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Giorno: 10 Gennaio 2020

Proiezione speciale al Cinema Boldini: “Lo sceicco bianco”

Da: Ufficio Stampa Arci Ferrara APS

Regia di Federico Fellini (Italia/1952, 85′), ingresso 5 euro. #Fellini100 – Il cinema ritrovato al cinema. In collaborazione con Cineteca di Bologna.

Lunedì 13 gennaio alle ore 21.00 al Cinema Boldini verrà proiettato “Lo sceicco bianco” di Federico Fellini, nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con RTI-Mediaset e Infinity presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. Il film è il primo di 5 appuntamenti dedicati ai capolavori felliniani in occasione del centenario della nascita del grande regista. L’iniziativa #Fellini100 è promossa dalla Cineteca di Bologna, in collaborazione con CSC – Cineteca Nazionale e Istituto Luce-Cinecittà, e si inserisce in un ampio programma di celebrazioni che ricordano e divulgano l’opera e il genio del cineasta, con eventi sia in Italia che all’estero.

I due sposini Wanda ed Ivan, in viaggio di nozze, arrivano a Roma una mattina. Mentre Ivan si riposa in albergo, Wanda, appassionata lettrice di romanzi a fumetti, si reca alla redazione del suo giornaletto preferito. Poiché dà prova di uno straordinario entusiasmo per il protagonista del cine-romanzo “Lo sceicco bianco”, l’invitano ad unirsi alla troupe, che va a Fregene a girarne alcuni episodi. Così Wanda conosce lo Sceicco (impersonato dal mitico Alberto Sordi), che le fa una corte spietata e le chiede di partecipare con lui ad una scena. Durante la pausa pranzo i due fanno una gita in barca che il vento fa durare più del previsto, mentre Wanda respinge vittoriosamente le effusioni dello Sceicco. Raggiungono tardi la spiaggia e Wanda si trova davanti alla realtà dei fatti, il suo Sceicco non è altri che un uomo normale. Tornata a Roma dopo un’altra spiacevole avventura, Wanda non osa presentarsi al marito e decide di suicidarsi; ma viene salvata e portata all’ospedale. Da quando s’è accorto della scomparsa della moglie, Ivan ha vissuto ore di agitazione e d’angoscia, tra le ricerche e gli sforzi di nascondere ai parenti la sua scomparsa. Fuggito dalla polizia, dove l’avevano preso per pazzo, passa la notte con una donna di malaffare, alla quale però chiede soltanto pietà. La mattina dopo i due sposini si ritrovano, si perdonano reciprocamente e, uniti e rappacificati, vanno insieme ai parenti all’udienza papale.

C’è già tutto il mondo felliniano in questo primo film firmato unicamente dal regista riminese. “Per la sceneggiatura mi rifeci ai racconti che avevo scritto per il ‘Marc’Aurelio’ in cui si riflettevano i miei pensieri sulla natura spietata delle storie d’amore, sull’amore giovanile che si confronta con la realtà dolceamara, sulla luna di miele che si irrancidisce, sulle delusioni dei primi tempi del matrimonio e sull’impossibilità di riuscire a conservare i romantici sogni iniziali” (Federico Fellini).

Gli altri appuntamenti di #Fellini100 al Cinema Boldini saranno:
-20 gennaio Amarcord
-27 gennaio La dolce vita
-10 febbraio 8 ½
-17 febbraio I vitelloni

Per informazioni:
Sala Boldini, via Previati 18 – Ferrara
www.cinemaboldini.it – www.arciferrara.org
Tel. Cinema (sera) – 0532.247050
Arci Ferrara – 0532.241419

Banchetti de L’Altra Emilia Romagna

Da: Ufficio Stampa Gruppo L’Altra Emilia Romagna

In uno dei 25 punti del programma de L’Altra Emilia Romagna si parla di emergenza casa, la stessa è diventata sempre più un lusso e non un diritto in un paese che da tempo non ha una politica abitativa.

Reputiamo indispensabile una grande opera di riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico, inoltre vogliamo un piano regionale contro la morosità incolpevole che tuteli chi è colpito dalla crisi economica.

L’Altra Emilia Romagna si troverà con il suo banchetto informativo al mercato di Migliarino sabato 11 gennaio dalle ore 9 alle ore 12 e successivamente giovedì 16 gennaio al mercato di Ostellato sempre dalle ore 9 alle 12.

L’Italia dica no alla guerra!

Da: Ufficio Stampa Gruppo L’Altra Emilia Romagna

L’Altra Emilia Romagna aderisce al presidio di sabato 11 gennaio alle 17 in piazza Municipale contro la guerra in Iran.

L’uccisione del generale iraniano Soleimani a Baghdad è un atto di terrorismo internazionale che ha portato inesorabilmente a riaccendere la guerra nell’area; a seguito di questo, infatti l’attacco iraniano a Basi militari USA in Iraq.

Pur non nutrendo alcuna simpatia per la Repubblica Islamica dell’Iran, non possiamo che reputare Trump un pericoloso terrorista e gli USA la principale minaccia alla convivenza internazionale.

