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Giorno: 2 Dicembre 2019

Zamorani: “Cittadino Fabbri, bevi un bicchiere!”

Da: Mario Zamorani

Il sindaco Fabbri si rivolge alle Sardine ferraresi dichiarando di essere «sindaco di tutti», poi aggiunge: “ogni manifestazione ha valore importante”, e “un dialogo ci deve sempre essere”, e ancora “con orgoglio la mia porta rimane sempre aperta”.

Ma non per tutti, proprio proprio non per tutti i cittadini, non per Mario Zamorani, che pure è un cittadino ferrarese i cui diritti civili e politici dovrebbero essere tutelati dai Regolamenti comunali.

Lunedì 2 dicembre dalle 10 alle 11 sarò al mio quarto sit-in sullo scalone, dopo cinque richieste scritte e protocollate, con inizio il giorno 11 settembre, finalizzate ad avere chiarimenti su una manifestazione illegale della Lega da me fotografata. Senza mai alcuna risposta.

Citando Carducci gli dico: cittadino Fabbri bevi un bicchiere! Sembra che tu ne abbia bisogno. Vieni a trovarmi sullo scalone e se non un bicchiere ti offrirò un caffè. Così potrò dirti che ho provato l’illegalità di una manifestazione pubblica della Lega; ho provato che tu non rispondi alle richieste/istanze di un ferrarese che si rivolge a te; che stai violando lo Statuto comunale e il Regolamento comunale sulla partecipazione popolare; che rivolgendoti alle Sardine ferraresi in effetti non mi risulta che tu stia proprio dicendo il vero; che invochi il dialogo ma nei fatti lo rifiuti; che le tue parole sono ingannatrici. Se non a te mi rivolgerò al tuo fantasma: prenderemo un caffè fantasma.

Alle Sardine dici che vorresti “cercare di costruire qualcosa insieme”; intanto cerca di rispetta le regole scritte del tuo stesso Comune.

“Nei francobolli, l’arte e la storia di Ferrara”

Da: Organizzatori

Il Presidente del Circolo filatelico cittadino, Alessandro Fabbri, in conferenza martedì 3 dicembre presso l’Istituto L.Einaudi (ore 10.10-12.10, Aula magna di via Savonarola n. 32). Debutto di ApertaMente 2019-20. Nella scuola, che ospita una mostra filatelica, sarà presente Poste Italiane con un annullo dedicato alla giornata della filatelia. Ingresso libero.

Oggetti che le tecnologie digitali hanno quasi relegato dagli angoli di lettere e cartoline a quello dei ricordi, i francobolli hanno attraversato quasi due secoli di storia e solleticato l’immaginario di quanti, inviando o ricevendo corrispondenza, fantasticavano sui luoghi o sui personaggi raffigurati in quei variopinti riquadri dentellati. Alzi la mano chi, appartenendo a una delle generazioni degli ‘anta’, non li ha mai collezionati.

Poste Italiane celebra ogni anno la Giornata della filatelia e all’evento anche l’Istituto Einaudi ha voluto dare quest’anno un bel contributo, organizzando presso la propria Aula magna una conferenza a tema (primo appuntamento di ApertaMente 2019-20), evento che si terrà martedì 3 dicembre dalle ore 10:10 alle ore 12:10; l’incontro è aperto al pubblico esterno.
Nella circostanza il dott. Alessandro Fabbri, Presidente del circolo filatelico ferrarese, partendo dalle origini e dallo sviluppo del francobollo, ricostruirà l’immagine di Ferrara nel mondo, della sua arte e della sua storia, attraverso cento francobolli emessi in Italia e a livello internazionale, aventi per soggetto proprio la nostra città. Non mancherà, nella esposizione del dott. Fabbri, una ricca aneddotica legata al collezionismo e al valore anche economico di alcuni ‘pezzi’ molto ricercati.

