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Giorno: 11 Dicembre 2019

Realizzati i primi interventi per la messa in sicurezza della Chiesa di San Domenico a Ferrara di proprietà del F.E.C.

Da: Ufficio Stampa Prefettura di Ferrara

La verifica dei risultati nel corso del sopralluogo effettuato nel pomeriggio odierno.

Nel pomeriggio odierno, il Prefetto di Ferrara Michele Campanaro ha effettuato un sopralluogo sul cantiere dove si sono appena conclusi importanti lavori di messa in sicurezza della Chiesa di San Domenico di Ferrara, complesso monumentale di particolare pregio artistico e significato religioso, edificata alla fine del ‘200, e recentemente acquisita alla proprietà del F.E.C. – Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno. I lavori, avviati nel mese di settembre scorso, si erano resi urgenti, a causa del progressivo degrado della struttura, gravemente colpita dal sisma del 2012 e chiusa al culto da quella data.
Al sopralluogo, presieduto dal Prefetto, erano presenti Corrado Azzollini, Segretario regionale del MIBACT, Keoma Ambrogio della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Emilia Romagna, gli Assessori Marco Gulinelli e Andrea Maggi del Comune di Ferrara, monsignor Paolo Valenti dell’Arcidiocesi di Ferrara e l’avvocato Barbara Grandi, custode giudiziario della Chiesa.
Gli interventi di somma urgenza, per un importo complessivo di € 273.000,00 messi a disposizione dal Ministero dell’Interno, hanno consentito lo smontaggio e la collocazione in deposito delle opere pittoriche e scultoree mobili presenti all’interno della Chiesa, le puliture ed i trattamenti del coro, del pulpito e degli arredi lignei, la protezione degli altari di pregio e inamovibili, oltre alle puntellature delle situazioni statiche compromesse. Per l’avvio dei lavori, è stato, inoltre, necessario procedere preliminarmente alla pulitura, disinfestazione e conferimento in discarica autorizzata di oltre una tonnellata di guano e di carcasse di animali, rinvenuti in chiesa e nel sottotetto.
Per il ripristino dei danni direttamente imputabili al terremoto, è a disposizione la somma di € 2.457.975,00, inserita nel Piano degli interventi per la ricostruzione delle opere pubbliche post-sisma, messo a punto dalla Regione Emilia Romagna, per i quali verrà adesso avviata la fase di progettazione.
Al termine del sopralluogo, il Prefetto ha ringraziato i vertici regionali del MIBACT ed in particolare il Segretario regionale, per aver assicurato il rapido completamento degli interventi di somma urgenza.
“Le sinergie realizzate tra le diverse istituzioni presenti oggi – ha sottolineato il Prefetto Campanaro al termine dell’incontro – sono state determinanti nel perseguire un risultato importante ed atteso dalla Città, con la conclusione in poco più di due mesi dei necessari lavori di messa in sicurezza del complesso monumentale di San Domenico. Continueremo a monitorare con attenzione la vicenda nel suo insieme, per il rapido avvio dei più complessivi lavori di consolidamento sismico e di restauro, assicurando la restituzione al culto di questa importante Chiesa, tanto amata dalla comunità ferrarese”.

No all’abolizione della Cedolare secca sugli affitti per gli immobili commerciali

Da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara

“L’abolizione della cedolare secca sugli affitti per gli immobili ad uso commerciale sarebbe l’ennesimo e negativo tassello di un attacco portato al mondo del commercio di vicinato da parte del Governo – commenta preoccupato Roberto Marzola presidente provinciale di Fimaa (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari) che è parte integrante di Ascom Confcommercio – Dopo il paventato aumento dell’IVA (che avrebbe avuto effetto devastanti) e l’ipotizzata lotteria degli scontrini (ora rimandata a luglio del 2020), arriva anche l’abrogazione della cedolare secca che aveva un positivo effetto di calmiere sul mercato immobiliare ed era un argine alla desertificazione dei centri storici. I negozi di vicinato sono elementi di decoro, di coesione sociale, di sicurezza e sviluppo. Elementi dai quali nessuno può prescindere”. Marzola prosegue: ” Si tratta di un provvedimento incomprensibile. Un passo indietro che può scatenare una pesante corsa al rialzo negli affitti con conseguenze profondamente negative. L’abrogazione di questa imposta a valore fisso non favorirà l’insediamento delle attività commerciali di vicinato e certamente non va a sostegno dei centri storici ne dei grandi centri urbani ma nemmeno dei piccoli centri. Ci auguriamo davvero che il Governo ritorni immediatamente su i suoi passi” conclude Fimaa.

Natale in centro a Ferrara: San Romano si riempie di zampognari

Da: Ufficio Stampa Comune di Ferrara

L’Assessore Fornasini: “Iniziative per valorizzare il turismo e le attività commerciali anche sotto le feste”.

“Zampognari e presepe vivente in via San Romano, per animare il centro con lo spirito del Natale. Un modo semplice per rendere sempre più attrattivo il nostro centro storico e sostenere promuovendole le attività commerciali specialmente nel periodo delle Feste quando tanti turisti sono a Ferrara richiamati dalle iniziative culturali e dall’ottima cucina”. Così l’assessore al Turismo, Matteo Fornasini, annuncia le iniziative in programma nel centro storico di Ferrara per il prossimo sabato 14 dicembre 2019 le iniziative natalizie organizzate dall’Associazione Genitori Luigi e Zelia Martin Onlus, con il sostegno del Comune di Ferrara, che garantirà anche un contributo di 1.470 euro. Il passaggio degli ‘zampognari’ animerà via San Romano e piazza Trento Trieste, con canti tipici natalizi e rappresentazioni del tempo dell’Avvento, mentre alle 17,45 a Palazzo Crema è prevista la rappresentazione della natività con il Presepe vivente realizzato con la collaborazione dell’Arcidiocesi di Ferrara e Comacchio, della Fondazione Estense, del Centro Culturale Umana Avventura, della Fondazione Enrico Zanotti e di diverse altre realtà cittadine, tra associazioni, scuole e parrocchie.

Le iniziative rientrano fra i progetti che l’Amministrazione Comunale sostiene per l’animazione del Centro Storico Unesco di Ferrara, anche durante il periodo delle festività natalizie, con l’intento di offrire un contributo alla promozione commerciale e turistica della città.

Cgil Cisl e Uil richiamano il Presidente della Conferenza Fabbri e i Sindaci alla responsabilità

Da: Ufficio Stampa CGIL Ferrara

Le proposte si avanzano in Conferenza Territoriale Socio Sanitaria non unicamente a mezzo stampa. Diversamente non ce ne sono, e Fabbri mette in atto un misero e goffo tentativo comunicativo per non assumersi le responsabilità che porta.

E’ politicamente ingannevole utilizzare la sanità in chiave elettoralistica. E’ istituzionalmente irresponsabile non convocare la CTSS. E’ “fumo negli occhi” parlare oggi di un’unica direzione tra le due aziende. Di questo si tratta.

Sentiamo l’obbligo di riportare a realtà il dibattito pubblico e magari riportarlo anche a responsabilità e utilità.

Esiste un progetto di riorganizzazione della rete ospedaliera, già approvato in sede di CTSS.
Esistono le delibere dalle due Aziende sanitarie.
Esiste un Accordo Quadro per lo svolgimento delle funzioni provinciali unificate dei servizi sanitari, amministrativi, tecnici e professionali.
Esistono non poche e formali sollecitazioni di CGIL CISL e UIL alla realizzazione dell’integrazione.

Percorso che ha l’obiettivo, guarda caso, di “dare una linea precisa alla sanità provinciale” (cit. Fabbri), di essere già “un piano provinciale per riorganizzare la sanità del territorio, ridurre la mobilità passiva verso il Veneto ed evitare la fuga di professionalità verso altre realtà” (cit. Fabbri) ma il Presidente della CTSS da luglio sceglie di non discuterne venendo meno al proprio ruolo…preferendo la comunicazione alla concretezza.

Il percorso di integrazione tra le due aziende per migliorare la sanità è da cestinare? Benissimo, si avanzi in CTSS un’altra progettualità, realizzabile con le regole date perché oggi un’unica direzione semplicemente non è possibile. Non si abusi dell’intelligenza delle persone.