L’Unione Europea e l’Italia devono assumere un ruolo di pace, invitiamo il governo italiano a ritirare le truppe dagli scenari di guerra per non essere complici dell’ennesimo massacro, dove come sempre, a pagarne le conseguenze saranno soprattutto i civili.

Herbert Dorfmann incontra gli imprenditori agricoli di Ferrara

Da: Ufficio Stampa CIA Ferrara

Il deputato al Parlamento Europeo è stato invitato da Agrinsieme Ferrara per fare il punto sul sostegno alle aziende colpite dalla cimice asiatica e sulle misure della nuova Pac.

Cosa farà l’Europa per sostenere le aziende agricole colpite dalla crisi e quale direzione prenderà l’agricoltura italiana con l’entrata in vigore della nuova Politica Agricola Comune? Domande cruciali per il settore, tanto che Agrinsieme Ferrara – Il coordinamento di CiaAgricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari che unisce il 60% delle aziende agricole ferraresi e vale il 70% delle giornate lavorate – ha invitato a Ferrara Herbert Dorfmann, deputato al Parlamento Europeo e membro della Commissione Agricoltura, per attivare con lui una discussione sulla nuova Pac, e sulla disponibilità di fondi a sostegno delle aziende colpite dalla cimice asiatica.

In apertura Stefano Calderoni, coordinatore di Agrinsieme Ferrara, ha spiegato quali sono le priorità del settore agricolo. “A Ferrara, nel 2019, abbiamo perso oltre il 50% della produzione pericola e circa 300mila giornate di lavoro – ha detto Calderoni-. In questo contesto catastrofico, la nostra priorità è avere più risorse per fronteggiare i danni da cimice, perché gli 80 milioni messi a disposizione del Governo italiano non bastano e sono quasi “offensivi”. Altrettando importante è trovare un sostituto al Clorpirifos-metile, un principio attivo che è stato bandito ed era l’unica molecola a dare qualche risultato di contenimento per la cimice. Naturalmente sarà fondamentale che non diminuiscano le risorse per la nuova Pac e che si mantenga l’autonomia delle Regioni nella gestione dei Psr, perché in una situazione produttiva e di mercato così grave, una riduzione dei fondi sarebbe un disastro assoluto. In risposta alle richieste di una platea attenta e numerosa, Herbert Dorfmann ha spiegato quali sono gli interventi a breve e a lungo termine per risolvere alcuni dei problemi fitosanitari che affliggono Italia ed Europa e come sarà strutturata la nuova Pac. “La mancata autorizzazione di molte molecole, tra le quali il Clorpirifos-metile, è il risultato di un dibattito più ampio e molto attuale sulla necessità di ridurre le emissioni di anidride carbonica, i cambiamenti climatici e il ruolo del settore agricolo, che spesso viene colpevolizzato perché sembra che sia il responsabile di tutte le sostanze chimiche emesse nell’atmosfera. In realtà il settore primario deve certo impegnarsi per ridurre le emissioni, ma occorre guardare le cose da una prospettiva scientifica perché l’agricoltura emette solo il 10% della CO2, contro il 56% del traffico. Per risolvere i gravi problemi fitosanitari – continua Dorfmann – bisogna sicuramente impegnarsi perché si possano utilizzare le molecole che servono per salvaguardare le produzioni e soprattutto fare pressione perché la lista dei residui consentiti non sia così stringente da rendere inutile l’autorizzazione stessa.

Il sistema di protezione delle piante deve essere garantito e bisogna lavorare anche sul miglioramento genetico, per avere piante più resistenti. In questo senso c’è una buona notizia, che porterà risultati anche per il contenimento della cimice a medio-lungo termine: il fondo per ricerca scientifica in agricoltura, l’attuale Horizon 2020, passerà da 4 a 9 miliardi. Questo significa che si saranno più risorse anche per trovare soluzioni definitive per la cimice. Per le aziende colpite, che naturalmente hanno bisogno di una soluzione a breve termine, stiamo cercando di ottenere l’accesso al fondo che gestisce le crisi di mercato, dove ci sono 400 milioni di euro. Non sarà facile, perché questa è una crisi fitosanitaria, ma credo che valga la pena provarci in tutti i modi. Poi, naturalmente, continuerà il sostegno al sistema di gestione del rischio, con fondi mutualistici e assicurazioni agevolate, che consentiranno alle aziende di proteggere sempre meglio e in maniera più capillare le loro produzioni”.