Incontro che si prospetta perciò molto interessante, anche per cogliere la percezione che altrove, talora in luoghi lontanissimi, si è avuta della nostra Ferrara, e quali personalità, monumenti e vicende ne sono stati celebrati.
Nella stessa mattinata del 3 dicembre all’interno della scuola sarà presente un servizio postale distaccato, dotato di un annullo speciale disegnato da studenti dell’Einaudi, celebrativo della giornata della filatelia. Contestualmente, da alcuni giorni l’Istituto sta anche ospitando una mostra sui francobolli, a cura del circolo filatelico cittadino, con panelli tematici dedicati a emissioni sulla storia dell’arte ferrarese – si pensi alla celebre e rinascimentale ‘Officina ferrarese’ – e sul patrono san Giorgio; una sezione espositiva traccia invece una ‘passeggiata’ filatelica lungo la Statale 16 Adriatica, da Padova ad Otranto.

Alessandro Fabbri, laureato in Giurisprudenza e giornalista pubblicista, è stato Dirigente e Direttore Amministrativo dell’Università di Ferrara; da tempo è Presidente del Circolo Filatelico Ferrarese ed è Delegato Regionale della Federazione fra le Società Filateliche Italiane.

Bondeno: bilancio triennale 2020-2022 presentato al Consiglio

Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Sono stati tolti ieri sera, durante il consiglio comunale di Bondeno (che ha visto presenti anche le telecamere di Rai Tre) i veli sul bilancio di previsione triennale 2020-2022. L’ultimo di questa legislatura e, di conseguenza, carico di attese. L’assessore al bilancio Emanuele Cestari passa in rassegna numeri e obiettivi. Cita «le opere, i programmi e il costante calo dell’indebitamento, ridotto di 7 milioni dal 2011 al 2019 per effetto delle politiche virtuose adottate», commenta Cestari.

Riduzione anche per le spese del personale, per effetto delle esternalizzazioni di biblioteca e asilo nido, che «hanno però confermato la qualità di tali servizi e permesso una maggiore flessibilità di gestione». Riduzione dei costi anche per via dei pensionamenti (sette) in parte coperti dai concorsi (come quello degli agenti di polizia locale). Tra le opere programmate figurano: la ricostruzione post-sisma del municipio, per 700mila euro, interventi di manutenzioni per le scuole dell’infanzia e le primarie, per 75mula euro; l’intervento previsto negli spogliatoi del centro sportivo Bihac, per 80mila euro, e quello al bocciodromo (quantificato in 150mila euro). «Procediamo nel percorso di modernizzazione dei numerosi impianti sportivi – avverte il vicesindaco Simone Saletti – visti la quantità di discipline svolte e i crescenti standard di allenamento, necessitano di una puntuale revisione». Non solo scuole e impianti sportivi, comunque: risorse anche per il museo civico e Casa Ariosto (110mila euro), lo stralcio per la ricostruzione della Rocca Possente (571mila euro) e sulla viabilità. Un altro intervento corposo riguarderà i ponti del territorio: quello di Argine Diversivo e quello di Santa Bianca, con quest’ultimo che avrà un costo complessivo di circa 900mila euro, in larga misura finanziati da contributi statali. A bilancio anche i 2milioni e 260mila euro che saranno necessari alla ricostruzione post-sisma di Ponte Rana.

Centoventimila euro, infine, per interventi vari nei cimiteri del territorio. «Non abbiamo voluto incidere sulle tariffe, che manterremo calmierate, garantendo la stessa qualità dei servizi – puntualizza il sindaco Fabio Bergamini – e naturalmente abbiamo previsto risorse per sostenere i nostri nostri progetti qualificanti, che sono quelli che andranno a sostegno del lavoro (con la stabilizzazione dell’occupazione nelle imprese), lo smaltimento dei rifiuti agricoli e le misure a sostegno del commercio». Il 12 dicembre è prevista la discussione, ed entro il 10 dicembre (ore 13) sarà possibile presentare gli emendamenti.

Bilancio di previsione 2020: nessun aumento dei contributi consortili e investimenti per 6.6 milioni di euro

Da: Ufficio Stampa Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara

Un bilancio equilibrato, nessun aumento a carico dei contribuenti e 6.6 milioni di euro che saranno investiti in opere idrauliche, ristrutturazioni e mezzi operativi. E’ questo il bilancio di previsione 2020 del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara che guarda sempre al futuro e si mantiene in salute nonostante stia rispondendo sempre più spesso ai costi legati alle emergenze climatiche che richiedono la movimentazione di volumi d’acqua sia nel caso di precipitazioni eccezionali che di siccità persistenti. Completata ed ottimizzata la fusione dei tre consorzi avvenuta 10 anni fa, si apre ora una nuova fase per il Consorzio di Bonifica che, giunto al quinto ed ultimo anno del secondo mandato del presidente Franco Dalle Vacche, lo affronterà capace di continuare ad investire senza però accedere ad altri mutui, con l’obiettivo di creare le condizioni affinchè il futuro nuovo consiglio d’amministrazione, possa operare nelle migliori condizioni per garantire una presenza sempre più efficace e di rilievo per lo sviluppo del territorio.