E’ da apprezzare invece il senso di responsabilità dei sindaci che parlano di “fusione” e che sottolineano come questa sia “buona prassi già applicata da tempo in settori della pubblica amministrazione e porti a maggior efficienza”.
E’ da sostenere come un processo di “fusione” porterebbe “un beneficio che si rifletterebbe su ogni singolo distretto, con una maggior libertà di gestione di tutti i servizi”.
Hanno ragione! Siano coerenti e da domani, anziché auspicare (ci lavorino anche) riforme sanitarie di carattere nazionale, propongano ai cittadini la “fusione” dei loro Comuni nella dimensione distrettuale. O in questo caso la razionalizzazione, le buone prassi, la maggior efficienza nell’interesse dei cittadini non valgono più? Questo la legge già lo prevede, addirittura ci sono finanziamenti volti al miglioramento dei servizi, ma temiamo si entri nel campo del “conflitto di interessi”.
Se dovessimo sbagliarci, sarebbe una cosa meravigliosa. CGIL CISL e UIL la proposta di “fusione” dei Comuni, nell’interesse dei cittadini, già l’hanno avanzata, vi daremo una mano.
Un richiamo a tutti: la politica dovrebbe essere cosa seria, sforziamoci tutti, ne avremmo tanto bisogno.

CIDAS al Convegno Nazionale di Antropologia con un incontro ed una mostra fotografica

Da: Ufficio Stampa CIDAS Ferrara

Nell’ambito del Convegno Nazionale di Antropologia Applicata organizzato dalla Società Italiana di Antropologia Applicata – SIAA, che quest’anno si tiene a Ferrara dal 12 al 14 dicembre, la cooperativa sociale CIDAS, in collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara e il Laboratorio di Studi Urbani, organizza una mostra fotografica ed un incontro dal titolo “Luoghi comuni – uno sguardo sulla città”, in programma giovedì 12 dicembre dalle 17 alle 19 presso Casa Cini, in via Boccacanale di Santo Stefano 26 a Ferrara.

L’incontro, che sarà anche l’occasione per inaugurare la mostra fotografica al pubblico, vedrà il saluto iniziale dell’Arcivescovo di Ferrara Mons. Gian Carlo Perego.
Al tavolo dei relatori siederanno Maria Luisa Parisi, antropologa di CIDAS, Giacomo Brini e Michele Lapini, fotografi professionisti che hanno realizzato percorsi fotografici in collaborazione con le persone richiedenti asilo e rifugiate accolte nei progetti di accoglienza e integrazione di CIDAS nei territori di Ferrara e Bologna.
Le rappresentazioni mediatiche delle città oggi sviluppano immaginari che necessitano di osservazioni approfondite e analisi consapevoli. In che modo i linguaggi visivi possono contribuire a re-immaginare lo spazio pubblico e come può l’antropologia offrire nuove rappresentazioni dei contesti urbani saranno i quesiti attorno ai quali si ragionerà durante l’incontro.

Giovedì 12 dalle 13 alle 20 e venerdì 13 dalle 13 alle 19, sarà possibile visitare la mostra fotografica che si compone di quattro percorsi.
“Luoghi Comuni”, che dà il titolo all’evento, propone le foto delle attività per l’integrazione realizzate da CIDAS nell’ambito dei progetti SPRAR/SIPROIMI (Sistema di Protezione per titolari di protezione Internazionale e per i Minori stranieri non accompagnati) per persone vulnerabili a Ferrara e a Bologna dove, insieme alla cooperativa CADIAI, si occupa di disagio psico-sanitario.
“A casa loro. Ri-tratti di famiglia” espone gli scatti che Michele Lapini ha realizzato con le famiglie che accolgono i rifugiati nelle loro case, nell’ambito del progetto Vesta.
“Futuri Prossimi” racconta per immagini l’idea di passato, presente e futuro delle ragazze e dei ragazzi, tra cui richiedenti asilo e rifugiati, che hanno partecipato al laboratorio organizzato dal festival di fotografia Riaperture, curato da Giacomo Brini.
Infine “Bologna d’aMer” è una collettiva su Bologna realizzata attraverso gli sguardi di chi giunge da lontano e vive questa città da una prospettiva diversa, con un focus su centro, periferia e spazi verdi.

A Fiscaglia parte la nuova rassegna teatrale “Il Mestiere Micidiale”

Da: Organizzatori

Il titolo della rassegna è ispirato ad una frase della celebre Franca Valeri che, proprio parlando dell’attore, diceva “Se non fosse così, per questo patto arcano fra un pavimento di legno e una persona, sarebbe un mestiere micidiale. I tempi dell’attesa, il dubbio che insidia la scelta che sembrava sicura, degli sprazzi di sicurezze, certe stanchezze disarmanti alternate a giornate veramente felici, fino a quel momento in quinta in cui non c’è più scampo. Mi lì che ti aspetta c’è lui, il palcoscenico, la tua casa. Vai e lavora, corre per te la sera. È risaputo che il corpo sconfitto nelle sue infinite fisime entra nel più imprevedibile benessere quando è in scena”
L’Amministrazione ed in particolare l’Assessore alla Cultura, Monica Chiarini, hanno lavorato in stretta collaborazione con l’Associazione DestinationFilm che, oltre a produrre spettacoli originali -ad esempio Corpo andato in scena in anteprima a novembre, ha curato gli aspetti organizzativi degli spettacoli.

La rassegna parte il 13 dicembre con la presenza del famoso attore romagnolo, Maurizio Ferrini.
Oltre ad essere un popolare attore comico, Ferrini è anche uno scrittore. E’ autore dei romanzi “L’ultimo comunista”, di “E’ permesso?” (con lo pseudonimo di Emma Coriandoli) e dell’ ultimo pubblicato a giugno 2016 dal titolo enigmatico e apparentemente conclusivo “ …O no?”.
Proprio a questo ultimo libro è ispirato lo spettacolo che andrà in scena venerdì al Centro Polifunzionale di Migliarino. Ironia e risate assicurate: la comicità surreal-romagnola di Ferrini emerge in tutta la sua forza nello spettacolo “… O no?” sulle disavventure di Politico De Lirio, figlio della signora Coriandoli e del bagnino Adelmo, alcuni dei personaggi portati in scena.
La rassegna teatrale continua il 21 dicembre con la Compagnia The Runging Guys, diretta da Eleonora Padroni e Tiziana Realdini, che porteranno in scena un nuovo musical originale e dal tema decisamente natalizio.
Seguiranno a gennaio un pomeriggio di canti tradizionali con il BarberShop Quartet di Ferrara e una commedia su testo di Dino Buzzati “Tranne che il buio”
Sarà una rassegna per portare a teatro le famiglie, in serenità ed allegria. Tutti gli spettacoli sono ad entrata libera.

A Bondeno il comune “al brusa la cà par vendàr la zèndar”

Da: Ufficio Stampa CGIL Ferrara

Apprendiamo dalla stampa la decisione del Consiglio Comunale di Bondeno di procedere alla vendita di parte delle azioni “libere” di Hera in proprio possesso, per finanziare alcune opere rimaste in sospeso, per un previsto incasso di circa 120mila euro.
Come OO.SS. non apprezziamo minimamente questa decisione. Non siamo ideologicamente prevenuti, ma avanziamo innanzitutto dubbi sugli effetti di operazioni simili ed il timore che per questa via, si apra definitivamente la strada alla privatizzazione di servizi che, per la loro natura ed universalità, sono e devono rimanere pubblici.
Non siamo contrari perché riteniamo questa scelta non sia legittima, ma perché è risibile!
Non riuscire a trovare 120mila euro in un comune delle dimensioni di Bondeno a noi sembra impossibile, ma a sostegno della nostra posizione ci sono elementi sia economici, sia politici.
Vendere azioni che in questi anni hanno sempre garantito cospicui dividendi alle casse del Comune è come “brusàr la cà par vendàr la zèndar”.
Da un punto di vista politico invece, privarsi di azioni da parte degli Enti Locali significa continuare a non voler svolgere un ruolo vero ed incisivo di indirizzo e controllo di un’azienda che eroga servizi pubblici ai cittadini; salvo il fatto, successivamente, di lamentarsi per la qualità dei servizi offerti
Ad Hera andrebbe chiesto di mantenere adeguati presidi e rapporti territoriali, un piano di rilancio degli investimenti per le politiche ecosostenibili, di cura e manutenzione del territorio, anche di Bondeno, facendo svolgere così anche una funzione anticiclica che in un periodo di congiuntura sfavorevole, potrebbe favorire uno sviluppo anche in chiave locale.
Invece si sceglie di disinvestire da Hera.

