagna (il 70% dei 30.000 ettari presenti in Italia). Oggi possiamo dire che la sfida di questa fiera è vinta, perché abbiamo il 30% in più degli espositori e quindi abbiamo tutti gli strumenti necessari per un forte rilancio del settore”.

Anche il presidente di Ferrara Fiere, Filippo Parisini, ha ribadito che: “FuturPera è cresciuta in maniera incredibile rispetto alla sua prima edizione, abbiamo investito molto su questa manifestazione che valorizza l’economia agricola del territorio. Il successo di questo evento è talmente importante per il comparto che stiamo anche pensando a un evento intermedio, nel 2020 per indagare altri campi e comparti della produzione locale”.

Ha chiuso gli interventi dell’evento inaugurale Simona Caselli che ha detto: “È la terza volta che ho l’onore di tagliare questo nastro e anche a occhio si può dire che una fiera verticale dedicata alla pera non solo ha senso, ma è necessaria in questo momento complesso per il settore pericolo”. La Regione ha sempre creduto nell’evento perché parla di un prodotto identitario. Realizzare questa manifestazione è stata un’intuizione eccezionale da parte degli organizzatori, anche grazie alla presenza di un’organizzazione Interprofessionale che ci ha investito. Qui si parlerà di lotta alla cimice asiatica, che ha potuto fare tutti questi danni anche a causa dei cambiamenti climatici. Per questo la Regione sta lavorando, insieme a Ministero e Commissione Europea, per risolvere il problema e rimanere accanto ai nostri produttori. A primavera ci saranno i primi rilasci della vespa samurai e a livello di risorse per il settore la ministra Bellanova è andata ieri a contrattare una moratoria sui mutui, per far slittare i pagamenti di due anni. Il nostro obiettivo è mantenere questo straordinario patrimonio di aziende pericole.”

Ottima la partecipazione ai primi due appuntamenti del World Pear Forum, che al mattino ha visto l’intervento dell’agronomo australiano Marcel Veens e dei tecnici della Fondazione Fll. Navarra, per un confronto sulle modalità produttive in areali molto differenti, ma utile per capire nuove metodologie di gestione del frutteto. Al termine dell’incontro è stato proiettato il video della giornata tecnica in campo che si è svolta alla Fondazione Navarra. Nel pomeriggio, al convegno dedicato alla maculatura bruna, si è affrontato il problema da diversi punti di vista: dalla ricerca scientifica messa in campo dal Distal (Università di Bologna) per cercare nuove strategie mirate di difesa, fino alle prove di saggio per contenere la malattia e le esperienze dei consorzi fitosanitari.

FuturPera continua domani, venerdì 29 novembre, con il terzo appuntamento del World Pear Forum di FuturPera dove si discuterà un tema cruciale per il settore: “Le prospettive commerciali e le nuove opportunità di mercato” con gli esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle strategie per valorizzare il prodotto sul mercato interno e all’estero. Davvero ampio anche il calendario degli incontri tecnici in programma: “Ultimi risultati sulla difesa contro la cimice asiatica” di Bayer Cropscience; “Le specialità nutrizionali Compo Expert per il pero” di Compo Expert; “Novità sulla gestione dei diserbi e sui biostimolanti nel frutteto” di Sipcam; Friendly Fruit – Climate Kic: melicoltura innovativa e sostenibile a cura del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari – Unibo; Pirodiserbo: dal controllo delle infestanti al controllo delle patologie” di Mingozzi Group; “La nutrizione del pero con i fertilizzanti Timac” di Timac Agro; “Strategie integrate per la difesa da Maculatura bruna e colpo di fuoco” di Manica.

Ricordiamo che il Salone rimarrà aperto dalle 9 alle 18.30. e l’ingresso è gratuito ma viene chiesta la registrazione che può essere effettuata online sul sito www.futurpera.com per evitare code all’ingresso, oppure direttamente in fiera nei giorni dell’evento.

Premiati i volontari che hanno partecipato alle iniziative in tema di Educazione alla Legalità e Rispetto dell’Ambiente

Da: Ufficio Stampa Prefettura di Ferrara

Presentato il bilancio dei Progetti “Un mare di legalità 2019” e “Acqua 100% Plastic Free”.

Presieduta dal Prefetto di Ferrara, Michele Campanaro, con la partecipazione del Questore Giancarlo Pallini e dei vertici territoriali delle Forze dell’Ordine, del Presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni, del Sindaco di Comacchio e Presidente dell’Ente Parco Delta del Po regionale Marco Fabbri, del Sindaco di Riva del Po, Andrea Zamboni, e dei presidenti del Consorzio Acque Delta Ferrarese – CADF s.p.a. e della società per i servizi ambientali CLARA s.p.a., Maira Passarella e Annibale Cavallari, si è tenuto in mattinata, presso il Centro di Educazione Ambientale di Riva del Po (FE), alle porte del delta del Po, la cerimonia di premiazione dei volontari impegnati nei Progetti “Un mare di legalità 2019” e “Acqua 100% Plastic Free”, per la divulgazione della legalità e del rispetto dell’ambiente.

Il progetto è stato realizzato dalla Prefettura di Ferrara, con la collaborazione della Camera di Commercio, del Comune di Comacchio e della Provincia di Ferrara.
Nell’ambito della campagna estiva per il contrasto al fenomeno dell’abusivismo commerciale sulle spiagge del litorale, che ha impegnato Forze dell’Ordine, Polizia Provinciale e Polizia Locale di Comacchio, i volontari delle Associazioni Agriambiente, G.E.V. e L.I.D.A., con il sostegno di CADF s.p.a. e CLARA s.p.a.,, oltre a sviluppare lungo il litorale comacchiese attività si sensibilizzazione al consumo di prodotti legali non contraffatti, hanno fornito un importante contributo sul tema della riduzione di rifiuti in plastica, ai fini della promozione di comportamenti consapevoli e sostenibili per l’ambiente, distribuendo borracce in alluminio, in sostituzione delle bottiglie in plastica.

“Il progetto “Un mare di legalità” – ha sottolineato il Prefetto Campanaro – è la dimostrazione dell’efficacia del sistema di sicurezza partecipata, che sviluppa sinergie interistituzionali e con il terzo settore. Un’iniziatica importante di promozione della cultura della legalità – ha proseguito il Rappresentante del Governo – che quest’anno, con “Acqua 100% Plastic Free”, si è arricchita di una ulteriore attività di sensibilizzazione sul tema attualissimo del rispetto dell’ambiente, tema che si integra perfettamente in un contesto di straordinaria valenza naturalistica quale il litorale comacchiese, nel cuore del Parco del Delta del Po, patrimonio UNESCO”.

Al termine della cerimonia di premiazione, le Autorità hanno visitato il Centro di Educazione Ambientale, all’interno del quale è attivo l’impianto di potabilizzazione idrica di proprietà del Consorzio Acque del Delta Ferrarese, che si approvvigiona direttamente dall’adiacente fiume Po. Insieme all’impianto nella vicina località di Ro, ha una potenzialità complessiva di 1.000 litri/sec. di acqua trattata e potabile, immessa in circa 2.200 km. della rete che rifornisce le utenze del medio-basso ferrarese.

Dove lo metto Giulio Regeni?

No,non prendete per vera la foto di copertina. Niente facciata del Duomo per adesso. E’ solo una ‘modesta proposta’. L’idea (lo stupendo  fotomontaggio) l’ho presa a prestito da un profilo di un amico su Facebook. Ma la faccio mia senz’altro: è troppo tempo che la verità per Giulio Regeni non ha più casa a Ferrara.