“Per il secondo anno consecutivo non ci sarà nessun aumento dei contributi a carico dei consorziati, frutto di un’amministrazione attenta e grazie alle economie di scala legate alla fusione che ancora ci permettono risparmi – dice il presidente Franco Dalle Vacche – a parità di risorse, infatti, riusciamo oggi a dare più quantità e più qualità di servizi e risposte al territorio grazie alle scelte fatte in questi anni che ci hanno portato ad avere una puntuale reperibilità di dipendenti per far fronte alle emergenze, capacità di risposta nell’immediato, servizi ai comuni, una preparata struttura tecnica capace di rispondere nel modo più appropriato alle esigenze del territorio. Questo bilancio preventivo apre ora una nuova stagione del Consorzio che può basarsi su fondamenta solide sulle quali la prossima amministrazione potrà continuare a costruire”.

Uno degli importanti motori del Consorzio è il personale, ben 261 dipendenti fissi che rappresentano il 50% della spesa ma che sono all’interno di una struttura ben definita, meglio distribuiti e quindi capaci di rispondere a più esigenze, dare un miglior servizio. “Grazie alla scelta del Consorzio di non esternalizzare l’esecuzione delle attività di istituto, sia quelle di natura tecnica che amministrativa, ma anzi, cercando di incrementarne il numero, si è ora in grado di avere interventi efficaci riducendo i tempi – prosegue Mauro Monti, direttore generale – si dovrà lavorare per incrementare la rapidità nella spesa delle risorse a disposizione, seppure sia già a un livello molto buono, dimostrato anche dalla voce relativa alle risorse per gli investimenti, pari a 6.6 milioni di euro già disponibili. Nel 2020, quell’importo si trasformerà in cantieri con progetti in parte già definiti”. Tra i cantieri più importanti, il recupero post sisma di Palazzo Naselli Crispi a Ferrara (2.7 milioni di euro), la riqualificazione di Sant’Antonino a Cona per concentrare in quei locali gli archivi e la biblioteca (561.000 euro), l’acquisto di due escavatori (488.000 euro), la chiavica e la sistemazione del canale Naviglio a Coccanile (550.000 euro), la sistemazione del bacino Taglio nuovo (250.000 euro), il ponte Prafitta Bertolina (223.000 euro), il riordino dell’impianto e delle paratoie di Baura (200.000 euro), la ristrutturazione degli uffici in via Mentana 3 ( 282.000 euro), interventi di manutenzione alle infrastrutture del comparto irriguo (670.000 euro), ed un ulteriore rinnovo e ampliamento del parco mezzi (700.000 euro).

A questo si accompagna anche l’accantonamento di risorse per la costituzione di un fondo di riserva, per far fronte a fenomeni imprevedibili o emergenze idrogeologiche come quella appena superata, capace in soli 4 giorni, di costare oltre 150.000 euro in energia elettrica e, seppure utilizzata per salvare territori da allagamenti, non soggetta a sgravi o agevolazioni. Energia elettrica che pesa per il funzionamento degli impianti in un anno ben 5 milioni di euro su un piano di costi complessivo di 36 milioni di euro coperto per 34 milioni dai contributi consorziati.

“Tra i nostri obiettivi del 2020 ci sarà anche l’impegno a far crescere la consapevolezza e conoscenza del ruolo che ha il Consorzio sul territorio – terminano Monti e Dalle Vacche– proseguiremo dunque con incontri pubblici e ampliando la comunicazione in ambiti non ancora esplorati, e non solo verso i consorziati. Questo bilancio di previsione è anche il chiaro segnale che in questo decennio dalla fusione, si è costruita questa realtà sempre pensando al futuro e con una prospettiva sempre ben oltre il mandato amministrativo. E’ un bilancio stabile, solido che non chiede ulteriori sforzi alla collettività, mantiene di fatto inalterati gli importi dell’anno precedente e non vedrà l’accensione di ulteriori mutui. Il 2020 sarà l’anno zero di una nuova fase per il Consorzio che, contando su un bilancio che si fonda su un equilibrio stabile tra ricavi e costi ordinari, dispone di risorse adeguate per poter svolgere efficacemente la propria attività istituzionale senza ricorrere a risorse straordinarie.