Sipariostellato: presentata la nuova stagione del Teatro Barattoni

Da: Organizzatori

Un doppio cartellone in collaborazione tra Massimiliano Venturi e ass.Ragno d’Oro.

Una ricca programmazione animerà fino a primavera il palco del Teatro Barattoni di Ostellato: oltre ai tanti appuntamenti a cura dell’Associazione Ragno d’Oro, il rinnovo della collaborazione con Massimiliano Venturi permetterà alla scena ostellatese di proporre per l’anno 2020 un cartellone costellato da novità ed anteprime. Da metà gennaio prenderà infatti il via la terza edizione di SipariOstellato, con cinque appuntamenti all’insegna della comicità e del teatro d’autore. Si partirà il 17 gennaio con Il bar al portico, ultima fatica del comico bolognese Stefano Bicocchi, in arte Vito, volto noto ed apprezzato sia sul palcoscenico che sul piccolo e grande schermo, che presenterà il suo nuovo spettacolo. Il 13 febbraio si proseguirà con uno degli eventi più attesi della stagione: Giobbe Covatta ha infatti scelto Ostellato per l’anteprima provinciale del suo nuovo spettacolo. A marzo un’altra novità: dopo il successo registrato in tutta Italia e Francia, Stivalaccio Teatro sarà in scena per la prima volta ad Ostellato, per presentare Don Chisciotte, tragicommedia dell’arte, originale ed esilarante reinterpretazione di un classico della letteratura, alla maniera dei comici dell’arte. Il mese di marzo proseguirà all’insegna della musica d’autore con la Bandeandré, ricca formazione di sette elementi tra le più accreditate a livello nazionale, che sarà protagonista di un concerto spettacolo dedicato all’ottantesimo compleanno del cantautore genovese. Gran finale il 27 marzo con Marco Dondarini e Davide Dalfiume, affiatatissima coppia comica già protagonista di programmi televisivi quali Zelig ed Eccezionale veramente.
Nonostante la qualità artistica continui a crescere di anno in anno, i prezzi di biglietti ed abbonamenti continueranno ad essere tra i più bassi in regione; è confermata la convenzione con Coop Alleanza 3.0, con la possibilità di sottoscrivere l’abbonemento completo a prezzo ridotto od il carnet 3 ingressi a 30 €; per tutto il periodo delle festività sarà inoltre possibile usufruire della speciale promozione natalizia, con l’abbonamento completo per due persone al costo totale di 90 €. Un occasione per regalare e regalarsi un posto a teatro per il nuovo anno.
Gli abbonati alla stagione scorsa hanno già ricevuto in anteprima il programma, e dal 4 dicembre stanno procedendo al rinnovo con prelazione; si apre ora il termine anche per i nuovi abbonati: la biglietteria è aperta in teatro ogni mercoledì dalle 16 alle 19, ed è prevista l’apertura straordinaria nel pomeriggio della vigilia di Natale, dalle 15 alle 19. Il programma completo è disponibile sul sito www.sipariostellato.it; informazioni al 349 0807587.
Si rinnova anche la collaborazione con Comacchio a Teatro, la stagione in Sala Polivalente a Palazzo Bellini diretta sempre da Massimiliano Venturi, e che proporrà un cartellone alternativo quanto ad artisti e date in calendario; gli abbonati del Teatro Barattoni avranno diritto ad una tariffa ridotta dedicata per assistere anche agli spettacoli a Comacchio. Il cartellone sarà completato da quattro appuntamenti pomeridiani con spettacoli di burattini e marionette, che rinnovando la formula che ha registrato grande entusiasmo e partecipazione negli scorsi anni avranno luogo in Teatro così come in altri spazi nelle frazioni, arricchendo la proposta culturale ostellatese con una serie di eventi ad ingresso gratuito, particolarmente indicati per il pubblico di ragazzi e famiglie ma di certo interesse per il pubblico di tutte le età.

Ferrara, torna “Autori a Corte – Speciale Natale 2019”

Da: Organizzatori

Dopo il successo della passata edizione estiva, ritorna l’attesissimo appuntamento con “Autori a Corte – Speciale Natale 2019”, la rassegna letteraria che solo a Ferrara è arrivata alla sua dodicesima edizione. Il Consorzio Eventi Editoriali, fautore del fortunato format letterario, per l’edizione natalizia del dicembre 2019 proporrà sette appuntamenti in alcune suggestive ed eterogenee locations della città di Ferrara e non solo. La rassegna, infatti, gode del Patrocinio della Provincia di Ferrara e del Comune di Argenta, espressione di una cultura diffusa di respiro provinciale.

Protagonista della seconda serata del 13 dicembre alle ore 21.00 nella splendida cornice ferrarese della Sala Conferenze dell’Hotel Carlton in Piazzetta Sacrati, sarà lo scrittore di fama nazionale Marcello Simoni, con la presentazione del suo ultimo romanzo “Tarocchi magici e cavallereschi. La vera storia di Rolando” (Add Editore). Modereranno Federico Felloni (editore) e Federica Panzera (editor)
Perso in una biblioteca-labirinto, Marcello Simoni si aggira alla ricerca di un codice raro o di un cimelio appartenente agli albori del medioevo. Uno strano cigolio lo invita ad avanzare tra la polvere e le cose antiche e, alla luce di una candela, si imbatte in un curioso personaggio, seduto su un cavallo a dondolo. È Turpino o, meglio, il suo ectoplasma, autore della “Historia Karoli Magni et Rotholandi”. In un’atmosfera di stupore e sogno, tra i due prende avvio un dialogo surreale nel tentativo di ricostruire la “verità” sulla figura di Rolando (Orlando), tra storia, mito e letteratura. Da semplici carte da gioco, Simoni le trasforma in uno zodiaco immaginifico che ancora oggi alimenta la fantasia dei suoi lettori. Marcello Simoni è nato a Comacchio, in provincia di Ferara. Ex archeologo e bibliotecario, è autore di saggi storici. Con il “Il mercante di libri maledetti” (Newton Compton), il suo romanzo d’esordio, è stato per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60°Premio Bancarella.

La rassegna gode del sostegno di Sara Assicurazioni, Carlton Ospitalità, Press Up, Ditta Aldo Ferri e del main sponsor Edizioni La Carmelina. L’evento gode della collaborazione di Factory Grisù, Città del Ragazzo Ferrara, B.I.I Onlus, Beauty Club Ferrara, Fioreria Isabella e Ristorante Le Due Comari.
A partire da questa edizione, “Autori a Corte” sosterrà e promuoverà in tutte le sue serate il progettodi Cuamm-Medici con l’Africa-sezione di Ferrara.
Tutte le serate sono ad ingresso gratuito.
Info: www.autoriacorte.onweb.it; autoriacorte@libero.it.
Telefono:351 8852030 -3929452716.

“Ti presento un libro, ti offro un caffè”, alla Biblioteca Sociale di Scortichino

Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Presentazione pubblica, venerdì 13 dicembre (ore 20,30) del volume di Tito Menzani che descrive la vita del movimento cooperativo ferrarese.