La storia (tremenda e inconclusa) di Giulio Regeni, il giovane dottorando italiano torturato ed ucciso a Il Cairo nel febbraio del 2016, è nota a tutti. La magistratura italiana indaga, il coinvolgimento della polizia e dei servizi segreti egiziani è ormai acclarato, ma le autorità egiziane non sembrano disposte a far piena luce sulle circostanze dell’omicidio Regeni. Pressato dall’opinione pubblica il governo Gentiloni ha insistito (sottovoce, con molto garbo) sul governo egiziano. Il primo Governo Conte molto meno: è rimasto alle cronache il sommo cinismo dell’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini che, nel giugno dell’anno scorso, rispondeva così a una domanda di un giornalista: “Regeni? Sono più importanti i rapporti con l’Egitto.”.

Intanto il nome di Giulio Regeni, la richiesta di arrivare alla verità sulla sua morte, si spargeva in tutte le piazze d’Italia. Ovunque veniva appeso lo striscione giallo di Amnesty International. Anche a Ferrara, dove da oltre tre anni stava appeso allo Scalone di piazza Municipale.

Ci eravamo tanto abituati, che la piazza non sarebbe stata più la stessa senza quella invocazione alla giustizia e alla verità. Poi, dopo la vittoria leghista alle ultime elezioni comunali, quello striscione ha iniziato a diventare scomodo. E qualche volonteroso militante aveva subito pensato a coprirlo con una bandiera di partito.

La storia continua. Per la destra ferrarese quello striscione doveva risultare davvero indigesto, infatti, la notte dello scorso 7 agosto sparisce del tutto. Da allora sono passati più di tre mesi. Il gruppo Amnesty International di Ferrara ha ripetutamente chiesto alla nuova Giunta di ripristinarlo. Senza successo. Sembra proprio non si riesca a trovare un posto per Giulio Regeni. E per la verità.

Proprio ieri il Sindaco Alan Fabbri prendeva altro tempo. Ma siccome Alan Fabbri ama far la parte del poliziotto buono – lasciando al vicesindaco Naomo Lodi il ruolo di poliziotto cattivo – la questione striscione diventa puramente un problema di estetica e di decoro urbano. Lo striscione non tornerà sullo scalone del municipio, ma “la nostra idea – dice il Sindaco rispondendo ad Amnesty International – è di spostarlo in un altra collocazione, altrettanto importante, per ragioni legate all’afflusso turistico e alla attività istituzionale collegati allo Scalone”. Collegati come, non è dato intuire.

Non ci pareva che qualche turista avesse protestato per l’obbobrio di uno striscione civile sul fianco dello Scalone. Non ci sembrava costituire un vulnus alla bellezza di Ferrara. Né che potesse in qualche modo intralciare i lavori del Consiglio Comunale e della Giunta. Ma insomma, vogliamo prendere per buone le intenzioni del Sindaco che da più di 100 giorni si sta lambiccando il cervello per trovare un posticino adatto (“altrettanto importante” ha detto) per Giulio Regeni. L’idea della facciata del Duomo, fasciata a lungo per i lavori di restauro, ci pare un’ottima location. Ci pensi su. E prenda una decisione. Non credo che il vescovo avrà obiezioni.

 

 

Ferrara accende il Natale con l’illuminazione di ben tre alberi

Da: Organizzatori

Due grandi spettacoli sul listone del Fideuram Christmas Village.

Nel prossimo week end si respirerà davvero aria di Natale a Ferrara. Sabato 30 novembre si accenderanno addirittura tre alberi di Natale preceduti da grandi e suggestivi momenti di spettacolo. Anche questi eventi sono sostenuti e promossi dal Comune di Ferrara e curati dall’Ati formata da Delphi International, Made Eventi e Sapori da mare, con il coordinamento generale di Riccardo Cavicchi e la direzione artistica di Alessandro Pasetti. Presenterà Elisa Giorio.
Vai col musical
In piazza Trento Trieste, sul palco allestito al Fideuram Christmas Village, alle 16 comincerà l’animazione musicale di Radio Bruno. Seguirà alle 17 lo spettacolo “Notte di Natale 1223”, un suggestivo e coinvolgente musical di Carlo Tedeschi, interpretato dai giovani allievi dell’Accademia del musical “Arte e luce” di Ferrara, per la direzione artistica di Annamaria Bianchini. Il presepe vivente diventa un musical: canti, danze e musiche si fondono coinvolgendo gli spettatori nella suggestiva atmosfera del primo presepe vivente ideato nel 1223 da San Francesco nel paesie di Greccio. L’opera è stata eseguita la notte del 24 dicembre in Piazza San Pietro a Roma, in occasione dell’accensione del Lume della pace, alla presenza di Papa Francesco. Poi alle 18 il momento dell’accensione dell’albero di Natale, il Bricoman Christmas Tree, adornato da ben 770 palle fluorescenti, di grande pregio artistico, alla presenza del sindaco della città, Alan Fabbri. Alla base del grande albero di oltre 16 metri di altezza, per la prima volta è stata posta una Natività, un presepe donato dall’Anffas Ferrara Onlus.

Ferrara accende il Natale
In contemporanea, e cioè sempre alle ore 18 di sabato, si accenderanno anche altri due alberi natalizi voluti dall’amministrazione comunale. Il primo nella zona acquedotto, che sarà inaugurato dall’assessore alla Attività Produttive Angela Travagli, mentre il terzo albero sarà acceso in zona Gad, dall’assessore al Turismo Matteo Fornasini.

Apre il Ferrara Ice Park
Dopo il rinvio a causa delle temperature elevate della settimana scorsa, sabato 30 novembre alle ore 10 aprirà il Ferrara Ice Park, con la pista di pattinaggio su ghiaccio all’interno del suggestivo Giardino delle Duchesse. La pista del ghiaccio, con due aree rispettivamente per adulti e bambini, è realizzata anche quest’anno da EngiEvents, società leader per l’impiantistica sportiva.

Domenica torna l’orchestra Casanova.
Buona la seconda (speriamo) è il caso di dire. Domenica alle 16.30 sul palco del Fideuram Christmas Village in piazza sarà riproposto lo spettacolo della Casanova Venice Ensemble che era stato cancellato sabato 16 novembre a causa delle avverse condizioni meteo. L’orchestra ritmico sinfonica della Casanova Venice Ensemble, diretta dal maestro Costantino Carllo è formata da ben 60 artisti tra musicisti, vocalist, corpo di ballo, oltre alle voci soliste del tenore Vittorio Zambon, del soprano Aline Carraro e della cantante Chiara Luppi. Un tocco di classe sarà fornito dalle esibizioni aeree e a terra della performer Chiara Baltieri. La direzione artistica è curata da Gianmatteo Carollo. Lo spettacolo sarà un omaggio alle musiche di Ennio Morricone, musiche intramontabili e famosissime che hanno accompagnato capolavori del cinema come: c’era una volta il west, Per un pugno di dollari, Mission, Novecento. Uno spettacolo di forti emozioni.

Ferrara Civica: Palazzo Prosperi – Sacrati e la città museo

Da: Ufficio Stampa Gruppo Ferrara Civica

Ferrara Civica, in merito all’ipotizzato recupero di Palazzo Prosperi-Sacrati, ritiene che sia un grande risultato, dopo tanti anni, per un bene architettonico e culturale importante per Ferrara; come altrettanto grande e impegnativo sarà il successivo percorso di valorizzazione.

Valorizzazione, infatti, per cosa? Già si è espressa parte della Giunta per un allargamento degli spazi dell’Università cittadina (una scelta anche della precedente amministrazione sconfitta alle urne). Questa nostra riflessione invita, invece, a una destinazione più strategica e maggiormente legata alla posizione topografico-urbanistica in cui si trova il Palazzo e che riteniamo utile alla progettazione di un’espansione innovativa di Ferrara città patrimonio culturale dell’Unesco.