Laerte: risposta interpellanza PD sul futuro dell’Urban Center di Ferrara

Da: Ufficio Stampa Gruppo Laerte – La Rete

Con la presente, siamo a rispondere all’interpellanza del 26 novembre 2019 del Gruppo Consiliare del Partito Democratico, avente all’oggetto “Interpellanza sul futuro dell’Urban Center di Ferrara con richiesta di risposta scritta”. Noi cittadini del Gruppo Laerte La Rete, citati in questo documento, siamo rimasti a dir poco meravigliati dall’aver inaspettatamente assunto un ruolo così importante nel dibattito partitico, e dall’interesse e preoccupazione del Gruppo consiliare del PD per la nostra causa, tanto da indurli a presentare un’interpellanza rivolta al Sindaco, all’Assessora al personale e al Presidente del Consiglio comunale, allo scopo di conoscere il futuro delle “relazioni” che si intendono “avviare con La Rete informale denominata Laerte”.
Partendo dal presupposto che non intendiamo entrare nel merito della decisione di di ricollocare ad altro servizio la responsabile dell’ufficio Urban Center e in generale rispetto a tutti gli altri punti dell’interpellanza; ci domandiamo quali siano le motivazioni che spingono un gruppo partitico ad assumere le difese di una rete di persone unite dal principio dell’apartiticità e senza avere pensato prima di interpellarle, come si presume sia buona abitudine della rappresentanza politica.
Prendendo atto della difficoltà a comprendere la nostra posizione, l’occasione è utile per riaffermare ancora una volta che La Rete non solo accoglie persone con opinioni e posizioni politiche diverse, ma anche persone che vogliono prendere le distanze dalle logiche partitiche.
Pertanto, per non dare adito a fraintendimenti, ci dichiariamo totalmente estranei a tale interpellanza e ci auguriamo di non essere coinvolti ancora una volta, senza volerlo, in uno scontro tra partiti in cui non vogliamo entrare.
L’anima civica dell’Urban Center non ha ricevuto un riconoscimento istituzionale nonostante i tanti anni di lavoro collettivo.Tuttavia, da quell’idea sono maturati tanti progetti di cura dei beni comuni e con essi le persone che li hanno portati avanti, e si è costruita nel tempo una visione di pubblica amministrazione inclusiva delle esigenze dei cittadini, non un “altro” da noi, ma un “noi”.

In conclusione, quello che noi intendiamo come Urban Center non è un ufficio o un luogo, ma una rete fatta soprattutto di persone, tempo, fiducia, relazioni umane, confronti, discussioni, in sintesi un “fare insieme” che è la chiave di volta per abitare luoghi felici. Ora, quelle persone hanno deciso riunirsi in una nuova forma, una rete civica autonoma e indipendente, aperta a tutti quelli che hanno l’ambizione di dare un impulso alle idee, proposte e obiettivi, in un’ottica di collaborazione con l’amministrazione comunale di qualsiasi colore essa sia, necessario interlocutore istituzionale per la realizzazione di una società attenta al bene comune.

Raccolta firme per la lista regionale de “L’Altra Emilia-Romagna”

Da: Ufficio Stampa Gruppo L’Altra Emilia-Romagna Ferrara

Continua la raccolta firme per L’Altra Emilia Romagna, la lista regionale che vuole un’Emilia Romagna sicura perché giusta e sostenibile.
Le nostre proposte parlano di giustizia sociale, uguaglianza, redistribuzione della ricchezza, beni comuni, transizione ecologica, scuola, sanità e servizi pubblici, messa in sicurezza del territorio e contrarietà all’autonomia regionale.
Ricordiamo che il candidato presidente è Stefano Lugli di Finale Emilia dove è consigliere comunale e attuale segretario regionale di Rifondazione Comunista.