La tradizione, l’evoluzione e le prospettive del movimento cooperativo ferrarese. Certamente, si tratta di un tema di interesse storico, ma anche di stretta attualità in una società in fase di profondo cambiamento. Se ne parlerà venerdì 13 dicembre (alle ore 20,30) nella sala Ragno di Scortichino, che ospita la biblioteca sociale del paese, nei locali della Cooperativa Arte e Spettacolo presieduta da Oriano Campini. “Passato prossimo: storie di ieri, sguardi sull’oggi e progetti per il domani del movimento cooperativo ferrarese” è il titolo dell’opera di Tito Menzani dell’Università di Bologna, il quale parlerà di come il cooperativismo ha combattuto le proprie lotte e si stia adattando ai cambiamenti sociali in corso. «L’iniziativa promossa dalla Cooperativa Arte e Spettacolo, e patrocinata dal Comune, oltreché da LegaCoop Estense, è mirata a fare conoscere autori locali, storie del territorio, attraverso una formula alla portata di tutti che è stata gradita finora durante il ciclo di appuntamenti – spiega l’assessore alla cultura, Francesca Aria Poltronieri –. Penso che analizzare la storia del mondo cooperativo equivalga a descrivere un aspetto caratteristico delle nostre terre. Rispondendo a quello che è un preciso intento della biblioteca sociale di Scortichino: diffondere la cultura, in tutte le sue forme». Appuntamento venerdì sera in viale Passardi n. 57, dunque, per saperne di più.

Spettacolo teatrale “Le donne baciano meglio”

Da: Organizzatori

Sabato 14 dicembre alle ore 21 presso Spazio Grisú in via Poledrelli 21 – 44121 – Ferrara avrà luogo il travolgente ed ironico monologo “Le Donne Baciano Meglio”, spettacolo teatrale di e con Barbara Moselli. Ingresso libero (offerta gradita!)

Questo testo, totalmente autobiografico, con semplicità, ironia e senza vergogna o paura del giudizio, racconta l’epifania dell’autrice-attrice partendo da quando ha preso in mano la sua vita e ha accettato di essere lesbica. Assistiamo alla narrazione intima della protagonista, come in quei film americani in cui un personaggio al bancone del bar racconta la sua vita con l’ironia e l’autoironia che sono alla base di questa storia e con il batticuore che non si può fermare perché così è la vita, se scegli di viverla. Dopo anni di vita dichiaratamente etero, si trova ad aver a che fare con la sua vera natura.
Da qui un percorso in compagnia di diversi personaggi, che la condurranno alla totale accettazione di sé. Il monologo comico parte da una doppia esigenza dell’autrice: da una parte il bisogno di raccontarsi, dall’altra quello di affrontare la tematica dell’omosessualità femminile, da sempre poco discussa. Ironico e stravagante, lo spettacolo tocca il tema dell’innamoramento e della metamorfosi personale, utilizzando il palcoscenico come grande camerino all’aperto.

Al Teatro Comunale ‘Claudio Abbado’ di Ferrara concerto di inaugurazione dell’Anno Accademico 2019/2020

Da: Organizzatori

Domenica 15 dicembre 2019 alle ore 16.30, dedicato a Ludwig van Beethoven per i 250 anni dalla nascita. Ingresso gratuito. Orchestra del Conservatorio Frescobaldi, Marco Titotto, direttore.

Domenica 15 dicembre al Teatro Comunale ‘Abbado’ si terrà il Concerto di inaugurazione dell’Anno accademico 2019/2020, che vedrà impegnata nel prestigioso teatro l’Orchestra del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, sotto la direzione di Marco Titotto (docente di Esercitazioni orchestrali al Conservatorio di Ferrara). Il Concerto è dedicato a Ludwig van Beethoven, e anticipa le iniziative che si terranno nel 2020 per i 250 anni dalla nascita del compositore viennese. Questo è anche il primo evento della importante ricorrenza dell’Istituto Frescobaldi, fondato nel 1870. Nel 2020, infatti, ricorrono i 150 anni dalla fondazione.

Il concerto si terrà al Teatro Comunale di Ferrara (corso Martiri della Libertà 5). Per informazioni: 0532.207412 o produzioni@consfe.it. Ingresso libero. Questo e gli altri appuntamenti del Conservatorio Frescobaldi sono consultabili sul sito: www.consfe.it.
Il programma del concerto – Di Beethoven saranno eseguite l’Ouverture Coriolano e la Sinfonia n. 1. Il concerto sarà per l’occasione a ingresso gratuito e la cittadinanza è invitata a partecipare. L’evento, infatti, sarà anche un modo per far conoscere alla città le attività del Conservatorio: sarà presente Fernando Scafati, all’inizio del suo secondo mandato triennale alla direzione dell’Istituto di Alta formazione artistica e musicale.

Recente è la nomina del nuovo presidente del Conservatorio, l’imprenditrice veneta Maria Luisa Vaccari, che è stata riconfermata a Ferrara anche come consigliere nel nuovo consiglio di amministrazione del Teatro Comunale e Vicepresidente di Ferrara Musica.

L’Orchestra del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara – Caratteristica dell’Orchestra del Frescobaldi è quella di vedere impegnati insieme in un’unica compagine sia allievi che docenti. È formata dagli studenti iscritti al Conservatorio, con la collaborazione dei docenti di strumento che ne coordinano la preparazione delle sezioni. Suonare in orchestra fa parte del percorso formativo per gli studenti del Conservatorio, che mettono in pratica fin dalla più giovane età quanto appreso durante il proprio percorso accademico. Nel suo organico, l’Orchestra comprende una sessantina di elementi.
Novità nell’offerta formativa e altri eventi già in programma – Quest’anno è presente una nuova cattedra in organico al Conservatorio di Ferrara. Si tratta di Batteria e percussioni jazz, che aggiunge un altro tassello al Dipartimento Jazz del Frescobaldi (l’anno scorso era stata aggiunta la cattedra di Canto jazz).

Quanto agli appuntamenti di produzione del Conservatorio già in calendario, ci sarà Musicland, concerto del 26 marzo al Teatro Nuovo, già inserito nella Stagione Musica del teatro di Piazza Trento Trieste e segno di una nuova collaborazione con la realtà cittadina. Anche quest’anno si conferma la rassegna dei Concerti a Palazzo Bonacossi. Nel nuovo anno accademico, infatti, saranno ben 12 i concerti che vedranno impegnati insieme docenti e allievi nei mesi di marzo e aprile, con concerti pomeridiani aperti gratuitamente alla cittadinanza. Confermati anche i Concerti al Palazzo Crema, con 3 concerti che si terranno ad aprile nel prestigioso edificio di via Cairoli. Il 7 maggio, invece, sarà la volta de Le Nozze di Figaro di Mozart, evento lirico prodotto dal Conservatorio e inserito nella Stagione lirica del Teatro Comunale. A maggio, dal 14 al 16, torna anche uno dei festival più longevi tra le produzioni del Frescobaldi. Si tratta di miXXer, il festival delle musiche contemporanee, ogni anno realizzato in diverse sedi della città estense.

Il nuovo presidente, Maria Luisa Vaccari – Imprenditrice di origini venete, Maria Luisa Vaccari è nata nel 1956 e da ottobre 2019 è il nuovo presidente del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, infatti, ha pubblicato il Decreto ministeriale 9 ottobre 2019, n. 845 con cui è stata nominata presidente del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, per il prossimo triennio, Maria Luisa Vaccari, che succede a Francesco Colaiacovo, alla presidenza nello scorso triennio.

Nel 1997, Vaccari ha deciso di creare e fondare un’entità imprenditoriale e professionale innovativa, del tutto inedita in Italia e in Europa: Suono Vivo s.r.l., un rivoluzionario sistema di service teatrale di acustica naturale per la musica sinfonico-cameristica, volto alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione e gestione del fattore acustico nei teatri lirici italiani ed europei. Dai primi anni 2000, Maria Luisa Vaccari collabora con continuità con l’Orchestra Berliner Philharmoniker, tra le più prestigiose orchestre sinfoniche del mondo, mediante l’attività di Suono Vivo s.r.l. service acustico.

Mondo della musica e attività di rappresentanza e coordinamento si muovono pari passo nel percorso lavorativo di Maria Luisa Vaccari. Dal 2006 è membro del Consiglio direttivo del Bologna Festival, festival di musica classica che si svolge a Bologna dal 1982. Dal 2011 è presidente dell’Associazione Chamber Music di Trieste. Dal 2014 è vice-presidente dell’Associazione ‘Amici del Ravenna Festival’ ed è stata designata quale prossimo presidente, nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, dal Comune di Ravenna per il mandato 2019-2023.