Dorfmann ha poi spiegato quali sono i temi più importanti della Pac in discussione, sui quali occorrerà trovare un ampio accordo in Commissione. “L’attuale programmazione delle risorse Pac finirà nel 2020 e probabilmente sarà seguita da un anno di transizione, durante il quale continuerà ad essere in vigore l’attuale Politica e si decideranno il budget e le regole fino al 2027. Sono sostanzialmente tre i grandi nodi da sciogliere a partire dal ruolo delle Regioni nella gestione dei Psr, perché l’Unione Europea vorrebbe che i fondi fossero “centralizzati”, dando così più potere gestionale ai governi a livello centrale. Noi ci stiamo battendo, insieme ad altri stati, perché le regioni, che conoscono meglio i loro territori, continuino a mantenere la loro autonomia nella gestione dei contributi. Poi – continua Dorfmann – è fondamentale che nella nuova Pac ci siano regole più stringenti nell’assegnazione delle risorse, che dovrebbero andare a chi lavora attivamente la terra. In questi anni ci sono state molte speculazioni, in particolari in paesi dell’Est, dove fondi di investimento acquisivano grandi estensioni di terreno e accedevano ai contributi europei, pur non svolgendo, di fatto, attività agricola. Un’anomalia che crediamo sarà risolta, dando più valore al ruolo di “agricoltore attivo”. Un altro punto cruciale della nuova Pac sarà l’impegno ambientale e il superamento del greening, che non ha dato i risultati attesi. Verrà chiesto alle aziende di mantenere una “quota verde” e potranno scegliere tra una serie di opzioni che ogni Stato deciderà, in base alle sue peculiarità, quindi non sarà più decisa direttamente in Europa”.