Tutto parte dalla considerazione di un comparto urbanistico in cui sono già presenti edifici adibiti alla valorizzazione della “Memoria”, in particolare di quella artistica: vale a dire i Musei.
Teniamo sempre presente che il concetto di “Memoria” è legato al concetto di “futuro”, perché chi non ha memoria non ha futuro e il Museo è uno dei momenti di materializzazione tridimensionale del concetto Memoria. È però limitativo pensare a una struttura museale finita e completa, in quanto attualmente la conservazione museale va dal neolitico ai “giorni nostri”; e questa è la ragione per cui in futuro ci sarà bisogno sempre di maggiori spazi disponibili, appunto, per la conservazione e valorizzazione dinamica, moderna, digitale e proiettata nel futuro della Memoria.

In concreto, vedremmo bene quest’occasione per realizzare un fatto che entrerebbe di diritto nella storia della città e del suo storico cambio di passo politico voluto dai cittadini attivi per il suo governo: la creazione di un “Polo museale Diamanti”; un polo unico al mondo sviluppato lungo e attorno la dorsale di Corso Ercole d’Este -prima strada moderna d’Europa- comprendente i palazzi e i relativi giardini dei:
Diamanti (sede espositiva di mostre d’arte antica e il Museo del Risorgimento e della Resistenza);
Turchi-Di Bagno (con Museo della Paleontologia e l’Orto Botanico, sede di mostre scientifiche);
Prosperi-Sacrati nuova, esclusiva sede di una potenziata sezione d’arte contemporanea-moderna;
Massari (con il Museo dell’Ottocento e del Novecento, e un “rinato” PAC Padiglione di Video Arte Contemporanea), nonché, una riflessione progettuale che coinvolga anche l’antico complesso degradato della ex Chiesa e Convento di Santa Caterina in via Roversella confinante col quadrivio attraverso le aree verdi interne del Diamanti.

Ricordiamo, ancora, l’intelligente proposta, di qualche anno fa, del critico d’arte ferrarese Lucio Scardino, di realizzare una sorta di “Pantheon” (statue, busti di artisti e personalità locali nel corso dei secoli) da realizzarsi in un percorso storico-culturale-turistico con fulcro il Parco Massari, che potrebbe inglobare anche i parchi prossimi a Diamanti e Prosperi-Sacrati con esposizioni temporanee di opere scultoree, che nel tempo, tramite le donazioni, potrebbero diventare esposizioni permanenti e quindi, creare le basi per la realizzazione di un vero e proprio Museo della Scultura en plei-air.

Vorremmo poi citare che esistono diverse “collezioni” ancora prive di degna sede -nonché d’importanti lasciti bibliotecari-: le opere della donazione Farina (oltre 190 opere di arte del Novecento), le opere della ex Cassa di Risparmio S.p.a oggi Bper, la collezione Cavallini-Sgarbi, nonché quelle di altri privati che potrebbero mettere in visione di un vasto pubblico anche esterno alla città il loro valore artistico.

Ancora, si potrebbe collegare il “Polo” alla topografia dei luoghi della Certosa Monumentale di Ferrara sottostimata e da riqualificare e promuovere sistematicamente- la rinata Chiesa di San Cristoforo, le opere-tombe monumentali di assoluto pregio architettonico artistico-culturale e l’antistante area verde proscenio naturale di appuntamenti estivi musicali di pregio per le produzioni del locale Conservatorio: per questo parliamo di un unicum. Insomma, il recupero del Palazzo Sacrati è l’occasione per pensare e progettare spazi aperti e chiusi per mostre permanenti, temporanee e luoghi di qualità per valorizzare la città e la sua vitale ospitalità.

E se poi dovesse prevalere dal confronto pubblico un orientamento del Sacrati a sede di un rinnovato Museo Antonioni, ebbene, che sia, con questo nome, il Museo di Ferrara e il Cinema, della storia del ferrarese attraverso l’arte cinematografica e l’opera di tutti i suoi cineasti.

Palazzo Sacrati è, anche, l’occasione anche per rilanciare il Diamanti alla sua vocazione naturale di perno centrale perché si potrebbe pensare a una nuova sistemazione e allestimento del Museo del Risorgimento, che libererebbe spazi per i servizi complessivi del Polo Museale (caffetteria, sala internet, laboratori didattici, biglietteria, ecc.), in una visione più ampia e creativa. Questo, in attesa che si possa cogliere per il “Progetto Polo” le opportunità offerte dal complesso Caserma Bevilacqua, garantendo nuova collocazione più moderna e funzionale alle esigenze e servizi garantiti dalla Polizia di Stato.

Per quanto riguarda l’ipotesi di destinare il Sacrati a sede universitaria, ricordiamo che nel futuro restauro di Palazzo di Renata di Francia, sede del rettorato, è presente un’aula magna prestigiosa, come pure già nella vicina ex Facoltà di Lettere e Filosofia, come quella prevista dopo gli interventi alla Facoltà di Matematica, senza dimenticare quella già attiva alla Facoltà di Giurisprudenza.

Invece, il “piatto langue” di spazi pubblici -non consegnati a una esclusiva priorità universitaria- per eventi congressuali di prestigio, vista la sottrazione a questo uso dell’ex Teatro Verdi.
Quale migliore cornice di Palazzo Sacrati per una sala adeguata e avveniristica -pubblica anche se del caso gestita da privati- per avviare lo sviluppo del turismo congressuale?

Questo, senza nulla togliere al ruolo fondamentale di UniFe per lo sviluppo della città, che per raggiungere tale obiettivo -da noi evidenziato in più occasioni- può rivolgere il suo potenziamento utilizzando altri “buchi neri” della città da anni dismessi sui quali si dovrà, comunque, presto tardi intervenire come -e ci limitiamo a due gravi esempi- l’ex ospedale San Giorgio di via Boschetto vincolato dalla Soprintendenza e le cosiddette Nuove Cliniche dell’ex Sant’Anna proposte alla demolizione dalla vecchia giunta. Per non parlare poi: della vuota Casa del Pellegrino; dell’abortita Scuola della Guardia di Finanza nel complesso di San Benedetto, della sede Ausl Ferrara di via Cassoli, prossimo contenitore “da destinare” una volta traslocate le attività alla Cittadella della Salute.

Infine, non dimentichiamo i nuovi strumenti finanziario-patrimoniali pubblico-privati per gli interventi di ristrutturazione e di gestione di un Polo così concepito.

Ci sono, quindi, elementi per avviare tra i componenti della coalizione, il sistema economico-produttivo locale ed esterno alla città e la cittadinanza tutta, un’equilibrata riflessione e un confronto di ampia prospettiva prima di adottare scelte in favore di legittime e fondamentali aspirazioni universitarie che limiterebbero però altre e ben più strategiche e innovative espansioni; un clima favorevole testimoniato dalla civilissima, alta e condivisa riflessione del Prof. Ranieri Varese sul tema. Uno spirito che ritroviamo quando, presentando il 29 Luglio all’approvazione del Consiglio Comunale di Ferrara le Linee di Mandato, il Sindaco Fabbri afferma ”…se vuoi arrivare lontano, cammina insieme agli altri”- e che: ”siamo profondamente convinti del valore della programmazione politico-strategica come impegno comunitario e condiviso, in grado di far crescere Ferrara e tutto il territorio, e riteniamo che questa occasione debba essere uno stimolo per le forze politiche, di maggioranza e dì opposizione, ad alzare il livello del confronto in una sintesi di alto profilo, capace di innescare un circolo virtuoso che possa andare ben oltre la durata di questo mandato”.

Ferrara Civica, per nascita e vocazione, con spirito di collaborazione, in virtù di quanto annunciato dal Sindaco, risponde per costruire assieme alla città un Progetto di respiro per un settore fondamentale per Ferrara.