A Ferrara ci trovate nel consueto banchetto in via Garibaldi a fianco della Feltrinelli: sabato 30 novembre al mattino dalle ore 9:30 alle 12: 30 e nel pomeriggio dalle 15:30 alle 19;
domenica 1 dicembre al mattino dalle 9:30 alle 12.
In provincia: lunedì 2 dicembre al mercato di Massafiscaglia e martedì 3 dicembre al mercato di Migliaro, al mattino dalle ore 9:30 alle 12:30.

I banchetti potrebbero subire variazioni causati da avverse condizioni metereologiche.

Un progetto per Elisabeth, il Sindaco: “Trovata una sistemazione dignitosa, salvaguardato il rispetto degli spazi comuni”

Da: Ufficio Stampa Comune di Ferrara

“Elisabeth ha trovato una sistemazione dignitosa al riparo dal freddo e piazza Verdi è stata riportata ad una situazione di decoro. La Ferrara che vogliamo costruire è questa: capace di dare risposte concrete a chi ne ha bisogno e di garantire il rispetto degli spazi urbani e di tutti i cittadini”. Così il sindaco, Alan Fabbri, interviene dopo la sistemazione di Elisabeth Alper all’interno di un percorso protetto di assistenza messo in campo dall’assessorato alle Politiche Sociali.

“Il percorso di avvicinamento e di collocazione di Elisabeth all’interno di un contesto a lei favorevole è stato condiviso con la stessa Elisabeth ed elaborato durante una serie di incontri operativi”, spiega l’assessore alle Politiche Sociali, Cristina Coletti. “Ringraziamo per la collaborazione Asp, il Dipartimento di Salute mentale, la Direzione del distretto sanitario Centro Nord oltre alla Questura e alla Prefettura di Ferrara per aver contribuito, ciascuno per la propria competenza, alla soluzione di una situazione complessa”.

“Grazie ad un progetto strutturato e sperimentale della durata di sei mesi e rinnovabile, una realtà assistenziale del territorio ha avvicinato e successivamente preso in carico Elisabeth, offrendole sistemazione in una struttura che le permetterà di mantenere un rapporto con il territorio e di usufruire del supporto di operatori specializzati per la gestione della giornata e delle attività quotidiane”, spiega ancora Coletti. “Il progetto è stato impostato per rispondere quanto più possibile alle esigenze dell’utente, ma il successo dell’operazione non va considerato scontato e dipenderà in gran parte dalla volontà dell’interessata di collaborare. L’obiettivo era comunque quello di mettere la signora in sicurezza, in particolar modo nel periodo invernale per preservarla da eventuali criticità”.

Ambulatorio medico a Ravalle, il Sindaco: “Niente più rischi di chiusura: con il dialogo abbiamo trovato una soluzione concreta”

Da: Ufficio Stampa Comune di Ferrara

“Ravalle non rimarrà senza medico. Lo avevamo promesso e ci siamo attivati in modo concreto per risolvere una situazione che si trascinava da tempo e che rischiava di mettere in difficoltà i residenti della frazione. Uno dei principali obiettivi del nostro mandato e salvaguardare le periferie e rendere i servizi sanitari ben distribuiti e diffusi sul territorio e non si tratta solo di parole. Sono soddisfatto del risultato ottenuto, come sempre attraverso il dialogo , e ringrazio la dottoressa per lo spirito di collaborazione che ha dimostrato”. Così il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, conferma la soluzione del caso “ambulatorio di Ravalle” che aveva messo in allarme i residenti preoccupati per una possibile chiusura dell’ambulatorio a fine mese che avrebbe coinvolto anche le frazioni di Porporana e Casaglia, in quanto per il paese di Casaglia si usufruiva degli ambulatori di Porporana e Ravalle. Soddisfazione ha espresso anche l’assessore alle Politiche sociali Cristina Coletti: “Abbiamo verificato le condizioni piuttosto complesse in cui la dottoressa si trovava a gestire l’ambulatorio e abbiamo trovato una soluzione condivisa relativa alle spese per gli spazi occupati – spiega Coletti –. La situazione si è risolta grazie ad uno spirito collaborativo che ha come obiettivo fornire ai cittadini un servizio essenziale come la presenza del medico di base, in particolare in una zona dove è forte la presenza della popolazione anziana”.