Il coraggio delle scelte: a Codigoro incontro sulla legalità

Da: Ufficio Stampa Comune di Codigoro

Per ricordare due concittadini, Nunzia e Salvatore Vincelli, nel terzo anniversario del tragico duplice omicidio e per rendere omaggio alla memoria del calciatore Denis Bergamini e alla tenacia della sorella Donata che, da trent’anni lotta per ottenere verità e giustizia, questa mattina si è tenuto, al teatro comunale Arena di Codigoro l’incontro dal titolo emblematico, “Il coraggio delle scelte”, al quale hanno preso parte gli studenti delle classi quarte e quinte del polo scolastico Guido monaco di Pomposa.
La volontà di avviare una profonda riflessione ed un confronto con su due fatti di sangue, che hanno scosso la comunità e l’opinione pubblica, è il cardine attorno al quale l’Amministrazione Comunale ha organizzato l’incontro, coordinato da Cristiano Bendin, Responsabile de Il Resto del Carlino. “Si tratta di fare una scelta: di dire alcuni sì e alcuni no, di decidere che direzione dare alla propria vita. Io non voglio dare lezioni. Come Sindaco, nel ricordare Nunzia e Salvatore Vincelli e Denis Bergamini – ha dichiarato il Sindaco Sabina Alice Zanardi -, posso solo ribadire che abbiamo scelto da che parte stare, quella della legalità. Posso solo dire che noi stiamo dalla parte di quegli innumerevoli e nascosti eroi del quotidiano che, ogni giorno, vogliono, osano, credono, lottano, ma nel rispetto dei propri valori e della propria coscienza. Ho fiducia che ciascuno di voi – ha aggiunto il Sindaco -, saprà scegliere la strada dura e difficile, ma pulita, piuttosto che quella facile e breve, ma che porta solo a distruggere la propria umanità ed il proprio futuro.”
Rievocando quella terribile mattina del 10 gennaio 2017, quando fu raggiunto da una telefonata del Maresciallo Giovanni Guagliumi, comandante della stazione Carabinieri di Codigoro, il Capitano Andrea Coppi, comandante del Comando Compagnia Carabinieri di Comacchio, ha sottolineato come “quel tragico evento ha lasciato un marchio indelebile sulla nostra pelle, mi ha segnato particolarmente e mi ha insegnato molto. Quando sono entrato in quella casa, si è presentata ai miei occhi una scena difficile da dimenticare per tutta la vita.” Il Capitano Coppi, unendo al proprio bagaglio di competenze professionali doti di straordinaria umanità e sensibilità, ha saputo catalizzare l’attenzione della giovane platea in sala, composta anche da studenti che all’epoca dei fatti erano compagni di classe di Riccardo Vincelli, figlio della coppia uccisa e mandante dell’omicidio. L’incapacità di percepire il disvalore delle proprie azioni, la loro gravità e le conseguenze che ne sarebbero poi derivate, accostata alla premeditazione del delitto, sono aspetti comuni ad altri feroci omicidi compiuti da minori, come quello di Erika ed Omar (consumato a Novi Ligure il 21 febbraio 2001) e quello di Pietro Maso (perpetrato con la complicità di tre amici a Montecchia di Crosara il 17 aprile 1991). “Questi fatti di sangue non sono accaduti in territori dove non ci sono le Istituzioni – ha sottolineato il Capitano Coppi -, ma in territori dove il benessere non manca, dove è ben presente l’offerta educativa. Accomuna questi fatti gravissimi una premeditazione lucida e utilitaristica, il fine era quello di sbarazzarsi dei genitori, ritenuti un problema per questi ragazzi.” Anche l’omicidio della coppia Vincelli è maturato nella normalità di un territorio, che oggi vuole riflettere sul concetto di legalità, senza puntare il dito, ma rafforzando l’importanza del dialogo tra giovani, genitori ed istituzioni. Lo psicoterapeuta, Alberto Urro, da anni impegnato ad ascoltare i disagi e le problematiche giovanili nelle scuole, ha sottolineato come “i ragazzi devono capire che gli adulti stanno con loro e che come genitori noi dobbiamo saper dire anche cose scomode, pure dei NO. Vorremmo gli adolescenti già adulti – ha proseguito Urro -e se così fosse non avremmo più adolescenti. Condiamo la nostra vita con i social, è importante, invece, stare vicino alle persone e ascoltare i giovani con una coscienza più profonda.” Rimarcando su concetti e valori fondamentali per la crescita, Urro ha ricordato quanto sia determinante nel percorso educativo una didattica inclusiva, basata sull’approccio valoriale. “Dobbiamo parlare di cultura – ha evidenziato lo psicoterapeuta dell’Asl – e di formazione, ma anche di come si fa a stare al mondo.” Cristiano Bendin, responsabile de Il Resto del Carlino, prima di introdurre alla platea Donata Bergamini, ha voluto ricordare che al momento del delitto di Pontelangorino, il figlio della coppia Vincelli, Riccardo ,aveva solo 16 anni e che la condanna in appello a 18 anni comporterà per il mandante del delitto l’uscita dal carcere alla soglia dei 40 anni. Analogamente l’amico Manuel, esecutore materiale dell’omicidio, aveva 17 anni “e pure per lui la pena detentiva a 18 anni è già stata definita in Cassazione. Tutto questo mette i brividi. Accanto a me – ha aggiunto Bendin -, c’è una donna straordinaria nella sua umiltà e nella sua semplicità. Sta portando avanti una battaglia di verità e di giustizia. Il fratello Denis, calciatore del Cosenza, con una carriera in ascesa, muore il 18 novembre 1989. Da trent’anni Donata si batte per la verità e il 7 dicembre scorso ha organizzato una manifestazione davanti al Tribunale di Cosenza al grido Non lasciateci soli, per evitare il trasferimento del procuratore Facciolla e per fare questo ha rivolto un appello al Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. Come ci ha detto il sindaco – ha poi rimarcato Bendin -, la costruzione di una coscienza civica passa anche attraverso l’elaborazione collettiva di vicende che hanno scosso la comunità.” Ringraziando il Sindaco Sabina Alice Zanardi per l’invito, Donata Bergamini ha compiuto una sintesi vibrante e cristallina di questi ultimi trent’anni, trascorsi nella ricerca spasmodica ed incessante della verità sulla morte del fratello Denis. Da subito il racconto del suicidio non convince nessuno dei familiari accorsi il 18 novembre 1989 a Cosenza. “L’autopsia eseguita dal prof. Avato di Ferrara – ha rilevato la sorella di Denis -, ha evidenziato una sofferenza polmonare, che non poteva esserci in un calciatore ai massimi livelli, ma il caso era stato trattato come un suicidio e tale è rimasto. Sono stati anni duri, quando arrivavo a Cosenza gli uffici si chiudevano e i bar si svuotavano, ma poi le persone, proprio da Cosenza partivano e venivano a trovarmi a casa per esprimermi solidarietà. Da quel momento ho capito che la mia lotta era in solitudine.” Grazie alla perseveranza di Donata Bergamini e alle nuove tecniche investigative si è scoperto che la morte del brillante calciatore del Cosenza, partito da Argenta con un sogno infranto misteriosamente lungo la statale Jonica in una fredda giornata d’autunno del 1989, era sopraggiunta per soffocamento. Questo è stato l’inizio della svolta che per la donna-coraggio di Argenta ha anche significato nuova linfa, nuova energia per proseguire in una battaglia di verità e giustizia, supportata, dal 2009, anche dall’associazione Verità per Denis. “Se non ci fosse stata questa nuova generazione, il caso di mio fratello sarebbe stato affossato. Saranno scoperti gli assassini – ha dichiarato Donata Bergamini -; dobbiamo imparare ad essere a fianco alle Forze dell’Ordine e ai magistrati che ci fanno guardare al futuro e lasciare in disparte quelli che stanno bene a restare fermi. Il messaggio che lascio a voi giovani – ha concluso la donna coraggio di Argenta – è quello di non arrendersi mai e di continuare a lottare e a credere nella giustizia e nella verità. La cattiveria non porta a nulla.”
Molto coinvolgenti e dense di contenuti e di ricordi anche le domande scaturite in sala dagli studenti per tutti i relatori intervenuti. In platea erano presenti il Vice Questore Andrea Crucianelli, Dirigente della Squadra Mobile della Questura di Ferrara, le Autorità militari del territorio e Don Marco Polmonari, all’epoca dell’omicidio Vincelli, parroco di Pontelangorino, promotore di una partecipatissima fiaccolata. Don Marco ha partecipato all’incontro sulla legalità in rappresentanza dell’arcivescovo, Mons. Gian Carlo Perego e nella sua qualità di parroco di Codigoro e di Pontelangorino.

Apertura ai visitatori della Fondazione Giorgio Bassani ogni sabato nei mesi di gennaio, febbraio e marzo

Da: Ufficio Stampa Fondazione Giorgio Bassani

La sede ferrarese Fondazione Giorgio Bassani, che si trova nella casa di L. Ariosto, via Ariosto 67, è aperta ai visitatori ogni sabato dalle ore 10.00 alle 12.30 dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2020. La prof.ssa Silvana Onofri, membro del Comitato Scientifico della Fondazione e Presidente dell’ Associazione Arch’è, organizza visite guidate gratuite.