Con il secondo film di Mondovisioni inizia il dicembre di Ferrara Off

Da: Ufficio Stampa Associazione Culturale Ferrara Off

Ad aprire il dicembre di Ferrara Off, domenica 1 alle ore 17.30 verrà proiettato negli spazi di viale Alfonso I d’Este 13 il secondo docufilm di Mondovisioni scelto dalla rete di associazioni composta da Agire Sociale, Gruppo giovani di Amnesty International Ferrara, Cgil, Cittadini del mondo, Emmaus, Ferrara Off, Ibo, Intercultura, Movimento Nonviolento, Parrocchia di Santa Francesca Romana, Pax Christi, Segnidipace.
‘Mission lifeline’ di Markus Weinberg e Luise Baumgarten, segue la storia della ONG tedesca Mission Lifeline, che si dedica al soccorso dei migranti nel Mediterraneo, dove l’impegno a salvare persone dalla morte certa si trasforma in lotta per l’ideale europeo. Il film è in versione originale con sottotitoli in italiano.
Sabato 30 novembre, dalle 11 alle 13, a Ferrara Off verrà ospitato il workshop di body percussion con Anselmo Luisi dedicato a tutti coloro che vogliono sperimentare ritmi nuovi a partire dal proprio corpo.
Per questioni organizzative la lettura a puntate di ‘Piccole donne’ di Louisa May Alcott con Gloria Giacopini è stata spostata da sabato 30 novembre a sabato 7 dicembre (prima puntata) e i due sabati successivi (seconda e terza puntata). Sabato 21 dicembre, al termine della lettura seguirà un momento conviviale con spumante e panettone per festeggiare le vacanze natalizie.
Maggiori informazioni chiamando il 333 6282360 o scrivendo a info@ferraraoff.it

Le verità nascoste su piazza Fontana. Oggi a Ferrara il giornalista-scrittore Paolo Morando

Una piccola storia ignobile della giustizia italiana, subito cancellata e rimossa. “Prima di piazza Fontana. La prova generale”, accurata e approfondita analisi condotta dal giornalista e scrittore Paolo Morando raccolta nel recente volume edito da Laterza “Prima di piazza Fontana. La prova generale”, sarà oggetto di confronto e dibattito alla presenza dall’autore, oggi all 18 alla libreria Ibs – Il libraccio di piazza Trento e Trieste. Il volume fa seguito alle due precedenti preziose analisi di Morando sulle radici del nostro anestetizzato presente: “Dancing days: ’78/’79 i due anni che hanno cambiato l’Italia” e “’80, l’inizio della barbarie”.

Sempre oggi, ma alle 16, al Polo di Unife in via degli Adelardi 33, è in programma il seminario (aperto a tutti) dal titolo: “Tensione e distrazione: strategie per il controllo sociale”, nell’ambito del ciclo “l’Etica in pratica” organizzato dal prof. Sergio Gessi a integrazione del suo corso di Etica della comunicazione. A tenerlo sarà proprio il giornalista autore del libro-inchiesta che, a cinquant’anni dai fatti, rivela le verità nascoste di uno dei momenti chiave della storia repubblicana.

La misconosciuta vicenda oggetto del saggio di Paolo Morando fa riferimento ai due ordigni scoppiati a Milano il 25 aprile 1969, alla Fiera campionaria e all’Ufficio cambi della Banca Nazionale delle Comunicazioni della Stazione centrale, che provocarono una ventina di feriti. La tesi dell’autore è che si tratti del primo atto della campagna di attentati che pochi mesi dopo porterà a Piazza Fontana.
Anche in quella circostanza l’Ufficio politico della questura, fin dalle prime ore, punta verso gli anarchici. A condurre le indagini sono il commissario Luigi Calabresi e i suoi uomini, gli stessi che si troveranno nel suo ufficio la notte della morte di Giuseppe Pinelli, nome che nell’inchiesta spunterà di continuo, come quello di Pietro Valpreda, che già qui si profila come futuro capro espiatorio. Nel giro di pochi giorni vengono arrestati tre giovani (e altrettanti nelle settimane successive) e una coppia di noti anarchici milanesi, amici dell’editore Giangiacomo Feltrinelli, che pure verrà rinviato a giudizio assieme alla moglie. Due anni dopo, con un colpo di scena dietro l’altro, il processo chiarirà le dimensioni della macchinazione anti-anarchica innescata da quegli attentati. Una vicenda determinante per comprendere fino in fondo i misteri di Piazza Fontana. Un racconto serrato di una pagina nera per la giustizia italiana, da allora totalmente rimossa dalla memoria, che assume nuova luce grazie alla scoperta di documenti fin qui inediti.

Per tre giorni Ferrara capitale mondiale della Pera

Da: Ufficio Stampa Confagricoltura Ferrara

E’ iniziata la tre giorni di Futurpera, la Manifestazione che ogni due anni si tiene a Ferrara e che vede riunite le più importanti realtà internazionali della filiera pericola.

Dedicata a ricerca varietale, vivaismo, produzione, raccolta, post raccolta, meccanizzazione, logistica, commercializzazione, import-export, packaging, Futurpera prevede anche un ricchissimo calendario di eventi culturali ed enogastronomici dedicati alla Pera. Durante le tre giornate, presso lo stand di Agrinsieme Ferrara, sono in programma numerosi incontri tra i quali, in evidenza, due iniziative dedicate agli studenti.

Venerdì 29 alle 10.00 presso lo stand di Agrinsieme, il professor Roberto Piazza incontrerà i giovani studenti della Scuola De Pisis, di Viale Krasnodar (Ferrara) per presentare il suo libro “La Pera parla ai bambini e anche agli adulti”. Roberto Piazza, agronomo, giornalista e scrittore, dal 2017 è stato nominato Accademico Ordinario di ANA, l’Accademia Nazionale di Agricoltura. Il suo impegno, o come lui lo definisce, “il suo hobby”, è la comunicazione e la diffusione della corretta informazione agricola.
E, sempre presso lo stand di Agrinsieme, sabato 30 alle ore 10.00 andrà in scena un vero spettacolo “Cibo per la mente: una tavola imbandita con l’innovazione agroalimentare”. L’evento divulgativo, già promosso da Confagricoltura a Ecomondo di Rimini, nasce con l’obiettivo di spiegare il ruolo fondamentale del miglioramento genetico per l’agricoltura e l’alimentazione. Deborah Piovan, portavoce del progetto “Cibo per la Mente” e Davide Ederle (Presidente Naz.le Associazione Biotecnologi italiani) presenteranno un gioco-laboratorio con il coinvolgimento degli studenti dell’Istituto Agrario F.lli Navarra.

Agrinsieme, il coordinamento composto da Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Confcooperative FedAgriPesca e Legacoop Agroalimentare), rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole e cooperative italiane.

Paolo Venturi presenta “Dove. La dimensione di luogo che ricompone impresa e società”

Da: Organizzatori

Sabato 30 novembre alle 17:30, presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino – Libreria Libraccio di Ferrara. Per il ciclo “Conversazioni. Il tempo dell’ascolto”, in collaborazione con Confcooperative Ferrara. Introduce Ruggero Villani, dialoga con l’autore Cristiano Bedin.