Il cartello che annunciava l’imminente chiusura dell’ambulatorio, ipotizzata per il prossimo 30 novembre, è stato rimosso già questa mattina e anche la dottoressa Anna Maria Luciana Russo ha definito positivo il risultato: “Ho apprezzato la volontà del sindaco, dell’assessore e dei dirigenti a comprendere e a risolvere il problema e ragionando in termini pratici la questione ha trovato uno sbocco positivo – ha spiegato la dottoressa -. Ora il mio lavoro può andare avanti in un territorio che per tipologia di utenza ha davvero bisogno della presenza di un medico e di un punto di riferimento facilmente accessibile”.

LA VIGNETTA
Il sistema della frittura mista

Delle sardine in piazza apprezzo una cosa su tutte:
la buona fede!
Purtroppo, la buona fede da sola non basta a cambiare le cose per davvero… specie se si va in piazza per manifestare contro qualcosa e non si ha ben chiaro dove si voglia stare con esattezza!
La cosa che apprezzo meno delle sardine in piazza, in effetti, è la fumosità delle idee!
Tutti siamo capaci di dire “W la democrazia! W la libertà… Abbasso il fascismo, abbasso il sovranismo, abbasso il populismo…” (ammesso e non concesso che essere populisti significa esattamente andare in piazza a fare le sardine, chi non è d’accordo mi dica dove sta la differenza e soprattutto cosa significa “populista”, grazie)
E poi?
Servono proposte, idee concrete su temi concreti… Senza questo la destra vincerà a mani basse!
Alla gente non interessa sentir parlare di fascismo e antifascismo. Spiace dirlo, ma alla gente, alla stragrande maggioranza di essa, non interessa granché nemmeno di ius soli, accoglienza, eccetera. Sembra che i cavalli di battaglia dell’attuale attivismo di sinistra siano antifascismo e integrazione, solo questo!
La sinistra che ho conosciuto io, quella con cui sono cresciuto, difendeva il lavoro, i diritti dei lavoratori, combatteva lo sfruttamento e lottava per l’uguaglianza sociale. Era contro i potentati economici e le lobby, promuoveva la difesa del potere d’acquisto dei salari, tutelava i piccoli risparmiatori, sosteneva l’impresa pubblica e lo stato sociale… e naturalmente era antifascista!
Peccato che questa sinistra (direi l’unica sinistra che io conosca) sia evaporata miseramente!
Queste sardine, oltre ad essere antifasciste e cantare ‘bella ciao’, cosa pensano di tutto il resto?
Oltre a riempire le piazze per fare rave party pacifisti e raccontarsela, queste sardine sono capaci di mettersi contro l’establishment, quello vero, e magari sporcarsi le mani con azioni di protesta vera?
Stiano attente le sardine che il mare è pieno di squali, sia che nuotino a destra sia che nuotino a sinistra!

illustrazione di Carlo Tassi
(tutti i diritti riservati)

Periferie

Diceva un professore che per conoscere una città bisogna guardare le sue periferie. Io aggiungo che per conoscere bene una città bisogna vivere nelle sue periferie e, soprattutto, nei parchi. Lì la vita viene impressa, sotto forma di odierne epigrafi, ovunque da giovani che crescono, e che compongono ciò che la città sarà. La periferie è il cuore sincero, senza veli, senza trucco per turisti. La periferia non mente. La periferia racconta, basta saperla ascoltare.

Vettura 2857

Il primo dicembre 1955, una donna decise di non cedere il posto da lei occupato ad un uomo bianco. Il primo dicembre del 1955 iniziava un cammino forse ancora non finito. Il primo dicembre 1955 è il “Natale” dei diritti degli afroamericani. Il primo dicembre 1955 Rosa Parks iniziava a cambiare la storia con un “no”.