Il suo contributo è già stato operativo anche su Ferrara. Infatti, dal 2015 è stata membro del Cda della Fondazione Teatro Comunale ‘Claudio Abbado’ di Ferrara. Recentemente è stata confermata in questo ruolo e nominata Vicepresidente di Ferrara Musica.

PD: interrogazione su visita notturna a Palazzo dei Diamanti

Da: Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

Premesso che la sottoscritta consigliera è stata informata da un cittadino che la notte precedente l’inaugurazione della mostra “De Nittis e la rivoluzione dello sguardo”, ossia la notte tra il 29 novembre e il 1 dicembre u.s., alle ore 01.30 circa entravano a Palazzo Diamanti l’Assessore Gulinelli e il Presidente di Ferrara Arte Vittorio Sgarbi (ed una terza persona non identificata); che tale ingresso – se confermato – mostra tratti di innegabile originalità, non cogliendosi la necessità di una visita (ancorché di controllo) in orario notturno;

Si richiede al Sig. Sindaco se il fatto sopra descritto corrisponda al vero; in caso affermativo, di quantificare quali costi abbia avuto l’ingresso notturno (straordinari del personale di custodia, illuminazione, etc); se sia stata fatta una valutazione di sicurezza prima di tale accesso e se l’assicurazione copra un incidente (qualcuno ad esempio che si faccia male in orario in cui il museo dovrebbe essere chiuso) o un episodio delittuoso (qualcuno ad esempio che entri nel museo per rubare un’opera o per danneggiarla, approfittando dell’apertura non consona) che si verifichino in un caso come quello sopra descritto e chi ne risponderebbe; quali siano, se sono note, le ragioni che hanno indotto l’Assessore alla Cultura e il Presidente di Ferrara Arte a tale inusuale visita; se – accertato tutto quanto in premessa – si intenda utilizzare i beni monumentali di Ferrara come delizie per il tempo libero della corte di chi, per ruolo, vi ha accesso privilegiato.

PD: interpellanza sul futuro del Museo del Risorgimento e della Resistenza

Da: Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

Premesso che nella primavera del 2020 dovrebbero cominciare i lavori di ristrutturazione di Palazzo dei Diamanti (pur non essendo ancora pubblico e certo il progetto definitivo); che, in conseguenza di ciò, si rende necessario il trasferimento del Museo del Risorgimento e della Resistenza; che il trasferimento deve essere programmato per tempo, per consentire a chi cura il museo di organizzare il trasloco; che al Museo occorre assegnare una sede provvisoria idonea a consentire il prosieguo non solo della esposizione dei cimeli del Risorgimento e della Resistenza, ma anche della attività culturale e didattica cui negli ultimi anni la referente del Museo, Dott.ssa Antonella Guarnieri, ha dato grande impulso, coinvolgendo associazioni, cittadini, scuole, portando il museo ad un pregevole incremento di visitatori;

Tenuto conto dell’importanza del Museo, la cui sede attuale risale alla metà degli anni ’50, che ripercorre Risorgimento e Resistenza, fasi storiche fondamentali, dalle quali sono nate l’unità di Italia e la liberazione dal nazi-fascismo; della composizione del Museo, che comprende lasciti e donazioni di privati cittadini, e moltissimo materiale archivistico (giornali e riviste dell’epoca, lettere, materiale cartaceo) la cui delicatezza anche fisica impone attenzione sia per la fase del trasferimento che per la successiva riallocazione definitiva;

Considerato che i risultati raggiunti non vanno dispersi, anzi, vanno sostenuti e possibilmente migliorati, studiando quindi una soluzione definitiva per l’allocazione del Museo che sia adeguata alla sua importanza nel circuito museale ferrarese;

La sottoscritta Consigliera interpella il Sindaco e gli Assessori competenti al fine di conoscere quale sia il progetto per il futuro del Museo del Risorgimento e della Resistenza.

Università popolare: via ai corsi per il nuovo Anno Accademico

Da: Ufficio Stampa Comune di Ferrara

L’Assessore Kusiak: “Valore aggiunto per la città, pieno sostegno dall’amministrazione”.

Riparte con nuovo slancio e una più ampia e articolata offerta di corsi l’anno accademico dell’Università Popolare di Ferrara, presso l’istituto De Pisis in viale Krasnodar.
Oltre alle lingue, corsi di Scrittura narrativa, Storia dell’arte, Filosofia e tanti altri.
Le iscrizioni si terranno il 17, il 18, il 19 e il 20 dicembre, dalle 18 alle 19, presso la sede dell’istituto, mentre le lezioni inizieranno martedì 7 gennaio 2020 e termineranno il 30 maggio. Sarà possibile avere attestato di frequenza e apprendere in un contesto di convivialità e passione per la conoscenza.
Si ringraziano la dirigente scolastica Dott.ssa Gaiani e l’assessore Dorota Kusiak, per il loro consueto sostegno alle attività culturali, gli insegnanti e tutti coloro che hanno supportato i referenti di sede, Paola Solito e Antonio Di Bartolomeo, che sono a disposizione per qualsiasi informazione.
“L’università popolare – interviene l’assessore all’Istruzione Dorota Kusiak – riveste un ruolo sociale e culturale molto importante per la comunità ed è nostro compito sostenere e promuovere le attività che svolge. L’amministrazione comunale si è impegnata a sostenere anche dal punto di vista economico una progettazione condivisa tra l’università e la scuola ospitante al fine di arricchire l’offerta formativa presente nel quartiere di via Bologna. Nonostante alcune difficoltà, emerse nei mesi scorsi, siamo riusciti a giungere ad un accordo tra la il Comune, la Scuola, che ringraziamo per la grande disponibilità dimostrata e l’Università Popolare, che ha visto cambiare i suoi responsabili. L’offerta dei corsi è ampia ed interessante, per cui invitiamo la cittadinanza a valutare le proposte formative elaborate”.

Il Cantagiro delle sardine non si ferma. Con tre buone ragioni da portare in piazza

Il 10 dicembre a Torino erano in 40.000: un colpo d’occhio impressionante. Il ‘Cantagiro’ delle sardine non si arresta, anzi, ad ogni tappa il branco si ingrossa. Preoccupa (o spaventa) Matteo Salvini, convinto fino a qualche settimana fa di non avere rivali: nelle piazze, nelle urne, nella testa degli italiani. E imbarazza sempre di più cronisti, commentatori, analisti politici. Chi sono queste sardine? Da dove sbucano? E perché proprio adesso?  In un’Italia infestata dai sondaggisti, non poteva mancare un’ultima, fatidica e stupidissima domanda: quanti voti prenderebbe un futuribile Partito Delle Sardine?

Agli indovinelli sulle sardine di cui sopra, leggo e ascolto risposte di ogni tipo. Spericolate analisi sociologiche e confronti con passati moti di piazza, denunce di infantilismo o accuse di essere il frutto di un diabolico complotto del Partito Democratico. Nessuno però, visti i numeri e la tenuta del movimento, sembra più disposto a ‘sottovalutare il fenomeno’. Nessuno si augura più la fine delle sardine, e se in cuor suo lo spera, si guarda bene dal dirlo. Da Sinistra, ma anche da Destra, si moltiplicano i tentativi di entrare, di aggiungersi, di mettere il proprio segnaposto alla tavolata delle sardine. Perfino Casa Pound (ingoiando anche Bella ciao) vorrebbe andare in piazza San Giovanni con le sardine il prossimo 14 dicembre. Pericolo sventato, per fortuna!

Ogni giorno che passa, ogni piazza che riempiono, le sardine sono sempre più blandite e corteggiate. Per tanti, però, si portano sempre dietro il loro peccato originale. Il peccato di essere solo contro. Di rimanere nel vago, di agitare un desiderio diffuso ma confuso. Di non aver definito un programma, di non indicare proposte concrete per salvare l’Italia. Peggio ancora – e per le sardine sarebbe proprio il colmo – di non essere né carne né pesce.

A me invece il sentiero imboccato dalle sardine sembra chiarissimo. Ci sono comportamenti, gesti, segni, che raccontano molto di più di un programma politico. Ad esempio queste tre ‘piccole’ cose.