La Fondazione Giorgio Bassani è nata con decreto prefettizio dell’8 aprile 2002 per onorare e mantenere viva la memoria dello scrittore Giorgio Bassani. Si propone di diffondere la conoscenza delle sue opere in Italia e nel mondo, nel rispetto della volontà testamentaria di Giorgio Bassani.

La sede ferrarese della Fondazione è ospitata in tre stanze al piano terra della casa di Ludovico Ariosto tramite convenzione stipulata con il Comune di Ferrara ed è stata inaugurata il 18 aprile 2018.

Oltre allo studio in cui Bassani ha composto la maggior parte delle sue opere, con la macchina da scrivere, gli oggetti di lavoro e personali, è esposto il ritratto di Bassani realizzato da Franco Gentilini nel 1947, da poco restaurato.

Nelle stanze è stata collocata, in nuovi scaffali ad ante di vetro, la Biblioteca di Bassani (oltre 4000 volumi che vanno dagli anni della sua formazione con la rara collezione di libri del nonno materno Cesare Minerbi, con annotazioni dell’illustre clinico ferrarese e chiose di Bassani), alla piena maturità (libri con firme di possesso, note autografe e dediche di autori, prime edizioni dell’opera letteraria di Bassani, dei suoi amici e degli scrittori da lui lanciati quando era redattore di Botteghe Oscure e di Feltrinelli, riviste letterarie, ecc.). Ampi tavoli di lavoro accolgono gli studiosi.

Il patrimonio della Fondazione comprende inoltre oltre 10.000 pagine manoscritte e dattiloscritte, con annotazioni a penna di scritti di Giorgio Bassani, sceneggiature, trattamenti, taccuini di poesie, premi e onorificenze, tra cui la medaglia d’oro del premio Strega, ritratti di famiglia e un album di fotografie. In occasione della inaugurazione della sede ferrarese, il poeta Carlo Antonio Gobbato ha donato alla Fondazione un quaderno manoscritto di poesie degli anni ‘70 Giorgio Bassani.

Bondeno: cena per raccolta fondi per i malati di mesotelioma pleurico

Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Fabio Bergamini e Francesca Piacentini: “Impegno per raccogliere fondi a favore dei malati di mesotelioma e delle famiglie che soffrono a causa dell’esposizione all’amianto di un loro congiunto”.

Comune di Bondeno e Lions Club insieme, per raccogliere fondi allo scopo di aiutare tutte le persone colpite da mesotelioma pleurico. Una patologia che colpisce particolarmente le persone esposte all’amianto, generalmente nel corso di una vita lavorativa a contatto con tale sostanza. Domenica 12 gennaio, alle ore 20, al Café del Ricordo di viale Repubblica, si svolgerà una serata conviviale mirata a questo nobile scopo. «Durante il mese di ottobre – dicono il sindaco Fabio Bergamini e l’assessore alle Politiche sociali, Francesca Piacentini – abbiamo inaugurato una collaborazione con l’Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro) allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza e le imprese, in merito agli incidenti sul lavoro e sul tema della prevenzione. Un tema di stretta attualità, che riguarda tutti i settori produttivi della società. In quella sede – ricordano il sindaco e l’assessore – si è deciso di dedicare uno spazio ai malati ed alle famiglie delle persone esposte all’amianto». Prossimamente, a tale scopo, il parco di via Leopardi vedrà la piantumazione di querce, come simbolo di questo impegno sociale, ma al lato pratico il municipio ed il Lions Club Bondeno stanno lavorando anche per reperire le risorse necessarie ad un aiuto pratico ai malati. A tale scopo, è stata organizzata una serata conviviale alla quale prenderanno parte il professor Mauro Tognon dell’Università di Ferrara, che è uno dei massimi esperti in fatto di mesotelioma pleurico, oltre ad Alberto Alberti (presidente Associazione Esposti all’amianto e ad altri cancerogeni), ed il dottor Fabrizio Protti (presidente Sportello nazionale Amianto), mentre faranno gli onori di casa il primo cittadino Fabio Bergamini, e l’assessore alle Politiche sociali, Francesca Piacentini. «Si tratta di un primo passo di un percorso di aiuto – dicono gli organizzatori – che vogliamo però cominciare concretamente per aiutare chi soffre».

Novità di inizio anno: torna il Bundan Celtic Festival

Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Si svolgerà dal 17 al 19 luglio 2020.