Una delle conseguenze della globalizzazione – solo in apparenza paradossale – è quella di aver fatto risorgere l’importanza della dimensione territoriale e comunitaria: oggi sono i territori, i quartieri e le periferie, i luoghi privilegiati dove si sperimentano le innovazioni sociali da cui provengono gli impulsi più significativi allo sviluppo e al benessere. Mai come adesso la creazione di valore si gioca a livello territoriale e il destino delle imprese è legato a quello del contesto in cui operano. La rigenerazione dei luoghi è un processo che arricchisce economie e relazioni, ed è qui che si disputa la partita decisiva: una sfida che chiama in causa beni intangibili come la partecipazione dei cittadini ai processi deliberativi e la coesione sociale, oggi sotto attacco a causa delle crescenti disuguaglianze e della tendenza al ripiegamento delle comunità in se stesse. Apertura e coesione fanno la differenza perché agiscono come meccanismi generativi di nuove infrastrutture sociali (scuole, ospedali, housing sociale, ma anche tutti quegli asset comunitari destinati a un uso comune), capaci di trasformare gli spazi in luoghi e ricreare quell’«ecologia delle relazioni» indispensabile alla vita in comune e allo sviluppo economico. L’obiettivo allora è dar vita a una nuova intelaiatura che possa contribuire a risolvere alcune delle grandi questioni del Paese: creare lavoro, ricostruire il tessuto e promuovere la mobilità sociale. In questa logica, il libro identifica le qualità distintive degli attori capaci di «produrre» nuovi luoghi e le caratteristiche dei modelli più efficaci di gestione e governo della dimensione di luogo. La proposta si sostanzia in un manifesto in tre punti, rivolti rispettivamente al mondo delle imprese, ai decisori politici e al terzo settore ridisegnato dalla recente riforma. Prefazione di Stefano Micelli. Postfazione di Elena Ostanel.

Paolo Venturi è direttore di AICCON, Centro Studi promosso dall’Università di Bologna, dall’Alleanza delle Cooperative Italiane e da numerose realtà operanti nell’ambito dell’Economia Sociale. Co-fondatore di ASSIF (Associazione Italiana Fundraiser) e direttore di The Fund Raising School.

Intervista a Roberta Ziosi lunedì 2 dicembre

Da: Organizzatori

Lunedì 2 dicembre alle ore 17 nella biblioteca del Centro Documentazione Donna, via Terranuova 12/b, Ferrara, intervista a Roberta Ziosi, ex presidente della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.
Questo è il primo degli incontri che il CDD dedicherà alle “Donne del giorno a Ferrara” in coincidenza con la pubblicazione, da parte delle Edizioni Tufani, del calendario da tavolo “Donne del giorno 2020”, in cui per ogni giorno dell’anno vengono elencate donne di ogni parte del mondo e di ogni epoca, nate in quel giorno, che hanno svolto un ruolo importante nel campo della cultura e della promozione di una politica di pace e di progresso.
Le socie del CDD hanno scelto di invitare alcune donne che vivono a Ferrara, presenti nel calendario, a parlarci della loro attività. Dopo l’incontro con Roberta Ziosi – circa una volta al mese, da gennaio a maggio e poi da ottobre a dicembre – incontreremo donne che lavorano o hanno lavorato nelle istituzioni o nelle associazioni di volontariato.
Il CDD vorrebbe che gli incontri, da proseguire anche negli anni seguenti, diventassero una consuetudine di collaborazione tra persone e gruppi che perseguono le stesse finalità di civile convivenza tra chi vive nella nostra città.

“Puntare su nuovi segmenti di domanda turistica”: le proposte degli operatori sul Turismo

Da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara

Puntare su specifici tavoli tecnici che possano coordinare e realizzare iniziative turistiche specializzate: proposte che sarà cura di Ascom Confcommercio portare all’attenzione dell’Amministrazione comunale il prossimo 9 dicembre dandone adeguato supporto e visibilità come anticipa il presidente Ascom Comacchio Gianfranco Vitali. E’ quanto uscito, in sintesi, dall’articolato incontro di ieri (27/11) dagli operatori, una trentina, del settore turistico e balneare chiamati al confronto da Ascom Confcommercio all’Hotel Logonovo agli Estensi.
Dopo i saluti del direttore generale Ascom Davide Urban che ha sottolineato: “L’importanza di questi momenti è fondamentale per essere accanto quotidianamente alle aziende nelle fasi di assistenza e consulenza tecnica efficaci”, il seminario – con il supporto dell’Ente Bilaterale Turismo ed Iscom – è entrati nel vivo con l’intervento di Stefano Dall’Aglio, direttore operativo di Econstat – società specializzata, dal 1986, in turismo e marketing territoriale – che ha spiegato: “Negli ultimi 20 anni il mercato turistico si è profondamente modificato: all’offerta balneare è opportuno affiancare in maniera specializzata nuovi segmenti di mercato come la vacanza attiva (trekking, nordic walking, mountain bike…), immersa nella natura con riferimento al Delta ed all’intero territorio. Un’ esperienza che sia in grado accogliere e rispondere ad una clientela internazionale e che sia pienamente accessibile a tutte le fasce d’età”. Una relazione nata dall’esperienza accumulata sulla realizzazione di oltre trecento progetti relativi a clienti nazionali ed internazionali, con partners sia pubblici che privati e sempre sul fronte turistico.
A fare sintesi sull’ampio dibattito (e relative proposte) che ne è scaturito il presidente Vitali: “Pur consapevoli che la vacanza balneare rimane alla base della nostra offerta turistica il mercato tende a specializzarsi. I clienti vogliono scegliere il luogo delle loro ferie in base ai propri interessi. Dobbiamo coinvolgere gli operatori di tutti i settori (dal ricettivo all’escursionismo, dalla ristorazione al balneare) realizzando tavoli tecnici sui diversi segmenti che siano in grado di effettuare programmi mirati. All’Amministrazione comunale chiediamo ovviamente di proseguire nella promozione al meglio di Costa e Delta, visti in maniera integrata, coinvolgendo anche i comuni limitrofi come Codigoro, Goro , Mesola ed Ostellato”.

UDI, scuole e Comune insieme, per dire “NO” alla violenza sulle donne

Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Mercoledì mattina l’assessore Francesca Aria Poltronieri con delega alle pari opportunità ha partecipato al momento di riflessione sul tema della violenza contro le donne organizzato presso l’Istituto superiore di Bondeno con la collaborazione di Udi Bondeno, del “centro Donna Giustizia” e del “Centro di ascolto uomini maltrattanti”. All’incontro è stata presente Lucia Panigalli, vittima di violenza ed ora sotto scorta, che ha raccontato la sua esperienza agli studenti. “Ringrazio la scuola, nella persona del Dirigente Scolastico Licia Piva, che apre le porte a iniziative come queste. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne serve ad informare, sensibilizzare e prevenire su un problema di portata allarmante. E’ importante che ci sia una giornata in cui fermarsi per confrontarci su questo tema, così come è estremanete necessario che le istituzioni lavorino 365 giorni l’anno per debellare questa emergenza.” Un esempio è concreto è il progetto “Rete Donna” con il quale l’amministrazione comunale si propone l’obbiettivo di sostenere e valorizzare le donna, dal momento che è costretta a conciliare la sua legittima aspirazione professionale, con il suo ruolo di madre e, spesso, unica figura che si occupa degli anziani e delle persone malate o diversamente abili della propria famiglia. Contemporaneamente, il progetto mira ad investire sulla formazione e sulla professionalità delle persone che si prendono cura di minori ed anziani, perchè la violenza di genere riguarda anche queste fasce d’età. Oggi si è cercato di sensibilizzare i giovanissimi ad aprire gli occhi su questa problematica, dalla quale purtroppo non sono esclusi, perchè si rendano conto che esistono gli stumenti per combatterla. Sono grata dell’invito come donna e come assessore alle Pari Opportunità ed ho comunicato che l’Ente sarà sempre al fianco della Scuola se essa si impegnerà in progetti mirati a contrastare questo fenomeno”.