Una piazza senza centro. Le piazze delle sardine non hanno un palco, un capo, un comizio, un leader unico arringante con codazzo di comprimari. Non c’è un sopra e un sotto. Non c’è un centro e una periferia. Non ci sono bandiere. Non c’è servizio d’ordine. Non è forse già questa una proposta di nuova democrazia?

Cantare Bella ciao. Un inno, così è stato definito, non si sceglie per caso. Cantare Bella ciao in tutte le piazze è il contrario della nostalgia. Significa togliere dal dimenticatoio l’antifascismo e i suoi valori e metterli al centro del presente, riprendere in mano la nostra Costituzione incompiuta e proporla come guida di una politica italiana immiserita dalle schermaglie dei vecchi partiti. Significa proporre un’idea solidale di patria, come quella di Sandro Pertini, o di Carlo Azeglio Ciampi, o di Giuseppe Dossetti.

Un libro in mano.  Da qualche giorno – l’idea mi pare sia partita con la manifestazione di Ferrara del 9 dicembre – le sardine vanno in piazza con un libro in mano..Anch’io avevo la mia proposta di lettura; e ognuno alzava in alto il suo libro: indicava un tema, un argomento, una denuncia, una proposta. Molto di più di una mozione d’affetto per la cultura – e quanta ce ne vorrebbe per questa Italia distratta – ma una miriade di indicazioni per una classe politica che si occupa di tutt’altro.

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“Le donne della Cgil dell’Emilia Romagna vogliono riconoscersi in un Paese, in una regione nei quali ci sia rispetto per la Storia”

Da: Ufficio Stampa Coordinamento Donne CGIL Emilia Romagna

Il linguaggio sessista, che più volte noi donne della Cgil abbiamo denunciato come causa del permanere di una cultura violenta e discriminatoria, che riduce le donne a compiacenti e servizievoli oggetti, questa volta con l’articolo di Giorgio Carbone sul giornale “immoderato” Libero, ha davvero passato i limiti della decenza giornalistica ed etica.

L’articolo di Carbone, in “ricordo” del ventennale della scomparsa di Nilde Iotti resistente, politica appassionata a sostegno dei diritti delle donne è un’offesa alla sua memoria, alle Istituzioni che Nilde ha rappresentato ricoprendo il ruolo di Presidente della Camera dei Deputati, come prima donna nella storia italiana, ed infine un insulto alla faticosa storia dell’emancipazione delle donne italiane e nel caso specifico vogliamo sottolineare delle donne dell’Emilia Romagna.

L’odio, l’irrisione, le affermazioni gratuite, spesso false, sono la cifra che caratterizza un giornalismo e più in generale un modo di comunicare volgare, che pare ormai sdoganato sul web, sulla carta stampata e purtroppo anche nelle Istituzioni.

Le donne della Cgil dell’Emilia Romagna si uniscono alle tante voci ed alla lotta di donne singole, associazioni, rappresentanti delle Istituzioni che vogliono riconoscersi in un Paese, in una regione nei quali ci sia rispetto per la Storia, per le donne e gli uomini che l’hanno valorosamente costruita consegnandole dignità.

PD: Istituzione tavolo permanente su Unife

Da: Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

Premesso che il numero di studenti e studentesse iscritti presso l’Università di Ferrara, conseguentemente alle politiche espansive dell’Ateneo, è aumentato nel giro di pochi anni di alcune migliaia; che tale crescita di iscritti ha impattato sulla accoglienza delle giovani e dei giovani non residenti, sulle soluzioni abitative, sulla gestione dello spazio pubblico e naturalmente anche sui servizi pubblici, alcuni dei quali previsti e destinati a soggetti in formazione presso l’Ateneo;

Tenuto conto delle numerose segnalazioni di disservizi inerenti i trasporti cittadini da e verso Ferrara Fiere (linea 15) e Ospedale di Cona (linea 6), documentate da studenti e studentesse, riferite al sovraffollamento dei mezzi pubblici, con conseguenze sulle condizioni di viaggio stesse di studenti/esse e cittadini/e soprattutto in condizioni di traffico non agevoli, quando non pericolose; delle difficoltà nel reperimento di alloggi a prezzi equi da parte di student* fuori sede; delle note vicende che coinvolgono l’uso di spazi pubblici in ore notturne (come Piazza Verdi);

Considerato che le problematiche ed i bisogni che emergono dalla componente studentesca, in continuo aumento nella città di Ferrara, necessitano di un’attività di indagine, di discussione e di messa in pratica delle relative soluzioni continuative nel tempo e non estemporanee o emergenziali; che le associazioni studentesche caldeggiano l’istituzione di un tavolo permanente di confronto sulle tematiche in oggetto e in Consiglio degli Studenti è stata discussa e votata una proposta in tal senso;

Ritenuto che sia non solo auspicabile ma doveroso – anche in capo alla Pubblica Amministrazione – individuare interventi atti a monitorare, ampliare e migliorare il servizio reso a studenti e studentesse; che i trasporti pubblici, la condizione abitativa, le occasioni di integrazione offerte a student*, rientrino in un insieme molto più ampio di tematiche riguardanti la cittadinanza studentesca e che l’Università degli studi di Ferrara, nonché il Consiglio degli Studenti abbiano un ruolo di primaria importanza nelle discussioni afferenti a tali ambiti;

Il Consiglio Comunale di Ferrara impegna il Sindaco e la Giunta ad attivarsi per l’istituzione o la riattivazione di un tavolo di lavoro permanente (incentrato su trasporti, affitti, diritto allo studio, cittadinanza studentesca) comprendente, oltre al Comune (Assessore competente e adeguata rappresentanza di maggioranza e opposizione, come da Regolamento del Consiglio Comunale), i rappresentanti degli studenti, l’Ateneo stesso, gli enti competenti in materia di Diritto allo Studio, i soggetti che forniscono servizi (anche) a studenti e studentesse (TPER, AMI,Er.Go) con possibilità di audizione e intervento, di volta in volta, di tutti gli ulteriori soggetti la cui partecipazione al tavolo si renda utile o necessaria per tema e argomento.

Antropologia: si riapre il Convegno Nazionale SIAA

Da: Organizzatori

Giovedì 12 sarà la giornata di apertura, densa di eventi sui temi della Città, in tutte le sue sfaccettature.

Con l’apertura del VII Convegno Nazionale della Società Italiana di Antropologia Applicata, giovedì 12 dicembre inizierà il ricchissimo programma di eventi previsto per l’edizione ferrarese, con il quale ci si proporrà di indagare gli innumerevoli temi connessi al vivere urbano e al “fare città”. Uno dei coordinatori del convegno, Luca Rimoldi (Università di Catania), specifica: “Il convegno SIAA 2019 è stato costruito per invitare alla riflessione sul tema della città. Gli eventi del convegno di Ferrara ci restituiscono un’immagine multisfaccettata di diverse realtà urbane, e i fenomeni sociali che plasmano gli spazi urbani (la moda, le migrazioni, il turismo, i sistemi scolastici ecc.) saranno al centro del confronto […]. Verranno esplicitati i contributi e gli strumenti che l’antropologia può mettere in campo per analizzare ciò che accade nelle città e per trovare soluzioni locali e condivise.”
Giovedì mattina dalle ore 10:00 alle ore 11:30 in Sala Estense Antonino Colajanni, Presidente onorario SIAA, interverrà con una prospettiva storico–antropologica sugli indios e sulle città dell’America Latina. Una riflessione sulla diversità degli insediamenti collettivi, sulla distribuzione degli spazi nelle reti delle relazioni sociali e sugli ambiti di residenza, privata o pubblica, delle società umane.

A seguire, sempre in Sala Estense, ci sarà la consegna del Premio SIAA “Ruggero Ricci”, per una tesi dottorale in Antropologia Applicata. Il nome del premio ricorda l’antropologo Ruggero Ricci, mediatore intercultural e, guida ambientale, prematuramente scomparso l’anno scorso.