“Dicono sempre che non ho ceduto il posto perché ero stanca, ma non è vero. Non ero stanca fisicamente, non più di quanto lo fossi di solito alla fine di una giornata di lavoro. No, l’unica cosa di cui ero stanca era subire.”
Rosa Parks

 

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

Una serata al My Dream

One Step Beyond (Madness, 1979)

Un sabato mattina del 1981, in una villetta alla periferia di Ferrara…

“Una manica di stronzi, questo siamo!” esclama Marco.
“Ma che dici… ci divertiremo vedrai” dice Ruggy.
“Cavolo, ma come abbiamo fatto ad accettare?” chiede Marco.
“Avevamo fumato” dico io.
“Dici che è stato per quello?” chiede Ruggy.
“Ovvio, è stato il pistone che hai portato tu. Ce l’eravamo appena fumato che poi è arrivata mia sorella… C’ha fatto la proposta che io nemmeno avevo capito da com’ero messo… Ma c’hai pensato tu a dirle subito di sì a nome di tutti… e vantandoti pure” dico io tra il polemico e il rassegnato.
“Ed eravamo tutti così ridotti in merda ieri sera?” chiede Marco.
“Sì… e poi mettici anche le tre bozze di Nastro Azzurro” risponde Ruggy.
“E tua sorella… dici che se n’è accorta?” mi chiede ancora Marco.
“No no non se n’è accorta, sennò lo saprei” rispondo io, anche se non ne sono tanto sicuro.
“Comunque le abbiamo detto di sì, e adesso siamo alla merda” conclude Marco.
Trascorrono alcuni attimi di pensieroso silenzio.
“Mannò dai che ci divertiamo” dice Ruggy con ghigno ottimista.
Marco è scettico, “Ci prenderanno per il culo a vita” dice con una smorfia.
“Certo che sei un rompicoglioni però!” sbotta Ruggy.
“Dovevamo inventarci una scusa” sospira Marco sempre meno convinto.
“Ormai è tardi ragazzi, io non mi tiro indietro… poi sarà pieno di gnocche!” dico io pensando già a Rosalba.
“Di tarde soprattutto… dobbiamo stupirle!” aggiunge Ruggy.
“Faremo una gran figura di merda, altroché stupirle” insiste Marco.
“Che palle Marco! Smettila che magari stasera si tira su qualcosa!” lo zittisce Ruggy…

Baggy Trousers (Madness, 1980)

Adesso torniamo indietro alla sera di venerdì:
Ci troviamo in taverna da me. Abbiamo mangiato pizza, bevuto birra e ci siamo pippati il mega cannone di Ruggy per digerire in perfetto relax. Nel frattempo abbiamo messo su un po’ di musica e stiamo tentando di fare la solita partita a Risiko del venerdì.
Il punto è che non siamo nella condizione più adatta a giocare alla guerra. “Peace and love” ripete Ruggy mentre sistema i suoi carrarmatini sulla Kamchatka, ha gli occhi lucidi e lo sguardo languido. Marco non smette di ridere, e ride proprio per il fatto che non riesce a capire perché ride. Io invece sto subendo un picco di sonnolenza acuta che mi fa straparlare, ho gli occhi chiusi anche se credo di vederci benissimo e penso di distribuire i carrarmatini nei miei territori… in realtà sono immobile, e sto bisbigliando con me stesso parole a vanvera in uno stato di torpore quasi catatonico.
È proprio in questo momento di eclatante fattanza che piomba in taverna mia sorella. “Ciao ragazzi, posso chiedervi un favore? Domani sera c’è una serata a tema al My Dream, io e i miei amici siamo tutti là. So che avete fatto una festa ska la settimana scorsa. Ci prestereste qualche disco dei vostri?” chiede.
Io e gli altri, dopo un attimo di comprensibile smarrimento, cerchiamo a fatica di riprendere quel poco di lucidità sufficiente a sviare eventuali sospetti riguardo l’assunzione di sostanze illecite – ma quando mai… – ed è proprio Ruggy il primo di noi a parlare. “Perché no, certo! Di dischi ska ne abbiamo un sacco… praticamente tutte le band noi ce l’abbiamo. Noi stessi siamo ska!” garantisce.
“Fantastico! Ce li avete i Madness?” chiede entusiasta mia sorella.
“Abbiamo Madness, Specials, Bad Manners, Selecter, tutto quello che vuoi!” rassicura Ruggy.
“Perfetto! Sentite, e se oltre a prestarci i dischi veniste anche voi? Mio fratello m’ha detto che eravate tutti vestiti ska alla vostra festa. Potreste vestirvi così anche domani sera…” propone mia sorella.
Prima che io o Marco riusciamo a dire qualcosa, Ruggy esclama: “Volentieri Rosy! Veniamo a farvi vedere come si balla lo ska!”
Mia sorella sorride soddisfatta poi punta il dito su di me, “Son sicura che se l’avessi chiesto a mio fratello avrebbe tirato fuori un sacco di scuse per non far niente… Fortuna che i tuoi amici son più gentili e disponibili di te, caro fratellone!” dice.
“Ma… non ho ancora aperto bocca” dico io, un po’ confuso in verità.
“Vabbè, allora siamo d’accordo. Domani fatevi trovare alla villa per le ventuno… e non dimenticatevi i dischi eh!” si raccomanda lei.
Non sono del tutto sicuro di cosa sia appena successo, “Viene anche Rosalba domani sera?” chiedo quasi senza pensarci.
“Credo di sì… viene col suo ragazzo!” risponde mia sorella, non senza malizia.
Alla fine saluta tutti e ringraziandoci un’ultima volta se ne va…