Il “Bundan” tornerà nella golena del Po, vivo e vegeto, perché il simbolo della kermesse celtica per antonomasia è destinato ad essere raffigurato nella golena di Stellata ancora per lungo tempo. La decisione di riconfermare il Bundan Celtic Festival, anche per l’edizione del 2020, era nell’aria, anche se molti l’avevano interpretata come una semplice indiscrezione. Una notizia che certamente non mancherà di rallegrare i tanti frequentatori della rievocazione estiva della presenza dei celti lungo le rive del Po, che si svolge periodicamente nella golena della Rocca Possente. L’edizione del 2019 era stata certamente una delle più articolate e spettacolari di sempre, e pareva destinata a rimanere il canto del cigno della kermesse, ma a grande richiesta il Bunadan si farà regolarmente anche durante la prossima estate. E’ stato lo stesso presidente dell’associazione organizzatrice, Diego Zaniboni, a certificare la continuazione del Bundan: «Abbiamo avuto un incontro con il sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini, ed il vicesindaco con delega alla promozione del territorio, Simone Saletti – dice il presidente di Teuta Lingones – per capire come proseguire lungo questa avventura che dura ormai da 16 anni. L’organizzazione si era impegnata per creare un grande evento nel 2019, che potesse rappresentare la degna conclusione della manifestazione nata per volontà di alcuni intrepidi appassionati, diversi anni fa. Non voglio dire che sia stato il Bundan Celtic Festival più bello di sempre, ma certamente le energie che sono state profuse la scorsa estate sono andate nella direzione di rendere indimenticabile quella che pensavamo fosse l’ultima accensione del fuoco sacro, ed il resto della festa: i concerti, la gastronomia, lo spettacolo di rievocazione storica con figuranti arrivati da tutte le parti d’Italia. Vedremo di continuare su questa strada anche per l’edizione 2020». Cosa ha fatto cambiare idea all’organizzazione è presto detto: «Siamo stati letteralmente sommersi da messaggi, post su Facebook e comunicazioni arrivate su tutti i social, dove è stato aperto un hashtag: #SaveTheBundan – assicura Zaniboni –. Durante le giornate dell’ultima edizione, poi, su di un albo sono state raccolte firme, in una sorta di petizione. In pochi giorni sono state raccolte migliaia di sottoscrizioni, con messaggi di stima e richieste affinché il Bundan possa continuare ad esistere. C’è chi ha scritto piccole poesie, altri hanno corredato i messaggi con rappresentazioni artistiche. Davvero un attestato di affetto che non poteva lasciarci indifferenti – rivela Diego Zaniboni –. Alla fine, parlando con Alan Fabbri, con Marcello Micai e tutti gli altri co-organizzatori della rassegna, abbiamo deciso di proseguire questa avventura, che rappresenta comunque un elemento in grado di creare indotto per il territorio, per le attività commerciali e ricettive, senza contare la grande partecipazione ed adesione di tutto il mondo del volontariato locale». Insomma, anche quest’anno il Bundan sta preparando a stupire: l’appuntamento è per il 17, 18 e 19 luglio nella golena del Po di Stellata, dove druidi, ninfe e guerrieri torneranno ad essere di casa e probabilmente rimarranno ancora a lungo.

Cna lancia gli Open Day del Crea Impresa

Da: Ufficio Stampa CNA Ferrara

Ogni mercoledì mattina consulenze gratuite per i giovani che hanno un’idea imprenditoriale da concretizzare – Benatti: “La nascita di nuove imprese è una nostra priorità”.

“Favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali sul territorio è da sempre una delle nostre priorità. Per questo abbiamo deciso di potenziare il nostro servizio Crea Impresa, organizzando un “Open Day” settimanale e dedicando una corsia preferenziale ai giovani che vogliono realizzare una propria idea imprenditoriale”.

Diego Benatti, direttore provinciale di CNA Ferrara, annuncia così il nuovo Open Day 2020: il mercoledì mattina, tutte le sedi CNA di Ferrara e della provincia metteranno a disposizione uno o più consulenti che incontreranno i giovani aspiranti imprenditori per fornire loro consigli, indicazioni pratiche, suggerimenti, e anche pubblicazioni esplicative. Si tratterà, naturalmente, di una prima consulenza gratuita.

“Quando si avvia una nuova impresa – spiega Emma Bolognesi, responsabile servizi di Cna Ferrara – bisogna tenere conto di tanti aspetti: avere ben chiaro quale attività si vuole intraprendere, sapere a che mercato rivolgersi, che tipo di prodotto si vuole offrire. Bisogna individuare e adottare la forma giuridica più adatta, effettuare un’attenta analisi dei costi che si sosterranno e dei ricavi che si potranno ottenere, avere un buon business plan e un ottimo piano di sostenibilità finanziaria”.

Per questo è necessario partire subito con il piede giusto: “Un’azienda che nasce bene – conclude Emma Bolognesi – ha molte più probabilità di sopravvivere a lungo senza imprevisti o sorprese spiacevoli, e generare soddisfazioni professionali e reddito per i titolari e per i loro collaboratori”.

Per richiedere una consulenza in occasione degli Open Day del mercoledì è sufficiente scrivere a: creaimpresa@cnafe.it. indicando i propri dati di base e il tipo di idea imprenditoriale che si vuole concretizzare. In alternativa si può telefonare al numero della sede provinciale di Cna Ferrara in via Caldirolo: 0532 749111.