Polizia Locale: controlli sull’autotrasporto

Da: Ufficio Stampa Comune di Comacchio

La Polizia Locale, nell’ambito dei servizi congiunti con le unità mobili di revisione del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture – Area Nord Este, in materia di autotrasporto, nella giornata di ieri ha effettuato numerosi controlli dei mezzi pesanti sulla S.S. 309.
Dai controlli effettuati, sono emerse numerose violazioni sulla normativa in materia di trasporto merci nazionale e internazionale, veicoli con i dispositivi di equipaggiamento non funzionanti per cui potenzialmente pericolosi per la sicurezza.
In particolare, il conducente di un veicolo straniero, è stato sanzionato per il mancato rispetto delle normative in materia di trasporto merci collezionando sanzioni per oltre € 8.000,00 a cui è conseguito il fermo amministrativo del veicolo.
Nel corso dell’accertamento, lo stesso conducente si mostrava in precarie condizioni fisiche e solo con l’intervento degli agenti, si convinceva a recarsi in ambulanza al pronto soccorso per le cure del caso, interrompendo così la guida del veicolo pesante che avrebbe potuto costituire un grave pericolo per la circolazione stradale.

Il Comandante.

Susanna Braun al pianoforte sabato 30 novembre

Da: Ufficio Stampa Associazione Culturale Amici di Ferrara International Piano Festival

Sabato 30 novembre ore 17, Teatro Comunale Claudio Abbado, Sala del Ridotto.

Nuovo viaggio nella letteratura pianistica con i talenti di Ferrara International Piano Festival. Sabato 30 novembre alle 17 sarà la giovanissima svizzera Susanna Braun, vincitrice del festival pianistico ferrarese nel 2018, a proporre al pubblico un itinerario d’ascolto lungo due secoli. Si parte dalla Partita in mi minore, l’ultima e forse più bella delle sei scritte per tastiera da Bach (1731), per proseguire con l’op. 1 di Schumann, le deliziose e freschissime Variazioni sul nome ABEGG.
Il programma omaggerà poi Beethoven con la Sonata op. 110, tra i capolavori del suo ultimo periodo, lirica, romantica e densa di contrappunto e soluzioni espressive inedite. Il recital si chiuderà con la Terza Sonata di Prokof’ev (1917), pagina in un solo febbrile movimento dominata da instancabile vitalismo. L’ingresso è a posto unico a 5 e 7 euro (1 euro allievi del Conservatorio), acquistabile alla Biglietteria del Teatro sabato stesso a partire dalle 16. Susanna Braun ha iniziato a studiare pianoforte a 9 anni.
Dal 2012 al 2017 ha studiato a Manchester alla School of Music di Chetham. Inoltre, tra 2016 e 2017 ha frequentato la Schola Cantorum de Paris, classe di Maurizio Moretti, dove ha ricevuto il Diploma Superiore con unanime menzione. Nel 2016 ha vinto varie borse di studio per prestigiosi conservatori britannici – Royal Academy of Music, Guildhall School of Music & Drama e Royal Birmingham Conservatoire. Attualmente studia per conseguire la laurea al Royal Northern College of Music nella classe di Helen Krizos.
Dal 2018 studia con Boris Petrushansky in Italia. Ha ricevuto il primo premio in numerosi concorsi pianistici, quali l’International Piano Competition for Young Musicians di Enschede, il Ferrara International Piano Festival, il Concorso Pianistico Internazionale Andrea Baldi, Concorso Internazionale Anton Rubinstein di Dusseldorf, RNCM Chopin Prize di Manchester, Mazovia XXII International Chopin Festival, International Piano Competition Piano Talents, Euterpe International Concorso musicale e Concorso internazionale Cesar Franck Piano in Belgio.

Copparo: Black Weekend organizzato dai commercianti

Da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara

Si preparano tre giorni intensi per lo shopping a tutto campo (ed a prezzi convenienti) in centro a Copparo: da venerdì 29 novembre a domenica 1°dicembre (inclusa) sarà infatti il Black Weekend durante il quale saranno a disposizione innumerevoli occasionissime per acquisti dai prezzi “appetitosi” in una quarantina di attività copparesi di svariate tipologie merceologiche che hanno deciso di aderire al progetto.

Previsti a corollario eventi ed animazioni che avranno il loro fulcro con l’inaugurazione della pista (coperta) di pattinaggio su ghiaccio (in piazza della Libertà) e la suggestiva accensione delle luminarie natalizie, entrambe previste per sabato 30.
La tre giorni dedicata allo shopping – fortemente voluto dai commercianti del territorio e sotto il patrocinio della locale Amministrazione comunale – rappresenta dunque da un lato l’ulteriore strumento per valorizzare concretamente il centro storico come centro commerciale naturale e dall’altro intende promuovere il servizio ed il valore delle attività di vicinato, in un fine settimana che attiri realmente grandi e piccini nel cuore della città.

Inizia la nuova stagione del Teatro di Occhiobello

Da: Ufficio Stampa Teatro Comunale di Occhiobello

Questa mattina presso la sala giunta del Comune di Occhiobello, alla presenza del Sindaco Sondra Coizzi, è stata presentata in conferenza stampa la stagione teatrale 2019/20 organizzata dal Comune di Occhiobello – Assessorato alla Cultura – in collaborazione con l’associazione culturale Arkadiis e con il Patrocinio della Regione Veneto per il progetto ‘Spettatori crescono’.

La stagione teatrale è stata realizzata anche grazie al prezioso sostegno di alcune impresi locali quali Eurovo srl, Selecta S.p.A e Wavin S.p.A., con il supporto tecnico di Suono&Immagine e Unaway Hotel. Il programma, composto da sette spettacoli serali per adulti e tre mattine dedicate ai bambini, inizia giovedì 28 novembre con il primo spettacolo fuori abbonamento ‘Radiopinocchio’, per proseguire fino a marzo. Gli spettacoli in cartellone spaziano da tematiche sociali e storiche ad altre più ironiche e comiche, rendendo così la stagione varia e per un pubblico sempre più ampio.

‘Radiopinocchio’ di e con Vasco Mirandola, uno spettacolo per ‘adulti accompagnati da bambini’, inaugura gli appuntamenti serali giovedì 28 novembre alle ore 20, e quelli mattutini dedicati alle scuole venerdì 29 novembre alle ore 10.

Giovedì sera al termine dello spettacolo verrà offerto un rinfresco realizzato grazie a Selecta spa, Eurovo srl, con la collaborazione di Penelope Volinia e Centro Ricreativo Culturale ‘Azzurro‘ di Occhiobello per festeggiare l’inizio della stagione.

Le mattine a teatro (parte del progetto Next Generation di Funder35) proseguono giovedì 12 dicembre con il debutto dell’ultima produzione per ragazzi del teatro Ferrara Off, ‘Se non fosse stata donna’, uno spettacolo interattivo incentrato sulla vita della maestra antifascista Alda Costa, per concludersi mercoledì 25 e giovedì 26 marzo con lo spettacolo ‘Hansel e Gretel’ della compagnia Il Baule Volante, presso l’auditorium comunale di Santa Maria Maddalena, dedicato agli studenti del primo ciclo delle scuole elementari.

Venerdì 13 dicembre va in scena alle 21 lo spettacolo ‘Kohlhaas’ di Marco Balliani, considerato, ancor prima di Marco Paolini, uno dei padri del teatro di narrazione italiano.

A gennaio doppio appuntamento: venerdì 17 andrà in scena un’altra recente produzione del Teatro Ferrara Off, ‘Futuro anteriore’ dedicata al mondo dell’anzianità visto attraverso gli occhi dei giovani d’oggi, mentre venerdì 31 con ‘Quando ci regalarono una scuola’ Natalia Magni, in occasione della Giornata della Memoria, presenterà uno spettacolo che riguarda la difficile condizione e il futuro degli studenti ebrei nella scuola italiana dopo che furono promulgate le leggi razziali.