Come detto, questo accade la sera precedente!

Night Boat To Cairo (Madness, 1979)

Ora siamo di nuovo a sabato, durante la discussione iniziale:
Sono le undici del mattino, ci troviamo tutti e tre sempre in taverna e siamo in seria difficoltà.
Stiamo decidendo una volta per tutte se andare o inventarci una scusa per non andare.
Gli ultimi dubbi ce li toglie proprio mia sorella che si palesa in taverna come la sera prima. “Ciao ragazzi! Ieri sera ho parlato di voi alle mie amiche… non vedono l’ora di conoscervi e di vedervi ballare lo ska!” dice.
Mia sorella, fresca ventiseienne, ha appena concluso il suo capolavoro di persuasione. In fondo, convincere tre adolescenti allampanati e con gli ormoni sempre all’erta a fare qualcosa, promettendo un bagno di fi… di folla, è un po’ come attirare un orso verso il miele: un giochino dall’esito scontato.
Così ci guardiamo in faccia e ci ripromettiamo di mantenere l’impegno preso senza più riserve.
Prima d’uscire mia sorella s’avvicina e mi dice: “Apri un po’ la finestra che c’è ancora odore d’erba da ieri sera… Se entrano il papà o la mamma, si sballano pure loro!”
“Va bene!” faccio io mentre le mie orecchie prendono improvvisamente fuoco.
“Allora se n’era accorta…” osserva Marco dopo che mia sorella se n’è andata.
Improvvisamente si spalanca di nuovo la porta. Stavolta appare mia nonna, saluta i miei amici, si guarda attorno e dice: “Cus’el st’udor? Am par origan!”
“Esatto nonna! È l’origano delle pizze di ieri sera… ne abbiamo messo così tanto che quello che è avanzato ce lo siamo fumato!” rispondo io prontamente.
Finalmente usciamo anche noi tre, appena fuori scoppiamo a ridere…

– Da quel giorno mia nonna si convinse che l’origano si poteva fumare come il tabacco ed io, vigliaccamente, non le ho mai detto che avevo soltanto fatto una battuta –

Quel sabato sera, al My Dream, esordimmo ballando lo ska sulle note dei dischi che avevamo portato. Vestiti con giacca e pantaloni neri a tubo, camicia bianca e cravattino sottile, scarpe lucide, occhiali scuri alla blues brothers e cappellino pork pie, ci muovevamo saltando a ritmo come dei veri rude boys.
Con nostra grande sorpresa l’esibizione fu assai apprezzata. Fummo sommersi di complimenti e alla fine anche gli amici più imbalsamati di mia sorella, divertiti dalla nostra performance, vollero conoscerci e offrirci da bere.
Inutile dire che, delle numerose tarde presenti nel locale, sorrisi a parte, non ci filò assolutamente nessuna.
Era ormai notte fonda quando tornammo a casa in sella alle nostre vespe. Eravamo stanchissimi, mezzi ciucchi di gin tonic e cuba libre bevuti a sbafo, col due di picche scritto in faccia e tuttavia soddisfatti di noi stessi.
Nessuno dei nostri amici seppe mai veramente cosa fossimo andati a fare quella volta al My Dream. “Eravamo curiosi e ci siamo intrufolati…” dicemmo a tutti, “Il posto sarebbe carino, ma è pieno di trentenni e passa… Decisamente un locale di vecchi!”

In fondo era proprio questo il bello d’avere diciassette anni…

Our House (Madness, 1982)

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