Mostra Presepi di Fossalta: la consegna riconoscimenti domenica 12 gennaio

Da: Organizzatori

Domenica 12 gennaio, alle 17 presso la Chiesa di Fossalta in via Volano 184, si terrà la consegna del riconoscimento ai partecipanti della tradizionale Mostra di Piccoli Presepi del Natale promossa dalla Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo di Fossalta. L’incontro di premiazione delle 41 creazioni artistiche che hanno arricchito l’ottava edizione della mostra vedrà la presenza di Mons. Giancarlo Perego, Vescovo della Diocesi di Ferrara – Comacchio e dei Sindaci Alan Fabbri del Comune di Ferrara e Fabrizio Pagnoni del Comune di Copparo. Il grande presepe artistico di Fossalta sarà visitabile su prenotazione fino a metà gennaio. Contatti: cell. 349.5256683 – 3494734533 podifossalta@libero.it

+Europa in piazza, con la prima avventura di sor Maono

Da: Mario Zamorani

Domani, sabato 11 gennaio, alla mattina dalle ore 10.00 alle 12.30 vicino al Volto del Cavallo e nel pomeriggio vicino a Savonarola dalle 15.30 alle 18.00, +Europa allestirà un tavolo informativo in relazione alle prossime elezioni regionali.

Anche verrà distribuito un volantone con la prima avventura di “sor Maono”, con una storia a fumetti e didascalie in ottonari a rima baciata. Verranno distribuite le prime 50 copie numerate e firmate dall’autore, Mario Zamorani, candidato alle regionali con la lista +Europa. Al tavolo anche un’immagine raffigurante sor Maono in grandi dimensioni.

Associazione Musicisti di Ferrara presenta Guida all’Ascolto – “L’Era dello swing”

Da: Organizzatori

Anche quest’anno l’Associazione Musicisti di Ferrara propone una serie di 18 appuntamenti ad ingresso libero di guida all’ascolto; il sabato sulla musica moderna e la domenica sulla musica classica denominati rispettivamente Guida all’Ascolto e Classica d’Ascolto.

Guida all’ascolto
Per il diciassettesimo anno consecutivo, allo scopo di promuovere la cultura e l’educazione musicale in tutte le sue forme moderne, l’Associazione Musicisti di Ferrara-Scuola di Musica Moderna, in collaborazione con il Comune di Ferrara-Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali, Assessorato Politiche per i Giovani, organizza per l’ anno 2019-2020 una serie di appuntamenti nell’aula magna Stefano Tassinari della Scuola di Musica Moderna di Ferrara in via Darsena 57. Gli incontri sono ad ingresso libero e hanno come temi la guida all’ascolto dei generi musicali moderni più importanti. “L’esigenza di questi appuntamenti è cominciata quando, durante le lezioni di strumento, facendo alcuni riferimenti a stili e/o artisti importanti per la musica studiata, ci siamo accorti che molte cose non si potevano dare per scontate; in poche parole, anche se siamo in un’ epoca in cui gli ipod straripano di brani, spesso non si sa che cosa si ascolta e da dove proviene tutta questa musica; con queste lezioni, cerchiamo di stimolare l’interesse e l’approfondimento della musica ascoltata e suonata, oltre a creare un ritrovo di persone con lo stesso interesse, siano esse interne o esterne alla scuola”.

Quarto appuntamento di Guida all’ascolto
“L’Era dello swing” a cura di Massimo Mantovani
Sabato 11 gennaio ore 15,30

Alla fine degli anni venti, la crisi economica ed il proibizionismo, porteranno con sé, desiderio e bisogno di novità in campo musicale: le orchestrine New Orleans e Dixieland non soddisfacevano più il pubblico. I locali di Kansas City e New York (Cotton Club in testa) decisero di affidarsi a musicisti giovani con nuove idee.
Kansas City divenne quindi il regno di Count Basie ed il Cotton Club di NY quello di Duke Ellington: le loro orchestre, con le loro assolute diversità, scandiranno e influenzeranno gli sviluppi futuri del Jazz fino al 1940.
Massimo Mantovani ci accompagnerà alla scoperta di grandi musicisti e intramontabili cantanti come Ella Fitzgerald, Nat King Cole e tanti altri.
Musica, cultura e danza: anche questo appuntamento è abbinato con il corso “Down By The River Side” a cura di Alice Formignani & The Flying Boppers e Luca Rizzioli per Basso Profilo – Consorzio Wunderkammer.

Aula Magna Stefano Tassinari c/o Associazione Musicisti di Ferrara – Scuola di Musica Moderna – via Darsena 57- Ferrara

Ingresso libero

Sabato 11 gennaio Open Day all’ICS Alda Costa

Da: Organizzatori

Nuovo Open Day dell’ICS Alda Costa. Si sono aperte lo scorso martedì le iscrizioni al primo anno di corso delle scuole statali di ogni grado, destinate a chiudersi il prossimo 31 gennaio. Sabato 11 gennaio dalle 10.30 alle 12.30 saranno aperte e visitabili la Scuola d’Infanzia Guarini di via Bellaria 23 e le scuole primarie Costa e Guarini nelle loro rispettive sedi di via Previati e via Bellaria 25. I docenti accoglieranno le famiglie, illustrando le attività didattiche e i progetti dell’offerta formativa. Alle 10.30 alla Boiardo la dirigente scolastica incontrerà nel plesso di via Benvenuto Tisi i genitori interessati all’iscrizione per il prossimo anno scolastico. L’incontro è riservato alle famiglie degli alunni di quinta delle scuole primarie degli altri Istituti Comprensivi.