Da febbraio a marzo andranno in scena sul palco di Occhiobello due appuntamenti dal gusto più comico e ironico come ‘Quando diventi piccolo. Un’autobiografia non autorizzata’ di e con Massimiliano Loizzi (noto al grande pubblico televisivo poichè membro de Il Terzo Segreto di Satira) in scena venerdì 14 febbraio e ‘Stasera Ovulo’, l’esilarante racconto di una donna con il desiderio di diventare mamma, interpretato dalla grintosa Antonella Questa, venerdì 28 febbraio.

L’ultimo appuntamento della stagione vede il ritorno a Occhiobello della Compagnia romana Frosini/Timpano con uno delle loro più celebri produzioni: ‘Aldo Morto’, un monologo interpretato da Daniele Timpano in cui si intrecciano la vicenda storica del rapimento di Aldo Moro insieme a una forte riflessione autoironica su uno degli episodi più segnanti della storia della Repubblica Italiana.

Da giovedì 28 sarà possibile acquistare gli abbonamenti della stagione teatrale direttamente in teatro o online, dal 9 dicembre saranno acquistabili i singoli biglietti per tutti gli spettacolo in programma fino a marzo. Per ulteriori informazioni 349.8464714 – 0425.76611 www.teatrocomunaleocchiobello.it

Piena del fiume Po nel ferrarese

Da: Ufficio Stampa Prefettura di Ferrara

Aggiornamento della situazione presso il Centro Coordinamento Soccorsi in Prefettura.

In relazione alla piena in corso del Fiume Po, per la quale permane l’allerta rosso diramato dalla Regione Emilia Romagna, valido fino alle ore 00:00 del 29 novembre prossimo, si è riunito questo pomeriggio, presieduto dal Prefetto Campanaro, il Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.), per fare il punto della situazione.
All’incontro hanno partecipato Sindaci ed Amministratori dei Comuni di Ferrara, Bondeno, Riva del Po, Mesola e Goro, oltre ai vertici delle Forze di Polizia, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, nonché ai responsabili dell’agenzia Regionale della Protezione Civile dell’Emilia-Romagna, della Provincia, dell’A.I.P.O., del Consorzio di Bonifica “Pianura di Ferrara”, di A.N.A.S. e di Autostrade per l’Italia.
In queste ore il livello del fiume Po, registrato presso la stazione idrometrica di Pontelagoscuro (FE), sta raggiungendo il livello massimo, con valori superiori alla soglia 3 (criticità elevata), con previsioni di innalzamento ulteriore stimati da A.I.P.O., rispetto al dato attuale di +2,56 sopra il livello di guardia, non superiore ai 30 cm..
In relazione a tale situazione di allerta, la Prefettura ha invitato gli Enti proprietari delle strade a porre in essere un servizio di vigilanza h24 delle infrastrutture viarie di attraversamento del Po fino a cessata emergenza, ad integrazione dell’attività di monitoraggio continuo lungo gli argini della sponda destra PO in provincia di Ferrara, per circa 120 Km., da parte di A.I.P.O. e dei volontari, regionali e locali, della Protezione civile.
E’ stata esclusa, al momento, l’esigenza di chiusura o limitazione del traffico sui ponti di attraversamento del fiume fino al delta, sulla A13 BO-PD, su SS 16 e SS 309 e sui due ponti nei pressi del centro abitato di Ariano ferrarese (FE).
I Comuni rivieraschi hanno assicurato la piena operatività dei Centri Operativi Comunali (C.O.C.), secondo le pianificazioni locali di protezione civile, con vigilanza idraulica, rinforzo degli argini e predisposizione delle misure emergenziali per la tutela della incolumità della popolazione.
I Sindaci si sono infine riservati, dopo l’emanazione delle ordinanze di sgombero dei residenti nelle aree golenali più a rischio dei comuni di Bondeno, Ferrara e Riva del Po, l’adozione di eventuali ulteriori provvedimenti di rafforzamento delle cautele, in relazione all’evolversi della situazione, che resta costantemente monitorata.

NOTA A MARGINE
Ma la donna resta ancora “un oggetto di proprietà”

Ogni anno, il 25 novembre, celebriamo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in memoria delle sorelle Mirabal, assassinate a bastonate proprio in questo giorno nel 1960, e divenute simbolo del maltrattamento fisico e psicologico di donne e bambine nel mondo. Un fenomeno odioso e intollerabile, diffuso in ogni angolo del mondo, e che, nonostante l’impegno sociale di tante donne e uomini, non accenna a scomparire, né a diminuire.

Ma guardiamoci in casa. Come siamo messi da noi, nel nostro civilissimo e culturalmente avanzato ‘Bel Paese’? Male, malissimo purtroppo. Perché in Italia ogni 72 ore una donna viene uccisa e ogni giorno 88 donne sono vittime di atti di violenza, una ogni 16 minuti. Nonostante ciò ancora esiste chi sottovaluta la gravità della situazione e chi, addirittura, contesta l’uso del termine femminicidio.

Esiste, In Italia, un evidente problema culturale mai veramente affrontato e quindi mai sconfitto. Nella nostra società, nell’anno domini 2019, sono presenti e fortemente radicati preconcetti e pregiudizi che molti della mia generazione, figlia degli anni ’60, ritenevano superati grazie alle lotte e ai sacrifici compiuti dalle nostre madri e dai nostri padri.

Ma vediamo ai dati misurabili e, pertanto concreti. Il recentissimo rapporto ISTAT – pubblicato ieri, in occasione della ricorrenza mondiale – individua gli stereotipi di genere maggiormente diffusi nel nostro paese:
“per l’uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro” (32,5%);
“gli uomini sono meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche” (31,5%);
“è l’uomo a dover provvedere alle necessità economiche della famiglia” (27,9%).
Fanalino di coda è “spetta all’uomo prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia”, che viene indicato solo dall’8,8% degli intervistati.

Il 58,8% della popolazione tra i 18 e i 74 anni, senza particolari differenze tra uomini e donne, si ritrova in questi stereotipi, più diffusi al crescere dell’età – il 65,7% dei 60-74enni rispetto al 45,3% dei giovani – e tra i meno istruiti. Gli stereotipi sono più frequenti nel Mezzogiorno (67,8%), in particolare in Campania (71,6%) e in Sicilia, e meno diffusi al Nord-est (52,6%), con il minimo in Friuli Venezia Giulia (49,2%). Trattasi sempre di convinzioni che riguardano comunque almeno la metà della popolazione, percentuale elevatissima e pertanto inaccettabile, ovunque ci si sposti all’interno del territorio nazionale.

Estremamente significativo il dato della omogeneità nelle risposte tra gli intervistati dei due generi. Che denota il forte condizionamento sociale cui sono ancora oggi sottoposte le donne, fin da piccole, in famiglia così come in tutti gli altri luoghi di socializzazione presenti nell’ambiente in cui crescono. Un vero proprio imprinting inconsapevole che le educa alla rassegnazione, all’assopimento dei naturali istinti di autoaffermazione sociale e del desiderio di uguaglianza tra i generi, alla remissività. Che le autoconvince che sia giusto così, anche quando, e lo si vedrà analizzando le risposte inerenti il tema della violenza nella coppia, qualcuna è vittima di maltrattamenti fisici o psicologici. Il cosiddetto “ceffone che si sarà sicuramente meritata”, come recita il triste adagio “Quando torni a casa la sera, picchia tua moglie. Tu non sai perché, ma lei lo sa benissimo”. Spesso raccontato come una battuta, altro non è che la manifestazione di un ripugnante maschilismo estremamente diffuso in tutto il paese. Questo autoconvincimento forzato è altresì causa di un altro disgustoso fenomeno femminile cui tristemente assistiamo in questi giorni: la quasi totale mancanza di solidarietà femminile. Sempre più spesso sono infatti le donne le più accanite detrattrici ed accusatrici delle proprie simili, divenendo così inconsapevoli sostenitrici di un pensiero sessista che si tramanda, di generazione in generazione, di madre in figlia.