In concomitanza con il convegno, il Centro Donna Giustizia di Ferrara presenterà una mostra fotografica, “Resilienze e spazi di accoglienza per donne migranti nel contesto urbano di Ferrara”, con l’aggiunta di un video didattico, dalle ore 15:00 alle ore 17:00 in via Terranuova 12b.
Si inaugurerà inoltre la mostra, “Luoghi comuni – uno sguardo sulla città”, a cura della Cooperativa Sociale CIDAS, dalle ore 17:00 alle ore 19:00 in Casa Cini, con gli interventi di Maria Luisa Parisi e i fotografi Giacomo Brini e Michele Lapini e i saluti dell’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio Monsignor Gian Carlo Perego. Un’esposizione di scatti che nasce dai laboratori realizzati assieme a titolari di protezione internazionale con vulnerabilità psichica e fisica, ospiti di strutture di accoglienza della cooperativa a Ferrara e Bologna, una parte della quale è già presentata ad Internazionale 2019.

In parallelo si potrà assistere alla Rassegna di Etnografia e Cinema “REC”, dalle ore 15:00 alle ore 19:00 nell’Auditorium Santa Lucia, a cura di Simone Mestroni e Chiara Scardozzi. L’obiettivo sarà quello di presentare cinque documentari che possano raccontare, attraverso diverse prospettive, la dimensione etnografica della città contemporanea.

In aggiunta, durante la serata di giovedì a partire dalle ore 19:00 si terranno le presentazioni di 12 libri in diversi spazi della città (librerie, locali ed altri ancora). Per citarne alcuni, quello di prossima pubblicazione “Il Grattacielo. Storie di uno spazio stigmatizzato a Ferrara”, di Alfredo Alietti (docente UniFe), con il quale si aprirà una riflessione sul “Grattacielo” del quartiere Giardino di Ferrara, sulle sue problematiche e i suoi rapporti con le istituzioni comunali, con un ragionamento sociale e sociologico su un luogo definito come multietnico; ancora, con “Migranti e rifugiate. Antropologia, genere e politica”, di Barbara Pinelli, avremo la possibilità di analizzare le prospettive di genere e di antropologia femminista, con indagini sulle donne rifugiate e le migranti a partire dagli anni Settanta del secolo scorso; infine “The Endless Reconstruction and Modern Disasters. The Management of Urban”, di Pietro Saitta e Domenica Farinella, che tratta di una ricerca sulle conseguenze a lungo termine di un disastro naturale, in chiave antropologica: il terremoto del 1908 a Messina, in Sicilia.

La serata si concluderà al Ferrara OFF Teatro con la “conferenza-performance”, dal titolo “Blues per le terre nuove”, di Wu Ming 1, un progetto narrativo-geografico sul Delta del Po, pensato per raccontare il cambiamento climatico, legando la storia e l’attualità: la perenne lotta tra terra e acqua, da Alfonso II d’Este al riscaldamento globale.

“Christmas Walk” il 15 dicembre 2019

Da: Organizzatori

Domenica 15 dicembre si terrà la quarta edizione della “Christmas Walk”, una camminata della solidarietà organizzata da Feshion Eventi, in collaborazione con “Natale e Capodanno a Ferrara”, proprio nel cuore delle festività natalizie.
L’iniziativa supporta l’ “Associazione Giulia Onlus” che da anni si occupa della cura e dell’assistenza dei bimbi oncologici, ricoverati presso l’ospedale di Cona, a cui sarà devoluto l’intero ricavato della camminata

Inoltre, per essere in perfetto tema natalizio, tutti i partecipanti riceveranno un cappellino di “Babbo Natale”, da indossare rigorosamente durante la camminata!

Programma della giornata:
Ritrovo alle ore 10.15 presso il “Fideuram Christmas Village” sul Listone in Piazza Trento e Trieste;
Partenza alle ore 10.30;
Giro Podistico (non competitivo) di 5 km, passando per via Porta Reno, Piazza Travaglio, entrando nel sottomura per sbucare in via Medaglie D’oro, quindi passeggiare in Corso Giovecca, svoltare in via Bersaglieri ed arrivare di nuovo sul Listone;
Rientro alle 11.30 circa;
Cioccolata calda al rientro.

Costo:
10€ con cioccolata calda e cappellino natalizio.

L’evento rientra tra le iniziative ufficiali del programma del Natale e Capodanno a Ferrara.
Si ringrazia per il supporto all’evento Punto Wind Ferrara – Piazza Trento e Trieste.

Ecco dove iscriversi:
Punto Wind in Piazza Trento e Trieste 15 (aperto tutti i giorni nei seguenti orari: 9.00-13.00; 14.30-19.30);
FEshion Eventi in via Ripagrande 84 (dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00);
Info point in piazza Trento e Trieste domenica mattina dalle 9,30 alle 10,30.

Link: https://feshioneventi.it/prodotto/christmas-walk/
Per info: eventi@feshioneventi.it

Alcide Mosso commenta Bibbiano, Zingaretti e Modonesi

Da: Alcide Mosso – Consigliere Comunale (Lega per Salvini Premier)

Non comprendo su che cosa si fondi l’entusiasmo di Zingaretti o di Modonesi (che diffonde ridicoli post con una maglietta che fa onore a chi l’ha indossata) i quali, appena hanno saputo che il sindaco di Bibbiano può affrontare il processo da indagato a piede libero, hanno cominciato a diffondere messaggi pieni di soddisfazione. Soddisfazione per che cosa?Il sindaco Carletti non è stato prosciolto dalle accuse: aveva addosso quelle di falso e abuso d’ufficio e di quelle dovrà rispondere. E Claudio Foti, direttore scientifico della onlus Hansel & Gretel, coinvolto nell’inchiesta della Procura di Reggio Emilia sui presunti affidi illeciti a Bibbiano, è stato sospeso per sei mesi con il divieto temporaneo di esercitare l’attività di psicologo-psicoterapeuta sui minori, grazie a un’ordinanza cautelare interdittiva del gip Luca Ramponi, emessa dal Tribunale di Reggio Emilia il 6 dicembre scorso.

Il “sistema Bibbiano”non si chiama “sistema Carletti”, ma è l’epifenomeno di un’ideologia che punta a delegittimare l’istituto familiare.
Zingaretti, poi, pretende di mettere all’indice chi si batte per accertare quanto accaduto. Ce l’ha forse anche con Laura Pausini (tanto per fare un esempio), che si disse schifata dai fatti di Bibbiano?

O con Luigi Di Maio,il suo partner di governo che fu il più duro di tutti con il Pd quando esplose lo scandalo degli affidi e disse “Mai con il partito di Bibbiano”? In tale occasione Zingaretti preannunciò una querela, di cui ora sarebbe interessante conoscere la sorte.

Ma il PD (nazionale e locale) è campione di incoerenza. Prima combatte come avversario il sindaco di Comacchio e poi, con un colpo di bacchetta magica, lo trasforma in fedele alleato. E nulla dice sul fatto che Beppe Sala, sindaco di Milano, abbia subito una condanna penale. Che cosa sarebbe successo se al posto di Sala ci fosse stato (ogni riferimento a persone realmente esistenti è puramente casuale.. un vice-sindaco leghista)?
Dalla “doppiezza” togliattiana al “doppiopesismo” zingarettiano non è cambiato molto: in fondo il lupo rosso (o rosé) cambia il pelo, ma non il vizio…

UniFe: programma di seminari “La Luna al cinema”

Da: Ufficio Stampa Università degli Studi di Ferrara

Cinque film fondamentali nella storia del cinema e dell’immaginario della conquista della Luna, nell’ambito delle attività collaterali alla mostra “Spazio 2019. Scienza e immaginario a cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna”. Sabato il via con un muto del 1902.

Il programma di seminari “La Luna al cinema” prende il via sabato 14 dicembre alle ore 15.30 con la proiezione dei film “Il viaggio nella Luna” del 1902 e “Uomini sulla Luna” del 1950. La rassegna è curata e introdotta da Alberto Boschi, docente di Storia del cinema all’Università di Ferrara. I cinque appuntamenti, in programma fino al 22 febbraio, si terranno presso l’aula 1A di Palazzo Turchi di Bagno, sede della mostra, in Corso Ercole I d’Este 32. L’accesso è gratuito fino ad esaurimento posti.