Nuovo mondo, vecchie idee

Abitiamo un’epoca caratterizzata da una incredibile abbondanza di beni materiali che non ha precedenti nella storia ma non abbiamo ancora imparato, come specie umana, a vivere consapevolmente in questo nuovo ambiente. Viviamo immersi in un oceano di informazioni (digitali) ma troppe persone non hanno più gli strumenti per capire il mondo e per dar senso alla vita. Peggio ancora: usano categorie e idee obsolete per (non) comprendere un mondo che negli ultimi decenni è cambiato in profondità.

La complessità del mondo  ‘lì fuori’ spaventa molte persone; l’insondabile profondità dell’interiorità umana che si agita ‘Qui dentro’ resta più che mai un universo inesplorato, inquietante e troppo spesso abbandonato al potere di schiere di sedicenti esperti. Molti sono stati abituati a vedere solo le cose negative: i problemi, i difetti, le incongruenze, i rischi e le ingiustizie; pochi hanno gli strumenti per apprezzare e godere responsabilmente di quello che c’è.

Tutto questo alimenta la paura, e con la paura cresce il senso di precarietà, aumenta la chiusura, diminuisce la fiducia, prospera l’egoismo. L’abbondanza materiale non ha prodotto l’attesa felicità, non ha migliorato le relazioni tra le persone come ci si poteva attendere. Non ci ha affatto liberato dal bisogno che, anzi, è diventato ancora più forte.

Non abbiamo affatto imparato a gestire eticamente l’abbondanza, non sappiamo vivere bene nel mondo che noi stessi come specie abbiamo creato: esso sta di fronte a troppe persone come una minaccia, a troppi si presenta come un’arena per la lotta di tutti contro tutti, che divide le persone in (pochi) vincenti e (molti) perdenti rancorosi. Un numero troppo esiguo di persone si muove in questo ambiente con lo spirito dell’esploratore, con la sicurezza dell’imprenditore morale, con la curiosità del bravo scienziato, con la fiducia di chi sa cogliere il bello ed è consapevole del proprio valore e della propria originalità. In un mondo pieno di tecnologie che sfiorano la magia, troppi di noi hanno perso la capacità di stupirsi e il gusto della semplicità.

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nel avere nuovi occhi” scriveva Marcel Proust. Oggi come non mai è importante riuscire a guardare le cose del mondo in modo nuovo, e, per farlo, bisogna avere il coraggio di buttare i vecchi pregiudizi e di guardare il mondo attraverso nuovi concetti e nuove teorie; cose ed eventi, infatti, parlano in modo imprevisto a chi ha l’ardire di lasciarsi sorprendere, mentre il passato non sembra più fornire una guida attendibile per il futuro e il futuro non sembra più avere la forza per trascinare il presente verso la speranza.

Per assumere questa nuova prospettiva bisogna avere il senso della complessità, avere testa libera e piedi ben appoggiati al terreno: bisogna accettare la sfida della creatività che fa l’uomo degno di chiamarsi uomo.

Nuovi occhiali dunque, ma non solo. “Ecco il mio segreto – disse il Piccolo Principe – È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. Così Saint-Exupéry, scrittore e aviatore, ci ricorda un’altra possibilità di conoscenza che si fonda sul valore delle piccole cose, delle relazioni personali, dei sentimenti autentici: in tempi in cui l’apparire è tutto, dove ognuno accampa il diritto ad esporre e imporre agli altri le proprie opinioni, dove queste valgono molto di più dei fatti, e dove la prepotenza verbale sembra sempre premiata, il Piccolo Principe suggerisce di prestare attenzione a quella interiorità che dal profondo ci parla e ci dice che non c’è bisogno di spettatori plaudenti per sentirsi felici. Che bisogna assecondare le pascaliane ragioni del cuore che la ragione non conosce, e che è indispensabile apprezzare la lentezza per gustarne le buone ragioni.

“Ma che paese lento! esclamo la Regina – Qui devi correre più che puoi per restare nello stesso posto“. “E se vuoi andare da qualche parte devi correre almeno il doppio”. Così scriveva Lewis Carroll in Attraverso lo Specchio. Correre sempre più veloci per essere vincenti, lavorare sempre di più per guadagnare maggiormente e poter consumare ancora di più, lottare per mantenere uno stile di vita, per non deludere gli altri, per essere all’altezza e per non perdere la fiducia in se stessi.
“Non ci tengo proprio, grazie. Qui ci sto più che bene” ribatté Alice alla Regina, ricordandoci così che, presi nella corsa per primeggiare o per non retrocedere si dimenticano le cose più importanti: la propria unicità, gli affetti e la qualità delle relazioni, le esperienze autentiche, il valore del tempo e della gratuità.

Così, nel bel mezzo della più grande abbondanza materiale, ci troviamo ancora di fronte alla più umana e più difficile delle sfide, diventata oggi ineludibile per ognuno: dar senso e significato alla propria vita diventando persone autentiche, capaci di generare quella fiducia e quel rispetto che sono indispensabili per vivere in pace su un pianeta sempre più interconnesso. Una sfida che nessuna ideologia e nessuna tecnica, nessuna religione e nessuna scienza, nessuna ricchezza e nessun potere, possono risolvere dall’esterno, semplicemente sostituendosi alla responsabilità e alla libertà di ogni persona.