Infatti, così purtroppo affermano i numeri. Sul tema della violenza nella coppia, il 7,4% delle persone ritiene accettabile che “un ragazzo schiaffeggi la sua fidanzata perché ha civettato o flirtato con un altro uomo” e il 6,2% che in una coppia ci scappi uno schiaffo ogni tanto. È anche normale che un uomo controlli abitualmente il cellulare e/o l’attività sui social network della propria moglie/compagna secondo il 17,7% degli interpellati. L’Abruzzo e la Campania spiccano come le regioni con una maggiore tolleranza alla violenza compiuta all’interno della coppia, con un riscontro positivo rispettivamente del 38,1% del 35%. La Valle d’Aosta (17,4%) e la Sardegna (15,2%) le meno tolleranti, con percentuali però che sono, ahimè, ben lungi dall’essere trascurabili.

Ma perché gli uomini sono violenti con le proprie compagne? Le risposte sono terrificanti:
il 77,7% degli intervistati risponde perché le donne sono considerate oggetti di proprietà (di questi il fatto che l’ 84,9% siano donne e il 70,4% uomini è estremamente significativo);
il 75,5% perché fanno abuso di sostanze stupefacenti o di alcol
il 75% per il bisogno degli uomini di sentirsi superiori alla propria compagna/moglie;
per la difficoltà di alcuni uomini a gestire la rabbia è indicata dal 70,6%.
E si prosegue con le ipotetiche cause di violenza in famiglia. Il 63,7% della popolazione considera causa le esperienze violente vissute in famiglia nel corso dell’infanzia, il 62,6% ritiene che alcuni uomini siano violenti perché non sopportano l’emancipazione femminile, mentre è ancora alta ma meno frequente l’associazione tra violenza e motivi religiosi (33,8%).
Le percentuali elevatissime di condivisione delle probabili cause individuate dagli intervistati è evidenza di una sorta di pseudo-accettazione del fenomeno. Come se, pur riconoscendo la gravità di alcuni comportamenti, si volesse giustificare chi li mette in atto, dipingendolo come persona che opera sotto l’influenza di una sorta di un prestabilito meccanismo di causa-effetto a cui è impossibile sottrarsi.

Solamente il 64,5% della popolazione intervistata consiglierebbe ad una donna che ha subito violenza da parte del proprio partner di denunciarlo e, dato ancor più deprimente, solo il 33,2% di lasciarlo. Bassissimo il dato di chi consiglierebbe di chiedere aiuto rivolgendosi agli organismi/servizi/istituti preposti:
Il 20,4% della popolazione indirizzerebbe la donna verso i centri antiviolenza;
il 18,2% le consiglierebbe di rivolgersi ad altri servizi o professionisti (consultori, psicologi, avvocati, ecc.).
il 2% solamente suggerirebbe di chiamare il 1522 (Trattasi di un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Un numero telefonico gratuito e attivo 24 h su 24 accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking). Tutto ciò denota sia poca conoscenza dei servizi di supporto esistenti, che una scarsa fiducia negli stessi.

Ora, chi è arrivato a leggere fino a questo punto si sentirà sicuramente avvilito, turbato, angosciato. Questo è nulla, in confronto a ciò che lo aspetta proseguendo la lettura. Arrivano i dettagli finali e più raccapriccianti. Dalle interviste effettuate emerge chiaramente che persiste il pregiudizio che addebita alla donna la responsabilità della violenza sessuale subita. Addirittura il 39,3% della popolazione ritiene che una donna è in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole. In altre parole si nega l’esistenza della violenza sessuale, in quanto l’atto, di per sé è consensuale; in caso contrario la donna avrebbe potuto fermarlo in qualsiasi momento. Considerazione deprecabile tanto quanto l’atto in sé. Ed è assolutamente troppo elevata la percentuale di chi pensa che le donne possano provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire: ben il 23,9% della popolazione lo dichiara tranquillamente. Il 15,1% inoltre è dell’opinione che una donna che subisce violenza sessuale quando è ubriaca o sotto l’effetto di droghe sia almeno in parte responsabile. Insomma il “Se l’è andata a cercare” è più vivo che mai!

Ma non basta. Ecco sviscerati una serie di altri pregiudizi assolutamente inaccettabili che però tutti noi troppo spesso abbiamo occasione di ascoltare nelle cosiddette “chiacchiere da bar”, per strada, sul luogo di lavoro, ovunque, insomma. Sul totale degli intervistati:
il 10,3% è convinto che spesso le accuse di violenza sessuale siano false;
il 7,2% dice che “di fronte a una proposta sessuale le donne spesso dicono no ma in realtà intendono sì”;
il 6,2% pensa che “le donne serie non vengono violentate”;
l’1,9% ritiene che non si tratta di violenza se un uomo obbliga la propria partner ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà.

Un quadro agghiacciante quello che si profila ai nostri occhi, e che non può e non deve essere sottovalutato. Una fotografia di una società che noi riteniamo evoluta, culturalmente e socialmente avanzata, ma che non è tale, almeno sotto il profilo delle differenze di genere e dei ruoli socialmente riconosciuti. Che, dati alla mano, sembra vivere una fase di profonda regressione rispetto ai risultati ottenuti in anni di lotte dalle nostre madri, dalle nostre nonne, e da tutte quelle donne coraggiose che, mettendo a rischio la loro incolumità fisica e il loro futuro, la loro intera vita, hanno saputo alzare la testa e dire no al condizionamento sociale, al pregiudizio, all’imposizione di stereotipi preconfezionati, all’obbedienza ignorante e silenziosa.

La strada da compiere per giungere alla parità di genere alla eliminazione degli episodi di violenza è ancora lunga e piena di ostacoli: pensavamo di essere quasi al traguardo e invece siamo ancora all’inizio. C’è ancora tantissimo da fare per ottenere il superamento di questi odiosi stereotipi. Operando in famiglia, nei luoghi di lavoro, nelle strade. Tutte e tutti insieme. Non possiamo sottrarci a questo impegno. Lo dobbiamo alle nostre madri e nonne, affinché il loro sacrificio non sia risultato vano. Ma lo dobbiamo anche alle nostre figlie, per garantire loro un futuro più dignitoso, giusto e soddisfacente. Parallelamente è necessaria un’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni. Implementare un numero verde di ascolto delle vittime di violenza è una iniziativa lodevole ma assolutamente insufficiente. Lo Stato, da buon padre di famiglia dei suoi cittadini, deve farsi promotore, attraverso le sue istituzioni, di un processo di profondo rinnovamento culturale. E lo deve fare a partire dalla istituzione madre, quella scolastica, e cioè quel sistema educativo e formativo dalle enormi potenzialità, spesso non sfruttate pienamente, che accompagna il percorso di crescita, fisica, intellettuale, cognitiva e morale, di ciascuno di noi, dalla prima infanzia fino all’età adulta. E proprio nella scuola occorre fare prevenzione, investendo in percorsi stabili di educazione alla non violenza, di apprendimento e condivisione dei concetti di rispetto e di uguaglianza, di valorizzazione delle differenze, di gestione delle emozioni e dei sentimenti. Coinvolgendo, ove possibile, famiglie, associazioni, centri giovanili sportivi, artistici e culturali. Cosi da costruire un tessuto sociale assente, o inadeguato, che favorisca un sano sviluppo dell’intelligenza emotiva dei giovani, affinché possano diventare adulti consapevoli e rispettosi.

Non abbiamo più alibi. Non possiamo più essere complici di tanta violenza.

[I dati riportati in questa nota sono tratti dal report “Gli stereotipi sui ruoli di genere e l’immagine sociale della violenza sessuale – Anno 2018”, ISTAT, 25 novembre 2019.]