La rassegna “La Luna al cinema” amplia idealmente il piccolo “Spazio cinema” presente in mostra che, con locandine d’epoca e il montaggio di spezzoni di film, dà conto di quanto il linguaggio cinematografico sia stato significativo e pervasivo nel formare l’immaginario della conquista della Luna e dello Spazio.

L’appuntamento di sabato 14 dicembre inizia con la pellicola di Georges Méliès “Il viaggio nella Luna” (“Le voyage dans la Lune”), muto del 1902. Una pietra miliare in cui si racconta di un gruppo di astronomi che si imbarca su una navicella a forma di proiettile che viene sparata da un cannone sulla superficie lunare. Vagamente ispirato al romanzo di Jules Verne “Dalla Terra alla Luna” del 1865, e realizzato dal pioniere Georges Méliès con mezzi eccezionali per l’epoca, il cortometraggio viene considerato dagli storici il primo film di fantascienza mai prodotto.

A seguire “Uomini sulla Luna” (“Destination Moon”) del 1950, regia di Irving Pichel, con protagonisti un generale, un industriale aeronautico e uno scienziato astrofisico che organizzano un viaggio spaziale per raggiungere la Luna prima dei sovietici. Sceneggiato dal celebre scrittore di fantascienza Robert A. Heinlein, il film affronta per la prima volta il tema dell’esplorazione lunare con un approccio scientifico.

Gli appuntamenti successivi sono:
sabato 18 gennaio 2020, “Capricorn One” (1978) di Peter Hyams;
sabato 25 gennaio 2020, “Moon” (2009) di Duncan Jones;
sabato 15 febbraio 2020, “Sopravvissuto” (“The Martian”, 2015) di Ridley Scott;
sabato 22 febbraio 2020, “Apollo 11” (2019) di Todd Douglas Miller.

La cura della mostra e delle attività collaterali è di Marco Bresadola e Michele Fabbri, direttori del Laboratorio DOS Design of Science dell’Università di Ferrara, promotore del progetto; la direzione è di Ursula Thun Hohenstein, presidente del Sistema museale di ateneo dell’Università degli Studi di Ferrara.

I DIALOGHI DELLA VAGINA
A DUE PIAZZE – Specchio, specchio delle mie brame…

Con chi vi confidate? Amici o perfetti estranei. Nickname e Riccarda, nella puntata precedente di A due piazze, hanno ragionato su cosa sia meglio (e più autentico) fare. Una lettrice ci scrive.

Specchio, specchio delle mie brame…

Cara Riccarda e caro Nickname,
Lo sconosciuto a cui ci raccontiamo è il nostro specchio psicologico, il nostro saggio grillo parlante sulla spalla. Lo sconosciuto mostra la strada della coerenza, dell’equità, dell’onestà emotiva, dell’Eden dei sentimenti… Non so voi ma io ho dato ferie al mio animaletto ed ogni tanto scendo nel purgatorio di chi mi conosce e che è in grado di rimescolarmi nel profondo.
S

Cara S,
Quello sconosciuto di cui parli, così lucido e onnisciente, non mi piace per niente. Dalle ferie passerei direttamente alla quiescenza.
Riccarda

Cara S,
È proprio il fatto di non conoscermi che me lo fa scegliere come confidente. Il grillo di cui parli tu mi conosce fin troppo bene e fa il fenomeno: mi riempie di consigli non richiesti. Peccato che non abbiano mai a che fare con quello che io voglio, ma con quello che gli altri si aspettano da me. In questa speciale abilità non ho bisogno di consigli, quindi… aspettativa a tempo indeterminato per lui. Se mi riuscisse, sarei un signore.
Nickname

La rubrica ‘I Dialoghi della vagina’ va in vacanza, vi aspettiamo mercoledì 22 gennaio per riproporre nuove storie, domande e riflessioni. Buone feste a tutti!
Riccarda e Nickname

Potete scrivere a parliamone.rddv@gmail.com

Il giardino immaginario divenuto reale

Per definizione, la fantasia è sempre capace di superare la realtà. Ma quando riesce anche a divenire reale, lo stupore che suscita è più forte di qualsiasi immaginazione.

Passeggiare per le strade di Ferrara vuol dire attraversare incroci ciottolati, incontrare volte di pietra e ammirare edifici dalle facciate singolari. Se però fossimo in grado di spiccare il volo, i nostri occhi vedrebbero qualcosa di totalmente diverso. Una città immersa in un verde nascosto, che senza timore si estende negli interni delle costruzioni, invisibili da terra. Sì, ma non tutto, fortunatamente, si nega alla nostra vista. L’unico giardino formale, ovvero con predominanza di forme geometriche, compiuto e ancora oggi superstite a Ferrara si trova nel Palazzo Costabili, detto di Ludovico il Moro, ed è aperto al pubblico. Al suo interno, lungo la Via della Ghiara – l’attuale Via XX Settembre – fu realizzato in età rinascimentale un giardino di rappresentanza, che si sviluppava a Est del palazzo, insieme con una stalla e delle fabbriche. Le intricate vicende successive dello splendido edificio estense annoverano modifiche dei terreni, con vendite e novità nelle destinazioni d’uso, le quali non sono riuscite a tramandarci altro che una minima frazione di ciò che doveva essere l’antico giardino. Ma negli anni Trenta del Novecento un nuovo giardino prese forma sul versante meridionale, in pieno stile neorinascimentale e con una estensione minore rispetto all’originale. Fu una sorta di esperimento, ben riuscito, e il laboratorio fu un’area del Palazzone dove in parte si estendevano i vecchi orti. Il terreno, prima dell’opera, si presentava in massima parte senza alberi, con ambienti erbosi molto aperti ma anche segni tangibili di attività umane, come vegetali coltivati o che hanno un legame con ambienti antropici. Numerose erano le graminacee, piante diffuse in tutto il mondo, sia spontanee sia frutto di agricoltura. Già nel Quattrocento la zona del successivo giardino si configurava in tal modo: gli orti erano di medie dimensioni e si alternavano con aree adibite a prati o terreni incolti soggetti a calpestio. Si pensa vi fosse un importante impianto idraulico nelle vicinanze; il paesaggio era infatti alquanto diverso rispetto a oggi, più umido per l’acqua che lambiva Ferrara. Molti cereali, inoltre, erano presenti, o perché coltivati, o perché trasportati nel palazzo. Dal Cinquecento, le coltivazioni dovettero ridursi in maniera consistente, e in contemporanea dovettero subire un incremento gli impianti idraulici attivi, testimoni di una cura maggiore nei confronti dell’area circostante il palazzo. L’incuria dei secoli successivi ha invece cancellato diverse tracce del passato splendore, ma dai documenti e dalle analisi effettuate sappiamo che tra le piante coltivate figuravano la rapa, la bieta, la senape, la cicoria, la lattuga e la menta. Crescevano piante da frutto quali la vite, il noce, il ciliegio e forse arbusti come l’erica. Tra gli alberi, ecco la quercia, il carpino, il nocciolo, il frassino e l’olmo, ma anche il pino e l’abete. Fino agli inizi del secolo scorso l’area fu adibita a orto, anche se tra Sette e Ottocento si verificò la demolizione di un muro di cinta che tagliava trasversalmente il giardino con un ingresso allo spazio esterno, coltivato a orto e frutteto. Completamente immaginaria fu la ricostruzione che un disegnatore tecnico effettuò negli anni Trenta: quella giunta sino a noi è un’invenzione grafica che ambiva a riproporre un modello ideale di giardino rinascimentale ferrarese. Da allora, vari altri interventi, come il famoso labirinto, si sono succeduti, non sempre affini all’originaria identità neorinascimentale del giardino, per giungere infine alla ricostruzione attenta che nel 2010 ha presentato alla cittadinanza un giardino restaurato e pronto a essere vissuto. Grazie a tutto questo, è ancora possibile apprezzare sia il disegno formale del giardino novecentesco sia le aggiunte considerate ormai non più alienabili. E’ il caso del labirinto e della galleria di rose, elementi divenuti tipici del giardino.

Nonostante sia il risultato di un’invenzione fantasiosa, la pregevolezza del giardino attuale non stona con il contesto in cui si trova, ma anzi è segno di un efficace dialogo tra antico e moderno.

 

Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
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